La Rivista del Turismo 3 2011 - I portali d'ingresso all'europa - Casagrande - Mich - Novi Inverardi

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NKABC- RdT - la Rivista del Turismo - Trimestrale - E 15 - Poste Italiane spa-spedizione in abbonamento postale 70% LO/MI la RIVISTA delTURISMO C E N T R O S T U D I T O U R I N G C L U B I T A L I A N O R d T 3 | 2011 CROCIERE CROCIERE Il nuovo villaggio turistico UNESCO | VOLONTARIATO | UNESCO | Turismo e cultura VOLONTARIATO | Aperti per voi

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"I Portali d'ingresso all'Europa": articolo che analizza e classifica i siti web dei 15 Stati europei con maggior afflusso di turismo, pubblicato sul numero 3 2011 de "La Rivista del Turismo" Del Touring Club, autore Andrea Casagrande, Luisa Mich, Novi Inverardi.

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NKABC- RdT - la Rivista del Turismo - Trimestrale - E 15 - Poste Italiane spa-spedizione in abbonamento postale 70% LO/MI

laRIVISTAdelTURISMOCENTRO STUDI TOURING CLUB ITALIANO

RdT

3 | 2011

CROCIERECROCIEREIl nuovo villaggio turistico

UNESCO |VOLONTARIATO |UNESCO | Turismo e culturaVOLONTARIATO | Aperti per voi

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M E R C A T I

Varsavia, città vecchia. La piazza del mercato dopo la ricostruzione,

1956, Archivio Tci

5

S econdo il World Travel & TourismCouncil (WTTC), l’economia deiviaggi e del turismo, tenendo con-

to dei beni e dei servizi richiesti dall’in-dustria e dal settore pubblico indiretta-mente legati al turismo1, oltre che deiconsumi dei turisti, produce il 9,9% delProdotto Interno Lordo (PIL) mondialee il 10,3% di quello europeo2. Si puòperciò affermare che svolge un ruolofondamentale per stimolare le economiedegli Stati. L’Unione europea resta la de-stinazione turistica numero uno al mon-do totalizzando, nel 2008, il 40% delnumero totale di arrivi internazionali3.Per quanto riguarda i viaggi da parte de-gli europei stessi, essi sono stimati in cir-ca 1,4 miliardi, circa il 90% dei quali al-l’interno dell’UE274.Lo sviluppo delle tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione e il loro cre-scente utilizzo da parte dei consumatoriha cambiato il rapporto tra l’industriadel turismo e i clienti. Il settore dei viag-gi è stato tra i primi a sfruttare le nuovetecnologie: internet è rapidamente di-ventato la principale fonte di informa-zione e di distribuzione, con un forteimpatto su domanda turistica e strutturaaziendale. Il mercato europeo dei viaggionline ha rappresentato nel 2009 circa il25% del mercato totale dei viaggi e deiservizi turistici5. Nello stesso anno il54,2% delle prenotazioni alberghiere èstato fatto sul web6. Il numero dei turistiche usano questo strumento per pianifi-care e prenotare i loro viaggi continua a

1 In particolare la distribuzione, la costruzione, le

aziende di trasporto (aerei, ferroviari, marittimi,

bus/pullman, ecc) e il settore culturale (comprese le

industrie culturali e creative).2 Eurostat, http://epp.eurostat.ec.europa.eu3 WTO World Tourism Barometer, Volume 8,

January 2010. 4 http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/tourism/fi-

les/communications/communication2010_it.pdf

(Unione Europea, Comunicazione della Com-

missione al Parlamento europeo, al Consiglio, al

Comitato economico e sociale europeo e al

Comitato delle regioni).5 Marcussen C., Trends in European Internet Distri-

bution of Travel and Tourism Services, 23/03/2009,

http://www.crt.dk/UK/staff/chm/trends.htm6 http://www.turismoeconsigli.com/statistiche-pre-

notazioni-hotel-2009

I PORTALI D’IN GRESSOALL’EUROPAI PORTALI D’IN GRESSOALL’EUROPAPer scoprire una destinazione, organizzare un viaggio, raccogliere e fornire spunti e suggestioni, è ormai consuetudine visitare il sito web della destinazione prescelta. Un’analisi su 15 Paesi europei evidenzia alcune buone pratiche e molte criticità

Andrea Casagrande, Luisa Mich, Pier Luigi Novi Inverardi

Per scoprire una destinazione, organizzare un viaggio, raccogliere e fornire spunti e suggestioni, è ormai consuetudine visitare il sito web della destinazione prescelta. Un’analisi su 15 Paesi europei evidenzia alcune buone pratiche e molte criticità

Andrea Casagrande, Luisa Mich, Pier Luigi Novi Inverardi

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M E R C A T I

Varsavia, città vecchia. La piazza del mercato dopo la ricostruzione,

1956, Archivio Tci

5

S econdo il World Travel & TourismCouncil (WTTC), l’economia deiviaggi e del turismo, tenendo con-

to dei beni e dei servizi richiesti dall’in-dustria e dal settore pubblico indiretta-mente legati al turismo1, oltre che deiconsumi dei turisti, produce il 9,9% delProdotto Interno Lordo (PIL) mondialee il 10,3% di quello europeo2. Si puòperciò affermare che svolge un ruolofondamentale per stimolare le economiedegli Stati. L’Unione europea resta la de-stinazione turistica numero uno al mon-do totalizzando, nel 2008, il 40% delnumero totale di arrivi internazionali3.Per quanto riguarda i viaggi da parte de-gli europei stessi, essi sono stimati in cir-ca 1,4 miliardi, circa il 90% dei quali al-l’interno dell’UE274.Lo sviluppo delle tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione e il loro cre-scente utilizzo da parte dei consumatoriha cambiato il rapporto tra l’industriadel turismo e i clienti. Il settore dei viag-gi è stato tra i primi a sfruttare le nuovetecnologie: internet è rapidamente di-ventato la principale fonte di informa-zione e di distribuzione, con un forteimpatto su domanda turistica e strutturaaziendale. Il mercato europeo dei viaggionline ha rappresentato nel 2009 circa il25% del mercato totale dei viaggi e deiservizi turistici5. Nello stesso anno il54,2% delle prenotazioni alberghiere èstato fatto sul web6. Il numero dei turistiche usano questo strumento per pianifi-care e prenotare i loro viaggi continua a

1 In particolare la distribuzione, la costruzione, le

aziende di trasporto (aerei, ferroviari, marittimi,

bus/pullman, ecc) e il settore culturale (comprese le

industrie culturali e creative).2 Eurostat, http://epp.eurostat.ec.europa.eu3 WTO World Tourism Barometer, Volume 8,

January 2010. 4 http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/tourism/fi-

les/communications/communication2010_it.pdf

(Unione Europea, Comunicazione della Com-

missione al Parlamento europeo, al Consiglio, al

Comitato economico e sociale europeo e al

Comitato delle regioni).5 Marcussen C., Trends in European Internet Distri-

bution of Travel and Tourism Services, 23/03/2009,

http://www.crt.dk/UK/staff/chm/trends.htm6 http://www.turismoeconsigli.com/statistiche-pre-

notazioni-hotel-2009

I PORTALI D’IN GRESSOALL’EUROPAI PORTALI D’IN GRESSOALL’EUROPAPer scoprire una destinazione, organizzare un viaggio, raccogliere e fornire spunti e suggestioni, è ormai consuetudine visitare il sito web della destinazione prescelta. Un’analisi su 15 Paesi europei evidenzia alcune buone pratiche e molte criticità

