LA RELIGIOSITA’ DELL’ADOLESCENTE

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LA RELIGIOSITA’ DELL’ADOLESCENTE Corso Educatori a Vimercate 2012 - dott. Tonino Romeo

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LA RELIGIOSITA’ DELL’ADOLESCENTE. CEI, Documento Base per il Rinnovamento della Catechesi. - PowerPoint PPT Presentation

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CEI, Documento Base per il

Rinnovamento della Catechesi

“Durante l’adolescenza e la giovinezza, va delineandosi in maniera sempre più determinante la personalità dell’uomo e del credente. L’adolescente

avverte assai nitidamente l’esigenza di giustificazione e di sistemazione della proprie

conoscenze. Egli passa da uno stato di dipendenza dall’adulto, e in particolare dalla famiglia, a uno

stato autonomo, avviando così il suo confronto con la società e cercando in essa il suo posto. Si sviluppa in

lui la vita affettiva e sessuale. Egli soffre l’insicurezza e l’inquietudine che

accompagnano la sua età. In definitiva, adolescente cerca il senso della propria

esistenza. Ha bisogno di certezza, anche se è portato a rimettere tutto in discussione; ama

dimostrare la sua capacità critica; scopre e realizza se stesso nell’azione e nella vita di relazione. Si

accosta a chi sa mettersi, senza pregiudizio e con vera amicizia, al suo livello.” (n. 137 DB).

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(Eurispes: 10° Rapporto sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza- 2009)

CLASSI DI ETA’

7-9 10-11 12-15 16-19

SEI CREDENTE? Si 76,0 83,8 72,0 60,9

No 4,1 5,3 10,1 19,9

Non so N.R. 19,3 10,9 17,9 19,9

CON QUALE FREQUENZA VAI IN CHIESA ?

Tutte le settimane 27,8 36,9 17,7 12,2

Qualche volta 47,2 42,2 53,7 47,0

Mai 27,8 36,9 28,2 40,7

Non so N.R. 6,1 3,9 0,4 0,1

MOTIVAZIONI DELLA PRATICA“Vado in Chiesa ….."

Perché mi piace e mi fa stare bene 30,7 28,0 23,5 22,9

Per pregare e osservare il mio Credo 39,5 41,3 33,0 33,1

Per prendere parte al rito religioso 4,9 5,9 10,2 13,1

Per far contenti i miei genitori 3,6 4,0 13,6 12,1

Perché ci vanno i miei amici 2,3 1,9 1,5 1,4

Perché si usa così 4,4 5,5 8,2 8,6

Non so N.R. 14,6 13,4 10,0 8,8

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La ricerca perviene ad una conclusione inedita: al calo della pratica religiosa e dell’appartenenza ecclesiale, subentra un aumento della religiosità soggettiva, intesa come ricerca di ragioni per cui credere e sperare, lontana dell’inculturazione infantile e aperta agli sviluppi dell’età adulta. E’ in campo una interiorizzazione e personalizzazione del problema religioso e della fede. L’adolescente sente l’emergere di nuovi quesiti: la ricerca di senso ed il bisogno di sicurezza a livello esistenziale. Nell’identità incompiuta dell’adolescente, resta incompiuta anche la dimensione religiosa: egli rimane aperto a tutti gli esiti cui egli si espone. L’indicatore più evidente di questa fede in evoluzione è il dubbio: il nodo più sintomatico di una crisi di crescita.

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Gli adolescenti intravedono anche la possibilità della soluzione del dubbio: la stragrande maggioranza degli adolescenti si pensa in un orizzonte di persone che nella propria identità inserirà la componente religiosa. La ricerca quindi sembra riconoscere tra gli adolescenti la presenza in modo non secondario del problema religioso. L’adolescente sembra proprio un cantiere aperto per lavori in corso, combattuto tra crisi, dubbio, percorsi di ricerca, disaffezioni rituali e facili sicurezze di tipo emotivo e magico. Per questa ragione, gli adolescenti d’oggi hanno bisogno più che mai di chi li accompagni per riorganizzarsi attorno al senso dell’esistenza e al fondamento della fiducia vitale.

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La disponibilità religiosa e l’atteggiamento religioso

Studi di psicologia religiosa e ricerche sociologiche hanno evidenziato che nel bambino esiste una forte disponibilità religiosa. Occorre subito dire che questa disponibilità non appartiene alla dimensione delle idee ma alla dimensione emozionale, cioè il bambino si apre al religioso mediante l’assimilazione dei valori che l’ambiente familiare e quello sociale gli propongono.

