La scuola in Grecia - Athenaeum | Giornale on-line · 2011-10-23 · che la Grecia riesca a...

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Diretto da DanieleRodolico Vicedirettrice VivianaAstazi Redazione completa a pag. 12 Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano” F ONDATO DA F RANCESCO C ARLETTI , MARCO C ECILI E G ABRIELE R USSO R USSO Anno V Numero 8 - Ottobre 2011 Il Liceo Leoniano in viaggio, alla volta della Grecia riconciliandosi con la classicità Oltre all’esperienza di condivisione con compagni e insegnanti, il fascino della Grecia antica Via Rotabile S. Francesco - 03012 Anagni (FR) Via Aldo Moro, 415 - 03100 Frosinone Irene Erculei All’inizio la partenza per “la terra di grandi pensatori e guerrieri’’ mi incuriosiva: per- correre le stesse strade attra- versate dai protagonisti dei nostri studi rende quello che ci troviamo a imparare molto più recente. Per via degli scioperi, le rivolte, i pesanti discorsi dei professori e dei genitori avevo perso la voglia di partire; poi mi sono detta “perché non provare? Ti divertirai comun- que!’’ e ho fatto i bagagli. Il viaggio è stato terribile. Il mare mosso non ci permetteva di dormire. Ci cullava con mo- vimenti violenti: è stato come fare un lungo giro di dodici ore sulle montagne russe. Questa esperienza ci ha insegnato però a prevenire il mal di mare: al ritorno tutti hanno preso la pillola. Abbiamo parlato, gio- cato a carte e cantato tutta la notte. La mattina seguente non mi sembrava vero essere sulla terra ferma. Ho gridato e sono salita sull’autobus. Tutti erano stanchi e assonnati, ma cerca- vano in tutti i modi di rimanere la stagione dell’ alternative rock A P AGINA 10 Per l’ormai vicina uscita del nuovo album dei Coldplay “Mylo Xy- loto”, Angela Buonpane riper- corre la storia del famoso gruppo britannico. Ludovico Celesti, inoltre, recen- sisce in modo puntuale l’ultimo album dei Red Hot Chili Peppers. svegli. Nel pomeriggio siamo andati alla scoperta della Gre- cia del secondo/terzo millen- nio a.C. nel Museo Archeologico di Atene. Devo dire che erano molto bravi a maneggiare i metalli, ma erano soprattutto dei grandi “orafi”. Verso le sette siamo tornati sul- l’autobus e siamo partiti per l’albergo. La prima impressione non è stata delle migliori, ma fortunatamente entrando ab- biamo trovato un ambiente quasi confortevole. Ci siamo abituati ad utilizzare rubinetti mal funzionanti e a dormire su delle brande. Nel complesso però era un luogo gradevole e “Tutti insieme inevitabilmente” A P AGINA 9 Athenaeum inaugura una nuova rubrica “interaiva” di corrispondenza a cura di Maria Vioria Bigliardo. www.giornaleathenaeum.com ben arredato. Durante i restanti quattro giorni abbiamo visto dal vivo tutto quello studiato nella sto- ria dell’arte del quarto ginna- sio: i kuroi, la ceramica greca, le maschere funebri, i templi e gli altari sacrificali degli dei, i tea- tri e i tre ordini di scultura greca. SEGUE A PAG. 2 Vincitore del Concorso “Il giornale nelle scuole” promosso dall’ Ordine dei Giornalisti S S p p e e c c i i a a l l e e L L a a s s c c u u o o l l a a i i n n G G r r e e c c i i a a d d a a p p a a g g . . 2 2 a a p p a a g g . . 4 4 IL NOSTRO ALFIERE DEL LAVORO A P AGINA 5 Il nostro fondatore Gabriele Russo Russo ha ricevuto dalle mani del Presidente della Repubblica, il 19 oobre scorso, l’onoricenza di Alere del Lavoro. Per l’occasione, Luigi Fracassa lo intervista.

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DirettodaDanieleRodolicoVicedirettriceVivianaAstaziRedazionecompletaapag.12

MMeennssiillee rreeddaattttoo ddaaggllii ssttuuddeennttii ddeell LLiicceeoo CCllaassssiiccoo ““LLeeoonniiaannoo””FONDATODA

FRANCESCOCARLETTI, MARCOCECILIEGABRIELERUSSORUSSO

Anno V Numero 8 - Ottobre 2011

I l L i c e o L e o n i a n o i n v i a g g i o , a l l a v o l t a d e l l a G r e c i a

riconciliandosi con la classicitàOltre all’esperienza di condivisione con compagni e insegnanti, il fascino della Grecia antica

Via Rotabile S. Francesco - 03012 Anagni (FR)Via Aldo Moro, 415 - 03100 Frosinone

Irene ErculeiAll’inizio la partenza per “laterra di grandi pensatori eguerrieri’’ mi incuriosiva: per-correre le stesse strade attra-versate dai protagonisti deinostri studi rende quello che citroviamo a imparare molto piùrecente. Per via degli scioperi,le rivolte, i pesanti discorsi deiprofessori e dei genitori avevoperso la voglia di partire; poimi sono detta “perché nonprovare? Ti divertirai comun-que!’’ e ho fatto i bagagli.Il viaggio è stato terribile. Ilmare mosso non ci permettevadi dormire. Ci cullava con mo-vimenti violenti: è stato comefare un lungo giro di dodici oresulle montagne russe. Questaesperienza ci ha insegnatoperò a prevenire il mal di mare:al ritorno tutti hanno preso lapillola. Abbiamo parlato, gio-cato a carte e cantato tutta lanotte. La mattina seguente non misembrava vero essere sullaterra ferma. Ho gridato e sonosalita sull’autobus. Tutti eranostanchi e assonnati, ma cerca-vano in tutti i modi di rimanere

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Per l’ormai vicina uscita del nuovoalbum dei Coldplay “Mylo Xy-loto”, Angela Buonpane riper-corre la storia del famosogruppo britannico.Ludovico Celesti, inoltre, recen-sisce in modo puntuale l’ultimoalbum dei Red Hot Chili Peppers.

svegli. Nel pomeriggio siamoandati alla scoperta della Gre-cia del secondo/terzo millen-nio a.C. nel MuseoArcheologico di Atene. Devodire che erano molto bravi amaneggiare i metalli, ma eranosoprattutto dei grandi “orafi”. Verso le sette siamo tornati sul-l’autobus e siamo partiti perl’albergo. La prima impressionenon è stata delle migliori, mafortunatamente entrando ab-biamo trovato un ambientequasi confortevole. Ci siamoabituati ad utilizzare rubinettimal funzionanti e a dormire sudelle brande. Nel complessoperò era un luogo gradevole e

““TTuuttttii iinnssiieemmeeiinneevviittaabbiillmmeennttee””A PAGINA9

Athenaeum inaugura unanuova rubrica “interaiva” dicorrispondenza a cura diMaria Vioria Bigliardo.

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ben arredato.Durante i restanti quattrogiorni abbiamo visto dal vivotutto quello studiato nella sto-ria dell’arte del quarto ginna-sio: i kuroi, la ceramica greca, lemaschere funebri, i templi e glialtari sacrificali degli dei, i tea-tri e i tre ordini di sculturagreca.

SEGUE A PAG. 2

Vincitore del Concorso“Il giornale nelle scuole”

promossodall’Ordine dei Giornalisti

SSSSppppeeeecccciiiiaaaalllleeee

LLLLaaaa ssssccccuuuuoooollllaaaa iiiinnnn GGGGrrrreeeecccciiiiaaaaddddaaaa ppppaaaagggg.... 2222 aaaa ppppaaaagggg.... 4444

IILL NNOOSSTTRROO AALLFFIIEERREEDDEELL LLAAVVOORROOA PAGINA5

Il nostro fondatore GabrieleRusso Russo ha ricevuto dallemani del Presidente dellaRepubblica, il 19 oobrescorso, l’onori1cenza di Al1eredel Lavoro. Per l’occasione,Luigi Fracassa lo intervista.

2 speciale grecia Ottobre2011

SSSSppppeeeecccciiiiaaaalllleeee Viaggio d’istruzione e gemellaggio in grecia

iiii rrrr iiii ccccoooorrrrdddd iiii eeee llll eeee iiiimmmmpppp rrrreeeessss ssss iiii oooonnnn iiii

.... .... ....ddddaaaallll IIIIVVVVggggiiiinnnnnnnnaaaassssiiiioooo

Michela CacioloQuesto è stato il primo anno da “liceali”per noi del IV ginnasio, ma moltodivertente: è stato un po’ diverso perché lagita, anziché farla in primavera, è stataorganizzata per ottobre.La tappa di quest’anno è stata la Grecia,perché alcuni ragazzi del V,del I, del II e delIII liceo hanno partecipato al gemellaggiocon la città di Patrasso.Il viaggio in nave è stato un po’ stressanteperché molti ragazzi si sono sentiti male,ma credo che in fondo ne sia valsa la pena!Abbiamo visitato l’antichissima acropoli diAtene, che era il tempio dedicato ad Atena,protettrice della città, il tempio di Apollo,il teatro di Epidauro, la tomba diAgamennone e il canale di Corinto.Quando riusciva ad avanzare un po’ ditempo uscivamo con i professori in giroper i negozi alla ricerca di souvenir e vestitida riportare a casa.Essendo stato il primo viaggio da liceale,credevo che non mi sarei ambientatasubito con gli altri compagni, ma non èstato così: ho fatto nuove amicizie ed hoconosciuto meglio la nostra nuovacompagna di classe. Questo viaggio è stataun’esperienza fantastica, che ci hapermesso di conoscerci meglio, di ridere,cantare e suonare insieme. Spero cheanche il prossimo anno sia divertentecome questo. Adesso non facciamo altroche aspettare la settimana bianca!

