LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui...

12
LA RAGNATELA 20/10/2018 N° 1 IIS Cossatese e Vallestrona La Ragnatela

Transcript of LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui...

Page 1: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

LA RAGNATELA 20/10/2018 N° 1 IIS Cossatese e Vallestrona

La Ragnatela

Page 2: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

Avrò bevuto troppo?... ai postumi l'ardua sentenza. Numero 1– ottobre 2018 2

La Ragnatela

Della sua passione per l’a-

stronomia ne eravamo tutti

già a conoscenza. Era suffi-

ciente cercarlo su Facebook,

oppure averlo in classe per

una sola ora per accorgerse-

ne. Ma chi avrebbe mai pen-

sato che Agostino Giampie-

tro, “il Guardastelle”, potes-

se trasferire questo suo gran-

de interesse nelle pagine di

un libro? Così è stato. Lo

scorso luglio la casa editrice

Impremix, di Torino, ha pub-

blicato il suo primo libro,

intitolato “Un due tre…

stella!”.

Scopo principale: incuriosire

il lettore e avvicinarlo al cielo

stellato, definito dall’autore

come “uno specchio nel quale l'uomo, sin dagli albori

della preistoria, ha potuto riflettersi e riflettere su tante

domande che lo riguardano”

Lo abbiamo intervistato per sapere qualche cosa di più di

questa sua creazione.

Ci presenta brevemente il suo libro?

Un due tre...stella! è quello che definisco un "saggio tra-

vestito da racconto". È un libro che ha visto la luce grazie

alla mia innata passione per l'Astronomia. Una materia

che, oltre a quella scientifica, ha una dimensione antro-

pologica, una artistica e una spirituale, che la rendono

varia e affascinante, in grado di stimolare filosofi, poeti e

scienziati di tutte le epoche. L'uomo, senza l'Astronomia,

probabilmente non sarebbe mai diventato "sapiens".

Si tratta solo di un libro destinato a bambini o ritiene

che possa essere apprezzato da tutti?

Il libro è stato calibrato per un pubblico di giovani, seb-

bene si presti, secondo me, a diversi livelli di lettura. C'è

un primo livello, narrativo, godibile, semplice e uno più

profondo, che porta a riflessioni più mature. È un libro

che pertanto può essere letto

da tutti. Mi piace anche sotto-

lineare che le illustrazioni sia-

no state completamente rea-

lizzate da una ragazzina di 12

anni, Allegra Granero, che è

riuscita a convertire le mie

idee in disegni davvero niente

male!

Da cosa è nata l’idea di scri-

vere un libro?

L'idea di scrivere un libro mi è

sempre balenata per la testa.

Da anni raccolgo informazioni,

riflessioni, appunti che riguar-

dano la divulgazione e la di-

dattica dell'Astronomia, di cui

ancora mi occupo compatibil-

mente con il lavoro a scuola.

Mi piaceva l'idea di scrivere qualcosa di mio che finisse

nelle mani di tutti, con lo scopo di condividere il mio en-

tusiasmo e la mia passione per le stelle, che ho sempre

definito "contagiosi".

A chi si è ispirato per il personaggio di Anna, la prota-

gonista del racconto?

Anna è una bambina realmente esistente. Aveva due

anni quando l'ho conosciuta e mi ha stupito quando l'ho

vista indicare col dito la Luna. Ho pensato pertanto di

"farla diventare" una giovane ragazzina di 13 anni e ren-

derla la protagonista insieme al suo mentore, lo zio Lo-

renzo, del racconto.

Nel futuro, pensa di cimentarsi ancora nella scrittura?

Penso di sì. Ho già diverse idee in cantiere ma...ssshhh...

per ora mi godo le avventure di Anna! C'è tempo per

fare tutto. Il ghiaccio è stato rotto!

Fantasia

Page 3: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui

oziare meglio. Kalmasutra. Numero 1– ottobre 2018 3

La Ragnatela

L'Italia potrebbe diventare campione del mondo! Si è qualificata per i mondiali FIFA che si terranno in Francia nell'estate 2019 dove troveranno anche gli Stati Uniti, vinci-tori dell'ultima edizione in Canada nel 2015.

A rappresentare il nostro paese non sarà la squadra maschile, ma bensì la squadra femminile di calcio formata dalle migliori calciatrici italiane.

Il calcio femminile non ha mai goduto di molta considerazione: la Federazione Italiana Calcio Femminile e la disputa del primo campionato a due gironi avvenne solo cin-quant’anni fa e il primo mondiale femminile fu disputato in Cina trentun anni fa.

Dalla passata stagione la FIGC ha reso obbli-gatorio per le squadre di serie A avere la squadra femminile, questo ha dato visibilità e nuove opportunità alle nostre calciatrici. Pur rimanendo un campionato cadetto, le squa-dre femminili possono ora contare su tecnici con maggior preparazione, sulle stesse strutture utilizzate dalle squadre maschili e speriamo che a breve siano loro riconosciuti anche economicamente l'impegno e i risulta-ti.

Il campionato italiano 2017/18 si è concluso con la vittoria della Juventus, mentre a livello mondiale i nostri avversari maggiori sono le squadre scandinave, dove il calcio fem-minile è praticato a buon livello da più tempo. La partecipazione ai mondiali è un'occasione per avvicinare le ragazze a questo sport e per tutta l'Italia a tifare per la nostra nazionale.

