La Scienza Di Diventare Ricchi

8/12/2019 La Scienza Di Diventare Ricchi

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In questo libro pieno di energia scoprirete l’immuta-bile causa matematica del successo, accessibile a

tutti; cominciate ad applicarla alla vostra vita fin daoggi per ottenere gli effetti che desiderate. In queste pagi-ne, W.D. Wattles vi insegnerà a sapere con certezza chepotete avere successo e vi mostrerà come fare per otte-nerlo. Il potere risiede nella vostra mente. Impadronitevidei principi presentati da Wattles e non mancherete di

raggiungere con successo i vostri obiettivi.

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La Legge

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Vivere secondo i propri scopi

La Legge dell’Abbondanza

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traduzione Giorgia Morselli - Odoya srlcoordinamento e revisione Romina Rossiediting e impaginazione Mauro Cremonini - Odoya srlcopertina Romina Alessandristampa Tipografia Lineagrafica,

Città di Castello (PG)

I edizione luglio 2008 II edizione giugno 2009I ristampa ottobre 2008II ristampa novembre 2008

Collana “I Classici della Scienza della Mente”

© 2009 BIS Edizioniun marchio del G RUPPO EDITORIALE M ACRO

www.bisedizioni.it via Giardino 3047023 Diegaro di Cesena (FC)ISBN 88-6228-072-6

La Cellulosa utilizzata per la produzione dellacarta su cui sono stati stampati gli interni diquesto libro proviene da foreste amministrate.

La Cellulosa utilizzata per la produzione dellacarta su cui sono stati stampati gli interni diquesto libroè sbiancata senza utilizzo di cloro(ECF). Questa carta è riciclabile.

Titolo originale: The Wisdom of Wallace D. Wattles II

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LA LEGGEDI ATTRAZIONE

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PREFAZIONE

L’Universo è governato dalla Legge, unameravigliosa Legge che si manifesta inmolteplici forme ma che, in definitiva, è

una sola. Alcune delle sue manifestazioni ci sonofamiliari, mentre di altre non sappiamo quasi nulla,ma ogni giorno impariamo qualcosa in più, e il velodella nostra ignoranza gradualmente si solleva.Siamo in grado di parlare in maniera istruita dellalegge di gravitazione, mentre ignoriamo un’altra gran-diosa manifestazione della Legge, la Legge diAttrazione. Quella grandiosa manifestazione dellaLegge che attrae e tiene uniti gli atomi che compon-gono la materia ci è familiare: riconosciamo il poteredella legge che fa sì che i corpi siano attratti dallaterra, che mantiene stabili le orbite dei pianeti, machiudiamo gli occhi di fronte all’imponente legge cheattira verso di noi le cose che desideriamo o temiamo,la legge che costruisce o guasta le nostre vite.

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Rendendoci conto che il Pensiero è una forza – unamanifestazione di energia – dotata di un potere diattrazione simile a quello di un magnete, inizieremo acomprendere il perché e il percome di molte cose chefino a ora ci sono apparse oscure. Nessun altro studioè in grado di ripagare meglio l’impegno e il tempospesi quanto lo studio dei meccanismi inerenti a que-sta grandiosa legge del mondo del Pensiero: la Leggedi Attrazione. Quando pensiamo noi emettiamovibrazioni consistenti in una fine sostanza eterea,reali quanto le vibrazioni, che manifestano luce, calo-re, elettricità o magnetismo. Il fatto che queste vibra-zioni non risultino evidenti ai nostri cinque sensi nonprova che esse non esistano. Una calamita potenteemette vibrazioni ed esercita una forza sufficiente adattrarre a sé un pezzo di acciaio del peso di cinquan-ta chili, senza che noi possiamo percepire questaforza imponente né con la vista, né col gusto, né conl’olfatto, con l’udito o col tatto.Analogamente, queste vibrazioni del pensiero nonpossono essere viste, gustate, odorate, udite o sentitenel modo ordinario, benché effettivamente siano statiregistrati casi di persone particolarmente sensibilialle impressioni psichiche le quali sono state in gradodi percepire potenti onde di pensiero, e molti di noi

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possano testimoniare di avere sentito distintamente levibrazioni del pensiero altrui, sia in presenza dellapersona che le emetteva, sia a distanza. La telepatia ei fenomeni affini non sono vane illusioni. La luce e ilcalore si manifestano per mezzo di vibrazioni diintensità ampiamente inferiore a quelle del Pensiero,ma la differenza risiede unicamente nell’intensitàdella vibrazione. Gli annali della scienza gettano unaluce interessante sulla questione. Il Professor ElishaGray1, eminente scienziato, nel suo libretto Nature’s

Miracles , afferma: «L’idea che esistano onde sonoreche l’orecchio umano non è in grado di udire, e ondedi luce colorata che nessun occhio è in grado di vede-re, offre vasto materiale per la speculazione. Lo spa-zio ampio, buio e silenzioso compreso tra le 40.000 ele 400.000.000.000.000 vibrazioni al secondo, in cuila luce cessa di esistere, nell’universo in movimento,permette di indulgere in speculazioni ulteriori».M.M. Williams, nella sua opera dal titoloShort Chapters Science , afferma: «Non vi è paragone tra irapidissimi movimenti ondulatori che producono lanostra percezione di suono, e quelli, lentissimi, chedanno luogo alle nostre sensazioni di piacevole calo-re. Vi è, tra di essi, un enorme divario, ampio a suffi-cienza per includere un altro mondo in movimento,

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posto tra il nostro mondo del suono e il nostro mondodella luce e del calore; e non vi è alcuna buona ragio-ne per supporre che la materia non sia capace di unatale attività intermedia, o che tale attività non possadare luogo a sensazioni intermedie, a condizione checi siano organi in grado di recepire e tradurre in sen-sazioni i loro movimenti». Mi rifaccio alle due auto-revoli personalità menzionate unicamente per offrir-vi degli argomenti di riflessione, e non per dimo-strarvi il fatto che le vibrazioni del pensiero esistono.L’ultimo fatto riportato è stato ampiamente ricono-sciuto, con soddisfazione di numerosi studiosi dellamateria, e una breve riflessione vi mostrerà comeesso collimi con le vostre stesse esperienze. Accadespesso di sentire ripetere la nota asserzione dellascienza mentale, “I pensieri sono cose”2, e pronun-ciamo queste parole a nostra volta senza realizzareconsapevolmente quale sia il significato di tale affer-mazione. Se noi comprendessimo pienamente laverità di questa asserzione e le naturali conseguenzedella verità che vi è insita, allora comprenderemmoanche molte cose che fino ad ora ci sono apparseoscure, e saremmo in grado di fare uso di quel gran-de potere, la Forza del Pensiero, nello stesso modo incui usiamo ogni altra manifestazione di Energia.

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Come ho già detto, quando pensiamo noi mettiamoin moto vibrazioni di altissimo grado, che sono altret-tanto reali delle vibrazioni luminose, termiche, sono-re ed elettriche. E comprendendo le leggi che gover-nano la produzione e la trasmissione di queste vibra-zioni saremo in grado di farne uso nella nostra vitaquotidiana, così come facciamo uso delle forme dienergia più conosciute. Il fatto che non possiamovedere, pesare o misurare queste vibrazioni non è unaprova del fatto che esse non esistano. Vi sono ondesonore che nessun orecchio umano è in grado diudire, nonostante alcune di esse siano invece senzaalcun dubbio percepite dalle orecchie di alcuni inset-ti, mentre altre sono registrate da strumenti scientifi-ci particolarmente sensibili inventati dall’uomo; tut-tavia vi è un ampio divario tra i suoni registrati dallostrumento più sensibile e il limite che la menteumana, ragionando per analogia, riconosce essere lalinea di confine tra le onde sonore e altre forme divibrazione. E vi sono onde luminose che l’occhioumano non registra, alcune delle quali possono esse-re percepite da strumenti più sensibili, e molte altreancora sono talmente fini che non è ancora statoinventato uno strumento in grado di registrarle, ben-ché ogni anno si facciano molti passi in avanti e il

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campo da esplorare si riduca gradualmente. Via viache vengono creati nuovi strumenti, si registranonuove vibrazioni, che tuttavia erano reali tanto primaquanto dopo l’invenzione dello strumento stesso.Immaginiamo di non possedere alcuno strumento ingrado di registrare il magnetismo: si potrebbe esseregiustificati nel negare l’esistenza di quella forzapotente, in quanto essa non potrebbe essere né senti-ta, né odorata, né udita, né vista, né gustata, né pesa-ta o misurata. E ciononostante quella potente calami-ta emetterebbe, comunque, delle onde di forza suffi-cienti ad attrarre a sé pezzi metallici del peso di cen-tinaia di chili. Ogni forma di vibrazione richiede untipo peculiare di strumento per essere registrata.Attualmente il cervello umano sembra esser il solostrumento in grado di registrare le onde del pensiero,benché gli occultisti affermino che in questo secolo*gli scienziati inventeranno dei dispositivi abbastanzasensibili da captare e registrare questo genere difenomeni, e tutto fa pensare che una simile invenzio-

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* N.d.T. - Il riferimento è al ’900, l’autore è infatti vissuto acavallo tra il XIX e il XX secolo. Nel testo originale: “Oc-cultists say that in this century will invent apparatus suffi-ciently delicate to catch and register such impressions”.

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ne possa fare la sua comparsa da un momento all’al-tro: la richiesta esiste e sarà senza dubbio presto sod-disfatta. Ma coloro che hanno fatto esperienze nel-l’ambito della telepatia pratica non necessitano dialcuna altra prova oltre ai risultati dei propri esperi-menti. Noi inviamo continuamente verso l’esternopensieri di maggiore o minore intensità e raccoglia-mo i risultati di quei pensieri. Non solo le onde deinostri pensieri influenzano noi stessi e gli altri, maessi hanno inoltre un potere attrattivo: attirano versodi noi i pensieri altrui, e anche cose, situazioni, per-sone o “fortuna”, a seconda del carattere del pensie-ro che nella nostra mente è dominante. I Pensierid’Amore attireranno verso di noi l’Amore degli Altri,circostanze e condizioni in accordo col pensiero epersone dal pensiero affine. Pensieri di Rabbia, Odio,Invidia, Malignità e Gelosia attireranno verso di noiun’orribile schiera di pensieri simili emanati dallementi degli altri, circostanze nelle quali saremo chia-mati a manifestare questi vili pensieri e, a nostravolta, li riceveremo da parte degli altri; persone chemanifesteranno mancanza di armonia, e così via. Unpensiero forte, o un pensiero prolungato, faranno dinoi il centro di attrazione delle corrispondenti onde dipensiero degli altri. I simili si attraggono, nel Mondo

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del Pensiero – si raccoglie ciò che si è seminato. Ilsimile ama il suo simile, nel Mondo del Pensiero – eanche le disgrazie non vengono mai sole. L’uomo ola donna che sono pieni d’Amore vedono Amoreintorno a sé, e attirano l’Amore degli altri. L’uomo ilcui cuore è pieno di odio riceverà tanto Odio quantoè in grado di sopportare. L’uomo con pensieri diLotta, in generale, si imbatte in tutta la Lotta di cui habisogno per potere andare avanti. Ed è così che va,ognuno riceve quello che richiede attraverso la tele-grafia senza filo della Mente. L’uomo che si alza almattino sentendosi “di cattivo umore”, in genere, rie-sce a trascinare l’intera famiglia nello stesso malu-more prima ancora che la colazione sia terminata. Ladonna “petulante”, in genere, trova il modo di grati-ficare la propria propensione alla “petulanza” nelcorso della giornata. La questione dell’Attrazione delPensiero è della massima importanza. Quando vi fer-merete a riflettere si di essa comprenderete che l’uo-mo è davvero l’artefice di ciò che lo circonda, perquanto tenda a scaricarne la responsabilità sugli altri.Ho conosciuto personalmente persone che, una voltacompresa questa legge, hanno mantenuto un pensie-ro positivo e sereno, restando immuni alla disarmo-nia che li circondava. Come un vascello il cui olio

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fosse stato versato nelle acque agitate, essi si ergeva-no sicuri e tranquilli sulla tempesta che si scatenavaintorno a loro. Una volta compresa la dinamica dellaLegge, non si è più in balia delle spasmodiche tem-peste del Pensiero. Siamo passati attraverso l’eradella forza fisica fino all’età della supremazia intel-lettuale e ci apprestiamo ora a varcare la soglia di uncampo nuovo e per lo più ignoto, quello del poterepsichico. Questo campo ha le sue leggi fondate, e noidovremmo familiarizzare con esse, per non esseremessi al muro perché ignoranti su come agire. Saràmia cura di chiarirvi i grandi principi sui quali sifonda questo nuovo campo di energia che si schiudedavanti a noi, e che voi potrete essere in grado di fareuso di questo enorme potere applicandolo in vista discopi legittimi e meritevoli, nello stesso modo in cuigli uomini oggi sfruttano il vapore, l’elettricità e lealtre forme di energia.

