La rivistainformativadelladogana svizzera www zv admin · 10 20 26 Co ntenu t o Im p r essum F orum...

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1 Forum D. 1/2006 Eidgenössische Zollverwaltung EZV Administration fédérale des douanes AFD Amministrazione federale delle dogane AFD Administraziun federala duana AFD Focus «Tasse di sdogana- mento» della Posta e delle ditte di cor- riere Dossier Commercio esterno: i «classici elvetici», articoli di successo all’esportazione? Kosovo: Speranza di un futuro più sereno Attualità Le Sezioni inquirenti comunicano Praticante presso la Sezione inquirente Andreas Kehrli, esperto di (imposta sulla) birra Imposta sugli oli minerali: aumento delle entrate? Il più moderno impianto doganale della Svizzera Panorama In viaggio con un gruppo mobile per la visita degli auto- veicoli Forum D. Inserto: Personalia La rivista informativa della dogana svizzera Gennaio 1/2006 www.ezv.admin.ch

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1Forum D. 1/2006

Eidgenössische Zollverwaltung EZVAdministration fédérale des douanes AFDAmministrazione federale delle dogane AFDAdministraziun federala duana AFD

Focus«Tasse di sdogana-mento» della Postae delle ditte di cor-riere

DossierCommercio esterno:i «classici elvetici»,articoli di successoall’esportazione?

Kosovo: Speranzadi un futuro più sereno

AttualitàLe Sezioni inquirenticomunicano

Praticante presso laSezione inquirente

Andreas Kehrli,esperto di (impostasulla) birra

Imposta sugli oliminerali: aumentodelle entrate?

Il più modernoimpianto doganaledella Svizzera

PanoramaIn viaggio con ungruppo mobile per la visita degli auto-veicoli

Forum D.

Inserto: Perso

nalia

La rivista informativa della dogana svizzera

Gennaio 1/2006

www.ezv.admin.ch

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«Tranne alcune piccole eccezioni,posso constatare che il rapporto conil nostro partner principale nell’am-ministrazione, la Direzione generaledelle dogane, continua ad esseremolto buono. Esso è caratterizzatoda fiducia e rispetto reciproci. Pertale motivo desidero ringraziare laDirezione generale delle dogane. Nonbisogna tuttavia dimenticare che acausa della pressione alla quale sia laDGD sia noi siamo esposti – pensiamoai programmi di sgravio – si sonocreate delle tensioni in alcuni ambiti,che potrebbero sfociare in conflitti erichiedono la ricerca comune di unasoluzione.»Paul Kurrus, presidente di Sped-logswiss, Spedlogswiss-Info, 2/05

«La composizione del Consiglio fede-rale è l’espressione di un’idea diffusasecondo la quale tutti coloro che la-vorano per lo Stato sono dei parassitiche andrebbero eliminati.»Il Consigliere federale Moritz Leuen-berger, NLZ, 9/05

«Dai politici mi aspetto di nuovo unmaggiore riconoscimento del nostrolavoro.»Robert Geiser, capo del Controllo deimetalli preziosi di Basilea, Forum D.,no. 1/06

«Ciò è assurdo, inibitore dell’innova-zione e conservatore.»Il Consigliere federale Hans-Ru-dolf Merz in merito alla protezioneall’importazione per le fragole, Berner Zeitung, 10/05

«Siamo diventati più professionali.»Peter Glaus, capo della Sezione inqui-rente della Direzione delle dogane diSciaffusa, Tages-Anzeiger, 9/05

Jörg Haudenschild

Paul Kurrus

Moritz Leuenberger

«Non strappiamo i foulard di Hermès alle turiste.»Jörg Haudenschild, Direzione generaledelle dogane, in merito al modo diprocedere della dogana elvetica neiconfronti dei turisti che entrano inSvizzera con articoli di marca falsifi-cati, Sonntagszeitung, 9/05

«Accettare un simile intervento sa-rebbe come vietare le valanghe in uncantone di montagna.»Il Consigliere federale Hans-RudolfMerz in merito ad una mozione delconsigliere agli Stati Rolf Schwegler (PLR), secondo il quale l’evoluzionedelle uscite dovrebbe essere adeguataal rincaro, Der Bund, 9/05

«Un forno a microonde non è unaderrata alimentare. Per questo motivola Svizzera non riscuoterà dei daziprotettivi al confine finché gli agricol-tori non fabbricheranno essi stessi taliapparecchi.»Peter Bodenmann, albergatore diBriga ed ex presidente del PS, Welt-woche, 10/05

«Da quando vengono soppressi posti,la situazione è difficile. Se il Parla-mento a Berna decide in tal senso,dobbiamo accettarlo. Ma con un po’di buon senso è possibile capire seciò è logico o no. Presso l’aeroportodi Zurigo incassiamo giornalmentecirca un milione di franchi di dazi eimposte.»Georg Dietschi, revisore doga-nale presso l’ID di Zurigo-Aeroporto,Sie+Er, 11/05

«Il controlling a Berna è molto duro:siamo costretti a ridurre il personale diquasi l’11% entro il 2008.»Hanspeter Hefti, direttore del II circon-dario, Schaffhauser Bock, 11/05

Peter Glaus

Hans-Rudolf Merz

Citazioni

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FOCUS«Tasse di sdoganamento» della Posta e delle ditte di corriere: «I consumatoridevono prevedere spese più elevate»................................................................4

DOSSIERSezione inquirente: l’arte di scoprire il prezzo esatto.........................................7

Commercio esterno: i «classici elvetici», articoli di successoall’esportazione?...............................................................................................8

Missioni internazionali: Kosovo – Speranza di un futuro più sereno................10

Gli accordi bilaterali II visti dalla parte della dogana ........................................12

In breve ..........................................................................................................14

ATTUALITÀOspite di Forum D.: Othmar Wyss, Segretariato di Stato dell’economia (Seco)– Controlli all’esportazione efficienti...............................................................17

Cause penali: le Sezioni inquirenti comunicano ..............................................18

Intervista a Miroslaw Zielinski della direzione generale dell’UEper le imposte e l’unione doganale ................................................................20

Imposta sulla birra: ogni mese una nuova birreria ..........................................22

Imposta sugli oli minerali: i prezzi alti non generano un aumentodelle entrate ...................................................................................................24

Il più moderno impianto doganale della Svizzera: nuovo impiantodoganale a controlli nazionali abbinati di Rheinfelden-Warmbach ..................26

Riorganizzazione nell’ambito del personale – di Hanspeter Glauser,capo del personale dell’Amministrazione federale delle dogane .....................28

PANORAMAUna guardia di confine a Pechino (3a parte) ...................................................29

In viaggio... con un gruppo mobile per la visita degli autoveicoli ....................30

Rassegna stampa ............................................................................................31

Richiamo visivo/Sondaggio .............................................................................32

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Contenuto

ImpressumForum D. – Editore: Amministrazione federale delle dogane (AFD); pubblicazione: tre-quattrovolte all’anno in tedesco, francese e italiano; tiratura: 8’500 esemplari; redazione: Walter Pavel (wp), Roger Hermann (rh), Florence Maeder (fm); segretariato/Personalia: Lukas Ger-ber, Ana Schollenberger; indirizzo della redazione: Amministrazione federale delle dogane(AFD), Direzione generale delle dogane, Informazione e documentazione, Monbijoustras-se 40, 3003 Berna, telefono 031 322 67 43, fax 031 322 42 94, [email protected],www.ezv.admin.ch; struttura: Oliver Slappnig, Herrenschwanden; stampa: gdz – AG per lagrafica. Copyright: riproduzione solo con l’indicazione della fonte.

Frontespizio: collaboratrice presso l’ispettorato doganale di Basilea Posta (Foto: Marcel Boppart)

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Signor Hirt, sempre più personeordinano merci all’estero via Inter-net e si arrabbiano se devono adesempio pagare più di 40 franchidi spese di sdoganamento per dueCD che costano complessivamente30 franchi.

Roland Hirt: Le spese di sdogana-mento vengono riscosse dalla Postae dalle ditte di corriere. La dogananon ha assolutamente alcun in-fl usso su di esse. Tali spese vengonogiustificate mediante il lavoro per losdoganamento di un invio all’im-portazione. In genere non trattasi didazi, bensì innanzitutto dell’impostasul valore aggiunto. Nel contemposi controlla se gli invii sono conformialle disposizioni legali. Concretamen-te ciò significa che si verifica se in unpacco non vi è una quantità di siga-rette superiore a quella ammessa, seesso contiene armi o droghe vietateoppure medicamenti falsificati, sevengono trasportati animali o pianteprotetti, ecc.

Perché le spese addebitate dallaPosta sono circa quattro volte più basse di quelle riscosse dalle dittedi corriere?

Andreas Matti: A causa del cosid-detto sdoganamento d’ufficio. Inaltri termini, se un invio viene tra-sportato per posta, la dogana sbrigad’ufficio lo sdoganamento all’impor-tazione. Per la presentazione delle

«Tasse di sdoganamento» della Posta e delle ditte di corriere

«I consumatori devono prevederespese più elevate»Coloro che si fanno inviare merci dall’estero per posta lo sanno bene: indipendentemente dal prezzodei prodotti ordinati, sono esigibili le spese disdoganamento. Esse ascendono a 10, risp. a oltre40 franchi, a seconda che l’invio venga trasportatodalla Posta o da una ditta di corriere. Perché tali

spese e differenze? Roland Hirt, capo della divi-sione Regimi doganali della Direzione generaledelle dogane, e Andreas Matti, capo della sezioneProcedure doganali, prendono posizione in merito espiegano il motivo per cui in futuro le spese potreb-bero in parte aumentare ulteriormente.

merci alla dogana e la riscossionedei tributi d’entrata la Posta chiedeal destinatario un compenso di 10franchi. Lo sdoganamento d’ufficio ègiustificato a livello storico e si appli-ca agli invii spediti conformementealla Convenzione postale universale.Ciò è stato stabilito molto prima chenascessero le ditte di corriere privatee che il traffico postale venisse libe-ralizzato. Le ditte di corriere sonoinvece tenute a dichiarare elettroni-camente gli invii all’ufficio doganaled’importazione. Esse devono quindiimpiegare dei dichiaranti doganali eciò aumenta naturalmente le spese.In genere addebitano al destinatarioun importo che oscilla tra i 40 e i50 franchi. In caso di trasporto per posta incombe al mittente dichiarareil contenuto del pacco. La doganasbriga quindi lo sdoganamento sullabase di tali indicazioni. Le relativespese sono a carico del contribuente.Le ditte di corriere scaricano invece icosti sul cliente.

R. Hirt: È comprensibile che i consu-matori siano arrabbiati per tali spese,soprattutto se sono sproporzionaterispetto al prezzo della merce ordina-ta. A ciò si aggiunge il fatto che nor-malmente l’acquirente non ha alcuninfl usso sulla scelta della ditta cheeffettua il trasporto. Tale decisioneviene presa dal mittente. Infine, nellamaggior parte degli shop online

FOCUS

non si segnala che, oltre al prezzo,occorre pagare i tributi d’entrata euna tassa di sdoganamento.

A causa delle misure di risparmiodella Confederazione, lo sdogana-mento d’ufficio per la Posta verràsoppresso alla fine del 2007. Qualisaranno le ripercussioni?

R. Hirt: La Posta dovrà parimentiassumere dei dichiaranti doganali. Ese vorrà compensare i costi sup-plementari che ne derivano, saràcostretta ad aumentare le spese per

«È comprensibile che i carrabbiati per tali spese. »

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lo sdoganamento all’importazione.In tal modo la Posta sarà trattata allastessa stregua delle ditte di corriere.Ciò significa per contro che in futuroi clienti dovranno pagare tasse disdoganamento più elevate anchepresso di essa. Con la soppres-sione dello sdoganamento d’ufficio,ordinato dal Consiglio federale, ladogana risparmia personale.

l’imposta sul valore aggiunto (7,6%).Il limite di franchigia si aggira quindisui 65 franchi di valore imponibiledella merce. Per determinati benicome i libri, per i quali l’aliquota IVAascende al 2,4%, tale ammontare èpiù elevato. Per motivi d’ordine eco-nomico-aziendale gli importi di dazioe IVA pari o inferiori a 5 franchi nonvengono riscossi. Ma attenzione:la franchigia non significa automa-

sonalmente all’estero possonobeneficiare dei limiti di franchigiaapplicabili al traffico viaggiatori.Devono quindi fare qualcosa perpoter rivendicare tale agevolazione.Nel traffico postale è diverso. Unapersona potrebbe farsi spedire ognigiorno un invio nei limiti di franchi-gia ammessi. Ciò è contrario agliinteressi del fi sco e viola il principiodella parità di trattamento in quanto

c onsumatori siano» Roland Hirt

«L’introduzione del limite di 300 franchi ha com-portato una semplificazione radicale.» Andreas Matti

Per principio i privati che entranoin Svizzera possono importare infranchigia di tributi, ad eccezionedi sigarette, alcool, carne, ecc.,merci per un valore di 300 franchi(«limite di franchigia secondo ilvalore»). Cosa accade se qualcunofa importare merci per posta?

