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Alla scoperta del Lazio… come non lo avete mai visto Associazione Culturale Sinopie - Via dei Serpenti, 35, 00184, Roma [email protected] - (+39) 388 3531375 (+39) 06 89767030 LA SPIRITUALITA’ DELLE COMUNITA’ MONASTICHE: LE GRANDI ABBAZIE CISTERCENSI DEL CENTRO ITALIA L’Abbazia di Casamari e il centro storico di Boville Ernica Il complesso monastico cistercense di Casamari fu edificato sulle rovine dell'antico municipio romano chiamato Cereatae, perché dedicato alla dea Cerere. Il nome Casamari deriva dalla lingua latina e significa "Casa di Mario", patria di Caio Mario, celebre condottiero, sette volte console e avversario di Silla nella guerra civile dell'88 a.C., ricordato anche nel nome della strada lungo la quale sorge l'abbazia (che collega Frosinone con Sora): via Mària. Con la decadenza dell'Impero romano e le susseguenti invasioni barbariche Cereatae-Casa Marii subì le stesse sorti del decadimento di Roma, fino a quando i monaci benedettini nell'XI secolo s'insediarono nel luogo e vi fondarono l'abbazia. L'abbazia di Casamari è divenuta nel tempo sede di varie attività che vedono impegnati i monaci, oltre che nella preghiera, nella gestione della farmacia, della liquoreria nella produzione di miele e prodotti alimentari e di erboristeria che, per chi vuole, potranno essere acquistati sul posto. A seguire, dopo la pausa pranzo sarà possibile ammirare nella Chiesa di San Pietro Ispano a Boville Ernica il celebre lacerto di affresco opera di Giotto, proveniente dalla Basilica costantiniana di S. Pietro a Roma. ITINERARIO: ABBAZIA DI CASAMARI – PRANZO IN RISTORANTE TIPICO – NEL POMERIGGIO VISITA ALLA CHIESA DI SAN PIETRO ISPANO Tra Natura e storia: Ninfa, Sermoneta e Abbazia di Valvisciolo Ninfa la “Pompei del Medioevo”, il tempo l’ha congelata seicento anni fa, ma oggi rivive nello splendido giardino ricco di essenze d’ogni luogo, nei ruderi delle chiese, di edifici privati e del castello, nel fiume trasparente e nel romantico laghetto. Ninfa oggi è il ricordo di una piccola ma florida città medievale, la cui vicenda si consumò nel volgere di circa 600 anni, tra la fine dell’VIII e la fine del XIV secolo; ed è una fantasmagoria di verde, fiori, alberi, cespugli, piante di ogni tipo, acqua, ricreata da un genius loci agli inizi di questi anni. La seconda tappa dell’itinerario prevede la visita al centro storico di Sermoneta e del Castello Caetani, uno dei più noti esempi di architettura difensiva del Lazio. Iniziato probabilmente nell' XI secolo, si presenta all'esterno con una complessa serie di baluardi e di camminamenti che si appoggiano al grandioso nucleo centrale disposto intorno ad una corte con pozzo. Strutturalmente si compone di un mastio con notevole torre del secolo XIII, di una costruzione del 1400 e di una casa fortificata (Casa del Cardinale). Nel pomeriggio la nostra passeggiata si concluderà con la splendida Abbazia di Valvisciolo. ITINERARIO NEL COMUNE DI SERMONETA – CENTRO STORICO E CASTELLO – IL GIARDINO DI NINFA E’ VISITABILE SOLO NEI GIORNI INDICATI DALL’ENTE GESTORE, VERRA’ PERTANTO INSERITO NEL PROGRAMMA QUANDO POSSIBILE – PRANZO – ABBAZIA DI VALVISCIOLO

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  • Alla scoperta del Lazio… come non lo avete mai visto

    Associazione Culturale Sinopie - Via dei Serpenti, 35, 00184, Roma [email protected] - (+39) 388 3531375 (+39) 06 89767030

    LA SPIRITUALITA’ DELLE COMUNITA’ MONASTICHE:

