La Rinascita - Il Ficcanaso / Settembre 2012

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Periodico del “Comitato Rinascita Aulla-Lunigiana” - COPIA GRATUITA Anno 1 Numero 3 - Settembre 2012 U n solo co- mune in Lunigiana? Non credo che questa sia la soluzione per- corribile perché allo stato non è realizzabile e poi perché a mio parere non sarebbe né la più giusta né la più opportuna. Giusta ed opportuna sarebbe invece una maggior at- tenzione nei confronti della collettività luni- gianese, degli anziani, dei giovani e mag- gior attenzione anche nei confronti delle zone lunigianesi periferiche. L’ipotesi, inve- ce, di fusione di alcuni comuni in Lunigiana potrebbe avere benefiche ricadute per i citta- dini. Crediamo davvero che 14 uffici tecnici ed altrettanti uffici settoriali, alcuni di picco- lissimi comuni, possano dare le migliori ri- sposte alla nostra gente? Non sarebbe pre- feribile un’integrazione di tutti questi uffici per una miglior pianificazione del territorio? Non ci sarebbero economie di scala ed una omogeneità delle tante scelte parcellari a cui oggi assistiamo? La scelta politica di fonde- re i comuni è un’ipotesi che oggi diventa sempre più sentita, condivisa, accettata dall’opinione pubblica. In Lunigiana auspi- co la conservazione di quattro comuni, giu- sta mediazione tra l’esistente e l’ipotesi che io non condivido del comune unico. A fon- dersi in un comune unico potrebbero essere Pontremoli, Zeri e Filattiera, un secondo Vil- lafranca, Mulazzo e Bagnone, un terzo Fi- vizzano e Casola, un quarto Aulla, Poden- zana, Tresana, Licciana e Comano, con la variante per Comano di essere unito a Fiviz- zano, anziché ad Aulla, come storicamente era prima della sua costituzione. Per ora è una conversazione accademica, nell’imme- diato futuro potrebbe esserci qualche realiz- zazione. Intanto abbiamo l’Unione dei Co- muni che può svolgere un ruolo importante. Il nostro periodico tratta questioni concrete, ma può permettersi di aprire un confronto e proporsi per un dibattito su temi che posso- no, peraltro, rivelarsi molto concreti per la vita di tutti i cittadini lunigianesi. La discus- sione è aperta. Roberto Valettini UN SOLO COMUNE IN LUNIGIANA? S iamo fuori dalla crisi? Difficile dirlo, i dati macroeconomici non si prestano ad una lettura ottimistica. Il futuro non appare roseo soprattutto per i giovani e per coloro che han- no perso o rischiano di perdere il lavoro. In questo scenario generale non facile, la nostra realtà locale deve affrontare anche altre situazioni difficili e preoccupanti: una provincia sempre più povera ed in difficoltà economica, un territo- rio, quello della Luni- giana, che ha deboli fondamenta sul piano economico e sociale. Il commercio è di fronte ad un calo generalizzato dei consumi, il turismo vive una situazione estre- mamente preoccupante di calo delle presenze, in termini di numeri e di giorni di permanenza, l’edilizia è in crisi devastante, l’agricoltura langue in un territorio agricolo difficile, il terziario di con- seguenza soffre molto. In particolare Aulla deve affrontare le ferite che l’alluvione ha aperto, ferite difficili da rimarginare per un sistema economico come quello aullese votato quasi esclusivamente all’attività commerciale. La reazione al disastro del 25 ottobre c’è stata, oggi quasi tutte le attività colpite hanno riaperto i battenti facendo sforzi fi- nanziari non indifferenti. Qualcuno ha recuperato fatturati importanti, ma tutti soffrono disagi finan- ziari. Lo sforzo sostenuto per rimettere in piedi le attività colpite ha comportato esborsi finanziari rilevanti rispetto alla dimensione dell’impresa locale, il tutto in un momento in cui le banche hanno limitato il loro sostegno. Si poteva fare di più? Sì, sia da parte del sistema politico locale sia da quello regionale e nazionale, soprattut- to in un quadro dove era ed è importante dare un’iniezione ra- pida di liquidità. Far ripartire Aulla è fonda- mentale per tutto il si- stema economico luni- gianese, perché Aulla nella sua realtà di fondovalle ne rappresenta una parte essenziale. Un futuro perciò solo nero? Spe- riamo di no, perché alcuni segnali positivi pos- siamo coglierli: entro fine anno dovrebbe arrivare un flusso di liquidità dai primi rimborsi dei danni, dovrebbero partire i primi lavori di ricostruzione delle scuole, delle case popolari, i lavori per il nuovo argine, il tutto per un ritorno economico per il territorio. Se poi il 2013 sarà un anno di svolta anche a livello generale forse qualcosa potrà accadere, certo il benessere economico del passato non ci sarà forse mai più, ma l’impor- tante è fermare la discesa e il pessimismo. Mauro Zavani La crisi è finita: la ripresa che non c’è Aulla fa i conti con un sistema economico limitato e problematico N ews: Per le oltre 300 imprese alluvionate che hanno presentato domanda di contributo in conto capitale a Fidi Toscana Spa. - Bando Scaduto il 02.05.2012 - Fidi Toscana Spa terminerà l’attività istruttoria entro il 20.09 2012, redigerà poi la graduatoria delle pratiche ammesse e l’elenco delle non ammesse con le specifiche motivazioni e le trasmetterà al Commissario Delegato Rossi che provvederà a pubblicarla sul Burt (tempo stimato entro 30.09.2012). Le imprese ammesse dovranno poi seguire l’iter previsto dal bando per la rendicontazione e l’erogazione. IL COMITATO RINASCITA AULLA - LUNIGIANA CONSTATA CON AMAREZZA CHE SONO RIMASTI ESCLUSI INGIUSTAMENTE DAI CONTRIBUTI I PROPRIETARI DI FONDI SFITTI DANNEGGIATI E LE AZIENDE CHE HANNO CHIUSO L’ATTIVITà A CAUSA DELL’ALLUVIONE, QUESTO PERCHè PUR- TROPPO IL METODO ADOTTATO DI AIUTO NON è STATO RISARCITORIO DEL DANNO EFFETTIVA- MENTE SUBITO MA SOLO DI SOSTEGNO AL FUTURO INVESTIMENTO DELLE IMPRESE, NONO- STANTE CHE SI TRATTASSE DI UNA CALAMITà NATURALE DI CERTO A LORO NON IMPUTABILE.