Andrea Casagrande, Luisa Mich, Pier Luigi Novi Inverardi

Per scoprire una destinazione, organizzare un viaggio, raccogliere e fornire spunti e suggestioni, è ormai consuetudine visitare il sito web della destinazione prescelta. Un’analisi su 15 Paesi europei evidenzia alcune buone pratiche e molte criticità

Andrea Casagrande, Luisa Mich, Pier Luigi Novi Inverardi

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pe.com) o, laddove non disponibile, laversione in inglese per il Regno Unito.La qualità dei portali è stata valutata conun approccio basato sul meta-modello7Loci9 che prevede l’analisi di sette di-mensioni: identità, contenuto, servizi, indi-viduazione, manutenzione, usabilità, fatti-bilità. A ogni dimensione è stato associatoun insieme di domande valido per il ca-so particolare di portali turistici naziona-li. Lo schema di valutazione così ottenu-to, costituito complessivamente da 55domande, è stato applicato in due fasi.Nella prima valutazione le domande so-no state utilizzate come traccia per effet-tuare un’analisi qualitativa approfonditadi ciascun sito, evidenziando le criticità ei punti di forza.Nella seconda fase è stata data una rispo-sta affermativa o negativa alle 55 doman-de, in modo da poter effettuare una com-parazione e una classificazione dei siti inbase al livello di qualità. Di seguito si ri-porta una breve descrizione di ciascunadimensione:

crescere: secondo un’indagine7, nel 2010l’88% di coloro che hanno effettuato ac-quisti online ha usato internet anche perorganizzare la propria vacanza. L’ importanza del web nel turismo si puòrilevare anche dal fatto che quasi tutte ledestinazioni si siano dotate di un sito dipromozione, tuttavia, l’esperienza di navi-gazione non sempre soddisfa adeguata-mente le esigenze dei turisti e questo ancheperché le potenzialità delle tecnologie ven-gono sfruttate solo parzialmente. In que-sto contesto, si è indagata la qualità deiportali turistici B2C – Business to Consumer– ufficiali dei Paesi europei, effettuando tretipi di analisi: una valutazione ispettivadettagliata; una valutazione comparativa;l’individuazione della presenza di tali sitisui social network e siti web 2.0 più im-portanti. L’obiettivo dello studio è statoquello di identificare, tramite un ben-chmark, le buone pratiche che unaDestination Management Organization(DMO) può adottare per le attività di pro-mozione e commercializzazione online.

METODOLOGIA Per effettuare una valutazione approfon-dita si è focalizzata l’attenzione sui Paesieuropei che statisticamente hanno unmaggior afflusso di turisti secondo i datiEurostat. A questo scopo si è fatto riferi-mento ai dati sugli arrivi in hotel e strut-ture simili dei residenti nell’Unione eu-ropea relativi al 2008, risultati i piùrecenti e completi fra quelli disponibilial momento dell’indagine per tutti gliStati turisticamente importanti. Ponen-do una soglia a 5 milioni, si sono indivi-duati in ordine decrescente di arrivi i se-guenti 15 Paesi8: Germania, Francia,Spagna, Regno Unito, Italia, Svezia, Pae-si Bassi, Polonia, Norvegia, Austria, Sviz-zera, Grecia, Finlandia, Portogallo e Ro-mania. Per una questione di uniformitàsi è deciso di analizzare la versione inter-nazionale dei 15 siti rilevati sul portaleturistico europeo (http://www.visiteuro-

• identità (Quis): riguarda tutte quellecomponenti del sito che trasmettono al-l’utente l’identità della destinazione tu-ristica. Elementi rilevanti a questo sco-po sono rappresentati dall’utilizzo dimarchi, caratteristiche grafiche, per-sonalizzazioni e così via, che mettano ilvisitatore nella condizione di riconosce-re che si tratta di un sito web ufficiale.Le domande di riferimento individua-te riguardano la presenza di un marchioriconoscibile e ben visibile, l’omoge-neità del design grafico rispetto agliobiettivi della DMO, la presenza di in-formazioni o sezioni rivolte a segmen-ti di mercato differenti;

• contenuto (Quid): concerne tutte le in-formazioni riguardanti la destinazioneturistica. La valutazione viene effettua-ta in termini di copertura, accuratez-za, attendibilità e valore delle informa-zioni. L’ indagine ha riguardato lapresenza di informazioni su luoghi e iti-nerari, alloggi, ristorazione, patrimonionaturalistico, attività praticabili, even-

porali – necessarie alla creazione e allaoperatività del sito e il ritorno di taliinvestimenti. Per valutare la fattibilitàsi possono usare indici relativi al suc-cesso e alla popolarità dei siti delleDMO. In particolare lo studio utilizzadati forniti gratuitamente da Alexa(http://www.alexa.com).

I SITI ANALIZZATI: PUNTI DI FORZA E CRITICITÀI risultati della prima analisi sono costi-tuiti da un report di circa 120 pagine, incui viene riportata una descrizione det-tagliata di ciascuno dei 15 portali. L’ana-lisi ha messo in evidenza i punti di forzae di debolezza di ciascun sito e ha per-messo di identificare una serie di buonepratiche, cioè di caratteristiche, servizi,funzionalità che accrescono la qualitàdel sito10. Già da questa prima valutazio-ne il sito web dell’ Italia è risultato carentesotto molti aspetti. Particolarmente criti-ca la mancanza di contenuti, che nel ca-so dei portali nazionali è spesso indice diun coinvolgimento o di un contributo in-sufficiente da parte delle destinazioni re-gionali. Un problema simile si riscontraper il portale della Polonia, in cui le in-formazioni per alcune delle regioni sonomolto essenziali, ma che sconta un in-gresso più recente sul web. Il portale italiano ha una storia particola-re e nonostante investimenti notevolinon si è ancora arrivati a un sito adeguatoper supportare le strategie di comunica-zione online di una destinazione turisti-ca a livello nazionale. Il sito valutato è laprima versione prodotta dall’ultimo diuna serie di progetti, sito per il quale si èconclusa la gara di appalto per la creazio-ne e gestione dei contenuti nell’autunnodel 2010, con esiti non ancora all’altezzadelle aspettative11. Il primo investimentosignificativo risale a un progetto nato il16 marzo 2004, quando il Comitato deiMinistri per la Società dell’Informazioneha deciso lo stanziamento di 45 milionidi euro per creare Italia.it: venti milioni

laRIVISTAdelTURISMO

7 ContactLab, Netcomm, Consumer Behaviour Report

2010: web, viaggi e vacanze, 2010.8 Eurostat: http://epp.eurostat.ec.europa.eu9 Mich L. “Destination Marketing e Internet”. In:

Franch M. (a cura di), Marketing delle destinazioni

turistiche. Metodi, approcci e strumenti, cap. 7, pp.

277-324, Milano, McGraw-Hill, 2010.