P er sapere un po' di più com'è essere una calciatrice e cosa significa vivere

nel mondo del calcio femminile abbiamo intervistato Elisa Carravetta, una ragazza di 16 anni attaccante dell’Inter che ha rappre-sentato l’Italia giocando nella Nazionale under 17.

Partiamo dal fondo: com'è stato giocare nella nazionale?

È stato emozionante indossare la maglia azzurra ed è un onore perché alla fine rap-presenti il tuo paese.

Perché hai scelto il calcio e non altri sport?

Ho scelto questo sport perché nella mia famiglia ne sono tutti appassiona e so-prattutto vedendo mio fratello giocare ho voluto in iniziare anche io.

Quanta forza di volontà ci vuole per diven-tare una calciatrice?

Tanta, perché comunque è un impegno serio, comporta molti sa-crifici, ma con il carattere e la forza di volontà si riesce a far tutto.

Quali motivazioni hai trovato per fare uno sport così impegnativo?

E’ vero, si gioca anche sotto la pioggia, ma per me giocare sotto la pioggia è bellissimo: lo è anche sotto la neve o col sole. Diciamo che per me è sempre bello giocare a calcio. E’ il mio sogno, una passione che mi spinge ad allenarmi ogni giorno.

Oltre al tempo che dedichi all'allenamento quanto te ne rimane per fare le cose che fanno i tuoi coetanei: uscire la sera, andare al cine-ma, ecc.?

Durante la settimana è dura riuscire ad organizzarmi per una serata con gli amici, ma nel weekend cerco sempre di stare con loro ; inoltre durante la settimana non è facile conciliare calcio e scuola.

Cosa pensano i ragazzi di una ragazza calcia-trice?

Alcuni pensano sia una bellissima cosa, altri invece pensano che non siamo in grado; in realtà è lo stesso anche tra i maschi, c’è chi è più forte e arriva più in alto e chi è meno forte e quindi rimarrà sempre in squadre mediocri; tra l'altro ci sono ragazze più brave di molti ragazzi.

C'è ancora diffidenza nei confronti di una calciatrice?

In questi tempi sta sempre diminuendo, è molto diffusa tra quelli che considerano il calcio uno sport unicamente maschile e che non hanno mai visto una partita femminile; ma nonostante questo molte persone ci so-stengono.

Consiglieresti questo sport alle altre ragazze?

Sì, assolutamente, oltre ad essere un bello sport ti insegna dei valori, come ad esempio il rispetto, il sacrificio e l'impegno.

Il fatto di fare uno sport considerato maschile penalizza la tua fem-minilità?

No, si pensa che una ragazza che gioca a calcio sia per forza un maschiaccio, ma non è così; io sinceramente mi vesto da ragazza, mi trucco e mi curo tantissimo.

Quali caratteristiche del calcio apprezzi di più?

Il fatto che ti insegna dei valori che servono sempre nella vita.

Grazie a Elisa e in bocca al lupo per il prossimo campionato.

Caterina

Page 4: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

Possiamo conoscere il cuore di un uomo già dal modo in

cui tratta gli animali.

Immanuel Kant, Lezioni di etica

La maggior parte degli studenti ha uno o più animali. Li

coccoliamo, li curiamo e soffriamo per la loro scomparsa.

Esageriamo o restiamo nei limiti? Per iniziare ci siamo

chiesti cosa ne pensavano gli studenti e attraverso un

questionario abbiamo indagato la realtà e gli atteggia-

menti verso questi amici a quattro zampe e non.

Le prime quattro domande riguardano la presenza, il

numero, le specie e la provenienza degli animali. Il 77,1%

dei partecipanti al sondaggio ha risposto di aver animali

domestici. Tra questi la maggior parte ne ha uno

(54,8%), una gruppo inferiore due (26,2%) ed il 9,5% tre;

i restanti ne possiedono più di tre. Non è una novità che

cane e gatto occupino i primi due posti delle specie do-

mestiche più quotate, rispettivamente con 58,1% e

46,5%; più distanti incontriamo gli uccelli (8,1%). La mag-

gior parte di questi animali sono stati acquistati (48,8%),

regalati (29,1%) o provengono da canili o strutture offe-

renti adozioni (17,4%). Tra coloro che hanno detto di

non avere animali, circa il 60% ha dichiarato di deside-

rarne. Abbiamo inoltre chiesto chi si occupa di questi

animali e quanto tempo ci dedica. Principalmente se ne

occupano tutti i membri della famiglia (62,8%) ed il

45,9% ha ammesso di farlo per più di un’ora al giorno.

Grazie ai dati di un sondaggio nazionale, secondo cui gli

italiani hanno speso ben 2 miliardi di euro nel 2017 per

le spese animali, siamo riusciti a delineare due differenti

pensieri: i costi sono talvolta eccessivi (54,5%) o com-

plessivamente adeguati (38,6%). Spostandoci verso argo-

menti più critici, quali il consumo di carne e la caccia, il

72,2% dei ragazzi non si pone il problema di consumare

carne, mentre ne mangia il meno possibile il 24,1%; il 63,6% non ne consuma per gusti personali, il 39,4% per motivi etici ed il 9,1% a

causa della dieta. Anche la caccia divide molto il voto tra chi è favorevole solo se ben regolamentata, 62,3%, ed il 35,8% che sostiene di

essere sempre contrario alla caccia; un ininfluente 2,8% si dimostra a favore della caccia.

