La rappresentazione delle USM nel - Maura Medri · USM, qualora ricevano rapporti di copertura o...

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La rappresentazione delle USM nel matrix di Harris www.archeologiametodologie.com

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La rappresentazione delle USM nel matrix di Harris

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Problemi irrisolti nel matrix di Harris

Indicazioni di durata temporale Relazioni funzionaliRapporti ridondanti (legge di successione)Impossibilità di applicare le stesse leggi della

stratificazione non consolidata (orizzontalitàe continuità originaria)

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Difficoltà di cambiare le regole

La soluzione di Harris è semplice proprio per i suoi fondamenti teorici

proliferare di proposte

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Domande

Il matrix di Harris è uno strumento operativo o uno strumento concettuale?

E, comunque, è uno strumento utile o dannoso?

Ci offre un alibi di ferro per non pensare (record now, think later)?www.archeologiametodologie.com

Premessa

• Stratigrafia orizzontale (horizontally-laidstratification)

Rispetta la legge di originaria orizzontalitàDepositi non consolidati• Stratigrafia verticale (standing structures,

buildings standing unburied )Non rispetta la legge di originaria orizzontalitàDepositi consolidatiwww.archeologiametodologie.com

Premessa

Due contesti principali di studio

• Edifici nello scavo• Edifici già scavati o che non possono essere

scavati del tutto o in parte (“that cannot beexcavated except on paper”)

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Harris 2003

• Buildings = great problem• 1. Le trincee di fondazione distruggono la

stratificazione precedente.• 2. I muri degli edifici separano l’assetto

orizzontale della stratificazione.• 3. I muri rappresentano una dimensione verticale

della stratificazione che confonde (o contraddice) il concetto di sovrapposizione per cui ciò che èsotto è sempre più antico.www.archeologiametodologie.com

Harris 2003

• Il matrix fornisce un modello quadri-dimensionale della stratificazione in cui le tre dimensioni fisiche sono collegabili alla quarta, il tempo.

• Il matrix traduce l’evidenza fisica della stratificazione in tempo relativo.

[Per questo motivo il matrix di una superficie muraria risulta meno efficace: manca una dimensione.]www.archeologiametodologie.com

Harris 2003

• Uno dei principali elementi del matrix èl’interfaccia esistente tra le unitàstratigrafiche.

• Le interfacce, o superfici, come il tempo, non esistono in forma materiale e possono essere “viste” solo se registrate nel diagramma e disegnate in pianta o in prospetto.www.archeologiametodologie.com

Harris 2003

• Interfacce, o superfici, che non hanno un deposito corrispondente (superfici in sé o US-)

• Interfacce, o superfici, che sono pertinenti a un deposito (US+)

•• [Interfacce, o superfici, che fanno parte del [Interfacce, o superfici, che fanno parte del deposito (forma delle USM)]deposito (forma delle USM)]www.archeologiametodologie.com

Le aperture nel costruito, in fase e non in fase

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Harris 2003

• Depositi [costruzione]disuso

• Interfacce [utilizzo del costruito]uso

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Osservazioni

• Nell’ambito del costruito l’interfaccia non ha sempre la stessa valenza temporale che ha nella stratificazione orizzontale: non tutta la superficie del costruito indica il tempo trascorso tra la formazione dei depositi perché possono rimanere in uso più superfici verticali coeve.

• La valenza temporale è caratteristica di quelle porzioni di superficie dove si riscontrano rapporti di sovrapposizione o appoggio (su piani orizzontali o verticali) e delle superfici in sé.www.archeologiametodologie.com

Harris 2003

• Le unità di volume e le loro superfici vengono indicate con un solo numero. “Questa pratica è contraria ai principi stratigrafici perché combina le unitàstratigrafiche di uso con quelle di disuso.”www.archeologiametodologie.com

Harris 2003

• La proposta di HarrisL’interfaccia considerata come superficie di

un volume deve essere separata da questo nei metodi di documentazione.

In particolare con la numerazione: le singole porzioni di superficie saranno “subsets”dell’originaria unità di superficie.www.archeologiametodologie.com

Discussioni

• La numerazione delle superfici di strutture murarie era stata già proposta (Smith 2000), ma come “the edges of mass”, cioè superfici intenzionali del costruito come porte, finestre ecc.

• Queste superfici vengono considerate dalla Smithsuccessive alla struttura muraria in cui si trovano.

• Il rapporto “si lega a”, infatti, non è tra quelli codificati dallo Harris. www.archeologiametodologie.com

Esempio 1: edifici nello scavo

• Un muro, un pavimento e due strati (visione bidimensionale)

• USM 70.1.1 è l’ultima porzione in uso del pavimento www.archeologiametodologie.com

Esempio 1

• USM 70.1.2 è la seconda porzione di pavimento in disuso

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Esempio 1

• USM 70.1.3 è la prima porzione di pavimento in disuso

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Esempio 1

• Il matrix come lo si èfatto sino a ora, seguendo la legge di successione stratigrafica.

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Esempio 1• Il matrix con la nuova

proposta di Harris.