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CAPITOLOI

Il successo consiste nell’ottenere ciò che si desi-dera; e il successo è l’effetto che deriva dall’ap-plicazione di una causa. L’essenza del successo

è sempre la stessa, in tutti i casi; la differenza stanelle cose che le persone di successo desideranoottenere, non nella loro riuscita. Il successo è essen-zialmente lo stesso, che consista nell’ottenere lasalute, il benessere economico, una crescita perso-nale o una posizione; il successo in sé è la realizza-zione di qualcosa, quale che ne sia l’oggetto. Ed èuna legge naturale che cause simili producano effet-ti simili; perciò, in tutti i diversi casi in cui si assistea una riuscita, la causa deve essere la stessa.La causa del successo di una persona risiede semprenella persona stessa. Questo fatto è evidente, perchése la causa del successo risiedesse nell’ambienteesterno, in qualche circostanza esterna alla persona,allora tutti coloro che si trovano in circostanze simi-li riuscirebbero allo stesso modo. La causa del suc-

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cesso non è nell’ambiente che circonda l’individuo,infatti, se così fosse, tutte le persone situate entro uncerto raggio otterrebbero successo e il successodipenderebbe semplicemente dal fatto di trovarsi inun dato luogo; mentre vediamo invece che personeimmerse in ambienti molto simili, che vivono nellostesso luogo, mostrano in varia misura successi efallimenti; da ciò si evince che la causa del succes-so è nell’individuo e non altrove.Di conseguenza, è anche matematicamente certoche, una volta individuata la causa, sarà possibileottenere il successo sviluppandola fino a raggiunge-re un sufficiente livello di potenza, e applicandolaadeguatamente al proprio lavoro. L’applicazione diuna causa sufficiente non potrà che produrre undeterminato effetto. Il verificarsi di un fallimento, diqualsiasi tipo e in qualsiasi punto del processo, puòdipendere o dal fatto che la causa era insufficiente,o dal fatto che è stata applicata in maniera inade-guata. La causa del successo è una forza che si trovadentro di voi e voi avete il potere di sviluppare unaqualsiasi forza illimitatamente. Non ci sono limitialla crescita mentale: potete incrementare la poten-za di questa forza indefinitamente, fino a quandonon sarà abbastanza accresciuta da permettervi di

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fare ciò che intendete, e di ottenere ciò che deside-rate. Quando essa avrà raggiunto un tale livello dipotenza, imparerete ad applicarla al vostro lavoro ein questo modo raggiungerete senza dubbio il suc-cesso. Tutto ciò che dovrete imparare è come indi-viduare la causa del successo e il modo in cui appli-carla. Lo sviluppo delle specifiche qualità mentali,che dovrete usare nel vostro lavoro, è di primariaimportanza. Certamente non ci aspettiamo che unapersona ottenga successo come musicista senza svi-luppare la facoltà musicale, e sarebbe ugualmenteinsensato aspettarsi che un meccanico specializzatoriuscisse senza sviluppare la facoltà meccanica, oche un individuo diventasse un ministro religiososenza sviluppare la comprensione spirituale e l’usodel linguaggio, o ancora che diventasse un banchie-re senza sviluppare la facoltà finanziaria. Inoltre,nella scelta della propria sfera di azione bisognereb-be indirizzarsi verso un’attività che richieda proprioquella facoltà che in voi è maggiormente sviluppata.Se siete dotati di buone abilità meccaniche, mentresiete privi di inclinazioni spirituali e di proprietà dilinguaggio, la predicazione non fa per voi; se inveceavete gusto e un particolare talento nell’accostarecolori e tessuti creando dei begli accessori e capi di

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vestiario, non applicatevi alla dattilografia o alla ste-nografia, ma dedicatevi piuttosto a un’attività che viconsenta di sfruttare le vostre capacità migliori, esviluppatele il più possibile.Tutto questo però non è ancora sufficiente a garanti-re il successo. Ci sono persone dotate di grandetalento musicale, che non riescono ad affermarsicome musicisti; persone con buone abilità meccani-che che non diventano carpentieri, fabbri o meccani-ci specializzati, o ancora altre che, nonostante la loroprofonda spiritualità e l’uso fluente del linguaggio,non riescono a realizzarsi come ministri di culto;persone dalla mente acuta e incline alla logica chenon hanno successo come avvocati, e via dicendo.Le particolari facoltà richieste dal vostro lavoro sonogli strumenti del mestiere, ma il successo non dipen-de unicamente dal fatto di avere a disposizione deibuoni strumenti, bensì piuttosto dalla capacità di uti-lizzarli e applicarli adeguatamente. Assicuratevi diservirvi dei vostri strumenti migliori e di mantenerliin ottime condizioni; qualsiasi facoltà può essere col-tivata fino al grado desiderato.L’applicazione della facoltà musicale è causa di suc-cesso nella musica; l’applicazione della facoltà mec-canica è causa di successo nelle imprese meccani-

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che; quella della facoltà finanziaria è causa di suc-cesso nelle attività bancarie, e così via; e la causa delsuccesso è proprio quel qualcosa che applica questefacoltà, o che fa sì che esse vengano applicate. Lefacoltà sono strumenti che siete voi stessi a utilizza-re, e quel qualcosa in voi che fa sì che voi utilizziatequesti strumenti nel modo più appropriato, almomento giusto e nel posto giusto, è la causa delsuccesso. Ma che cos’è questo qualcosa, nell’indivi-duo, che gli permette di utilizzare i propri strumenticon successo?Di cosa si tratti e come vada sviluppato sarà spiega-to esaurientemente nel prossimo capitolo. Ma primadi dedicarvi ad esso vi suggerisco di leggere questocapitolo più volte, in modo da fissare bene nellavostra mente la logica inoppugnabile di questa affer-mazione: voi potete avere successo. Avere successoè in vostro potere; e se studierete bene l’argomenta-zione che ho esposto in precedenza, ne sarete infineconvinti. Convincersi che si può avere successo è ilprimo requisito del successo stesso3.

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CAPITOLOII

Le facoltà della mente umana sono gli stru-menti per mezzo dei quali si ottiene il suc-cesso, e la corretta applicazione di questi

strumenti al vostro lavoro o alla vostra attività vicondurrà efficacemente a ottenere ciò che volete.Solo pochi hanno successo, perché utilizzano le lorofacoltà in maniera efficace, mentre la maggior partedelle persone, seppur dotate di facoltà ugualmentevalide, fallisce, perché le usa in maniera inefficace.C’è qualcosa nella persona di successo che le per-mette di sfruttare le sue facoltà in modo efficace equesto qualcosa deve essere coltivato da tutti coloroche mirano al successo. La questione è: di cosa sitratta?È difficile trovare una parola in grado di esprimerloin un modo che non sia fuorviante. Questo “qualco-sa” è Compostezza, ovvero una combinazione dicalma e di forza insieme; ma è più di questo, perchéla compostezza è una condizione, mentre questo

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qualcosa è sia una condizione, che un’azione. Que-sto qualcosa è Fede; ma è più della fede, così comela si intende comunemente: per come la intendiamodi solito, la fede consiste nell’azione di credere coseche non possono essere dimostrate, mentre il Qual-cosa che è la causa del successo è ancora più di que-sto. Si tratta di Potere Consapevole in Azione; èConsapevolezza di Potere Attivo.La Consapevolezza di Potere è quel sentimento chesi prova quando si è certi di poter fare una cosa, e sisa anchecome farla. Se io riuscirò a portarvi asape-re che potete avere successo, e a rendervi conto chevoi sapetecome riuscire, io avrò posto il successoalla vostra portata. Se sapete di essere in grado difare una cosa, e se sapete di sapere come farla, èimpossibile che non riusciate a farla, se ci provateveramente. Quando sarete nel pieno della vostraConsapevolezza di Potere, vi accosterete al compitocon un atteggiamento mentale efficace. Ogni pen-siero sarà un pensiero efficace, ogni azione saràun’azione efficace, e se ogni pensiero e ogni azionesaranno efficaci, la somma totale di tutte le vostreazioni non potrà essere un fallimento.Il mio compito nel corso di queste lezioni sarà per-ciò quello di insegnarvi a creare in voi stessi la Con-

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sapevolezza di Potere, di modo che saprete di pote-re fare ciò che volete fare, e in seguito sarà quello diinsegnarvi come fare ciò che volete fare. Leggeteancora il capitolo precedente: esso prova con unalogica inoppugnabile che voi potete avere successo,e mostra che ciò che è in ogni mente è anche nellavostra mente, e che la differenza, quando sussiste,risiede nel modo in cui le facoltà mentali vengonosviluppate. In natura è un dato di fatto che ciò chenon è sviluppato sia sempre passibile di sviluppo,perciò è evidente che la causa del successo sta invoi, ed è in grado di svilupparsi completamente.Dopo avere letto questo voi dovete credere che pote-te avere successo; ma che lo crediate non è ancoraabbastanza: voi dovetesapere che potete avere suc-cesso, non solo a livello cosciente, ma anche a livel-lo inconscio.C’è un detto che recita: «Colui che è convinto dipotere, può». Ma questo non è vero, e non è veronemmeno che colui chesa di potere, può, se ci rife-riamo alla sola mente razionale, poiché il subconsciospesso sovverte e inficia ciò che sappiamo razional-mente. Perciò è vero piuttosto che colui il cui sub-conscio sa di potere, può; e questo è vero special-mente se la sua mente razionale è stata allenata a

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fare un lavoro specifico. Le persone falliscono per-ché credono razionalmente di poter fare delle cose,mentre il loro subconscio non sa ancora che essesono in grado di farle. È molto probabile, anzi, cheil vostro subconscio sia, anche in questo momento,carico di dubbi riguardo alle vostre capacità di suc-cesso. È necessario rimuovere questi dubbi, per evi-tare che questa parte della mente ritenga le sue ener-gie proprio quando ne avrete più bisogno4.Il subconscio è la fonte dalla quale proviene l’ener-gia necessaria per attivare tutte le facoltà mentali, eil dubbio fa sì che questa energia venga trattenuta,così che l’azione risulta indebolita; quindi, il primopasso da compiere consisterà nell’imprimere nelvostro subconscio il fatto che voi potete 5. Questorisultato si ottiene attraverso una serie di suggestio-ni reiterate. Praticate il seguente esercizio mentalepiù volte al giorno, specialmente prima di andare adormire: soffermatevi a pensare in silenzio al pen-siero subcosciente, che permea il vostro intero corpoallo stesso modo in cui l’acqua penetra una spugna;mentre visualizzate il subconscio, cercate di sentir-lo, e presto sarete in grado di prenderne consapevo-lezza. Conservate questa consapevolezza, cercandodi sentirla profondamente e sinceramente, e pronun-

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ciate queste parole: «Io posso avere successo. Ciòche è possibile per gli altri è altrettanto possibile perme. Io sono una persona di successo. Io ho succes-so, perché sono pieno del Potere di Successo».Questa è la semplice verità. Prendetene coscienza eripetetevelo fino a quando il vostro atteggiamentomentale non sarà completamente imbevuto dalla con-sapevolezza che potete fare ciò che desiderate . Pote-te; altre persone lo fanno, e voi potete fare anche piùdi quanto qualsiasi altro abbia mai fatto, perché nes-suno ha ancora mai sfruttato appieno tutta la poten-zialità che una persona può esprimere. Raggiungereun successo superiore a quello mai raggiunto da altrinella vostra attività è possibile. Praticate l’eserciziodi autosuggestione descritto sopra con costanza perun mese, e comincerete asapere che dentro di voi c’èqualcosa che può realizzare ciò che desiderate; allo-ra sarete pronti per passare al prossimo capitolo, nelquale spiegherò come procedere verso il raggiungi-mento di ciò che desiderate. Ma ricordate che è asso-lutamente imprescindibile fissare prima di tutto nelvostro subconscio la consapevolezza che voi potete .

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CAPITOLOIII

Dopo che la vostra mente cosciente e inconsciasaranno infuse della fiducia nel fatto che voi

potete ottenere ciò che volete, la questioneche si pone successivamente è quella che riguarda ilmetodo. Voi sapete che potete farcela se procederetenel modo giusto; ma qual è il modo giusto?Una cosa è certa: per ottenere di più, è necessariofare un uso costruttivo di ciò che si ha a disposizio-ne. Non potete fare uso di ciò che non avete; quindi,il problema è come fare un uso il più possibilecostruttivo di ciò che già avete. Non perdete tempoa speculare su come utilizzerete certe cose se le ave-ste; soffermatevi invece, semplicemente, su comeusare ciò che avete. È certo, inoltre, che farete pro-gressi molto più rapidi sfruttando al meglio ciò chegià avete. Infatti, il grado di rapidità col quale otter-rete ciò che desiderate dipenderà dall’abilità con laquale farete uso di ciò che avete. Molte persone siritrovano a un punto morto, o ottengono risultati

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molto lentamente, perché fanno un uso solo parzia-le dei mezzi, del potere e delle opportunità disponi-bili. Questo punto risulterà più chiaro se consideria-mo un’analogia che ci è offerta dalla Natura. Nelprocesso di evoluzione, gli scoiattoli svilupparonoal massimo grado la loro capacità di saltare; inseguito, il continuo sforzo volto al miglioramentoportò alla comparsa dello scoiattolo volante, dotatodi una membrana che unisce i suoi arti in modo daformare un paracadute che lo rende in grado di per-correre distanze più lunghe rispetto a quelle di unnormale salto. Un’ulteriore estensione del salto conparacadute dello scoiattolo volante produsse il pipi-strello, dotato di ali membranose e in grado di vola-re. Il continuo volare produsse l’uccello dotato di alipiumate. La transizione da un livello all’altro si ècompiuta semplicemente attraverso il perfeziona-mento e l’estensione di funzioni già presenti. Se gliscoiattoli non avessero continuato a fare salti sem-pre più ampi, non ci sarebbero stati gli scoiattolivolanti, né si sarebbe sviluppata l’abilità di volo. Ful’uso costruttivo dell’abilità del salto a produrre ilvolo. Se vi limitate a saltare la metà della vostradistanza massima potenziale, non arriverete mai avolare.

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In Natura osserviamo che la vita progredisce versolivelli via via superiori attraverso il perfezionamentodi funzioni che si trovano a un livello inferiore.Quando un organismo contiene più vita di quanta nepossa esprimere limitandosi a funzionare compiuta-mente al proprio livello, comincia ad attivare le fun-zioni del livello più alto, o più ampio. Il primo scoiat-tolo che cominciò a sviluppare la membrana-paraca-dute doveva essere un saltatore provetto. Questo è ilprincipio fondamentale dell’evoluzione, e di qualun-que risultato raggiunto.In accordo con questo principio, perciò, si può pro-gredire solo spingendosi oltre il compimento dellapropria posizione attuale. È necessario fare, alla per-fezione, tutto ciò che si è in grado di fare nel presen-te; e questa è la legge secondo la quale, facendo nelmodo più perfetto tutto ciò che siete in grado di fareora, più avanti sarete in grado di fare cose che attual-mente non siete in grado di fare. Fare una cosa almassimo grado di perfezione ci fornisce invariabil-mente i mezzi per fare qualcosa di più grande, per-ché è un principio interno alla Natura a fare sì che lavita progredisca continuamente. Quando una perso-na fa qualcosa in modo perfetto, le si presenta imme-diatamente l’opportunità di cominciare a fare una

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cosa di grado superiore. Questa è la legge universaledella vita ed è una legge infallibile. Primo: fai allaperfezione tutto ciò che sei in grado di fare adesso;continua a farlo alla perfezione fino a quando farladiventerà così facile che, dopo averla fatta, avanzeràancora della forza inutilizzata; quindi, attraversoquesta forza eccedente, vi impadronirete del lavoroattinente al livello superiore, e comincerete a esten-dere la vostra relazione con l’ambiente circostante.Dedicatevi a un’attività che vi consenta di utilizzarele vostre facoltà più forti, anche se dovrete comin-ciare dal livello più basso; quindi sviluppate quellefacoltà al massimo. Coltivate la consapevolezza dipotere, in modo da applicare le vostre facoltà consuccesso, e applicatele facendo alla perfezione tuttociò che siete in grado di fare attualmente, nella posi-zione in cui vi trovate al momento. Non restate inattesa di un cambiamento delle condizioni esterne,che potrebbe non arrivare mai. L’unico modo possi-bile in cui potrete accedere a circostanze migliori èquello di fare un uso costruttivo del contesto attua-le. Solo attraverso un uso compiuto delle circostan-ze attuali raggiungerete un ambiente migliore.Se è vostro desiderio estendere la vostra attivitàattuale, ricordate che potrete farlo solamente realiz-

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zando nella maniera più perfetta possibile il lavoroche già avete. Se metterete tanta vita nella vostra atti-vità da riempirla oltre il necessario, l’eccedenza viporterà altro lavoro. Non cercate di ottenere di piùfino a quando, dopo avere fatto perfettamente tuttoquello che avrete da fare, non vi rimarrà un surplusdi vita da impegnare. Non è vantaggioso avere unaquantità di lavoro o di affari superiore alla quantità divita che è necessario impiegare per svolgerli alla per-fezione; nel caso, è necessario prima incrementare lapropria forza vitale. E ricordate che è la perfezionecon la quale svolgete quello che avete da fare ora chevi porterà a estendere il vostro campo, facendovientrare in contatto con un ambiente più vasto.Non dimenticate che la forza motrice che vi porta aottenere ciò che desiderate è la vita; e che ciò chevoi volete, in ultima analisi, non è altro che l’oppor-tunità di vivere di più; e che, perciò, potrete ottene-re quello che volete solo attraverso l’operare diquella legge universale in virtù della quale la vitaavanza continuamente verso la sua espressione piùpiena. Quella legge implica che ogni qualvolta unorganismo abbia in sé più vita di quanta possa tro-vare espressione nel funzionare alla perfezione a undato livello, la vita eccedente la eleva al livello

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immediatamente superiore. Quando mettete tutto ilvostro essere nel vostro lavoro in modo da svolger-lo alla perfezione, la vostra forza eccedente amplieràil vostro lavoro a un campo più vasto. È essenzialeinoltre che abbiate bene presente che cosa volete,cosicché la vostra forza eccedente possa essere indi-rizzata nella giusta direzione. Formatevi un’ideachiara di che cosa intendete realizzare, ma nonlasciate che lo scopo dei vostri intenti interferiscacon il compito di svolgere alla perfezione ciò chedovete fare ora. L’idea di ciò che desiderate ottene-re dev’essere una guida per indirizzare le vostreenergie e una fonte di ispirazione che vi induca adapplicarle al meglio al vostro lavoro attuale. Viveteper il futuro nel presente. Supponiamo che il vostrodesiderio sia quello di avere un grande magazzino,che abbiate a disposizione solo il capitale sufficien-te per aprire un chiosco di noccioline. Non cercatedi avviare un grande magazzino oggi, con il capita-le sufficiente per un chiosco di arachidi; bensìavviate il chiosco di arachidi con la piena fiduciache riuscirete a trasformarlo in un grande magazzi-no. Guardate al chiosco di arachidi semplicementecome al principio di un grande magazzino, e fatelocrescere; potete farlo.

