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LA SCARPA, IL SUTOR E IL SATOR Vista dall’alto Rocca di Mezzo ha la forma di una scarpa o di un piede (il piede destro) Il calcagno del piede va messo in relazione, sotto il profilo crittografico, con i toponimi Rocca Cagn’ e Monte Cagno, il monte alle cui pendici sorge il paese di Rocca di Cambio o Rocca della Cagna. La Cagna, come spiegato anche altrove, è l’Altopiano delle Rocche visto dall’alto secondo una determinata angolatura, nonché Yoshua, cioè il personaggio zombie che resuscita dal sepolcro tenuto nascosto sull’Altopiano, forse a Rocca di Mezzo o forse a Rovere.

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LA SCARPA, IL SUTOR E IL SATOR

Vista dall’alto Rocca di Mezzo ha la forma di una scarpa o di un piede (il piede destro)

Il calcagno del piede va messo in relazione, sotto il profilo crittografico, con i toponimi Rocca

Cagn’ e Monte Cagno, il monte alle cui pendici sorge il paese di Rocca di Cambio o Rocca della

Cagna.

La Cagna, come spiegato anche altrove, è l’Altopiano delle Rocche visto dall’alto secondo una

determinata angolatura, nonché Yoshua, cioè il personaggio zombie che resuscita dal sepolcro

tenuto nascosto sull’Altopiano, forse a Rocca di Mezzo o forse a Rovere.

La testa della Cagna, in realtà molto somigliante ad una volpe, coincide con la zona tra Rocca di

Cambio (Rocca Cagna), Terranera e Rocca di Mezzo.

Due delle quattro zampe visibili coincidono con Campo Felice e con i Piani di Pezza, mentre il

corpo e l’enorme coda va individuato nel tratto di territorio che va da Rocca di Mezzo fino alle

propaggini di Celano.

La scarpa o il piede è rivolto verso la bocca della balena, formata dal tratto di montagna che va da

Rocca di Mezzo fino alla Valle Subequana, dove è visibile la coda in due posizioni, abbassata e

sollevata, quasi fosse un vero cetaceo che nuota.

La scarpa o piede1 vuol significare pedate o calci alla grande balena dei Marsi2, cioè allo sterminato

popolo marsicano, da parte dell’esigua comunità criptoebrea dell’Altopiano e del popolo ebreo nella

sua interezza.

Qui il popolo marsicano o di Mars va inteso in senso lato, comprensivo di romani, italici,

musulmani etc.

1 Nella lingua inglese piede è foot la singolare e feet al plurale.Foot e feet derivano rispettivamente dal greco πούς, ποδός e dal latino pes, pedes. In arabo antico i piedi, intesi come metafore delle Piramidi egizie, erano fas-phas e fes-phes, da cui è derivato iltoponimo della città marocchina Fes o Fez.Dal concetto di phas egizio aveva avuto principio il sistema giuridico religioso del fas/nefas romano.Il phas era il fante che “dice” o “non dice” (fans-infans dal latino for, -aris, fatus sum, fari e dal greco φημὶ) ed era anche il “passa” o “non passa” (dal latino passus).2 In spagnolo sarebbero patadas, da pata, zampa, da cui deriva zapato, scarpa.C’è da notare che nel contesto la patada è da correlare alla patata, metafora della vagina, e quindi di Uomo-Donna.

I calci, in base all’assunto della presente ricerca, dovrebbero essere indirizzati all’Ostaggio tenuto

segregato in luogo oscuro sull’Altopiano, cioè all’Agnus Dei, e probabilmente agli due personaggi

della SS. Trinità, tutti e tre ancora in vita, prigionieri in un antro ipogeo (l’antro dell’oca).

Costoro, soprannominati Padre, Figlio e Spirito Santo, dovrebbero essere stati evirati molti secoli

orsono e reclusi nell’antro.

Uno di loro giace in morte apparente in un sarcofago dal quale periodicamente viene fatto risorgere

(la cosiddetta Anastasis).

Il Padre, Pater Noster, è il Sator vittima della vendetta del Sutor ebreo (sutore): egli è stato prima

evirato e poi gli è stata forgiata la vagina artificiale di modo che rimanga per l’eternità Donna

Ebrea.