• La regola aggiunta è che le porzioni di superfici (subsets) sono sempre in rapporto di sovrapposizione con l’unità di deposito originaria, rappresentata dal numero intero.www.archeologiametodologie.com

Osservazioni

• La numerazione delle superfici e/o porzioni di superfici serve a indicare la durata nel tempo delle USM, qualora ricevano rapporti di copertura o appoggio.

• Le differenti porzioni di superfici numerate sono sempre in rapporto di sovrapposizione virtuale tra loro, poiché la prima esposta sarà sempre la piùtarda.

• Ciò vale per tutte le interfacce, anche per le superfici in sé (US-).www.archeologiametodologie.com

Esempio 1

• Il circoletto rosso rappresenta un qualsiasi elemento esistente sulla superficie USM 70.1.1

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Esempio 1

• Nel matrix si può indicare se l’elemento ha rapporti fisici con la superficie originaria del pavimento.

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Esempio 1

• Oppure si può indicare se l’elemento ha rapporti fisici con la superficie USM 70.1.1

• In nessun caso potràavere rapporti fisici con le superfici USM 70.1.2 e 70.1.3www.archeologiametodologie.com

Esempio 2

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Esempio 2: edifici nello scavo

• Un muro, un pavimento e due strati (visione tridimensionale)

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Esempio 2

• Il matrix con la nuova proposta di Harris.

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Osservazioni

• La documentazione in pianta, soprattutto nell’ambito dello scavo, non comporta problemi poiché fa parte della procedura giàconsolidata.

• La documentazione delle porzioni di superficie in elevato richiede, invece, un incremento di lavoro.www.archeologiametodologie.com

Esempio 3

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Esempio 3: edifici già scavati o che non possono essere scavati

• Edificio con quattro fasi costruttive (visione bidimensionale, prospetto)

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Esempio 3

• Il matrix con la nuova proposta di Harris.

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Osservazioni• Nel caso della lettura stratigrafica bidimensionale del

prospetto, il nuovo sistema proposto da Harris ha un’efficacia limitata alla immediata riconoscibilità delle tre porzioni di superficie originaria, le quali nella prassi corrente sarebbero state numerate con tre numeri distinti perché non contigue.

• Potrebbe, invece, essere molto utile per indicare episodi di degrado o tracce di uso esistenti sulle superfici.

• Le superfici parziali (subsets) non possono essere messe in rapporto virtuale di sovrapposizione tra loro poiché non hanno contatti fisici e comunque appartengono a una superficie rimasta in uso contemporaneamente, attraverso il tempo.www.archeologiametodologie.com

Esempio 4

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Esempio 4: edifici già scavati o che non possono essere scavati

• Un muro preesistente e tre muri in appoggio (visione tridimensionale)

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Esempio 4

• Se i tre muri in appoggio sono contemporanei tra loro, si formano due superfici parziali e due ambienti.

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Esempio 4

• Se i tre muri in appoggio NON sono contemporanei tra loro, si forma una prima superficie parziale e un unico ambiente.

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Esempio 4

• In seguito, la prima superficie parziale verrà suddivisa in altre due superfici parziali e si formeranno due ambienti.

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Esempio 4

• Nel matrix si evidenzia la successione temporale delle superfici.

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Osservazioni

• Nel caso della lettura stratigrafica tridimensionale del costruito, il nuovo sistema proposto da Harrisserve a evidenziare la formazione degli spazi.

• Le superfici parziali (subsets) possono essere messe in rapporto virtuale di sovrapposizione tra loro poiché hanno contatti fisici e comunque appartengono a una superficie riusata più volte, attraverso il tempo.www.archeologiametodologie.com

Osservazioni• Harris non affronta l’aspetto della documentazione delle

superfici parziali (subsets).• Schede: una soluzione possibile sono campi correlati alla

scheda di unità di deposito originaria, in cui sia possibile registrare i rapporti fisici delle superfici parziali.

• Piante, sezioni, prospetti ecc.: le superfici parziali andranno documentate singolarmente e/o individuate con i loro limiti.

• Immagini: la prassi di lavoro corrente già comporta l’utilizzo dell’immagine, singola o complessiva.www.archeologiametodologie.com

Harris 2003

• Legge di sovrapposizioneVale sempre quando i depositi sono posti

direttamente gli uni sopra gli altri.Non vale nel caso di depositi o interfacce di natura

intrusiva [eventi post-deposizionali] che possono essere rinvenuti in posizione sottostante a livelli di formazione più antica.

Il caso di “inversione dei depositi” si riscontra anche sulle strutture in elevato, poiché si tratta di depositi consolidati.www.archeologiametodologie.com

Harris 2003 cit. Harvey 1997

• Una nuova legge• Law of original consolidation

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Harvey 1997

• Law of original consolidation“Gli elementi architettonici sono costruiti con una

forma precisa che non tiene conto dei bacini di deposito preesistenti.”

“Non sono i contorni degli strati circostanti a dare forma alla struttura architettonica, come nel caso della stratificazione dei suoli, ma l’intenzione di colui o coloro che furono responsabili della costruzione.”www.archeologiametodologie.com