La rosa blu - Anffas

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Anno XX N. 2 Dicembre - 2012 Poste S.p.A. Spedizione in abbonamento - DCB ROMA IN CASO DI MANCATO RECAPITO RINVIARE A UFFICIO POSTE ROMA - LA ROMANINA PER LA RESTITUZIONE AL MITTENTE E PREVIO ADDEBITO la rivista Anffas Onlus sulla disabilità 2012: Annus Horribilis?? La rosa blu Ripercorriamo i principali avvenimenti in materia di politiche sociali e disabilità.

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2012:Annus Horribilis??

La rosa blu

Ripercorriamo i principali avvenimenti in materia di politiche sociali e disabilità.

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LA RIVISTA ANFFAS ONLUS SULLA DISABILITÀ - Anno XX N. 2 - Dicembre 2012

Direttore Editoriale- Roberto Speziale

Direttore Responsabile- Salvatore Curiale

Comitato Editoriale- Elisa Barazzutti- Emanuela Bertini- Michele Imperiali- Lilia Manganaro- Laura Mazzone- Maria Villa Allegri

Redazione- Roberta Speziale (Responsabile)

Hanno collaborato a questo numero:Gianfranco De RobertisMarco FainiDaniela CannistraciPietro BarbieriCarlo GiacobiniMaria Cristina SchirattiFrancesca Stella

AutorizzazioneTribunale di Roma n. 254/82 del 3.7.82

Grafica, Impaginazione e StampaD.S.G. Srl - ROMAVia Donato Menichella, 86 - 00156 Romawww.dsgsrl.it

Dicembre 2012

ANFFASONLUSNAZIONALEHA CAMBIATOSEDE

Avvisiamo tutti i nostri lettori che gli uffici di Anffas Nazionale si sono trasferiti in Via Casilina, 3/T - 00182 Roma. I recapiti telefonici, internet ed e-mail

restano invariati

Editoriale p. 3Roberto Speziale

Anno bisesto, anno funesto? Cosa è accaduto nel 2012? I parte p. 7a cura della redazione

Anno bisesto, anno funesto…ma non sempre! II parte p. 16a cura della redazione

Delega per la riforma assistenziale: a che punto siamo? p. 21Daniela Cannistraci

L'altalena del nuovo ISEE p. 24Marco Faini

Cambiano i Governi,cosa cambia per la disabilità? p. 27Pietro Barbieri

Verifiche straordinarie ed aggiornamento delle tabelle per l'invalidità civile: facciamo il punto p. 30Carlo Giacobini

Nel 2012…al via anche nuovi percorsi per la formazione permanente delle persone con disabilità p. 33Maria Cristina Schiratti, Roberta Speziale eFrancesca Stella

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Nel rispetto dell’ambiente, questa rivista è stata stampata su carta naturale senza legno e riciclabilePersonalità Giuridica D.P.R. 1542/64

Iscritta al registro nazionale delle - Associazioni di Promozione Sociale al n. 95/04Via Casilina, 3/T - 00182 ROMA - Tel. 06.3611524 - Fax 06.3212383e-mail: [email protected] - www.anffas.net

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In questo numero della nostra rivista “La rosaBlu” tentiamo di ripercorrere criticamente alcunidegli aspei che, a nostro avviso, hanno più dialtri caraerizzato, nell’anno che si sta conclu-dendo, i temi delle politiche sociali, ovviamentein relazione alla vita delle persone e delle fami-glie con disabilità. Se dovessimo fare un sondaggio per sapere qualeparola, più di altre, riesca a sintetizzare il 2012,credo che il principale risultato sarebbe, ancorauna volta, crisi.Una parola che rapidamente è passata dall’essereoggeo di dibaiti televisivi, di seminari di stu-dio e di convegni internazionali, all’essere sgra-dita e permanente presenza nella vita di tui igiorni per tanti, tantissimi di noi.La crisi, o meglio, questa crisi, è il tema da cuipartire per rileggere quanto accaduto in questoanno. Non solo perché la crisi ha causato il peg-gioramento di molti aspei della già dicile vitadelle persone con disabilità, ma perché questacrisi è profonda, vasta, e non riguarda “solo” leeconomie dei Paesi del Mondo, ma tui gliaspei che, insieme e correlati tra loro, costitui-scono le Società, le comunità in cui viviamo: lapolitica, il lavoro, le relazioni tra le persone.

Anas ha arontato i temi della crisi non comequestioni secondarie rispeo ai temi forti con-nessi alla qualità di vita delle persone e delle fa-miglie con disabilità (la diagnosi e la presa incarico precoce dei bambini e delle bambine, i ser-vizi, la tutela dei dirii, ecc.), ma come temi cen-trali, determinanti, sui quali occorre non soloesprimere pareri, ma, soprauo, elaborare pro-poste. Di tuo ciò che si è deo e scrio sulla crisiin ao, di tue le soluzioni e le opinioni sentiteda parte di politici, commentatori e studiosi, ri-tengo vi siano due elementi fermi. Il primo è chedalla crisi se ne esce solo a condizione che tui(istituzioni, parti sociali, imprese, ciadini) lavo-rino per questo scopo. Il secondo elemento è checiascuno concorra all’uscita dalla crisi in rela-zione alle proprie responsabilità e possibilità.Dea così la soluzione appare semplice, e in ef-fei lo sarebbe, se non fosse che questa crisi sicompone di un lungo elenco di cose che non fun-zionano, che non vanno, che sono ingiuste, e perla quali non si intravede la soluzione, ma anzi, alcontrario, si assiste al loro peggioramento. Le vi-cende che ci riguardano ne sono, purtroppo, tri-ste e desolante testimonianza.Nelle pagine che seguono alcuni articoli hanno il

Editoriale

In questo numero della rivista di Anffassi parlerà delle cose più importanti che sono successe nell’anno 2012. Il Presidente Nazionale di Anffas racconta in questo articoloche nel 2012 i politici volevano fare delle leggi che non aiutavano le persone con disabilità.Il Presidente dice anche che Anffas ha lavorato tantoper risolvere questa situazione.Alla fine il Presidente dice che Anffas continuerà a fare tante coseper aiutare le persone con disabilità e le loro famiglie.

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compito di ripercorrere tali vicende, non solo perricordarci delle cose accadute, ma per tante diesse, per riannodare i fili dei nostri ragionamentie per non trovarci impreparati quando le do-vremo nuovamente arontare (una questione sutue: la revisione delle agevolazioni fiscali chepotrebbe nuovamente riproporsi come terreno di“caccia all’euro” per risolvere i problemi del bi-lancio dello Stato).

In questo quadro dalle tinte così fosche, mi sentoperò di aprire uno spiraglio di speranza: uno spi-raglio che non deriva solo da quello che tantis-sime persone e famiglie nel nostro Paese pensanoe sognano sul proprio futuro e sul futuro dellecomunità delle quali fanno parte, ma uno spira-glio che deriva da quanto queste persone e fami-glie, che rappresentano, a mio avviso, “L’Italiamigliore” - che combae per i dirii di tui ed inparticolare dei più vulnerabili, che non guardaagli interessi e profii personali, ma all’interessecolleivo, che desidera ardentemente parteciparealla costruzione di una Società diversa e più giu-sta - riescono a raggiungere e fare quando “simuovono”. In quest’anno, come già negli ultimi precedenti,le persone e le famiglie che compongono la reteAnas, Fish e più in generale il movimento dellepersone con disabilità italiano hanno lavorato in-cessantemente e con ogni mezzo (partecipando atavoli e reti, emendando documenti, interlo-quendo in maniera critica con le Istituzioni, sen-sibilizzando l’opinione pubblica, scendendo inpiazza a manifestare…) per rivendicare e difen-dere i propri dirii ed è giusto dirci – come ci di-ciamo sempre più spesso che i tempi che viviamosono dicili – che in tante occasioni ce l’hanno,ce l’abbiamo faa! La scorsa dei seguenti punti di questo editoriale,così come gli altri contributi che troverete in que-sto numero della nostra rivista, restituisce un’im-magine abbastanza chiara di quanto abbiamodovuto contrastare nel corso di quest’anno: un ta-glio di 40 miliardi sull’assistenza, l’azzeramentodei fondi per le politiche sociali e la non autosuf-ficienza, il taglio complessivo delle risorse su so-ciale, scuola, sanità ad ogni livello, una revisionedei criteri per il riconoscimento dell’invalidità ci-

vile ancora più discriminatoria di quella auale,una significativa strea sui permessi per l’assi-stenza ai parenti con disabilità, una riforma ISEEpenalizzante per i soggei più vulnerabili…etc…etc. Alcuni di questi provvedimenti (pochi in re-altà) sono stati portati a termine, altri sono ancorain discussione, ma il dato che non dobbiamo as-solutamente trascurare è che su ognuno di questiabbiamo deo la nostra ed abbiamo avuto capa-cità e forza di incidere, tui insieme, per modifi-care la maggior parte e per oenere ilritiro/sospensione di quelli maggiormente pena-lizzanti e discriminatori (uno tra tui: la riformadell’assistenza).Con questa premessa, desidero qui meere inevidenza due aspei che hanno caraerizzatoquesto anno dicile. Entrambi sono stati oggeonon solo di analisi e commenti da parte nostra,ma anche di specifici interventi e iniziative, con-doe in prima persona o tramite il rapporto checi lega alla FISH (Federazione Italiana per il Su-peramento dell’Handicap).

La riforma dell’assistenza che abbiamorischiato di vedere attuata: cittadiniautenticamente bisognosi, organizzazioni non profittevoli, beneficienza

Ore 20 del 30 giugno 2011. Il Consiglio dei Mini-stri (del precedente Governo) ha appena con-cluso i suoi lavori, approvando, oltre al resto, undisegno di legge delega per la riforma fiscale eassistenziale. Obieivo: recuperare 40 miliardi diEuro negli anni 2012, 2013 e 2014, agendo siasulla leva fiscale che sulla spesa sociale. In chemodo? Rivedendo le modalità con le quali sonoconcessi oggi i benefici economici e fiscali allepersone in situazione di dicoltà (a partire dagliinvalidi civili), introducendo il principio che leprestazioni e gli interventi sociali ed economicinon si possono sovrapporre (e quindi, o percepi-sci l’indennità di accompagnamento, o usufruiscidelle agevolazioni fiscali e per la famiglia), rive-dendo i criteri per l’accertamento dell’invaliditàcivile, ipotizzando il principio secondo il qualel’accesso alle prestazioni assistenziali (per esem-pio indennità di accompagnamento) è condizio-nato anche alla situazione economica del

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richiedente, prevedendo che una parte degli aiutidebba provenire dalla beneficienza, e infine, in-dividuando – non si sa bene come – i ciadini au-

tenticamente bisognosi meritevoli di ricevere aiutie sostegni. Sintesi un po’ sbrigativa, ma non serve, qui, en-trare nei deagli, perché su quel disegno di leggeAnas ha prodoo ampi e documentati com-menti a sostegno e motivazione del proprio totaledissenso. Perché quell’ipotesi di riforma fu dal-l’intero movimento delle Associazioni conside-rata inacceabile? Per due motivi, sopra a tui. Ilprimo: inacceabile che a pagare il salatissimoconto della crisi (40 miliardi di Euro) fossero lepersone in condizione di maggiore vulnerabilitàe fragilità sociale. Il secondo: inacceabile che lariforma dell’assistenza non si svolgesse nell’am-bito di quanto stabilito dalla Costituzione e dalleleggi dello Stato (a partire dalla Legge 328/2000)che prevedono non solo tutela, ma anche politi-che che contrastino le disuguaglianze, le discri-minazioni, anche araverso la definizione deilivelli essenziali delle prestazioni concernenti idirii civili e sociali, e anche tramite la riformadei criteri per l’accertamento dell’invalidità civile.Nulla di tuo questo invece si poteva ritrovare inquella ipotesi di riforma, che si poneva invece ununico scopo prioritario: la diminuzione dellaspesa sociale. C’era però anche e soprauo unaltro aspeo che ha incontrato il pieno dissensodi Anas, della FISH e delle Associazioni. Eraquell’inacceabile ruolo assegnato alle organizza-

zioni non profievoli (la definizione era contenutanel testo di legge) e alla beneficienza. In altri pa-role: fortunato se vivi in un territorio dove cisono benefaori, meno fortunato se vivi in unterritorio meno “generoso”. Occorre dare ao al Governo in carica ed a tuele organizzazioni che hanno duramente contra-stato il provvedimento con ogni possibile sforzoche l’intero impianto di quella ipotesi di riformaè stato fortunatamente accantonato.

Dagli all’invalido

Novembre 2012. Siamo nella Commissione Bilan-cio della Camera dei Deputati. I Parlamentari siconfrontano sul testo della legge di stabilità 2013

approvato dal Governo. Tuo si può modificare,dice il Governo, purché il risultato finale sia in-variato (in altre parole, i conti devono tornare).La discussione è forte, perché anche, si sa, i di-versi schieramenti la pensano diversamente sumolte cose, anzi, praticamente su tuo. C’è chispinge per non tagliare i fondi della sicurezza, chiinvoca maggiori risorse per la crescita, chi prote-sta contro i provvedimenti che riguardano laScuola, chi invece li sostiene. Accade però un pic-colo miracolo, perché su un punto tue le forzepolitiche concordano: occorre intensificare lacaccia ai falsi invalidi, in modo da recuperare ri-sorse e, in aggiunta, dare al Paese un bella lezionedi rigore e severità. E chi meglio dell’INPS, cheha già compiuto centinaia di migliaia di verifichestraordinarie, può proseguire in questo delicatoe gravoso compito? E allora ecco la soluzione. Unbell’emendamento che assegna all’INPS il com-pito di svolgere altre 450.000 verifiche straordi-narie (150.000 per ogni anno dal 2013 al 2015) dacompiere sui titolari di invalidità civile, cecità ci-vile, sordità civile, handicap e disabilità. 450.000dal 2013 al 2015 + 800.000 dal 2009 al 2012 (giàrealizzate) = 1.250.000 verifiche straordinarie. Lascio all’articolo che segue e dedicato a questitemi il compito di approfondire e meglio capirequesta bruta pagina di politica sociale del nostroPaese. Mi limito a poche considerazioni. La prima è il profondo rammarico e disappuntoper dovere assistere al ripetersi di questa smaniamoralizzatrice del Parlamento che prende in con-siderazione solo il moltissimo fumo, ma poco,pochissimo arrosto che caraerizza la vicendadei falsi invalidi. I Media gioiscono quando pos-sono esporre alla giusta rabbia di tui noiquando parlano del cieco di turno scoperto allaguida di un motorino, ma nulla si dice del resto.Per esempio riguardo alla spesa sostenuta dal-l’INPS per pagare le parcelle dei medici che l’Isti-tuto ha dovuto ingaggiare per sostenere questoenorme piano di verifiche straordinarie: 9 milionidi Euro nel 2010, cresciuti a 27 milioni di Euro nel2011. Oppure, altro dato che non compare mainelle relazioni parlamentari o negli scoop gior-nalistici, nulla si dice sull’enorme quantità di ri-corsi che vede impegnati l’INPS da una parte(con tuo il corredo di spese legali, mediche e

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amministrative che ne consegue) e i ciadinidall’altra. Ricorsi che l’INPS perde nel 60% deicasi. E tantomeno nulla si dice riguardo alla re-cente, puntuale e ampia analisi condoa dallaCorte dei Conti sull’aività dell’INPS, che te-stualmente rileva “le perduranti disfunzioni nell’in-

validità civile fanno propendere per la riunificazione

in un solo soggeo dell’intero procedimento – dalla

prima visita alla erogazione delle prestazioni – ara-

verso una rinnovata disciplina delle competenze e delle

singole sequenze, a garanzia delle categorie da tu-telare e per assicurare indipendenza e uniformità di

giudizio su tuo il territorio”(Corte dei Conti – 5novembre 2012 – relazione sul risultato di con-trollo eseguito sulla gestione finanziaria del-l’INPS per l’esercizio 2011). Osservo quanto siasingolare, purtroppo, che sia un organismo dicontrollo dello Stato (pure se autorevole) e non ilParlamento a preoccuparsi dei ciadini che subi-scono inecienze e carenze di dirii.

Una desolante continuità

C’è una desolante e sconfortante continuità chelega la vicenda dei falsi invalidi (o meglio, la cul-tura e la volontà politica che la determina e la sor-regge), la visione del sistema di protezionesociale prima ricordata, e quanto dichiarato dal-l’ex Ministro all’economia Giulio Tremonti che te-stualmente aermò che “un Paese con 2,6 milionidi disabili non può essere competitivo”. L’equa-zione è terribile: il Paese (il nostro Paese, l’Italia)non ha sviluppo perché spende troppo in favoredelle persone che non producono. Non la caivapolitica, non le scelte sbagliate, le dierenze e lediscriminazioni tra ciadini, non la scelleratezzada parte di chi, Governo dopo Governo, ha creatoprivilegi e dierenze. Nulla di tuo ciò, secondoquella terribile equazione, è causa della reces-sione e dell’assenza di crescita. La causa siamonoi, persone e famiglie con disabilità, con le no-stre assurde richieste di non impoverirsi per farefronte ai costi di servizi che rientrano nei livelliessenziali di assistenza, di vedere realizzarsi, perchi può, il dirio al lavoro e alla vita da viveredegnamente.