In conclusione, cosa abbiamo voluto farvi capire? Sicuramente gli animali, soprattutto quelli domestici, sono divenuti una parte molto

importante nei nuclei famigliari. Le persone dedicano loro quantità di tempo maggiori e talvolta, attraverso alcune azioni etiche, provano

a lanciare un messaggio: salvaguardare le loro vite.

Emanuele

Numero 1– ottobre 2018

La Ragnatela

4 La tristezza dei pitoni è che quando stringono

un'amicizia, la perdono.

Page 5: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

Secondo i politici "il paese marcia". Marcisce,

si dice marcisce. Numero 1– ottobre 2018 5

La Ragnatela

Circa il 7% degli italiani è vegetariano o vegano, ma al Liceo le cose vanno un po’ diversamente e a dichiarare una scelta di questo tipo è una minoranza davvero esigua. Un quarto circa degli studenti limita sì il consumo di carne, ma neppure la metà di essi lo fa per motivi che definisce “etici”.

Chi vuole riflettere sui motivi che spingono verso questa scelta può guardare “Cowspiracy”, un interessante documentario americano in cui viene ripercorso il cammino che porta Kip An-dersen, uno dei due coregisti, a una scelta vegana.

Il film cita dati e fonti che dimostrerebbero come la scelta di consumare carne animale, latticini, uova e simili sia devastante per l’ambiente e incompatibile con l’obiettivo di sfamare i 9 mi-liardi di persone che presto popoleranno il pianeta.

Nel racconto gli autori si spingono a ipotizzare una specie di complotto globale per impedire che i dati da loro forniti emer-gano perché sarebbero dannosi per gli interessi dell’industria della carne.

Il documentario giunge a sostenere che l’unica scelta etica pos-sibile sia quella vegana. Fa riflettere, ma alcune ricerche svolte su Internet fanno sorgere dubbi sui dati forniti.

In America nel 2014 viene gira-to un film documentario realiz-zato dai registi Kip Andersen e Keegan Kuhn; l’opera, disponi-bile su Internet, ha l’obbiettivo di sensibilizzare le persone su-gli aspetti negativi legati al consumo di carne e informarle su dati che sarebbero tenuti nascosti.

Ma sarà tutto vero o un tenta-tivo di convincere le persone forzando la realtà?

Il documentario si occupa di raccogliere informazioni che dimostrino il forte impatto che ha il consumo di cibo sul nostro pianeta, ma le tesi sostenute nei diversi campi talvolta sono espresse in modo esagerato.

Uno dei tanti argomenti sostenuti dai registi è che l’inquina-mento prodotto dalle mucche sia molto consistente, ma leggen-do il rapporto dell’Ipcc, il comitato di scienziati dell’ONU, si di-mostra che la percentuale di inquinamento dovuto all’alleva-mento sia minore di quella indicata dagli autori.

In secondo luogo: Cowspiracy è in alcuni casi scorretto, poiché denuncia il totale disinteressamento di Greenpeace e altre as-sociazioni rispetto al problema. Se però sfogliate le pagine del sito italiano dell’associazione numerosi sono gli slogan che cer-cano di invitare al consumo di carne sostenibile ed è sottolinea-ta la problematica ambientale che comportano gli allevamenti.

Quindi nulla di nascosto.

I registi affermano, poi, l’im-possibilità a essere animalisti e non vegani nello stesso mo-mento. Sono convinti, infatti, che non si è veramente a fa-vore degli animali se si mangia la carne o altri prodotti che non siano di origine vegetale. Le loro affermazioni finali suo-nano piuttosto unilaterali. “Certo il veganismo va ri-spettato, ma io personalmen-te, nonostante ammiri molto gli animali, non mi sento in dovere di disdegnare il corpo di animali già morti, poiché la

natura umana è anche onnivora”. Ha dichiarato Roberto Pani, specialista e professore di Psicologia Clinica e Psicopatologia dell’università di Bologna.

Dalla nostra ricerca emerge quindi che Cowspiracy fa sì chiarez-za su alcuni argomenti, fornisce dati importanti ma, pur non so-stenendo tesi propriamente errate, per sostenerle espone i dati in modo talvolta esagerato e non sempre oggettivo.

Sara

Rebecca

Rispetto al consumo di carne sei?

Vegano 1%

Vegetariano 1%

Ne mangio il meno possibile 24%

Non mi pongono problemi a mangiare carne 72%

Mangio solo alcuni tipi di carne 1%

Page 6: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

Numero 1– ottobre 2018

La Ragnatela

"Dottore, la gente dice che sono stupido, mi puoi aiutare?". "Certo, contaci". "Siamo in 2". 6

Q uello dei diritti degli animali è

un tema discusso, su cui si con-

trappongono schieramenti che

preparano argomenti e affilano le armi.

Non è ancora guerra aperta, ma ogni

tanto lo scontro sale di intensità e gli

animalisti contestano comportamenti ed

eventi della tradizione, dal palio di Siena

alle sagre in cui sulle griglie vengono cu-

cinate costine e salamelle.