8 Si intendono le altre ripartizioni geografiche ita-

liane: Nord-est, Centro, Sud e Isole.

ti, immagini e descrizioni, informazio-ni pratiche per raggiungere il luogo eorganizzare il viaggio;

• servizi (Cur): è costituita dal comples-so delle funzioni offerte dal sito weball’utente. I servizi fondamentali cheuna destinazione turistica può offriresono la possibilità di prenotare onlinealloggio, viaggio, pacchetti turistici adhoc, di richiedere o scaricare materialeinformativo, di abbonarsi alle news-letter, di creare piani di viaggio e diusare mappe interattive;

• individuazione (Ubi): è composta datutte le caratteristiche che concerno-no la visibilità del sito sul web e riguar-dano quindi la intuitività dell’URL delsito, la posizione restituita dai maggio-ri motori di ricerca, la possibilità di in-terazione via web con l’ente turistico etra utenti stessi – ad esempio in unblog –, la presenza di widget o di unservizio di RSS (Really Simple Syndi-cation) per essere informati sugli ag-giornamenti del sito;

• manutenzione (Quando): fa riferimentoa tutte le funzioni del sito internet ne-cessarie per un funzionamento rego-lare senza interruzioni. Le domandeindividuate interessano l’aggiornamen-to del sito rispetto a tutte le sue compo-nenti, dalle informazioni alla tecnologiaadottata per svilupparlo, oltre che delloro funzionamento corretto, dai link aiservizi offerti;

• usabilità (Quomodo): comprende glielementi importanti per la facilità d’usodel sito, intesa come efficacia, efficien-za e soddisfazione dell’utente. Le do-mande di riferimento attengono allapresenza di ausili per la navigazione, diversioni in lingue diverse e con un lin-guaggio comprensibile e privo di er-rori, al tempo di caricamento del sito ealla visibilità su diversi browser;

• fattibilità (Quibus auxiliis): corrispon-de agli elementi che l’economia azien-dale riconduce al project management, ein particolare riguarda gli investimen-ti e le risorse – umane, finanziarie, tem-

10 Casagrande A., Valutazione della qualità dei por-

tali turistici europei. Tesi di laurea Magistrale in

Net Economy, Università degli Studi di Trento,

A.A. 2009-10.11 http://magicitaly.wordpress.com/2011/07/02/ita-

lia-it-contenuti-e-milioni-ma-dove/

Romania, veduta del Delta del Danubio,

1930, Archivio Tci

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pe.com) o, laddove non disponibile, laversione in inglese per il Regno Unito.La qualità dei portali è stata valutata conun approccio basato sul meta-modello7Loci9 che prevede l’analisi di sette di-mensioni: identità, contenuto, servizi, indi-viduazione, manutenzione, usabilità, fatti-bilità. A ogni dimensione è stato associatoun insieme di domande valido per il ca-so particolare di portali turistici naziona-li. Lo schema di valutazione così ottenu-to, costituito complessivamente da 55domande, è stato applicato in due fasi.Nella prima valutazione le domande so-no state utilizzate come traccia per effet-tuare un’analisi qualitativa approfonditadi ciascun sito, evidenziando le criticità ei punti di forza.Nella seconda fase è stata data una rispo-sta affermativa o negativa alle 55 doman-de, in modo da poter effettuare una com-parazione e una classificazione dei siti inbase al livello di qualità. Di seguito si ri-porta una breve descrizione di ciascunadimensione:

crescere: secondo un’indagine7, nel 2010l’88% di coloro che hanno effettuato ac-quisti online ha usato internet anche perorganizzare la propria vacanza. L’ importanza del web nel turismo si puòrilevare anche dal fatto che quasi tutte ledestinazioni si siano dotate di un sito dipromozione, tuttavia, l’esperienza di navi-gazione non sempre soddisfa adeguata-mente le esigenze dei turisti e questo ancheperché le potenzialità delle tecnologie ven-gono sfruttate solo parzialmente. In que-sto contesto, si è indagata la qualità deiportali turistici B2C – Business to Consumer– ufficiali dei Paesi europei, effettuando tretipi di analisi: una valutazione ispettivadettagliata; una valutazione comparativa;l’individuazione della presenza di tali sitisui social network e siti web 2.0 più im-portanti. L’obiettivo dello studio è statoquello di identificare, tramite un ben-chmark, le buone pratiche che unaDestination Management Organization(DMO) può adottare per le attività di pro-mozione e commercializzazione online.

METODOLOGIA Per effettuare una valutazione approfon-dita si è focalizzata l’attenzione sui Paesieuropei che statisticamente hanno unmaggior afflusso di turisti secondo i datiEurostat. A questo scopo si è fatto riferi-mento ai dati sugli arrivi in hotel e strut-ture simili dei residenti nell’Unione eu-ropea relativi al 2008, risultati i piùrecenti e completi fra quelli disponibilial momento dell’indagine per tutti gliStati turisticamente importanti. Ponen-do una soglia a 5 milioni, si sono indivi-duati in ordine decrescente di arrivi i se-guenti 15 Paesi8: Germania, Francia,Spagna, Regno Unito, Italia, Svezia, Pae-si Bassi, Polonia, Norvegia, Austria, Sviz-zera, Grecia, Finlandia, Portogallo e Ro-mania. Per una questione di uniformitàsi è deciso di analizzare la versione inter-nazionale dei 15 siti rilevati sul portaleturistico europeo (http://www.visiteuro-

• identità (Quis): riguarda tutte quellecomponenti del sito che trasmettono al-l’utente l’identità della destinazione tu-ristica. Elementi rilevanti a questo sco-po sono rappresentati dall’utilizzo dimarchi, caratteristiche grafiche, per-sonalizzazioni e così via, che mettano ilvisitatore nella condizione di riconosce-re che si tratta di un sito web ufficiale.Le domande di riferimento individua-te riguardano la presenza di un marchioriconoscibile e ben visibile, l’omoge-neità del design grafico rispetto agliobiettivi della DMO, la presenza di in-formazioni o sezioni rivolte a segmen-ti di mercato differenti;

• contenuto (Quid): concerne tutte le in-formazioni riguardanti la destinazioneturistica. La valutazione viene effettua-ta in termini di copertura, accuratez-za, attendibilità e valore delle informa-zioni. L’ indagine ha riguardato lapresenza di informazioni su luoghi e iti-nerari, alloggi, ristorazione, patrimonionaturalistico, attività praticabili, even-

porali – necessarie alla creazione e allaoperatività del sito e il ritorno di taliinvestimenti. Per valutare la fattibilitàsi possono usare indici relativi al suc-cesso e alla popolarità dei siti delleDMO. In particolare lo studio utilizzadati forniti gratuitamente da Alexa(http://www.alexa.com).

