LA RABBIA NON VA’ IN PENSIONE · Ma lui molto infastidito rispose : ho detto che non ho i soldi...

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Antonio Spano LA RABBIA NON VA’ IN PENSIONE

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Antonio Spano

LA RABBIA

NON VA’ IN

PENSIONE

LA RABBIA NON VA’ IN PENSIONE

Alle sirene irresistibile della mostruosità capitalistica, dove

uno su mille ce la fa a raggiungere la montagna colma di

ricchezza ( ma per raggiungerla devi essere cinico,

spietato, calpestare far piangere e soffrire tutti gli altri )

Vittorio Arrigoni opponeva il suo sensibilissimo restiamo

umani. E per restare umani , lui che amava

immensamente i senza voce , i deboli e gli oppressi , ha

lottato fianco a fianco con il popolo palestinese ed è stato

imprigionato , picchiato ed infine ammazzato solo perché

era un compagno pronto a sacrificarsi a spezzare il pane

con gli altri e donare la vita per gli sfruttati che sono

sangue del proprio sangue , nervi dei propri nervi come i

fratelli Cervi anch’essi morti perché erano dei compagni. E

di fronte a tanta nobiltà d’animo in piena estate del 2011

la macchietta Nichi il pappagallo del padrone sente il

bisogno di prendere le distanze dai compagni e fa sapere a

tutto il mondo e le macchiette i killer della televisione e

giornali spazzatura amplificano dando molto risalto che lui

è stato un amico, è un amico e sarà un amico sempre e

ovunque. Ma i proletari coscienti già lo sapevano perché

lui è stato sempre un falso compagno ma un vero amico

che vuole mantenere le disuguaglianze esistenti per

entrare nelle grazie dei veri amici che contano e fanno

girare il mondo a loro uso e consumo, come l’amico

padrone che sfrutta gli operai , che gli fa lavorare come

cavalli da corsa sull’orlo del precipizio dove cadono , non

cadono infine cadono ad uno ad uno nella fossa . Come

l’amico usuraio che dopo aver spillato fino all’ultimo

centesimo dalle tasche della povera gente succhiano il

loro sangue fino all’ultima goccia, come l’amico padrone

di casa che sfratta l’inquilino senza pietà quando si trova

in difficoltà e non può pagare l’affitto mandandolo così in

mezzo alla strada in preda alla disperazione. Come i tanti

amici ricchi, potenti e prepotenti come gli amici degli

amici ai quali bisogna sempre togliersi il cappello e

genuflettersi davanti a loro e se la genuflessione non

viene fatta in un modo impeccabile la considerano uno

sgarbo che va pagato con il sangue . Perciò mandano

l’amico sicario che dicendoti amico la tua ultima ora è

arrivata ti spara un colpo alla nuca , ma prima di morire

arriva l’amico prete che ti dà la benedizione finale e ti

raccomanda all’amico san Pietro per aprirti le porte del

paradiso dove c’è l’amico Dio con le braccia spalancate

pronto ad accogliere tutti gli amici della terra . E Antonio

Spano come al solito se ne va in giro per l’università con

gli occhi ben attento per vedere se tra quella immensa

folla di amici studenti trova un compagno e finalmente la

sua testardaggine viene premiata e tutto contento gli và

incontro pronto per dirgli, io sono un compagno operaio

che scrive dei libri , e se la cosa t’interessa è appena uscito

l’ultimo mio libro: un operaio arrabbiato! Che puoi trovare

sul mio blog. Ma questa contentezza viene un po’ meno

quando il compagno studente non lo fece nemmeno finire

di parlare che gli rispose : ti conosco ma non ho i soldi per

comprare il tuo libro ! Antonio Spano cercò di replicare :

ma io non voglio i soldi ! il libro è a disposizione sul blog

gratuitamente. Ma lui molto infastidito rispose : ho detto

che non ho i soldi per comprare il tuo libro! E allungò il

passo come per dire : chiudi qui la discussione ! E Antonio

Spano rimase di sasso , ma guarda un po’ in che modo

tratta un compagno, che voleva solo dargli una

informazione in più: c’è il mio blog a disposizione , se vuoi

puoi leggere il mio ultimo libro e magari farlo circolare ,

come io leggo e faccio circolare gli scritti di tanti

compagni, perché solo così le nostre idee camminando

sulle nostre gambe non moriranno mai. Evidentemente

quello era un altro falso compagno ed un vero amico.

Antonio Spano dopo il giro nell’università continua la sua

camminata nella centralissima via Sparano dove rivede

dopo molti anni un anziano proletario della città vecchia

che lui conosceva molto bene che davanti ad una

gioielleria si affannava con una ramazza a cercare di

schiacciare dei scarafaggi che uscivano dai tombini .

Intorno a lui s’era radunata un bel po’ di persone che lo

incitavano: eccolo là lo scarafaggio dai colpiscilo ! e lui lo

inseguiva e dopo tanti colpi a vuoto finalmente lo

schiacciava . E non faceva in tempo a prendere fiato che

doveva rincorrere un altro scarafaggio, e di nuovo il tifo da

stadio riprendeva : eccolo, eccolo non fartelo scappare

fallo secco! E di nuovo dopo tanti colpi a vuoto lo

scarafaggio veniva schiacciato e tutti a dirgli : bravo,

bravo, e gli applausi si sprecavano. Ma chi applaude di più

è l’amico padrone della gioielleria che guardava la scena

con apprensione da dietro la vetrina della sua gioielleria

ed era uscito in strada soltanto per dare la ramazza a quel

vecchio proletario pregandolo di schiacciare tutti gli

scarafaggi che uscivano dal tombino e che si dirigevano

proprio verso la sua gioielleria. E Antonio Spano chiese

all’anziano proletario: da quanto tempo stai facendo

questo sgradevole lavoro? Saranno circa tre ore , rispose

lui . E Antonio Spano lo incalza , ma almeno ti fai pagare?

E lui sconsolato rispose: lo sai i ricchi come sono, più

hanno i soldi e ancora di più ne vogliono avere, figurati se

quello molla un centesimo! E allora se non sei pagato quel

lavoro sgradevole fallo fare a lui che se ne sta dietro la

vetrina a godersi lo spettacolo. Ma non fa niente , io sono

fatto così non so dire di no a chi mi chiede un favore.

Sempre così il povero che regala il suo tempo al ricco,

disse amaramente Antonio Spano ma la discussione fu

bruscamente interrotta dalle grida dei tifosi da stadio :

attento, attento dal tombino sta fuggendo un altro

scarafaggio , dai colpiscilo , dai ammazzalo! E mentre lui lo

rincorre c’è chi dice : chiamiamo qualche televisione

locale ! in modo che tutti lo vedono che se gli scarafaggi

osano farsi delle passeggiate in via Sparano figurarsi cosa

combinano nelle periferie abbandonate a se stesse. E

mentre un altro borbotta : che schifo! È proprio pietoso lo

stato in cui è ridotta la città , una anziana signora invece

per nulla turbata ma molta dispiaciuta dice: perché

schiacciate quegli animaletti ? poverini sono così

innocui, che male vi fanno? Anche loro hanno diritto a

vivere , sono o non sono delle creature di Dio? E Antonio

Spano dopo la chiacchierata con l’anziano proletario lo

lascia al suo sgradevole lavoro e se ne và al molo

sant’Antonio che è la sua Portofino , una striscia di terra in

mezzo al mare , da una parte ci sono gli scogli , dall’altra

parte i box dei pescatori diviso da una sopraelevazione

definita : la terrazza sul mare! Dove si può passeggiare ma

anche sedersi sulle panchine e prendere il sole. Antonio

Spano preferisce stare giù tra gli scogli e passeggiare

avanti e indietro con lo slip abbassato per prendere così

la tintarella integrale e godersi il mare mentre canta:

quanto è bello questo cielo , quanto è bello questo mare!

Che non è stato mai così bello come quel giorno . Ma ad

un tratto gira lo sguardo verso la terrazza e smette di

cantare , perché vede un uomo che più che guardare il

mare , non smette di guardare il suo culo, che nonostante

ha la veneranda età di 63 anni , a dire la verità è ancora

bello da vedere non ha niente da invidiare ad un culo di un

ventenne , così magro e senza un filo di grasso . Poi però si

gira in avanti e lo spettacolo per l’uomo in terrazza è

decisamente brutto da vedere perché ci sono tanti peli

bianchi che circondano i due coglioni e poco sopra ci sono

due ernie che sembrano altri due coglioni questo non è il

ricordo del padrone che ha lasciato su di lui per il troppo

sfruttamento , perché lui in fabbrica si è sempre difeso

benissimo . Ma è invece il ricordo del borsone di libri che

con grande sforzo cercava di diffondere alle

manifestazioni . dove non è riuscito il padrone e riuscito il

suo amore per il comunismo. L’uomo affacciato alla

terrazza sembra un po’ contrariato nel vedere non più il

bel culo ma quei quattro coglioni ricoperti di peli bianchi.

Poi si mette subito la mano in testa per grattarla , poi

quella mano se la strofina velocemente sulla faccia quasi

per chiedersi : ma il vecchio davanti così brutto , è mai

possibile che sia il giovane di dietro così bello che ho

ammirato fino adesso? Ma poi appena lo sente cantare

così forte da sentirlo persino in Albania non più la

romantica canzone : quanto è bello questo cielo , quanto

è bello questo mare! Ma tutta l’Italia proletaria alla

violenza dei padroni risponde in massa senza paura , la

lotta dura bisogna fare. E canta ancora più forte : No ai

padroni , no ai burocrati cosa vogliamo , vogliamo tutto,

lotta continua in tutta Italia e in tutto il mondo bisogna

fare! Non ha dubbi altro che vecchio davanti , e giovane di

dietro , quell’uomo è un pericoloso sovversivo, è un

rivoluzionario. E a quel punto l’amico in terrazza è così

sconvolto da non affacciarsi mai più. E Antonio Spano

dopo quasi un ora di avanti e indietro per prendere il sole,

si tira su la mutanda, s’infila i pantaloncini, s’infila la

camicia salta da un blocco all’altro ed è sul lungomare

pronto a dissetarsi alla fontana , ma gli tocca attendere un

gruppo di amici podisti che continuano a saltellare mentre

il primo di loro beve poi si butta l’acqua in faccia , poi

beve di nuovo e di nuovo si butta l’acqua in faccia e

continua e continua. A questo punto Antonio Spano in

attesa del suo turno per vedere che effetto faceva

incominciò a canticchiare: bandiera bianca la vogliamo

no! Perché è il simbolo dell’ingiustizia , bandiera bianca la

vogliamo no. Nessuno effetto perché il primo amico

podista continua a buttarsi acqua in faccia e gli altri amici

podista continuano a saltellare . E Antonio Spano continua

a canticchiare: bandiera nera la vogliamo no ! perché è il

simbolo della galera bandiera nera la vogliamo no. Ancora

nessuno effetto il primo amico podista continuava a

buttarsi acqua in faccia e gli altri amici podisti ancora

saltellavano. A questo punto Antonio Spano più che

canticchiare strillava: bandiera rossa la vogliamo sì!

