LA RABBIA NON VA’ IN PENSIONE · Ma lui molto infastidito rispose : ho detto che non ho i soldi...
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LA RABBIA NON VA’ IN PENSIONE
Alle sirene irresistibile della mostruosità capitalistica, dove
uno su mille ce la fa a raggiungere la montagna colma di
ricchezza ( ma per raggiungerla devi essere cinico,
spietato, calpestare far piangere e soffrire tutti gli altri )
Vittorio Arrigoni opponeva il suo sensibilissimo restiamo
umani. E per restare umani , lui che amava
immensamente i senza voce , i deboli e gli oppressi , ha
lottato fianco a fianco con il popolo palestinese ed è stato
imprigionato , picchiato ed infine ammazzato solo perché
era un compagno pronto a sacrificarsi a spezzare il pane
con gli altri e donare la vita per gli sfruttati che sono
sangue del proprio sangue , nervi dei propri nervi come i
fratelli Cervi anch’essi morti perché erano dei compagni. E
di fronte a tanta nobiltà d’animo in piena estate del 2011
la macchietta Nichi il pappagallo del padrone sente il
bisogno di prendere le distanze dai compagni e fa sapere a
tutto il mondo e le macchiette i killer della televisione e
giornali spazzatura amplificano dando molto risalto che lui
è stato un amico, è un amico e sarà un amico sempre e
ovunque. Ma i proletari coscienti già lo sapevano perché
lui è stato sempre un falso compagno ma un vero amico
che vuole mantenere le disuguaglianze esistenti per
entrare nelle grazie dei veri amici che contano e fanno
girare il mondo a loro uso e consumo, come l’amico
padrone che sfrutta gli operai , che gli fa lavorare come
cavalli da corsa sull’orlo del precipizio dove cadono , non
cadono infine cadono ad uno ad uno nella fossa . Come
l’amico usuraio che dopo aver spillato fino all’ultimo
centesimo dalle tasche della povera gente succhiano il
loro sangue fino all’ultima goccia, come l’amico padrone
di casa che sfratta l’inquilino senza pietà quando si trova
in difficoltà e non può pagare l’affitto mandandolo così in
mezzo alla strada in preda alla disperazione. Come i tanti
amici ricchi, potenti e prepotenti come gli amici degli
amici ai quali bisogna sempre togliersi il cappello e
genuflettersi davanti a loro e se la genuflessione non
viene fatta in un modo impeccabile la considerano uno
sgarbo che va pagato con il sangue . Perciò mandano
l’amico sicario che dicendoti amico la tua ultima ora è
arrivata ti spara un colpo alla nuca , ma prima di morire
arriva l’amico prete che ti dà la benedizione finale e ti
raccomanda all’amico san Pietro per aprirti le porte del
paradiso dove c’è l’amico Dio con le braccia spalancate
pronto ad accogliere tutti gli amici della terra . E Antonio
Spano come al solito se ne va in giro per l’università con
gli occhi ben attento per vedere se tra quella immensa
folla di amici studenti trova un compagno e finalmente la
sua testardaggine viene premiata e tutto contento gli và
incontro pronto per dirgli, io sono un compagno operaio
che scrive dei libri , e se la cosa t’interessa è appena uscito
l’ultimo mio libro: un operaio arrabbiato! Che puoi trovare
sul mio blog. Ma questa contentezza viene un po’ meno
quando il compagno studente non lo fece nemmeno finire
di parlare che gli rispose : ti conosco ma non ho i soldi per
comprare il tuo libro ! Antonio Spano cercò di replicare :
ma io non voglio i soldi ! il libro è a disposizione sul blog
gratuitamente. Ma lui molto infastidito rispose : ho detto
che non ho i soldi per comprare il tuo libro! E allungò il
passo come per dire : chiudi qui la discussione ! E Antonio
Spano rimase di sasso , ma guarda un po’ in che modo
tratta un compagno, che voleva solo dargli una
informazione in più: c’è il mio blog a disposizione , se vuoi
puoi leggere il mio ultimo libro e magari farlo circolare ,
come io leggo e faccio circolare gli scritti di tanti
compagni, perché solo così le nostre idee camminando
sulle nostre gambe non moriranno mai. Evidentemente
quello era un altro falso compagno ed un vero amico.
Antonio Spano dopo il giro nell’università continua la sua
camminata nella centralissima via Sparano dove rivede
dopo molti anni un anziano proletario della città vecchia
che lui conosceva molto bene che davanti ad una
gioielleria si affannava con una ramazza a cercare di
schiacciare dei scarafaggi che uscivano dai tombini .
Intorno a lui s’era radunata un bel po’ di persone che lo
incitavano: eccolo là lo scarafaggio dai colpiscilo ! e lui lo
inseguiva e dopo tanti colpi a vuoto finalmente lo
schiacciava . E non faceva in tempo a prendere fiato che
doveva rincorrere un altro scarafaggio, e di nuovo il tifo da
stadio riprendeva : eccolo, eccolo non fartelo scappare
fallo secco! E di nuovo dopo tanti colpi a vuoto lo
scarafaggio veniva schiacciato e tutti a dirgli : bravo,
bravo, e gli applausi si sprecavano. Ma chi applaude di più
è l’amico padrone della gioielleria che guardava la scena
con apprensione da dietro la vetrina della sua gioielleria
ed era uscito in strada soltanto per dare la ramazza a quel
vecchio proletario pregandolo di schiacciare tutti gli
scarafaggi che uscivano dal tombino e che si dirigevano
proprio verso la sua gioielleria. E Antonio Spano chiese
all’anziano proletario: da quanto tempo stai facendo
questo sgradevole lavoro? Saranno circa tre ore , rispose
lui . E Antonio Spano lo incalza , ma almeno ti fai pagare?
E lui sconsolato rispose: lo sai i ricchi come sono, più
hanno i soldi e ancora di più ne vogliono avere, figurati se
quello molla un centesimo! E allora se non sei pagato quel
lavoro sgradevole fallo fare a lui che se ne sta dietro la
vetrina a godersi lo spettacolo. Ma non fa niente , io sono
fatto così non so dire di no a chi mi chiede un favore.
Sempre così il povero che regala il suo tempo al ricco,
disse amaramente Antonio Spano ma la discussione fu
bruscamente interrotta dalle grida dei tifosi da stadio :
attento, attento dal tombino sta fuggendo un altro
scarafaggio , dai colpiscilo , dai ammazzalo! E mentre lui lo
rincorre c’è chi dice : chiamiamo qualche televisione
locale ! in modo che tutti lo vedono che se gli scarafaggi
osano farsi delle passeggiate in via Sparano figurarsi cosa
combinano nelle periferie abbandonate a se stesse. E
mentre un altro borbotta : che schifo! È proprio pietoso lo
stato in cui è ridotta la città , una anziana signora invece
per nulla turbata ma molta dispiaciuta dice: perché
schiacciate quegli animaletti ? poverini sono così
innocui, che male vi fanno? Anche loro hanno diritto a
vivere , sono o non sono delle creature di Dio? E Antonio
Spano dopo la chiacchierata con l’anziano proletario lo
lascia al suo sgradevole lavoro e se ne và al molo
sant’Antonio che è la sua Portofino , una striscia di terra in
mezzo al mare , da una parte ci sono gli scogli , dall’altra
parte i box dei pescatori diviso da una sopraelevazione
definita : la terrazza sul mare! Dove si può passeggiare ma
anche sedersi sulle panchine e prendere il sole. Antonio
Spano preferisce stare giù tra gli scogli e passeggiare
avanti e indietro con lo slip abbassato per prendere così
la tintarella integrale e godersi il mare mentre canta:
quanto è bello questo cielo , quanto è bello questo mare!
Che non è stato mai così bello come quel giorno . Ma ad
un tratto gira lo sguardo verso la terrazza e smette di
cantare , perché vede un uomo che più che guardare il
mare , non smette di guardare il suo culo, che nonostante
ha la veneranda età di 63 anni , a dire la verità è ancora
bello da vedere non ha niente da invidiare ad un culo di un
ventenne , così magro e senza un filo di grasso . Poi però si
gira in avanti e lo spettacolo per l’uomo in terrazza è
decisamente brutto da vedere perché ci sono tanti peli
bianchi che circondano i due coglioni e poco sopra ci sono
due ernie che sembrano altri due coglioni questo non è il
ricordo del padrone che ha lasciato su di lui per il troppo
sfruttamento , perché lui in fabbrica si è sempre difeso
benissimo . Ma è invece il ricordo del borsone di libri che
con grande sforzo cercava di diffondere alle
manifestazioni . dove non è riuscito il padrone e riuscito il
suo amore per il comunismo. L’uomo affacciato alla
terrazza sembra un po’ contrariato nel vedere non più il
bel culo ma quei quattro coglioni ricoperti di peli bianchi.
Poi si mette subito la mano in testa per grattarla , poi
quella mano se la strofina velocemente sulla faccia quasi
per chiedersi : ma il vecchio davanti così brutto , è mai
possibile che sia il giovane di dietro così bello che ho
ammirato fino adesso? Ma poi appena lo sente cantare
così forte da sentirlo persino in Albania non più la
romantica canzone : quanto è bello questo cielo , quanto
è bello questo mare! Ma tutta l’Italia proletaria alla
violenza dei padroni risponde in massa senza paura , la
lotta dura bisogna fare. E canta ancora più forte : No ai
padroni , no ai burocrati cosa vogliamo , vogliamo tutto,
lotta continua in tutta Italia e in tutto il mondo bisogna
fare! Non ha dubbi altro che vecchio davanti , e giovane di
dietro , quell’uomo è un pericoloso sovversivo, è un
rivoluzionario. E a quel punto l’amico in terrazza è così
sconvolto da non affacciarsi mai più. E Antonio Spano
dopo quasi un ora di avanti e indietro per prendere il sole,
si tira su la mutanda, s’infila i pantaloncini, s’infila la
camicia salta da un blocco all’altro ed è sul lungomare
pronto a dissetarsi alla fontana , ma gli tocca attendere un
gruppo di amici podisti che continuano a saltellare mentre
il primo di loro beve poi si butta l’acqua in faccia , poi
beve di nuovo e di nuovo si butta l’acqua in faccia e
continua e continua. A questo punto Antonio Spano in
attesa del suo turno per vedere che effetto faceva
incominciò a canticchiare: bandiera bianca la vogliamo
no! Perché è il simbolo dell’ingiustizia , bandiera bianca la
vogliamo no. Nessuno effetto perché il primo amico
podista continua a buttarsi acqua in faccia e gli altri amici
podista continuano a saltellare . E Antonio Spano continua
a canticchiare: bandiera nera la vogliamo no ! perché è il
simbolo della galera bandiera nera la vogliamo no. Ancora
nessuno effetto il primo amico podista continuava a
buttarsi acqua in faccia e gli altri amici podisti ancora
saltellavano. A questo punto Antonio Spano più che
canticchiare strillava: bandiera rossa la vogliamo sì!
Perché è il simbolo della riscossa bandiera rossa la
vogliamo sì. E l’effetto è miracoloso i cinque amici podisti
in un attimo corrono via come il vento anzi più del vento e
la fontana è a completa disposizione di Antonio Spano
che dopo essersi dissetato riprende la sua lunga marcia
che lo condurrà a casa . Il giorno dopo è di nuovo per la
strada , attraversa la piazza rossa , poi prosegue per via
Sparano , si siede sulla panchina e l’amico che gli sta a
fianco subito si presenta: Mi chiamo Riccardo ! si mette le
mani nei capelli e dice: non sopporto quel signore seduto
di fronte a noi che canta a squarcia gola ! con la speranza
che qualcuno gli dà qualche centesimo . Tutti i santi giorni
sta qui a proporci e riproporci le solite canzoni degli anni
sessanta , canzone napoletane e canzone del suo
repertorio . Mi fa una testa così enorme da scappare, ma
sentilo anche tu io non dico mai fesserie: Io ti vurria vasà !
ma secondo te grasso e grosso troverà mai qualche donna
che lo vorrà baciare? Io dico di no! Ma guardalo quanto è
brutto ed è diventato ancora più brutto adesso che strilla :
io voglio per me le tue carezze, si io l’amo più della mia
vita ! ed è patetico quanto aggiunge : ritornerò in
ginocchio da te! Ma quale donna al mondo farà mai una
carezza a lui, ma chi mai amerà quell’uomo nella sua vita ,
potrà aspettare in ginocchio una vita potrà fare tanti calli
da farlo piangere per il dolore ma mai nessuno si fermerà
davanti a lui. Si lamenta che non prende nessuna
pensione, ma a cinquantasette anni che pensione potrà
mai avere se non ha lavorato mai nella sua vita. Io invece
ho una pensione d’invalidità , non ti dico in che cosa sono
invalido perché i fatti miei non li svelo mai a nessuno
perché io sono d’accordo con il detto : si dice il peccato
ma non il peccatore! Perciò ti posso solo dire che prendo
di pensione 250 euro al mese. Io ho sempre lavorato in
nero nell’edilizia, nei ristoranti , ma nessuno mi ha aperto
gli occhi per dirmi che mi dovevo fare assicurare , se così
fosse stato a quest’ora dopo una vita di lavoro avrei avuto
una bella pensione e non avrei nessun problema, invece
adesso mi ritrovo con una misera pensione d’invalidità e
devo aspettare 65 anni per prendere qualche euro in più.
Ma ci vuole molto tempo ancora , perché questo te lo
posso dire io ho cinquantacinque anni due anni in meno
del cantante , però si vede la differenza tra me e lui non
c’è proprio paragone e come il giorno e la notte: lui
sembra un vecchio rammollito , io invece sembro molto
più giovane della mia età! Per via della mia magrezza
dovuta al fatto che sono sempre in movimento ed anche
perché consumo poco nel mangiare , in poche parole sono
una formica , risparmio su tutto , al contrario lui è una
cicala che non fa altro che cantare , mangiare e bere in
quantità . Beve di tutto vino, birra , aranciata un fiume di
veleni che poi non smaltisce perché sta seduto tutto il
giorno e canta in attesa che qualcuno generoso gli dà
qualche centesimo , ma ancora di più in attesa di
quell’angelo azzurro che lo bacia , che lo ama , per
coronare così il suo sogno d’amore, cosa questa che non
avverrà mai . Ma adesso ti lascio e scappo via , anche
perché il cantante che è stonato mi ha fatto venire il mal
di testa. Anche Antonio Spano va via attraversa tutta via
Sparano , la piazza rossa e piano, piano arriva davanti alla
stazione centrale scende poi il sottopassaggio
affollatissimo lo percorre in tutta la sua lunghezza e
quando sta per salire il primo gradino verso l’uscita vede
una immigrata che stava in un angolo a chiedere
l’elemosina e si sposta un po’ per consentire all’amico
operaio delle pulizie di svolgere senza intralcio il suo
lavoro , ma questo non basta perché l’amico operaio delle
pulizie tutto irritato le grida: non devi soltanto spostarti
tu da qui te ne devi proprio andare e mai più tornare. A
questo punto Antonio Spano invece di proseguire la sua
salita , con uno scatto velocissimo ridiscende il gradino e
con tutta la rabbia che solo un pensionato può avere grida
contro l’amico operaio delle pulizie: non andare oltre le
tue mansioni ! il tuo compito è quello di pulire? Pulisce e
basta! Non sta a te come non sta a nessuno cacciare un
essere umano! E non dimenticare mai che sei un operaio
oppresso e sfruttato , ti dovresti schierare dalla parte di
chi vive nelle stesse tue condizioni o sta ancora peggio
come il disoccupato o chi come la signora è dovuta
scappare dal suo paese perché c’è la guerra , la miseria e
la fame e che qui non ha trovato niente per questo è
costretta a chiedere l’elemosina. Tu invece di cacciarla le
devi dire: cara signora io con te non solo sono solidale ma
voglio costruire un fronte unico di tutti i proletari contro i
padroni che ci rapinano , ci affamano e ci costringono a
chiedere l’elemosina per umiliarci , sottometterci e
annientarci. Teniamoci per mano noi proletari prima che
sia troppo tardi. Alle parole di Antonio Spano quell’amico
operaio delle pulizie non replicò ma restò muto quasi
sull’attenti appoggiandosi di tanto in tanto alla ramazza
per non cadere a terra . Si rende conto che ha sbagliato e
non ha nulla da obiettare quando infine Antonio Spano gli
punta il dito contro in modo che se lo ficca bene in testa :
è contro il padrone che devi scagliare la tua rabbia per la
vita miserabile che conduci , non contro altri poveri
ancora più poveri di te. Non fare mai più il razzista perché
su quella strada pericolosissima puoi sempre trovare la
rabbia di un pensionato che si scaglia contro di te!
Antonio Spano dopo aver colpito al cuore razzista di
quell’operaio delle pulizie fa il suo ritorno a casa con
ancora tanta rabbia addosso e con l’immagine che non va
più via dalla sua mente di quella povera e fragile donna
così impaurita in quell’angolo del sottopassaggio della
stazione tra tanta gente che le passava accanto
indifferente, mentre l’amico operaio delle pulizie le
gridava: tu da qui te ne devi proprio andare e mai più
tornare! Antonio Spano dopo che è stato molto tempo
seduto sul divano per cercare di calmarsi un po’ va a
dormire , ma nel suo letto non fa che girarsi e rigirarsi,
sono le 24 ma non riesce ancora a trovare sonno ma lui è
deciso a volere sempre volere , fortissimamente volere
trovare sonno, e infine questa sua testardaggine fu
premiata. Ma dopo un po’ balza dal letto perché stanno
sparando i fuochi d’artifici , si affaccia alla finestra della
sua casa al primo piano di un casermone e vede davanti
alla pizzeria di fronte una comitiva di amici che dopo aver
mangiato ma ancora di più dopo aver bevuto si alzano dai
tavolini e facendo un gran baccano si portano al centro del
piazzale e danno vita a quel spettacolo di fuochi d’artifici .
loro si divertono , schiamazzano e ridono a crepapelle
fregandosene di chi ha tanta voglia di dormire perché la
mattina successiva l’aspetta una dura giornata di lavoro o
chi come Antonio Spano aveva appena trovato sonno ed è
stato letteralmente fatto saltare dal letto . Dal frastuono e
costretto suo malgrado ad affacciarsi alla finestra ed
assiste a quello spettacolo di fuochi d’artifici non
desiderato all’una di notte . E per un’altra ora ancora la
comitiva di amici continua a fare fracasso come se fosse
giorno . Molte altre persone si affacciano alle finestre ma
nessuno parla si subisce in silenzio e non si deve per
nessuna ragione al mondo disturbare quella comitiva di
amici perché se qualcuno li irrita loro si vendicano e gli
fanno trovare l’automobile danneggiata. Antonio Spano
quando torna un po’ di quieta si mette a letto ma il suo
volere , sempre volere ,fortissimamente volere dormire
questa volta ha fallito verso le 3 stanco del gira e rigira
molto infastidito si alza dal letto , sinfila i pantaloncini, la
camicia , le ciabatte , prende l’automobile fa qualche
chilometro poi la parcheggia che è ancora periferia e va a
piedi verso il centro della città , lungo il tragitto non
incontra nessuno lui sarà arrabbiato , sarà assonnato però
nella sua mente gli frulla un motivetto molto in voga nella
sua giovinezza: Tutta mia la città, un deserto che conosco ,
tutta mia la città! Ma non riesce a canticchiarla perché è di
pessimo umore non avendo chiuso occhio per tutta la
notte . Intanto arriva al sottopassaggio della stazione
centrale senza incontrare ancora un’anima viva , sale
sopra va verso la sala d’aspetto e se prima non ha
incontrato un’anima viva qui è piena di senza tetto tutti a
dormire sulle sedie e per terra , cosi pure nell’androne è
un dormitorio pubblico. Antonio Spano si dirige verso la
piazza rossa anche qui è solo lui a camminare, qualche
senza tetto dorme sulle panchine , qualche altro in mezzo
alle aiuole in compagnia di topi che scendono e salgono
sugli alberi . Poi s’incammina per via Sparano e di nuovo
non c’è nessuno che cammina , l’accompagna sempre il
motivetto che lui cerca di scacciare dalla mente ma non ci
riesce è un chiodo fisso: tutta mia la città , un deserto che
conosco tutta mia la città, questa notte un uomo
piangerà. No, no e ancora no lui non piangerà non vuole
drammatizzare ancora di più la sua situazione , almeno le
lacrime se le vuole risparmiare. E con questa decisione è
arrivato in corso Vittorio Emanuele ma non è più tutta sua
la città , perché ci sono automobile che sfrecciano veloci
avanti e indietro . E mentre lui attraversa sulle strisce
pedonali un automobile carica di amici giovanissimi molto
euforici per poco non lo fa saltare in aria , però sono
gentilissimi con lui gli danno il buon giorno gridandogli
contro: bocchinaro , tua madre batte il marciapiede ! sua
madre invece è morta da molto tempo , ma certe cose
non puoi spiegare a degli amici. Scampato il pericolo e
incassato il bel saluto si dirige verso piazza Ferrarese dove
ci sono gli ultimi scampi della movida , una comitiva di
amici studenti e studentesse parlano tra di loro anzi
gridano , una amica urla all’altra puttana e l’altra risponde
immediatamente in un modo che nessuno poteva
immaginarsi perché molto originale perciò urla a sua
volta: prostituta! E il resto degli amici ridono di gusto . E
Antonio Spano non poteva non esclamare : qui si respira
un alto livello culturale superato soltanto dall’amica
macchietta l’apostolo della pubblica distruzione che
candidamente dichiara che i neutrini vanno più veloci
della luce nell’attraversare il tunnel che collega la Svizzera
al Gran Sasso d’Italia . Antonio Spano sconsolato va verso
piazza Mercantile mentre i locali si affrettano a chiudere ,
poi si dirige verso la basilica di san Nicola e i suoi ricordi
vanno ai suoi vent’anni quando da disoccupato passava
giornate intere ma anche nottate seduto sulla gradinata
della basilica , perché lui per quasi quindici anni ha abitato
in quella zona prima da disoccupato ma scapolo e poi da
operaio ma con una famiglia sulle spalle vivendo si può
dire in una topaia fredda e umida d’inverno ma crepando
dal caldo d’estate non avendo nemmeno il cesso, in
compenso però era frequentatissima da tanti amici topi e
scarafaggi i quali anche se indesiderati avevano deciso di
tenergli compagnia. Gran bei ricordi che Antonio Spano
non dimenticherà mai , Ma per non pensarci continua la
sua camminata verso piazza san Pietro , ad un tratto si
ferma un Motorino e l’amico simpaticissimo tira fuori il
malloppo dalle tasche e comincia a contare con avidità poi
tira un sospiro di sollievo e di soddisfazione , la nottata
all’amico scippatore ha reso molto bene mette perciò il
malloppo al sicuro e di corsa va via sul suo motorino
verso casa per il meritato riposo. Antonio Spano poi va
verso la muraglia dove si gode l’immenso mare e senza
staccare lo sguardo s’incammina per il lungomare ed
infine arriva al molo sant’Antonio ovvero la sua Portofino
sale sulla terrazza e guarda sempre l’infinito mare da dove
incomincia a spuntare un punticino rosso luminoso , poi
man mano che passano i minuti diventa un enorme palla
rosso fuoco che lascia il mare e s’innalza sempre più verso
il cielo . Antonio Spano indietreggia staccandosi dal muro
della terrazza e si siede sulla panchina , è sfinito anche
perché è dalle tre che cammina senza mai fermarsi , e
sono le sei, si mette accovacciato , si tiene la testa tra le
mani , quando ad un tratto salgono sulla terrazza un
gruppo di amici che si scolano le ultime bottiglie di birra e
poi le buttano giù tra gli scogli per sentire l’effetto che
facevano . Poi non trovando di meglio da fare si
avvicinano ad Antonio Spano cercando di canzonarlo :
nonno come sei triste! Hai subito una delusione d’amore?
Hai voglia di suicidarti ? i pesci già stano aspettando con la
bocca aperta per fare di te un solo boccone così parlò il
più guappo degli amici . Antonio Spano non si scompone ,
fra di sé non fa che ripetersi : cerco dei compagni ma
trovo davanti a me sempre e soltanto degli amici ! altro
che , tutta mia la città , la città è tutta in mano agli amici i
quali più cerchi di scansarli e più te li ritrovi davanti.
L’importante e di non dargli soddisfazione , solo così dopo
un po’ ridiscendono dalla terrazza e vanno via. A questo
punto lui rimasto solo si sdraia sulla panchina mentre
viene accarezzato da un lieve vento che lo ristora.
Antonio Spano non và a votare perché lui non partecipa
alla falsa democrazia borghese , lui è per la democrazia
proletaria, perciò non vota neppure per i referendum
anche se molti proletari coscienti partecipano con
entusiasmo . Lui però non ce la fa a partecipare a quella
farsa , lui è per la lotta sempre più dura e senza paura!
L’acqua pubblica si difende lottando e non delegando a chi
la vuole privatizzare, a chi vuole il capitalismo che oltre a
toglierci l’acqua ci toglie la vita e rende tutto un cimitero.
Quindi un proletario cosciente non si lascia annacquare ,
non va a votare insieme ai tanti amici che dicono sì
all’acqua pubblica ma poi in pratica per il costo eccessivo
la negano e ancora di più negano la vita a tanti proletari.
Mai quindi , fianco a fianco nelle gabine per votare
insieme agli amici devoti dei capitalisti , ma sempre in
piazza insieme agli altri proletari coscienti per lottare , per
difendere l’acqua pubblica goccia , su goccia ma ancora di
più per difendere il diritto alla vita di tutti gli esseri umani.
Ed è per questo che Antonio Spano dà il suo contributo
scrivendo e lottando e ancora scrivendo e non smette mai
di dire come ha fatto ad un combattivo compagno
studente : io ho un blog, dove puoi leggere qualcosa sulle
mie esperienze di lotte! Davvero? fa lui incredulo e
spalancando gli occhi dice: è stupendo, è meraviglioso,
vado subito a vedere! Antonio Spano lo ritrova ad una
manifestazione dopo un po’ di tempo sempre più
combattivo e nel salutarlo gli dice: sei andato a vedere il
mio blog? Lui cade dalle nuvole , non sapevo che hai un
blog : ma è stupendo è meraviglioso corro subito a
vederlo e ti faccio saper cosa ne penso ! e così passa un
altro po’ di tempo e Antonio spano lo rivede ad un altra
manifestazione lui è sempre combattivo ma lo ignora
completamente sembra che non l’abbia mai visto in vita
sua perciò Antonio Spano si guarda bene dal chiedergli:
ciao compagno sei andato a vedere il mio blog? Perché già
sa che gli dirà sempre cadendo dalle nuvole e sgranando
gli occhi dalla meraviglia : davvero hai un blog? Ma è
stupendo! Corro subito a vedere e ti faccio sapere! Ma
Antonio spano non l’ha detto solo al compagno che cade
dalle nuvole che ha un blog ma a tanti e tanti compagni
perdeva persino la voce a furia di dire : i miei libri sono
censurati da tutti ed è per questo che noi compagni
dobbiamo fare un passa parola solo così le nostre idee
non moriranno mai. Ben detto compagno hai
perfettamente ragione andiamo subito a vedere il tuo
blog e ti promettiamo che lo faremo circolare. Con le
parole sono tutti d’accordo ma nei fatti solo pochi
compagni mantengono la parola data, non c’è che dire: i
veri compagni sono pochi ma buoni perciò bisogna
tenerseli stretti, stretti perché essi sì sono indispensabili
per la lotta che vedrà vincente il comunismo sul
capitalismo. Però bisogna ammetterlo in questa fase
storica gli amici le macchiette dell’internazionale del
crimine stanno sferrando un attacco senza precedente ai
proletari di tutto il mondo. In Italia gli amici le macchiette
al potere stanno facendo una rapina dopo l’altra
approfittando del fatto che si è in Agosto e crepando dal
caldo i proletari stanno tappati in casa escono soltanto per
fare la spesa sempre più misera . Al mercato si gira e rigira
tra le bancarelle alla ricerca del prezzo più basso e quella
frutta e verdura che doveva finire tutta nei cassonetti
della spazzatura perché completamente marcia finisce
invece nelle buste di quelle povere persone anziane
sempre più deboli e sempre più indifesi i quali zitti , zitti ,
calando giù la testa e faticando molto nel portare quelle
buste di frutta e verdura a casa che poi saranno costretti a
buttare nella spazzatura . Se qualcuno di quelle povere
persone anziane ha il coraggio di borbottare: ma nella
busta cosa hai messo la frutta marcia? L’amico
fruttivendolo prontamente gli grida contro: a quel prezzo
stracciato cosa vorresti il caviale? Ma guarda un po’ lui
che non ha niente da fare tutto il santo giorno dà fastidio
a chi suda lavorando dalla mattina alla sera . E tutte le
altre povere persone invece di dirgli bravo hai fatto bene a
dirgli che non è onesto il suo comportamento, lo guardano
con un sorriso che sembrano dire : ma questo pazzo da
quale manicomio è uscito? E subito dopo ognuno ha
qualcosa da rimproverare a colui che ha osato parlare ,
mentre l’amico fruttivendolo consegna anche a loro la
busta di frutta marcia e senza lo scontrino e nessuno si
guarda bene dal chiederlo , all’amico fruttivendolo
potrebbero saltare i nervi e gridare ancora più forte: ma
guarda un po’ che individuo spregevole , per quei pochi
spiccioli che mi ha dato pretende pure lo scontrino, roba
da mettergli non solo le mani addosso ma addirittura di
afferrargli il collo e strozzarlo. E Antonio Spano era
arrabbiato , è arrabbiato, e sarà arrabbiato fin quando il
comunismo non sarà realizzato , cerca la lotta come il
pane e come al solito lascia l’automobile nei pressi del
carcere forse sperando inconsciamente che la rivolta
parte dai dannati della terra. Lui gli manda un segnale per
dire che c’è chi solidarizza per loro e gli fa giungere l’eco
di : liberare tutti , vuol dire organizzarsi, vuol dire lottare
ancora senza perdere un’ora ! ma i dannati della terra non
si possono muovere, stanno come sardine gli uni attaccati
agli altri , aspettano solo la morte come una liberazione
dai loro mali. Ma finalmente una buona notizia gli
immigrati quelli che sono riusciti a non morire annegati
nel mare non più mediterraneo ma mare di morte , un
vero e proprio cimitero di immigrati , coloro che sono
riusciti a scampare alla morte , che hanno visto la morte
con gli occhi , che hanno visto i loro parenti, i loro
compagni di sventura inghiottiti dalle acque , così
spaventati , così provati ed impauriti vengono presi e
rinchiusi nei lager dei c.i.e. dei cara questo è il premio
che si dà a chi è sopravvissuto a chi ha avuto la forza di
voler vivere a tutti i costi. Ma da quei lager il 1 agosto del
2011 quei dannati della terra escono in massa occupano i
binari dei treni, occupano la tangenziale e gridano al
mondo intero : noi vogliamo vivere , noi vogliamo la
libertà , perché siamo degli esseri umani. E per aver
chiesto il diritto a vivere , per aver chiesto il diritto alla
libertà , perché sono degli esseri umani vengono
manganellati dal braccio violento della legge e fatti
ritornare nei lager dove si cerca di dividerli in buoni e
cattivi, dove i cattivi hanno costretti i buoni alla guerriglia.