A. Matti: I dazi e l’imposta sul valoreaggiunto vengono riscossi soltantose superano 5 franchi. Poiché nellamaggior parte dei casi nel trafficopostale i dazi non hanno alcunarilevanza, spesso viene percepita solo

ticamente che la Posta e le dittedi corriere rinunciano alle tasse disdoganamento. Coloro che ordinanoall’estero un CD che costa 20 franchidevono prevedere le summenzionatespese di sdoganamento supplemen-tari. Per le sigarette, l’alcool, ecc. siapplicano disposizioni particolari.

Perché nel traffico postale il limitedi franchigia è più basso di quellovigente ad esempio nel trafficoviaggiatori?

R. Hirt: Coloro che si recano per-

i commercianti indigeni devono pa-gare l’IVA su tutti gli invii in Svizzera.Le restrizioni d’importazione tutela-no quindi in una certa misura ancheil commercio svizzero al minuto.

Il sorvegliante dei prezzi ha re-centemente chiesto che l’IVA suilibri ordinati all’estero e speditinel traffico postale venga riscossaa partire da un importo superiorea 10 franchi (anziché agli attuali 5franchi). Cosa ne pensate?

A. Matti: Per il sorvegliante dei

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FOKUS

prezzi le tasse di sdoganamento dellaPosta e delle ditte di corriere sonouna spina nel fianco. Con l’aliquotad’imposta speciale del 2,4% attual-mente in vigore è possibile far impor-tare in franchigia di tributi nel trafficopostale libri per un valore di circa 207franchi, a prescindere naturalmentedalle tasse riscosse dalla Posta e dalleditte di corriere (10, risp. oltre 40franchi). Con il nuovo ordinamentol’importo in franchigia raddoppiereb-be, passando a 414 franchi. Le tasserisulterebbero quindi meno onerose.Ciò andrebbe evidentemente afavore dei consumatori. Si potreb-bero acquistare all’estero più libri. Ètuttavia chiaro che le librerie svizzeresarebbero sottoposte a una pressioneancora maggiore. Indipendentementedal livello dei prezzi, acquistando unlibro all’estero è possibile dedurrel’imposta sul valore aggiunto delpaese in questione. E se l’importo èinferiore al limite di franchigia non sipaga l’imposta nemmeno in Svizzera.Per quanto concerne l’IVA le libreriesvizzere risulterebbero quindi svan-taggiate rispetto agli offerenti esteri.

R. Hirt: Un ordinamento derogatorioesclusivamente per i libri non sa-rebbe conforme alla legge. La leggeconcernente l’imposta sul valoreaggiunto prevede segnatamentela neutralità della concorrenza. Icommercianti svizzeri ed esteri vannotrattati alla stessa stregua per quantoconcerne l’IVA. Con gli attuali limiti difranchigia vigenti per l’importazionedall’estero il principio della parità ditrattamento a livello fi scale viene giàviolato in quanto in Svizzera occorrepagare l’imposta su ogni libro. Se illimite di franchigia raddoppiasse, laneutralità della concorrenza verrebbeancor meno.

Nel 2002 vi è stato un aumentodel limite di franchigia nel traffico

viaggiatori. Da allora i privatipossono importare in Svizzera infranchigia di tributi merci des-tinate all’uso personale per unvalore di 300 franchi. Le eccezioniper i prodotti agricoli, l’alcool,ecc. sono già state menzionate.Quali esperienze avete fatto con ilnuovo limite?

A. Matti: L’introduzione del limite di300 franchi ha comportato una sem-plificazione radicale. Prima vi era unaquantità immensa di disposizionidettagliate e di ordinamenti dero-gatori che confondevano i cittadini.La quantità ammessa in franchigiadipendeva ad esempio dalla du-rata del soggiorno all’estero, dallavicinanza del domicilio al confine odal genere di prodotti che si inten-devano importare. L’ordinamentoattualmente in vigore è semplice etrasparente. Le eccezioni concer-nenti i prodotti agricoli continuanoinvece a suscitare dubbi e incertezze.Per principio le esperienze fatte sonostate positive. Nonostante il limitepiù elevato, le entrate per la Con-federazione sono rimaste invariate,mentre il lavoro per la dogana è di-minuito considerevolmente. Il nuovolimite di franchigia è stato compren-sibilmente criticato dall’associazionedei commercianti al minuto visto chela situazione del commercio nelleregioni di confine era difficile giàprima.

R. Hirt: Secondo uno studio Coopla fuga annua del potere d’acquistoall’estero ascende a circa 1,5 miliardidi franchi. A rendere la situazioneancor più difficile per il commercioindigeno si aggiunge il fatto che glisvizzeri che si recano ad esempio inGermania a fare acquisti fanno sgra-vare tutte le merci dall’imposta. Essipossono quindi sempre dedurre l’IVAgermanica. Viceversa, i consumatoriesteri possono far sgravare dall’im-

posta i loro acquisti in Svizzera solo apartire da un importo di 400 franchi.Tale ordinamento viene giustificatodal punto di vista economico. Ildispendio di personale per la doganasvizzera sarebbe troppo ingente. Daparte germanica ciò viene interpre-tato in modo diverso.

Quali altre semplificazioni sareb-bero ipotizzabili?

R. Hirt: Dal punto di vista della po-litica realista attualmente non sonopossibili importanti semplificazioni.In teoria sarebbe ipotizzabile accor-dare l’odierno limite di franchigiasecondo il valore senza eccezioni.A tal fine tutte le restrizioni all’attodell’importazione di prodotti agricoligiustificate a livello politico dovreb-bero essere soppresse. Si potrebbeanche creare una sorta di unionedoganale con l’UE per le merci pri-vate. I viaggiatori potrebbero quindiimportare in Svizzera in franchigia didazio e imposta le merci provenientidall’UE. Ciò presupporrebbe che ipaesi esportatori rinunciassero allosgravio fi scale delle merci esportate.Si dovrebbero però applicare regoleanaloghe anche nella direzioneopposta. Sarebbe già positivo segli Stati limitrofi armonizzassero ilimiti per le forniture in esenzioneda imposta. In un modo o nell’altroun aumento unilaterale del limite difranchigia svizzero secondo il valoreviolerebbe la neutralità della concor-renza, continuando a privilegiare ilcommercio estero.

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DOSSIER

wp. Già da molto tempo la dogana hainiziato a controllare in modo inten-sivo le importazioni di oggetti d’arte,dopo aver scoperto un numero sem-pre maggiore di dichiarazioni erratedel valore. Il sospetto è stato confer-mato: non si tratta solo di singoli casi,ma di dichiarazioni sistematiche divalori inferiori. Spesso sono in giocodiverse centinaia di migliaia di franchi.

Scoprire tali intrighi non è affattosemplice per la dogana. Al confine leopere d’arte vengono per principiosdoganate come tutte le altre merci.Ma la difficoltà consiste nello stimarecorrettamente il valore di un quadro odi una scultura. Il personale doganaledeve basarsi sulle indicazioni contenu-te nei documenti di scorta e soprat-tutto sulla fattura, al fine di calcolarel’imposta sul valore aggiunto. All’attodello sdoganamento all’importazionemanca però il tempo per verificare sei dati sono corretti e spesso le indica-zioni necessarie non sono disponibili.Tali controlli posticipati sono perciòstati assunti dalle Sezioni inquirenti incollaborazione con il team Analisi deirischi della Direzione generale delledogane. Anch’essi hanno però sempremeno personale a disposizione per effettuare lunghe ricerche.

«Negli ultimi tempi la situazione si èinasprita», afferma Jean-Marc Renaud(40), sostituto del capo della Sezioneinquirente di Losanna. «La quantitàdi casi non sbrigati aumenta conti-nuamente. È frustrante non poter più trattare gli incarti in tempo utile. Inogni caso ci concentriamo solo sui casi

Sezione inquirente

L’arte di scoprire il prezzo esattoDa qualche tempo la dogana constata l’aumento didichiarazioni errate del valore all’atto dell’importa-zione di oggetti d’arte. Trattasi spesso di differenzeimportanti. Manca tuttavia il personale necessarioper perseguire i colpevoli. Al fine di evitare che gli

incarti restino a lungo in sospeso, la Sezione inqui-rente di Losanna ha reagito impiegando uno studentedisoccupato. Per un anno questo praticante doganaleha verificato in modo intensivo gli sdoganamentiall’importazione di oggetti d’arte.

più importanti.» Jean-Marc Renaude i suoi collaboratori non erano più disposti a sopportare la situazione.All’inizio del 2005, attraverso un pro-gramma di collocamento del seco per laureati disoccupati, hanno trovatoun praticante: Patrick Haselbach (32).Gli inquirenti hanno avuto fortunain quanto egli aveva seguito corsi distoria dell’arte presso l’università diFriburgo.

Nel 90% dei casi il sospetto vieneconfermatoHaselbach ha iniziato a scavare negliincarti pendenti, constatando benpresto che predominava un generedi evasione fi scale, ovvero la falsifi-cazione sistematica delle fatture, cheriportavano un prezzo d’acquisto più basso di quello effettivo. «Trattandosidi opere d’arte il cui prezzo d’acquistosi aggira attorno alle decine o centi-naia di migliaia di franchi, l’impostasul valore aggiunto ascende facilmen-te ad alcune migliaia di franchi. La‹correzione› verso il basso dell’importo

della fattura è dunque lucrativo»,afferma il praticante. Il suo compitoconsiste nel comprovare, in collabo-razione con gli inquirenti doganali, ledichiarazioni errate del valore. A talfine bisogna scoprire il prezzo effet-tivamente pagato per l’opera d’arte.Non è un compito semplice, soprat-tutto per quanto concerne le opere diartisti meno noti. Ma ne vale la pena.Jean-Marc Renaud: «Nel 90% dei casitrattati il sospetto di dichiarazioneerrate del valore viene confermato.»

Come ha vissuto Patrick Hasel-bach il suo anno presso la dogana?«Si è trattato di un periodo moltoimportante, durante il quale ho fattopreziose esperienze che potrannoessermi utili a livello professionale. Èstato interessante vedere come lavorala Sezione inquirente. Ci sarebbeancora molto da fare. La quantità didichiarazioni errate del valore è im-pressionante.» E Jean-Marc Renaudspera che la Sezione inquirente diLosanna trovi un praticante ancheper il quest’anno.

Jean-Marc Renaud,

Patrick Haselbach

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DOSSIER

Di Matthias Pfammatter, Statistica delcommercio esterno, Direzione gene-rale delle dogane

Cioccolata: il lato dolce delle es-portazioni ’05In effetti la cioccolata svizzera èattualmente molto richiesta all’estero.Durante i primi nove mesi del 2005le esportazioni di cioccolato e di altrigeneri alimentari contenenti cacaohanno registrato un aumento del23,3% e raggiunto un valore di 422mio di franchi, risp. un quantitativo di60’000 tonnellate. In sostanza sonostati esportati 8 kg di cioccolata per ogni abitante della Svizzera. Il prezzomedio si aggirava attorno a fr. 7,05per chilo. Nondimeno – in relazioneal valore totale delle esportazioni sviz-zere – l’importanza delle esportazionidi cioccolato è modesta: nel 2004raggiungevano appena lo 0,36% ditutte le esportazioni.

Particolarmente in Germania,Francia e Regno Unito si cade vittimadella dolce tentazione provenientedalla Svizzera, se si considera chel’industria svizzera del cioccolato harealizzato il 43% della propria cifrad’affari in questi paesi. Tuttavia ancheoltre l’Atlantico, negli Stati Uniti ed inCanada, si trovano parecchi amantidel cioccolato svizzero. I cinque paesicitati generano in termini di valore il57% di tutte le vendite all’estero (cfr.tabella 1).

Formaggio: il formaggio svizzero

Focus commercio esterno

I «Classici elvetici», articoli disuccesso all’esportazione?I turisti stranieri, alla domanda quali beni ricordinoloro maggiormente la Svizzera, rispondono citandoper lo più la cioccolata, il formaggio o gli orologi.

In definitiva, quale significato hanno (ancora) i «treclassici elvetici» nell’ambito delle esportazioni? Unosguardo generale.

è amato particolarmente dai te-deschi e dagli italianiL’Emmental è e rimane di gran lungail formaggio svizzero più apprezzatofra le varie qualità esportate. Tuttaviaall’estero vengono acquistati ancheil Gruyère, lo Sbrinz oppure altriformaggi a pasta dura, semidura emolle. Nel 2004 un terzo del quantita-tivo di formaggio prodotto in Svizzeraè stato esportato. Durante i priminove mesi del 2005 è stato esportatoformaggio (incl. la ricotta) per unvalore di 336 mio di franchi (+ 4,9%,37’000 tonnellate). Il prezzo medioammontava a 9,12 franchi al chilo.Tuttavia la quota parte delle esporta-zioni di formaggio relativamente altotale delle esportazioni 2004 ha rag-giunto soltanto lo 0,3%. I maggioriacquirenti di formaggio svizzero sonostati Germania ed Italia, la cui quota

parte relativamente al valore supera il50% del fatturato all’estero. Circa il12% ciascuno è stato esportato versogli Stati Uniti e la Francia; il 7% versol’Austria. Questi cinque paesi totaliz-zavano da soli oltre l’80% delle espor-tazioni di formaggio svizzere sino afine settembre 2005 (cfr. tabella 2).