.... .... ....ddddaaaallll vvvv ggggiiiinnnnnnnnaaaassssiiiiooooAnna Lucia Russo Russo

A meno di un mese dall'inizio della scuola,nei corridoi si respirava già l'eccitazioneche solitamente precede un periodo divacanza o, come in questo caso, il viaggiod'istruzione. Quest'anno però, c'era ancheun po' di incertezza , per il periodo scelto eanche per la meta (la Grecia), visti gliscioperi e le manifestazioni che itelegiornali ci mostravano ogni giorno. Il10 ottobre comunque una parte dellascuola partiva da Anagni diretta verso laGrecia, terra che abbiamo sempre studiato,e studieremo ancora molto, ma che inrealtà conoscevamo ben poco. La gita nonè iniziata proprio nel migliore nei modi: ilmare mosso è bastato a togliere a molti unpo' dell'eccitazione per i cinque giornisuccessivi ma, soprattutto grazie allaprofessoressa Gerardi, la notte di viaggio èpassata e ha portato con sé tutte le nostrepreoccupazioni (e il mal di mare!),facendoci sentire davvero pronti adaffrontare la nostra avventura in Grecia.Almeno per me è stato così: dopo quellanotte cos'altro poteva spaventarmi? Einfatti poi è andato tutto bene, anche se in

fondo è inutile dirlo: quando si è con ipropri amici cosa può andare storto erovinare sei giorni insieme? Neanche i tregiorni di sciopero generale hanno fermatoil nostro "numeroso" gruppo. Sembrava diessere appena arrivati, quando con un po'di nostalgia di casa e tanta nostalgia dellacucina italiana abbiamo ripreso il mare (dinuovo mosso ovviamente) per far ritornoin patria. Nonostante il viaggio in nave e idubbi e le paure prima della partenza (peril periodo insolito e anche perché eravamoin pochi) ricorderemo sempre questoviaggio sorridendo, anche grazie aiprofessori Romano, Risi, e Gerardi e allanostra guida, che ogni mattina, tirandofuori la busta con il cibo per i cani e i gattidegli scavi da visitare, ci metteva dibuonumore. Purtroppo invece la Greciamoderna, per quello che abbiamo visto, èstata un po' deludente: Atene è una cittàcresciuta velocemente e senza regole,sporca e piena di povertà. Spero proprioche la Grecia riesca a superare la crisi ecambi un po', per essere all'altezza dellosplendore e dell'immortalità dei resti dellaGrecia antica.

.... .... ....ddddaaaallll IIII lllliiiicccceeeeooooIrene ErculeiSEGUE DALLA PRIMA

...Siamo stati un pomeriggio intero a fareshopping ad Atene e grazie alla professo-ressa Gerardi le compere si sono potuteprolungare anche per le due sere succes-sive.Venerdì 14 abbiamo lasciato l’albergo alleotto del mattino, dopo la colazione. Hoprovato una strana sensazione, tra la no-stalgia e la felicità: avrei rivisto i miei com-pagni di scuola occupati nel gemellaggionel pomeriggio però c’era qualcosa chenon mi colmava quel vuoto che avevocreato. Ormai non avrei più potuto tra-scorrere intere serate a parlare con i mieicompagni di classe, né avrei avuto la pos-sibilità di vederli intere giornate. L’impor-tante è tenere viva la memoria, giusto?Lasciata la nostra guida ci imbarcammoper l’Italia. Alexander è stato fantastico: ilsuo italiano era impeccabile, le spiegazionisemplici e facili da assimilare. La sua uma-nità è stata d’insegnamento a tutti noi.Sarà parte dei nostri ricordi per sempre.

Non si trovanoovunque personeche comprano damangiare agli animali randagi! Con questa gita abbiamo potuto cono-scerci tutti meglio: abbiamo riso e ci siamodivertiti. I professori, che ci hanno dato lapossibilità di stare più tempo possibile in-sieme, ci hanno aiutato a responsabilizzarcie ci hanno fatto sorridere. La Grecia è un Paese fantastico: il cielo èlimpido e vivo, i paesaggi rilassanti, la sto-ria è in ogni luogo. Avrei rimpianto un si-mile viaggio! Affacciarsi dal teatro di Delfie guardare tutta la valle sottostante tirende un tutt’uno con la natura; sentire ilsuono di una moneta, fatta cadere nell’or-chestra del teatro di Epidauro, seduta sul-l’ultimo gradino ti rende consapevoledell’intelligenza umana; osservare ogni mi-nimo particolare della scultura greca ti facapire che la perfezione sarà sempre ob-biettivo dell’uomo: sono millenni che eglila insegue. Se mi chiedessero di nuovo‘’Vuoi venire ad Atene con me?” risponde-rei:‘’Si! Sono pronta!’’.

LLLLeeee ffffoooottttoooo

ssssuuuullll wwwweeeebbbb

Speciale GreciaAnno V · Numero 8 3

.... .... ....ddddaaaallll IIIIIIII lllliiiicccceeeeooooAnna CeciDesidero raccontarvi una parte (perchésarebbe impossibile raccontarle tutte) delleemozioni, dei pensieri e dei momenti digioia che mi ha regalato questa fantasticaesperienza. Come voi sapete, siamo partitida Anagni, mercoledì 5 Ottobre. Tuttieravamo molto felici, desiderosi di viverequesta avventura nel migliore dei modi, dirincontrare per la seconda volta le personecon cui avevamo stretto dei rapporti diamicizia; allo stesso tempo eravamo tuttiimpauriti per il fatto di vivere per parecchigiorni in case lontane, con una famiglia cheviveva diversamente dalla nostra e conabitudini differenti. Nonostante questesensazioni, la voglia di conoscere e vivereandava oltre, perciò tutti carichi in modopositivo siamo partiti e, dopo un lungoviaggio, siamo arrivati finalmente aPatrasso. I nostri amici ci aspettavano alporto per portarci nelle loro case e farcisistemare le valigie. Personalmente,appena sono entrata in casa, logicamente,non mi sono sentita subito a mio agio, misentivo come un pezzo di puzzledeformato e quindi inutile alla riuscitafinale dell'opera. Insomma non c’entravoniente con quelle persone e con quellavita, però allo stesso tempo ero lì con loro,nella loro casa e loro mi trattavano comeuna persona di famiglia. Era veramentestrano per me. Comunque, inevitabilmentei giorni sono trascorsi e io giorno dopo

giorno iniziavo a sentirmi sempre più partedi quel puzzle pur non riuscendomi adincastrare completamente. Tuttavia, erosicura solo di una cosa: senza di me quelpuzzle non avrebbe potuto esistere, io eroindispensabile per la riuscita di quel puzzlefamiliare ed ero felice di questo, veramentecontenta. Allora ho iniziato a stare davverobene, avevo trovato il mio equilibrio.Sono passati altri giorni e ho iniziato arendermi conto che si avvicinava ilmomento di tornare a casa, alla vita disempre, e iniziavo a vederequell'esperienza come una meravigliosaparentesi della mia vita che mi avevaregalato tantissime emozioni indescrivibili.Ho trovato profondamente vera una fraseche ho sentito diverso tempo fa: “Lepersone che ti stanno accantocostruiscono il tuo mondo”. Tutte quellepersone avevano costruito per me un belmondo, dove io mi sentivo realmentebene. Da questo viaggio ho imparatodavvero tanto: innanzitutto, che la lingua èuna cosa convenzionale e che l’aspettoumano delle persone va oltre, supera ogniapparente e stupida diversità, ho imparatoa conoscere di più me stessa, mi sonomessa in gioco e ho capito che possofarcela contando su di me. Mi sono resaconto che rispetto alla grandiosità delmondo siamo molto piccoli, contiamoveramente poco, siamo solo delle pedineche fanno parte di un progetto più grande

e a noisconosciuto,ognuna si muove nella direzioneche preferisce, ma l’importante è capireche sono tutte indispensabili: tutti noisiamo uguali, cioè tra noi e quei ragazzi ladifferenza sostanziale, a parte un modoconvenzionale di esprimersi, non esiste.Siamo tutti ragazzi che sognano, cheamano, con peculiarità diverse, certo,come è giusto che sia, ma tutticondividiamo una voglia di vivere estrema.Sono tornata a casa il giorno sabato 14ottobre, con un cuore stracolmo diemozioni uniche nella mia vita. Vorreiringraziare tutti i miei compagni diavventura, i miei amici italiani, i miei amicigreci i professori che sono stati moltopazienti nei nostri confronti: il prof.Massimo Fruscella, che con la sua simpatiaci aiuta sempre, la professoressa MariaLaura Alessandroni, che è stata moltopremurosa nei nostri confronti e laprofessoressa Loredana Monco, che ci hasorvegliato con attenzione. Graziedavvero.. Adesso un ringraziamentoparticolare va alla persona che ci hapermesso di vivere questa esperienza: laProfessoressa Claudia Fantini.Infine auguro a tutti voi ragazzi della miascuola di avere l’opportunità, un giorno, divivere questa mia stessa esperienza,perché sarà per voi fondamentale sottodiversi punti di vista, ma soprattutto viaiuterà nel vostro cammino di vita.

GemellaggioAnagni-Patrasso

.... .... ....ddddaaaagggglllliiii iiiinnnnsssseeeeggggnnnnaaaannnnttttiiiiProf. Massimo FruscellaUna nave in balia delle onde, monumentisguardi di civiltà, sapori e profumi lontanima affascinanti, un verso (e poporì, epoporì..tratto dalla commedia “gli Uccelli”di Aristofane, nella cui rappresentazionesono stati coinvolti gli studenti). Queste leimmagini che scorrono velocemente nellamente negli attimi in cui riesco a chiuderegli occhi e pensare al gemellaggio appenaconcluso. Dieci giorni con gli studenti e iprofessori di un Liceo professionale diPatrasso che ci hanno ospitato e guidatonell’attraente viaggio nella loro cultura, nelloro spazio, nel loro tempo, nelle lorostrade, nelle loro case. Ricordo la mattinain cui siamo partiti. Era il 5 ottobre e, cometutti ormai sanno, ero carico di valigie: nonavevo deciso di portare con me solo i mieivestiti e tutti i regali per i nostri amici greci,ma anche tutte le aspettative e lepreoccupazioni della scuola, dei ragazzi edei genitori, sicuro che al momento delritorno sarei tornato più “libero”, con unpeso più leggero. I giorni si sono susseguitifreneticamente, le emozioni si sono

rincorse fino a confondersi e a perdersi..ecosì è arrivato il fatidico giorno dellapartenza. Mi sono svegliato in anticipo, hosistemato tutti i bagagli e con enormesorpresa faticavo nel trasportare le valigie.La giornata richiedeva un ultimo sforzo equindi di corsa a visitare il Museoarcheologico della città per poi concluderecon un pranzo di saluto al friendlyrestaurant Estragon. Lì ho avuto modo difermarmi, di guardare fuori e dentro me, diriconoscere nello sguardo dei nostristudenti e di quelli greci, la stessa umanità,quella philantropia di cui proprio i nostri“gemelli” sono stati i più grandi maestri.Ecco il segreto del peso delle mie valigie:riportavo in Italia un bagaglio umano, lacapacità di relazionarsi, la volontà diconoscere il nuovo e di amarlo, il desiderioe il coraggio di dire “Ci voglio essere, sonopronto a crescere, ho qualcosa da dire almondo che forse devo ancora scoprire finoin fondo, ma in cui credo”. E ringrazio iragazzi (greci e italiani) per essersi saputidonare, in un periodo di difficoltà e di crisi,come speranza per il futuro.