La disponibilità religiosa del bambino , attraverso la proposta di valori autentici, deve fare un salto, deve passare dalla pura e semplice “disponibilità” a una “esperienza” religiosa che si deve poi tradurre in “atteggiamento” religioso. L’atteggiamento è una strutturazione della personalità umana che orienta il comportamento, nel nostro campo si tratta allora di far in modo che il bambino assuma un modo di essere e di agire in cui tutti i fattori che incidono sulla sua personalità (affettivi, sociali, conoscitivi, ecc.) raggiungano una integrazione armonica per permettergli una relazione con Dio, secondo il modo proprio della sua età.

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I fattori che incidono sulla religiosità del bambino

ImmaginiAntropomorfismo

Con questa parola si vuole indicare quando il bambino si rappresenta Dio secondo i tratti e l’agire degli uomini. Questa tendenza di rappresentare Dio con tratti umani va diminuendo con il sorgere della logica concreta, quindi a 6-8 anni il bambino anche se descrive Dio in modo antropomorfico inizia anche ad avere una certa conoscenza del fatto che Dio è un altro rispetto all’uomo.

Nella misura che il bambino non identifica e non descrive più Dio come un uomo, gli attribuisce dei caratteri sovrumani, infatti il bambino verso i 7 anni è portato a considerare Dio come un “mago” o un “gigante”. Il bambino in questa età è anche capace di attribuire a Dio onniscienza e onnipresenza anche se non riesce a capire questi attributi (verranno compresi solo dopo i 9 anni).

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I fattori che incidono sulla religiosità del bambino

Immagini Artificialismo

Altra caratteristica della religiosità del bambino di questa età è l’artificialismo, ossia il bambino percepisce ogni cosa esistente come “fatta” da qualcuno, costruita nella sua materialità.

Per quanto riguarda l’annuncio biblico della creazione, l’artificialismo favorisce nel bambino la comprensione che si tratta di un “qualcosa” fatto materialmente da Dio, però non riesce ad avere un concetto astratto di creazione.

Solo verso i 9 – 11 anni il bambino riesce a comprendere la trascendenza dell’atto creatore, è infatti in questa età che ha una conoscenza più spiritualizzata di Dio.

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Animismo

Con questo termine si intende spiegare l’atteggiamento del bambino che attribuisce intenzioni all’universo inanimato. Più

concretamente il bambino è convinto che ci sia una giustizia sempre presente nel mondo che punisce i suoi comportamenti.

In ambito religioso il bambino è così portato a porre in relazione un determinato avvenimento (calamità naturali, disgrazie, ecc.)

con l’intenzione punitiva di Dio che castigherebbe così qualche colpa commessa. Questa tendenza, molto comune

nell’età scolare, sparisce verso i 12 anni.

I fattori che incidono sulla religiosità del bambino

Immagini

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Magismo

A livello religioso, la connotazione magica si manifesta come impossessarsi della potenza di Dio, un rendersi propizia la sua volontà per costringerlo, o almeno influenzarlo, a esaudire i propri desideri. Il bambino si fa l’idea che compiendo certi riti e dicendo certe preghiere, Dio è obbligato ad esaudirlo mettendo la sua potenza a servizio della creatura debole e bisognosa. Questo atteggiamento piano piano diminuisce fino ai 14 anni per la progressiva spiritualizzazione del concetto di Dio.

Occorre anche rilevare che la mentalità magica (presente in molti adulti che non l’hanno mai superata) incide molto sulla vita sacramentale del bambino. L’inclinazione all’elemento magico, infatti, spinge il bambino di circa 8 anni a ricercare il progresso spirituale con mezzi puramente materiali (oggetti, riti, comportamenti).

I fattori che incidono sulla religiosità del bambino

Immagini

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La revisione critica della religiosità nell’adolescenza

Sono in atto profonde trasformazioni: lo sviluppo conoscitivo; il dilatarsi del campo emotivo-affettivo e l’insorgere di nuovi problemi affettivo-sessuali; l’emancipazione dalla famiglia; il pluralismo ideologico e culturale; il razionalismo ed il materialismo.

influiscono i fattori socio-ambientali: nuove forme di religiosità; emarginazione del fatto religioso;

il singolo rielabora il problema religioso a partire da alcuni termini di riferimento: i suoi problemi e bisogni...; i valori precedentemente assorbiti; il progetto di sé che sta via via elaborando.

ADOLESCENZA RUBICK

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Gli effetti di questa revisione critica: la soggettivizzazione della religiosità, come

costruzione di una propria religione (fonda criticamente la propria religiosità, ma accentua polemicamente il distacco dalla religione istituzionale);

la relativizzazione del fatto religioso, cioè la religione appare come qualcosa di inadeguato.

