La ragioni evolutive e i meccanismi fisiologici alla base della limitazione della durata della vita...
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La ragioni evolutive e i meccanismi fisiologici alla base della limitazione della
durata della vita
Interrogativi
Dove e quando si invecchia
Percheacute invecchiamo
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Classificazione di Masoro (1998)delle affezioni dellrsquoetagrave senile
1) Age Changes (invecchiamento vero e
proprio)
2) Malattie causate da fattori estrinseci (eccessi alimentari
fumo inquinanti etc)
3) Malattie associate allrsquoetagrave anziana (malattie genetiche frequenti nellrsquoetagrave
senile per scarsa selezione contro i geni che ne sono la causa)
Non ho mai fumato mi sono sempre alimentato in modo corretto ho seguito tutti i consigli medici per prevenire le malattie sono sempre stato in pace con me stesso per fortuna non soffro di Alzheimer o di Parkinson hellip
Percheacute sono invecchiato
Un grande equivoco lrsquoaumento della vita media
Soggetti con oltre 70 anni
Campania - Censimento 1991 674
Campania - Censimento 1901 432MaNel Circondario di Napoli 377Nel Circondario di Sala Consilina 694Nel Circondario di Vallo della Lucania 663
In larga parte lrsquoaumento della vita media egrave dovuto alla riduzione della mortalitagrave infantile (nel 1901 397 nella
fascia 0-4 anni ed un ulteriore 50 nella fascia 4-14)
Uno schema
di circa 30
anni fa
La mortalitagrave dopo i 60 anni si
egrave ridotta in misura
marginale
DOVE E QUANDO INVECCHIAMO
Luoghi e tempi in cui si manifesta lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
1) Tutti gli esseri viventi in ogni tempo e in ogni luogo sono stati e sono soggetti ad invecchiamento
sia pure in varia misura e forma
2) Il deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi essere vivente o cosa
Un saldo punto di partenza
Questa visione egrave alla base della nostra civiltagrave
Ciograve egrave falso
Non si ha notizia di uomini che non siano invecchiati e ciograve egrave altrettanto vero per moltissime specie di esseri viventi
Ma giagrave nel 1925 Bidder aveva rilevato che
Per molte specie di vertebrati inferiori la mortalitagrave non aumenta affatto con lrsquoaumentare dellrsquoetagrave
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Classificazione di Masoro (1998)delle affezioni dellrsquoetagrave senile
1) Age Changes (invecchiamento vero e
proprio)
2) Malattie causate da fattori estrinseci (eccessi alimentari
fumo inquinanti etc)
3) Malattie associate allrsquoetagrave anziana (malattie genetiche frequenti nellrsquoetagrave
senile per scarsa selezione contro i geni che ne sono la causa)
Non ho mai fumato mi sono sempre alimentato in modo corretto ho seguito tutti i consigli medici per prevenire le malattie sono sempre stato in pace con me stesso per fortuna non soffro di Alzheimer o di Parkinson hellip
Percheacute sono invecchiato
Un grande equivoco lrsquoaumento della vita media
Soggetti con oltre 70 anni
Campania - Censimento 1991 674
Campania - Censimento 1901 432MaNel Circondario di Napoli 377Nel Circondario di Sala Consilina 694Nel Circondario di Vallo della Lucania 663
In larga parte lrsquoaumento della vita media egrave dovuto alla riduzione della mortalitagrave infantile (nel 1901 397 nella
fascia 0-4 anni ed un ulteriore 50 nella fascia 4-14)
Uno schema
di circa 30
anni fa
La mortalitagrave dopo i 60 anni si
egrave ridotta in misura
marginale
DOVE E QUANDO INVECCHIAMO
Luoghi e tempi in cui si manifesta lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
1) Tutti gli esseri viventi in ogni tempo e in ogni luogo sono stati e sono soggetti ad invecchiamento
sia pure in varia misura e forma
2) Il deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi essere vivente o cosa
Un saldo punto di partenza
Questa visione egrave alla base della nostra civiltagrave
Ciograve egrave falso
Non si ha notizia di uomini che non siano invecchiati e ciograve egrave altrettanto vero per moltissime specie di esseri viventi
Ma giagrave nel 1925 Bidder aveva rilevato che
Per molte specie di vertebrati inferiori la mortalitagrave non aumenta affatto con lrsquoaumentare dellrsquoetagrave
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Non ho mai fumato mi sono sempre alimentato in modo corretto ho seguito tutti i consigli medici per prevenire le malattie sono sempre stato in pace con me stesso per fortuna non soffro di Alzheimer o di Parkinson hellip
Percheacute sono invecchiato
Un grande equivoco lrsquoaumento della vita media
Soggetti con oltre 70 anni
Campania - Censimento 1991 674