Ma non ci riusciranno mai a dividerli perché contro i
padroni: siamo tutti cattivi! Così gridano gli immigrati di
Nardò che nella Puglia migliore tanta pubblicizzata dai
film, dalle canzone in Italia ,in Europa e nel mondo, non
fanno vedere, sono tutti invisibili , bisogna nasconderli.
Non fare sapere che per 2,50 euro all’ora in quelle
campagne arse dal sole sono costretti a gettare il loro
sangue nella raccolta dei pomodori , l’oro rosso che tanto
ci si vanta di possedere. Quando si compra bisogna
ricordarsi che quei pomodori quell’oro rosso , sono rossi di
sangue fatto versare agli immigrati. I quali dormono
ammassati in qualche baracca gli uni sugli altri. Che sono
costretti a dare buona parte dei loro miseri guadagni ai
caporali che li sfruttano , che l’ammazzano di lavoro e di
guadagno non hanno che un mucchio di mosche in mano.
Tutto questi cattivi immigrati hanno deciso di scioperare
per un lavoro dignitoso , ben pagato e non più in nero. Ed
è per questo che i cattivi immigrati della campagna , i
cattivi immigrati chiusi nei lager ed i cattivi compagni
provenienti da tutta la regione hanno dato vita ad una
combattiva manifestazione che parte dalla piazza rossa
ovvero la ex piazza Umberto attraversa le vie principale
della città gridando: basta razzismo e sfruttamento . Ad un
angolo di strada ci sono un gruppo di amici che si agitano
molto , ma chi si agita ancora di più è un amico che
Antonio Spano conosce benissimo fin dagli anni settanta .
Questo amico lo trovava immancabilmente tutti i giorni
nella piazza rossa, ma le sue idee non erano di rivolte, non
era un indignato contro le ingiustizie e non stava in mezzo
ai compagni per lottare contro il capitalismo e per il
comunismo, niente di tutto questo. Lui non aveva ideali ,
lui pensava soltanto a se stesso , era soprannominato : lo
scimmione! Ma intendiamoci quell’enorme animale era
più presentabile di lui . E un impresentabile cosa ci fa in
mezzo ai compagni? Cercava di smerciare la droga stando
bene attento a non farsi vedere perché sapeva i rischi
altissimi a cui andava incontro, perché i compagni
dappertutto non facevano che gridare: morte agli
spacciatori di droga! Ma nonostante ciò lui riusciva ad
adescare i più vulnerabili , i più deboli e farli diventare
suoi clienti . Adescò persino una bellissima ragazza
tedesca che girava il mondo. Ed una giramondo che arriva
a Bari dove può fare tappa se non nella piazza rossa, dove
non poteva non essere notata dall’amico scimmione che
le mise gli occhi addosso. Entrò nelle sue grazie anche
perché sapeva un po’ di tedesco avendo lavorato per
qualche anno in Germania . La corte che le fece fu
asfissiante , sembrava una zecca non la mollava un attimo.
Aveva una casa nella città vecchia e tanto fece che la
convinse ad accettare la sua ospitalità , e lei non poteva
fare diversamente , aveva pochi soldi e trovandosi in un
paese straniero dormire finalmente in un letto dopo tanto
vagabondare le sembrò la cosa giusta da fare. Vederli
insieme nella piazza rossa ogni compagno domandava ad
un altro compagno : ma cosa ci fa la bella con la bestia? E
tutti si meravigliavano ed erano a dire la verità molto
invidiosi. Lui consapevole di ciò si pavoneggiava , si
gonfiava di petto ed era tutto euforico per quella
conquista. Stavano sempre insieme dalla mattina alla sera,
man , mano che passavano i giorni la bellezza di quella
ragazza incominciava a svanire . Era evidente che a stare
con lui faceva il pieno di droga , ormai lei era alle sue
dipendenze , faceva tutto quello che lui voleva. Si era
ormai alla fine degli anni settanta il movimento
rivoluzionario si stava sciogliendo come neve al sole ,
molti abbandonavano la lotta, la guardia si era di molto
allentata : morte agli spacciatori di droga ! era ormai un
ricordo del passato, nella piazza rossa si spacciava
liberamente e molti compagni sono caduti nel tunnel della
droga alcuni dei quali hanno trovato la morte. Ormai
l’amico scimmione la faceva da padrone finché un giorno
fu arrestato insieme alla ragazza tedesca che fu subito
rimpatriata con un foglio di via . Eccolo adesso sempre più
scimmione urlare contro i manifestanti : ma guarda un po’
questi luridi! Si prendono le nostre strade come se
fossero i padroni ,mentre noi siamo messi agli angoli. Ma
guarda questi altri porci d’italiani che marciano insieme a
loro , sono dei veri e propri traditori. Invece di stare dalla
nostra parte stanno con lo straniero, invece di gridare :
lavoro agli italiani , le case agli italiani ! gridano : lavoro
agli immigrati , le case agli immigrati! Ma prendiamoli a
calci in culo sia gli immigrati che i traditori e spazziamoli
via. Ma dove si è visto mai che a casa nostra noi dobbiamo
cedere il passo a loro , le automobili si devono fermare e il
traffico deve impazzire per colpa di questi immigrati che
pretendono il lavoro , ma mandiamoli via
immediatamente, hai ragione dicono gli altri amici che
stanno intorno però non se la sentono di caricare il corteo
perciò l’amico scimmione oltre che a gridare non può
andare . E così il corteo può proseguire senza incidenti per
poi concludersi in piazza Benedetto Petrone ovvero la ex
piazza della libertà sotto la sua lapide che sta li a ricordare
che lui nel lontano 28 novembre del 1977 è stato
ammazzato dai fascisti pagati dai padroni ed il modo
migliore per ricordarlo è quello di lottare per il diritto al
lavoro, per il diritto alla libertà e non stancarsi mai di
gridare : Benedetto è vivo e lotta insieme a noi , le nostre
idee non moriranno mai. E Antonio Spano era arrabbiato
è arrabbiato e sarà arrabbiato finché il comunismo non
sarà realizzato. Nel frattempo sfoga la sua rabbia
camminando, camminando , camminando con la solita
camicia che gli copre i pantaloncini tanto da sembrare una
minigonna e con le vecchie ciabatte ai piedi arriva
all’inizio di via Sparano e un amico sconosciuto si ferma
davanti a lui e lo guarda fisso dall’alto in basso senza dire
una parola. Antonio Spano si ferma anche lui curioso di
sapere da che cosa è attratto , forse dalla minigonna che
lascia intravedere le gambe di fuori , certo è che dopo un
po’ l’amico sconosciuto gli gira intorno sempre
guardandolo fisso dall’alto in basso . E così vicino che
sembra che voglia ballare il ballo del mattone e si proprio
quello che canticchiava Rita Pavone mancava soltanto la
guancia a guancia. Poi si allontanò ma di tanto in tanto si
girava per fissarlo di nuovo, e ancora di nuovo finché non
lo perdeva di vista. E così ogni giorno Antonio Spano
trovava l’amico sconosciuto, sempre muto come un pesce,
una volta vicino alla stazione centrale , un’altra volta in via
Sparano e altre volte ancora nella piazza rossa ma il
copione che recitava era sempre lo stesso : si fermava
davanti a lui , lo guardava dall’alto in basso, poi gli girava
intorno sempre per fare il ballo del mattone senza però
guancia a guancia! Poi s’allontanava sempre girandosi di
tanto in tanto finché lo perdeva di vista. Antonio Spano
nelle sue lunghe camminate arriva sul lungomare si toglie
la camicia e la alza in aria come una bandiera bianca ma
non in segno di resa perché lui non si è mai arreso davanti
a nessuno e sempre come al solito combattivo. Se alza
quella camicia è soltanto per difendere la testa dal sole
che picchia , che picchia, che picchia così forte che più
forte non si può. Perciò lui cerca di riparare la sua testa
come meglio può , perché lui alla testa ci tiene dev’essere
sempre sveglia , guai a farla smettere di funzionare il
proletario potrebbe perdere una pedina importante nella
lunga lotta che ci porterà al comunismo. Perciò Antonio
Spano quando arriva nella sua Portofino su quei scogli si
toglie i pantaloncini che vanno a dare man forza alla
camicia che già tiene nella mano ben alzata per difendere
ancora di più quella testa pensante dal sole implacabile. Il
quale è avvisato: tu puoi colpire il suo culo non per niente
ha già abbassato le mutande , puoi colpire le sue palle !
puoi colpire le altre parte del corpo che sono tutte a tua
completa disposizione falle diventare anche nere , nere
come il carbone ma lascia stare la sua testa essa
appartiene in tutto e per tutto al proletariato! E così per
una buona ora Antonio Spano cammina avanti e indietro
con la mano alzata che regge il pantaloncino e la camicia
per difendere la sua testa. Agli occhi degli amici può
sembrare una resa non per niente un amico dalla terrazza
scende giù dalla scala arriva vicino a lui e gli grida: ma che
cazzo fai avanti e indietro con quel pantaloncino e camicia
tenuti in alto così non ti abbronzi mai ! sdraiati su uno
scoglio e stai fermo per ore e ore come adesso farò io.
Non posso stare fermo risponde Antonio Spano ho
bisogno di camminare , sempre camminare , nient’altro
che camminare, la mia è una lunga marcia di un
pensionato ch’era arrabbiato, è arrabbiato, e sarà
arrabbiato fin quando il comunismo non sarà realizzato. E
per fargli capire di che pasta è fatto un comunista gli canta
forte, molto forte : la lotta continua in Italia, in Europa e
nel mondo bisogna fare. Un altro giorno arriva un altro
amico non dalla terrazza ma facendo l’equilibrista tra gli
scogli e andando verso Antonio Spano gli disse: il sole non
picchia forte potresti anche abbassare quel pantaloncino e
quella camicia ! ma lui gli rispose: sembra che il sole non
picchia , quello è ingannevole picchia eccome , e fa molto
male ! per questo ho fatto un patto con lui : prenditi il
culo, le palle, tutto il resto del corpo , ma la testa no!
Perché mi serve è da lì che escono le idee di rivolta contro
i padroni . E sempre dalla testa escono le canzoni che poi
canta : signor padrone ancora una volta ci hai fregato , con
le tue invenzioni dei sindacati , dei delegati , noi le
categorie le vogliamo tutte abolire perché alla catena
siamo tutti uguali! Signor padrone adesso basta per te
finisce proprio male , perché siamo stanchi di farci
ammazzare. E Antonio Spano dopo un ora che ha
camminato avanti e indietro , si tira su la mutanda , s'infila
i pantaloncini, e va via perché non è vero che lui vuol
difendere solo la testa dal sole mentre se ne frega del
corpo , e che sempre al sole gli abbia detto addirittura: fai
del mio corpo quello che vuoi! Stava naturalmente
scherzando perché lui non permette a nessuno di fare del
suo corpo ciò che vuole nemmeno al sole. Perciò lui sta
sempre in agguato e pronto per urlare: Io sono mio! Per
questo il suo corpo è sempre bianco come la neve , solo di
tanto in tanto gli da una velata di rosso , quel tanto che
basta per non bruciarsi, perché non usa la protezione, lui
odia impomatarsi e affronta la situazione a viso aperto e a
torso nudo. E se non usa creme per proteggersi perché gli
da fastidio , ancora di più gli da fastidio il telefonino , lui
per parlare vuole vedere in faccia le persone, e la
conversazione gli viene ancora meglio nella piazza rossa
andando avanti e indietro ma anche stando comodamente
seduto ad una panchina. Come si vede lui si accontenta di
poco , ha un solo cruccio ed è quello di non poter
viaggiare perché non se lo può permettere. Non gli resta
quindi che andare con la famiglia al canalone ( un pezzetto
di spiaggia pubblica alla periferia di Bari) e quando è solo
va sempre a Portofino o sopra la terrazza o sotto tra gli
scogli. E anche quel giorno dopo aver preso per un ora il
sole se ne va sul lungomare verso la fontana dove li vicino
fanno interminabili partite a carte in costume da bagno un
gruppo di amici anziani che sono così bruciati dal sole che
sembra che il fuoco gli debba uscire dalla testa . Sono tesi
come corde di violini e per un nonnulla gridano come se
fossero al mercato a vendere il pesce. E mentre Antonio
Spano sta bevendo un po’ d’acqua e poi se la butta
addosso per rinfrescarsi , prima d’incominciare il suo
lungo cammino che lo riporterà a casa , arriva in quel
momento vicino alla fontana una ragazza cinese molto
affaticata nel trascinare il carrello pieno di merce varia .
Vuoi qualcosa chiede con gentilezza ad Antonio Spano e
lui molto dispiaciuto per non poterle comprare niente ,
perché non ha un centesimo addosso. Gli amici anziani
militanti del tressette smettono per un attimo il loro gioco
e tutti in un modo confidenziale hanno qualcosa da dirle:
ben arrivata innamorata mia ! dice il primo degli amici, la
cinesina ha un debole per me si pavoneggia il secondo
degli amici. Vuoi giocare con me dice il terzo amico , lei gli
da poco confidenza a malapena dice : volete comprare
qualche orologio? E il quarto di quegli amici gentiluomini
con molta galanteria osa chiedere : quanto ti prendi per
un massaggio? Volete comprare i miei orologi insiste lei ,
mentre il quinto ed ultimo amico di quei gentiluomini
supera tutti in sfacciataggine e le chiede : quanto vuoi per
fare l’amore con me? E tutti gli altri a ridere di gusto
mentre lei se ne va via carica di fatica e di dispiaceri
dicendo soltanto : io non vendo l’amore , io vendo
soltanto orologi. Un altro giorno Antonio Spano ritorna a
Portofino e mentre va avanti e indietro su quella striscia di
terra vede un pezzetto di una carta d’identità tutta
bruciata ai bordi dove si poteva ancora leggere nome e
cognome di un signore di Frosinone, l’età di 60 anni e i
capelli brizzolati. Certamente un amico scippatore dopo il
colpo se n’era andato tra gli scogli di Portofino a
controllare il suo bottino e poi ha conclusa la sua buona
opera quotidiana con un sfregio degno di lui : bruciando la
carta d’identità di quel signore a cui ha rovinato il suo
soggiorno a Bari! Antonio Spano dopo l’ora di sole preso a
Portofino s’incammina per il lungo mare , poi per corso
vittorio Emanuele , via Sparano , finché arriva nella sua
piazza rossa e finalmente si siede . Accanto a lui c’è Gianni
un amico povero , alto , magro e con una lunga barba, ha
con se un bastone che l’aiuta nel camminare perché lui ha
una gamba che gli fa male da quando se l’è spezzata
cadendo da una impalcatura in un cantiere edile dove
lavorava nel suo paese di Mesagne. Non ha avuto nessuno
riconoscimento perché lavorava in nero, e da allora sono
iniziati i suoi guai , al paese non ha trovato più lavoro , i
suoi tre fratelli tutti sposati non lo potevano aiutare
perché anche loro fanno fatica a mantenere le famiglie, e
così lui ha incominciato a vivere di elemosina . Dopo un
lungo tempo gli diedero una pensione d’invalidità al
lavoro di 250 euro al mese , così poteva vivere con meno
affanno le sue giornate. Ha girato si può dire tutta l’Italia
ricorda con piacere : Roma, Venezia , Torino , Milano,
Napoli! Ma dove è stato trattato meglio dice è stato in
Germania. E sarebbe rimasto volentieri a Berlino ma per
me che vivo per strada non era proprio l’ideale perché fa
un freddo da morire. Ed è per questo che da un po’ di
tempo vivo a Bari, la maggior parte del tempo lo passo in
questa piazza, continua nel suo racconto Gianni qui non
mi posso lamentare , dormo in un dormitorio gestito dai
preti posso stare li per tre mesi poi devo andare via per
fare posto ad altri senza tetto . Ma per me non ci sono
problemi andrò in un altro dormitorio, l’unica cosa che
mi da fastidio e che i preti sono severissimi vogliono che
per le 22 devi già rientrare altrimenti chiudono il portone
e resti fuori. Per mangiare fa il giro delle sette chiese: un
giorno alla mensa della cattedrale , un altro giorno alla
mensa nella parrocchia di sant’Antonio e così via. Adesso
è molto arrabbiato perché nell’ultima visita medica da lui
sostenuta gli hanno tolto dei punti quanto basta per non
aver più diritto alla pensione d’invalidità. E non ti hanno
spiegato il motivo chiede Antonio Spano, ma quale
spiegazione s’infervora Gianni quelli fanno quello che
vogliono , prima te la danno la pensione d’invalidità e poi
te la tolgono . Con la scusa della crisi colpiscono noi poveri
invalidi , a me quei 250 euro al mese facevano tanto
comodo , perché è vero che riesco a dormire e mangiare
dai preti , però tante cose di cui ho bisogno non posso
comprarmeli e sono costretto a chiedere l’elemosina . è
brutta questa mia vita , per camminare mi devo
appoggiare al bastone perché la gamba mi fa male e più
passa il tempo peggio sarà. Ho fatto ricorso per riavere la
pensione d’invalidità speriamo che il Dio mi aiuta nel
farmela riavere, io confido molto in Dio perché sono un
forte credente , mi ritengo anche un buon cattolico, voglio
bene a tutti anche a questi immigrati che sono in tanti in
questa piazza che vanno avanti e indietro senza fare
niente dalla mattina alla sera e rappresentano un costo
altissimo per noi che li dobbiamo mantenere. Ci tengo a
precisare che non sono razzista però tutti questi immigrati
dovrebbero stare a casa loro perché qui non c’è lavoro
per noi italiani figuriamoci se c’è lavoro per loro. Perciò
non resta altro da fare che prenderli uno per uno e
rimpatriarli . Ci dispiace gli devono dire: l’Italia e degli
italiani ! noi veniamo in Africa a darvi fastidio? Non di
certo , e così voi non dovete venire a dare fastidio a noi in
Italia. E Antonio Spano si alza da quella panchina e se ne
va non ce la fa più ad ascoltare quell’amico povero che
vive d’elemosina , che riesce ad avere un tetto , riesce ad
avere da mangiare , ma non gli riesce proprio ad accettare
che anche gli altri poveri provenienti da altri paesi abbiano
un tetto e da mangiare. E Antonio Spano in una
manifestazione cittadina incontra un compagno studente
che ha letto il suo libro : il clandestino operaio nella piazza
rossa! E dice che l’ha trovato molto interessante poi
aggiunge: anch’io sto scrivendo un libro dove narro che
c’è bisogno d’amore . La verità è proprio questa ci si
dovrebbe amare di più così sarebbe molto più facile
vivere. Bisogna seguire l’esempio di Gesù che diceva di
porgere l’altra guancia . Io mi sto avvicinando al suo
insegnamento , perché la violenza porta altra violenza,
l’odio porta altro odio. Perciò mai più violenza , mai più
odio, solo così il mondo potrà essere migliore. Antonio
Spano non ce la fa ad ascoltare il compagno diventato
amico convertito al cristianesimo e gli dice : amico noi
proletari la violenza la subiamo tutti i giorni dalla mattina
alla sera , l’odio di classe lo portano avanti i ricchi , i
potenti e i prepotenti altro che porgere l’altra guancia
questi banditi ci rapinano in continuazione . Non vedi che
siamo ridotti in mutande e non gli basta ci prendono pure
a calci in culo e noi sempre zitti, mansueti, ci facciamo
persino calare ad uno ad uno nella fossa , e tu dici che
bisogna amarli, così facendo quelli ci massacrano tutti.
Altro che amarli e porgere l’altra guancia a questi criminali
bisogna reagire , bisogna lottare ed è pe questo che
stiamo manifestando per non subire più lo sfruttamento e
il razzismo . Tu dici di condividere le cose che dico e che
anche tu stai scrivendo un libro e allora se proprio vuoi
fare un opera di bene, denunci i mali del mondo e inviti i
proletari a prendere coscienza ed a lottare per togliere la
ricchezza a chi ne ha troppo per darla a chi non ha
niente. Lottare quindi per una società dove regna
l’uguaglianza e questa società non può non essere che
comunista. L’amore che vuoi tu è la continuazione di
questa sporca e orrida società divisa in classe dove i ricchi
sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri ,
rifletti amico e dopo aver tanto riflettuto torna ad essere
quello ch’eri una volta e cioè: un compagno. E Antonio
Spano che aveva incominciato quella manifestazione ben
disposto e di buon umore nel vedere tanti proletari
coscienti italiani e tanti proletari coscienti immigrati uniti
nella lotta dura senza paura contro i padroni termina
quella grandiosa manifestazione di umor nero nell’avere
ascoltato quello che era una volta un compagno diventato
improvvisamente un amico convertito al cristianesimo
folgorato da Gesù sulla via dell’amore e del porgere l’altra
guancia al padrone. E Antonio Spano al termine di quella
grandiosa manifestazione quando arriva nella piazza rossa
per buttare giù quell’amaro in bocca che gli è rimasto si
reca alla fontana per bere un po’ d’acqua e per non
bagnarsi in quella pozzanghera d’acqua , con i piedi si
tiene in equilibrio ai bordi della fontana e poi si piega
tutto in avanti appoggiandosi e nello stesso tempo
spingendo il pomello dell’acqua , e mentre si disseta ode
un urlo proveniente da uno di quel gruppo di amici che
stavano un po’ più il la giocando a carte che dice : nonno
in che brutta posizione ti sei messo! E tutti gli altri amici
giocatori non fanno che ridere. Antonio spano li guarda un
po’ e poi gli risponde : Io in qualsiasi posizione mi trovo
riesco sempre a difendermi! Il guaio è il vostro che
conoscete soltanto un’unica posizione che è quella di
essere sempre degli amici devoti agli amici le macchiette i
santi del comune, della regione , del parlamento e degli
apostoli che stanno al governo in unione all’amico
macchietta il Cristo in terra dei ricchi. E il 6 settembre del
2011 a l’una di notte Antonio spano non riesce a dormire
si gira e rigira nel letto è agitatissimo , sbuffa in
continuazione e così arrivano le due e poi le tre ci prova
con il suo volere , sempre volere , fortissimamente volere
cercare un po’ di sonno , ma tutti i suoi sforzi risultano
vani . Perciò alle quattro salta dal letto e dopo un po’ è già
nell’automobile per fare quei pochi chilometri che lo porta
nelle vicinanze del carcere , parcheggia l’automobile e
s’incammina verso il centro a piedi con il solito motivetto
in testa : tutta mia la città, un deserto che conosco tutta
mia la città! Ma è nei pressi del carcere e con forza scaccia
via dalla testa quel motivetto e canta: liberare tutti , vuol
dire lottare ancora, vuol dire organizzarsi senza perdere
un’ora ! e lui non ha perso neppure un minuto di quel 6
settembre del 2011 che è la giornata dello sciopero delle
cento città contro gli amici le macchiette al potere che
hanno fatto la rapina del secolo contro i proletari. Lui
quella mattina non va a Portofino , non va a vedere lo
spuntare del sole e quando si alza splendente nel cielo, lui
non si cala le mutande per dirgli: Dai infuocato sole
prenditi il mio bianco corpo e fallo diventare nero come il
carbone. No oggi gli dice: non sarò tuo! Oggi sarò tutto
per la lotta. Intanto si fa un giro nella piazza rossa , ma
non c’è nessuno si potrebbe quindi sedere , riposare un
po’ perché è ancora molto presto per l’inizio della
manifestazione . Ma lui non riesce a stare fermo va avanti
e indietro finché arrivano le 8 e va verso piazza castello da
dove partirà il corteo , dove ci sono già dei gruppi di
proletari in attesa che arrivano gli altri da tutta la regione.
Lui avrebbe voluto che il corteo partisse dalla piazza rossa
che ricorda le lotte sostenute dai rivoluzionari
specialmente quelli degli anni settanta . Invece partendo
da piazza castello sta a significare che la lotta è un po’
annacquata non inciderà molto , anzi non inciderà un bel
niente , perché ci hanno messo il cappello sopra quei
partiti che non si distinguono molto dal p. d. l. ovvero il
popolo della latrina con a capo l’amico, la macchietta il
Cristo in terra dei ricchi che dopo aver fatto la rapina del
secolo con tante di lacrime e sangue per il proletario ha la
faccia tosta di dire : che il suo cuore gronda di sangue!
Mentre se ne sta nella sua villa immersa nel verde a due
passi dal mare. E mentre dice l’enorme falsità gli amici le
macchiette i killer dei giornali e televisione spazzatura
danno grande risalto a questa sua battuta per mostrare la
sua grande sensibilità , umanità e vicinanza verso chi
soffre ma nello stesso tempo cercano di nascondere l’altra
sua battuta , quella sì che è la sua verità assoluta quando
dice: questo è un paese di merda! Che tradotto vuol
significare : io riempirò di merda i proletari! E per questo a
messo su il popolo della latrina. E per dimostrare che non
scherza passa subito all’azione, taglia le pensioni , la
sanità, il pubblico impiego. La parola d’ordine è
privatizzare tutto in modo che i proletari si devono
rendere conto che chi comanda è il padrone. L’unico vero
Dio esistente a questo mondo. E il padrone comanda : via
le poche conquiste ancora rimaste ai lavoratori! Voglio la
libertà di licenziare , così i pochi operai coscienti saranno
messi in mezzo alla strada : mentre tutti gli altri operai
devono essere dei cavalli da corsa che devono correre
sull’orlo del burrone , dove cadono non cadono infine
cadono ad uno ad uno nella fossa . Chi sopravvive avrà
una pensione da fame che ben presto porterà anche loro
alla morte. Sui luoghi di lavoro regnerà la dittatura e il
terrore e affinché nulla sfugge all’occhio del padrone
verranno installate delle telecamere così subito si potrà
intervenire appena si vede un cavallo da corsa che rallenta
la sua andatura verso la fossa. Insomma i proletari si
devono mettere bene in testa che la ricreazione è finita e
che devono fare una bella cura dimagrante: togliamo a voi
e incassiamo noi! Questo è il nostro motto. A questa vera
e propria dichiarazione di guerra il proletario non doveva
rispondere timidamente con quelle passeggiate nelle
cento città che fanno gonfiare il petto a l’amico , la
macchietta l’apostolo del lavoro che provocatoriamente
dice: gli scioperanti sono quattro gatti! Noi andremo
avanti lo stesso e nulla ci fermerà. Ma per gli amici le
macchiette i killer dei giornali e della televisione
spazzatura anche quelle manifestazione all’acqua di rosa
che non danno fastidio a nessuno per loro sono
insopportabile perciò si scatenano e fanno un
bombardamento a tappeto sui cervelli delle persone e
gridano dappertutto come degli ossessi: gli scioperanti
sono degli irresponsabili , gli scioperanti danneggiano il
paese perché non si vogliono far rapinare, perché non si
vogliono far togliere quel poco che gli è rimasto, non si
vogliono far sfilare le mutande e restare nudi così è più
facile calarli ad uno ad uno nella fossa. Altro che
danneggiare il paese i danneggiati sarebbero i privilegiati
se non arriva il malloppo rapinati ai proletari. In poco
tempo c’è il rischio che loro non possono più continuare a
fare la bella vita come hanno sempre fatto e come
vogliono sempre fare perciò gli amici le macchiette i killer
dei giornali e della televisione spazzatura bombardano a
tappeto i cervelli delle persone , perciò strillano
istericamente che la rapina deve continuare : togliere ai
poveri per dare ai ricchi ! è il loro gioco di società , il
povero perde e piange , il ricco vince e ride . La ricchezza
degli uni è dovuta al sangue fatto versare agli altri. Così è
stato , così è , e così sarà , questo è il loro mercato. Più
sfruttamento , più miseria più morte. Tanta e tanta rapina
solo così la montagna di ricchezza diventa sempre più
alta a disposizione dei ricchi che se la devono godere.