    LE GRANDI ABBAZIE CISTERCENSI DEL CENTRO ITALIA

    L’Abbazia di Casamari e il centro storico di Boville Ernica

    Il complesso monastico cistercense di Casamari fu edificato sulle rovine dell'antico municipio romano chiamato Cereatae, perché dedicato alla dea Cerere. Il nome Casamari deriva dalla lingua latina e significa "Casa di Mario", patria di Caio Mario, celebre condottiero, sette volte console e avversario di Silla nella guerra civile dell'88 a.C., ricordato anche nel nome della strada lungo la quale sorge l'abbazia (che collega Frosinone con Sora): via Mària. Con la decadenza dell'Impero romano e le susseguenti invasioni barbariche Cereatae-Casa Marii subì le stesse sorti del decadimento di Roma, fino a quando i monaci benedettini nell'XI secolo s'insediarono nel luogo e vi fondarono l'abbazia. L'abbazia di Casamari è divenuta nel tempo sede di varie attività che vedono impegnati i monaci, oltre che nella preghiera, nella gestione della farmacia, della liquoreria nella produzione di miele e prodotti alimentari e di erboristeria che, per chi vuole, potranno essere acquistati sul posto. A seguire, dopo la pausa pranzo sarà possibile ammirare nella Chiesa di San Pietro Ispano a Boville Ernica il celebre lacerto di affresco opera di Giotto, proveniente dalla Basilica costantiniana di S. Pietro a Roma.

    ITINERARIO: ABBAZIA DI CASAMARI – PRANZO IN RISTORANTE TIPICO – NEL POMERIGGIO VISITA ALLA CHIESA DI SAN PIETRO ISPANO

    Tra Natura e storia: Ninfa, Sermoneta e Abbazia di Valvisciolo

    Ninfa la “Pompei del Medioevo”, il tempo l’ha congelata seicento anni fa, ma oggi rivive nello splendido giardino ricco di essenze d’ogni luogo, nei ruderi delle chiese, di edifici privati e del castello, nel fiume trasparente e nel romantico laghetto. Ninfa oggi è il ricordo di una piccola ma florida città medievale, la cui vicenda si consumò nel volgere di circa 600 anni, tra la fine dell’VIII e la fine del XIV secolo; ed è una fantasmagoria di verde, fiori, alberi, cespugli, piante di ogni tipo, acqua, ricreata da un genius loci agli inizi di questi anni. La seconda tappa dell’itinerario prevede la visita al centro storico di Sermoneta e del Castello Caetani, uno dei più noti esempi di architettura difensiva del Lazio. Iniziato probabilmente nell' XI secolo, si presenta all'esterno con una complessa serie di baluardi e di camminamenti che si appoggiano al grandioso nucleo centrale disposto intorno ad una corte con pozzo. Strutturalmente si compone di un mastio con notevole torre del secolo XIII, di una costruzione del 1400 e di una casa fortificata (Casa del Cardinale). Nel pomeriggio la nostra passeggiata si concluderà con la splendida Abbazia di Valvisciolo.

    ITINERARIO NEL COMUNE DI SERMONETA – CENTRO STORICO E CASTELLO – IL GIARDINO DI NINFA E’ VISITABILE SOLO NEI GIORNI INDICATI DALL’ENTE GESTORE, VERRA’ PERTANTO INSERITO NEL PROGRAMMA QUANDO POSSIBILE – PRANZO – ABBAZIA DI VALVISCIOLO

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    Abbazia di Fossanova – Polo Medievale del Museo archeologico - Priverno

    L'abbazia, figlia dell'abbazia di Altacomba e la cui costruzione durò dal 1163 al 1208, è un perfetto esempio del primo stile gotico italiano, anzi più precisamente di una visibile forma di transizione dal romanico al gotico; l'interno è spoglio o quasi di affreschi (ne rimangono, almeno fino al 1998, alcuni brandelli sulle pareti) secondo l'austero memento mori dei monaci cistercensi. Nell'infermeria vi è la stanza ove visse, pregò e meditò san Tommaso d'Aquino negli ultimi giorni della sua vita e dove morì nel 1274; ancora oggi in chiesa se ne conserva la semplice tomba vuota (il corpo fu trasferito dai domenicani a Tolosa alla fine del XIV secolo) composta da una lastra di marmo o travertino rettangolare. Bellissimo il chiostro e il Borgo entro il quale l’Abbazia si trova, dove è possibile visitare il Polo Medievale del Museo Archeologico nell’antico granaio cistercense, botteghe artigiane e di prodotti tipici. A seguire trasferimento a Privernum e visita del centro storico.