4 speciale grecia Ottobre 2011

.... .... ....ddddaaaallll IIIIIIIIIIII lllliiiicccceeeeooooFilippo Cerrato

L'11 di ottobre, un manipolo di alunni,accompagnati dagli insegnanti GiulianoRisi, Antonella Gerardi e FrancescoRomano (che si ringraziano vivamente, perdisponibilità, cordialità e bontà), sonopartiti, in traghetto, alla volta della Grecia,per visitarne le meraviglie offerte ormai damigliaia di anni. La visita in terra Ellenica èstata una delle più interessanti di sempre:la culla della sapienza, della filosofia,dell'arte certo non può lasciare adesiderare, dal punto di vista culturale! Dal Museo Nazionale di Atene, finoall'acropoli; dalla vista del Peloponneso,sino alla visita del rinomatissimo epluritradotto "Santuario di Apollo a Delfi";Dalla porta dei Leoni, entrata dellaroccaforte di Micene, fino alla tomba diAgamennone, la manicciata di studenti haripercorso una parte di storia di una delleciviltà più importanti, nonché influenti, delperiodo classico, condotta dalla grandeguida Alessandro, uomo di grande cultura,simpatia e senso di rispetto per animali enatura: "Una persona squisita, che non sidimentica facilmente. Molto preparata,molto simpatica e molto disponibile" sono

state alcune delle tante parole, spese dalprofessor Francesco Romano, per definire ilgrand'uomo che ha accompagnato glistudenti lungo tutto il viaggio."Sto camminando proprio sullo stessoterreno, sul quale, magari, sono passatitanti tra gli autori che ho tradotto!" è statauna delle frasi più ripetute, in linea dimassima, da gran parte dei liceali: nonpotevano che essere suggestionati alpensiero di ripercorrere gli stessi passi diuomini che, fino a pochi giorni prima,rimanevano per loro solo inchiostro sucarta. Insomma, questo viaggio è stato,dal punto di vista culturale, veramenteemozionante, soprattutto per chi, neglianni trascorsi tra gli studi classici, aveva giàripercorso ed immaginato quei luoghi,traducendo versioni o studiando le civiltàclassiche. Al contrario, in contrapposizioneall'arte e alla cultura, troviamo però la non-vivibilità delle città greche ed in particolaredi una: Atene.Quella ateniese è una situazione igienicache prescinde dal periodo politico che statrascorrendo, il quale, però, volente onolente, influisce: montagne di spazzatura,sporcizia e maleodore, nonché droghe epovertà erano in ogni dove. Gli alunni del

nostro Liceo alloggiavano presso l'hotel"The Athens Mirabello" che disponeva, aparte del buon cibo e della grandedisponibilità del personale alberghiero(completamente inesistenti), di una ottimavista: affacciandosi dalle finestre dellecamere che volgevano verso l'entrata, sipoteva respirare un ottimo olezzo disoffritto di cipolla e si poteva ammirareuno splendido scheletro di un palazzo incostruzione. Camminando per le strade,poi, il degrado era più che evidente: moltidegli alunni, in seguito alla visita seraledella città, hanno riscontrato quanto siadifficile poter vivere e poter girareliberamente in quel di Atene in cui, tolti ipacifici manifestanti, ci si poteva imbatterein piazze di tossici ed alcolizzati, olunghissime file di senza tetto, destinati adormire davanti le vetrine di negozi o neipiccoli parchi pubblici. Insomma, alleincommensurabili bellezze architettonicheed artistiche, si contrapponevano lesingolari situazioni della popolazione.Giungendo al verdetto, un buon 8 e mezzoalla Grecia e a ciò che ha regalato aglistudenti, culturalmente, purtroppopenalizzata dalla vivibilità, ma se mai vidovessero chiedere “Grecia?” Rispondete,senza alcun dubbio, “Si, Grazie!”

.... .... .... eeee iiiinnnn ccccuuuucccciiiinnnnaaaaGiulia Geraci

Alla scoperta dei sapori che la terra ci offre…Questa volta si va in Grecia. “Sai che novità!” direte, maabbiamo analizzato questa terra in ogni suo aspetto , mancavasolo la cucina quindi… mettiamoci all’opera!Oggi vi propongo una salsa molto particolare di cui mi parlòla mia ospite greca ad Aprile. Questa salsa ha il nome diΤζατζικι ed è ampiamente utilizzata nella cucina Greca,soprattutto per accompagnare piatti a base di carne.

Gli ingredienti sono : • 400 gr di yogurt intero (ottimo quello greco che si trovacomunemente nei supermercati)• metà di un cetriolo, sbucciato e grattugiato• 4-8 spicchi d’aglio (a seconda dei gusti) finemente tritati• succo di mezzo limone• 2 cucchiai di olio extravergine di oliva• sale quanto basta

Per preparare questo delizioso “intruglio “ greco, dopo averpreparato tutti gli ingredienti in anticipo, (per esser agevolatidurante la preparazione) unite in una scodella l’olio ed il succodi limone. Aggiungete lentamente lo yogurt e mescolate finoa che non si uniranno tutti gli ingredienti che avete messofin’ora. Aggiungete l’aglio ( secondo i gusti) ed il cetriolograttugiato * , continuando a mescolare finché tutto si saràamalgamato. Si può aggiungere al tutto anche un po’ dimenta se piace. Lasciate il tutto in frigo per qualche tempo prima di servirlocosi avrà più sapore.Il cetriolo sarebbe meglio se fosse privato della buccia e deisemi. Una volta grattugiato riponete la polpa del cetriolo su unpanno assorbente cosi da eliminare i liquidi in eccesso.Ed ora… καλή όρεξη!!

llllaaaa GGGGrrrreeeecccciiiiaaaa iiiinnnn aaaarrrrtttteeeeViviana AstaziQuando si parla di Grecia non si può non pensare ai grandi scrittori efilosofi che hanno diffuso le loro idee rimaste intatte fino ai giorninostri; non si possono trascurare le bellezze paesaggistiche, il marecristallino che bagna imponenti coste frastagliate e spiagge di ciottoli,le montagne che da lontano sembrano sorgere proprio sull’azzurradistesa d’acqua. E, allo stesso modo, non ci si può scordaredell’influenza che l’arte greca ha esercitato su tutte le culturesuccessive. I ricordi si susseguono e spuntano pian piano le immaginipiù belle: la passeggiata sul meraviglioso ponte Antirio a Patrasso, lecamminate lungo le strette viuzze della città vecchia, ma, soprattutto,la maestosità dell’Acropoli di Atene. Ed è qui che si rimane con il fiatosospeso: avere davanti agli occhi il Partenone, che avevi visto solo suilibri di storia dell’arte, è un’emozione che ti porterai sempre dentro;studiare da vicino colonne e capitelli e rintracciare i risultati dei tuoistudi è forse la soddisfazione maggiore. Sulla sinistra, appena arrivati,ecco le Cariatidi: l’una diversa dall’altra, tutte apparentementeleggiadre ed immutabili nonostante siano trascorsi secoli dalla lorocreazione; e quanto può essere suggestivo, poi, osservare dall’alto unanfiteatro scolpito sul versante di una collina, mentre all’orizzonte sistagliano le migliaia di case dell’ormai moderna Capitale! Infine, nonbastano le parole per descrivere il Museo Archeologico Nazionale edi suoi innumerevoli reperti. Centinaia di famosi vasi dallo sfondo rossosono custoditi in teche di vetro e, nonostante tu sia così vicino,sembrano imprendibili, troppo delicati e preziosi anche per poteressere contemplati per più di qualche secondo; le antiche statue dikouroi e korai si affiancano alle meravigliose sculture risalenti al V eIV secolo a.C., che mostrano la bellezza ideale di dei ed eroi mitici.Semplicemente incredibile la ricostruzione del Partenone e del suofrontone: sono due i piani dedicati al più celebre tempio dellaclassicità. Non smetteresti mai di guardare queste meraviglie, perchéogni volta, ricominciando, ti accorgeresti di aver tralasciato unparticolare essenziale per la comprensione di tutto. Ma, in fondo,questa è l’arte e continuare a stupire e ricordare attraverso i secoli èil suo unico, straordinario scopo.

5ScuolaAnno V ·Numero 8

Primo nella storia della nostra scuola, Gabriele Russo Russo ha ricevuto l’onorificenza di Alfiere del Lavoro

Alla scoperta del nostro Alfiere del lavoroConosciamo megl io i l fondatore di Athenaeum con una intervista dedicata

A CURA DI Luigi FracassaCarissimo Gabriele, ti ringraziamo perl’intervista che ci concedi. In questi giorni hai ricevuto un’importanteonorificenza: vuoi parlarci di essa e di cosasignifichi, per te, esserne insignito?Ogni anno la Federazione Nazionale deiCavalieri del Lavoro premia i migliori 25studenti tra quelli diplomati nelle scuolesuperiori, conferendo loro il titolo di “Al-fieri del Lavoro”. Ho ricevuto anche ioquesta onorificenza e sono stato pre-miato lo scorso 19 ottobre dal Presidentedella Repubblica, Giorgio Napolitano. Ov-viamente è stata una grande soddisfa-zione per me e un'occasione di incontrocon altri studenti provenienti da tutta Ita-lia. Credo che questo premio sia signifi-cativo anche per la nostra Scuola, che,ancora una volta, si confronta (con suc-cesso) con realtà molto più grandi e bla-sonate.Sapendo dei tuoi eccellenti risultati scola-stici, cosa ha contribuito a essi e quali sonogli ingredienti del tuo successo?Nel percorso scolastico (purtroppo!) nonesistono trucchi che permettano di otte-nere risultati migliori con uno sforzo mi-nore. Bisogna impegnarsi giorno dopogiorno e, nella scuola come per tutte lealtre cose, alla base dell'impegno ci sonole motivazioni: possiamo raggiungere de-terminati obiettivi solo se lo desideriamoveramente. Cosa ti ha dato la nostra scuola, a pre-

scindere dallo studio delle materie scolasti-che, per la tua crescita come uomo? Lo diciamo/scriviamo spesso: la nostrascuola è una grande famiglia. Sicuramenteè stata questa caratteristica (più unica cherara) a farmi sceglieredi rimanere in questascuola, dopo aver fre-quentato le Medie,cinque anni fa. Anchese col tempo sonocambiate tante cose el'ambiente che ho la-sciato lo scorso giu-gno è molto diversoda quello che trovai inIV Ginnasio, possodire che i rapporti tranoi ragazzi e con gliinsegnanti sono statisempre eccezionali: non avrei potuto desi-derare di meglio. Una scuola con molti piùiscritti permette ovviamente di conoscereun maggior numero di persone, però i no-stri incontri/confronti si devono giudicarenon tanto da un punto di vista quantita-tivo, ma soprattutto qualitativo. E questascuola permette di condividere moltissimocon i compagni e con tutto l'ambiente.Cosa consiglieresti a chi, come me, ha in-trapreso quest’anno il ciclo di studi liceali, alfine di poter massimizzare il proprio tesoroculturale?Come dicevo anche prima, bisogna esseresempre motivati e desiderosi di voler rag-giungere i propri obiettivi. In questo modosi possono affrontare anche le difficoltàche, inevitabilmente, si presentano duranteil cammino da liceale. E poi è importante,per crescere, partecipare a tutte le attività(scolastiche ed extra-scolastiche) che ven-gono offerte, a partire dal giornale fino adarrivare ai vari concorsi, per mettersi ingioco e confrontarsi con gli altri.