Questa regola divina la vuole Dio e noi scrupolosamente la
facciamo rispettare con le buone maniere a chi si lascia
tranquillamente rapinare , tranquillamente spogliare,
perché sa che lo facciamo per il suo bene, per il bene dei
suoi figli . Con le cattive maniere a chi non vuole il bene
del paese e pensa unicamente ed egoisticamente al
proprio tornaconto, Lui è un nemico della nazione , un
nemico di noi tutti che va isolato, confinato nell’inferno
perché è un diavolo tentatore di Dio che vuole
distruggere quello che lui ha creato. E cioè l’ordine
naturale delle cose : il ricco che si gode il paradiso in terra
e il povero che è vero che sta nell’inferno su questa terra
ma per loro le prospettive sono meravigliose avranno il
premio finale che è quello di godere in eterno il paradiso
lassù nell’immensità del cielo. E così il 7 settembre del
2011 la rapina è compiuta, alla tremenda botta data dagli
amici le macchiette al potere al proletariato che
frastornato , malconcio e diviso non ha saputo rispondere
con la lotta sempre più dura da fare paura. E Antonio
Spano quel giorno se ne stava nel suo ghetto dove c’è quel
signore che ha dei problemi psichici che è
soprannominato Pinguino dagli amici malavitosi del
ghetto che lo umiliano giorno dopo giorno . Perciò lui è
costretto a fuggire da una fermata all’altra dell’autobus
spingendo la sedia a rotelle con sopra sua madre invalida
che urlava di pianto nel vedere il figlio insultato dagli
amici malavitosi, i quali non la smettevano di chiamarlo:
Pinguino! Il signore rispondeva gridando: bastardi! E poi
ancora bastardi , fino a perdere la voce ed a renderlo
molto nervoso che mancava poco dal farlo impazzire.
Questa era la scena quotidiana nel ghetto di santa Rita : la
madre che piangeva e lui sull’orlo di una crisi di nervi
mentre gli amici malavitosi se la ridevano. La signora non
ce la fatta a resistere a tanta malvagità e crudeltà ed è
morta di crepacuore. Il signore ripresosi da quel lutto
liberatosi da quel peso della sedia a rotelle a più tempo
libero da trascorrere nel centro di Bari. Tutte le mattine
infatti se ne va nella rosticceria nei pressi dell’università
mangia la focaccia e beve la bottiglia di birra beato e
contento sembra che dalla vita non voglia altro. E così
contento e beato che dopo l’ultimo morso alla focaccia si
lecca anche le labbra . Lui vorrebbe fermare il tempo a
questi riti mattutini e chi vuol vedere come è la
contentezza e come è la beatitudine basta attraversare
quella strada che dalla stazione centrale porta alla
università dare una occhiata a quella rosticceria dove quel
signore si gode quella focaccia e quella bottiglia di birra
capisce subito che quella è la contentezza e la beatitudine.
Purtroppo quel signore non può stare sempre nella
rosticceria deve tornare anche a casa in quel ghetto di
santa Rita . E qui comincia il suo calvario gli amici
malavitosi appena lo vedono arrivare incominciano ad
insultarlo chiamandolo : pinguino! Lui reagisce con
irritazione gridando: bastardi! Poi sale di corsa in casa
dove si chiude dentro ma non trova pace nemmeno li
perché gli amici malavitosi suonano in continuazione al
suo citofono . Lui si affaccia alla finestra tutto innervosito
e grida : bastardi ! contro gli amici malavitosi che si
divertono ad insultarlo : Pinguino, Pinguino! È il loro coro
ossessivo. Il signore furioso scende giù pronto ad
affrontarli ad uno ad uno e mentre minaccioso va verso
uno di loro da quel casermone viene giù un vaso che
colpisce al capo quel signore che cade a terra non dando
più segno di vita . in un attimo gli amici malavitosi
spariscono dalla circolazione , tutto tace c’è solo quel
corpo immobile per terra . Qualche amico inquilino di quel
casermone impietositosi chiama il 118 che arriva dopo un
po’ e se lo portano all’ospedale. Qualche giorno dopo di
casermone in casermone circola una sola voce : Pinguino è
in coma! Antonio Spano torna a casa non fa neppure in
tempo a sedersi a tavola per mandare giù il suo primo
boccone di spaghetti fumanti nel piatto che dal terzo
piano di quel casermone in cui abita si odono le grida di
Anna un anziana signora che piangendo chiede aiuto , il
figlio Giacomo di quarant’anni che vive con lei come al
solito si è ubriacato e le alza le mani. E mentre lei esce
sulla scala sempre piangendo e gridando aiuto lui li è
dietro e tra uno schiaffo e un calcio grida anche lui: brutta
vecchia rimbambita , strega che non sei altra vai via di
casa , non ti voglio più vedere davanti agli occhi , sparisci
per sempre dalla circolazione prima che ti ammazzo. Così
grida Giacomo che non ha mai lavorato invita sua e che
non fa altro che andare in giro per la città poi si ritira e
vuole mangiare e bere a spese dalla madre pensionata è
malata di Parkinson e lui invece di ringraziarla di esserle
grata e magari aiutarla quella povera donna per la bella
vita che gli fa fare quando torna a casa alza il gomito così
tanto da ubriacarsi e poi si sfoga su di lei : vai via di casa ,
vecchia strega rimbambita! e lei grida tutta tremante:
aiuto, aiuto ! Antonio Spano dal primo piano con l’altro
inquilino che abita a fianco salgono sopra , così fanno gli
inquilini del secondo piano , dal sesto piano in giù
scendono gli altri inquilini che si ritrovano tutti sul
ballatoio del terzo piano ad inveire contro Giacomo Non ti
vergogni a dare pugni e schiaffi a tua madre grida un
inquilino fai il guappo con lei perché non ci provi con me.
Lo faccio anche con te risponde Giacomo e tra i due
volano degli schiaffi ma vengono ma vengono subito divisi
e fermati dagli altri inquilini. Ma Giacomo mentre e
trattenuto cerca di svincolarsi per riprendere la lite e grida
con rabbia: Tu che mi hai messo le mani addosso me la
devi pagare! Tu hai finito di campare , tu considerati già
morto ! Ma smettila gridano gli altri inquilini , ma lui grida
ancora più forte deve scendere con me nel piazzale, gli
devo dare una lezione così impara ad intromettersi nei
fatti che non lo riguardano. Se io litigo con quella
vecchiaccia ho le mie buone ragioni , lei è una strega e
come tutte le streghe deve fare una brutta fine. Cerca di
finirla gli urlano gli inquilini e lui risponde, forse non ci
siamo capiti : la strega deve sparire , non la voglio più tra i
piedi! E voi fareste bene a farvi i fatti vostri altrimenti le
minacce che ho fatto a quello che ha osato mettermi le
mani addosso valgono anche per voi . E meglio che
tornate nelle vostre case ma gli inquilini replicano non lo
vedi come hai ridotto tua madre , non fa che tremare ,
manca poco che le prenda un colpo. Ma allora non l’avete
capito , io la voglio morta quella strega, io quella strega in
casa non la voglio più , io voglio vivere da solo e le sue
grida si sentono anche nel casermone a fianco e in quello
di fronte , infatti sono tutti affacciati alle finestre.
Qualcuno chiama i carabinieri che arrivano dopo un po’ ,
ma davanti a loro i bollenti spiriti di Giacomo si placano e
gentile e parla a bassa voce e quando i carabinieri lo
invitano a seguirlo non fa resistenza , ubbidisce come un
bambino intimidito davanti al genitore severo , se lo
portano in caserma e dopo un po’ visto che non è per
niente pericoloso , avranno pensato alle solite
esagerazioni di inquilini che non lo possono vedere , lo
lasciano andare . E lui ritorna a casa ma almeno per quel
giorno lo spettacolo è terminato. Ma per quel condomino
non esiste un po’ di pace perché i ragazzi per sfuggire alla
morsa del caldo non trovano di meglio da fare che stare
ore e ore sotto il porticato e finché se ne stanno buoni e
calmi a godersi il fresco nessuno a niente da ridire , il
guaio è che sotto quel porticato si danno appuntamento
in tanti ma tanti ragazzi anche dagli altri casermoni e tutti
insieme fanno un chiasso enorme . Qualche inquilino non
sopportandoli più scende giù e cerca di cacciarli ma non
può nulla contro di loro perché sono davvero tanti . Lui
cerca di convincere gli altri inquilini a dargli una mano nel
cacciarli, ma loro però gli dicono che non c’è niente da
fare bisogna sopportarli sono dei ragazzi . Ricordati
quando anche tu eri ragazzo e ne avrai fatto certamente di
peggio così è la vita, prima è toccato agli altri ora tocca a
te sopportare ed avere pazienza. Antonio Spano non gli
resta che farsi come al solito la sua lunga camminata che
lo condurrà nella piazza rossa , lungo il percorso si trova
davanti due testimoni di Geova che gli sventolano in faccia
la loro rivista: svegliatevi! Proprio a lui che la notte non
riesce a dormire neppure un po’ perciò gli dice: io sono
così sveglio da non volere quella vostra rivista ! che per
me quel vostro svegliatevi significa addormentarsi per
sempre. Perché voi fate proprio quello : addormentare le
coscienze! Le religioni sono l’oppio dei popoli mi riferisco
naturalmente a tutte le religioni da cui bisogna stare alla
larga . Come si fa ad andare dietro a delle balle colossale
come quelle che raccontate voi , il cervello deve essere
libero dalle droghe solo così può capire che le religioni
sono tutte delle invenzioni del padrone che spinge i popoli
ad andare dietro a tante sette cristiane tutte divise tra
loro che si fanno concorrenza ma poi sono unite contro le
altre religioni . E i proletari seguaci delle tante religioni
sono incitati a fare le guerra sante . Ma nella divisione il
solo a godere è il padrone , perciò bisogna essere uniti
nella lotta per liberarsi per sempre da tutte le religioni e
avendo la testa libera non resta altro da fare che togliere
di mezzo il padrone che è il vero ostacolo nel costruire un
mondo dove finalmente l’essere umano conta soltanto
sulle proprie forze e capire che non deve fare affidamento
su nessuno essere soprannaturale . I due testimoni di
Geova che si erano presentati davanti ad Antonio Spano
spavaldi come due bravi di manzoniana memoria per
bloccargli il passaggio e per dirgli solo con la nostra rivista
svegliatevi: tu vincerai! E gliela sventolarono in faccia . Ma
dopo aver capito che lui era un comunista , un
rivoluzionario, e un ateo che non crede a nessuna
religione ,non sventolarono più la loro rivista svegliatevi
ma pian, piano l’abbassarono fino a nasconderla del tutto
per aprire un varco come per dire: Scusaci per il disturbo
puoi riprendere il tuo cammino! Non avevamo capito che
avevamo a che fare con un proletario cosciente. E in
fabbrica dove si abbruttisce per il troppo sfruttamento ,
dove ti fanno sputare il sangue per guadagnare un
centesimo , un operaio che ha risparmiato dei soldi invece
di tenerseli stretti , stretti per poi spenderli per cose utili,
nella euforia della propaganda padronale anche lui si
lascia convincere dai speculatori che hanno messo gli
occhi sui suoi risparmi dicendogli: se gli dai a noi vedrai
che in poco tempo te li facciamo triplicare. E all’inizio
sembrava proprio così e convinse un altro operaio a
giocare in borsa: vedrai che guadagnerai! E lui che viveva
con i suoi genitori i quali non pretendevano un centesimo
aveva quindi tutto il salario a disposizione e risparmiando
oggi risparmiando domani aveva messo su un bel
gruzzoletto da parte che gli investì in titoli tecnologici ma
al contrario dell’amico che all’inizio qualche euro l’aveva
guadagnato lui in poco tempo perse quasi tutti i suoi
risparmi e finalmente aprì gli occhi e si disse fra se : ma
come i miei genitori mi danno da mangiare fanno mille
sacrifici , mai sono andati in vacanza per farmi mettere
qualche euro da parte ! ed io come un ingenuo mi sono
fatto fregare dal padrone. Al quale non gli è bastato
sfruttarmi dalla mattina alla sera e farmi sputare il sangue
in fabbrica , non gli è bastato darmi un salario da fame , mi
ha fregato anche i risparmi .Mi sono comportato proprio
come un deficiente non me la perdonerò mai questa
autentica pazzia da me compiuta. E adesso spogliato di
tutto eccomi qua ad incominciare daccapo con la speranza
che tutto quello che ho subito mi serve da lezione, e
ricordarmi sempre in che modo animalesco riesco a
portare a casa qualche euro. E gli amici dell’internazionale
del crimine tornano a rapinare i proletari in tutto il mondo
la loro parola d’ordine è: Massacriamoli ! In Grecia i
pensionati dopo una vita di sfruttamento si vedono le
pensione tagliate proprio nel momento in cui pensavano
di trascorrere gli ultimi anni della loro esistenza con
tranquillità si vedono d’un tratto impoveriti . La loro
pensione non basta per mangiare , tagliano i salari anche
ai lavoratori i quali devono stringere la cinghia e fare degli
enormi sacrifici pe mantenere la famiglia . Molti operai
sono licenziati e si trovano in mezzo alla strada , la povertà
dilaga ovunque i proletari si organizzano , scendono in
piazza fanno manifestazione su manifestazione ma gli
amici le macchiette al potere rispondono con
manganellate su manganellate a chi chiede soltanto del
lavoro , del salario per poter dare da mangiare ai propri
figli. Manganellate su manganellate agli studenti proletari
che chiedono il diritto allo studio, ma ormai è diventato
un privilegio per solo ricchi a loro non resta altro che
emigrare se non vogliono essere condannati ad essere dei
disoccupati a vita solo questo offrono gli amici le
macchiette al potere i quali sono spietati non fanno altro
che rapinare , rapinare e ancora rapinare ,non hanno
pietà nemmeno dei bambini che non avendo cibo
incominciano a soffrire di malnutrizione fanno tutto
questo per poter sedere al tavolo degli amici le
macchiette dell’internazionale del crimine che
continuamente pone le sue condizioni: massacrate i
proletari ! massacrate i proletari e la parola d’ordine
impartita agli amici le macchiette al potere in Italia e
l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi scatta
sull’attenti e grida una sola parola: obbedisco! E
immediatamente parte all’attacco: vi rapino dice ai
proletari per il vostro bene e per il bene dei vostri figli! Voi
pensate a lavorare e non fate caso se vi spillo un euro
dietro l’altro, sappiate soltanto che quegli euro saranno
spesi per il bene della nazione che grazie al vostro
sacrificio sarà sempre più grandiosa . Per questo
dobbiamo intervenire di nuovo sulle pensioni perché si
vive più a lungo non si può andare in pensione quando si è
ancora giovani non ce lo possiamo permettere , così si
rischia di fare saltare tutto il sistema e il fallimento è alle
porte. E per convincere i proletari che questa è la ricetta
giusta gli amici le macchiette al potere si servono degli
amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione
spazzatura che bombardano, bombardano , bombardano
a tappeto, nessuno cervello deve sfuggire al loro
bombardamento : le rapine sono fatte per il vostro bene
e per il bene dei vostri figli fatevi spogliare e vivremo tutti
felici e contenti . E i proletari si lasciano convincere
specialmente quando ci sono di mezzo i figli , cosa non si
fa per vederli crescere bene e in salute , ma tutto
naturalmente, perciò ci sacrifichiamo al massimo
specialmente di fronte al pericolo e al rischio del
fallimento. Al rischio che le fabbriche chiudono , al rischio
di non avere più un euro di salario, come faremo a
comprare un tozzo di pane? C’è il rischio quindi di cadere
tutti per terra e morire di fame. A queste condizioni
disastrose non vogliamo arrivare , perciò meglio feriti che
morti. Siamo disposti a tutto , aumentateci i ritmi di lavoro
dimezzateci i salari , però dateci almeno quel tozzo di
pane che ci mantiene in vita. E diciamo ancora una volta :
meglio feriti che morti! Perché la morte è proprio brutta .
E già si vedono nella fossa con i vermi che si danno un
gran da fare nel spolparli fino a fare rimanere dei loro
corpi nient’altro che le quattro ossa . No, no, morire
proprio no, noi non ci stiamo , per questo siamo disposti a
fare qualsiasi sacrificio l’importante è restare in vita . E i
padroni sanno che la paura fa novanta , che sono
ossessionati dal morire e se ne approfittano , fanno una
rapina dietro l’altra senza trovare nessuna resistenza. E la
montagna di quattrini diventa sempre più alta per i ricchi
dopo che hanno messo di nuovo le mani nelle tasche della
povera gente. I ricchi dunque diventano sempre più ricchi
e sfacciatamente ostentano la loro ricchezza facendo una
vita lussuosa , una vacanza finiscono un’altra
ricominciano. Gli amici le macchiette i killer dei giornali e
della televisione spazzatura che si sono prodigati per il
bombardamento a tappeto sulla testa dei proletari che
hanno consentito di farli rapinare senza nessuna reazione
vengono premiati partecipando a pieno titolo alla vita
lussuosa dei ricchi. Ma i proletari coscienti con il loro : noi
non ci stiamo a farci rapinare ! vanno in mezzo agli altri
proletari per convincerli a reagire : ora o mai più! Bisogna
alzare la testa e diventare anche loro dei proletari
coscienti che dicono: non vogliamo vivere nell’inferno
dove voi ci avete condannati ! noi siamo pronti a morire
per la nostra causa fregandoci di finire nella fossa in pasto
ai vermi, tanto prima o poi quella è la fine che faremo,
tanto vale vendere cara la nostra pelle. Se voi ci
minacciate che ci sarà il fallimento , che chiuderete le
fabbriche ,che ci licenzierete per farci finire tutti in mezzo
alla strada , ebbene noi vi facciamo sapere che quelle
strade ce li prendiamo con la forza e da li noi daremo
l’assalto al vostro paradiso dove c’è la ricchezza che ci
avete rapinato. Noi ci prendiamo le vostre ville immerse
nei parchi e diventano dei beni comuni , dei centri sociali a
disposizione di tutti , dove si fa cultura , teatro, spettacoli
di ogni genere, dove ci si diverte , si balla e si gode il verde
immenso dei vostri parchi, dove si respira a pieni polmoni
l’aria freschissima che farà tanto bene specialmente agli
operai che hanno sempre respirata aria avvelenata, in
quelle fabbriche dove si sono abbruttiti. La montagna di
ricchezza viene redistribuita ai legittimi proprietari ovvero
a tutti i proletari che aboliscono lo stato di cose vigenti e
danno inizio alla democrazia proletaria dove si lavora tutti
e quel tanto che basta per soddisfare i bisogni primari .
Niente più profitti , niente più lusso e mai più la
concorrenza spietata tra gli individui , ma tanta e tanta
lentezza nel lavorare che più che un lavoro sarà un
divertimento dove tutti non faranno che dire: mi piace da
morire lavorare! Ed ogni proletario cosciente dopo aver
lavorato per il bene comune avrà spazio per la propria
creatività e deve sentirsi realizzato tanto da esclamare :
questa si che è vita! E si amerà davvero il prossimo come
se stessi e non si farà agli altri quello che non si vorrebbe
fosse fatto a se stessi. Abbiamo una sola vita davanti
cerchiamo di viverla nei migliori dei modi. Perciò
mettiamo tutta la nostra intelligenza a disposizione degli
altri , tutti insieme dobbiamo andare alla ricerca del bene
comune dove ognuno in questa comunità non fa che dire:
mi sento a mio agio, mi sento bene! e si cercherà di
conservare questa agiatezza e questo benessere il più a
lungo possibile, cercando di debellare le malattie,
mangiando cibo sano e genuino, respirando aria pulita ,
curando il verde , il paesaggio , i mari , i fiumi con l’acqua
così limpida da potersi specchiare dentro. E per rendere il
mondo sempre più bello da poterlo consegnare alle future
generazioni che diranno: grazie per il paradiso che ci
avete lasciato! spetta a noi adesso il compito di farlo
rimanere incontaminato. E così sarà di generazione in
generazione, perché il mondo è uno solo e va difeso con
tutte le nostre forze . Questa è la sfida difficilissima da
attuare che spetta al proletario cosciente , il quale va in
mezzo agli altri proletari a convincerli a lottare , ad essere
uno per tutti e tutti per uno. Adesso o mai più cambiamo
l’Italia , l’Europa, il Mondo, su la testa e andiamo
all’attacco. Ma ancora una volta i proletari si dimostrano
ferventi devoti agli amici le macchiette i santi e gli apostoli
in unione all’amico la macchietta il Cristo in terra dei
ricchi tutti uniti nel parlamento quel 14 settembre del
2011 per fare passare la rapina del secolo ai danni della
povera gente. E contro questa rapina del secolo, a
resistere , resistere e ancora resistere ci sono solo i
proletari coscienti che cercano di assediare i palazzi del
potere , innalzano le bandiere rosse per fare sapere a tutti
che la lotta continua per il diritto al lavoro , al salario, al
reddito garantito per i disoccupati , al diritto allo studio
per gli studenti e quel riprendiamoci le vie , le piazze, le
città e quei palazzi del potere da dove cacciare quegli
amici le macchiette i santi gli apostoli in unione con
l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi facente
parte degli amici le macchiette dell’internazionale del
crimine e per riprendersi tutta la ricchezza e ridistribuirla
a tutti coloro che sono stati rapinati e cioè ai poveri. Ma
l’assalto ai palazzi del potere viene respinto dal braccio
violento della legge con cariche violente fatte di
manganellate, manganellate tante manganellate da
riuscire a fare indietreggiare e sempre più a fare
allontanare dalla piazza i proletari coscienti. E così in quel
palazzo del potere viene approvato quello che gli amici le
macchiette dell’internazionale del crimine avevano
ordinato : la rapina del secolo deve continuare ! e gli amici
le macchiette al potere rispondono: obbediamo! E si
prosegue nello sfruttamento senza precedenti degli operai
i quali nel lavorare, tutti devono diventare ancora di più
cavalli da corsa che corrono all’impazzata sull’orlo del
precipizio, e devono avere come unico obiettivo il profitto,
solo il profitto, nient’altro che quel maledetto profitto,
mentre loro ad uno ad uno cadono nella fossa. Chi
rallenta la corsa o peggio osa lamentarsi o protestare
viene subito additato come un essere umano e quindi
licenziato e mandato in mezzo alla strada a morire di fame
mentre gli gridano contro : fannullone , fannullone,
fannullone! E se una volta il pericolo numero uno ce lo
canticchiavano pure, in modo che non ci dovevano
essere dubbi, era la donna. Adesso invece è sempre la
donna ma affiancato dall’operaio. Per gli amici le
macchiette al potere sempre i più deboli sono i più
pericolosi e contro di loro ci vuole la dittatura la quale
deve regnare sovrana nelle fabbriche dove non ci sarà
altro ritornello persino cantato come si vede loro vanno
pazzi per il canto non fanno che proporlo in
continuazione: dai , dai , dai una spinta! Verso il profitto
che deve andare sempre più su , mentre tu operaio devi
finire sempre più giù nella fossa. Se non muori nella
fabbrica non credere di sopravvivere a lungo perché
abbiamo pensato anche a quello , con la misera pensione
che avrai non andrai molto lontano perché creperai ben
presto di stenti e di fame e raggiungerai i tuoi compagni di
lavoro che la pensione non l’hanno intravista nemmeno
con il cannocchiale. Tutta la ricchezza a noi, tutta la
povertà a voi, così hanno decretato gli amici le macchiette
al potere ubbidendo agli ordini ricevuti dagli amici le
macchiette dell’internazionale del crimine. E il suo rispetto
è sacrosanto perciò il braccio violento della legge al primo
accenno di ribellione non fa che manganellare quei
proletari coscienti che con tanto coraggio hanno opposto
resistenza per fare sapere che la lotta continua. Sta agli
altri proletari capire che devono diventare sempre meno
devoti ai santi in parlamento e agli apostoli in unione del
Cristo in terra dei ricchi fino a diventare dei veri proletari
coscienti che si organizzano e scendono nelle vie, nelle
piazze per gridare : noi siamo l’internazionale proletaria
che si riprende tutto quello che gli è stato tolto! Ad ogni
botta degli amici le macchiette dell’internazionale del
crimine rispondiamo con la lotta. E lo dimostriamo con i
fatti , ogni via , ogni piazza di ogni città l’ occupiamo . E
dopo averle occupate ce li prendiamo come ci
riprendiamo , l’ Italia, l’Europa, il Mondo e gli amici le
macchiette i santi gli apostoli in unione con l’amico la
macchietta il Cristo in terra dei ricchi insieme agli amici le
macchiette dell’internazionale del crimine dopo essersi
arresi si dovranno guadagnare il pane con il sudore della
fronte recitando nei teatri dei paesi e delle città quello
che realmente hanno fatto quando erano al potere e cioè
tanto ma tanto male agli operai sfruttandoli e poi
licenziandoli . Tanta ma tanta miseria e fame, tanti ma
tanti lutti e pianti , crimini e morti a danno dei proletari.
E in quei teatri di paesi e di città avremo l’amico la
macchietta il Cristo in terra dei ricchi che mentre fa
lacrimare e sanguinare la povera gente lui spavaldamente
fa il buffone in tutte le televisioni spazzature dicendo
senza vergognarsi un po’ che per la rapina che è stato
costretto a fare : il suo cuore gronda di sangue! E poi se ne
va baldanzosamente nella sua villa immersa nel verde a
due passi dal mare a riprendere la sua attività a lui più
congeniale e cioè : il bunga, bunga ! poi appare di nuovo
nella televisione spazzatura dove dice: questo è un paese
di merda! Che tradotto vuol significare : riempirò di
merda i proletari ! ed è vero perciò ha messo su il p.d.l.
ovvero il popolo della latrina e nel riempire di merda i
proletari lui esegue alla perfezione quello che gli amici le
macchiette dell’internazionale del crimine gli hanno
ordinato. Però commette un errore imperdonabile ,è
poco galante verso l’amica la macchietta al potere in
Germania la cancelliere che vuole cancellare il proletario
dalla faccia della terra alla quale prima le fa il cucù e lei
sorvola sopra con un sorrisetto e compatendolo un po’ :
quel nonnino gioca a fare il bambino! Ma la seconda volta
l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi non si
comporta da nonnino che gioca a fare il bambino ma si
comporta da vero e proprio latin lover che si permette
addirittura di scartarla definendola in un modo
sprezzante: una culona inchiavabile ! una offesa plateale e
ripugnante persino per gli amici le macchiette
dell’internazionale del crimine, che saranno criminali però
tra di loro hanno un certo galateo da rispettare e chi non
lo rispetta commette uno sgarro gravissimo che va pagato
caro , anzi carissimo, tocca all’amica la macchietta al
potere in Germania la cancelliere che vuole cancellare il
proletario dalla faccia della terra che ha subito un così
pesante insulto vendicarsi. E lei in un primo momento non
parla e muta come un pesce ,evidentemente vuol servire
la sua vendetta su un piatto freddo che arriva dopo non
molto tempo . Si presenta ad una conferenza stampa
insieme all’amico la macchietta la viltà al potere in Francia
e alla domanda tanto attesa degli amici le macchiette i
killer dei giornali e televisione spazzatura : che fine farà
l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi? Loro si
guardano e sorridono, e quel sorriso che farà il giro del
mondo ha un solo significato: sarà condannato
duramente! Anche lui dovrà rimanere affogato nella
merda insieme al proletario del suo paese. Eccoli dunque
a recitare tutti insieme la loro parte quegli amici le
macchiette dell’internazionale del crimine che hanno
stretto una alleanza di ferro tra loro per colpire il
proletario di tutto il mondo. Ma sono divisi al massimo tra
loro tra chi deve comandare e per questo sono pronti a
pugnalarsi alle spalle e al momento opportuno scatenano
persino delle guerre con distruzioni , miserie, fame ed
uccisioni di uomini donne e bambini. Questi mostri che
hanno costruita una società mostruosa non ci saranno mai
più perché sconfitti per sempre dall’internazionale
proletaria cosciente del lavorare meno , lavorare tutti ,
per vivere meglio. Molti dicono che questo è un sogno ,
che il mondo e stato brutto, è brutto e continuerà ad
essere brutto. Ma ai proletari coscienti piace sognare un
altro mondo possibile. E devono convincere gli altri
proletari a partecipare a quel grande sogno e non essere
più dei devoti ai santi al comune, alla regione , al
parlamento , agli apostoli al governo in unione del Cristo
in terra dei ricchi, che ordina la rapina del secolo a danno
dei proletari . A voi lacrime e sangue mentre noi
continueremo con i nostri festini a base di cocaina e
donne oggetto . Chi si distingue in questo traffico è un
piccolo padroncino , ma loro non amano questa
definizione sa troppo di schiavismo e di antico, loro
amano chiamarsi imprenditori che sa tanto di moderno .
