La Settimana n. 35 del 7 ottobre 2012

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 7 ottobre 2012 ue mani: quanta avventura può essere racchiusa in due mani! Esse possono significare l’amore e l’amicizia, la fiducia e l’aiuto qual- che volta anche il contrasto. Ma due mani, quando il Vangelo è fra di lo- ro, acquistano tanti altri significati; e allora vorrei dirle che le due mani, la mia e la sua, col Nuovo Testamento anzitutto sono "mani di cristia- ni". Si, come Vescovi, anzi proprio perché Vescovi noi abbiamo bisogno del- la Parola di Dio per essere veri cristiani. È veramente bello dunque e si- gnificativo aiutarci a vicenda a divenire sempre più cristiani con la Paro- la di Dio, offrendoci il Vangelo. (Marzo 1985, consegna al Vescovo di Malta dell’edizione critica del Nuovo Testamento da parte della Società Biblica) D Niccolò Stenone e PierreTeilhard de Chardin: religiosi e scienziati raccontati dal professor Ludovico Galleni. Il Progetto Culturale diocesano, in collaborazione con l’Ufficio Scuola e con altre realtà culturali, promuovono il convegno del 25 ottobre prossimo udovico Galleni, docente di Zoologia generale ed Etica Ambientale presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, e insegnante di Scienze e Teologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “N. Stenone” di Pisa, nonché membro del comitato direttivo della Società Europea per lo studio di Scienza e Teologia (ESSAT) e del comitato consultivo europeo del Centro di Teologia e Scienze Naturali (CTNS) di Berkeley, in California, sarà uno dei relatori del convegno promosso dall’Ufficio scuola della Diocesi, lo abbiamo incotrato per conoscere in anteprima i temi della conferenza. Il convegno di fine ottobre prenderà in esame due figure particolari: Nicolò Stenone e Teilhard de Chardin, che cos’hanno in comune questi due uomini? qual è stato il loro percorso di studi e il loro carisma spirituale? «Ambedue sono stati importanti scienziati e, anche se separati da più di due secoli hanno, portato avanti le scienze della natura proprio sottolineando la presenza dei cambiamenti che avvengono nel tempo. Stenone descrisse l’evoluzione del paesaggio geologico della Toscana, Teilhard de Chardin lavorò a lungo sull’evoluzione paleontologica dapprima in Europa e poi in Cina. Ma ambedue furono uomini di profonda fede che non trovarono difficoltà ad essere grandi scienziati e ottimi religiosi. Se differenza vi fu è che Stenone lasciò poi la scienza attiva per concentrarsi sulla sua attività di pastore, mentre Teilhard per tutta la vita fu insieme paleontologo e sacerdote. Ma va detto che anche da pastore mai Stenone rinnegò la sua esperienza di scienziato. Ma un altro aspetto importante fu la loro attenzione, forte, al rinnovamento della vita della Chiesa. E se per Stenone divenuto prete e poi vescovo si trattò fondamentalmente di un rinnovamento pastorale, per Teilhard di trattò di una prospettiva culturale e teologica, cercare cioè gli strumenti per riconciliare la chiesa con il mondo moderno e in particolare con le scoperte della scienza. E, grazie a Teilhard, l’evoluzione da problema diviene una importante risorsa per il cristiano perché in effetti apre ad una nuova sintesi, che rivaluta fortemente le realtà terrestri e il cammino dell’umanità su questa terra verso il futuro, ad una evoluzione del cosmo, della vita e dell’Uomo che giunta all’alleanza con Abramo continua per costruire la Terra per la seconda venuta di Cristo». Proviamo ad immaginare se vivessero oggi queste due figure: quale sarebbe secondo lei il loro pensiero sul nostro vivere? Sulla scienza che è messa costantemente in contrasto con la fede? Sul nostro sistema di studi? «Credo che sia Stenone che Teilhard de Chardin si entusiasmerebbero nel leggere i documenti del Concilio in particolare le splendide parole con cui la costituzione conciliare Gaudium et Spes sottolinea la necessità e il dovere del dialogo con il moderno e in particolare con la scienza. Purtroppo ormai troppo spesso vediamo rinascere punti di attrito con la scienza ed in particolare con l’evoluzione, ma vengono soprattutto da ambienti che ancora non hanno capito fino in fondo l’importanza dottrinale del concilio. Il Concilio, considerando la scienza una risorsa per comprendere meglio la natura stessa dell’uomo e uno strumento che ci aiuta a percorre nuove vie verso la verità, ha aperto ad un rinnovamento indubbiamente faticoso e difficile ma necessario. Purtroppo è molto più facile ripetere formule che studiare per capire e comprendere meglio e poi per cambiare tutto ciò che va onestamente e doverosamente cambiato. Posso dire per esperienza personale, ottenuta percorrendo l’Italia a spiegare l’evoluzione e la sintesi teilhardiana in parrocchie e centri culturali cattolici, che chi contesta l’evoluzione e la scienza in fondo non ha voluto accettare la lezione del Concilio. Ma mettere in discussione il Concilio apre ad un relativismo dottrinale veramente preoccupante. E da questo punto di vista rischiamo di perdere uno strumento per dialogare con i giovani in particolare con quelli che sono onestamente e seriamente interessati alla scienza. Occorre mostrare come sia proprio la teologia cattolica la prima ad accettare le capacità conoscitive della scienza e a farne uno strumento per meglio sviluppare la sua azione culturale e pastorale. E da questo punto di vista occorre formare meglio i catechisti e lavorare ancora a lungo con i docenti di religione delle scuole in particolare delle superiori». Che cosa hanno ancora da insegnare uomini come loro? «Fondamentalmente l’onestà intellettuale e scientifica e il coraggio di seguire nuove piste di sintesi sia dal punto di vista pastorale che culturale e teologico». c.d. L iuseppe Toniolo, economista e sociologo proclamato Beato il 29 aprile 2012, ogni anno sarà ricordato il 7 ottobre. Non poteva esserci miglior inizio per commemorarlo la domenica 7 ottobre, giorno in cui la liturgia ci ricorda la grandezza dell’unione tra uomo e donna e il prezioso dono della famiglia: un’occasione di riflessione e di preghiera per fare memoria del professore, marito e padre esemplare che ha messo al centro il primato della persona e della solidarietà. La persona si completa nella famiglia, perché ognuno è strettamente legato agli altri, ha bisogno degli altri. “Non è bene che l’uomo sia solo”: i due, uomo e donna, saranno una carne sola. E poi la solidarietà si alimenta dell’amore tra uomo e donna. La famiglia dilata il suo amore all’esterno, allarga i confini in un dono aperto verso gli altri. Quel poco o tanto ricevuto, comunque, sempre messo in comune, per essere solidali e generosi nella condivisione. G La persona e la solidarietà La figura del beato Toniolo, professore, marito e padre esemplare, ricordato nella prima Domenica di Ottobre CURIOSITÀ E VERITÀ: due uomini in ricerca LINEA di Pensiero di Luca Lischi IL GRANELLO di senape di mons. Alberto Ablondi al 2008, nell’ambito della formazione professionale degli insegnanti di religione che operano nei Licei è nata la scelta di approfondire tramite un percorso di ricerca-azione il segmen- to scienza e fede, un ambito trasversale ad altre discipline curri- colari. Nel 2011 poi l’Ufficio Scuola e l’Ufficio di Pastorale scolastica della diocesi, a conclusione di un percorso biennale di ricerca/azione sul rapporto scienza e fede strutturato per gli In- segnanti di religione cattolica dei licei livornesi, presentano e of- frono alle scuole secondarie di secondo grado una Mostra itine- rante su Galileo dal titolo “Cose mai viste” per coinvolgere tutti i docenti interessati e la cittadinanza. La Mostra inizia all’Istituto Magistrale Niccolini Palli, continua al Liceo Cecioni, a gennaio sarà al Liceo Enriquez. Il materiale multimediale e didattico prodotto è di elevata qualità e vi è il progetto di pubblicarlo e socializzarlo sul sito dell’ Ufficio. Ci sia- mo avvalsi soprattutto della competenza di L.Galleni e V.Zolesi. Da qui l’idea di un convegno su Niccolò Stenone e Teilahrd de Chardin: due scienziati in momenti storici particolari, nel ‘600 l’uno e nel’900 l’altro, secoli di importanti svolte scientifiche e interdisciplinari. Due uomini di Dio e della Chiesa, anche se con due storie personali diverse: Stenone, protestante, diventa cat- tolico dopo aver visto la processione del Corpus Domini a Livor- no,Teilhard gesuita.Due uomini appassionati di Cristo e del Van- gelo che sono stati l’avanguardia per ciò che riguarda il rapporto scienza e teologia, rapporto di complementarietà nell’ autono- mia disciplinare. Uomini di grande spiritualità,Teilhard è un mi- stico che sembra dialogare col mondo contemporaneo. Stenone vive una dimensione evangelica radicale provocatoria; ambedue lasciano aperte delle vie di ricerca sia nell’ambito scientifico, fi- losofico, esegetico e antropologico di grande respiro. L’incontro, realizzato in collaborazione con il Progetto Culturale della Diocesi, con il Gruppo Amici di don Renato Roberti, Pro- getto permanente “ Il coraggio della Ricerca”, con l’Ufficio Scuo- la diocesano ed il Centro Studi “R.Angeli”, sarà anche un mo- mento di breve celebrazione del 50° del Concilio Vaticano II so- prattutto attraverso la rilettura della Gaudium et Spes. Si darà inoltre spazio al ricordo di due sacerdoti diocesani, don Angeli che ha scritto la biografia di Stenone e di don Renato Roberti che ha dedicato a Teilhard de Chardin molti articoli di giornale, omelie e lezioni alla scuola di teologia diocesana negli anni’ 80. Il Progetto Didattico ha messo in luce come le nuove generazio- ni siano notevolmente affascinate da queste due figure e dal te- ma scienza e teologia. Enrica Talà, direttore ufficio scuola diocesano Relatori dell’incontro saranno: - Monsignor Simone Giusti, Vescovo di Livorno - Ludovico Galleni, prof. Zoologia Naturale- Uni- versità di Pisa - Valfredo Zolesi, ingegnere, fondatore Kaiser Li- vorno - Fabio Caporali, prof. Ecologia Agraria- Univer- sità della Tuscia - Marco Bacci, IdR Liceo Scientifico F. Cecioni (Il luogo del convegno sarà comunicato nei pros- simi numeri del settimanale ndr) D Dai nuovi progetti dell’Ufficio scuola della Diocesi LA SCIENZA, LA FEDE E GLI INSEGNANTI Nelle foto: in alto, Niccolò Stenone; a fianco PierreTeilhard de Chardin e al centro il professor Ludovico Galleni

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

7 ottobre 2012

ue mani: quanta avventura può essere racchiusa in due mani!Esse possono significare l’amore e l’amicizia, la fiducia e l’aiuto qual-

che volta anche il contrasto. Ma due mani, quando il Vangelo è fra di lo-ro, acquistano tanti altri significati; e allora vorrei dirle che le due mani,la mia e la sua, col Nuovo Testamento anzitutto sono "mani di cristia-ni".Si, come Vescovi, anzi proprio perché Vescovi noi abbiamo bisogno del-la Parola di Dio per essere veri cristiani. È veramente bello dunque e si-gnificativo aiutarci a vicenda a divenire sempre più cristiani con la Paro-la di Dio, offrendoci il Vangelo.