Orologi: i mercati più importantisi situano oltremareL’industria orologiera è di gran lungail settore della Svizzera maggiormenteorientato verso l’esportazione, se sipensa che circa il 95% del fatturatoviene realizzato all’estero. Secondostime di UBS-Research l’industria oro-logiera svizzera copre circa la metà delmercato mondiale in termini di valore.Nel 2004 il settore ha esportato circa25 mio di orologi di piccolo formato.La gran parte, ossia l’88%, era equi-

Tabella 1: esportazioni di cioc-colata e generi alimentari conte-nenti cacaoGennaio–Settembre 2005 in mio CHF PercentualeTotale 422,2 100%

Germania 72,0 17,0%Francia 60,3 14,3%Regno Unito 49,9 11,9%USA 34,3 8,1%Canada 23,1 5,5%

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paggiata con un movimento a funzio-namento elettrico ed apparteneva alsegmento relativamente economico;il prezzo medio si aggirava attorno a185 franchi. Per confronto: il prezzodi un orologio con movimento mecca-nico si situava l’anno passato attornoai 2’000 franchi. Seppure quest’ultimacategoria abbia costituito soltanto il12% dei pezzi esportati, la sua quotaparte nel fatturato totale (6,1 mia difranchi) ammontava al 60%. L’orien-tamento dell’industria orologieraverso il segmento di prezzi elevato si

è accentuato negli ultimi anni. Conuna quota parte sul totale del 7,6%l’anno passato il settore si è piazzatoal terzo posto nella graduatoria delleesportazioni.

Fra gennaio e settembre 2005 ilsettore ha esportato orologi e parti diorologi per un valore di 8’479 mio difranchi (+10,5% rispetto al periodocorrispondente dell’anno precedente).Il cliente più importante sono stati gliStati Uniti con un fatturato di 1,5 miadi franchi (quota parte del 17,6%),seguiti da Hong Kong con quasi 1,3

mia di franchi, risp. una quota partedel 14,8%. Questi due paesi da solihanno generato circa un terzo del fat-turato totale dell’industria orologiera.Altri mercati importanti sono statiil Giappone, l’Italia e la Francia (cfr.tabella 3).

I «classici elvetici» nel confrontopluriennaleSe si confronta l’evoluzione delleesportazioni dei tre prodotti svizzericon le esportazioni totali tra il 1988ed il 2004, si possono notare alcunedifferenze. In particolare le esportazionidell’industria orologiera mostrano unaumento maggiore rispetto al totaledelle esportazioni, che nel frattempo èraddoppiato. In termini di tasso mediodi crescita il totale delle esportazioni ècresciuto del 4,7% all’anno, mentre leesportazioni dell’industria orologiera su scala annua sono aumentate del 5,8%.

Anche l’industria del cioccolato hatenuto bene. Essa ha tendenzialmentemostrato nello stesso periodo la me-desima dinamica di crescita del totaledelle esportazioni. Il tasso di crescitamedia delle esportazioni di cioccolato siè aggirato attorno al 4,4% annuo. Neconsegue che la quota parte ri spettoal valore totale delle esportazioni èrimasta stabile nel corso degli anni.

Per contro i produttori di formaggionon hanno potuto mantenere la loroquota parte rispetto alle esportazionitotali. Se nel 1988 le esportazioni diformaggio in termini di valore ammon-tavano allo 0,8% delle esportazionitotali, nel 2004 tale percentuale erascesa allo 0,3%. Nel 1988 è statoesportato formaggio per un valore di548 mio di franchi, nel 2004 soltantoper 460 mio fr.. Le esportazioni inmedia sono diminuite dell’ 1,1% su base annua. Tuttavia l’anno passatole esportazioni di formaggio sonoaumentate in termini assoluti nellamisura del 2,9%.

Tabella 2: esportazioni di formag-gio e ricotta

Tabella 3: esportazioni di orologi

Gennaio–Settembre 2005 in mio CHF Percentuale

Totale 8479,1 100%

USA 1496,2 17,6%Hongkong 1252,9 14,8%Giappone 781,6 9,2%Italia 572,9 6,8%Francia 448,7 5,3%

Gennaio–Settembre 2005 in mio CHF Percentuale

Totale 335,5 100%

Germania 95,3 28,4%Italia 78,7 23,5%USA 40,6 12,1%Francia 39,4 11,7%Austria 23,1 6,9%

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DOSSIER

Di Thomas Fischer, PristinaSono trascorsi 17 mesi dal giorno incui atterrai all‘aeroporto di Pristina.Attraversando la passerella ad unatemperatura di quasi 40 gradi, loscenario mi sembrava più consono aduna meta turistica nei mari del sudche ad una regione di crisi. Il poliziottodi confine ghanese che controllò ilmio passaporto rafforzò tale impres-sione. Tuttavia, tale immagine sitras formò integralmente quando,percorrendo strade accidentate, passaiaccanto a case ridotte in cenere emi imbattei in blocchi stradali e carriarmati.

Costituzione delle autoritàdoganali e fiscaliCAFAO-UNMIK, tale aggroviglio dilettere sta per «Customs and Fiscal

Missioni internazionali

Speranza di un futuro più serenoL’esperto doganale svizzero Thomas Fischer lavorada circa un anno e mezzo per una missione dell’UEin Kosovo. Il suo compito è di fornire l’istruzionenel campo dell’amministrazione delle contribuzioni.A prescindere dalle conoscenze specialistiche tale

lavoro richiede soprattutto un’elevata tolleranzaalla frustrazione, umorismo amaro e molta pazienza.Thomas Fischer ci racconta di una missione che lo fasperare in un futuro più sereno per la provincia delKosovo.

Assistance Office in United NationInterim Mission in Kosovo» e definiscel’organizzazione per la quale lavoro.Le missioni CAFAO operano inquasi tutti gli stati dell’ex-Jugoslavianonché in Albania. Esse sostengonola costituzione o la riorganizzazionedelle autorità doganali e fi scaliconformemente alle istituzionieuropee. Tali missioni sono finanziatee gestite dalla Commissione europea.A Pristina lavorano attualmenteundici esperti provenienti da Svezia,Danimarca, Gran Bretagna, Belgioe Svizzera. Ad essi si aggiunge unSecurity Officer francese.

Gli esperti in materia doganale efi scale offrono la loro assistenza dal1999, rispettivamente dal 2004 per quanto riguarda UNMIK-Customs eTax Administration of Kosovo. In una

provincia in cui la mafia locale tentadi imporsi, la presenza di autoritàforti è indispensabile per sostenere lademocrazia. CAFAO aiuta a costituiredelle strutture adeguate tenendoparimenti conto della composizioneetnica della popolazione.

Pazienza e umorismo amaroIl mio compito consiste nell’istituirepresso l’amministrazione dellecontribuzioni del Kosovo (compostada circa 600 collaboratori) unadivisione che si occupa dell’istruzione.Oltre ad elaborare un concettoed il relativo ordinamento, trattasisoprattutto di trasmettere allepersone il know how in materia dipianificazione dei progetti. Chi simette all’opera con delle aspettative«svizzere» va incontro ad un sicuro

Chi si mette all’opera con delle aspettative «svizzere»va incontro ad un sicuro fallimento.

Thomas Fischer

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fallimento. Sono richiesti soprattuttopazienza, nervi saldi, un’elevatatolleranza alla frustrazione e alcunevolte anche una buona porzione diumorismo amaro.

Quando per un sospetto dicorruzione tutti i vicedirettori sonostati sostituiti in poco tempo, moltiprogetti hanno dovuto essererivisti da capo. D’altro canto tali«arroccamenti» di personale creanodelle possibilità di avanzamentoinaspettate. Per esempio, due deinuovi vicedirettori erano dei sempliciispettori fi scali con meno di due annidi esperienza lavorativa.

Capire la mentalitàPer svolgere il compito assegnatomi,oltre a possedere le conoscenzespecialistiche necessarie, devo esseremolto pragmatico. Giornalmenteoccorre trasmettere dei principisemplici, quali la pianificazione deitermini o il modo di gestire unariunione. Senza dubbio vi sono anchedei progressi. Spesso le proposte cheho suggerito settimane o mesi primavengono trasposte dagli indigeniquali idee entusiasmanti… Ci vuoledel tempo per abituarsi a questamentalità, ma solo così è possibileottenere un risultato.

CAFAO ha solo una funzionedi consulenza e nessun poteredecisionale. È anche per tale motivoche sono giornalmente in contattocon i partner locali e con gli altriconsulenti delle organizzazioniinternazionali. L’amministrazionedelle dogane è attualmente gestita dadue inglesi; presso l’amministrazionedelle contribuzioni è presente unaconsulenza manageriale finanziatadal governo americano. In entrambii luoghi di tanto in tanto le diverseculture e filosofie in materia diconduzione si scontrano abbastanzaduramente tra di loro.

Maestri dell’improvvisazioneLa vita in Kosovo richiede capacitàd’adattamento. Quale pedone sivivono giornalmente le emozionidello sport estremo. Strade rotte,molti cantieri e una gran quantità dirifi uti dominano il paesaggio. Ci siabitua anche alle ripetute interruzionidi corrente, ai rifornimenti d’acquasinghiozzanti nonché ai cani e gattirandagi. Mi sorprendo sempre dellacapacità d’improvvisazione conla quale gli indigeni affrontano ilquotidiano.

Buona reputazione della SvizzeraNegli ultimi mesi i blocchi stradalisono meno frequenti, ma alminimo disordine essi riappaionoimmediatamente. Il futuro di questa

provincia non dipende unicamentedalla politica. Molto dipendeanche dalla capacità delle autoritàlocali di svolgere i loro compiti inmodo professionale e trasparente.Soprattutto le autorità fi scali devonoessere in grado di riscuotere le tassepresso tutti i contribuenti. Si tratta diun lungo cammino che presupponepazienza e un impegno finanziarioa lungo termine. La stabilità ha ilsuo prezzo. Grazie al suo impegnoin Kosovo, la Svizzera ha un’ottimareputazione. Con la sua molteplicitàculturale il nostro paese può essered’esempio per lo sviluppo di taleprovincia. All’uscita di casa trovo asalutarmi una schiera di bambini feliciche mi lasciano sperare in un futuropiù sereno per il Kosovo.

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DOSSIER

Rudolf Dietrich: «Le critiche allaSvizzera erano esagerate»(…) Nella metà degli anni ’90 la Sviz-zera ha dovuto difendersi dalle accusedi rappresentare l’anello debole nelsistema doganale di transito euro-peo e di servire da appoggio per ilcontrabbando di sigarette in grandestile. Le sigarette venivano spedite inEuropa nella cosiddetta procedura ditransito, ossia in sospensione di im-poste e di dazi. In seguito nella zonadell’UE gli invii sparivano e la merceriappariva sul mercato senza esserestata gravata da imposte e dazi, adetrimento dell’UE.

Tuttavia le procedure in Svizzerasi svolgevano correttamente, ossiale sigarette giungevano nel nostropaese regolarmente dichiarate e lolasciavano pure in tali condizioni. Esseprovenivano in genere dai grossi portieuropei, venivano immagazzinate

Bilaterali II

Gli accordi bilaterali visti dalla partedella doganaIn un commento* dell’università di Ginevra sugli Ac-cordi bilaterali II fra la Svizzera e l’UE viene data laparola pure a rappresentanti della dogana svizzera.Il direttore generale Rudolf Dietrich ed il vicediret-tore Hermann Kästli si esprimono in merito all’ac-

cordo relativo alla lotta contro le frodi. Il giuristaHeinz Schreier e l’economo aziendale Rodolfo Continrivelano come «Schengen» infl uenzerà il lavoro delCorpo delle guardie di confine. Forum D. pubblica inquesta sede alcuni estratti di tali contributi.

nei punti franchi svizzeri e rispeditein seguito all’estero dopo uno o più cambiamenti di possesso. I cambia-menti di possesso miravano a renderepiù difficile il lavoro degli organi inqui-renti. Gli organizzatori di queste ope-razioni agivano spesso a partire dallaSvizzera. Di conseguenza le autoritàinquirenti estere erano costrette aricorrere all’assistenza amministrativae giudiziaria della Svizzera. (...)

La Svizzera in parecchie occa-sioni ha fornito la sua assistenzagiudiziariaAlla fine degli anni ’90 l’UE affer-mava di aver perso miliardi in tributi aseguito del contrabbando di sigarettee delle frodi nel regime delle sovven-zioni. Gli operatori traggono deiprofi tti impressionanti da tali frodi. Lestrutture messe in piedi a tal scoposono senz’altro idonee a gestire anche

altri campi della criminalità organiz-zata, come il traffico di droga e diarmi nonché la tratta di esseri umani.La Svizzera veniva spesso dipintacome la piattaforma finanziaria e or-ganizzativa del commercio illegale disigarette. L’argomento a sostegno ditale tesi era il rimprovero secondo cuila Svizzera non presterebbe nessunaassistenza amministrativa e giudiziariain materia doganale. Gli organizzatoridel contrabbando di sigarette avreb-bero così potuto operare indisturbatia partire dalla Svizzera e piazzarviin modo sicuro i propri profi tti. Lecritiche erano nella loro ampiezzaeccessive. La Svizzera già negli anni’90 ha prestato assistenza giudiziariain parecchi casi.

