LA ROUTINE di Leonardo Monti 28 agosto 2011 30 dicembre 2011 · lo avvicina alla sigaretta di...

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LA ROUTINE

di Leonardo Monti

28 agosto 2011 30 dicembre 2011

La routine Copyright © 2011 Leonardo Monti

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1. INT. FALEGNAMERIA DELLO STUDIO - NOTTE

Si spegne all'improvviso un proiettore da cinema. Nella penombra della notte, TIBERIO raggiunge a passo svelto un quadro elettrico; lo riavvia e il proiettore si riaccende illuminando la piccola porzione di uno studio cinematografico. RUDY è seduto in silenzio sul pavimento, sorseggia piano il suo bicchiere di vino, fissando la bottiglia che è posata davanti a sè. Tra le gambe tiene una cartella di fogli. Poco più in là Tiberio apre e richiude lo sportello del proiettore e raggiunge Rudy. Rudy, sui quarantacinque anni, alza lo sguardo e lo vede.

RUDY Devo ancora ringraziarti per la bottiglia.

TIBERIO Oh, non è il caso.

RUDY Non so se ti sei reso conto che sono completamente sbronzo.

TIBERIO Anch'io non ho fatto che bere in continuazione…

Rudy si gratta la testa.

RUDY È una vergogna.

TIBERIO È una vergogna, sì.

RUDY Domattina non mi ricorderò più niente.

TIBERIO Peccato.

RUDY Oh, non ci pensare.

TIBERIO Cosa facciamo adesso?

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RUDY Abbiamo ancora il quattromila?

TIBERIO Sì.

RUDY Va bene.

Rudy si alza a fatica da lì.

2. INT. STUDIO CINEMATOGRAFICO - NOTTE

Rudy si avvia verso i proiettori dello studio di ripresa tenendo con sé la cartella, sbarazza il tavolo dalle cose che disordinatamente lo ingombrano e rimugina.

RUDY Immagina questa donnina, spettinata come una pazza, che incontra Rosanna: una cosa pulita, cruda, precisa.

Rudy ora ha posato sul tavolo la cartella, si accende una sigaretta e versa tutto il contenuto della bottiglia in un bicchiere di vetro.

RUDY Tutta contorni secchi e ombre nette. Bisogna che su questa donna i neri siano neri: che la luce vada dove deve andare…

(Comincia a disegnare su un foglio della cartella)

E dove non può andare, che sia nero. Voglio che questa zona abbia un lato grezzo. Non violento, ma grezzo.

(Beve un sorso) Mentre Rosanna, di qua: tutto morbido.

(disegna più a destra del foglio)

La luce viene da lei e non il contrario; continua sul viso, rientra nell'ombra… Voglio che Rosanna sia illuminata lateralmente coi diffusori.

(CONTINUA)

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RUDY (SEGUE) Non bianchi, ma di quelli che si trovano nei proiettori di una volta, che fanno una luce delicata, opalina, malleabile…

DETTAGLIO: IL DISEGNO

Le battute sono dette mentre vediamo il disegno di Rudy.

RUDY (V.O.) Sta diventando tutto incredibilmente semplice e così faremo stanotte. Perciò se ci tieni, ecco: qui ci sono due donne. E questo sarà il set.

Il disegno, che non ritrae alcuna donna, è invece uno schema di luce: argento da un metro per un metro, polistiroli neri, duemilacinque a scarica, grid-cloth su telaio, cinque bandiere di panno, un paio di silver, un quattromila su stativo e infine l'indicazione scenografica di due oblò nella stiva di una nave. Questo disegno è accompagnato da un MOMENTO MUSICALE che ci conduce alla SCENA SUCCESSIVA.

3. INT. STUDIO CINEMATOGRAFICO - NOTTE

Tiberio si guarda intorno, fumando placidamente una sigaretta. È solo, ora, e sta osservando a passo lento il lavoro appena finito: il set immaginato da Rudy è ora del tutto allestito. Si tratta di una lunga e lenta camminata accompagnata dalla stessa musica di prima e che termina quando Tiberio si ferma di fronte all'unica scenografia presente: la stiva di una vecchia nave con a fianco una cuccetta a due oblò. Un temporale comincia ad annunciarsi con SORDI BRONTOLII. Tiberio si volta verso l'ingresso del teatro. Si sente la PIOGGIA che comincia a cadere.

DISSOLVENZA SU:

4. INT. STUDIO CINEMATOGRAFICO - NOTTE

Il rumore della pioggia adesso si è sparso immediatamente nella sala. Fuori sta piovendo furiosamente. Nella penombra intravediamo una piccola troupe (circa sette persone) che sta riprendendo una scena con le attrici ALMA e ROSANNA.

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SCENA DEL FILM:

Alma - tutta spettinata e un poco bagnata in volto - si muove in silenzio all'interno di una sala quando, dal buio, affiora Rosanna, sui cinquant'anni, con un costume di scena sottobraccio e un paio di tacchi in mano.

ROSANNA (recita)

Vieni, non restiamo qui.

Rosanna ritorna sui suoi passi.

ROSANNA Torniamo di là.

Alma annuisce, ma non si muove. Rosanna ritorna da lei, le prende la mano. Alma ha circa venticinque anni.

ROSANNA Ti senti ancora legata al tuo vecchio lavoro?

ALMA (recita)

Sì.

ROSANNA È un… sentimento lodevole… Ma era un lavoro fin troppo semplice.

ALMA (vaga)

Sì.

ROSANNA Ora devi capire la tua nuova posizione. Ricordi cosa dicevi di questo posto?

ALMA Dicevo che questo posto ci riguarda tutti da vicino.

ROSANNA Tutti da vicino.

Rosanna raggiunge una quinta scenografica su cui sono montati due oblò.

STIVA DI UNA NAVE CON CUCCETTA

Si tratta di una scenografia, ma quasi pare di essere

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davvero nella stiva di una vecchia nave, ora.

ROSANNA (recita)

Andiamo a provare il costume, Alma.

Rosanna sistema il costume e le scarpe su una sedia.

ROSANNA Tanto, noi, questo amore per i lavori facili non l'abbiamo mai avuto, vero?

ALMA Basta lavori facili.

ROSANNA Sì, basta. Vieni a vedere.

Rosanna apre uno dei due oblò e indica a braccio teso quello che c'è fuori.

STACCO SU: L'OBLÒ

Un falò è incorniciato dentro l'oblò.

DIETRO LE QUINTE

È chiaramente un effetto di luce. Dietro le quinte Tiberio sta ottenendo quell'effetto con un proiettore. Fuori intanto sta smettendo di PIOVERE ed è - anche in questo caso - Tiberio che sfuma l'AUDIO col mixer.

SCENA DEL FILM:

Alma si avvicina all'oblò e guarda fuori.

ROSANNA (recita)

Sarai una donna nuova prima che te ne accorga.

Fissando il finto cielo stellato sopra il finto falò, Alma risponde distratta.

ALMA (recita)

Sì.

Ora che ha smesso di piovere ed è tornato il silenzio sul

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set, Alma si volta a guardare interrogativa Rosanna.

ALMA (che non ha capito)

Una donna nuova?

Rosanna appoggia una mano sulla sua pancia.

ROSANNA Sai cosa sarà, vero?

ALMA Sì, e…

La mano di Rosanna è sulla pancia di Alma. Alma gliela toglie dolcemente.

ALMA … non so se mi piace.

Alma si precipita fuori dallo studio.

5. SCENA DEL FILM: EST. CAMPAGNA FUORI LO STUDIO - NOTTE

Fuori è notte e c'è un vero e proprio falò, senza nessuno attorno. La pioggia si è diradata e il riflesso del falò illumina l'umida campagna. Rosanna è con lei, l'ha seguita.

DIETRO LE QUINTE

Si vede la piccola troupe mentre sta filmando le due attrici. In testa al gruppo si distingue il regista, un ragazzone di cento chili di nome PAOLO.

SCENA DEL FILM:

Alma è così stupefatta di trovarsi di fronte a questo enorme falò che…

ALMA (recita)

Devo assolutamente parlare con Silvano.

ROSANNA (recita)

Vuoi parlare con Silvano?

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ALMA Mi è tornato in mente che dovevo dirgli una cosa. Aspettavo che finisse il temporale, così glielo dicevo. Invece me ne sono scordata.

ROSANNA E che cos'era?

ALMA Non mi ricordo. Ma cambiava tutto se glielo dicevo.

DIETRO LE QUINTE

Dietro la camera da presa, Paolo - che segue attentamente la recitazione - comincia a sorridere.

ROSANNA (V.O.) (recita)

Tutto cosa?

ALMA (V.O.) (recita)

Io che restavo qui.

Paolo è contento della riuscita di questo assurdo dialogo tra le due attrici e così ride. Ma non vuol far rumore e allora si zittisce con le mani.

DIETRO LA TROUPE

Seduti poco più distanti ci sono GERARDO, cinquantacinque anni, e SERGIO, sugli ottanta.

PAOLO (V.O.) Stop!

Un paio di stampelle sono appoggiate sulla panca su cui sono seduti i due uomini. Sui loro corpi si riverbera giusto lo scintillìo del falò, che qui non è inquadrato. I rumori e le ombre che si proiettano su questa coppia fanno intendere che il ciak precedente è concluso e che la troupe sta smontando il set. Gerardo, pacatamente al suo posto, si sta arrotolando una sigaretta. Sergio alza lo sguardo in cielo.

STACCO: IL CIELO

L'immagine è quella di un cielo coperto di nuvole.

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SERGIO (V.O.) Che giorno è, oggi?

GERARDO (V.O.) Il quattordici.

RITORNO SU:

Sergio ci ragiona su.

SERGIO Hm… mi sa che è luna piena, stanotte.

GERARDO Sì?

Gerardo guarda il cielo, poi torna di nuovo sulla sua sigaretta.

SERGIO Fra poco sarà tutto illuminato.

GERARDO Hm…

(lecca la cartina) Nuvole permettendo.

Sergio osserva la campagna intorno.

SERGIO Conosco un sentierino, laggiù, che è molto piacevole. Oggi sono andato a vedere il fiume. Vedi quelle colline? Era una cosa che volevo fare da tempo e oggi l'ho fatta: c'era il tramonto, la giornata era finita e io avevo fatto tutto quello che c'era da fare. Giusto, Gerardo?

GERARDO Giusto.

Si porta la sigaretta sulle labbra.

GERARDO Ognitanto si ha bisogno di posti così. Che si conoscono.

Si accende la sigaretta e se la fuma guardando il paesaggio davanti.

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GERARDO Certi posti ti entrano in testa e non si scordano più…

SERGIO Ah, mi fai venire in mente le Filippine…

Sergio sospira.

GERARDO Non dovevi tornarci il mese scorso?

SERGIO (annuisce)

Alle isole Palawan.

GERARDO Palawan.

SERGIO Lo sai, Gerardo? Le Filippine sono state le isole della mia vita.

GERARDO Sì, te ne ho sentito parlare.

SERGIO Dovevo tornarci insieme a Paolo. Ma abbiamo dovuto rinunciare.

GERARDO E come mai?

SERGIO Prima di tutto siamo presi da questo film. E poi Paolo ha avuto un cattivo presagio.

GERARDO Ah sì?

SERGIO … questione di tarocchi, penso. Il sospetto che saremmo morti durante il viaggio…

GERARDO Ah, Sergio, è proprio un peccato!…

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SERGIO Già.

Silenzio. Sergio non dice più niente.

GERARDO Quasi peggio che avere quell'altra paura, no?

SERGIO Quale paura?

GERARDO … l'aereo… la paura del volo…

SERGIO Vivere per sempre nel posto dove hai passato gli anni più belli…

(lo guarda) Non sarebbe splendido?

(Ci pensa un momento, aggiunge)

Io, se dopo la morte, giungessi lo stesso sulle mie isole, farei anche a meno di ascoltare Paolo.

GERARDO A te, più che per questi viaggi, sarebbe bene ricordarti per i tuoi disegni.

SERGIO Voglio svelarti un segreto, a proposito delle isole Palawan. Le isole Palawan sono a maggioranza cristiana.

GERARDO (che non capisce)

Non mi sembra un segreto.

SERGIO Il segreto è… che quelle isole… sono ancora in mano ai pirati.

Gerardo lo guarda.

SERGIO Perchè, vedi, una volta il dominio era spagnolo… E laggiù, se vuoi diventare pirata, devi essere innanzitutto spagnolo. E soprattutto devi essere un cristiano "rinnegato".

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Sergio lo guarda negli occhi, senza aggiungere altro.

GERARDO (che vuole capire)

Sergio?

SERGIO Hm?

GERARDO Toglimi una curiosità.

Sergio lo ascolta.

GERARDO Tu sei di origini spagnole, vero?

SERGIO (annuisce)

Castigliane.

GERARDO (allegro)

Buona fortuna, allora, perché tu ci credi!

Gerardo butta la sigaretta a terra e ripiglia il tabacco dalla giacca. Pausa di silenzio.

SERGIO A che ora finiamo, stanotte?

GERARDO Non vuoi restare qui ancora un po'?

SERGIO Sono molto stanco.

GERARDO Aspetta. Prima fùmati questo…

Gerardo gli fa odorare il tabacco, dopodichè comincia a fargli la sigaretta.

GERARDO Così oggi sei andato a vedere il fiume?

SERGIO Hm, sì… Ma non ho visto niente. Sono arrivato che era già buio.

Sergio torna a guardare il cielo.

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SERGIO È questa luna, che non vuole uscire… Vieni fuori se hai il coraggio, Luna!

GERARDO (che sta al gioco)

Avanti!

Guardano entrambi il cielo. Sergio alza il braccio e lo punta diritto al cielo.

SERGIO (serio)

Avanti!

Gerardo estrae dalla scatola il fiammifero, lo accende e lo avvicina alla sigaretta di Sergio; e mentre fa questo, scorge un vecchio tatuaggio sul polso di Sergio. Gerardo vi si sofferma a guardare.

DETTAGLIO: IL TATUAGGIO

Il tatuaggio raffigura il teschio dei pirati.

RITORNO SU:

Sergio dà il primo tiro alla sigaretta. Gerardo intanto torna a guardare Sergio con occhi diversi.

SERGIO (fumando con gusto)

Stiamo passando una bella serata, sei d'accordo, no?

Gerardo non gli risponde.

SERGIO Non sei più venuto, ultimamente. Come vanno le cure?

GERARDO Vanno. Piano piano.

Gerardo continua a fissare Sergio, che ha alzato lo sguardo al cielo restando in silenzio come se per un istante volesse godersi solo il sapore della sigaretta, dopodiché mormora:

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SERGIO Ora possiamo immaginare di essere tutti in un posto lontano.

GERARDO Vecchio pazzo.

SERGIO Hm?

Sergio lo guarda. Gerardo ha lo sguardo divertito.

SERGIO Cosa?

GERARDO Tu… vecchio pazzo.