La situazione è ancora molto confusa

tanto che, quando si ascolta una discus-

sione sull’argomento, sembra che nella

mente delle persone la domanda: “Quali diritti hanno gli animali?”

preveda varie risposte, a seconda che si tratti di animali di Serie A,

di Serie B, di Serie C e che forse esiste anche la Serie D.

Quelli di Serie A sono gli animali domestici, accuditi, coccolati, cu-

rati, per cui ogni euro uscito dal portafogli dalla nascita alla morte

è giustificato; così si possono spendere dagli 800 ai 1500 € per

comprare un cucciolo di cane di razza, sempre che non si punti su

specie particolari, e dai 100 ai 300 per la cremazione finale, sem-

pre che non si decida per una piramide in granito svedese, che su

Amazon costa un occhio della testa.

Quelli di Serie B sono gli animali che vivono in libertà; per loro sia-

mo pronti a raccolte di firme e anche a tavola le nostre scelte ten-

gono conto dei loro diritti. Non per nulla quasi tutti dichiarano di

essere contro la caccia ed è sempre per questo che il tonno che ho

mangiato oggi sulla scatola vantava di essere stato pescato senza

nuocere a delfini: il problema deve essere globale se recentemente

le tre maggiori marche vendute negli USA hanno concordato di

non acquistare più tonni se non con la garanzia che per catturarli

non siano stati uccisi delfini.

Già, ma e i tonni? I tonni sono di Serie C, insieme a mucche, maiali,

polli e gli altri animali che mangiamo. Loro di diritti non ne hanno.

Nascono e muoiono per soddisfare la nostra fame e l’industria ali-

mentare punta a produrre carne

con minime spese e massimo ren-

dimento. Certo, ultimamente il be-

nessere delle galline è diventato

un po’ più importante e molte ca-

tene, dalla LIDL alla COOP, hanno

annunciato che venderanno solo

più uova di animali allevati a terra.

L’Italia non sembra però pronta a

rinunciare alla carne, ingrediente

base di piatti simbolo della tradi-

zione, dagli agnolotti piemontesi,

alla pasta al ragù, dalla Amatricia-

na alla Carbonara, per parlare solo di primi piatti. Così la maggior

parte dei giovani dichiara tranquillamente di essere onnivoro e se

proprio un limite decide di metterselo lo fa per questioni di gusto o

di linea.

Eppure la questione è complessa e la nostra scelta di consumare

carne non è priva di conseguenze a livello globale e, anche se si

vuol tacere di altri problemi etici, ha ricadute su salute, inquina-

mento, deforestazione, fame nel mondo, consumi idrici e altro an-

cora (vedi l’articolo nella pagina precedente sul documentario Co-

wspiracy).

Ci sono infine gli animali di serie D: pensate ai commenti che senti-

te quando in classe entra per sbaglio una cimice, alle reazioni in ca-

sa alla scoperta che un topolino si aggira tra gli scaffali della cucina

o alle urla che fanno seguito alla constatazione di avere un ragno

che allegramente passeggia sulla nostra maglia. Per qualche moti-

vo ad alcuni animali sono associati sentimenti di disgusto, repulsio-

ne, quando non di vera e propria fobia. La loro eliminazione diven-

ta allora atto meritorio e se non si progetta una “soluzione finale”

è solo perché nessuno sa bene quale funzione svolgano nell’ecosi-

stema.

A proposito: qualcuno sa a cosa serve una cimice?

Ci sono persone che, come me, non mangiano la carne e persone che, invece, non resistono al profumo del pollo arrosto la domeni-ca. Sono vegetariana da buona parte della mia vita e gli interrogativi che le persone si pongono sulla tua alimentazione non mancano mai. “Ma quindi non mangia le uova?” “Può mangiare il formaggio?” “E il prosciutto?”, tutti quei quesiti che diventano dubbi amletici quando qualcuno deve cucinare per me, o per qualche altra per-sona che ha deciso di eliminare la carne dalla propria vita. Cerche-

rò di rispondere a queste domande con un breve vademecum di ciò che potete tenere sulla vostra tavola e cosa invece è bandito. Se il vostro ospite è vegetariano, via libera a uova, latticini e altri prodotti animali, ad eccezione di carne e pesce. Se invece è vegano, eliminate qualsiasi prodotto animale dal vo-stro menù. E se pensate che cucinare per un vegano sia difficile, dimenticate fruttariani, crudisti, che si nutrono i primi di verdura e frutta con-tenenti semi, i secondi solo di cibi vegetali crudi.

Page 7: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

In ogni caso, se siete in cri-si, l'insalata è sempre una buona scelta, arricchita con semi e spezie per renderla più sfiziosa. E se queste domande han-no una risposta ben preci-sa, non si può dire lo stesso dell'unica e vera domanda che tutti, una volta dichia-rato che tu gli animali non li mangi, ti pongono: “Ma perché?” “Perché non mangiare un delizioso pol-letto appena sfornato, es-sendo comunque destinato a morire, un giorno o l'altro?” È quell'interrogativo che sta alla base della mia scelta alimenta-re, e di quella del 7,1 % della popolazione mondiale. Ci sono persone che lo fanno per ragioni legate alla salute, soprattutto

gli anziani, altre che, come me, lo fanno per il rispetto degli animali e dell'ambiente. Essere vegetariani è una scelta difficile. Non tanto per la rinun-cia alla carne quanto per riuscire a trovare prodotti di cui ci si serve ogni giorno che non siano testati sugli animali, e per resistere alla pressione di un mondo esterno che ti guarda in modo stranito per il semplice motivo dell'aver scelto un'alimentazione differen-te dalla norma. Ma è anche una scelta che rende immensamente felici, felici di non nuocere ad al-cun essere vivente, e di fare qual-cosa di concreto per l'ambiente e

per la generazione del futuro.