    ITINERARIO: ABBAZIA DI FOSSANOVA – POLO MEDIEVALE – BORGO – PRANZO – PRIVERNO

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    LE MERAVIGLIOSE VILLE DI TIVOLI

    Villa Adriana

    Nell'Historia Augusta si narra che l'Imperatore Adriano volle riprodurre nella sua Villa di Tivoli i più celebri luoghi dell'antichità, soprattutto della Grecia, come l'Accademia, il Liceo, e gli Inferi. La visita si svilupperà in un percorso parallelo che alternerà le architetture romane alla figura di colui che le volle: Adriano.

    Villa D’Este

    "… dovunque tu volga il guardo ne zampillano polle in sì varie maniere e con tale splendidezza di disegno, da non esservi luogo su tutta la terra che in tal genere non sia di gran lunga inferiore…" (Lettera di Uberto Foglietta a Flavio Orsino, 1569)

    Voluta dal Cardinale Ippolito D’este, figlio di Lucrezia Borgia e nipote di Alessandro VI, rappresenta un esempio perfettamente conservato di giardino monumentale all’italiana. Un vero tripudio di fontane, nella gran parte restaurate di recente, in un percorso che si articolerà tra statue, giardini e giochi d’acqua.

    Villa Gregoriana

    Completa il circuito delle celebri ville Tiburtine, una delle poche superstiti passeggiate romantiche dell’ottocento, frequentato da principi e regnanti e immortalato nei dipinti dei viaggiatori del Grand Tour. Recentemente ridonato ai visitatori, dopo un lungo lavoro di recupero eseguito dal FAI. Passeggeremo in un insolito percorso tra storia e natura, nel suggestivo scenario delle cascate dell’Aniene.

    ITINERARIO: SI CONSIGLIA DI SCEGLIERE DUE VILLE TRA QUELLE ELENCATE E PER UNA MIGLIORE FRUIZIONE DEL PERCORSO DI INSERIRE VILLA GREGORIANA LA MATTINA INSIEME CON VILLA D’ESTE OPPURE VILLA ADRIANA E VILLA D’ESTE.

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    ALLA CORTE DEL PONTEFICE

    Palazzo Farnese a Caprarola

    Caprarola, borgo medioevale nel cuore del Parco Naturale dei Monti Cimini, zona definita a ragione la "piccola Svizzera del Lazio", appare sovrastata dal grande palazzo-fortezza, costruito nel XVI secolo, per ospitare i Farnese, signori di questo feudo. Considerato il capolavoro del Vignola, su incarico del Cardinale Alessandro Farnese, l’opera fu concepita sulle fondazioni di una fortezza che il papa, Paolo III Farnese, aveva fatto iniziare dal suo architetto militare Antonio da Sangallo intorno al 1530. L'edificio è quindi un originale insieme di architettura militare e civile, in cui bastioni, fossati e ponti levatoi si fondono con giardini, stucchi, decorazioni preziose e capolavori artistici. Terminato nel 1575, con la sola esclusione della sua parte antistante e dei giardini , all'interno è arricchito da una

    serie di affreschi realizzati da numerosi artisti che si alternarono per un ventennio: Federico e Taddeo Zuccari, Antonio Tempesti, Jacopo Bertoia, Raffaellino da Reggio, Giovanni Antonio da Varese, Giovanni de Vecchi e tanti altri meno conosciuti, sotto le indicazioni di grandi letterati come Annibal Caro, Fulvio Orsini ed Onofrio Panvinio.