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Procuratevi nuovi lavori utilizzando in maniera costrut-tiva l’attività che avete attualmente; fatevi nuoviamici utilizzando in maniera costruttiva gli amiciche avete già; procuratevi una posizione miglioreutilizzando in maniera costruttiva quella che aveteora; ottenete più felicità domestica attraverso l’usocostruttivo dell’amore che è già presente nellavostra casa.

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CAPITOLOIV

Potrete ottenere ciò che desiderate solo se ap-plicherete le vostre facoltà al vostro lavoro eall’ambiente che vi circonda; imparerete ad

applicare le vostre facoltà con successo acquisendola Consapevolezza di Potere; e avanzerete concen-trandovi sul vostro lavoro odierno, e svolgendo allaperfezione tutto ciò che può essere svolto al mo-mento attuale. Potrete ottener ciò che desiderate nelfuturo solo concentrando tutte le vostre energie nel-l’uso costruttivo di ciò a cui siete legati oggi, di qua-lunque cosa si tratti. Un uso indifferente o poco sen-tito degli elementi del vostro contesto attuale sareb-be fatale per i vostri risultati di domani.Non desiderate di ottenere oggi ciò che oggi nonsiete in grado di ottenere; ma siate certi di ottenereoggi il meglio che si possa ottenere. Non acconten-tatevi mai del meglio assoluto di ciò che potete otte-nere attualmente; ma non sprecate energie nel desi-derio di cose che attualmente non potete ottenere. Se

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ottenete sempre il meglio che si possa ottenere, con-tinuerete a ottenere cose sempre migliori, perché èun principio fondamentale nell’universo che la vitadebba continuamente progredire verso altra vita, everso l’uso di mezzi sempre migliori; questo è ilprincipio che causa l’evoluzione. Ma se vi accon-tentate di un risultato inferiore rispetto a quellomigliore possibile, cesserete di avanzare.Ogni transazione o relazione del vostro attuale pre-sente, che riguardi il lavoro, la casa o i rapportisociali, deve essere trasformata in un trampolino peraccedere, in futuro, a ciò che desiderate; e per riu-scire in questo dovete mettere in ogni cosa che fatepiù vita di quanta ne basti per riempirla. Ci deveessere un surplus di forza in eccesso che vi permet-ta di progredire e attiri verso di voi ciò che deside-rate. Dove non c’è eccedenza di energia non c’è pro-gresso né risultato. È il surplus di vita che si spingepiù avanti e più oltre rispetto alle funzioni dell’am-biente attuale a causare l’evoluzione; e l’evoluzioneconsiste nell’avanzare verso un grado più alto divita, o nell’ottenere quello che si desidera.Immaginiamo, per esempio, che siate impegnati nelcommercio o in una professione, e che desideriateincrementare la vostra attività; non è sufficiente trat-

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tare una vendita di beni o di servizi come una tran-sazione meramente meccanica, prendendo il denarodel cliente in cambio del bene corrisposto e lasciar-lo andare via con la sensazione che a voi importisolamente offrirgli un buon affare e trarne vantaggioa vostra volta. Se non gli farete sentire che c’è uninteresse personale da parte vostra nei confronti suoie delle sue esigenze, e che desiderate sinceramentecontribuire ad aumentare il suo benessere, avretefallito e perderete terreno. Quando riuscirete a farpercepire a ogni vostro cliente che state realmentecercando di contribuire al suo interesse quanto alvostro, la vostra attività crescerà. Non è necessario aquesto scopo accordare omaggi, offrire di più o a unprezzo inferiore rispetto agli altri; il fine si raggiun-ge mettendo vita e interesse in ogni transazione, perquanto modesta.Se desiderate cambiare professione, fate della vostrapresente attività un trampolino verso quella che viinteressa. Fino a che resterete nell’attività attuale,iniettatela di vita; l’eccedenza sarà diretta verso l’at-tività che desiderate. Dedicatevi con vivo interesse aogni uomo, donna o bambino che incontrerete nellavostra vita lavorativa o sociale, e desiderate sincera-mente il meglio per loro; così essi cominceranno a

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sentire che il vostro progresso è qualcosa che interes-sa anche loro e uniranno i loro pensieri per il vostrobene, formando così una carica di energia rivolta invostro favore e aprendovi nuove vie di sviluppo.Se lavorate come impiegati e desiderate una promo-zione, mettete vita in ogni cosa che fate; mettete inogni vostro lavoro più vita e più interesse di quantonon basti a riempirlo. Ma non siate servili, non com-portatevi da tirapiedi, e soprattutto evitate la prostitu-zione intellettuale, che in molti commerci e nellamaggior parte delle professioni è il vizio del nostrotempo. E con questo intendo il comportarsi comemercenari apologeti e difensori dell’immoralità, dellacorruzione, della disonestà o del vizio in ogni suaforma. La prostituzione intellettuale può farvi saliredi grado, ma vi trasforma in anime perse. Abbiaterispetto per voi stessi; siate equi verso ognuno; infon-detevita in ogni vostro atto e concentrate il pensieroconsapevole di Potere sul fatto che vi spetta una pro-mozione: essa arriverà non appena sarete in grado diadempiere più che efficacemente le mansioni dellavostra posizione attuale di giorno in giorno. Se lapromozione non dovesse arrivare dal vostro attualedatore di lavoro, verrà da un altro, per la legge secon-do la quale qualsiasi cosa soddisfi in eccesso la pro-

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pria posizione attuale deve progredire. Senza questalegge non potrebbero esserci né evoluzione, né pro-gresso; ma fate bene attenzione a quanto segue.Non è sufficiente limitarsi a infondere un surplus divita nei propri rapporti di lavoro. Non andrete lonta-no se siete dei buoni impiegati o uomini d’affari macattivi mariti, padri ingiusti o amici inaffidabili. Ilvostro fallimento in questi altri aspetti vi renderàincapaci di utilizzare il vostro successo in direzionedi un progresso di vita, e di conseguenza non avreteaccesso al campo d’azione della legge costruttiva.Molti uomini che soddisfano la legge nel campolavorativo non riescono a progredire perché nontrattano con rispetto le loro mogli, o hanno dellemancanze in altre relazioni della loro vita. Per acce-dere al campo d’azione della forza dell’evoluzionedovete soddisfare all’eccessoogni relazione dellavostra vita attuale.Un operatore del telegrafo desiderava smettere di la-vorare alla tastiera e avviare una piccola fattoria; co-sì cominciò a muoversi in quella direzione compor-tandosi “bene” con la propria moglie. Prese a “farlela corte”, senza metterla al corrente del proprio desi-derio; e da un atteggiamento di semi-indifferenza leipassò a mostrare interesse e a essere più disponibile

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ad aiutarlo; presto ebbero un piccolo appezzamentodi terreno ai margini della città, dove lei allevavapollame e si occupava del giardino mentre lui conti-nuava a “battere alla testiera”; ora la coppia possie-de una fattoria e lui ha ottenuto ciò che desiderava.Potete assicurarvi la collaborazione non solo di vo-stra moglie, ma di tutte le persone che vi circonda-no, infondendo vita e interesse in tutti i vostri rap-porti con loro.Infondete in ogni relazione di lavoro, domestica osociale, più vita di quanta non basti a colmarla;abbiate fede, cioè Consapevolezza di Potere; siateconsci di ciò che volete per il futuro, ma cercate diavere adesso il meglio assoluto che possiate ottene-re per l’oggi; in ogni momento, non accontentatevidi qualcosa di meno del meglio che si possa avere inquel momento, ma non sprecate mai energia deside-rando cose che non è possibile avere oggi; usatetutto ciò che può fare progredire la vita per voi stes-si e per tutti coloro con i quali avete un qualsiasi tipodi rapporto. Seguite questi principi d’azione e nonpotrete mancare di ottenere ciò che desiderate; per-ché l’universo è costruito in modo tale che tutte lecose debbano cooperare a vostro favore.

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CAPITOLOV

La cultura del benessere consiste nel fare unuso costruttivo delle persone e delle cose chefanno parte del vostro ambiente.

Prima di tutto, fatevi una chiara immagine mentaledi ciò che desiderate6. Se la vostra attività o profes-sione attuale non è quella che meglio si adatta aivostri gusti e ai vostri talenti, scegliete quella chepiù vi si addice, e impegnatevi a entrare in quell’at-tività e a trarne il maggiore successo possibile.Fatevi un’idea chiara di cosa intendete fare e prova-te a concepire nella vostra mente il massimo suc-cesso possibile per quell’attività o professione: èquello che vi impegnerete a raggiungere. Dedicategrandi quantità di tempo alla formazione di questaidea o immagine mentale, più sarà chiara e definita,più facile sarà il vostro lavoro: un uomo che non siacompletamente sicuro di ciò che vuole costruire,metterà in piedi una struttura debole e vacillante.

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Siate consapevoli di ciò che desiderate e mantenetequesta immagine sullo sfondo della vostra mentegiorno e notte; fate in modo che sia come un’imma-gine appesa alle pareti della vostra stanza, semprepresente alla vostra coscienza, giorno e notte; dopo-diché cominciate a muovervi verso quella direzione.Ricordate che se non avete ancora completamentesviluppato il talento necessario, potrete svilupparlostrada facendo; siete sicuramente in grado di fareciò che desiderate.È assai probabile che al momento non possiate fareciò che desiderate perché non vi trovate nell’am-biente più appropriato e non possedete il capitalenecessario; ma questo non vi impedisce fin d’ora dimuovervi verso l’ambiente giusto e di cominciare adacquisire il capitale occorrente. Ricordate che potre-te avanzare solamente facendo ciò che vi è dato farenel vostro ambiente attuale. Supponiamo che siatein possesso solo del capitale bastante per avviareun’edicola e che sia vostro grande desiderio essereproprietari di un grande magazzino; non pensiateche vi sia un qualche magico metodo per avviarecon successo un grande magazzino col capitale suf-ficiente per aprire un’edicola. C’è invece un metodobasato sulla scienza mentale grazie al quale potrete

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avviare un’edicola per poi farla crescere fino adavere un grande magazzino. Considerate la vostraedicola come un reparto del negozio che avrete infuturo; concentrate la vostra mente sull’obiettivo delgrande magazzino e cominciate ad assimilarne lealtre componenti. Raggiungerete il vostro scopo, serenderete costruttivo ogni vostro atto e ogni vostropensiero.Affinché i vostri atti e pensieri siano costruttivi, ènecessario che ognuno di essi convogli un’idea diaccrescimento. Mantenete ben salda in mente l’ideache state facendo progressi; siate consapevoli che vistate avvicinando a ciò che desiderate, e fate inmodo che questa convinzione sia nelle vostre parolee nelle vostre azioni; allora ogni vostra parola oazione trasmetterà agli altri un’idea di progresso e dicrescita, che li attrarrà verso di voi. Ricordate sem-pre che ciò che tutti vogliono è appunto accrescerela propria condizione.In primo luogo, esaminate i fatti in relazione allagrande abbondanza fino a raggiungere la consape-volezza che c’è ricchezza anche per voi, e che nonla state sottraendo a nessun altro. Evitate lo spiritocompetitivo. Potete immediatamente constatare chese c’è abbondanza illimitata c’è ricchezza a suffi-

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cienza anche per voi, senza che ne siano privati glialtri. Quindi, consapevoli del fatto che voi otteniateciò che desiderate rientra nei fini della natura, riflet-tete sul fatto che potrete raggiungere il vostro scoposolo attraverso l’azione. Considerate che vi è datoagire solo sul vostro ambiente attuale; non cercateperciò di agire oggi su quello che sarà il vostroambiente futuro. Ricordate, inoltre, che, agendo sulvostro ambiente attuale, dovete fare in modo cheogni vostra azione sia un successo in sé, e che inquesto dovete mantenere saldo il proposito di otte-nere ciò che desiderate. Sarete in grado di tenerepresente questo proposito solo formandovi una chia-ra immagine mentale di ciò che desiderate; assicu-ratevi quindi di esservela formata. Inoltre, ricordateche le vostre azioni non avranno il potere dinamicodi infondere movimento se non manterrete una fedeincrollabile nel fatto che otterrete ciò che volete.Formatevi una chiara immagine mentale di ciò chedesiderate; mantenete saldo il proposito di ottener-lo; fate ogni cosa alla perfezione, non con spiritoservile, ma coscienti di essere dotati di una mentedirettiva; mantenete una fede ferma nel fatto cheraggiungerete infine il vostro scopo, e non potreteche progredire.

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VIVERESECONDO I PROPRI SCOPI

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Ricchezza per tuttiIl nostro Padre ci ha fornito la materia grezza pertutto ciò che è indispensabile alla vita, mettendo anostra disposizione molti più mezzi di quanti non nepossiamo utilizzare. L’umanità, nel suo complesso, èricca, estremamente ricca; sono gli individui, all’in-terno della razza, a essere poveri. Pensate agli uccel-li: essi non possiedono la benché minima parte dellanostra intelligenza; non sanno seminare, mietere,raccogliere o accumulare provviste per il futuro,eppure non conoscono la fame. Timori e preoccupa-zioni sono propri degli uomini.La soddisfazione dei bisogni umani è un problemache riguarda gli apparati produttivi e di organizza-zione, e la produzione si è assai perfezionata; si trat-ta oggi, perciò, di una questione organizzativa.Gli uccelli non conoscono preoccupazioni; essi vivo-no nel regno del Padre. Tutti loro, allo stesso modo,hanno accesso agli approvvigionamenti. Non hanno

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banche degli insetti, e non è ancora accaduto che unuccello particolarmente sagace abbia assunto il con-trollo del mercato dei vermi. Quando, anziché acce-dere liberamente alle risorse, gli uccelli comincianoa competere per accaparrarsene porzioni limitate, tradi essi comincerà a diffondersi la preoccupazione.Non può sussistere alcun regno del Padre se non tuttipossono avere pari accesso alle risorse.