Quali sono gli obiettivi per il tuo futuro?Ho iniziato da qualche settimana la nuovaavventura dell'università e sono iscritto alcorso di Ingegneria Informatica. E' un'espe-rienza stimolante, ma nello stesso tempo

molto impegnativa.Per i prossimi anni miconcentrerò su que-sto nuovo percorso, epoi chissà!Infine, Athenaeum:quali sono le sfide piùimportanti che da di-rettore ritieni di aversuperato e cosa ne haitratto?Sono stato fortunatonel poter assumere ilruolo di Direttore

quando il giornale era già su livelli moltobuoni e poteva contare su un ottimogruppo di collaboratori. Nel mio periodoalla guida di Athenaeum, prima al fianco diMarco Cecili e poi da solo, non ci sono statiprobabilmente grandi salti di qualità,quanto piuttosto una piccola ma costantecrescita. Ho cercato di migliorare tutto ciòche si poteva nel giornale, rimanendo peròsulla rotta tracciata (con successo) dai mieipredecessori. E il nostro impegno è statoripagato con la grande soddisfazione di es-sere premiati dall'Ordine Nazionale deiGiornalisti lo scorso anno. Sul piano perso-nale, ho ricevuto da Athenaeum tante oc-casioni di crescita e confronto. Quella delgiornale è stata una bellissima esperienza,anche in virtù delle responsabilità che laDirezione comporta e che costituiscono unulteriore stimolo a lavorare bene.Grazie mille per averci dedicato il tuotempo. Congratulazioni e in bocca al lupoper il futuro!Crepi il lupo! Buon anno scolastico!

Elezioni scolastiche: unnuovo auspicioDaniele RodolicoLe settimane dell’anno scolastico chestiamo vivendo sono segnate dall’av-vento delle elezioni scolastiche. Si trattadi un’occasione importante per concen-trarsi su un aspetto importante della vitaindividuale: il rapporto con il gruppo dicui facciamo parte. Ad oggi, è venutameno l’etica in cui la colletività vieneprima del singolo: l’individualismo hapreso il sopravvento causando seri danniall’importanza di riconoscersi in un’iden-tità di genere precisa e impegnarsi percontribuire in modo fattivo allo sviluppodel contesto di appartenenza.Ora, le elezioni scolastiche possono es-sere vissute in chiave individualistica

come la ricerca ambiziosa di un consensopersonale e il riconoscimento pubblico diqualità individuali. Il mio invito è quellodi cimentarsi, invece, in una semplicealienazione di sé e di porsi in completadisposizione verso l’altro, per scoprire diaver edificato qualcosa di basilare per lapropria quotidianità: ritrovare unagamma di valori comuni. Le elezioni sco-lastiche non sono un esperimento di de-mocrazia: sono la democrazia. Unademocrazia di cui noi stessi siamo autorie che abbiamo il dovere di attuare nellamassima autenticità. Non importa nean-

che il margine di controllo che possiamoesercitare su ciò che ci circonda: è la ten-sione ideale che ci anima a crederci onni-potenti nel prendere le redini della nostravita. Non importa tanto cosa si voglia osi possa fare, ma quanto lo si voglia fare.È la passione a congiungere le relative vi-sioni. È la capacità di valicare i limiti delproprio egoismo per riconciliarsi nell’in-teresse di chi circonda, in comunione, unsodalizio in cui scorgere la spinta che ciporta avanti. Da qui si riesce a esserespettatori e attori insieme. Forse anche dipiù. Protagonisti.

6 Attualità Ottobre 2011

A n c o r a a p e r t i g l i s c o n t r i t r a P a l e s t i n e s i e d I s r a e l i t i

Due Stati e un problema vecchio 27 secoliIl Presidente Abu Mazen ha richiesto all’ONU il riconoscimento del proprio Stato

Gianmarco MoroSeguo con attenzione il dibattito che si èaperto all’Assemblea Generale delle Na-zioni Unite lo scorso 24 settembre, in cuiil Presidente dell’ANP (Autorità NazionalePalestinese) Abu Mazen ha presentato larichiesta di riconoscimento dello StatoPalestinese con i confini stabiliti negli ac-cordi del 1967, a seguito della TerzaGuerra Arabo-Israeliana (meglio notacome Guerra dei Sei Giorni).Questa richiesta pone il problema dellasicurezza dei confini dello Stato d’Israeleed è osteggiata dalla popolazioneebraica, della quale si fa portavoce ilPrimo Ministro Netanyahu, preoccupatadi perdere gli insediamenti che sono sortiproprio a partire dal 1967, tra cui quelli inCisgiordania e nella stessa Gerusalemme.Esaminando bene la situazione, mi ac-corgo che essa non si è venuta a crearenegli ultimi anni ma, al contrario, notoche affonda le sue radici in un passatomolto remoto: lo Stato d’Israele, infatti, è

sorto nel 1948, con una dichiarazione uni-laterale successivamente riconosciuta dal-l’ONU, con lo scopo di porre fine allacosiddetta diaspora, fenomeno migratorioverificatosi a seguito della conquista delregno d’Israele da parte dei Babilonesi (607a.C.) e a seguito della cacciata degli Ebreida parte dell’Imperatore romano Adriano(135 d.C.). Purtroppo però, se da un lato èstato risolto il problema della diaspora,dall’altro continua quello delle lotte traIsraeliti e Palestinesi, che tuttora rivendi-cano quello Stato del quale sono privi. Sfogliando le pagine dei libri di Storia e diDiritto, però, mi sono reso conto che, percostituire uno Stato, è necessario che cisiano tre importanti elementi: il popolo, ilterritorio e la sovranità. In quella terra, riccadi tantissime risorse e di tantissimi luoghid’interesse comune, diventano problema-tici tutti questi elementi: infatti, la popola-zione non è omogenea in quanto costituitasia da Ebrei sia da Arabi, i territori assegnatiai Palestinesi (così come quelli che costi-

tuiscono lo Stato d’Israele) non sono uni-tari, ma, al contrario, come si può ben no-tare da qualsiasi carta geografica politica,sono frammentati tra loro; e in quanto allasovranità mi sembra difficile l’idea di costi-tuire due Stati senza aver prima risolto iproblemi accennati in precedenza. E allora,la domanda che mi pongo è la seguente:potranno mai essere realizzati due Statinella Terra Santa senza prima aver postofine al problema dell’omogeneità della po-polazione e della continuità territoriale, chepresupporrebbe il passaggio degli insedia-menti israeliani sorti in territorio palesti-nese al futuro Stato Palestinese? Larisposta non è semplice: di sicuro non sa-rebbe giusto che gli Ebrei perdano il loroStato così come non lo è che i Palestinesicontinuino a vivere senza di esso. Forse lasoluzione starebbe nell’idea di una Fede-razione di Stati con limitata sovranità pergli Stati membri soprattutto in materia didifesa e di finanze. Ma questa è solamenteuna mia idea.

Svolta femmini le in Arabia Saudita : i l dir i t to di voto esteso anche al le donne

Votare: un diritto irrinunciabilePro e contro di una svolta epocale che potrebbe dar vita a diverse polemiche

Aurelio ScascitelliDalle prossime elezioni, che si terrannotra quattro anni, le donne saranno am-messe alla Shura (il Consiglio), potrannovotare e persino candidarsi alle elezionimunicipali in Arabia Saudita. Questo èuno dei pochi Paesi, anche tra quelli isla-mici, nei quali le donne ancora non pos-sono votare (in Afghanistan le donnegodono del diritto al voto dal 1963).È quindi da interpretarsi come una svoltadecisiva? Fino a quando potrà andareavanti, prima di naufragare contro lescritture della intransigente religione isla-mica? Ma soprattutto, anche se fosse unpasso importante per le donne poter vo-tare, bisogna ricordare che è ancora im-possibile per loro lavorare o uscire di casada sole. Mentre questi interrogativi con-tinuano a far riflettere noi occidentali, iprimi segnali cominciano ad arrivare pro-prio dall’Arabia Saudita. Un gruppo di in-tellettuali sauditi, infatti, ha propostoattraverso Internet di boicottare le ele-zioni del 2011 per protestare control’esclusione delle donne da esse. Questoè certamente un passo avanti, mal’aspetto più positivo della vicenda è un

altro: nel suo discorso, il Re Abdullah BinAbdul Aziz ha detto di aver preso la deci-sione di ammettere le donne al voto anchein unione con i suoi consiglieri religiosi: perquanto minimo, quindi, l’appoggio reli-gioso esiste. Tuttavia, anche se i progressisono evidenti, alcuni sono ancora scettici: ilRe ha ormai ottantotto anni e non si sanulla su cosa potrebbe succedere in futuro.Insomma, per tanti passi avanti verso unasocietà con pari diritti, ce ne sono ancoratroppi indietro, ma il fatto che un Paesecome l’Arabia Saudita stia cercando dicambiare le cose non può che farci sperare.Vorrei però analizzare gli aspetti negatividella vicenda. Non penso che questo sia ungrosso miglioramento nel sistema politicoe sociale orientale, anzi, con molto pessi-mismo, potrebbe anche tramutarsi in mo-tivo di polemiche e scissioni. Infatti credoche, incoraggiate da questo successo, leattiviste islamiche possano intraprenderenuove crociate su orizzonti più importantie, se ci sono stati oppositori alla loro am-missione alla Shura, potrete benissimo im-maginare quanti ce ne saranno allarichiesta di poter guidare un’automobile odi poter andare a fare la spesa. Richieste

più che legittime, ma sicuramente off-limitsin una società araba contemporanea. Fa-cendo alcuni passi indietro, vorrei riflettereproprio sul ruolo che avranno le donnenella Shura. E’ del tutto verosimile che ilmaschilismo “civile” si rifletta anche negliorgani amministrativi. Le donne sarannocomunque in minoranza e ben poco po-tranno incidere nelle decisioni importanti,visto che molte riguarderanno proprio loro.Per non parlare poi delle elezioni. Vedocome un evento molto improbabile l’ele-zione di una donna sindaco in Arabia, vistala più accreditata ed esperta concorrenzamaschile, per non tornare a parlare dei pre-giudizi sociali. Tuttavia, per sfruttare il fe-nomeno mediatico, ci potrebbero esseredelle elezioni “a tavolino” che poco hannodi costruttivo e molto hanno invece di of-fensivo: noi non potremo comunque sa-perne niente, causa la pronta censura dichiunque osasse denunciare. Bene, eccouna bella carrellata di effetti collaterali delvoto alle donne in Arabia. Spero ottimisti-camente di vedere smentita ogni parola diquanto ho scritto, e soprattutto, di vederepresto tante donne arabe che vanno a farela spesa con le amiche, magari... in auto-mobile.