Questa desolante e sconfortante continuità vacontrastata, va risolta, e in tal senso Anas ha ungrande aspeativa nei confronti di chi, dopo leelezioni che ci aendono tra pochi mesi, guideràil Paese e siederà in Parlamento. Un’aspeativadi inversione di marcia, di cambio di prospeiva,di modifica profonda del modo di pensare allepersone con disabilità. Gli strumenti e i codici cisono tui, a partire dalla Legge 18 del 2009 cheha ratificato la Convenzione ONU sui dirii dellepersone con disabilità. Occorre però interrompere quella insopportabilelinea di continuità, e su questo Anas dedicheràspecifica e scrupolosa aenzione, proseguendoed intensificando la propria opera di costante edaento monitoraggio sui comportamenti delleistituzioni, a partire da chi quelle Istituzioni lerappresenta. Il cambiamento di cui il Paese ne-cessita passa anche dai comportamenti della Po-litica, che deve tornare ad essere seria, rigorosa,concentrata sul merito dei problemi, non svo-gliata e interamente orientata al Bene Comune. Tui elementi che, perdonatemi l’orgoglio, An-as ritengo possieda da tempo. Al di là delle pa-role e della retorica per noi parla lo stile che datempo ci contraddistingue: pronti ad agire sulpiano della reazione e della protesta (e in talsenso va lea la nostra richiesta di incontro alPresidente della Repubblica), ma al contempopronti a meer in discussione prima di tuo noistessi. Il percorso avviato dall’Assemblea nazio-nale di Pescara dello scorso maggio per la revi-sione della linea associativa né è prova econferma. Sono convinto che le persone con disabilità, leloro famiglie e tui i ciadini che con loro ognigiorno collaborano e lavorano abbiano la vo-lontà, determinazione e forza per contribuire inmodo incisivo e faivo ad invertire l’auale si-tuazione: Anas ce la meerà davvero tua, apartire dal sooscrio, e spero che ognuno diVoi, ad ogni livello e per la propria parte, facciaproprio questo impegno per l’anno che verrà:

INSIEME POSSIAMO FARCELA!

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Anno bisesto…anno funesto? Cosa è accaduto nel 2012? I parte

Anno bisesto… anno funesto?

Cosa è accaduto nel 2012?

A cura della Redazione

Anno bisesto…anno funesto?Cosa è accaduto nel 2012?I parte

In questo articolo si parla delle cose più importanti successe nel 2012 che riguardano le persone con disabilità.

Nell’articolo sono elencati i titoli di tante notiziee ci sono anche i commenti sulle notizie più importanti.In sintesi, l’articolo dice che il 2012 è stato un anno un po’ difficile.

Anffas e tante altre associazionihanno lavorato tanto per fare rispettare i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie.

Questo numero de “La rosa blu” è dedicato a ripercorrere i principali avveni-menti in materia di politiche sociali e disabilità che hanno contraddistinto l’annoche si sta concludendo. Riteniamo che in tal senso possa essere utile anche ri-percorrere, mese per mese (a partire dagli ultimi del 2011 per avere un quadropiù ampio che) ciò che Anas Onlus ha prodoo in termini di documenti, co-municati, articoli e notizie e che sono stati principalmente pubblicati sulla new-sleer informativa dell’associazione che tui gli iscrii ricevono direamentesulla propria casella di posta tui i martedì.

In questo articolo, ci concentreremo principalmente sulle vicende maggiormentecritiche in materia di politiche sociali a livello nazionale, lasciando invece all’ar-ticolo che segue il compito di delineare gli aspei positivi soprauo in terminedi pronunce della Magistratura.

Il quadro che ne emerge restituisce sicuramente l’avvicendarsi di dubbi e pre-occupazioni, critiche e proteste, speranze e piccoli e “successi” che ha contrad-distinto un anno sicuramente impegnativo per le persone con disabilità, le lorofamiglie e le loro organizzazioni.

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Disabilità, Anas dichiara lo stato di crisinazionaleA serio rischio i dirii delle persone con disabilità e deiloro genitori e familiari

Manifestazione nazionale, anche Anas Onlus inpiazza per dire: "Basta tagli, ora dirii!" Giovedì 23 giugno a Roma la manifestazione Forum delTerzo Seore

Questa è una vera emergenza nazionale!Sono parole di Pietro Barbieri, Presidente Nazionale Fish

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L’Assemblea Nazionale Anas svoltasi a Rapallo nelmaggio 2011 proclama lo stato di crisi nazionale,anche in supporto alla mobilitazione Fish. Motiva-zioni? Le campagne denigratorie legate ai falsi inva-lidi (ricordate la copertina di Panorama a cui Anasha risposto con il numero della nostra rivista intito-lato “Disabili fora da i ball”?), l’azzeramento deiFondi sociali, l’assenza di livelli essenziali.La mobilitazione generale porta poi alla manifesta-zione nazionale tenutasi a Roma ed in varie regioniil 23 giugno 2011. La manifestazione viene pratica-mente “disertata” dai rappresentanti del Governo.

Cominciano a delinearsi gli intenti del Governo ri-speo alla delega per la riforma del fisco e dell’assi-stenza: enormi tagli sulle prestazioni assistenziali,revisione dell’ISEE e taglio delle agevolazioni fiscalicon possibili terribili ricadute sulle persone con di-sabilità e le loro famiglie (NB sulla questione si vedal’approfondimento di pagina 21).

Le misure contenute nelle due manovre finanziariecomportano una nea riduzione della spesa sociale, col-pendo gli enti locali ed i servizi. A ciò si aggiunge la pre-visione - nella due manovre - di un taglio di 40 miliardisul fisco e sull’assistenza. Per le persone con disabilità ele loro famiglie si prospea un vero disastro.

Anas decide di sospendere ogni interlocuzione conil Governo e di rivolgersi al Presidente della Repub-blica ed ai segretari dei partiti politici per aprire unnuovo tipo di confronto.

2011

La delega sull'assistenza? Un brutale strumento perfare cassa Fish: una riforma che porterà vicino allo zero l'intero com-parto assistenziale

Manovra finanziaria di classe: a fondo i più deboli ele famiglieIndenni politici, evasori, corporazioni e speculatori: questoil commento de "I dirii alzano la voce"

Assistenza: la commissione bilancio conferma i tagliAmmontano a 40 miliardi di euroNo al taglio dell’assistenza! Fermiamoli con una firma Al viala mobilitazione di FISH e FAND

Un terzo delle persone con disabilità entro un annosenza alcun tipo di assistenza!La manovra-bis dà un’altra spallata alle politiche sociali, ma la Fish non ci sta

Legge delega sull'assistenza: inacceabile la riforma! Anas Onlus: "E' una nuova condanna per le persone con disabilità. Il Governo ha fallito, è necessario un confronto super partes"

I conti della CorteLa Corte costituzionale boccia la bozza di legge delega su fisco e assistenza

Inps: autosospensione dei medici Anas dalle Commissioni di II gradoL’Associazione denuncia anche la mancata aivazione del tavolo paritetico

Maggio

Ottobre

Giugno

Luglio

Settembre

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Il Presidente della Repubblica risponde all’appello diAnas esprimendo all'associazione “apprezzamentoper la costante e meritoria aività di solidarietà e dipromozione sociale” e ribadendo che “la scarsità dirisorse non può colpire coloro che sono già in situa-zioni di debolezza”.

2011

2012

Il Capo dello Stato con Anas La leera per Anas dalla Presidenza della Repubblica

Un dossier presenta i primi risultati della cosiddea“loa ai falsi invalidi” condoa nel 2010-2011: unenorme sforzo organizzativo, risparmi quasi a zero,peggioramento della cultura sulla disabilità e una mon-tagna di disagi per le vere persone con disabilità.

La loa ai falsi invalidi? “Risparmi insignificanti e un welfare peggiore” Il commento della rivista Welfare Oggi

Cade il “Governo Berlusconi” e si instaura un Go-verno Tecnico presieduto da Mario Monti. Le Asso-ciazioni si rivolgono al Presidente del Consiglio peravviare una nuova fase di confronto, all’insegnadell’equità e del rigore per tui i ciadini, chiedendoin primo luogo di fermare il taglio al fisco e all’assi-stenza.

Le Federazioni scrivono al Presidente del Consiglio Monti Il messaggio di Fand e Fish

A fine dicembre 2011 il nuovo Governo tecnico ap-prova la sua prima manovra finanziaria. Tra le mi-sure previste, si inserisce la riforma dell’ISEE dacompletarsi entro il maggio 2012. Tra le prime indi-cazioni per la riforma vi sono aspei preoccupanti:ad esempio la sua applicazione anche alle agevola-zioni fiscali e alla concessione delle provvidenze as-sistenziali (quindi anche alle pensioni di invaliditàcivile e alle pensioni sociali).

La manovra del Governo Monti è leggeApprofondimento di Anas Onlus

Riforma Isee, "Fondato timore di danni alle personecon disabilità" Fand e Fish chiedono un incontro al ministro Fornero

Fondo per la non autosucienza La Cgil al governo: “Ripristinatelo”

Sostegno scolastico: una famiglia su 10 presenta ricorsoLo svela un’indagine Istat

FAND e FISH incontrano Fornero e Guerra Sul tavolo alcune questioni importanti soprauo ri-speo ad ISEE, servizi, indennità di accompagnamentoe occupazione

Novembre

Gennaio

Limiti reddituali per ricevere l’ìndennità di accompagnamento?Il Governo Monti eliminerà la previsione dell’art. 5della manovra?

Febbraio

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Il Governo decreta la chiusura dell’Agenzia delSeore, strumento autonomo di vigilanza delterzo seore. Sul punto non mancano le protestedel non profit, che però non vengono ascoltate.

L’INPS emana due circolari (28 e 32) con indicazioniper il riconoscimento dei permessi retribuiti e delcongedo biennale per l'assistenza a persone con di-sabilità. Sul punto Anas esprime una preoccupazione inparticolare su: la non cumulabilità del congedo perchi assiste più persone con disabilità; la decurtazionedi altre tipologie di congedo fruite dal congedo bien-nale per l’assistenza a persone con disabilità.

“Nei prossimi mesi non ci saranno miliardi per il sociale” Le dichiarazioni del soosegretario al welfare Cecilia Guerra

Inps: precisazioni su congedo e permessi 104Una nuova circolare

Parlamento. Nove leggi dal 2008: Aari sociali a passo lentoIl magro bilancio della Commissione della Camera

Non autosucienza. Assistenza domiciliare solo per il 4% I dati di una ricerca Spi-Cgil

Revisione ISEE: documento FISH a Fornero e Guerra Le proposte della Federazione

Immigrati e con disabilità, doppia trappola Le dicoltà di chi è straniero

Autismo: leera aperta di Anas sulla Linea Guida 21No alla revisione!

Marzo

"Il welfare non è una spesa ma un investimento” Così le Regioni al Ministro Fornero

Decreto “Semplifica-Italia”: le novitàAnas fa il punto su quanto di nuovo in arrivo per le personecon disabilità

Disabilità: una soerenza nascosta, le risposte arrivano solo dalle famiglieLo svela una ricerca della Fondazione Cesare Serono/Censis

Falsi invalidi: tue le bugie di Mister INPSSul punto anche il commento del Presidente Nazionale Anas

Agenzia del Terzo SeoreUciale la chiusura

Febbraio

Nel documento inviato al Soosegretario al Mini-stero del lavoro e politiche sociali Fish propone es-senzialmente di: tenere in considerazione il maggiorrischio di povertà per le persone e famiglie con disa-bilità, emanare prima i livelli essenziali delle presta-zioni sociali, non considerare reddito le prestazioniassistenziali e non collegare il riconoscimento dell’in-dennità di accompagnamento all’ISEE.

Decreto semplificazioni: si razionalizza la scuola, masi è anche più aenti agli alunni con disabilità? Le riflessioni di Anas sul decreto approvato dal Senato il 29 marzo

Solo il 28% delle case vacanze è accessibile Il commento del presidente nazionale di Anas Onlus

5 per mille. Finalmente la stabilizzazione È nella delega fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri

IMU per tui? Sicuramente per le famiglie con persone con disabilità

Aprile

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Emesso il Messaggio INPS per le verifiche straordi-narie nell’anno 2012 Anche quest’anno Anas rileva grosse anomalie nella proce-dura individuata

Dl fiscale: nessuna esenzione per anziani e personecon disabilitàLe detrazioni saranno, eventualmente, a carico dei Comuni

L'insegnante si assenta? Lo sostituisce il docente disostegno! Che ne è stato dell'integrazione scolastica?

Approvato il piano nazionale famigliaRiccardi: un fao storico!

AprileAnas, che aveva già contestato per le vie legali lemodalità definite da Inps per le verifiche straordina-rie 2011, critica duramente anche quelle per il 2012.Tra gli aspei negativi: l’equiparazione alle verifichestraordinarie anche di quelle di natura ordinaria; lapratica impossibilità di esoneri dalla visita per le per-sone con patologie stabilizzate ai sensi del DM 2 ago-sto 2007. L’Associazione prosegue quindi nellapropria azione di contrasto a tali modalità ed invital’intera propria struura alla mobilitazione.

E’ scontro sull’ISEELa Fish convocata dalla Guerra contesta la prima bozza

Crisi: il governo in ritardo su aenzione ai più deboli Il commento di Elsa Fornero: “Ammeo le mie responsabi-lità”

Piano per la non autosucienza, Guerra: "I tempi non saranno brevi" Il commento del soosegretario al Lavoro e Politiche socialidopo l'incontro con i sindacati

ISEE: Manifestazione Fish sospesa, rimane la mobilitazioneLe rassicurazioni dal Governo: con l’ISEE non taglieremo laspesa sociale

I dirii dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia5° Rapporto di aggiornamento del Gruppo CRC

Maggio

Il Gruppo di lavoro che si occupa del monitoraggiodella Convenzione Onu sui dirii dei bambini e degliadolescenti (a cui Anas partecipa) presenta il suo 5°rapporto: all’interno problemi già ben conosciuti,come la carenza di risorse, l’assenza di dati (specieper i bambini con disabilità tra 0 e 6 anni), i problemiin ambito scolastico, l’aumento della povertà e del-l’esclusione sociale. Emerge chiaro come ancora unavolta i bambini - tui - siano tra le viime più colpitedalla crisi che ha colpito il Paese.

Fornero: privatizzare la disabilitàLe dichiarazioni del Ministro: non si può pensare che sia loStato a fornire tuo

Esodati e disabilità: le notizie recenti Salvi solo 150 genitori di persone con disabilità su 3.300

Approfondimento sull’IMULe ricadute sulle persone con disabilità, le famiglie e le Onlus

Sanità pubblica assente, “e chi non può pagare rinuncia a curarsi” Lo svela il rapporto sui dirii globali 2012

Lavoro, 67 mila posti scoperti nelle aziende con piùdi 15 dipendenti La denuncia della Cgil sull’inclusione lavorativa delle persone con disabilità

GiugnoIl Decreto “Salva Italia” introduce a partire dal 2012l’Imposta Municipale propria applicata anche all’abi-tazione principale ed agli immobili di proprietà delnon profit. Sono i Comuni a poter stabilire eventualidetrazioni ad esempio per le famiglie con compo-nenti con disabilità. Anas, grazie anche all’appro-fondimento tecnico del Consorzio “La rosa blu”,lancia una campagna per richiedere agevolazioni perle persone con disabilità e le loro famiglie.

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Nuovo Isee. La disabilità fa reddito? “Siamo all’assurdo, per non dire al tragico”, il commento delPresidente Nazionale Anas Onlus

Giugno

Riconversione dei docenti in esubero su caedre disostegno Ancora troppe incertezze a soli due mesi dall'inizio dell'annoscolastico

Indemoniati come persone down: inacceabili leparole di Mons. Gemma!Il commento di Anas: segno di una cultura del pregiudizioche continua

Nuovo Isee, sulle persone con disabilità il Governoci ripensa? Intervista a Pietro Barbieri (Fish) sulle interlocuzioni inmerito alla bozza di provvedimento

Accertamenti e controlli sull’invalidità: commissioned’indagineConvocata una delegazione Fish al Senato

Povertà e disabilità, boom di richieste di aiuto al pa-tronatoPresentato il bilancio sociale Inca-Cgil

Riconversione degli insegnanti di sostegno in esu-bero Chiarimenti del Miur, ma di nuovo dubbi con la spendingreview

La spending review garantisca il dirio alla salute! Anche la Fish firma l'appello per il dirio alla salute

Imu, arriva il regolamento ma resta il caos Pubblicato il regolamento e le linee guida per i Comuni

Cià come giungle per le persone con disabilità Un'indagine di Linear sull'accessibilità dei centri urbani

5 per mille? Anche nel 2013 sarà un 4 per milleSi può andare avanti cosi?