La Svizzera ha tutto l’interesse acollaborare con le autorità estere nellalotta alle trame criminali che hannola loro origine nel proprio territorio.(…) L’accordo accresce le possibilità dicollaborazione con le autorità doga-nali e penali estere. È una soluzioneai problemi che minacciavano dinuocere all’immagine della Svizzera.

Hermann Kästli: «La collabora-zione viene agevolata»(…) In futuro nel campo della sot-trazione di tributi, delle frodi relativealle sovvenzioni e delle irregolarità

* Accords bilatéraux II Suisse – UE et autres Accords récents. Bilaterale Abkommen II Schweiz – EU undandere neue Abkommen; Editore: Christine Kaddous,Monique Jametti-Greiner; ISBN: 3-7190-2476-8,

Rudolf Dietrich

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nell’ambito di commesse pubbliche(...) la Svizzera fornirà un’assistenzaamministrativa estesa e su richiestaeseguirà perquisizioni e sequestri allastessa stregua di una procedura inter-na svizzera. Questo a condizione chel’importo sottratto oppure ottenutoa torto superi i 25’000 euro, risp. il va-lore delle merci importate o esportateillecitamente superi i 100’000 euro.In tal modo si mira ad impedire chevenga recapitato un numero eccessivodi domande di assistenza per affari diimportanza minore. L’accordo relativoalla lotta contro le frodi rappresentaun’evoluzione delle normative giàesistenti nel campo dell’assistenzaamministrativa e giudiziaria. A talscopo si è migliorata l’efficaciadell’assistenza amministrativa tran-sfrontaliera. La lotta alle infrazionigravi nel campo della fi scalità indirettadeve essere agevolata introducendomodalità adeguate di collaborazione.

Heinz Schreier e Rodolfo Contin:«I controlli delle merci e dellepersone rimarranno»L’accordo di Schengen non chiede allaSvizzera di abolire i controlli al confinedoganale. (…) Ne consegue che laSvizzera può esercitare integralmenteil suo diritto al controllo delle merci.L’Amministrazione federale delledogane, risp. il Corpo delle guardiedi confine (Cgcf) potranno anche infuturo (…) sorvegliare e controllare iltraffico delle merci. Sarà altresì possi-bile eseguire controlli sulle persone intali frangenti. L’accordo non escludeneppure controlli sulle persone mo-tivati dal punto di vista poliziesco.È previsto di concedere l’accesso alsistema di informazioni di Schengen(SIS) anche al Cgcf.

Per principio anche in futuro l’Am-ministrazione federale delle doganepotrà cercare armi, droga e refurtive,controllare l’identità delle persone o,se del caso, effettuare degli arresti.

Persone sospette possono essere fer-mate e controllate in ogni momento,anche se viaggiano senza portarecon sé della merce. (…) L’accordo diSchengen vieta alla Svizzera soltantol’esecuzione al confine di controllicontinui e sistematici dei documentid’identità. In ogni caso questo tipodi controlli non viene più effettuatogià da tempo. Considerando chegiornalmente circa 700’000 personee 320’000 veicoli passano la frontiera

svizzera, già ora un controllo comple-to di tutte le persone e dei veicoli cheentrano o che escono non è possibile.

Stessa sicurezza come finoraMentre i confini interni possonoessere attraversati in ogni punto,l’entrata e l’uscita dallo spazio diSchengen può avvenire soltanto at-traverso determinati valichi. Poiché laSvizzera è completamente attorniatada Stati aderenti a Schengen, soltantogli aeroporti con possibili destina-zioni fuori dallo spazio di Schengenvengono considerati alla stregua diconfine esterno. Di conseguenzain tali aeroporti i passeggeri prove-nienti dagli Stati aderenti a Schengendevono poter disporre di un passag-gio separato da quelli provenientida paesi terzi, poiché per principiohanno diritto al libero passaggio delconfine. Per gli altri vanno intensificatii controlli personali. (…) Le nuovedisposizioni doganali, i provvedimentisostitutivi nazionali, un’accresciutacollaborazione con le autorità localied estere come pure i dati investigativiprovenienti dal SIS mirano a garantireil mantenimento dello standard disicurezza della Svizzera.

Heinz Schreier Rodolfo Contin

Hermann Kästli

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DOSSIER

EIllustrato da Erwin Hurni, div. Tariffadoganale, Direzione generale delledoganeLa tariffa doganale di oltre 200paesi – fra i quali tutte le nazioniindustrializzate e la Svizzera – sibasa su un sistema internazionale diclassificazione delle merci, il Siste-ma armonizzato. Lo stesso vieneamministrato dall’Organizzazionemondiale delle dogane (OMD), unorganismo internazionale con sedea Bruxelles. L’elenco delle merci, conla sua struttura sistematica, è indi-spensabile per il traffico transfron-taliero e serve da base per parecchiscopi. Ad esempio per l’allestimentodelle statistiche del commercio, per trattative miranti a ridurre i dazi nelquadro della WTO, per l’applicazionedelle regole sull’origine, ecc. Al finedi tenere il passo con le innovazionitecnologiche, il SA viene aggiornatoin media ogni cinque anni. In base aldiritto internazionale pubblico gli statiaderenti sono tenuti ad implementaretali aggiornamenti nelle loro tariffenazionali.

ABC doganale: 6a parte – il Sistemaarmonizzato (SA)

La 4a revisione, alla quale ladogana svizzera ha collaboratoattivamente in costante contattocon l’economia, entrerà in vigore il1° gennaio 2007. L’onere doganalerimarrà invariato. Qui appresso lemodifiche più importanti:

X Apparecchi per la fotocopia e stampanti: voce 8443X Telefoni a filo e portatili: voce

8517X Apparecchi per la registrazione

e la riproduzione del suono: voce8519

X Macchine per la fabbricazione dielementi semiconduttori e circuitiintegrati andranno classificate allanuova voce 8486

X Alle voci 6811, 6812 e 6813 sonopreviste speciali sottovoci perarticoli privi di amianto

X Le voci 4410 (pannelli di parti-celle), 4411 (pannelli di fibre) e4418 (pannelli per parquet) sa-ranno strutturate in modo diverso

X Per alcune merci riprese dallaConvenzione di Rotterdamverranno create nuove voci neicapitoli 29 e 38

Tutte le modifiche sono illustratesu internet all’indirizzowww.ezv.admin.ch (Informazionidoganali per le ditte, tariffa doga-nale – T@res, Pubblicazioni, Racco-mandazione del Consiglio doga-nale). Il Consiglio federale approveràdurante l’estate 2006 l’ordinanzanella quale sono riprese la nuovastruttura tariffale e le nuove aliquotedi dazio.

In breve

ErwinHurni

TTPCP: «Successo senza frizioni»Al Concorso internazionale di Speyer la dogana svizzera è stata premiataper l’orientazione efficiente, qualita-tiva e conforme alle esigenze dellaclientela della TTPCP (Forum D. neha dato notizia). Lo scorso autunnoa Linz è avvenuta la cerimonia diconsegna del premio. Conrad Schranz e André Büttler della divisione TTPCPhanno ritirato l’onoreficenza a nomedella dogana svizzera. Il rettore dellaScuola superiore per le scienze am-ministrative Speyer ha consegnato ilpremio in presenza della Cancellieradella Confederazione Annemarie Hu-ber-Hotz. Nella laudatio è stata messain evidenza la collaborazione inten-siva, orientata alla ricerca di soluzionie vincente sotto ogni punto di vistadella dogana svizzera con i partner dell’economia. Il progetto TTPCP, pur gravido di possibili conflitti, è statocondotto al successo senza frizioni.

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DOSSIERS

Impianto doganale di Rheinfel-den-Warmbach: visita del cantierecon i rappresentanti dei mediaA seguito delle numerose domandein merito al nuovo impianto doganaledi Rheinfelden-Warmbach le autoritàdoganali germaniche e svizzere hannoorganizzato congiuntamente, nelloscorso mese di novembre, una visitaal cantiere per i rappresentanti deimedia. L’interesse suscitato è statoenorme, circa 30 giornalisti provenientida Svizzera, Germania e Francia hannopreso parte alla visita. Dopo una breveorientazione nel posto delle guardie diconfine di Rheinfelden-Autostrada, ivisitatori sono stati condotti attraversol’impianto. Un volo con l’elicotterodella polizia federale germanica edun’escursione con il natante delleguardie di confine svizzere hanno per-messo di farsi un’idea sulle dimensionidel nuovo valico.Patrick Gantenbein, Cgcf Basilea

Cgcf: rivelatore elettronico didroghePresso le guardie di confine vi sonodei team specializzati nella ricerca enell’analisi di sostanze stupefacentiillegali. Mediante il cosiddetto spettro-metro ionico di massa (IMS) possono

periferiche è un apparecchio ad altatecnologia in grado di accertare lapresenza di quantità dell’ordine diun miliardesimo di grammo per granparte delle sostanze stupefacenti.Grazie al laboratorio mobile i campio-ni prelevati possono essere analizzatied elaborati direttamente sul posto.

Nonostante tali mezzi ausiliarid’avanguardia, i cani antidroga nonsono diventati superfl ui. Al contrario,la tecnica e l’animale si completanoa vicenda in modo ideale, fornendoentrambi preziosi servigi nella ricercadegli stupefacenti. Naturalmente an-che l’esperienza dei collaboratori, unabuona gestione delle informazionied una stretta collaborazione con leautorità competenti giocano un ruoloimportante nella lotta al contrabban-do degli stupefacenti.Michel Bachar, Cgcf Ginevra

essere accertate anche tracce minimedi droghe. Per l’elaborazione delleanalisi sono a disposizione laboratorimobili e tecnologicamente avan-zati. Tuttavia, nonostante la tecnica,l’impiego di cani antidroga rimaneindispensabile.

Ovunque in occasione di un con-trollo al confine si sospetti la presenzadi droghe, si fa appello alle guardie diconfine con formazione specialistica.Il loro compito consiste nel chiarirei fattori di sospetto ed assicurareeventuali mezzi di prova. A tal scopoessi dispongono di parecchi mezzitecnici ausiliari, sistemati all’interno diun furgone. In tal modo gli specialistipossiedono la mobilità auspicata esecondo la necessità possono esserepresenti sul posto entro tutto il raggiod’azione del Corpo delle guardie diconfine. L’IMS unitamente alle diverse

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DOSSIER

In breve

Prima di assumere a partire dalmese di agosto 2005 la direzionedella suddivisione cargo pressol’ispettorato doganale di Zurigo-Aeroporto, Lei ha lavorato per parecchi anni in qualità di funzio-nario inquirente. Come ha vissuto ilpassaggio alla Sua nuova funzionein un ambiente diverso?

Il passaggio si è svolto fl uidamenteed il mio predecessore mi ha in-trodotto per un periodo di ca. duesettimane ai nuovi compiti. Questomi ha reso l’inizio molto più facile. Illavoro ed i compiti sono completa-mente differenti rispetto al posto cheoccupavo in precedenza. Nonostanteciò, le esperienze fatte presso lasezione inquirente mi sono d’aiutoin molte decisioni. Inoltre constatoche le conoscenze del funzionarioinquirente sono richieste da parte deicollaboratori nell’ispettorato. Ciò mioffre la possibilità di impratichirmi ra-pidamente nei processi e nelle diverseprocedure. Ritengo molto interessan-te conoscere l’amministrazione sottoun aspetto completamente nuovo.

Lei è fra l’altro responsabile per losdoganamento nel traffico postale.Come si presenta il risultato delleprestazioni della Sua suddivisioneper l’anno scorso?