Campania - Censimento 1901 432MaNel Circondario di Napoli 377Nel Circondario di Sala Consilina 694Nel Circondario di Vallo della Lucania 663
In larga parte lrsquoaumento della vita media egrave dovuto alla riduzione della mortalitagrave infantile (nel 1901 397 nella
fascia 0-4 anni ed un ulteriore 50 nella fascia 4-14)
Uno schema
di circa 30
anni fa
La mortalitagrave dopo i 60 anni si
egrave ridotta in misura
marginale
DOVE E QUANDO INVECCHIAMO
Luoghi e tempi in cui si manifesta lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
1) Tutti gli esseri viventi in ogni tempo e in ogni luogo sono stati e sono soggetti ad invecchiamento
sia pure in varia misura e forma
2) Il deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi essere vivente o cosa
Un saldo punto di partenza
Questa visione egrave alla base della nostra civiltagrave
Ciograve egrave falso
Non si ha notizia di uomini che non siano invecchiati e ciograve egrave altrettanto vero per moltissime specie di esseri viventi
Ma giagrave nel 1925 Bidder aveva rilevato che
Per molte specie di vertebrati inferiori la mortalitagrave non aumenta affatto con lrsquoaumentare dellrsquoetagrave
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Un grande equivoco lrsquoaumento della vita media
Soggetti con oltre 70 anni
Campania - Censimento 1991 674
Campania - Censimento 1901 432MaNel Circondario di Napoli 377Nel Circondario di Sala Consilina 694Nel Circondario di Vallo della Lucania 663
In larga parte lrsquoaumento della vita media egrave dovuto alla riduzione della mortalitagrave infantile (nel 1901 397 nella
fascia 0-4 anni ed un ulteriore 50 nella fascia 4-14)
Uno schema
di circa 30
anni fa
La mortalitagrave dopo i 60 anni si
egrave ridotta in misura
marginale
DOVE E QUANDO INVECCHIAMO
Luoghi e tempi in cui si manifesta lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
1) Tutti gli esseri viventi in ogni tempo e in ogni luogo sono stati e sono soggetti ad invecchiamento
sia pure in varia misura e forma
2) Il deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi essere vivente o cosa
Un saldo punto di partenza
Questa visione egrave alla base della nostra civiltagrave
Ciograve egrave falso
Non si ha notizia di uomini che non siano invecchiati e ciograve egrave altrettanto vero per moltissime specie di esseri viventi
Ma giagrave nel 1925 Bidder aveva rilevato che
Per molte specie di vertebrati inferiori la mortalitagrave non aumenta affatto con lrsquoaumentare dellrsquoetagrave
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Uno schema
di circa 30
anni fa
La mortalitagrave dopo i 60 anni si
egrave ridotta in misura
marginale
DOVE E QUANDO INVECCHIAMO
Luoghi e tempi in cui si manifesta lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
1) Tutti gli esseri viventi in ogni tempo e in ogni luogo sono stati e sono soggetti ad invecchiamento
sia pure in varia misura e forma
2) Il deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi essere vivente o cosa
Un saldo punto di partenza
Questa visione egrave alla base della nostra civiltagrave
Ciograve egrave falso
Non si ha notizia di uomini che non siano invecchiati e ciograve egrave altrettanto vero per moltissime specie di esseri viventi
Ma giagrave nel 1925 Bidder aveva rilevato che
Per molte specie di vertebrati inferiori la mortalitagrave non aumenta affatto con lrsquoaumentare dellrsquoetagrave
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
La mortalitagrave dopo i 60 anni si
egrave ridotta in misura
marginale
DOVE E QUANDO INVECCHIAMO
Luoghi e tempi in cui si manifesta lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
1) Tutti gli esseri viventi in ogni tempo e in ogni luogo sono stati e sono soggetti ad invecchiamento
sia pure in varia misura e forma
2) Il deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi essere vivente o cosa
Un saldo punto di partenza
Questa visione egrave alla base della nostra civiltagrave
Ciograve egrave falso
Non si ha notizia di uomini che non siano invecchiati e ciograve egrave altrettanto vero per moltissime specie di esseri viventi
Ma giagrave nel 1925 Bidder aveva rilevato che
Per molte specie di vertebrati inferiori la mortalitagrave non aumenta affatto con lrsquoaumentare dellrsquoetagrave
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
DOVE E QUANDO INVECCHIAMO
Luoghi e tempi in cui si manifesta lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
1) Tutti gli esseri viventi in ogni tempo e in ogni luogo sono stati e sono soggetti ad invecchiamento
sia pure in varia misura e forma
2) Il deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi essere vivente o cosa
Un saldo punto di partenza
Questa visione egrave alla base della nostra civiltagrave