Perché è il simbolo della riscossa bandiera rossa la

vogliamo sì. E l’effetto è miracoloso i cinque amici podisti

in un attimo corrono via come il vento anzi più del vento e

la fontana è a completa disposizione di Antonio Spano

che dopo essersi dissetato riprende la sua lunga marcia

che lo condurrà a casa . Il giorno dopo è di nuovo per la

strada , attraversa la piazza rossa , poi prosegue per via

Sparano , si siede sulla panchina e l’amico che gli sta a

fianco subito si presenta: Mi chiamo Riccardo ! si mette le

mani nei capelli e dice: non sopporto quel signore seduto

di fronte a noi che canta a squarcia gola ! con la speranza

che qualcuno gli dà qualche centesimo . Tutti i santi giorni

sta qui a proporci e riproporci le solite canzoni degli anni

sessanta , canzone napoletane e canzone del suo

repertorio . Mi fa una testa così enorme da scappare, ma

sentilo anche tu io non dico mai fesserie: Io ti vurria vasà !

ma secondo te grasso e grosso troverà mai qualche donna

che lo vorrà baciare? Io dico di no! Ma guardalo quanto è

brutto ed è diventato ancora più brutto adesso che strilla :

io voglio per me le tue carezze, si io l’amo più della mia

vita ! ed è patetico quanto aggiunge : ritornerò in

ginocchio da te! Ma quale donna al mondo farà mai una

carezza a lui, ma chi mai amerà quell’uomo nella sua vita ,

potrà aspettare in ginocchio una vita potrà fare tanti calli

da farlo piangere per il dolore ma mai nessuno si fermerà

davanti a lui. Si lamenta che non prende nessuna

pensione, ma a cinquantasette anni che pensione potrà

mai avere se non ha lavorato mai nella sua vita. Io invece

ho una pensione d’invalidità , non ti dico in che cosa sono

invalido perché i fatti miei non li svelo mai a nessuno

perché io sono d’accordo con il detto : si dice il peccato

ma non il peccatore! Perciò ti posso solo dire che prendo

di pensione 250 euro al mese. Io ho sempre lavorato in

nero nell’edilizia, nei ristoranti , ma nessuno mi ha aperto

gli occhi per dirmi che mi dovevo fare assicurare , se così

fosse stato a quest’ora dopo una vita di lavoro avrei avuto

una bella pensione e non avrei nessun problema, invece

adesso mi ritrovo con una misera pensione d’invalidità e

devo aspettare 65 anni per prendere qualche euro in più.

Ma ci vuole molto tempo ancora , perché questo te lo

posso dire io ho cinquantacinque anni due anni in meno

del cantante , però si vede la differenza tra me e lui non

c’è proprio paragone e come il giorno e la notte: lui

sembra un vecchio rammollito , io invece sembro molto

più giovane della mia età! Per via della mia magrezza

dovuta al fatto che sono sempre in movimento ed anche

perché consumo poco nel mangiare , in poche parole sono

una formica , risparmio su tutto , al contrario lui è una

cicala che non fa altro che cantare , mangiare e bere in

quantità . Beve di tutto vino, birra , aranciata un fiume di

veleni che poi non smaltisce perché sta seduto tutto il

giorno e canta in attesa che qualcuno generoso gli dà

qualche centesimo , ma ancora di più in attesa di

quell’angelo azzurro che lo bacia , che lo ama , per

coronare così il suo sogno d’amore, cosa questa che non

avverrà mai . Ma adesso ti lascio e scappo via , anche

perché il cantante che è stonato mi ha fatto venire il mal

di testa. Anche Antonio Spano va via attraversa tutta via

Sparano , la piazza rossa e piano, piano arriva davanti alla

stazione centrale scende poi il sottopassaggio

affollatissimo lo percorre in tutta la sua lunghezza e

quando sta per salire il primo gradino verso l’uscita vede

una immigrata che stava in un angolo a chiedere

l’elemosina e si sposta un po’ per consentire all’amico

operaio delle pulizie di svolgere senza intralcio il suo

lavoro , ma questo non basta perché l’amico operaio delle

pulizie tutto irritato le grida: non devi soltanto spostarti

tu da qui te ne devi proprio andare e mai più tornare. A

questo punto Antonio Spano invece di proseguire la sua

salita , con uno scatto velocissimo ridiscende il gradino e

con tutta la rabbia che solo un pensionato può avere grida

contro l’amico operaio delle pulizie: non andare oltre le

tue mansioni ! il tuo compito è quello di pulire? Pulisce e

basta! Non sta a te come non sta a nessuno cacciare un

essere umano! E non dimenticare mai che sei un operaio

oppresso e sfruttato , ti dovresti schierare dalla parte di

chi vive nelle stesse tue condizioni o sta ancora peggio

come il disoccupato o chi come la signora è dovuta

scappare dal suo paese perché c’è la guerra , la miseria e

la fame e che qui non ha trovato niente per questo è

costretta a chiedere l’elemosina. Tu invece di cacciarla le

devi dire: cara signora io con te non solo sono solidale ma

voglio costruire un fronte unico di tutti i proletari contro i

padroni che ci rapinano , ci affamano e ci costringono a

chiedere l’elemosina per umiliarci , sottometterci e

annientarci. Teniamoci per mano noi proletari prima che

sia troppo tardi. Alle parole di Antonio Spano quell’amico

operaio delle pulizie non replicò ma restò muto quasi

sull’attenti appoggiandosi di tanto in tanto alla ramazza

per non cadere a terra . Si rende conto che ha sbagliato e

non ha nulla da obiettare quando infine Antonio Spano gli

punta il dito contro in modo che se lo ficca bene in testa :

è contro il padrone che devi scagliare la tua rabbia per la

vita miserabile che conduci , non contro altri poveri

ancora più poveri di te. Non fare mai più il razzista perché

su quella strada pericolosissima puoi sempre trovare la

rabbia di un pensionato che si scaglia contro di te!

Antonio Spano dopo aver colpito al cuore razzista di

quell’operaio delle pulizie fa il suo ritorno a casa con

ancora tanta rabbia addosso e con l’immagine che non va

più via dalla sua mente di quella povera e fragile donna

così impaurita in quell’angolo del sottopassaggio della

stazione tra tanta gente che le passava accanto

indifferente, mentre l’amico operaio delle pulizie le

gridava: tu da qui te ne devi proprio andare e mai più

tornare! Antonio Spano dopo che è stato molto tempo

seduto sul divano per cercare di calmarsi un po’ va a

dormire , ma nel suo letto non fa che girarsi e rigirarsi,

sono le 24 ma non riesce ancora a trovare sonno ma lui è

deciso a volere sempre volere , fortissimamente volere

trovare sonno, e infine questa sua testardaggine fu

premiata. Ma dopo un po’ balza dal letto perché stanno

sparando i fuochi d’artifici , si affaccia alla finestra della

sua casa al primo piano di un casermone e vede davanti

alla pizzeria di fronte una comitiva di amici che dopo aver

mangiato ma ancora di più dopo aver bevuto si alzano dai

tavolini e facendo un gran baccano si portano al centro del

piazzale e danno vita a quel spettacolo di fuochi d’artifici .