Fino alla fine di ottobre 2005 ab-biamo segnalato a Swissmedic oltre250 casi per sospetto di importazioneillegale di medicamenti. Gran partedi questi medicamenti sono statidistrutti. In più di 260 casi abbiamoinformato i titolari di marchi in meritoad invii con articoli di marca falsificati.Anche tali invii sono stati in gran par-te distrutti. 46 casi sono stati rimessi

3 domande a… Karl Fässler, capo dellasuddivisione cargo ID Zurigo-Aeroporto

Riconoscimento professionale perspecialisti doganaliUna pietra miliare nell’istruzione èstata raggiunta! La professione di«specialista doganale» è stata rico-nosciuta a livello federale dall’Ufficiofederale della formazione professio-nale e della tecnologia (UFFT). Dopoche il Consiglio federale aveva creatole basi legali e nessun reclamo erastato inoltrato da terzi, l’UFFT haapprovato il regolamento degli esami.La formazione di base degli specialistidoganali (corsi centrali I/II) si concludein tal modo con un esame professio-nale federale.Per gli specialisti doganali si hanno iseguenti vantaggi:X la formazione si conclude con un

certificato federale generalmentericonosciuto;

X la professione di «specialista doga-nale» viene considerata, relati-vamente al settore terziario delpanorama della formazione pro-fessionale svizzera, al livello di unaformazione superiore;

X con il riconoscimento a livello diformazione superiore viene confer-mata la qualità dell’istruzione;

X nel caso di un’eventuale cambia-mento dell’orientamento lavora-tivo i possessori di un certificatoprofessionale federale possono far valere una formazione professio-nale di base conclusa e variata, chepermette loro di accedere a cicli diformazione più avanzati.Il riconoscimento professionale a

livello federale rappresenta in paritempo un obbligo a migliorareulteriormente la formazione di basedel personale tecnico ed adattarla co-stantemente alle esigenze dell’attivitàquotidiana.Werner Stöckli, servizio di stato mag-giore Istruzione, DGD

al Ministero pubblico. In sostanzasi trattava fra l’altro di importazioniillegali di materiale pornografico,doping, armi e via dicendo. Abbiamopure scoperto documenti d’identitàfalsificati in 15 invii e circa 5,5 kg distupefacenti in 7 colli. Per 13 volteabbiamo inviato della gioielleria con-tenente nichelio al laboratorio canto-nale competente per gli accertamentidel caso. Infine abbiamo annunciatoall’ufficio cantonale della circolazione3 casi di targhe falsificate e distruttocarne soggetta a divieto di importa-zione in 170 occasioni.

Quali desideri ha per il futuro dellaSua suddivisione ?

All’inizio, risp. a metà del 2006 verràintrodotto il nuovo portale Fracht e-dec. La conseguenza sarà unaumento del numero dei destinatariautorizzati; nel contempo potrannoessere ridotti gli orari di aperturadegli sportelli. I singoli team sarannoperciò costretti ad elaborare nuoveanalisi dei rischi e la filosofia deicontrolli cambierà. Desidero che icollaboratori affrontino positivamentequesti cambiamenti ed interpretinole sfide connesse come un nuovostimolo.

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DOSSIERSATTUALITÀ

I controlli all’esportazione vengonoeffettuati sui beni d’armamento e suicosiddetti beni a duplice impiego,ossia beni utilizzabili sia a fini militariche civili. L’esportazione di tali beniviene per esempio rifi utata se esistela possibilità che se ne faccia usoper fabbricare armi di distruzionedi massa o razzi vettori, oppure cheservano a sostenere gruppi terroristicio criminalità organizzata.

Tuttavia la dogana controlla anchel’esportazione di armi e munizionicome pure di beni d’armamento chesono specificamente concepiti per l’uso bellico oppure per la direzionedel combattimento. Le esportazioni dimateriale bellico non devono violareil diritto internazionale pubblico, gliaccordi internazionali come pure iprincipi della politica estera elvetica.Vanno presi in considerazione tral’altro il mantenimento della pace, lasicurezza internazionale, la stabilità re-gionale, il rispetto dei diritti umani, glisforzi della Svizzera nella collaborazio-ne allo sviluppo come pure l’attitudinedegli altri paesi partecipanti accantoalla Svizzera al regime internazionaledel controllo delle esportazioni.

Trasposizione delle sanzioni eco-nomicheLa dogana gioca un ruolo importanteanche quando si tratta di applicarele sanzioni decise dalla comunitàinternazionale. Le sanzioni economi-che costituiscono uno strumento attoa dare valenza al diritto internazionalepubblico e al rispetto dei diritti umani.Il consiglio di sicurezza dell’ONU ha

Ospite di Forum D.: Othmar Wyss, Segretariato di Stato dell’economia (Seco)

Controlli all’esportazione efficientiGrazie ai controlli al confine effettuati dalla doganasvizzera capita frequentemente di sventare tentativimiranti a procurarsi beni critici da parte di impresein sospetto di proliferazione. Per Othmar Wyss, del

Seco, settore Relazioni economiche bilaterali, ladogana contribuisce a trasporre in modo efficienteaccordi internazionali sui controlli all’esportazione esanzioni.

spesso fatto uso di questa possibilità.Mentre nel passato le sanzioni eranoparte di un esteso embargo commer-ciale nei confronti di un determinatoStato e come tali colpivano dura-mente anche la popolazione civile,oggi tali misure vengono applicatein modo più mirato. Ad esempiovengono bloccati dei capitali oppureviene applicato un divieto di entrataper determinate cerchie di persone.

Anche fazioni in guerra civileoppure gruppi paramilitari che violanosistematicamente i diritti umani sonosempre più oggetto d’attenzione daparte della comunità internazionale.Il cosiddetto processo di Kimberley,destinato a regolare il commerciodi diamanti grezzi, rappresenta unesempio in tal senso. L’obiettivo è dibandire dal commercio internazio-nale i diamanti «insanguinati», cheservono a finanziare le guerre civili.

Gli uffici doganali di confine for-niscono informazioniAl Seco 20 collaboratori – fra i qualianche ex-doganieri ed ex-guardie diconfine – sono competenti per i con-trolli all’esportazione e per le sanzioni.Un’applicazione efficace è possibilesoltanto con il sostegno della dogana.

Citiamo ad esempio le informazionifornite dagli uffici doganali di confinein merito ad invii sospetti destinati apaesi che producono armi di distru-zione di massa. Negli ultimi anni sonostati sventati parecchi tentativi di pro-curarsi beni critici da parte di impreseindigene ed estere in sospetto di proli-ferazione. Pure l’analisi dei rischi delladogana, utilizzata anche dal Seco, èun valido strumento di controllo.

«La dogana gioca un ruolo importante an-che quando si tratta di applicare le sanzio-ni decise dalla comunità internazionale.»

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ATTUALITÀ

Contrabbando di cavalliSulla base di una domanda di assi-stenza giudiziaria dei Paesi Bassi per una frode all’atto dell’importazione edell’esportazione di cavalli, il pub-blico ministero di Zurigo ha chiesto lacollaborazione della dogana. Dall’in-chiesta è emerso che la casa di spedi-zione interessata violava anche delledisposizioni d’importazione svizzere.Tra l’altro, essa creava delle fatturefi ttizie e falsava il valore dei cavalli.Inoltre è stato constatato il trasferi-mento illegale di contingenti. Tributiriscossi: 11’000 franchi. In un altrocaso sono stati sequestrati dei cavalliche si trovavano in una stalla ticinese;i proprietari li avevano contrabbandatiattraverso il confine verde. Valoredegli animali: 67’000 franchi.

Maglie da ciclista dichiarate ad unvalore troppo bassoUna ditta d’abbigliamento sportivoha per anni importato delle maglieda ciclista dichiarandole ad un valoretroppo basso; la differenza ammon-tava a quasi 900’000 franchi. In talcaso sono stati sottratti dei tributi per un importo di circa 67’000 franchi.

Scimmie protette della speciecallitricidaDue anni fa una signora importòillegalmente due scimmie protettedella specie callitricida. Su ordinedell’Ufficio federale di veterinaria glianimali furono allora sequestrati. Daun’inchiesta è emerso che, poco dopola conclusione della prima procedura,la signora acquistò nuovamente duescimmie della stessa specie.

Cause penali

Le Sezioni inquirenti comunicanoNella presente rubrica riportiamo una selezionedei casi penali trattati dalle Sezioni inquirenti delle

direzioni di circondario di Basilea, Sciaffusa, Ginevrae Lugano.

Olio da riscaldamento al postodell’olio dieselPer parecchi anni un’impresa ticineseha rifornito le macchine di cantierecon dell’olio da riscaldamento alposto dell’olio diesel. È stato compro-vato che il consumo ammontava a de-cine di migliaia di litri. I tributi sottrattiascendevano a circa 67’000 franchi.

Gioielli fantasiaIn Svizzera continuano ad esserecontrabbandate delle grandi quan-tità di gioielli fantasia a basso costo,i quali vengono poi venduti sullestrade a prezzi fortemente aumentati.Una signora che aveva speso 1000franchi per acquistare un anello si èrivolta al controllo dei metalli preziosi.L’incisione «18 carati» era falsificata.Spesso l’incisione viene effettuatasolo dopo l’importazione sul territoriosvizzero. In occasione di controlli alconfine sono già stati scoperti timbriper punzonature.

Superamento del contingenteAll’occasione di un’inchiesta effettua-ta presso un importatore all’ingrossodi verdura il Servizio inquirente ha

constato che per anni l’impresa avevasuperato il suo contingente all’im-portazione. Essa ha dovuto pagareposticipatamente dei tributi per unimporto pari a 81’000 franchi.

Pony venduti anziché espostiUn commerciante olandese importòtemporaneamente in Svizzera 16pony Shetland indicando quale mo-tivazione l’esposizione. Egli vendetteinvece i pony in Svizzera e per rispar-miare il dazio e l’imposta sul valoreaggiunto (per un totale di 23’000franchi) tentò di simulare la riesporta-zione degli animali.

132 stecche di sigaretteIn occasione del controllo del ba-gaglio di un cittadino statunitense ifunzionari doganali di Zurigo-Aero-porto hanno trovato 132 stecche disigarette. Le sigarette sarebbero statedestinate al proprio fratello negli StatiUniti.

Generi alimentari importati abuon mercatoUna ditta ha importato per due anniin totale 36 tonnellate di frutta, ver-

Non ètutt’oro quelche luccica …

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dura e formaggio senza essere in pos-sesso di alcuna quota di contingente.Ciò nonostante i generi alimentarisono stati sdoganati all’ACD. Pressola ditta in questione sono stati riscossiposticipatamente tributi per un totaledi ca. 90’000 franchi.

Annuncio al transito «dimenti-cato»Le guardie di confine hanno fermatonella zona di Allschwil un furgoneitaliano con diversi generi alimentaria bordo. Il conducente non è stato ingrado di presentare alcun documentocomprovante lo sdoganamento. Hacercato di giustificarsi affermando diaver «dimenticato» di annunciare lamerce in transito per l’Italia. L’in-chiesta doganale ha però chiarito cheparte dei generi alimentari era puredestinata a commercianti in Svizzera.Le indagini hanno evidenziato che néil venditore né i compratori tenevanouna contabilità in merito alle forni-ture. La dogana ha preteso tributiper 54’000 franchi nei confronti dellepersone coinvolte – relativi a ca. 12tonnellate di merce contrabbandata.

COV non dichiaratiAll’atto del controllo formale di unadichiarazione i funzionari doga-nali hanno constatato la presenzadi solventi contenenti COV. Tuttaviala merce era stata dichiarata noncontenente COV – al pari di 26 invii

analoghi importati in precedenza. Ildestinatario ha dovuto versare postici-patamente tributi per 27’000 franchi.

Olio diesel misto ad olio da riscal-damentoUn’impresa di funivie dovrà pagareposticipatamente quasi 35’000 fran-chi di tributi, relativamente al rim-borso dell’imposta sugli oli mineraliottenuto a torto sull’arco di cinqueanni per oltre 40’000 litri di olio die-sel. Oltre a ciò all’olio diesel sono statimescolati più di 4’000 litri di olio dariscaldamento.

Scalogna d’autoreFrequentemente all’atto dell’impor-tazione di opere d’arte vengonopresentate in dogana fatture fi ttizie,allo scopo di risparmiare sull’IVA.Allo stesso modo una signora hadichiarato per tre dipinti un valore di2’400 dollari americani. Ricerche echiarimenti presso degli esperti hannotuttavia dimostrato che il valoreeffettivo dei dipinti si aggirava attornoai 66’000 dollari. In un altro caso ladifferenza tra il valore dichiarato edil valore effettivo ammontava addirit-tura a 100’000 franchi. Per due operedegli artisti Ed Ruscha e Christopher Wool è stato attestato un valore dica. 132’000 franchi (dopo la conver-sione). Prezzo effettivamente pagato:ca. 229’000 franchi.

Un delitto con cavialeLe guardie di confine hanno colto sulfatto un portoghese nel suo tentativodi importare illegalmente in Svizzera400 porzioni di caviale (25 kg) per unvalore di ca. 43’000 franchi. Poichéoltre a ciò non era in possesso di uncertificato CITES (convenzione sulcommercio internazionale delle speciedi flora e fauna selvatiche minacciatedi estinzione) per la merce, egli hadovuto depositare 20’000 franchidi cauzione. L’Ufficio federale diveterinaria ha confi scato il caviale.Probabilmente dovrà essere distrutto,poiché la data di scadenza è già statasuperata e durante il trasporto è statainterrotta la catena del freddo.

Gioielliere per vie traverseUn gioielliere ha esportato in Svizzera,partendo dall’aeroporto di Monaco diBaviera, gioielli per un valore di un mi-lione di franchi. Una ditta di spedizio-ni ritirava la merce esentata dall’IVAtedesca all’aeroporto di Zurigo e lariconsegnava al gioielliere all’internodell’area di transito passeggeri delloscalo. Quest’ultimo tentava di intro-durre i gioielli senza annunciarli in do-gana. Per premunirsi contro eventualiinchieste a posteriori da parte delleautorità, il gioielliere faceva allestiredalla ditta di spedizioni documentifalsificati che miravano ad attestare iltransito e l’immagazzinamento dellamerce in un punto franco.