DISSOLVENZA SU:

6. INT. CAMERINI DELLO STUDIO - NOTTE

Si è tornati nello studio cinematografico. Ora siamo DIETRO LE QUINTE del film. Quel che appare è giusto la mezza figura dell'attrice Alma, vista di spalle, che afferra un costume di scena tra il pollice e l'indice e lo osserva: è lo stesso costume che abbiamo visto nella SCENA D'APERTURA del film di Paolo. Rudy, il direttore della fotografia, sta controllando l'effetto della luce su di lei. Le scatta un paio di foto.

ALMA Come ti senti, Rudy?

RUDY Bè… sai, Alma…

ALMA Hm?

RUDY Una cosa liscia…

Rudy scatta un'ultima foto.

RUDY Mi sento che non ci corre dietro nessuno.

ALMA Ti hanno svegliato col brandy pure oggi, eh?

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Alma, che si è portata le mani alla testa, si trasforma subito in un'altra persona, in quanto i capelli spettinati altro non sono che una parrucca. Coi suoi veri capelli, l'attrice ha certamente un altro aspetto, benchè - dandoci le spalle - non lo si possa ancora sapere.

ALMA Ci hai preso gusto…

RUDY Eh? Ah sì, sì!

Alma gli passa la parrucca e, nel prenderla, Rudy in effetti sembra parecchio ubriaco. Con gesto veloce e sicuro adesso Alma si toglie pure il vestito. Si ritrova a schiena nuda.

ALMA Ho saputo che ieri notte hai fatto l'alba.

Alma si infila il vestito che nella SCENA D'APERTURA Rosanna teneva sottobraccio.

ALMA (aggiustandosi l'abito)

Sei qui da molto?

RUDY Sono qui da molto, mia cara.

SET: STIVA DI UNA NAVE CON CUCCETTA

Poco più in là, il regista Paolo si dirige verso un baule di scena e lo apre. Alle sue spalle si riconosce la scenografia che allude alla stiva di una vecchia nave: Paolo è nel set accanto e che riproduce una cuccetta composta da un lettino, una sorta di armadietto, a una parete degli appendini e uno scrittoio, all'altra parete un'oblò.

PAOLO Sono stato qui tutto il tempo, oggi… Ho provato un certo sollievo.

Paolo parla a Rosanna frugando alla ricerca di qualcosa nel baule.

PAOLO Senti, non saresti disposta a lavorare con noi fino a venerdì?

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ROSANNA Volentieri, ma questa cosa di stare davanti alla camera non mi ha mai attirato troppo.

Rosanna, che gli è accanto, vede che Paolo tira fuori delle foto.

PAOLO Ho scritto una nuova scena, Rosanna: cominceremo con Silvano e la sua sigaretta…

(Esaminando uno ad uno le foto)

Quanto ad Alma, la protagonista, ne ho già parlato con lei. Nel film ho immaginato che Alma stesse frugando in un baule simile a questo, ma con dentro i ricordi di suo padre.

Rosanna butta un'occhiata ad Alma, che vediamo in camerino.

PAOLO Mi sono detto: Alma fra poco esporrà il suo passato all'aria aperta e sarà molto infelice. Ho deciso questo, perché così finiscono i segreti quando li butti al vento.

CAMERINI DELLO STUDIO

Sempre dandoci le spalle, Alma si sfila una scarpa che ha il tacco rotto e la mostra a qualcuno della troupe alle sue spalle.

PAOLO (V.O.) Stanotte Silvano andrà vicino ad Alma e le chiederà che cosa vede dentro il baule. E lei gli darà una risposta. Dirà: “Non vedo niente di eccezionale”.

Alma lancia la scarpa in aria. A riprendere la scarpa con destrezza è Rudy. È come un cerimoniale tra due vecchi amici, quello che Rudy e Alma hanno appena compiuto.

ALMA Allora, Rudy.

(Con ironia) Come ti senti?

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RUDY Come mi sento? Mi sento che la luce di questo film è tutta un'idea… che mi faccio io di notte, no? E se siamo tutti sbronzi lo si deve al fatto di essere ancora qui a lavorare. Dov'è Tiberio?

Un uomo sta avanzando verso di loro appoggiandosi pesantemente a due stampelle.

RUDY (tra sé, guardandosi attorno)

Il quadro della falegnameria… perché non hanno detto a Tiberio di averlo staccato?

L'uomo che avanza è Gerardo. Lo vediamo arrivare in campo lungo.

RUDY (ad Alma)

Cosa è capitato, stanotte, lo sai? Buio.

(Fa il gesto del buio)

Buio improvviso!

Gerardo avanza verso di loro fino al primo piano.

RUDY Ma tu, Alma… che sai divertirti così bene… credo che stanotte avresti riso molto, con noi…

(cambiando tono) E avresti avuto anche paura…

S'interrompe perché d'un tratto Rudy si volta a guardare Gerardo, che gli si è parato davanti. Pausa in cui Rudy lo guarda meglio.

RUDY Sei molto cambiato. Che hai fatto?

GERARDO Sono sicuro che ci arrivi, se fai un attimo mente locale.

RUDY (dopo una pausa)

Aha.

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GERARDO Ci sei arrivato?

RUDY Penso di sí.

(pausa) Sì. Certo. La barba.

Alma accoglie Gerardo con un abbraccio caloroso.

ALMA Ciao Gerardo.

GERARDO Ciao Alma.

Alma gli dà una carezza sulla guancia.

ALMA (tenera)

Vuoi qualcosa? Sigaretta? Tabacco?

GERARDO Sigaretta.

ALMA Leggera? Normale?

GERARDO Normale, grazie.

Alma gli passa una sigaretta che Gerardo prende ma non fuma subito. Si guarda invece attorno, dove si è installata la produzione del film.

LO STUDIO CINEMATOGRAFICO

Gerardo si aggira un poco fra le scene e le attrezzature. Poi, indirizzando un silenzioso cenno a Rudy - che gli si è avvicinato - domanda:

GERARDO Perché non riscaldate? Siete di nuovo senza corrente o che?

RUDY Dovresti farci un piacere.

GERARDO Che tipo di piacere?

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RUDY Un piacere a Tiberio. Fuoco?

GERARDO Grazie, la fumo dopo.

FALEGNAMERIA DELLO STUDIO

Tiberio è impegnato a uno dei quadri elettrici. Rudy e Gerardo, che lo hanno raggiunto, si fermano e guardano.

STACCO SU: IL QUADRO ELETTRICO

Accanto a loro, un quadro è interamente smontato, ma ancora collegato alla corrente.

GERARDO (V.O.) Dell'allacciamento alla falegnameria avete notizie?

RITORNO SU:

Tiberio va senza alcun entusiasmo verso il quadro smontato, lo riavvia come può e immediatamente i proiettori si riaccendono. Gerardo e Rudy alzano lo sguardo davanti a sé. Un po' nervoso, Gerardo si accende la sua sigaretta.

RUDY Solo Tiberio capisce meglio di me il carico di corrente.

Rudy punta il dito in direzione del set illuminato.

RUDY Mille… duemila… ottocento…

Adesso anche Tiberio guarda, e su questa conta dei watt - Rudy col dito puntato e Gerardo e Tiberio che guardano FUORI CAMPO - si sente una MUSICA TRISTE.

STUDIO CINEMATOGRAFICO

La musica triste continua sulla SOGGETTIVA di Rudy che, col dito puntato verso il teatro di posa, fa la conta dei proiettori accesi.

RUDY (V.O.) … duemila… mille… cinquecento…

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Alle pareti, tra un proiettore e l'altro, infinite fotografie di località, grandi lavagne, un lungo piano di produzione pieno di correzioni a penna.

RUDY (V.O.) … cinquemila… mille… duemila…

Su cavalletti, oggetti disparatissimi, copioni, cartelle, alcuni costumi, rotoli di disegni, ecc.

RUDY (V.O.) … duemila… mille… quattromila…

La conta viene scavalcata dal CRESCENDO MUSICALE, che ci riporta sulla SEGUENTE SCENA del loro film:

7. SCENA DEL FILM: INT. SALETTA DEI TATUAGGI - NOTTE

La scena che segue è il tableau vivant di un disegno di André François intitolato "Chez le tatoueur" e che ora vediamo nella sua ricostruzione ambientale1. Esso descrive una saletta piuttosto squallida composta da un grande specchio sulla parete azzurra, un lampadario giallo e un'entrata coperta da una tendina araba. In mezzo alla saletta, davanti allo specchio, siede un marinaio a torso nudo. Già dalla luce e dalla scenografia, è chiaro che questa è una scena del film di Paolo, pur non intuendo subito che il marinaio è un personaggio. Esso è interpretato dall'attore SILVANO, che qui vediamo per la prima volta: un ragazzo sui trent'anni, robusto, dai tratti duri, silenzioso, con piccoli occhi penetranti e buoni. Stacco su una serie di proiettori che illuminano il set: sotto questa luce, la sensazione è quella di un uomo che appare così solo, così disperato…

DISSOLVENZA SU:

8. INT. CAMERINI DELLO STUDIO - NOTTE

Alma e Silvano si truccano. Ora siamo DIETRO LE QUINTE. Rosanna ha in mano la parrucca di Alma, che sta sistemando con le dita. Davanti a un grande specchio e vestita da mezza sera, Alma - che vediamo per la prima volta in volto coi suoi veri capelli - sta dandosi gli ultimi ritocchi al trucco.

1) Vedi l'illustrazione n°1 nelle note in fondo alla sceneggiatura.

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ALMA Stiamo facendo la nostra bevuta. E la stiamo facendo bene. Tremendamente bene. Dite quello che volete.

ROSANNA Lo pensate seriamente? Hm?

ALMA Penso che sia un capolavoro di bevuta.

Alma si guarda con estrema attenzione di fronte e di tre quarti; alza e sposta una ciocca di capelli.

ALMA Quando si parla di un uomo che ti fa stare bene, io non l'abbandono mai. No, Silvano?

SILVANO Ti ringrazio.

ALMA Specialmente se a farmi stare così è il giovane lupo di mare.

Silvano alza il bicchiere.

SILVANO E io ti ringrazio.

Rosanna si porta davanti allo specchio e finisce di sistemare la parrucca in testa ad Alma.

ROSANNA Vi ho visto, stanotte. Avete ballato tutto il tempo.

Alma si ripassa ancora il pettine e si dà un'ultima occhiata di tre quarti.

ALMA Silvano era così sbronzo che avrebbe ballato per delle ore.

(a Silvano) Hm?

Silvano cerca di ricordare. Le due donne si guardano un momento e già ognuno riesce a indovinare quello che l'altra pensa.

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ALMA Silvano, il ballerino.

ROSANNA Oh sì, Silvano dai piedi d'oro… Ballava, eccome.

(a Silvano) A cosa pensavi, almeno?

SILVANO Pensavo alla stanza… che ondeggiava e mi cadeva addosso…

Le due si guardano serie, poi sorridono ancora; non capiscono se Silvano le prende in giro o dice sul serio.

ALMA (ironica)

Mica è facile dirle, queste cose.

SILVANO (serio)

Una volta mia figlia disse che se avessi ballato tutta la vita… dimenticando ogni problema… qualsiasi donna si sarebbe innamorata di me.

ROSANNA Accidenti, se è cosí devo solo chiedertelo.

SILVANO (a Rosanna)

Io dico che se dovessi… ho quasi paura di dirlo… ma se penso a come ti premeresti contro di me e a come muoveresti quelle gambe… e non importa se non sai ballare… tu saresti di sicuro la donna delle mie serate…

ALMA (a Rosanna)

Bè, che te ne pare?

ROSANNA Alla salute! Se manca poco alla fine delle riprese, stasera sono disposta ad aspettarti.

SILVANO Sicura?

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ROSANNA Sai quel che si può capire ballando?

(Ad Alma) Diglielo tu, Alma. Se non ballo con lui, con chi?

Alma fa l'occhiolino a Silvano tenendo nei suoi confronti uno sguardo di viva simpatia.

9. INT. SET: SALETTA DEI TATUAGGI - NOTTE

Siamo di nuovo sul set che riproduce il disegno di André François. Seduto su una sedia da set, l'attore Sergio, con indosso il suo abito di scena, sta aspettando qualcuno. Arriva Paolo, che prende subito uno sgabello e gli siede accanto. Il regista gli guarda l'abito: un cappotto e dei pantaloni a righe. Pure Sergio si guarda il proprio costume.

SERGIO Adesso sono un personaggio di André François.

PAOLO Ti sta molto bene.

SERGIO Lo sai che è dai suoi disegni che ho capito come si fa il cosidetto ‘tratto scivoloso'? Una persona normale come te e me non ci riesce subito… con tutte quelle linee…

(traccia pennellate in aria col pollice)

… che fanno così… e poi così… piff, paff…

DETTAGLIO: DISEGNO DI ANDRÉ FRANÇOIS "CHEZ LE TATOUEUR"

Appare il disegno vero e proprio di Andrè François ("Chez le tatoueur"2) che qui vediamo a tutto schermo: l'uomo seduto ha il torace coperto da un enorme tatuaggio, il quale invece mancava - nel tableau vivant visto in precedenza - sul corpo di Silvano. Il tatuaggio raffigura una donna che si stringe al torace dell'uomo.

2) Vedi l'illustrazione n°2 nelle note in fondo alla sceneggiatura.

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L'uomo ritratto in piedi è il tatuatore, con cappotto e pantaloni a righe… e il costume che indossa Sergio è esattamente quello. Intanto FUORI CAMPO continua il loro dialogo.

PAOLO (V.O.) Hai conosciuto François quando eri a Bucarest, vero?

SERGIO (V.O.) Sì.

PAOLO (V.O.) Senti, e i primi anni appena finiti gli studi? Li hai passati dove?

SERGIO (V.O.) All'inizio, non te l'ho mai raccontato, ero da Poliakoff…

TORNA SU: SALETTA DEI TATUAGGI

SERGIO E poi c'era quell'altro teatro… Non mi ricordo più come si chiamava… E comunque ero soprattutto da Poliakoff.

PAOLO Vuoi… Prendi un bicchiere di vino?

SERGIO Vino vino. Sì, va bene.

PAOLO Raccontami ancora di quando eri a Bucarest.

Paolo si piega verso il tavolino davanti e avvicina a Sergio la bottiglia.

SERGIO A Bucarest ancora non lavoravo per il teatro. Portavo una canottiera piena di buchi e un paio di pantaloncini tenuti su con un pezzo di spago. Alla bella età di sedici anni, mi guadagnavo la vita per strada. Suonavo tanti strumenti contemporaneamente.

(CONTINUA)

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SERGIO (SEGUE) Sulla pancia avevo piazzato un cartello: 'Darò mille corone a chi saprà fare come me'.

Sergio prende la bottiglia e si riempie il suo bicchiere.

SERGIO A volte, qualcuno ci provava. Allora io gli passavo l'armamentario e mi divertivo un mondo a vederlo arrabattarsi tanto per niente.