I SITI ANALIZZATI: PUNTI DI FORZA E CRITICITÀI risultati della prima analisi sono costi-tuiti da un report di circa 120 pagine, incui viene riportata una descrizione det-tagliata di ciascuno dei 15 portali. L’ana-lisi ha messo in evidenza i punti di forzae di debolezza di ciascun sito e ha per-messo di identificare una serie di buonepratiche, cioè di caratteristiche, servizi,funzionalità che accrescono la qualitàdel sito10. Già da questa prima valutazio-ne il sito web dell’ Italia è risultato carentesotto molti aspetti. Particolarmente criti-ca la mancanza di contenuti, che nel ca-so dei portali nazionali è spesso indice diun coinvolgimento o di un contributo in-sufficiente da parte delle destinazioni re-gionali. Un problema simile si riscontraper il portale della Polonia, in cui le in-formazioni per alcune delle regioni sonomolto essenziali, ma che sconta un in-gresso più recente sul web. Il portale italiano ha una storia particola-re e nonostante investimenti notevolinon si è ancora arrivati a un sito adeguatoper supportare le strategie di comunica-zione online di una destinazione turisti-ca a livello nazionale. Il sito valutato è laprima versione prodotta dall’ultimo diuna serie di progetti, sito per il quale si èconclusa la gara di appalto per la creazio-ne e gestione dei contenuti nell’autunnodel 2010, con esiti non ancora all’altezzadelle aspettative11. Il primo investimentosignificativo risale a un progetto nato il16 marzo 2004, quando il Comitato deiMinistri per la Società dell’Informazioneha deciso lo stanziamento di 45 milionidi euro per creare Italia.it: venti milioni

laRIVISTAdelTURISMO

7 ContactLab, Netcomm, Consumer Behaviour Report

2010: web, viaggi e vacanze, 2010.8 Eurostat: http://epp.eurostat.ec.europa.eu9 Mich L. “Destination Marketing e Internet”. In:

Franch M. (a cura di), Marketing delle destinazioni

turistiche. Metodi, approcci e strumenti, cap. 7, pp.

277-324, Milano, McGraw-Hill, 2010.

8 Si intendono le altre ripartizioni geografiche ita-

liane: Nord-est, Centro, Sud e Isole.

ti, immagini e descrizioni, informazio-ni pratiche per raggiungere il luogo eorganizzare il viaggio;

• servizi (Cur): è costituita dal comples-so delle funzioni offerte dal sito weball’utente. I servizi fondamentali cheuna destinazione turistica può offriresono la possibilità di prenotare onlinealloggio, viaggio, pacchetti turistici adhoc, di richiedere o scaricare materialeinformativo, di abbonarsi alle news-letter, di creare piani di viaggio e diusare mappe interattive;

• individuazione (Ubi): è composta datutte le caratteristiche che concerno-no la visibilità del sito sul web e riguar-dano quindi la intuitività dell’URL delsito, la posizione restituita dai maggio-ri motori di ricerca, la possibilità di in-terazione via web con l’ente turistico etra utenti stessi – ad esempio in unblog –, la presenza di widget o di unservizio di RSS (Really Simple Syndi-cation) per essere informati sugli ag-giornamenti del sito;

• manutenzione (Quando): fa riferimentoa tutte le funzioni del sito internet ne-cessarie per un funzionamento rego-lare senza interruzioni. Le domandeindividuate interessano l’aggiornamen-to del sito rispetto a tutte le sue compo-nenti, dalle informazioni alla tecnologiaadottata per svilupparlo, oltre che delloro funzionamento corretto, dai link aiservizi offerti;

• usabilità (Quomodo): comprende glielementi importanti per la facilità d’usodel sito, intesa come efficacia, efficien-za e soddisfazione dell’utente. Le do-mande di riferimento attengono allapresenza di ausili per la navigazione, diversioni in lingue diverse e con un lin-guaggio comprensibile e privo di er-rori, al tempo di caricamento del sito ealla visibilità su diversi browser;

• fattibilità (Quibus auxiliis): corrispon-de agli elementi che l’economia azien-dale riconduce al project management, ein particolare riguarda gli investimen-ti e le risorse – umane, finanziarie, tem-

10 Casagrande A., Valutazione della qualità dei por-

tali turistici europei. Tesi di laurea Magistrale in

Net Economy, Università degli Studi di Trento,

A.A. 2009-10.11 http://magicitaly.wordpress.com/2011/07/02/ita-

lia-it-contenuti-e-milioni-ma-dove/

Romania, veduta del Delta del Danubio,

1930, Archivio Tci

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8 9laRIVISTAdelTURISMO 3 l 2011

12 http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/cronaca/por-

fan/porfan/porfan.html13 http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/

2009/07/italia-portale-turismo.shtml 14 Ginige, A., Murugesan, S., “Guest Editors’ Introduction:

The Essence of Web Engineering-Managing the

Diversity and Complexity of Web Application

Development”, IEEE MultiMedia 2001, 8(2), 22-25.

di euro per realizzare la piattaforma di-gitale, acquisire i primi contenuti e pro-muovere il sito in tutto il mondo; altri 25milioni di euro per arricchire i contenuticon progetti co-finanziati dalle regioni,in collaborazione con le associazioni dicategoria12. Il progetto venne accantona-to e poi rilanciato alla Borsa Internazio-nale del Turismo (Bit) del 2007 da Fran-cesco Rutelli, all’epoca ministro dei BeniCulturali e vicepresidente del Consigliocon delega al Turismo. Dopo un solo an-no di attività, ma anche di scarso interes-se da parte dei navigatori, il portale chiu-se i battenti. Nell’estate del 2009 ilministro del Turismo Michela VittoriaBrambilla ha presentato il nuovo logo“Magic Italy” per il rilancio del turismoitaliano e del nuovo portale. Il progettoè esplicitamente una nuova versione delvecchio Italia.it. I fondi stanziati per lanuova operazione sono 10 milioni di eu-ro, comprensivi di “progetti connessi al-le attività di promozione dell’immaginenazionale all’estero, ivi comprese quelleinerenti alla promozione e gestione delPortale”13.Dal punto di vista di una DMO naziona-le e quindi anche dell’Ente di promozio-ne turistica italiano, l’evidenziazione deipunti critici costituisce un input impor-tante per migliorare il sito in modo mira-to, stabilendo le priorità di intervento inbase alle strategie di comunicazione on-line, e seguendo i principi dell’ingegne-ria del web14.Un altro contributo rilevante per i proget-ti di revisione (reenginering) dei siti è datodalla individuazione delle buone praticheche potrebbero essere adottate per mi-gliorarne la qualità. Le buone praticheprincipali emerse dall’analisi approfondi-ta dei punti di forza dei siti europei sonole seguenti:• uniformazione del dominio web allo

standard de facto adottato da alcuniPaesi europei per i siti turistici (visit +

Granada, Alhambra. “Torre de las damas”

con il portico, 1971, Archivio Tci

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8 9laRIVISTAdelTURISMO 3 l 2011

12 http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/cronaca/por-

fan/porfan/porfan.html13 http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/

2009/07/italia-portale-turismo.shtml 14 Ginige, A., Murugesan, S., “Guest Editors’ Introduction:

The Essence of Web Engineering-Managing the

Diversity and Complexity of Web Application

Development”, IEEE MultiMedia 2001, 8(2), 22-25.