loro si divertono , schiamazzano e ridono a crepapelle

fregandosene di chi ha tanta voglia di dormire perché la

mattina successiva l’aspetta una dura giornata di lavoro o

chi come Antonio Spano aveva appena trovato sonno ed è

stato letteralmente fatto saltare dal letto . Dal frastuono e

costretto suo malgrado ad affacciarsi alla finestra ed

assiste a quello spettacolo di fuochi d’artifici non

desiderato all’una di notte . E per un’altra ora ancora la

comitiva di amici continua a fare fracasso come se fosse

giorno . Molte altre persone si affacciano alle finestre ma

nessuno parla si subisce in silenzio e non si deve per

nessuna ragione al mondo disturbare quella comitiva di

amici perché se qualcuno li irrita loro si vendicano e gli

fanno trovare l’automobile danneggiata. Antonio Spano

quando torna un po’ di quieta si mette a letto ma il suo

volere , sempre volere ,fortissimamente volere dormire

questa volta ha fallito verso le 3 stanco del gira e rigira

molto infastidito si alza dal letto , sinfila i pantaloncini, la

camicia , le ciabatte , prende l’automobile fa qualche

chilometro poi la parcheggia che è ancora periferia e va a

piedi verso il centro della città , lungo il tragitto non

incontra nessuno lui sarà arrabbiato , sarà assonnato però

nella sua mente gli frulla un motivetto molto in voga nella

sua giovinezza: Tutta mia la città, un deserto che conosco ,

tutta mia la città! Ma non riesce a canticchiarla perché è di

pessimo umore non avendo chiuso occhio per tutta la

notte . Intanto arriva al sottopassaggio della stazione

centrale senza incontrare ancora un’anima viva , sale

sopra va verso la sala d’aspetto e se prima non ha

incontrato un’anima viva qui è piena di senza tetto tutti a

dormire sulle sedie e per terra , cosi pure nell’androne è

un dormitorio pubblico. Antonio Spano si dirige verso la

piazza rossa anche qui è solo lui a camminare, qualche

senza tetto dorme sulle panchine , qualche altro in mezzo

alle aiuole in compagnia di topi che scendono e salgono

sugli alberi . Poi s’incammina per via Sparano e di nuovo

non c’è nessuno che cammina , l’accompagna sempre il

motivetto che lui cerca di scacciare dalla mente ma non ci

riesce è un chiodo fisso: tutta mia la città , un deserto che

conosco tutta mia la città, questa notte un uomo

piangerà. No, no e ancora no lui non piangerà non vuole

drammatizzare ancora di più la sua situazione , almeno le

lacrime se le vuole risparmiare. E con questa decisione è

arrivato in corso Vittorio Emanuele ma non è più tutta sua

la città , perché ci sono automobile che sfrecciano veloci

avanti e indietro . E mentre lui attraversa sulle strisce

pedonali un automobile carica di amici giovanissimi molto

euforici per poco non lo fa saltare in aria , però sono

gentilissimi con lui gli danno il buon giorno gridandogli

contro: bocchinaro , tua madre batte il marciapiede ! sua

madre invece è morta da molto tempo , ma certe cose

non puoi spiegare a degli amici. Scampato il pericolo e

incassato il bel saluto si dirige verso piazza Ferrarese dove

ci sono gli ultimi scampi della movida , una comitiva di

amici studenti e studentesse parlano tra di loro anzi

gridano , una amica urla all’altra puttana e l’altra risponde

immediatamente in un modo che nessuno poteva

immaginarsi perché molto originale perciò urla a sua

volta: prostituta! E il resto degli amici ridono di gusto . E

Antonio Spano non poteva non esclamare : qui si respira

un alto livello culturale superato soltanto dall’amica

macchietta l’apostolo della pubblica distruzione che

candidamente dichiara che i neutrini vanno più veloci

della luce nell’attraversare il tunnel che collega la Svizzera

al Gran Sasso d’Italia . Antonio Spano sconsolato va verso

piazza Mercantile mentre i locali si affrettano a chiudere ,

poi si dirige verso la basilica di san Nicola e i suoi ricordi

vanno ai suoi vent’anni quando da disoccupato passava

giornate intere ma anche nottate seduto sulla gradinata

della basilica , perché lui per quasi quindici anni ha abitato

in quella zona prima da disoccupato ma scapolo e poi da

operaio ma con una famiglia sulle spalle vivendo si può

dire in una topaia fredda e umida d’inverno ma crepando

dal caldo d’estate non avendo nemmeno il cesso, in

compenso però era frequentatissima da tanti amici topi e

scarafaggi i quali anche se indesiderati avevano deciso di

tenergli compagnia. Gran bei ricordi che Antonio Spano

non dimenticherà mai , Ma per non pensarci continua la

sua camminata verso piazza san Pietro , ad un tratto si

ferma un Motorino e l’amico simpaticissimo tira fuori il

malloppo dalle tasche e comincia a contare con avidità poi

tira un sospiro di sollievo e di soddisfazione , la nottata

all’amico scippatore ha reso molto bene mette perciò il

malloppo al sicuro e di corsa va via sul suo motorino

verso casa per il meritato riposo. Antonio Spano poi va

verso la muraglia dove si gode l’immenso mare e senza

staccare lo sguardo s’incammina per il lungomare ed

infine arriva al molo sant’Antonio ovvero la sua Portofino

sale sulla terrazza e guarda sempre l’infinito mare da dove

incomincia a spuntare un punticino rosso luminoso , poi

man mano che passano i minuti diventa un enorme palla

rosso fuoco che lascia il mare e s’innalza sempre più verso

il cielo . Antonio Spano indietreggia staccandosi dal muro

della terrazza e si siede sulla panchina , è sfinito anche

perché è dalle tre che cammina senza mai fermarsi , e

sono le sei, si mette accovacciato , si tiene la testa tra le

mani , quando ad un tratto salgono sulla terrazza un

gruppo di amici che si scolano le ultime bottiglie di birra e

poi le buttano giù tra gli scogli per sentire l’effetto che

facevano . Poi non trovando di meglio da fare si

avvicinano ad Antonio Spano cercando di canzonarlo :

nonno come sei triste! Hai subito una delusione d’amore?

Hai voglia di suicidarti ? i pesci già stano aspettando con la

bocca aperta per fare di te un solo boccone così parlò il

più guappo degli amici . Antonio Spano non si scompone ,

fra di sé non fa che ripetersi : cerco dei compagni ma

trovo davanti a me sempre e soltanto degli amici ! altro

che , tutta mia la città , la città è tutta in mano agli amici i

quali più cerchi di scansarli e più te li ritrovi davanti.

L’importante e di non dargli soddisfazione , solo così dopo

un po’ ridiscendono dalla terrazza e vanno via. A questo

punto lui rimasto solo si sdraia sulla panchina mentre

viene accarezzato da un lieve vento che lo ristora.

Antonio Spano non và a votare perché lui non partecipa

alla falsa democrazia borghese , lui è per la democrazia

proletaria, perciò non vota neppure per i referendum

anche se molti proletari coscienti partecipano con

entusiasmo . Lui però non ce la fa a partecipare a quella

farsa , lui è per la lotta sempre più dura e senza paura!

L’acqua pubblica si difende lottando e non delegando a chi

la vuole privatizzare, a chi vuole il capitalismo che oltre a

toglierci l’acqua ci toglie la vita e rende tutto un cimitero.

Quindi un proletario cosciente non si lascia annacquare ,

non va a votare insieme ai tanti amici che dicono sì

all’acqua pubblica ma poi in pratica per il costo eccessivo

la negano e ancora di più negano la vita a tanti proletari.

Mai quindi , fianco a fianco nelle gabine per votare

insieme agli amici devoti dei capitalisti , ma sempre in

piazza insieme agli altri proletari coscienti per lottare , per

difendere l’acqua pubblica goccia , su goccia ma ancora di

più per difendere il diritto alla vita di tutti gli esseri umani.

Ed è per questo che Antonio Spano dà il suo contributo

scrivendo e lottando e ancora scrivendo e non smette mai

di dire come ha fatto ad un combattivo compagno

studente : io ho un blog, dove puoi leggere qualcosa sulle

mie esperienze di lotte! Davvero? fa lui incredulo e

spalancando gli occhi dice: è stupendo, è meraviglioso,

vado subito a vedere! Antonio Spano lo ritrova ad una

manifestazione dopo un po’ di tempo sempre più

combattivo e nel salutarlo gli dice: sei andato a vedere il

mio blog? Lui cade dalle nuvole , non sapevo che hai un

blog : ma è stupendo è meraviglioso corro subito a

vederlo e ti faccio saper cosa ne penso ! e così passa un

altro po’ di tempo e Antonio spano lo rivede ad un altra

manifestazione lui è sempre combattivo ma lo ignora

completamente sembra che non l’abbia mai visto in vita

sua perciò Antonio Spano si guarda bene dal chiedergli:

ciao compagno sei andato a vedere il mio blog? Perché già

sa che gli dirà sempre cadendo dalle nuvole e sgranando

gli occhi dalla meraviglia : davvero hai un blog? Ma è

stupendo! Corro subito a vedere e ti faccio sapere! Ma

Antonio spano non l’ha detto solo al compagno che cade

dalle nuvole che ha un blog ma a tanti e tanti compagni

perdeva persino la voce a furia di dire : i miei libri sono

censurati da tutti ed è per questo che noi compagni

dobbiamo fare un passa parola solo così le nostre idee

non moriranno mai. Ben detto compagno hai

perfettamente ragione andiamo subito a vedere il tuo

blog e ti promettiamo che lo faremo circolare. Con le

parole sono tutti d’accordo ma nei fatti solo pochi

compagni mantengono la parola data, non c’è che dire: i

veri compagni sono pochi ma buoni perciò bisogna

tenerseli stretti, stretti perché essi sì sono indispensabili

per la lotta che vedrà vincente il comunismo sul

capitalismo. Però bisogna ammetterlo in questa fase

storica gli amici le macchiette dell’internazionale del

crimine stanno sferrando un attacco senza precedente ai

proletari di tutto il mondo. In Italia gli amici le macchiette

al potere stanno facendo una rapina dopo l’altra

approfittando del fatto che si è in Agosto e crepando dal

caldo i proletari stanno tappati in casa escono soltanto per

fare la spesa sempre più misera . Al mercato si gira e rigira

tra le bancarelle alla ricerca del prezzo più basso e quella

frutta e verdura che doveva finire tutta nei cassonetti

della spazzatura perché completamente marcia finisce

invece nelle buste di quelle povere persone anziane

sempre più deboli e sempre più indifesi i quali zitti , zitti ,

calando giù la testa e faticando molto nel portare quelle

buste di frutta e verdura a casa che poi saranno costretti a

buttare nella spazzatura . Se qualcuno di quelle povere

persone anziane ha il coraggio di borbottare: ma nella

busta cosa hai messo la frutta marcia? L’amico

fruttivendolo prontamente gli grida contro: a quel prezzo

stracciato cosa vorresti il caviale? Ma guarda un po’ lui

che non ha niente da fare tutto il santo giorno dà fastidio

a chi suda lavorando dalla mattina alla sera . E tutte le

altre povere persone invece di dirgli bravo hai fatto bene a

dirgli che non è onesto il suo comportamento, lo guardano

con un sorriso che sembrano dire : ma questo pazzo da

quale manicomio è uscito? E subito dopo ognuno ha

qualcosa da rimproverare a colui che ha osato parlare ,

mentre l’amico fruttivendolo consegna anche a loro la

busta di frutta marcia e senza lo scontrino e nessuno si

guarda bene dal chiederlo , all’amico fruttivendolo

potrebbero saltare i nervi e gridare ancora più forte: ma

guarda un po’ che individuo spregevole , per quei pochi

spiccioli che mi ha dato pretende pure lo scontrino, roba

da mettergli non solo le mani addosso ma addirittura di

afferrargli il collo e strozzarlo. E Antonio Spano era

arrabbiato , è arrabbiato, e sarà arrabbiato fin quando il

comunismo non sarà realizzato , cerca la lotta come il

pane e come al solito lascia l’automobile nei pressi del

carcere forse sperando inconsciamente che la rivolta

parte dai dannati della terra. Lui gli manda un segnale per

dire che c’è chi solidarizza per loro e gli fa giungere l’eco

di : liberare tutti , vuol dire organizzarsi, vuol dire lottare

ancora senza perdere un’ora ! ma i dannati della terra non

si possono muovere, stanno come sardine gli uni attaccati

agli altri , aspettano solo la morte come una liberazione

dai loro mali. Ma finalmente una buona notizia gli

immigrati quelli che sono riusciti a non morire annegati

nel mare non più mediterraneo ma mare di morte , un

vero e proprio cimitero di immigrati , coloro che sono

riusciti a scampare alla morte , che hanno visto la morte

con gli occhi , che hanno visto i loro parenti, i loro

compagni di sventura inghiottiti dalle acque , così

spaventati , così provati ed impauriti vengono presi e

rinchiusi nei lager dei c.i.e. dei cara questo è il premio

che si dà a chi è sopravvissuto a chi ha avuto la forza di

voler vivere a tutti i costi. Ma da quei lager il 1 agosto del

2011 quei dannati della terra escono in massa occupano i

binari dei treni, occupano la tangenziale e gridano al

mondo intero : noi vogliamo vivere , noi vogliamo la

libertà , perché siamo degli esseri umani. E per aver

chiesto il diritto a vivere , per aver chiesto il diritto alla

libertà , perché sono degli esseri umani vengono

manganellati dal braccio violento della legge e fatti

ritornare nei lager dove si cerca di dividerli in buoni e

cattivi, dove i cattivi hanno costretti i buoni alla guerriglia.