(Marzo 1985, consegna al Vescovo di Malta dell’edizione critica delNuovo Testamento da parte della Società Biblica)

D

Niccolò Stenone e Pierre Teilhard deChardin: religiosi e scienziati raccontati

dal professor Ludovico Galleni.

Il Progetto Culturale diocesano,in collaborazione con l’Ufficio Scuola e con altre realtà culturali,promuovono il convegno del 25 ottobre prossimo

udovico Galleni, docente diZoologia generale ed EticaAmbientale presso la Facoltà diAgraria dell’Università di Pisa,

e insegnante di Scienze e Teologiapresso l’Istituto Superiore di ScienzeReligiose “N. Stenone”di Pisa, nonché membrodel comitato direttivodella Società Europeaper lo studio di Scienzae Teologia (ESSAT) edel comitato consultivoeuropeo del Centro diTeologia e ScienzeNaturali (CTNS) diBerkeley, in California,sarà uno dei relatori delconvegno promossodall’Ufficio scuola della Diocesi, loabbiamo incotrato per conoscere inanteprima i temi della conferenza.Il convegno di fine ottobreprenderà in esame due figureparticolari: Nicolò Stenone eTeilhard de Chardin, checos’hanno in comune questi dueuomini? qual è stato il loropercorso di studi e il lorocarisma spirituale?«Ambedue sono stati importantiscienziati e, anche se separati dapiù di due secoli hanno, portatoavanti le scienze della naturaproprio sottolineando la presenzadei cambiamenti che avvengononel tempo. Stenone descrissel’evoluzione del paesaggiogeologico della Toscana, Teilhardde Chardin lavorò a lungosull’evoluzione paleontologicadapprima in Europa e poi in Cina.Ma ambedue furono uomini diprofonda fede che non trovaronodifficoltà ad essere grandiscienziati e ottimi religiosi.Se differenza vi fu è che Stenonelasciò poi la scienza attiva perconcentrarsi sulla sua attività dipastore, mentre Teilhard per tuttala vita fu insieme paleontologo esacerdote. Ma va detto che ancheda pastore mai Stenone rinnegò lasua esperienza di scienziato.Ma un altro aspetto importante fula loro attenzione, forte, alrinnovamento della vita dellaChiesa. E se per Stenone divenutoprete e poi vescovo si trattòfondamentalmente di unrinnovamento pastorale, perTeilhard di trattò di unaprospettiva culturale e teologica,cercare cioè gli strumenti perriconciliare la chiesa con il mondomoderno e in particolare con lescoperte della scienza. E, grazie aTeilhard, l’evoluzione da problemadiviene una importante risorsa peril cristiano perché in effetti apre aduna nuova sintesi, che rivalutafortemente le realtà terrestri e ilcammino dell’umanità su questaterra verso il futuro, ad unaevoluzione del cosmo, della vita edell’Uomo che giunta all’alleanzacon Abramo continua per costruire

la Terra per la seconda venuta diCristo».

Proviamo ad immaginare sevivessero oggi queste due figure:quale sarebbe secondo lei il loro

pensiero sul nostrovivere? Sulla scienzache è messacostantemente incontrasto con lafede? Sul nostrosistema di studi?«Credo che siaStenone che Teilhardde Chardin sientusiasmerebberonel leggere idocumenti del

Concilio in particolare lesplendide parole con cui lacostituzione conciliare Gaudiumet Spes sottolinea la necessità e ildovere del dialogo con il modernoe in particolare con la scienza.Purtroppo ormai troppo spessovediamo rinascere punti di attritocon la scienza ed in particolare conl’evoluzione, ma vengonosoprattutto da ambienti che ancoranon hanno capito fino in fondol’importanza dottrinale delconcilio. Il Concilio, considerandola scienza una risorsa percomprendere meglio la naturastessa dell’uomo e uno strumentoche ci aiuta a percorre nuove vieverso la verità, ha aperto ad unrinnovamento indubbiamentefaticoso e difficile ma necessario.Purtroppo è molto più facileripetere formule che studiare percapire e comprendere meglio e poiper cambiare tutto ciò che vaonestamente e doverosamente

cambiato.Posso dire per esperienzapersonale, ottenuta percorrendol’Italia a spiegare l’evoluzione e lasintesi teilhardiana in parrocchie ecentri culturali cattolici, che chicontesta l’evoluzione e la scienzain fondo non ha voluto accettare lalezione del Concilio. Ma metterein discussione il Concilio apre adun relativismo dottrinaleveramente preoccupante.E da questo punto di vistarischiamo di perdere unostrumento per dialogare con igiovani in particolare con quelliche sono onestamente eseriamente interessati alla scienza.Occorre mostrare come siaproprio la teologia cattolica la

prima ad accettare le capacitàconoscitive della scienza e a farneuno strumento per megliosviluppare la sua azione culturale epastorale. E da questo punto divista occorre formare meglio icatechisti e lavorare ancora a lungocon i docenti di religione dellescuole in particolare dellesuperiori».

Che cosa hanno ancora dainsegnare uomini come loro?«Fondamentalmente l’onestàintellettuale e scientifica e ilcoraggio di seguire nuove piste disintesi sia dal punto di vistapastorale che culturale eteologico».

c.d.

L

iuseppe Toniolo, economista e sociologoproclamato Beato il 29 aprile 2012, ogni

anno sarà ricordato il 7 ottobre. Non poteva esserci miglior inizio percommemorarlo la domenica 7 ottobre, giornoin cui la liturgia ci ricorda la grandezzadell’unione tra uomo e donna e il preziosodono della famiglia: un’occasione di riflessionee di preghiera per fare memoria del professore,marito e padre esemplare che ha messo alcentro il primato della persona e dellasolidarietà. La persona si completa nellafamiglia, perché ognuno è strettamente legatoagli altri, ha bisogno degli altri. “Non è beneche l’uomo sia solo”: i due, uomo e donna,saranno una carne sola. E poi la solidarietà sialimenta dell’amore tra uomo e donna. Lafamiglia dilata il suo amore all’esterno, allarga iconfini in un dono aperto verso gli altri.Quel poco o tanto ricevuto, comunque, sempremesso in comune, per essere solidali e generosinella condivisione.

G

La personae la solidarietàLa figura del beato Toniolo,professore, marito e padreesemplare, ricordato nellaprima Domenica di Ottobre

CURIOSITÀ E VERITÀ:due uomini in ricerca

LINEAdi Pensiero

di Luca Lischi

IL GRANELLOdi senape

di mons. Alberto Ablondi

al 2008, nell’ambito della formazione professionale degliinsegnanti di religione che operano nei Licei è nata la scelta

di approfondire tramite un percorso di ricerca-azione il segmen-to scienza e fede, un ambito trasversale ad altre discipline curri-colari.Nel 2011 poi l’Ufficio Scuola e l’Ufficio di Pastorale scolasticadella diocesi, a conclusione di un percorso biennale diricerca/azione sul rapporto scienza e fede strutturato per gli In-segnanti di religione cattolica dei licei livornesi, presentano e of-frono alle scuole secondarie di secondo grado una Mostra itine-rante su Galileo dal titolo “Cose mai viste”per coinvolgere tutti idocenti interessati e la cittadinanza.La Mostra inizia all’ Istituto Magistrale Niccolini Palli, continua alLiceo Cecioni, a gennaio sarà al Liceo Enriquez. Il materialemultimediale e didattico prodotto è di elevata qualità e vi è ilprogetto di pubblicarlo e socializzarlo sul sito dell’ Ufficio. Ci sia-mo avvalsi soprattutto della competenza di L.Galleni e V. Zolesi.Da qui l’idea di un convegno su Niccolò Stenone e Teilahrd deChardin: due scienziati in momenti storici particolari, nel ‘600

l’uno e nel’900 l’altro, secoli di importanti svolte scientifiche einterdisciplinari. Due uomini di Dio e della Chiesa, anche se condue storie personali diverse: Stenone, protestante, diventa cat-tolico dopo aver visto la processione del Corpus Domini a Livor-no,Teilhard gesuita. Due uomini appassionati di Cristo e del Van-gelo che sono stati l’avanguardia per ciò che riguarda il rapportoscienza e teologia, rapporto di complementarietà nell’ autono-mia disciplinare. Uomini di grande spiritualità,Teilhard è un mi-stico che sembra dialogare col mondo contemporaneo. Stenonevive una dimensione evangelica radicale provocatoria; ambeduelasciano aperte delle vie di ricerca sia nell’ambito scientifico, fi-losofico, esegetico e antropologico di grande respiro.L’incontro, realizzato in collaborazione con il Progetto Culturaledella Diocesi, con il Gruppo Amici di don Renato Roberti, Pro-getto permanente “ Il coraggio della Ricerca”, con l’Ufficio Scuo-la diocesano ed il Centro Studi “R.Angeli”, sarà anche un mo-mento di breve celebrazione del 50° del Concilio Vaticano II so-prattutto attraverso la rilettura della Gaudium et Spes. Si daràinoltre spazio al ricordo di due sacerdoti diocesani, don Angeli

che ha scritto la biografia di Stenone e di don Renato Robertiche ha dedicato a Teilhard de Chardin molti articoli di giornale,omelie e lezioni alla scuola di teologia diocesana negli anni’ 80.Il Progetto Didattico ha messo in luce come le nuove generazio-ni siano notevolmente affascinate da queste due figure e dal te-ma scienza e teologia.