Isee e disabilità: cosa cambierà? Ecco il nostro approfondimento sulla riforma che il Governosi appresta a varare

La povertà in Italia: dove sono le persone condisabilità? Il commento di Anas al rapporto Istat: basta ignorare le persone con disabilità e le loro famiglie!

Luglio

Il Governo si impegna a costruire l’impianto della co-siddea “spending review”, cioè la revisione dellaspesa pubblica. Tra le prime misure, si profilano taglilineari alla sanità. Le associazioni e i soggei impe-gnati nel welfare socio-sanitario si mobilitano chie-dendo al Governo un confronto per la tutela deldirio alla salute di tui i ciadini.

Proseguono i lavori per la realizzazione della riformaISEE. Le Associazioni (tra cui una delegazione Fishcui partecipa anche Anas) vengono chiamate adesprimersi e proporre emendamenti al testo. Permaggiori approfondimenti sulla riforma si veda l’ar-ticolo di pag 24.

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Cancellati gli Osservatori del volontariato, dell’associazionismo e dell’infanziaTra le misure della spending review

Anche la Camera chiede al Governo iniziative mirateper garantire l’auazione dei Lea Approvata una risoluzione in Commissione aari sociali

Spending review: pronto l’emendamento “salva nonprofit”Chiesta la non applicazione delle misure sul privato sociale

Spending Review: accolti emendamenti importantirichiesti dal Terzo SeoreMa si poteva fare di più

Luglio

Spending Review: a rischio i servizi Anas per 30.000persone con disabilità intelleiva e/o relazionale e5.000 posti di lavoro Le Associazioni Anas pronte a consegnare le chiavi dei lorocentri al Presidente Napolitano

Decreto Balduzzi: la non autosucienza grandeassenteLa delusione della Fish per l’assenza di significativiinterventi in materia nel Decreto approvato dalla Presidenzadel Consiglio dei Ministri

Tax expenditure: il Governo studia i tagli ai benefici fiscali Saranno colpite le persone con disabilità ed i familiari che lihanno a carico?

Disabilità, un taglio dopo l’altro Intervista al Presidente Nazionale di Anas Onlus

Riapertura delle scuola: ancora tagli e ritardi nellenomine, anche nel sostegno Gli insegnanti di sostegno con specializzazione non sononumericamente sucienti

Disabilità e dirio al lavoro: al Sud il numero piùbasso di occupatiE’ quanto emerge dalla relazione sulla L. 68/99

Disabilità in classe tra barriere architeoniche e taglial sostegnoDisagi per oltre 200.000 alunni secondo il rapporto “Education and disability”

Sostegno: emergenza in tua Italia Aumentati gli allievi con disabilità ma non gli insegnanti

Settembre

Il Senato esamina il D.L. 95/2012 (riduzione dellaspesa a saldi invariati). Tra le misure previste: la can-cellazione degli Osservatori dedicati a sociale, infan-zia e volontariato e restrizioni sull’adamento diservizi da parte delle pubbliche amministrazioni chedi fao lasciano da parte il privato sociale, meendoa rischio una moltitudine di servizi. L’interventodelle associazioni (soprauo del Forum del TerzoSeore) riesce in parte ad arginare i danni, ma re-stano importanti tagli e preoccupazioni…

Durante i mesi estivi il Governo prosegue nella suaopera di “spending review” prevedendo ulteriori mi-sure che rischiano di compromeere seriamenteanche i servizi per le persone con disabilità: tra questitagli al sistema sanitario generale, un taglio del 5% acontrai e forniture da parte delle Aziende Sanitarieche alcune Regioni iniziano ad applicare indistinta-mente ed indiscriminatamente anche ai servizi, pos-sibilità di aumento delle compartecipazioni al costoper i ciadini. Anas protesta e si riunisce a Romaper individuare possibili strategie per far fronte allasituazione.

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Un’involuzione del sistema che va fermataAnas Onlus sui tagli del Governo

Integrazione scolastica a rischioTagli all'assistenza in tua Italia

Grave la bocciatura su aggiornamento tariario protesi e ausiliiNota di Ciadinanza aiva sullo stop all’emendamento nelDecreto Balduzzi

Convenzione Onu: a quando il primo rapporto dell’Italia?Il termine era marzo 2011 ma ancora tuo tace

Disegno di legge di stabilità 2013: prime analisi ecommentiEcco l'approfondimento a cura di Anas sul disegno di leggetrasmesso alle Camere

Costrei a manifestare ancora per evitare che il sistema arretri fino al collassoAnas Onlus conferma la partecipazione alla manifestazionedel 31 oobre a Roma

L’Italia spende 23 euro l’anno per le persone con disabilitàLo svela un’indagine del Censis

Impedita, di fao, l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza Lo sostiene Ciadinanzaiva

Nuove Tabelle di invalidità: il no della FISHLe tabelle non rispeano la Convenzione Onu

Tabelle di invalidità: il commento di AnasL’Associazione rigea in toto l’impianto

Legge di Stabilità: No alla diagnosi funzionale inmano all'INPS Saltata la previsione. Fish si dichiara soddisfaa

Duramente colpite anche le donazioni A causa del ddl Stabilità

OttobreProsegue la mobilitazione di Anas sui drastici ef-

fei dei tagli (in ultimo quelli previsti dalla spendingreview) al sistema di welfare sulle persone con disa-bilità e loro famiglie. L’Associazione riunisce i proprilivelli regionali a Roma constatando una generaledicoltà nel portare avanti la rivendicazione dei di-rii per tui. Da qui la decisione di rivolgersi nuo-vamente al Presidente della Repubblica perconsegnare simbolicamente le chiavi della propriaAssociazione a colui che dovrebbe essere garante deidirii costituzionali.

Il Governo inizia a lavorare sul Disegno di Legge distabilità 2013. Dopo le prime indiscrezioni su misuredi restrizione dei permessi previsti dalla L. 104 e l’as-soggeabilità ai fini IRPEF delle pensioni di invali-dità, vengono diusi i primi testi, chefortunatamente non contengono queste misure. Lemisure preoccupanti,tuavia, sono altre: ad esempioil passaggio all’Inps per la stesura della DiagnosiFunzionale, i pesanti tagli agli enti locali, i tagli al ser-vizio sanitario (con innalzamento dal 5 al 10% del ta-glio su contrai e forniture previsto dalla spendingreview), l’imposizione dell’IVA al 10% per le presta-zioni socio-sanitarie rese da cooperative sociali. E’ dinuovo allarme, quindi, per il sistema di welfare e leassociazioni (tra cui Anas) si mobilitano, arrivandoa scendere in Piazza il 31 oobre.

Alla Camera approda uno schema di Decreto per larevisione delle tabelle per l’accertamento dell’invali-dità civile. L’intero impianto è fondato su paradigmisuperati, non tiene conto della Convenzione, ignoraalcune condizioni (per esempio i disturbi dello spet-tro autistico) e si rivelerebbe peggiorativo per le per-sone con disabilità. Fish, sentite le associazioni (tracui Anas), chiede – e oiene – il ritiro del provvedi-mento.

Alla manifestazione del 31 oobre partecipano cen-tinaia di organizzazioni (tra cui molte Anas). Lamobilitazione ha un gran successo ed oiene l’impe-gno delle forze parlamentari per evitare lo smantel-lamento del sistema di welfare, a partire ad esempiodal rifinanziamento dei Fondi per le politiche socialie la non autosucienza.

La Repubblica garantisca i dirii di tui i ciadini, specie in momenti di crisi! Anas Onlus chiede un incontro al Presidente Napolitano

Cresce il welfare, cresce l’ItaliaGli eei della manifestazione del 31 oobre

Novembre

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Anas chiede il ritiro dell’emendamento sul nuovopiano di verifiche INPSIl sistema va smantellato, a partire da coloro che davvero ci gua-dagnano…e non sono le persone con disabilità

Tabelle di invalidità: bocciatura in Commissione Aari SocialiIl commento della FISH: esaamente ciò che avevamo chiesto

Legge di stabilità, al via l'esameCi saranno i fondi per la non autosucienza

Iva sulle cooperative, il rinvio non basta La tregua è durata poco. Spunta l'ipotesi rinvio al 2014

Ecco a voi il non-fondo socialeNella legge di stabilità ben poco andrà a sociale e non autosucienza

Anci: “Servono 300 mln per la non autosucienza”Il commento di Lorenzo Guerini, delegato Anci al Welfare, sulpossibile riparto dei 900 milioni destinati al sociale

Imu: duro colpo al no profit e ancora troppa poca chiarezzaComunicato stampa del Forum Terzo Seore

Il “gioco” dei dati e quei 200 milioni in piùAncora troppa confusione sulla disabilità nella legge di stabilità

Ogni sforzo per la difesa dei minori e delle famiglie più vulnerabiliLe dichiarazioni del Presidente Napolitano per la Giornata na-zionale per i dirii per l'infanzia e l'adolescenza

NovembreLa Commissione bilancio della Camera approva al-l’unanimità un emendamento che prevede 250.000nuove verifiche INPS per la cosiddea “loa ai falsiinvalidi”. Anas, insieme ad altre associazioni,chiede il ritiro dell’emendamento, l’avvio di un con-fronto con INPS sulle modalità di verifica e l’avviodella riforma dei criteri per l’accertamento dell’inva-lidità civile, stato di handicap e disabilità come pre-visto dalla legge 328/2000.

Il Presidente del Consiglio Monti annuncia che si di-meerà dopo il completamento dell’iter per l’appro-vazione della legge di stabilità, aualmente all’esamedel Senato. Che fine faranno, quindi, i provvedimentisui quali le persone con disabilità e le loro famiglieavevano sperato anche agli esiti della manifestazionedel 31 oobre? E’ questa la preoccupazione dellaFish: il Senato potrebbe infai rinunciare a presen-tare emendamenti per accelerare l'approvazionedella legge. Ciò significa che potrebbero andare persedefinitivamente alcune opportunità ritenute essen-ziali dalle organizzazioni delle persone con disabilitàe del terzo seore, istanze ribadite e ripetute conforza negli ultimi mesi. In questa ipotesi, saltereb-bero infai gli emendamenti che prevedono un au-mento degli stanziamenti per il Fondo per lepolitiche sociali ed il finanziamento aggiuntivo alFondo per la non autosucienza. Rimarrebbero in-vece le riduzioni del 10% di tui i contrai e conven-zioni in sanità (anche quelli che riguardano lariabilitazione delle persone con grave disabilità) e ladisposizione che impone altri 450mila controlli sullepersone con invalidità che si aggiungono agli800mila già auati, con risultati risibili e con speseenormi, negli ultimi 4 anni. Al momento in cui va in stampa questo numero de“La rosa blu”, quindi, rimane un pesante e preoccu-pante interrogativo: come si aprirà il 2013 per le per-sone con disabilità e per le loro famiglie?

3 dicembre 2012: "Abbaiamo le barriere alla forma-zione ed informazione!" Comunicato stampa di Anas Onlus per la celebrazione dellaGiornata Internazionale delle Persone con Disabilità

Disabilità, Napolitano: “In momento di crisi compiereogni sforzo per sostegno” Il messaggio del Presidente Napolitano per la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

Politiche sociali: basta tagli lineari!Nuovo appello della rete "Cresce il Welfare cresce l'Italia"

Un emendamento contro quei 450.000 nuovi controlli Lo ha elaborato il Coordinamento nazionale delle Associazionidei Malati Cronici di Ciadinanzaiva

Monti e la Sanità. Dal "Cresci Italia" al "Decreto Balduzzi"Ma per il Ssn è stato un salasso

Concludere la Legislatura con un impegno per il sociale Comunicato stampa Fish

Dicembre

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2012: anno bisesto annofunesto…ma non sempre II parte

Anno bisesto… anno funesto?

IIparte

a cura della redazione

2012: anno bisesto annofunesto…ma non sempre II parte

Tante volte le persone con disabilità e le loro famigliesono costrette ad andare in tribunale per difendere i loro diritti.

Per esempio, devono andare dal Giudice per chiedere alla scuola di dare l’insegnante di sostegno.

Molto spesso i Giudici danno ragione alle persone con disabilità e alle loro famiglie.In questo articolo si parla delle decisioni più importanti che i Giudici hanno preso nel 2012 per le persone con disabilità.

Che l’anno corrente sia stato, sino ad oggi, un anno dicile lo abbiamo speri-mentato più o meno tui. A parte qualche fortunato, tui abbiamo conosciuto,direamente o indireamente, i morsi di una crisi che non accenna a diminuire.Ma c’è di più. Anche senza approfondire qui le complesse questioni connessealla crisi, non ci vuole molto a immaginare che i ciadini che costituiscono i co-siddei gruppi vulnerabili sono quelli che pagano e pagheranno un prezzo mag-giore rispeo agli altri (a meno che le misure di protezione sociale messe in aonon siano così ecaci e potenti da preservarle da danni e disagi ulteriori). E sulfao che le persone con disabilità appartengano, loro malgrado, a questo pezzodi società debole, o meglio, indebolita, non vi è purtroppo alcun dubbio. Personeindebolite o deboli?

Sembra solo un inutile e vizioso gioco di parole, ma crediamo invece valga sem-pre la pena soermarsi un istante per spiegare che non si traa di un gioco, madi rifleere sui motivi che generano la “debolezza sociale” delle persone condisabilità. Una debolezza che ha una connotazione precisa, giuridicamente cir-coscria e arontata dalle norme internazionali, europee e del nostro Paese, cheidentificano nelle pratiche e nei comportamenti discriminatori la causa primariadelle dicoltà che vivono quotidianamente le persone con disabilità. Il “gioco”debole/indebolito assume contorni sempre più concreti se lo si applica agliaspei della vita quotidiana. Ad esempio, si comprende meglio il rapporto tradisabilità e povertà, e si capisce che la persona con disabilità non è povera in

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quanto disabile, ma si impoverisce perché sonoprecluse le possibilità di avere un lavoro. Doppiadiscriminazione se la persona vive al Sud, comedimostrano i dati contenuti nella sesta relazioneal Parlamento sullo stato di auazione dellalegge 68/1999 (norme per il dirio al lavoro deidisabili): l’89% degli avviamenti al lavoro si è rea-lizzato nelle regioni del Centro Nord.

E ancora, giocando al “gioco” debole/indebolitosi comprende meglio come gli alunni e le alunnecon disabilità siano discriminati rispeo aglialunni senza disabilità, perché il dirio allo stu-dio ogni anno è messo a rischio dalle scelte di po-litica economica contenute nelle leggi finanziarie,dall’aollamento delle classi, dalla riduzionedelle ore di sostegno, dall’interruzione della con-tinuità didaica, ecc.

Il tema della promozione e tutela dei dirii ri-mane insomma, dal punto di vista Anas, il ter-reno primario su cui diroare tuo il proprioimpegno culturale, organizzativo e professionale.Il terreno su cui misurare, giorno per giorno, lacoerenza dei comportamenti delle Istituzioni checompongono la Repubblica (in primo luogo) ri-speo alla Legge di ratifica della ConvenzioneONU sui dirii delle persone con disabilità(Legge 18/2009). Naturale quindi che l’aenzionecentrale e strategica che Anas dedica al tema deidirii si rivolga anche a quanto accade nelle Auledi Giustizia, peraltro sempre più frequentate daitemi e dai problemi che connotano la qualità divita delle persone con disabilità che vivono nelnostro Paese.

Da questo punto di vista l’anno che si sta conclu-dendo ha continuato a segnare delle tappe posi-tive. In continuità con il numero di Rosa Blu diun anno fa, interamente dedicato ai risvolti giu-diziari della lunga baaglia per i dirii di cia-dinanza combauta quotidianamente da personee Associazioni, questo articolo prova a ripercor-rere alcuni aspei di un anno di Giustizia. Comesempre quando si arontano questi temi è dove-rosa l’avvertenza che le vicende qui presentatesono solo evocate nei loro trai essenziali, senzaentrare in alcun tipo di approfondimento. La se-lezione delle vicende giudiziarie è stata condoarileggendo le 40 edizioni 2012 della newsleer in-formativa edite da Anas e distribuita a circa2.500 destinatari.