Equità e democraziaSe le risorse sono sovrabbondanti e tutti possonoavervi libero accesso, come è possibile che qualcunopossa avere delle carenze? Il problema è che i nostriocchi sono puntati non sull’Abbondanza, ma sulla“pentola d’oro”*. È come se ci fosse una montagnad’oro, alla quale tutti potremmo avere accesso perottenere benessere, ma sulla via che conduce ad essatrovassimo una manciata di pepite lavate dalla piog-gia e ci fermassimo a contenderci il possesso di que-sti piccoli frammenti, perdendo così di vista l’intero.

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* N.d.T. - Il riferimento è alla credenza popolare che narrache dove termina l’arcobaleno si trova una pentola pienad’oro.

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“Ama il tuo prossimo”È in questa luce che dovremmo considerare il co-mandamento divino di amare il nostro prossimo co-me noi stessi. Che cosa significa amare il prossimocome se stessi? Immaginate che mia moglie e io sia-mo seduti a pranzo, e non ci sia altro sulla tavola cheuna crosta di pane e una fetta di torta. E supponia-mo che io afferri prontamente la torta, dicendo a miamoglie: «Mia cara, io ti amo con assoluta devozio-ne; come vorrei che anche tu avessi un po’ di torta!»e quindi mangiassi il mio pezzo di torta, lasciando alei la crosta di pane: forse che così facendo l’amocome amo me stesso?Se la amo quanto me stesso, desidero che lei abbiala torta con la stessa intensità con la quale desiderola torta per me stesso, e cerco di fargliela avere conla stessa forza con la quale cerco di averla io stesso.Se amo te come amo me stesso, cercherò di procu-rare per te ciò che io desidero anche per me stesso,e cercherei di procurare per i tuoi figli ciò che desi-dero fare avere ai miei stessi figli, e non sopportereiun’ingiustizia inflitta a te o ai tuoi così come sefosse inflitta a me o ai miei.E quando tutti noi desideriamo per gli altri tutto ciò chedesideriamo per noi stessi, non ci resta che smettere di

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competere per una porzione e rivolgerci all’abbondan-za del Grande Tutto, che è il regno di Dio.

Perché il Comunismo ha fallitoVale la pena di fermarci un momento a considera-re perché l’esperimento comunista sia fallito, e po-tremo trovarne facilmente il motivo. Il Comunismoha sempre fallito, perché interferisce con il GrandeFine, che consiste nello sviluppo completo dell’a-nima individuale.Esso annienta l’individuo nella massa, sottraendo-gli ogni iniziativa. Nell’intento di impedire all’in-dividuo di esercitare potere sugli altri uomini, lodepriva anche del potere che egli ha su se stesso. IlComunismo distrugge l’individualità perché l’uo-mo può svilupparsi solo attraverso il libero utilizzodi tutto ciò che egli è in grado di utilizzare indivi-dualmente. Il Capitalismo priva la maggior partedegli uomini dell’opportunità di fare un uso pro-prietario dei mezzi necessari per il loro sviluppoindividuale; il Comunismo priverebbe di questaopportunità tutti gli uomini. Sotto questo aspetto,entrambi sono all’estremo opposto del Socialismocristiano.

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Il Socialismo cristianoIl Socialismo estenderebbe enormemente la proprietàprivata. Il punto-cardine della sua dottrina è che l’in-dividuo debba avere la proprietà, assoluta e inconte-stabile, di ogni mezzo che gli sia necessario o cheegli possa utilizzare individualmente; e che il dirittoalla proprietà privata debba essere limitato unica-mente laddove entrino in gioco quei mezzi che unuomo non potrebbe utilizzare senza sfruttare altriuomini.L’uomo, sotto il Socialismo, potrebbe acquisire emantenere in proprio possesso tutto ciò che è ingrado di utilizzare per il proprio sviluppo; ma nonpotrebbe avere il possesso di mezzi che lo rendanopadrone di un altro uomo.Avvicinandoci al Socialismo, i milioni di famiglieche oggi non possiedono alcuna proprietà acquisi-ranno il possesso di belle case, con giardini e terre-ni dai quali trarre il proprio alimento; possiederannocavalli e carrozze, automobili e barche da diporto; leloro case conterranno biblioteche, strumenti musi-cali, dipinti e sculture, e ognuno possiederà e useràa proprio piacimento tutto ciò di cui ha bisogno perla crescita spirituale propria e dei propri familiari.

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Ma autostrade, ferrovie, risorse naturali e grandi mac-chinari saranno detenuti e gestiti dalla società orga-nizzata, così che tutti coloro che lo desiderano possa-no acquistare il prodotto alle stesse condizioni. IlSocialismo, quando è inteso correttamente, ci offrel’individualismo più compiuto, mentre il Comunismosommergerebbe l’individuo nella massa.

L’origine del potere: la coscienza cosmicaDio è Spirito Universale, che opera in ogni cosa,attraverso ogni cosa , e in favore di ognuno . Questospirito è ciò che fa splendere il sole, fa cadere la piog-gia ed è la potenza insita nella natura; l’unica e solavita ; l’unica e solaintelligenza . Ogni uomo è similea Dio perché è uno Spirito che vive in un uomo.Essere coscienti dello Spirito è avvicinarsi a Dio. Lamia coscienza unita a quella dello Spirito è coscien-za cosmica, ed è l’origine di ogni potere.

La relazione dell’uomo con DioC’è un principio che è tutto il potere, tutta la vita etutta l’intelligenza esistenti; e questo Spirito ha deifigli, fatti della Sua stessa sostanza, che hanno ilpotere di pensare in maniera indipendente e di sepa-rare la propria coscienza dalla Sua.

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E il potere di pensare in maniera indipendente implicala possibilità di pensare in maniera errata; se l’uomosepara la propria coscienza da quella di Dio, cadrà cer-tamente in errore, perché sarà in grado di vedere sola-mente una porzione infinitesimale della verità. La vitadell’uomo, il suo potere e la sua saggezza diminuisco-no in misura direttamente proporzionale al grado diseparazione della sua coscienza da quella divina.Il metodo per raggiungere la coscienza cosmica saràtrattato nel prossimo paragrafo.

Raggiungere la coscienza cosmicaLa coscienza cosmica, o l’unità della coscienza conlo Spirito Eterno, può essere raggiunta solamente at-traverso uno sforzo intenso e continuo da parte del-l’uomo. L’estensione della coscienza richiede sem-pre uno sforzo mentale; e questo sforzo mentale,quando consiste nella ricerca dell’unità con lo Spiri-to, è la preghiera.La preghiera è uno sforzo che la mente umana attuaper entrare in contatto con Dio. Non è uno sforzoper stabilire una relazione inesistente, bensì percomprendere e riconoscere appieno una relazioneche già sussiste. La preghiera non può avere che un

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oggetto, cioè l’unità con lo Spirito; tutte le altre cosesono comprese in essa7.Ciò che cerchiamo realmente di ottenere attraversola preghiera non sono la salute, la serenità, il potereo il benessere;quello che cerchiamo di raggiungereè l’unità con Dio ; e quando otteniamo l’unità conDio, salute, serenità, potere e benessere sono giànostri, senza bisogno di chiedere. Chiunque abbiauna piena coscienza spirituale ha salute, serenità,potere e benessere.

L’unità attraverso la volontà e la preghieraApparentemente noi pensiamo, viviamo, ci muovia-mo e abbiamo il nostro essere interamente in noi stes-si, e in relazione a noi stessi; i nostri sensi negano l’e-sistenza di un Dio. Non si trova Dio attraverso l’e-stensione della nostra coscienza esterna, o oggettiva.Per raggiungere la coscienza cosmica, lo sforzodella preghiera deve essere rivolto prima di tutto afare emergere l’attività dello spirito nell’uomo, e insecondo luogo a congiungere quello spirito nell’u-nità cosciente con Dio.

Lo spirito dell’uomo – l’ego – l’uomo stesso, emer-ge ogni volta che la volontà agisce.Solo l’uomo può volere; il primo requisito per rag-

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giungere la coscienza cosmica consiste nel volerecompiere la volontà di Dio.Volere compiere la volontà del Padre, tenere fedealla sua parola, realizzare i suoi progetti: questo è ilprimo passo verso l’unità. E il passo successivo è lapreghiera di fede.La preghiera di fede non può essere offerta due volteper la stessa cosa. Non appena avrete chiesto, se lavostra fede è autentica, la vostra preghiera si tramu-terà un’affermazione di possesso. Se avete volutocompiere la volontà di Dio, avete chiesto a Dio diricevervi dentro di Sé, non vi resta che dichiarare«Mio Padre e io siamo una cosa sola». La preghieradi fede, quando è pronunciata, diventa un’afferma-zione di possesso. Non è possibile continuare a pre-gare per qualcosa quando si è certi di riceverla; sipuò solo rendere grazie e affermare che la si ha.

Il processo di ricezioneIn primo luogo, desiderate compiere la volontà diDio, quindi (2) pregate per essere tutt’uno con Lui;e infine (3) dichiarate: «Mio Padre e io siamo unacosa sola».E quando avrete definitivamente instaurato nellavostra coscienza il fatto della vostra unità con lo

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Spirito, traete da questo fatto le vostre conseguenzein merito a salute, serenità, potere e benessere, eaffermatele; non potreste dimostrarle altrimenti, inquanto mentre esse sono implicate nel fatto dellavostra unità con Dio, la mera asserzione di questofatto potrebbe non essere sufficiente a portare allavostra coscienza tutti i corollari.Dunque, la generica affermazione di unità con Dionon è sufficientemente precisa da procurarci salute,serenità, potere e benessere; non comprendiamochiaramente che queste conseguenze vi sono inclu-se, ed è meglio affermarle. Ma dobbiamo essere par-ticolarmente chiari e precisi nella comprensionedella nostra unità con Dio.«C’è una sola Intelligenza, e io sono tutt’uno conquella Intelligenza». Meglio. Ma ancora troppo vago.«C’è una sola Mente, e io sono quella Mente». Questaè un’affermazione molto chiara e concisa del fatto;sarebbe arduo dirlo in modo più incisivo.«C’è una sola Mente». Mentre pronunciate questaaffermazione, pensate a quella Intelligenza che per-mea tutte le cose, dando loro vita, coerenza e scopo.Concentrate il vostro pensiero su questa Mente, finoa che non vi sembrerà di poterla vedere e sentire.Quindi continuate: «Iosono quella Mente».

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È quella Mente a parlare quando io parlo e ad agirequando io agisco.Io-sono -quella-Mente.È necessario ripetere questa affermazione più volteper fissare questo fatto nella coscienza, ma tutto iltempo che dedicherete a questo lavoro sarà ottima-mente speso. Potete benissimo permettervi di anda-re nel deserto a digiunare e meditare per quarantagiorni, o di trascorrere notti intere in preghiera, sequesto vi consentirà di pervenire alla piena consa-pevolezza della vostra unione con Dio. Perché allo-ra avrete: «C’è una sola Mente, e io sono quellaMente». Ripetetelo di continuo, e mentre lo dite cer-cate sempre di comprendere interamente il signifi-cato di queste parole. Voi; voi che state pronuncian-do queste parole, siete mente eterna, potenza eterna,vita eterna.Tutte le cose sono vostre e tutte le cose vi diventanopossibili, dopo che avete bandito dalla vostra coscien-za la falsa idea di separazione. La vostra parola saràpotente e parlerete da una posizione di autorità; edimostrerete salute, potere, benessere e saggezza.Voi potete determinare tutto questo; gli unici requi-siti sono avere fede e ripetere l’affermazione mentrecercate di compiere la volontà di Dio.

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Dimostrazione e riuscitaDopo che avrete affermato e riaffermato la vostraunità con la Mente universale, fino a realizzare taleunità come un fatto presente alla vostra coscienza, ilpasso successivo consiste nel raggiungere la Co-scienza di Vita.È necessario comprendere che la Mente universale èuna mente viva; essa stessa è vita.Se siete Mente, siete anche Vita. C’è una sola Vita,che è in tutte le cose e attraversa tutte le cose; e voisiete quella Vita.Quindi, alla vostra prima affermazione aggiungetequesta: «Quella Mente è eterna, ed èvita ; io sonoquella Mente, e sono Vita Eterna».Ripetetelo fino ad averlo perfettamente impressonella vostra mente, sia a livello coscio che a livelloinconscio, fino a che non vi sarà diventato abitualepensarvi come vita; come vita eterna. Ora voi pen-sate a voi stessi come a esseri mortali, che avanzanoverso la vecchiaia e il decadimento; questo è unerrore, originato dalla coscienza separata.Contrapponete a ogni idea di vecchiaia, decadimen-to o morte l’affermazione positiva: «Io sono VitaEterna».

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Coscienza di SaluteUna volta raggiunta la Coscienza di Vita, il passoverso la Coscienza di salute è semplice. La Mente èla materia viva di cui siete fatti, ed è pura vita. La vi-ta deve essere Salute; è inconcepibile che un afflus-so di pura vita possa portare con sé altro al di fuoridella salute. Da una fontana non possono sgorgaredolce e amaro contemporaneamente. Un buon albe-ro non può dare frutti marci. La luce non ha alcunacomunanza con le tenebre.La Mente universale non può conoscere la malattia;non può avere coscienza della malattia.La coscienza della malattia è un errore, prodotto dalgiudizio che si basa sull’apparenza; e noi giudichia-mo in base alle apparenze solo fino a che mantenia-mo la coscienza separata. Non si può avere contem-poraneamente Coscienza di Vita e Coscienza diMalattia; raggiungendo la piena Coscienza di vitaperdiamo la Coscienza di malattia.Perciò, l’affermazione successiva sarà: «QuellaMente non conosce malattia; io sono quella Mente eio sono Salute». Affermatelo con fede; questa affer-mazione curerà ogni male, se fatta nella coscienzache voi e il Padre siete una cosa sola8.

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Coscienza di PotereDi seguito viene la Coscienza di Potere e l’afferma-zione corrispondente è: «Quella Mente è l’origine diogni Potere, e non può conoscere né dubbio, népaura; io sono quella Mente, e sono Pace e Potere».Non servono argomentazioni per vedere che la fontedi ogni potere non può temere alcunché; infatti, dicosa mai potrebbe avere paura? D’altra parte, lafonte di ogni potere non può nemmeno avere dubbisul fatto di essere in grado di fare ogni cosa possibi-le e immaginabile, o di poter far fronte a ogni possi-bile combinazione di circostanze; che cosa può maiesserci che tutto il potere esistente non sia in gradodi compiere?È solo quando si concepisce sé stessi come esseriseparati da questo potere che si cominciano a nutri-re dubbi circa la propria capacità di fare delle cose;è solo mantenendo la coscienza separata che si puòavere paura.La Coscienza di Potere dà compostezza; la compo-stezza è la serena coscienza di potere che risulta dal-l’affermazione dell’unità con il potere, fino a farladiventare un fatto presente alla coscienza.