di euro per realizzare la piattaforma di-gitale, acquisire i primi contenuti e pro-muovere il sito in tutto il mondo; altri 25milioni di euro per arricchire i contenuticon progetti co-finanziati dalle regioni,in collaborazione con le associazioni dicategoria12. Il progetto venne accantona-to e poi rilanciato alla Borsa Internazio-nale del Turismo (Bit) del 2007 da Fran-cesco Rutelli, all’epoca ministro dei BeniCulturali e vicepresidente del Consigliocon delega al Turismo. Dopo un solo an-no di attività, ma anche di scarso interes-se da parte dei navigatori, il portale chiu-se i battenti. Nell’estate del 2009 ilministro del Turismo Michela VittoriaBrambilla ha presentato il nuovo logo“Magic Italy” per il rilancio del turismoitaliano e del nuovo portale. Il progettoè esplicitamente una nuova versione delvecchio Italia.it. I fondi stanziati per lanuova operazione sono 10 milioni di eu-ro, comprensivi di “progetti connessi al-le attività di promozione dell’immaginenazionale all’estero, ivi comprese quelleinerenti alla promozione e gestione delPortale”13.Dal punto di vista di una DMO naziona-le e quindi anche dell’Ente di promozio-ne turistica italiano, l’evidenziazione deipunti critici costituisce un input impor-tante per migliorare il sito in modo mira-to, stabilendo le priorità di intervento inbase alle strategie di comunicazione on-line, e seguendo i principi dell’ingegne-ria del web14.Un altro contributo rilevante per i proget-ti di revisione (reenginering) dei siti è datodalla individuazione delle buone praticheche potrebbero essere adottate per mi-gliorarne la qualità. Le buone praticheprincipali emerse dall’analisi approfondi-ta dei punti di forza dei siti europei sonole seguenti:• uniformazione del dominio web allo

standard de facto adottato da alcuniPaesi europei per i siti turistici (visit +

Granada, Alhambra. “Torre de las damas”

con il portico, 1971, Archivio Tci

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Nel secondo gruppo si trovano Finlandia,Germania, Svezia, con siti buoni, ma conmargini di miglioramento.Il terzo gruppo, costituito da Polonia,Norvegia, Olanda, comprende portalituristici di qualità sufficiente, ma con al-cuni problemi e carenze importanti dacolmare.L’ ultimo gruppo è costituito dai siti turi-stici ufficiali di Portogallo, Grecia, Fran-cia, Italia e Romania. Sono siti la cui qua-

lità è molto bassa, che per essere miglio-rati richiedono interventi importanti. Da sottolineare come il caso della Franciasia particolare; infatti, le versioni naziona-li del sito – sia quella in francese sia quel-le contestualizzate per i diversi paesi target– sono migliori di quella internazionale og-getto dello studio.Più problematica la situazione dei siti del-la Romania e dell’Italia, confermando lecriticità evidenziate nella prima analisi.

ULTERIORI PARAMETRICONSIDERATISuccessivamente, per identificare ele-menti che permettano di indagare le cau-se dei diversi livelli di qualità dei portalituristici Europei, i risultati della valutazio-ne booleana sono stati messi in relazionecon alcuni parametri esterni, correlati enon al turismo: la data in cui sono statiregistrati i domini internet dei portali,la data di ingresso dei Paesi nell’Unione

laRIVISTAdelTURISMO 3 l 2011

usate come traccia per la prima analisi unvalore booleano (Sì o No), modo da potercomparare le prestazioni dei portali perogni dimensione. Le percentuali di risposte affermative perogni dimensione del meta-modello 7Locie i livelli di qualità raggiunti sono piut-tosto disomogenei sia fra i diversi Paesiche, per un dato Paese, fra le diverse di-mensioni. Partendo da questi risultati èstata effettuata un’analisi multivariata (ana-lisi delle componenti principali, PrincipalComponent Analysis, PCA)15 per ricerca-

re eventuali correlazioni tra le dimensio-ni e per verificare se esistono dei profili inbase alla qualità valutata dei siti turistici.Irisultati sono riportati nella figura 1, nel-la quale sono stati evidenziati quattrogruppi. Il primo, con i Paesi leader, è com-posto da Svizzera, Regno Unito, Austria eSpagna. Sono le DMO con portali turi-stici ufficiali migliori per ricchezza di con-tenuti, di servizi, per la forte identità, la co-stante manutenzione, un’ottima visibilitàsul web (individuazione), buona usabi-lità e alti indici di successo (fattibilità).

<nome destinazione>) (Regno Unito,Svezia, Norvegia, Grecia, Finlandia,Portogallo);

• possibilità di salvare le pagine del sito inun’agenda di viaggio personalizzata e,successivamente, scaricare o stampareun file. pdf che le contiene (Germaniae Polonia);

• servizio di prenotazione di diverse tipo-logie di alloggi oltre agli hotel (RegnoUnito e Svizzera);

• presenza di una community interna alportale turistico (Svezia);

• offerta di applicazioni riguardanti ilPaese (ad esempio guide multimediali)scaricabili per dispositivi mobili(Olanda);

• possibilità di lasciare commenti e diesprimere una preferenza o un giudiziosulla qualità delle informazioni (Poloniae Portogallo);

• servizio per contattare gratuitamente l’en-te turistico nazionale attraverso skype;

• presenza di barre con un cursore (sli-der) per avere suggerimenti su vacanzea tema, spostandolo, ad esempio, dal-l’estremo corrispondente a una vacan-za culturale a un altro per una vacanzanella natura, oppure da tradizione ainnovazione (Austria);

• possibilità di visualizzare su una map-pa la posizione di alloggi, locali, attivi-tà, eventi (Austria e Finlandia);

• presenza di un indice con i link allesezioni del portale (Svizzera);

• ausilio per persone ipovedenti attra-verso il servizio text-to-speech che per-mette di ascoltare la lettura delle pa-gine (Svizzera e Francia);

• presenza di linee di codice in HTMLche il navigatore può scaricare per ag-giungere banner promozionali delPaese in altri siti (Grecia);

• possibilità di creare un “profilo di viag-gio” per avere consigli personalizzatiin base ai propri interessi e necessità(Finlandia);

• servizio di invio del piano di viaggiopersonalizzato stabilito sul portale sulproprio telefono cellulare (Finlandia).

La seconda valutazione voleva evidenziarei siti web che rappresentano il benchmarkper i siti delle DMO ed è stata effettuataassegnando a ciascuna delle 55 domande

15 Usando il software statistico XLSTAT.

FIGURA 1

Fonte: elaborazione a cura degli autori

PROFILI DELLA QUALITÀ DEI SITI DELLE DMO NAZIONALI EUROPEE

ROMANIA

FRANCIA

GRECIA

ITALIA

POLONIA

OLANDA SVEZIA

SPAGNA

REGNO UNITO

AUSTRIA

SVIZZERA

FINLANDIA

GERMANIA

NORVEGIA

PORTOGALLO•

• ••

• •

••

•••

2

1

0

-1

-2

-3-4 -3 -2 -1 0 1 2 3

PRESENZA DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE SUI PRINCIPALI SITI WEB 2.0Paesi Facebook Twitter You Tube FlickrGERMANIA x x xFRANCIA x xSPAGNA x x xREGNO UNITO x x x xITALIASVEZIA x x xOLANDA x x x xPOLONIA x xNORVEGIA x x x xAUSTRIA x x xSVIZZERA x x x xGRECIA x x x xFINLANDIA x x x xPORTOGALLO x x xROMANIA x x x

TABELLA 1

Fonte: elaborazione a cura degli autoriRodi, portico dell’albergo,1920, Archivio Tci

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Nel secondo gruppo si trovano Finlandia,Germania, Svezia, con siti buoni, ma conmargini di miglioramento.Il terzo gruppo, costituito da Polonia,Norvegia, Olanda, comprende portalituristici di qualità sufficiente, ma con al-cuni problemi e carenze importanti dacolmare.L’ ultimo gruppo è costituito dai siti turi-stici ufficiali di Portogallo, Grecia, Fran-cia, Italia e Romania. Sono siti la cui qua-

lità è molto bassa, che per essere miglio-rati richiedono interventi importanti. Da sottolineare come il caso della Franciasia particolare; infatti, le versioni naziona-li del sito – sia quella in francese sia quel-le contestualizzate per i diversi paesi target– sono migliori di quella internazionale og-getto dello studio.Più problematica la situazione dei siti del-la Romania e dell’Italia, confermando lecriticità evidenziate nella prima analisi.

