LA SOSTENIBILITA’ DEL DEBITO ED IL TEST PRATICO
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LA SOSTENIBILITA’ DEL DEBITO ED IL TEST PRATICO
PER LA VERIFICA DELLA RAGIONEVOLE
PERCORRIBILTA’ DEL RISANAMENTO
18 NOVEMBRE 2021
Dott.ssa Donatella Zanetti
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La composizione negoziata per la crisi di impresa
Art. 2425-ter – Rendiconto finanziario (d.lgs. 139/15)
Dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e
per quello precedente, l’ammontare e la composizione delle disponibilità
liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, ed i flussi finanziari dell’esercizio
derivanti dall’attività operativa, da quella di investimento, da quella di
finanziamento, ivi comprese, con autonoma indicazione, le operazioni con i
soci
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Art. 2086, II comma, c.c. - Gestione dell’impresa
(d.lgs. 12 gennaio 2019)
L'imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di
istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato
alla natura e alle dimensioni dell'impresa, anche in funzione della
rilevazione tempestiva della crisi dell'impresa e della perdita della
continuità aziendale, nonchè di attivarsi senza indugio per l'adozione e
l'attuazione di uno degli strumenti previsti dall'ordinamento per il
superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale
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Art. 2423-bis - Principi di redazione del bilancio
I. Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti principi:
1) la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella
prospettiva della continuazione dell'attività, nonché tenendo conto della funzione economica dell'elemento dell'attivo o del passivo considerato…
(Covid) l’art. 7 del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, come modificato
dalla legge di conversione 5 giugno 2020, n. 40 contenete le Disposizioni
temporanee sui principi di redazione del bilancio prevede che…
1. Nella redazione del bilancio di esercizio in corso al 31 dicembre 2020, la
valutazione delle voci nella prospettiva della continuazione dell’attività di
cui all'articolo 2423-bis, comma primo, n. 1)
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Il test in questione deve essere finalizzato a consentire all’imprenditore e ai
suoi consulenti di valutare preliminarmente la fattibilità e la complessità del
risanamento e tale disamina passa dall’analisi del rapporto che sussiste tra
l’entità del debito che deve essere ristrutturato – totale lettera (A) punto 2.
della Sezione I del decreto dirigenziale – e quella dei flussi finanziari che la
gestione futura sarà in grado di generare e che possano essere messi al
servizio del piano di ristrutturazione – totale lettera (B) punto 3. della
Sezione I del decreto dirigenziale.
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con tale test, agli imprenditori è fornito uno strumento utile per
cercare di capire a priori, in modo semplice e rapido, la sostenibilità
del debito accumulato tramite i flussi finanziari futuri e l’eventuale
reversibilità dello squilibrio finanziario presente.
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Entità del debito che deve essere ristrutturato (A) è ottenuta aggiungendo al debito
scaduto:
debito riscadenziato o oggetto di moratorie
linee di credito bancarie utilizzate delle quali non ci si attende il rinnovo
rate di mutui e finanziamenti in scadenza nei successivi due anni
investimenti relativi alle iniziative industriali che si intendono adottare
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al netto di:
ammontare delle risorse ritraibili dalla dismissione di cespiti (immobili, partecipazioni, impianti e macchinari)
o rami di azienda compatibili con il fabbisogno industriale;
nuovi conferimenti e finanziamenti previsti anche postergati;
stima dell’eventuale margine operativo netto negativo del primo anno, comprensivo dei componenti non
ricorrenti
Il decreto dirigenziale specifica che ai soli fini della conduzione del test, il debito ottenuto (A) può essere
figurativamente ridotto nel caso in cui sia ragionevolmente apportabile uno stralcio nella misura pari allo
stesso stralcio.
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La componente (B) flussi annui al servizio del debito che la gestione è mediamente in
grado di operare a regime, viene determinata partendo dalla stima del Margine
Operativo Lordo prospettico normalizzato annuo a regime, al netto di:
investimenti di mantenimento annui a regime
imposte sul reddito annue che dovranno essere assolte
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prerequisito indispensabile per procedere con l’effettuazione del test, è che l’impresa sia in
grado di generare, almeno dal secondo anno, flussi annui (B) superiori a zero l’impresa deve
quindi essere prospetticamente in equilibrio economico.
Se l’impresa invece non è in equilibrio economico a regime perché i flussi annui prospettici
stimati sono inferiori a zero, dovranno essere intraprese iniziative in discontinuità rispetto alla
gestione corrente dell’impresa.
Nel caso in cui i flussi prospettici (B) siano superiori a zero, per valutare il grado di difficoltà
del risanamento andrà determinato il risultato del rapporto tra le componenti (A) e (B)
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1) se il rapporto tra (A) e (B) non supera l’unità le difficoltà di risanamento sono contenute (in
generale, le difficoltà crescono al crescere del rapporto ma restano comunque contenute fino ad
un livello del rapporto che si colloca attorno a 2);
2) se, invece, il rapporto supera un certo livello, che si può collocare attorno a 3, il risanamento
dipende dall’efficacia e dall’esito delle iniziative industriali che si intendono adottare;
3) superato il livello che si può collocare attorno a 5-6, la presenza di un MOL (margine operativo
lordo) positivo non è sufficiente a consentire il risanamento dell’impresa: si rende necessario
valutare la cessione dell’azienda.
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Valutazione della sostenibilità dell’indebitamento in ottica prospettica
DSCR - DEBT SERVICE COVERAGE RATIO
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DSCR
CASH FLOW OPERATIVO - TAX
FLUSSO FINANZIARIO A SERVIZIO DEL DEBITO
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- Per “Cash flow operativo – tax” si intende il flusso di cassa prodotto dalla gestione
caratteristica al netto del flusso fiscale relativo al pagamento delle imposte sul reddito
d’esercizio. Tale grandezza nel rendiconto finanziario (redatto con il metodo indiretto) è
sintetizzabile con il “flusso finanziario della gestione reddituale (A)”.
- Per “flusso finanziario a servizio del debito” si intende il flusso finanziario per il
pagamento degli interessi passivi nonché della quota capitale dei finanziamenti nel periodo
considerato.
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Il DSCR può assumere valori superiori uguali o inferiori all’unita
- Superiore all’unità (DSCR>1), nel caso in cui il cash flow operativo generato ecceda gli impegni
finanziari a servizio del debito;
- Uguale all’unità (DSCR =1), il cash flow operativo generato viene totalmente assorbito dagli
impegni finanziari a servizio del debito;
- Inferiore all’unità (DSCR<1), nel caso in cui il cash flow operativo generato risulti inferiore agli
impegni finanziari a servizio del debito nel periodo considerato, evidenziando situazioni di tensione
finanziaria con possibili difficoltà nel rimborso del debito.
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