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Non potete proteggere il vostro animo dalla paurafinché conserverete una coscienza di voi stessi comeesseri separati rispetto al Potere. Quindi, è necessa-rio che comprendiate e affermiate che voi sietetutt’uno con il Potere.

Coscienza di SaggezzaIl passo successivo è la Coscienza di Saggezza. Ilpotere senza saggezza può essere terribile e distrutti-vo, come la forza di un cavallo sfuggito al controllo;e il potere può essere costruttivo solo quando è appli-cato con discernimento. Perciò dobbiamo affermarecome un fatto la nostra saggezza. La Mente univer-sale, che è l’origine di tutte le cose, deve avere cono-scenza di ogni cosa dal suo principio; deve conosce-re la verità. La mente che tutto conosce non può sba-gliare; l’errore è causato da una conoscenza parzialedella verità. Una mente siffatta non può conoscerel’errore. Poiché conoscetutta la verità, non può cheagire lungo le linee della verità perfetta, e ospitarenella coscienza l’idea della verità perfetta.Essa non può discernere il bene dal male, ma puòsolo conoscere il bene. Per riconoscere qualcosa co-me cattivo, una mente deve avere una conoscenzasolo parziale, e una coscienza limitata. Ciò che ap-

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pare cattivo è sempre la conseguenza di una cono-scenza parziale e di una coscienza limitata. Dove c’èconoscenza perfetta, non c’è alcun male; e non cipuò essere alcuna coscienza dell’esistenza dell’in-temperanza. Quando prendiamo coscienza diogniverità, perdiamo coscienza del male.Con la coscienza completa il giudizio diviene impos-sibile, perché non c’è alcunché da giudicare.Quando si conosce la retta via non c’è più bisognodi giudicare; non ci si sofferma a giudicare gli altriquando il male non sussiste.Dove non esistono né il male né l’errore, non puòdarsi alcun giudizio. Per elevarvi al di sopra dell’er-rore che consiste nel credere nell’esistenza del male,usate questa affermazione: «Quella Mente conoscesolo la Verità, e conosceogni verità; io sono quellaMente, e io sono Conoscenza e Saggezza».

Coscienza di BenessereUna volta raggiunta la coscienza della vita eterna,della salute, del potere e della saggezza, di cos’altroavete bisogno? Della Coscienza di Benessere, assi-curazione di ricchezza e abbondanza.La Mente universale è la sostanza originaria da cuiderivano tutte le cose. Esiste un unico elemento, e

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tutte le cose sono fatte della stessa sostanza. Lascienza è oggi zucchero precipitato, sostanza colo-rante o altre sostanze presenti nell’atmosfera. Glielementi che compongono tutta la natura visibile sitrovano nell’atmosfera, in attesa di trovare unaforma organizzata; e l’atmosfera stessa è solo unaforma condensata e palpabile della sostanza origina-ria, che è lo Spirito, cioè Dio.Tutte le cose provengono dalla stessa sostanzavivente e intelligente di cui sono composte: la MenteUniversale, e voi siete appunto quella Mente. Diconseguenza, voi siete la sostanza di cui è fatta ognicosa e siete anche la Potenza che crea e dà forma;siete ricchezza e abbondanza, in quanto siete tuttociò che esiste. Perciò affermate: «Tutte le cose, crea-te e increate, sono in quella Mente; io sono quellaMente, e io sono Benessere e Abbondanza».

«Io sono la Via, la Verità e la Vita»Infine, pronunciate queste parole: «Io sono la Via, laVerità e la Vita; la Luce in me risplende e benediceil mondo».Questo vi darà coscienza dell’amore, che è volontàdi benedire e volontà di amare. Vita eterna, salute,potere e serenità, saggezza, benessere e amore:

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quando avrete coscienza di tutte queste cose, avreteraggiunto la coscienza cosmica.

Affermazione di sé«C’è una sola e unica Mente, e iosono quellaMente.Quella Mente è eterna ed è Vita.Io sono quella Mente e sono Vita Eterna. QuellaMente non conosce malattia; io sono quella Mente esono Salute. Quella Mente è l’origine di ogni Potere,e non può conoscere né il dubbio né la paura; io sonoquella Mente e sono Potere e Serenità.Quella Mente conosce solo Verità e conoscetutta laverità; io sono quella Mente, e sono Conoscenza eSaggezza. Tutte le cose create e increate sono inquella Mente; io sono quella Mente, e sono Benes-sere e Abbondanza.Io sono la Via, la Verità e la Vita; la Luce in merisplende e benedice il mondo».

Nostro Padre, nostro ReIn una certa città, un giorno, un ragazzo fece unsalto in aria per prendere una palla; e con suo gran-de stupore, e tra la meraviglia degli astanti, anzichéricadere verso il basso continuò a salire, sempre più

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in alto, fino a scomparire dietro alle nuvole. Quellostesso giorno, e nella stessa città, un ragazzo fece unsalto da sopra a un tavolo, e fluttuò nell’aria comeuna piuma fino a ricadere a terra; ma il giornoseguente, tentando di ripetere l’esperimento, sischiantò contro il pavimento, attraversandolo e finen-do in pezzi sul duro suolo della cantina. In quellacittà la legge di gravità variava d’intensità; un gior-no un uomo pesava una tonnellata e il giorno doposolo pochi grammi; ed era lo stesso anche per tuttele altre leggi naturali. Un giorno l’acqua sgorgavafiamme, il giorno dopo s’infiammava essa stessa,bruciando come benzina. Le leggi di azione e affi-nità chimica erano incostanti; non era possibile rica-vare due volte la stessa cosa dal medesimo materia-le. Era davvero una città bizzarra, nella quale nessu-no vorrebbe vivere.Naturalmente sappiamo che niente di questo è vero:sappiamo che le leggi che regolano la materia, ilmoto, l’energia e la vita sono stabili e costanti, chesono le stesse per l’intero pianeta Terra, per gli altripianeti e per gli astri, che sono esattamente le stessein tutto l’universo. Vi siete mai chiesti perché lochiamiamo uni-verso?Uni significa uno; è un uni-verso, un uno-i-verso, e non un multi-verso, o un

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pluri-verso. Non è il campo di battaglia di unavarietà di leggi e di forze, ma l’armonioso prodottodi una sola forza e una sola legge. Teologi e fisicinon hanno ancora approfondito molto questo fatto,ma sarà un grande giorno per il mondo quando lofaranno. I predicatori insistono nel sostenere che sitratti di un duo-verso, che ci sia un diavolo potentequanto Dio o quasi; i medici credono nella malattiacome entità: un qualcosa di cattivo, assolutamentereale, che ha potere in sé.Il diavolo non esiste, non esiste una potenza rivale innatura. Questo è il mondo di Dio. Il diavolo non puòfare sorgere o tramontare il sole; non può impedireall’erba di crescere o far morire di fame gli uccelli;non ha nemmeno il potere di uno spaventapasseri:non può tenere i corvi lontani dal granturco.La Legge è Una, e Una è anche la forza in tutto l’u-niverso; e ora vi chiederò di concentrare un momen-to la vostra mente su questa unica Legge e questaunica Forza, e di considerare un’altra cosa in rela-zione a ciò. Vorrei che pensaste, in primo luogo, alnostro sistema solare, a questo particolare gruppo dipianeti che ruota attorno al nostro sole. Come sape-te, essi agiscono gli uni sugli altri, attraendosi reci-procamente, e abbiamo prove di quanto questa azio-

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ne sia potente. Considerate, per esempio, il potere diattrazione della luna, la sua enorme forza, che ci èrivelata dal flusso delle maree. Tutti gli altri pianetiagiscono su di noi esattamente nello stesso modo,con vari gradi di potenza. Immaginiamo che tre oquattro di essi si trovino a unirsi nella medesimadirezione generale, e che tutti esercitino la stessaattrazione su di noi contemporaneamente; sapeteche cosa accadrebbe? La Terra sarebbe tratta fuoridalla sua orbita e gli altri pianeti sarebbero trattifuori dalle loro, finendo tutti per scontrarsi insiemein una tremenda rovina. Ditemi perché questo nonaccade; ditemi perché, quando un’attrazione si trovaad esercitarsi su di noi per un verso, c’è sempreun’attrazione di senso opposto della stessa esattaintensità che si trova a esercitarsi su di noi per unaltro verso: chi provvede a tutto questo, facendo inmodo che l’equilibrio si mantenga sempre stabile?Tenete a mente, inoltre, che lo stesso nostro sole è inmovimento, e che il nostro sistema planetario, contutti gli altri soli e le altre stelle e gli altri sistemi simuove in un incredibile ciclo di dimensioni incon-cepibili; che l’intero universo ruota attorno a un cen-tro; e ricordate che ogni corpo esercita una realeforza attrattiva verso tutti gli altri, alcuni maggiore e

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altri minore; alcuni corpi si muovono in ampie orbi-te circolari, e altri in cerchi più ridotti; potete vede-re che la combinazione di influenze che esercitanogli uni sugli altri cambia interminabilmente, eppurel’equilibrio deve essere mantenuto esattamente costan-te, perché al minimo sbilanciamento i mondi colli-derebbero con altri mondi, i soli con altri soli, lestelle con altre stelle, fino al caos totale. Chi regolatutto questo? Chi posiziona ogni mondo al suo giu-sto posto, al momento giusto? Si tratta forse dellaLegge? La Legge potrebbe anche essere descrittacome una legge per la quale, quando uno viene atrovarsi a un determinato angolo, il tram desideratoè sempre in dirittura d’arrivo.Lo studio delle forze presenti nell’universo ci portaa dovere ammettere che la Forza universale possie-de l’attributo della Direttività; e per “direttività”intendo il potere di posizionare un corpo nel postogiusto al momento giusto. Vi è possibile concepirequalcosa come la direttività senza l’intervento diun’intelligenza? Certamente no, perché non si puòconcepire una forza cieca e priva di intelligenza ingrado di realizzare queste infinite combinazioni ericombinazioni di sistemi e pianeti; c’è una Menteche regola l’universo, ed è Dio.

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Ora, se concediamo che questa intelligenza abbia ilpotere di controllare i movimenti dei corpi celesti,dobbiamo anche concedere che abbia ogni genere dipotere; infatti, tutte quelle che noi chiamiamo “forze”non sono altro che differenti fasi di manifestazionedella Forza universale. La direttività che vediamo ne-gli atomi all’interno del crogiolo è direttività univer-sale; la forza che osserviamo in un temporale è lastessa che osserviamo nel movimento delle stelle.

DirettivitàNon possiamo concepire che l’Intelligenza e Poten-za infinita possano permettere a sé stesse di esseredirette ad agire in modo sbagliato, o a fare qualcosache non sia in armonia con i loro stessi propositi. Vada sé che se nell’universo si manifesta una diretti-vità intelligente, allora dietro all’universo deveesserci uno scopo, una volontà; ed è chiaro chel’Onnipotenza non può essere guidata da una mentefinita ad agire in contrasto con i propri disegni, o aprendere una direzione contraria alle proprie inten-zioni. Quindi, supponiamo di partire da questo assun-to: l’Uomo può dirigere la potenza infinita, nellamisura in cui i suoi propositi sono autorizzati dal-l’Intelligenza infinita. E a questo postulato potrem-

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mo aggiungerne un altro: quell’uomo potrà attinge-re all’Intelligenza infinita, se i suoi intenti sono inaccordo con la Volontà divina. Esaminiamo prima ditutto questo postulato.Abraham Lincoln è un buon esempio di uomo che èstato in grado di attingere al sapere dell’Infinito.Quando, al momento della sua elezione, si accinseal compito più imponente e difficile che un uomoavesse mai intrapreso nell’intera storia dell’ammini-strazione governativa, Lincoln fu accolto dai suoicolleghi, acculturati e con un’alta formazione uni-versitaria alle spalle, con un atteggiamento tra losprezzante e il divertito. Seward9 gli fece persino, difatto, la proposta di subentrare alla presidenza, sol-levandolo da responsabilità per le quali si ritenevache egli non possedesse un adeguato equipaggia-mento mentale; infatti, chi poteva immaginare chequest’uomo, che non aveva mai ricevuto un’istru-zione, potesse avere delle conoscenze? Ma con l’an-dare del tempo Lincoln dimostrò che in ognimomento critico, per quanto la situazione potesseessere complicata e problematica, sapeva che cosafare. Non aveva bisogno di istruzione o di maestri;egli sapeva. La sua mente era in uno stato di perfet-ta armonia e corrispondenza con la Mente Infinita:

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quel che Dio sapeva, sapeva anche lui. Lincolnaveva sviluppato il più importante fra tutti gli attri-buti della mente umana, la capacità di percepire laverità. Lincoln non era “guidato” o “ispirato”, nonera un “medium”; Lincoln era un Maestro, un lea-der: lui e il Padre erano una cosa sola.L’educazione più valida, e forse il solo genere dieducazione che abbia davvero valore, consiste nellosviluppare l’anima di una persona fino a renderlacapace di percepire la verità. I grandi uomini e legrandi donne della storia non sono persone le cuimenti erano state imbottite di libri. Le opere piùgrandi sono compiute da coloro che sanno pur senzaessere istruiti scolasticamente. E, per quanto possaessere difficile a credersi, questa conoscenza puòcomprendere non solo una saggezza astratta, mainformazioni concrete, di natura storica, scientifica odi altra materia; qualsiasi cosa sia necessario sapere.Desidero essere preciso e chiaro su questo punto.Supponiamo che ciò che desiderate sia ottenere suc-cesso negli affari. In primo luogo, ritenete che lavostra disposizione d’animo sia tale da fare sì che ilvostro successo possa essere di qualche utilità? Ilvostro successo potrà portare un reale giovamento avoi stessi, a Dio o ad altri? Desiderate sinceramente

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che il vostro successo possa favorire la fruizione delFine Eterno? Se non è così, non perdete tempo cer-cando di ottenere qualcosa da Dio. Rivolgetevi aldiavolo; infatti, anche se non c’è una potenza diabo-lica infinita, c’è un gran numero di diavoli finiti, epotrete certamente trovare un demonio scaltro che viaiuti a raggiungere quel genere di successo che è inrealtà il peggiore dei fallimenti.Ma se invece siete sicuri che il vostro intento siaquello di rendere il vostro successo proficuo, alloraavete il pieno diritto di attingere alla Conoscenzauniversale. Ora, è necessario che comprendiate chenon dovete aspettarvi di assistere a dei miracoli.Non aspettatevi che Dio compia il vostro lavoro alposto vostro; lo svolgerete da voi stessi. Non aspet-tatevi di essere “guidati” o “ispirati” nel fare le co-se; desiderate semplicementesapere . Non ha alcunaimportanzache cosa desideriate sapere. Potreste es-sere un uomo d’affari che desidera sapere se è op-portuno fare un certo investimento; potreste essereun agricoltore che desidera sapere cosa sia megliopiantare nel campo più a nord; oppure potreste esse-re un medico che desidera scoprire la diagnosi cor-retta di un determinato caso; potreste essere unoscrittore che desidera sapere se un certo aneddoto su

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Napoleone sia vero, o se non sia meglio sfruttarlocome un esempio; potreste desiderare di sapere seun determinato fatto naturale è ipotetico o provato;non importa di cosa si tratti, ma piuttosto che questosapere sia effettivamente importante per voi, e chevoi e il vostro lavoro possiate apportare dei benefi-ci. E il vostro lavoro, per quanto modesto, sarà pro-ficuo se sarà in linea con il Fine eterno. Colui che hadesiderio di fare, saprà. Lo spirito vi guiderà findentro alla verità.Il passo successivo consisterà nella disamina deimetodi, ovvero di come mettervi nella posizione dicapire che cosa desiderate sapere. Prima di tutto, nonabbiate fretta. Di qualunque cosa si tratti, arriveretea conoscerla per tempo. La fretta è il prodotto del-l’incertezza e della paura; e dubbi e paure impedi-ranno alla vostra mente di essere aperta a riceverequelle informazioni di cui avete appunto bisogno.Dio conosce quello che voi desiderate sapere, e losaprete anche voi. Non vi è nessun dubbio al riguar-do, è assolutamente certo. Non c’è fretta; aspettatefino a che non avrete liberato la mente da ogni altrapreoccupazione o distrazione, e non sarete nelle con-dizioni di potervi appartare per un poco, senza timo-re di essere interrotti. Quindi sedetevi e preparatevi.