Enrica Talà, direttore ufficio scuola diocesano

Relatori dell’incontro saranno:- Monsignor Simone Giusti, Vescovo di Livorno- Ludovico Galleni, prof. Zoologia Naturale- Uni-versità di Pisa- Valfredo Zolesi, ingegnere, fondatore Kaiser Li-vorno- Fabio Caporali, prof. Ecologia Agraria- Univer-sità della Tuscia- Marco Bacci, IdR Liceo Scientifico F. Cecioni (Il luogo del convegno sarà comunicato nei pros-simi numeri del settimanale ndr)

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Dai nuovi progetti dell’Ufficio scuola della Diocesi

LA SCIENZA,LA FEDE E GLI INSEGNANTI

Nelle foto: in alto,Niccolò Stenone; afianco Pierre Teilhardde Chardin e al centroil professor LudovicoGalleni

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI7 ottobre 2012II

Tutti i NUMERI dei livornesi

lcuni comuniitaliani hannoaderito allapossibilità di

pubblicare in anteprimaassoluta i datiprovvisori riguardanti ilrecente censimentodella popolazione, traquesti troviamo lanostra città, che ha cosìdeciso di trasmetterealcuni dati importantiper capire quali sono letendenze in atto sulnostro territorio.Alla conferenza stampadi presentazione hannopartecipato l’assessoreDaria Majidi, insiemead Alessandro Valentini,funzionario Istat,FedericoGiuntoli,responsabiledell’ufficiostatistico eAntonioPicchianti,dirigente deiservizidemografici. Èstata condottaunacomparazione con lerisultanze dei dueprecedenti censimenti,quello del 1991 e del2001.È emerso unostazionamento delnumero degli abitantidella nostra città, conuna significativadiminuzione delle fascegiovani e con unconseguente aumentodell’invecchiamentodella popolazione,attenuato in partedall’ingresso degliimmigrati che hannocontribuito ad unaleggera ripresa dellenascite. «A Livornotroviamo un giovane sudue anziani-affermaDaria Majidi- unsistema che non potràreggere ancora permolto». Datopreoccupante risulta ilcalo delle personeconiugate, con unnotevole aumento deidivorziati e di unanuova categoria, iseparati di fatto,portando un elevatoincremento dellefamigliemonocomponenti:persone che vivono dasole, spesso in unacondizione assaidifficile. Un quadro diestrema fragilità cheinteressa soprattutto gliuomini, sempre piùsoli.Molto frequenti sono icasi di pensionatirimasti vedovi, oppuredi persone che hannoperso il lavoro e nonpossono contare sul

A

sostegno della famiglia,e che richiedonosempre più spessoresidenze di soccorso. Idati evidenziano quindiuna crescita elevatadelle famiglie con unasola persona ( +95 %sul ’91 e + 41 % sul2001), una crescita delle

famiglie con duecomponenti e lasimultanea contrazionedelle famiglie oltre trepersone. Troviamo peròla popolazionelivornese più istruita,

con un notevoleaumento della licenzasuperiore e unraddoppio dei laureati,anche se rispetto adaltre città della Toscana,come Prato e Firenze,Livorno esce con illivello più basso dilaureati. Nella fascia dai

20 ai 24 annipredominanettamente lascuola superiorecon un 67, 4 % didiplomati, e soloil 5,1 % di laureetriennali; mentrenella fascia che vadai 25 ai 29 anniriscontriamo unaumento delle

lauree triennali emagistrali.Per quanto riguarda idati sulla condizionelavorativa dobbiamotenere presente che iparametri di

misurazione sonomutati nel tempo, nel1991 infatti era ilcittadino che rilasciavaall’Istat una propriaauto-percezione dellasua categoria; dal 2011ci basiamoesclusivamente sullaclassificazione oggettiva

internazionale. Risultainfatti calata lapercentuale didisoccupati, superiorenell’auto-percezione del’91, ma che rimanecomunque a livellimolto alti. Aumenta lapartecipazione almercato del lavoro,aumentano i pensionatie diminuiscono lecasalinghe, permaneperò il divario tramaschi e femmine, adiscapito delle donne,che partecipano poco almondo del lavoro espesso non siimpegnano nella ricercadi un’occupazione,rivelando forse unascarsa cultura lavorativa.Un’importanteopportunità di crescitaper la nostra città è datodall’immigrazione, icittadini stranieriresidenti a Livornohanno contribuitoall’aumento dellanatalità e della forzalavoro e sono diventatiun bene importante perla rinascita della nostracittà, contribuendo amantenere giovane lapopolazione. Siconferma una tendenzaalla proprietàdell’abitazione, concomplementare cadutadegli affitti. Lasuperficie media delleabitazioni è di circa 80mq, pochissime sonogli appartamenti al disopra dei 200 mq. Sullabase del censimento2011 risulterebberovuote 2.370 abitazioni,in netto calo rispetto aldati del 1991 (5.151) edel 2001 (3.304).

Alice Carpentiere

Un container per ilS.Gemma Galgani Hospital

LA SOLIDARIETÀCON DODOMASI MUOVE

razie al viaggio del Vescovo in Tanzaniadello scorso agosto, la collaborazione

con la Diocesi di Dodoma ha già fatto deipassi importanti. Oltre ai vari propositi inambito pastorale si è mossa anche la mac-china della solidarietà.Il primo obiettivo è quello di andare in aiu-to all’Ospedale Missionario “S. GemmaGalgani” diretto dalla dottoressa suorGemma Mkondoo Kitiku (della quale LaSettimana ha pubblicato un’intervista inuno degli ultimi numeri). Questa strutturasanitaria, pur essendo una struttura dellaChiesa Locale, è stata promossa dal Gover-no Tanzaniano a Ospedale Distrettuale inriconoscimento del grande servizio che of-fre alla popolazione (oltre 300.000 perso-ne) in un territorio che sarebbe altrimentiscoperto. In questo senso le necessità sonotante e negli ultimi anni da Livorno, a curadel Centro Mondialità Sviluppo Reciproco,sono partiti molti aiuti. Ma ancora tanto c’èda fare per ampliare le possibilità di cura eper sostenere ciò che è già stato avviato.È per questo che mons. Giusti ha lanciatol’idea, come intenzione del mese missiona-rio di ottobre, di raccogliere del materialesanitario che verrà spedito via mare in uncontainer. Di cosa c’è bisogno? Innanzitut-to del container stesso (da 40 piedi) chepoi rimarrà all’ospedale come magazzino.Poi il materiale sanitario: medicine, disin-fettanti, lenzuola, ecc. (vedi elenco). E infi-ne servono i soldi per la spedizione, lo sdo-ganamento ed il trasporto del container fi-no a destinazione. Rivolgiamo perciò unappello a tutti perché collaborino a questa“impresa”.

MATERIALE UTILEPER L’INVIO DEL CONTAINER* Medicinali (integri e con scadenza non inferiore aisei mesi)* lenzuoli, asciugamani e biancheria in genere (ancheusata, purchè in buono stato)* Gel per Ecografia* Disinfettanti* Bende, cerotti e materiali sanitari in genere* Camici e divise per medici e personale sanitario ingenere (anche monouso)* Deflussori, sacchetti per urine, siringhe, guanti,mascherine, lancette ed altre forniture sanitariemonouso (in particolare per uso: ostetrico eginecologico, chirurgico, odontoiatrico,otorinolaringoiatrico, oculistico, pediatrico,ortopedico)* Materiali d’uso per sala operatoria* Pannolini per bambini* Pannoloni per adulti* Traverse

ATTREZZATURE* Ecografo* Microscopio a fluorescenza e microscopiobinoculare* Provette, vetrini per laboratorio d’analisi* Ferri chirurgici* Elettrobisturi* Computer portatile* Altre attrezzature e strumenti da ospedale anche seusati, purché funzionantiIl materiale va conferito presso il Centro MondialitàSviluppo Reciproco in via della Madonna 32 aLivorno. In caso di necessità, e soprattutto per grandiquantità, è possibile concordare il ritiro telefonandoallo 0586 887350.N. B.: Per la legge tanzaniana bisogna stilare unalista dei medicinali che si vogliono importare dallaquale risulti il “nome commerciale”e il “principioattivo”di ogni medicinale. Questa lista può esserepreparata dai volontari del Centro Mondialità, ma sechi dona i medicinali la fa autonomamente è unulteriore aiuto alla preparazione del container.

G

I dati provvisori del Censimento nazionalepresentati in anteprima.La popolazione resta stazionarianel numero ma non nella composizione

Alcuni dati sulla popolazione residente

ispetto agli ultimi due censimenti lapopolazione risulta stazionaria, con

156.914 abitanti, 74.579 maschi e 82.335femmine. Lo scarto tra maschi e femmine,nei tre anni di censimento (1991, 2001 e2011), si mantiene a favore delle donne conun margine medio di oltre 7.500 unità inpiù. Se il 2001 segnava un calo sulla fascia di età0-4 anni, il 2011 registra una ripresa sul ’91con il +16,1 % e del 7,5 % sul 2001.Anche le classi di età 0.14 nel 2011 siriportano a 19.239 rispetto ai 17.350 del2001 con un calo però rispetto ai 20.223 del’91.Gli ultra settantacinquenni nel 2011 siportano a +41,6 sul ’91 e a + 9,0 % sul 2001.Si vive di più: l’incremento degli ultraottantacinquenni nel 2011 sul ’91 è +117,8% e sul 2001 è + 29,7 %.Se nel 1991 per ogni giovane esistevanocirca due anziani, negli ultimi venti anni ilrapporto di 1 a 2 si è consolidatopienamente. Calano i coniugati con il 7,7 %in meno sul 2001 e il 15,4 % in meno sul‘91. Aumentano i divorzi con il 99,4 % inpiù sul 2001 e il 246 % in più sul’91. Oltre il37 % della popolazione locale è nata fuoriLivorno.

R

Il grado di istruzioneessun titolo di studio e non sa leggere o scrivere: 0,8 % nel ’91; 0,5 %nel 2001; 0,8 % nel 2011.

Nessun titolo di studio ma sa leggere e scrivere: 9,5 % nel ’91; 7,9 % nel2001; 6,1 % nel 2011.Licenza di scuola elementare: 32,1 % nel ’91; 24,9 % nel 2001; 19,0 %nel 2011.Licenza di scuola media: 30,9 % nel ’91; 29,1 % nel 2001; 28, 9 % nel2011.Diploma di scuola secondaria superiore: 22,0 % nel ’91; 29,0 % nel2001; 32,4 % nel 2011.Laurea: 4,8 % nel ’91; 8,7 % nel 2001; 10, 9 % nel 2011.Dal confronto con altre realtà urbane che divulgano i dati provvisori siricava che per i giovani delle fasce di età fra i 20-34 anni Livorno esce conil livello più basso di laureati: 19%, mentre Firenze ottiene il 25 % ,Cagliari 26,0 %, Trieste 27,5 %, Perugia 28,5 %.