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ATTUALITÀ

Traffico delle merci tra l’UE e la Svizzera

Sistemi e procedure doganali diversiostacolano il commercio e la sicurezzaLa sicurezza e l’agevolazione commerciale nonchél’obbligo di predichiarazione per gli invii di mercisono due importanti progetti che stanno attual-mente occupando le autorità doganali dell’UE edella Svizzera. In che modo infl uiranno sul traffico

delle merci? L’autunno scorso Miroslaw Zielinski, 53 anni, direttore polacco responsabile della politicadoganale presso la direzione generale dell’UE per leimposte e l’unione doganale (TAXUD), ha soggior-nato in Svizzera. Forum D. l’ha intervistato.

wp. Signor Zielinski, dallo scorsoanno è responsabile della politicadoganale presso la direzione ge-nerale dell’UE TAXUD. Il progettoconcernente la sicurezza e l’agevo-lazione commerciale è particolar-mente importante. Come cambie-rà il traffico delle merci all’internodell’UE, risp. tra l’UE e gli Stati chenon vi fanno parte?

Quando sono entrato in funzione hoassunto vari progetti importanti, tracui la modernizzazione del sistemadoganale dell’UE – parola chiave«eCustoms» – nonché delle disposi-zioni in materia di sicurezza nel traf-fico delle merci. L’obiettivo è quellodi rafforzare il mercato internodell’UE mediante procedure doga-nali più efficienti e l’impiego di unatecnologia informatica moderna. Nelcontempo l’UE deve però diventareanche più sicura. A tal fine inten-diamo segnatamente migliorare lagestione dei rischi senza creare nuoviostacoli al commercio. Per conci-liare la sicurezza e l’agevolazionecommerciale è fondamentale che leinformazioni in merito ai trasporti dimerci sensibili necessarie per il pas-saggio del confine siano tempestiva-mente disponibili. Per non pregiudi-care il traffico delle merci con i paesilimitrofi, con i quali intratteniamointense relazioni commerciali e coo-periamo in modo stretto nel campodoganale, riflettiamo sulle possibili

semplificazioni. Al riguardo abbiamogià effettuato colloqui esplorativi conle autorità doganali elvetiche. È im-portante che al confine tra l’UE e laSvizzera non sorgano nuovi ostacolial traffico delle merci.

Quale infl usso hanno i progettisulla collaborazione tra le ammi-nistrazioni doganali degli Statimembri dell’UE?

Tutti i progetti perseguono unacollaborazione più stretta tra le di-verse amministrazioni doganali degliStati membri dell’UE. Prendiamo adesempio il nuovo sistema di transitoinformatizzato (NCTS), attualmentea livello europeo l’unica proceduradoganale interamente elettronica:esso ha consentito di rafforzarenotevolmente la cooperazione. Si di-pende maggiormente dallo scambioreciproco di informazioni.

E come cambieranno le relazionitra le amministrazioni doganalidell’UE e quelle degli Stati che nonvi fanno parte?

Se vogliamo raggiungere i summen-zionati obiettivi, dobbiamo collabo-rare in modo più stretto anche con ipaesi terzi. Sistemi e procedure do-ganali diversi ostacolano il commer-cio e la sicurezza. Il riconoscimentodei controlli equivalenti dovrebbeessere stabilito mediante accordiinternazionali.

21Forum D. 1/2006

predichiarazione, della quale stannoattualmente discutendo gli Statimembri dell’UE, prevede la possibilitàdi utilizzare le dichiarazioni di transitoeffettuate mediante il NCTS anchecome denunce sommarie, a condi-zione che contengano le informazioninecessarie. Spero quindi che durantei prossimi colloqui con le autorità el-vetiche troveremo soluzioni ancor più flessibili, nel reciproco interesse.

Ha citato il NCTS. È soddisfattodella sua trasposizione?

Questo mese si conclude la fase diproduzione e il NCTS è completa-mente operativo. Dobbiamo tuttaviamigliorarlo. Il sistema presenta an-cora troppe lacune dovute a proble-mi a livello nazionale che pongonole amministrazioni doganali e glioperatori economici di fronte a diffi-coltà non trascurabili. Faremo tutto ilnecessario affinché i sistemi infor-

matici degli Stati membri siano più stabili. Sono tuttavia convinto che ivantaggi prevalgano e che nessunointenda seriamente bloccare il NCTS.

In Svizzera fa discutere l’obbligodi predichiarazione per gli inviidi merci destinati all’UE. Vedesoluzioni pratiche per evitare lecolonne al confine e non ostaco-lare il traffico delle merci?

La trasposizione dell’obbligo di

Durante il suo soggior-no in Svizzera MiroslawZielinksi ha visitato an-che l’impianto doganaledi Basilea-St. Louis

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ATTUALITÀ

wp. Signor Kehrli, perché unanuova legge sull‘imposizione dellabirra? Fino ad ora se ne è fatto ameno.

Le prescrizioni sull’imposizione dellabirra hanno fatto il loro tempo. Essesi basano sul decreto concernenteun’imposta federale sulle bevandedel 4 agosto 1934. La nuova leggesull‘imposizione della birra sostituiràtale normativa. L’imposizione dellabirra si fonda inoltre sull‘art. 131della Costituzione federale. Detto ar-ticolo concede alla Confederazione ildiritto di tassare la birra contenentealcool.

In futuro l’imposizione non siorienterà più in base al prezzo,bensì al tenore in mosto inizialedella birra. L’imposizione non di-viene più complessa in tal modo?

Di primo acchito si potrebbe pensareche è così. Tuttavia il sistema è con-forme alla prassi in uso. Le birrerie

Imposta sulla birra

Ogni mese una nuova birreriaPerché la birra viene assoggettata all‘imposta e ilvino no? I birrai casalinghi devono pure pagare l’im-posta sulla birra? Quante sorte di birra ci sono inSvizzera? Forum D. si è intrattenuto con qualcunoche lo deve sapere: Andreas Kehrli. Prima doganie-

re, egli lavora ormai da più di 25 anni nella sezioneImposizione del tabacco e della birra della Direzionegenerale delle dogane e sa tutto sulla birra. Anchesulla legge sull’imposizione della birra, che verràdiscussa in Parlamento quest’anno.

di media grandezza e soprattuttoquelle minori nel loro lavoro quoti-diano si orientano secondo il tenorein mosto iniziale e non secondoquello alcoolico. Per le birrerie mi-nori, indipendenti dal punto di vistaeconomico e con una produzioneannua inferiore ai 55’000 ettolitriviene inoltre applicato il cosiddettosconto quantità dell’imposta sullabirra, che riduce l’aliquota d’impostasino al 40%.

Perché la birra, contrariamenteal vino, viene assoggettata all’im-posta?

Per assoggettare all’imposta il vinomanca – contrariamente alla birra– una base costituzionale. Critichedei birrai in merito alle disparità rela-tive al trattamento fi scale della birranon possono essere escluse: tuttaviatentativi miranti alla soppressionedell’imposta sulla birra o all’intro-duzione di un’imposta sul vinosono sempre falliti per mancanza divolontà politica.

Cosa ne pensa dell’accusa di per-seguire una politica della strutturafi scale con l’introduzione dellanuova legge?

La richiesta di una riduzione fi scaleper le birrerie minori si fonda su unamozione del Consiglio nazionaletrasmessa quale postulato. Sebbenelo sconto quantità per l‘impostasulla birra sia controverso dal puntodi vista costituzionale, nella leggesull‘imposizione della birra deve es-

sere trasposta – per quanto esistente– soltanto la relativa volontà politica.Del resto in questo contesto la Sviz-zera non è un caso speciale, vistoche in sette paesi dell‘UE esistonosconti quantità per l‘imposta sullabirra.

Relativamente all‘imposizionedella birra, come si situa la Sviz-zera nel contesto internazionale?

A livello europeo nella media. I paesidell’Europa meridionale applicanodi regola un’imposta sulla birra più bassa, quelli dell’Europa settentrio-nale una più elevata.

L’imposta sulla birra genera an-nualmente entrate per circa 100 mio di franchi. Come vengonoutilizzati?

Le entrate confl uiscono nella cassagenerale della Confederazione. L’im-posta sulla birra è una tipica impostadi consumo senza vincoli relativi alfine.

A partire da quale quantità unabirreria è tenuta a versare l’im-posta sulla birra?

Per l’imposizione non esistono limitidi ordine quantitativo. La birra è as-soggettata all’imposta sia che vengadistribuita a titolo commercialeoppure distribuita gratuitamente aterzi. Quale operazione commercialeviene considerata la consegna ascopo di lucro.

AndreasKehrli

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I birrai casalinghi devono purepagare l’imposta sulla birra?

Fintanto che la birra fabbricatapersonalmente dai birrai casalin-ghi viene consumata nella propriaeconomia domestica, essa non èassoggettata all’imposta.

Come viene riscossa l’imposta sullabirra?

Secondo il sistema dell’autotassa-zione, a scadenza trimestrale. Anchecon la nuova legge sull’imposizionedella birra non vi saranno cam-biamenti in questo senso. L’onereamministrativo per l’industria dellabirra e per l’Amministrazione rimarràmodesto. Dal punto di vista dell’eco-nomicità della riscossione l’impostasulla birra è sicuramente una dellefonti d’entrata più convenienti dellaConfederazione. Entrate annue per 100 mio di franchi si contrappongo-no a costi del personale quantificabiliin 200‘000 franchi.

Come si presenta l’evoluzione delconsumo di birra in Svizzera?

Il consumo di birra è da anni incostante diminuzione. Sull’arco di30 anni il consumo annuo pro capiteè sceso da 78 a 57 litri. Inoltre ilconsumo nazionale di birra nel con-fronto con i paesi dell’UE si situa nelterzo inferiore. Esemplificando, nellaRepubblica Ceca vengono consu-mati 160 litri, in Germania 123 litria testa. Una cosa tuttavia è sicura:l’imposta sulla birra non è responsa-bile per la diminuzione del consumo.Se si aumentasse l’imposta sullabirra del 100%, su un boccale da tredecilitri l’aumento del prezzo nonraggiungerebbe nemmeno i diecicentesimi.

Mentre a livello generale il con-sumo pro capite è diminuito, siè registrato un forte aumentopresso i giovani. Per gli alcopops è stata introdotta un’imposta spe-ciale. Perché lo stesso non avvieneper la birra?

L’imposta sulla birra è un tributofi scale e non una tassa di incen-tivazione. Per questo motivo nel

contesto della legge sull’imposizionedella birra non v’è spazio per un’im-posta speciale. Per l’introduzione diun’imposta speciale, che compren-desse per esempio tutte le bevandealcoliche fermentate e dolci, biso-gnerebbe creare una nuova baselegale.

Quale è la struttura dell’industriasvizzera della birra?

Attualmente presso i nostri servizisono registrate oltre 150 birrerie as-soggettate all’imposta. Venti anni or sono se ne contavano 28. Il mio pre-decessore prevedeva una riduzionesotto la soglia delle 20 birrerie e per quanto mi concerne profetizzava unfuturo professionale senza birra. For-tunatamente la situazione è evolutanella direzione opposta. Registriamoa scadenza mensile l’annuncio diuna nuova piccola birreria. Circa il90% della produzione globale siconcentra nelle cinque birrerie più importanti. Quanto resta è distribui-to su 25 aziende medie e piccole, 25birrerie-ristoranti e circa 100 birreriecasalinghe o minori. La varietà e lacultura della birra negli ultimi annisi sono evolute positivamente. Inseguito all‘avvento di tante piccolebirrerie e soprattutto delle birrerie-ristoranti anche i produttori più im-portanti si sono adeguati ed offronooggi specialità di birra stagionali edinnovative.

Quale è il suo rapporto personalecon la birra?

Attualmente in Svizzera vengonofabbricate oltre 1‘000 varietà dibirra. Apprezzo questa diversità emi rallegra constatare che la culturadella birra ha preso piede. Le birreche preferisco sono indubbiamentequelle scure contenenti malto.

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ATTUALITÀ

Di Rolf RawylerPrendiamo per esempio la benzinasenza piombo 95, che nelle stazioni diservizio costa fr. 1,70 al litro. Su taleimporto, 43,12 centesimi vanno sulconto dell’imposta sugli oli mineralie 30 centesimi su quello del supple-mento d’imposta sugli oli minerali.L‘imposta sugli oli minerali vieneriscossa sulla benzina, sull’olio diesele sull’olio da riscaldamento, il sup-plemento d’imposta sugli oli mineralisoltanto sui carburanti. L’imposta suglioli minerali (supplemento compreso)per la benzina ammonta a 73,12centesimi per litro, per l’olio diesela 75,87 centesimi e per l’olio dariscaldamento a 0,3 centesimi, sempreper litro. Poiché tali importi sono fi ssi,prezzi elevati non significano auto-

Imposta sugli oli minerali

I prezzi alti non generano un au-mento delle entrateL’elevato livello raggiunto dal prezzo dei carbu-ranti ha attirato l’attenzione sui tributi che lo Statopreleva sui prodotti a base di oli minerali. Quantoincassa la Confederazione, e in che misura l’aumen-

to dei prezzi si ripercuote sulle entrate? Rolf Rawy-ler, della sezione Imposta sugli oli minerali dellaDirezione generale delle dogane, fa il punto dellasituazione.

maticamente maggiori entrate per laConfederazione. Piuttosto bisognaaspettarsi vendite tendenzialmenteal ribasso e di conseguenza minorientrate alla voce dell’imposta sugli oliminerali.