ULTERIORI PARAMETRICONSIDERATISuccessivamente, per identificare ele-menti che permettano di indagare le cau-se dei diversi livelli di qualità dei portalituristici Europei, i risultati della valutazio-ne booleana sono stati messi in relazionecon alcuni parametri esterni, correlati enon al turismo: la data in cui sono statiregistrati i domini internet dei portali,la data di ingresso dei Paesi nell’Unione

laRIVISTAdelTURISMO 3 l 2011

usate come traccia per la prima analisi unvalore booleano (Sì o No), modo da potercomparare le prestazioni dei portali perogni dimensione. Le percentuali di risposte affermative perogni dimensione del meta-modello 7Locie i livelli di qualità raggiunti sono piut-tosto disomogenei sia fra i diversi Paesiche, per un dato Paese, fra le diverse di-mensioni. Partendo da questi risultati èstata effettuata un’analisi multivariata (ana-lisi delle componenti principali, PrincipalComponent Analysis, PCA)15 per ricerca-

re eventuali correlazioni tra le dimensio-ni e per verificare se esistono dei profili inbase alla qualità valutata dei siti turistici.Irisultati sono riportati nella figura 1, nel-la quale sono stati evidenziati quattrogruppi. Il primo, con i Paesi leader, è com-posto da Svizzera, Regno Unito, Austria eSpagna. Sono le DMO con portali turi-stici ufficiali migliori per ricchezza di con-tenuti, di servizi, per la forte identità, la co-stante manutenzione, un’ottima visibilitàsul web (individuazione), buona usabi-lità e alti indici di successo (fattibilità).

<nome destinazione>) (Regno Unito,Svezia, Norvegia, Grecia, Finlandia,Portogallo);

• possibilità di salvare le pagine del sito inun’agenda di viaggio personalizzata e,successivamente, scaricare o stampareun file. pdf che le contiene (Germaniae Polonia);

• servizio di prenotazione di diverse tipo-logie di alloggi oltre agli hotel (RegnoUnito e Svizzera);

• presenza di una community interna alportale turistico (Svezia);

• offerta di applicazioni riguardanti ilPaese (ad esempio guide multimediali)scaricabili per dispositivi mobili(Olanda);

• possibilità di lasciare commenti e diesprimere una preferenza o un giudiziosulla qualità delle informazioni (Poloniae Portogallo);

• servizio per contattare gratuitamente l’en-te turistico nazionale attraverso skype;

• presenza di barre con un cursore (sli-der) per avere suggerimenti su vacanzea tema, spostandolo, ad esempio, dal-l’estremo corrispondente a una vacan-za culturale a un altro per una vacanzanella natura, oppure da tradizione ainnovazione (Austria);

• possibilità di visualizzare su una map-pa la posizione di alloggi, locali, attivi-tà, eventi (Austria e Finlandia);

• presenza di un indice con i link allesezioni del portale (Svizzera);

• ausilio per persone ipovedenti attra-verso il servizio text-to-speech che per-mette di ascoltare la lettura delle pa-gine (Svizzera e Francia);

• presenza di linee di codice in HTMLche il navigatore può scaricare per ag-giungere banner promozionali delPaese in altri siti (Grecia);

• possibilità di creare un “profilo di viag-gio” per avere consigli personalizzatiin base ai propri interessi e necessità(Finlandia);

• servizio di invio del piano di viaggiopersonalizzato stabilito sul portale sulproprio telefono cellulare (Finlandia).

La seconda valutazione voleva evidenziarei siti web che rappresentano il benchmarkper i siti delle DMO ed è stata effettuataassegnando a ciascuna delle 55 domande

15 Usando il software statistico XLSTAT.

FIGURA 1

Fonte: elaborazione a cura degli autori

PROFILI DELLA QUALITÀ DEI SITI DELLE DMO NAZIONALI EUROPEE

ROMANIA

FRANCIA

GRECIA

ITALIA

POLONIA

OLANDA SVEZIA

SPAGNA

REGNO UNITO

AUSTRIA

SVIZZERA

FINLANDIA

GERMANIA

NORVEGIA

PORTOGALLO•

• ••

• •

••

•••

2

1

0

-1

-2

-3-4 -3 -2 -1 0 1 2 3

PRESENZA DELLE DESTINAZIONI TURISTICHE SUI PRINCIPALI SITI WEB 2.0Paesi Facebook Twitter You Tube FlickrGERMANIA x x xFRANCIA x xSPAGNA x x xREGNO UNITO x x x xITALIASVEZIA x x xOLANDA x x x xPOLONIA x xNORVEGIA x x x xAUSTRIA x x xSVIZZERA x x x xGRECIA x x x xFINLANDIA x x x xPORTOGALLO x x xROMANIA x x x

TABELLA 1

Fonte: elaborazione a cura degli autoriRodi, portico dell’albergo,1920, Archivio Tci

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133l 201112 laRIVISTAdelTURISMO

europea, il coefficiente ottenuto dividen-do gli arrivi interni dei residenti UE per lapopolazione totale, il contributo del turi-smo al PIL del Paese nel 2008, la percen-tuale di popolazione che utilizza internetnel Paese. Dai primi due parametri – ladata in cui sono stati registrati i domini in-ternet dei portali, la data di ingresso deiPaesi nell’Unione europea – non è emersaalcuna correlazione diretta con la qualitàdei portali turistici. Per quanto riguarda ilcoefficiente degli arrivi dei residenti sullapopolazione totale si nota una correlazio-ne interessante, sia pure con un’evidenzastatistica che richiederebbe ulteriori ap-profondimenti: escludendo il caso partico-lare della Francia e della Norvegia, i Paesi icui siti hanno una qualità più bassa, hannoanche un coefficiente peggiore (Romania,Italia, Grecia, Portogallo, Olanda, Polo-nia). Dal dato del contributo del turismo alPIL nel 2008 si può notare come i primiquattro Paesi in graduatoria abbiano tuttiun valore superiore al 9%, con punte perAustria e Spagna. I Paesi nel secondo eterzo gruppo, invece, stanno tutti intornoal 7-8% e gli Stati nel quarto raggruppa-mento presentano valori disomogenei: al-ti quelli di Portogallo e Grecia, intermediquelli di Francia e Italia, decisamente infe-riore quello della Romania16. Dall’ultimoparametro esterno considerato, la percen-tuale di popolazione che utilizza internet,si nota che i Paesi presenti nei primi dueraggruppamenti, a parte la Spagna, hannotutti un tasso di utilizzo di internet supe-riore al 75% (Svizzera, Regno Unito,