Ciograve egrave falso
Non si ha notizia di uomini che non siano invecchiati e ciograve egrave altrettanto vero per moltissime specie di esseri viventi
Ma giagrave nel 1925 Bidder aveva rilevato che
Per molte specie di vertebrati inferiori la mortalitagrave non aumenta affatto con lrsquoaumentare dellrsquoetagrave
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
1) Tutti gli esseri viventi in ogni tempo e in ogni luogo sono stati e sono soggetti ad invecchiamento
sia pure in varia misura e forma
2) Il deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi essere vivente o cosa
Un saldo punto di partenza
Questa visione egrave alla base della nostra civiltagrave
Ciograve egrave falso
Non si ha notizia di uomini che non siano invecchiati e ciograve egrave altrettanto vero per moltissime specie di esseri viventi
Ma giagrave nel 1925 Bidder aveva rilevato che
Per molte specie di vertebrati inferiori la mortalitagrave non aumenta affatto con lrsquoaumentare dellrsquoetagrave
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Ciograve egrave falso
Non si ha notizia di uomini che non siano invecchiati e ciograve egrave altrettanto vero per moltissime specie di esseri viventi
Ma giagrave nel 1925 Bidder aveva rilevato che
Per molte specie di vertebrati inferiori la mortalitagrave non aumenta affatto con lrsquoaumentare dellrsquoetagrave
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
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in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Un importante indizio hellip
Bidder osservava anche che
la sconfessione di molte teorie sulla senescenza consegue alla dimostrazione che non egrave affatto universalmente
presente nei vertebrati
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Inoltre lrsquoaffermazione
ldquoIl deteriorarsi progressivo col tempo egrave intrinseco alla natura di qualsiasi cosa o entitagrave compresi
gli esseri viventirdquo
non puograve essere accettata come vera fincheacute non egrave dimostrata
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
PERCHErsquo INVECCHIAMO
Meccanismi evolutivi che spiegano lrsquoinvecchiamento
Interrogativi
DoveQuandoPercheacuteCome
Cosa fare
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Interpretazione evoluzionistica corrente dellrsquoinvecchiamento(Kirkwood e Austad Nature 2000)
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
SEGUE
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
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)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
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in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
SEGUE
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
- Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
- Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
SEGUE
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
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in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
CRITICA DEL PUNTO 1
1) Gli individui senescenti per la gravitagrave delle loro alterazioni sono quasi o del tutto incompatibili con la sopravvivenza allo stato selvatico
Pertanto la senescenza essendo quasi del tutto assente nello stato naturale non puograve essere efficacemente contrastata dalla selezione naturale
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
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)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Se lrsquoinvecchiamento fosse la conseguenza di caratteristiche presenti in individui di etagrave
esistenti in condizioni naturali tali caratteristiche sarebbero soggette a
selezione e quindi indirettamente lrsquoinvecchiamento sarebbe influenzato dalla
selezione
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
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)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
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)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Non egrave unrsquoipotesi fantasiosa
Anni
Sopr
avvi
ven
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in
)
Curva A Tabella di sopravvivenza per la specie Panthera leo (leone) allo stato naturale (Dati da Ricklefs 1998)
Linea C Limite arbitrario oltre il quale gli individui si possono considerare senescenti
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
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)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
In condizioni naturali per il leone come per tante altre specie uomo compreso si osserva un