7StoriaAnno V ·Numero 8

I n r i c o r d o d e l p i ù g r a n d e a t t a c c o t e r r o r i s t i c o d e l l a s t o r i a

11/09 : il giorno che ha cambiato la storiaC o m m o z i o n e a G r o u n d Z e r o n e l d e c i m o a n n i v e r s a r i o

Giacomo Polce11 settembre 2001, 11 settembre 2011:gli Stati Uniti D'America non dimenticanoe non possono dimenticare. Il popolo astelle e strisce è in fer-mento per il decennaleattentato alle Torri Ge-melle, un attentato che harappresentato senza dub-bio una delle pagine piùnere della storia ameri-cana. Già molti giorniprima dell’anniversario lacommozione, la rabbia,l’angoscia di un intero po-polo si respirava a pieni polmoni. E que-sto ormai succede da parecchio. Ancoraoggi, a distanza di dieci anni, esistono di-verse teorie riguardo al crollo delle TwinTowers, ma nel decimo anniversario dellatragedia vorrei ripercorrere le vicende diquel dannato giorno in cui l’infernoascese sulla terra per poi soffermarmisulla moltitudine di celebrazioni in ri-cordo delle vittime dell’attentato. NewYork, 11 settembre 2001. All'alba delnuovo millennio, 19 terroristi di Al Qaeda,che per anni si erano infiltrati negli StatiUniti, dirottarono quattro aerei di lineanel cielo americano utilizzando armi ru-dimentali e minacciando di far esploderlicon delle bombe. Due di essi furono fattischiantare contro le Twin Towers di NewYork (il primo alle 08.46, il secondo alle09.02), uno contro il Pentagono alle 9.37e l'ultimo, che probabilmente avrebbedovuto colpire il Congresso, si schiantò alsuolo in un luogo isolato dopo che i pas-seggeri tentarono di sottrarlo ai terrori-sti. I primi due aerei dirottati furonodiretti contro le torri 1 e 2 del WorldTrade Center, il secondo in diretta tv,dando vita al più grande e terribileevento mediatico della storia. Dopo 102minuti di terrore dove si sono viste im-magini mai viste, le Torri Gemelle crolla-

rono davanti agli occhi degli spettatori ditutto il mondo, uccidendo migliaia di per-sone. La Torre Sud collassa in un cumulo dimacerie, con ogni probabilità a causa della

fusione delle colonneportanti dovuta all'al-tissima temperaturae alla deformazionestrutturale del pesodei pavimenti sopral'area dell'impatto.L'effetto domino di450mila tonnellate diacciaio che collas-sano a una velocità di

190 km orari mina anche la stabilità dellaTorre Nord, che in pochi minuti collassa asua volta. Sono le 10:28 e le telecamere ditutto il mondo riprendono una scena in-credibile e drammatica, che lascia incredulie sbigottiti: miliardi di persone assistono indiretta al più grande attacco terroristicodella storia, con immagini che sembranoprovenire direttamente da uno dei tantifilm del filone catastrofico del cinema ame-ricano. Alla fine i morti saranno 3.052, dicui ben 2819 nel disastro del Ground Zero,189 nell'attacco al Pentagono, cui si som-mano i 44 occupanti del Boeing caduto inPennsylvania.Il Presidente Bush dichiara immediata-mente lo stato d'emergenza e da quel mo-mento il mondo non sarà più quello checonoscevamo prima. In risposta agli attac-chi terroristici dell'11 settembre, gli StatiUniti tramite lo USA Patriot Act dichiara-rono guerra all'Afghanistan, il cui governotalebano venne accusato di aver permessol'addestramento dei terroristi in campi diAl Qaeda sul proprio territorio.Comincia cosi la globale guerra al terrori-smo che vede gli Stati Uniti ergersi comeuna sorta di polizia globale e intervenire inaltri scenari caldi nel Medio Oriente, comel'Iraq di Saddam Hussein. La morte diOsama Bin Laden, avvenuta lo scorso mag-

gio, mette fine ad una caccia durata diecianni e cominciata dopo gli attentati terro-ristici del 2001. Alla notizia della sua morteuna folla festosa è scesa in piazza a TimesSquare e nel luogo dove oggi sorgeGround Zero, il grande cratere al centro diManhattan dove un tempo si ergevano leTorri Gemelle. Dieci anni di caccia all’uomosi concludono così.New York, 11 settembre 2011. A dieci annidalla tragedia, nessuno ha ancora dimenti-cato. Oggi come allora le lacrime segnanoil volto di centinaia di migliaia di persone ditutto i mondo. Chi ricorda i propri figli, chii propri genitori, chi semplicemente l'orrorecaratterizzato dalla perdita di una moltitu-dine di vite umane.Per commemorare il doloroso anniversarioil Presidente Barack Obama si è recato in-sieme al predecessore Bush e ai sindaciBloomberg e Giuliani a Ground Zero, doveha ripercorso gli eventi di quella mattinatae dove entrambi i Presidenti si sono com-mossi alla lettura da parte dei parenti dellevittime dei nomi dei loro cari morti. Oggi alposto delle Torri Gemelle altro non c’è senon un enorme buco, a testimonianza diquel che fu e che mai più sarà. Ma proprioa dieci anni dalla tragedia si vede aprireuna breccia di luce e speranza. Infatti dovesorge torreggiante il nulla più totale nellaLower Manhattan è stato inaugurato il9\11 Memorial, un monumento a chi, diecianni prima , divenne inconsapevolmentemartire della follia di pochi.Per questi motivi si tratta di un anniversa-rio diverso dagli altri, per gli effetti che sisono creati su nostro presente e sul nostrofuturo. Per questo quella mattina di lucemeravigliosa, in cui è finita un’epoca, me-rita una grande attenzione e uno sforzo dicomprensione. Non voglio che quello cheho scritto sia un semplice racconto di unevento che ci ha cambiato la vita, ma desi-dero che sia una sorta di monito, affinchéil ricordo ci aiuti a migliorare e a cambiareil nostro modo di pensare.

PPrreessttoo ssuull wweebbGli alunni del I e II liceo a unaconferenza su Bonifacio VIII,l’ultimo papa medievale?visita il sitowwwwww..ggiioorrnnaalleeaatthheennaaeeuumm..ccoomm

8 Scienze e Tecnologia Ottobre 2011

strare scherzosamente la lingua come nellasua famosissima fotografia. Sono passatioltre cento anni dalla sua equazione: chegrandi passi hanno saputo compiere i suoisuccessori. Oggi è il 2011: quanto ho fan-tasticato con i miei compagni delle Mediesu argomentazioni scientifiche! Quantefantasticherie mi portano queste strabi-lianti notizie da condividere con i compa-gni. Cosa ci riserva ancora il futuro, come sipotranno applicare al mondo pratico lenuove scoperte? Come potrà migliorare laqualità della vita? Che impatto avrà la tec-nologia umana, sempre più avanzata, sullanatura e sull’ecosistema in generale? Credoche Einstein dalla sua fotografia adessostrizzerebbe l’occhio per incitarci: “Dai ra-gazzi! Ora tocca a voi! Nuovi orizzonti viaspettano”. Il vero sapiente sa che c’è sem-pre altro da imparare basta non perdere lavoglia di andare oltre. Caro Einstein, credoche adesso salutandoti saremo noi del2011, con cenno d’intesa, a porgerti l’oc-chiolino.

G r a n d e s c o p e r t a n a t a d a l l a c o l l a b o r a z i o n e t r a S v i z z e r a e I t a l i a

Surclassata la velocità della luceA i n e u t r i n i l o s c e t t r o d e i p i ù v e l o c i d e l l a f i s i c a

Alessandro AstaziRicordate questa data: 23 settembre2011. Perché è stato ufficialmente con-fermato che i neutrini, le particelle piùelusive finora scoperte, riescono a supe-rare di circa 60 nanosecondi la velocitàdella luce (300.000 chilometri al secondo)su una distanza di 730 km, 6 km/secondoin più. Nominato “Cngs” (Cern Neutrino to GranSasso) e ottenuto nell'ambito della colla-borazione "Opera", che riunisce 200 fisicida 13 Paesi, l’esperimento è consistito nellanciare un fascio di neutrini dal Cern, ilpiù grande laboratorio di fisica delle par-ticelle al mondo situato a Ginevra, versoi Laboratori dell'Istituto Nazionale di Fi-

sica Nucleare del Gran Sasso. I dati, pre-sentati nella città svizzera, dimostrano chei neutrini impiegano 2,4 millisecondi percoprire la distanza, con un anticipo di 60miliardesimi di secondo rispetto alla velo-cità prestabilita. In seguito a questa sco-perta è stata messa in discussione la teoriadella relatività elaborata da Albert Einsteinnel 1905, secondo la quale la velocità dellaluce è tanto importante da essere parte in-tegrante della celeberrima equazioneE=mc², dove E è l'energia, m la massa e c,appunto, la velocità. La relatività prevedevache nessun corpo avrebbe mai potuto su-perarla ed ovviamente implicava l'impossi-bilità fisica delle traversate interstellari edei viaggi nel tempo. Ora tutto questo po-trebbe diventare realtà, ma non dobbiamodimenticare che il metodo scientifico è ri-goroso: una legge è vera fino a prova con-traria. Cosa direbbe il geniale Einstein di quanto èstato oggi scoperto? Lo immagino mo-