Austria, Finlandia, Germania, Svezia),mentre quelli nel quarto gruppo, esclu-dendo la Francia, hanno una statistica in-feriore al 50% (Portogallo, Grecia, Italia,Romania). Si può quindi affermare chec’è una forte correlazione tra la qualità deiportali turistici e l’uso di internet nel Paese,un effetto che potrebbe essere dovuto auna maggiore diffusione di conoscenzeinformatiche. Se il sito rappresenta lo spa-zio online più importante per una DMO,un fattore sempre più rilevante per il suc-cesso della destinazione turistica è la pre-senza sui più diffusi siti web 2.0, potenzia-li bacini di attrazione per le funzioni dipromozione, ma soprattutto di commer-cializzazione del portale. Tali presenze –classificabili come semi-ufficiali per unminore livello di autonomia delle destina-zioni rispetto alle stesse – richiedono inve-stimenti e competenze specifiche17. Perqueste ragioni, la definizione di una stra-tegia complessiva per la presenza in rete diuna destinazione riguardo a tali spazi rap-presenta una domanda aperta per leDMO18. Per raccogliere indicazioni utili apartire dalle strategie attuate dalle DMOeuropee, nella terza analisi si sono indaga-te le presenze delle destinazioni sui so-cial network più conosciuti, Facebook,Twitter e sui siti di condivisione videoYoutube e di fotografie Flickr (tabella 1).Tutti i Paesi, escludendo l’Italia che non èpresente in nessuno dei siti web 2.0 sopra-citati, sono presenti con pagina “ufficiale”su Facebook, Twitter e YouTube. Rispettoa una precedente indagine compiuta cir-ca sei mesi prima19, sono da segnalare al-cuni cambiamenti significativi, indica-tori di una situazione molto fluida. Infatti,in tale indagine solo 10 destinazioni era-no su Facebook, 9 in Twitter e 10 aveva-no un canale su YouTube. A partire da questi dati, per ogni Paese èstata costruita una mappa in cui vengonomostrati i collegamenti esistenti tra ilportale ufficiale e le varie presenze su si-ti web 2.0. Tra tutti si distingue la Finlandia che pre-senta collegamenti dal portale verso i siti eviceversa, e collegamenti tra i siti stessi.Per ciascuna presenza si sono inoltre rac-colti dati sulle dimensioni della comunità(i likers in Facebook, followers in Twitter) esulla frequenza degli aggiornamenti ufficia-li, indice del coinvolgimento della DMO.

16 Contributo del turismo al PIL nel 2008 (%):

Portogallo 15,7%; Grecia 17,2%; Francia 10,9%;

Italia 9,7%; Romania 5,8%, la percentuale più bassa

tra tutti i Paesi analizzati.17 Mich L., Towards a Web 2.0 Presence Model for Tourism

Destination Management Organizations, Atti

eChallenges 2010, Varsavia, 27-29 ottobre 2010,

Dublino, Ireland: IIMC International Information

Management Corp. Ltd, 2010, pagg. 1-8.18 Mich L., “La web presence delle destinazioni turisti-

che”, in Garibaldi R., Peretta R. (a cura di), Facebook

in Tourism, eBook, FrancoAngeli, 2011.19 Mich L., Kiyavitskaya N., Mapping the Web Presences of

Tourism Destinations: an Analysis of the European

Countries, Atti ENTER 2011, Information and

Communication Technologies in Tourism, Innsbruck,

26-28 gennaio 2011, Wien; New York: Springer, 2011,

pagg. 378-390.

Infine, il terzo gruppo, include Paesi chepur avendo portali di qualità medio-bas-sa hanno creato una mappa di presenzaarticolata (fra questi, Grecia, Romaniae Portogallo). Anche da questi risultatiper il portale italiano si potrebbero trar-re indicazioni per le strategie da adotta-re rispetto alla creazione e al collega-mento dei profili sui social network. Fraqueste possiamo segnalare una tendenzaa investire maggiormente sulla presenzain Facebook rispetto a quella su Twitterda parte della maggior parte delle DMOeuropee; il successo della maggior partedei canali ufficiali in YouTube, che per-mette di rispondere al crescente interes-se per i video.

Lapponia (Finlandia),bambini a scuola di pesca,1930-1940, Archivio Tci

Di secondaria importanza risulta Flickr,dato che funzionalità per la pubblica-zione e gestione di fotografie sono of-ferte in modo nativo direttamente dallepiattaforme di social networking. Da se-gnalare inoltre l’uso di FormSpring daparte della Spagna, che permette agliutenti di avere uno spazio per fare do-mande su quesiti specifici (domandeche non troverebbero risposte sul sitodella destinazione) e che consente allaDMO di intercettare esigenze informati-ve che potrebbero essere soddisfatte in-tegrando le informazioni sul sito e criti-cità rispetto alla reputazione online.Infine, il portale nazionale italiano po-trebbe avvantaggiarsi dell’esperienza sul-

l’uso degli spazi web 2.0 maturata da al-cune delle DMO regionali, fra cui adesempio, la Toscana e il Trentino20.Sul piano tecnologico emergono solu-zioni che permettono alle DMO di man-tenere un maggiore controllo sui conte-nuti e sulle interazioni, creando unospazio intermedio – un blog ufficiale ouna sezione del sito dedicata ai social me-dia – che a sua volta rimanda ai profili suisocial network che la DMO ha inclusonella sua strategia di presenza sul web. n

20 Baggio R., Mottironi C., Antonioli Corigliano M.,

“Technological aspects of public tourism communi-

cation in Italy”, in Journal of Hospitality and Tourism

Technology 2001, 2(2), 96-104.

CONCLUSIONILe mappe di presenza così ottenute han-no evidenziato una notevole varietà distrategie. In particolare si sono individua-ti tre gruppi principali. Il primo gruppo didestinazioni first movers, costituito daSpagna, Gran Bretagna, cui nella secondaindagine si sono aggiunti Svizzera, Austria,e Svezia e Finlandia con una qualità dei si-ti medio-alta e presenze fortemente in-terconnesse. Nel secondo gruppo, i follo-wers, rientrano Paesi con siti di buonaqualità, le cui presenze sugli spazi semi-uf-ficiali erano risultate meno attive e connes-se nella prima indagine, ma che stannoraggiungendo i livelli del primo gruppo(Olanda, Norvegia, Germania).

