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LA SERENATA PER FLAUTO, OBOE, DUE CLARINETTI, DUE CORNI E FAGOTTO OP. 11 IN MI BEMOLLE MAGGIORE DI GIOVANNI TOJA Claudio Paradiso L’AUTORE Nel caso di Giovanni Toja vani sono stati i tentativi di recuperare suoi dati biografici. 1 Sappiamo che lavorò come copista per Ricordi negli anni ‘20 e ‘30 dell’Ottocento e dunque operante in area milanese. Sempre per Ricordi si adoperò come compositore di brani originali, e come arrangiatore per vari organici di lavori di Arditi, Cavallini, D’Arienzo, Donizetti, Generali, Giorza, Majocchi, Mussi, Pacini, Ricci ecc. I numeri di lastra Ricordi di tali trascrizioni lo confermano attivo fino ai primi anni ‘60. Dal frontespizio della sua op. 15 dedicata alla «a madamigella Giuseppina Manini dal suo maestro Gio. Toja» apprendiamo che fu docente di pianoforte e dal frontespizio dei Solfeggi op. 14 che lo fu anche di canto. La sua produzione è interamente dedicata alla musica da camera: - strumentale (con una notevole attenzione al flauto): Serenata per flauto, oboe, due clarinetti, due corni e fagotto op. 11; due Serenate per flauto, due violini, viola, violoncello e basso; 2 Notturni per flauto e arpa o pianoforte op. 9 e op. 10; Sei valzer con Trio per pianoforte e flauto o violino; Notturno per flauto, viola e chitarra; Divertimento per flauto e pianoforte; Il buon capo d’anno capriccio per pianoforte e violino op. 16; - a. pianistica a due mani: 6 Walzer con Trio per il pianoforte; Quattro valtz con Trio e Coda per pianoforte; Spazzacamin scherzo caratteristico in forma di walzer per pianoforte [op. 20]; La semplicità fantasia per pianoforte sopra due motivi di Bellini op. 15; Piccolo divertimento per pianoforte op. 13; Pastorale per pianoforte od organo; Tre Suonatine coi numeri per le dita (Lucca); b. pianistica a quattro mani: Vino senz’uva op. 24; Sei Valzer con Trio; Quattro Valzer con Trio e Coda; Otto Valzer con Coda; - vocale con le romanze da camera: La furberia canzonetta veneziana ed Euridice agli Elisi romanza mitologica con accomp.° di pianoforte ed obbligazione di flauto op. 18; 12 Solfeggi per voce di contralto o basso op. 14; Divertimento per camera; Omaggio delle Guardie Nazionali Lombarde all’immortale Pio IX rigeneratore dell’Italia; Ricordanze melodiche op. 19 (album di otto pezzi); Lamento sulla tomba di Giovanni Ricordi op. 21; Una povera Pajsana alla Senavra op. 22. 1 Cfr. ROBERT EITNER, Biographisch-bibliographisches Quellen-Lexicon der Musiker und Musikgelehrten, Bd. 9, Breitkopf und Härtel, Leipzig 1903, p. 110; BENVENUTO TERZI, Dizionario dei chitarristi e dei liutai italiani, Editrice La Chitarra, Bologna 1937, p. 359; CARLO CARFAGNA e MARIO GANGI, Dizionario chitarristico italiano, Berben, Ancona 1968, p. 338. 2 Entrambe pubblicate dalla Vigormusic a mia cura nella collana «Musica in Salotto»: in re maggiore (MS13) e in sol maggiore (MS12). V. 403 M. 3