Egli è anche il Pes o PHS, cioè l’oggetto delle pedate degli ebrei, dato che pes, pedis significa piede

in latino.

Le pedate tirate sulla bocca della balena potrebbero essere interpretate nel senso che Yoshua (così

come i suoi Compagni) è privo di denti e che inutilmente, a suo tempo, tentò di divorare il piccolo

popolo ebreo.

All’estremità opposta della bocca della balena si trova il paese di Acciano, proprio dietro la pinna

caudale.

Il toponimo Acciano era in epoca romana “ad ianum” e significava “ad ianuam Iani”, cioè da

Acciano in direzione Rocca di Mezzo, dove si trova la porta, ianua3, che conduce a Ianus, altrimenti

detto YEOWA, YAWH o ADONAI, per gli ebrei una balena.

Altri nicknames del personaggio sono JEOVA, italianizzato in Giovanni o San Giovannino4, e

JENIN, JANUINA o GIANNINA (essendo stato evirato).

L’espressione “ad ianuam” vuol significare anche “ad anum Italiae”, cioè che risalendo da Acciano

verso Rocca di Mezzo è possibile rintracciare l’anus per il quale si accede all’antro dell’oca, dove si

trova Italia5 o il Colonnello Italiano (I).

Ulteriore significato dell’espressione è che le pedate vengono tirate dai Sorveglianti del Sepolcro6

alla “porta di Ianus”, cioè alla vagina, anus, di chi da Yoshua (Io shoa del popolo ebreo) è diventato

Anus I o Agnus Dei, innocuo Agnello di Dio.

Da Anus I, espressione che si ottiene posponendo in fin di parola la I di Ianus (Anus I), è originata

la parola anusim, con la quale si designano i cripoebrei o marrani.

3 Da ianua deriva iānitor, iānitōris, custode della porta o portiere, latino pylorus, greco πυλωρός. Il piloro, cioè la porta, dovrebbe essere a Rocca di Mezzo, considerando che, oltre a somigliare ad una scarpa, il paesesomiglia ad uno stomaco o sacco digestivo (Tra-sacco).4 San Giovannino è il soggetto di più di un’opera pittorica.5 Italia è Adonai o La Donna Italiana (A Dona I).6 I Fratelli Sorveglianti della Loggia agiscono di concerto con il Venerabile Maestro e gli altri Fratelli, tutti insiemecostituenti il Sinedrio criptoebreo di Rocca di Mezzo.

Il personaggio al quale vengono tirate le pedate, rappresentato dall’enorme balena, è di origine

anatolica o turanica in senso lato (turanica era anche la Siria), dato che il piede destro, immaginato

nella sua corretta posizione rispetto all’Uomo dell’Altopiano, andrebbe a finire su Sant’Anatolia di

Borgorose.

In base al ragionamento che precede Ianua o Anus o Agnus o Uomo-Donna dovrebbe essere

originario di Rovere, paese che nel contesto topografico rappresenta una vagina.

Essa va immaginata nella corretta sede anatomica rispetto all’Uomo-Altopiano, con il piede

raddrizzato e messo contro la stessa oppure va immaginata dietro la balena, nella Valle Subequana,

nei cui pressi si trova Tione degli Abruzzi (Sion o Dione è tra i Brutti).

Agnello di Dio era un leader appartenere al grande popolo della Tora o Turania, cioè al popolo che

usava crocifiggere (T) e bruciare gli olocausti ebrei (uro).

Una volta catturato egli diviene il Santo dell’Anatolia o, meglio, la Santa Anatolia nel borgo dei

Rosa, epiteto tradizionalmente attribuito agli ebrei, considerati Donne dai musulmani.

E’ bene ricordare che il Santo non dovrebbe essere solo ma far parte di un trinomio, la SS. Trinità,

composto da lui ed altri due fidati Compagni (Abba, Barabba e Maria, cioè Pater, Filius et Spiritus

Sanctus oppure Joshua, Dimas e Gestas).

La figura canina che si intravvede guardando l’Altopiano da una certa angolatura è al tempo stesso

un cagnus ed un agnus, un cane ed un agnello, di qui i toponimi Monte Cagno e Rocca di Cagno

(Rocca di Cambio).