(Continua da pagina 6)

Ora dirò una cosa a tutte quelle persone che in questi anni mi

hanno messo i bastoni tra le ruote: Non ho le ruote.

Numero 1– ottobre 2018 7

La Ragnatela

S iete amanti degli animali ma non potete averne

uno? Sentite il bisogno di ren-dervi utili? L’attività di volon-tariato presso un canile fa proprio al caso vostro.

È vero che la nostra scuola ri-chiede molto impegno, la-sciando quindi poco spazio al-le attività extra, ma non è co-sì impossibile. Si tratta di uno o due giorni alla settimana con orari molto flessibili e poi “se si creano rapporti con gli altri volontari, andarci diven-ta un piacere”. Queste sono le parole di Caterina Morello, per gli amici Katie, studentes-sa della 5D, ormai da quattro anni volontaria presso il canile Consortile Biellese di Cos-sato.

“Questa scelta è derivata dalla mia esperienza personale. Nell’arco di due anni ho perso due cani e ho sofferto mol-to”; racconta Katie, “non ne volevo più altri, ma allo stes-so tempo ne sentivo la mancanza. Il volontariato al canile è stata la mia terapia”. Caterina fa parte del gruppo di volontari attivo nel weekend e si occupa principalmente di pulire i box dei cani e le gabbie dei gatti, cambiare le coperte e dare loro da mangiare e da bere. Queste man-

sioni non escludono però i momenti di “coccole” con gli amici a quattro zampe: “È molto importante dare sem-pre tutte le attenzioni neces-sarie agli animali, facendoli sentire amati”.

A questo punto sorge sponta-neamente una domanda: ab-biamo tra noi una futura vete-rinaria? “Sono cresciuta in Ni-geria, circondata da moltissi-mi animali e questo mi ha portato quindi più volte a pensare di prendere questa strada. Ora come ora però ho cambiato direzione. Non ri-nuncerò mai però a questa attività di volontariato. Fin da

subito mi sono sentita appagata e ora come ora posso confermare di aver ricevuto molto più di quello che ho dato. Al canile circa due anni fa ho inoltre conosciuto Marley. È stato un colpo di fulmine ed è subito diventato my fat dog Marley”.

Fantasia

Ilaria

Page 8: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

Non ho mai avuto un animale

domestico, non so come ci si re-

lazioni ad esso o cosa sia meglio

per lui, ma so per certo che la si-

tuazione ci, o meglio vi, sta sfug-

gendo di mano. Sì, mi riferisco a

voi, proprietari di teneri cagnoni

e dolci gattini; proprio voi che

siete affezionati tantissimo al

vostro cucciolo, che vi sacrifica-

te e vi impegnate per curarlo,

che gli date tanto amore e lo

considerate come un figlio: siete

sicuri di non esagerare un tanti-

no? Mi riferisco agli ormai co-

muni e quasi banali vestitini per animali (non solo cappottini,

abiti da sera eleganti, ma anche felpe sportive “Adidog”, o co-

stumi per Halloween), agli oggetti tecnologici d'avanguardia,

come la videocamera wireless per videochiamare il vostro ami-

co a quattro zampe ovunque voi siate oppure la ciotola pro-

grammabile a distanza, con registratore vocale incluso; e non

posso non citare i centri Spa (nei pressi di Pavia o Roma, ad

esempio), che offrono, oltre a terapie "mediche", parrucchieri,

estetisti, piscine e addirittura corsi di yoga appositi per cani. La

colpa tuttavia non è completamente vostra: in primis, ci si

mettono le "dettatrici" di tendenze per eccellenza, le influen-

cer, ognuna delle quali, non appena possiede un cucciolo, non

esita ad aprirgli un profilo Instagram, in cui pubblicare sue foto,

cucendogli addosso una particolare personalità e abitudini.

Un esempio fra tutti é ovviamente "matildaferragni", il bulldog

francese di Chiara Ferragni, che conta 305mila seguaci; legger-

mente diverso, ma con la stessa finalità di divertire e al tempo

stesso di guadagnare tramite sponsorizzazioni. E’ il caso di

"Mensweardog", un adorabile shiba,

che in questo caso, è diventato la

vera e unica celebrità della sua fami-

glia, indossando stilosi abiti da uomo

sui social network (tanto da creare

un brand per umani che porta il suo

nome).