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europea, il coefficiente ottenuto dividen-do gli arrivi interni dei residenti UE per lapopolazione totale, il contributo del turi-smo al PIL del Paese nel 2008, la percen-tuale di popolazione che utilizza internetnel Paese. Dai primi due parametri – ladata in cui sono stati registrati i domini in-ternet dei portali, la data di ingresso deiPaesi nell’Unione europea – non è emersaalcuna correlazione diretta con la qualitàdei portali turistici. Per quanto riguarda ilcoefficiente degli arrivi dei residenti sullapopolazione totale si nota una correlazio-ne interessante, sia pure con un’evidenzastatistica che richiederebbe ulteriori ap-profondimenti: escludendo il caso partico-lare della Francia e della Norvegia, i Paesi icui siti hanno una qualità più bassa, hannoanche un coefficiente peggiore (Romania,Italia, Grecia, Portogallo, Olanda, Polo-nia). Dal dato del contributo del turismo alPIL nel 2008 si può notare come i primiquattro Paesi in graduatoria abbiano tuttiun valore superiore al 9%, con punte perAustria e Spagna. I Paesi nel secondo eterzo gruppo, invece, stanno tutti intornoal 7-8% e gli Stati nel quarto raggruppa-mento presentano valori disomogenei: al-ti quelli di Portogallo e Grecia, intermediquelli di Francia e Italia, decisamente infe-riore quello della Romania16. Dall’ultimoparametro esterno considerato, la percen-tuale di popolazione che utilizza internet,si nota che i Paesi presenti nei primi dueraggruppamenti, a parte la Spagna, hannotutti un tasso di utilizzo di internet supe-riore al 75% (Svizzera, Regno Unito,

Austria, Finlandia, Germania, Svezia),mentre quelli nel quarto gruppo, esclu-dendo la Francia, hanno una statistica in-feriore al 50% (Portogallo, Grecia, Italia,Romania). Si può quindi affermare chec’è una forte correlazione tra la qualità deiportali turistici e l’uso di internet nel Paese,un effetto che potrebbe essere dovuto auna maggiore diffusione di conoscenzeinformatiche. Se il sito rappresenta lo spa-zio online più importante per una DMO,un fattore sempre più rilevante per il suc-cesso della destinazione turistica è la pre-senza sui più diffusi siti web 2.0, potenzia-li bacini di attrazione per le funzioni dipromozione, ma soprattutto di commer-cializzazione del portale. Tali presenze –classificabili come semi-ufficiali per unminore livello di autonomia delle destina-zioni rispetto alle stesse – richiedono inve-stimenti e competenze specifiche17. Perqueste ragioni, la definizione di una stra-tegia complessiva per la presenza in rete diuna destinazione riguardo a tali spazi rap-presenta una domanda aperta per leDMO18. Per raccogliere indicazioni utili apartire dalle strategie attuate dalle DMOeuropee, nella terza analisi si sono indaga-te le presenze delle destinazioni sui so-cial network più conosciuti, Facebook,Twitter e sui siti di condivisione videoYoutube e di fotografie Flickr (tabella 1).Tutti i Paesi, escludendo l’Italia che non èpresente in nessuno dei siti web 2.0 sopra-citati, sono presenti con pagina “ufficiale”su Facebook, Twitter e YouTube. Rispettoa una precedente indagine compiuta cir-ca sei mesi prima19, sono da segnalare al-cuni cambiamenti significativi, indica-tori di una situazione molto fluida. Infatti,in tale indagine solo 10 destinazioni era-no su Facebook, 9 in Twitter e 10 aveva-no un canale su YouTube. A partire da questi dati, per ogni Paese èstata costruita una mappa in cui vengonomostrati i collegamenti esistenti tra ilportale ufficiale e le varie presenze su si-ti web 2.0. Tra tutti si distingue la Finlandia che pre-senta collegamenti dal portale verso i siti eviceversa, e collegamenti tra i siti stessi.Per ciascuna presenza si sono inoltre rac-colti dati sulle dimensioni della comunità(i likers in Facebook, followers in Twitter) esulla frequenza degli aggiornamenti ufficia-li, indice del coinvolgimento della DMO.

16 Contributo del turismo al PIL nel 2008 (%):

Portogallo 15,7%; Grecia 17,2%; Francia 10,9%;

Italia 9,7%; Romania 5,8%, la percentuale più bassa

tra tutti i Paesi analizzati.17 Mich L., Towards a Web 2.0 Presence Model for Tourism

Destination Management Organizations, Atti

eChallenges 2010, Varsavia, 27-29 ottobre 2010,

Dublino, Ireland: IIMC International Information

Management Corp. Ltd, 2010, pagg. 1-8.18 Mich L., “La web presence delle destinazioni turisti-

che”, in Garibaldi R., Peretta R. (a cura di), Facebook

in Tourism, eBook, FrancoAngeli, 2011.19 Mich L., Kiyavitskaya N., Mapping the Web Presences of

Tourism Destinations: an Analysis of the European

Countries, Atti ENTER 2011, Information and

Communication Technologies in Tourism, Innsbruck,

26-28 gennaio 2011, Wien; New York: Springer, 2011,

pagg. 378-390.

Infine, il terzo gruppo, include Paesi chepur avendo portali di qualità medio-bas-sa hanno creato una mappa di presenzaarticolata (fra questi, Grecia, Romaniae Portogallo). Anche da questi risultatiper il portale italiano si potrebbero trar-re indicazioni per le strategie da adotta-re rispetto alla creazione e al collega-mento dei profili sui social network. Fraqueste possiamo segnalare una tendenzaa investire maggiormente sulla presenzain Facebook rispetto a quella su Twitterda parte della maggior parte delle DMOeuropee; il successo della maggior partedei canali ufficiali in YouTube, che per-mette di rispondere al crescente interes-se per i video.

Lapponia (Finlandia),bambini a scuola di pesca,1930-1940, Archivio Tci

Di secondaria importanza risulta Flickr,dato che funzionalità per la pubblica-zione e gestione di fotografie sono of-ferte in modo nativo direttamente dallepiattaforme di social networking. Da se-gnalare inoltre l’uso di FormSpring daparte della Spagna, che permette agliutenti di avere uno spazio per fare do-mande su quesiti specifici (domandeche non troverebbero risposte sul sitodella destinazione) e che consente allaDMO di intercettare esigenze informati-ve che potrebbero essere soddisfatte in-tegrando le informazioni sul sito e criti-cità rispetto alla reputazione online.Infine, il portale nazionale italiano po-trebbe avvantaggiarsi dell’esperienza sul-

l’uso degli spazi web 2.0 maturata da al-cune delle DMO regionali, fra cui adesempio, la Toscana e il Trentino20.Sul piano tecnologico emergono solu-zioni che permettono alle DMO di man-tenere un maggiore controllo sui conte-nuti e sulle interazioni, creando unospazio intermedio – un blog ufficiale ouna sezione del sito dedicata ai social me-dia – che a sua volta rimanda ai profili suisocial network che la DMO ha inclusonella sua strategia di presenza sul web. n

20 Baggio R., Mottironi C., Antonioli Corigliano M.,

“Technological aspects of public tourism communi-

cation in Italy”, in Journal of Hospitality and Tourism

Technology 2001, 2(2), 96-104.

CONCLUSIONILe mappe di presenza così ottenute han-no evidenziato una notevole varietà distrategie. In particolare si sono individua-ti tre gruppi principali. Il primo gruppo didestinazioni first movers, costituito daSpagna, Gran Bretagna, cui nella secondaindagine si sono aggiunti Svizzera, Austria,e Svezia e Finlandia con una qualità dei si-ti medio-alta e presenze fortemente in-terconnesse. Nel secondo gruppo, i follo-wers, rientrano Paesi con siti di buonaqualità, le cui presenze sugli spazi semi-uf-ficiali erano risultate meno attive e connes-se nella prima indagine, ma che stannoraggiungendo i livelli del primo gruppo(Olanda, Norvegia, Germania).

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