incremento progressivo della mortalitagrave prima che si raggiunga lrsquoetagrave in cui gli individui si
possano considerare senescenti
Ersquo giagrave stata evidenziata lrsquoestrema importanza dello studio di tale incremento della mortalitagrave
(Libertini J Theor Biol 1988
Holmes and Austad 1995)
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Che succede riducendoartificialmente la mortalitagrave
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
Curva A e linea C come per lrsquoimmagine precedente
Curva B Tabella di sopravvivenza della stessa specie in condizioni artificiali di bassa mortalitagrave ambientale (o estrinseca)
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
In condizioni naturali una piccola riduzione della velocitagrave nella corsa o della forza o della capacitagrave visiva (etc) riducono sensibilmente la capacitagrave di sopravvivenza
Se abbassiamo artificialmente la mortalitagrave quelle cause (qualunque esse siano) che riducono velocitagrave forza etc continueranno presumibilmente ad esplicare la loro azione e lrsquoindividuo raggiungeragrave quella condizione estrema che chiamiamo vecchiaia
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Per capire le cause di tale condizione di senescenza dobbiamo capire innanzitutto le cause evolutive della riduzione della fitness in condizioni naturali
Dobbiamo inoltre considerare correttamente le grossolane alterazioni dei soggetti senescenti come una sorta di esperimento di amplificazione delle piccole alterazioni che causano lrsquoincremento della mortalitagrave allo stato selvatico
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
CRITICA DEL PUNTO 2
2) Inoltre qualsiasi ipotetico gene che accelerasse lrsquoinvecchiamento sarebbe svantaggioso per lrsquoindividuo e pertanto sarebbe eliminato dalla selezione
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Da un punto di vista teorico tale affermazione egrave erronea
Essa non considera la fitness globale (ldquoinclusive fitnessrdquo Hamilton 1964 1970 Wilson 1975) che egrave
una teoria fondamentale del presente pensiero biologico e forse il maggiore sviluppo nel campo
della teoria evoluzionistica
Un gene dannoso per lrsquoindividuo che lo possiede (=fitness individuale negativa) puograve avere una fitness
globale positiva ed essere favorito dalla selezione naturale
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Vediamo un esempio banale
Un gene per le cure parentali (ad esempio per lrsquoallattamento di un figlio) ha una fitness individuale
negativa percheacute sottrae risorse al genitore
Ma poicheacute egrave di estrema importanza per la sopravvivenza del figlio la sua fitness globale egrave positiva ed egrave pertanto
favorito dalla selezione naturale
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Esempi di valutazione della fitness globale di un gene che determina unrsquoazione del soggetto A nei confronti del fratello B
Se in conseguenza dellrsquoazione lrsquoarea nera aumenta il gene egrave avvantaggiato dalla selezione
A AB B
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Nelle formiche per un particolare meccanismo genetico vi egrave piugrave comunanza di geni fra due formiche sorelle (75) che fra una formica e una figlia (50)
Per un gene di una formica egrave piugrave conveniente allevare una sorella che una figlia
Ciograve permise ad Hamilton di spiegare lrsquoincredibile organizzazione sociale delle formiche che per Darwin era del tutto incomprensibile
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Lo stesso accade anche per le api
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Dire che un gene dannoso per lrsquoindividuo egrave sempre contrastato dalla selezione
naturale egrave una affermazione erronea
Se la fitness globale del gene egrave positiva esso egrave favorito dalla selezione naturale
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Alla ricerca del paradossale hellip
Ciograve egrave solo una sterile precisazione teorica o vi egrave qualche possibile applicazione nel nostro
caso specifico
Ovvero in qual modo un gene che riduce la durata della vita potrebbe avere una fitness
globale positiva
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Premessa Diffusione nellrsquoambito di una specie di un gene C con vantaggio S
Formula Cn+1 = Cn(1+S) (1+CnS) dove n = numero della generazione
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
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)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Effetti della variazione di S
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Effetti della variazione della durata delle generazioni
ovvero della durata media della vita (ML)