Più nel profondo però, la tendenza

ad umanizzare gli animali domestici

non deriva solamente dal mondo di-

gitale o dai VIP, ma è una questione

prettamente scientifica, di ossitoci-

na, in particolare: questo è infatti

l'ormone delle coccole e dell'amore

materno, che si attiva cioè con i propri figli; eppure un gruppo

di ricercatori giapponesi dell'Azabu University, ha verificato un

incremento della produzione dell'ormone al contatto visivo tra

cane e padrone. Pensate allora di essere giustificati nel trattare

le vostre bestioline come veri e propri figli? Ovviamente no,

non del tutto perlomeno: alla base di questo comportamento

c'è infatti molto spesso l'assenza di relazioni sociali soddisfacen-

ti e non virtuali, che porta quindi ad attribuire al proprio anima-

letto emozioni ed abitudini umane. Detto ció, è assolutamente

apprezzabile includere il proprio cucciolo nella vita famigliare e

cercare di metterlo a suo agio, ma senza trascurare un piccolo

dettaglio: un animale è sempre un'animale, e come tale deve

essere considerato.

Aurora

Numero 1– ottobre 2018

La Ragnatela

8 Ho visto un libro"Come vincere la noia". Beh? Da quando in qua, la noia è un premio così ambito?

Come si camuffano due cerve? Facendo le capriole!

Cerbottana: cervo femmina di facili costumi.

Come si riproduce il riccio? Con molta, molta attenzione.

Se amiamo tutti gli animali perché alcuni li chiamiamo 'amoruccio santo' e altri 'cena'?

OPOSSUM - Marsupiale possibilista.

Io amo tutti gli animali... sia al sangue che ben cotti!

Supertassa: analoga di Wonder Woman tra gli animali.

Un daino dice ad una daina: "Me la dai?" "No".

Amo più gli animali degli uomini... Ho letto tutto sulle be-

stie. Il libro di poesie che amo di più l'ha scritto un cetaceo: Garcia l'Orca.

Il lupo perde il pelo... e sente freddo!

Siamo proprio sicuri che l'ornitorinco sia soddisfatto del nome che gli abbiamo dato?

Ma i gechi ci vedono?

Mi sento confuso come un camaleonte in una vasca di Smarties.

Sembra che gli animali più freddolosi siano le zebrrrre

Page 9: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

La fortuna di Tiziano Ferro è che per scaramanzia può

toccarsi ovunque. Numero 1– ottobre 2018 9

La Ragnatela

Mi sveglio. Guardo fuori. An-

cora una volta c’è quel sole

che mi acceca. Ma ho biso-

gno della pioggia, dell’umidi-

tà e del freddo soprattutto.

So che tutti o quasi preferi-

scono il caldo sole ma io so-

no diversa. Ho bisogno di

ventiquattrore in cui poter

pensare e fantasticare sul

mio futuro sapendo che

quando le nuvole mi abban-

doneranno porteranno via

con loro i miei pensieri. Una

giornata in cui stare sul divano a fissare il vuoto esplorando lo

spazio dei miei

pensieri, divagando dal filone principale da cui ero partita e

attaccando pezzi confusi e diversi che magari non c’entrano

nulla, cercando di dare un senso al tempo che scorre. Venti-

quattrore in cui la mia esistenza si blocca e mi lasci vivere tran-

quillamente, senza fretta di

passare al giorno successivo

e di andare avanti. Vorrei vi-

vere una perfetta giornata di

pioggia in cui immergermi

nella lettura di uno splendi-

do romanzo sognando che

un giorno la protagonista

descritta potrei essere io.

Vorrei un po’ di tempo per

me stessa, un po’ per la soli-

tudine, un momento per ca-

pire chi sono, chi voglio es-

sere e che cosa provo in

questo momento.

Laura

Succede. Succede spesso.

Succede che la vita di una

persona, troppo compli-

cata per essere affrontata

di petto, si riduca ad

un’illusoria messa in sce-

na. Sempre uguale, stabi-

lissima. Succede che si

decida di deviare siste-

maticamente ogni oppor-

tunità che ci venga offer-

ta proprio in favore di

questa stabilità, quasi

terrorizzati che qualcosa

possa cambiare, quasi convinti che prima o poi ci si possa

affrancare dal rischio di cadere ancora più in basso. E così, arre-

stando ogni giudizio, sublimando ogni aspettativa e rilegando il

passato nel nozionismo ci si riduce come Zero. Chi è Zero? In

realtà, fino a ieri nessuno. Zero di professione sopravvive ma

vorrebbe fare il fumettista. Sopravvive di ripetizioni, di lavori

occasionali, riempiendo i questionari dei turisti in aeroporto.

Zero è felice? No, ma neanche triste: potremmo dire che è una

granita. Si badi bene: non un drink qualsiasi. Proprio una grani-

ta, in cui ghiaccio e acqua sono indistintamente miscelati e non

li si può scindere in alcun modo. Questo equilibrio di sensi viene

gelosamente custodito fino a sembrare infrangibile. Se non che

una sera, mentre

lavora all’ennesi-

ma illustrazione

che non gli darà

certo di che vive-

re, Zero riceve una

mail dai genitori di

una ragazza, Ca-

mille: Camille è

morta. Camille,

con cui aveva con-

diviso l’adolescen-

za e un inconfessa-

to amore non c’è

più. Tutto ciò smonta anche i più solidi castelli di carte e Zero è

costretto a fare i conti con ciò che da tempo aveva eclissato: la

sua coscienza, sotto forma, niente meno che di un armadillo.

Inizia una battaglia per la ridefinizione dell’io che meriterebbe

l’attenzione di ogni giovane e non solo.