Sergio beve.

SERGIO Poi una sera, forse perché avevo bevuto un bicchiere di troppo… o ero un po' giù di giri… beh, non ce la feci più a barcamenarmi con tutta quella robaccia e, afferrato un martello, mi son messo a menar colpi all'impazzata fino a ridurre tutto in briciole.

Paolo e Sergio sono assorti in questi pensieri, quando d'un tratto va via la luce.

SALETTA DEI TATUAGGI NEL BUIO

Sergio e Paolo rimangono al buio.

SERGIO (V.O.) (cambiando tono)

Stanotte, Paolo, ho cercato di ricordare un sogno.

PAOLO (V.O.) Sì?

SERGIO (V.O.) Sì…

(tace, riprende) Ma ho fallito. Stavo camminando in un mercatino e la mia mano… credevo di averla libera, invece mi accorsi che teneva quella di qualcuno. Guardai ed era la mano di un bambino. Poi mi sono svegliato e al mio risveglio c'era questa musica alla radio…

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Sergio comincia a canticchiarla.

SERGIO (V.O.) "Mio cuore, tu stai soffrendo… cosa posso fare per teee?…"3

PAOLO (V.O.) Rita Pavone! Ah, una delle mie cantanti preferite.

SERGIO (V.O.) Ho subito pensato che il bambino del sogno potevi essere tu.

PAOLO (V.O.) (contento)

Io?… davvero? E com'ero?

SERGIO (V.O.) Oh, eri un bambino rotondo. Bello rotondo… Ricordo che mi davi qualcosa e io vidi che era una fotografia. All'inizio avevi guardato la mano anche tu perché credevi di averla libera. E invece ti accorgevi che tenevi una fotografia. E allora me la dai. Era la foto di un capitano… in piedi su una spiaggia… Dicevi che l'avevi scattata tu. Di passaggio. Poi, però… quando sei tornato indietro, qualche ora dopo, facendo lo stesso percorso, il capitano era già morto. Così dicevi nel sogno. Svanito in un batter d'occhio: un cadavere buttato sulla sabbia dalle onde.

In quel momento ritorna la luce sul set.

SALETTA DEI TATUAGGI ILLUMINATA

Si vede che Sergio sta tenendo la mano di Paolo. Naturalmente Paolo glielo ha lasciato fare. C'è una breve pausa di silenzio.

SERGIO Lo sai che non mi ci abituo ancora all'idea del buio?

3)'Cuore' di Rita Pavone (1963).

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Paolo emette un sospiro.

PAOLO Penso che ne abbiamo tutti abbastanza di questo maledetto impianto.

DISSOVENZA SU:

10. INT. SET: SALETTA DEI TATUAGGI - NOTTE

L'atmosfera del set è ora diversa, perché la troupe sta girando. Appare un ciak su cui è scritto "Sala Tatuaggi". Il ciak viene subito battuto, si ritira e ci mostra tutta la saletta dei tatuaggi.

SCENA DEL FILM:

Si tratta ancora della riproduzione vivente del disegno di Andrè Francois: oltre all'attore Silvano, ora vediamo pure Sergio, che qui interpreta il personaggio del tatuatore.

DIETRO LE QUINTE

Rosanna e Paolo osservano la scena che la troupe sta filmando. Dietro di loro, l'attrice Alma cammina per il set, ripassando la sua parte sottovoce. Indossa il suo costume.

SCENA DEL FILM:

Sergio, che qui fa il tatuatore, sta disegnando il tatuaggio così come lo si è visto nell'illustrazione originale di Franços: lo sta finendo là dove…

DETTAGLIO: IL TATUAGGIO

… le mani di una donna si stringono sulla schiena di Silvano.

RITORNO SULLA SCENA

Sergio usa il pennello gesticolando con la mano proprio come quando nel dialogo con Paolo diceva: "Quelle sue linee… che fanno così… e poi così…" Sergio adesso mette via i pennelli.

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Silvano afferra la camicia e comincia ad abbottonaserla. Sergio allora lascia il set e si avvia a passo lento dietro le quinte.

DIETRO LE QUINTE

Sergio cammina senza scomporsi, come se fosse ancora nel personaggio. Una musica accompagna questa immagine. Noi lasciamo con lui il set per seguirlo in tutto il suo percorso, che Sergio fa senza fretta, quasi a significare che nessuno ha più bisogno della sua interpretazione.

ATELIER DI SERGIO

Sergio raggiunge quindi il suo piccolo atelier e si sfila le scarpe coi piedi, dopodichè le fa scivolare sotto una panca composta da un asse e due cavalletti… e su quella vi si sdraia supino.

DISSOLVENZA SU:

SCENA DEL FILM:

La saletta dei tatuaggi. Silvano, il marinaio, prende una sigaretta dal pacchetto, si alza, si solleva con attenzione dallo sgabello e va a sedersi sull'unica poltrona sgangherata vicino allo specchio. Su un tavolino è accesa una lampada schermata, che produce sul suo volto una luce calda e incerta con molte ombre e una profonda oscurità giallastra. Silvano si accende la sigaretta.

DIETRO LE QUINTE

Mentre la troupe filma Silvano (qui FUORI SCENA), seduto in un angolo c'è Paolo, la giacca buttata su una sedia, non tanto concentrato sulla ripresa; sta infatti meditando su una delle foto che aveva prelevato dal baule insieme a Rosanna.

DETTAGLIO: LA FOTO

Esso raffigura un uomo sulla spiaggia in divisa di CAPITANO: la stessa foto di cui parlava Sergio nel sogno. Il capitano nella foto ride disinvolto e felice verso l'obiettivo.

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DIETRO LE QUINTE

Un'improvvisa sensazione di fatica ha intanto indotto Gerardo a fermarsi su una poltroncina vicina. Sul set il silenzio è profondo. Gerardo appoggia su un fianco le stampelle e tira su con cautela le gambe che sono diventate piuttosto deboli. Chiude strettamente gli occhi per respingere la stanchezza; quando li riapre, davanti a lui c'è la troupe che osserva la scena di Silvano con sguardo attento.

SCENA DEL FILM:

C'è Silvano seduto sulla poltrona. Fuma la sigaretta. È serio e riflessivo. Si sente il respiro lento e stanco di Silvano. I capelli che ha sulla fronte sono umidi di sudore…

DIETRO LE QUINTE

… e poi c'è tutta la troupe, tra cui lo stesso Gerardo, che osserva la scena, così da risultare che un gruppo di uomini osservano un uomo fumare.

DISSOLVENZA SU:

11. SCENA DEL FILM: INT. CUCCETTA DI ALMA - NOTTE

Sono in corso le riprese del film: la lampada sullo scrittoio emana nella cuccetta una luce fievole. Seduta per terra, Alma sta interpretando il proprio ruolo e nella sua recitazione c'è qualcosa di intenso: vediamo che sta raccogliendo le sue cose in un baule (lo stesso in cui guardava Paolo) con una calma ostinata, strana, come navigando in un torpore abbandonato e carico di mistero. Alma sposta e quasi nasconde nel fondo del baule quegli oggetti, palpabili come presenze fastidiose.

STACCO SU: IL BAULE

Tra gli oggetti in particolare spicca una DIVISA DA MARINARETTO per bambini.

RITORNO SU:

Alma è all'improvviso stanca e con una gran voglia di andare via da lì. Quando Silvano si ferma a pochi passi da lei, Alma è distratta a guardare verso l'atelier di Sergio.

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ATELIER DI SERGIO

Dall'altra parte dello studio, si è aperto lo spiraglio di luce di un proiettore… Fa la sua apparizione Sergio con tutti gli strumenti addosso: è ritornato a fare l'uomo-banda, proprio come nel suo racconto. Sergio comincia a suonare tutti gli strumenti, vagando per gli spazi del teatro di posa e dondolando il suo corpo al ritmo di una musica che non udiamo… Gli stessi strumenti hanno forme irreali… La scena appare rallentata, senza suono, perché chiaramente è un fantasma che vede solo Alma.

RITORNO SU:

Quando si rigira, Alma trova davanti a sé Silvano, che la guarda. Sembra quasi che lui non reciti più, perché interpreta il ruolo di marinaio in modo assai naturale.

ALMA (recita)

Quel signore anziano… vi conoscete bene, vero?

SILVANO Sì.

ALMA È ancora di là?

SILVANO Sì.

Alma butta di nuovo lo sguardo verso l'atelier.

ATELIER DI SERGIO

Vede che Sergio è sdraiato sulla sua panca e sembra che stia dormendo. Sembra anche morto.

ALMA (V.O.) Ma stare qui dentro e… incontrare persone come lui… fa parte del nostro lavoro?…

RITORNO SU:

Silvano osserva la cuccetta: vede che attorno al baule aperto sono radunate diverse cose.

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SILVANO (recita)

Perché me lo chiedi?

Alma è come assorta; dopo qualche attimo va a sedersi sul bordo del lettino.

ALMA (recita)

Se mi porti con lui… a girare il mondo… mi usciranno gli incubi dal cervello?

Silvano le va sedersi accanto. Lei è assorta nel tentativo di spiegare.

ALMA Prima di lasciare il mio lavoro mi portavo sempre un'immagine spaventosa di me… e non ne parlavo con nessuno. Rosanna dice che era per il modo in cui vivevo.

SILVANO Di che immagine parli?

Alma esita a questa domanda; appoggia la testa sul cuscino e guarda le ombre che la lampada forma sul soffitto, ombre dense.

ALMA C'è un manichino di paglia e quattro donne lo fanno saltare su un lenzuolo… e ognivolta mi sembra di essere lì, al suo posto… Dall'alto dei salti vedo la gente che va al lavoro, che esce dai negozi… che fa la sua vita di ogni giorno con piacere… e quella vita per me è terribile. Devo scendere da lì, se voglio stare bene… devo cambiare aria.

L'espressione triste degli occhi di Alma si trasferisce nelle sue parole.

ALMA Sono molto stanca, Silvano. Voglio andare via anch'io. Ed essere coraggiosa come voi.

Silvano la guarda con attenzione. Il suo viso è

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assolutamente calmo.

SILVANO Smettila con questi pensieri. Sono solo pensieri notturni.

Sotto lo sguardo di Silvano le palpebre di Alma si fanno più pesanti.

SILVANO È tardi, sai?…

Alma si sdraia.

ALMA … Voi sì che siete coraggiosi…

SILVANO … ed è molto lungo, Alma. Il viaggio è molto lungo.

Silvano, fissandola negli occhi, le si avvicina e le parla con calma.

SILVANO … Tu adesso… vorresti… poter dormire.

ALMA Come si fa?

SILVANO (a voce bassa)

Chiudi gli occhi…

Alma obbedisce e chiude gli occhi.

SILVANO Ecco, fai come me… Ora non esisti più…

Silvano, sul bordo del lettino, la guarda e non dice più niente. Sul suo volto si legge una strana tranquillità. Alma si è addormentata profondamente. Silvano la guarda attentamente.

DISSOLVENZA IN CHIUSURA.

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DISSOLVENZA IN APERTURA:

12. EST. PAESAGGIO LAGUNARE - ALBA

Sono le prime luci dell'alba. Una piccola barca sta avanzando sopra uno sconfinato paesaggio lagunare avvolto nella foschia e raggiungibile solo dall'acqua. A poppa sulla barca, è seduto Paolo; sta remando a piccoli colpi facendosi più che altro portare dal fiume. Paolo sembra particolarmente conquistato da questa laguna, il cui totale silenzio contrasta con la vastità degli ambienti…

TOTALE SUL PAESAGGIO LAGUNARE

La macchina da presa si allontana da lui, come ad accarezzare con lo sguardo quel luogo sospeso.

RITORNO SU:

La barca di Paolo arriva alla zona della foce del fiume, da cui qualcuno - una voce di bambino - sta chiamando.

DANILO Paolo! Paolo!

Paolo si volta. È una voce lontana.

SET PRESSO IL FIUME

Sul ciglio erboso del fiume, in mezzo a una boscaglia diradata, stanno camminando Rosanna e un bambino di nome DANILO. I due si tengono per mano. Dalla SOGGETTIVA di Paolo, man mano che la barca avanza lungo il fiume vediamo, in forma di lenta CARRELLATA, tutta la troupe nell'aperta campagna paludosa.

SOGGETTIVA DI PAOLO

Rosanna e Danilo, di circa undici anni, camminano cercando di tenere il passo con Paolo. Alma e Silvano, seduti sul ciglio di un canale, stanno parlano fra di loro. Poco più in là, c'è tutta l'attrezzatura da lavoro, depositata attorno a un fuoristrada, accanto a un ombrellone e a delle sedie. In ultimo, Tiberio, Rudy e Gerardo, passeggiano uniti e in silenzio sopra una radura con sterpaglie e rade piante. Vengono subito superati da Danilo, che si è

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separato da Rosanna e sta correndo da Paolo.

13. EST. BOSCAGLIA PRESSO IL SET - ALBA

Gerardo sta guardando il cielo. Lo guarda come qualcosa che gli dà una calma quasi solenne. Sta albeggiando e il paesaggio è anche bello. Poi, bruscamente, s'irrigidisce e con un dito indica all'orizzonte, sotto le morbide frange delle nuvole, un punto nero.

GERARDO Guardate laggiù. Una gru! E siamo solo in febbraio.

S'interrompe, in attesa di un'approvazione che forse c'è, anche se Rudy e Tiberio non vedono che cosa ci sia di così straordinario nell'arrivo di una gru.

GERARDO Quella là è un'oca senese. Quel battito d'ali è tipico della specie. Aspettiamo un minuto, adesso viene la femmina.

I tre aspettano.

STACCO SU: LA BOSCAGLIA

Infatti, dalla massa compatta degli alberi, si stacca un secondo punto nero.

RITORNO SU:

Soddisfatto, Gerardo annuisce col capo. Parte una musica potente ma allegra.

SOGGETTIVA DI GERARDO

Dalla sua SOGGETTIVA vediamo che Gerardo alza il braccio a indicare paesaggio che ha di fronte a sè. È una panoramica lunga. Il sole, assai basso, è un leggero cerchio rosa. Una brezza lieve fa frusciare le foglie degli alberi.

DISSOLVENZA SU:

14. EST. CIGLIO DEL CANALE - ALBA

C'è un piccolo approdo per le barche, da cui uno stretto

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sentiero s'inerpica fino al ciglio che si eleva sul canale. Lì, sta aspettando Danilo. Paolo rema la fragile barchetta e si avvicina rapidamente alla riva.

DANILO È vero che oggi m'insegnerai a volare?

Paolo si toglie velocemente lo zaino senza parlargli. Danilo, che qui tutti chiamano DILO, resta a guardarlo un momento: è un bambino con un viso rotondo e chiaro, capelli lisci e occhi piccoli.

DANILO Mio zio dice che il vero mago qui, tra voi, è Sergio.