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Periodico n.3 del Comitato Rinascita di Aulla e della Lunigiana

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Periodico del “Comitato Rinascita Aulla-Lunigiana” - COPIA GRATUITA Anno 1 Numero 3 - Settembre 2012

Un solo co-mune in Lunigiana?

Non credo che questa sia la soluzione per-corribile perché allo stato non è realizzabile e poi perché a mio parere non sarebbe né la più giusta né la più opportuna. Giusta ed opportuna sarebbe invece una maggior at-tenzione nei confronti della collettività luni-gianese, degli anziani, dei giovani e mag-gior attenzione anche nei confronti delle zone lunigianesi periferiche. L’ipotesi, inve-ce, di fusione di alcuni comuni in Lunigiana potrebbe avere benefiche ricadute per i citta-dini. Crediamo davvero che 14 uffici tecnici ed altrettanti uffici settoriali, alcuni di picco-lissimi comuni, possano dare le migliori ri-sposte alla nostra gente? Non sarebbe pre-feribile un’integrazione di tutti questi uffici per una miglior pianificazione del territorio? Non ci sarebbero economie di scala ed una omogeneità delle tante scelte parcellari a cui oggi assistiamo? La scelta politica di fonde-re i comuni è un’ipotesi che oggi diventa sempre più sentita, condivisa, accettata dall’opinione pubblica. In Lunigiana auspi-co la conservazione di quattro comuni, giu-sta mediazione tra l’esistente e l’ipotesi che io non condivido del comune unico. A fon-dersi in un comune unico potrebbero essere Pontremoli, Zeri e Filattiera, un secondo Vil-lafranca, Mulazzo e Bagnone, un terzo Fi-vizzano e Casola, un quarto Aulla, Poden-zana, Tresana, Licciana e Comano, con la variante per Comano di essere unito a Fiviz-zano, anziché ad Aulla, come storicamente era prima della sua costituzione. Per ora è una conversazione accademica, nell’imme-diato futuro potrebbe esserci qualche realiz-zazione. Intanto abbiamo l’Unione dei Co-muni che può svolgere un ruolo importante. Il nostro periodico tratta questioni concrete, ma può permettersi di aprire un confronto e proporsi per un dibattito su temi che posso-no, peraltro, rivelarsi molto concreti per la vita di tutti i cittadini lunigianesi. La discus-sione è aperta.

Roberto Valettini

UN SOLO COMUNE IN LUNIGIANA?

Siamo fuori dalla crisi? Difficile dirlo, i dati macroeconomici non si prestano ad una lettura ottimistica. Il futuro non appare roseo

soprattutto per i giovani e per coloro che han-no perso o rischiano di perdere il lavoro. In questo scenario generale non facile, la nostra realtà locale deve affrontare anche altre situazioni difficili e preoccupanti: una provincia sempre più povera ed in difficoltà economica, un territo-rio, quello della Luni-giana, che ha deboli fondamenta sul piano economico e sociale. Il commercio è di fronte ad un calo generalizzato dei consumi, il turismo vive una situazione estre-mamente preoccupante di calo delle presenze, in termini di numeri e di giorni di permanenza, l’edilizia è in crisi devastante, l’agricoltura langue in un territorio agricolo difficile, il terziario di con-seguenza soffre molto. In particolare Aulla deve affrontare le ferite che l’alluvione ha aperto, ferite difficili da rimarginare per un sistema economico come quello aullese votato quasi esclusivamente all’attività commerciale. La reazione al disastro del 25 ottobre c’è stata, oggi quasi tutte le attività colpite hanno riaperto i battenti facendo sforzi fi-nanziari non indifferenti. Qualcuno ha recuperato fatturati importanti, ma tutti soffrono disagi finan-

ziari. Lo sforzo sostenuto per rimettere in piedi le attività colpite ha comportato esborsi finanziari rilevanti rispetto alla dimensione dell’impresa locale, il tutto in un momento in cui le banche

hanno limitato il loro sostegno.Si poteva fare di più? Sì, sia da parte del sistema politico locale sia da quello regionale e nazionale, soprattut-to in un quadro dove era ed è importante dare un’iniezione ra-pida di liquidità. Far ripartire Aulla è fonda-mentale per tutto il si-stema economico luni-gianese, perché Aulla

nella sua realtà di fondovalle ne rappresenta una parte essenziale. Un futuro perciò solo nero? Spe-riamo di no, perché alcuni segnali positivi pos-siamo coglierli: entro fine anno dovrebbe arrivare un flusso di liquidità dai primi rimborsi dei danni, dovrebbero partire i primi lavori di ricostruzione delle scuole, delle case popolari, i lavori per il nuovo argine, il tutto per un ritorno economico per il territorio. Se poi il 2013 sarà un anno di svolta anche a livello generale forse qualcosa potrà accadere, certo il benessere economico del passato non ci sarà forse mai più, ma l’impor-tante è fermare la discesa e il pessimismo.