“La profezia dell’armadillo” sarà anche solo un film (e prima an-

cora solo un libro), per giunta noioso, bisogna ammetterlo. Tan-

topiù che probabilmente non risponderà neanche alle vostre

domande. Ma vale la pena: vale la pena arrivare in fondo a quei

99 lunghi minuti per chiedersi: e io?

Lorenzo

Page 10: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

Quest’anno saranno due le liste, per un totale di sedici candida-ti, a contendersi la nostra fiducia per conquistare i voti e rap-presentarci in Consiglio d’Istituto.

Come da tradizione ciò che più interessa agli elettori non è tanto il fatto che parteciperanno a riunioni per approvare bilan-ci e ratificare delibere, ma quello che si propongono di fare per promuovere momenti di aggregazione, attività ed iniziative che migliorino la vita all’interno del Liceo. Era impossibile dare voce

a tutti e allora ne abbiamo scelti tre per lista e abbiamo posto a loro alcune domande.

1) Se fossi un animale quale saresti? 2) Perché hai deciso di candidarti? 3) Cosa fanno tre nani in un cassetto? 4) Se dovessi dare un nome ad un ottavo nano, quale sarebbe? 5) Raccontami una barzelletta 6) Perché dovrei votare proprio te?

Sara

Numero 1– ottobre 2018

La Ragnatela

10 Ho chiesto che alberi

sono. Mi hanno risposto: "Salici" e io ci sono salito.

Francesco Zoppello 4B

Se fossi un animale,

anche se è un po’ bana-

le, sarei un cane, perché

incarna dei valori impor-

tantissimi per me come

la lealtà e la testardaggi-

ne. A volte la lealtà la

diamo per scontata, ma

penso sia una caratteri-

stica importantissima

per una persona che si vuole impegnare ad essere rappresen-

tante di una scuola.

Io a questa cosa ci tengo tantissimo, già quando ho fatto rap-

presentate di classe ci davo molta importanza. Sono una perso-

na precisa e mi pongo come priorità quella di essere coerente

con quello che faccio e quello che dico.

Cercano gli altri quattro.

Cicciolo.

Cosa fa uno sputo su una scala? Saliva.

Angela Paluan 4B

Se fossi un animale pro-

babilmente vorrei esse-

re un cavallo perché mi

ci rivedo molto, dal

punto di vista caratteria-

le. Il cavallo è un anima-

le che preferisce stare

libero nelle praterie: a

me non piace essere

rinchiusa nelle mie idee,

nel senso che, sia dal punto di vista fisico che delle idee, non mi

piace essere limitata poiché mi ritengo una mente creativa.

In primis perché penso siano molto valide le idee della nostra

lista. Inoltre, perché credo nel ruolo del rappresentante d’istitu-

to e penso di avere la stoffa per ricoprire questo ruolo; ho mol-

te idee e voglia di fare.

Il nanetto

Tontolo

Il contrario di Bruno Mars? Biondo Twix.

Mattia Guglielmo 4B

Se io fossi un animale sarei

una foca perché è simpati-

ca, carina e goffa.

Perché ho voglia di fare,

cerco di migliorare la scuo-

la in una prospettiva nuo-

va. Cercherei soprattutto

di concentrarmi sull’a-

spetto della serietà piutto-

sto che della simpatia.

Mi spiace non sono così acculturato.

Calzino.

Morto l’inventore dei CD, CDspiace.

La nostra lista cerca di dare un’impronta più significativa alla

voce degli studenti in quanto tra le nostre proposte c’è una

pagina Instagram la quale riuscirà a stabilire un diretto contatto

tra rappresentante e studenti. Inoltre vorremmo promuovere

nuove idee, soprattutto per il recupero ore del pomeriggio: ci

piacerebbe organizzare attività che possano aiutare gli studenti

in vista del nuovo Esame di Stato, come lezioni di attualità e

cineforum.

Page 11: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

La gente ti giudica dalle apparenze, dai tuoi sbalzi d'umore, dal modo in cui ti

vesti, da cio' che scrivi su Facebook. Le zanzare no. A loro piaci cosi' come sei.

Numero 1– ottobre 2018 11

La Ragnatela

Gaia

Francesco Daglia 4D

Un leone, perché è deter-

minato, ed è sempre stato

l’animale che ho scelto

come portafortuna

In questa scuola ci sono

cresciuto, ci sono affezio-

nato e mi piacerebbe con-

tribuire a migliorarla

Il colmo di tre nani in un

cassetto potrebbe essere trovare la via d’uscita

Foscolo

Arancia non vuole andare a fare la spesa… manda rino

La mia lista ha 15 proposte che spaziano molto in vari ambiti,

ma l’obiettivo più importante è quello di cercare di creare un

senso di appartenenza tra le persone che frequentano questo

liceo. Il secondo punto invece è quello di far partecipare e coin-

volgere tutti, far in modo che le proposte arrivino dalle varie

classi e dalle singole persone, creando una sorta di dialogo

aperto.

Simone Giroldi

Sarei una tigre perché sarei elegante ma allo stesso tempo de-

terminato

Sono un ragazzo determinato e cerco sempre di mantenere le

promesse che faccio

Entrarci in tre dentro

Apocalistolo

Perché i detenuti che gio-

cano a calcio sono dieci?

Perché manca il libero.