PAOLO E lo sa, tuo zio Gerardo, che Sergio era un pirata?

DANILO Io so solo che a un signore che lo ha fatto arrabbiare, Sergio gli ha buttato giù i denti con la forza del pensiero.

Paolo scarica lo zaino sul pontile, poi i remi, poi scende lui stesso dalla barca e la lega al piccolo approdo. Tutti gesti che - nonostante la sua grossa mole - denotano la sua dimestichezza con questo territorio.

PAOLO Bisogna stare molto attenti con la magia.

15. EST. CIGLIO DEL CANALE - MATTINA

Vediamo che Silvano e Alma hanno i loro costumi, ma che sono chiaramente in attesa di cominciare la giornata di riprese. Sono seduti ai margini di una laguna e durante questa SCENA ci danno le spalle. Silvano appoggia la sua borsa sull'erba e tira fuori una bottiglia.

SILVANO Dobbiamo celebrare le nostre partenze.

Silvano versa il vino in un bicchiere, che passa ad Alma. Qui Alma è senza la parrucca di scena.

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ALMA Sicchè domattina riprendi il largo…

SILVANO (versa per sé)

Tu no?

ALMA Sì, anch'io… Ma userò l'auto. Come tutti.

(Brinda) Salute.

SILVANO Salute.

I due bevono. Alma sorride. Silvano invece no. Alma, che lo sta osservando, gli chiede:

ALMA Perché non sorridi mai?

SILVANO Oh… Ho un labbro rovinato.

ALMA Ma quando sei ubriaco, di certo tu ridi. E ridi un sacco.

SILVANO Pensi che riesca a farlo?

ALMA Sarebbe meglio. Sei molto bello quando sorridi.

SILVANO Vuoi sapere una cosa? Lavorare in un film non è serio per niente.

ALMA Ce l'hai fatta, porca miseria, a capirlo!

SILVANO Ve la cavate sempre per un soffio, non credere che non me ne sia accorto.

Di dietro a loro si sente l'ansimare di un cane.

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ALMA E tu invece? Sei sempre un pescatore?

SILVANO (annuisce)

Pescatori una volta, pescatori per sempre.

Con la lunga lingua penzoloni, il cane si avvicina e accosta il muso tra le ginocchia di Silvano. Alma resta a guardare questo ragazzo con una certa considerazione.

ALMA Quanti marinai pensi che ci siano sui mari, in questo momento? Un milione?

Silvano, giocando col cane, scrolla la testa.

ALMA Dieci milioni?

SILVANO Cento milioni.

Silvano alza la manica fino a scoprire la spalla.

SILVANO Tocca qui i miei muscoli.

Alma osserva il suo corpo.

SILVANO Io una volta i pescherecci li conducevo tutti da solo. Di quelli grandi e di quelli piccoli. L'unica cosa che mi possono rimproverare è di essere troppo disciplinato e sgobbone.

Silvano riabbassa la manica.

SILVANO Due mesi fa mio padre ha venduto l'imbarcazione e poi è andato a giocarsi i soldi al casinò di Venezia. Ha perduto tutto in una notte. Così mi sono trasferito da un amico e ho cominciato a riparare il suo peschereccio.

(CONTINUA)

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SILVANO (SEGUE) L'ho rimesso in funzione in un mese.

(Dà dei buffetti al cane)

C'ho preso diecimila euro e mi sono rimesso subito in mare.

DISSOLVENZA SU:

16. EST. IL SET PRESSO LA FOCE DEL FIUME - MATTINA

Lo sguardo di Paolo è fisso su Dilo: entrambi sono sotto l'ombrellone del set, accanto all'attrezzatura da lavoro intorno al fuoristrada.

PAOLO Sto vedendo molte cose…

(gli scruta il volto)

questo e questo… e quest'altro…

Dilo è un po' comico a causa dell'UNIFORME SGUALCITA che ora indossa, una divisa da mezzo marinaio. Ma per niente a disagio.

PAOLO Dammi la mano.

Paolo gli prende la mano. Momento di silenzio in cui Paolo la esamina con una calma che diventa sempre piú strana. Dilo lo guarda incerto.

DANILO Che stai facendo?

PAOLO Mi basta guardare qua, per conoscere una persona.

DANILO Ho capito… cioè, capisco il ragionamento…

PAOLO Questa linea, per esempio, doveva finire lì. E invece continua, fino in fondo… e altro non è che un avvertimento.

DANILO Io non vedo nulla.

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PAOLO (leggendogli la mano)

Accidenti…

DANILO Cosa?

PAOLO Una maledizione.

Paolo indica con l'indice la linea centrale sulla mano.

PAOLO Lo dicevo io, che c'era una maledizione.

DANILO Perché?

PAOLO Ogni fiore che toccherai, appassirà immediatamente.

Danilo ritira immediatamente la mano.

DANILO È una cosa che non voglio sapere!

PAOLO Tu hai ancora paura della morte.

DANILO No!

Una voce, dolce e cattiva insieme, esce dalle labbra di Paolo.

PAOLO Senti, Danilo, mi vuoi bene lo stesso?

Dilo scappa via offeso.

17. EST. BOSCAGLIA PRESSO IL SET - MATTINA

Immediatamente dopo questo dialogo, si vede Dilo che colpisce con un bastone il tronco di un alberello fino a spaccarlo completamente. È un lavoro lungo, che lo stanca, ma lui non smette finchè non riuscirà ad abbattere completamente l'alberello. Dopodichè, come ha finito, Dilo si scosta di qualche passo e resta immobile a guardare l'albero abbattuto,

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volgendo a noi la schiena ansimante.

DISSOLVENZA SU:

18. SCENA DEL FILM: EST. STRADA NELLA LAGUNA - MATTINA

Sono nuovamente in corso le riprese del film. Silvano tiene Alma sulle sue robuste braccia: qui il personaggio di lei - che nel ciak precedente era stato ipnotizzato - sta ancora dormendo. Entrambi indossano gli abiti di scena e sono dentro i propri ruoli. Vediamo Silvano che sta avanzando a piedi verso la laguna. È una CARRELLATA a precedere.

DISSOLVENZA SU:

19. SCENA DEL FILM: EST. BOSCO NELLA PALUDE - MATTINA

Ora Silvano e Alma sono su una piccola barchetta a motore dentro un canale. Alma continua a dormire profondamente sotto la spessa coperta.

DIETRO LE QUINTE

Si vede il carrello, con la macchina da presa, che segue la barchetta correndo sopra un binario allestito lungo il ciglio del canale. Il carrello si muove secondo l'ordine tacito di Paolo. A spingerlo è Tiberio, mentre Rudy è alla macchina. La disposizione della troupe indica che tra di loro ormai si è creata una certa routine. Tutti infatti lavorano con magistrale disinvoltura.

DISSOLVENZA SU:

20. SCENA DEL FILM: EST. BOSCAGLIA SUL MARE - MATTINA

Silvano, col motoscafo, arriva in zone del delta del fiume che nessun turista conosce e in cui non si incontra anima viva. Lo accompagna solo l'ombra del motoscafo, che un pallido sole proietta sull'acqua. Di là dalla costa appare un gruppo di case sul litorale, poi subito di nuovo la pineta.

DISSOLVENZA SU:

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21. SCENA DEL FILM: EST. BANCHINA DEL PORTO - GIORNO

Continuano le riprese: la barca di Silvano rallenta, il motore si spegne. Un giovane marinaio, di circa undici anni, si avvicina sulla banchina nel punto in cui si ferma il motoscafo, proprio di fianco al peschereccio dove Silvano lavora realmente come pescatore. La luce di fonda posizionata sulla prua del peschereccio - che viene tenuta accesa quando si staziona di notte - è ancora luminosa. Silvano scende dal motoscafo. Il personaggio del giovane marinaio, dal viso rotondo e chiaro, è qui interpretato da Dilo: indossa una DIVISA SGUALCITA, piena di macchie. I due si salutano in dialetto, poi Silvano gli consegna la propria borsa a tracolla. Dilo avanza di qualche passo verso la barchetta, dopodiché…

DETTAGLIO: IL VOLTO DI ALMA

Dilo si ferma a contemplare il volto di Alma.

DISSOLVENZA SU:

22. SCENA DEL FILM: INT. CUCCETTA DI SILVANO - GIORNO

Silvano raggiunge la sua cuccetta con Alma tra le braccia: apre la porta con una spinta e si dirige dentro. Un cane compare dal fianco della cuccetta, digrigna i denti e rizza il pelo.

SILVANO (recita)

Sono io, stupido.

Quando sente quella voce, il cane abbassa le orecchie e comincia a dimenare la coda e gli corre incontro. Non abbaia né guaisce e gli si contorce contro.

SILVANO Vai via.

Primo piano del cane.

DISSOLVENZA SU:

23. EST. LOCALE DI FRONTE AL MOLO - GIORNO

Siamo fuori del locale adibito per l'occasione al trucco e alla vestizione. La troupe è in un momento di pausa. Ci sono Rudy, Alma, Tiberio e Gerardo. Siedono tutti intorno a un tavolo rotondo e hanno iniziato a mangiare del pesce che Gerardo

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ha appena messo in mezzo al tavolo. Rosanna li saluta uno dopo l'altro; non sa quello che sta succedendo perché la troupe, mangiando e bevendo, parlotta in modo indistinto. Rosanna sta portando dentro il locale due busti di donna coi costumi di scena. Gerardo, ritto in piedi, guarda gli amici che stanno masticando di gusto, poi fa cadere alcune olive verdi dentro due bicchieri colmi di Gin (lo si capisce dal tipo di bottiglia che è sul tavolo).

GERARDO A Madrid… credo fosse il Plaza… versano acqua gelata ai clienti cirrotici, con l'oliva, sì da spacciarla per Martini cocktail. Il trucco è semplice: basta dire a una persona qualsiasi con il dito puntato sul naso: “questo è il tuo Martini”, che quella persona diventa qualcosa come un cane con la lingua fuori. Non è così, Rudy?

Rudy applaude. È ubriaco.

RUDY Questa è la verità.

(Gli punta il dito sul naso)

La vita spesso funziona proprio cooosì!

GERARDO Buono, ehi.

ALMA Abbiamo bisogno di un brindisi, Gerardo.

GERARDO E da noi invece?…

(Sorride) Bè, da noi…

Gerardo ingentilisce il suo cocktail con la menta.

GERARDO (sottovoce, a Rudy)

Questa adesso tu la offri alla nostra cara amica.

Rudy ubbidisce e offre il bicchiere ad Alma. Interviene Tiberio.

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TIBERIO (ad Alma)

Prima bevi questo…

Tiberio le passa un altro drink.

ALMA Con piacere!

GERARDO Noi invece… dicevo… abbiamo 'Il bastardo': bomba raffinata e ingentilita da una foglia di menta e una di basilico…

ALMA Ok, facciamo un brindisi un po' più serio, stavolta.

Tiberio scorge le lacrime sul volto di Gerardo.

TIBERIO Che fai, piangi?

Gerardo si asciuga gli occhi e leva il bicchiere come per invitare a un brindisi.

GERARDO Adesso mi fate il piacere di alzarvi e… sssh!… basta scherzare, ora.

(Serio) Voglio brindare a mio fratello.

Gerardo prende l'ultimo cocktail, vi aggiunge il basilico e lo porge a Tiberio.

GERARDO Non so più perché sono qui… so soltanto che voi tutti sembrate apprezzare il vostro lavoro, il bere e tutto quanto. Alzo il capo su questa tavola e rinnovo il mio impegno.

TIBERIO Impegno?

GERARDO Sì, il mio impegno! Addio preoccupazioni e vecchi rimorsi.

Dopodichè alza di nuovo il proprio bicchiere dicendo, come per caso.

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GERARDO "Quando ti senti solo e sei solo ed è quasi mezzanotte e non sai cosa fare…"

"… allora bevi", sembra voler concludere. E difatti Gerardo beve tutto d'un fiato.

24. INT. LOCALE DI FRONTE AL MOLO - GIORNO

Il brindisi viene visto attraverso gli occhi di Rosanna dall'interno del locale, attraverso le finestre, facendola così diventare una SCENA MUTA: vediamo perciò il gruppo in piedi attorno al tavolo che regge alto i calici.

25. EST. LOCALE DI FRONTE AL MOLO - GIORNO

Quando si ritorna fuori, insieme a loro, l'atmosfera sembra essere tornata quella di inizio. Sono tutti seduti. Tiberio, che ha appena finito di bere dal suo bicchiere, sta dicendo:

TIBERIO Io mi ricordo che durante le riprese dell'ultimo film, un giorno ero molto infelice e guardavo quel che succedeva intorno a me. Ricordo che pioveva a dirotto e ci domandavamo che avremmo fatto; non potevamo continuare a girare, con un tempo del genere. Avevamo lavorato con impegno e nonostante la fatica, fare il film era stato facile. Però, ricordo, quel giorno eravamo oppressi tutti dalla stanchezza. Avevamo paura di non imparare più niente. Abbiamo coperto le attrezzature, abbiamo aspettato un po' sotto il portico di una chiesa e poi siamo rientrati in albergo. Pensai: che strano, non siamo più eccitati. Il regista continuava a lavorare, ma per noi era solo una persona con la quale non avevamo più niente a che fare.

(CONTINUA)

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TIBERIO (SEGUE) Dopo, durante la cena, ho chiesto al capo macchinista se sapeva perché fossimo tutti così stranamente silenziosi. Ci ha pensato su, mi ha guardato e ha detto che era la solitudine. Era questo che voleva dirmi: la solitudine di chi passa troppo tempo sul set…

Stacco sul PRIMO PIANO di Tiberio.

DISSOLVENZA SU:

26. EST. PESCHERECCIO - GIORNO

Paolo sta camminando da solo nel peschereccio, senza fare rumore. Il pavimento è coperto da un intrico di cavi elettrici e lungo il corridoio esterno ci sono alcuni riflettori spenti. Agli oblò sono appese le gelatine che servono ad abbassare la luce.

PRUA DEL PESCHERECCIO

Quando arriva sulla prua dell'imbarcazione, Paolo si trova di fronte a Dilo che sta pescando. Fa brutto tempo e Dilo è tutto imbacuccato; indossa una sciarpa di lana che gli copre il collo e buona parte della faccia. I due si fissano un momento. Poi, vedendo che la punta della canna s'agita, Dilo la frusta in aria così forte che a momenti la canna gli casca di mano. Paolo segue di nuovo i cavi della corrente attraverso il corridoio interno, finché…

CABINA DI GUIDA

… non raggiunge Rudy alla cabina di guida.

PAOLO Rudy, sono io.

Aperta la porticina, Paolo va incontro a Rudy, che sta controllando la luce seguendo lo spostamento di un proiettore.

PAOLO Come sta andando?

Rudy ha una faccia poco sobria, ma sembra avere la

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situazione in pugno.