L’illegittimità delle “classi pollaio”; formazione dei docenti;tetti degli alunni: ricorsi collettivi e diritti degli alunni edelle alunne con disabilità

Azione giudiziaria (ricorso al TAR del Lazio)condoa dal Coordinamento Scuole Elementaridi Roma per oenere il rapporto 1 a 1 traalunno e insegnante di sostegno. L’azione haavuto un esito positivo in base alla sentenzan.2199 depositata lo scorso 5 marzo. L’azione èstata condoa da 13 famiglie che, grazie ad unaraccolta fondi auata dal Coordinamento,hanno potuto arontare le spese del giudizio. Con le Sentenze n. 144 e n. 145, depositate in Se-greteria il 10 aprile 2012 il Tribunale Ammini-strativo Regionale (TAR) del Molise ha annullatoi provvedimenti di accorpamento di più classi dipochi alunni, volti a costituire un minor numerodi classi con moltissimi alunni. I ricorrenti sonogenitori di alunni che nel corso dell’anno scola-stico 2010/2011 hanno frequentato la classe I se-zione A del Liceo Scientifico di Riccia compostadi 14 alunni e la classe I sezione B del medesimoistituto composta di 15 alunni. L’Ucio Scola-stico regionale con provvedimento del 24 giugno2011 ha provveduto ad accorpare gli alunni dellasezione B alla sezione A creando per il nuovoanno scolastico un’unica classe II di 29 alunni.Al di là delle vicende qui riportate (per questo sirimanda alla leura delle notizie e delle sentenzepubblicate, rispeivamente, nella newsleer n. 11e n. 21 del 2012) è interessante ricordare questifai per collegarsi a una precedente vicenda giu-diziaria che ha visto protagonista il CODACONS(Coordinamento delle associazioni per la difesadell'ambiente e dei dirii degli utenti e dei con-sumatori) e le famiglie che hanno sooscrio ilricorso presentato nel corso del 2011 al TAR delLazio (newsleer n. 22 anno 2011) sul medesimoargomento arontato dai Giudici del TAR delMolise. L’elemento che si ritiene utile proporreall’aenzione di chi legge è rappresentato dallemodalità con cui le famiglie hanno aivato il ri-corso, tramite il CODACONS, utilizzando le op-portunità stabilite dall’art. 1, comma 1 delDecreto Legislativo 20 dicembre 2009 n. 198, chestabilisce come il rimedio (ad un torto o ad undanno) “può essere proposto anche da associazioni ocomitati a tutela degli interessi dei propri associati,appartenenti alla pluralità di utenti e consumatori”.In altre parole, si è traato di un ricorso costruitosecondo lo stile della class action.

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Lavoro: quanto ci manchi

Tre le sentenze che si ritiene utile ricordare. La prima è relativa ad una pronuncia della Cortedi Cassazione che ha condannato una azienda alrisarcimento dei danni a seguito della mancataformalizzazione dell’assunzione obbligatoriadel lavoratore invalido avviato al servizio dal-l'amministrazione provinciale. Secondo i Giudicidella Suprema Corte, il comportamento della so-cietà si è rilevato preclusivo alla possibilità di for-malizzare il contrao di lavoro. Per tale motivo iGiudici hanno condannato la società al paga-mento del risarcimento del danno per mancataformalizzazione dell'assunzione obbligatoria peri soggei con disabilità (sentenza n. 236 della se-zione lavoro della Cassazione lavoro pubblicatain data 12 gennaio 2012 – newsleer n. 2 del 2012).Sempre in materia di lavoro, la Corte di Cassa-zione si è nuovamente pronunciata lo scorso 14giugno 2012 (Sez. Lavoro n. 15269) in riferimentoal licenziamento di un lavoratore con disabilitàche ha visto, nel tempo, aggravare la propria con-dizione di salute. Per i Giudici il lavoratore condisabilità può chiedere che venga accertata lacompatibilità delle mansioni a lui adate con ilproprio stato di salute. Analogamente, ancheil datore di lavoro può chiedere che vengano ac-certate le condizioni di salute dell'impiegato condisabilità per verificare se, a causa delle sue mi-norazioni, possa continuare a essere utilizzatopresso l'azienda. La richiesta di accertamento e ilperiodo necessario per il suo compimento noncostituiscono però causa di sospensione del rap-porto di lavoro: esso può essere risolto nel caso

in cui, anche auando i possibili adaamenti del-l'organizzazione del lavoro, l'apposita commis-sione accerti la definitiva impossibilità direinserire la persona con disabilità all'interno del-l'azienda.Il licenziamento della persona assunta in basealla normativa sul collocamento obbligatoriodeve quindi seguire la generale disciplina nor-mativa e contrauale, e quindi, solo quando èmotivato dalla comune ipotesi di giusta causa egiustificato motivo, mentre, quando è determi-nato dall'aggravamento dell'infermità che hadato luogo al collocamento obbligatorio, è legit-timo solo per la perdita totale della capacità la-vorativa o la situazione di pericolo per la salutee l'incolumità degli altri lavoratori o per la sicu-rezza degli impianti (newsleer n. 29 del 2012). Niente trasferimento senza consenso dell’inte-ressato. Il Tribunale Civile di Lagonegro (Po-tenza), in composizione collegiale, ha aermato ildirio pieno del lavoratore che assiste una per-sona con disabilità grave a non essere trasferitosenza il proprio consenso (ordinanza cautelare n.21 del 24 maggio 2012). Nella faispecie, riguardando la questione un in-segnante di scuola superiore, dalla leura delprovvedimento emerge chiaramente che in casodi contrazione di organico, il lavoratore dellascuola che assiste un parente o un ane con di-sabilità grave, dovrà essere l'ultimo a dover la-sciare la sede di lavoro. Va peraltro ricordatoanche che, in base alla modifica all'articolo 33della Legge 104/92, intervenuta con l'articolo 24della Legge 183/2010, a poter godere dei tregiorni mensili di congedo retribuito è solo il la-

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Class Action Con il termine class action (azione di classe) si fa riferimento a iniziative giudiziarie di tutela col-leiva, che consentono di aivare un unico processo per oenere il rispeo dei propri dirii di con-sumatori e/o ciadini. Nei confronti di un’impresa privata, la class action può essere promossa daun gruppo di consumatori per oenere un risarcimento a seguito di danni prodoi da illeciti con-trauali, da prodoo difeoso, da pratiche commerciali scorree o da comportamenti anticoncor-renziali. Nei confronti della Pubblica Amministrazione la class action ha lo scopo di garantire ilciadino-utente da qualsiasi violazione dei parametri di qualità del servizio. Non è quindiun’azione giudiziaria che può essere aivata per oenere risarcimenti NORME DI RIFERIMENTO - Codice del Commercio (art. 140) - Decreto Legislativo 20 dicembre2009 n. 198

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uno

Le linee guida ministeriali per il trattamento dei disturbi dello spettroautistico nei bambini e negli adolescenti: valutazioni e commentiparte 2 di 3Luigi Croce – Presidente Comitato Scientifico Anas Onlus

INSERTO

Riprendiamo la presentazione ed il commento allelinee guida per il traamento dei disturbi dello speroautistico nei bambini e negli adolescenti, dagli inter-venti comportamentali e psicologici struurati. A sot-tolineare la validità dell’impianto anche metodologicodegli assunti presentati nel documento, vorrei ringra-ziare la dooressa Aldina Venerosi, dell’Istituto Supe-riore di Sanità, che in un recente seminariodell’Associazione Italiana per lo Studio delle Disabi-lità Intelleive e dello Sviluppo, in una tavola rotondae all’interlocuzione direa, mi ha confermato il rigoree la precisione adoata dagli estensori, che a vario ti-tolo e con compiti dierenziati, hanno contribuito allapubblicazione delle stesse linee guida.

Interventi comportamentali e psicologicistruurati

Programmi intensivi comportamentali

Tra gli interventi comportamentali e psicologici strut-turati, i programmi intensivi comportamentali rappre-sentano l’oggeo del primo gruppo di raccoman-dazioni, riportato di seguito:“tra i programmi intensivi comportamentali il mo-dello più studiato è l’analisi comportamentale appli-cata (Applied behaviour intervention, ABA): glistudi sostengono una sua ecacia nel migliorare leabilità intelleive (QI), il linguaggio e i comporta-menti adaativi nei bambini con disturbi dello spet-tro autistico. Le prove a disposizione, anche se nondefinitive, consentono di consigliare l’utilizzo delmodello ABA nel traamento dei bambini con di-sturbi dello spero autistico.Dai pochi studi finora disponibili emerge comunqueun trend di ecacia a favore anche di altri pro-grammi intensivi altreanto struurati, che la ricercadovrebbe approfondire con studi randomizzati con-trollati (RCT) finalizzati ad accertare, araverso unconfronto direo con il modello ABA, quale tra i variprogrammi sia il più ecace.

È presente un’ampia variabilità a livello individualenegli esiti oenuti dai programmi intensivi compor-tamentali ABA; è quindi necessario che venga eet-tuata una valutazione clinica caso-specifica permonitorare nel singolo bambino l’ecacia dell’in-tervento, ossia se e quanto questo produca i risultatiaesi”.

A questo proposito il lavoro di sintesi e di analisi delleprove presentato dalle linee guida appare particolar-mente esteso e approfondito, sulla base della disponi-bilità di un numero decisamente maggiore e crescentedi studi. L’analisi comportamentale applicata com-pone la maggioranza dei programmi intensivi com-portamentali per i disturbi dello spero autistico e glioperatori che li imparano e li impiegano risultano par-ticolarmente interessati alle prove di ecacia, costi-tuendo tale sensibilità componente metodologicadello stesso approccio ABA (Applied Behaviour Ana-lysis). Ricordiamo al leore che stiamo parlando diapprocci che prevedono da 20 a 40 ore di interventoalla seimana, con bambini in età prescolare che coin-volgono i genitori e il supporto di professionisti pre-parati.

Come riferisce il documento la ricerca condoa negliultimi anni ha approfondito due aspei della que-stione: la valutazione dell’ecacia degli interventi in-tensivi comportamentali e l’individuazione delleeventuali variabili (legate ai soggei e all’intervento)che modificano l’eeo oenuto. La prima questioneè stata arontata da numerose revisioni sistematiche,con e senza metanalisi, mentre solo una minoranzadegli studi disponibili indaga anche la seconda que-stione.

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INSERTO

due

La sintesi delle prove di ecacia viene riportata nella seguente tabella:

Ecacia dei programmi intensivi comportamentali: revisioni sistematiche (metanalisi)

Studi Risultati

Ecacia dei programmi intensivi comportamentali: singoli studi

Studi Risultati

Ospina MB, Krebs Seida J et al. Beha-vioural and developmental interventionsfor autism spectrum disorder: a clinicalsystematic review. PLoS One2008;3(11):e3755.

“L’intervento ABA ha mostrato benefici a confronto con gli interventi stan-dard e con gli interventi solo scolastici (istruzione regolare) per gli out comefunzionamento intelleuale (QI), comprensione del linguaggio, abilità sociali.I dati prodoi dalla metanalisi su studi di coorte retrospeivi hanno mostratoun eeo maggiore dell’ABA ad alta intensità rispeo a quello a bassa inten-sità nel migliorare il funzionamento intelleuale, le abilità comunicative, icomportamenti adaativi e il quadro clinico generale; i dati prodoi dallametanalisi su studi di coorte concorrenti hanno dimostrato che l’ABA è su-periore all’educazione speciale per vari outcome (comportamenti adaativi,comunicazione/interazione, comprensione e espressione linguistica, funzio-namento intelleivo) nel medio termine (12 mesi), ma non nel lungo termine(3 e 9 anni)”. “Dai pochi RCT (Studi Clinici Controllati, ndr) inclusi nella revisione siste-matica risulta che quando l’intervento ABA è posto a confronto con altri mo-delli di intervento altreanto struurati, come il DIR (Developmentalindividual-dierence relationship based intervention), oppure con interventistruurati che racchiudono alcuni elementi del modello ABA stesso, nonemergono dierenze di ecacia. Non sono quindi disponibili dati definitivia sostegno dell’ecacia del modello ABA secondo il metodo Lovaas rispeoad altri traamenti aivi e altreanto struurati, cioè non ci sono ancora datisucienti per stabilire quale tra i vari modelli struurati di intervento tera-peutico sia il più ecace”.

Zachor DA, Ben Ichak E. Treatment ap-proach, autism severity and interventionoutcomes in young children. Research inAutism Spectrum Disorders2010;4(3):425-32.

“Studio di coorte (n=78) confronta a 1 anno l’intervento ABA (20 ore a sei-mana, con rapporto 1 a 1 tra bambino e operatore) con l’intervento ecleico(che integra i principi di 3 modelli: Developmental di Rogers, Developmentalindividual dierence relationship (DIR) di Greenspan e TEACCH), in unapopolazione di bambini, a maggioranza maschi (n=71), di età media 25 mesi(range 15-35 mesi), con diagnosi di autismo (correamente posta secondo icriteri DSM IV e l’applicazione del punteggio di cut-o dell’ADI-R). I risultatiindicano che la diagnosi di disturbo dello spero autistico rimane stabile neidue gruppi (99%), entrambi i gruppi migliorano significativamente (rispeoal baseline) nelle abilità cognitive verbali, nella socializzazione e nella comu-nicazione, ma non ci sono dierenze di ecacia tra gli interventi. Inoltre, unaminore gravità del quadro clinico al baseline è associata con miglioramentimaggiori nelle abilità adaative e cognitive. Infine, all’interno del gruppo disoggei con minore gravità clinica l’intervento ecleico produce un miglio-ramento maggiore rispeo all’ABA nella comunicazione e nella socializza-zione (come rilevato dai genitori), ma non nel livello cognitivo“.

Spreckley M, Boyd R. Ecacy of appliedbehavioral intervention in preschoolchildren with autism for improving co-gnitive, language, and adaptive beha-vior: a systematic review andmeta-analysis. J Pediatr 2009;154(3):338-44.

“Le prove aualmente a disposizione non sono sucienti per stabilire chel’intervento ABI (Applied behaviour intervention) oiene migliori esiti ri-speo alla terapia standard (comunque contenente alcuni elementi del mo-dello ABI) nei bambini con disturbi dello spero autistico, per cui secondogli autori sarebbe necessario che venisse condoo uno studio randomizzatocontrollato multicentrico, al fine di quantificare l’ecacia degli interventi alneo delle modificazioni naturali della storia del disturbo”.

Hayward D, Eikeseth S et al. Assessingprogress during treatment for youngchildren with autism receiving intensivebehavioural interventions. Autism2009;13(6):613-33.

“Studio di coorte (n=44) non rileva dierenze di ecacia a 1 anno tra l’inter-vento UCLA (University of California Los Angeles Young autism project),che prevede ABA per 36 ore a seimana con rapporto 1 a 1 tra bambino eoperatore, erogato secondo un modello di fornitura dell’intervento centratosulla clinica da parte di personale specializzato, e lo stesso intervento erogatosecondo un modello di fornitura dell’intervento implementato dai genitori,che ricevono una supervisione intensiva”.

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INSERTO

tre

Ciascuno dei risultati riportati nelle linee guida e sin-teticamente presentati nella tabella, è stato ampia-mente e deagliatamente documentato in manieraanalitica con particolare riferimento alla robustezza ealla precisione dell’impianto metodologico.In sintesi, per quanto riguarda i programmi intensivicomportamentali, le metanalisi, gli studi longitudinalidi coorte e quanto emerge dagli studi che esplorano ifaori di impao sull’ecacia dei traamenti, pos-siamo concludere che l’approccio ABA, quelli di de-rivazione ABA e quelli con livelli di struurazionecomparabile all’ABA, sembrano incidere positiva-mente sugli esiti prodoi in termini di comporta-menti adaativi, comunicazione/interazione,comprensione e espressione linguistica, funziona-mento intelleivo. Età, intensità e durata del traa-mento, comportamento adaivo di partenza e trainingdei genitori, sembrano giocare un ruolo modulatoriopositivo variabile nel determinare gli esiti raggiunti.

Interventi per comportamenti specifici

Si traa di interventi finalizzati a migliorare le abilitàsociali. Per altre aree del funzionamento la ricerca dileeratura scientifica non emergono particolari novitàrispeo alle evidenze più datate.La linea guida specifica raccomanda:

“Gli interventi comportamentali dovrebbero esserepresi in considerazione in presenza di un ampio nu-mero di comportamenti specifici di bambini e ado-lescenti con disturbi dello spero autistico, con lafinalità sia di ridurre la frequenza e la gravità delcomportamento specifico sia di incrementare lo svi-luppo di capacità adaative.Secondo il parere degli esperti i professionisti do-vrebbero essere a conoscenza del fao che alcunicomportamenti disfunzionali possono essere causatida una soostante carenza di abilità, per cui rappre-sentano una strategia del soggeo per far fronte allaproprie dicoltà individuali e all’ambiente”.La raccomandazione emerge dalla revisione che esa-mina 251 studi condoi su traamenti specifici perbambini e adolescenti con disturbi dello spero auti-stico. Sebbene la qualità degli studi inclusi sia moltovariabile, la revisione conclude che i risultati oenutidagli studi indicano in modo omogeneo che gli in-terventi comportamentali focali producono miglio-ramenti in un ampio range di aree bersaglio, tra cui:i comportamenti disfunzionali (per esempio con-doe autolesive, aggressività), le abilità del linguag-gio, le abilità di vita quotidiana, le abilità richiesteper la vita nella comunità (per esempio abilità nel-l’uso dei trasporti pubblici e negli acquisti), abilitàaccademiche e abilità sociali.