Mauro Zavani

La crisi è finita: la ripresa che non c’èAulla fa i conti con un sistema economico limitato e problematico

News: Per le oltre 300 imprese alluvionate che hanno presentato domanda di contributo in conto capitale a Fidi Toscana Spa. - Bando Scaduto il 02.05.2012 - Fidi Toscana Spa terminerà l’attività istruttoria entro il 20.09 2012, redigerà poi la

graduatoria delle pratiche ammesse e l’elenco delle non ammesse con le specifiche motivazioni e le trasmetterà al Commissario Delegato Rossi che provvederà a pubblicarla sul Burt (tempo stimato entro 30.09.2012). Le imprese ammesse dovranno poi seguire l’iter previsto dal bando per la rendicontazione e l’erogazione.

IL CoMITATo RINASCITA AULLA - LUNIGIANA CoNSTATA CoN AMAReZZA Che SoNo RIMASTI eSCLUSI INGIUSTAMeNTe DAI CoNTRIBUTI I PRoPRIeTARI DI FoNDI SFITTI DANNeGGIATI e Le AZIeNDe Che hANNo ChIUSo L’ATTIVITà A CAUSA DeLL’ALLUVIoNe, QUeSTo PeRChè PUR-TRoPPo IL MeToDo ADoTTATo DI AIUTo NoN è STATo RISARCIToRIo DeL DANNo eFFeTTIVA-MeNTe SUBITo MA SoLo DI SoSTeGNo AL FUTURo INVeSTIMeNTo DeLLe IMPReSe, NoNo-STANTe Che SI TRATTASSe DI UNA CALAMITà NATURALe DI CeRTo A LoRo NoN IMPUTABILe.

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Un referendum per le scuole. Lo scorso agosto 140 ge-nitori dei bambini della scuola primaria si sono riuniti nella sala consiliare del comune di Aulla per parteci-

pare ad una consultazione refe-rendaria. oggetto della disputa il rientro dei figli nella “Micheloni” o la sistemazione temporanea all’interno di moduli abitativi, nell’attesa della costruzione del nuovo polo scolastico. hanno vinto i moduli abitativi, più si-curi, dovrebbero essere pronti per l’inizio del prossimo anno scolastico. Ma come si è giunti a questo referendum? La situa-zione dell’edilizia scolastica ad Aulla, già in evidente emergenza, il 25 ottobre ha subito l’ennesimo duro colpo. L’esondazione del Magra ha sepolto sotto circa quattro metri d’acqua le vecchie scuole medie e le elementari della Micheloni, quest’ultima con i lavori di adeguamento antisismico ancora in corso. Gli alunni delle medie sono così stati trasferiti all’interno di moduli abitati-vi sistemati nella zona della vecchia stazione, quelli delle elementari hanno dovuto prolungare la loro permanenza in uno “scomodo” Palazzo Centurione, su cui gravavano non pochi dubbi riguardo la sua effettiva sicurezza. Dub-bi che si sono rafforzati subito dopo il terribile sisma che ha colpito l’emilia nello scorso maggio. A luglio la causa scatenante che porta al referendum: il comune decide che i bimbi delle elementari rientreranno a Palazzo Centurione e in un’incompleta Micheloni, situata in piena zona ad alto ri-

schio esondazione. Questa decisione dell’amministrazione comunale ha scatenato le ire di molti genitori dei bambini delle primarie che hanno incontrato il sindaco ed anche

la dirigenza scolastica, per un dialogo costruttivo fra cittadini e le istituzioni. Per arrivare ad una scelta tramite un simbolico referendum che ha un carattere unico e forse nuovo per la re-cente storia di Aulla. Le attività del nostro Comitato, dell’asso-ciazione “Aulla per il futuro dei bambini”, il tam-tam sul Web e per ultimo, il referendum dei ge-nitori, sono evidenti segnali che il post-alluvione ha portato con

sé la consapevolezza che per ripartire bene da una situa-zione così drammatica, è necessaria una maggiore parte-cipazione dei cittadini alle decisioni fondamentali per Aulla negli anni a venire. Anche le istituzioni, a livello regionale e locale, se ne sono accorte e dopo un primo difficile inizio, hanno accettato di dialogare con la cittadinanza, ricordan-dosi che il loro compito è quello di ascoltare le istanze di tutti i cittadini. Ci aspetta un autunno fondamentale, con tutte le opere che devono essere realizzate è necessario che dalle parole si passi ai fatti. è necessario continuare a vigilare, perché il passare del tempo, a volte, azzera la memoria. ecco perché questa città ha bisogno di noi tutti per rinascere pienamente.