BANCHINA DEL PORTO

Sulla banchina di sotto, in mezzo al frullare di alcuni gabbiani del porto, Tiberio sta orientando il proiettore dentro il peschereccio. Lo orienta in modo da poter creare…

CABINA DI GUIDA

… un sottile controluce attraverso i vetri della cabina di comando. Rudy, assai serio, si rivolge a Paolo.

RUDY Allora, Paolo.

PAOLO Hm?

RUDY Nel film qualcuno muore, cose così, hm?

PAOLO Sì, qualcosa del genere.

RUDY Uhm…

Rudy annuisce e si dirige lento verso la poppa.

PONTE DI COMANDO

Rudy si appoggia alla sponda del ponte di comando. Con un cenno, ordina a Tiberio di spegnere il proiettore.

RUDY È una questione seria.

PAOLO Sì.

Rudy gli offre una sigaretta. Paolo la prende e gli si appoggia accanto.

RUDY E chi stiamo seppellendo questa volta?

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PAOLO Stiamo seppellendo il capitano di questa barca…

Paolo si accende un'attimo la sigaretta.

PAOLO … nonché fratello di Gerardo. Nonché padre di Danilo.

Rudy ci pensa un momento su.

PRUA DEL PESCHERECCIO

Dilo intanto è ancora sulla prua, che ha posato la canna sul trespolo e si è sporto a fissare qualcosa nell'acqua. Sembra inseguire con lo sguardo un pesce che evidentemente gli sfugge…

RUDY (V.O.) Allora è come pensavo io.

PAOLO (V.O.) Che cosa?

PONTE DI COMANDO

Rudy guarda Paolo.

RUDY Il dramma stavolta è sul set. Non è nel film.

I due tornano a guardare il porto.

BANCHINA DEL PORTO

Oltre a Tiberio, non c'è nessun altro. Evidentemente Tiberio cerca di far passare il tempo in una routine che il clima e la circostanza rende particolarmente triste: raccogliere i cavi di corrente, chiudere gli stativi, smontare i riflessi…

RUDY (V.O.) Sai una cosa, Paolo? Stavo pensando che potremmo fare le riprese a spalla, questa volta.

PAOLO (V.O.) Sì, va bene.

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RUDY (V.O.) Dirò a Tiberio di accendere i proiettori fra un'ora.

PONTE DI COMANDO

Paolo osserva l'allestimento tecnico delle luci.

PAOLO Hai la luce che volevi?

Rudy annuisce indicando lento dietro di sé.

RUDY Un proiettore là… uno lì…

Indica a braccio alzato.

RUDY … e il cielo tutto… e poi le nuvole… là…

Indica sopra di sè, con Paolo che ascolta garbatamente. D'un tratto, Rudy barcolla.

RUDY Tienimi stretta la mano, ragazzo, che mi sento le gambe molli.

Stacco su Rudy che cerca la mano di Paolo.

27. INT. LOCALE DI FRONTE AL MOLO - GIORNO

È passato del tempo. Gerardo è solo nella sala del locale. Guarda tutto attentamente: spiccano subito quattro busti femminili coi costumi di scena; un angolo della sala è stato invece riservato al trucco. Nella cornice dello specchio da trucco, che ha le luci accese, Gerardo vi scopre una foto. Va a controllare.

DETTAGLIO: LA FOTO

Si tratta di un capitano sulla spiaggia: la stessa foto che Paolo esaminava in una SCENA PRECEDENTE.

RITORNO SU GERARDO

Nella testa di Gerardo si sta di certo muovendo qualcosa, in quanto l'uomo ritratto è probabilmente suo fratello, nonché padre di Danilo, eppure il volto non sembra

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tradire alcuna emozione. Mentre osserva ancora la foto, d'un tratto però avverte qualcosa di strano poco davanti a sè. Alza lo sguardo. Ecco: Gerardo si vede riflesso nello specchio con le sue stampelle addosso. Si guarda fissamente nello specchio e non sa più cosa deve fare. In quel momento nel vano d'ingresso compare Rosanna. Lui, che la vede, si stacca da lì per andare a sedersi sul divano. Domanda:

GERARDO A che ora cominciate?

ROSANNA Aspettiamo il sole, il che comporta un certo numero di problemi tecnici…

GERARDO Ma ci sono tante cose che potreste girare.

ROSANNA E se comincia a piovere? No, sarebbe un guaio…

GERARDO Se comincia a piovere mando la guardia marina al lido. Incarico il sagrestano di esporre l'angelo della bonaccia anziché quello della mareggiata.

ROSANNA (che non ci crede)

Sì?

GERARDO Potete stare tranquilli.

ROSANNA Se poi la pioggia non smette?

GERARDO (sbrigativo)

Se poi la pioggia non smette, significa che il prete ha sbagliato angelo.

ROSANNA Mica pioveva, però, il mese scorso…

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GERARDO Cioè?

ROSANNA Lo voglio sapere.

GERARDO Cosa vuoi sapere? Vuoi sapere perché non sono venuto, hm? È così?

Rosanna lo fissa contrariata.

GERARDO Bè, non lo so.

ROSANNA Non mi prendere in giro, Gerardo. Sai cosa sei ora - pioggia a parte e tutto il resto?

GERARDO Cosa sono?

Rosanna guarda le sue stampelle.

ROSANNA Ti viene in mente qualcos'altro?

Gerardo è indispettito, perché si accorge cosa sta guardando Rosanna.

ROSANNA (ride)

Uno storpio con le stampelle, pensa che personaggio!

GERARDO L'eleganza non rientra nel tuo carattere, vero, tesoro?

ROSANNA Com'è che tutt'a un tratto sei sparito? Paolo vuole che ci sia una parte per te, nel film.

(Più seria) Non credi di aver riflettuto abbastanza, sul tuo incidente?

GERARDO Riflettuto… riflettere… Sai bene cosa penso. E poi cosa c'entra il film con me?

(CONTINUA)

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GERARDO (SEGUE) (con tono diverso)

Vieni qua, avanti.

ROSANNA Hm?

GERARDO Non dire più niente, adesso. Te lo fai un pastis, se te lo offro?

Gerardo si siede in modo tale che lui la possa guardare direttamente negli occhi.

GERARDO Sei così bella, non lo si dimentica mai.

ROSANNA Eh, lo credo: sei ubriaco. Cosa stai bevendo? Un Ricard?

GERARDO Dài, siediti.

Rosanna si siede. I due si guardano.

GERARDO Cos'è che ti piace tanto di me? Una volta dicevi questa faccia. Questa faccia senza gloria.

ROSANNA (che lo guarda negli occhi)

Io non ho ancora capito cos'è che è cambiato.

GERARDO È cambiato che qui dentro…

(indica la testa) … è stato spianato tutto, spazzato via, capisci? Lo sai che mi adatto a tutto… E comunque non mi si può sempre portare con voi.

ROSANNA Come si sta comportando Danilo?

GERARDO Adesso che vive da me, mi sembra, meglio. Come mai questa cosa del film? Che gli frega a Paolo di uno che fa fatica a camminare?

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ROSANNA (alza le spalle)

Che vuoi sentirti dire? Ci sono quelli che si prendono le donne, gli amici, la vita degli altri e poi… semplicemente… ringraziano. Paolo è così. Lo capisci, vero? Non hai più nessuna ambizione, tu?

Gerardo non parla.

ROSANNA Allora?

GERARDO Allora che?

Rosanna lo guarda.

ROSANNA Hm?

Gerardo la guarda.

GERARDO Io quello che capisco è che quando ti guardo penso al fuoco.

ROSANNA (ironica)

Oh!

Gerardo in realtà l'ha detto con molto affetto. Rosanna sorride a sua volta, è imbarazzata.

ROSANNA Se ispiro una cosa del genere, c'è da aver paura!…

GERARDO Tu hai ancora un paio di bevute con me.

ROSANNA Nossignore. Proprio no.

GERARDO Ci sono un sacco di donne che cercano uomini come me. Mio fratello lo faceva capire bene e tu lo sai. Uomini come me occupano il centro della scena.

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ROSANNA Tuo fratello l'hanno amato in molti.

GERARDO Mio fratello era sempre innamorato. Amava il mondo. Nella mia famiglia facevamo tutto con entusiasmo. Muorivamo, con entusiasmo.

28. EST. PRUA DEL PESCHERECCIO - GIORNO

Paolo, comodo sulla propria sedia, è rimasto sulla prua insieme a Dilo. Dilo è tutto concentrato nella pesca. Paolo invece, perso anche lui nella lettura del copione, ognitanto osserva Dilo in silenzio.

PAOLO Sei ancora arrabbiato?

Dilo, che è concentrato sulla pesca, non gli risponde.

PAOLO Cos'è stato, secondo te?

DANILO Niente, perché?

PAOLO Hai avuto paura, però.

Dilo non gli risponde.

PAOLO Dillo, che hai avuto paura.

(Dilo non risponde) Allora? Non me lo dici?

DANILO (risentito)

Hai detto che non posso più toccare i fiori.

PAOLO Ma poteva andarti peggio.

DANILO Assolutamente no.

Paolo lo osserva un attimo in silenzio, poi riprende a parlargli con un tono diverso.

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PAOLO Sai che il mese scorso avevo preparato con Sergio un viaggio per le Filippine e ho dovuto rinunciarvi? E sai perchè? Perché prima che partissi, un mago aveva passato il pomeriggio a leggermi la mano. C'era scritto che dovevo morire su un mare lontano.

DANILO Se c'ero io, quel pomeriggio, ti ci mandavo lo stesso.

Paolo, che ora non gli bada più, si sofferma a guardare il mare lontano di fronte a sé, in silenzio.

PAOLO (tra sè)

Leggere le mani è sempre una trappola. La mia stella me lo diceva, che c'era il pericolo…

STACCO SU: IL PORTO

Un paio di gabbiani volano bassi sul mare. Sotto, l'acqua arriva quasi sulla banchina, strisciando su un molo deserto e semidistrutto.

PAOLO (V.O.) E pensare che Sergio ci ha girato un film bellissimo, nelle Filippine…

RITORNO SU: LA PRUA

Paolo guarda tutto ciò con un po' di malinconia. Poi si rivolta a guardare Dilo.

PAOLO Fai bene a pescare, perché oggi nessuno ha voglia di lavorare.

DANILO Neanche tu?

PAOLO No, neanche io. Ma, dimmi, è vero che sei molto bravo a giocare con le sfere?

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DANILO Sì.

PAOLO Bè, mi farai vedere, dopo?

DANILO Va bene.

PAOLO Da bambino volevo fare anch'io il giocoliere. Te lo immagini, io un giocoliere?

Adesso pure Dilo sembra avere altri pensieri per la testa… Dilo, più che ascoltare Paolo, solleva il braccio davanti a sé e si osserva in modo curioso il palmo della mano. Dopodichè, preso come da un'idea inaspettata, si alza veloce dallo sgabello e corre via di lì, lasciando la canna da pesca incostudita. Paolo ha un attimo di sorpresa, e quasi inconsapevole curiosità.

MOLO

Dilo sta camminando spedito lungo il molo guardandosi il palmo della mano diritto davanti a sè.

PRUA DEL PESCHERECCIO

In quel momento, un pesce abbocca all'amo e la canna di Dilo si piega. Paolo l'afferra giusto in tempo. Nota che la canna sta tirando, ma che il pesce non esce.

SOGGETTIVA DI DANILO

Soggettiva di Dilo, a mano ancora alzata, che sta raggiungendo a passo svelto la statua di Sant'Apollinare…

PRUA

Nel frattempo la canna da pesca ha smesso di tirare. Paolo ha perso il pesce; all'amo è ora agganciato un pezzetto di carta appallotolata.

MOLO

La corsa di Dilo finisce davanti alla statua di

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S'Apollinare, che vediamo dal suo punto di vista.

PRUA

Paolo intanto sta aprendo il foglietto che era all'amo. C'è scritto qualcosa.

MOLO

Dilo immerge la mano nell'acquasantiera sotto la statua, tenendocela per qualche secondo.

DETTAGLIO: FOGLIETTO DI CARTA

Paolo ha alzato in controluce il foglietto e vi legge in stampatello: "L'esca".

PRUA

Stacco su Paolo, a braccio teso, che tiene davanti a sé il foglietto. Tutta questa sequenza è accompagnata da una MUSICA…

MOLO

… che ci riporta su Dilo che toglie la mano dall'acqua benedetta e via che afferra il MAZZO DI GELSOMINI posto lì accanto. Se li porta via con sé, ben stretti nella mano.

DISSOLVENZA SU:

29. INT. LOCALE DI FRONTE AL MOLO - GIORNO

Due bicchieri di cristallo si toccano e tintinnano… Due bocche mandano giù il loro sorso di vino… Sono quelle di Rosanna e di Gerardo. Una sensuale musica, proveniente da una radio, sottolinea l'intimità di questo momento.

SALA BAR

Rosanna e Gerardo stanno bevendo mentre si dondolano allacciati al ritmo di un blues notturno. Sono proprio due amici, adesso. Gerardo sta portando una giacca da capitano di nave. Lei sembra assai disinvolta e si lascia dondolare; lui, anche se è vistosamente ubriaco

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e ognitanto barcolla (non ha le stampelle), continua a stringersi al corpo di Rosanna con eleganza. Tra i due si è stabilita un'atmosfera che ben si adatta alla musica che proviene dalle casse, cosa che però dura finchè Gerardo non vede se stesso riflesso nello specchio dietro il bancone del bar. Si accorge infatti di essere in mutande. Allora scoppia a ridere, quasi incredulo. La risata contagia anche Rosanna e…

INGRESSO

… prosegue sull'arrivo di Dilo, che entra in questo momento per andare a sedersi di filato al trucco. Durante il percorso Dilo rallenta più volte per guardare i due, avvertendo subito questa loro intimità.

ANGOLO DEL TRUCCO

Dilo siede al trucco.

DANILO Dov'è Alma?

ROSANNA Alma?

DANILO Sì.

Dilo comincia a cambiarsi d'abito e si sbottona la camicia come meglio può.

SALA BAR

Gerardo - stando in piedi chinato su un tavolo - si accorge solo ora di Dilo.

GERARDO Sono il capitano della nave.

Dilo gli guarda le gambe nude.

STACCO SU: LE GAMBE DI GERARDO

Sulle sue gambe sono visibili delle cicatrici che vanno dalla caviglia fino alle cosce.

GERARDO (V.O.) Roba grossa, Danilo…

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SALA BAR

Gerardo si osserva la giacca da capitano, ridendo ancora di questa cosa.

GERARDO Molte, molte grazie!

ROSANNA Prima non eri tanto d'accordo.

GERARDO Prima.

(Afferra i pantaloni della divisa)

Ma adesso sono il capitano.

ANGOLO DEL TRUCCO

Interviene Dilo.

DANILO Silvano è il capitano.

Gerardo gli si avvicina allegro.

GERARDO Silvano non mi avrà mai…

Gerardo e Rosanna portano i bicchieri alla bocca e si guardano negli occhi, sorseggiano e deglutiscono assieme.