Questo imprenditore che dal nulla a deciso di diventare
molto ricco, e per arrivarci fa la scalata del potere , entra
nelle grazie dell’amico la macchietta il Cristo in terra dei
ricchi al quale porta vagonate di donne oggetto . Alcune si
dichiarano esplicitamente escort , altre ci tengono a
precisare siamo delle imprenditrice della Bari bene , ci
piace vivere nel lusso e fare la bella vita a differenza della
Bari male che vive nei ghetti una vita miserabile e tra noi e
loro c’è un abisso. Non abbiamo nessuno contatto , quel
contatto invece che vogliono avere con l’amico la
macchietta il Cristo in terra dei ricchi . Perché lui è il
potere, perché lui è il massimo della ricchezza . Perciò
supplicano il padroncino facci arrivare a lui , digli che
siamo disposto a tutto . E il padroncino è molto sensibile
alle suppliche e porte al potente vagonate di carne umane
a villa certosa , a palazzo Grazioli e ancora e poi ancora in
Sardegna e se gli impegni lo portano a Milano non ci sono
problemi le vagonate di carne umane salgono con lui
sull’aereo di stato e la festa continua. E al padroncino che
gli telefona per chiedergli come va , lui fa il gradasso :
fanno la fila dietro la porta , ma io me ne sono fatte solo
sette ! sembra il medico che riceve nel suo ambulatorio a
cui da la solita supposta che fa miracoli perché le
padroncine della Bari bene non fanno che dire: lo voglio
ancora perché siamo della Bari bene e vogliamo stare
ancora più bene, sempre più bene per arrivare sempre più
in alto mentre mandiamo giù la Bari male che deve stare
sempre più giù perché il loro male è il nostro benessere e
il loro sprofondare nell’abisso e il nostro andare sempre
più in alto e la scalata della vetta è cosa nostra. La Bari
male è nell’inferno, cosa nostra in paradiso grazie alla
supposto miracolosa dell’amico la macchietta il Cristo in
terra dei ricchi . E siccome nel paradiso noi vogliono stare
per sempre siamo supplichevole e disposte a tutto con il
potente di turno ma allo stesso tempo siamo inflessibili
con la Bari male che vive nei ghetti , sfruttati sul lavoro
con la testa sempre abbassata come cavalli da corsa che
galoppano all’impazzata sull’orlo del precipizio dove
cadono , non cadono infine cadono nel burrone . Chi si
salva è perduto per sempre lo stesso, deve rimpiangere di
essere rimasto in vita , piangerà per il resto dei suoi
giorni, perché farà una vita infernale , avrà un salario da
fame , tanto da fame che deve stringere ogni giorno di più
la cinghia, tanto deve stringere che alla fine deve rimanere
soltanto la cinghia. Non avrà una casa perché è un lusso
che non si potrà permettere , chi andrà in affitto con i
prezzi alle stelle non potrà più pagarlo sarà quindi
sfrattato e rimarrà in mezzo alla strada con la sua famiglia.
Con il salario da fame e senza una casa la loro vita sarà un
inferno perciò verranno consegnati ai diavoli che li
faranno bruciare sui ceppi accesi . Le padroncine della Bari
bene avranno i figli laureati che subito diventeranno
padroncini come i loro genitori , se non vorranno
diventare padroncini apriranno degli studi professionali
che di solito avranno successo, se non vorranno aprire
degli studi professionali come per incanto vinceranno dei
concorsi come dirigenti alla regione , mentre tanti comuni
mortali da anni e anni quei concorsi non riescono a
superarli e resteranno disoccupati a vita. I figli della Bari
male seppure con molti sacrifici riescono anche a
laurearsi ma il loro destino è la disoccupazione a vita
come è successo ad Angela , che ha penato e buttato il
sangue su quei veri e propri mattoni di libri per laurearsi
in giurisprudenza , ma per fare l’avvocato se lo deve
sognare perché l’ordine degli avvocati è un ordine mafioso
entra soltanto chi vogliono loro , per tutti gli altri è una
lotteria dove non si vincerà mai . Angela ha tentato in tutti
i modi per farcela , prima si è lasciata sfruttare per ben
due anni per il tirocinio e andata avanti e indietro sempre
ubbidendo come un alunna ai suoi avvocati dai loro ufficio
al tribunale , dal tribunale al loro ufficio non avendo un
centesimo di paga. Dicono che questa è la prassi che
bisogna fare la gavetta , stare una intera giornata a loro
disposizione altrimenti non accedi alla professione . Devi
praticamente essere una loro schiava , sembra di stare al
servizio militare , la recluta al servizio del nonnino che gli
devi portare il latte a letto , poi gli devi fare il letto ,pulire
le scarpe , stare sempre attento ad ubbidirlo e non farlo
arrabbiare altrimenti ti punisce facendoti un gavettone . E
la sera prima di andare a dormire gli devi augurare la
buona notte non solo a lui ma a tutti gli altri nonnini.
Perciò devi prendere lo sgabello andare al centro della
camerata salirci sopra e urlare: Buona notte nonnini il
congedo è vicino per voi è finita per me c’è una vita, se il
cielo è stellato un giorno è passato , se il cielo è sereno è
un giorno in meno! Cucù, cucù, cucù! Alla fine dei due
anni di schiavismo che loro chiamano di praticantato puoi
fare l’esame di stato che non supererai mai perché è
appunto una lotteria . Angela s’impegna come e più per la
laurea , studia giorno e notte , butta sangue sui libri riesce
a fare lo scritto in un modo impeccabile siccome è molto
sensibile alla collega che non riesce a scrivere una parola
sul foglio bianco alle sue invocazioni d’aiuto cede e le
passa il compito. Alla fine siccome è appunto una lotteria
l’amica lo supera lei invece no! Perciò piange e si dispera
per questa enorme ingiustizia perché lei ci teneva a fare
l’avvocato , desiderava stare dalla parte della povera
gente , voleva difendere i deboli che non hanno i soldi per
pagare un avvocato e pur non avendo commesso nessun
reato restano in carcere a marcire per anni ed anni. Al
contrario del ricco, potente e prepotente che se
commette dei reati, solo perché può permettersi di
pagare lautamente l’avvocato in galera non andrà mai e si
potrà godere la vita. Il ricco vince sempre e se la ride,
mentre il povero perde e non fa che piangere come
Angela che deve rimandare il suo sogno d’avvocato per
difendere la povera gente perché quell’esame non lo
supererà mai così ha deciso quell’ordine mafioso degli
avvocati. Il cui ingresso è riservato solo ai ricchi , mentre
per i figli della povera gente tutti quegli anni di studi sono
buttati al vento . Quella laurea non le servirà a niente per
lei c’è solo qualche lavoro precario che ben presto ti porta
ad impazzire. Intanto l’amico la macchietta il Cristo in
terra dei ricchi chiede all’amico la macchietta il
padroncino : chi mi porta stasera? E lui risponde c’è
quell’attrice che a te piace tanto ma che si è sempre
rifiutata di prendere la tua supposta miracolosa . E per
aver fatto una cosa normale riceve i complimenti da tutti ,
c’è chi la considera una santa perché ha difesa la sua
integrità e c’è chi la vuole candidare al premio Nobel per
la medicina perché ha dimostrato che si può vivere anche
senza la supposta miracolosa, insomma la mettono tutti
sul piedistallo per ammirarla sempre di più . Ma subito la
buttano giù appena si sa che la santa, la candidata al
premio Nobel e pronta ad incontrare l’amico la
macchietta il Cristo in terra dei ricchi se sistema il suo
fratello in televisione. E lui risponde entusiasta: con le
mie supposte miracolose s’arriva dappertutto! come ho
sistemato le altre sistemerò tutti quelle che lo vorranno,
basta fare la fila e poi scattare sull’attenti e dire : comandi
mio dolce e buon padrone! E l’amico la macchietta il
padroncino che gli porta le vagonate di carne umane
presenta il conto . In un primo momento vuole andare al
parlamento europeo ma poi ci rinuncia a fretta di
bruciare le tappe vuol diventare subito ricco se non
proprio come l’amico la macchietta il Cristo in terra dei
ricchi avvicinarsi molto a lui perché è il suo modello . Io
voglio fare tanti affari e tu mi devi aiutare , come no gli
dice l’amico macchietta il Cristo in terra dei ricchi siamo
fatti della stessa pasta. Io ti aiuterò , avrai appalti
milionari, ma ti passo il sottosegretario alla protezione e i
capi della Fin meccanica e concordi con loro . E l’amico la
macchietta il padroncino dovunque va mette a
disposizione le sue donne ma chi precipitosamente sale
altrettanto precipitevolissimevolmente cade ma difende
l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi perché è
il suo salvadanaio se si rompe è la fine per tutti perciò
dice: il cristo in terra dei ricchi , appunto perché è un
Cristo in terra non può non aiutare i bisognosi. Ed io da
un momento all’altro sarà perché c’è la crisi mi sono
trovato in difficoltà , e lui che è tanto buono e tanto
generoso aiuto me e la mia famiglia . E l’amico la
macchietta il Cristo in terra dei ricchi conferma è proprio
così : io ho aiutato un imprenditore che abituato a fare
una vita agiata di colpo si è trovato in miseria! e per
evitare che commettesse qualche atto sconsiderato gli ho
dato una mano come sempre faccio . La mia vita sta a
dimostrarlo io aiuto chiunque ha bisogno, perciò mi
vogliono bene , perciò vengono da me e fanno la fila per
partecipare alle cene conviviali e a tutti poi do un regalo
ma ripeto ancora una volta : perché sono generoso. Che
cosa c’è di scandaloso in tutto questo? Io non lo so, o
meglio lo so benissimo : c’è soltanto dell’invidia perché
ho il potere , perché ho tanto denaro! E soprattutto
perché mi intrattengo con delle belle e brave ragazze che
poi non faccio altro che farle lavorare in televisione che
loro amano tanto. E il popolo è contento di quello che
faccio per questo non fanno altro che urlare: meno male
che Silvio c’è! E ancora più forte : Silvio sei tutti noi! E in
suo soccorso arriva l’amico carissimo la macchietta il
sanguinario della steppa rossa che dalla lontana Russia tra
una uccisione e l’altra di qualche suo oppositore non fa
che ripetere: è tutta invidia , la verità è che lui è un
grande statista! E il credo politico di quel grande statista lo
esprime benissimo una escort che dice : lui apprezza la
nostra bellezza che ha un valore perciò la paga
profumatamente a botte di 5000 – 10000 euro a notte ,
perché con noi si vola in cielo aperto dove si vedono tante
stelle bellissime e indimenticabile. Chi è racchia e fa
schifo deve restare a casa , perché se hai 2000 euro al
mese puoi solo stare a casa . Questa escort è così abituata
a volare alto nel lusso che non sa che la maggioranza dei
proletari non guadagna 2000 euro al mese bensì 1200-
1000- 800- 500 e c’è addirittura chi è disoccupato . Se lo
sapesse che ci sono tanti proletari che vivono così
miseramente sarebbe così schifata che certamente
vorrebbe far aprire i campi di concentramento per fare
funzionare a pieno ritmo i forni crematori per liberarsi di
tutti quei dannati della terra. Questi sono i nuovi filosofi
che circondano gli amici le macchiette al potere in Italia a
cui gli amici le macchiette dell’internazionale dl crimine
ordinano: la rapina del secolo contro i proletari deve
continuare, perché la ricreazione è finita! Per questo
bisogna lavorare di più , sempre di più, perché voi
proletari : eravate dei cavalli da corsa, siete dei cavalli da
corsa e sarete dei cavalli da corsa! Che corrono
all’impazzata sull’orlo del precipizio che cadono , non
cadono , infine cadono giù nella fossa. Chi riesce a
sopravvivere siccome è ancora giovane non andrà in
pensione a 60 anni ma bensì a 61, ma si è ancora giovane
allora si va a 62 anni , ma si è ancora giovane allora si va a
63 e poi a 64 e poi a 65 anni. E di fronte alle proteste dei
proletari l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi
grida: Io a 75 anni mi sento un giovanotto di 25 anni, e
lavoro giorno e notte! Perché un operaio di 65 anni deve
sentirsi vecchio? Perciò di un sol balzo le pensioni le
porterò a 70 anni . E tutti i miei devoti devono gridare con
me in coro: noi siamo i giovani , i giovani , i giovani ! noi
siamo l’esercito della salvezza nazionale. E così cantando,
cantando in pensione non si andrà mai . E se qualcuno
vorrà andare andrà con il sistema contributivo che gli darà
soltanto pochi euro da farlo morire di fame. Figurarsi se
qualche proletario si potrà curare , ammalarsi sarà un
lusso che non si potrà più permettere e dovrà crepare in
casa, e si proprio crepare . Perché una volta c’era tanta
umanità e sensibilità verso l’anziano in casa specialmente
verso la madre, tanto è vero che il poeta l’ha immortalata
recitando: mia madre ha sessant’anni e più la vedo e più
mi sembra bella ! e ancora : vorrei cambiare vita con vita ,
darle il vigore degli anni miei , vedere me vecchio e lei dal
sacrificio mio ringiovanita. Oggi non è più così la società
mostruosa si è ancora di più incarognita. Sessant’anni
d’allora sono ottant’anni d’oggi. E così Ninetta che è molto
vecchia con mille dolori , non si regge più in piedi perciò
resta ore e ore su quella poltrona in casa sua. Viene mossa
soltanto per andare al bagno dove non riesce mai ad
arrivare perché se la fa addosso prima. Se lei ha cresciuto
otto figli di cui quattro maschi e quattro femmine , tutti
gli otto figli non riescono ad accudire la loro mamma . tutti
cercano o con una scusa o con un’altra di lavarsi le mani .
Ad incominciare da Elisa che abita con Ninetta che è
assegnataria di una casa popolare nel ghetto del c.e.p. ( in
seguito anche se formalmente senza neanche andare
sulla via di Damasco l’hanno convertito in san Paolo,
Sostanzialmente resta il c. e. p. che sarà perseguitato per
sempre ). E fin quando la madre Ninetta ad Elisa che è
vedova di Romeo morto di tumore in giovane età le ha
cresciuto i figli Caterina e Tiziano mentre lei andava a
lavorare tutto andava bene . Adesso che è Ninetta ad
avere bisogno di essere accudita tutti sfuggono al loro
dovere. Elisa non può perché deve andare a lavorare, i
suoi figli ormai grandi Tiziano un ventenne alto robusto
potrebbe dare una mano anche perché è disoccupato si
potrebbe quindi rendere utile per la famiglia ma al solo
accenno di aiuto fa l’isterico e urla: Io sono un maschio e i
maschi non fanno i lavori da femminucce! Ed è per questo
sta sempre fuori casa e si ritira soltanto per mangiare(
l’appetito non gli manca) e per dormire . Caterina è anche
lei alta e robusta e con i suoi 22 anni potrebbe risolvere
molti di quei problemi anche perché è stata disoccupata
fino a pochi mesi addietro . Ma per non passare la vita a
fianco della vecchiaccia così viene soprannominata
Ninetta in famiglia ha trovato un lavoro precario che più
precario non poteva essere. Ogni giorno si reca con altre
precarie in giro per la città e i paesi limitrofi dove deve
andare case per case per convincere gli inquilini a farsi un
contratto per la luce più vantaggioso. Per ogni contratto
stipulato loro dovrebbero avere una percentuale . E così
ogni mattina Elisa accompagna la figlia Caterina che è
senza patente alla stazione centrale di Bari, dove un
caporale prende in consegna quelle ragazze e assegna ad
ognuno di loro la zona in cui devono lavorare. Caterina va
avanti e indietro , sale le scale dei condomini dove ci sono
le porte che no aprono , le porte che appena aperte
vengono subito sbattute in faccia , e i contratti che
vengono firmati sono con il contagocce , ed alla fine della
giornata Caterina si sente esaurita da tutto quel
camminare avanti e indietro e su e giù per le scale delle
palazzine mentre aspetta sempre alla stazione centrale la
madre che la va a riprendere. Elisa con al fianco la figlia si
reca dalla sorella Filomena che abita ad Enziteto un altro
ghetto di Bari (poi abbellito formalmente in san Pio per
dare l’impressione di vivere in un Paradiso ma
sostanzialmente viverci è un inferno ) dove ha portato
Ninetta che da sola non può stare e adesso se la va a
riprendere per riportarla a casa. Ma con Filomena , Elisa
non fa che litigare lei non vuole tenere la madre per
nessuna ragione al mondo. Cos’è questa croce che mi hai
messo in casa e che devo portarla addosso tutti i giorni ?
sulla mia fronte non c’è mica scritto gioconda! Tu abiti
nella casa di mamma e domani alla sua morte sarà tua, tu
prendi le 500 euro di pensione e io le devo fare da
mangiare a pranzo e cena senza avere un centesimo .
Questa non è la casa del buon Gesù , chi entra non esce
più , no, no, così non si può andare avanti io non sono la
scema della famiglia. Questa situazione dev’essere risolta
al più presto possibile , e così tutte le sere dopo la litigata
con la sorella Filomena , Elisa torna a casa che è stanca
morta . La figlia Caterina è stanca morta anche lei e
mentre loro dormono Ninetta non fa che gridare : aiuto ,
aiuto, aiuto! Vuol essere aiutata ad alzarsi dal letto perché
non resiste a stare coricata, , vuole stare seduta. Dopo un
po’ ricomincia a gridare : aiuto , aiuto, aiuto! Perché vuole
stare alzata. E così Elisa dopo aver fatto le nottate dietro
la madre , ogni mattina deve accompagnare la figlia alla
stazione centrale, accompagnare la madre nel ghetto di
san Pio dalla sorella Filomena che riprende la litigata da
dove l’aveva interrotta la sera precedente: Io non posso
stare prigioniera in casa per accudire mamma, io ho
bisogno di uscire per respirare aria, aria, aria, perché qui al
chiuso soffoco. Ma Elisa non può replicare ha i minuti
contati deve scapare al lavoro. Ci sarebbero le altre due
sorelle da coinvolgere , una è Rita che abita al quartiere
Carrassi in pieno centro e potrebbe essere la soluzione
ideale. Ma Rita dice assolutamente di no aiuta la figlia
sposata che va a lavorare a tenerle la figlia Ilaria di quattro
anni . Va a prenderla all’asilo , le dà, da mangiare e qui
comincia il calvario , Ilaria non si siede mai a tavola per
mangiare, per farla mangiare la devo rincorrere con il
piatto in mano per le stanze cercando di darle un boccone
al volo . Due ore ci vogliono ad andare avanti e indietro a
lei, e così e la sera per la cena io rischio d’impazzire e tu
vorresti mettermi quell’altra croce addosso non ci penso
nemmeno così finisco direttamente in un manicomio.
Barbara abita a san Girolamo ha il marito disoccupato e
vanno avanti e indietro dall’assistente sociale in cerca di
qualche sussidio . Ho altro per la testa e poi di lei non ne
voglio proprio sapere , ho fatto quel conto che non esiste
più da quando tanto ma tanto tempo fa sempre con mio
marito disoccupato e con due figli piccoli fui sfrattata
perché non riuscivo a pagare l’affitto di casa, e la nostra
cara mamma con la casa grande di cinque vani poteva
benissimo ospitarmi come poi ha fatto con te ,invece con
me è stata crudele , mi disse : sei sposata arrangiati ! e mi
mandò sotto il porticato del teatro Piccinni che è il rifugio
dei senza tetto in pieno centro di Bari a morire di freddo
insieme ai miei due piccoli figli . Da allora per me è come
morta non esiste più ! I quattro fratelli Giacomo è sposato
fa l’autista ed è impegnato dalla mattina alla sera a
portare pacchi per i negozi di Bari e non ha un minuto di
tempo da dedicare alla madre. Filippo anche lui sposato fa
il commesso ed ha a che fare con tanti clienti da sentirsi
così frastornato che quando ritorna a casa dice : dopo
tanta tempesta in quel negozio ,voglio soltanto un po’ di
quieta da passare nel letto di casa. Michele anche lui
sposato fa il muratore sotto il sole bollente dell’estate ,
sotto la pioggia e il freddo dell’inverno , come si vede la
mia vita è un inferno non mi posso caricare di un altro
inferno morirei di certo . Giuseppe anche lui sposato fa il
ferroviere e dice : non posso mica portarmi mamma sui
treni su e giù a spasso per l’Italia è impossibile . Ma se voi
siete nell’impossibilità di aiutarmi dice Elisa le vostre mogli
potrebbero darmi una mano , ma quando mai le nuore si
sono occupate delle suocere da che mondo è mondo si
sono sempre guardati in cagnesco e si sono fatti la guerra
come topi e gatti . loro poi pur di non avere a che fare con
la suocera sono disposti anche a divorziare e noi non
possiamo rovinare le nostre famiglie per fare un favore a
te dice Giacomo che è il più grande dei fratelli i quali dopo
una vita che sono stati sempre disaccordi tra di loro
finalmente su questo punto sono d’accordissimi . e poi
continua Giacomo sempre da che mondo e mondo della
madre si sono occupate sempre le figlie femmine. E non è
da mettere in secondo piano il fatto che tu hai la casa , la
pensione quindi il sacrifici tocca a te farlo. Intanto
Caterina ch’era fuggita di casa per non avere niente a che
fare con la vecchiaccia dopo tre mesi di avanti e indietro
dalla mattina alla sera per le vie della città e dei paesi
limitrofi, con quelle porte di case sempre sbattute in
faccia, più che guadagnare ci ha rimesso pure perché
quando andava nei paesi doveva pagare la benzina alla
caporale che l’accompagnava perciò abbandona quel
lavoro e ritorna a casa , ma sia ben chiaro dice alla madre:
io di quella vecchiaccia non mi occupo ! perché mi fa
schifo pulirle il culo! E così tutto il lavoro ricade su Elisa la
quale dopo il danno ha subito la beffa perché ha cercato
di avere il sussidio d’accompagnamento ma hanno avuto il
coraggio di negarglielo nonostante che la madre da segni
di squilibri mentali e diabetica non si muove più appena
tenta di camminare cade per terra i bisogni se li fa
addosso si vede lontano un miglio che Ninetta ha bisogno
d’accompagnamento notte e giorno ma gli amici le
macchiette al potere hanno tagliato anche lì perché sono
dei vigliacchi pur di fare cassa colpiscono delle persone
già morte. E il 3 -10 – 2011 a Barletta cade una palazzina e
quattro operaie che lavoravano al pian terreno in un
laboratorio più una ragazzina la figlia del proprietario di
quel laboratorio che si era recata lì appena uscita da
scuola restano sotto le macerie . Tutto questo perché si è
buttato in fretta e furia a terra una palazzina a fianco per
ristrutturarla e nonostante che in molti segnalavano delle
crepe alla palazzina i responsabili dei lavori rispondevano :
è tutto sotto controllo ! altrettanto dicevano i tecnici del
comune. E il padrone di quel laboratorio pur vedendo la
pericolosità stava zitto perché le sue operaie lavoravano al
nero e non voleva guai e per non volere guai ha lasciato
morire quelle operaie come topi in gabbia. E Antonio
Spano attraversa la strada sulle strisce pedonali all’altezza
di via Isonzo e l’istituto il liceo artistico, è in compagnia
della nipotina di 5 anni quando sbuca all’improvviso una
moto che per poco non gli prende sotto ,il conducente sta
fuggendo inseguito da un giovane che grida: fermate quel
ladro! Lo stesso dice dopo un po’ una anziana signora che
si era alzata da terra con fatica: fermata quel ladro, mi ha
rubato la borsa dove c’era la pensione appena riscossa ! e
si dava schiaffi sulla faccia e piangeva piena di rabbia . Un
gruppo di persone che si sono fermate non possono fare
altro che consolarla , poco dopo arriva il giovane che ha
inseguito il ladro ma non è riuscito a fermarlo e l’anziana
signora non si da pace come farò adesso senza un soldo
per mangiare ? e presa dalla disperazione continuava a
darsi schiaffi in faccia. Nella borsa c’erano anche le chiavi
di casa , tutte a me devono succedere e piangendo si
tirava ancora schiaffi in faccia come se si volesse punire
perché considerava quello ch’era successo tutta colpa
sua, mentre il gruppo di persone cercando ancora di
consolarla non facevano altro che dire : per noi poveri il
vivere è diventato impossibile ci sono ladri dappertutto
sia lassù in alto al governo che quaggiù in mezzo alla
strada! Il 7 – 11- 211 Antonio Spano va nella piazza rossa
dove finalmente si respira un po’ d’aria pulita è piena di
studenti che sino dalla mattina si sono dati appuntamento
per sfilare poi in corteo per le vie della città per
rivendicare ancora una volta il diritto allo studio che viene
sempre più negato . Si tagliano le risorse alle scuole
pubbliche che diventeranno sempre più scuole di serie b ,
ma costeranno sempre di più tanto da costringere i figli
dei proletari ad abbandonarle, ma nello stesso tempo si
finanziano le scuole private dove potranno andare
soltanto i figli dei ricchi. Insomma si ritorna al passato lo
studio diventa cosa da ricchi , ovvero cosa nostra i figli dei
proletari mandiamoli a zappare come i loro padri e i loro
nonni. E il 13- 10- 2011 un pensionato solo abbandonato
da tutti i suoi parenti è costretto a vivere tra la piazza
rossa e la stazione centrale su una panchina ricoperta di
cartoni e lì passa il suo tempo giorno e notte , ha appena
riscossa la misera pensione che gli serve per comprare
qualcosa da mangiare . Ma su quella misera pensione altri
disperati come lui per portargliela via l’accoltellano e
muore dissanguato in mezzo alla strada. E alla vigilia del
15- ottobre del 2011 Antonio Spano non riesce a chiudere
gli occhi la sua è una agitazione continua finché salta dal
letto alle 3 di notte , butta giù un boccone , prepara due
panini e alle cinque è già pronto per andare nei pressi
della stazione centrale dove l’attende il pullman che lo
porterà a Roma per la grande manifestazione : noi il
debito pubblico non lo paghiamo! Da Bari partono due
pullman uno di studenti più moderati e l’altro degli
autorganizzati lui naturalmente va con questi compagni
più combattivi . Quando giunge a Roma, piazza della
repubblica è già gremita lui stenta a farsi largo con il suo
borsone carico di libri sulle spalle per chiedere ai
partecipanti , t’interessa , il mio libro di denuncia sociale :
le delizie di un orfanotrofio? E per convincerli dice anche :
sono un compagno operaio! Ma con sua grande sorpresa
si sente rispondere da un gruppo di persone, non
c’interessa il tuo libro perché noi non siamo compagni.