Rodolfo Calabrò

Referendum per la scuola: vincono i prefabbricatiI genitori dei bambini votano e scelgono i moduli invece della Micheloni

Quale futuro per gli studenti lunigianesi?Migliorare la scuola con un gruppo di orientatori per far emergere le attitudini dei ragazzi

Quale destinazione avranno gli alunni degli istituti di Fivizzano, Aulla e Villafranca? Le calamità natura-li hanno messo in ginocchio le scuole lunigianesi,

facendo emergere la mancanza d’inter-venti strutturali ma voglio sperare in un anno d’impegno e di studio per i no-stri studenti. Tra qualche mese inizie-rà anche l’attività di orientamento per gli alunni delle scuole medie e come ogni anno assisteremo alla fiera delle scuole. ogni istituto, investendo risorse sempre più scarse, cercherà, applican-do le migliori tecniche di ‘marketing’ di accaparrarsi iscritti, cercando soprat-tutto numeri e non persone. Utilizzando ogni stratagemma, dall’IPad gratis, ai buoni libri gratis, oppure ai corsi ecdl gratis, ogni istituto metterà in moto la macchina degli orientatori. Anch’io ho fatto parte di questi docenti ma mi sono stancata e di recente ho qualche problema di coscienza. ho riflettuto molto e mi rendo conto che il futuro dei ra-gazzi é condizionato dalla nostra attività di convincimento che porta i giovani ad intraprendere percorsi non adatti alle loro attitudini e capacità. I genitori sperano sempre che il proprio figlio possa seguire il percorso universitario ma se ciò non avvenisse? Alla fine senza un diploma che possa certificare alcune competenze spendibili in qualche settore, quale futuro potrebbe essere garantito? Il mercato del lavo-

ro, come hanno più volte ripetuto le associazioni impren-ditoriali, richiede sempre maggiori competenze specifiche e specializzazioni e purtroppo molti ragazzi non le possie-

dono poiché il percorso scolastico in-trapreso non le ha garantite. Che cosa fare? Mi rivolgo a dirigenti e colleghi, cerchiamo di costituire in Lunigiana un gruppo di orientatori che collabo-rando con docenti delle scuole medie, genitori e associazioni imprenditoriali, coinvolgendo anche la formazione professionale della Provincia, possa organizzare incontri personalizzati per far emergere attitudini e capacità di cia-scun alunno, individuando il percorso più adatto al ragazzo e maggiormente spendibile nel mercato del lavoro o in campo universitario? Se le idee sono condivisibili, proviamo a cambiare le cose perché alla fine se riusciamo

comunque a garantire le classi a ogni istituto, per certi an-che numerose, ma non ci preoccupiamo della dispersio-ne scolastica e di abbandono, dell’esodo verso le scuole spezzine, che orientamento abbiamo fatto? e soprattutto se le generazioni future, con la loro formazione, dovranno garantire uno sviluppo economico e sociale futuro a questa terra di Lunigiana come potranno farlo?

Amedea Cinquanta

La ‘Micheloni’ apre le porteal liceo classico

Il liceo classico di Aulla sarà trasfe-rito alla scuola Micheloni. Dopo il referendum che ha stabilito la si-

stemazione dei bambini nei moduli prefabbricati, i ragazzi più grandi hanno il via libera e possono tra-sferirsi nell’edificio recentemente restaurato e sistemato. Una scelta meditata e sicura secondo il dirigen-te scolastico Fabrizio Rosi “Prima di effettuare il trasferimento sono stati eseguiti tutti i lavori del caso, i rilievi, le indagini, per verificare la caratteri-stiche di idoneità del palazzo - dice - , affinché potesse ospitare il liceo. ho fatto io stesso diversi sopralluo-ghi con ingegneri e tecnici, le aule sono grandi e luminose, i ragazzi avranno tutti i loro laboratori, c’è un giardino interno che utilizzeremo per le manifestazioni”. La vicenda è stata travagliata, tolti i ragazzi da palazzo Centurione a fine anno scolastico a causa del terremoto in emilia, sono stati alcuni giorni nella biblioteca, dove alcuni han-no svolto l’esame di stato. Durante l’estate il referendum per decidere dove mandare i piccoli ed infine la decisione “Purtroppo sia per il clas-sico sia per lo scientifico è stato un periodo impegnativo circa l’edilizia scolastica - continua -. Visto l’esito del referendum possiamo andare alla Micheloni, con tutte le garanzie di sicurezza del caso. Staremo alla Micheloni fino alla costruzione del liceo nel nuovo polo scolastico aul-lese. Intanto in questi giorni inviterò i genitori a visitare le aule dove i loro ragazzi studieranno”. Gli studenti del classico in particolare hanno vissuto l’alluvione di ottobre sulla loro pelle. Pur non essendo stata coinvolta la loro scuola, si sono dati da fare a spalare fango, pulire, han-no spostato i libri dall’archivio e dal-la biblioteca, salvando il possibile. Non solo “hanno anche realizzato un calendario con fotografie scatta-te da loro. Il ricavato della vendita lo hanno donato a favore della co-struzione della nuova biblioteca”. Buone notizie per chi si è iscritto al primo anno del liceo classico, per gli studenti è in arrivo una borsa di studio offerta dalla Fondazione lo specchio dei tempi della Stam-pa di Torino. Per un altro progetto promosso dall’Uncem Toscana che coinvolge anche i licei di Massa Ma-rittima e Barga, saranno donati degli I-pad a tutti gli studenti.