Il Monte del Cagno, che nella cartografia designa il monte sovrastante il paese di Rocca di Cambio,

è in realtà Rovere, chiamato anche anticamente Monticulus e Montagnola, toponimi che attualmente

si riferiscono a Monticchio e ad una zona rurale in territorio di Ovindoli.

Il nome esatto sarebbe Monte della Cagna, cioè “monta della cagna”, poiché bisogna immaginare

Rovere come una vagina con l’abitato triangolare rivolto verso Rocca di Mezzo e l’enorme fallo,

formato dall’Altopiano visto da nord, ruotato di 180°, in modo che le gonadi vengano a collocarsi

su Ovindoli (ovetti).

Ciò significa che il cane-volpe (Yoshua) è stato montato, cioè trasformato in una cagna mediante

castrazione, ed assegnato ai criptoebrei di Rocca di Mezzo, affinché lo custodiscano in pegno come

loro Ostia Eterna (è dei cani giudei, canum judaeorum).

Se la rotazione di un angolo piatto si effettua in direzione di Ovindoli , il fallo rimane nella

posizione “naturale” e questo significa che è stato montato in “anus” il cane marsicano-romano, il

Santo Potito (Potentissimus)7 o il Santo di Sion (Santa Iona, Siona).

Quindi il cagnus8 è ora agnus, candido agnello.

Come si diceva dianzi, Rocca di Mezzo vista da Google Earth ha la forma di un piede (destro) o di

una scarpa, in latino calceus, da calx, calcis, da cui deriva la parola italiana calcagno (vedi Monte

Cagno e Rocca Cagno).

La scarpa, a parte il significato detto prima, è un elemento che può aiutare a sostenere l’ipotesi della

fuga da Gerusalemme di Yoshua ed i suoi discepoli alla volta di Roma, all’epoca il vero Dio di

Israele.

Il termine scarpa, infatti, si può mettere in relazione al verbo scappare, alla calza o stivale, vale a

dire la penisola italiana e a Gaza, mentre Rocca del Cagno, cioè Rocca del Cambio, si può correlare

al calcagno di Italia, cioè alla penisola salentina e, in particolare, a Santa Maria di Leuca, porto del

cambio o per il Canale di Otranto o per il Canale di Sicilia (Otranto deriva dall’italiano altro e dallo

spagnolo otro, a loro volta derivanti dal latino alter, altera, alterum).

Scarpa deriva da scappare dal capo, poiché scappare deriva da fuggire ex capito, cioè dal capo degli

schiavi (come nello spagnolo escapar).

Si può supporre che i giudei già avessero già preparato la fuga di Yoshua ed i suoi compagni con

destinazione finale stivale e scarpa.

Il tragitto navale deve essere iniziato a San Giovanni d’Acri, quindi deve essere proseguito lungo la

costa dell’Asia Minore, le isole greche, Santa Maria di Leuca, Stretto di Sicilia, Costa Campana,

Porto di Ostia, Altopiano delle Rocche: scarpa o calceus.

Dato che si parla di calx, nel senso di calco, si può ipotizzare:

- che colui che fu consegnato al Sinedrio fosse un sosia di Yoshua

- che il Sinedrio fosse informato dello stratagemma pianificato da Yoshua con gli ufficiali

Romani falsamente compiacenti in quanto ebrei

7 Il Venerabile Maestro della giudeo massoneria assume questo titolo in contrapposizione al P.mo Venerabile Maestrodella massoneria nazista, carica ricoperta anche da Yoshua e dagli Imperatori romani, tra i quali Tito e Vespasiano,Traiano ed Adriano.Egli è il Maestro di Giustizia, l’incaricato per fare giustizia sui Sadici nazisti (Zadik, Zadikim).8 Cagnus sta per canis, -is.

- che Yoshua, giunto a Roma, insieme ai suoi amici sia stato successivamente arrestato,

crocifisso9 e consegnato agli ebrei stanziati in Abruzzo, sull’Altopiano delle Rocche, divenendo

così il Calice dell’Alleanza tra Dio ed il Popolo di Israele (khalix, κάλυξ, calix, Y).