N

La crescita in città è garantita dal dato dall’immigrazione,i cittadini stranieri residentia Livorno hanno contribuitoall’aumento della natalità e della forza lavoro

L’iniziativa di solidarietà saràpresentata anche durante ilconvegno missionario diocesanodi domenica 7 Ottobre(locandina in ultima pagina)

Per i giovani ecco il «salto della fede»!

arissimi giovani, si ricomincia!L’anno pastorale è al suo inizio,

entriamo insieme nell’anno della fe-de, lasciamoci interrogare dalle do-mande dell’uomo su Dio, prendia-moci un tempo per capire come stia-mo, dove andiamo, in cosa realmen-te crediamo...È per questo che vi invitiamo al pri-mo incontro intitolato: "IL SALTODELLA FEDE"DOVE: Quercianella (LI), casa S.Giuseppe, via M. Puccini, 68

QUANDO: 20-21 ottobre 2012; arriviil sabato entro le 15.30; partenze ladomenica dopo il pranzo;PREZZO: offerta liberaPRENOTAZIONI: entro il 12 ottobre2012ps. sarà anche l’occasione per ascol-tare la testimonianza dei giovani diritorno dall’esperienza missionariain Eritrea.Vi aspettiamo, fate girare la voce...

Sr Raffaella e Sr Cristina FdC, pFrancesco

CIl 20 e 21 ottobre a Quercianella

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI7 ottobre 2012 III

A TU PER TU CONdon Luciano Cantini

In camminocon il popolo dei circensi

Don Luciano Cantini racconta la sua affascinanteesperienza con i nomadi circensi, arrivando anche adesordire in spettacoli con il nome del clown Pompelmo

educazione ed il "galateo" nonsono più di moda quasi da

nessuna parte, ma le belle maniere,in chiesa, dovrebbero essereespressione della fede che abbiamo edel rispetto che nutriamo per ilSignore. Per questo motivo abbiamopensato di proporre una piccolarubrica (a puntate) che vuole essereun "ripasso" di quello che dovrebbeessere il modo più adeguato di starein chiesa, sia durante lecelebrazioni, ma anche quandoentriamo nella casa del Signore.

a chiesa è la «casa di Dio»,simbolo della comunità

cristiana che vive in undeterminato territorio. È prima ditutto un luogo di preghiera, incui si celebra l’Eucaristia e siadora Cristo realmente presentenelle Specie Eucaristiche, ripostenel tabernacolo. I fedeli vi siriuniscono per pregare, perlodare il Signore e per esprimere,attraverso la liturgia, la loro fedein Cristo. È necessario che impariamo a"prepararci" ad entrare in chiesa.Bisogna organizzarsi in modotale da arrivare in chiesa conqualche minuto di anticipo,evitando ritardi che disturbanol’assemblea. Dobbiamoverificare che il nostro modo divestire sia adatto ad un luogosacro. Prima di entrare il fedeledeve cercare di concentrarsi inmodo da lasciare alle spalle irumori e le banalità che spessodistraggono il nostro cuore esoprattutto "assicurarsi che ilcellulare sia spento" perché,come sempre più spesso vediamoscritto sulle porte di entrata dellenostre chiese: il Signore chiamain molti modi, ma mai con ilcellulare. Ed è piuttostofastidioso il pensiero che ci siagente così dipendente da questooggetto da non poterlo spengereneppure quando prega. Cosìcome è bene non entraremasticando caramelle o altro.In questo modo il cristiano sipredispone ad iniziare lapreghiera in modo adeguato e nelrispetto del luogo in cui entra.

L

’L

Quandoil galateosi applicain chiesa

DI FABIO FIGARA

on Luciano hasempre prestatograndeattenzione agli

“altri”, agli emarginati, acoloro cheappartengono asituazioni “ai limiti” opoco conosciute,sapendo che questerealtà possonocomunque essere ricchee vivaci, piene ditradizioni e di significati.In particolare, sin dapiccolo rimaneaffascinato dal Circo edalla magia che sembraavvolgerequell’ambiente pieno difeste, di spettacoli e dicolori; ma sarà durantegli anni di studi daseminarista che verrànuovamente, e piùintensamente, a contattocon la realtà circense,dalla quale non vorràpiùsepararsi.Ha lafortuna diconosceredon FrancoBaroni,all’epocaincaricatonazionaleper lapastoraledel circo,che lointroduceneiprincipalicomplessi circensi chehanno fatto tappa aLivorno. Entra a far partedell’O.A.S.N.I. (l’OperaAssistenza Spirituale aiNomadi in Italia)fondata da don DinoTorreggiani, trasferitapoi nella fondazione“Migrantes”, costituitadalla CEI per assicurarel’assistenza religiosa aimigranti italiani estranieri. Nel frattempo l’attivitàparrocchiale lo vedecostantementeimpegnato, portandoload incrementarel’assistenza agli ultimisviluppando i centriCaritas prima diRosignano Solvay, nellachiesa di S. Croce, e poidi S. Agostino, aLivorno, la parrocchiadove aveva trascorsol’adolescenza e dove sitrova così a raccoglierel’eredità di don Betti.Poi, dal 2006 finoall’estate scorsa, donLuciano viene nominato“Direttore dell’UfficioNazionale per laPastorale dei Fieranti eCircensi” e trascorrecinque anni vivendo nei

Dcirchi italiani,celebrando Messe eimpartendo Sacramenti,insegnando Catechismoe… Facendo da spallacome clown con il nomed’arte Pompelmo.«Effettivamente - spiegadon Luciano - sipotrebbe parlare di unvero e proprio “popolo”,piuttosto particolare econ tradizioni profonde,con migliaia disfaccettature, compostoda persone di varienazionalità che, quandoimparano a conoscerti,possono accoglierticome se ti conoscesseroda sempre. Essi portanospesso una mascherama, proprio per questo,hanno una capacitàintrospettivaeccezionale, e non sifermano mai alleapparenze. E il lororapporto con la natura,con gli animali, è

veramente di reciprocoaffetto e di dignitosacollaborazione. Questoinsieme di persone simuove, con sempremaggiori difficoltà,all’interno di uno spazioabitato da un altropopolo, quello che iodefinisco “sedentario” e“stabilizzato”, che lopone ai margini di unasocietà che cambia a

velocità incredibile.»Quando osserva il loromodo di vivere, donLuciano pensa subitoalle chiocciole, cheportano tutta la casasulle spalle. Ma percoloro che vivono unavita di questo tipo, ilvero problema oggi nonè certo adattarsi alla vita“in carovana”, mapotersi adeguare inbrevissimo tempo allarealtà circostante a causadei continuispostamenti: i bambiniogni dieci o quindicigiorni sono costretti acambiare scuola ecompagni; per ottenereo presentare deidocumenti bisognaadeguarsi alla burocraziadel Comune ospitante; èdifficile sapere dove sitrovi la farmacia piùvicina quando si hanecessità di medicinali.E questi, e molti altri

problemi, donLuciano hapotuto viverliin primapersona con imembri diquesta grandecomunità. Inoltre c’è daconsiderare chequell’atmosferadi mistero e dimagia, «per ilquale il Circo,invece,affascinava» sista perdendo, e

le grandi famigliecircensi trovano piùterreno fertile all’estero,dove i circhi sono accoltiin grandi parchi o inzone vicine ai centricittadini, «mentre nellenostre città hannoautorizzazione a sostarein zone periferiche oabbandonate.»Questo perché sonovittime di pregiudizi

atavici, che portano adassociare il nomadismoalla delinquenza: sisentono così dei veriemarginati dalla società.«Recentemente, a causadi un omicidio che haavuto risalto a livellonazionale, la primaverifica che le forzedell’ordine locali hannocompiuto è stata lacompatibilità del DNAdi tutti i membri delcirco “Bellucci”, che inquei giorni si trovava inquella zona perspettacoli, al fine discoprire se tra di essi sinascondessel’assassino!» Ma è proprio insituazioni di marginalitàcome queste cheinterviene l’azione dellaChiesa. «Molti di noisono cresciuti“all’ombra di uncampanile”,frequentando oratori efacendo catechismo ma,se per un nomade èdifficile riuscire a trovaresubito una farmacia,

figuriamoci una chiesa!E perché dovrebberorimanere “pecore senzapastore”, lontani dallaparola di Dio?» Don Luciano, oggi vice-parroco di S. Pio X,tornerebbe volentieri adoccuparsi ancora dellecomunità circensi, conalcune delle qualiintrattiene ancora ottimirapporti: spesso èchiamato da suoi amiciper celebrare matrimonie battesimi in ogni parted’Italia. Purtroppol’ufficio di cui eradirettore è statoincorporato in altri. «Èdifficile per me starelontano dal modo divivere di questa gente,nel quale riesco acogliere un grandemessaggio che miriporta agli albori dellanostra religione, alcammino fisico espirituale dell’Esodo:d’altra parte GiovanniBattista abitava i deserti,non aveva dimora, eGesù stesso è semprestato in continuomovimento durante laSua predicazione.» Scrittore e giornalista,sul suo sitowww.lucianocantini.itsono disponibili articolie pensieri sull’attivitàpastorale del prelato.Nel suo ultimo libroPompelmo, donLuciano ed il Circo –gente del viaggio gentedi Dio, per le EdizioniDehoniane di Bologna,don Cantini raccontaproprio tutta la suaesperienza nei Circhi,con l’auspicio che la suadiffusione possa«suscitare una maggioreattenzione nei confrontidella vita, della cultura edelle esigenze di questiartisti straordinari».

In alto:Montecarlo con Bello Nock, la mamma Aurelia Canestrelli e ilgruppo di Preti che in euripa operano nel circo - Qui sopra: Pompelmo- al centro: don Luciano con don Franco al Circo Folloni - In basso:Battesimo Circo Harrison

LE BUONEmaniere

di Elena Cerini

In occasione dell’annodella fede proponiamouna piccola rubrica apuntate sul giustocomportamento datenere alle celebrazioni

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Diocesiinforma

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI7 ottobre 2012IV

VENERDÌ 5 OTTOBRENella mattina, udienze laici in vesco-vado

SABATO 6 OTTOBRE9.00 saluto al convegno SAIS alla Cir-coscrizione 118.00 S. Messa in occasione del 50°della fondazione della parrocchia diSan Giovanni Bosco a Coteto

DOMENICA 7 OTTOBRE11.00 S. Messa alla chiesa di S. Leopol-do a Vada; a seguire cerimonia di inti-tolazione di una strada del paese adon Antonio Vellutini15.30 alla chiesa di S. Andrea Aposto-lo, convegno missionario (vedi locan-dina pag.8)

LUNEDÌ 8 OTTOBRE9.30 incontro con i direttori degli uffi-ci diocesani del centro di pastorale diformazione cristiana in vescovado

MARTEDÌ 9 OTTOBRENella mattina, udienze clero in vesco-vado18.00 incontro dei coordinatori dellecommissioni del Progetto Culturale invescovado

MERCOLEDÌ 10 OTTOBRE17.45 S. Messa in occasione dell’iniziodell’anno scolastico, all’istituto SacroCuore

GIOVEDÌ 11 OTTOBRE21.00 in cattedrale, veglia di preghieraorganizzata dall’AC in occasione del50° anniversario dell’inizio del Con-cilio Vaticano II