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Aumentare il vantaggio (S) o ridurre la durata media della vita (ML) ha lo stesso effetto sulla
velocitagrave di diffusione di un gene(Leopold 1961 Libertini 1988)
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
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in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Ma la selezione a livello di specie egrave un argomento inaccettabile
(Maynard Smith 1964 e 1976)
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Ersquo indispensabile dimostrare che un gene C che riduca la vita media egrave favorito dalla
selezione naturale
Ovvero occorre dimostrare che il gene C ha una fitness globale positiva
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Se lrsquoanzidetto gene C presente nellrsquoindividuo I allorcheacute esplica la sua azione facendo premorire I questi egrave sostituito da un individuo Irsquo imparentato geneticamente con I il gene C avragrave una fitness globale positiva se
r Σ(S) Z gt Srsquodove
r = coefficiente di parentela fra I e Irsquo
Σ(S) = sommatoria dei vantaggi di tutti i geni vantaggiosi in diffusione nella specie
Z = la riduzione della vita media causata da C
Srsquo = svantaggi per lrsquoindividuo I derivanti da una minore vita media
(Libertini 1988)
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
In termini ecologici affincheacute tale equazione sia positiva occorrono che si verifichino due condizioni
1) Popolazione numericamente costante con uno spazio vitale limitato vale a dire solo quando muoiono degli individui vi egrave spazio per altri individui
2) Gli individui Irsquo debbono avere rispetto agli individui I premorienti un valore di r superiore a quello medio nellrsquointera popolazione
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Queste due condizioni sono presenti in generali per specie K-selected (Pianka 1970)
Esempi di specie K-selected sono quelle dei vertebrati superiori che vivono in numero abbastanza stabile divisi in piccole popolazioni ciascuna con un proprio territorio definito
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Secondo la teoria le specie K-selected dovevano mostrare lrsquoaumento della mortalitagrave mentre le altre
non dovevano mostrarla (Libertini 1988)
Ciograve trovava conferma nelle osservazioni naturali (Deevey 1947 Pianka 1970 Wilson 1975)
Per la prima volta una teoria in conformitagrave al criterio di Bidder spiegava in termini evolutivi anche lrsquoesistenza delle specie che non presentano un incremento della mortalitagrave progressivo con il
trascorrere degli anni
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
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ven
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in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
CRITICA DEL PUNTO 3
3) Lrsquoinvecchiamento egrave il risultato di insufficiente selezione contro
A) Mutazioni dannose che si manifestano ad etagrave maggiori e che si sono accumulate nei millenni con il passare delle generazioni
B) Mutazioni vantaggiose in etagrave giovanile e dannose in etagrave successive e che pure si sono accumulate con il passare delle generazioni
C) Limiti fisiologici biochimici o di altro tipo piugrave pressanti dellrsquoesigenza di una maggiore longevitagrave
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
A riguardo della prima teoria (mutazioni dannose)
Ricklefs (1998) ldquohellip ad un certo punto la selezione diventa piugrave debole delle forze di
mutazione e della deriva genetica e le risposte adattative dellrsquoevoluzione cessano
hellip Comunque questo punto egrave ben dopo che il 99 degli individui in una popolazione egrave
morto e il meccanismo pertanto egrave irrilevante per i meccanismi di morte
dovuti alla senescenza che accadono fino a questo puntordquo
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Anni
Sopr
avvi
ven
ti (
in
)
1) La selezione contro mutazioni dannose diventa inefficace solo quando sono pochi gli
individui sopravvissuti allrsquoetagrave in cui la mutazione esprime il suo danno
2) Pertanto mutazioni dannose insufficientemente eliminate dalla selezione non possono giustificare lrsquoincremento della mortalitagrave a
sinistra della linea C
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
E se le mutazioni dannose fossero numerosissime
Potrebbe il loro effetto combinato causare lrsquoincremento della mortalitagrave
A questo interrogativo egrave stato risposto negativamente con uno specifico modello
teorico (Libertini 1988)
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