Monica Leoncini

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“Na vota i djevn…” (“Una volta dicevano…”). Quante volte da quel 25 ottobre abbiamo sentito pronunciare questa frase, nel tentativo di giu-stificare quanto successo e di tro-

vare soluzioni perché ciò non possa acca-dere di nuovo? Lo abbiamo letto sui giornali, su facebook, lo abbiamo sentito dire nei bar, alle riunioni del Comitato, alle assemblee in comune ed in ogni discussione e conversa-zione sull’ alluvione. Ma lo abbiamo sentito dire anche dal Presidente enrico Rossi, dagli esperti dell’ università di Genova, Pisa e Fi-renze. La sostanziale ed universale conver-genza sulle riportate ragioni, sostenute dai nostri vecchi ed in particolare sull’ afferma-zione che “oggi si costruisce dove una volta avrebbero evitato di farlo”, credo debba im-porre una profonda riflessione. Se per cultu-ra s’ intende conoscenza della propria storia e del passato, con particolare at-tenzione agli errori commessi da chi ci ha preceduto, per evitare di ripeterli, crescere e migliorare e se il miglioramento del livello della qualità della vita, rispetto a quella dei nostri vecchi, come conseguenza del progresso raggiunto, è sotto gli occhi di tutti, allora è evidente che qualcosa non torna. oggi non viviamo in una comunità ed in un paese regredito culturalmente, ma in un

paese che, probabilmente, ha perso lo spirito della comunità, facendo venir meno, nelle coscienze, il principio di difesa e di affermazione dell’interesse

collettivo su quello individuale. e se a que-sto, aggiungiamo il fatto che una volta si costruiva per andarci ad abitare, mentre oggi lo si fa per vendere, forse le cose co-minciano a tornare. Si è tanto parlato dei lavori di messa in sicurezza della nostra cit-tà e ciò che mi incuriosisce e che non ho ancora sentito dire, è cosa avrebbero detto i nostri vecchi vedendo (o non vedendo, a seconda dei punti di vista) i lavori ad oggi eseguiti. Alla fine, dopo aver sentito parlare di inizio dei lavori sul fiume e sull’ argine per la primavera scorsa, posticipati a giugno e poi a settembre, ad una popolazione preoc-cupata per l’ arrivo della nuova stagione in-

vernale, forse sarebbero arrivati a consigliare di abituarsi a consultare quotidia-namente le previsioni meteo evitando di transitare in via Lunigiana e di recarsi nei fondi e nei box, in caso di allerta meteo. In altre parole avrebbero detto che, come troppo spesso accade nel nostro paese, ‘Chi fa da se… fa per tre?.

Marco Pinelli

I cittadini di Aulla vogliono i lavori sul fiume e sull’argineMeglio consultare le previsioni meteo ed evitare via Lunigiana se piove, invece di aspettare gli interventi

Nelle cronache locali si legge che il poliambulatorio di cui si parlava da circa 15 anni dopo un’infinita diatriba sulla sua collocazione, era a suo tempo quasi cosa fatta e avrebbe dovuto essere inaugurato nel 2012. Prima si

pensava ad un importante intervento di 11 milioni di euro dell’Asl, dietro l’edificio del comune di Aulla, poi l’intero progetto per problemi finanziari si attestò sui sei milioni come prolungamen-to del vecchio edificio esistente. Tutto questo con sede nella zona rossa di oggi e secondo l’Autorità di Bacino anche di ieri. Tutti ricordano che in un infuocato consi-glio comunale del 2009, il sindaco riferì che il piano particolareggiato e la variante urbanistica del Poliam-bulatorio erano state approvate nel 2007, ma che grazie ad una messa in sicurezza dell’argine da parte del Genio Civile, la zona doveva passare a duecenten-nale. L’alluvione del 2011 ha smentito le rosee previ-sioni trentennali, arrecando danni per circa un milione di euro alla vecchia struttura che tra l’altro aveva spazi insufficienti, mancanza di privacy e carenza di servizi. Spazzato via il fango con fatica si sono ripristinati i servizi di base ma le presta-zioni specialistiche, molto richieste dalla maggioranza della popolazione che erano al piano terra, sono state delocalizzate nei comuni limitrofi, creando inevi-tabile disagio e disorientamento nei pazienti.

Sembra però che entro fine anno questi servizi rientreranno al piano terra, sempre in zona rossa, tornata forse trentennale con il rinforzamento dell’ar-gine preesistente, da finire e da collaudare. Nell’ultima visita il Commissario

Rossi ha dato conferma della costruzione di un nuovo poliambulatorio nell’area della vecchia stazione, a questo punto di svolta in area di sicurezza, la struttura indifferibile e necessaria è la Casa della Salute, dove troveranno allocazione come punto di riferimento lunigianese i servizi territo-riali che erogano prestazioni sanitarie, compresa l’e-mergenza, gli ambulatori di Medicina Generale e Spe-cialistica ambulatoriale e i servizi sociali. Auspichiamo che il progetto preliminare sia funzionale, innovativo ed efficiente, limitando gli spazi che non portano valo-re aggiunto ai pazienti. Ci auguriamo che i tempi sia-no definiti e rispettati, che la tecnica che sarà adottata per la nuova struttura sia quella della bioedilizia, van-taggiosa in termini di eco-sostenibilità e più veloce da costruire e che in questo periodo transitorio la messa

in sicurezza della zona rossa sia effettiva e non posticcia come nel recente pas-sato ha dimostrato di essere.