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Affermate la vostra volontà di compiere la volontà diDio. Dichiarate la vostra intenzione di utilizzarequesto sapere in un modo proficuo. E ora concentra-te la vostra mente sulla questione che vi interessa;non soffermatevi ad analizzarla o a rifletterci sopra;concentratevi semplicemente sull’investimento, osul campo, o sul paziente di vostro interesse, e atten-dete: lasciate che il vostro atteggiamento mentale siaquello di una persona che appoggi il ricevitore deltelefono al proprio orecchio, in attesa che all’altrocapo gli venga detto ciò che desidera sapere. Atempo debito una convinzione si farà strada nellavostra mente: «Non farò quell’investimento», «pian-terò avena nel campo, quindi lo seminerò a trifo-glio», «il paziente ha un cancro», «quella storia èvera». Non dovete aspettarvi di ricevere dettaglisuperflui e accessori; avrete i fatti principali, chesono tutto ciò di cui avete bisogno.Il solo rischio che potreste correre è quello diconfondere le convinzioni a cui siete pervenuti colragionamento con quelle che sono invece percezio-ni di verità. Non mi si fraintenda, non è mia inten-zione screditare o svalutare la ragione, che è anzi lamiglior guida in tutte le questioni ordinarie; manelle questioni di estrema importanza i dati in vostro

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possesso non sono basi sufficienti per i ragionamen-ti, ed è quindi in questi casi che bisogna rivolgersi aDio. E quando vi rivolgerete a Dio, siate certi di nonapplicare ragionamenti alla risposta che riceverete.Occorrerà forse un po’ di esperienza per imparare adistinguere chiaramente tra ciò che sapete e ciò checredete di sapere.Questo è dunque il metodo per ricevere la veritàattraverso l’intuizione, che significa insegnamentointeriore. E quando l’avrete ricevuta, il passo suc-cessivo consisterà nell’agire su di essa: andate avan-ti, affidandovi alle vostre informazioni con la stessafiducia che riponete in ciò che potete vedere coivostri occhi e sentire con le vostre orecchie. È suquesto punto che molte persone falliscono, perchéhanno paura di affidarsi a delle promesse e non rie-scono a fidarsi della loro prima percezione di verità,e a causa di ciò non ne ricevono altre. Una volta micapitò di avere bisogno, per una lezione, di sapereun dato relativo ai primi tempi della vita di Lincoln;ricevetti ciò di cui avevo bisogno mentre mi trovavoimmerso nel silenzio, e ne feci un’asserzione positi-va che continuai a ripetere. Diversi anni dopo furo-no rinvenute delle prove che corroboravano le mieaffermazioni nei minimi dettagli. La stessa cosa mi

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è successa molte volte, e ho scoperto che posso sco-prire qualsiasi cosa, passata o futura, che io abbiabisogno, o diritto, di sapere. Questa è certamenteun’affermazione considerevole, ma si tratta di unfatto che potrete dimostrare voi stessi. Tutto ciò chesi trova nel passato o nel presente è compreso nel-l’Intelligenza universale; non so se essa comprendaanche il futuro ma sospetto di sì, perlomeno in qual-che misura. Del futuro non abbiamo bisogno disapere molto, né dovremmo sapere.

MetodiCi occuperemo ora della possibilità di dirigere ilpotere. È possibile applicare il potere di Dio allasoluzione dei nostri problemi e utilizzarlo per supe-rare le nostre difficoltà personali?Sì, a determinate condizioni. Il potere che si manife-sta nei nostri corpi è essenzialmente lo stesso potereche si dispiega nei movimenti dei pianeti; è una cosasola. «È Dio, infatti, che suscita in voi il volere e l’o-perare» ( N.d.T. - Lettera ai Filippesi 2,13); la vostraenergia vitale è tutt’uno con la potenza vitale dell’u-niverso. Nel momento in cui sollevate una matita oun palanchino, state dirigendo il potere universale; e

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creando le condizioni adeguate potete dirigerloanche al di fuori del vostro corpo.Quali sono queste condizioni? La prima consiste nelconsiderare la vostra motivazione. Non potete diri-gere il Potere universale verso la realizzazione diqualcosa se è contrario ai dettami dell’Intelligenzauniversale. Non potete ritorcere Dio contro sé stes-so; perciò, la prima condizione è la completa unitàdella vostra volontà con la Sua: la volontà di com-piere la volontà di Dio. Esaminate le vostre motiva-zioni e le vostre aspettative, ora, e verificate chesiano tali da consentirvi di chiedere, con assolutafiducia, l’aiuto di Dio.Voi che cosa desiderate fare? Supponiamo chevogliate realizzare un’impresa commerciale, e chedobbiate influenzare le menti di un grande numerodi persone per ottenere il loro consenso; oppure chesiate un medico, e che desideriate curare un vastonumero di pazienti; o che desideriate accrescere l’a-more di vostro marito o di vostra moglie, o esercita-re un’influenza su un ragazzino ribelle per proteg-gerlo. Per tutti questi scopi il vostro desiderio didominare il potere divino è legittimo. Passiamo dun-que ora ai metodi.

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Prima di tutto dovete essere coscienti di cosa stateper cercare di fare. Non state chiedendo a Dio ingenerale di fare qualcosa per voi, attraverso i suoimetodi; bensì state scegliendo il vostro metodo, perapplicare il potere universale al vostro lavoro, con-sapevolmente e intenzionalmente. Assicuratevi distare facendo la cosa giusta prima di cercare di acce-dere al potere. In primo luogo cercate di ottenere laconoscenza, perché essa vi darà la seconda impor-tante condizione essenziale, che è la fede. Poteteavere conoscenza senza fede, ma senza la fede nonpotrete usare il potere. È la calma, ferma e continuaasserzione di fede a liberare il potere; un qualsiasidubbio la bloccherebbe. Come potete vedere, i passida compiere sono tre: in primo luogo, sottometterela vostra volontà a quella di Dio; in secondo luogo,ricevereda Dio la conoscenza; e, in terzo luogo,affermare la vostra volontàcon Dio. Si tratta dirinunciare alla vostra volontà per poi riaverla indie-tro intensificata e irresistibile.A questo punto avete ricevuto la vostra conoscenza esiete pronti a cominciare. Mantenete saldo in menteil pensiero delle persone di cui desiderate ottenere ilconsenso, e ricordate che l’atmosfera che circondasia voi che loro è carica di un potere irresistibile che

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è a vostra disposizione. Siate calmi, sereni, posati eassolutamente fiduciosi. «Questa è la cosa giusta dafare; è la cosa migliore per tutti noi, e voi tutti con-correrete a farla, amici miei; non potrete evitarlo,perché la mia volontà sta concentrando su di voi ilpotere universale; quando vi vedrò, voi darete ilvostro assenso immediato alla proposizione». Nonesitate in questa affermazione e non discostatevi daquesto atteggiamento mentale. Non è necessario chepensiate alle persone che vi interessano individual-mente, a meno che non pensiate che una o più traloro siano particolarmente ostili e difficili da convin-cere; in questo caso concentratevi su queste per unaparte del tempo. Non abbiate fretta di incontrarle dipersona; prima eseguite i compiti, e quando infine liincontrerete, il vostro atteggiamento di serena con-vinzione risulterà irresistibilmente convincente.Nella cura dei malati, ricordate che l’atmosfera èdensa di vibrazioni di vita e di Potere di guarigione,e che la vostra volontà è in grado di concentrarla neivostri pazienti. Teneteli costantemente presenti inmente e attirate questo potere verso di loro. Tenetepresente il valore dell’influenza che la vostra perso-nalità e il vostro comportamento verso gli altri sonoin grado di esercitare, e coltivate un’immagine este-

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riore di serena fiducia e autorevolezza. Quando sietechiamati a occuparvi di un caso particolarmentedoloroso non comportatevi in maniera troppo emo-tiva o eccessivamente compassionevole; non fateviprendere dall’urgenza di lenire il dolore. Non esita-te a ricorrere a mezzi esterni, come applicazionicalde o fredde o farmaci antirevulsivi, massaggi oimposizioni delle mani, o a prescrivere medicinaliinnocui o rimedi fatti in casa; uno o più di questimezzi possono aiutarvi a mantenere il controllodella vostra mente e di quella del paziente; ma, qualiche siano i mezzi materiali che utilizzerete, non esi-tate neppure per un istante nell’applicazione menta-le del Potere universale al lavoro che state compien-do. È questo a realizzare veramente la guarigione;tutti gli altri mezzi sono puramente accessori.Passiamo ora alla nostra ulteriore ipotesi, cioè chedesideriate ottenere l’amore di vostro marito o divostra moglie: qui troviamo elementi piuttosto dif-ferenti, e anche i metodi necessari saranno diversi.L’amore non si può comandare; bisogna meritarse-lo. Nemmeno Dio può far sì che gli altri vi amino sevoi non siete in grado di farvi amare. Sarebbe assur-do lamentarsi di non essere amati dagli altri, comese fosse un loro dovere. Nessuno “deve” amarvi;

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nessuno è obbligato ad amarvi, e anche se lo fosse,non farebbe alcuna differenza. È un errore pensareche si possano indurre le persone ad amarsi recipro-camente attraverso comandamenti o obblighi. Sup-poniamo che il governo approvi una legge che im-pone ad ogni donna di nome Smith di amare un uo-mo di nome Jones: il potere statale sarebbe forse ingrado di produrre l’affetto desiderato nei cuori degliinteressati?Prima del matrimonio tutti noi riconosciamo laverità dell’amore. Un giovane uomo sa che la suaamata non è obbligata ad amarlo; e si impegna ameritare il suo affetto corteggiandola: indossandogli abiti migliori e più gradevoli che trova, assu-mendo l’atteggiamento di un gentiluomo galante,gentile e tenero. E la ragazza si comporta nello stes-so modo, al femminile; e in questo modo ottengonoognuno l’amore dell’altro. È così che avviene, e nonc’è altro modo, né prima né dopo il matrimonio; glistessi metodi che consentono di ottenere l’amoredell’altro prima del matrimonio permetteranno difarlo crescere in seguito. Si scrivono molte scioc-chezze sulle “affinità” e sul fatto che un matrimonioche impegna per tutta la vita sia una disgrazia. Ilmatrimonio per la vita funziona a patto che entram-

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be le parti non siano troppo pigre o egoiste per dedi-carsi a mantenere vivo ciò che hanno ottenuto; e ilmarito e la moglie che cercano seriamente di stabi-lire un’armonia così come facevano prima del matri-monio riusciranno in questo intento.Ma, dopo che avrete cercato di rendervi il più possi-bile amabili, potete chiamare in vostro aiuto il pote-re e la serenità divini, colmando con essi la vostracasa, e circondandovi di un’atmosfera che vi ren-derà irresistibilmente attraenti. Provateci.Nel caso della nostra quarta ipotesi, si procede conlo stesso metodo generale. Il ragazzo ribelle non vaseguito, osservato o spiato; non perdetevi in predi-che, rimproveri o lezioni. Siate voi stessi e compor-tatevi nel modo in cui vorreste che lui si comportas-se; e con calma, costanza e fede concentrate ilPotere su di lui fino a che non avrete prodotto lacondizione mentale desiderata. «E tutto quello chedomandate nella preghiera, abbiate fede di averloottenuto e vi sarà accordato» ( N.d.T. - Marco 11,24).

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LA LEGGEDELL’ABBONDANZA

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Imparare a raggiungere il successo in maniera

non competitiva è il vero segreto per vivere feli-ci nel mondo di Dio. Il fine della natura è il con-tinuo progresso dell’uomo verso una maggiore ric-chezza, ed essere tutt’uno con le leggi naturali e lamente della natura significa desiderare per tutti gliuomini un progresso di cui nessuno debba fare le

spese. Quando ciò che volete per voi stessi coincidecon ciò che volete per gli altri, allora ciò che otter-rete per voi stessi – salute, benessere, felicità –andrà a beneficio di tutti.