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LA SERENATA PER FLAUTO, OBOE, DUE CLARINETTI, DUE CORNI E FAGOTTO OP. 11 IN MI BEMOLLE MAGGIORE DI GIOVANNI TOJA Claudio Paradiso L’ AUTORE Nel caso di Giovanni Toja vani sono stati i tentativi di recuperare suoi dati biografici.1 Sappiamo che lavorò come copista per Ricordi negli anni ‘20 e ‘30 dell’Ottocento e dunque operante in area milanese. Sempre per Ricordi si adoperò come compositore di brani originali, e come arrangiatore per vari organici di lavori di Arditi, Cavallini, D’Arienzo, Donizetti, Generali, Giorza, Majocchi, Mussi, Pacini, Ricci ecc. I numeri di lastra Ricordi di tali trascrizioni lo confermano attivo fino ai primi anni ‘60. Dal frontespizio della sua op. 15 dedicata alla «a madamigella Giuseppina Manini dal suo maestro Gio. Toja» apprendiamo che fu docente di pianoforte e dal frontespizio dei Solfeggi op. 14 che lo fu anche di canto. La sua produzione è interamente dedicata alla musica da camera: - strumentale (con una notevole attenzione al flauto): Serenata per flauto, oboe, due clarinetti, due corni e fagotto op. 11; due Serenate per flauto, due violini, viola, violoncello e basso;2 Notturni per flauto e arpa o pianoforte op. 9 e op. 10; Sei valzer con Trio per pianoforte e flauto o violino; Notturno per flauto, viola e chitarra; Divertimento per flauto e pianoforte; Il buon capo d’anno capriccio per pianoforte e violino op. 16; - a. pianistica a due mani: 6 Walzer con Trio per il pianoforte; Quattro valtz con Trio e Coda per pianoforte; Spazzacamin scherzo caratteristico in forma di walzer per pianoforte [op. 20]; La semplicità fantasia per pianoforte sopra due motivi di Bellini op. 15; Piccolo divertimento per pianoforte op. 13; Pastorale per pianoforte od organo; Tre Suonatine coi numeri per le dita (Lucca); b. pianistica a quattro mani: Vino senz’uva op. 24; Sei Valzer con Trio; Quattro Valzer con Trio e Coda; Otto Valzer con Coda; - vocale con le romanze da camera: La furberia canzonetta veneziana ed Euridice agli Elisi romanza mitologica con accomp.° di pianoforte ed obbligazione di flauto op. 18; 12 Solfeggi per voce di contralto o basso op. 14; Divertimento per camera; Omaggio delle Guardie Nazionali Lombarde all’immortale Pio IX rigeneratore dell’Italia ; Ricordanze melodiche op. 19 (album di otto pezzi); Lamento sulla tomba di Giovanni Ricordi op. 21; Una povera Pajsana alla Senavra op. 22. 1 Cfr. ROBERT EITNER, Biographisch-bibliographisches Quellen-Lexicon der Musiker und Musikgelehrten, Bd. 9, Breitkopf und Härtel, Leipzig 1903, p. 110; BENVENUTO TERZI, Dizionario dei chitarristi e dei liutai italiani, Editrice La Chitarra, Bologna 1937, p. 359; CARLO CARFAGNA e MARIO GANGI, Dizionario chitarristico italiano, Berben, Ancona 1968, p. 338. 2 Entrambe pubblicate dalla Vigormusic a mia cura nella collana «Musica in Salotto»: in re maggiore (MS13) e in sol maggiore (MS12).

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L’ OPERA La Serenata op. 11 di Toja oggetto di questa prima edizione critica appartiene a quella grande produzione cameristica per/con strumenti a fiato che, in un’Italia tramandataci tutta votata al teatro in musica, era invece molto diffusa e attende ancora di essere ripubblicata e rieseguita. Tale produzione si può genericamente suddividere in due grandi generi: i lavori originali e le trascrizioni da brani famosi, quest’ultimi di provenienza per l’appunto operistica. Una prerogativa del presente lavoro cameristico di Toja è dunque la sua appartenenza al primo e più prezioso gruppo: quello delle opere concepite su temi originali e non altrui. L’influenza rossiniana, in questo caso strumentale, è comunque molto evidente. Lavori simili, tra i più interessanti di Belloli, Bolzoni, Carulli, Cavallini, Codivilla, Devasini, Morlacchi, Petrini Zamboni, Respighi, Romanino, Taveggia sono già pubblicati o in corso di pubblicazione in questa collana “Musica in Salotto”. NOTE EDITORIALI In mancanza del manoscritto autografo la presente edizione critica si è basata sulla copia edita a Milano da Luigi Bertuzzi (n. lastra 800) costituita dalle sette parti strumentali separate. Il frontespizio riporta «Serenata / per Flauto, Oboe, due Clarinetti, / due Corni e Fagotto / Composta e Dedicata / all’Egregio Signore / Lorenzo Soncini / dilettante di Clarinetto / dal M° / Giovanni Toja / Milano / Presso Luigi Bertuzzi nella C.da di S.ta Margherita N° 1128». Il numero dell’opera è riportato sulle parti separate dopo il nome dell’autore. L’esemplare è custodito nella Biblioteca del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano (segnatura: Da Camera A.137.1) che ringraziamo per la cortese disponibilità. CRITERI EDITORIALI Ricostruzione della partitura: la disposizione degli strumenti in partitura rispecchia quella moderna. Gli interventi senza differenziazione tipografica nel testo ma con descrizione nell’apparato critico riguardano l’estensione dei segni dinamici e di articolazione tra parti simili o la ripetizione di passi simili, l’uniformazione di discrepanze tra figurazioni analoghe simultanee o successive, le correzioni di errori che ammettano un’unica soluzione e l’estensione di alterazioni mancanti in una parte ma presenti in un’altra. L’uso delle alterazioni è stato modernizzato secondo le seguenti regole: le alterazioni necessarie mancanti, ma presenti nella stessa battuta in un’altra parte sono aggiunte senza differenziazione grafica e senza nota nell’apparato critico; le alterazioni necessarie mancanti ma presenti nella battuta immediatamente precedente o successiva della medesima parte sono state aggiunte senza differenziazione grafica e senza nota nell’apparato critico;

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Serenataper flauto, oboe, due clarinetti, due corni e fagotto

op. 11

Prima edizione critica a cura di Claudio Paradiso

Giovanni Toja(sec. XIX)

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© Copyright 2016 – VigorMusic – ITALIA

Riproduzione vietata ai sensi di legge

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