    ITINERARIO: CAPRAROLA – VITORCHIANO PRANZO IN RISTORANTE TIPICO

    ANAGNI

    È nota come la città dei Papi, per aver dato i natali a quattro pontefici (Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII) e per essere stata a lungo residenza e sede papale. In particolare il nome di Anagni è legato alle vicende di papa Bonifacio VIII e all'episodio noto come lo schiaffo di Anagni. Nel centro medievale, fatto di edifici eleganti ed austeri, di chiese romaniche, di campanili, di logge e di piazze dall'architettura sobria ed essenziale, sono di grande interesse il duecentesco palazzo di Bonifacio VIII, il palazzo civico, la casa Barnekow e le numerose chiese, tra cui spicca la cattedrale, con la splendida cripta i cui affreschi costituiscono uno dei più interessanti cicli pittorici del Duecento italiano.

    ITINERARIO: ANAGNI - PRANZO IN RISTORANTE TIPICO

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    EREMI E MONASTERI BENEDETTINI

    Subiaco – Il Sacro Speco – S. Scolastica

    Subiaco è il centro più grande dell’alta Valle dell’Aniene e si trova all’interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, l’area protetta più estesa del Lazio. Numerose sono le attrattive culturali, a iniziare dai monasteri benedettini di Santa Scolastica e San Benedetto, luoghi ricchi di arte e testimoni della lunga storia di questi luoghi. Subiaco è il centro più grande dell’alta Valle dell’Aniene e si trova all’interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini l’area protetta più estesa del Lazio. Numerose sono le attrattive culturali, a iniziare dai monasteri benedettini di Santa Scolastica e San Benedetto, luoghi ricchi di arte e testimoni della lunga storia di questi luoghi.

    La prima chiesa in muratura, che racchiudeva due grotte del Taleo - nelle quali Benedetto restò per tre anni - fu edificata solo nel sec. XI per volere dell’abate Umberto. La vita monastica in forma organizzata vi iniziò nel 1200 circa.

    Dopo la pausa pranzo la visita continuerà al monastero di S. Scolastica. Il protocenobio di Santa Scolastica è uno dei tredici monasteri fondati da S. Benedetto nella zona, l’unico sopravvissuto all e vicissitudini dei secoli. Fondato nel 520, è il più antico monastero benedettino d’Italia e del mondo. Il nome primitivo era monastero di San Silvestro, poi, alla fine del IX secolo, dopo le invasioni dei Saraceni, monastero e chiesa furono intitolati ai Santi Benedetto e Scolastica. I secoli X-XI furono il periodo di massimo sviluppo: il monastero ricevette in dono molti beni e vi fu costruita una nuova grande chiesa romanica consacrata nel 980. Nel secolo XII iniziò la vita cenobitica anche al Sacro Speco e, per evitare confusione fra i due monasteri, il Sacro Speco fu intitolato a San Benedetto, mentre la sottostante Badia assunse dalla fine del XIV secolo il nome attuale di Santa Scolastica. Dalla metà del XIV secolo all’inizio del XVI la comunità monastica sublacense registrò una forte presenza di monaci europei, soprattutto tedeschi. Dalla Germania giunsero anche, verso il 1463, i due stampatori Corrado Sweynheim e Arnoldo Pannartz, per opera dei quali venne installata la prima tipografia italiana nel chiostro del protocenobio.

    ITINERARIO: SACRO SPECO – PRANZO – MONASTERO DI S. SCOLASTICA

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    Abbazia di Montecassino e Area archeologica: l’antica Casinum

    Fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia sul luogo di un’antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo. Nel 577, durante l'invasione dei Longobardi, il monastero venne distrutto per la prima volta e la comunità dei monaci, con le spoglie del santo fondatore, dovette ripararsi a Roma. Poi, dal 643 i monaci trovarono ospitalità dalla comunità di San Colombano a Bobbio e in seguito nei vari monasteri ed abbazie colombaniane in Italia ed in Europa, diffondendo enormemente le comunità benedettine.

    Ricostruita intorno al 717 sotto l'impulso di Petronace di Montecassino, l'abbazia venne distrutta una seconda volta dai Saraceni nell'883, venendo riedificata per volere di papa Agapito II solo nel 949. Per tutto il medioevo, l’abbazia fu un centro vivissimo di cultura attraverso i suoi abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le scuole scrittorie e miniaturistiche, che trascrissero e conservarono molte opere dell'antichità. Testimonianze storiche del più alto interesse e di sicura validità sono state raccolte e tramandate a Montecassino: dai primi preziosi documenti in lingua volgare ai famosi codici miniati cassinesi, ai preziosi e rarissimi incunaboli.