Possibile dice lui meravigliato , in una piazza che rivendica
il diritto a non pagare il debito, a nazionalizzare le banche,
affinché facciamo in modo che tutte le risorse finanziarie
servono per il lavoro, per l’istruzione, per l’ambiente e la
salute. In una piazza dove si rivendica il diritto allo studio
al lavorare meno , lavorare tutti per vivere meglio e per un
altro mondo possibile da subito praticabile . In una piazza
che chiede: proletari d’Italia solleviamoci, proletari
d’Europa , solleviamoci, proletari di tutto il mondo
solleviamoci! Dovunque bisogna sollevarsi e alzare in alto
le bandiere rosse della riscossa . In questa piazza c’è
invece chi s’indigna alla parola compagno , ma è
scandaloso, ma allora che cosa siete venuti a fare se non
siete compagni chiede Antonio Spano e loro ripetono
candidamente in questa piazza non ci sono solo compagni
ma ci sono anche degli amici. No, no, anche qui ci sono
degli amici non è possibile grida Antonio spano e va subito
via per non lasciarsi rovinare quella splendida giornata da
questi amici. E incomincia così la sua marcia lungo il
corteo che lo porterà nella piazza rossa ( i borghesi si
ostinano a chiamarla ancora piazza san Giovanni) nello
stesso istante in cui in tutto il mondo i proletari coscienti
marciano per raggiungere le loro piazze rosse da dove
inizierà per tutti i proletari la riscossa. Ma il grosso del
corteo non raggiungerà mai la piazza rossa perché il
braccio violento della legge padronale l’ha occupata
girando all’impazzata con i loro blindati , spaventando i
manifestanti che stavano arrivando nella piazza rossa e
facendo capire loro che è meglio che scappate via
altrimenti vi schiacciamo . E per chi non ci sta , che
protesta e tenta una reazione lanciano gas lacrimogeni
che sono così atroci da fare lacrimare e mancare il respiro
tanto da sentirsi di morire. Lanciano poi degli idranti in
modo che nessuno si avvicini all’entrata della piazza rossa.
Questa è la grande provocazione la piazza rossa è stata
scippata con la forza dagli amici le macchiette al potere
facente parte degli amici le macchiette dell’internazionale
del crimine che vuol fare sapere in mondo visione che qui
in Italia: l’ordine padronale è ristabilito, e la rapina del
secolo può continuare senza interruzione. Ma nel corteo ci
sono dei compagni che non ci stanno ad indietreggiare e
cercano di resistere ingaggiando una dura battaglia . Ma
gli amici le macchiette i killer dei giornali e della
televisione spazzatura fanno un bombardamento a
tappetto sui cervelli dei tanti devoti che non fanno altro
che ripetere quello che loro dicono contro i rivoltosi: sono
dei lanzichenecchi, degli zombi del passato che ritornano,
sono dei teppisti. Ma i proletari coscienti i veri comunisti
non fanno che gridare sempre più forte : siamo tutti dei
teppisti contro i capitalisti, noi siamo quelli della lotta
dura senza paura. Perciò alziamo al vento le nostre
bandiere rosse e si va tutti alla riscossa senza
indietreggiare di un millimetro , senza rinunciare alle
nostre rivendicazioni , bisogna rispondere colpo su colpo ,
bisogna passare al contrattacco per rivendicare da subito
il diritto al lavoro stabile e sicuro, al salario garantito per i
disoccupati, al diritto alla casa , alla sanità all’istruzione
garantita per tutti gli studenti proletari . E in questa Italia
dove i padroni se la mangiano e se la bevono il 25 – 10 –
2011 un alluvione distrugge quelle perle delle cinque terre
dove si piangono 9 morti un giovane fino all’ultimo a
cercato di resistere ma è stato travolto dal fiume di fango
che spazzava via tutto e tutti. Dopo il disastro si vogliono
tutti dare da fare , ma bisogna intervenire prima ,
rimboccarsi le maniche e lavorare nelle piccole opere di
manutenzione del territorio , curarlo nei minimi
particolari, pulirlo proprio come si fa con la propria casa .
A nessuno verrebbe in mente di tenere la propria casa
sporca e così si deve fare con il territorio. Ci vuole
prevenzione, tanta prevenzione solo così i danni del
maltempo saranno evitati e non si assisterà a quelle
tragedie che fanno tanto male. Ma questa è l’Italia voluta
dagli amici le macchiette padronali i quali pensano solo a
saccheggiarla e rapinarla per il loro profitto sempre più in
alto .Questa è l’Italia sostenuta dai devoti che non fanno
che gridare: Silvio pensaci tu, meno male che Silvio c’è! E
le conseguenze le vediamo tutti , appena piove un po’ più
del solito , subito ci sono le montagne e le colline che
franano , i fiumi che straripano causando tante distruzioni
e morti. Tutto questo perché si pensa a delle grande opere
mostruose come la t.a.v. che non servono a nulla se non a
fare profitti peri padroni . Si vuole distruggere una intera
vallata per fare un tunnel nella montagna per fare passare
un treno ad alta velocità che non c’è assolutamente
bisogno , ma lo si fa perché ci sono dei grandi affari per
loro e un costo pesantissimo per i proletari . E per fare
quella inutile grande opera mostruosa sono disposto a
tutto, hanno militarizzata la zona e i proletari coscienti
che cercano di opporsi vengono manganellati . Questa è
l’Italia degli amici le macchiette padronali che ci vogliono
imporre tramite gli amici le macchiette i killer dei giornali
e della televisione spazzatura che bombardano i cervelli
delle persone che dicono : i licenziamenti facili sono un
bene per il paese perché così facendo si riduce la
disoccupazione ! i padroni cacciano gli operai dal lavoro e
la disoccupazione diminuisce con queste barzellette
cercano di farci ridere , ma c’è poco da ridere perché se si
licenziano gli operai finiscono in mezzo alla strada ed è
un fatto tremendo il non poter dare da mangiare ai propri
figli e scioccante e si rimane sconvolti e si è sull’orlo di una
crisi di nervi , si sente d’impazzire e si cerca di farla finita
per sempre ecco cos’è un licenziamento la rovina
dell’operaio , la rovina della sua famiglia . E i padroni con i
loro megafoni gli amici le macchiette i killer dei giornali e
della televisione spazzatura ci parlano di licenziamenti , di
operai che finiscono in mezzo alla strada come si trattasse
di cicche di sigarette che si possono benissimo buttare per
terra. È mostruoso che questo accade gli operai che sono
costretti a salire sopra una gru e rimanerci giorni e notti
per rendere visibile la loro lotta , gli operai che
s’incatenano davanti ai cancelli della loro fabbrica gli operi
che vanno in corteo a Roma per dire che noi i
licenziamenti non l’accetteremo mai , ed invece di essere
ascoltati vengono manganellati è disumano tutto ciò .
Non permettiamo mai più di licenziare un operaio , un
essere umano ha diritto al lavoro , ha diritto al salario, ha
diritto alla vita . E chi afferma il contrario è un mostro a
cui va impedito di pronunciare la parola licenziamento. A
questo mondo non si licenzia più nessuno a questo mondo
si assume , si assume, si assume fino ad accogliere tutti .
Vieni compagno che c’è posto anche per te , viene
compagno che ci si stringe, e ci si stringe, affinché tu non
rimani escluso perché noi compagni vogliamo restare
umani. Ognuno deve dare il proprio contributo di lavoro ,
ognuno deve mettere la propria intelligenza al servizio
della collettività affinché davvero si cerca di creare quel
paradiso in terra tanto sognato, dove ogni ognuno potrà
dire è proprio bello vivere . Tutto questo dopo aver
sconfitto gli amici le macchiette dell’internazionale del
crimine che hanno messo su questa società mostruosa,
dove una minoranza vive nel privilegio e nella ricchezza e
nel lusso e costringe la maggioranza dei proletari a vivere
nella povertà e nella miseria . il paradiso per loro dove si
canta e si ride , l’inferno per i proletari dove non fanno
altro che soffrire e piangere. Questa è la loro società
mostruosa che per mantenerla tale sono disposto a tutto.
Il loro è un saccheggio continuo dell’ambiente e il 5
novembre del 2011 un forte nubifragio affonda la città di
Genova i torrenti che l’attraversano esondano e la furia
dell’acqua trascina tutto come birilli , automobili, autobus,
camion e c’è la tragedia nella tragedia 6 persone muoiono
tra cui una madre con due bambini che escono di corsa
dalla loro automobile e cercano la salvezza in un androne
di un palazzo ma proprio lì la furia dell’acqua li raggiunge
e loro muoiono affogati . Questa è l’Italia calpestata,
violentata e assassinata dai padroni senza scrupoli che
costruiscono dove non si deve costruire, cementificano
dove non si deve cementificare e si è tutto
impermeabilizzato impedendo all’acqua d’essere assorbita
dai terreni , ma di trascinarsi velocemente e
minacciosamente a valle come un fiume in piena
trascinandosi con se pezzi di montagne , e detriti di ogni
genere . E quando non si curano minimamente i terreni, i
fiumi , i torrenti la natura si ribella a questo scempio e le
conseguenze sono le città allagate che si porta con se
distruzioni e morti, con la gente che piange e si dispera
per avere perso case , negozi tutta la fatica di una vita. È
così lacrime e sangue sono state versate sulle cinque terre
dove lavorando giorno e notte si cerca di non fare
sparire per sempre quelle perle meravigliose . lacrime e
sangue sono state versate a Genova e così nel resto
d’Italia , ma non solo, anche nel mondo ci sono state
tragedie su tragedie e con morti . In thailandia ci sono
state 590 morti un disastro spaventoso e gli amici le
macchiette al potere in quel paese si sono dati da fare per
salvare il centro ricco e affaristico scaricando tutto verso
la periferia . Questo è ancora più odioso perché è da
razzisti cercare di salvare le zone dei ricchi lasciando
affogare le zone dei poveri. È sempre la solita storia che si
ripete da secoli : i ricchi non fanno altro che pensare
egoisticamente che a se stessi , la loro ricchezza è dovuta
al sangue che si fa versare ai poveri. Non c’è più religione
dicono i devoti presi dallo sconforto di fronte a questi
disastri . Ma i proletari coscienti lo dicono da sempre che
non c’è religione , c’è solo la nostra intelligenza , la nostra
vita perciò usiamola tutta prima che sia finita , c’è solo la
nostra forza che va unita per fare una immensa forza per
poterci liberare dagli amici le macchiette al potere che si
sono riuniti a Cannes in Francia dove hanno fatto la solita
passerella per dire : che la Grecia deve pagare il debito ,
deve cioè pagare gli usurai massacrando la povera gente
con tagli sempre più netti alle pensioni , ai salari e con
licenziamenti di massa .I proletari di quel paese
rispondono con la lotta ma vengono manganellati dal
braccio violento della legge padronale perché rapinare ,
affamare e manganellare chi si ribella , questo è il loro
sistema. E nell’Italia si replica : rapine dietro rapine ai
proletari e l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi
di fronte alla disperazione della povera gente se ne esce
dicendo: In Italia va tutto bene , siamo la quinta potenza
industriale del mondo ! da noi c’è tanta ricchezza , i
ristoranti sono pieni , negli aeroporti, nelle stazione e sulle
autostrade ci sono le code, ma cosa vogliamo di più . La
crisi è una invenzione dei comunisti i soliti invidiosi che
cercano con la falsità di mandarmi a casa , ma dopo di me
è meglio che si sappia : c’è il diluvio! Perciò io resto bene
in sella , io non posso permettere il diluvio, per questo
qualche piccolo sacrificio si può fare . Lui lo chiama piccolo
sacrificio aumentare l’età per andare in pensione . Una
volta si diceva ch’era già duro lavorare per trentacinque
anni , se un operaio entrava a 20 in fabbrica era già una
fortuna uscirne vivo a 55 anni . Adesso con il
bombardamento a tappetto effettuato dagli amici le
macchiette i killer dei giornali e della televisione
spazzatura sui cervelli della gran massa dei proletari gli
hanno convinto che si può lavorare oltre i 65 anni e si può
andare oltre i 40 di contributi per accedere alla pensione ,
perché dicono che non ci possiamo più permettere le
pensioni baby . lavorare trentacinque anni per loro è poca
cosa , parlano così perché non hanno mai lavorato in vita
loro , dovrebbero andare in fabbrica farli lavorare alla
catena di montaggio per qualche anno e poi chiedere a
loro: cosa ne dite si può lavorare fino a 67 anni? Per
adesso naturalmente perché fra non molto non
basteranno più i 67 anni ma vorranno i 70 e poi gli 80
anni. Tutto questo per fare capire che le pensioni gli
operai non le vedranno mai più. Bisogna pagare i
contributi ma si uscirà dalla fabbrica non per andare in
pensione , ma per andare direttamente al cimitero:
fabbrica , cimitero! Questo è il tragitto riservato ai
proletari. Questo è il loro sogno , perché considerano
scandaloso che un operaio ad un certo punto della sua
esistenza prenda dei soldi senza lavorare, prenda dei soldi
e se ne va in giro per la città . Ma come si permette lui
che è uno schiavo , che dovrebbe stare in fabbrica a farsi
sfruttare , ad un certo punto fa il signore e se ne va
girovagando per le vie della città. Ma è insopportabile che
uno schiavo voglia somigliare a noi. Non c’è più religione ,
Dio, Dio, Dio, tu che lo puoi diglielo che c’è una enorme
differenza tra un signore e uno schiavo . Diglielo tu che lo
puoi che lui è uno schiavo , deve fare la vita da schiavo e
deve morire da schiavo. Passeggiare per le vie della città è
cosa nostra , e cosa nostra deve rimanere per i secoli,
secoli e secoli. Altrimenti che cosa nostra è così trafficata ,
così affollata da non distinguere più il signore dallo
schiavo. È la fine della nostra raffinatissima civiltà . O mio
signore , o mio buon Dio tu che tutto puoi diglielo con
tutta la tua potenza allo schiavo che su questa terra a lui
tocca l’inferno il paradiso invece è cosa nostra, e cosa
nostra deve restare per i secoli, secoli e secoli. Così hanno
deciso gli amici le macchiette dell’internazionale del
crimine che difendono il loro potere. Chi si ribella è subito
manganellato dal braccio violento della legge padronale. E
cosi il povero operaio che ha vissuto nell’illusione: si è
vero che faccio una vita che fa schifo, che faccio una vita
di merda! Che ogni mattina tutto assonnato maledicendo
il giorno in cui sono nato , mi devo alzare presto dal letto
per andare a lavorare per trentacinque lunghi anni ,
sentendo quel rumore che mi trafigge il cervello che solo
la fabbrica può dare . Ma poi finalmente anch’io potrò
alzarmi dal letto quando più mi fa comodo , potrò andare
a passeggiare per le vie della città come un signore.
Invece tutto ad un tratto viene a sapere che tutto ciò non
si può fare , perché tutto appartiene a cosa nostra. E tu
non sarai mai una cosa nostra , tu non sarai mai un
signore perché tu sei schiavo e guadagnerai il pane con il
sudore della tua fronte e non basta tu devi prendere le
sembianze di un animale tu devi essere un cavallo da
corsa che corre , che corre , che corre sull’orlo del
precipizio dove cade ,non cade, infine cade nel burrone ,
questo è il tuo destino. Altro che pensione tu uscirai dalla
fabbrica da morto, e se hai la fortuna di sopravvivere non
ti permetteremo più di restare in fabbrica , ormai sei tutto
spremuto come un limone , non sapremmo di che farcene
di te e la tua sopravvivenza è un affronto fatto a noi
perciò ti licenziamo. E il vivere per te fuori dalla fabbrica
sarà una lunga agonia , ormai vecchio , acciaccato , senza
nessuno , e senza un becco di un quattrino tu vedrai la
morte con gli occhi. Come vedono la morte con gli occhi il
6 – 11- 2011 padre e figlio a Matera in Basilicata trascinati
da un’onda d’acqua e fango e poi inghiottiti dal torrente
Gravina . Mentre a Pozzuoli in Campania muore un uomo
schiacciato nella sua automobile dalla caduta di un grosso
albero e nell’isola d’Elba una anziana signora di 81 anni
annega nella sua invasa dall’acqua . Ma il 11- 11- del 2011
l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi è
costretto a dimettersi , questo è il piatto servito a freddo
dall’amica la macchietta al potere in Germania la
cancelliere che vuol cancellare il proletario dalla faccia
della terra e dall’amico la macchietta la viltà al potere in
Francia che in quella famosa conferenza stampa con quel
sorriso che passerà alla storia gli pongono l’ultimatum : o
ti dimetti o sarai colpito nel tuo affetto più caro ovvero il
portafoglio, e lui immediatamente risponde : no, no, il
portafoglio no! E da subito le dimissioni . Questo dispiace
molto ai suoi devoti che però incitati dall’amico la
macchietta il killer 150 chili di ciccia da quel foglio
spazzatura lo invitano a fare l’ennesimo colpo di teatro:
Non ti dimettere , resisti e vai alle elezioni ! ma lui questa
volta tra lo scegliere di resistere come dicono i suoi
devoti,, o dimettersi , sceglie di dimettersi altrimenti con
la borsa che va giù c’è il rischio del crollo delle sue aziende
e questo lui non lo può permettere perciò sceglie le sue
aziende e si mette nelle mani sicure di chi li può evitare il
tracollo . E non poteva non essere che lui l’amico, la
macchietta : il lupo famelico della bocconi che in unione
con i suoi lupacchiotti dai monti colmi di ricchezza
scendono a valle per fare un solo boccone della povera
gente, per poi scappare sui monti sempre più colmi di
ricchezza. E il 17-11-2011 gli studenti proletari di tutto il
mondo scendono in piazza contro le rapine effettuate
dagli amici le macchiette dell’internazionale del crimine e
per un altro mondo possibile a New York tentano di
assediare Wall Street , il covo della finanza ma vengono
brutalmente manganellati e più di 200 studenti proletari
arrestati. Anche in Italia il vento della rivolta si fa sentire ,
ma a Milano, Roma e Palermo il braccio violento della
legge padronale risponde con i manganelli per disperderli ,
per isolarli , perché sanno che gli studenti proletari isolati
sono invisibili mentre in tanti e organizzati sono invincibili.
Anche a Bari il movimento degli studenti proletari
rispondono in massa alla mobilitazione mondiale gridando
per le strade: se non ora quando, ora o mai più il potere
dev’essere nelle mani dei proletari coscienti, ora o mai più
salveremo il mondo dalla catastrofe. Perciò ad ogni botta
degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine si
risponde con la lotta. Ma nonostante la grande
partecipazione dei studenti proletari alle manifestazioni in
tutta Italia , tanti proletari purtroppo se ne stanno alle
finestre , ai balconi e sui marciapiedi a guardare , invece di
scendere in piazza a lottare perché c’è il mondo da salvare
e il comunismo da realizzare. Si comportano ancora una
volta da devoti che si genuflettano davanti agli amici le
macchiette i santi al comune , alla regione, al parlamento
il quale ha la strada spianata il 18-11-2011 nel dare la
fiducia all’amico la macchietta il lupo famelico della
bocconi in unione con i suoi lupacchiotti che dai monti
colmi di ricchezza hanno il via libera per scendere a valle
per fare un solo boccone dei proletari. E per rapinare tutto
quello che possono rapinare, raschiando persino il fondo
del barile , per poi scappare con il malloppo sui monti
sempre più colmi di ricchezza . E per fare passare questa
rapina come se nulla fosse successo gli amici le
macchiette i killer dei giornali e della televisione
spazzatura bombardano i cervelli della povera gente
strillando: non è vero che dai monti colmi di ricchezza
scende a valle il lupo famelico della bocconi in unione con
i suoi lupacchiotti per fare un solo boccone della povera
gente. é una colossale menzogna messa in giro dai
comunisti che sono come al solito nemici del nostro
paese. La verità è quella che diciamo noi e cioè quello che
scende a valle è un moderno san Francesco che non viene
d’Assisi , ma viene da un convento da lassù sui monti
lombardi dove una volta tra quelle pietre poteva nascere
anche un fiore . Ma oggi in piena crisi con la recessione
che avanza e i licenziamenti che dilagano su quei monti e
su quelle pietre non nasce neppure un filo d’erba . E per
non fare morire di fame la passera e i passerotti il
moderno san Francesco così sobrio e sempre più poverello
viene in giro per chiedere a voi poveri delle briciole che
siete obbligati a dare perché: Dio lo vuole! e se
malauguratamente disubbidite e fate morire di fame la
passera e i passerotti la vendetta di Dio sarà implacabile,
voi poveri morirete tutti . Se invece vi sacrificate e sarete
generosi il Dio vi premierà perché come sapete è
infinitamente buono e da ultimi su questa terra fi farà
diventare primi lassù nel Paradiso. Pensate all’enorme
vantaggio che avrete. Quindi si è ad un bivio o ci salviamo
tutti o periremo tutti e se periremo tutti i più penalizzati
sarete voi perché patirete in eterno le pene dell’inferno,
dove i diavoli si divertiranno con i forconi a farvi girare e
rigirare sui ceppi accesi. Riflettete al grande pericolo che
andate incontro, e ricordate anche che una volta per
salvare la patria si dava l’oro comprese la collana ch’era il
ricordo della madre morta e l’anello che ci legava fino alla
morte del coniuge. Quelli sì ch’erano grandi sacrifici in
confronto a quelli che si chiedono oggi a voi e cioè
soltanto delle briciole. Ma chi scende a valle è proprio
l’amico la macchietta il lupo famelico della bocconi con i
suoi lupacchiotti che farà un solo boccone dei proletari.
L’ha giurato in mondo visione agli amici le macchiette
dell’internazionale del crimine: noi andremo fino in fondo!
e di tutte le certezze e i privilegi di quel piccolo mondo
antico non rimarrà niente. Noi navigheremo nel mare
aperto della globalizzazione , via quindi le pensioni
d’anzianità , non ci sarà più lo scalino, e nemmeno lo
scalone ma ci sarà soltanto un volo che darà a tanti operai
l’illusione d’afferrare la pensione ma cadranno invece ad
uno ad uno nella fossa. Via la sanità la vecchietta da
curare nelle struttura pubblica era uno scandalo
insopportabile , la sua casa sarà la sua prigione dove finirà
i suoi giorni paralizzata in un letto. È una vergogna avere
un figlio d’operaio laureato , il figlio dell’operaio e già
fortunato se farà l’operaio. Il quale se lo può dimenticare
il contratto nazionale di lavoro , lui deve piegare la testa e
diventare un cavallo da corsa che corre, che corre, che
corre dove cade, non cade, infine cade nella fossa . quella
della fossa è l’unico posto fisso che noi con certezza gli
garantiamo. E l’amico la macchietta il lupo famelico della
bocconi con i suoi lupacchiotti è così impegnato a fare un
solo boccone dei proletari per poi scappare sui monti
colmi di ricchezza non può certo interessarsi dell’ambiente
e curare le montagne dove basta un po’ di pioggia che
franano come nel messinese dove quel cumulo di terreno
finisce sulle case dove muoiono tre persone tra cui un
bambino di 10 anni e il 22- 11- 2011 a Marcellinara in
Calabria si sfiora la tragedia perché crolla il ponte mentre
il treno appena passato rimane in bilico con 21 persone
nelle carrozze che hanno visto la morte con gli occhi. Ed a
Termini imerese hanno il coraggio di chiudere la fabbrica
della fiat con duemila operai ai quali in una zona dove c’è
già tanta disoccupazione da fare spavento gli si da il
contentino della cassintegrazione che è un veleno che a
poco a poco li porterà alla morte in quel deserto dove una
volta c’era la vita grazie alla classe operaia. Morte , morte,
morte, solo la morte sanno dare gli amici le macchiette
dell’internazionale del crimine, come gli amici le
macchiette al potere in Egitto dove il 23- 11- 2011 ai
manifestanti che chiedevano soltanto libertà, libertà,
libertà e lavoro, Lavoro, lavoro , hanno risposto con il
fuoco ammazzando 40 persone . E gli amici le macchiette
al potere nelle Filippine dormono tranquilli e sereni e non
si scomodano minimamente per dare l’allarme che un
tifone sta per arrivare e dopo un po’ le conseguenze sono
spaventose più di mille sono i morti e non si contano i
feriti e le case distrutte. La povera gente scampata al
disastro è terrorizzata e si teme un epidemia . E gli amici le
macchiette al potere in Siria in un anno hanno ucciso più
di cinquemila persone tra cui quattrocento bambini solo
perché una folla immensa è scesa in piazza ripetutamente
per chiedere libertà , fratellanza , e uguaglianza. E il 12-
12- 2011 a Torino una ragazza di 16 anni che non è più
immacolata e pura perché si è concessa volontariamente
al suo fidanzato , ma invece di vivere quel momento tanto
atteso con gioia e felicità e magare gridarlo al mondo:
questo per me è stato il più bel giorno della mia vita . Lei
rovina tutto , si presenta davanti ai suoi familiari
vergognosa, vergognosa perché è convinta di aver
commesso un grave peccato , s’inventa perciò uno stupro
e chi può commettere uno stupro su una ragazzina se non
qualche nomade ? la voce si sparge in un baleno , la
gente scende in strada , si forma subito un corteo e subito
dopo si dà l’assalto al campo nomade della zona che viene
dato alle fiamme . Quegli uomini donne e bambini in
preda al terrore sono costretti a scappare , ma uno di loro
viene raggiunto da quei assatanati e mentre gli gridano
contro : bastardo, devi morire! lo prendono a calci e pugni
e solo per miracolo riesce a scampare a quel linciaggio .
Ma la ragazza non regge alla menzogna ha uno scrupolo di
coscienza e piangendo dice la verità ai suoi familiari che
non c’è stato nessuno stupro , i nomadi non c’entrano
niente sono innocenti , il mio è stato soltanto un atto
d’amore . E suo fratello scappa verso quegli assatanati
gridando: fermatevi , fermatevi, non c’è stato nessuno
stupro! E gli assatanati restano delusi e contrariati :
perché interrompere quella bella emozione d’inseguire i
nomadi con i bambini che piangono , con quella brutta
notizia? E il 23- 12- 2011 in quel parlamento dove da
sempre il P,D.L. ha il massimo riconoscimento della L di
latrina che è il suo vanto , la sua vetrina e dovunque va
l’espone per fare vedere a tutti in modo che non ci sono
dubbi che loro sono una latrina . Il P.D. invece senza la L si
sentiva menomata faceva di tutto per averla , il suo
raggiungimento lo considerava come una promozione.
Adesso che l’ha ottenuto è soddisfatto è come aver
toccato il cielo con un dito . è così tutti insieme
appassionatamente da quella latrina possono lanciare
tanta merda contro i proletari . Questo avvenimento
ricorda tanto ad Antonio Spano quando da ragazzo nella
sua Tricarico nel freddo dell’inverno dove c’era molta
neve le ragazze della scuola magistrale lassù nel convento
delle suore di santa Chiara quando uscivano e dovevano
intraprendere la lunga discesa per tornare a casa
dovevano fare molta attenzione a non scivolare su quella
strada ghiacciata e così camminando piano, piano sempre
tenendosi a stento in equilibrio arrivavano a sant’Angelo e
dopo un po’ arrivavano sotto il muretto di san Francesco
dove quella strada era ancora più in discesa e più
pericolosa ma questo non era il solo pericolo che
correvano quelle studentesse perché ad attenderle sopra
quel muretto di san Francesco stavano dei ragazzi che si
erano fatto una bella provvista di palle di neve che poi le
scaricavano addosso a quelle povere studentesse che non
facevano altro che strillare per la doppia paura che
avevano ch’era quella rotolare per terra per la strada
ghiacciata o di essere colpiti dalle palle di neve. Quell’atto
di violenza era vile perché compiuto da forti che
giocavano al tiro al bersaglio contro i deboli . Oggi
quell’atto di violenza è ancora più vile perché i forti
colpiscono i deboli con tanta merda da farli affogare
dentro e mentre i proletari cercano a fatica di non
affogare il lupo famelico della bocconi con i suoi
lupacchiotti dai monti colmi di ricchezza che è sceso a
valle per fare di loro un solo boccone ha facile gioco nel
fare rapine su rapine. È così è certificato gli operai per
andare in pensione non hanno più lo scalino e nemmeno
lo scalone, ma devono fare un volo con l’illusione di
afferrarla ma con la certezza di avere un pugno di mosche
in mano e di cadere ad uno ad uno nella fossa . Gli altri
proletari avranno tasse su tasse da non farli arrivare più
alla fine del mese , mentre i pensionati non avranno più
l’indicizzazione della loro pensione e senza quei pochi
euro saranno destinati a fare la fame. Il lupo famelico con
i suoi lupacchiotti dagli schermi della televisione
spazzatura cerca di scusarsi per quelle rapine, dicendo che
lui è costretto a farle perché è soltanto un esecutore
d’ordini che provengono dall’alto. Quando è il turno della
lupacchiotta spiegare la rapina sulle pensioni ad un certo
punto piange , subito il lupo famelico le stringe il braccio
dicendole: commuoviti pure! Il coccodrillo si mangia i figli
e poi piange, il Cristo in terra dei ricchi dopo aver fatto
rapine su rapine , dopo aver ridotto alla fame e fatto
lacrimare e sanguinare i proletari afferma con
spudoratezza e senza vergognarsi un po’ : che è il suo
cuore che gronda sangue! La lupacchiotta dopo aver
succhiato il sangue dei proletari sino all’ultima goccia
piange. Tutta questa messinscena per fare vedere che
anche gli animali hanno tanta ma tanta sensibilità ma
ancora di più hanno un gran cuore. Ma ancora una volta
gli amici le macchiette i killer dei giornali e della
televisione spazzatura bombardano il cervello dei devoti
dicendo : per la vostra generosità dimostrata nel donare
tante briciole a san Francesco che dal convento lassù su
quei monti lombardi è sceso a valle soltanto per poter
sfamare la sua passera e i suoi passerotti e la passerotto
ha pianto di gioia perché grazie a voi è riuscita a
sopravvivere. Il buon Dio per tanta sensibilità dimostrata
in questi giorni di pace e di gioia ancora una volta ha
voluto mandare il suo bambinello per farlo nascere in
mezzo a voi perciò cantiamo insieme: Tu scendi dalle
stelle o Re del cielo e vieni in una grotta al freddo e al
gelo. Tutto questo per farvi capire che su questa terra
potete stare tranquilli nessuno morirà di fame e di freddo.