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Il regno di DioPer vivere felici nel regno di Dio, la prima cosa es-senziale da fare è abbandonare l’atteggiamentocompetitivo e l’idea che vi sia una quantità limitatadi risorse. Sono troppe le persone che non riesconomai a fare questo fino in fondo. L’idea che le risor-se siano limitate è generata dalla competizione negliaffari e si sviluppa sulla base dell’assunto che, nonessendoci risorse sufficienti per tutti, gli uominidebbano competere gli uni con gli altri per accapar-rarsi quelle disponibili. Molte persone credono an-cora che sia inevitabile che alcuni debbano esserepoveri per consentire ad altri di avere risorse a suf-ficienza, e credono che il benessere sia accessibilesolo a coloro che sono dotati di abilità superiori odella capacità di attrarre a sé una porzione più am-pia delle risorse, disponibili in quantità limitata.Queste persone cercano di applicare dei principi alpiano della competizione, e riescono a farlo con undiscreto successo, cercando di sviluppare una mi-gliore capacità di attrazione, iniettando nuove moti-vazioni e nuove energie nei metodi della competi-zione commerciale, con affermazioni quali “Io sonoil successo” e mantenendo allo stesso tempo la con-vinzione di potere avere successo solo in grazia del

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fatto che il restante novantacinque per cento dellapopolazione non raggiunge lo stesso risultato. Per lamaggior parte queste persone raggiungono effettiva-mente un notevole successo perché la loro fede dàloro l’energia, la spinta e l’ottimismo necessari perreggere la competizione commerciale. La fiduciache nasce da queste credenze fa sì che le loro azio-ni siano efficaci. Queste persone sono eccezional-mente abili nella competizione, e attribuiscono il lo-ro successo al potere del pensiero e all’assertività,mentre in realtà si tratta di un successo puramentecompetitivo. Questo atteggiamento concepisce soloil regno di Cesare, mentre non riesce a concepire ilregno di Dio. Ma i loro risultati complessivi mostra-no che queste persone sono solo una parte del regnodi Cesare. La loro fortuna è instabile: esse si trova-no ad affrontare delle perdite, i loro affari attraver-sano momenti di grande incertezza e la loro prospe-rità si alterna a periodi di difficoltà. Il loro senso disicurezza risiede unicamente nella fiducia in lorostessi, ma nel profondo del loro inconscio portanosempre il seme di una paura segreta.Nessuno può essere completamente libero dallapaura se ritiene che le risorse siano limitate; perchése non ci sono risorse sufficienti per tutti ci rendia-

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mo conto che da un momento all’altro potrebbe toc-care a noi di subire delle privazioni. Gli errori e gliinsuccessi di queste persone sono direttamentericonducibili all’idea che le risorse siano limitate, eall’idea che il successo e il raggiungimento delbenessere siano possibili solamente per una partedella popolazione.C’è una qualche verità nell’idea che la competizio-ne sia inevitabile? È quello che vedremo. Le coseche sono indispensabili alla vita e al progresso, siamentale che fisico, possono essere sommariamenteraggruppate in queste cinque tipologie: cibo, vestia-rio, riparo, educazione e svago. Tre di queste, cibo,vestiario e riparo, ce le procuriamo dal mondo natu-rale. Le stesse tre categorie, nelle loro forme acces-sorie ed estese quali beni di lusso, decorazioni, artee bellezza costituiscono ciò che chiamiamo benes-sere. La disponibilità di tali beni è effettivamentelimitata?Consideriamo in primo luogo la questione delleprovviste alimentari. Nel nostro Paese non abbiamoancora cominciato a sondare le potenzialità dell’a-gricoltura intensiva, coltivando cinque piante digrano nello stesso spazio in cui prima ne crescevauna sola. È un fatto matematicamente dimostrabile

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che lo Stato del Texas, se tutte le sue risorse fosseroimpiegate nella produzione alimentare, sarebbe ingrado di produrre da solo cibo a sufficienza per sod-disfare ampiamente i bisogni alimentari dell’attualepopolazione mondiale. I nostri prodotti alimentarispaziano dal frumento del Dakota al riso dellaCarolina, dai frutti settentrionali del Michigan allearance della California e della Florida. Questo Paese,a regime di coltura intensiva, sfamerebbe gli abitan-ti di dieci mondi come il nostro. Non ci sono caren-ze nelle risorse alimentari. Quando ci rivolgiamo inpreghiera al Padre con le parole “Dacci oggi ilnostro pane quotidiano” non dovremmo mai dimen-ticare di ringraziarlo per avere esaudito la nostrapreghiera nel momento in cui pose le fondamentadel nostro mondo. Ricordate inoltre che il lavoro diuomini come Burbank10 è solo agli inizi; le fornitu-re alimentari possono essere infinitamente sviluppa-te. Non vi è quindi alcuna necessità di competere gliuni con gli altri per assicurarsi cibo a sufficienza.Per quanto riguarda il secondo elemento essenziale,il vestiario, vale lo stesso discorso. Gli Stati Unitisono in grado di produrre cotone per tutto il mondo,ma non è necessario che tutto il mondo vesta tessu-ti modesti come quelli in cotone. Abbiamo pascoli

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ovini a sufficienza per produrre articoli in lana pertutti, e campi in cui coltivare il lino per farne tessu-ti pregiati; abbiamo ampie distese di terreno, ancoraincolte, nelle quali potremmo crescere gelsi in quan-tità per alimentare tutti i bachi necessari per avvol-gere di seta il mondo intero; abbiamo inoltre deser-ti nei quali allevare struzzi per il loro raffinato piu-maggio. Possediamo le risorse sufficienti per vestireogni singolo uomo, donna o bambino vivente conabiti più pregiati di quelli che Salomone abbia maiindossato in tutta la sua magnificenza. E persino leerbacce che crescono ai lati delle vie nascondonopotenzialità inimmaginabili, che un giorno un qual-che Burbank svilupperà fino a farne la materia grez-za per la produzione degli abiti più belli che ilmondo abbia mai visto. I rifornimenti di vestiariosono inesauribili. Non c’è alcuna necessità di com-petere gli uni con gli altri su questo piano; non ènecessario che ci sia chi si veste di stracci perchéaltri possano indossare porpora e biancheria pregia-ta; ci sono porpora e biancheria pregiata per tutti.Riguardo alla questione del riparo valgono le stessecondizioni. Vi sono grandi risorse di argilla che atten-dono di essere trasformate in mattoni e in tegole, e va-ste riserve di pietra da costruzione ancora inutilizza-

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te; e abbiamo appreso che si possono costruire mat-toni con sabbia e calce, e che il cemento è un eccel-lente materiale da costruzione. È un fatto incontesta-bile che sia possibile erigere palazzi più grandiosi diuna dimora dei Vanderbilt11 per ogni famiglia d’A-merica, e che, anche dopo avere costruito tutto que-sto, avremmo scalfito solo in minima parte le nostreriserve di materiale da costruzione. Non è necessarioche ci sia chi vive in un tugurio affinché altri possanoabitare in dimore di pregio. E le riserve disponibiliper l’arredo degli interni – mobili, tappeti, libri, stru-menti musicali, dipinti, sculture o qualsiasi altro og-getto che possa recare piacere all’occhio e allo spiri-to umano – sono altrettanto illimitate. In verità, nonvi è alcuna penuria di beni, né manca lavoro da fare.La natura non impone alcuna competizione, né sulpiano dei beni né su quello del lavoro. C’è lavoro uti-le e soddisfacente a sufficienza per tenerci tutti quan-ti occupati per la vita.Ed è bene qui sottolineare che la ragione per cui nonvi è carenza di disponibilità per i prodotti finiti è chela produttività non è sufficientemente alta per tene-re il passo con la domanda. I macchinari modernihanno risolto il problema della produzione. Lapotenzialità produttiva del lavoro è aumentata di sei-

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cento volte in poco più di una generazione. Nellaproduzione dei chiodi, per esempio, un uomo dasolo compie la stessa quantità di lavoro che centoanni fa richiedeva l’impiego di mille uomini; e lostesso vale approssimativamente per tutti i settoridell’industria; e l’aumento delle potenzialità produt-tive è destinato a continuare. In ogni campo è possi-bile attendersi uno sviluppo ulteriore. Sei ore dilavoro giornaliero a testa sarebbero sufficienti perprodurre tutto ciò che potremmo mai usare, inclusoqualsiasi bene di lusso.L’abbondanza di risorse complessive è tale che non viè alcun bisogno di competere per assicurarsene unaporzione; non è necessario darsi pensiero per il futu-ro, né affrontare incertezze o rovesci di fortuna. Tuttociò che dobbiamo cercare di fare è realizzare il regnodi Dio e la Sua rettitudine nel comportamento degliuni verso gli altri, e allora tutti questi beni sarannocondotti a noi. Ma che cos’è il regno di Dio?

LievitoIl regno di Dio in natura è come il lievito nel pasto:è in tutto e in ogni cosa. Comprende tutta la natura,poiché Dio è la causa stessa della natura; e quandola natura è perfettamente naturale, ecco che il

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mondo di Dio è in tutta la sua pienezza. Se Dio è laMente della natura, allora non vi può essere espres-sione più perfetta di Dio che nella naturalità dellanatura. Il regno di Dio include ogni forma di vita,poiché Dio è la Vita stessa; e quando la vita è vissu-ta in modo completamente naturale, in essa è ilregno di Dio in tutta la sua pienezza; giacché non vipuò essere espressione più perfetta di Dio che nellavita vissuta in modo naturale. E questo ci conducealla domanda: cosa significa vivere la propria vita inmodo naturale?Vivere la vita significa progredire continuamenteverso altra vita. Lasciate cadere un seme nel mezzodi un campo: la vita insita nel seme diventa imme-diatamente attiva; cessa di essere meramente esi-stente e comincia a vivere. Presto produce una pian-ta e un frutto contenente trenta, sessanta o anchecento semi, ognuno dei quali intriso della stessaquantità di vita del primo seme. Essi cadono poi aterra, cominciando a vivere a loro volta; e col temponel campo ci sarà un milione di semi, ognuno deiquali pieno della stessa quantità di vita del primo.La vita del seme originario, attraverso il sempliceatto del vivere, ne ha generato un milione di altri.

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Vivere la vita significa sviluppare continuamentealtra vita; non vi è altro modo di vivere.Il bisogno che la vita ha di sviluppare continuamen-te sé stessa è la causa di ciò che conosciamo comeevoluzione. Non esiste nulla di simile nel mondominerale: i minerali non si evolvono né progredisco-no; il piombo non si evolve nello stagno, o lo stagnonel ferro, o il ferro nell’argento, o l’argento nell’oroe così via. L’evoluzione si trova solo nelle forme divita organiche, ed è causata dalla naturale necessitàdella vita di trovare espressioni sempre più piene disé. La vita su questa Terra ebbe certamente inizio dauna singola cellula; ma una cellula non poteva darealla vita un’espressione sufficiente, così formò unorganismo composto da due cellule, poi organismiformati da numerose cellule, quindi vertebrati, mam-miferi e, infine, l’uomo. E tutto ciò a causa dell’ine-rente necessità della vita di progredire incessante-mente verso espressioni sempre più complete.E l’evoluzione non ebbe fine con la formazione del-l’uomo; cessò l’evoluzione fisica, mentre iniziò l’e-voluzione mentale e spirituale. L’uomo, fin dall’ini-zio, ha sviluppato una sempre maggiore capacità divivere. Ogni generazione è in grado di vivere più alungo della generazione precedente. La razza avan-

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za continuamente verso un incremento di vita, quin-di vediamo che vivere la vita significa vivere più alungo. L’azione della coscienza espande continua-mente la coscienza stessa. La necessità primariadella mente è quella di sapere di più, e sentire di più,e provare più piacere; e questa necessità della menteè la causa dell’evoluzione sociale, e di ogni pro-gresso. Se guardiamo alla vita cosciente – comedovremmo – come alla più alta espressione di Dio,o della Mente della natura, allora il fine di tutte lecose deve essere quello di favorire lo sviluppo dellavita cosciente; e se l’uomo è la più alta forma di vitacosciente – come in effetti è – allora il fine di tuttele cose deve essere quello di favorire lo sviluppodell’uomo. E se lo sviluppo dell’uomo consiste nelpromuovere la sua capacità di vita, allora il fine ditutte le cose in natura deve essere quello di promuo-vere il continuo progresso dell’uomo verso un sem-pre maggiore incremento di vita.La vita trova espressione nell’uso delle cose. Lamisura della vita di un uomo non risiede nelle coseche egli possiede, ma nell’insieme di cose che egli èin grado di usare correttamente; e pienezza di vitasignifica avere tutte quelle cose che si è in grado diusare correttamente. Poiché il fine della Mente della

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natura è quello di fare continuamente progredirel’uomo verso un incremento di vita, dev’esserealtresì nei suoi intenti fare in modo che ogni uomopossa fare un uso illimitato di tutte le cose che ècapace di usare e di cui sa godere correttamente. Ilfine di Dio è che tutti abbiano vita e che ne abbianosempre di più. Dio è la Mente della natura, ed è intutto e in ogni cosa; perciò la Mente, o l’Intelligenzadi Dio, è in tutto e in ogni cosa, come il lievito nelpasto.Il desiderio di progredire è un fatto fondamentaleper l’azione della mente, quindi il desiderio di pro-gresso è in tutto e in ogni cosa. Tutte le cose deside-rano il progresso di ogni uomo. Se un uomo deside-ra una qualsiasi cosa buona per vivere più piena-mente la propria vita, quella cosa a sua volta desi-dera lui. La mente delle cose risponde alla mentedell’uomo, quando un uomo desidera progredire.Tutte le cose cooperano a favore di coloro che desi-derano solamente progredire. Il fatto più importantedi tutti per noi è il fatto che vi sia una Mente nellanatura che desidera che noi abbiamo tutte le coseche siamo in grado di utilizzare, e che vogliamo uti-lizzare, nella direzione di una vita più piena, e que-sta Mente è nelle cose stesse, e tende a condurle

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verso di noi; e che se intraprendiamo la giusta rotta,riconoscendo questa Mente e collaborando con essa,tutte le cose si dirigeranno verso di noi. Ma questaMente è la Mente del Tutto, non di una sua parte; ese perdiamo di vista il Tutto entrando in competi-zione con i nostri simili per una parte, perderemoogni cosa.Infatti, la competizione per una parte non è altro, inrealtà, che una negazione e un rifiuto del Tutto. Coluiche riconosce e accetta il tutto non può competereper una parte. È l’idea della competizione per unaporzione limitata di risorse che ci impedisce di vede-re e di accettare l’Abbondanza che è a nostra dispo-sizione. Continuiamo a mettere in scena la folle lot-ta del regno di Cesare, perché non riusciamo a vede-re il regno di Dio, che è tutto intorno a noi e dentrodi noi. Ma come possiamo evitare la competizione,quando l’intero mondo degli affari continua ad appli-care il metodo della competizione per una porzionelimitata di risorse? Come possiamo ottenere lavorosenza competere per un impiego? Possiamo averesuccesso in un mondo competitivo senza entrare incompetizione? Dovremmo forse ritirarci dal mondoper formare delle società comuniste? Certamente no.Questo tentativo porterebbe a un fallimento.

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Una comunità comunista è un organismo di personeche non competono l’una con l’altra, ma che sono incompetizione con tutti gli altri. Nessuna comunitàpuò essere autonoma rispetto a sé stessa senza limi-tare notevolmente i mezzi vitali dei propri membri;e questo significa far fallire gli obiettivi ai quali sitende. E se non è completa in sé, e in grado di sod-disfare tutte le proprie esigenze, deve entrare incompetizione con il mondo esterno per ottenere ciòche le manca, mentre questo è esattamente ciò chestiamo cercando di evitare. La separazione di unaparte dal Tutto non è mai una soluzione al problema.L’organizzazione comunitaria è svantaggiosa, inna-turale e impraticabile.Dovremmo forse istituire un ordinamento socialistae una confederazione cooperativa? Non possiamo,perché il socialismo e la federazione cooperativasono elementi del tutto e possono essere istituiti solodal tutto. In realtà, la federazione cooperativa nonpuò mai essere istituita; deve costituirsi da sé, e que-sto processo può ancora richiedere tempi molto lun-ghi. Non possiamo eliminare la competizione median-te un atto legislativo finché la maggior parte dellepersone continua a credere nella limitatezza dellerisorse; perciò nel lavoro dobbiamo continuare ad

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attenerci al sistema attuale, e nondimeno smettere dicompetere. Possiamo farlo? Sì. Ma come?