Variabili che modulano l’ecacia dei programmi intensivi comportamentali

Studi Variabili Risultati

Granpeesheh D, Dixon DR et al.The eects of age and treat- mentintensity on behavioral interven-tion outcomes for chil- dren withautism spectrum disorders. Rese-arch in Autism Spectrum Disor-ders 2009;3(4):1014-22.

Legate al soggeo chericevel’intervento:età,abilità intelleive,comportamento adaivo al baseline

Al momento non ci sono dati sucienti a stabilire l’eeodell’intervento in termini di ecacia

Si rileva un miglioramento del comportamento adaivomaggiore per i soggei che presentano alla baseline uncomportamento adaivo maggiore

Makrygianni MK, Reed P. Ameta-analytic review of the ef-fectiveness of behavioural earlyintervention programs for chil-dren with autistic spectrum di-sorders. Research in Au- tismSpectrum Disorders2010;4(4):577-93.

Virués-Ortega J. Applied beha-vior analytic intervention for au-tism in early childhood:meta-analysis, meta-regressionand dose-response meta-analysisof multiple outcomes. Clin Psy-chol Rev 2010;30(4):387-99.

Legate alle caraeri-stiche dell’intervento:intensità,

durata,

training ai genitori,

L’intensità del programma sembra modificare gli esiti rag-giunti nell’area dei comportamenti adaivi e delle abilitàintelleive, anche se quest’ultimo dato non è ancora statoconfermato.

La durata del programma sembra modificare gli esiti rag-giunti nell’area del linguaggio e dei comportamenti adat-tivi.

Il training dei genitori sembra correlarsi in modo statisti-camente significativo con i miglioramenti oenuti nei com-portamenti adaivi.

Page 22: La rosa blu - Anffas

INSERTO

quattro

In conclusione, i dati prodoi dalla revisione sistema-tica suggeriscono l’ecacia dell’intervento CBT neltraamento dei disturbi d’ansia in bambini con sin-drome di Asperger o autismo ad alto funzionamentoa confronto con nessun traamento. Tali risultati de-rivano da pochi studi sperimentali condoi su cam-pioni numericamente ristrei, non costituiscono unaprova di ecacia forte; infine la CBT sembra avere ef-

feo positivo nel migliorare la capacità di gestire la

rabbia nei bambini con sindrome di Asperger.

Con il prossimo inserto aronteremo i temi dell’Au-

ditory integration training, AIT, della musicoterapia,

della Comunicazione facilitata, per passare poi al trat-

tamento farmacologico e agli altri traamenti biome-

dici e nutrizionali.

La linea guida inoltre considera anche interventi com-portamentali focali volti a migliorare le abilità socialidi derivazione eterogenea come la Lego therapy e ilJunior detective training program, per i quali è possi-bile sostenere l’ipotesi dell’ecacia, considerando tut-tavia ancora piuosto incerte le prove di ecacia aloro favore.

Terapia cognitivo comportamentale

La terapia cognitivo comportamentale CBT, Cognitivebehavior therapy, richiede un certo livello di sviluppocognitivo e verbale, quantificato in una revisione si-stematica da White AH. In Cognitive behavioural the-rapy in children with autistic spectrum disorder.STEER 2004;4(5), disponibile all’indirizzo:hp://www.wihrd.soton.ac.uk/projx/signpost/steers/STEER_2004%285%29.pdf , come un minimo di QI ver-

bale pari a 69, quindi rivolta al soogruppo di soggeicon autismo ad alto funzionamento o sindrome diAsperger.La raccomandazione espressa dalle linee guida ri-porta:“È consigliato l’uso della terapia cognitivo comporta-mentale (Cognitive behavior therapy, CBT) per il trat-tamento della comorbidità con i disturbi d’ansia neibambini con sindrome di Asperger o autismo ad altofunzionamento.La terapia cognitivo comportamentale, rivolta a bam-bini e genitori, può essere utile nel migliorare le capa-cità di gestione della rabbia in bambini con sindromedi Asperger.”Le evidenze scientifiche emerse dalla leeratura, a so-stegno delle aermazioni della presente raccomanda-zione, sono riportate nella tabella seguente:

Studi Caraeristiche dello studio

Lang R, Regester A et al. Treat-ment of anxiety in autism spec-trum disorders using cognitivebehaviour therapy: A systematicre- view. Dev Neurorehabil2010;13(1):53-63.

Revisione sistematica di 9 studi n=110, condierente forza delle prove di ecacia cheindaga l’ecacia della CBT nel traamentodei disturbi d’ansia; bambini con sindromedi Asperger, comorbidità con disturbi d’an-sia, fobia sociale, disturbo ossessivo com-pulsivo, disturbo d’ansia da separazione,disturbo d’ansia generalizzato, disturbo daaacchi di panico e fobie specifiche.

Risultati

miglioramento significativo dei sin-tomi d’ansia nel gruppo che ricevel’intervento CBT, soprauo alle va-lutazioni eeuate dai genitori, chenon sempre sono confermate daquelle eeuate dai bambini stessi.

Sofrono K, Awood T et al. Arandomized controlled trial of acognitive behavioural interven-tion for anger management inchil- dren diagnosed with Asper-ger syndrome. J Autism Dev Di-sord 2007;37(7):1203-14.

RCT , studio clinico controllato, n=45, checonfronta l’ecacia di un intervento CBTaltamente struurato, rivolto a bambinicon sindrome di Asperger (in cui la dia-gnosi non è posta secondo criteri qualita-tivi elevati, ma formulata dal pediatra econfermata con intervista telefonica chil-dhood Asperger syndrome test, CAST) e ailoro genitori e finalizzato a migliorare lecapacità di gestione della rabbia, con nes-sun traamento (inserimento in lista di at-tesa). L’intervento è finalizzato a operarestrategie alternative per risolvere le situa-zioni in cui il bambino manifesta crisi dirabbia.

miglioramenti riportati dai genitori– e confermati dagli insegnanti conuna maggiore capacità dei genitoristessi di gestire le crisi dei figli. Neibambini si rileva una riduzione difrequenza e intensità delle crisi dirabbia, una maggiore tolleranza allafrustrazione e un migliore rapportocon l’autorità (genitore e inse-gnante).

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voratore che assiste un parente o un ane entroil secondo grado. In uno dei passaggi della sen-tenza dei Giudici si conferma l’importanza dellaLegge 104 del 1992, richiamata da un precedentepronunciamento del Consiglio di Stato (sezione III– 17 oobre 2000 n. 1623) ove si aerma che laLegge quadro per i dirii delle persone handi-cappate “trova direo fondamento in principi di

rango costituzionale ed ha caraere derogatorio ri-

speo all’ordinaria procedura delle assegnazioni di

sede e dei trasferimenti. La disciplina in esame trova

direo fondamento in principi di solidarietà sociale di

rango costituzionale in materia di salute, famigluia,

istruzione e lavoro…Infai, la disciplina della materia

in questione risponde alla …necessità di ripristinare,per quanto possibile, condizioni di uguaglianzanei confronti dei soggei portatori di handicap…”. E ancora, in riferimento ad una precedente sen-tenza della Corte di Cassazione (27 marzo 2008n. 7945), i Giudici del Tribunale di Lagonegroprecisano che “la posizione di vantaggio ex art.33 L.104/1992 si presenta come un vero e propriodirio soggeivo di scelta da parte del familiare-lavoratore che presta assistenza con continuità apersone che sono ad essa legate da uno streovincolo di parentela o anità”.

19

Corte di CassazioneÈ il vertice dell’organizzazione giudiziaria che ha sede in Roma e ha giurisdizione su tuo il terri-torio dello Stato. È composta da sezioni suddivise a seconda della materia da giudicare: civile; pe-nale; lavoro; tributaria. Assicura l’esaa osservanza e l’uniforme interpretazione della legge e ilrispeo delle competenze dei diversi organi della magistratura. La corte giudica solo sui vizi dellasentenza e non entra nel merito della decisione. La Corte di Cassazione giudica a sezioni semplicie a sezioni unite; le sezioni unite si costituiscono quando i Giudici devono risolvere o prevenirecontrasti interpretativi insorti tra le Sezioni e per decidere su questioni di particolare importanza.NORME DI RIFERIMENTO: art. 140 della Costituzione2009 n. 198

Consiglio Di StatoOrgano, composto da apposite sezioni, che si occupa di:Giustizia amministrativa – è organo giurisdizionale di secondo grado, al quale può essere propostoricorso contro le sentenze emesse dai TAR. Decide con l’intervento di 5 magistrati, di cui un presi-dente di sezione e quaro consiglieri. Le sentenze del Consiglio di Stato sono definitive e non piùappellabili, tranne che per gli aspei meramente formali che possono essere rimessi all’aenzionedella Corte di Cassazione (p.e. contestare la sentenza di un TAR non dal punto di vista del conte-nuto ma per presunta non competenza territoriale)Consulenza giuridico-amministrativa – è organo tecnico che esprime pareri richiesti dalla PubblicaAmministrazione statale o regionale in materia giuridico-amministrativa.NORME DI RIFERIMENTO - Costituzione Italiana (art. 100, art. 111) - Codice del processo am-ministrativo (art. 5, art. 6)

Tribunale Amministrativo Regionale – TARIl TAR è organo di giustizia amministrativa di primo grado, previsto dall’art. 125 della Costituzione,istituito presso ciascun capoluogo regionale Il TAR decide con l'intervento di tre magistrati,com-preso il presidente. I magistrati sono giudici professionisti, debbono appartenere all’apposito ruolodel T.A.R. a cui si accede con pubblico concorso. Le sentenze del TAR sono immediatamente ese-cutive e sono appellabili al Consiglio di Stato.NORME DI RIFERIMENTO - Costituzione Italiana - Codice del processo amministrativo (art.5)

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Discriminati dappertutto, anche incarcereSTRASBURGO CONDANNA L’ITALIA PERDETENUTO CON DISABILITÀQui non si parla di scuola, di dirio al lavoro, dipagamento delle ree, di mobilità, ma di rispeodella dignità umana, di accesso alle cure, di ri-speo dei dirii umani. Parliamo di carcere, diuna persona che ha ovviamente commesso uncrimine e che sta scontando la sua pena, ma che,non per questo, e soprauo non perché è per-sona con disabilità, deve subire un traamentoinumano e degradante, contrario ai principi sta-biliti dalla Convenzione ONU (art.15 "Dirio dinon essere sooposto a tortura, a pene o a traa-menti crudeli, inumani e degradanti")Il Sig. N.C.D. ha 65 anni, ha scontato più di 20anni in prigione e 4 di detenzione domiciliare. IlSig. N.C.D. è entrato in carcere nel 1992. Dal 1997sore di una paralisi della parte inferiore delcorpo con parziale perdita di forza muscolarenelle gambe che lo costringe sulla sedia a ruote.

Viene trasferito nel carcere di P. dotato diun'unità per detenuti con disabilità. Ma – comesi legge nella sentenza della Corte di Strasburgo– anziché finire in questa unità, viene messo inuna sezione comune dove non ha accesso aibagni, non può fare fisioterapia e non ha possi-bilità di movimento. La sezione per persone condisabilità – non funzionante per mancanza difondi – sarà inaugurata solo nel 2005 e il Sig.N.C.D. vi sarà trasferito nel dicembre di quel-l'anno. A quel punto però chiede di poter andarein un ospedale o una clinica che gli dia l'assi-stenza di cui ha bisogno. Trasferimento che av-verrà solo nel 2008 e fino al seembre 2010quando ritorna in carcere rimanendovi fino al 23novembre 2010. Il suo caso è poi arrivato allaCorte di Strasburgo che, dopo aver condannatol'Italia, ha ribadito che tui gli Stati devono ga-rantire a tui i carcerati una detenzione in con-dizioni compatibili con il rispeo della dignitàumana e della salute. (newsleer informativa n.6 del 2012).

Anno 2012Newesleer n.

ASSISTENZA EDUCATIVA: la Corte dei Conti conferma la competenza della provincia 1

IL PROGETTO DI VITA INDIPENDENTE - Chiarimenti sulla sentenza del Consiglio di Stato 1Sardegna – Legge 162/1998: Il TAR dice no al taglio dei finanziamenti – Accolto il ricorsodei familiari delle persone con disabilità 7

Quell’autobus non è accessibile; è un ao discriminatorio – sentenza del Tribunale diTorino 9

Spea alla Provincia l’assistenza specialistica degli alunni con disabilità delle scuolemedie superiori – Ordinanza del TAR di Milano 10

Il trasporto delle persone con disabilità lo paga il Comune – sentenza del TAR Puglia 11

Sardegna – Regione bocciata – Per i progei personalizzati conta solo il reddito personale 17L’assistente all’autonomia deve essere preparato – Lo stabilisce una sentenza del TARCalabria 25

L’Amministratore di Sostegno può negare il consenso ai traamenti salva vita – la de-cisione del Giudice Tutelare di Grosseto 27

Assistenza scolastica – Il TAR condanna la provincia di Brescia – Accolto il ri-corso di 11 Comuni 31

Il Consiglio di Stato riaerma alcuni obblighi dei Comuni 32Scuola – Il dirio all’istruzione vale anche in caso di carenza di organico – lo ribadisceil TAR del Lazio con la sentenza n. 8266 del 3 oobre 2012 33

Assistente Educatore ABA E SMART TABLE: obbligata la loro erogazione da una sen-tenza del Consiglio di Stato 38

TAR Piemonte – Illegiime le liste di aesa per le persone non autosucienti 38

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Delega per la riforma fiscale e assistenziale: a che puntosiamo?

Delega per la riforma fiscale e

assistenziale: a che punto siamo?

Daniele Canistraci – Area comunicazione e politiche sociali Anas Onlus

Delega per la riforma fiscale e assistenziale: a che puntosiamo?

Questo articolo parla di una legge che si chiama “Riforma fiscale e assistenziale”.

La “Riforma fiscale e assistenziale” voleva cambiarealcune leggi per le persone con disabilità e togliere i soldi e i servizi per queste persone.

Anffas e le altre associazioni hanno parlato con i politiciperché non volevano questa riforma.

Alla fine, i politici non hanno fatto questa riforma.

Nell’agosto 2011 Anas Onlus ha realizzato un approfondimento (disponibilesul sito www.anas.net) sulla proposta di legge AC.4566 “Delega al Governoper la Riforma Fiscale e Assistenziale” presentata nel luglio 2011 dal GovernoBerlusconi e volta a “razionalizzare e semplificare” il quadro normativo vigenteprevedendo un taglio per 40 miliardi di euro. Il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri fissava in due annidall’entrata in vigore della legge il termine per emanare uno o più decreti legi-slativi finalizzati a tre obieivi:• riqualificazione e integrazione delle prestazioni socio assistenziali in favore

dei soggei autenticamente bisognosi”• trasferimento ai livelli di governo più prossimi ai ciadini delle funzioni

compatibili con i principi di ecacia e adeguatezza”• promozione dell’oerta sussidiaria di servizi da parte delle famiglie e delle

organizzazioni con finalità sociali”Per quanto riguarda in particolare la riforma assistenziale, riportiamo di seguitoi criteri e i principi più rilevanti per noi a cui i decreti legislativi avrebbero do-vuto ispirarsi:1) revisione degli indicatori di situazione economica equivalente, con parti-

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colare aenzione alla composizione del nucleofamiliare;

2) riordino dei criteri, inclusi quelli relativi allainvalidità e alla reversibilità, dei requisitireddituali e patrimoniali, nonché delle relativesituazioni a caraere personale e familiare perl’accesso alle prestazioni socio assistenziali;

3) armonizzazione dei diversi strumenti previ-denziali, assistenziali e fiscali di sostegnoalle condizioni di bisogno;

4) in particolare, istituzione per l’indennità diaccompagnamento di un fondo per l’inden-nità sussidiaria alla non-autosucienza ri-partito tra le Regioni, in base a standardaerenti alla popolazione residente e al tassodi invecchiamento della stessa, nonché a fat-tori ambientali specifici;

5) in particolare, trasferimento ai Comuni, sin-goli o associati, del sistema relativo alla cartaacquisti con lo scopo di identificare i benefi-ciari in termini di prossimità, di integrare lerisorse pubbliche con la diusa raccolta dierogazioni e benefici a caraere liberale, di af-fidare alle organizzazioni non profievoli lagestione della carta acquisti araverso le pro-prie reti relazionali;

6) aribuzione all’Istituto Nazionale della Previ-denza Sociale delle competenze relative a:a) erogazione delle prestazioni assistenziali

quando assumono il caraere di contributomonetario direo, in coordinamento conRegioni ed Enti locali;

b) organizzazione del fascicolo eleronico dellapersona e della famiglia araverso la realiz-zazione di un’anagrafe generale delle posi-zioni assistenziali, condivisa tra leamministrazioni centrali dello Stato, gli entipubblici di previdenza e assistenza, le Regionie gli Enti Locali, al fine di monitorare lo statodi bisogno e il complesso delle prestazioni ditue le amministrazioni pubbliche.