Emanuela Ferrari

Visite mediche nel vecchio poliambulatorio entro la fine dell’anno Nasce la necessità di una Casa della salute che concentri tutti i servizi territoriali nell’area dell’ex stazione

ULTIMoRA ALLe 20.10 DeL 30.08.2012 AD AULLA PARTe L’ALLeRTA MeTeo PeR I ReSIDeNTI IN ARee RICoNoSCIUTe A RISChIo INoNDAZIoNe SeCoNDo LA PRoCeDURA DeLLA P.C. Che FARe: eVITARe DI SoGGIoRNARe e DoRMIRe IN LoCALI A LIVeLLI INoNDABILI - PoRRe AL SICURo LA PRoPRIA AUToVeTTURA IN ZoNe NoN RAGGIUNGIBILI DAGLI

ALLAGAMeNTI - PoRRe PARATIe A PRoTeZIoNe DeI LoCALI AL PIANo TeRReNo - ChIUDeRe Le PoRTe DeI LoCALI SeMINTeRRATI - MeTTeRe IN ZoNA SICURA I BeNI CoLLoCATI IN LoCALI ALLAGABILI - NoN PRoGRAMMARe SPoSTAMeNTI Se NoN INDISPeNSABILI. RINUNCIARe A MeTTeRe IN SALVo QUALUNQUe BeNe o MATeRIALe - PReSTARe ATTeNZIoNe AD eVeNTUALI CoMUNICAZIoNI DI eMeRGeNZA. IL PIANo DI PRoTeZIoNe CIVILe AULLeSe, NoN è STATo ANCoRA PeRFeZIoNATo, NoNoSTANTe SIANo PASSATI 11 MeSI DAL 25 oTToBRe 2011, NoN CoNDIVIDIAMo Le MoDALITA’ APPRoSSIMATIVe CoN CUI e’ STATA GeSTITA QUeSTA ALLeRTA, SoTTILINeAMo Che NoN SoNo STATe FATTe Né LA FoRMAZIoNe, Né Le eSeRCITAZIoNI, eNTRAMBe PRoPeDeUTIChe AD UNA PRoMoZIoNe NeLLA CITTADINANZA DI UNA CULTURA ALLA PReVeNZIoNe. UN PIANo eFFICACe eD eFFICIeNTe DeVe AVeRe DeLLe AZIoNI oRGANIZZATe DA MeTTeRe IN ATTo, oLTRe Le oPeRe FISIChe DI DIFeSA, PeRALTRo PReVISTe, CITIAMo TRA TUTTe UN’INFoRMATIVA CAPILLARe ALLA PoPoLAZIoNe CIRCA I RISChI, IL FUNZIoNAMeNTo DeL SISTeMA DI ALLeRTA e Le ARee DoVe PoRSI IN SICUReZZA. QUeSTo ATTeGGIAMeNTo DILeTTANTISTICo NeLL’AFFRoNTARe L’INCoLUMITA’ DeI CITTADINI, eSPoNe QUeSTI ULTIMI AD UNo STReSS PSICoLoGICo eD oTTIeNe L’eFFeTTo CoNTRARIo, INVeCe D’INSTILLARe UNA CULTURA DI PReVeNZIoNe PRoVoCA ANCoRA UNA VoLTA SFIDUCIA PeR LA MANIFeSTA INADeGUATeZZA e QUeSTA SFIDUCIA NeL SISTeMA DI PRoTeZIoNe CIVILe, Che Se BeN oRGANIZZATo è INDISPeNSABILe PeR CoNVIVeRe CoN IL RISChIo, PUo’ SUSCITARe IN FUTURo NoNCURANZA SULL’eFFeTTIVA NeCeSSITà DI MeTTeRSI AL SICURo.

eF/RC

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Nell’alluvione del 25 ottobre io ed altre 859 persone abbiamo perso l’automobile. Dopo circa 15-20 giorni abbiamo acqui-stato un’auto usata e la stiamo pagando a rate, purtroppo ave-

vamo l’esigenza di comprarla per recarci al lavoro. Mio marito è meccanico-elettrauto e voleva aggiustarsela, l’ha fatta trasportare in officina, ma non c’è stato niente da fare, perché tutte le parti mecca-niche, ma soprattutto quelle elettroniche, erano distrutte. La macchina era rimasta sepolta sotto tre metri di fango che avevano compromes-so in maniera definitiva la sua funzionalità, c’era fango persino nell’olio del motore. Nei giorni successivi l’alluvione abbiamo compi-lato i vari moduli per ottenere il risarcimento. Andavo personalmente in comune a chiedere come ci dovevamo comportare se volevamo acquistare un’altra macchina, ma nessuno sapeva mai niente, né ci sapeva indicare quale fosse la corretta procedura. Abbiamo quindi deciso di cedere per 1500 euro la nostra autovettura, che da usata ne valeva 10500, ad un venditore di Vicenza che ci ha scritto sull’atto del passaggio di proprietà che l’auto era alluvionata e distrutta. ho effettuato tramite gli uffici Aci di Aulla la rottamazione per l’estero e mi sono fatta spedire tutti i documenti (rottamazione per l’estero, pas-saggio di proprietà, acquisto auto usata) che ho allegato alla doman-da di risarcimento. Vorrei quindi sapere perché sono stata esclusa dal risarcimento dell’automobile, dato che la mia macchina era alluvio-nata, distrutta, rottamata. Come mai il decreto sui risarcimenti è stato modificato più volte? Come mai i comuni mortali come me che non