Il luogo della crocefissione potrebbe essere stato proprio l’Altopiano delle Rocche, se Golgota o

Gulgata10 (Calvario) si leggono come Gaol Gata, cioè Gallo e Gata, vale a dire l’Altopiano delle

Rocche visto come un’aquila o come una gatta.

La gatta, non essendone bene definite le forme, può apparire come una cagna, una volpe, un

agnello.

Ma l’Altopiano può essere stato solo il luogo di destinazione finale per nascondere lo zombie, il

“corpo vivente” di Yoshua, se la crocefissione è avvenuta altrove.

Infatti, dato che Gulgata può significare in dialetto <<culecata>> o <<culecat’>>, cioè coricata o

coricato11, il “corpo vivente” può trovarsi:

- nel culo della gata, cioè Rovere nella mappa cifrata;

- nella gula della gata, cioè Rocca di Mezzo, visto che la bocca della gatta è a Rocca di Cambio e

la gula immaginaria porta allo stomaco12 di Rocca di Mezzo.

La scarpa e la calza hanno a che fare anche con Gaza, l’antichissima città palestinese, poiché il

gioco di parole porta a dire che Casa (gaza) è in calza (galza), cioè in Italia e, di conseguenza, in

scarpa o in piede, cioè nell’antica Rocca di Mezzo.

La Casa o la Gaza è quindi il sepolcro segreto di Gesù.

Il toponimo Gaza viene scritto anche nella forma Ghazzah o Ghuzzeh.

9 <<Secondo la tradizione cristiana Paolo morì durante la persecuzione di Nerone, decapitato (pena di morte dignitosariservata ai cittadini romani) presso le Aquæ Salviæ, poco a sud di Roma, probabilmente nell'anno 67 d.C.>><<Pietro venne crocifisso a Roma, secondo la tradizione trasmessa da Girolamo, Tertulliano, Eusebio e Origene, a testain giù per sua stessa richiesta fra il 64, anno dell'incendio di Roma e dell'inizio della persecuzione anti-cristiana diNerone, e il 67, benché l'autenticità di tale evento sia ancora oggi fonte di grande dibattito fra gli studiosi dellaBibbia>>. (brani tratti da Wikipedia).10 Gulgata o anche Gûlgaltâ è la versione aramaica dell’ebraico Golgotha, in greco antico il luogo era Κρανιον, in latino Calvarius.Il nome calvario, luogo del cranio calvo, può essere un crittogramma di caval-rio, caballus e rius (rivus), due elementiriferibili all’Altopiano delle Rocche.Infatti, per la incertezza del suo zoomorfismo, l’Altopiano visto dall’alto può essere considerato anche come un cavallo,oltre che come un cane, un ovino, una gatta, abitato anticamente dagli Equi, cioè dai Giusti, al di sotto i quali erano inon-ebrei, cioè i Subequani, i Marsi, i Sabini etc.Il rio è il Rio Gamberale, un torrente che scorre tra Rovere e Rocca di Mezzo, anticamente costeggiato da un mulino adacqua.In realtà, il torrente è così chiamato in riferimento al Rio della Cambra o della Chambre o della Chamber, vale a dire altunnel segreto che conduce alla Camera del Sepolcro di Gesù, dove egli giace zombie in disumana macerazione.11 Nella lingua romena coricato è culcat.Vedi il paese di Calcata (VT).12 La gola, in latino gula, è così detta perché è l’apertura del budello (burellus) da dove cola e cala l’acqua ed il cibonello stomaco (gola e gala), analogamente al culo, che è l’orifizio da dove cola e cala l’escremento.Nella lingua spagnola culo è etimologicamente connesso a cola, che significa coda.

Come in molti altri casi di nomi e toponimi, Gazza è un crittogramma, cioè una parola che

racchiude in sé uno ò più significati segreti, per estrapolare i quali è necessario dividere il nome in

G ed azza.

La lettera G è l’iniziale di Gesù, oltre che di God, come tale può essere considerata nel caso di

specie equivalente alla J ed alla Y.

L’azza è un’arma da taglio medievale, simile all’alabarda, con asta e lama doppia, composta da

un’ascia ed una lama curva, somigliante al becco adunco di un uccello rapace.