VENERDÌ 12 OTTOBRENella mattina, udienze laici in vesco-vado21.00 alla chiesa di S.Croce a Rosigna-no Solvay, presentazione della secon-da parte della lettera pastorale del Ve-scovo al V vicariato

SABATO 13 OTTOBRE19.00 S. Messa per la scuola alla chiesadi S. Agostino

DOMENICA 14 OTTOBRE10.00 S. Messa, Cresime e Comunionialla chiesa di S. Giuseppe a Nibbiaia16.00 S. Messa e Cresime alla chiesadel Sacro Cuore (Salesiani)

Agenda del VESCOVO

BREVI DALLA DIOCESI

La giornata mondialedell’insegnanteVENERDÌ 5 OTTOBRE ALLE 17.00Alla chiesa di S. Ferdinando, nell’ambito dell’ inizia-tiva CENTO PIAZZE, per festeggiare la "Giornatamondiale dell’insegnante".l’AIMC (AssociazioneItaliana Maestri Cattolici-sezione di Livorno) orga-nizza venerdi 5 Ottobre, alle ore 17.00 presso laChiesa di S. Ferdinando (Pzza Luogo Pio) un“Reading – stop and go”:Letture di passi scelti sull’e-ducazione e musica.L’ iniziativa organizzata da Aimc sezione di Livorno,Cooperatori Paolini, Insegnanti di Religione, FamilyLab Italia sarà accompagnata dall’ Ensable Bacchelliorchestra di giovani musicisti e dalla cantante Rosa-lia G.Gonzales.La partecipazione è aperta a tutti gli interessati, inparticolare ai docenti delle scuole di ogni ordine egrado, ai componenti delle associazioni professio-nali e dei movimenti che si occupano dell’educati-vo.

Don Antonio TarziaVENERDÌ 12 OTTOBRE 2012 ORE 17.00 Nella sala della Provincia, in collaborazione con l’Associazione "Il Centro", presentazione del libro"Una settimana a Cuba" scritto a quattro mani dadi Don Antonio Tarzia, direttore della rivista Jesus eLuciano Vassapollo prof. di Economia UniversitàSapienza a Roma e Avana a Cuba. Coordinerà l’in-contro il giornalista Antonello Riccelli di Tele gran-ducato.

Lectio in SeminarioOGNI VENERDÌ ALLE 19,15 ( A PARTIRE DAL 12OTTOBRE) Nella Cappella del Seminario, lectio divina sul temadella Fede.Venerdì 12 Ottobre presiede mons. Simone Giusti

Libri da LEGGEREdi Mo.C

Zattoni M. T., Gillini G. – Oltre il vestito. Provo-care e conformarsi.- Ed. San Paolo, pp.94, euro8,00

Posso permettere a mio figlio di essere in tut-to e per tutto come gli altri? Che cosa farequando il figlio fa il “pecorone”, scambia illook per una maschera che lo mimetizza inmezzo agli altri? Come gestire le feste e i ri-trovi dei figli? Come comportarsi quando i fi-gli credono più al “virtuale” che al reale? E’proprio vero che oggi bisogna lasciar liberi ifigli di fare sesso, accettando il tabù culturaledi stare in silenzio? I coniugi Zattoni, Gillini,docenti all’Istituto Giovanni Paolo II sul ma-trimonio ed esperti nella Consulta Nazionaledella Famiglia della CEI, provano a risponde-re a questi ed altri quesiti, affrontando in mo-do schietto e diretto i temi legati all’influssodelle mode , della pubblicità, delle attrazioniesterne sul mondo familiare. Propongononumerosi esempi tratti dall’esperienza con-creta degli autori, che professionalmente datanti anni sono impegnati nel campo educa-tivo familiare.

UN AIUTO IN TEMPO DI CRISIon la ripresa dell’anno pastorale, rinnoviamo il nostro impegno a servizio della chiesalocale, attraverso la nostra missione con gli strumenti della comunicazione.

In modo specifico, nell’ambito della catechesi e dei diversi ambiti della pastorale,ricordiamo che presso la nostra libreria è disponibile tutto il materiale necessario. Inparticolare segnaliamo la produzione relativa all’anno della fede che i nostri editori:Paoline e San Paolo stanno pubblicando.Per offrire un aiuto concreto, in questo tempo difficile, abbiamo pensato di concedere lapossibilità di uno sconto del 15% sugli acquisti in libreria.Nel ringraziare per la cortese attenzione, contiamo sulla reciproca preghiera per migliorareil nostro e vostro servizio nell’opera di evangelizzazione e cultura nella chiesa locale.

Paoline Libreria - Via Indipendenza, 19 57126 LIVORNO Tel. 0586.899534 - Fax 0586.887227 E-mail: [email protected]

C

PROGRAMMA ANNO DELLA FEDE 2013

Ottobre 2012- venerdì 12 ore 17.00 Sala dellaProvincia in collaborazione conl’ Associazione “Il Centro”, pre-sentazione del libro “Una setti-mana a Cuba” di Don Antonio Tarzia, direttore di Jesus e Luciano Vassa-pollo prof. di Economia Università Sapienza a Roma e Avana a Cuba

Novembre 2012- sabato 3 presso Chiesa di San Ferdinando Testimoni della Fede: Monsignor Pio Alberto del Corona. Ore 16.00 Messa in gregoriano con la Corale Pio Alberto del Corona. Ore 17.30 Conferenza con Monsignor Tardelli, Monsignor Giusti e Ange-lo Montonati. In collaborazione con AIMC e CIF

- sabato 10 ore 16.00 presso Chiesa S.S. Pietro e Paolo “L’evento ConcilioVaticano II, dialogo tra uno storico e un giornalista” In collaborazionecon AIMC e CIF Intervengono: dr Marco Roncalli, dr. Angelo Montonati, Monsignor Si-mone Giusti Ore 18.00 S. Messa con le aggregazioni laicali

- venerdì 23 ore 16,30 Sala Parrocchia S. Andrea Presentazione del Decreto Conciliare Inter Mirifica sugli strumenti dellacomunicazione sociale Relatori: Don Ampelio Crema PSSP Direttore Na-zionale Centro Culturale San Paolo, Dr. Massimo Lucchesi, Direttore RAI3 Toscana, Monsignor Simone Giusti, Dr.ssa Chiara Domenici direttoreUfficio Comunicazioni Sociali diocesi di Livorno. In collaborazione conAIMC e CIF

Dicembre 2012- Sabato 15, ore 15,45 Figlie di San Paolo, Via Corcos 64 Don Bruno Si-monetto, PSSP direttore Ufficio Comunicazioni sociali Diocesi di Firenze.

Gennaio 2013- Martedì 15 ore 17.00 Vescovado “Dire la fede con l’arte” Messa commemorativa per Don Franco Patruno al VI anno dalla suamorte. Presentazione del trattato sull’ Estetica di don Patruno. Interven-gono: Prof. Pietro Lenzini direttore Accademia delle Belle Arti di Bologna,Dr. Andrea Nascimbeni filosofo, Monsignor Giusti. In collaborazionecon AIMC e CIF

Febbraio 2013- Sabato 23, ore 15,45 Figlie di San Paolo, Via Corcos 64 Don Bruno Si-monetto.

Aprile 2013- Sabato 13, ore 15,45 Figlie di San Paolo, Via Corcos 64 Don Bruno Si-monetto.

Maggio 2013- 3-4-5 Maggio Esercizi Spirituali a La Verna - Celebrazione Giornata delle Comunicazioni Sociali in collaborazionecon l’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali e UCSI (data daconcordare)

l 30 marzo di quest’anno si è costituita lasezione diocesana dell’ACOS, sigla che staper Associazione Cattolica Operatori Sa-nitari con sede nazionale a Roma. È com-

posta da persone che operano nell’ambitosocio-sanitario a tutti i livelli, comprendendoanche coloro che sono nella fase formativa.Lo spirito è quello di impegnarsi a perfezio-nare gli aspetti etici delle professioni sanita-rie alla ricerca di soluzioni conformi al pro-gresso sociale e scientifico, nel rispetto dellagiustizia e della dignità della persona umana.I soci si impegnano ad agire per l’affermazio-ne dei valori cristiani nella legislazione e nel-le istituzioni, costituendo gruppi per l’anima-zione cristiana degli ambienti socio-sanitari,passando anche attraverso la testimonianza el’esempio personali.Nell’ambito delle iniziative di quest’anno il18 ottobre alle 15,30 celebreremo presso laCappella dell’ospedale di Livorno il Patronodei medici, San Luca evangelista. Alle 15,30ci sarà il ricordo della figura di San GiuseppeMoscati, il medico santo; alle 16 Santa Messae a seguire momento conviviale di condivi-sione fraterna. Tutti i fedeli sono invitati apartecipare.

ILA FESTA DI SAN LUCAIL PATRONO DEI MEDICI

Giovedì 18 OTTOBRE

COOPERATORI PAOLINIProgramma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI7 ottobre 2012 V

11. Per accedere a una conoscen-za sistematica dei contenuti dellafede, tutti possono trovare nelCatechismo della Chiesa Cattoli-ca un sussidio prezioso ed indi-spensabile. Esso costituisce unodei frutti più importanti del Con-cilio Vaticano II. Nella Costitu-zione Apostolica Fidei deposi-tum, non a caso firmata nella ri-correnza del trentesimo anniver-sario dell’apertura del ConcilioVaticano II, il Beato GiovanniPaolo II scriveva: “Questo Cate-chismo apporterà un contributomolto importante a quell’operadi rinnovamento dell’intera vitaecclesiale… Io lo riconosco comeuno strumento valido e legittimoal servizio della comunione ec-clesiale e come una norma sicuraper l’insegnamento della fede”[21].E’ proprio in questo orizzonteche l’Anno della fede dovrà espri-mere un corale impegno per la ri-scoperta e lo studio dei contenutifondamentali della fede che tro-vano nel Catechismo della Chie-sa Cattolica la loro sintesi siste-matica e organica. Qui, infatti,emerge la ric-chezza di inse-gnamento chela Chiesa ha ac-colto, custoditoed offerto neisuoi duemilaanni di storia.Dalla SacraScrittura ai Pa-dri della Chie-sa, dai Maestridi teologia aiSanti che han-no attraversatoi secoli, il Cate-chismo offreuna memoriapermanente dei tanti modi in cuila Chiesa ha meditato sulla fede eprodotto progresso nella dottrinaper dare certezza ai credenti nellaloro vita di fede.Nella sua stessa struttura, il Cate-chismo della Chiesa Cattolicapresenta lo sviluppo della fede fi-no a toccare i grandi temi dellavita quotidiana. Pagina dopo pa-gina si scopre che quanto vienepresentato non è una teoria, mal’incontro con una Persona chevive nella Chiesa. Alla professio-ne di fede, infatti, segue la spiega-zione della vita sacramentale,nella quale Cristo è presente,operante e continua a costruire lasua Chiesa. Senza la liturgia e iSacramenti, la professione di fedenon avrebbe efficacia, perchémancherebbe della grazia che so-stiene la testimonianza dei cri-stiani. Alla stessa stregua, l’inse-gnamento del Catechismo sullavita morale acquista tutto il suosignificato se posto in relazionecon la fede, la liturgia e la pre-ghiera.