E invece proprio nel centro di Bari il 2- 1-2012 un
pensionato con una pensione di 700 euro di cui 450 euro
dell’Inps e 250 euro di pensione per aver lavorato
all’estero si vede arrivare una lettera dall’Inps in cui gli
comunicano che deve restituire 800 euro da lui
illecitamente incassati . Nel leggere quella lettera è così
scioccato , così sconfortato da non reggere il colpo al
fatto che non sa come pagare quel debito e si butta giù
dalla sua abitazione situata al 4 piano. E il giorno della
befana che dovrebbe portare i doni a tutti una coppia di
sposi che sono disoccupati e momentaneamente assistite
dal comune in un albergo, non resistono più a vivere in
quelle pessime condizioni e decidono di farla finita . E
nella stanza di quell’albergo il marito soffoca la moglie con
un cuscino e poi lui vaga per ore e ore verso il lungomare
ed infine trova il coraggio di mettere fine alla sua
esistenza buttandosi nelle acque gelide del mare. E gli
amici le macchiette al potere per distrarci un po’ ci dicono
che la nave va , invece il 13- 1- 2012 la nave crociera costa
concordia partita da Civitavecchia con 4000 persone a
bordo si avvicina troppo all’isola del Giglio per fare
ammirare agli abitanti di quell’isola la bellezza e lo
splendore di quella nave come per dire: venite anche voi ,
fate anche voi il viaggio della vostra vita , noi siamo qui a
vostra disposizione per farvi fare il giro del mondo in pochi
giorni . Venite con le vostre famiglie , portate i vostri
bambini che non faranno altro che una cosa semplicissima
mentre girano il mondo si divertiranno un mondo con i
nostri animatori. E sembrava che continuassero a dire :
guardate che bellezza, guardate che splendore ! e siccome
siamo così buoni per farvela ammirare meglio ci
avviciniamo ancora di più alla costa , perché noi siamo
incuranti del pericolo , siamo o non siamo lupi di mare? E
ci teniamo a dire un ultima cosa qui sulla nave oltre al
divertimento con canti e balli , c’è tanta ma tanta
concordia. Ma dopo un po’ c’è soltanto il caos non appena
quella nave va a sbattere contro uno scoglio ed incomincia
ad inclinarsi. I passeggeri impauriti e terrorizzati cercano
una via di fuga o con le scialuppe o a nuoto in quelle
acque gelide . Il capitano che dovrebbe essere l’ultimo ad
abbandonare la nave , invece si mette subito in salve e
dalla costa osserva la nave che affonda mentre 15 persone
sono morte e altre 20 persone risultano disperse . Tutto
questo disastro per avvicinarsi sempre più alla costa per
farsi tanta ma tanta pubblicità per quel profitto che è
l’unica ragione di vita per il padrone. Adesso c’è il pericolo
di un disastro ambientale quell’isola rischia di restare così
inquinata che difficilmente crescerà un Giglio . Questa è la
loro nave che va, è l’immagine dell’Italia , il proletario che
affonda nella merda e l’amico la macchietta il lupo
famelico della bocconi con i suoi lupacchiotti dopo la
rapina scappa sui monti sempre più colmi di ricchezza,
dove con tanta ma tanta pubblicità fa finta di toccare
anche i ricchi che amano frequentare Cortina dove tutti
dicono che è da un pezzo ma è meglio precisare è da
sempre che se la spassano in quel luogo di villeggiatura tra
una sciata e l’altra , fra tante mangiate e bevute da fare
ingrassare così tanto gli albergatori da non avere più la
forza di rilasciare neppure uno scontrino , mentre loro si
divertono in quel gioco di società che consiste nel fare
vedere che sono ricchissimi sfrecciando sulle loro
fuoriserie , ma allo stesso tempo almeno una volta l’anno
sentono il bisogno di provare l’emozione d’essere
poverissimi mostrando la dichiarazione dei redditi in cui
non ci sono dubbi : la carta come si sa canta ed è quello
che conta! Loro guadagnano meno di un operaio. E per
questi scherzi da ricchi mandano i controlli che è soltanto
pubblicità per ingannare i proletari facendoli credere che
anche i ricchi piangono dopo aver sottratto loro qualche
centesimo. Ma non si fanno queste cose grida il comico
dall’hotel a cinque stelle che è la sua dimora abituale e
minaccia di fare lo sciopero della battuta ma non per un
giorno e nemmeno per due, ma per sempre , io non vi
faccio più ridere e per l’ultima volta vi dico quel vaffanculo
che non sentirete più. Ma come fate a non capire che così
facendo il turista non verrà più in Italia , nessuno porterà
più il suo Yacht a Portofino o sulla costa Smeralda dove ci
sarà soltanto un deserto . Andranno tutti nella ricca
Francia che diventerà ancora più ricca mentre noi avremo
la povera Italia che diventerà sempre più povera . Ma
siamo diventati matti? Non vi accorgete che così facendo
in poco tempo saremo tutti morti. Siamo o non siamo uno
stato capitalista ? se è così allora diamo la libertà a chi se
lo può permettere di sfrecciare sulle autostrade con le
loro fuoriserie senza ostacoli per fermarli , perché così
facendo oltre ad interrompere un emozione che solo il
brivido dell’alta velocità può dare si ferma anche il tempo
che come si sa è denaro fresco che facendolo circolare
portano benessere e ricchezza per tutto il paese. Libertà
quindi senza ostacoli perché questa è la nostra
democrazia , altrimenti avremo la dittatura comunista
dove tra tanti controlli il ricco viene spogliato di tutto e
molti annusando il pericolo scappano all’estero con tutto
il loro capitale e ancora una volta in questo paese non
resterà che povertà . Quindi per il bene del paese lasciamo
sfrecciare libere le fuoriserie e fermiamo invece le piccole
automobile con i proletari a bordo , ostacoliamo in tutti i
modi perché devono capire che loro devono essere
tartassati e se si ribellano e protestano vanno
manganellati , perché loro sono abituati ad essere
tartassati e ancora di più sono abituati a lavorare o meglio
ad essere sfruttati . Aumentategli il lavoro o meglio lo
sfruttamento e noi mangiamo e ci divertiamo questa si
che è vita e l’Italia così facendo diventa sempre più bella ,
ed è bella appunto perché i proletari lavorano e sono
sfruttati e noi capitalisti mangiamo e ci divertiamo e
ricordatevi sempre che noi non rinunceremo mai alla
nostra dolce vita lassù sui monti colmi di ricchezza dove gli
amici le macchiette i lupi della bocconi non insegnano
altro agli amici le macchiette i lupacchiotti che l’amico la
macchietta il lupo famelico perde il pelo ma non il vizio di
fare un solo boccone dei proletari. Questo è il loro vangelo
che ogni amico la macchietta il lupacchiotto deve non solo
rigorosamente osservare ma lo deve persino giurare
appena mette piede nel tempio della bocconi : Io l’amico
la macchietta il lupacchiotto giuro d’imparare a memoria
quel vangelo ed ubbidire a tutto quello che il Dio comanda
e cioè finché starò su questa faccia della terra non
m’importa se nel lungo proseguire della mia vita terrena
perderò il pelo ma di sicuro prometto che non perderò il
vizio di fare un solo boccone del proletario. E dopo quel
giuramento solenne gli amici le macchiette i lupacchiotti
hanno la strada spianata per incutere terrore nelle valle
dove non fanno altro che dire: Tu operaio come ti
permetti di volere ancora l’articolo 18 ! come ti permetti
in una fabbrica che è totalmente cambiata di dire ancora
qualche ma o addirittura qualche se al tuo padrone . Non
sai che il tuo secolo è passato , non vedi che sei antico e
arretrato , che sei una zavorra che ostacoli la nostra
civiltà. Adesso siamo nel nuovo secolo , siamo nell’ultra
moderno dove ti ripetiamo ancora una volta a te che sei
cocciuto che non ci sono più i ma e neppure i se , esiste
soltanto : comandi signor padrone! E ricordalo per
sempre: Io sono il padrone e tu lo schiavo! Io ordino e tu
ubbidisci. E l’ordine non può essere che lavorare, lavorare,
lavorare come un cavallo da corsa che corre, che corre,
che corre sull’orlo del precipizio dove cade non cade ed
infine cade nella fossa. E un amico la macchietta il
lupacchiotto si distingue talmente nel portare avanti quel
vangelo dettato direttamente da Dio su cui lui ha giurato
fedeltà assoluta e si è così immedesimato nella parte che
si è autoproclamato il talebano liberale di Dio , e un
talebano liberale mica lo nascondono al contrario lo
premiano dandogli la massima visibilità facendolo girare
da una televisione spazzatura all’altra dove non fa che
affermare il suo credo politico che ripete in continuazione
che non è altro che tutto quello che Dio vuole e a cui
nessuno si può opporre perché è verità infallibile e cioè :
l’operaio dev’essere flessibile, lo facciamo entrare in
fabbrica e dopo un po’ lo licenziamo facendo di lui un solo
boccone ! con questo sistema semplicissimo avviene una
turnazione continua. E per chi non avesse capito lo
ripetiamo : l’operaio l’assumiamo e subito dopo lo
licenziamo facendo di lui un solo boccone. Così facendo si
ottiene la piena occupazione nei cimiteri. Per gli operai
che devono andare in pensione si adotta lo stesso sistema
lo mettiamo in aspettativa nel senso che aspetta e spera
di andare in pensione ma non andrà mai perché quando è
il suo turno di andare in pensione a 60 anni noi
furbescamente l’età pensionabile l’alziamo a 65 anni ,
quando poi lui sta per arrivare ai 65 anni noi l’alziamo a 70
anni così mentre lui aspetta e spera noi lo facciamo
crepare . è proprio un genio dicono gli amici le macchiette
i killer della televisione spazzatura facendo scattare un
applauso convinto dai devoti , lui si schernisce fa il
modesto e dice : sono soltanto un talebano liberale di Dio!
se questo vi dispiace e lo trovate riduttivo affermiamolo
pure che sono : un genio talebano liberale di Dio! E la
fama di questo amico la macchietta il lupacchiotto non
poteva non arrivare all’amico la macchietta il lupo
famelico che non se lo lascia scappare per inserirlo nella
sua squadra di rapinatori. E su quei monti colmi di
ricchezza le macchiette al potere di una volta si godevano
la vita ed erano sordi alle proteste dei proletari , ma non
erano muti perché dicevano sempre: la mafia non esiste!
È una menzogna letteraria uscita dalla penna di qualche
scrittore comunista un po’ fantasioso. Ma basta ignorarli ,
non prenderli sul serio , così nessuno ci fa caso . Del resto
in Italia sono in pochi che leggono, giustamente la gente è
saggia pensa alle cose importante, alle cose che
veramente contano nella vita per esempio: pensa a
mangiare! I libri quindi lasciamoli perdere mettiamoli in
un cantuccio è facciamoli fare la muffa anche perché sono
in tanti che scrivono , pensate che c’è persino un operaio
che scrive libri , lui dice di denuncia sociale . Noi sappiamo
soltanto che ha battuto tutti i record per quando riguarda
la letteratura : lui se li scrive e lui se li legge ! quindi
lasciamoli fare , non ci disturbano minimamente, e noi
possiamo tranquillamente affermare che il : potere
logora chi non ce l’ha . Noi invece che ce l’abbiamo
godiamo di ottima salute. E a chi ci accusa di essere dei
ladri noi che non abbiamo nulla da temere oltre a non
abbassare minimamente il capo facciamo di più e
serenamente : alziamo le mani molto in alto in modo che
tutti vedano che sono pulite! Adesso invece gli amici le
macchiette al potere, non solo parlano in continuazione
ma sono sempre più insofferenti alle critiche e ai primi
accenni di protesta passano al contrattacco gridando e
insultando il proletario. Siete dei bamboccioni , riferito ai
proletari che non trovano lavoro e sono costretti a farsi
mantenere dai loro genitori. Siete dei fannulloni riferito ai
proletari che non vogliono diventare dei cavalli da corsa,
che corrono sull’orlo del precipizio dove cadono, non
cadono, infine cadono nella fossa ma vogliono restare
degli esseri umani che vogliono vivere , nient’altro che
vivere. Siete degli sfigati riferito ai studenti che a 27- 28
anni non si sono ancora laureati , così grida l’amico la
macchietta il lupacchiotto che si definisce un genio
compreso, solo perché è cresciuto in una famiglia di lupi
che gli hanno sempre protette le spalle per non fargli
trovare ostacoli nella sua carriera fulminante di
lupacchiotto che colleziona un successo scolastico dopo
l’altro . E con la strada spianata non può non essere che
promosso, promosso, promosso, naturalmente a pieni voti
perché i professori sono anche loro degli amici macchiette
appartenenti alla razza dei lupi e non possono non
chiedere al lupacchiotto che degli argomenti a piacere e
poi chiedergli quanto ti meriti? E lui tranquillamente
risponde : il massimo del voto con la lode . e così di lode in
lode diventa subito professore e tutti a gridare sbalorditi :
ma è straordinario, no è soltanto ordinario perché gli altri
concorrenti alla cattedra si ritirano perché sanno che c’è
l’amico la macchietta il lupo padre pronto a fare di loro
un solo boccone . E l’amico la macchietta il lupacchiotto
grida ancora più forte da lassù su quei monti colmi di
ricchezza : sei uno sfigato ! perché lui non sa come si vive
nella valle di lacrime dove è un inferno , perché lo
studente proletario piange, nel vedere il padre
cassintegrato che di nascosto piange anche lui e si
distrugge giorno dopo giorno nel non poter far fare alla
sua famiglia una vita dignitosa , e di non potersi più
permettere di pagare gli studi al figlio , perché in casa non
ci sono più i soldi neppure per mangiare. Ed è per questo
che per mantenersi agli studi quel studente per pochi euro
fa un lavoro massacrante tutte le notti in un ristorante
dove il cliente per via dell’alzata di gomito facile è sempre
un po’ alticcio e non fa altro che chiamarlo: Cameriere mi
porti una bistecca, cameriere mi servi un altro secondo ,
cameriere ti ordino, cameriere ubbidisci. Cameriere di
qua, cameriere di la ed infine un fiume di : cameriere
champagne. E lui deve correre , e lui deve ubbidire , e lui
deve soltanto dire : signorsì! Perché la prima cosa che gli
hanno detto appena assunto : il cliente ha sempre
ragione, il cliente è sacro, il cliente è tutto e tu sei niente.
Al primo signornò ti troverai in mezzo alla strada. E dopo
aver corso avanti e indietro per tutta la notte in quel
ristorante ritorna a casa sfinito e distrutto ed in quelle
condizioni penose deve studiare e poi deve andare a dare
gli esami e gli amici le macchiette i lupi professori sanno
che non sei l’amico la macchietta il lupacchiotto al quale
chiedergli intimoriti e sussurrandogli dimmi un argomento
a piacere e subito dopo bravo hai meritato la lode. Tu sei
un figlio di un cassintegrato , tu sei un cameriere al quale
si può benissimo fare una domanda a quiz che mai e poi
mai saprai rispondere perciò subito dopo il professore di
turno gli grida in modo che tutti debbano sentire: lei non è
preparato torna la prossima volta . è così di volta in volta
gli anni passano e poi ci si ritrova insultato dall’amico la
macchietta il lupacchiotto che da lassù sui monti colmi di
ricchezza gli grida contro: sei uno sfigato ! lo studio non fa
per te , per noi sei soltanto un costo eccessivo che non
possiamo più permetterci , torni a fare il cameriere e cerca
di farlo bene. Per la scuola dei padroni quello studente è
soltanto un fallito, come lo è stato tanto ma tanto tempo
fa Antonio Spano , anzi ancora di più il suo è stato un
fallimento continuo è ereditario suo padre si è rovinato la
salute nel zappare la terra, da cui non riusciva neppure a
ricavare il necessario per dare da mangiare alla sua
famiglia. Anche la madre si è rovinata la salute nel seguire
il marito nel duro lavoro della terra . E tutti e due non
facevano altro che dirgli : figlio mio non zappare mai nella
tua vita perché questo è un lavoro maledetto. Ma
nonostante le loro suppliche lui non poteva non essere
che un zappatore . Perciò fu mandato subito dopo
l’elementare, all’avviamento professionale di tipo agrario
dove non insegnavano altro che a coniugare il verbo
zappare ma non in un modo condivisibile perché
egualitario e cioè : io zappo, tu zappi, egli zappa , noi
zappiamo, voi zappate , essi zappano. Niente di tutto
questo , quei professori lo coniugavano a modo loro e
non facevano che ripetere ossessivamente : io padrone
mangio tu operaio zappi . quando era il turno di Antonio
Spano nell’essere interrogato alla domanda: tu zappi! Lui
rispondeva quello che i suoi genitori gli avevano sempre
detto : figlio mio nella tua vita non zappare mai. Perciò lui
diceva con naturalezza : io non zappo ! per questo rifiuto
venne rimandato il primo anno, rimandato il secondo
anno, addirittura bocciato al terzo anno . la scuola dei
padroni lui non la sopportava e quando con la forza e
lacrimando lo facevano entrare dalla porta lui con gioia
usciva dalla finestra e la sua gioia non veniva meno
quando i professori gli gridavano contro: guarda che se
continui così , tu sarai destinato ad essere un ragazzo di
strada. Questa frase è l’unica cosa buona appresa in quella
opprimente scuola dei padroni . Perché su quella strada
ha partecipato a tanti cortei , a tante manifestazioni che
per lui è stata una vera scuola di strada proletaria dove si
è così istruito da laurearsi nella lotta continua contro i
padroni e dovunque va insieme agli altri proletari coscienti
cerca di alzare delle barricate gridando con forza: attenti
all’amico che sarà una macchietta ma è sempre un lupo
famelico della bocconi che dai monti colmi di ricchezza
scende a valle per fare un solo boccone dei proletari . Ha
rapinato le pensioni con il famoso volo che a chi ne ha
diritto da l’impressione di afferrarla invece cade nella
fossa. Adesso va all’attacco degli operai e per convincerli
tutti ad accettare la precarietà non fa che ripetere che il
posto fisso è monotono . Certo non parla del suo posto
fisso che è così gratificante e bello da svolgere che lui ne
ha tranquillamente più di uno . Il posto fisso monotono è il
loro e l’operaio lo sa bene che è monotono e noioso anzi
sa di più quel posto fisso è così opprimente , così brutto
da sembrargli di stare in una galera , però se lo tiene
stretto, stretto perché sa che se lo molla per lui c’è solo
l’alternativa di una grande festa in suo onore che è quella
di finire in mezzo ad una strada a morire di fame per poi
concludere tutto con l’allegra calata nella fossa per
ballare in compagnia dei vermi il suo ultimo tango. Per
questo motivo l’articolo 18 va difeso con le unghie e con i
denti che vuol significare che bisogna uscire dalle
fabbriche bloccare le strade , bloccare le stazioni alzare
ovunque le barricate e diventare così dei proletari
coscienti che una volta istruiti nella scuola di strada
proletaria si cerca poi di convincere i devoti della scuola
dei padroni di lottare insieme a noi e di non stare a
sentire mai più gli amici le macchiette i killer dei giornali e
televisione spazzatura con le loro mitragliette sempre in
azione che non danno scampo e non fanno che dire: per
salvare l’Italia , per fare crescere l’Italia c’è un solo modo
eliminare l’articolo 18 che costringe il padrone a sposarsi
e tenere per tutta la vita l’odiato operaio comunista , il
vecchio operaio che non si regge più in piedi perché è
spremuto come un limone , l’operaio invalido che è come
avere una catena ai piedi . Via dunque questi lacci e
lacciuoli , libertà, libertà, tanta libertà nel licenziare con la
massima semplificazione e cioè: con un calcio in culo! E se
l’operaio reagisce , protesta , gli diamo tante
manganellate . Questa è l’Italia che vogliamo , questa è
l’Italia che sogniamo , un Italia che sa farsi rispettare :
appena s’assume subito dopo si licenzia! In un girotondo
che sarà l’invidia del mondo e tutti vorranno venire ad
investire da noi perché questo sarà il paese del massimo
profitto e del bengodi per tutti. E Antonio Spano che si è
formato nella scuola di strada proletaria non può non
tornare sulla strada e mentre attraversa il sottopassaggio
della stazione centrale tra tanta gente che va e viene si
trova a camminare fianco a fianco ad una ragazza la quale
non rallenta il suo passo e nemmeno aumenta l’andatura
altrettanto fa Antonio Spano . Quell’uno , due, dei loro
passi è l’unica cosa che hanno in comune, per il resto
mentre lui è pensieroso , silenzioso e un po’ affaticato
perché i suoi 64 anni sono duri da portare e si fanno
terribilmente sentire , lei con la forza e l’esuberanza ma
anche la rabbia dei suoi vent’anni non fa che gridare
minacciosa con il suo telefonino: mamma quello io
l’uccido! E lo ripete un’altra volta ancore più accalorata e
decisa: mamma quello io l’ uccido . Antonio Spano
spaventatissimo istintivamente si mette la mano sul cuore
pensando che quei colpo sono diretti a lui . Ma subito
dopo si rasserena vedendo che sulla sua mano non c’era
una goccia di sangue. Mentre la ragazza continua ancora a
gridare con molta rabbia: mamma hai capito benissimo
quello io lo tolgo dalla faccia della terra! Così la finisce per
sempre di pensare che noi siamo due coglione . E si
mamma lasciatelo dire : ci considera due coglione! Per
questo si comporta come un padrone ed è anche un
ladrone ed imbroglione . Finisce di dire che quel padrone
è anche ladrone e imbroglione , quando sono giunti sul
piazzale davanti alla stazione centrale poi qui le loro
strade si dividono . La ragazza va verso i treni chissà in
quale città consumerà la sua vendetta per liberarsi per
sempre dal suo oppressore . Antonio Spano invece va
verso la piazza rossa con un dubbio nella mente , la
ragazza non faceva che dire : quel padrone è un ladrone e
imbroglione ! vuoi vedere che ha letto il mio libro: razza
padrona ladrona e imbrogliona! Anche lui non ha scritto
altro che per essere veramente liberi bisogna liberarsi per
sempre dai padroni che opprimono ogni giorno di più i
proletari , i deboli i senza voce . Ma quel dubbio iniziale
sparisce subito dopo e gli è tutto chiaro , è un puro caso
che quelle frasi pronunciate dalla ragazza coincidono con
il titolo del suo libro che lei di sicuro non ha letto , perché
se l’avesse fatto avrebbe senz’altro capito che lui non
parla di vendetta individuale che non portano da nessuna
parte ma che ti rovinano per sempre l’esistenza . Lui parla
di lotte collettive solo così ci si libera per sempre dai
padroni e incominciamo a costruire quell’altro mondo
possibile che tutti i proletari si auspicano. E nella piazza
rossa Antonio Spano è molto irritato ed arrabbiato
nell’assistere a quella penosa scena di due vigili urbani che
si avvicinano ad un immigrato senegalese che stava
seduto sulla panchina e gli tolgono la borsa che aveva a
fianco dicendo: la sequestriamo perché tu la stavi
vendendo. L’immigrato senegalese cercò di trattenerla
replicando: io non stavo vendendo niente! Quella borsa la
tenevo soltanto al mio fianco quindi non me la potete
portare via , se lo fate è soltanto un abuso . è un abuso
dicono gli altri tre immigrati senegalesi che stavano seduti
su di un'altra panchina e vanno in aiuto al loro
connazionale . Sentite dice uno dei vigili voi che venite da
tanto lontano non penserete mica che noi siamo degli
imbecilli? Se pensate questo è meglio che ve lo togliete
dalla testa , qui ci sono delle persone intelligenti che non
si lasciano fregare da voi , perciò questa borsa la
sequestriamo perché noi l’abbiamo detto mille volte che
in questo giardino è vietato la vendita di qualsiasi
oggetto, e con noi i furbi non li fate . Noi non facciamo i
furbi diciamo soltanto la verità il nostro compagno quella
borsa non la stava vendendo ma la teneva soltanto al suo
fianco . Intanto quei due vigili avevano chiamato dei
rinforzi che immediatamente arrivarono e il comandante
che li guida non è per niente dialogante alza subito la voce
e non ammette repliche . La borsa è sequestrata e vi
conviene non protestare altrimenti vi portiamo al nostro
comando e giuro che li vi faccio passare dei guai . Ma
quello che fate è ingiusto non si trattano così delle
persone , questa è prepotenza bella e buona dice uno
degli immigrati . Ho detto che non vi voglio più sentire di
protestare altrimenti vi porto al comando l’hai capito si o
no disse spazientito il comandante dei vigili ma
l’immigrato per niente intimorito ribatte : lo conosciamo
benissimo il vostro comando dove qualche giorno fa un
nostro connazionale è stato preso a ceffoni ! ma a noi le
minacce non fanno paura quando stiamo nel giusto lo
gridiamo dappertutto . Ho capito fa il comandante sempre
più spazientito Sali sull’automobile e rivolto al capannello
di persone che si era formato battendo le mani grida :
cosa fate vi godete lo spettacolo? Su via andate via se
volete assistere a qualche spettacolo è nel teatro che
dovete andare qui noi stiamo soltanto lavorando , non
facciamo altro che il nostro santissimo lavoro per tenere
pulita questa piazza Umberto che se non ci fossimo noi a
vigilare sarebbe piena d’immigrati che occuperebbero
tutti gli spazi per vendere la loro merce abusivamente. E
come i santi medici Cosimo e Damiani stanno fissi nella
chiesa e solo raramente vengono spostati , così due vigili
stanno fissi nella piazza rossa e dopo ave passato delle ore
nell’automobile , per sgranchirsi un po’ le gambe non
trovano di meglio da fare che fermare un ragazzo alto
magrissimo tutto pelle e ossa il quale anche lui sta
sempre nella piazza rossa dove va avanti e indietro lo
perquisiscono e dalle tasche del giubbotto escono due
flaconi di metadone li posano sulla panchina come per
metterli in mostra e subito dopo gli mettono le manette
come se fosse un pericoloso mafioso . E la gente che va e
viene di fretta per questa volta rallenta per poi fermarsi
molta incuriosita da quello inatteso spettacolo perché fa
un certo effetto vedere un ragazzo ammanettato che
resta così per un bel po’ di tempo , finché arrivano altri
vigili che lo fanno salire sulla loro automobile con la gente
che continua ad arrivare sempre più numerosa non sola si
ferma ma si accalca vicino ai finestrini dell’automobile per
vedere da vicino com’è fatto un ammanettato. E mentre
tutti si chiedono chissà quale grave reato avrà commesso
quell’automobile va via come un razzo. Dopo un po’ tra i
militanti della birra che fanno la spola tra il bar e la piazza
rossa circola una sola voce : i vigili hanno portato via il
ragazzo ammanettato! Cosa avrà fatto di così grave ?
chiede un militante appena arrivato mentre si scola la
bottiglia di birra fino all’ultima goccia : non c’è nemmeno
bisogno che te lo dico, non ha fatto assolutamente niente.