Presentato il 29 luglio 2011, l’esame del testo èstato avviato dalla Commissione Finanze e inCommissione Aari Sociali della Camera il 7seembre 2011 e al momento risulta essere an-cora in corso di esame. A questo proposito è im-portante ricordare che grazie principalmenteall’opera di contrasto realizzata anche e soprat-tuo dal movimento italiano delle persone condisabilità e delle loro famiglie (tra cui Anas eFish) il provvedimento, così come impostato, èstato accantonato.

Sintetizziamo, di seguito, alcune delle princi-pali criticità evidenziate nei mesi passati:

ISEE - si era prospeata una revisione dell’ISEEche, tra le altre cose, andasse a comprendere aifini del calcolo• il conceo di “reddito disponibile” e non di

“reddito Irpef”, cosa che avrebbe comportatol’inclusione di prestazioni monetarie comepensioni assistenziali o indennità di accom-pagnamento

• il reddito dell’assistito e della sua famigliaconsiderando così anche il reddito dei fami-liari per una eventuale quota di comparteci-pazione alla spesa

MODIFICHE DEI CRITERI DI ACCESSOALLE PRESTAZIONI MONETARIE - è stataprospeata la possibilità dell’introduzione di uncriterio basato sul reddito per l’accesso all’in-dennità di accompagnamento, una misura for-nita alle persone non autosucienti sulla basedel solo bisogno di assistenza e non relativa-mente alle sue condizioni economiche. In questomodo si profilava il rischio di avere una ridu-zione di interventi per i non autosucienti e unasemplice erogazione di misure di sostegno per imeno abbienti. Dirii esigibili potevano dive-nire prestazioni vincolate alle condizioni econo-miche delle persone.ELIMINAZIONE DI DUPLICAZIONI E SO-VRAPPOSIZIONI DI SERVIZI E PRESTA-ZIONI (intese come compresenza di sistemiconcorrenti dal punto di vista finanziario e isti-tuzionale)RICORSO AI SERVIZI DI ASSISTENZADELLO STATO SOLO QUANDO FAMIGLIAE VOLONTARIATO NON SONO PIÙ INGRADO DI FORNIRE SUPPORTO – il disegnodi legge vedeva la situazione in un’oica distorta,non prendendo in considerazione la grave crisiin cui versavano (e versano maggiormente oggi)sia le famiglie che gli enti del Terzo Seore, sem-pre più spesso chiamati a supplire alle carenzedei servizi oerti dallo Stato. TAGLIO DI AGEVOLAZIONI E DETRA-ZIONI FISCALIIl Disegno di Legge Delega non forniva preciseindicazioni su quali duplicazioni poter eliminaree sembrava delineare un contesto in cui respon-sabilità e oneri potessero ricadere solo sulle fami-glie e/o sulle organizzazioni di volontariato,

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Page 27: La rosa blu - Anffas

senza includere l’intervento pubblico.Una riforma giudicata, quindi, non volta a mi-gliorare i servizi ma pensata solo per il raggiun-gimento del taglio complessivo di 40 miliardi dieuro, con conseguenze pesanti sul sistema diwelfare statale e regionale, e quindi, ovviamente,anche sulla vita delle persone e delle famiglie condisabilità. Il rischio serio era di vedere tagliate inmaniera nea, tra le tante cose, anche pensionidi invalidità, indennità di accompagnamento epensioni di reversibilità. Il testo, inoltre, è statospesso accusato di essere incostituzionale poichéandava a disciplinare, seppur in maniera non di-rea, “la spesa in materia sociale”, questione in-vece assegnata dalla Costituzione agli EntiLocali.

Proviamo ora a capire quali punti del provvedi-mento sono stati messi in ao tramite altre mi-sure (ad esempio il Decreto Balduzzi o la Leggedi Stabilità) e cosa questo ha comportato.

ISEE - Per quanto riguarda la riforma dell’ISEE,al momento è possibile aermare che la bozzadel decreto in questione non aronta il rapportotra livelli ISEE e accesso alle prestazioni assisten-ziali e che, di conseguenza, la concessione del-l’indennità di accompagnamento non dovrebbesubire variazioni. Da evidenziare però che, pur-troppo, la stessa indennità di accompagnamentodovrà presumibilmente essere considerata daicontribuenti per la compilazione dello stessoISEE nelle autodichiarazioni si dovrà inserireoltre al reddito complessivo dichiarato ai finiIRPEF e ai redditi soggei a imposta (o a rite-nuta a titolo di imposta), ogni altra componentereddituale anche se esente da imposta, nonchéi traamenti assistenziali, previdenziali e in-dennitari, incluse le carte di debito (per es. so-cial card) e i buoni spendibili per l’acquisto diservizi – se denominati in euro – a qualunquetitolo percepiti da Pubbliche Amministrazioni.Per ulteriori approfondimenti sull’ISEE, vi ri-mandiamo all’articolo dedicato all’interno diquesto numero.LEA - I Livelli Essenziali di Assistenza sono og-

geo del Decreto Balduzzi “Disposizioni ur-genti per promuovere lo sviluppo del Paese me-diante un più livello di tutela della salute” e illoro aggiornamento è previsto per il 31 dicembre2012, anche se non vi sono certezze in merito.FONDO PER L’INDENNITA’ SUSSIDIARIAALLA NON AUTOSUFFICIENZA - Non visono notizie relative a questo particolare fondoma in questi ultimi tempi molta polemica c’èstata per il rifinanziamento del Fondo per le Po-litiche Sociali e al Fondo per la Non Autosu-cienza, considerato per entrambi troppo scarni:sul primo è stato stanziato ed approvato unfondo di 300 milioni, sul secondo uno di 200 mi-lioni. DELEGA FISCALE - Al momento di andare instampa, la delega fiscale in esame al Senato èferma.IMU – E’ stata reintrodoa l’imposta patrimo-niale sulla prima casa ed è stata anticipata al 2012l’Imposta municipale propria (IMU) che, en-trata in vigore nel novembre 2012 comporta al-cuni elementi di confusione soprauo per ilno profit: il regolamento dell’applicazione del-l’IMU stabilisce per gli enti non profit l'esen-zione dal pagamento dell'Imu solo per leaività non commerciali e definisce quindi i re-quisiti che un'organizzazione deve possedere peressere definita tale ma, purtroppo, rimane gene-rico quando, nell’articolo 4, parla di ‘eventualiimporti di partecipazione alla spesa’, di "im-porto simbolico” e, comunque, ‘non superiorealla metà dei corrispeivi medi previsti per ana-loghe aività svolte con modalità concorren-ziali nello stesso ambito territoriale, tenutoanche conto dell’assenza di relazione con ilcosto eeivo del servizio’. Le eventuali agevo-lazioni per le persone con disabilità e loro fami-glie restano demandate ai singoli Comuni, nonessendo purtroppo prevista un’aliquota agevo-lata unica.IVA - Per quanto riguarda l’IVA, è stato appro-vato, mediante la Legge di Stabilità (alla data distesura di questa rivista ancora oggeo di esameal Senato) l’aumento di un punto percentuale,dall’auale 21% al 22% nel 2013.

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L’altalena del nuovo ISEEL’altalena del nuovo ISEE

Marco Faini – Anas Brescia Onlus – Consulente area comunicazione e politiche sociali Anas Onlus

L’altalena del nuovo ISEE

Questo articolo parla delle modifiche che si stanno facendo all’ISEE.

L’ISEE è un numeroche viene calcolato per dire quanti soldi ha ogni persona.

Con l’ISEE si decidono tante cosee anche quante tasse devono pagare le persone per un servizio.Per esempio, si decide quanto deve pagare una persona con disabilitàper andare in un centro diurno.

I politici hanno lavorato per modificare l’ISEE.Anffas e le altre associazioni hanno chiesto ai politicidi non creare problemi alle persone con disabilità con le modifiche all’ISEE.Ancora non si sa cosa faranno i politici.

La rosa blu esce poche volte in un anno, e quindi è evidente che questo perio-dico non è certo il modo migliore per tenersi aggiornati giorno per giorno, o perchi vuole seguire in modo approfondito l’evoluzione continua di una legge odi un argomento.E’ quindi con una certa titubanza che la redazione della rivista propone questoarticolo centrato sulla bozza di decreto di riforma dell l’ISEE (indicatore dellasituazione economica equivalente). Bozza di decreto che il Governo Montiavrebbe dovuto emanare nel mese di Maggio in base all’art. 5 della Legge214/2011 (la legge che ha ratificato il cosiddeo “decreto salva-Italia” del 6 di-cembre 2012). Di quella bozza molto si è deo, sui giornali e nelle riunioni di Anas e dellaFISH. Soprauo molto si è fao, almeno sino a quando la FISH è stata chiamataal tavolo di confronto con il Ministero delle Politiche Sociali a discutere dellabozza di decreto.

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La titubanza di cui sopra non nasce però dai temiarontati nel corso della discussione con il Mini-stero (la redazione della bozza di decreto di ri-forma dell’ISEE venne adata al SoosegretarioProf.ssa Maria Cecilia Guerra), quanto dal faoche questo articolo è stato scrio 48 ore dopo l’an-nuncio delle dimissioni del Presidente del Con-siglio (il Senatore Mario Monti), e quindi in unclima di totale incertezza istituzionale, che signi-fica totale incertezza sui provvedimenti che sonoall’esame del Parlamento, del Governo o di altriorganismi della Repubblica. E’ il caso del “nostro” decreto ISEE che, dopoavere ricevuto il via libera da parte del Ministerodelle Finanze (siamo nel novembre 2012) è statoinviato al Consiglio di Stato per poi, dopo l’esamedei Giudici, compiere l’ultima tappa del suolungo iter, approdare alle Commissioni di Ca-mera e Senato e quindi, infine, tornare al Go-verno per la sua emanazione. Essendo la bozza di decreto, al momento in cuisi scrive, ancora giacente al Consiglio di Stato, sicapisce la titubanza, visto che, molto probabil-mente, la riforma dell’ISEE diverrà compito delnuovo Esecutivo, il quale potrà ripartire dallabozza preesistente, elaborarne un’altra o rin-viarne sine die l’approvazione.

Anche in tale ipotesi, è opportuno che alcuni ele-menti che hanno caraerizzato il confrontoFISH/Ministero siano noti, anzi, riproposti, vistoche si traa di questioni ricorrenti e importantiper le persone con disabilità. Brevemente: “indi-

viduare le agevolazioni fiscali e tariarie, nonché le

provvidenze di natura assistenziale che, a decorrere

dal 1° gennaio 2013, non possono essere più ricono-

sciute ai soggei in possesso di un ISEE superiore alla

soglia individuata …”(art. 5 L.214/2011).Oggi il dirio all’indennità di accompagnamentoè un dirio esigibile della persona dichiarata(dalla commissione di accertamento) in condi-zioni di invalidità totale, di non essere in gradodi deambulare autonomamente o senza l'aiuto diun accompagnatore o di non potere svolgere au-tonomamente gli ai quotidiani della vita. Inbase alla Legge del 22 dicembre 2011 n. 214 il Go-verno espresse invece la volontà di emanare undecreto di riforma dell’ISEE che avrebbe profon-

damente mutato l’auale condizione di dirio:legare l’accesso alle prestazioni, oltre che alle con-dizioni di salute e autonomia personale, anche inbase alle condizioni economiche del richiedente.Stando al di soo di una determinata soglia ISEEsi sarebbe mantenuto il dirio, mentre invece,standone al di sopra lo si sarebbe perso. Su questo passaggio la FISH (e quindi ANFFAS)e la generalità delle Associazioni di persone e fa-miglie con disabilità espressero da subito la piùtotale contrarietà: “FISH e FAND hanno decisa-

mente sostenuto la necessità di evitare che l’ISEE o

altre misure possano comprimere il dirio e la conces-

sione dell’indennità di accompagnamento, unica prov-

videnza per ora assicurata per evitare gli “arresti

domiciliari” di migliaia di persone con disabilità”.Così si esprimeva la FISH, in un suo comunicatodel gennaio 2012, immediatamente successivo alprimo incontro avuto con il Ministro Fornero e ilSoosegretario Guerra.Dopo quel primo incontro venne redaa, qualchemese dopo (maggio 2012), la prima bozza di de-creto di riforma dell’ISEE. Una bozza pesante-mente criticata dalle delegazioni della FISH edella FAND (la Federazione che riunisce quaroAssociazioni Nazionali : l’ANMIC – mutilati e in-validi civili - l’ENS – sordomuti – l’UIC – non ve-denti – e l’ANMIL – mutilati e invalidi dellavoro) nel corso del primo incontro con il Mini-stero (14 maggio 2012). Poche seimane, ma ricche di iniziative e inviodi note e commenti sulla prima bozza di decreto,e già in apertura del secondo – e ultimo – incon-tro (20 giugno 2012) si apprende dal Soosegre-tario Guerra che il rapporto tra soglia ISEE eaccesso alle agevolazioni e alle prestazioni nonsarà più inserito nella bozza di riforma del-l’ISEE.

“adoare una definizione di reddito disponibile che in-

cluda la percezione di somme anche se esenti da impo-

sizione fiscale…”(art. 5 L.214/2011)

Se l’azione delle Associazioni è riuscita a far cam-biare opinione rispeo al primo punto, diversa-mente è invece andata riguardo a questo secondocapitolo dell’annunciata riforma, che ha visto ilMinistero del tuo indisponibile a modificare la

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previsione della Legge 214/2011, e cioè di volereincludere, ai fini del calcolo ISEE, gli importi de-rivanti dalla pensione di invalidità civile, dall’in-dennità di accompagnamento e da ogni altro tipodi emolumento di ordine monetario concesso infavore della persona (comprese quindi le tesseresociali, i buoni sociali, i voucher, ecc.). La strada che si è scelto di intraprendere nelcorso del confronto con il Ministero è stata quelladi insistere per elevare le deduzioni da apportareal calcolo dell’ISEE, in modo non solo di compen-sare la “ricchezza” (si fa per dire, ovviamente)delle persone con disabilità derivanti dalle prov-videnze economiche (pensione e indennità inprimo luogo), ma in modo da includere nel con-ceo di “condizione economica” le spese che lapersona e la famiglia sono costree a sostenereper garantire adeguati sostegni. Tra la prima e laseconda bozza si sono registrati notevoli cambia-menti positivi che avrebbero, seppur parzial-mente, mitigato l’eeo negativo deato dallarigidità del Ministero (vedi tabella).

“adoare una definizione di reddito disponibile …che

tenga conto …dei pesi dei carichi famigliari, in parti-

colari dei figli successivi al secondo e di persone disa-

bili a carico” (art. 5 L.214/2012)

E infine, la questione più spinosa, dicile e con-troversa. Quale ISEE considerare? Quello fami-liare o quello individuale? La formulazioneadoata dal Ministero è di quelle destinate a farediscutere (sempre che, come già deo, quellabozza divenga prima o poi Decreto). Semplifi-cando, possiamo dire che da un lato la bozza didecreto definisce un criterio che, in particolareper la stragrande maggioranza delle persone condisabilità intelleiva e/o relazionale, equivale alimitare la valutazione della condizione econo-mica alle sole persone con disabilità. La bozza in-fai prevede, per le persone maggiori di età chefruiscono di prestazioni agevolate di natura so-ciosanitaria, una composizione del nucleo fami-liare “ristrea” in quanto limitata al coniuge e aifigli minori di anni 18.

In caso di assenza di coniuge e figli è pertantoevidente che rimane da valutare la condizioneeconomica del solo disabile, e nulla più. Tuo ciò non vale, invece, per le altre situazioni(persone con disabilità con coniuge e figli minoria carico) oltre che rappresentare una fonte di ri-schio in sede di applicazione della riforma neiterritori. Ipotesi non del tuo remota, in eei,come dimostra l’elevato livello di contenziosi,ormai soprauo di natura giudiziaria, che ve-dono fronteggiarsi Famiglie e Associazioni, daun lato, e Comuni, dall’altro, che da anni esigonouna compartecipazione al costo dei servizi defi-nita in modo del tuo illegiimo.