12. In questo Anno, pertanto, ilCatechismo della Chiesa Cattoli-ca potrà essere un vero strumentoa sostegno della fede, soprattuttoper quanti hanno a cuore la for-mazione dei cristiani, così deter-minante nel nostro contesto cul-turale. A tale scopo, ho invitato laCongregazione per la Dottrinadella Fede, in accordo con i com-petenti Dicasteri della Santa Sede,a redigere una Nota, con cui offri-re alla Chiesa ed ai credenti alcu-ne indicazioni per vivere que-st’Anno della fede nei modi piùefficaci ed appropriati, al serviziodel credere e dell’evangelizzare.La fede, infatti, si trova ad esseresottoposta più che nel passato auna serie di interrogativi che pro-vengono da una mutata menta-lità che, particolarmente oggi, ri-duce l’ambito delle certezze ra-zionali a quello delle conquistescientifiche e tecnologiche. LaChiesa tuttavia non ha mai avutotimore di mostrare come tra fedee autentica scienza non vi possaessere alcun conflitto perché am-bedue, anche se per vie diverse,tendono alla verità [22].

13. Sarà decisivo nel corso diquesto Anno ripercorrere la storiadella nostra fede, la quale vede ilmistero insondabile dell’intrec-cio tra santità e peccato. Mentrela prima evidenzia il grande ap-porto che uomini e donne hanno

offerto alla crescita ed allo svilup-po della comunità con la testi-monianza della loro vita, il se-condo deve provocare in ognunouna sincera e permanente operadi conversione per sperimentare

la misericordiadel Padre che atutti va incon-tro.In questo tem-po terremo fis-so lo sguardosu Gesù Cristo,“colui che dàorigine alla fedee la porta acompimento”(Eb 12,2): in luitrova compi-mento ogni tra-vaglio ed aneli-to del cuoreumano. La

gioia dell’amore, la risposta aldramma della sofferenza e deldolore, la forza del perdono da-vanti all’offesa ricevuta e la vitto-ria della vita dinanzi al vuoto del-la morte, tutto trova compimentonel mistero della sua Incarnazio-ne, del suo farsi uomo, del condi-videre con noi la debolezza uma-na per trasformarla con la poten-za della sua Risurrezione. In lui,morto e risorto per la nostra sal-vezza, trovano piena luce gliesempi di fede che hanno segna-to questi duemila anni della no-stra storia di salvezza.Per fede Maria accolse la paroladell’Angelo e credette all’annun-cio che sarebbe divenuta Madredi Dio nell’obbedienza della suadedizione (cfr Lc 1,38). VisitandoElisabetta innalzò il suo canto dilode all’Altissimo per le meravi-glie che compiva in quanti si affi-dano a Lui (cfr Lc 1,46-55). Congioia e trepidazione diede alla lu-ce il suo unico Figlio, mantenen-do intatta la verginità (cfr Lc 2,6-7). Confidando in Giuseppe suosposo, portò Gesù in Egitto persalvarlo dalla persecuzione diErode (cfr Mt 2,13-15). Con lastessa fede seguì il Signore nellasua predicazione e rimase conLui fin sul Golgota (cfr Gv 19,25-27). Con fede Maria assaporò ifrutti della risurrezione di Gesù e,custodendo ogni ricordo nel suocuore (cfr Lc 2,19.51), lo trasmiseai Dodici riuniti con lei nel Cena-colo per ricevere lo Spirito Santo(cfr At 1,14; 2,1-4).Per fede gli Apostoli lasciaronoogni cosa per seguire il Maestro(cfr Mc 10,28). Credettero alleparole con le quali annunciava ilRegno di Dio presente e realizza-to nella sua persona (cfr Lc11,20). Vissero in comunione divita con Gesù che li istruiva con ilsuo insegnamento, lasciando lo-ro una nuova regola di vita con laquale sarebbero stati riconosciuticome suoi discepoli dopo la suamorte (cfr Gv 13,34-35). Per fedeandarono nel mondo intero, se-guendo il mandato di portare ilVangelo ad ogni creatura (cfr Mc16,15) e, senza alcun timore, an-nunciarono a tutti la gioia dellarisurrezione di cui furono fedelitestimoni.Per fede i discepoli formarono laprima comunità raccolta intornoall’insegnamento degli Apostoli,nella preghiera, nella celebrazio-ne dell’Eucaristia, mettendo incomune quanto possedevano persovvenire alle necessità dei fratelli

(cfr At 2,42-47).Per fede i martiri donarono la lo-ro vita, per testimoniare la veritàdel Vangelo che li aveva trasfor-mati e resi capaci di giungere finoal dono più grande dell’amorecon il perdono dei propri perse-cutori.Per fede uomini e donne hannoconsacrato la loro vita a Cristo,lasciando ogni cosa per vivere insemplicità evangelica l’obbedien-za, la povertà e la castità, segniconcreti dell’attesa del Signoreche non tarda a venire. Per fedetanti cristiani hanno promossoun’azione a favore della giustiziaper rendere concreta la parola delSignore, venuto ad annunciare laliberazione dall’oppressione e unanno di grazia per tutti (cfr Lc4,18-19).Per fede, nel corso dei secoli, uo-mini e donne di tutte le età, il cuinome è scritto nel Libro della vita(cfr Ap 7,9; 13,8), hanno confes-sato la bellezza di seguire il Si-gnore Gesù là dove venivanochiamati a dare testimonianzadel loro essere cristiani: nella fa-miglia, nella professione, nellavita pubblica, nell’esercizio deicarismi e ministeri ai quali furo-no chiamati.Per fede viviamo anche noi: per ilriconoscimento vivo del SignoreGesù, presente nella nostra esi-stenza e nella storia.

14. L’Anno della fede sarà ancheun’occasione propizia per inten-sificare la testimonianza della ca-rità. Ricorda san Paolo: “Oradunque rimangono queste tre co-se: la fede, la speranza e la carità.Ma la più grande di tutte è la ca-rità!” (1Cor 13,13). Con paroleancora più forti - che da sempreimpegnano i cristiani - l’apostoloGiacomo affermava: “A che serve,fratelli miei, se uno dice di averefede, ma non ha le opere? Quellafede può forse salvarlo? Se un fra-tello o una sorella sono senza ve-stiti e sprovvisti del cibo quoti-diano e uno di voi dice loro: «An-datevene in pace, riscaldatevi esaziatevi», ma non date loro il ne-cessario per il corpo, a che cosaserve? Così anche la fede: se nonè seguita dalle opere, in se stessa èmorta. Al contrario uno potrebbedire: «Tu hai la fede e io ho leopere; mostrami la tua fede senzale opere, ed io con le mie opere timostrerò la mia fede»” (Gc 2,14-18).La fede senza la carità non portafrutto e la carità senza la fede sa-rebbe un sentimento in balia co-stante del dubbio. Fede e carità siesigono a vicenda, così che l’unapermette all’altra di attuare il suocammino. Non pochi cristiani,infatti, dedicano la loro vita conamore a chi è solo, emarginato oescluso come a colui che è il pri-mo verso cui andare e il più im-portante da sostenere, perchéproprio in lui si riflette il voltostesso di Cristo. Grazie alla fedepossiamo riconoscere in quantichiedono il nostro amore il voltodel Signore risorto. “Tutto quelloche avete fatto a uno solo di que-sti miei fratelli più piccoli, l’avetefatto a me” (Mt 25,40): questesue parole sono un monito danon dimenticare ed un invito pe-renne a ridonare quell’amore concui Egli si prende cura di noi. E’ lafede che permette di riconoscereCristo ed è il suo stesso amore

che spinge a soccorrerlo ogni vol-ta che si fa nostro prossimo nelcammino della vita. Sostenutidalla fede, guardiamo con spe-ranza al nostro impegno nelmondo, in attesa di “nuovi cieli euna terra nuova, nei quali abita lagiustizia” (2Pt 3,13; cfr Ap 21,1).

15. Giunto ormai al termine del-la sua vita, l’apostolo Paolo chie-de al discepolo Timoteo di “cer-care la fede” (cfr 2Tm 2,22) conla stessa costanza di quando eraragazzo (cfr 2Tm 3,15). Sentiamoquesto invito rivolto a ciascunodi noi, perché nessuno diventi pi-gro nella fede. Essa è compagnadi vita che permette di percepirecon sguardo sempre nuovo lemeraviglie che Dio compie pernoi. Intenta a cogliere i segni deitempi nell’oggi della storia, la fe-de impegna ognuno di noi a di-ventare segno vivo della presenzadel Risorto nel mondo. Ciò di cuiil mondo oggi ha particolarmen-te bisogno è la testimonianza cre-dibile di quanti, illuminati nellamente e nel cuore dalla Paroladel Signore, sono capaci di aprireil cuore e la mente di tanti al desi-derio di Dio e della vita vera,quella che non ha fine.“La Parola del Signore corra e siaglorificata” (2Ts 3,1): possa que-sto Anno della fede rendere sem-pre più saldo il rapporto con Cri-sto Signore, poiché solo in Lui viè la certezza per guardare al futu-ro e la garanzia di un amore au-tentico e duraturo. Le parole del-l’apostolo Pietro gettano un ulti-mo squarcio di luce sulla fede:“Perciò siete ricolmi di gioia, an-che se ora dovete essere, per unpo’ di tempo, afflitti da varie pro-ve, affinché la vostra fede, messaalla prova, molto più preziosadell’oro – destinato a perire e tut-tavia purificato con fuoco – tornia vostra lode, gloria e onorequando Gesù Cristo si manife-sterà. Voi lo amate, pur senzaaverlo visto e ora, senza vederlo,credete in lui. Perciò esultate digioia indicibile e gloriosa, mentreraggiungete la mèta della vostrafede: la salvezza delle anime”(1Pt 1,6-9). La vita dei cristianiconosce l’esperienza della gioia equella della sofferenza. QuantiSanti hanno vissuto la solitudi-ne! Quanti credenti, anche ai no-stri giorni, sono provati dal silen-zio di Dio mentre vorrebberoascoltare la sua voce consolante!Le prove della vita, mentre con-sentono di comprendere il miste-ro della Croce e di partecipare al-le sofferenze di Cristo (cfr Col1,24), sono preludio alla gioia ealla speranza cui la fede conduce:“quando sono debole, è allorache sono forte” (2Cor 12,10).Noi crediamo con ferma certezzache il Signore Gesù ha sconfitto ilmale e la morte. Con questa sicu-ra fiducia ci affidiamo a Lui: Egli,presente in mezzo a noi, vince ilpotere del maligno (cfr Lc 11,20)e la Chiesa, comunità visibile del-la sua misericordia, permane inLui come segno della riconcilia-zione definitiva con il Padre.