GERARDO Lo sai, Dilo? Con questa giacca… e con questa gentildonna… io e tuo padre abbiamo passato le serate più belle. Rosanna ricorda ancora tutti i locali.

(A Rosanna) Non è così? Hm?

Rosanna interrompe la goliardica atmosfera con un contegno pratico e si riappropria di un braccio di Gerardo.

SALA BAR

Rosanna conduce Gerardo dall'altro lato della stanza.

ROSANNA Vieni, stiamocene qui tranquilli…

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GERARDO Ti ricordi? Abbiamo sempre creduto che il divertimento stesse dietro l'angolo…

Lei lo mette a sedere su una sedia, mentre lui gli parla con la voce alterata dalle troppe bevute.

GERARDO Credevamo proprio a questo, noi tre: sempre alla nostra portata… E sai una cosa?

ROSANNA Hm?

GERARDO Ce la siamo sempre cavata.

ROSANNA È vero, ce la siamo sempre cavata.

Rosanna allunga le mani a prendere i pantaloni della divisa. A collo teso e un po' sollevato, Gerardo cerca lo sguardo di Rosanna.

ROSANNA (ride)

Prima pensavo proprio che a forza di ridere ti scoppiassero le budella!

GERARDO Eh? Ah sì, sì.

Rosanna gli mette i pantaloni tra le mani e si alza di lì.

ROSANNA Che stai facendo, hm? Che cosa insegnerai a questo ragazzino?

GERARDO Non te ne andare, ti prego.

Rosanna, che coglie in lui un che di bambinesco, lo guarda teneramente.

ROSANNA Aspettami qui, testa dura.

Rosanna si avvia all'angolo del trucco, dove sta Dilo.

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ANGOLO DEL TRUCCO

Dirigendosi verso il bambino, prende con sé il bicchiere di rhum; dopodichè, improvvisamente lucida, Rosanna si lascia andare sulla poltroncina accanto a Danilo e guarda il soffitto del locale. La musica continua a uscire dalle casse ad alto volume. Rosanna si volta a guardare Dilo e rimane a lungo in questa posizione, è serena in volto e si vede che ha voglia di parlare con lui.

ROSANNA Ti piace qui?

DANILO (si guarda intorno)

Sì, mi piace.

ROSANNA No, intendo dire il lavoro con noi. Il nostro film. Gerardo ci ha speso dentro tutti i suoi soldi.

DANILO È vero che finiamo stasera?

Rosanna annuisce dolcemente.

DANILO E poi?

ROSANNA E poi diciamo "goodbye".

Dilo ci pensa attimo.

DANILO Ma come finisce il film?

ROSANNA Oh, bè, questo lo devi chiedere a Paolo.

Dilo è pensieroso. Rosanna lo osserva; si vede proprio che gli vuole bene.

ROSANNA Visto che è l'ultima scena, che dici se la facciamo diventare speciale?

Rosanna appoggia il bicchiere a terra.

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ROSANNA Non ti dispiace, vero?

DANILO No.

Da dietro la poltroncina Rosanna fa spuntare, come per caso, un pacco a portata di mano di Dilo.

DANILO Cos'è?

ROSANNA Apri.

Dilo prende il pacco. Poi si siede al tavolino del trucco per poter vedere dentro; allora Rosanna si rialza, si mette dietro a lui. Dilo tira fuori dal pacco una NUOVA DIVISA da marinaretto che, pieno di curiosità, tiene a lungo tra le mani.

ROSANNA Te lo manda Paolo.

Rosanna gli cinge la vita da dietro.

ROSANNA E quando Paolo manda qualcosa…

STACCO SU: LA MANO DI ROSANNA

Rosanna infila una lettera nella tasca dei suoi pantaloni.

ROSANNA (V.O.) … allora comincia il divertimento.

Si vede ora, nel dettaglio, la lettera.

DISSOLVENZA SU:

30. INT. LOCALE DI FRONTE AL MOLO - GIORNO

È passato del tempo. La musica adesso è cambiata. Le braccia di Gerardo e Rosanna si sono intrecciate di nuovo. I due hanno ripreso a ballare e sono seri e concentrati. Gerardo è ora in divisa completa.

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ANGOLO DEL TRUCCO

Seduto sotto un tavolino, Dilo - con l'abito sottobraccio - sta aprendo la lettera che le ha consegnato Rosanna; sembra immerso nei suoi pensieri e non bada agli altri due… La lettera contiene un messaggio di Paolo:

DANILO (legge tra sè)

"Appena sentirai la sirena del peschereccio, raggiungimi di corsa al molo e farò ciò che è possibile per te. Paolo."

SALA BAR

Il bar è ora illuminato solo dalla luce livida del giorno che entra da fuori. Gerardo e Rosanna ballano lentamente, stretti l'uno all'altra e non vogliono più smettere.

31. EST. MOLO SULLA SPIAGGIA - GIORNO

Grandi nuvole grigie stazionano sopra il faro del molo. Alma - durante questa pausa di lavoro - ha scelto di andare con Silvano sulla spiaggetta in fondo al molo. Si vede lui che, seguito dal suo cane bastardo, si arrampica sugli scogli e si dirige verso il bordo del molo. Ora davanti a Silvano non c'è che il mare. Il cielo è sempre più cupo, ma Silvano è molto tranquillo. Così comincia a spogliarsi completamente, fino alle mutande. Ad un fischio di Silvano, il cane intanto devia verso Alma - che si è diretta sulla spiaggia - quindi si allontana correndo velocissimo. Silvano si tuffa in mare, scompare sott'acqua, risale e comincia a nuotare un crawl perfetto. Alma lo osserva mentre passeggia sul bagnasciuga col cane. Dalla sua posizione vede che Silvano sta nuotando verso il largo, allora gli fa un ampio gesto col braccio. Ma invano. Lei allora immerge le mani nell'acqua, se le porta alla faccia, per rinfrescarsi, e si ferma a guardare il mare in tutta la sua distesa.

IL MARE

Silvano, galleggiando supino, sta osservando il cielo nuvoloso sopra di sé.

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STACCO SU: IL CIELO NUVOLOSO

Lo osserva a lungo…

SPIAGGIA PRESSO IL MOLO

Quando si decide a rientrare, strofinandosi la faccia dall'acqua, Silvano s'accorge che sulla riva Alma non c'è più. Silvano la cerca con gli occhi. Intanto il suo cane, saltando tra i massi degli scogli, si ferma di colpo e comincia a latrare al padrone come se avesse sentito un richiamo, poi si fa distrarre da qualcos'altro e scompare anche lui dall'INQUADRATURA.

DISSOLVENZA SU:

32. INT. LOCALE DI FRONTE AL MOLO - GIORNO

Una musica diversa vaga per il locale. Dilo sta osservando l'ambiente attraverso uno specchietto da trucco, che tiene appoggiato alla guancia. Il lato è quello da ingrandimento, sicchè le immagini sono tutte distorte.

SOGGETTIVA DI DANILO

C'è il riflesso allungato di Gerardo, per esempio, che ride perché non riesce a credere che i pantaloni che gli ha procurato Rosanna gli vadano giusti… … oppure quello deformato di Dilo stesso che gira lo specchietto su di sé e si vede riflesso in un piano ravvicinatissimo…

SALA BAR

Non preoccupandoci di sapere se quello che vediamo sia reale o no, continuamo a passeggiare con Dilo avanti e indietro per il locale. Una conversazione tra Gerardo e Rosanna giunge appena mormorata, rotta ognitanto da risate fresche.

SOGGETTIVA DI DANILO

Regna un'atmosfera sospesa: le immagini distorte, il vocio indistinto e le azioni isolate dei personaggi contribuiscono a questa sensazione: così ora c'è l'immagine storta e tremolante di Rosanna che si lascia rovesciare sul divano e che continua a ridere sotto le avances di Gerardo.

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ROSANNA Oh, oh, ah!…

… e poi ci sono gli oggetti da trucco, i portaceneri pieni di mozziconi, la parrucca di Alma, le foto sulla cornice dello specchio, tra cui quella di suo padre, che qui appare velata e appannata come un lontano ricordo. Gironzola inquieto, Dilo: inquadra l'entrata del locale perché ha sentito qualcuno entrare. Si tratta infatti di Alma la quale, come lo nota, gli passa accanto. Alma, che agli occhi di Dilo adesso è una specie di cavalletta, gli fa una solenne strizzata d'occhi. Poi gli dà le spalle e mentre si dirige rapida al trucco, si toglie l'elastico e comincia a sciogliersi i capelli. Dilo allora ripunta lo specchietto verso l'uscita. Gli occhi sono soprattutto fissati sulla fessura rimasta aperta tra la porta e lo stipite.

DETTAGLIO: FESSURA DELLA PORTA

Nella fessura vediamo il peschereccio al molo del porto.

INGRESSO

È adesso che Danilo finalmente toglie lo specchio dagli occhi. L'esplorazione è terminata: Dilo è fermo davanti all'ingresso del bar e solo ora gli vediamo per intero la NUOVA DIVISA da marinaretto che sta indossando; concentrato com'è sulla porta, si mangia la pellicina delle unghie.

SALA BAR

Intanto la conversazione tra Gerardo e Rosanna li ha sciolti completamente. Rosanna gli sta togliendo le scarpe.

ROSANNA Dammi il piede.

Gerardo si aggrappa ai braccioli della poltrona per lanciare un'occhiata verso Alma.

ROSANNA Hap, aiutami!… Dove vai?

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GERARDO (ad Alma)

E tu, da quant'è che sei seduta là?

ANGOLO DEL TRUCCO

Alma, che si sta struccando, gli fa un lieve cenno della testa senza guardarlo.

ALMA Gerardo, come ti va la salute? Meglio?

GERARDO (V.O.) (sarcastico)

Molto meglio.

ALMA Ah sì?

GERARDO (più serio)

Molto meglio.

Alma lo sbircia attraverso lo specchio.

ALMA Vedo che sei ubriaco.

GERARDO (riflesso nello specchio)

Già.

ALMA Già.

Alma sembra non voler aggiungere altro.

SALA BAR

Quando però Gerardo torna ad adagiarsi sulla poltrona, facilitando il compito a Rosanna che gli sta mettendo le nuove scarpe, Alma interviene di nuovo.

ALMA (V.O.) Fra poco saremo tutti sulla nave.

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GERARDO (infastidito)

Sì, lo so, e sto cominciando a capire anche che significa…

ALMA (V.O.) (incalza)

Stasera mostrerai il volto onesto del tuo personaggio.

GERARDO Ah, lo voglio proprio vedere, il volto onesto del mio personaggio…

Gerardo sospinge via i bicchieri che stanno per terra e afferra le stampelle.

GERARDO E poi che farò stanotte, hm? Sarà un'altra notte insonne? Ditemelo voi.

Le due donne restano a guardarsi un momento senza dir niente.

GERARDO Come dorme un uomo che ha provocato la morte del fratello?

Gerardo fa per alzarsi. Di colpo la mano di Rosanna gli afferra la caviglia, come a ostentare una certa fermezza.

ROSANNA E allora? Che facciamo?

GERARDO Voglio bere.

ROSANNA Ssst!

Lui si lascia cadere sulla poltrona, rovescia la testa all'indietro mentre lei continua a vestirlo. Gerardo è davvero rattristato, ora, e Rosanna lo sa.

ANGOLO DEL TRUCCO

Toccata dalle parole di Gerardo, Alma si accende una sigaretta come per scacciare il disagio. Con un lembo di stoffa che intinge nell'acqua di un bicchiere continua a togliersi il trucco. Nel frattempo scorge sul tavolino la lettera che Paolo ha scritto per Dilo. La legge in un attimo.

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Immobile in mezzo alla stanza, Dilo intanto la sta osservando. Alma, che se ne accorge, alza la testa verso di lui. I loro sguardi si penetrano a vicenda; una strana melodia sta alleggiando nel locale. Alma appoggia la lettera sul tavolino. Dilo le si rivolge quasi sottovoce, sembra tranquillo, è chiaro che non ha udito le parole di Gerardo.

DANILO Ho pensato a una cosa stupenda, Alma.

ALMA Dimmela.

DANILO Non so se dirla.

ALMA Avanti. Dilla.

Col trucco sfumato Alma adesso è ancora più attraente: i capelli scomposti, la sigaretta appesa tra le labbra, le sopracciglia innarcate…

ALMA Per piacere, dilla.

DANILO Ho pensato che stanotte potremmo andare a vedere i fuochi. Io e te soltanto.

Lei resta a guardarlo con aria vagamente maliziosa.

DANILO Ci verrai con me a vedere i fuochi?

Alma abbassa lo sguardo, gli osserva un attimo i pantaloni. Dilo abbassa anche lui lo sguardo. Nota che i suoi pantaloni sono un po' troppo larghi. Dilo riporta di nuovo gli occhi su Alma e di nuovo Alma lo osserva e gli sorride cordiale, un po' ironica.

ALMA Lo vedi come diventi bello con questo costume?

Dietro a Dilo intanto si è avvicinata un'ombra. Quando si volta, si trova Gerardo che lo attende ben ritto sulle stampelle e col viso atteggiato a una sincera bonarietà.

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GERARDO Allora, Danilo, dove eravamo rimasti?

Zio e nipote finalmente si ritrovano faccia a faccia, l'uno di fronte all'altro nelle loro divise. Proprio in quel momento giunge dal molo la SIRENA del peschereccio. È il segnale di Paolo. Dilo sarebbe anche pronto ad andarsene, ma d'un tratto ha la sensazione di fare un torto allo zio.

DANILO Eravamo rimasti al capitano.

GERARDO Ah sì, il capitano e il suo mozzo.

La sirena sta suonando con più forza. Dilo deve proprio affrettarsi.

GERARDO Sei pronto?

Dilo esita, resta lì ancora qualche secondo. Poi si decide e scappa via un po' troppo velocemente.

DETTAGLIO: FESSURA DELLA PORTA

Adesso nella fessura tra la porta e lo stipite vediamo la sua corsa lungo il molo del porto.

RITORNO SU:

Gerardo, che lo segue con lo sguardo, è tornato serio. Un lento CARRELLO unisce la corsa di Dilo al tavolino del trucco in primo piano, sul quale è visibile la lettera di Paolo.

DETTAGLIO: LA LETTERA DI PAOLO

Oltre al messaggio, la lettera contiene pure un disegno in cui è raffigurato un bambino che vola. Il bambino del disegno è Dilo vestito da marinaretto.

33. EST. MOLO - GIORNO

Sul molo Dilo, che ha appena finito la sua corsa, si ferma davanti a Paolo, che lo stava già aspettando. Dilo sta ansimando. Una DOLCE MUSICA al pianoforte

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accompagna questa SCENA.

PAOLO Ciao, Dilo.

DANILO Ciao.

PAOLO Quanti anni hai adesso?

DANILO Undici.