L’ addio a Steve JobsGabriele Russo RussoChi mi conosce sa che non sono maistato un grande ammiratore del mondoApple. Ma non ho problemi ad ammet-tere che, tra tutti i dispositivi tecnologiciche ho in casa, quello che funziona me-glio, senza mai aver mostrato difetti o im-perfezioni, è l'iPod. Apple è sinonimo diefficienza, in tutto il mondo. E l'immaginedell'azienda californiana è stata semprelegata indissolubilmente alla figura delsuo fondatore e leader, Steve Jobs, ve-nuto a mancare lo scorso 5 ottobre, dopoanni di lotta contro un tumore al pan-creas. La scomparsa del “numero uno” diApple ha colpito, umanamente prima ditutto, l'opinione pubblica internazionalee ha privato il mondo dell'informatica diuno dei suoi principali protagonisti, di si-curo il più celebre al giorno d'oggi. Jobs,partito dal nulla (per la precisione, da ungarage usato per gli “esperimenti”), ha ri-voluzionato con i suoi prodotti l'Informa-tion Technology e, a pensarci bene, hacambiato per molti aspetti il nostro mododi (con)vivere con la tecnologia. Da abi-lissimo comunicatore ha presentato almondo le “sue” invenzioni, divenute quasisempre oggetti del desiderio per milionie milioni di persone: dai primi Macintosh(che, a dire la verità, non riuscirono maiad affermarsi su larga scala), ai popola-rissimi iPod, iPhone, iPad. È evidente dun-que quanto sia stata grande negli ultimianni l'influenza di Jobs, dei suoi prodottie della sua filosofia (“stay hungry, stayfoolish!”, “siate affamati, siate folli!”, èl'esortazione rivolta nel 2005 ai neolau-reati di Stanford, che ha letteralmente in-

vaso il web e i mass media in questigiorni). E senza voler togliere nulla allagrandezza di Steve Jobs, né come infor-matico, né come imprenditore, né tantomeno da un punto di vista umano, vorreicondividere con Voi una riflessione sudue fatti di questi giorni: 1) Richard Stallman, famoso informaticostatunitense, accanito sostenitore del“software libero” (gratuito e a disposi-zione della comunità, che può quindicontribuirvi liberamente), è intervenuto aproposito della scomparsa di Steve Jobsin modo assolutamente censurabile perla scelta dei tempi e dei termini, ma nonsenza una parte di ragione: «Steve Jobs,pioniere del computer inteso come pri-gione resa “cool”, colui che ha progettatodi separare gli stupidi dalla loro libertà, èmorto. Come il sindaco di Chicago Ha-rold Washington disse del corrotto pre-cedente sindaco Daley: "Non sono feliceche sia morto, ma sono felice che se nesia andato". Nessuno merita di dover mo-rire - né Jobs, né il Sig. Bill [Gates, ndr], népersone colpevoli di mali peggiori. Matutti ci meritiamo la fine dell’influenzamaligna di Jobs sul computing.». Questedichiarazioni hanno fatto infuriare (ed ècomprensibile) i sostenitori di Jobs, ma inciò che ha affermato Stallman c'è una ve-rità di fondo: Jobs, come detto, è stato un“genio rivoluzionario” per il mondo tec-nologico, ma il suo contributo ha fatto lafortuna della Apple, non dell'informatica.

Appare quindi distorta l'immagine diJobs nel ritratto confezionato dai mediadi tutto il mondo, pronti a descriverlocome un genio – certo – ma anche comeun benefattore della scienza e dell'uma-nità: del resto un computer Mac offreprestazioni eccezionali, ma per averlo bi-sogna sborsare anche 4 o 5 volte il prezzodi un normale pc.2) Il 12 ottobre scorso si è spento un altrogrande informatico, Dennis Ritchie, crea-tore del linguaggio di programmazione“C” e non solo. La sua scomparsa, salvorare eccezioni, è passata praticamenteinosservata. Eppure, sebbene a differenzadi Steve Jobs o Bill Gates non si sia maiaffacciato nella classifica degli uomini piùricchi al mondo, il suo contributo tecno-logico è stato di primissimo piano. Docu-mentarsi per credere.

SSuull wweebbNo alle bollicine, sì alla salute:una tassa francese sullebevande gassate percombattere l’obesità. Siamosulla strada giusta.Commento di GGrraazziiaa CCaacciioolloovisita il sitowwwwww..ggiioorrnnaalleeaatthheennaaeeuumm..ccoomm

9RubricheAnno V · Numero 8

Titolo: La dolce vitaGenere: dramma-ticoAnno: 1960Casa di produ-zione: Riama Film Regia: FedericoFellini Sceneggiatura: Fe-derico Fellini, EnnioFlaiano, Tullio Pi-

nelli, Brunello Rondi, Pier Paolo PasoliniFotografia: Otello MartelliMontaggio: Leo CatozzoMusica: Nino RotaScenografia: Piero GherardiCostumi: Piero GherardiInterpreti: Marcello Mastroianni, Anita Ek-berg, Anouk Aimeé, Yvonne Furneaux,Alain Cuny.

1959: nelle sale di tutto il mondo esce BenHur, uno tra i più spettacolari Kolossal dellastoria del Cinema, interamente girato neglistudios di Cinecittà, a Roma. In quegli anniRoma appariva molto diversa da come lavediamo oggi: tutto era in divenire, lestrade erano affollate di fotografi, i giorna-listi, già pronti con il prossimo scoop, eranoovunque, via Veneto pullulava di attori, re-gisti, produttori e Cinecittà era il tempio delmondo del Cinema di allora. Erano gli annid’oro della famosa “Hollywood sul Tevere”:arte, bellezza, successo e… profitto.

rubrica dedicata ai grandi classici del cinema italiano e straniero di ogni tempoideata e curata da EEuuggeenniiaa SSaallvvaaddoorrii

1960: esce la La dolce vita, settimo film delgià premio Oscar Federico Fellini, che rac-conta l’Italia di quegli anni, l’Italia del boomeconomico e in particolare quella Roma cheruota vorticosamente intorno al mondo delcinema. Esce La dolce vita, esplode in Italialo scandalo. “Ambizioso Polpettone” com-menta Giovanni Mosca, “splendido, raris-simo, amatissimo film” lo elogia GiuseppeMarotta. E così prende il via un dibattito trai più accesi della storia del cinema italiano,che coinvolge critica, intellettuali, mondopolitico e Chiesa Cattolica. Anche solo perquesto il film entra a pieno titolo nella sto-ria del costume italiano, prima ancora chein quella del cinema di tutti i tempi. A testi-monianza di ciò, alcuni termini come papa-razzo, per indicare un fotoreporter che sioccupa di mondanità, e dolcevita, il celebremaglione a collo alto, sono divenuti di usocomune grazie al successo e alla forza co-municativa del film. La dolce vita non ha unavera e propria trama ma si compone di piùepisodi che hanno il loro filo conduttore inMarcello (Marcello Mastroianni), giornalistae aspirante scrittore, protagonista assolutodi tutta l’opera. Nelle varie sequenze, Fellinidescrive la buona società del tempo par-tendo, in primis, dal mondo del Cinema rap-presentato dalla diva americana Silvia (AnitaEkberg), per poi descrivere l’alta borghesiaincarnata da Maddalena (Anouk Aimeé),l’amante di Marcello. Fellini non tralascianeppure il mondo della nobiltà, dipingen-dolo senza valori, ormai grottesco e deca-dente nelle sue feste squallide in cui siaggira una varia umanità ciarliera e anno-

iata. A questo mondo, fatto solo di apparenze,Fellini accosta qualcosa di completa-mente differente: la presunta apparizionedella Madonna a due bambini (episodioispirato ad un fatto accaduto realmente inquegli anni nei pressi di Terni). L’occhio diFellini ci mostra sì una religiosità chesconfina nella superstizione, ma lo fa conun profondo rispetto per la fede sinceradi chi cerca conforto nella religione. Il suosguardo è invece impietoso con la mac-china del business dello spettacolo, con latelevisione (giovanissima, allora), con igiornalisti, accorsi in massa a quell’eventoe desiderosi solo di trasformarlo nell’en-nesimo scoop. Ma allora che cos’è la dolcevita? È l’affresco di una vita facile, eccen-trica, volubile, inquieta, una vita che nonha orari, non ha luoghi e non si cura dipensare al domani, una vita di incontrilungo il flusso inesauribile di Via Veneto,di esibizioni, di scandali e feste, di Cham-pagne, di divi, di paparazzi, di Mercedessulla sfondo di una Roma muta che os-serva dall’alto…una vita “dolce” fuori, maprofondamente “amara” dentro. Ed è la frivolezza stessa che, grazie a Fel-lini, si incarna nella scena più bella del ci-nema di sempre: la magia della Fontanadi Trevi, una bellissima donna bionda conun vestito da sera che si immerge in essae si lascia accerezzare dalle acque. "Il film è una favola, con i suoi mostri, i suoiincantesimi, le sue streghe, ma anche lesue fate" (Federico Fellini)

Leggendo il giornale ho sentito il bisogno di uno spazio in cui poteresprimere le proprie domande anche solo in qualche riga! In pocheparole una rubrica interattiva! Insomma, a partire da questo mesenella stanza dove c'è la macchina delle fotocopie troverete duescatole. Nella prima imbucate una lettera con qualsiasi domanda vipassi per la testa (mi raccomando non ci limitiamo alle smielate "let-tere d'amore"), nella seconda le risposte alla domanda pubblicatanel numero precedente. Nel primo numero, ovviamente, sarà pre-sente solo La Domanda. A partire dal secondo alcune delle risposte(se la domanda apre un dibattito sarà pubblicata almeno una rispo-sta a difesa di ogni tesi) saranno pubblicate insieme alla mia! Non vichiedo nient'altro che di non dilungarvi per più di 5 righe a mano e2 al computer. Non mi resta che augurarmi e augurarci che scriviatein tanti, nella speranza di scambiarci dubbi, quesiti o semplici do-mande, dalla più scherzosa alla più profonda!