Ma non ci riusciranno mai a dividerli perché contro i

padroni: siamo tutti cattivi! Così gridano gli immigrati di

Nardò che nella Puglia migliore tanta pubblicizzata dai

film, dalle canzone in Italia ,in Europa e nel mondo, non

fanno vedere, sono tutti invisibili , bisogna nasconderli.

Non fare sapere che per 2,50 euro all’ora in quelle

campagne arse dal sole sono costretti a gettare il loro

sangue nella raccolta dei pomodori , l’oro rosso che tanto

ci si vanta di possedere. Quando si compra bisogna

ricordarsi che quei pomodori quell’oro rosso , sono rossi di

sangue fatto versare agli immigrati. I quali dormono

ammassati in qualche baracca gli uni sugli altri. Che sono

costretti a dare buona parte dei loro miseri guadagni ai

caporali che li sfruttano , che l’ammazzano di lavoro e di

guadagno non hanno che un mucchio di mosche in mano.

Tutto questi cattivi immigrati hanno deciso di scioperare

per un lavoro dignitoso , ben pagato e non più in nero. Ed

è per questo che i cattivi immigrati della campagna , i

cattivi immigrati chiusi nei lager ed i cattivi compagni

provenienti da tutta la regione hanno dato vita ad una

combattiva manifestazione che parte dalla piazza rossa

ovvero la ex piazza Umberto attraversa le vie principale

della città gridando: basta razzismo e sfruttamento . Ad un

angolo di strada ci sono un gruppo di amici che si agitano

molto , ma chi si agita ancora di più è un amico che

Antonio Spano conosce benissimo fin dagli anni settanta .

Questo amico lo trovava immancabilmente tutti i giorni

nella piazza rossa, ma le sue idee non erano di rivolte, non

era un indignato contro le ingiustizie e non stava in mezzo

ai compagni per lottare contro il capitalismo e per il

comunismo, niente di tutto questo. Lui non aveva ideali ,

lui pensava soltanto a se stesso , era soprannominato : lo

scimmione! Ma intendiamoci quell’enorme animale era

più presentabile di lui . E un impresentabile cosa ci fa in

mezzo ai compagni? Cercava di smerciare la droga stando

bene attento a non farsi vedere perché sapeva i rischi

altissimi a cui andava incontro, perché i compagni

dappertutto non facevano che gridare: morte agli

spacciatori di droga! Ma nonostante ciò lui riusciva ad

adescare i più vulnerabili , i più deboli e farli diventare

suoi clienti . Adescò persino una bellissima ragazza

tedesca che girava il mondo. Ed una giramondo che arriva

a Bari dove può fare tappa se non nella piazza rossa, dove

non poteva non essere notata dall’amico scimmione che

le mise gli occhi addosso. Entrò nelle sue grazie anche

perché sapeva un po’ di tedesco avendo lavorato per

qualche anno in Germania . La corte che le fece fu

asfissiante , sembrava una zecca non la mollava un attimo.

Aveva una casa nella città vecchia e tanto fece che la

convinse ad accettare la sua ospitalità , e lei non poteva

fare diversamente , aveva pochi soldi e trovandosi in un

paese straniero dormire finalmente in un letto dopo tanto

vagabondare le sembrò la cosa giusta da fare. Vederli

insieme nella piazza rossa ogni compagno domandava ad

un altro compagno : ma cosa ci fa la bella con la bestia? E

tutti si meravigliavano ed erano a dire la verità molto

invidiosi. Lui consapevole di ciò si pavoneggiava , si

gonfiava di petto ed era tutto euforico per quella

conquista. Stavano sempre insieme dalla mattina alla sera,

man , mano che passavano i giorni la bellezza di quella

ragazza incominciava a svanire . Era evidente che a stare

con lui faceva il pieno di droga , ormai lei era alle sue

dipendenze , faceva tutto quello che lui voleva. Si era

ormai alla fine degli anni settanta il movimento

rivoluzionario si stava sciogliendo come neve al sole ,

molti abbandonavano la lotta, la guardia si era di molto

allentata : morte agli spacciatori di droga ! era ormai un

ricordo del passato, nella piazza rossa si spacciava

liberamente e molti compagni sono caduti nel tunnel della

droga alcuni dei quali hanno trovato la morte. Ormai

l’amico scimmione la faceva da padrone finché un giorno

fu arrestato insieme alla ragazza tedesca che fu subito

rimpatriata con un foglio di via . Eccolo adesso sempre più

scimmione urlare contro i manifestanti : ma guarda un po’

questi luridi! Si prendono le nostre strade come se

fossero i padroni ,mentre noi siamo messi agli angoli. Ma

guarda questi altri porci d’italiani che marciano insieme a

loro , sono dei veri e propri traditori. Invece di stare dalla

nostra parte stanno con lo straniero, invece di gridare :

lavoro agli italiani , le case agli italiani ! gridano : lavoro

agli immigrati , le case agli immigrati! Ma prendiamoli a

calci in culo sia gli immigrati che i traditori e spazziamoli

via. Ma dove si è visto mai che a casa nostra noi dobbiamo

cedere il passo a loro , le automobili si devono fermare e il

traffico deve impazzire per colpa di questi immigrati che

pretendono il lavoro , ma mandiamoli via

immediatamente, hai ragione dicono gli altri amici che

stanno intorno però non se la sentono di caricare il corteo

perciò l’amico scimmione oltre che a gridare non può

andare . E così il corteo può proseguire senza incidenti per

poi concludersi in piazza Benedetto Petrone ovvero la ex

piazza della libertà sotto la sua lapide che sta li a ricordare

che lui nel lontano 28 novembre del 1977 è stato

ammazzato dai fascisti pagati dai padroni ed il modo

migliore per ricordarlo è quello di lottare per il diritto al

lavoro, per il diritto alla libertà e non stancarsi mai di

gridare : Benedetto è vivo e lotta insieme a noi , le nostre

idee non moriranno mai. E Antonio Spano era arrabbiato

è arrabbiato e sarà arrabbiato finché il comunismo non

sarà realizzato. Nel frattempo sfoga la sua rabbia

camminando, camminando , camminando con la solita

camicia che gli copre i pantaloncini tanto da sembrare una

minigonna e con le vecchie ciabatte ai piedi arriva

all’inizio di via Sparano e un amico sconosciuto si ferma

davanti a lui e lo guarda fisso dall’alto in basso senza dire

una parola. Antonio Spano si ferma anche lui curioso di

sapere da che cosa è attratto , forse dalla minigonna che

lascia intravedere le gambe di fuori , certo è che dopo un

po’ l’amico sconosciuto gli gira intorno sempre

guardandolo fisso dall’alto in basso . E così vicino che

sembra che voglia ballare il ballo del mattone e si proprio

quello che canticchiava Rita Pavone mancava soltanto la

guancia a guancia. Poi si allontanò ma di tanto in tanto si

girava per fissarlo di nuovo, e ancora di nuovo finché non

lo perdeva di vista. E così ogni giorno Antonio Spano

trovava l’amico sconosciuto, sempre muto come un pesce,

una volta vicino alla stazione centrale , un’altra volta in via

Sparano e altre volte ancora nella piazza rossa ma il

copione che recitava era sempre lo stesso : si fermava

davanti a lui , lo guardava dall’alto in basso, poi gli girava

intorno sempre per fare il ballo del mattone senza però

guancia a guancia! Poi s’allontanava sempre girandosi di

tanto in tanto finché lo perdeva di vista. Antonio Spano

nelle sue lunghe camminate arriva sul lungomare si toglie

la camicia e la alza in aria come una bandiera bianca ma

non in segno di resa perché lui non si è mai arreso davanti

a nessuno e sempre come al solito combattivo. Se alza

quella camicia è soltanto per difendere la testa dal sole

che picchia , che picchia, che picchia così forte che più

forte non si può. Perciò lui cerca di riparare la sua testa

come meglio può , perché lui alla testa ci tiene dev’essere

sempre sveglia , guai a farla smettere di funzionare il

proletario potrebbe perdere una pedina importante nella

lunga lotta che ci porterà al comunismo. Perciò Antonio

Spano quando arriva nella sua Portofino su quei scogli si

toglie i pantaloncini che vanno a dare man forza alla

camicia che già tiene nella mano ben alzata per difendere

ancora di più quella testa pensante dal sole implacabile. Il

quale è avvisato: tu puoi colpire il suo culo non per niente

ha già abbassato le mutande , puoi colpire le sue palle !

puoi colpire le altre parte del corpo che sono tutte a tua

completa disposizione falle diventare anche nere , nere

come il carbone ma lascia stare la sua testa essa

appartiene in tutto e per tutto al proletariato! E così per

una buona ora Antonio Spano cammina avanti e indietro

con la mano alzata che regge il pantaloncino e la camicia

per difendere la sua testa. Agli occhi degli amici può

sembrare una resa non per niente un amico dalla terrazza

scende giù dalla scala arriva vicino a lui e gli grida: ma che

cazzo fai avanti e indietro con quel pantaloncino e camicia

tenuti in alto così non ti abbronzi mai ! sdraiati su uno

scoglio e stai fermo per ore e ore come adesso farò io.

Non posso stare fermo risponde Antonio Spano ho

bisogno di camminare , sempre camminare , nient’altro

che camminare, la mia è una lunga marcia di un

pensionato ch’era arrabbiato, è arrabbiato, e sarà

arrabbiato fin quando il comunismo non sarà realizzato. E

per fargli capire di che pasta è fatto un comunista gli canta

forte, molto forte : la lotta continua in Italia, in Europa e

nel mondo bisogna fare. Un altro giorno arriva un altro

amico non dalla terrazza ma facendo l’equilibrista tra gli

scogli e andando verso Antonio Spano gli disse: il sole non

picchia forte potresti anche abbassare quel pantaloncino e

quella camicia ! ma lui gli rispose: sembra che il sole non

picchia , quello è ingannevole picchia eccome , e fa molto

male ! per questo ho fatto un patto con lui : prenditi il

culo, le palle, tutto il resto del corpo , ma la testa no!