    Dopo la pausa pranzo la visita proseguirà con il Parco archeologico di "Casinum"

    L'area comprende i resti di Casinum, l'antica città romana che si articolava in una serie di terrazzamenti percorsi da strade parallele tra loro. Il parco archeologico prevede un percorso attraverso il quale si osservano le mura megalitiche, la Porta Campana, le sostruzioni, l’anfiteatro, il cosiddetto mausoleo di Ummidia Quadratilla, il teatro, il ninfeo, passando per più tratti su strada basolata.

    ITINERARIO: ABBAZIA DI MONTECASSINO – PRANZO – PARCO ARCHEOLOGICO

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    VITERBO: LA CITTA’ DEI PAPI

    Viterbo è definita da secoli la città dei Papi, in memoria del periodo in cui la sede papale fu spostata in questa città che ancora porta i segni di quel fasto, pur avendo origini ancora più antiche.

    Capoluogo di antica origine etrusca e di grandi tradizioni storiche, conserva un assetto monumentale tra i più importanti del Lazio. Durante la nostra passeggiata avremo modo di visitare la chiesa di Santa Maria Nuova, una delle più antiche di Viterbo: risale al 1080 e fu edificata sui resti di un tempio dedicato a Giove Cimino, la cui testa scolpita (che molti credettero in passato raffigurasse Gesù) si sporge sopra il portale. In un angolo esterno dell'edificio, figura un piccolo pulpito in pietra cui si accedeva tramite una scala di legno. Da esso, secondo la leggenda, avrebbe predicato, nel 1266, San Tommaso d'Aquino: in realtà le ridottissime dimensioni del pulpito non risultano compatibili con la ben nota mole del grande santo domenicano, il cui ciclo di prediche del 1266, voluto da papa Clemente IV, si tenne con ogni probabilità dentro la chiesa.

    Proseguiremo con il Palazzo dei Papi costruito fra il 1255 e il 1266 sul colle di San Lorenzo per proteggere il pontefice, con la celebre loggia formata in un solo lato da sette archi sorretti da esili colonnine binate che si intrecciano formando una elegante trabeazione. Dalla loggia si entra nella grande Sala del Conclave, teatro della famosa elezione di papa Gregorio X. Poco distante da piazza del Duomo si estende il vecchio quartiere medievale di San Pellegrino, pressoché integro: qui si incontrano numerose case dotate di profferlo, la scala a vista tipica dell'architettura viterbese. Interessante anche la piazza del Plebiscito, meglio conosciuta dai viterbesi come "Piazza del Comune" dove hanno sede il Municipio e la Prefettura. Alla fine di Corso Italia sorge la chiesa di Santa Rosa, in onore della Santa Patrona della città, nella quale è venerato il Corpo della Santa; la chiesa è edificata su una piccola altura accanto alla cosiddetta "Casa di Santa

    Rosa". Meritano menzione, non solo per le splendide antiche fontane che le abbelliscono, Piazza della Rocca, Piazza Fontana Grande, Piazza delle Erbe e Piazza della Morte, nonché, per la sua struttura, la torre del Branca, detta della Bella Galliana, vicino alla Porta Faul, e le mura medievali, con le due porte principali (Porta Romana e Porta Fiorentina).

    Dopo la pausa pranzo la passeggiata proseguirà con la visita di Villa Lante. I giardini ne c o s t i t u i s c o n o l ' a t t r a z i o n e p r i n c i p a l e , specialmente i giochi d'acqua, dalle cascate alle fontane ai grottini sgocciolanti.

    ITINERARIO: VITERBO - PRANZO – VILLA LANTE

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    ACQUAPENDENTE ARTE, LUCE E COLORE. IL FASCINO DEL MEDIOEVO E L’INCANTO DELLA NATURA

    Posto sopra un'altura che domina la valle del fiume Paglia, all'esterno della cinta craterica del lago di Bolsena, la sua posizione a cavallo tra il Lazio e la Toscana fanno del borgo di Acquapendente un centro di grande interesse turistico.

