LA RICERCA SCIENTIFICA E LE TECNOLOGIE DEL FUTURO
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LA LA RICERCA SCIENTIFICA E LE TECNOLOGIE DEL FUTURODEL FUTURO
Quali rapporti ci sono fra scienza e tecnologia?
Le applicazioni tecnologiche delle conoscenze
scientifiche quali conseguenze potrebbero avere
per l’umanità?
Si devono proibire certi sviluppi, porre dei limiti
alle conoscenze umane?
Vincenzo F. & Federico G.
LA CLONAZIONE
Mediante la clonazione si può dare vita
a organismi del tutto simili a quelli reali.
Il 14 Febbraio 1997 i giornali di tutto il mondo
hanno riportato sulle prime pagine una
notizia sconvolgente: per la prima volta una
pecora era stata clonata da Ian Wilmut,
dell’Istituto di Biotecnologia di Edimburgo.
Il clone fu chiamato Dolly.
La creazione di un clone è un processo molto complicato.
Il primo processo della clonazione è l’estrazione dell’ovulo di una femmina della
specie, dal quale viene tolto il nucleo.
In seguito viene prelevata la cellula dell’animale che si vuole clonare e viene estratto il nucleo
che andrà inserito nell’ovulo della femmina.
L’ovulo si divide e viene sviluppato in laboratorio per qualche giorno.
Poi l’ovulo viene impiantato nella femmina che partorirà normalmente un nuovo organismo clone
identico all’animale che si voleva clonare.
VANTAGGI E SVANTAGGI DELLA CLONAZIONE
VANTAGGI:• non avere più il rischio dell’estinzione;
• avere gli organi del clone uguali ai tuoi per un eventuale trapianto;
• si potranno clonare le mucche più ricche di latte, le pecore con la miglior lana, i polli più saporiti e cosi via; per aumentare la qualità dei prodotti gastronomici;
SVANTAGGI• l’essere originale non sarebbe più unico
• il clone vive di meno perché le sue cellule sono vecchie come quelle dell’essere originale;
Nonostante questa tecnologia, l’Unione Europea ha impedito la clonazione di esseri umani.
I CIBI TRANSGENICI
Sorprendenti sono i risultati ottenuti da la bioingegneria dalla creazione di animali e vegetali
transgenici, ossia modificati geneticamente con l’inserimento di geni appartenenti ad altre
specie.
Così sarò possibile per esempio ottenere salmoni che crescono più velocemente di quelli
normali oppure mucche che producono più latte.
Si parla anche dell’inserimento di organi di maiali modificati da inserire in caso di bisogno nel
corpo dell’uomo, viso che gli organi di questo animale sono simili ai nostri.
Ma si riescono a modificare anche i vegetali infatti e stato creato il carciotopo uno speciale
carciofo del quale è stato inserito un gene di un topo che permette al vegetale di resistere a virus
e a batteri. Al contrario e stato inserito nel topo il gene della clorofilla che ha creato esemplari
rivestiti da un pelo verde.
Saranno molte le nuove invenzioni:
- fragole grandi quanto un pugno
- pomodori a lunga conservazione
- banane che vaccinano contro l’epatite B
- cavoli capaci di sopravvivere alle gelate
- carote che contengono sostanze capaci di ritardare
l’invecchiamento delle cellule
- mucche che producono nel loro latte un antibiotico naturale
Però di fronte a tutti questi “miracoli” ci sono alcune
controindicazioni alcune già prevedibili come: la
scomparsa della biodiversità del pianeta, il
possibile svilupparsi di allergie e forse di malattia
letali come è accaduto con l’HIV (virus che provoca
l’AIDS) trasmesso all’uomo dalle scimmie.
Gli scienziati credono che il rischio sia molto basso
ma non è da sottovalutare
MOTORE A IDROGENO
Il motore a idrogeno è stato la più attuale rivoluzione nel campo dei trasporti, automobilistici in particolare, e nel campo ecologico, grazie alla sua potenzialità di essere molto meno inquinante del motore a benzina.
Le ricerche su questo nuovo tipo di motore a energia “pulita” sono state svolte negli ultimi anni da molte case automobilistiche, in particolare tedesche, che hanno elaborato vari tipi di motore a combustibile idrogeno, ma senza purtroppo trovarne uno che possa essere prodotto e commercializzato a bassi costi.
Riguardo l’idrogeno, possiamo ritenerlo un ottimo combustibile, da utilizzare, per produrre energia, per mezzo di combustione o mediante “ricongiungimento” chimico con l’ossigeno.
Nel primo caso, l’idrogeno viene bruciato da solo, oppure aggiunto ad altri combustibili. Questa combustione non presenta problemi particolari e produce acqua, idrogeno non bruciato e tracce di ammoniaca.
Il ricongiungimento chimico tra idrogeno e ossigeno è alla base della tecnologia delle celle a combustibile, la più utilizzata nella creazione di motori a idrogeno e la migliore dal punto di vista ecologico ed economico.La cella a combustibile è un generatore elettrochimico in cui vengono mischiati un combustibile, nel nostro caso l’idrogeno, e un ossidante, l’ossigeno in questo caso, e da cui
si ricavano corrente elettrica, acqua e calore.Un altro tipo di motore a idrogeno è il motore a combustione interna a idrogeno liquido, più
inquinante e utilizzato per la propulsione delle navette spaziali. In questo caso la liquefazione dell’idrogeno, a temperature bassissime, provoca un’eccessiva emissione di gas serra.
Motore a idrogeno istallato su una BMW
UN AUTO A IDROGENOBMW presenta la Hydrogen 7, la prima berlina di lusso alimentabile ad idrogeno
2006.La Hydrogen 7, basata sulla Serie 7, è in grado di funzionare indifferentemente a
benzina o ad idrogeno e sarà commercializzata a partire dal 2007 negli Stati Uniti e in altri paesi. Ovviamente, quando la H7 va ad idrogeno le emissioni consistono praticamente in solo vapore acqueo.
La velocità massima è limitata elettronicamente a 230km/h, 100 km/h con partenza da fermo si raggiungono in 9,5 secondi.
La scelta tra l’alimentazione a benzina e quella ad idrogeno avviene premendo un bottone. I due serbatoi combinati offrono una autonomia di quasi 700 chilometri: quasi 500 km grazie ai 74 litri del serbatoio di benzina, circa 200 km grazie agli 8 kg di capienza del serbatoio di idrogeno (che è immagazzinato allo stato liquido).
Motore a idrogeno
BMW Hydrogen serie 7
Queste nuove tecnologie presentano sia vantaggi che svantaggi. Lo
svantaggio più preoccupante è quello che le macchine controllino gli esseri
umani. Leggete il breve racconto “ La risposta” di F. Brown
Noi ve lo abbiamo sintetizzato così:
Con gesti lenti è solenni l’assistente collegò tutti i computer di 96 miliardi di
pianeti, formando così un super computer con il sapere di tutto l’universo.
Dwar Reyn accesa la macchina, e disse: “ Le farò una domanda cui nessuna
macchina cibernetica ha potuto, da sola, rispondere”. Si giro e domandò:
“C’è Dio?”. La macchina rispose senza esitazione “Sì: adesso, Dio c’è”.
L’assistente si slanciò verso la leva per spegnere la machina ma fu incenerito
da un fulmine a ciel sereno e fuse la leva, bloccandola per sempre al suo
posto.
Leggendo questo brano si capisce come la tecnologia e le macchine se usate
in malo modo possono condizionare l’uomo, controllandolo.
Sarà l’uomo a dominare le macchine che ha creato o saranno le macchine
create a dominare il loro creatore?