Perché mi serve è da lì che escono le idee di rivolta contro

i padroni . E sempre dalla testa escono le canzoni che poi

canta : signor padrone ancora una volta ci hai fregato , con

le tue invenzioni dei sindacati , dei delegati , noi le

categorie le vogliamo tutte abolire perché alla catena

siamo tutti uguali! Signor padrone adesso basta per te

finisce proprio male , perché siamo stanchi di farci

ammazzare. E Antonio Spano dopo un ora che ha

camminato avanti e indietro , si tira su la mutanda , s'infila

i pantaloncini, e va via perché non è vero che lui vuol

difendere solo la testa dal sole mentre se ne frega del

corpo , e che sempre al sole gli abbia detto addirittura: fai

del mio corpo quello che vuoi! Stava naturalmente

scherzando perché lui non permette a nessuno di fare del

suo corpo ciò che vuole nemmeno al sole. Perciò lui sta

sempre in agguato e pronto per urlare: Io sono mio! Per

questo il suo corpo è sempre bianco come la neve , solo di

tanto in tanto gli da una velata di rosso , quel tanto che

basta per non bruciarsi, perché non usa la protezione, lui

odia impomatarsi e affronta la situazione a viso aperto e a

torso nudo. E se non usa creme per proteggersi perché gli

da fastidio , ancora di più gli da fastidio il telefonino , lui

per parlare vuole vedere in faccia le persone, e la

conversazione gli viene ancora meglio nella piazza rossa

andando avanti e indietro ma anche stando comodamente

seduto ad una panchina. Come si vede lui si accontenta di

poco , ha un solo cruccio ed è quello di non poter

viaggiare perché non se lo può permettere. Non gli resta

quindi che andare con la famiglia al canalone ( un pezzetto

di spiaggia pubblica alla periferia di Bari) e quando è solo

va sempre a Portofino o sopra la terrazza o sotto tra gli

scogli. E anche quel giorno dopo aver preso per un ora il

sole se ne va sul lungomare verso la fontana dove li vicino

fanno interminabili partite a carte in costume da bagno un

gruppo di amici anziani che sono così bruciati dal sole che

sembra che il fuoco gli debba uscire dalla testa . Sono tesi

come corde di violini e per un nonnulla gridano come se

fossero al mercato a vendere il pesce. E mentre Antonio

Spano sta bevendo un po’ d’acqua e poi se la butta

addosso per rinfrescarsi , prima d’incominciare il suo

lungo cammino che lo riporterà a casa , arriva in quel

momento vicino alla fontana una ragazza cinese molto

affaticata nel trascinare il carrello pieno di merce varia .

Vuoi qualcosa chiede con gentilezza ad Antonio Spano e

lui molto dispiaciuto per non poterle comprare niente ,

perché non ha un centesimo addosso. Gli amici anziani

militanti del tressette smettono per un attimo il loro gioco

e tutti in un modo confidenziale hanno qualcosa da dirle:

ben arrivata innamorata mia ! dice il primo degli amici, la

cinesina ha un debole per me si pavoneggia il secondo

degli amici. Vuoi giocare con me dice il terzo amico , lei gli

da poco confidenza a malapena dice : volete comprare

qualche orologio? E il quarto di quegli amici gentiluomini

con molta galanteria osa chiedere : quanto ti prendi per

un massaggio? Volete comprare i miei orologi insiste lei ,

mentre il quinto ed ultimo amico di quei gentiluomini

supera tutti in sfacciataggine e le chiede : quanto vuoi per

fare l’amore con me? E tutti gli altri a ridere di gusto

mentre lei se ne va via carica di fatica e di dispiaceri

dicendo soltanto : io non vendo l’amore , io vendo

soltanto orologi. Un altro giorno Antonio Spano ritorna a

Portofino e mentre va avanti e indietro su quella striscia di

terra vede un pezzetto di una carta d’identità tutta

bruciata ai bordi dove si poteva ancora leggere nome e

cognome di un signore di Frosinone, l’età di 60 anni e i

capelli brizzolati. Certamente un amico scippatore dopo il

colpo se n’era andato tra gli scogli di Portofino a

controllare il suo bottino e poi ha conclusa la sua buona

opera quotidiana con un sfregio degno di lui : bruciando la

carta d’identità di quel signore a cui ha rovinato il suo

soggiorno a Bari! Antonio Spano dopo l’ora di sole preso a

Portofino s’incammina per il lungo mare , poi per corso

vittorio Emanuele , via Sparano , finché arriva nella sua

piazza rossa e finalmente si siede . Accanto a lui c’è Gianni

un amico povero , alto , magro e con una lunga barba, ha

con se un bastone che l’aiuta nel camminare perché lui ha

una gamba che gli fa male da quando se l’è spezzata

cadendo da una impalcatura in un cantiere edile dove

lavorava nel suo paese di Mesagne. Non ha avuto nessuno

riconoscimento perché lavorava in nero, e da allora sono

iniziati i suoi guai , al paese non ha trovato più lavoro , i

suoi tre fratelli tutti sposati non lo potevano aiutare

perché anche loro fanno fatica a mantenere le famiglie, e

così lui ha incominciato a vivere di elemosina . Dopo un

lungo tempo gli diedero una pensione d’invalidità al

lavoro di 250 euro al mese , così poteva vivere con meno

affanno le sue giornate. Ha girato si può dire tutta l’Italia

ricorda con piacere : Roma, Venezia , Torino , Milano,

Napoli! Ma dove è stato trattato meglio dice è stato in

Germania. E sarebbe rimasto volentieri a Berlino ma per

me che vivo per strada non era proprio l’ideale perché fa

un freddo da morire. Ed è per questo che da un po’ di

tempo vivo a Bari, la maggior parte del tempo lo passo in

questa piazza, continua nel suo racconto Gianni qui non

mi posso lamentare , dormo in un dormitorio gestito dai

preti posso stare li per tre mesi poi devo andare via per

fare posto ad altri senza tetto . Ma per me non ci sono

problemi andrò in un altro dormitorio, l’unica cosa che

mi da fastidio e che i preti sono severissimi vogliono che

per le 22 devi già rientrare altrimenti chiudono il portone

e resti fuori. Per mangiare fa il giro delle sette chiese: un

giorno alla mensa della cattedrale , un altro giorno alla

mensa nella parrocchia di sant’Antonio e così via. Adesso

è molto arrabbiato perché nell’ultima visita medica da lui

sostenuta gli hanno tolto dei punti quanto basta per non

aver più diritto alla pensione d’invalidità. E non ti hanno

spiegato il motivo chiede Antonio Spano, ma quale

spiegazione s’infervora Gianni quelli fanno quello che

vogliono , prima te la danno la pensione d’invalidità e poi

te la tolgono . Con la scusa della crisi colpiscono noi poveri

invalidi , a me quei 250 euro al mese facevano tanto

comodo , perché è vero che riesco a dormire e mangiare

dai preti , però tante cose di cui ho bisogno non posso

comprarmeli e sono costretto a chiedere l’elemosina . è

brutta questa mia vita , per camminare mi devo

appoggiare al bastone perché la gamba mi fa male e più

passa il tempo peggio sarà. Ho fatto ricorso per riavere la

pensione d’invalidità speriamo che il Dio mi aiuta nel

farmela riavere, io confido molto in Dio perché sono un

forte credente , mi ritengo anche un buon cattolico, voglio

bene a tutti anche a questi immigrati che sono in tanti in

questa piazza che vanno avanti e indietro senza fare

niente dalla mattina alla sera e rappresentano un costo

altissimo per noi che li dobbiamo mantenere. Ci tengo a

precisare che non sono razzista però tutti questi immigrati

dovrebbero stare a casa loro perché qui non c’è lavoro

per noi italiani figuriamoci se c’è lavoro per loro. Perciò

non resta altro da fare che prenderli uno per uno e

rimpatriarli . Ci dispiace gli devono dire: l’Italia e degli

italiani ! noi veniamo in Africa a darvi fastidio? Non di

certo , e così voi non dovete venire a dare fastidio a noi in

Italia. E Antonio Spano si alza da quella panchina e se ne

va non ce la fa più ad ascoltare quell’amico povero che

vive d’elemosina , che riesce ad avere un tetto , riesce ad

avere da mangiare , ma non gli riesce proprio ad accettare

che anche gli altri poveri provenienti da altri paesi abbiano

un tetto e da mangiare. E Antonio Spano in una

manifestazione cittadina incontra un compagno studente

che ha letto il suo libro : il clandestino operaio nella piazza

rossa! E dice che l’ha trovato molto interessante poi

aggiunge: anch’io sto scrivendo un libro dove narro che

c’è bisogno d’amore . La verità è proprio questa ci si

dovrebbe amare di più così sarebbe molto più facile

vivere. Bisogna seguire l’esempio di Gesù che diceva di

porgere l’altra guancia . Io mi sto avvicinando al suo

insegnamento , perché la violenza porta altra violenza,

l’odio porta altro odio. Perciò mai più violenza , mai più

odio, solo così il mondo potrà essere migliore. Antonio

Spano non ce la fa ad ascoltare il compagno diventato

amico convertito al cristianesimo e gli dice : amico noi

proletari la violenza la subiamo tutti i giorni dalla mattina

alla sera , l’odio di classe lo portano avanti i ricchi , i

potenti e i prepotenti altro che porgere l’altra guancia

questi banditi ci rapinano in continuazione . Non vedi che

siamo ridotti in mutande e non gli basta ci prendono pure

a calci in culo e noi sempre zitti, mansueti, ci facciamo

persino calare ad uno ad uno nella fossa , e tu dici che

bisogna amarli, così facendo quelli ci massacrano tutti.