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Il dubbio religioso adolescenziale.

L’adolescenza manifesta un aumento considerevole di dubbi, di scetticismo e di negazione. Il vertice della crisi avviene per i m. 13-16, per le f. 12-15. L’intensità della durata dei dubbi è in rapporto all’ansietà di base, alla colpevolezza psichica, al bisogno di una religione sentimentale. Questa situazione di dubbio si manifesta in modo diverso: da dubbi su singoli problemi ad una incertezza diffusa e generale circa il fine della vita e la fede...

fonti del dubbio tipologia del dubbio religioso significato del dubbio

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Fonti del dubbio:

1. La scoperta delle leggi della natura (Dio Provvidente?);

2. Scoperta del male (Dio Buono?);

3. La ricerca di una propria autonomia (religione come dipendenza?);

4. Intensità dei turbamenti erotici (legge morale?);

5. Crisi generale di fiducia, nei confronti di se stesso e degli adulti.

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Tipologia del dubbio religioso:

intellettuale (riguarda la comprensione); conflittuale (sensi di colpa); disillusione (la religione non dà quello che si

aspettava); razionalizzazione; dubbio scientifico.

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Significato del dubbio:

Si può dare un dubbio positivo, tipico della persona che cerca la verità, oppure un dubbio negativo, che appartiene alla persona in crisi e che prelude alla soluzione negativa.

Purtroppo in Italia il dubbio religioso, negativo, è l’anticipo dell’indifferenza e dell’irreligione, per la maggioranza degli adolescenti.

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Indicazioni pedagogiche.

E’ necessario offrire informazioni proporzionate allo sviluppo intellettuale

aiutare a superare il moralismo narcisista e la colpevolizzazione pseudoreligiosa che lo accompagna.

offrire una esemplarità del gruppo familiare. ricuperare le motivazioni sufficienti in rapporto alla pratica

religiosa ed all’appartenenza. offrire una efficienza e gratificazione anche religiosa del gruppo

dei coetanei. operare per un recupero di una immagine anche positiva

dell’istituzione. superare gli aspetti negativi della secolarizzazione. offrire una riproposta costante dei valori.

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Il senso di appartenenza religiosa.

Verso i 16-17 anni il ragazzo sperimenta un forte senso di appartenenza al gruppo cui partecipa. Ci sono i buoni e i cattivi, cioè quelli del proprio gruppo e gli altri. Ma dal momento che egli è inserito in più gruppi, si innescano dei conflitti di appartenenza.

Se il suo partecipare al gruppo ecclesiale mette in crisi il gruppo del motorino, nasce il conflitto. Di fatto, le agenzie associative offrono spesso valori tra loro discordanti: ciò amplifica il conflitto dell’adolescente. Ciò che fa da discrimine è la lealtà ad un gruppo: l’adolescente sceglie per lealtà ad un gruppo e taglia quegli altri. Altro criterio di scelta è la gratificazione immediata. Gli esiti possono essere lo sfaldarsi dell’esperienza religiosa oppure la rifondazione laboriosa di essa.

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…VERSO UNA SINTESI…

Religiosità bambino:- Antropomorfica- Artificiale- Animista- Magica

Religiosità dell’adolescente- Motivata- Personale- Spirituale- critica

ATTO DI FEDE

(PERDERE)

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CHE FARE?

TENERE VIVA LA DOMANDA

1 SENSO

2 MISTERO

3 DIO

PENSARE

Fare/agire Spiritualità Emozioni e affetti

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CHE FARE?

NON PRESENTIAMO UN DIO SBAGLIATO

GESU’ CRISTO

DIO NON E’:1. Controllore2. Macchinetta del caffè3. Candela da accendere4. Esattore delle tasse5. Farmacia a servizio6. Assicurazione7. Tappabuchi8. Stampella per camminare9. …

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“La meta è il cammino”

RELAZIONE

CAMMINO

SENSO

ATTENZIONE a non confondere la relazione con l’esperienza

Il cammino con la meta

Il senso con la conoscenza

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Dalla religiosità degli adolescenti……alle proposte concrete Icona di riferimento è: GV 1,38-39

CHE CERCATE? Suscitare e riconoscere un desiderio (I discepoli rispondono con un’altra domanda: “Maestro

dove abiti?)

VENITE E VEDRETE: Il coraggio della proposta (I discepoli si mettono in cammino: prima venire poi vedere,

non vedere per poi venire).

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