    Nel luogo ove sorgeva un antico tempio pagano fu edificata, nel IX sec., l'imponente Basilica romanica del Santo Sepolcro: la sottostante Cripta datata intorno all’XI sec. dalle belle volte a crociera gotica, sostenuta da ventidue colonne dai capitelli romanici, ha al centro un sacello che riproduce perfettamente quello del Santo Sepolcro di Gerusalemme in cui è custodita una pietra che si ritiene appartenuta alla colonna della flagellazione e macchiata del sangue di Cristo.

    Visiteremo il centro storico con particolare riguardo alla cripta della Basilica del Santo Sepolcro e alla Torre Alfina. Sfuggono del tutto le circostanze delle origini di questa struttura. Una cronaca del '500 fa risalire la fondazione della prima torre detta "del Cassero" all’ VIII sec., ma le prime testimonianze documentarie compaiono nel Duecento. Ed è a partire da questo periodo che la storia del castello e del borgo si intreccia con quella dei Monaldeschi della Cervara, a cui si deve l'iniziativa di trasformare l 'antica struttura fortificata ad elegante r e s i d e n z a d i c a m p a g n a s u l m o d e l l o rinascimentale.

    Dopo il pranzo ci sposteremo alla volta di Vitorchiano dove andremo alla scoperta di magnifici fiori che danno vita ad un giardino davvero unico: il Giardino delle Peonie.

    ITINERARIO: ACQUAPENDENTE - TORRE ALFINA - PRANZO - GIARDINO DELLE PEONIE

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    ARCHEOLOGIA PRENESTINA: PALESTRINA

    Ricca di storia e tradizioni, la cittadina di Palestrina sorge sull'antica Preneste, sede del celebre Santuario della Fortuna Primigenia, sorto alla fine del II secolo a.C. È ancora oggi possibile ammirare in tutto il suo splendore, con la scenografica struttura a terrazze decorate in stile pompeiano che dominano la Valle del Sacco. Luogo prediletto per la villeggiatura estiva, da Augusto ai Colonna, miracolosamente scampato ai bombardamenti del 1944, è un luogo che vanta un'autenticità rara: dalla cucina al paesaggio, dall'arte all'artigianato. Visiteremo il museo archeologico, che ha sede all'interno di Palazzo Barberini: oltre alle numerose testimonianze della vita quotidiana dei nostri antenati, ospita una intera sala dedicata al “Mosaico del Nilo”, uno dei più grandi di età ellenistica, e la famosa Triade Capitolina di Guidonia, l'unica preservata praticamente integra.

    IL TEVERE E FARFA: NAVIGAZIONE NEL CUORE VERDE DELLA SABINA

    Il sentiero del fiume e l'Abbazia di Farfa: un percorso plurimillenario nella verdeggiante riserva del Tevere, tra mare di epoca pliocenica, una ricchissima avifauna e bellezze artistiche e architettoniche di uno straordinario centro di cultura e spiritualità. La gita in battello all'interno della riserva naturale del Tevere inizia dall'imbarco di Torrita Tiberina e consentirà, in uno splendido scenario ricco di rigogliosa vegetazione, di ammirare svariate specie di uccelli acquatici, le pareti scoscese di Ripa Bianca - in cui è particolarmente ben visibile il ciclo sedimentario conseguente alle fasi di ingressione e regressione del mare nel Pliocene - e di godere da una prospettiva diversa e suggestiva della bellezza dei manieri che si ergono maestosi nel territorio circostante.
La giornata proseguirà con la visita all’ Abbazia benedettina di Farfa, situata nel cuore della Sabina, in un'atmosfera di mistico silenzio che avvolge anche il caratteristico borgo che la circonda, con le graziose botteghe gestite da abili artigiani. Luogo di pace, di serenità e di semplicità, fu dichiarata monumento nazionale nel 1928 per le bellezze artistiche e architettoniche del monastero e della basilica. Nella sua storia millenaria, tra fasi di estremo splendore e periodi di crisi e decadenza, tante sono state le visite di re, imperatori e papi, da Carlo Magno a San Giovanni Paolo II.

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