Altro che amarli e porgere l’altra guancia a questi criminali

bisogna reagire , bisogna lottare ed è pe questo che

stiamo manifestando per non subire più lo sfruttamento e

il razzismo . Tu dici di condividere le cose che dico e che

anche tu stai scrivendo un libro e allora se proprio vuoi

fare un opera di bene, denunci i mali del mondo e inviti i

proletari a prendere coscienza ed a lottare per togliere la

ricchezza a chi ne ha troppo per darla a chi non ha

niente. Lottare quindi per una società dove regna

l’uguaglianza e questa società non può non essere che

comunista. L’amore che vuoi tu è la continuazione di

questa sporca e orrida società divisa in classe dove i ricchi

sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri ,

rifletti amico e dopo aver tanto riflettuto torna ad essere

quello ch’eri una volta e cioè: un compagno. E Antonio

Spano che aveva incominciato quella manifestazione ben

disposto e di buon umore nel vedere tanti proletari

coscienti italiani e tanti proletari coscienti immigrati uniti

nella lotta dura senza paura contro i padroni termina

quella grandiosa manifestazione di umor nero nell’avere

ascoltato quello che era una volta un compagno diventato

improvvisamente un amico convertito al cristianesimo

folgorato da Gesù sulla via dell’amore e del porgere l’altra

guancia al padrone. E Antonio Spano al termine di quella

grandiosa manifestazione quando arriva nella piazza rossa

per buttare giù quell’amaro in bocca che gli è rimasto si

reca alla fontana per bere un po’ d’acqua e per non

bagnarsi in quella pozzanghera d’acqua , con i piedi si

tiene in equilibrio ai bordi della fontana e poi si piega

tutto in avanti appoggiandosi e nello stesso tempo

spingendo il pomello dell’acqua , e mentre si disseta ode

un urlo proveniente da uno di quel gruppo di amici che

stavano un po’ più il la giocando a carte che dice : nonno

in che brutta posizione ti sei messo! E tutti gli altri amici

giocatori non fanno che ridere. Antonio spano li guarda un

po’ e poi gli risponde : Io in qualsiasi posizione mi trovo

riesco sempre a difendermi! Il guaio è il vostro che

conoscete soltanto un’unica posizione che è quella di

essere sempre degli amici devoti agli amici le macchiette i

santi del comune, della regione , del parlamento e degli

apostoli che stanno al governo in unione all’amico

macchietta il Cristo in terra dei ricchi. E il 6 settembre del

2011 a l’una di notte Antonio spano non riesce a dormire

si gira e rigira nel letto è agitatissimo , sbuffa in

continuazione e così arrivano le due e poi le tre ci prova

con il suo volere , sempre volere , fortissimamente volere

cercare un po’ di sonno , ma tutti i suoi sforzi risultano

vani . Perciò alle quattro salta dal letto e dopo un po’ è già

nell’automobile per fare quei pochi chilometri che lo porta

nelle vicinanze del carcere , parcheggia l’automobile e

s’incammina verso il centro a piedi con il solito motivetto

in testa : tutta mia la città, un deserto che conosco tutta

mia la città! Ma è nei pressi del carcere e con forza scaccia

via dalla testa quel motivetto e canta: liberare tutti , vuol

dire lottare ancora, vuol dire organizzarsi senza perdere

un’ora ! e lui non ha perso neppure un minuto di quel 6

settembre del 2011 che è la giornata dello sciopero delle

cento città contro gli amici le macchiette al potere che

hanno fatto la rapina del secolo contro i proletari. Lui

quella mattina non va a Portofino , non va a vedere lo

spuntare del sole e quando si alza splendente nel cielo, lui

non si cala le mutande per dirgli: Dai infuocato sole

prenditi il mio bianco corpo e fallo diventare nero come il

carbone. No oggi gli dice: non sarò tuo! Oggi sarò tutto

per la lotta. Intanto si fa un giro nella piazza rossa , ma

non c’è nessuno si potrebbe quindi sedere , riposare un

po’ perché è ancora molto presto per l’inizio della

manifestazione . Ma lui non riesce a stare fermo va avanti

e indietro finché arrivano le 8 e va verso piazza castello da

dove partirà il corteo , dove ci sono già dei gruppi di

proletari in attesa che arrivano gli altri da tutta la regione.

Lui avrebbe voluto che il corteo partisse dalla piazza rossa

che ricorda le lotte sostenute dai rivoluzionari

specialmente quelli degli anni settanta . Invece partendo

da piazza castello sta a significare che la lotta è un po’

annacquata non inciderà molto , anzi non inciderà un bel

niente , perché ci hanno messo il cappello sopra quei

partiti che non si distinguono molto dal p. d. l. ovvero il

popolo della latrina con a capo l’amico, la macchietta il

Cristo in terra dei ricchi che dopo aver fatto la rapina del

secolo con tante di lacrime e sangue per il proletario ha la

faccia tosta di dire : che il suo cuore gronda di sangue!

Mentre se ne sta nella sua villa immersa nel verde a due

passi dal mare. E mentre dice l’enorme falsità gli amici le

macchiette i killer dei giornali e televisione spazzatura

danno grande risalto a questa sua battuta per mostrare la

sua grande sensibilità , umanità e vicinanza verso chi

soffre ma nello stesso tempo cercano di nascondere l’altra

sua battuta , quella sì che è la sua verità assoluta quando

dice: questo è un paese di merda! Che tradotto vuol

significare : io riempirò di merda i proletari! E per questo a

messo su il popolo della latrina. E per dimostrare che non

scherza passa subito all’azione, taglia le pensioni , la

sanità, il pubblico impiego. La parola d’ordine è

privatizzare tutto in modo che i proletari si devono

rendere conto che chi comanda è il padrone. L’unico vero

Dio esistente a questo mondo. E il padrone comanda : via

le poche conquiste ancora rimaste ai lavoratori! Voglio la

libertà di licenziare , così i pochi operai coscienti saranno

messi in mezzo alla strada : mentre tutti gli altri operai

devono essere dei cavalli da corsa che devono correre

sull’orlo del burrone , dove cadono non cadono infine

cadono ad uno ad uno nella fossa . Chi sopravvive avrà

una pensione da fame che ben presto porterà anche loro

alla morte. Sui luoghi di lavoro regnerà la dittatura e il

terrore e affinché nulla sfugge all’occhio del padrone

verranno installate delle telecamere così subito si potrà

intervenire appena si vede un cavallo da corsa che rallenta

la sua andatura verso la fossa. Insomma i proletari si

devono mettere bene in testa che la ricreazione è finita e

che devono fare una bella cura dimagrante: togliamo a voi

e incassiamo noi! Questo è il nostro motto. A questa vera

e propria dichiarazione di guerra il proletario non doveva

rispondere timidamente con quelle passeggiate nelle

cento città che fanno gonfiare il petto a l’amico , la

macchietta l’apostolo del lavoro che provocatoriamente

dice: gli scioperanti sono quattro gatti! Noi andremo

avanti lo stesso e nulla ci fermerà. Ma per gli amici le

macchiette i killer dei giornali e della televisione

spazzatura anche quelle manifestazione all’acqua di rosa

che non danno fastidio a nessuno per loro sono

insopportabile perciò si scatenano e fanno un

bombardamento a tappeto sui cervelli delle persone e

gridano dappertutto come degli ossessi: gli scioperanti

sono degli irresponsabili , gli scioperanti danneggiano il

paese perché non si vogliono far rapinare, perché non si

vogliono far togliere quel poco che gli è rimasto, non si

vogliono far sfilare le mutande e restare nudi così è più

facile calarli ad uno ad uno nella fossa. Altro che

danneggiare il paese i danneggiati sarebbero i privilegiati

se non arriva il malloppo rapinati ai proletari. In poco

tempo c’è il rischio che loro non possono più continuare a

fare la bella vita come hanno sempre fatto e come

vogliono sempre fare perciò gli amici le macchiette i killer

dei giornali e della televisione spazzatura bombardano a

tappeto i cervelli delle persone , perciò strillano

istericamente che la rapina deve continuare : togliere ai

poveri per dare ai ricchi ! è il loro gioco di società , il

povero perde e piange , il ricco vince e ride . La ricchezza

degli uni è dovuta al sangue fatto versare agli altri. Così è

stato , così è , e così sarà , questo è il loro mercato. Più

sfruttamento , più miseria più morte. Tanta e tanta rapina

solo così la montagna di ricchezza diventa sempre più

alta a disposizione dei ricchi che se la devono godere.

Questa regola divina la vuole Dio e noi scrupolosamente la

facciamo rispettare con le buone maniere a chi si lascia

tranquillamente rapinare , tranquillamente spogliare,

perché sa che lo facciamo per il suo bene, per il bene dei

suoi figli . Con le cattive maniere a chi non vuole il bene

del paese e pensa unicamente ed egoisticamente al

proprio tornaconto, Lui è un nemico della nazione , un

nemico di noi tutti che va isolato, confinato nell’inferno

perché è un diavolo tentatore di Dio che vuole

distruggere quello che lui ha creato. E cioè l’ordine

naturale delle cose : il ricco che si gode il paradiso in terra

e il povero che è vero che sta nell’inferno su questa terra

ma per loro le prospettive sono meravigliose avranno il

premio finale che è quello di godere in eterno il paradiso

lassù nell’immensità del cielo. E così il 7 settembre del

2011 la rapina è compiuta, alla tremenda botta data dagli

amici le macchiette al potere al proletariato che

frastornato , malconcio e diviso non ha saputo rispondere

con la lotta sempre più dura da fare paura. E Antonio

Spano quel giorno se ne stava nel suo ghetto dove c’è quel

signore che ha dei problemi psichici che è

soprannominato Pinguino dagli amici malavitosi del

ghetto che lo umiliano giorno dopo giorno . Perciò lui è

costretto a fuggire da una fermata all’altra dell’autobus

spingendo la sedia a rotelle con sopra sua madre invalida

che urlava di pianto nel vedere il figlio insultato dagli

amici malavitosi, i quali non la smettevano di chiamarlo:

Pinguino! Il signore rispondeva gridando: bastardi! E poi

ancora bastardi , fino a perdere la voce ed a renderlo

molto nervoso che mancava poco dal farlo impazzire.

Questa era la scena quotidiana nel ghetto di santa Rita : la

madre che piangeva e lui sull’orlo di una crisi di nervi

mentre gli amici malavitosi se la ridevano. La signora non

ce la fatta a resistere a tanta malvagità e crudeltà ed è

morta di crepacuore. Il signore ripresosi da quel lutto

liberatosi da quel peso della sedia a rotelle a più tempo

libero da trascorrere nel centro di Bari. Tutte le mattine

infatti se ne va nella rosticceria nei pressi dell’università

mangia la focaccia e beve la bottiglia di birra beato e

contento sembra che dalla vita non voglia altro. E così

contento e beato che dopo l’ultimo morso alla focaccia si

lecca anche le labbra . Lui vorrebbe fermare il tempo a

questi riti mattutini e chi vuol vedere come è la

contentezza e come è la beatitudine basta attraversare

quella strada che dalla stazione centrale porta alla

università dare una occhiata a quella rosticceria dove quel

signore si gode quella focaccia e quella bottiglia di birra

capisce subito che quella è la contentezza e la beatitudine.