Ormai sappiamo come vanno queste cose , invece di
arrestare i ladri arrestano chi non da fastidio a nessuno. E
quel ragazzo ammanettato che agli occhi della gente era
sembrato un pericoloso mafioso il giorno dopo era già
libero di andare avanti e indietro nella piazza rossa. Che è
bella da vedere specialmente il giovedì che si popola
d’immigrati dell’Europa dell’est quasi tutte badante che
approfittando della giornata di riposo dove oltre ad
abbracciarsi , ridere , scherzare e mangiare dei panini
ognuno di loro fa la fila per consegnare il pacco all’autista
di quel pulmino parcheggiato li a due passi che è un loro
connazionale e che li deve portare ai loro familiari nei
paesi natii un modo questo per essere sempre in
collegamento e sentire un po’ di meno la nostalgia che li
attanaglia. Ma quella marea di gente che parla una lingua
incomprensibile è mal sopportata dall’amico la macchietta
Michi il santo sceriffo il quale da ordini ai suoi vigili che a
loro volta continuano a dire a quell’autista di quel pulmino
di non sostare più lì perché da fastidio ai commercianti
della zona perciò fatti più in là . Quell’autista grattandosi
la testa per cercare di capire bene e molto dubbioso
risponde: fatti più in là ma dove? E loro molto irritati
dicono: in un altro posto, vai in periferia , vai all’inferno
l’importante che sparisci da questo posto, dove noi
finalmente possiamo liberare il giardino da queste babele
di lingue che ci da tanto fastidio. E fatevi più in là dicono
agli immigrati che da tanti anni animano un mercatino
davanti all’università . Anche loro ripetono : fatevi più in
là ma dove? E la solita risposta non si fa attendere :
andate in un altro posto, andate in periferia , andate
all’inferno ! ma questa via va liberata dalla vostra
presenza ingombrante , solo così possiamo dare un
decoro all’università . Ma in questo modo noi saremo
costretti a fare la fame? Andiamoci piano con certe
affermazioni dicono i vigili voi la fame la facevate al vostro
paese d’origini , qui da noi mangiamo tutti , abbastanza
bene e in abbondanza e se proprio sarete sfortunati e vi
dovrebbe andare male state pur certo che un piatto di
minestra dai preti si rimedia sempre, perciò via , via
sgomberate da questa via . Tutto questo perché l’amico,
la macchietta , Michi il santo sceriffo intende camminare
senza inciampare specialmente dopo aver mangiato tanto
pesce ricevuto in dono dai padroni che con quel gesto
hanno voluto mandargli un messaggio preciso : mentre tu
ti mangi le cozze pelose , noi senza più ostacoli ci
mangiamo la città! Qualche suo devoto , diventato un po’
meno devoto anche perché sta incominciando a fare i
primi passi per diventare un proletario cosciente gli chiede
inorridito: ma tu a questo dono molto ma molto
scandaloso avrai di certo rifiutato ? lo avrai di sicuro
rispedito al mittente? Dicendo: con me certe cose non
solo non si fanno , ma non si pensano nemmeno! Ma lui
risponde furbescamente: non sono mica scemo! Quelle
cozze pelose me le ho mangiate , anzi dirò di più siccome
erano tante le ho messe nel bagno , subito dopo le ho
raggiunte, ho chiuso la porta a chiave , ed altroché :
pancia mia fatti capanna! di certo avrò battuto tutti i
record : me ne ho fatto mille in una notte! Inutile dirvi che
notte quella notte, certe squisitezze, certe prelibatezze si
possono viverle solo in paradiso non certo in quei ghetti di
periferia che sono così infernali che sarebbe giusto
chiamare carbonara due, quartiere belzebù , il C.e.p.
quartiere lucifero , enziteto , quartiere del demonio, ma
siccome tutti avrebbero detto di quei proletari che hanno
la sfortuna di vivere in quell’inferno : poveri diavoli che
pena ci fate! Noi sempre furbescamente per alleviare le
loro sofferenze quei quartieri li abbiamo abbelliti nella
forma e addirittura li abbiamo santificati. Carbonare due
è diventato santa Rita, il C.e.p. quartiere san Paolo .
Enziteto quartiere san Pio. Tutti questi santi fanno di
tutto per convincere il loro fratello san Pietro ad aprire le
porte del Paradiso un domani non molto lontano per
questi dannati nell’inferno di quei quartieri per fare
vedere loro il Dio che è tanto buono e che li accoglierà
abbraccia aperte e non gli farà più soffrire più per secoli,
secoli, e secoli. E per liberarsi della piazza rossa e da quella
bella idea che avevano i rivoluzionari comunisti di farla
diventare sempre più rossa abbattendo quel monumento
al Re ( che non aveva per niente meritato l’amore del
popolo come falsamente stava scritto su quel
monumento, perché quel popolo l’ha sempre
massacrato) per innalzare molto in alto la bandiera rossa
della riscossa proletaria . la Bari nera che più nera non si
può prende il sopravvento , restaurano quel monumento
lo lucidano per bene per farla ridiventare piazza Umberto
per dare il loro segnale di morte che in questa città la
restaurazione è compiuta. Ma per dare un segnale di vita
e per innalzare ancora una volta la bandiera rossa della
riscossa da tutta Italia i compagni formatosi nella scuola di
strada proletaria nel luglio del 2011 invece di pensare a se
stessi e andarsene in vacanza come i tanti amici
spensierati che sotto il solleone , su quella spiaggia felici e
contenti non fanno che cantare : al mare, al mare io
voglio soltanto giocare e poi quando è sera ballare con te,
con te , con te , solamente con te . loro invece pensano al
bene comune perché sono sensibili e altruisti perciò si
recano in massa alla grande manifestazione contro la tav
nella val di Susa che è un opera inutile , dannosa e
costosa. Inutile perché c’è già una linea ferroviaria che va
da Torino a Lione che no è neppure tanto trafficata , è
dannosa perché vogliono bucare una montagna ripiena di
amianto sfregiando così un territorio e facendolo
diventare un cimitero dove chissà se ci sarà un
sopravvissuto che potrà raccontare : com’era verde la
nostra valle, com’era bella la nostra valle! E come il poeta
che di fronte al morbo che infuriava e al pane che
mancava non gli restava che piangere e lacrimare per la
sua bellissima Venezia messa in ginocchio è ridotta ad uno
strazio. Anche lui struggente e pentendosi di essere
rimasto in vita non gli resterà che piangere e lacrimare pe
la sua verde e bella val Susa perduta per sempre. E per
fare quella mostruosità il lupo famelico della Bocconi con i
suoi lupacchiotti dai monti colmi di ricchezza scenderà a
valle per fare ancora una volta un solo boccone dei
proletari a cui farà rapine su rapine per poi consegnare il
malloppo a dei padroni senza scrupoli che pur di farlo
fruttare al massimo sono pronti a compiere quell’atto
contro natura e distruggere per sempre la verde val Susa ,
la bella val Susa , la viva val Susa per farla diventare un
cimitero. Perché così era, così è, così sarà è la ragione di
vita dei padroni , la cui ricchezza è dovuta al sangue che
fanno versare ai proletari . E quei compagni che si sono
battuti come leoni cercando in tutti i modi d’impedire
quella mostruosità vengono manganellati ed inseguiti
persino tra i boschi dal braccio violento della legge
padronale e il 26- 1- 2012 26 compagni tra i più attivi ,
quelli che hanno fatto più resistenza , quelli che hanno
detto meglio morire con il ricordo di com’era verde e
bella la val di Susa , che vedere la mostruosità dell’alta
velocità , meglio morire da partigiani lassù in montagna
che stare al mare come i tanti amici spensierati e sempre
più individualisti ed egoisti che non fanno altro che
cantare : al mare, al mare, al mare , io voglio soltanto
giocare e poi quando è sera ballare con te, con te , con te,
solamente con te. Quei 26 compagni partigiani vengono
arrestati e subito macchiati come teppisti , cercando così
di dividere i manifestanti contro la tav in buoni e cattivi . I
buoni che possono fare una lunga passeggiata ed anche
arrivare vicino al cantiere per gridare qualche slogan di
protesta e di dissenso , ma poi sempre da buoni dopo aver
compiuta quella azione dimostrativa si ritorna a casa ,
mentre la mostruosità deve andare avanti . I cattivi invece
quelli che non vogliono fare nessuna passeggiata e
tantomeno dopo essersi pacificati con la propria coscienza
tornarsene a casa , ma vogliono invece impedire i lavori e
gridano : questa tav non si deve fare ne adesso ne mai e
prima d’incominciare i lavori dovete passare sopra i nostri
corpi . Quei manifestanti sono i cattivi ed anche
pericolosissimi perché possono fare diventare cattivi
anche i buoni , e se anche i buoni diventano cattivi si
incattivisce tutta la valle e se s’incattivisce tutta la valle va
a finire che i lavori non incominceranno mai . Perciò prima
che sia troppo tardi i cattivi i pericolosissimi vanno
incarcerati perché sono dei teppisti . Ma il movimento dei
compagni non si lascia dividere tra buoni e cattivi , tra
buoni e teppisti. Perciò gridano così forte che dalla val di
Susa l’eco possente si sente in tutta Italia , in tutta
l’Europa , in tutto il mondo: siamo tutti teppisti , siamo
tutti contro i capitalisti! Che vogliono lo sperpero di
miliardi per la mostruosità della tav mentre tagliano i treni
per i pendolari che sono sempre più dei veri e propri carri
bestiame , si vogliono tagliare i treni a lunga percorrenza
tanto da fare diventare la Puglia con quel binario morto
bella è impossibile da raggiungere, la Basilicata dove il
binario è sempre stato morto anch’essa bella e impossibile
da raggiungere e chi proprio si vuole avventurare tra
quelle montagne lo potrà fare solo con l’asinello. Anche la
Calabria e la Sicilia sono belle e impossibili da raggiungere
ma al danno di avere il binario morto si aggiunge la beffa
dell’autostrade Salerno Reggio Calabria che sarà un opera
incompiuta in eterno dove circoleranno soltanto
velocissime mazzette di euro per gli amici degli amici ,
mentre le automobile dei comuni mortali continueranno
ad andare così lentamente che per fare pochi chilometri
ci vorranno delle ore . Così si divide l’Italia e i sogno dei
separatisti si realizza innalzare nuovi muri e nuove
frontiere , ogni regione sta per proprio conto che vuol
significare che ogni povero deve rimanere nel proprio
territorio così facendo non ci sarà più la mescolanza tra i
popoli. Solo i ricchi possono viaggiare con i treni sempre
più veloci e sempre più costosi . A questo disegno
mostruoso dicono di no i lavoratori dei treni di notte che
vogliono difendere il loro posto di lavoro e per far si che i
proletari possono circolare liberamente sui treni per tutta
l’Italia. Perciò hanno fatto un presidio sui binari della
stazione di Milano dove dal dicembre del 2011 facendo a
turno alcuni di loro salgono sulla torretta sfidando il
freddo e il gelo dell’inverno per rappresentare la scuola di
strada proletaria che lotta per unire i proletari del sud
Italia con quelli del nord Italia e i proletari d’Italia con
quelli dell’Europa e del mondo , mentre di fronte a loro in
segno di sfida sta il Pirellone che rappresenta la scuola dei
padroni dove i tanti Formigoni in comunione e
ristorazione con il loro capo (che si vanta di essere puro e
casto perché ha come modello Gesù) ballano con i ricchi
i potenti e i prepotenti ed in combutta con loro si
mangiano e si bevono la Lombardia e poi fanno di tutto
per dividere il proletario del nord da quello del sud per
rapinarlo con più facilità e sempre di più. E il 13-2 -12
anche la giustizia padronale non può non condannare i
due padroni della fabbrica dell’eternit di Casal Monferrato
i quali non hanno fatto niente per fermare quella fabbrica
che ha ucciso 1800 operai e se la condanna è arrivata lo si
deve solo agli operai che hanno lottato con tenacia ed
hanno resistito alle lusinghe di quei padroni che volevano
comprare il loro silenzio e hanno costretto anche il
sindaco a rifiutare quei soldi che in un primo momento
avevano accettato . E nello stesso giorno in Grecia i
proletari già massacrati dalle rapine degli amici le
macchiette al potere che sanno solo dire di sì alle richieste
degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine
con alla testa l’amico la macchietta la viltà al potere in
Francia e dell’amica la macchietta la cancelliere al potere
in Germania che hanno deciso di cancellare il proletario
dalla faccia della terra. Quei proletari Greci non ci stanno a
farsi di nuovo rapinare perciò scendono in piazza ed
assediano il parlamento ma vengono barbaramente
manganellati dal braccio violento della legge padronale . E
in Italia i padroni non rispettano neppure la loro legge che
dice che i tre operai della fiat di Melfi licenziati devono
rientrare al loro posto di lavoro . Ma il padrone con
arroganza li umilia tenendoli fuori della fabbrica ,
colpiscono quei tre operai per impaurire altri 1000- 10000
– 100000- milioni di lavoratori per dire loro che al primo
accenno di ribellione noi vi annienteremo. E per i 26
compagni arrestati perché si opponevano alla tav i
proletari coscienti formatosi nella scuola di strada
proletaria il 25- 2- 2012 in 70 mila da Bussoleno a Susa
non fanno che gridare : siamo tutti cattivi, siamo tutti
teppisti , siamo contro i capitalisti! Giù le mani dalla val
Susa , la val Susa no si tocca la difenderemo con la lotta.
La riuscita della manifestazione irrita così tanto il lupo
famelico della bocconi che ordina al braccio violento della
legge padronale di manganellare. E loro non si fanno
pregare e passano subito in azione , ai manifestanti che
alla stazione di Torino si accingono a prendere il treno per
Milano li salutano rompendo la testa a molti di loro , e
sono così accecati dalla rabbia che manganellano persino i
finestrini dei treni scambiandoli per le teste dei compagni,
e non vedendo uscire del sangue manganellano ancora più
forte. Il 27- 2- 2012 i compagni sono di nuovo davanti al
cantiere per impedire i lavori tra di loro c’è Luca Abbà un
compagno contadino proprietario di quel suolo che
vogliono espropriare , il quale sale sul traliccio da dove
vuole gridare a tutto il mondo che lui non si farà mai
espropriare quel suolo e lo difenderà con le unghie e con i
denti . Perché lui vuole continuare a produrre frutta,
verdura, ortaggi , legumi per dare da mangiare , per dare
la vita agli esseri umani e non vuole essere complice di
quella mostruosità chiamata tav che porta tanta
distruzione al territorio , che porta tanta nocività e morte
alle persone. Di fronte a tanta determinazione qualsiasi
persona di buon senso avrebbe preso tutte le precauzioni
per non far correre nessun pericolo a Luca Abbà e invece
un poliziotto fa proprio quello che non doveva essere
fatto e cioè salire anche lui sul traliccio . E mentre Luca
Abbà gli grida : non venirmi dietro perché sono capace di
arrivare fin su a toccare i fili dell’alta tensione! Ma il
poliziotto non gli dà retta e continua a salire forse è
arrivato anche al suo orecchio quella storiella che tanti e
tanti anni prima quando era ancora un ragazzo ad Antonio
Spano in quell’orfanotrofio di Marsico nuovo dove fu
rinchiuso per scontare una pena di 8 anni solo perché a
casa sua non aveva da mangiare , un suo compagno di
sventura che se ne stava sempre triste , malinconico e
taciturno volle raccontare proprio a lui. E aprì il suo cuore
dicendo : se sono in questo stato pietoso non solo è colpa
di questa schifosissima vita che facciamo in orfanotrofio ,
ma anche perché essendo di Anzi temo per il mio paese
ma ancora di più per la mia famiglia. Devi saper che vicino
a Anzi c’è un altro paese che si chiama Laurenzana , certo
agli occhi del turista può essere uno spettacolo unico
vedere quei due paesi appollaiati sulle montagne che
sembrano dei presepi , con quei contadini che salgono
lungo il sentiero con gli asinelli , le mucche e le pecorelle e
sembra che si recano non alle loro case ma alla grotta
dove c’è il bambinello con Giuseppe e la Madonna . E poi
di notte vedere quei presepi con tante luce e tutto un
incanto sembra di vivere in un mondo fiabesco. Invece la
realtà è diversa gli abitanti di quei due paesi sono rivali da
sempre sembrano dei fratelli coltelli pronti a pugnalarsi a
vicenda. Sono così in guerra tra loro che le tante teste
calde di Laurenzana hanno minacciato più volte di mettere
un lenzuolo davanti al sole per oscurarci , per farci restare
per sempre al buio senza più luce e senza più calore. E se
non arriva più luce e calore , il freddo sarà così pungente
che c’è il rischio di morire assiderati ed io temo molto per
i miei familiari , questo è il mio tormento disse il ragazzo .
Ma Antonio Spano cercò di rincuorarlo dicendo : sono
tutte favole che si raccontano in giro per ridere un po’ .
Lunga vita dunque a quel tuo paese e ancora di più ai tuoi
familiari. Ma quelle favole evidentemente a furia di
raccontarle si tramandano da paesi a paesi e di
generazioni in generazioni e c’è chi ci crede che una cosa
del genere sia possibile come quel poliziotto il quale vola
con la sua fantasia e già pensa che il salire sul traliccio di
Luca Abbà non è un caso isolato , ma che altri manifestanti
saliranno su altri tralicci per dare il loro assalto al cielo in
un modo individuale per colpire poi tutti insieme
collettivamente all’ora convenuta per stendere anche loro
quel lenzuolo che non farà arrivare mai più il sole sul
cantiere , con le conseguenze catastrofiche che tutti
possiamo immaginare . In poco tempo tutto sarebbe al
buio , non ci sarebbe più luce , non ci sarebbe più calore ,
e il freddo glaciale ben presto si farebbe sentire così tanto
che i manganelli invece di alzarsi improvvisamente
s’abbasserebbero e i poliziotti indeboliti e congelati
cadrebbero per terra mentre la neve si alzerebbe sempre
di più fino a ricoprirli del tutto tanto da fare una tomba di
neve ad ognuno di loro, i rinforzi che arriverebbero
subirebbero la stessa sorte, una vera disfatta per il braccio
violento della legge, tutti morti , sempre : ubbidendo,
tacendo e credendo nella patria bella. ! e quei cattivi ,
quei teppisti che dicono di essere dei proletari coscienti
formatosi nella scuola di strada proletaria avrebbero
partita vinta non solo nella val di Susa che tornerebbe ad
essere sempre più verde, sempre più bella e sempre più
viva . Ma avrebbero partita vinta anche contro il lupo
famelico della bocconi che senza più difesa sarebbe facile
preda dei rivoluzionari ed una volta accalappiato e messo
la museruola lo farebbero girare per tutti i teatri dei paesi
e delle città in modo che tutti si possono rendere conto
che è finita la sua epoca in cui faceva del proletario un
solo boccone . E subito dopo l’assalto ai palazzi del potere
s’innalzerebbe la bandiera rossa della riscossa per fare
sapere al mondo intero che quelli ch’erano dei ragazzi di
strada , che poi si sono formati nella scuola di strada
proletaria hanno finalmente realizzato il loro sogno ch’era
il comunismo. Perciò il poliziotto non ascolta le grida di
Luca Abbà e lo segue sul traliccio perché vuole impedire
quell’assalto al cielo , l’ oscuramento del sole , il clima
glaciale dove lui sarebbe di sicuro sepolto sotto la neve , e
questione di vita o di morte . Lui vuole assolutamente
vivere anche a costo di dare la morte agli altri . e dopo
aver toccato i fili dell’alta tensione Luca Abbà cade giù a
prima vista sembra morto ma per miracolo è ancora vivo ,
lo portano di corsa all’ospedale dove sta combattendo la
sua battaglia più dura che è quella di vivere , vivere, vivere
perché non solo la val di Susa ma tutta l’Italia, tutta
l’Europa, tutto il mondo proletario ha bisogno di
compagni generosi ed altruisti come lui. In tutta Italia alla
notizia del drammatico gesto esplode la rabbia dei
proletari coscienti che occupano le stazioni , le autostrade,
il braccio violento della legge non fa che manganellare,
manganellare, manganellare, c’è persino la caccia al
manifestante lo cercano addirittura nei bar dove
seminano il terrore tra chi in quel momento stava
sorseggiando una tazza di caffè. Dopo un po’ gli amici le
macchiette i Killer dei giornali e della televisione
spazzatura mettono in azione le loro mitragliette : bisogna
essere ancora più duri con chi occupa le stazioni le
autostrade ! non aver pietà di loro , perché quelli sono la
feccia rossa. A quella menzogna , a quella falsità a quel
grande imbroglio i compagni rispondono indignati : di
rosso c’è soltanto la bandiera dell’avanti o popolo alla
riscossa che la trionferà sempre e ovunque ! perché quel
rosso è amore per gli oppressi , i deboli, i senza voce , e la
liberazione dal bisogno e da tutte le schiavitù . è
uguaglianza per tenersi per mano bianchi, gialli , neri per
fare un mondo di mille colori dove i razzisti, e gli
sfruttatori ne resteranno fuori. Quel rosso quindi è vita
per tutta l’umanità affratellata . La feccia è nera è una
cosa loro o meglio è cosa nostra che è tutt’una con : la
razza padrona ladrona e imbrogliona! E quei padroni che
non hanno mai lavorato in vita loro, ci vogliono far
credere che quel loro discutere nelle località turistiche
vuol dire lavorare. E sono così professori nel rubare e
nell’imbrogliare che senza vergognarsi un po’ ma con una
faccia tosta che ha dell’incredibile vanno nella loro
televisione spazzatura e lo gridano addirittura : Se noi
padroni ci siamo impoveriti, la colpa e degli operai che si
sono arricchiti! E per dimostrare ai tanti increduli che
dicono la verità mostrano la loro dichiarazione dei redditi
dove di fronte all’evidenza dei fatti nessuno può fare
obiezione : gli operai guadagnano di più dei loro padroni!
E con la carta che canta e che fa fede , si sentono in
diritto di gridarlo ancora più forte : via, via, via, l’articolo
18 che protegge ,i fannulloni , gli assenteisti e i ladri. I
fannulloni sarebbero gli operai che lavorando sulla catena
di montaggio chiedono delle pause per andare a pisciare ,
gli assenteisti sarebbero sempre quegli operai che per non
impazzire dietro quei ritmi assurdi di lavoro si prendono
qualche giorno di malattia, i ladri sarebbero ancora una
volta quegli operai che dopo aver così duramente lavorato
ricevono in cambio una miseria di salario che pur
comprando cibi scadenti e stringendo ogni giorno di più la
cinghia non riescono a sfamare le loro famiglie. Questi
operai sarebbero i privilegiati , i garantiti su cui scagliare la
rabbia dei precari che di tanto in tanto prendono un
misero salario , e dei disoccupati che di quel misero salario
non prendono nemmeno un centesimo. E dalla scuola dei
padroni lassù sui monti colmi di ricchezza l’amico la
macchietta il lupo famelico della bocconi con tutti i suoi
lupacchiotti scendono a valle per dividere il proletario in
buoni e cattivi per avere così facile gioco nel fare di loro
un solo boccone. E per riuscire nel loro intento gli amici
le macchiette i killer dei giornali e della televisione
spazzatura fanno come al solito un bombardamento a
tappeto e come se non bastasse mettono in azione le loro
mitragliette : eccolo là il nemico numero uno , il cattivo da
cui dovete prendere le distanze , il cattivo che deve essere
isolato ! è l’operaio che è così privilegiato , così garantito
da pretendere come un diritto la sua ciotola di pasta
giornaliera . Mentre voi buoni precari vi accontentate di
una mezza ciotola di pasta giornaliera e ancora di più voi
buoni disoccupati che di quella ciotola di pasta vi
accontentate di sentire soltanto l’odore . Per comandare
in eterno bisogna sempre dividere il proletario questo è il
motto della razza padrona ladrona e imbrogliona che si
scaglia contro l’altro pericolo numero uno è la donna che
si lamenta in continuazione perché lavora sia fuori casa
che in casa come Elisa che dal quartiere san Paolo di Bari
da dove è confinata insieme agli altri dannati della terra ,
ancora non si rassegna a l’idea di volere l’assegno di
accompagnamento per la mamma Ninetta che le viene
come al solito negato nonostante che i bisogni se li fa
addosso e nel letto e che di notte non fa che piangere e
gridare: Elisa aiutami, Elisa aiutami, Elisa aiutami! Ed Elisa
stanca morta per avere lavorato l’intera giornata si deve
alzare dal letto per correre dalla madre che vuole stare in
piedi , e poi seduta, di nuovo in piedi ma cade per terra
ed Elisa deve fare un enorme sforzo per tirarla su e
metterla di nuovo seduta e stare accanto a lei per tutta la
notte. Elisa spera sempre in quell’assegno di
accompagnamento per potersi permettere una badante
perciò fa ricorsi e ancora ricorsi ma l’esito è sempre
negativo . Ormai lo deve capire anche lei che lo stato
sociale garantisce sempre meno diritti, e se ha dei
problemi gli deve risolvere in famiglia . E lei si rivolge alle
sorelle che le sbattono la porta in faccia dopo averle
gridato contro: chi ha la rogna se la gratta! Lei si rivolge ai
fratelli che sdegnati le rispondono: accudire la madre
spetta alle donne! Noi siamo uomini e facciamo soltanto
lavori da uomini, e le sbattono anche loro la porta in
faccia. Ad Elisa le restano i due figli che però da molto
tempo hanno fatto sapere come la pensano : Caterina se
ne sta chiusa tutto il giorno nella sua stanza ed il culo ad
una vecchiaccia non lo pulirà mai e poi mai ! Tiziano sta
diventando una malattia per Elisa perché le dice sempre :
con il lavoro ho chiuso ! a dire la verità non ha mai
incominciato nemmeno a cercarlo . Però pretende ogni
mattina dopo aver fatto colazione dieci euro per le
sigarette e per gli altri vizi, e se la madre non glieli da lui
la prende a calci e pugni e la trascina per terra da una
stanza all’altra tirandole con forza i capelli mentre lei
piange e urla per il dolore e piange e urla Ninetta che è
costretta ad assistere terrorizzata alle violenze subite dalla
figlia da parte del nipote. Mentre Caterina se ne sta
sempre tranquillamente nella sua camera come se non
fosse successo nulla , come se il pianto di dolore della
madre ed il pianto di terrore della nonna che per
l’occasione se l’è fatta ancora di più addosso non la
riguardasse. E quando la nonna le dice : perché non
intervieni quando ci sono queste continue violenze in
questa casa ? lei cinicamente risponde : io non
m’intrometto nelle questioni che riguardano mia madre e
mio fratello! Ed Elisa dopo aver fatto la nottata ad aiutare
la madre ed averle detto la mattina dopo di non alzarsi
dalla poltrona perché se cadi per terra non c’è nessuno
che ti aiuta torna al lavoro e li scoppia a piangere mentre
si sfoga con una compagna di lavoro la quale non fa che
ripeterle : non puoi subire le violenze di tuo figlio in
silenzio! devi assolutamente denunciarlo altrimenti
peggiorerai la tua situazione. E lei asciugandosi le lacrime
le risponde rassegnata : io denunciare il mio figlio? Il
sangue del mio sangue? Non lo farò mai a costo di farmi
ammazzare. Spero solo in Dio a cui chiedo continuamente
di farmi la grazia di fargli cambiare la testa , che gli faccia
trovare un lavoro e di lasciare quella cattiva compagnia
che lo sta portando su una cattiva strada. Ma la compagna
di lavoro insiste : non serve a niente pregare, servono
invece i fatti. Le violenze anche quelle commesse dai
nostri figli vanno denunciate , solo così lo puoi mettere
sulla retta via prima che sia troppo tardi . Se io avessi un
figlio che mi riempisse di botte immediatamente lo
denuncerei senza esitazione . Non bisogna mai stare zitti
di fronte alle violenze , mai e poi mai bisogna sempre
gridare e denunciare le violenze, i soprusi e le ingiustizie
che subiamo sia in casa che dappertutto . Ma Elisa non fa
che ripeterle scuotendo la testa : io non ce la faccio a
denunciare mio figlio , il sangue del mio sangue , piuttosto
mi ammazzo. E contro questo schifo che avanza Antonio
Spano con la sua rabbia che non va in pensione fa come al
solito il giro dell’università sperando di trovare qualche
locandina in cui s’incita alla rivolta da parte dei proletari
coscienti, ma a fare il giro dell’università ci sono anche
quelli della digos che sperano invece di non trovare
nessuna locandina , che lì non succeda niente , che lì
regna il silenzio , altrimenti sono pronti alla repressione. E
Antonio Spano sempre con la rabbia che non va in
pensione è ancora di più arrabbiato perché lì nulla si
muove almeno per il momento e la conferma l’ha
incrociando lo sguardo con quelli della digos che sono
sorridenti soddisfatti e contenti. Perciò a lui non resta
altro da fare che andarsene nella piazza rossa, dove i
militanti della birra dopo aver fatto la colletta si scolano
quelle bottiglie di birra per non pensare alle loro
miserabile esistenze . Ma a ricordarglielo che la loro è
proprio una miserabile esistenza ci pensano i carabinieri
che arrivano all’improvviso , frenano di colpo la loro
automobile , escono di scatto e chiedono: documenti,
documenti, documenti! Poi li perquisiscono ad uno ad
uno facendo tenere loro le mani alzate e non trovando
niente vanno via . Ma dopo un po’ ritornano e di nuovo
frenano di colpo la loro automobile escono di scatto e
chiedono : documenti, documenti , documenti! A questo
punto uno dei militanti della birra che non ne può più di
quella vita miserabile sbuffando e pieno di rabbia dice:
Un’ora fa ci avete chiesto i documenti e ci avete perquisiti,
adesso ricominciamo di nuovo ma che stiamo giocando a
guardie ladri? Noi non giochiamo ma stiamo soltanto
facendo il nostro dovere rispose un carabiniere e il
militante della birra replica altro che dovere la vostra è
una provocazione bella e buona , ma come ti permetti stai
zitto grida il carabiniere , ma come stai zitto non posso
neanche parlare? Ma dove stiamo in uno stato
dittatoriale? il carabiniere va su tutte le furie e urla : stai
zitto, non fiatare , altrimenti ti arresto , mi arresti e
perché? ho detto stai zitto , non fiatare , non te lo ripeto
più ti arresto immediatamente! A questo punto
intervengono i suoi compagni che spingendolo indietro
ripetono : stai zitto non fiatare che quello non scherza ti
arresta per davvero , lui sta zitto ma guarda il carabiniere
con gli occhi così fissi e con quella faccia cosi rabbiosa che
sembra dire : io quello lo strangolo! E sempre spinto
indietro dai suoi compagni di scatto si svincola da loro e
sfoga la sua rabbia dando dei pugni sul primo albero che
trova di fronte e dicendo : io quello l’ammazzo, io quello
l’ammazzo, io quello l’ammazzo! Mentre i suoi compagni
continuano a dirgli stai zitto, , non parlare che se quello ti
sente ti porta in galera ed uno di loro gli mette la mano
sulla bocca per fargli capire che la deve tenere chiusa se
vuole evitare qualche guaio. E Antonio Spano sempre più
con la rabbia che non va in pensione s’incammina verso
l’uscita della piazza rossa, quando ad un tratto si ferma
perché incuriosito da un gruppo di amici che in un angolo
guardano per terra tra la panchina e l’aiuola quello che
sembra un mucchio di stracci invece non è un mucchio di
stracci ma è un uomo tutto rannicchiato che non dà segni
di vita. Il più caro di quel gruppo di amici cerca di
smuoverlo con la punta del piede, nel farlo usa molta
delicatezza non perché teme di fare del male a quel
povero uomo , teme invece per se stesso non si sa mai
può essere contagiato da qualche malattia infettiva da
portarlo direttamente al cimitero. Dopo un po’ arriva il
118, l’uomo è sempre rannicchiato su se stesso , ancora
non si muove, però è ancora vivo e la dottoressa che lo ha
visitato decide di portarlo subito in ospedale. A questo
punto un altro carissimo amico di quel povero uomo per
terra, un militante della birra che si è appena scolata una
bottiglia più collerico che mai urla: ma quando non sa
reggere la birra perché la beve? Ogni volta è la stessa
canzone , prima beve come un maiale e poi si butta per
terra, fa il finto morto per andare in ospedale, dove si fa
dieci , quindici giorni di vacanze a spese di noi poveri fessi
che paghiamo. E sempre più dobbiamo pagare se Monti
non si decide una buona volta a dare un bel taglio netto
alla sanità. Si devono chiudere gli ospedali, bisogna
privatizzare tutto quella è l’unica soluzione chi vuole farsi
curare o fare le vacanze come quell’ubriacone se li deve
pagare di tasca propria e chi non ha i soldi lo si lascia
crepare per strada . Perciò dottoressa date retta a me ,
invece di portarlo in ospedale , la prima fogna che trovate
buttatelo dentro solo così noi avremo un gran risparmio ,
perché quell’uomo anche se non vale niente però costa
tanto ma proprio tanto a noi tutti. La dottoressa guarda
disgustata quell’amico militante della birra, non dice una
parola ma è la sua faccia che parla è un libro aperto e
sembra dire : possibile che al mondo esistono degli
individui così mostruosi! Infine scuotendo la testa dalla
sua bocca esce solo una frase ma è rivolta all’autista
dell’autombulanza : andiamo di corsa all’ospedale!
