La rivoluzione russa e la nascita dell’Unione Sovietica · Il potere era gestito dallo zar, un...
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La rivoluzione russa e la nascita
dell’Unione Sovietica
Nel 1917, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, la
Russia decide di uscire dal conflitto poiché è attraversata
da una drammatica rivoluzione.
Come arriva la Russia a questa decisione?
Il potere era gestito dallo zar, un sovrano assoluto.
La popolazione era in gran parte analfabeta, i contadini vivevano in condizioni poverissime, i salari degli operai erano bassissimi.
Le minoranze etniche, come ebrei e polacchi, vivevono in condizioni pessime.
Durante la guerra la situazione peggiora ulteriormente, anche perché l’esercito ha armi non adatte, i contadini e gli operai sono chiamati a combattere, non ci sono più viveri per i soldati.
Durante la Grande Guerra la Russia era la potenza più arretrata ed in
difficoltà:
IL PARTITO SOCIALDEMOCRATICO
In politica, uno dei partiti più importanti in questo periodo è
quello socialdemocratico, fondato nel 1898. Nel 1903 questo
partito si divise in due gruppi:
• La minoranza.
• Volevano abbattere il regime zarista ed istaurare un governo borghese attraverso le riforme.
I menscevichi
• La maggioranza.
• Volevano portare al potere il proletariato attraverso la rivoluzione violenta.
I bolscevichi
RIFLETTIAMO SULLE PAROLE
PROLETARIATO: è la classe operaia, che lavora per gli
industriali e non possiede nient’altro se non la propria
famiglia. La parola deriva infatti da ‘PROLE’, cioè figli: al
contrario della borghesia industriale che possiede le fabbriche
e i mezzi di produzione, i proletari non possiedono
materialmente nulla nel proprio lavoro.
23 febbraio 1917 – LA RIVOLUZIONE DI FEBBRAIO
Nel 1917 la situazione della Russia era davvero disastrosa: mancava ormai cibo sia nelle città che nell’esercito; i soldati continuavano a morire e gli Imperi Centrali sembravano molto più forti.
Perciò, il 23 febbraio gli operai scendono in piazza e scioperano. I bolscevichi creano nella capitale San Pietroburgo un SOVIET, cioè un’assemblea degli operai.
Lo zar Nicola II manda l’esercito, che però si rifiuta di attaccare la folla di scioperanti; lo zar lascia il trono.
Viene istituito un GOVERNO PROVVISORIO, affidato a Kerenskij. Il governo fa una scelta strategicamente sbagliata e in disaccordo con i Soviet: decide di continuare la guerra.
IL RITORNO DI LENIN
L a divisione tra Governo
Provvisorio e bolscevichi si
accentua ancor più quando
LENIN, capo del partito
bolscevico, torna dall’esilio
il 3 aprile 1917.
Il 7 aprile Lenin pubblica le
cosiddette TESI DI
APRILE, cioè un manifesto
delle sue idee politiche.
Uscita immediata della Russia dalla guerra.
Tutto il potere ai Soviet, cioè le associazioni degli
operai.
Nazionalizzazione delle banche, che quindi
dovevano essere gestite dallo Stato.
Ridistribuzione delle terre, che andavano confiscate agli
aristocratici e distribuite equamente ai contadini.
LE TESI DI APRILE
LA DITTATURA DEL PROLETARIATO
L’obiettivo principale di Lenin era quello di raggiungere la
DITTATURA DEL PROLETARIATO, evitando ogni
collaborazione con i menscevichi e con il Governo
Provvisorio.
25 ottobre 1917 – La rivoluzione d’ottobre
Il 25 ottobre i bolscevichi occupano il Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo, che un tempo era la sede degli zar ed ora invece era sede del Governo provvisorio.
Sconfiggono Kerenskij ed istituiscono un governo rivoluzionario: il CONSIGLIO DEI COMMISSARI DEL POPOLO, con a capo Lenin.
Il Governo stabilisce l’immediata uscita della Russia dalla Prima guerra mondiale. L’armistizio con la Germania, firmato nel marzo 1918, porta però alla perdita di molti territori, come la Polonia, le regioni baltiche, la Finlandia, l’Ucraina.
LA RIVOLUZIONE D’OTTOBRE
I PROVVEDIMENTI RADICALI DI LENIN Collettivizzazione delle terre, sottratte ai proprietari privati e gestite dalla collettività.
Nazionalizzazione delle banche, che diventavano statali.
Giornata lavorativa di 8 ore.
Separazione tra Chiesa e Stato.
Istituzione del matrimonio civile e del divorzio.
Parità di diritti tra uomo e donna.
Lotta all’analfabetismo.
Trasformazione del partito bolscevico in PARTITO COMUNISTA.
Istituzione della CEKA, una polizia politica che eliminava tutti gli oppositori politici.
LA GUERRA CIVILE
Lenin, odiato per la sua severità dai suoi oppositori politici,
cominciava a far paura anche agli altri
Stati europei, che temevano che la
rivoluzione comunista potesse
estendersi anche nel resto del mondo.
Le potenze dell’Occidente,
perciò, decisero di allearsi con i nemici di Lenin, cioè coloro
che erano ancora fedeli allo zar e
volevano che questo tornasse al potere, i
menscevichi, i borghesi e gli aristocratici.
Si formarono così due ARMATE:
L’ARMATA ROSSA, cioè i
bolscevichi.
L’ARMATA BIANCA, tutti i loro oppositori
più gli Stati esteri.
LA GUERRA CIVILE
Lenin mise in atto un regime detto TERRORE ROSSO, durante il quale la CEKA annientò ogni
oppositore.
Anche la famiglia reale fu considerata nemica del regime comunista, tanto che lo zar Nicola II fu
imprigionato e giustiziato crudelmente con tutta la sua famiglia.
La guerra civile, iniziata nel 1818, si concluse nel 1821 con la vittoria dell’Armata Rossa.
La famiglia Romanov mentre era
ancora al potere
…e durante la prigionia
LA NASCITA DELL’URSS
Nel 1922 la Russia
diventa URSS, cioè
Unione delle
Repubbliche Socialiste
Sovietiche, una
federazione di Stati con
governo comunista.