Purtroppo quel signore non può stare sempre nella

rosticceria deve tornare anche a casa in quel ghetto di

santa Rita . E qui comincia il suo calvario gli amici

malavitosi appena lo vedono arrivare incominciano ad

insultarlo chiamandolo : pinguino! Lui reagisce con

irritazione gridando: bastardi! Poi sale di corsa in casa

dove si chiude dentro ma non trova pace nemmeno li

perché gli amici malavitosi suonano in continuazione al

suo citofono . Lui si affaccia alla finestra tutto innervosito

e grida : bastardi ! contro gli amici malavitosi che si

divertono ad insultarlo : Pinguino, Pinguino! È il loro coro

ossessivo. Il signore furioso scende giù pronto ad

affrontarli ad uno ad uno e mentre minaccioso va verso

uno di loro da quel casermone viene giù un vaso che

colpisce al capo quel signore che cade a terra non dando

più segno di vita . in un attimo gli amici malavitosi

spariscono dalla circolazione , tutto tace c’è solo quel

corpo immobile per terra . Qualche amico inquilino di quel

casermone impietositosi chiama il 118 che arriva dopo un

po’ e se lo portano all’ospedale. Qualche giorno dopo di

casermone in casermone circola una sola voce : Pinguino è

in coma! Antonio Spano torna a casa non fa neppure in

tempo a sedersi a tavola per mandare giù il suo primo

boccone di spaghetti fumanti nel piatto che dal terzo

piano di quel casermone in cui abita si odono le grida di

Anna un anziana signora che piangendo chiede aiuto , il

figlio Giacomo di quarant’anni che vive con lei come al

solito si è ubriacato e le alza le mani. E mentre lei esce

sulla scala sempre piangendo e gridando aiuto lui li è

dietro e tra uno schiaffo e un calcio grida anche lui: brutta

vecchia rimbambita , strega che non sei altra vai via di

casa , non ti voglio più vedere davanti agli occhi , sparisci

per sempre dalla circolazione prima che ti ammazzo. Così

grida Giacomo che non ha mai lavorato invita sua e che

non fa altro che andare in giro per la città poi si ritira e

vuole mangiare e bere a spese dalla madre pensionata è

malata di Parkinson e lui invece di ringraziarla di esserle

grata e magari aiutarla quella povera donna per la bella

vita che gli fa fare quando torna a casa alza il gomito così

tanto da ubriacarsi e poi si sfoga su di lei : vai via di casa ,

vecchia strega rimbambita! e lei grida tutta tremante:

aiuto, aiuto ! Antonio Spano dal primo piano con l’altro

inquilino che abita a fianco salgono sopra , così fanno gli

inquilini del secondo piano , dal sesto piano in giù

scendono gli altri inquilini che si ritrovano tutti sul

ballatoio del terzo piano ad inveire contro Giacomo Non ti

vergogni a dare pugni e schiaffi a tua madre grida un

inquilino fai il guappo con lei perché non ci provi con me.

Lo faccio anche con te risponde Giacomo e tra i due

volano degli schiaffi ma vengono ma vengono subito divisi

e fermati dagli altri inquilini. Ma Giacomo mentre e

trattenuto cerca di svincolarsi per riprendere la lite e grida

con rabbia: Tu che mi hai messo le mani addosso me la

devi pagare! Tu hai finito di campare , tu considerati già

morto ! Ma smettila gridano gli altri inquilini , ma lui grida

ancora più forte deve scendere con me nel piazzale, gli

devo dare una lezione così impara ad intromettersi nei

fatti che non lo riguardano. Se io litigo con quella

vecchiaccia ho le mie buone ragioni , lei è una strega e

come tutte le streghe deve fare una brutta fine. Cerca di

finirla gli urlano gli inquilini e lui risponde, forse non ci

siamo capiti : la strega deve sparire , non la voglio più tra i

piedi! E voi fareste bene a farvi i fatti vostri altrimenti le

minacce che ho fatto a quello che ha osato mettermi le

mani addosso valgono anche per voi . E meglio che

tornate nelle vostre case ma gli inquilini replicano non lo

vedi come hai ridotto tua madre , non fa che tremare ,

manca poco che le prenda un colpo. Ma allora non l’avete

capito , io la voglio morta quella strega, io quella strega in

casa non la voglio più , io voglio vivere da solo e le sue

grida si sentono anche nel casermone a fianco e in quello

di fronte , infatti sono tutti affacciati alle finestre.

Qualcuno chiama i carabinieri che arrivano dopo un po’ ,

ma davanti a loro i bollenti spiriti di Giacomo si placano e

gentile e parla a bassa voce e quando i carabinieri lo

invitano a seguirlo non fa resistenza , ubbidisce come un

bambino intimidito davanti al genitore severo , se lo

portano in caserma e dopo un po’ visto che non è per

niente pericoloso , avranno pensato alle solite

esagerazioni di inquilini che non lo possono vedere , lo

lasciano andare . E lui ritorna a casa ma almeno per quel

giorno lo spettacolo è terminato. Ma per quel condomino

non esiste un po’ di pace perché i ragazzi per sfuggire alla

morsa del caldo non trovano di meglio da fare che stare

ore e ore sotto il porticato e finché se ne stanno buoni e

calmi a godersi il fresco nessuno a niente da ridire , il

guaio è che sotto quel porticato si danno appuntamento

in tanti ma tanti ragazzi anche dagli altri casermoni e tutti

insieme fanno un chiasso enorme . Qualche inquilino non

sopportandoli più scende giù e cerca di cacciarli ma non

può nulla contro di loro perché sono davvero tanti . Lui

cerca di convincere gli altri inquilini a dargli una mano nel

cacciarli, ma loro però gli dicono che non c’è niente da

fare bisogna sopportarli sono dei ragazzi . Ricordati

quando anche tu eri ragazzo e ne avrai fatto certamente di

peggio così è la vita, prima è toccato agli altri ora tocca a

te sopportare ed avere pazienza. Antonio Spano non gli

resta che farsi come al solito la sua lunga camminata che

lo condurrà nella piazza rossa , lungo il percorso si trova

davanti due testimoni di Geova che gli sventolano in faccia

la loro rivista: svegliatevi! Proprio a lui che la notte non

riesce a dormire neppure un po’ perciò gli dice: io sono

così sveglio da non volere quella vostra rivista ! che per

me quel vostro svegliatevi significa addormentarsi per

sempre. Perché voi fate proprio quello : addormentare le

coscienze! Le religioni sono l’oppio dei popoli mi riferisco

naturalmente a tutte le religioni da cui bisogna stare alla

larga . Come si fa ad andare dietro a delle balle colossale

come quelle che raccontate voi , il cervello deve essere

libero dalle droghe solo così può capire che le religioni

sono tutte delle invenzioni del padrone che spinge i popoli

ad andare dietro a tante sette cristiane tutte divise tra

loro che si fanno concorrenza ma poi sono unite contro le

altre religioni . E i proletari seguaci delle tante religioni

sono incitati a fare le guerra sante . Ma nella divisione il

solo a godere è il padrone , perciò bisogna essere uniti

nella lotta per liberarsi per sempre da tutte le religioni e

avendo la testa libera non resta altro da fare che togliere

di mezzo il padrone che è il vero ostacolo nel costruire un

mondo dove finalmente l’essere umano conta soltanto

sulle proprie forze e capire che non deve fare affidamento

su nessuno essere soprannaturale . I due testimoni di

Geova che si erano presentati davanti ad Antonio Spano

spavaldi come due bravi di manzoniana memoria per

bloccargli il passaggio e per dirgli solo con la nostra rivista

svegliatevi: tu vincerai! E gliela sventolarono in faccia . Ma

dopo aver capito che lui era un comunista , un

rivoluzionario, e un ateo che non crede a nessuna

religione ,non sventolarono più la loro rivista svegliatevi

ma pian, piano l’abbassarono fino a nasconderla del tutto

per aprire un varco come per dire: Scusaci per il disturbo

puoi riprendere il tuo cammino! Non avevamo capito che

avevamo a che fare con un proletario cosciente. E in

fabbrica dove si abbruttisce per il troppo sfruttamento ,

dove ti fanno sputare il sangue per guadagnare un

centesimo , un operaio che ha risparmiato dei soldi invece

di tenerseli stretti , stretti per poi spenderli per cose utili,

nella euforia della propaganda padronale anche lui si

lascia convincere dai speculatori che hanno messo gli

occhi sui suoi risparmi dicendogli: se gli dai a noi vedrai

che in poco tempo te li facciamo triplicare. E all’inizio

sembrava proprio così e convinse un altro operaio a

giocare in borsa: vedrai che guadagnerai! E lui che viveva

con i suoi genitori i quali non pretendevano un centesimo

aveva quindi tutto il salario a disposizione e risparmiando

oggi risparmiando domani aveva messo su un bel

gruzzoletto da parte che gli investì in titoli tecnologici ma

al contrario dell’amico che all’inizio qualche euro l’aveva

guadagnato lui in poco tempo perse quasi tutti i suoi

risparmi e finalmente aprì gli occhi e si disse fra se : ma

come i miei genitori mi danno da mangiare fanno mille

sacrifici , mai sono andati in vacanza per farmi mettere

qualche euro da parte ! ed io come un ingenuo mi sono

fatto fregare dal padrone. Al quale non gli è bastato

sfruttarmi dalla mattina alla sera e farmi sputare il sangue

in fabbrica , non gli è bastato darmi un salario da fame , mi

ha fregato anche i risparmi .Mi sono comportato proprio

come un deficiente non me la perdonerò mai questa

autentica pazzia da me compiuta. E adesso spogliato di

tutto eccomi qua ad incominciare daccapo con la speranza

che tutto quello che ho subito mi serve da lezione, e

ricordarmi sempre in che modo animalesco riesco a

portare a casa qualche euro. E gli amici dell’internazionale

del crimine tornano a rapinare i proletari in tutto il mondo

la loro parola d’ordine è: Massacriamoli ! In Grecia i

pensionati dopo una vita di sfruttamento si vedono le

pensione tagliate proprio nel momento in cui pensavano

di trascorrere gli ultimi anni della loro esistenza con

tranquillità si vedono d’un tratto impoveriti . La loro

pensione non basta per mangiare , tagliano i salari anche

ai lavoratori i quali devono stringere la cinghia e fare degli

enormi sacrifici pe mantenere la famiglia . Molti operai

sono licenziati e si trovano in mezzo alla strada , la povertà

dilaga ovunque i proletari si organizzano , scendono in

piazza fanno manifestazione su manifestazione ma gli

amici le macchiette al potere rispondono con

manganellate su manganellate a chi chiede soltanto del

lavoro , del salario per poter dare da mangiare ai propri

figli. Manganellate su manganellate agli studenti proletari

che chiedono il diritto allo studio, ma ormai è diventato

un privilegio per solo ricchi a loro non resta altro che

emigrare se non vogliono essere condannati ad essere dei

disoccupati a vita solo questo offrono gli amici le

macchiette al potere i quali sono spietati non fanno altro

che rapinare , rapinare e ancora rapinare ,non hanno

pietà nemmeno dei bambini che non avendo cibo

incominciano a soffrire di malnutrizione fanno tutto

questo per poter sedere al tavolo degli amici le

macchiette dell’internazionale del crimine che

continuamente pone le sue condizioni: massacrate i

proletari ! massacrate i proletari e la parola d’ordine

impartita agli amici le macchiette al potere in Italia e

l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi scatta

sull’attenti e grida una sola parola: obbedisco! E

immediatamente parte all’attacco: vi rapino dice ai

proletari per il vostro bene e per il bene dei vostri figli! Voi

pensate a lavorare e non fate caso se vi spillo un euro

dietro l’altro, sappiate soltanto che quegli euro saranno

spesi per il bene della nazione che grazie al vostro

sacrificio sarà sempre più grandiosa . Per questo

dobbiamo intervenire di nuovo sulle pensioni perché si

vive più a lungo non si può andare in pensione quando si è

ancora giovani non ce lo possiamo permettere , così si

rischia di fare saltare tutto il sistema e il fallimento è alle

porte. E per convincere i proletari che questa è la ricetta

giusta gli amici le macchiette al potere si servono degli

amici le macchiette i killer dei giornali e della televisione

spazzatura che bombardano, bombardano , bombardano

a tappeto, nessuno cervello deve sfuggire al loro

bombardamento : le rapine sono fatte per il vostro bene

e per il bene dei vostri figli fatevi spogliare e vivremo tutti

felici e contenti . E i proletari si lasciano convincere

specialmente quando ci sono di mezzo i figli , cosa non si

fa per vederli crescere bene e in salute , ma tutto

naturalmente, perciò ci sacrifichiamo al massimo

specialmente di fronte al pericolo e al rischio del

fallimento. Al rischio che le fabbriche chiudono , al rischio

di non avere più un euro di salario, come faremo a

comprare un tozzo di pane? C’è il rischio quindi di cadere

tutti per terra e morire di fame. A queste condizioni

disastrose non vogliamo arrivare , perciò meglio feriti che

morti. Siamo disposti a tutto , aumentateci i ritmi di lavoro

dimezzateci i salari , però dateci almeno quel tozzo di

pane che ci mantiene in vita. E diciamo ancora una volta :

meglio feriti che morti! Perché la morte è proprio brutta .