Altri elementi

Oltre a tuo ciò, la bozza di decreto contiene altrielementi, in positivo e in negativo, che meritereb-bero certamente un supplemento di confronto edi negoziazione: la definizione della scala diequivalenza (in negativo, nella bozza discussa agiugno 2012 scompare il coeciente che tieneconto della presenza nel nucleo familiare di unapersona con disabilità); la definizione di ciò checostituisce “prestazione” (in positivo, nella bozzadi decreto si stabilisce che fanno parte del costodel servizio e quindi dei criteri di compartecipa-zione al costo anche le prestazioni e servizi stru-mentali e accessorie – per es. il serviziotrasporto); la definizione dell’ISEE come livelloessenziale delle prestazioni (art. 117 CostituzioneItaliana). Per tui questi motivi, tra gli emendamenti cheAnas propose vi era la necessità di procedereall’introduzione del nuovo ISEE secondo pas-saggi graduali, assegnando all’Osservatorio sullacondizione delle persone con disabilità (istituitocon la Legge 18/2009) il compito di valutarne glieei, anche in relazione ai processi di impove-rimento delle persone e delle famiglie con disa-bilità. Tuo ciò, sempre che nel fraempo il decreto nonsia stato varato, sarà materia di discussione conil prossimo Governo e il prossimo Parlamento.

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Cambiano i Governi, cosa cambia per la disabilità?

Cambiano i Governi, cosa

cambia per la disabilità?

Pietro Barbieri – Presidente Nazionale Fish Onlus

Cambiano i Governi, cosa cambia per la disabilità?

In questo articolo il Presidente della Fish parla di alcune decisioni che i politici hanno preso in questi anni.

Alcune di queste decisioni riguardano le persone con disabilità.Le decisioni dei politici a volte non rispettano i diritti delle persone con disabilità.Ad esempio, alcuni politici hanno dettoche l’Italia non ha i soldi per aiutare le persone con disabilità

La Fish sta lottando per fare cambiare idea ai politicie fare rispettare i diritti delle persone con disabilità.

Il periodo che viviamo non è di crisi congiunturale ma struurale. Lo testimonial’avvento del Governo Monti caraerizzato da una maggioranza, ormai defunta,costituita da soggei politici che si sono dati baaglia negli ultimi vent’anni.Convivono quindi esigenze, prospeive e approcci politici molto diversi traloro. Li ritroviamo soo forma di provvedimenti e di azioni politiche anche nelcampo della disabilità.Accanto a una esigenza complessiva di riduzione della spesa pubblica ordinariache comprime il rapporto tra il deficit e il Prodoo Interno Lordo, ancora so-pravvive l’approccio della precedente maggioranza che interpreta la spesa pergarantire i dirii delle persone con disabilità come spreco oppure come unaparte del bilancio dello Stato che il Paese non può permeersi. Si inserisce inquesta nuova maggioranza l’approccio di forze politiche che valutano la neces-sità di riduzione della spesa corrente tenendo la barra dria sul tema dell’equità.Ne è testimonianza l’articolo 5 del Decreto Salva-Italia che introduce la riformadell’Isee e quindi della compartecipazione alla spesa per avere accesso a servizie prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitari. Insieme all’enunciazione delprincipio di dare garanzie maggiori alle persone con disabilità ed alle famiglie

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numerose, si aerma che vanno recuperati tui iredditi elusi nel calcolo dell’Isee e tra questi ven-gono compresi gli emolumenti erogati dallo Statoa qualsivoglia titolo di riconosciuto svantaggiosociale.Ciò significa che il legislatore ha messo sullostesso piano l’evasione e l’elusione fiscale con leerogazioni economiche diree a ciadini in con-dizioni di svantaggio sociale (e quindi econo-mico) che perlopiù sostituiscono un’endemicamancanza di servizi adeguati testimoniata daogni indicatore economico oltreché dall’espe-rienza direa delle persone con disabilità e dalloloro famiglie.La contraddiorietà di tale norma è figlia dell’ete-rogeneità della maggioranza che ha sostenuto ilGoverno Monti: si vorrebbe combaere l’eva-sione fiscale, ma al contempo si continua a valu-tare che la disabilità riceva traamenti diprivilegio equiparabili ad un sostegno al redditoe che questi non corrispondano ad un tentativominimo di superare le condizioni di discrimina-zione che le persone con disabilità vivono.Il Decreto auativo che forse non vedrà neanchela luce in virtù dell’accelerazione della crisi di go-verno, cerca di riportare allo spirito originario delprovvedimento: equità e priorità di aenzionealle persone con disabilità. Pur corrispondendopienamente al mandato normativo, e quindi in-cludendo le indennità di accompagnamento e leforme di assistenza indirea e di assegni di curanel calcolo del reddito, vi giustappone compen-sazioni di caraere forfeario e della spesa eet-tivamente sostenuta dalle persone e dallefamiglie sucienti a riportare ad un valoreuguale a zero l’imposizione di tali presidi assi-stenziali quali reddito. Sebbene non siamo a co-noscenza della versione finale del testo, possiamoaermare anche che il nucleo familiare preso inconsiderazione contempla la persona con disabi-lità, coniuge e figli a carico. Esclude quindi i ge-nitori delle persone con disabilità, ragione per cuiil reddito calcolato per le persone che vivono coni propri genitori risulterebbe essere solo quellodell’individuo. Un’analisi più puntuale potrà es-sere oerta nel momento in cui il testo definitivosarà presentato alle Camere per il parere obbli-gatorio.Va ricordato che l’articolo 5 citato indica anche

che il campo di applicazione dell’Isee si dovrebbeestendere anche a servizi e prestazioni aual-mente esclusi, come ad esempio le indennità diaccompagnamento. Uno degli indubbi successidella nostra azione è nel fao che nessuna ver-sione del testo ha mai contemplato le indennitàdi accompagnamento come prestazioni soopo-ste a valutazione del reddito per la loro eroga-zione. Un’altra dimostrazione delle contraddizioni dellamaggioranza Pdl, Pd e Terzo Polo, la ritroviamosulla nefasta campagna dei cosiddei falsi inva-lidi. Ben sappiamo che questa non è fruo dellainiziativa politica del Governo Berlusconi poichétrae origine in epoche antecedenti. Allo stessotempo però con quel Governo ha raggiunto ilmassimo del suo lirismo: tui ricordano le aer-mazioni dell’allora Ministro dell’Economia che,nel presentare la sua prima manovra salva euro,dichiarò di voler colpire “i falsi invalidi ed i verievasori”. Senza ricostruire l’intera vicenda che ciha visto in piazza più volte a tutela delle verepersone con disabilità, l’intervista di febbraio2012 sul Corriere della Sera del Presidente del-l’Inps Mastropasqua sembra dare una indica-zione realistica e in controtendenza rispeo alprecedente Governo: il fenomeno dei falsi inva-lidi non esiste, se non in misura assolutamente fi-siologica. Queste sue aermazioni sembravanoessere correlate con l’avvento di un Governo tec-nico che ha voluto caraerizzare la sua naturasulla narrazione della verità ai ciadini, salvo poidare parere positivo ad un emendamento presen-tato alla Legge di Stabilità in discussione che pre-vede ulteriori 450mila controlli su coloro chepercepiscono l’indennità di accompagnamento.Se questa ennesima vessazione non fosse su-ciente, tra l’altro fonte di sprechi visti i risultati,il Governo ha presentato alle Camere la revisionedelle tabelle di invalidità civile così come eranoscaturite da un provvedimento del Governo Ber-lusconi in materia di loa alle “frodi sulle invali-dità”. Ovviamente l’impostazione non potevache essere restriiva: nessuna innovazione versol’Icf e la presa in carico e soprauo la compres-sione delle condizioni di salute mentale e di di-sabilità intelleiva alle quali sarebbe vincolatol’accesso all’indennità di accompagnamento. Cheun Ministro come Balduzzi il cui curriculum è

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decisamente orientato all’innovazione, potesseemanare tale provvedimento senza valutarnel’origine e quindi l’approdo, è un’altra delle con-traddizioni evidenti di questa maggioranza.Avrebbe potuto essere irrilevante se la Commis-sione Aari Sociali della Camera non avesse de-ciso di rigeare la riforma delle tabelle quasiall’unanimità, includendo quindi anche membridi partiti che sostenevano la precedente maggio-ranza che aveva dato vita al progeo originario.Si traa quindi di rilevare una contraddizionedentro la contraddizione, anche se la vioria po-litica del mondo associativo è palese. Un’altra delle contraddizioni vissute in Parla-mento in questo periodo riguarda il finanzia-mento del Fondo per le Politiche Sociali e diquello per la Non Autosucienza. L’iniziativapolitica che abbiamo assunto con la manifesta-zione di “Cresce il welfare, cresce l’Italia” il 31 ot-tobre, ha prodoo emendamenti alla Legge diStabilità, votati dalla Commissione Aari Socialidella Camera che rifinanziavano i fondi con com-plessivi 900 milioni di euro. Ciò è stato approvatoall’unanimità. Di nuovo, i partiti della precedentemaggioranza che avevano votato l’azzeramentodi quei fondi con estrema leggerezza, si sono ri-trovati a chiederne con forza il ripristino seppurparziale. Allo stato della discussione i fondi ga-rantiti per il 2013 sono di complessivi 500 milioni,livello insuciente che però rappresenta una si-gnificativa inversione di tendenza, e siamo in at-tesa di comprendere se e come verranno aggiuntii 200 milioni promessi ai manifestanti con Sla. Al-cuni paventano che questi andrebbero a detri-mento delle risorse stanziate per il Fondo per lePolitiche Sociali. È chiaro che tale eventualità vacombauta in tui i modi: ricordiamo che le ri-sorse stanziate a livello centrale per la L. 104/92,ivi inclusa la L. 162/98, sono incardinate nelFondo per le Politiche Sociali e non in quello perla Non Autosucienza, anche se le Regioni sonoin grado di superare questi vincoli. Specie per le persone con disabilità intelleiva eper quelle con l’esperienza della salute mentaleche necessitano di sostegni intensivi, il taglio del5% agli acquisti di beni o servizi del Sistema Sa-nitario Nazionale contenuto nel Decreto sullaspending review e poi raddoppiato dalla Leggedi Stabilità, è una delle parti sulle quali è ancor

più evidente la contraddizione della maggio-ranza. Ben sappiamo che quel provvedimentonasce per ridurre l’enorme dierenza che c’ènell’acquistare una siringa a Milano o a Reggio-Calabria, ma in realtà non lo realizza araversola definizione dei costi standard, così come vo-luto dalla precedente maggioranza e al cui prin-cipio aderirono le forze di opposizione alprecedente Governo. Vi è di più: il Ministerodell’Economia ha voluto estendere tale principiodal mero acquisto di beni a quello di servizi eprestazioni senza che nessuna forza politicaabbia messo in campo una forma di protesta.D’altro canto era l’epoca in cui esplodeva lo scan-dalo della Fondazione Maugeri e veniva dimen-sionato quello del San Raaele di Milano.Nessuno era quindi in grado di aermare chenon esistessero sprechi nell’ambito dell’eroga-zione dei Lea sanitari nei servizi privati accredi-tati. Era come se soo processo non vi fosserosolamente gli imputati indagati in quegli episodi,ma l’intera classe politica alla quale è noto comela sanità privata abbia rappresentato un vero eproprio bancomat per il proprio sostentamento.Non importa quindi se per servizi di ridoe di-mensioni come case famiglie, centri diurni e as-sistenza domiciliare integrata, il taglio del 10%può rappresentare il colpo definitivo e quindi lachiusura. Nel 2012 grazie ai tagli operati dal pre-cedente Governo in ambito sociale, molti servizisocio-sanitari sono stati già ridoi e lavoranosoo costo. Il taglio del 10% orizzontale ne decre-terebbe la definitiva soppressione. Nessuna forzapolitica però è stata in grado di produrre unemendamento che avesse l’opportunità di essereapprovato con il risultato che tuo dipenderàdalle modalità interpretative delle Regioni. Forsein questo caso le forze politiche eterogenee dellamaggioranza hanno raggiunto la sintesi mai oe-nuta prima: un taglio orizzontale che non accon-tenta e non scontenta nessuno.Con il Governo Berlusconi ci sentivamo nel mi-rino, un soggeo sociale causa di mali del bilan-cio dello Stato che va trasferito al sistema dellabeneficenza privata. Con il Governo Monti ab-biamo perso quella percezione, ma le incrosta-zioni di quell’approccio non sono state cancellate.Purtroppo vivono e loano accanto a noi.

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Verifiche straordinarie ed aggiornamento tabelle per l’invalidità civile:facciamo il punto

Verifiche straordinarie ed aggiornamento

tabelle per l’invalidità civile:

facciamo il punto

Carlo Giacobini - Direore di HandyLex.org

In questo articolo si parla dei controlli fatti dall’INPS.

L’INPS ha fatto dei controlli a tante persone che prendono la pensione di invalidità per trovare i “falsi invalidi”.

I falsi invalidi sono persone che prendono la pensione di invalidità, ma non ne hanno diritto.

Questi controlli però hanno creato tanti problemi alle persone con disabilità che prendono la pensione di invalidità perché ne hanno diritto.

Anffas e tante altre Associazioni stanno cercando di risolvere questi problemi.

Che cosa sta accadendo nelle procedure di accertamento di invalidità? Che cosaè accaduto nell’ultimo anno? E che cosa accadrà negli anni a venire?Sono interrogativi che qualsiasi persona con disabilità o suo familiare si pone afronte di notizie contrastanti, di vicende personali, di campagne mediatiche edi dichiarazioni politiche. Si teme, non sempre a torto, di incontrare nuove di-coltà nel vedere riconosciuto uno status, essenziale per accedere a prestazionie servizi se non, addiriura, di perderlo.Ci sono alcuni elementi che hanno contraddistinto questo àmbito negli ultimianni. Il primo: un gigantesco piano straordinario di verifiche delle invalidità ci-vili che ha interessato 800mila persone in 4 anni. Il secondo: il passaggio dimolte competenze all’INPS che ora è l’ente cui spea la decisione ultima sulleinvalidità accertate. Un medico INPS, per legge, dovrebbe anche essere presentenelle commissioni di accertamento ASL. Il terzo: l’informatizzazione dei pro-cedimenti. Dal primo gennaio 2010 le domande vengono ricevute solo per viatelematica e gestite all’interno della banca dati INPS. Questo (in teoria) do-

Verifiche straordinarie ed aggiornamento tabelle per l’invalidità civile:facciamo il punto

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vrebbe abbreviare i tempi di riconoscimentodelle invalidità (oltre che dell’handicap e della di-sabilità) e della concessione delle relative prov-videnze economiche (assegni, pensioni,indennità).A margine, alcuni timidi provvedimenti hannotentato di semplificare i procedimenti ad esem-pio prevedendo la non rivedibilità nel caso digravi patologie stabilizzate o ingravescenti. Alcontempo però si tenta di rivedere i criteri per lavalutazione delle menomazioni meendo manoalle tabelle che le Commissioni di accertamentousano per fissare le percentuali di invalidità ci-vile.In questo panorama ci sono dati e fai che sicu-ramente incidono profondamente sulla quotidia-nità di centinaia di migliaia di persone condisabilità.