Dato che il termine uccello in latino è avis, diventato ave in spagnolo, la parola azza va letta come

ave-azza.

L’ave-azza è l’Altopiano delle Rocche, che, osservato dall’alto, sotto una determinata angolazione,

appare come un’aquila ad ali e zampe spiegate.

Pertanto, non solo la città di L’Aquila è eponima dell’altopiano-aquila, ma lo è - allo stesso modo -

la città di Avezzano, essendo quest’ultimo toponimo un derivato di Ave-azza.

Nella scienza ornitologica l’ave-azza è la gazza ladra, così chiamata in quanto il volatile può essere

addestrato a prendere e portare via piccoli oggetti.

In ornitologia è un uccello specifico della famiglia dei corvidi, tuttavia in origine il nome gazza

deve essere stato un nome generico riferito all’intera famiglia dei corvi, comprensiva delle

cornacchie, caratterizzata dal colore nero del piumaggio e dalla propensione ad attaccare i nidi degli

uccelli più piccoli13.

Tutto ciò in dipendenza del significato metaforico dei corvi, allegoria delle popolazioni arabe, per

così dire, “corvine”.

<<Nella mitologia germanica la gazza era la messaggera degli dei ed anche l’uccello della dea della

morte Hel e per tale ragione venne creduta uccello del malaugurio.

Nel medioevo, in Germania, veniva considerata uccello delle streghe ed anche uccello del

patibolo>>.

Ne discende che nell’Ave-Azza dovrebbe essere ubicato il sepolcro di G-Azza o del Corvo Ladro,

cioè di Joshua (God).

Essendo l’Altopiano, da altra angolazione, anche un grande uccello, ave, nel senso di grande fallo,

ad azza si può premettere una lettera m, ottenendosi mazza.

La Mazza nella crittografia ebraica è il simbolo della strage degli ebrei, viene rappresentato anche

come un Martello o Malleus.

13 Nella classificazione del Linnaeus (1758) è chiamata Pica Pica, per metterne in risalto l’attitudine all’attacco (inspagnolo “pica, pica” significa “becca, becca”).Il volatile è il protagonista anche dell’opera La Gazza Ladra di Gioacchino Rossini, 1817.

Il verbo ammazzare è una diretta derivazione di mazza, cui è collegato strettamente anche il verbo

ammassare ed il sostantivo ammassamento, sinonimo di concentramento14.

Dato che la M è l’iniziale di Maria, se ne può dedurre che Maria è in (M)azza cioè che Maria è in

Ave, così come suggerisce anche l’espressione del credo cristiano <<Ave Maria, che sei nei

Cieli>>.

Il Caelum, cielo, nel linguaggio evangelico è il nome ipercrittato di Celano (Caelanus), mentre

Aucellum è il paese di Aielli (Augello, Aiello) e lo stesso Altopiano delle Rocche, per la sua forma

di uccello (fallo), dove dovrebbe essere l’avellino, la “piccola tomba” di “augellino”, cioè di Maria.

Anche l’inglese heaven, come lo spagnolo ave, deriva da avis, uccello, con la preposizione di hell

troncato: Maria nell’Inferno dell’Ave, cioè dell’Altopiano delle Rocche15.

E’ bene ripetere che essendo Maria è uno dei tre componenti della SS. Trinità gerosolimitana

trasformati, mediante evirazione, in donne ebree (Tre Marie), le tombe dovrebbero essere per lo

meno tre.

L’Uomo della Sacra Sindone è, secondo la tesi qui esposta, uno delle Tre Marie, chiamato Yoshua o

Joshua, dagli ebrei Gesù, il cui corpo (Corpus Christi) dovrebbe essere ancora “vivente” e nascosto

in un antro ipogeo custodito da cripto ebrei.

Egli resuscita inspiegabilmente dallo stato di morte apparente come uno zombie.

14 Anche la sigla del movimento politico palestinese Hamas ha a che fare con mazza, oltre che con lo spagnolo ama/o.15 Considerando che hell deriva da well, essendo l’inferno un pozzo oscuro nel quale si precipita, si può anche direMaria nel Pozzo Inferno o Infernale dell’Altopiano.Il pozzo è la caverna sotterranea.