Affidiamo alla Madre di Dio, pro-clamata “beata” perché “ha cre-duto” (Lc 1,45), questo tempo digrazia.Dato a Roma, presso San Pietro,l’11 ottobre dell’Anno 2011, setti-mo di Pontificato.

Cercare la FEDE

LA LETTERA DEL PAPA/3.........

La terza ed ultima parte della lettera di Papa Benedetto XVI

CATEC

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la

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI7 ottobre 2012VI

11 ottobre IN DUOMO

In preghieratra passato e presente

L’Azione Cattolica diocesana promuove una veglia per celebrare l’anno delle Fede

ottobre 2012, laChiesa bella delConcilio: è questo iltitolo della bella

iniziativa che l’AzioneCattolica nazionale, incollaborazione con ladiocesi di Roma, haorganizzato per l’iniziodell’anno della Fede e a50 anni dall’apertura delConcilio Vaticano II.Un momento di festosapresenza e di preghierain piazza San Pietroinsieme a PapaBenedetto XVI,preceduto da unafiaccolata che partirà daCastel Sant’Angelo e chericorderà la fiaccolatapromossa dall’AzioneCattolica e dalle Acli chela sera dell’11 ottobre1962 chiuse il primogiorno di Concilio e ful’occasionedell’indimenticabile"discorso della luna" diPapa Giovanni XXIII. Secondo il presidentenazionale di AC FrancoMiano, quel discorso"cambiò in qualchemodo la percezionestessa del Papa da partedel popolo di Dio. Ilpunto è proprio questo:noi dobbiamo ricrearequesta capacità dellaChiesa di essere segno.Essere noi testimonidelle esperienze di unaChiesa viva, di unaChiesa che è bella e chesa comunicare agli altriquesta sua bellezza.Testimoni di esperienzedi essenzialità, servizio,condivisione, gioia. Perciascuna di esse c’è unmodo di essere nellaChiesa, e anche unmodo di essere nellasocietà, testimoniando inostri valori eimpegnandoci perrealizzarli in tutti icampi."Sulla scia diquest’iniziativanazionale, nella stessaserata anche l’AzioneCattolica diocesana diLivorno, incollaborazione con laConsulta delleaggregazioni laicali, haorganizzato una Vegliadi preghiera inCattedrale tra storia – ilmezzo secolotrascorsodall’aperturadel Concilio –e attualità –l’aperturadell’annodella Fede.La veglia,presieduta dalVescovo, avràinizio alle ore21 anch’essacon unafiaccolata, cheporterà ifedeli inDuomo: lefiaccole sonoil segno diuna fede viva,ricca, intensa, che haqualcosa da dire almondo, e il percorso chesi fa è il cammino che sicompie alla luce diquella fede, e che sicompie insieme. Una volta in Cattedrale,la veglia farà memoriadel Concilio, dono delloSpirito alla Chiesa,attraverso la

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meditazione e lapreghiera su alcuni branidel Magistero conciliaree della Parola di Dio. Laserata sarà anchel’occasione perriascoltare il famoso"discorso alla luna", o"della carezza aibambini" come vienepiù popolarmentericordato, di GiovanniXXIII, un discorso deltutto improvvisato e chepose i fedeli in pienasimbiosi con ilPontefice, come se ilPapa fosse entrato nelleloro case. Come è stato

giustamente detto, unprimo, inimmaginatoesito di comunione diquel Concilio Vaticano IIal suo avvio, che daiPadri conciliari sidilatava all’’orizzontesenza attendere l’alba. La veglia intendedunque essere un

momento altamentesimbolico rivolto a tuttala comunità diocesana,una sorta di ponte cheunisce due epoche,quella del Concilio equella attuale che si aprecon l’anno della Fede,nel segnodell’evangelizzazione.

"Tutto il popolo di Dio –conclude sempre Miano– è oggi invitato adassumersi nuovamente econ rinnovato vigorequesto impegno dievangelizzazione, che ilprossimo Sinodo deiVescovi di ottobre vuolerilanciare. E il modomigliore per riviverel’esperienza del Concilioè riviverla in questonostro tempo, a misuradel nostro tempo,proprio secondol’insegnamentoconciliare."

Gabriele Maremmani

l secondo anniversario dellascomparsa di monsignor Alber-

to Ablondi è stato ricordato inDiocesi con la concelebrazioneeucaristica nella Chiesa di S. An-drea presieduta da monsignorGiusti, con l’inaugurazione dellaCasa del clero intitolata al Vesco-vo Alberto e con la serata di “pa-role, musica, immagini e ascol-to” presso l’Istituto Mascagni divia Galilei. La veglia, organizzatacongiuntamente dall’Associazio-ne Alberto Ablondi e dalla Dio-cesi di Livorno, ha visto la proie-

zione di un fil-mato realizza-to da Grandu-cato TV e inquesto modotutti i presentihanno potutovedere tanteimmagini, an-che inedite, delVescovo e ri-sentire, conuna certa emo-zione, le sueparole, primaforti e potenti,poi lente esmorzate acausa della ma-lattia. Il direttore del-

l’Istituto Mascagni, Agostini, neldare il benvenuto ai presenti, haletto un messaggio del Presiden-te Ricci, nel quale veniva sottoli-neato che i giovani sono statisempre una priorità per monsi-gnor Ablondi. Prima della partecanora della Corale DomenicoSavio, diretta dal maestro PaoloRossi, è stato ricordato come ilVescovo Ablondi avesse fatto del-la parola il veicolo fondamentale

della sua missione; fu un cesella-tore, un giocoliere della parola,che sapeva far vivere in tutta lasua bellezza, finalizzata sempreal dialogo, quel dialogo che loha accomunato al Cardinal Car-lo Maria Martini.Sono quindi iniziate le testimo-nianze delle diverse realtà laicalipresenti all’incontro: i Coopera-tori Paolini hanno letto la letteradi presentazione alla comunitàlivornese redatta dal parroco del-la Chiesa di S. Maria degli Angelidi San Remo, dove Ablondi ave-va iniziato il suo cammino, poiuna cantante spagnola ha recita-to alcuni brani cari al Vescovo.L’Azione Cattolica ha letto alcuniperiodi tratti dal libro: “No, unapredica no”, dove la famiglia e ilmatrimonio venivano individua-ti come elementi essenziali per lanostra società. Invece l’Agescidalla lettera “Due passi insieme”ha rilevato come il credente deveessere sempre “un cercatore”. Ilgruppo SAE ha evidenziato comeAblondi abbia accelerato il cam-mino ecumenico. La Comunitàdi S. Egidio, riprendendo le argo-mentazioni del Sinodo ha messoin risalto come la Chiesa debbaessere “un albero che ospita nididi vita”. Il Movimento dei Foco-lari dall’ultimo libro del vescovoAlberto “A passo d’uomo verso ildivino” ha mostrato che l’ereditàpiù grande che ci ha lasciato èstata quella del dialogo, dialogocon gli uomini e con Dio, e che ildialogo non può esistere senzal’accoglienza. L’Arciconfraternitadella Misericordia ha portato aconoscenza una lettera scritta dalVescovo di Pistoia, MansuetoBianchi, che diceva che Ablondiha saputo “leggere in positivo le

vicende umane sapendole inter-pretare secondo Dio”. Il SerraClub ha ricordato che era statoproprio il Vescovo Ablondi afondare il Club, una associazio-ne di persone finalizzate a incre-mentare le vocazioni e dirette auna nuova evangelizzazione.L’Unitalsi ha ripreso ancora il te-sto “A passo d’uomo verso il di-vino” per sottolineare come egliavesse il dono “di vedere e diascoltare” tutti coloro che gli sta-vano vicino. Gli interventi sonostati conclusi da Maria Enrica Se-nesi dell’Associazione Ablondiche nella sua riflessione ha sotto-lineato la capacità di monsignorAblondi di “voler andare oltre”,un andare oltre per giungere aDio Padre.I vari interventi sono stati infra-mezzati dai brani della CoraleDomenico Savio e da alcuni pez-zi musicali eseguiti dall’IstitutoMascagni con interventi al pianodi Alessandro Riccardi e con lapartecipazione della sopranoMaria Salvini.La serata è stata conclusa damonsignor Giusti: monsignorAblondi - ha detto il Vescovo - èstato autore di una musica sim-bolica, ha saputo creare unasinfonia tra tanti attori, cosa nonfacile, ma è riuscito a creare ununico coro. Bisogna -ha racco-mandato il Vescovo- rileggere eattuare uno dei suoi frutti piùimportanti: il Sinodo diocesano,che mostra ancora tutta la sua ca-rica profetica. È un esempio cheva ripreso e portato avanti, un di-segno completo, per una chiesain cammino, un impegno nonsolo per la chiesa ma anche perla città e per il suo territorio.