PPootteettee ccoonnddiivviiddeerree llee vvoossttrree ddoommaannddee aanncchhee ssuull ssiittoo hhttttpp::////wwwwww..ggiioorrnnaalleeaatthheennaaeeuumm..ccoomm//ssccrriivvii

TTTTuuuuttttttttiiii iiiinnnnssssiiiieeeemmmmeeee iiiinnnneeeevvvviiiittttaaaabbbbiiiillllmmmmeeeennnntttteeee una rubrica a cura di MMaarriiaa VViittttoorriiaa BBiigglliiaarrddoo

PPPPeeeerrrr vvvvoooocccceeee ssssoooollllaaaa............ La Parola è tutto: è l’espressione orale o scritta dei no-stri concetti o di un’informazione.Purtroppo, però, il linguaggio usato oggi è semprepiù approssimativo e superficiale. La parola è passatadi padre in figlio, di generazione in generazione, mu-tando e migliorando anche la singola lettera, arri-vando fino a qui, a noi. Per questo si dovrebbe direche dopo circa quaranta secoli di civiltà orale, la pa-rola è una moneta inflazionata. La parola, però, è solouna piccola parte di un insieme molto pià ampio, diun intero universo non ancora esplorato del tutto. Lanarrativa raggruppa i racconti e i romanzi, ovvero leopere scritte in prosa che si basano sulla parola e sullesue combinazioni al fine di creare una storia.La narrazione è quindi molto importante, perché cipermette di andare al di là delle nostre aspettative edei nostri desideri, aumentando la sete di immagina-zione e arricchendo il nostro bagaglio culturale.

una riflessione di AAlleessssiiaa RReecciinnee

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FFFFoooottttooooggggrrrraaaammmmmmmmiiii

10 Rubriche...musica Ottobre 2011

AAAAtttthhhheeeennnnaaaaeeeeuuuummmm ccccoooonnnnssssiiiigggglllliiiiaaaa............ rrrreeeedddd hhhhooootttt cccchhhhiiiilllliiii ppppeeeeppppppppeeeerrrrssss......iill ccdd ddeell mmeessee...... I’m with You (cover a sinistra)recensione a cura di LLuuddoovviiccoo CCeelleessttii

Titolo: I’m with YouArtista: Red Hot Chili Peppers Casa discografica: Warner Bros RecordsGenere: Alternative rock, funk rock, hardrockProduttore: Rick RubinPrezzo: € 20,90 “È una nuova band. Stesso nome, ma è unanuova band.“ Questo il commento delbatterista dei Red Hot Chili Peppers,Chad Smith, durante le registrazioni delnuovo album che dalla critica era statodefinito come “il disco più atteso disempre dai fans in tutto il mondo “. Unalbum che aveva il compito di darerisposte concrete a domande come sucome sarebbero riusciti i Red Hot arialzarsi in piedi dopo l’uscita dal gruppodi John Frusciante o se avrebbero saputoeguagliare il successo del precedentealbum Stadium Arcadium. Il 30/08/2011, acinque anni di distanza dal loro ultimodisco, la risposta a tutte queste domandeè arrivata. Non solo i Red Hot Chili Pepperssi sono risollevati egregiamente dall’assenza di Frusciante grazie ad unosplendido sostituto quale Josh Klinghoffer,ma hanno saputo riproporre il sound Rocke alternativo che da sempre li caratterizzaaggiungendo forti elementi di

A tutti sono certo noti i Coldplay e i lorosingoli più famosi e recenti, ma pochi co-noscono la loro storia e le hit che li hannoportati al successo mondiale. Ovviamenteper conoscere un gruppo musicale non èfondamentale conoscere la sua “biografia”,ma ascoltarne le canzoni e leggere le tra-duzioni per capirne la vera essenza e il mes-saggio che intende trasmettere. Chris Martin e Jon Buckland (attualmentecantante e chitarrista dei Coldplay) si co-nobbero nel settembre del 1996 e dopoaver capito che la passione per la musica liaccomunava, decisero di fondare un piccologruppo, nucleo originario di quello che sa-rebbe diventato di fama internazionale.Verso il 1997 alla band si aggiungono GuyBerryman che diventò il bassista del gruppoe Will Champion, studente di antropologiae suonatore di pianoforte, chitarra e basso.Alla band mancava però chi suonasse labatteria e Will, dopo solo tre mesi di studio,entrò a pieno titolo nel gruppo come bat-terista. Il gruppo era così al completo e ilCollege londinese faceva da iniziatico epi-centro di una storia destinata a regalarglifama e gloria. I futuri Coldplay si diedero

a cura di AAnnggeellaa BBuuoonnppaanneeHHHHoooo vvvviiiissssttttoooo uuuunnnn ppppoooossssttttoooo cccchhhheeee mmmmiiii ppppiiiiaaaacccceeee............ CCCCoooollllddddppppllllaaaayyyy

quindi un nome: gli Starfish. Il nome Col-dplay deriva da un’idea di un amico di Chris,un pianista che aveva deciso di abbando-nare l'idea che una sua futura band potessechiamarsi in quel modo, a suo dire "troppodeprimente". Coldplay significa infatti“suono freddo”, ma al gruppo piacque no-nostante la nota malinconica e lo assunsenel 1998. La band ottenne il suo primo con-tratto discografico con la Parlophone epubblicò il suo album di debutto “Parachu-tes”. Da quest’album risultano evidenti lefonti che allora ispirarono lo stile dei Col-dplay e le somiglianze con altri gruppi mu-sicali. Le fonti più note sono i Radiohead e iBeatles; lo stesso Chris Martin, infatti, ha af-fermato più volte che l’ascolto di “TheBends” dei Radiohead ha influenzato nonpoco il suo modo di intendere la musica. Horiscontrato poi, personalmente una fortesomiglianza tra "No More Keepping MyFeet On The Ground" e "A Storm In Heaven”dei Verve per la melodia leggera e sognanteche caratterizza d’altronde molte canzonidei Coldplay. Qualsiasi gruppo agli esordiusa trarre ispirazione da altre band che ri-specchiano più o meno lo stile che vuole ot-tenere, ma spesso il risultato è una banale

imitazione priva di originalità o comunqueuna hit o un album di gran lunga inferiorialla fonte di ispirazione. Non è stato cosìper i Coldplay, che invece hanno reinven-tato e superato notevolmente i loro mo-delli. Basti pensare a “Yellow”, al suoirresistibile uncino, al suo testo meravi-gliosamente romantico , al suo semplicema geniale video con cui la band ha fattoil suo salto di qualità superando grandiesempi di musica come i Radiohead. L’ul-timo album, Mylo Xyloto, uscirà il 24 otto-bre. Sono già note alcune bellissime traccecome “Every Teardrop Is a Waterfall” e “Pa-radise”. Sono certa che l’intero album nondeluderà le aspettative dei milioni di fansin tutto il mondo. In tutta la loro carriera iColdplay hanno rivoluzionato l’alternativerock, rendendolo un genere adatto a unapiù ampia fetta di pubblico, hanno supe-rato i grandi miti del passato, reinventatoi generi attuali e lontani dagli eccessi divi-stici del rock estremo, dal pessimismo co-smico dei Radiohead e dalla superficialitàsoffocante del pop, hanno tra le mani unpatrimonio di ispirazione e talento che, sispera, il tempo farà ancora maturare.

innovazione. Inizialmente, il nome deldisco sarebbe dovuto essere “Dr Johnnyskinz’s disproportionately rambunctiouspolar express machine-head”, ma propriodal nuovo arrivato Klinghoffer è nato ilnuovo nome. E proprio come nella sceltadel nome dell’album anche nell’esecuzionedei brani, l’influenza del nuovo arrivato si èfatta sentire. Il disco comprende un totaledi 14 brani che variano da generi comeballate rock , distribuite con machiavellicastrategia per tutto il cd, fino a pezzi dichiara derivazione Hard Rock con unpizzico del buon Funk che rappresenta dasempre il marchio di fabbrica di questogruppo. Il pezzo di apertura è intitolato“Monarchy of roses“, in cui sonorintracciabili le chiare impronte“alternative” che contraddistinguono ilsound energico della band, come anchenel secondo brano “Factory of Faith, in cuiritroviamo un fantastico giro di bassoriproposto anche nei precedenti album.La terza canzone “Brendan’s Death Song”,dedicata da Anthony Kiedis al suo defuntoamico Brendan Muller si apre con unsemplice arpeggio di chitarra che cresce inun irresistibile e quanto mai inaspettatopassaggio all’Hard Rock. Seguono brani in

cui troviamo la massima espressione diquelle tipiche sonorità con ampie evariegate linee di basso e chitarra,delineate e strutturate nella loro folliaFunk dalla batteria di Chad Smith. Aquesto punto arriva il primo singoloestratto dall’ album, intitolato “TheAdventure of Rain Dance Maggie“. Ilbrano presenta un giro di basso e stacchidi batteria che regolano e comandanol’intera durata del pezzo in un susseguirsidi alternanze Rock e alternative. Classiciriff di chitarra incorniciano il tutto senzadistaccarsi troppo da quella correnteFunk-rock a cui ci hanno sempre abituatii RHCP. L’ottavo brano è una ballata, conun ritmo coinvolgente e un pizzico dievoluzione rappresentato da unintermezzo di tromba . Segue “ GoodbyeHooray“.. Stesso discorso per i seguentibrani, che mescolano il forte ritmo dellabatteria con le dolci melodie dellachitarra elettrica. Troviamo in seguito“Even you brutus?“ ballata rap’n’roll in cuiKiedis esprime al massimo le sue dotivocali e il suo stile Funky. Non ci resta che a attendere l’inizio deltour con date in Italia il 10 e l’11dicembre, rispettivamente a Torino e alforum di Assago. Buon ascolto a tutti!