Per quanto concerne l’impostasul valore aggiunto, la situazione èdiversa: l’IVA del 7,6% è compresanel prezzo di vendita al dettaglio (fr.1,70 = 107,6%) e nell’esempio citatoammonta a 12 centesimi. Qualora iprezzi aumentino, lo Stato incassa dipiù causa il carico fi scale espresso inpercentuale, a condizione tuttavia chele vendite non diminuiscano.

Le entrate rimangono ad unlivello costanteI prezzi per i prodotti a base di oliminerali sono poco elastici, comel’esperienza dimostra. Gli aumenti diprezzo verificatisi nel corso del 2004non hanno provocato una diminu-zione delle entrate. Anche per l’annoin corso le entrate superano legger-mente quelle dell’anno passato, ciònonostante l’importo preventivato di5 mia di franchi (cfr. tabella) non do-vrebbe essere raggiunto, seppure perpoco. Stimiamo entrate per circa 4,95

mia di franchi (stato autunno 2005).Il 50% degli introiti derivanti dall’im-posta sugli oli minerali confl uisce nellacassa generale della Confederazione.L’altra metà e tutti i proventi derivantidal supplemento d’imposta sugli oliminerali sono vincolati e destinati allacostruzione, all’esercizio e alla manu-tenzione delle strade. Secondo l’Uffi-cio federale delle strade (USTRA), cuicompete la ripartizione dei proventi,nel 2004 la somma a disposizione per l’utilizzo citato ammontava a circa 3,7

Anche prezzi difr. 1,70 al litro nondissuadono la gentedall’utilizzare lapropria vettura.

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mia di franchi (compresi gli introiti de-rivanti dalla vendita dei contrassegni).

Dove si situa la soglia del dolore?Fino a pochi anni fa nessuno ritenevache aumenti di prezzo della portataattuale non avrebbero avuto effettosulle abitudini dei consumatori. Oggilo si può constatare: anche prezzidell’ordine di fr. 1,70 al litro non dis-

Entrate provenienti dall’imposta sugli oli minerali e dalsupplemento d’imposta (in migliaia di fr.)

suadono la gente dall’utilizzare la pro-pria vettura. Non è altrimenti possibilespiegare la costanza delle entrate.Rimane aperta la questione dove sisitui la soglia del dolore. Le inchiesteindicano tuttavia che la popolazionenon si lascia infl uenzare da oscillazionidei prezzi a breve termine. Sono piut-tosto le aspettative a medio e lungotermine che risultano decisive per le

abitudini di acquisto. Se l’esplosionedei prezzi perdura, si può ritenereche la vendita di prodotti a base di oliminerali regredirà.

Fare uno sgambetto al fiscoNon è un segreto per nessuno, unmotore diesel può funzionare an-che con l’olio da riscaldamento: indefinitiva si tratta in entrambi i casi digasolio. Poiché il carico fi scale sull’olioda riscaldamento è molto inferiore aquello sull’olio diesel, è verosimile chela tentazione di voler fare uno sgam-betto al fi sco sia maggiore. In effettinel 2004 per la prima volta oltre il 5%dei prelievi effettuati dai controlloridel carburante della dogana risultavapositivo all’esame. Ciò significa chenei rispettivi serbatoi per l’olio diesel èstato possibile accertare – in concen-trazione più o meno elevata – anchela presenza di olio da riscaldamento.Se tale fatto sia da mettere in relazio-ne con la nuova filosofia dei controlli(nessuna quota di controllo relativa-mente a settori economici e cantoni)oppure con l’esplosione dei prezzi deiprodotti petroliferi, non è attualmentegiudicabile. È peraltro accertato che ilrapporto fra il prezzo di un litro di olioda riscaldamento ed un litro di oliodiesel attualmente è di 1:2, mentrealcuni anni fa era di 1:4. Da questopunto di vista, lo stimolo a frodare ilfi sco dovrebbe essere diminuito.

Anno Imposto sugli oli Supplemento Totale carburanti Combustibili Totaleminerali d’imposta

2000 2‘949‘244 2‘002‘921 4‘952‘165 22‘595 4‘974‘7602001 2‘901‘502 1‘966‘917 4‘868‘419 26‘129 4‘894‘5482002 2‘854‘247 1‘933‘059 4‘787‘306 25‘024 4‘787‘3062003 2‘895‘429 1‘960‘702 4‘856‘131 23‘535 4‘879‘6662004 2‘926‘659 1‘978‘726 4‘905‘385 23‘531 4‘928‘9162005* 2‘970’000 2‘010’000 4‘980’000 25’000 5‘005’000

*Preventivo

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ATTUALITÀ

I lavori di costruzione del nuovo im-pianto doganale a controlli nazionaliabbinati volgono al termine. Con ciòsi conclude una fase di progettazionee realizzazione durata circa 18 anni.Come noto, anni or sono un progettogià definitivo finì nel cassetto a causadell’opposizione al concetto stradaleed alle aree di sosta manifestata dadiversi ambienti nonché delle lungag-

Nuovo impianto doganale a controlli nazionali abbinati di Rheinfelden-Warmbach

Il più moderno impianto doganaledella SvizzeraNel prossimo mese di marzo verrà aperto il nuovoimpianto doganale a controlli nazionali abbinati diRheinfelden-Warmbach. Michael Remund della se-zione Costruzioni e immobili della Direzione genera-le delle dogane volge uno sguardo indietro sull’iter

costruttivo ed illustra i dettagli architettonici. Nell’in-tervista il capo dell’esercizio della Direzione di circon-dario delle dogane di Basilea spiega inoltre come siapossibile, in tempi di riduzione del personale, gestireun nuovo ufficio doganale di queste dimensioni.

gini legate alla procedura di verificadell’impatto ambientale.

Nel mese di luglio 2002, dopo checinque anni fa i lavori di progetta-zione erano stati ripresi, fu presentatoal Parlamento il messaggio di costru-zione per le opere di sovrastruttura,con un preventivo di 12,9 mio difranchi. L’esecuzione fu adattata allacostruzione della strada e del ponte.

Dopo il termine della fase di proget-tazione e dei bandi di concorso, nelmese di marzo 2004 iniziarono i lavoridi sovrastruttura. Nonostante ritardinella costruzione del ponte – l’aperturaera prevista per il mese di ottobre 2005– le scadenze furono rispettate e lecostruzioni terminate nel mese di otto-bre 2005, alla fine di 19 mesi di lavori.

La mappa della Svizzera qualefacciataL’impianto doganale dalla parte sviz-zera è diviso in due dalla strada canto-nale che lo taglia trasversalmente. Sullariva del Reno, immediatamente dopola testata del ponte, si trova l’edificioper il traffico viaggiatori con la tettoiache oscilla liberamente sopra la car-reggiata. Per iniziativa degli architettisull’intera facciata dell’edificio è statasistemata una mappa della Svizzera,protetta da una lastra satinata in ma-teria plastica. La visibilità della mappadipende tuttavia dall’angolo di visionedell’osservatore.

Gli automezzi pesanti partendodall’area di sosta passano sotto lastrada cantonale e raggiungono ilpunto di controllo. Qui si svolgono lepratiche inerenti alla procedura NCTS.In futuro sarà possibile liquidare lo sdo-ganamento in transito in corrisponden-za di cabine di controllo sopraelevatee senza che l’autista debba scenderedal suo mezzo. In tal modo si spera direndere il traffico più fl uido e ridurrel’intasamento delle aree di sosta. Nella

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parte sud dell’impianto si trovano ilpadiglione di transito, il magazzinoper le merci con l’area doganale, lacostruzione adibita allo sdogana-mento delle merci commerciali e lostabile per gli spedizionieri, edificatocon un diritto di superficie. Sulla partetedesca sorge un impianto doganaledi dimensioni simili. Per il disbrigodegli sdoganamenti all’esportazioneentrambi i paesi dispongono di ufficied altre infrastrutture.

Sistema di convogliamento anti-colonnePer evitare le colonne è stato svi-luppato un sistema di gestione e diconvogliamento degli automezzi pe-santi. Da entrambe le parti del confinedegli scanner al laser e delle videoca-mere rilevano la situazione all’entratadell’area di sosta, l’occupazione deiparcheggi come pure la tendenza deltraffico. I dati ottenuti vengono trat-tati nelle corrispettive centrali d’eser-cizio e scambiati automaticamenteattraverso la frontiera. Tale sistemaconsente di mettere in atto le misuredi gestione del traffico adeguate.

L’apertura del nuovo impianto e delponte autostradale avverrà nel mesedi marzo 2006. Alcuni giorni primai comuni e la dogana inviteranno lapopolazione a partecipare ad unagiornata delle porte aperte.

Signor Stalder, come potrà la do-gana gestire un ufficio doganaledelle dimensioni di Rheinfelden-Warmbach con circa il 10% delpersonale in meno?

W. Stalder: Nell’ambito dei program-

mi di sgravio della Confederazione la

dogana, nonostante l’aumento del

traffico, sarà costretta ad operare dei

risparmi incisivi. In tale contesto di-

venterà in futuro ancora più difficile

conciliare le esigenze dell’economia

con i servizi offerti della dogana. Le

direttive politiche prevedono una

riduzione del personale dal 10 al

12%. Per il circondario doganale di

Basilea ciò comporta la soppressione

di ca. 80 posti nel traffico delle merci

commerciali. Per poter gestire il nuo-

vo ufficio doganale a controlli nazio-

nali abbinati con un effettivo di circa

40 collaboratori, dobbiamo limitare

le competenze di sdoganamento di

altri uffici di servizio e togliere del

personale da essi. È doloroso dover

trasporre tali misure. In particolare

perché gli ambienti degli spedizio-

nieri da lungo tempo reclamano

un’estensione degli orari d’apertura

degli uffici doganali. Anche in futuro

ci impegneremo a fondo per age-

volare gli sdoganamenti all’esporta-

zione, all’importazione e nel transito

con procedure per quanto possibile

vicine alle esigenze della clientela.

Concretamente, dove saretecostretti a ridurre le prestazioni disdoganamento?

Per poter liberare il personale neces-

sario a Rheinfelden siamo inten-

zionati a chiudere entro il mese di

marzo 2006 gli uffici doganali secon-

dari di Riehen-Weilstrasse e Rheinfel-

den-Stadt. I valichi di Riehen-Lörrach

e di Grenzacherstrasse verranno

trasformati in uffici doganali secon-

dari gestiti da un ricevitore civile.

Inoltre, anche il valico di Stein-Bad

Säckingen verrà convertito in un uffi-

cio doganale secondario. In tal modo

possiamo continuare a garantire il

trattamento del traffico locale nella

regione Wiesental – Lörrach – Riehen

e nel Fricktal superiore.

Quale sarà l’infl uenza del nuovoimpianto doganale a controllinazionali abbinati sui fl ussi del traf-fico regionale?

Prevediamo un sensibile spostamento

del traffico dal valico di Basel-Weil

Autobahn verso il nuovo impianto

doganale di Rheinfelden-Warmbach.

Dobbiamo quindi aspettarci che in

futuro si formino delle colonne anche

sulla A3 dalla parte svizzera, risp.

sulla A861 in Germania.

Come affronta la dogana il pro-blema delle colonne?

È nostra intenzione trasferire gli sdo-

ganamenti all’importazione e all’es-

portazione presso gli uffici doganali

all’interno, risp. al domicilio degli spe-

ditori e dei destinatari autorizzati. In

tal modo sgraviamo i grossi valichi al

confine. Facendo uso delle procedure

moderne le formalità possono essere

espletate direttamente al domicilio

della ditta, e le merci sdoganate in

transito all’ufficio doganale di confine

durante gli orari di apertura prolun-

gati sia in entrata che in uscita.

Wilhelm Stalder è capo dell’esercizio presso la Direzione di circonda-rio delle dogane di Basilea e direttore della commissione progettua-le e d’esercizio per l’ufficio doganale a controlli nazionali abbinatidi Rheinfelden-Warmbach. Forum D. lo ha intervistato in merito alleconseguenze del nuovo impianto per il personale e per il traffico.

28 Forum D. 1/2006

ATTUALITÀ

Il 1° gennaio 2006 l’ambito del per-sonale dell’amministrazione delle do-gane è stato riorganizzato. Si parleràallora di Human Resources Manage-ment (HRM), ovvero Gestione dellerisorse umane. Tale riorganizzazionesi prefigge due scopi. Da un canto,nell’ambito del piano di rinuncia aicompiti dovranno essere risparmiati 6posti nell’intero campo del personale.D’altro canto, i processi, le strutture ele competenze verranno disciplinati inmodo tale da permettere ai dirigentidi assumere maggiormente dei com-piti di gestione del personale. Inoltre,ci si aspetta che l’ambito delle risorseumane fornisca le proprie prestazionia tutti i clienti in modo redditizio eprofessionale.