A riguardo della seconda teoria (geni con piugrave azioni)
Secondo questa teoria lrsquoaumento della mortalitagrave egrave causato da geni vantaggiosi nelle etagrave giovanili e dannosi in quelle
successive
Ma pochi candidati plausibili come geni di tale tipo sono stati riconosciutirdquo
(Ricklefs 1998)
Per i vertebrati non ne conosciamo alcuno
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
A riguardo della terza teoria (limiti fisiologici)
Secondo questa teoria vi sono dei limiti fisiologici biochimici o di altro tipo che
costringono lrsquoorganismo ad una continua scelta fra un migliore
adattamento e una maggiore longevitagrave
Questa teoria non spiega affatto i limiti che costringono allrsquoanzidetta scelta e quindi piugrave che una
teoria egrave un principio teorico non dimostrato
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
4) Per una specie quanto maggiore egrave la mortalitagrave ambientale tanto meno efficace egrave la selezione contro i fattori anzidetti e pertanto tanto piugrave precoce deve essere lrsquoinvecchiamento
CRITICA DEL PUNTO 4
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Questa previsione egrave lrsquoesatto contrario di quanto previsto dalla teoria per la quale la
limitazione della durata della vita ha un valore adattativo (Libertini 1988)
Secondo questa teoria alternativa quanto piugrave egrave alta la mortalitagrave ambientale tanto piugrave
diventa inutile limitare la durata della vita con meccanismi intrinseci La specie cioegrave
diventa piugrave longeva (ldquoeffetto Matusalemmerdquo)
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Abbiamo due previsioni opposte
Secondo le tre teorie classiche egrave prevista una correlazione
DIRETTA fra mortalitagrave estrinseca (o ambientale) e
mortalitagrave intrinseca (ovvero dovuta allrsquoinvecchiamento)
Secondo la teoria alternativa egrave prevista una correlazione INVERSA fra mortalitagrave
estrinseca e mortalitagrave intrinseca
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
I dati mostrano una netta correlazione INVERSA fra mortalitagrave estrinseca e la proporzione di morti dovute alla mortalitagrave intrinseca
Diagramma da Ricklefs American
Naturalist 1998
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
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SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
Testo integrale e bibliografia nel sito wwwr-siteorginv
Ricklefs dichiara
ldquohellip lrsquoanalisi rivela che le popolazioni con mortalitagrave estrinseca piugrave bassa soffrono per una maggiore quota di morti dovute alla senescenza
Questo risultato egrave in contrasto con i modelli genetici di senescenza basati sullrsquoaccumulo di mutazioni o sullrsquoipotesi di geni con piugrave azioni helliprdquo
SEGUE
SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
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SEGUEldquohellip le osservazioni riportate qui di un incremento
della mortalitagrave correlato con la senescenza in popolazioni con piugrave bassa mortalitagrave iniziale (o
ambientale) depongono contro due popolari ipotesi (senescenza dovuta a mutazioni dannose o
senescenza dovuta a geni con piugrave azioni) per le basi genetiche dellrsquoinvecchiamento negli uccelli e nei
mammiferirdquoSEGUE
SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
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SEGUEldquoLa terza teoria (senescenza dovuta a limiti fisiologici)
potrebbe essere compatibile con le anzidette osservazioni se la variazione genetica per le capacitagrave di riparazione si riducesse con lrsquoaumento dellrsquoetagrave di espressione del deterioramento fisiologico
Cioegrave il minor danno subito da individui piugrave giovani puograve essere piugrave facilmente prevenuto o riparato rispetto al danno piugrave serio sofferto dagli individui piugrave vecchirdquo
Conclusione due visioni del tutto opposte
Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
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Le teorie correnti che interpretano la senescenza come dovuta ad insufficiente selezione contro agenti di varia natura hanno insormontabili falle da un punto di vista teorico e portano a previsioni contraddette dai dati dellrsquoosservazione naturale
La teoria alternativa vede lrsquoincremento della mortalitagrave in condizioni naturali come un qualcosa favorito dalla selezione naturale in certe condizioni in cui ha una fitness globale positiva Ciograve egrave paradossale ma coerente da un punto di vista teorico e porta a previsioni confermate dai dati dellrsquoosservazione naturale
FINE
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