PAOLO Ti credevo già sul peschereccio con gli altri.

DANILO Non ancora.

Paolo ora cerca di parlargli con attenzione.

PAOLO Te l'ha detto, Rosanna, che questa divisa era nella nave di tuo padre?

DANILO No.

PAOLO Pensi spesso a lui?

DANILO Sì.

PAOLO Ma della morte non hai paura, hm?…

Dilo scrolla il capo.

PAOLO Allora se ti do la mano, tu la prendi?

Paolo cerca di cogliere nel suo sguardo l'effetto di queste domande.

DANILO Insegnami a volare.

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PAOLO Ma non s'impara così in quattro e quattr'otto. Occorre un qualche trucco misterioso…

Paolo gli porge la mano.

DANILO Usa il tuo potere.

Paolo riabbassa la mano.

PAOLO Userò i miei trucchi.

DANILO E com'è, allora, che non vedo mai niente?

PAOLO D'accordo. Vieni qua.

Paolo gli porge di nuovo la mano guardandolo come aspettando un consenso. Dilo allora gli prende la mano, che lui stringe delicatamente dicendogli:

PAOLO Girati verso l'acqua, adesso, e allarga le braccia.

Dilo obbedisce e si gira verso il canale del molo. Resta come in attesa. Ma siccome Paolo non dice più niente, Dilo allora allarga le braccia. Dopo un momento di esitazione i suoi piedi cominciano a staccarsi dal suolo come se non stessero compiendo alcun sforzo. Dopo un po' Paolo, che sta conducendo il gioco, gli lascia la mano ed ecco che Dilo riesce a volteggiare da solo. Il trucco non si vede e l'effetto ha un formidabile impatto visivo. Dilo guarda sotto i suoi piedi piú meravigliato che spaventato…

DISSOLVENZA SU:

34. SCENA DEL FILM: INT. CUCCETTA DI SILVANO - GIORNO

Di nuovo una scena del film di Paolo: sullo sfondo si vede una donna che dorme sulla brandina… Forse è Alma, ma non ne siamo sicuri perché l'immagine è in penombra. Dentro un vaso in primo piano, appare invece un mazzo di fiori.

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STACCO SU: VASO DI FIORI

Sono i GELSOMINI che Danilo ha sottratto alla statua di S'Apollinare.

STACCO SU:

35. INT. LOCALE DI FRONTE AL MOLO - GIORNO

Gerardo, ora senza la giacca da capitano, cinge con le mani i fianchi di due busti di donna, offrendoci le spalle. Davanti a lui sta lo specchio del trucco. La MUSICA del locale è ora più vivace. Gerardo si versa un'ultima generosa dose di cocktail 'Bastardo' che trangugia in un amen.

GERARDO Per favore, Alma, portami il 'Bastardo', please.

Gerardo è in vena di manifestare l'esuberanza dei suoi sentimenti in modo gioioso.

GERARDO (chiama)

Alma!… (Ascoltando la musica)

Senti qua, Alma… Ci mettiamo io e te - lo stile di tutti lenti - lo stile stretto.

Gerardo dà una botta a una sedia e barcolla lontano dalla tavola, la giacca tenuta tra le mani, assai stropicciata. Vuole raggiungere Alma, ma si deve appoggiare su un tavolo.

GERARDO … calmo, elegante… Soprattutto intenso.

DETTAGLIO: MANIGLIA DELLA PORTA D'INGRESSO

Proprio in quel momento una mano ENTRA IN SCENA e afferra la maniglia della porta d'ingresso.

RITORNO SU:

La porta viene aperta con lentezza, Silvano appare all'uscio. Sta guardando Rosanna. Rosanna s'accorge di lui quando lo sente entrare nel

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locale. A sua volta anche Gerardo accenna a rialzarsi, avendo notato Silvano alla porta. Silvano cammina senza staccare gli occhi da lei: è appena tornato dal mare e ha i capelli ancora bagnati. Sono istanti carichi di promesse. Rosanna guarda in silenzio Silvano: si accorge di cosa significhi per lui comparire così di fronte a lei; e quando lui si avvicina, è come se le venisse il batticuore.

ROSANNA Cos'hai in mente, ora?

SILVANO Non lo so e non m'importa. A te importa?

ROSANNA No, neanche a me.

(Ci ripensa) O forse sì, m'importa.

SILVANO E quanto?

ROSANNA Non lo so… E a te?

Silvano le cinge la vita e subito l'attira a sé.

SILVANO Adesso ascoltami, Rosanna.

(Con tono da seduttore)

Ti voglio attenta, perché ho intenzione di buttarti a terra e per far questo ho bisogno di averti ben stretta.

Il tono della battuta è così ironico che perfino Rosanna se ne compiace.

ROSANNA E va bene, Silvano.

Subito Rosanna intreccia le mani sulla schiena di lui…

STACCO SU: LE MANI DI ROSANNA

… e per un istante quell'intreccio ricorda proprio il tatuaggio di Silvano.

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RITORNO SULLA SCENA

Rosanna e Silvano cominciano a ballare; sicchè quello che sarebbe potuto essere una cosa impulsiva diventa rapidamente una cosa tra due persone che si conoscono bene. Non c'è nulla di intimo, i due ballano come se avessero già ballato insieme, con abbondante talento e con briosa disinvoltura. Con il bicchiere vuoto in mano, Gerardo, gli occhi ormai accesi dall'alcool, resta incantato a guardare Silvano e Rosanna; avverte subito che si tratta di un accordo tra loro due. Vorrebbe aggiungere qualcosa, ma vedendo Silvano e Rosanna così complici, tiene la bocca chiusa. Alma, invece, di fronte a quel ballo ride come una bambina: ora deve ballare anche lei. Gerardo intanto vaga appoggiandosi ai tavolini. Si sente escluso. Afferra uno strofinaccio per asciugarsi la faccia sudata; vuole bere ma sul tavolo la bottiglia del 'Bastardo' è già vuota. Poi succede questo: fuori suona di nuovo la SIRENA del peschereccio; così almeno ci sembra di udire. Cosa sta succedendo? Gerardo resta in ascolto: sente che l'elica del peschereccio si è MESSA IN MOTO e allora improvvisamente, come se ne avesse le scatole piene, ma in realtà è solo sbronza, Gerardo va dietro gli altoparlanti, afferra il cavo e stacca la spina dal muro. Rosanna e Silvano smettono di ballare, rimanendo così, senza muoversi. La musica adesso affiora solo dalla minuscola cassa della radiolina. Pure Alma è costretta a fermarsi mentre Gerardo, sempre più distratto dai rumori esterni, è già andato al bancone per spegnere la radiolina. Adesso il silenzio è rotto soltanto dal rombo dell'elica dell'imbarcazione… Barcollando per riprendersi le stampelle, Gerardo si avvicina alla finestra, guarda di là dal vetro.

BANCHINA DEL PORTO

In quel momento, sul molo, Paolo sta sganciando dalle boe le cime del peschereccio, mentre Dilo prepara la scaletta sul bordo.

RITORNO SU:

Gerardo si libera velocemente della giacca da divisa, sbattendola sul pavimento, ed ESCE DI SCENA appoggiandosi malamente sulle stampelle. Gli altri lo guardano mentre si precipita fuori. Qualche trambusto (probabilmente i tavoli che Gerardo sposta per passare con le stampelle) e infine una porta

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che si apre e si chiude domina L'AUDIO di quest'ultima INQUADRATURA.

DISSOLVENZA SU:

36. SCENA DEL FILM: INT. PESCHERECCIO - GIORNO

Gerardo sta salendo gli ultimi gradini della scaletta del peschereccio, con molta lentezza. Muovendo faticosamente i suoi passi, si trascina poi lungo il corridoio che porta al ponte.

CABINA DI GUIDA

Ora Gerardo è all'interno della cabina di guida; molla le stampelle, si aggrappa come può al timone dell'imbarcazione, rimasto incostudito, lo aggancia meglio con le mani e si rizza sulla schiena dicendo con aria sicura.

GERARDO Sono io, il capitano.

Dietro di lui appare un uomo. È Silvano.

SILVANO Tu?

Fissando cupamente Gerardo, Silvano tende il braccio davanti a sé e punta il dito contro Gerardo.

SOGGETTIVA DI SILVANO

Silvano avanza col braccio puntato su Gerardo fino a premere il dito contro il suo petto.

RITORNO SU:

Visto che Gerardo non cede, Silvano lo spinge lentamente ma con forza, mentre lui, ancor avvinghiato ai raggi della ruota del timone, nel cadere la fa girare di colpo completamente. Ma Silvano la afferra, la risistema, e spinge via le stampelle di Gerardo.

DIETRO LE QUINTE

Spuntano ora Rosanna e Paolo. Gerardo si muove come una lumaca strisciante verso le proprie stampelle.

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Prima che riesca ad afferrarle, Rosanna si abbassa lentamente sul pavimento e gliele allontana. Di nuovo Gerardo se ne vuole impossessare. Rosanna con gesto quasi implacabile gliele allontana all'ultimo momento e in un certo modo lo guida verso di sè. Gerardo allora alza lo sguardo per dirle qualcosa.

GERARDO (piano)

Io sono il capitano…

Silvano è al timone dell'imbarcazione, con il fanale di via che lampeggia, mentre Rudy lo sta riprendendo con la macchina a spalla. Attorno a lui stanno Paolo, Tiberio, Rosanna e Alma. Si capisce ora che si sta girando una scena e che quella di Gerardo è una parte del copione. Eppure agli occhi di Gerardo i ragazzi ora sembrano imponenti figure ostili. Gerardo si guarda intorno un po' sconcertato.

GERARDO (alla troupe)

Mi state cacciando via…

I tecnici sembrano annuire, ma guardano soltanto Silvano, perché è lui che filmano. Si mettono in semicerchio attorno a lui e quando Silvano dice loro in tono imperioso:

SILVANO Non seccatemi!

I tecnici si ritraggono indietro, come da copione. E anziché riprendere la loro postazione di partenza, si raccolgono e volgono la camera verso Gerardo e lo riprendono. Gerardo volge un'ultima, insperata, occhiata a Rosanna e Paolo. Ma i due, presi dalla scena, non lo ricambiano se non con uno sguardo di impietosa comprensione.

DISSOLVENZA SU:

37. SCENA DEL FILM: INT. CUCCETTA DI SILVANO - GIORNO

La cuccetta di Silvano è buia, illuminata solo parzialmente da uno spiraglio di luce che filtra dalle tende degli oblò. La luce e l'oscurità, in questa stanza, sono nettamente distinte. I rumori dei gabbiani penetrano nella stanza. Alma, che piano piano si è svegliata, si guarda intorno per la cabina.

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STACCO SU: VASO DI FIORI

I GELSOMINI che ha raccolto Dilo stanno accanto a lei.

RITORNO SU:

Lentamente, Alma si alza e si avvicina alla porta. Guarda un attimo attraverso l'apertura.

38. SCENA DEL FILM: EST. PONTE DI COMANDO - DAY

Quando esce la luce del giorno è così forte che l'abbaglia e non le consente di distinguere la linea dell'orizzonte. Le sembra solo di scorgere Silvano sul ponte di comando, ritto sul timone. Intorno a lui, un vasto mare.

CORRIDOIO ESTERNO

Alma viene silenziosamente in avanti e sbircia all'in-terno della cabina accanto alla sua. Trovando socchiusa la porta, poggia la sua mano sulla maniglia e apre cauta.

39. SCENA DEL FILM: INT. CUCCETTA DI DANILO - DAY

La cabina è arredata solo con un lampadario e un flipper. Una radio, posta su una mensola d'angolo, sta trasmettendo "Cuore" di Rita Pavone. Qualcuno, un'ombra, sta giocando al flipper e Alma può sentire il RUMORE delle palline.

DANILO Vieni, entra. Ma non chiudere la porta.

ALMA Dilo?

DANILO Sì… ma non chiudere la porta.

Dilo interrompe il gioco del flipper. Con indosso il suo NUOVO ABITO da marinaretto, adesso i suoi movimenti sono gradevolmente più femminei e la sua voce è chiara, anche se un po' bassa.

DANILO Questa è la tua casa, e anche il mio flipper è tuo.

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Come Alma avanza, l'ombra di Dilo si fa più chiara e distinta. Alma vede che Dilo tiene alcune palline del flipper in mano. Alma però è come rattristata e si ferma. Dilo allora inizia a fare un gioco di prestigio e con eleganti movimenti delle mani fa scomparire e riapparire la pallina del flipper. Alma osserva come Dilo giochi con maestrìa e così sorride come una bambina. Si fa dare la pallina del flipper - che sembrava animata fra le dita di Dilo - e tenta di ripeterne i movimenti. Si rivela mal-destra. Intanto la CANZONE ALLA RADIO riempie la cabina con le sue parole:

RADIO "Mio cuore, tu stai soffrendo… cosa posso fare per teee?…"

Dilo appoggia il flipper per terra.

DANILO Sai una cosa, Ami? Guarda, dovrai imparare anche tu. Sta attenta.

Stacco sul volto di Alma. Dilo le si mette di spalle.

DANILO Quando alzo le braccia è il segnale.

Dilo alza le braccia e lentamente comincia a sollevarsi da terra, volteggiando nell'aria. Un lento CARRELLO, che unisce il volto di Alma a quello di Dilo, ci permette di capire il trucco, che è quello della finta gamba nei pantaloni da marinaretto, il costume regalatogli da Paolo. C'è subito qualcosa di tenero, nella sua esecuzione. Dilo torna nuovamente sul pavimento, abbassa le mani e le lascia cadere sulle cosce. Sicchè per Alma la magia finisce in quel momento. Improvvisamente cala il silenzio nella cabina. Ora l'espressione di contentezza di Dilo si è andata spegnendo. Alma capisce cosa sta pensando Dilo e gli dice:

ALMA Vieni, siediti vicino a me.

Dilo va a sedersi accanto ad Alma.

ALMA Domani ti porto alla vecchia nave. Voglio mostrarti una foto che non hai mai visto.

(CONTINUA)

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ALMA (SEGUE) Nel baule della stiva. Una foto del babbo sulla spiaggia.

Gli occhi di Alma cercano quelli di Dilo.

DANILO È per lui, che sei andata via? Per il babbo?

ALMA Sì.

Alma abbassa un momento lo sguardo. Poi lo rialza su Dilo.

ALMA Come stai adesso che sono tornata?

Dilo è felice di riavere con sé la sorella.

DANILO Oggi, mentre dormivi, Silvano mi ha fatto una magia: mi ha preso le mani… ha voluto che le stendessi su di te… e allora io ho provato due forti sensazioni. Contemporaneamente. Una, che il babbo ti proteggeva… l'altra, che tu sei incinta…

(Fa una pausa) È importante, vero?

Dilo sembra proprio contento; si alza di lì e va di corsa all'oblò.

DANILO Alma.

Alma non risponde. Il suo volto è diverso, ora.

DANILO Alma?