Centri HRLa novità più importante consistenell’unificare i servizi del personaledelle direzioni di circondario e deicomandi guardie di confine in quattrocentri HR decentrati. Per motivilogistici questi si troveranno presso ledirezioni di circondario.

La parola ai membri della direzione: Hanspeter Glauser, capo del personale dell’AFD

Riorganizzazione nell’ambitodel personale

I centri HR saranno però subordinatialla Divisione del personale della DGDe assistiti dal capo della sezione Affariindividuali del personale. Gli attualicollaboratori dei servizi del personalepasseranno nei centri HR, sempreche non assumano un’altra funzioneall’interno o all’esterno dell’amminis-trazione delle dogane. Il servizio civilee il Cgcf saranno clienti paritari deicentri HR decentrati. Per garantire ilsuccesso di tali centri è determinanteche l’entità e la qualità della consulen-za e delle prestazioni di servizio sianouguali per entrambi i gruppi di clienti.

All’interno dei centri HR si di-stingueranno due funzioni. I con-sulenti HR sosterranno i dirigenti,ossia i direttori di circondario, risp. icomandanti delle guardie di confinee gli ispettori doganali, risp. i capi-posto nonché i collaboratori in tutte lequestioni riguardanti la gestione dellerisorse umane. I collaboratori specia-listi HR saranno le persone di contattoper i collaboratori e forniranno leprestazioni di servizio amministrativeper i dirigenti.

Decisioni nell’ambito delle risorseumaneLa riorganizzazione nell’ambito dellerisorse umane implicherà parimentiun trasferimento delle competenzedecisionali dai servizi del personale aidirigenti. Le decisioni di importanzafondamentale nell’ambito delle risorseumane verranno prese dal Direttoregenerale delle dogane, risp. dalla dire-zione dell’AFD; i dirigenti competentidecideranno nei singoli casi. I servizidel personale perderanno quindi laloro sovranità.

Nuovi ruoliI dirigenti saranno maggiormentecoinvolti nei compiti concernenti ilpersonale. Essi svolgeranno il ruolo di«primi capi del personale» per i lorocollaboratori e saranno responsabilidella loro conduzione, valutazione,assistenza e promozione nonché delloro sviluppo. In futuro essi dovrannooccuparsi (ancor più) intensamentedelle questioni inerenti il personale.Ai dirigenti verranno però asse-gnate maggiori competenze e quindianche maggiori responsabilità. Nellequestioni e nelle faccende inerenti ilpersonale essi dovranno assumersimaggiori responsabilità in materia diconduzione e decidere da soli.

I collaboratori HR vanno consideraticonsulenti orientati verso i clienti, for-nitori di servizi nonché assistenti deidirigenti e dei collaboratori in tutte lefaccende riguardanti la gestione dellerisorse umane.

Hanspeter Glauser

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PANORAMA

Signor Plumez, qual è il bilanciodopo un anno trascorso a Pe-chino?

Sinora sono molto contento. Oraso come funziona l’ambasciatasvizzera in Cina e quali sono le sueprestazioni. A livello professionale hocontribuito a creare una sezione deivisti efficiente. Attraverso il lavorosono inoltre riuscito a farmi unanuova idea delle persone che inten-dono entrare in Svizzera. Conosco ilfaticoso lavoro che implica il disbrigodelle domande di visti e ho sentitosulla mia pelle la pressione talvoltafatta dai richiedenti. Per farvi frontesono importanti il lavoro di gruppoe la comunicazione. Personalmente,durante questo anno ho potutomigliorare le mie conoscenze diinglese e tedesco. E nel frattempoho imparato anche un po’ di cinese.Ma ho ancora un anno di tempo per fare progressi.

Quali sono secondo Lei le condi-zioni indispensabili per un simileimpiego all’estero?

È fondamentale essere in ottimasalute. Si deve poter sopportarel’enorme inquinamento atmosfericodelle grandi città come Pechino. Leconoscenze linguistiche, soprattu-tto dell’inglese e del tedesco, sonoun’altra condizione indispensabile.Occorre inoltre avere esperienza nelcontrollo dei passaporti e dei per-messi di soggiorno nonché dimesti-chezza con i mezzi tecnici ausiliari.

Specialista dei visti Jean-François Plumez

Una guardia di confine a Pechino(3a parte)La guardia di confine Jean-François Plumez si è tra-sferita per due anni a Pechino con la sua famiglia,dove lavora presso l’ambasciata svizzera. Nei primidue episodi ha descritto in cosa consiste la sua at-

tività di specialista dei visti e come si è ambientatonel nuovo contesto. A metà della sua missione inCina e per concludere la serie di articoli Plumez faun bilancio intermedio.

Tutto risulta naturalmente più facilese si è motivati e flessibili.

Quale consiglio darebbe a unaguardia di confine interessata a unsimile impiego?

La missione all’estero è una buonaopportunità per tutti coloro che desi-derano lavorare in un altro ambienteculturale. Nei confronti dei richie-denti di visti bisogna talvolta averemolta pazienza. È importante capireil senso di tale attività e concentrarsisull’essenziale. Occorre essere predi-sposti al lavoro di gruppo, ma saper anche prendere delle decisioni dasoli.

Vi è qualcosa in Cina che L’ha par-ticolarmente impressionata o cheLa disturba?

Dall’apertura del paese la mentalitàdei cinesi è cambiata rapidamente.L’infl usso dell’Occidente e deglistranieri è fortemente percettibile.Fino a qualche mese fa le personeci ringraziavano anche se avevamorespinto la loro domanda di visto.Oggi si lamentano. È degna di notal’usanza di porgere un biglietto davisita con le due mani, come sefosse un regalo. Ho invece difficoltàad abituarmi all’offerta culinaria dialcuni ristoranti in cui viene ser-vita carne di cani, gatti, serpenti escimmie. Nonostante tutto il rispettoper le tradizioni, non sono un lorocliente.

Sa già dove lavorerà dopo il Suorientro in Svizzera?

No, ma probabilmente nella regionedel Lemano. Sono però disposto alavorare anche altrove. Attualmenteil Corpo delle guardie di confinesi sta riorganizzando. Diversi postisaranno nuovamente messi a con-corso, quindi anch’io dovrò ricandi-darmi.

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In viaggio ...

… con un gruppo mobile per la visita degli autoveicoli

PANORAMA

Foto: Roland Tschabold, ID di Basilea-Aeroporto

I gruppi mobili per la visita degli autoveicoli(GruMo) del Corpo delle guardie di confine inter-vengono quando si tratta di scovare all’interno diveicoli della merce contrabbandata. Gli specialistisono in grado di scoprire anche i beni nascosti inmodo molto raffinato. Tali ritrovamenti necessitanodi diversi mezzi ausiliari, ma soprattutto del knowhow e dell’esperienza dei singoli collaboratori.Quando il GruMo esamina un autoveicolo ci vuolemolta pazienza. Un controllo approfondito puòdurare a lungo.

31Forum D. 1/2006

PANORAMA

Rassegna stampaWettrüsten mit Profi-Schmug-glernImmer mehr Banden schmuggelnWaren in die Schweiz. Dem Bundentgehen so Hunderte von Millio-nen Franken. Peter Glaus, Chef der zivilen Fahnder im Ost-schweizer Zollkreis II und sein Stellvertreter Emil Schuler wollen dem Staat dieMillionen zurückholen, die ihm vonSchmugglern entzogen wurden. Sietun dies mit zunehmendem Erfolg.«Wir sind viel professioneller gewor-den», sagt Glaus. Immer mehr Fällevon gewerbsmässigen und professio-nell organisierten Schmuggelbandenwürden aufgedeckt. Das bestätigt dieOberzolldirektion in Bern. In 5’256Fällen haben die Schweizer Zollfahn-der allein während der ersten sechs Monate dieses Jahres ermittelt. Im sel-ben Zeitraum hat der Zoll 156 Millio-nen Franken hinterzogene Abgabeneingefordert. (…) Schmuggel ist nicht nur ein Fiskalproblem, sondern aucheine gesundheitliche Gefahr. Gesch-muggeltes Gut wird so gut wie nie inKühlwagen transportiert, sondern ingewöhnlichen Camions. Ob es nochgeniessbar oder gar verseucht ist,sieht ihm der Käufer selten an. Tages-Anzeiger, 9/05

Hühnergeschnetzeltes imReisegepäckSeit dem 1. Oktober wird bei Di-rektflügen aus Ländern, in denen

das Vogelgrippevirus H5N1 aufge-taucht ist, die Zollkontrolle verschärft durchgeführt, wie Fredy Bucher,Zollinspektor am Flughafen Zürich,ausführt: Das bedeutet, dass Passagie-re stichprobenweise danach gefragt werden, ob sie Geflügelfleisch oder Geflügelprodukte mitführen, und dass sie ihr Gepäck für einen prüfendenBlick des Zollbeamten öffnen müssen.Neue Zürcher Zeitung, 10/05

Camionisti, attenti ai controllianti alcol effetuati in doganaDal mese di novembre alle doganecommerciali saranno intensificati icontrolli in relazione al consumo dialcolici, medicamenti e stupefacentida parte di autisti di mezzi pesanti. Ledogane commerciali interessate sonoquelle di Chiasso, Stabio, Ponte Tresae Madonna di Ponte. (…) «In Ticinoi controlli verranno effettuati da unaquindicina di addetti al traffico merci,i quali hanno seguito i corsi d’istruzio-ne per l’uso delle apparecchiature. Nelcaso toccherà poi alla polizia ed allamagistratura proseguire l’inchiesta»aggiunge Fiorenzo Falconi. Giornaledel Popolo, 10/05

Grenzwache setzt bewusst neueSchwerpunkte«Die vom Grenzwachtkommandoangekündigte Aufhebung von Gren-zübergängen und die gleichzeitiggeplante Reduktion der Abfertigung

im Warenverkehr hat in den vergange-nen Wochen zu einer Verunsicherungbei der Bevölkerung und zu Protestenseitens verschiedener Vertreter aus Po-litik und Wirtschaft geführt.» Dies stel-lte Zollkreisdirektor Hanspeter Heftizu Beginn der von Informationskoordi-nator Andreas Schnider moderiertenMedienorientierung im Konferenzsaalder Zollkreisdirektion in Schaffhausenfest. (…) Die neue Situation zwingt nach Aussage von Grenzwachtkom-mandant Andreas Hitz die Behördenzu einer Konzentration der Kräfte.Schaffhauser Nachrichten, 11/05

FredyBucher

Hanspeter Hefti

FiorenzoFalconi

Andreas Hitz

Monde doganaleBrillante bilancio della doganarussaLo scorso anno in ben 200 casi ladogana russa ha effettuato se-questri di materiale di fi ssione inoccasione di controlli al confine,risp. rilevato valori radioattivi elevatisui veicoli. Evidentemente negliultimi anni la dogana in Russia hamassicciamente inasprito i propricontrolli, dato che nel 1995 eranostati effettuati solo quattro sequestridi tale genere.Fonte: Zoll aktuell (Germania)

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Analisi dell’oroUn collaboratore del Controllo deimetalli preziosi a Basilea durantel’analisi dell’oro mediante l’azionedi acidi.

Foto: Roland Tschabold

«Il 2005 è stato un anno moltodifficile per tutto il personale. Oraspero che i responsabili della nostraamministrazione prendano le decisionigiuste affinché le posizioni chiavevengano occupate dalle persone piùidonee. Nonostante tutti i cambia-menti nella nostra organizzazione ele numerose nuove esigenze, risp.sfide alle quali siamo confrontati, miauguro che i collaboratori venganoposti in primo piano come persone.Solo così potremo raggiungere gliobiettivi fi ssati.»André Beuchat, po mob gcf di LaCôte

SondaggioQuali sono le Sue aspettative professionali per 2006?

«Attualmente stiamo attraversandoun periodo burrascoso. I programmidi sgravio, il documento strategico,la nuova ordinanza sulle tasse, ecc.dominano la vita di tutti i giorni. Conl’odierno effettivo di personale è diffi-cile adempire ancora i nostri mandati.Per 2006 mi auguro quindi una fasedi consolidamento senza importanticambiamenti. Spero che i miei colla-boratori continuino a svolgere i lorocompiti con la flessibilità necessaria.Dai politici mi aspetto di nuovo unmaggiore riconoscimento del nostrolavoro.»Robert Geiser, capo del Controllo deimetalli preziosi di Basilea

«Alla fine dell’anno 2005 la miadivisione presso l’aeroporto di Zurigoé stata soppressa. Dall’inizio dell 2006lavoro quindi come rinforzo al centrodi trattamento di Sciaffusa. Spero diintegrarmi e di instaurare un buonrapporto con i colleghi. Poiché taleimpiego è a tempo determinato, miauguro di trovare un posto equiva-lente in cui possa trasporre le mie co-noscenze. Sono nata e cresciuta nellaregione di Zurigo. Sarei lieta se potessicontinuare a svolgere la mia attivitàpresso l’aeroporto o nella zona.»Madeleine Siegrist, assistente doga-nale, Zurigo-Aeroporto

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