Antonio Spano con la sua rabbia che non va in pensione
poco dopo raggiunge corso Cavour e tra la folla che va e
viene a visto Giacomo l’inquilino del terzo piano che non
lo fa dormire di notte perché è quasi sempre ubriaco e
urla in continuazione che vuole ammazzare quella strega
di sua madre. Sta davanti al bar e come al solito ubriaco e
barcollando, barcollando parla ai passanti : a me che sono
un signore e voi tutti lo potete testimoniare , il porco
padrone di questo bar aiutato dai suoi servi mi ha cacciato
fuori senza pietà perché dice che io bevo e non pago. Ma
non è vero niente, è una grande falsità e una grandissima
menzogna . Io quando entro in un bar la prima cosa che
faccio è quello di pagare e poi bevo , mai e poi mai mi
permetterei di bere senza pagare ne va della mia
onorabilità perché io sono un signore e come tale voglio
essere trattato. Invece quel porco di un padrone aiutato
dai suoi scagnozzi ha calpestato la mia dignità mi ha
trattato come un delinquente e mi ha messo alla porta
come se fossi un cane. Ma io mi appello a voi passanti
guardatemi e ditemi con franchezza vi sembro un
delinquente ? non di certo , si vede eccome che sono un
signore ed un vero gentiluomo perciò io adesso rientro nel
bar e dico al quel porco padrone non ti permettere mai
più di cacciarmi fuori, e chiedimi scusa e poi comanda ai
tuoi servi portate da bere al signore che è un gentiluomo
che paga sempre il conto. Il suo discorso ai passanti
sembra che non l’ascolta nessuno , invece c’è un gruppo di
ragazzi che si sono fermati e lo riprendono sul cellulare e
dopo avergli detto metteremo tutto su you Tube così
diventerai famoso scoppiano in una fragorosa risata.
Antonio Spano dopo aver assistito allo spettacolo di
Giacomo se ne ritorna nel suo ghetto di santa Rita dove ad
un angolo di strada stazionano sempre un gruppo di amici
malavitosi che per non morire di noia non trovano di
meglio da fare che voler prendere in giro e deridere un
giovane poliomielitico che non vuole arrendersi a restare
chiuso come un prigioniero nella sua casa , perciò con una
forza di volontà eccezionale ed anche se con molta fatica
cerca di fare la sua passeggiata quotidiana strisciando
quasi per terra le sue debole gambe. La sua sofferenza è
enorme , il suo viso sembra una maschera di dolore ma
questo non mette minimamente in imbarazzo un amico
malavitoso che urla : dai che sei il primo al traguardo! E
gli altri ridono , se vai alle olimpiadi la medaglia d’oro non
te la toglie nessuno grida un altro amico malavitoso
mentre gli altri continuano a ridere, ma lui non è un atleta
aggiunge un altro di quegli amici non vedete che si muove
tutto è senz’altro un ballerino però quello che sta
ballando non è tarantella ma semplicemente tremarella.
E tutti di nuovo a ridere . Sempre così questi amici
malavitosi sono dei veri e propri vigliacchi sempre pronti a
calpestare i deboli , ma ancora più pronti ad essere dei
ferventi devoti che si inginocchiano e baciano le mani agli
amici potenti. Il giovane poliomielitico passa davanti a
loro a testa alta e con molto coraggio li guarda con
disprezzo ma senza dire una parola perché sono degli
amici vigliacchi piccoli, piccoli lui invece è un vero uomo ,
pronto il giorno dopo e tutti gli altri giorni ancora a rifare
con la stessa fatica, e con la stessa sofferenza e con il viso
che sembra una maschera di dolore , la stessa strada da
dove mai nessuno lo farà indietreggiare fino a farlo
rinchiudere per sempre come un prigioniero nella sua
casa. Antonio Spano con la rabbia che non va in pensione
ritorna a casa cerca di dormire perché è notte fonda ma
Giacomo come al solito tiene tutti svegli grida come un
ossesso mentre insegue la madre per le scale : brutta
strega ti devo ammazzare! La madre presa dal terrore
piange e grida anche lei : aiuto , aiuto, aiuto! l’amico
inquilino del secondo piano sale le scale infuriato e con la
scopa in mano va verso la madre di Giacomo che
piangendo e tremante tutta vede in lui il suo salvatore ,
mentre Giacomo già si sta preparando al peggio . Ma
l’amico inquilino del secondo piano sorprende tutti perché
grida anche lui da far spavento contro la povera donna : tu
la devi finire di gridare, la notte Io devo dormire in pace!
Te lo dico per l’ultima volta dopo le ventidue voglio il
massimo silenzio altrimenti , la vedi questa scopa te la
spacco in testa , così la facciamo finita una volta per
sempre. Dopo lo sfogo l’amico inquilino del secondo piano
torna nella sua casa sbattendo con forza la porta .
Giacomo si sente galvanizzato ed esclama : finalmente
una persona intelligente che ha capito come stanno
realmente le cose! Quella strega di mia madre è la causa
di tutto , io sono soltanto una vittima e grida con più
forza: con la scopa non la dovevi soltanto minacciare , ma
le dovevi davvero spaccare la testa! La dovevi ammazzare
non sai che gran piacere mi avresti fatto se la mandavi al
cimitero. Invece siamo sempre al punto di partenza , la
strega è sempre viva e vegeta e continua a gridare , io ho
capito la lezione : tocca a me zittirla per sempre, giuro su
Dio che un giorno o l’altro la strozzo! Dopo un po’ nella
palazzina torna il silenzio , almeno per quella notte lo
spettacolo è terminato. Delle gesta di Giacomo si discute
persino nella farmacia dove tutti difendono quella povera
donna che piange, che trema e vive nel terrore – E tutti
hanno la soluzione pronta : in galera deve andare quel
mostro! Il farmacista nel vedere il carabiniere coglie la
palla al balzo e ne approfitta per dirgli : ma perché non
prendete qualche provvedimento in difesa di quella
povera donna, che deve subire le violenze sia di giorno
che di notte da parte del figlio che non fa altro che
ubriacarsi? Il carabiniere assicura tutti , abbiamo
provveduto , quel delinquente deve stare agli arresti
domiciliari perché ha avuto il coraggio di mettermi le mani
addosso adesso potete stare tranquilli , ma quali tranquilli,
con gli arresti domiciliari voi avete peggiorate la situazione
dicono in coro quel capannello di persone , se fino adesso
quella povera donna non è morta , adesso morirà di
sicuro, quell’ubriaco va allontanato dalla madre non
avvicinarlo ancora di più a lei . Il carabiniere borbotta:
cosa volete che vi dico non sono io che prendo le decisioni
io eseguo soltanto degli ordini. Ma gli arresti domiciliari
per Giacomo durano pochi giorni perché dal terzo piano si
odano ancora urli e schiamazzi vola persino una bottiglia
di birra verso la veranda e i frantumi di vetri finiscono giù
sfiorando l’inquilina del primo piano che stava affacciata
al balcone , la quale ripresosi dallo spavento non fa che
gridare : tu sei pazzo, pazzo, pazzo! Tu devi essere
rinchiuso immediatamente in qualche manicomio, basta,
basta, basta tu hai superato ogni limite , tu sei un
elemento pericoloso e non puoi vivere assolutamente in
mezzo a noi così ripete subito dopo ai carabinieri a cui lei
si è rivolto. E i carabinieri vedendo che la protesta stava
montando da parte di tutti gli inquilini decidono di
portarsi via Giacomo con la speranza che al suo ritorno sia
perfettamente guarito . E in quella casa popolare del san
Paolo Ninetta non fa che piangere e gridare : aiuto , aiuto,
aiuto! ed Elisa non sa cosa fare è molto stanca del duro
lavoro che svolge fuori casa , poi gli tocca quel
supplemento di lavoro in casa alza la madre dal letto con
uno sforzo enorme l’appoggia su se stessa e la trascina nel
bagno li toglie il pannolone sporco , la lava , gli mette il
pannolone pulito poi sempre con grande sforzo la trascina
nel soggiorno e la mette seduta sul divano , Ma Ninetta
dopo un po’ ricomincia a piangere vuole stare in piedi,
Elisa con una pazienza eroica la alza , ma subito dopo
Ninetta ripiange vuole stare seduta , e così per tutto il
giorno ma anche per buona parte della notte per Elisa non
c’è pace. Finalmente quando Ninetta trova un po’ di
sonno Elisa ne approfitta per andare al supermercato a
fare un po’ di spesa , ma in casa ha fatto ritorno Tiziano
che si è molto stancato nell’andare avanti e indietro sul
motore perché lui non cammina a piedi si stanca
facilmente lui va in moto però senza casco perché lui è un
guappo e come un guappo viene regolarmente fermato e
multato e la madre deve subito correre a pagare e così di
continuo. Anche quel giorno è stato multato ed è per
questo che è arrabbiato ma è ancora di più arrabbiato
perché ha una gran fame e la mamma tarda ad arrivare ,
perciò lui la chiama sul cellulare e urla: vieni
immediatamente altrimenti ti faccio uscire il sangue dal
naso! E per aver tardato un po’ di più lui mantiene la
promessa con un ceffone le fa uscire il sangue dal naso , e
poi pretende subito la bistecca al sangue, e la madre non
se lo fa ripetere due volte scappa in cucina e dopo un po’
la bistecca al sangue viene servita all’adorato figlio.
Quando Elisa torna al lavoro si sfoga e scoppia di nuovo a
piangere davanti all’amica la quale insiste lo devi
denunciare non ci sono alternative altrimenti lui
continuerà ancora a picchiarti , io al tuo posto non avrei
esitato di corsa l’avrei denunciato . Ma Elisa ancora una
volta risponde: piuttosto mi faccio ammazzare ma non
denuncerò mai mio figlio perché è sangue del mio sangue!
E siamo a Maggio e ce lo cantano pure che è il mese dei
fiori e bisogna sempre sognare che il più bel fiore sei tu
amore . Dalla scuola dei padroni da lassù sui monti colmi
di ricchezza il messaggio deve giungere chiaro a valle voi
proletari pensate a sognare che io il lupo famelico della
bocconi penso a fare di voi un solo boccone, una rapina e
un massacro continuo. Antonio Spano che è uscito dalla
scuola di strada proletaria non si lascia incantare , non
sogna ma sta sempre vigile e attento con la sua rabbia che
non va in pensione e ricorda che il 9 maggio del 1978
Peppino Impastato venne ucciso dalla mafia perché lui da
vero comunista e da grande rivoluzionario dalla sua radio
non faceva altro che prendere in giro e ridicolizzare i
mafiosi presentandoli per quello che erano degli amici
macchiette, c’era tanto da ridere su di loro se non era per
il fatto che quelli erano dei criminali che ammazzavano
chiunque ostacolava i loro loschi affari. Il corpo di Peppino
Impastato fu fatto saltare tra i binari in modo che tutti gli
amici le macchiette i killer dei giornali e televisione
spazzatura invece di scrivere e gridarlo con forza : è morto
un grande uomo che ha avuto il coraggio di sfidare da solo
i mafiosi! lo presentarono come un mostro , è morto un
terrorista mentre stava preparando un attentato. Proprio
come avvenne il 12 dicembre del 1969 per la strage di
piazza fontana a Milano invece di scrivere e gridare che la
strage è di stato , diedero subito in pasto ai devoti
affamati i due mostri che fecero l’attentato e chi potevano
essere i due terroristi se non due anarchici Valpreda e
Pinelli ma grazie ai comunisti e agli anarchici la verità
venne a galla, perché la verità è rivoluzionaria. I due
compagni erano innocenti la strage è di stato E così il 9
maggio del 1978 grazie ai compagni la verità venne a galla,
perché la verità è rivoluzionaria sempre e ovunque sotto
tutte le latitudine, Peppino Impastato è stato assassinato
dalla mafia che cercava di terrorizzare tutti persino il
giorno del suo funerale lanciando il suo messaggio
mafioso : domani ci saranno i funerali voi non andateci ,
lasciamolo solo e diciamo una volta per tutte che noi la
mafia la vogliamo , non perché ci fa paura , perché ci da
sicurezza , perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo
la mafia e tu Peppino non sei stato altro che un povero
illuso, sei stato un ingenuo, sei stato nuddu immischiato
cu niente. E gli amici le macchiette ,la mafia padronale
nella fiat di Pomigliano dove regna il terrore costringe un
operaio che si ferma per un attimo per prendere un po’ di
fiato, per non impazzire e per non morire su quella
mostruosa catena di montaggio a recarsi al centro del
reparto e con un microfono in mano a umiliarsi e gridare :
io sono un uomo che non vale niente! Colpiscono uno per
educarne cento, mille, cinquemila, in modo che tutti si
rendono conto che in quella fabbrica l’essere umano non
ha valore è niente, lì hai un valore soltanto se sei un
cavallo da corsa che corre , che corre, che corre, sull’orlo
del burrone che cade , non cade, infine cade nel burrone .
Come si vede in fabbrica siamo al regime fascista e nazista
che ben presto si estenderà a tutta la società. Ieri per il
proletario c’era la via che conduceva ai campi di
concentramento oggi c’è la via che conduce al burrone,
l’amico la macchietta padronale sa solo dare distruzione,
miseria e morte. E il 19 maggio del 2012 l’amico
macchietta un padroncino quando era un vincente se la
rideva e diceva : questa sì che è vita ! quando invece ha
incominciato ad essere un perdente piangeva e ce l’aveva
con il mondo e quel mondo per lui era rappresentato dalla
istituto professionale di stato Morvillo , Falcone di Brindisi
frequentato da ragazze proletarie che avevano tanta
voglia di vivere , invece porta la più orribile delle morte
perché per lui le ragazze proletarie non valgono niente , fa
esplodere tre bombole di gas collegate a un timer è una
strage dove muore Melissa Bassi un’altra ragazza Veronica
Capodimonte in gravissime condizioni , altre tre ragazze
con ustioni in tutto il corpo ed ancora cinque ragazze
ferite in maniere meno grave . E il 20 maggio 2012 l’Emilia
è sconvolta dal terremoto ci sono sette morti è una strage
di operai che restano sepolti sotto i capannoni che
vengono giù come carta peste , e il 29 maggio 2012 il
terremoto si fa ancora sentire i morti arrivano ad essere in
tutto 27 e di nuovo una strage di operai ai quali dei
padroni senza scrupoli che pensano solo al profitto ,
nient’altro che al profitto impongono il loro ultimatum agli
operai : o morire di fame da disoccupati o morire sepolti
sotto i capannoni che ancora una volta vengono giù come
carta peste . questo è il loro sistema capitalistico dare la
morte a l’operaio che non vale niente, mentre tutto
intorno c’è distruzione e desolazione con decine di
migliaia di famiglie che piangono disperate perché hanno
perso tutto quello che erano riuscito a mettere su dopo
una intera vita di lavoro ed ora sono costrette a vivere
nelle tende. E da lassù sui monti colmi di ricchezza il lupo
famelico della bocconi scende a valle per fare un solo
boccone del proletario specialmente per l’immigrato il
quale viene acchiappato fatto salire in tutta fretta
sull’aereo e rispedito al suo paese natio con il cerotto
sulla bocca per non farlo gridare che lui non vuole andare
a morire di fame perché è un essere umano e come tale
ha diritto al salario, al lavoro, alla vita. Ma non c’è niente
da fare la vita dell’immigrato come quella di tutti gli altri
proletari non vale niente così ha deciso la scuola dei
padroni dove ogni lupacchiotto lo giura: nella mia vita non
farò altro che un solo boccone del proletario! Negli Stati
uniti i lupacchiotti si chiamano i Chicago boy ognuno di
loro lo giura : io che sono un bravo ragazzo ovvero una
testa di cazzo, ci cago sul proletario ! i Chicago boy si
considerano dei missionari e dovunque vanno non fanno
che ripetere , noi non facciamo altro che mettere in
pratica ciò che Dio ci ha rivelato e la santa chiesa ci
propugna a credere : far affogare nella merda il proletario!
Questi bravi ragazzi hanno molti proseliti nel mondo ,
l’Italia è piena specialmente nel parlamento così lo
chiamano loro, ma sarebbe più giusto chiamarlo
magnamento . Appartengono tutti al popolo della latrina
da dove non fanno altro che scaricare merda sui proletari ,
tanta merda fino ad affogarli . Il lupo famelico della
bocconi fa un solo boccone dei proletari , dal
magnamento dopo aver tanto mangiato il popolo della
latrina gli affoga nella merda e in ogni paese è la stessa
cosa perché questi bravi ragazzi sono tutti sul libro paga
della razza padrona ladrona e imbrogliona la quale dopo
aver fatto la guerra al proprio proletario tutti insieme in
una santa alleanza gli amici le macchiette
dell’internazionale del crimine è pronta ad un intervento
umanitario in qualche paese selvaggio per portate tanta
civiltà, libertà e democrazia. E per farlo scatenano come
sempre gli amici le macchiette i killer dei giornali e
televisione spazzatura per fare un bombardamento a
tappeto al cervello delle persone che devono diventare
dei ferventi devoti mentre viene gridato loro: state tutti
nelle vostre case comodamente seduti nelle poltrone e
mentre mangiate noccioline su noccioline assisterete al
più spettacolare evento mai visto prima in televisione! a
voi non resta altro che fare il tifo perché stanno arrivando
i nostri , ma non dalla prateria a cavallo ad un cavallo e
con in testa un generale, si dicono queste cose per
ingannare il nemico la verità è che stanno arrivando i
nostri all’improvviso e con grande sorpresa dal cielo.
Eccoli , eccoli , eccoli finalmente continuate pure a
mangiare noccioline su noccioline ma mentre mangiate
guardate, guardate, guardate il bersaglio è stato colpito,
colpito , colpito, che bello , che bello, che bello . Che luci,
che colori è uno spettacolo indescrivibile, è magnifico,
magnifico, magnifico è meraviglioso, meraviglioso,
meraviglioso, solo i nostri sanno darci queste immense
emozioni. Guardate , guardate, guardate il bersaglio è
stato di nuovo colpito. Colpito , colpito , colpito così
continuano a gridare gli amici le macchiette i killer dei
giornali e della televisione spazzatura che se terminano il
bombardamento a tappeto ai cervelli delle persone è
solamente perché mettono in azione le loro mitragliette
perché nessuno si deve distrarre è tutti devono fare il tifo
e da ferventi devoti gridare anche loro tra una mangiata e
l’altra di noccioline , il bersaglio è stato colpito, colpito,
colpito, che bello, che bello, che bello, che luci, che colori,
è uno spettacolo indescrivibile, è magnifico, magnifico,
magnifico, è meraviglioso, meraviglioso, meraviglioso, e
ancora più tifosi e ferventi devoti si abbracciano e fanno
salti di gioia mentre gli amici le macchiette i killer dei
giornali e della televisione spazzatura continuano a
scrivere e gridare: che spettacolo . che forti emozioni!
Solo noi occidentali siamo capaci di elevarci così in alto da
portare la nostra civiltà, la nostra libertà, e la nostra
democrazia a quel paese selvaggio , da dove in cambio
prendiamo soltanto delle materie prime che la sono
abbandonate a se stesse mentre da noi vengono
trasformate in ricchezza tanta ricchezza non solo per voi
che potrete mangiare ancora di più noccioline ma per tutti
i popoli del mondo che ne avranno grandi benefici . Ma i
compagni quelli veri che provengono dalla scuola di strada
proletaria che hanno resistito alle sirene mostruose dei
capitalisti che li voleva comprare per poi plasmarli e
trasformarli in autentici mostri loro hanno voluto
semplicemente restare umani per dare voce agli oppressi,
ai deboli , ai poveri ed è per questo che non fanno altro
che gridare , che dalla scuola dei padroni da lassù sui
monti colmi di ricchezza quello che scende a valle è
proprio l’amico la macchietta il lupo famelico della
bocconi con i suoi lupacchiotti che l’hanno giurato :
Faremo un solo boccone dei proletari! Ed in unione con le
altre scuole padronali sparse nel mondo ma in special
modo con la scuola dei padroni americani dove ogni
Chicago boy lo deve giurare, io che sono un bravo
ragazzo : ci cago sui proletari! questi amici le macchiette
dell’internazionale del crimine non vanno in quel povero
paese a fare un intervento umanitario, a portare la civiltà,
la libertà e la democrazia . Ma vanno a fare una
aggressione mostruosa , vanno a fare la guerra. E quel
guardate, guardate , guardate , il bersaglio è stato colpito,
colpito, colpito, sono le tonnellate di bombe sganciate che
hanno fatto strage di esseri umani , uomini, donne e
bambini . Chi si salva scappa terrorizzato e specialmente i
bambini quel terrore se lo porteranno dentro per tutta la
vita e poi c’è lo strazio dei feriti che è indescrivibile . La
guerra è mostruosa bisogna sempre fermarla e ricordarsi
in ogni istante che come non vogliamo che le bombe
cadono su di noi e i nostri figli così bisogna non volere che
cadono sulle altre persone e i loro figli. Gridiamolo sempre
e ovunque : mai più guerre, mai più orrori! Perché quella
guerra e quell’orrore oltre a causare morti e orribili
feriti agli uomini, donne e bambini, causa anche danni
mostruosi all’ambiente tanto da avere l’aria inquinata, la
terra inquinata, l’acqua inquinata e con l’avanzata
inarrestabile dei tumori la morte è assicurata non solo in
quel povero paese dove le tonnellate di bombe sono state
sganciate ma persino nei ricchi paesi dell’occidente dove i
tanti devoti pensano di vivere una vita salutare mentre
sono in vacanza felici e spensierati su quella spiaggia dove
non fanno altro che cantare: al mare , al mare, al mare io
voglio soltanto giocare e poi quando è sera ballare con te,
con te, con te, soltanto con te! Invece noi proletari
coscienti , noi compagni ci rivolgiamo a te fervente devoto
degli amici le macchiette padronali non inginocchiarti mai
più davanti a loro , non baciare mai più le loro mani o
peggio ancora strisciare ai loro piedi , non chiederti mai
per chi suona la campana della morte o del dolore: essa
suona sempre per te! Perciò diventi anche tu un
proletario cosciente e un vero compagno che alza sempre
in alto la testa e lo grida con forza : io non sono un uomo
di niente! io non sono un cavallo da corsa che corre , che
corre, che corre sull’orlo del burrone dove cade ,non cade
infine cade giù . gridalo ancora di più : io sono mio e di
nessun’altro ! e continua a gridarlo sempre e ovunque : Io
sono un essere umano , io sono un uomo il cui valore è
immenso! Donna gridalo : io sono mia e di nessuno altro ,
ne dell’amico la macchietta padronale che è sempre
pronto a sfruttarmi ne del figlio violento che non fa altro
che tirare calci e pugni. Perciò non è sangue del mio
sangue , ma è invece sangue infetto che va allontanato in
fretta e per sempre dalla mia vita. Gridiamolo tutti
insieme : noi siamo l’internazionale dei proletari coscienti
che provengono dalla scuola di strada proletaria che
scendono in piazza decisi a rispondere ad ogni botta dei
padroni con la lotta, a non farsi mai più pecore perché il
lupo se le mangia . Ma passare subito al contrattacco
accalappiando l’amico la macchietta il lupo famelico della
bocconi e i suoi lupacchiotti e mettendo loro la museruola
così non faranno mai più un solo boccone dei proletari.
Mettendo un tappo al culo dei Chicago boy sparsi nel
mondo così nessuno ci caga più sui proletari. E poi più
forti che mai diamo l’assalto ai monti colmi di ricchezza
per redistribuirla a tutti i proletari sotto forma di lavoro ,
quel lavorare meno lavorare tutti per vivere meglio. Un
lavoro gratificante , piacevole dove si produce quello che
veramente serve alla comunità . Si lavorerà così poco e
lentamente da potersi poi godere le città a misura degli
esseri umani. Non più centri belli da vedersi e periferia
così brutte da sembrare dei lager. Ci devono essere tanti
centri tutti belli da vedere ma ancora di più da viverli liberi
da quelle armi di distruzione di massa che sono le
automobile e collegati tra loro con metropolitane di
superfice. Quei centri tutti belli da vedere ma ancora di
più da viverli con tante biblioteche, teatri , centri sociali ,
con quelle piazze grandiose, strade larghissime e immensi
parchi tutti pieni di uomini , donne e bambini gioiosi di
vivere mentre si divertono e cantano e ballano . E poi
stanchi si ritorna a casa che sono così belle che si possono
descriverle con le parole del cantante che cantava : in
quella stanza non ci sono più pareti , ma alberi infiniti ! la
casa quindi è la continuazione della città dove ci sono tanti
ma tanti alberi da sembrare infiniti e che danno tanto
ossigeno e vita perché nelle città a misura degli esseri
umani la saluta viene prima di tutto , ci sarà una lotta
spietata contro tutte le malattie in modo tale che dalla
nascita alla vecchiaia sarà un godere della vita. Tutto deve
essere un paradiso non quello falso che ci hanno
promesso nel regno dei cieli , ma quello vero qui sulla
terra . E questa bellezza incontaminata la difenderemo
con le unghie e con i denti , dai mostri che sono sempre in
agguato e pronti a farci ripiombare nelle brutture di
sempre . E di questa bellezza che noi godremo la
consegneremo in tutto il suo splendore ai nostri figli, ai
nostri nipoti e pronipoti che diranno riconoscenti e
meravigliati : come erano umani i nostri padri, I nostri
nonni e i nostri bisnonni! E per ringraziarli a noi non resta
altro da fare: che restare umani come loro !
30- maggio-2012