conoscono gente influente non sapevano le cose come gli altri? Un giorno in comune c’era la moglie di un funzionario che, vantandosi, mi ha detto che le macchine andavano rottamate in Italia e che mi stava bene non prendere alcun risarcimento, in quanto avevo già preso dei soldi dal commerciante d’auto. Non bastava allora decur-tare la cifra pagatami dal commerciante d’auto dal risarcimento? e infine mi chiedo come mai non sono state spedite delle giustificazio-ni esaurienti che spiegassero i motivi della nostra esclusione dai ri-sarcimenti?

Raffaella Bianchi

Ci sono ricordi, oggetti, libri, fotografie, disegni, giocattoli da cui non ti vorresti separare mai e allora che fai? Non riesci a buttarli via, così li riponi con cura in una scatola e li conservi sull’ultimo ripiano dello scaffale della cantina. Per gli abitanti di via Resistenza, come me, quell’ultimo ripiano è ancora più importante perché tutti gli anni un pò d’acqua arriva nelle nostre cantine. Sull’ultimo ripiano dello

scaffale della mia cantina avevo riposto tutto il mio 2009, che ho passato a raccogliere il materiale per la tesi finale del mio corso di laurea, i miei primi quaderni delle elementari, delle vecchie foto di famiglia, la mia barbie preferita e gli stivali “pelosi” ricordo di un viaggio impor-tante a New York con una delle mie più care amiche. erano al sicuro, lì l’acqua non sarebbe mai arrivata. Il 25 ottobre l’acqua e il fango sono arrivati ben oltre l’ultimo ripiano dello scaffale della cantina. Il 25 ottobre il mio vicino di casa ha perso la vita forse per salvare quello che lui, sua moglie, sua figlia e sua nipote avevano riposto sul loro ultimo ripiano dello scaffale. I giorni successivi tanti preziosissimi volontari ci hanno aiutato a ripulire le nostre cantine, erano rapidi a riempire carriole e secchi e gettare via quegli ammassi indefiniti di fango mentre noi alluvionati bloccati osservavamo quelle carriole passare, ipotizzavamo che cosa nascondessero, forse sono i miei stivali, forse sono le nostre foto, forse sono i libri per la mia tesi. Mancava il coraggio di avvicinarsi a quelle carriole e a quei secchi per la paura di scoprire di aver in-dovinato. ogni carriola piena era un ulteriore pugno al cuore, ogni secchio era un’ulteriore sofferenza. ora il mio ultimo ripiano è vuoto, è vuota la mia cantina e ho un pò di timore a scendere in quelle stanze ricostruite proprio come erano prima che il fango e l’acqua le distrug-gesse. Non sono quelle di prima, nulla è più come prima. Penso con ammirazione a chi quel fango se l’è trovato improvvisamente in casa, perché non so se avrei avuto la forza, il coraggio e la determinazione che hanno dimostrato loro. Sono orgogliosa di essere aullese grazie a questi miei concittadini che nel silenzio senza alcun aiuto pubblico concreto, si sono sistemati nuovamente, hanno ripreso a vivere con le loro famiglie come niente fosse. Questi sono gli aullesi che mi rappresentano e che mi piace ricordare, non quelli che seduti nelle poltrone dei palazzi importanti della politica parlano, promettono, impongono, commentano, giudicano ma non concludono nulla.

Silvia Bianchi

La nostra proposta...

CARI LeTToRI, USo QUeSTo SPAZIo DeL FICCANASo PeR INFoRMARVI Che CI STIAMo IMPeGNANDo PeR FoRMARe UN GRUPPo DI STUDIo SUI PRoBLeMI Che AFFLIGGoNo Le SCUoLe LUNIGIANeSI. DoCeNTI, DIRIGeNTI e ARChITeTTI LAVoReRANNo ASSIeMe PeR PRoPoRRe NUoVe SoLUZIoNI, SULLe QUALI PoTReTe SICURAMeNTe DARe UN PReZIoSo CoNTRIBUTo. MeTTeRe A DISPoSIZIoNe DeI NoSTRI GIo-

VANI STRUTTURe MoDeRNe e ADeGUATAMeNTe ATTReZZATe è PeR TUTTI NoI UN IMPeGNo, AL QUALe NoN PoSSIAMo SoTTRARCI. L’APPUNTAMeNTo è CoN IL NUMeRo DI oTToBRe.