11SportAnno V · Numero 8

K a n a e v a , K a n a e v a , K a n a e v a . P e r l ’ i n d i v i d u a l e , l a t r i p l e t t a è s e r v i t a

Montpellier 2011: l’eleganza va in pedanaLe nostre Farfalle d’argento salgono sul gradino più alto del podio e diventano d’oro

Sara Ciaralli14.09.2011. Si parte per la Coppa delMondo, che inizierà il 20 e finirà il 25 set-tembre nell’arena di Rue de la Foire aMontpellier, Francia. Sei giorni sono ne-cessari per ambientarsi e per allenarsi se-condo lo stile di questo Mondiale,qualificante per le Olimpiadi di Londra.Si parte dalle individualiste che hannodavanti a sé una gara molto impegnativa:cerchio e palla durante il primo giorno,clavette e nastro il secondo e poi l’All-Around, la competizione con tutti e quat-tro gli attrezzi di seguito, in una solagiornata. Per l’Italia ci sono Julieta Canta-luppi, Federica Febbo e la giovanissimaAlessia Marchetto. Nella prima giornatavediamo trionfare per cerchio e clavettela già tre volte campionessa mondiale eolimpica Evgenia Kanaeva (RUS) con58.900, seguita a ruota dall’agguerritis-sima ed eterna seconda Daria Kondakova(RUS) con 58.375. Terzo posto per l’israe-liana Neta Rivkin, che chiude il podio con56.175. Quarto e delusissimo posto inentrambe le finali per la grande promessabulgara Silviya Miteva, che, nonostanteentrambe le prove pulite e precise, viene‘tolta’ dal mitico gradino con due miseri

27.950 al cerchio e 28.300 alla palla.Nella seconda giornata individuale (cerchioe clavette) il podio sembra subito più giu-sto e valutato: scontato primo posto perKanaeva (59.000) esecondo per Konda-kova (58.550), piùche meritato il terzoposto per Miteva(57.600).È il momento dell’ul-tima e più temutagara individuale,l’All-Around (letteral-mente “tutto il giro”,poiché le ginnastedevono sfidarsi in ungiro continuo di tuttie quattro gli attrezzi annuali): solo le primequindici si qualificheranno per le Olimpiadi.È il momento delle italiane. Saltando ilpodio assolutamente ovvio, ci avviciniamodi più alle nostre individualiste. Dopo treattrezzi, Julieta (la nostra ginnasta più pro-mettente) è sedicesima. La tensione è al-tissima. È il momento dell’ultimo attrezzoper la nostra eroina, la palla. Dopo tutta ladurata dell’esercizio finalmente esce il pun-teggio. 26.700! Passa in quattordicesima

posizione ed andrà alle Olimpiadi! Per Fe-derica e Alessia l’ultima possibilità è il ri-pescaggio che si terrà a gennaio. Ungrande in bocca al lupo da parte di tuttal’Italia.

Ora è il momento del “punto di forza”dell’Italia, la gara a squadre. Già pre-cedentemente nominate “Farfalle d’ar-gento”, a causa del secondo gradinoottenuto ai Giochi Olimpici di Atene, leragazze della Nazionale erano già riu-scite a vincere l’oro nei Mondiali del2009 e del 2010. Le combinazioni di attrezzi di que-st’anno sono nastri e cerchi (3+2) e 5palle. Dopo aver visto entrambe le esi-bizioni della Russia, rivale più temuta,e della Bulgaria, è il momento delle

nostre ragazze. Entrambe le esecuzionisono pulite e senza errori. Le ragazze tiranoun bel sospiro di sollievo. Sollievo che sitramuta in gioia quando vedono i risultati: 1°: ITALY- 55.1502° RUSSIA- 54.8503° BULGARIA- 54.125 L’Italia è Campione del Mondo per la terzavolta consecutiva. E l’oro olimpico è sem-pre più vicino.

I n c o r s o l a q u i n d i c e s i m a e d i z i o n e d e l l a C o p p a d e l M o n d o d i R u g b y

la Ka Mate degli Gli All Blacks colpisce ancoraLa na z i ona l e n eo z e l ande se s f i d e r à l a F r an c i a i l 2 3 o t t o b r e a d Au c k l and

Ludovico CelestiÈ la nuova Zelanda il teatro dei sognidella VII edizione della coppa del mondodi rugby a XV. Iniziato il 9 settembre, iltorneo si concluderà il 23 ottobrenell’“arena“ inaugurata nel 1910 dell’EdenPark ad Auckland che per la finale arriveràad ospitare circa 60.000 spettatori. Per lacoppa del mondo sono state designate13 sedi che ospiteranno le varie partitepartendo da stadi la cui capienza non su-pera i 20.000 posti (Trafalgar Park , OkaraPark, Mclean Park) fino a quelli più grandiche presentano più di 30.000 posti a se-dere (Wellington Regional Stadium ,North Arbour Stadium, Waikato Stadium)Il primo turno prevede le 20 squadre par-tecipanti al torneo divise in “gironi all’ ita-liana” con dieci partite a girone. Lasuddivisione dei punti va dai 4 punti perla vittoria a 2 punti per il pareggio fino a0 per la sconfitta, oltre a 1 punto bonusqualora la squadra realizzasse quattro o

più mete in un singolo match e a 1 puntobonus in caso di sconfitta qualora il risul-tato finale del match sia da sette punti omeno di lunghezza dalla squadra vincente.Di ogni girone le prime due squadre clas-sificate passano il turno per arrivare aiquarti di finale. Quest’anno le squadre clas-sificate ai gironi sono Irlanda, Galles, In-ghilterra, Francia, Sudafrica, Australia,Nuova Zelanda e Argentina. La nostra na-zionale, guidata dal CT sudafricano NickMallet, purtroppo è arrivata soltanto terzanella classifica del proprio girone, avendototalizzato un totale di due sconfitte (Au-stralia e Irlanda) e due vittorie (Usa, Rus-sia). Tuttavia c’è da dire che i nostrigiocatori hanno disputato un ottimo tor-neo resistendo, nella prima partita con l’Australia, per ben 50 minuti su un punteg-gio di 6 a 6, ma cedendo negli ultimi 20minuti e lasciando marcare ai Wallabies 4mete. La seconda partita è stata disputatacontro la Russia e l’Italia ha dato prova delsuo potenziale schiacciando gli orsi per

ben 53 a 17. Dopo la Russia è toccato agliUsa che, nonostante siano ancora unasquadra acerba, si sono dimostrati più te-naci dei precedenti avversari. La vittoria ri-portata contro gli Stati Uniti è stata di 27 a10, con un faticoso secondo tempo che haportato agli azzurri soltanto una meta tec-nica e 7 punti grazie al calcio di realizza-zione di Mirco Bergamasco. Nell’ultimapartita del girone gli azzurri però hannoceduto sotto la carica della squadra irlan-dese , sia per l’indisciplina in campo sia peril troppo attendismo e nervosismo daparte dei nostri; ci sfuggono i quarti di fi-nale con un punteggio conclusivo chevede l’ Irlanda a 36 punti e l’ Italia a 6. Lavera protagonista di questa coppa delmondo è come al solito la Nuova Zelandache ha schiacciato prima l’Argentina aiquarti di finale poi l’Australia nelle semifi-nali qualificandosi per la finale del 23 Ot-tobre contro un avversario tutt’altro chesemplice: La Francia.

CCCCrrrruuuucccciiiivvvveeeerrrrbbbbaaaa eeee SSSSuuuuddddooookkkkuuuu

DIRETTOREDaniele RodolicoVICEDIRETTRICEViviana Astazi FONDATORI E DIRETTORI ONORARIFrancesco Carletti, Marco Cecili e Gabriele Russo RussoCOLLABORATORI DI REDAZIONELuigi Fracassa, Aurelio Scascitelli, Viviana Cianca, Michela Caciolo, AnnaLucia Russo Russo, Sara Ciaralli, Giacomo Polce, Gianmarco Moro,Grazia Caciolo, Irene Erculei, Maria Vittoria Bigliardo, Angela Buonpane,Giulia Geraci, Eugenia Salvadori, Ludovico Celesti, Prof.ssa ClaudiaFantini, Prof. Francesco Bearzi, Prof.ssa Maria Laura Alessandroni.Ringraziamo il prof. Massimo Fruscella per aver collaborato per questo numero.

Chiuso in Redazione il 20/10/2011

Stampato esente da autorizzazione - C.M. n° 242 del 02/09/1988

Οὔτοι συνέχθειν, ἀ�ὰ συμφιλεῖν ἔφυν.Non siamo nati per odiarci, ma per amarci

Sofocle, “Antigone”

01/11 Damiano Vespa 16

07/11 Lorenzo Gabriele 17

11/11 Lorenzo Cellitti 17

15/11 Daniele Cernicchi 15

“ Miguel Terrinoni 18

OORRIIZZZZOONNTTAALLII:: 11.. Laccio tipico del cowboy - 55.. Vigoroso, forte - 1133.. Le stanze dellascuola - 1155.. Vi sfocia il Volga - 1166.. Il rubidio - 1188.. Frutto succoso - 2200.. Prisma pola-rizzatore - 2244.. Porta al tesoro - 2233.. Faccenda noiosa - 2255.. Prefisso iterativo - 2266.. Siglaassicurativa - 2277.. Prodotto del filugello - 2288.. La dea che serviva il nettare - 2299.. Ru-minante africano - 3300.. Frazioni di debito - 3311.. Voce di corvo - 3322.. Nord-Est - 3333..Vitigno francese - 3366.. Donna eretica - 3388.. La festa coll’albero - 4400.. Lineetta - 4422.. In

CCCCoooommmmpppplllleeeeaaaannnnnnnniiii

volo - 4433.. Mare americano - 4444.. Incontro di vocali -4455.. Gas Naturale Liquefatto - 4466.. Sipario senza vocali- 4477.. Il capoluogo più alto d’Italia - 4488.. ...in Italy - 4499..Ai lati del quadro - 5500.. Pubblicità - 5511.. Dinastia inglese- 5522.. Monti russi - 5544.. Sigla petrolifera - 5566.. Forse -5577.. Orribile - 5599.. Sull’amo - 6611.. La list... d’attesa - 6622..Bambinaia.VVEERRTTIICCAALLII:: 22.. Alto Adige - 33.. Minestra - 44.. Piantacome l’ulivo - 66.. Sigla per treni - 77.. Slip succinto - 88..Confina con l’Europa - 99.. Ex torneo neozelandese dirugby (sigla) - 1100.. Simile al liuto - 1111.. Le isole con Ali-cudi - 1122.. Un’acquavite francese - 1144.. Articolo roma-nesco - 1177.. Una pubblicità su Internet - 1199.. Coniferaalpina - 2222.. Aggiunge - 2244.. Vita senza fine - 2277.. Nomed’uomo - 2288.. Ripida salita - 3300.. Gracida - 3311.. Classesociale - 3333.. Amata - 3344.. Divide per un miliardo - 3355..negozio di finimenti - 3377.. Lo segue la pratica - 3399.. IlJack di “Zanna Bianca” - 4411.. Molto - 4433.. Borsa perla spesa - 4455.. Il Lerner della TV - 4466.. La donna deipellerossa - 4477.. Leggendari - 4488.. Ci dà il latte - 5500.. Lemachine dei casinò - 5511.. Esame attitudinale - 5533..Piante saponarie - 5555.. Pescara - 5588.. In pena - 6600..Mezzo atto.

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