Alma alza gli occhi e lo guarda.

DANILO Ho pensato a una cosa stupenda.

ALMA Dimmela.

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DANILO Non so se dirla.

ALMA Dilla. Avanti.

(Tace. Riprende) Per piacere dilla.

DANILO Stanotte ci saranno i falò, hm?

Alma annuisce.

DANILO Potremmo andare sulla costa.

Dilo sta guardando fuori dell'oblò, verso il cielo (che noi non vediamo).

DANILO Ci verrai con me a vedere i falò?

Alma si avvicina all'oblò e adesso guarda in cielo anche lei. Insieme i due sembrano avere la stessa età, ora. Poco dopo entrambi abbassano lo sguardo, forse verso la costa.

ALMA (sorpresa)

Guarda!

Alma alza il braccio e indica il paesaggio fuori dall'oblò. Stacco su Alma col braccio teso e il dito puntato.

STACCO SU: FONDO NERO

Appare una DIDASCALIA su fondo nero: “E poi le luci apparvero nel pieno della notte.”

DISSOLVENZA SU:

40. INT. STUDIO CINEMATOGRAFICO - GIORNO

Dissolvenza in apertura: nel buio dello studio appaiono le luci di due proiettori accesi. Grande silenzio in sala. L'ambiente appare diverso da come la troupe lo lasciò l'ultima volta. Non ci sono più le quinte scenografiche. Alle pareti sono stati tolti i fogli di lavorazione che servivano alla produzione. Il pavimento non è più coperto dall'intrico di cavi elettrici, e qua e là ci sono soltanto alcuni riflettori spenti, come in uno

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studio cinematografico in via di smontaggio. Non si capisce dove è finita la troupe, né dove si trova l'attrezzatura da ripresa.

STACCO SU: ANGOLO DEL TRUCCO

Lo sguardo della mdp giunge allo specchio da trucco, che ha ancora le luci accese.

DISSOLVENZA SU:

41. INT. FALEGNAMERIA DELLO STUDIO - GIORNO

Nel buio, Rudy è seduto a un tavolo e sorseggia piano il suo vino. Sta bevendo davanti alle sue carte, quando poco più un là comincia a spuntare Tiberio. Rudy non lo vede. Tiberio richiude lo sportello dei uno dei due proiettori e poi raggiunge Rudy. Rudy alza lo sguardo e finalmente lo vede. È ubriaco. Tiberio lo guarda in silenzio, come un buon amico.

RUDY Ti ho mai ringraziato di tutte le bottiglie?

TIBERIO Oh, lascia stare.

RUDY Non riesco più ad arrivare in fondo alla giornata senza bere qualcosa.

TIBERIO (sincero ma rassegnato)

Fatti un bel sorriso, che è finita.

Rudy si volta faticosamente a guardare il set scarno dietro di sé.

RUDY Siamo stati bravi.

Rudy è soddisfatto, come può essere soddisfatto un ubriaco.

STACCO SU: UN PROIETTORE LUCE

D'un tratto, però, vediamo ESPLODERE la lampada di uno

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dei due proiettori.

RITORNO SU RUDY

RUDY Siccome vedo che tutto funziona magnificamente, io me ne vado.

Rudy fa per alzarsi, mentre dietro di lui il proiettore ha cominciato a fumare. Ma poi cade su un ginocchio proprio davanti a Tiberio, il quale in un primo momento rimane stupito perché Rudy non si rialza subito; anzi pare completamente rigido. Tiberio lo guarda tristemente come se non riconoscesse più il suo capo. Poi però lo afferra per le braccia e piano piano, con molto riguardo, lo aiuta a risedersi.

DISSOLVENZA SU:

42. INT. STUDIO CINEMATOGRAFICO - GIORNO

Il proiettore continua ancora a fumare. Tiberio sta attraversando a passo svelto il set. Sullo sfondo intanto è ripreso il solito viavai di persone. Al centro della sala è stato piazzato un binario col dolly e si distinguono, nel buio, i profili di Paolo e Rosanna.

ATELIER DI SERGIO

La SCENA viene vista da quell'angolo del set dove, sulla panca, ritroviamo Sergio che non si è ancora svegliato dal suo lungo sonno. Nessuno l'ha più disturbato, da allora. Dilo, con indosso ancora la divisa da marinaio, è l'unico adesso a stargli di fronte, lo osserva con interesse. Muovendosi adagio attorno a quel corpo, Danilo si ferma adesso davanti ai suoi piedi, privi di scarpe. Su una caviglia, dove finisce il pantalone, si intravede qualcosa, che Danilo nota subito. È un tatuaggio piuttosto scolorito. Dilo allora abbassa delicatamente l'orlo del calzino.

DETTAGLIO: IL TATUAGGIO

Si tratta del disegno di un torero che sta affrontando un toro.

DISSOLVENZA SU:

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43. INT. UFFICIO DI PRODUZIONE DELLO STUDIO - GIORNO

Silvano è insieme a Gerardo. Sono nel cucinotto dell'ufficio di produzione. Silvano è col cane e la borsa a tracolla.

SILVANO Hai visto Alma?

GERARDO È andata a fare i bagagli.

SILVANO Hai trovato il volo che ti aveva chiesto?

GERARDO E tu, Silvano, hai messo i ribes sotto spirito?

SILVANO Certo… Sai che ti dico?

Silvano tira fuori dalla sua borsa una bottiglia.

SILVANO Adesso ci facciamo un bicchierino.

Gerardo si dirige verso la credenza, prende due bicchieri.

GERARDO (serio ma ironico)

Avete fatto il vostro dovere.

SILVANO Abbiamo fatto il nostro dovere.

Silvano apre la bottiglia con i ribes sotto spirito.

SILVANO Oh… Il "bastardo", ieri, era davvero buono.

GERARDO (mette i bicchieri sul tavolo)

Ah, già… il "bastardo"…

Silvano comincia a versare.

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SILVANO Anche se negli ultimi bicchieri non c'era molta acqua.

GERARDO Se non c'era molta acqua era solo per dare un tono più vivace alla giornata.

I due amici brindano e bevono.

GERARDO Qua tutti pensano di iniziare la nuova giornata solo attraverso il dovere.

Gerardo tira fuori lentamente il libretto degli assegni. Mentre ne firma uno, dice:

GERARDO Che si tolgano un momento il lavoro dalla testa e pensassero a quello che hanno fatto.

Gerardo stacca l'assegno. Lo mette in mano a Silvano.

SILVANO Okay.

Ma poi Silvano scuote la testa. Non le sopporta proprio le moraline di Gerardo. E lui, che lo sa, sorride a Silvano con una luce compiaciuta negli occhi. Silvano allora s'intasca l'assegno dopodichè estrae dalla borsa un paio di sigari che aveva tenuto in serbo per l'occasione, come se da quella borsa è possibile trovarvi di tutto, offrendone uno a Gerardo. Gerardo si accende il sigaro, pure Silvano si accende il sigaro ed entrambi fumano sorridendosi a vicenda.

44. DISEGNO DI ANDRÉ FRANÇOIS "COUPLE, LUNE, ARAIGNÈE"

Appare un disegno di André François (“Couple, lune, araignèe”4) che qui vediamo a tutto schermo.

45. INT. STUDIO CINEMATOGRAFICO - GIORNO

La troupe sta riprendendo, con un lieve movimento di carrello, la lampada che ha preso fuoco e ora fuma in un set completamente al buio. È un fuoco che scopriamo

4) Vedi l'illustrazione n°3 nelle note in fondo alla sceneggiatura.

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subito essere finto: c'è con loro Tiberio che aziona la macchina del fumo. Tutto ciò potrebbe anche ricordare il falò che avevamo visto a inizio storia. Tra le persone intravediamo anche Silvano, che osserva le riprese in disparte. L'unico assente è Rudy. Alla macchina sta ora Paolo, assistito da Rosanna.

46. INT. ATELIER DI SERGIO - GIORNO

Dilo sta giocando alle spalle della troupe: nella penombra del fuoco, ha infatti legato qualcosa all'amo, che ora si appresta a sollevare da terra: è un ragno finto che tiene tra le sue zampette una luna di carta. Dilo allora fissa la canna da pesca al suo trespolo e va a sdraiarsi accanto a Sergio, come se dovesse fare un esperimento con lui. La luna di carta, che intanto ha smesso di dondolare, si è fermata sopra di loro, così che la SCENA diventa identica al disegno di André François “Couple, lune, araignèe”.

47. INT. UFFICIO DI PRODUZIONE - GIORNO

Gerardo è rimasto da solo. Si sta guardando allo specchio, le braccia pendenti sulle stampelle. La sua immagine, riflessa nello specchio, è assai consolante: quindi lascia cadere le stampelle sul pavimento e riprende a fumarsi il sigaro di Silvano dritto sui suoi piedi, contento, in un silenzio rarefatto. Parte un SUONO DI TROMBA avvincente ed intrigante che ci conduce nuovamente sul set.

48. INT. ATELIER DI SERGIO - GIORNO

Totale su Sergio e Dilo sdraiati e la luna appesa sopra la loro testa. Ci si rende conto, con sorpresa, che Sergio e Dilo nel frattempo sono levitati e che ora stanno così, sospesi a mezz'aria, come ipnotizzati, a pochi centimetri dalla luna. La ripresa resta su di loro, come a fissare quel momento di sospensione, mentre la MUSICA s'interrompe solo sulla scena successiva.

49. INT. AUTO - GIORNO

Sul cruscotto di un auto si vedono i resti di un pranzo fatto di panini e bibite… L'auto sta avanzando senza fretta sull'acciotolato che costeggia il teatro di posa… Oltre il parabrezza vediamo scorrere l'alta fiancata

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dell'edificio… C'è vento e gli alberi, sotto le nuvole di un cielo tempestoso, hanno un aspetto un po' sinistro…

Paolo, alla guida, si sporge dal finestrino, getta un colpo d'occhio in giro, quindi svolta l'auto in mezzo all'ampia spianata di terra battuta dietro il teatro di posa e si ferma accanto al camion della macchineria. Il resto della troupe sembra esser già partito.

SPIAZZO DIETRO LO STUDIO

Paolo scende dall'auto avanzando lentamente verso il centro dello spiazzo. Nel camion, ben ordinata, è stipata tutta l'attrezzatura del film. Dentro, si scorge Tiberio che sta sistemando gli ultimi stativi.

CAMION DELLA MACCHINERIA

Mentre Paolo osserva svogliatamente lo spiazzo intorno, vediamo che Tiberio stringe la mano a pugno rivolgendo più volte il pollice sul proprio petto come a dire che ora la faccenda è tutta sua. Ma lo fa con tale tranquillità che non si riesce a cogliere il vero significato di quel gesto.

SPIAZZO DIETRO LO STUDIO

In quel momento compare Alma, che cammina a passo svelto portandosi con sé una valigia e una borsetta. Paolo si volta, la guarda senza dire niente. Poi avanza deciso verso di lei. I passi di Alma allora rallentano… Paolo, continuando a camminare, allunga la mano sotto la giacca… Alma appoggia la valigia per terra… Dalla tasca interna Paolo tira fuori una busta piena di soldi… Adesso Paolo e Alma sono l'uno di fronte all'altra. Paolo guarda la ragazza con espressione complice. Anche l’espressione di Alma ora è inequivocabile. Entrambi stanno interpretando la loro parte.

PAOLO Allora, cosa vorresti come ricordo del nostro lavoro insieme?

ALMA Devo per forza voler qualcosa, tesoro?

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Il modo di rispondere di Alma è ironico, ma chiaramente molto concreto e Paolo non può fare altro che tenere il gioco.

PAOLO Ho parlato con Gerardo.

ALMA Ci hai parlato, lo so. Mi levo tanto di cappello, di fronte a quel pazzo.

Paolo brandisce dalla busta un fascio di banconote, quindi lancia un ultimo sguardo ad Alma - che è sempre lì, sicura di sé - e le dice:

PAOLO Sono un mucchio di soldi.

ALMA Non avevo dubbi.

Paolo le porge il fascio di banconote, che lei ovviamente prende senza abbassare lo sguardo.

ALMA E adesso fammi un altro piacere. Vedi di premere a fondo il pedale dell'auto, che il mio aereo parte fra due ore.

Muovendosi come un attore in un film di gangster, Paolo si dirige verso l'auto. Alma lo osserva con un leggero, affettuoso sorriso sulle labbra. Poi valuta un momento la quantità di denaro che ha tra le mani, pone con cura i soldi nella borsetta e infine si avvia anche lei, con passo piú libero, verso l'auto.

INTERNO AUTO

Paolo, che ha aperto lo sportello, ha cominciato a sgomberare il cruscotto dai resti del pranzo. Per tentare di sistemare meglio il bagaglio, Alma si è invece inginocchiata sul sedile posteriore e si allunga oltre lo schienale.

SPIAZZO DIETRO LO STUDIO

Adesso Paolo sta buttando i resti del pranzo cercando di centrare il bidone che ha davanti. Ma è talmente malde-stro, che nessuno dei suoi lanci va a segno.

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Appare in sovraimpressione la scritta: "LA ROUTINE".

INTERNO AUTO

Paolo di nuovo, con maestosa lentezza, torna nell'auto e si riaccomoda, grosso com'è, al posto di guida. Chiude lo sportello, avvia il motore… Pure Alma prende posto accanto a lui, si siede mollemente sul sedile…

Non lo danno a vedere, ma i due sono contenti di lasciare insieme il set.

STACCO SU:

50. EST. SPIAZZO DIETRO LO STUDIO - GIORNO

L'auto fa manovra, supera il camion della macchineria e si allontana rapidamente verso la statale.

Una PANORAMICA torna nuovamente sul camion della macchineria per fermarsi su Tiberio, che è lì, appoggiato al cofano, mentre si arrotola placidamente l'ultima sigaretta e se la comincia a fumare.

Sullo schermo cominciano ad apparire i primi titoli di coda.

Tiberio ha appena finito di caricare il camion e adesso lo si osserva come aspettandoci qualcosa.

CAMPAGNA INTORNO

Un forte vento annuncia l'arrivo di un sole che ancora si nega dietro i brontolii di un temporale lontano. Gli alberi e i cespugli che fiancheggiano lo studio ne sono squassati.

RITORNO SULLO SPIAZZO

La scena torna di nuovo su Tiberio: il cielo si sta aprendo e il primo raggio di sole va a cadere proprio sul ragazzo. Allora Tiberio resta così, dentro quel raggio, la faccia rivolta in su e la sigaretta tra le dita. Fine.

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Immagini

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ILLUSTRAZIONE N°1.

Questa illustrazione è stata modificata ai fini della narrazione: è stato cancellato il personaggio del tatuatore. L'illustrazione originale si trova nella pagina successiva.

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ILLUSTRAZIONE N°2.

André François 'Chez le tatoueur' 1950

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ILLUSTRAZIONE N°3.

André François 'Couple, lune, araignèe' 1975