Agostinetto Luca 5V

Un serpente

Alessandro Nicolaci

Si

Due carabinieri davanti allo

specchio: “Guarda due

colleghi! Andiamo a salu-

tarli!” L’altro: “Fermo, non

vedi che stanno venendo

loro?”

Per l’ignoranza e la spen-

sieratezza

NdR Se alcune risposte sono poco comprensibili non è colpa

dell’intervistatrice

D omenica 7 Ottobre si è svolto in Romania il referendum

sulla famiglia. Nel quesito referendario, si chiedeva di

modificare la Costituzione sostituendo il termine generico

“coniugi” con “un uomo e una donna”.

I Romeni hanno risposto disertando i seggi in segno di protesta

contro una campagna anti-omosessualità nei confronti dei gay.

L’aggressività che ha contraddistinto la campagna per il “Sì”, il

tentativo di fomentare l’odio contro una minoranza ha spinto

molti Rumeni a non votare infatti, solo il 21,10% dei cittadini si

è recato alle urne. La scarsa partecipazione al voto ha invalidato

il referendum, non essendo stata raggiunta la percentuale mini-

ma del 30% dei votanti. Di conseguenza, l’articolo della Costitu-

zione, secondo cui “la famiglia si costituisce sul matrimonio

liberamente contratto tra sposi”, non verrà modificato con la

formula che sostituisce “sposi” con “un uomo e una donna”.

I pregiudizi sono purtroppo duri a morire e nel 2018 siamo an-

cora costretti a parlare di omofobia e di bullismo omofobico,

due fenomeni negativi molto diffusi soprattutto ( ma non solo)

nell’età adolescenziale quando c’è chi tende a fare gruppo

prendendo di mira chi viene visto come “diverso”, in questo

caso perché omosessuale o ritenuto tale.

L’omofobia è la paura nei confronti delle persone LGBT

(Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender). Spesso questo pregiudi-

zio viene giustificato secondo pseudo motivazioni sociali, reli-

giose e morali e spesso avvallato dal fatto che le persone LGBT

costituiscono una minoranza.

Secondo l’agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea

questi atti di bullismo danneggiano la salute e la carriera di

quasi 4 milioni di persone in Europa, con l’Italia che si classifica

(Continua a pagina 12)

Page 12: LA RAGNATELAN° 1 - liceocossatese.it · Ho scritto un libro che illustra le 100 posizioni in cui oziare meglio. Kalmasutra. 3 Numero 1– ottobre 2018 La Ragnatela L'Italia potre

Orizzontali 1. Programma software per creare altri programmi 11. Termine che non ammette repliche 12. Parte di tragedia o commedia 13. Complesso musicale 14. Metà pera 15. Tra due e quattro 16. Re della Frigia 17. Fratello di Sem 18. Pari in noni 19. Venuta alla luce 20. Illumina di notte

21. Regione della Francia 23. Matita 24. Dai suoi frutti si estrae l'olio 25. Soldati 26. Passeggiate fuori città 27. C'è quello al bersaglio 28. Targa di Enna 29. Seconda moglie di Atamante 30. Le hanno i mulini 31. Questa tronca 32. A noi 33. Residuo della trebbiatura dei cereali 34. Golda, ex premier d'Israele

35. Piccolo fabbricato indipendente 37. Affermazione di una dottrina diversa da quella formulata dall'auto-rità religiosa Verticali 1. Ortaggi sott'aceto 2. Importante nodo ferroviario del viterbese 3. Il nome del sor Patacca 4. Iniziali di Noiret 5. Antica lingua della penisola anato-lica 6. Comprensiva di tara 7. Può essere ... fritta 8. Lo zio degli Spagnoli 9. Un tipo di farina 10. Mendicare 11. Morbose, anormali 14. Fondata su un principio di parità 16. Estensione del braccio 17. Ci sono d'accusa e di vestiario 19. Scende dal cielo come ovatta 20. Fuoco acceso all'aperto 22. Cerimonia religiosa 23. Sono state sostituite in Italia dall'euro 25. Capoluogo lombardo 27. Scialle di lana bianca nella liturgia ebraica 30. Cantante e presentatore 31. Baie, insenature 33. Preposizione semplice 34. Motoscafo d'assalto della Regia Marina italiana 35. Tra Teresa e Sio 36. Direttore Sportivo

Sara

Batteri: la sola cultura che alcune persone

possiedono. Numero 1– ottobre 2018 12

La Ragnatela Tania

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

11

12 13 14

15 16 17

18 19 20

21 22 23

24 25

26 27 28

29 30 31

32 33 34

35 36

37

prima in UE per quanto riguarda

il maggior tasso di omofobia

sociale, politica e istituzionale.

Tra i casi famosi della storia non

bisogna dimenticare Alan Turing

(creatore della macchina che

decifrò il codice Enigma, utilizza-

to dai nazisti durante la 2° Guer-

ra Mondiale), che si suicidò a

causa dei farmaci imposti dallo

Stato per limitare la sua attrazio-

ne verso gli uomini.

Di fronte a questi fenomeni non

si può che reagire. È compito

degli studenti, dei genitori, e

degli insegnanti non restare in-

differenti di fronte a qualsiasi

atto di bullismo, incluso quello di

stampo omofobico. Se rimania-

mo indifferenti, siamo anche noi

colpevoli.

(Continua da pagina 11)