Gianni Giovangiacomo

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Ricordando MONSIGNOR ABLONDI

L’iniziativapromossadall’AzioneCattolicanazionaleavverrà incontemporaneacon la veglia di Roma

ADOPERIAMOCIPER «DIRE LANOSTRA FEDE»

resieduta dal Vescovo Simone Giu-sti si è riunita in vescovado la Con-

sulta delle Aggregazioni laicali, i cuimembri hanno illustrato le iniziativeper l’Anno della Fede.L’Associazione dei Cooperatori Paoli-ni ha presentato un vasto programmache parte da venerdì 12 ottobre con lapresentazione in Provincia del libro didon Antonio Tarzia: «Una settimana aCuba». I Cooperatori Paolini in colla-borazione con i Maestri Cattolici econ il Cif faranno a novembre una se-

rie di incontriin cui verràprivilegiato lostudio delConcilio Vati-cano II. Il 18novembre allaVilla Alma Pa-ce si terrà, perla prima voltaa Livorno, laConsulta Re-gionale delleAggregazioniLaicali. Il 18 ottobrenella Chiesadei Salesianisi terrà il con-

vegno nazionale sull’Apostolato dellaPreghiera. E nello stesso giorno anchegli Operatori Sanitari si incontrerannoper ricordare il loro patrono San Lucae la figura del medico Giuseppe Mo-scati. I rappresentanti del Serra Clubhanno illustrato il loro programma diincontri (tra i quali quello che avrà co-me relatore monsignor Paolo Razzautiche illustrerà la Dei Verbum) ed han-no inoltre annunciato che presto saràmessa una lapide in ricordo del sog-giorno del Cardinale Newman a Li-vorno.Il Movimento per la vita sta predispo-nendo una mostra sul medico geneti-sta Jerome Legend, famoso per le suebattaglie contro l’aborto ed ha propo-sto una raccolta di firme per l’iniziati-va europea "Uno di noi", affinché ilParlamento Europeo legiferi a favoredella vita a partire dall’embrione.Il SAE ha evidenziato la possibilità ditenere una serie di incontri sul "Padrenostro" con il coinvolgimento dellealtre confessioni cristiane, tale coin-volgimento potrebbe anche avvenirein occasione della Pentecoste.Il Centro Mondialità ha proposto divivere la fede con una Chiesa sorellacome quella di Dodoma in Tanzania,in uno scambio tra le due comunità.Di tutte queste iniziative naturalmen-te sarà data notizia attraverso questogiornale.Parlando di questo Anno della fede ilVescovo ha detto che bisogna andareal "cuore della fede", alla "radice delcredere", andare cioè all’evento fonda-mentale, al kerigma, alla dimensioneescatologica, che è "la morte e resurre-zione di Cristo". La meta del cristianoè quella di vincere la morte, in questosenso bisogna saper sconfiggere la ras-segnazione che è invece nell’animo ditante persone. Spetta allora al cristia-no ricercare nuove categorie per ren-dere credibile la resurrezione, bisognatrovare i mezzi e i modi per saper ar-gomentare questo avvenimento, crea-re delle occasioni per "dire il cuoredella fede" con termini che siano sen-sibili alla società d’oggi. Sarebbe op-portuno -ha aggiunto monsignor Giu-sti- riprendere in esame alcuni docu-menti conciliari come la Gaudium etspes, la Lumen gentium, la Sacrosam-tum concilium. Dobbiamo poi chie-derci: la Chiesa livornese sa generarela fede? C’è perciò la necessità di rin-novare il processo formativo nel qualesi devono impegnare le parrocchie,ma anche le aggregazioni.Il Vescovo riferendosi al prossimoConvegno Missionario ha ricordato lanecessità di cambiare il volto delle co-munità per arrivare veramente ad una"comunione di comunità". Si trattaanche di comunicare il Vangelo ai nonbattezzati, specialmente bambini egiovani, che nonostante questo seguo-no però l’ora di religione, per questomotivo sarebbe importante potenzia-re la pastorale scolastica.

Gianni Giovangiacomo

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Tante voci per un unico coro

La serata sarà anche l’occasione perriascoltare il famoso "discorso allaluna", o "della carezza ai bambini"come viene più popolarmentericordato, di Giovanni XXIII

Ogniaggregazione ha illustratole proprieiniziative per il prossimoanno. Su «La Settimana»sarannoperiodicamentepubblicizzate

La consulta delleAggregazioni Laicali

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI7 ottobre 2012 VII

omenica 30Settembre,chiesa di SanMatteo: cala il

sipario su Amichiamoci.Nella chiesa di viaprovinciale pisana, iragazzi si salutano, siabbracciano e cantano;dopo tre settimanetrascorse insieme trasfottò, gridadei tifosi,panini a tardasera, è giuntal’ora di tornareognuno nellapropriaparrocchia, conun velo si dimalinconia,ma con lagioia e la voglianel cuore diricominciare.Ogni annoAmichiamoci"acquista"nuovi amici;quest’anno laparrocchia diSan Matteo èstata una diquesti.Ci siamo fattiraccontare da AndreaRisaliti, responsabiledello staff per laparrocchia, questanuova esperienza.

Andrea, come avetedeciso di partecipare adAmichiamoci?«Tutto è nato dalla"ricostruzione" delnostro Circolo AnspiCentro Don RenatoRoberti: c’era bisogno di"dare di nuovomovimento" a tutto ilnostro ambiente connuove iniziative edincontri, ma soprattuttoc’era una forte necessitàdi interessare eincuriosire nuovamentei giovani. Dopo la formazione delnuovo consiglio adicembre, ci siamo datida fare organizzandocineforum, serate con igiochi da tavolo, cene egite. Abbiamo riattivatodopo ben 9 anni diassenza il torneo dicalcio "Memorial donRenato" ed infineabbiamo voluto provarea partecipare adAmichiamoci, cercandodi coinvolgere tutta laparrocchia e tutti gliiscritti al Circolo, daipiù piccoli ai piùgrandi…e direi chequaranta iscritti sonostati una buonarisposta»

Come hai vissuto questaesperienza?«Quando si prendeparte a qualcosa di giàben strutturato ènecessario "entrare inpunta di piedi", mettersia disposizione e adascoltare per cercare dicapire certi meccanismi;solo in seguito si può

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pensare forse a portarele proprie idee ed ilproprio contributo.Fare parte dello staff èuna granderesponsabilità, la tuapresenza è semprenecessaria perché se nonci sei e non porti atermine il tuo lavoronon hai rispetto né perchi lavora insieme a tené per la tua parrocchiadel quale sei il punto diriferimento, il portavocee il responsabile. Noncomportarsi così, non fapassar male solo te, maanche tutto l’ambientedi cui rappresenti ilnome.In questi giorni ho vistotanti ragazzi, forsetroppo spesso i soliti,darsi da fare senza freniper far quadrare tutto enon scontentarenessuno; è una veramacchina, maper farlafunzionarecorrettamenteha bisogno ditutti i suoielementi»

Come hannovissutoAmichiamoci ipartecipantidella tua

parrocchia?«Dopo averneparlato con donCornelio e colConsiglio abbiamofatto una riunioneprovando adinvitare tutti quelliche potevanoessere interessati,oltre adannunciarlo allevarie messe.Abbiamo diseguito creato ungruppo sufacebook, perorganizzarci,condividere ecommentare lenostre imprese.Amichiamoci ci ha

regalato l’opportunità difare gruppo comeparrocchia, con amicivecchi e nuovi abbiamopotenziato il nostrostare insieme uscendodalle "mura di casa" perincontrare altri ragazzicome noi per vivereun’esperienza comune.Direi che i ragazzi, mecompreso, sono rimastigasati da questaesperienza! Abbiamoottenuto il primo postonel calcio a 8 e il terzonella pallavolo, siamoarrivati quinti e sestinella caccia altesoro….come debuttonon c’è male credo!».

Che cosa manca secondote ad Amichiamoci?«Purtroppo, credo che lamancanza più forte siaquella dei sacerdoti;qualcuno ha

partecipato, non lonego, sarebbe ingiustonon riconoscerlo, masono ancora troppopochi.È brutto dirlo ma a mioparere si perdono unmomento che potrebbeessere condiviso con ipropri ragazzi,accompagnandoli,tifando per loro,giocando con loro e allostesso temporichiamandoli senecessario ad uncomportamento piùcorretto. E’ necessarioche la parrocchia tutta"esca" dal suo contesto estia vicina ai proprigiovani in certeoccasioni. Non solo isacerdoti quindi. Maanche i diaconi, iministri dell’eucarestia, icatechisti, i genitori etutti coloro che hannodelle responsabilità inparrocchia. Perché starvicino ai propri giovanidurante il gioco o le loropassioni, è unaresponsabilità, che nondeve e non può esseretrascurata.Tutto questo però potràessere possibileattivando un nuovodialogo con i parroci,mirato a renderlinuovamente partecipi ecoinvolti in fase dipreparazione, iniziandomagari con alcuni conl’obiettivo di arrivare atutti.

Cosa cambieresti?«Amichiamoci dovrebbe

essere parte diun progetto didiocesano,dovrebbeesistereall’interno diun programmadi pastoralegiovanile.Trovandomi acontatto connuove persone,ho capito che ènecessario perognuno di noiallargare losguardo,

condividere, scambiare iproblemi, i segreti e iprogetti; in fin dei contisiamo tutti sulla stessabarca. Dovremmotrovare la forza nellaconoscenza e nel lavorodell’altro perché nelladiversità si diventacomplementari.Se questo non accade,rischiamo di chiuderci e

di rimanereabbandonati a noistessi.Amichiamoci èl’occasione perincontrarsi. E non solocon le altre parrocchie,ma anche con altrerealtà come gliEvangelici. La serata dipreghiera avvenuta "incasa loro" è stato unvero e proprio incontroecumenico.

Cosa ti auguri per ilfuturo di Amichiamoci?« Tante sono le cose chemi piacerebbe vedererealizzate perAmichiamoci 2013!A livello diorganizzazione e distaff, anche se parlo danuovo arrivato, pensoche forze nuove emaggiori non farebberomale, più siamo piùriusciamo a distribuire ilcarico di lavoro e diresponsabilità.Ma la cosa cheprobabilmentemi piacerebbe dipiù sarebbequella di vedereche anche lepersone e iragazzi menoabili trovasseroancora piùspazio in futuro.»

Cosa porti con teda questaesperienza?«Innanzituttodevo ringraziaredon Cornelio peraverci permessodi partecipare econdividere conaltri ragazziquesti giorni.Personalmente poitorno a casa e nella miaparrocchia con unbagaglio arricchito epieno di cose belle, disorrisi e di gioie masoprattutto pieno dinuove amicizie chespero crescano nelfuturo.Ho conosciuto ragazzispeciali e molto capaciche si donano anima ecorpo per questamanifestazione,lavorando tutto l’annocon gioia perorganizzare un eventodi tre settimane moltodispendioso,collaborando tuttiinsieme a un soloobiettivo comune che èquello di incontrarsicondividendo la fedeattraverso lo sport e ilpassatempo. E tuttoquesto viene fattosempre con grandespirito di gruppo e colsorriso stampato sullelabbra, quel sorriso cheanch’io ho provato adistribuire rimanendonecontagiato, quel sorrisoche mi hanno trasmessoe di cui vado fiero!»

Martina Bongini

Le impressioni, le emozioni

e i pensieri di chi ha

partecipato per la prima

voltaad Amichiamoci

Fotogallery 2012

Uno spirito che ti travolge

CALCIO A 5 FEMMINILE1.Caritas2.Cappuccini3.Rosario

CALCIO A 5 UNDER1.San Jacopo2.Sant’Agostino3.Soccorso

PALLAVOLO UNDER 171.San Luca2.San Jacopo 3.Rosario

PALLAVOLO OVER 171.Seton2.Santi Pietro e Paolo3.San Matteo

BASKET 3VS31.San Jacopo2.Rosario3.Seton

CALCIO A 8 OVER1.San Matteo 2.Santi Cosma e Damiano3.San Luca

MARATONA1 Michele Launaro 31,502 Matteo Citti 32,023 Riccardo Tommasini 33,48

Podi AMICHIAMOCI

Speciale AMICHIAMOCI

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI7 ottobre 2012VIII