Il controllo falsi invalidi

Nel 2008 s’inizia a programmare, in modo siste-matico, una intensa verifica sulle invalidità civili.Si formalizza questo intento nella Legge 6 agosto2008, n. 133 che, all’articolo 80, prevede un in-gente piano straordinario di almeno 200 mila po-sizioni: dovranno essere verificate dall’INPS alfine di individuare persone che non possiedanoi requisiti sanitari o reddituali per godere delleprovvidenze economiche di invalidità civile (as-segni, pensioni, indennità di accompagnamento).L’individuazione del “campione”, cioè dei criteriper individuare le persone da sooporre a visita,è demandata ad un successivo decreto ministe-riale (29 gennaio 2009).Mentre sono ancora in corso i controlli predispo-sti nel 2008, su proposta del Governo, il Parla-mento approva, in agosto, la Legge 102/2009.L’articolo è quello citato più sopra che reca il ti-tolo “Contrasto alle frodi in materia di invalidità ci-

vile” che prevede altre 100.000 verifiche nel corsodel 2010, adate, ovviamente, all’INPS.Il Legislatore, tuavia, questa volta non si riservala facoltà di disciplinare i criteri per individuareil campione, lasciando, nella sostanza, cartabianca all’INPS. E infai l’INPS fissa le sue con-dizioni nella Circolare 76 del 22 giugno 2010.Non sono ancora iniziati i controlli previsti per il2010, che – sempre su proposta del Governo –dopo una combautissima conversione del De-

creto legge 78/2010 – viene approvata, il 30 luglio2010, la Legge 122. Questa volta, in modo altret-tanto significativo, l’articolo che qui ci interessasi intitola “Riduzione della spesa in materia di inva-

lidità”. È l’articolo 10 che prevede un Piano stra-ordinario di 250.000 verifiche nel 2011 e nel 2012.Totale: altre 500.000 verifiche in due anni.L’INPS, rispeo alle procedure, mantiene le in-dicazioni già fornite per il 2010 ma inizia a tro-varsi in aanno nell’individuare un campioneecace (per i suoi obieivi).Una riprova la si rileva nel Messaggio INPS 6763del 16 marzo 2011 che fissa alcuni criteri aggiun-tivi per allargare il campione dei controllati.L’INPS individua un nuovo, diverso e più ampiobacino di persone che saranno sooposte a visita. Nel 2012, vengono condoi altri 250.000 controlliper concludere il massiccio piano di verifichestraordinarie sulla permanenza dei requisiti sa-nitari nei confronti dei titolari di invalidità civile,cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità.Al termine del piano per il 2012, le posizioni con-trollate saranno 800.000: 200.000 nel 2009, 100.000nel 2010, 250.000 sia per il 2011 che per il 2012.Nel corso degli anni è stata modificata anche lamodalità di definizione del campione da soo-porre a verifica. Riassumiamo di seguito i criteriadoati da INPS. Per il 2012, INPS ha fissato i cri-teri con il Messaggio 19 aprile 2012, n. 6796. IlMessaggio ricalca le indicazioni già fornite con laCircolare 76/2010 e con il Messaggio 6763/2011.Pertanto il campione 2012 è stato estrao fra:• gli invalidi titolari di provvidenze economiche

in scadenza prima della fine dell’anno (esclusiquelli per la quale la scadenza è prevista entrodue mesi dal Messaggio); non viene fissatoalcun limite di età;

• i titolari di indennità di accompagnamento(ciechi e invalidi) e di comunicazione ma solodi età compresa fra i 18 e i 67 anni compiuti;

• i titolari di assegno mensile di assistenza (in-validi parziali) ma solo di età compresa fra i40 e i 60 anni.

Gli effetti dei controlli

Ma quanti falsi invalidi sono stati “scoperti”? Nel2010 la percentuale era assestata aorno al 10%stando alle dichiarazioni finali dello stesso INPS.È una percentuale al loro dei ricorsi che vengono

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presentati e nel 50% dei casi vinti dai Ciadini.Nel corso del 2012, la percentuale di revoche èstata più elevata, per il semplice motivo che INPSè andato a verificare posizioni che comunque sa-rebbero state sooposte a revisione.Bisogna intendersi sul significato di “revoca”.Sono revoche anche le situazioni in cui una per-centuale di invalidità viene ridoa da 100% a90%, caso in cui non si può certo dire che l’inte-ressato sia un falso invalido.Ma questa massiccia campagna è costata moltis-simo in termini di risorse e di organizzazioneanche a INPS. Nella relazione ispeiva dellaCorte dei Conti (Deliberazione 10 novembre2011, n. 77) sull’aività di INPS si trovano alcunidati significativi..Nel 2010 la spesa per pagare medici esterni èstata di 9 milioni di euro. Nel 2011 questa spesaè aumentata del 300% = 27 milioni di euro.Ma l’impegno nei piani di verifica ha anche ral-lentato l’ordinaria aività dell’INPS. Ce lo dice laCorte dei Conti segnalando i lunghi tempi di ero-gazione, dalla data della domanda (in media di278 giorni per l’invalidità civile, 325 giorni per lacecità civile e 344 giorni per la sordità) alla con-cessione delle provvidenze. Ma il danno di questiritardi non è solo per la persona con disabilità cheaende il verbale. È anche per l’Erario. Infai perquesti ritardi INPS è costreo a pagare gli inte-ressi legali. L’anno scorso (2011), INPS ha dovutoversare 37 milioni di interessi per i suoi ritardi dipagamento; il 63% riguarda le pensioni degli in-validi civili.Senza contare il contenzioso in giudizio. C’è undato generale già di per se inquietante: un quintodelle cause civili dibaute in Italia vede l’INPScome controparte. In questo quadro al 31 dicem-bre 2011 c’erano 325.926 cause giacenti relativeall’invalidità civile. Nel 2011 sono stati definiti349.595 giudizi. INPS ha avuto sentenza favore-vole in 144.402 casi. L'INPS perde la metà dellecause. Per ogni causa un legale per INPS, un le-gale per l’invalido, un perito per INPS, un me-dico legale per l’invalido, un consulente tecnicodi ucio nominato dal Tribunale.

In questo quadro, la Legge di stabilità, in via diapprovazione al momento di andare in stampa,prevede un ulteriore Piano triennale (2013-2015)di 450mila controlli totali

Le nuove tabelle di invalidità

Nelle ultime seimane, oltre alla discussionedella legge di Stabilità, uno degli oggei di inte-resse è stato lo schema di decreto che definisce letabelle usate dalle Commissioni ASL e INPS pervalutare l’invalidità civile.Il provvedimento è stato aspramente criticatodalla FISH che ha espresso le sue riserve anchein Commissione Aari Sociali criticando patenteviolazione dei principi contenuti nella Conven-zione delle Nazioni Unite sui dirii delle personecon disabilità: si mira a definire le patologiesenza alcun riferimento agli ostacoli e ai disagicausati alle persone dall’ambiente circostante,dall’assenza di inclusione e di pari opportunità.Il testo è stato predisposto non in funzione deldirio alla salute delle persone ma, dichiarata-mente, quale strumento (inecace) di contrastoal cosiddeo fenomeno delle “false invalidità”.La gran messe di nuove certificazioni specialisti-che richieste comporterà un disagio per i Cia-dini ed un aumento di costi per il ServizioSanitario Nazionale. Ma colpisce anche la totale assenza di definizionie orientamenti per l’individuazione dei requisitiper la concessione dell’indennità di accompagna-mento.Anche grazie alle forti critiche espresse da FISH,cui Anas ha collaborato in modo prezioso, laCommissione ha espresso parere negativo rin-viando il provvedimento al Ministro della saluteal quale ora spea la decisione finale.Non si può prevedere con certezza cosa possa ac-cadere ora. Certamente diviene improbabile cheil Ministero licenzi comunque il Decreto nono-stante il parere negativo della Commissione. Ilmomento di instabilità politica e il probabile scio-glimento delle Camere potrebbe rinviare la que-stione al nuovo Esecutivo.

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Nel 2012…al via anche nuovipercorsi per la formazionepermanente delle persone condisabilità

Nel 2012…al via anche nuovi

percorsi per la formazione

Maria Cristina Schirai, Roberta Speziale e Francesca Stella – formatrici del progeo Pathways II

Nel 2012…al via anche nuovipercorsi per la formazionepermanente delle persone condisabilità

Anffas sta lavorando a un progetto importante per le persone con disabilità intellettiva.

Il nome del progetto è "Pathways II - Creazione di percorsi di apprendimento permanente per adulti con disabilità intellettiva".

Il progetto insegna il linguaggio facile da leggere, che aiuta le persone con disabilità a leggere e capire le informazioni difficili.Questo linguaggio le aiuta anchea partecipare a corsi di formazione.

I formatori nazionali hanno insegnato ad altre personecome scrivere le informazioni in linguaggio facile da leggere e queste persone lo insegneranno ad altre.

Il Progetto Pathways II durerà in tutto 2 anni.È iniziato a novembre 2011 e finirà a novembre 2013.Sul sito internet www.anffas.net puoi trovare tante informazionisu questo progetto e sul linguaggio facile da leggere.

Pathways II “Creazione di percorsi di formazione permanente per persone condisabilità intelleiva” è un progeo sul linguaggio facile da leggere e la forma-zione permanente degli adulti con disabilità intelleiva, promosso da InclusionEurope e co-finanziato dal Programma per l’apprendimento permanente del-l’Unione Europea.Il progeo, al quale hanno aderito diverse associazioni europee ed Anas Onluscome partner italiano, si colloca all’interno di un percorso internazionale di di-fesa e promozione dei dirii umani e della non discriminazione delle personecon disabilità, in piena coerenza con quanto sancito dalla Convenzione Onu sui

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dirii delle persone con disabilità.Nello specifico, l’iniziativa di Pathways per la dif-fusione del linguaggio “easy to read” ha l’obiet-tivo di meere in campo strumenti per il rispeodel dirio di tue le persone con disabilità adavere accesso all’informazione e alla comunica-zione, nonché all’istruzione ed alla formazionecontinua per l’intero arco della vita e di parteci-pare anche in prima persona alla vita sociale,pubblica e politica ed ai “contesti” nei quali siprendono decisioni che le riguardano.La documentazione prodoa e la formazione acascata previste promuovono anzituo un pas-saggio culturale nella direzione del protagoni-smo, partecipazione aiva e inclusione socialedelle persone con disabilità intelleiva e/o rela-zionale.Il linguaggio facile da leggere, infai, è uno stru-mento che si propone di rendere maggiormente ac-cessibili a tui le informazioni: individual’informazione utile ed indispensabile all’interno diuna vasta e ricca comunicazione e, araverso al-cune regole condivise e fruo dell’esperienza divari Paesi sul tema, la rende accessibile a tui, so-prauo a chi ha dicoltà nella comprensionedelle informazioni, come ad esempio persone condisabilità intelleiva, ma anche anziani, stranieri,persone con poca istruzione scolastica…E’ per questo che Anas, consapevole di quantopoco esista sul tema nel nostro Paese, ha accolto conentusiasmo la proposta di aderire a questo interes-sante progeo europeo partito, concretamente, nel2012 e che si concluderà alla fine del 2013.Il progeo Pathways II nel corso del suo primoanno di svolgimento si è concentrato principal-mente sulla traduzione ed adaamento in linguaitaliana delle linee guida europee realizzate daInclusion Europe per rendere la formazione edinformazione accessibile a tui. Sulla base di queste, è stato sviluppato un per-corso formativo a cascata: i formatori nazionali -che hanno partecipato al processo di adaa-mento delle linee guida ed ai momenti di con-fronto a livello europeo - hanno a loro voltaformato altre 10 persone (tra cui persone con di-sabilità intelleiva e/o relazionale). Il percorsoformativo è stato realizzato in modalità accessi-bile, secondo la metodologia promossa da Inclu-sion Europe per un totale di sei giorni tra giugnoe seembre 2012, ed ha consentito ai partecipanti

di acquisire diverse ed importanti competenze:innanzituo la capacità di riconoscere le informa-zioni poco accessibili, per poi imparare a renderlesemplici, sia nella in versione scria che orale,quindi la capacità di scrivere testi, di riformularedocumenti e materiale, anche di uso comune.I partecipanti al progeo hanno avuto l’occasionedi lavorare in gruppo con le persone con disabi-lità, in un ruolo alla pari, necessitando della lorodefinitiva conferma durante la traduzione o rea-lizzazione di un documento in linguaggio facileda leggere: questo è infai uno degli aspei for-temente innovativi del progeo Pathways, ov-vero quello di soolineare il ruolo determinantedelle persone con disabilità intelleiva nella pro-duzione di informazioni e formazione accessibili.I 10 formatori saranno impegnati nella realizza-zione dei primi incontri sui territori, da eet-tuarsi entro luglio 2013 e che garantirannol’ulteriore diusione delle informazioni e dei ma-teriali prodoi. Inoltre, si terrà a Roma il 22 febbraio prossimol’evento nazionale di presentazione del progeoe sono previsti incontri da realizzarsi con il coin-volgimento dei cosiddei “decision maker”, perpromuovere l’iniziativa e la documentazione rea-lizzata e per sollecitare, sia all’esterno che all’in-terno dell’associazione e del movimento dellepersone con disabilità, la formazione e l’utilizzodi questo strumento.Sul sito internet www.anas.net è disponibile tuoil materiale prodoo dalla nostra associazione inlinguaggio facile da leggere funzionale alla for-mazione. Questo comprende sia le linee guida“Informazioni per tui” su come scrivere inmodo facile da leggere, sia altri utili materialiquali “Formare i formatori”, “Insegnare può es-sere facile” e “Non scrivete su di noi, senza dinoi!” ed una lista di controllo online per eet-tuare una verifica interaiva sull’accessibilità deitesti.L’aver partecipato a questo progeo europeo,avendo adesso una formazione da poter dion-dere, rappresenta un elemento determinante,anche dal punto di vista culturale, per raorzarela mission che l’associazione persegue, avendocosì sempre maggiori strumenti per l’autodeter-minazione, autonomia, indipendenza ed eeivaauto-rappresentanza delle persone con disabilitàintelleiva.

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Preparazione del materiale per la“Formazione dei Formatori”

A cura di Maria Cristina Schirai – Presidente Anas Onlus

Udine e Formatrice Progeo Pathways II

Il progeo Pathways II, al quale mi è stato propo-sto di partecipare, ha come obieivo la tradu-zione, l'adaamento e la verifica delle linee guidaeuropee sull'informazione facile da leggere e lacreazione di percorsi di formazione permanenteper persone adulte con disabilità intelleiva. Primo compito quindi del progeo è stato quello ditradurre i testi realizzati durante la prima edizionedell’iniziativa realizzata da Inclusion Europe nel2009 con il coinvolgimento di altri Paesi europei.Abbiamo scelto di utilizzare quale base di partenzaper la produzione sia le linee guida in lingua in-glese, che quella in lingua francese.Per poter raggiungere l'obieivo finale di un testoperfeamente adaato alla lingua italiana e total-mente facile da leggere e da capire si è predispostoun piano di lavoro.Le tappe da noi individuate sono state le seguenti:• stesura di una prima bozza• verifica di questa prima bozza, anche con l'ausi-

lio di esperti esterni in lingua inglese• preparazione e formazione di una persona con

disabilità intelleiva, quale leore di prova• costituzione di un gruppo di lavoro coordinato

dalla persona con disabilità intelleiva formata• leura e verifica dell'accessibilità del testo da

parte del gruppo di lavoro• adaamento delle linee guida alle peculiarità

della lingua italiana• leura e traduzione degli altri tre opuscoli• leure e traduzione della check list.Nella stesura della prima bozza si è tenuto contodelle indicazioni delle linee guida per quanto ri-

guarda gli aspei formali. Questo significa che si ècercato di utilizzare parole semplici, di non usareconcei dicili come le metafore, di comporre frasibrevi, un conceo per ogni riga. Importante è stata la scelta della grafica e del for-mato: questo significa non usare sfondi, sceglierecaraeri chiari e facili da leggere, dalla dimensionecorrea. La scelta del caraere, delle sue caraeri-stiche, del suo aspeo è importantissima perché nedetermina l'accessibilità. Anche la scelta delle pa-role è importantissima, proprio perché ne deter-mina la comprensione. Bisogna sempre tenerpresente chi è l'utilizzatore finale e servirsi di tuoquanto può essere utile a rendere il testo facile daleggere e da capire.È stato anche utile chiedere a degli esperti esterni,sia di lingua inglese che di lingua italiana, di super-visionare la bozza; l'apporto delle competenze di uninsegnante di sostegno per bambini delle elemen-tari è stato fondamentale.Nel nostro percorso di traduzione e adaamento lascelta di formare sin da subito un leore di prova eun gruppo di lavoro è stato vincente. Questo ci hapermesso di lavorare insieme fin da subito alla rea-lizzazione di queste linee guida in linguaggio facileda leggere.Si è scelto di suddividere i testi da controllare in cin-que parti. Il testo è stato consegnato ai cinque par-tecipanti del gruppo di lavoro che hanno avuto unaseimana per leggerlo, soolineare eventuali in-comprensioni e preparare domande. Dopo una set-timana il gruppo di lavoro si è riunito e con l'aiutodel leore di prova si è proceduto all'approfondi-mento del testo, apportandovi modifiche ove neces-sario e controllandolo con l'ausilio di un dizionario,un computer e Internet.Una volta terminato il lavoro di controllo da partedel gruppo di leori di prova abbiamo proceduto aricontrollarlo dal punto di vista della lingua italianae delle sue peculiarità.Il gruppo di lavoro ha avuto anche il compito dicontrollare la traduzione degli altri tre opuscoli pre-visti dal progeo e della lista di controllo.Oggi possiamo dire di avere a disposizione unaserie di strumenti utili alla creazione di percorsi diformazione permanente per persone adulte con di-sabilità intelleiva, ma cosa ancora più importanteabbiamo creato un gruppo di leori di prova che sa-ranno a disposizione di chiunque volesse control-lare eventuali testi per quanto riguarda la loroaccessibilità.Chiunque può quindi rivolgersi all'associazioneAnas Udine per controllare un proprio testo perquanto riguarda la sua accessibilità araverso ilproprio gruppo di leori di prova.

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