Alfredo Madeddu

Quanto contano i libri, le fotografie, i ricordi? Tante persone li hanno persi quel maledetto 25 ottobre. Silvia è una di loro e racconta la sua storia. Raffaella invece si fa portavoce di chi, come lei, non è risultato idoneo al risarcimento delle automobili. Ecco due lettere dei nostri lettori

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La Technische Universitaet Dresden, Germania, ha pubblicato un invito a

presentare relazioni per un evento nel marzo dell’anno prossimo: ‘Integrazione inte-ressi in gioco in sviluppo ur-bano Colloquio Scientifico In-ternazionale’La prova delle piene sempre più grave negli ultimi decenni ha stimolato gli sforzi senza

precedenti in Germania, europa e molte altre regioni del mondo per ridurre queste mi-nacce attraverso misure di controllo delle inondazioni. Mentre vi è accordo generale sul fatto che la gestione delle inondazioni dovrebbe prima di tutto essere perseguito attra-verso il rafforzamento naturale di ritenzione delle acque, tali sforzi consentono miglio-ramenti limitati per pianure alluvionali urbanizzate. La loro esecuzione si scontra spes-so con gli altri di utilizzazione del territorio preoccupazioni e necessita di pianificazione a lungo termine. Comunità sono quindi sempre più chiedono opere di protezione da realizzare lungo le aree a rischio. Tecniche di controllo delle inondazioni del fiume sono state notevolmente migliorate negli ultimi anni, ma queste misure sono di solito ampia e strutturalmente invasivo. essi possono compromettere la progettazione urbana e di qualità del paesaggio, monumenti e siti storici, e il fascino turistico, e quindi incide sulla qualità della vita e il valore complessivo di un luogo. Questo aspetto non è stato sufficientemente preso in considerazione fino ad ora, ed è raramente considerato in modo adeguato e con sufficiente tempestività nella pianificazione di tali progetti.Questo convegno internazionale affronterà i parametri di base e le esperienze di diversi contesti geografici, politici, economici e culturali; approcci promettenti e le strategie per la conservazione del paesaggio urbano e culturale, lungo fiumi e torrenti e per la co-struzione ecologiche, saranno discussi anche i sistemi di protezione.

Ad AullaCittà splendida per le tue fontidi acque dolci e alla quale s’attornia la Lunigiana, tu florida culla di cultura che tua gente effonde nell’armonia di insiemi d’amore. Rinata è San Caprasio nell’abside,secoli solca con passo superbo, meta di pellegrini alle reliquieche qui riposano, ardore sacroche si diffuse da terre lontane… dal Cantico della Lunigiana (Poema di Luce) di oreste Burroni Recentemente scomparso, oreste Burroni, nato a Pietralba nel Comune di Arcola, ma lunigianese per scelta, merita di essere annoverato fra le voci piùpoeticamente autentiche del nostro comprensorio.

Marina Pratici

La paura, l’angoscia, lo smarrimento seguiti alle devastazio-ni del 25 ottobre scorso sono ancora ben vivi nella memo-ria di ogni aullese. Ma non potremo mai dimenticare la so-

lidarietà attiva e gioiosa di migliaia di militari, di volontari, di ragazzi e ragazze che sono stati accanto a noi, giorno dopo giorno nel fango, a pulire, scavare, recuperare oggetti e memo-rie familiari. Così come non potremo dimenticare la prova di ef-ficienza ed il grande lavoro dello staff regionale di coordinamen-to della Protezione Civile. Soprattutto, però, Aulla ha scoperto, nelle cantine sommerse dal fango, la forza del protagonismo solidale dei cittadini, la capacità di reagire insieme ed insieme riaprire al futuro. Già in passato le amministrazioni comunali hanno conferito cittadinanze a grandi potenti, credo che la rico-struzione debba essere vissuta come occasione per restituire qualità urbana alla città e competitività al commercio ed all’eco-nomia aullesi. occorre un grande progetto partecipato che valo-rizzi le energie artistiche, culturali, professionali ed umane che pulsano nella società aullese. La sfida di ricostruire insieme agli edifici distrutti dall’alluvione anche una città ed un tessuto di relazioni civili appassiona il commissario enrico Rossi, quanto appassiona ogni membro del Comitato ed ogni cittadino. Ci pia-cerebbe che il prossimo 25 ottobre non si aggiungesse un altro potente a quelli del passato che sono stati chiamati per ricevere la cittadinanza onoraria di Aulla, ma che ci fosse una grande festa della solidarietà, con la partecipazione di tutti i volontari che ci hanno aiutato. Vorremmo che il presidente Rossi fosse con noi quel giorno cittadino tra i cittadini aullesi, per conclude-re, con la gestione commissariale, la fase dell’emergenza e dar inizio ad una fase nuova di collaborazione partecipata.

Giovanni Zammori

Il commissario Enrico Rossi cittadino tra gli aullesi

La Protezione dalle inondazioni e la conservazione del patrimonio fiumi e torrentiLuogo della manifestazione: Dresda, Germania

Data: Venerdì, 22 Marzo 2013 - Sabato 23 Marzo 2013

Page 8: La Rinascita - Il Ficcanaso / Settembre 2012

La Rinascita “Il Ficcanaso”Iscr. Reg. Tribunale di Massa al N°2

del 21 Giugno 2012 Anno 1 Numero 3 - Settembre 2012

Periodico: MensileTiratura: 3.000 copie

Chiusura in redazione il 31.08.2012

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tute, così potremmo lasciare la lettera integrale e ci sarà spazio per tutti. Per essere pubblicate le lettere dovranno essere firmate, ma il mittente potrà decidere di non far comparire il suo nome, useremo la dicitura “lettera firmata”. è importante che questo venga specificato. Se invece preferite usare il computer, potete inviarci un’e-mail al nostro indirizzo di posta elettronica.

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