AbbondanzaDio, la Mente della natura, produce l’Abbondanzadella natura nell’intento di provvedere allo sviluppodell’uomo; non di alcuni uomini, ma dell’uomo inquanto tale. Il fine della natura è il continuo pro-gresso della vita; e poiché l’uomo è l’incarnazionedi Dio e la più alta forma di vita, il fine della naturadev’essere il continuo progresso di ogni uomo versouna vita più ricca. Ciò che persegue il progresso diogni uomo non può sottrarre nulla ad alcun uomo; diconseguenza essere tutt’uno con la Mente dellanatura significa perseguire il progresso di tutti senzache nessuno debba farne le spese, ovvero cercare diottenere per tutti ciò che si desidera per sé stessi.Questo deve sollevarvi completamente dal pensierocompetitivo.«Ciò che desidero per me stesso, lo desidero pertutti»: questa è la dichiarazione di indipendenzaindirizzata al sistema competitivo; «Padre nostro,dacci…» è la preghiera della vita che progredisce.Questa dichiarazione e questa preghiera sono all’uni-sono con la Mente della natura; l’uomo che fa questa

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dichiarazione e recita questa preghiera è in uno statodi unione mentale con tutto ciò che vive, Dio, la natu-ra e l’uomo; e questa è la sintonia, o Redenzione*.Essere mentalmente tutt’uno con la Mente delle cosevi renderà in grado di registrare su di essa i vostripensieri e i vostri desideri. Quando desiderate qual-cosa, e la vostra mente e tutt’uno con la Mente dellecose, quella cosa avrà desiderio di voi, e si muoverànella vostra direzione. Se ciò che desiderate sono idollari, e la vostra mente è tutt’uno con la Mente chepervade i dollari e ogni altra cosa, i dollari sarannopermeati dal desiderio di accorrere verso di voi e simuoveranno nella vostra direzione, sospinti dallaPotenza Eterna che promuove una vita più abbondan-te. Per ottenere ciò che desiderate, non dovete farealtro che porvi in sintonia con la Mente delle cose, edesse saranno guidate verso di voi.Ma lo scopo principale della Mente delle cose è ilcontinuo progresso diogni cosa verso una maggio-re abbondanza di vita; perciò, nulla verrà sottrattoda alcun uomo o donna per essere dato a voi, a meno

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* N.d.T. - Atonement , da “at+one”; il testo sfrutta l’espres-sione at-one-ment, impossibile da rendere in italiano conriferimento alla Redenzione.

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che voi non diate a quella persona più vita di quan-ta gliene stiate togliendo. Risulterà chiaro che laMente Divina non può essere posta in azione entroil campo del lavoro puramente competitivo. Dio nonpuò essere ritorto contro sé stesso. Non può essereindotto a prendere da qualcuno e a dare a qualcunaltro. Egli non diminuirà l’opportunità che un uomoha di progredire nella vita allo scopo di aumentarel’opportunità di un’altra. Dio rispetta le persone, enon fa preferenze tra loro. Egli è equamente in tutto,per tutto e al servizio di tutti allo stesso modo.Per creare la sintonia, dovete assicurarvi che lavostra attività commerciale dia a tutti coloro chefanno affari con voi l’esatto equivalente in termini divita del valore monetario di ciò che ricevete da loro.In termini di vita non significa necessariamente indenaro. È questo che molti critici del sistema delprofitto non riescono a comprendere: che un bene,che per una persona ha un valore modesto, puòavere un valore inestimabile per un’altra, che puòutilizzarla per far progredire la propria vita. Il valo-re che una cosa ha per un uomo è determinato dallivello di vita in cui è collocato: una cosa che non haalcun valore a un dato livello, o in un dato stadio delsuo sviluppo, può invece essere indispensabile a un

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altro livello, o in un altro stadio. Il potere di darevita proprio di ogni articolo può essere completa-mente sproporzionato al suo valore monetario. Unarivista può non valere un dollaro all’anno se si con-sidera il valore monetario della carta e dell’inchio-stro di cui è fatta, ma una frase al suo interno puòvalere migliaia di dollari per un lettore. Potete ven-dere un articolo a un prezzo maggiore di quello chevi è costato, realizzando un profitto; ma l’acquiren-te può indirizzarlo a un uso che gli varrà centinaia divolte di più del prezzo che ha pagato, e in tal caso ilprofitto non è certo un furto. Verificate che la vostraattività soddisfi questo fondamentale requisito; que-sto è il primo passo.Dopo che avrete fatto questo sarete tutt’uno conquell’Intelligenza della natura che lavora per incre-mentare la vita di tutti. Lo scopo del vostro lavoroconsiste nel fare sì che tutti abbiano vita, e che neabbiano sempre di più. Ciò che cercate di ottenereper voi stessi cercate di ottenerlo per tutti, e il prin-cipio mentale insito in tutto ciò di cui avete bisognocomincia a gravitare intono a voi. Se avete bisognodi dollari, la Mente delle cosenei dollari è coscien-te del vostro bisogno; e potete affermare dicendo ilvero: «I dollari mi vogliono». I dollari cominceran-

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no a muoversi nella vostra direzione e proverrannoinvariabilmente da coloro che necessitano di ciò chevoi potete dare loro in cambio. La Mente divina sioccuperà del trasferimento della cosa necessaria peril progresso della vita verso il luogo in cui ne sussi-ste il bisogno. Questo vale non solo per tutto ciò chevi è necessario a far funzionare la vostra attività, maa tutto ciò che siete in grado di utilizzare per entra-re in una vita più piena. Nessuna buona cosa vi saràrifiutata. La vostra unione con il Potere evolutivo,con lo Scopo della natura, sarà tale che riceveretetutto ciò che la natura ha da darvi. Poiché voi com-pirete sempre la volontà di Dio, tutte le cose sonovostre, e non avete bisogno di entrare in competi-zione con nessuno.Ma tenete presente che i vostri desideri sono im-pressi sulla Mente divina solo dalla vostra fede. Undubbio blocca la connessione; timori e preoccupa-zione bloccano la connessione. Nel momento stessoin cui siete impegnati a impressionare la vostra men-te inconscia, impressionate contemporaneamente laMente delle cose. Le vostre affermazioni sono de-stinate a cadere nel vuoto, se non sono costituite dalpotere dinamico della fede assoluta. La Mente dellecose non agisce in modo positivo in presenza di

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dubbi ed esitazioni. “Tutto quello che domadate nel-la preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi saràaccordato”. Non possiamo camminare e collaborarecon Dio e allo stesso tempo non avere fiducia in Lui.Se provate sfiducia, nella Mente delle cose la vostradiffidenza resterà impressa, e le cose tenderanno adallontanarsi da voi anziché muoversi nella vostra di-rezione.I requisiti per un successo non competitivo sonomolto semplici. Prima di tutto, desiderate per gli al-tri le stesse cose che desiderate per voi stessi, e as-sicuratevi di non prendere nulla da un altro senzacontraccambiare con una quantità equivalente di vi-ta; e più ne darete e meglio sarà per voi. Dopodichésgombrate il campo nella fede assoluta che tutto ciòdi cui avete bisogno per raggiungere la vita più pie-na che possiate vivere si dirigerà verso di voi. Pre-gate il Padre con la fede incrollabile che riceveretequanto richiesto e ringraziatelo in ogni vostra pre-ghiera, col cuore pieno di gratitudine per ciò chesa-

pete che riceverete. Tutto ciò che riceverete signifi-cherà un incremento di vita anche per qualcun altro.Ogni vostro guadagno aumenterà anche la ricchezzadi qualcun altro. Ciò che ottenete per voi stessi – lavita – lo ottenete anche per gli altri. Il vostro suc-

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cesso personale incrementa la vita, la salute, il be-nessere e la felicità di tutti.Ma alcuni diranno: che differenza c’è tra questo e lacompetizione, dopotutto? Non siete forse ancora incompetizione con coloro che appartengono allo stes-so settore commerciale? No! Ciò che guadagnate nonproviene dal fondo limitato di risorse per le quali glialtri sono in lotta, ma dal Tutto. Prendiamo un esem-pio: si potrebbe dire che vi è solo una quantità limita-ta di denaro nel Paese, insufficiente a soddisfare ibisogni di tutti. Supponiamo che un largo numero dipersone entrino nella Via della Vita, e che i dollari ini-zino a muoversi verso tutti loro: non ce ne sarebberoabbastanza. Questo è vero; ma il pensiero del bisognoimpresso nella mente delle cose reagirebbe sullamente degli uomini, e così sarebbero approvate nuoveleggi monetarie, i lingotti comincerebbero a muover-si verso la zecca e le macchine per la stampa a sfor-nare banconote, se questo fosse necessario per il pro-gresso della vita. La Mente delle cose va oltre il dena-ro coniato, verso l’oro e l’argento nascosti nel cuoredelle montagne; e tutto comincerà a muoversi, sequesto è richiesto dalla preghiera di fede.E lo stesso vale per ogni altra cosa. Non solo le zec-che, ma anche i mulini sarebbero messi in moto qua-

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lora un numero sufficiente di persone entrasse nellavia del Progresso vitale. Se si obietta che è il siste-ma salariale a impedire ai lavoratori di vivere la vitacon pienezza, la risposta è che, qualora i lavoratoriiniziassero a vivere la vita pienamente e il sistemasalariale dovesse essere di ostacolo al loro progres-so, esso verrebbe cambiato. La domanda per unincremento di vita basterebbe da sola a cambiarlo.La vita non può essere indotta a progredire cam-biando i sistemi; è vero invece che i sistemi posso-no essere cambiati dal progresso della vita. C’èmolto lavoro da fare per creare cose utili e belle;tutto ciò che serve è che sorga una domanda perqueste cose da parte di coloro il cui unico scopo è diutilizzarle per dare più vita a tutti. Più aumenta ilnumero di queste persone, più aumenta la prosperitàdi tutti, e una quantità sempre maggiore di personedi ogni ceto sociale entrerà nella Verità, abbando-nando la competizione e la via della limitatezza dirisorse, fino a che sarà eretto il regno di Dio, comein cielo, così in terra.

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INDICE

Prefazione................................................................7

Capitolo I ..............................................................17Capitolo II ............................................................23Capitolo III............................................................29Capitolo IV............................................................37Capitolo V ............................................................43

Vivere secondo i propri scopi................................47

La Legge dell’Abbondanza ..................................85

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NOTE

1 Elisha Gray (1835-1901) inventò, nel 1876, il telefono a induzio-ne magnetica, dandone anche prova pubblica. Sfortunatamente,Alexander Graham Bell lo brevettò due ore prima [N.d.R.].2 Thoughts are things , I pensieri sono cose , è il titolo di uno deisaggi più suggestivi di Prentice Mulford (1834-1891), uno dei pio-nieri del Nuovo Pensiero, contenuto nella raccolta Il segreto peresprimere il meglio di te , Bis Edizioni, 2008 [N.d.R.].Secondo gli esponenti del Nuovo Pensiero, i pensieri sono in gradodi interagire nei rapporti interpersonali anche a grande distanza.Ciò che noi pensiamo e desideriamo, scatena onde di pensiero talida permetterci di ottenerli. Nei saggi, Mulford dimostra come «sipossono ottenere risultati in tutte le attività e in tutte le arti attra-verso la forza del pensiero e del potere silenzioso della mente». Eprosegue: «Il vostro pensiero, non il corpo, è il vostro vero sé. Èuna sostanza invisibile, reale come l’aria, l’acqua o il metallo. […]Qualsiasi pensiero voi elaboriate o riceviate emana da voi unaforza invisibile che agisce sugli altri» [N.d.R.].3 Secondo il Nuovo Pensiero, la mente umana, il pensiero, è unaforza potente perché è il punto di contatto con Dio. Ognuno di noiha quindi un bagaglio di strumenti a propria disposizione che cipermette di lavorare per il miglioramento della nostra vita.Entrando in connessione con l’energia divina, siamo spinti a fare ilmeglio, a dare il meglio e a ottenere il meglio, in una parola: a

ricercare la perfezione, perché Dio ha creato la perfezione e, comesi può vedere, in Natura, lo specchio divino, l’imperfezione nonesiste [N.d.R.].4 Gli artefici del nostro successo siamo noi stessi; il caso, infatti,non esiste: è la forza dei nostri pensieri a determinare il grado delnostro successo. Per approfondire si veda James Allen,Sei come

pensi di essere , Bis Edizioni, 2008: «Ricorda nelle tue mani cisaranno i risultati esatti dei tuoi pensieri, riceverai quello che hai

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guadagnato, né più né meno. Cosa c’è di meglio che sapere che noisiamo nelle nostre mani? Ne conosciamo forse altre più sicure?[…] Qualunque sia il tuo ambiente attuale, cadrai o ti innalzeraicon i tuoi pensieri, le tue visioni, il tuo ideale. Diventerai piccolocome il desiderio che ti controlla o grande come l’aspirazione cheti domina» [N.d.R.].5 «Le supposizioni, le convinzioni e le credenze del vostro sub-conscio dettano e controllano tutte le azioni consce. Le convinzio-ni del subconscio spingono, sospingono e costringono. Mieteretequel che avete seminato. I vostri pensieri e sentimenti creano il vo-stro destino». Joseph Murphy,Vinci la paura con la tua mente in-conscia , prossima pubblicazione Bis Edizioni.6 In Il potere invisibile della visualizzazione di Genevieve Berhend,Bis Edizioni, 2009, l’unica allieva di Thomas Troward, maestrodella Scienza della Mente, approfondisce il tema della visualizza-zione per ottenere ciò che si vuole [N.d.R.].7 La preghiera è il momento di connessione con lo SpiritoUniversale. Per la scienza della mente non è importante quello chesi recita o il gesto durante la preghiera, quanto il sentimento che

scaturisce in noi durante quel momento. Non dobbiamo pregare per qualcosa, quanto piuttosto pregarela cosa che vogliamo eimmaginarci già in suo possesso, lasciando che l’Universo lavoriper noi. Per maggiori approfondimenti si veda Gregg Braden, Lascienza perduta della preghiera , Macro Edizioni, 2008 [N.d.R.].8 Wattles approfondisce in che modo la Coscienza di Salute e lalegge di Attrazione siano in relazione fra di loro in La Scienza del-lo Star Bene , Bis Edizioni, 2009 [N.d.R.].9 William H. Seward (1801-1872) è stato segretario di stato sottoAbraham Lincoln e Andrew Johnson [N.d.R.].10 Luther Burbank (1849-1926) fu il botanista americano che intro-dusse più di 800 nuove varietà di piante, ortaggi, noci e cereali,frutti e piante ornamentali [N.d.R.].11 Celebre famiglia di imprenditori americani [N.d.R.].

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Scheda bibliografica

Wattles, Wallace D. La Legge di Attrazione / Wallace D. Wattles. Diegaro di Cesena: BisEdizioni, 2009.Tit. orig.:The Wisdom of Wallace D. Wattles IITraduzione: Giorgia Morselli - Odoya srlpp. 112; 16 cm (I Classici della Scienza della Mente)ISBN 88-6228-072-61. SuccessoCDD 158.1

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