E già si vedono nella fossa con i vermi che si danno un

gran da fare nel spolparli fino a fare rimanere dei loro

corpi nient’altro che le quattro ossa . No, no, morire

proprio no, noi non ci stiamo , per questo siamo disposti a

fare qualsiasi sacrificio l’importante è restare in vita . E i

padroni sanno che la paura fa novanta , che sono

ossessionati dal morire e se ne approfittano , fanno una

rapina dietro l’altra senza trovare nessuna resistenza. E la

montagna di quattrini diventa sempre più alta per i ricchi

dopo che hanno messo di nuovo le mani nelle tasche della

povera gente. I ricchi dunque diventano sempre più ricchi

e sfacciatamente ostentano la loro ricchezza facendo una

vita lussuosa , una vacanza finiscono un’altra

ricominciano. Gli amici le macchiette i killer dei giornali e

della televisione spazzatura che si sono prodigati per il

bombardamento a tappeto sulla testa dei proletari che

hanno consentito di farli rapinare senza nessuna reazione

vengono premiati partecipando a pieno titolo alla vita

lussuosa dei ricchi. Ma i proletari coscienti con il loro : noi

non ci stiamo a farci rapinare ! vanno in mezzo agli altri

proletari per convincerli a reagire : ora o mai più! Bisogna

alzare la testa e diventare anche loro dei proletari

coscienti che dicono: non vogliamo vivere nell’inferno

dove voi ci avete condannati ! noi siamo pronti a morire

per la nostra causa fregandoci di finire nella fossa in pasto

ai vermi, tanto prima o poi quella è la fine che faremo,

tanto vale vendere cara la nostra pelle. Se voi ci

minacciate che ci sarà il fallimento , che chiuderete le

fabbriche ,che ci licenzierete per farci finire tutti in mezzo

alla strada , ebbene noi vi facciamo sapere che quelle

strade ce li prendiamo con la forza e da li noi daremo

l’assalto al vostro paradiso dove c’è la ricchezza che ci

avete rapinato. Noi ci prendiamo le vostre ville immerse

nei parchi e diventano dei beni comuni , dei centri sociali a

disposizione di tutti , dove si fa cultura , teatro, spettacoli

di ogni genere, dove ci si diverte , si balla e si gode il verde

immenso dei vostri parchi, dove si respira a pieni polmoni

l’aria freschissima che farà tanto bene specialmente agli

operai che hanno sempre respirata aria avvelenata, in

quelle fabbriche dove si sono abbruttiti. La montagna di

ricchezza viene redistribuita ai legittimi proprietari ovvero

a tutti i proletari che aboliscono lo stato di cose vigenti e

danno inizio alla democrazia proletaria dove si lavora tutti

e quel tanto che basta per soddisfare i bisogni primari .

Niente più profitti , niente più lusso e mai più la

concorrenza spietata tra gli individui , ma tanta e tanta

lentezza nel lavorare che più che un lavoro sarà un

divertimento dove tutti non faranno che dire: mi piace da

morire lavorare! Ed ogni proletario cosciente dopo aver

lavorato per il bene comune avrà spazio per la propria

creatività e deve sentirsi realizzato tanto da esclamare :

questa si che è vita! E si amerà davvero il prossimo come

se stessi e non si farà agli altri quello che non si vorrebbe

fosse fatto a se stessi. Abbiamo una sola vita davanti

cerchiamo di viverla nei migliori dei modi. Perciò

mettiamo tutta la nostra intelligenza a disposizione degli

altri , tutti insieme dobbiamo andare alla ricerca del bene

comune dove ognuno in questa comunità non fa che dire:

mi sento a mio agio, mi sento bene! e si cercherà di

conservare questa agiatezza e questo benessere il più a

lungo possibile, cercando di debellare le malattie,

mangiando cibo sano e genuino, respirando aria pulita ,

curando il verde , il paesaggio , i mari , i fiumi con l’acqua

così limpida da potersi specchiare dentro. E per rendere il

mondo sempre più bello da poterlo consegnare alle future

generazioni che diranno: grazie per il paradiso che ci

avete lasciato! spetta a noi adesso il compito di farlo

rimanere incontaminato. E così sarà di generazione in

generazione, perché il mondo è uno solo e va difeso con

tutte le nostre forze . Questa è la sfida difficilissima da

attuare che spetta al proletario cosciente , il quale va in

mezzo agli altri proletari a convincerli a lottare , ad essere

uno per tutti e tutti per uno. Adesso o mai più cambiamo

l’Italia , l’Europa, il Mondo, su la testa e andiamo

all’attacco. Ma ancora una volta i proletari si dimostrano

ferventi devoti agli amici le macchiette i santi e gli apostoli

in unione all’amico la macchietta il Cristo in terra dei

ricchi tutti uniti nel parlamento quel 14 settembre del

2011 per fare passare la rapina del secolo ai danni della

povera gente. E contro questa rapina del secolo, a

resistere , resistere e ancora resistere ci sono solo i

proletari coscienti che cercano di assediare i palazzi del

potere , innalzano le bandiere rosse per fare sapere a tutti

che la lotta continua per il diritto al lavoro , al salario, al

reddito garantito per i disoccupati , al diritto allo studio

per gli studenti e quel riprendiamoci le vie , le piazze, le

città e quei palazzi del potere da dove cacciare quegli

amici le macchiette i santi gli apostoli in unione con

l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi facente

parte degli amici le macchiette dell’internazionale del

crimine e per riprendersi tutta la ricchezza e ridistribuirla

a tutti coloro che sono stati rapinati e cioè ai poveri. Ma

l’assalto ai palazzi del potere viene respinto dal braccio

violento della legge con cariche violente fatte di

manganellate, manganellate tante manganellate da

riuscire a fare indietreggiare e sempre più a fare

allontanare dalla piazza i proletari coscienti. E così in quel

palazzo del potere viene approvato quello che gli amici le

macchiette dell’internazionale del crimine avevano

ordinato : la rapina del secolo deve continuare ! e gli amici

le macchiette al potere rispondono: obbediamo! E si

prosegue nello sfruttamento senza precedenti degli operai

i quali nel lavorare, tutti devono diventare ancora di più

cavalli da corsa che corrono all’impazzata sull’orlo del

precipizio, e devono avere come unico obiettivo il profitto,

solo il profitto, nient’altro che quel maledetto profitto,

mentre loro ad uno ad uno cadono nella fossa. Chi

rallenta la corsa o peggio osa lamentarsi o protestare

viene subito additato come un essere umano e quindi

licenziato e mandato in mezzo alla strada a morire di fame

mentre gli gridano contro : fannullone , fannullone,

fannullone! E se una volta il pericolo numero uno ce lo

canticchiavano pure, in modo che non ci dovevano

essere dubbi, era la donna. Adesso invece è sempre la

donna ma affiancato dall’operaio. Per gli amici le

macchiette al potere sempre i più deboli sono i più

pericolosi e contro di loro ci vuole la dittatura la quale

deve regnare sovrana nelle fabbriche dove non ci sarà

altro ritornello persino cantato come si vede loro vanno

pazzi per il canto non fanno che proporlo in

continuazione: dai , dai , dai una spinta! Verso il profitto

che deve andare sempre più su , mentre tu operaio devi

finire sempre più giù nella fossa. Se non muori nella

fabbrica non credere di sopravvivere a lungo perché

abbiamo pensato anche a quello , con la misera pensione

che avrai non andrai molto lontano perché creperai ben

presto di stenti e di fame e raggiungerai i tuoi compagni di

lavoro che la pensione non l’hanno intravista nemmeno

con il cannocchiale. Tutta la ricchezza a noi, tutta la

povertà a voi, così hanno decretato gli amici le macchiette

al potere ubbidendo agli ordini ricevuti dagli amici le

macchiette dell’internazionale del crimine. E il suo rispetto

è sacrosanto perciò il braccio violento della legge al primo

accenno di ribellione non fa che manganellare quei

proletari coscienti che con tanto coraggio hanno opposto

resistenza per fare sapere che la lotta continua. Sta agli

altri proletari capire che devono diventare sempre meno

devoti ai santi in parlamento e agli apostoli in unione del

Cristo in terra dei ricchi fino a diventare dei veri proletari

coscienti che si organizzano e scendono nelle vie, nelle

piazze per gridare : noi siamo l’internazionale proletaria

che si riprende tutto quello che gli è stato tolto! Ad ogni

botta degli amici le macchiette dell’internazionale del

crimine rispondiamo con la lotta. E lo dimostriamo con i

fatti , ogni via , ogni piazza di ogni città l’ occupiamo . E

dopo averle occupate ce li prendiamo come ci

riprendiamo , l’ Italia, l’Europa, il Mondo e gli amici le

macchiette i santi gli apostoli in unione con l’amico la

macchietta il Cristo in terra dei ricchi insieme agli amici le

macchiette dell’internazionale del crimine dopo essersi

arresi si dovranno guadagnare il pane con il sudore della

fronte recitando nei teatri dei paesi e delle città quello

che realmente hanno fatto quando erano al potere e cioè

tanto ma tanto male agli operai sfruttandoli e poi

licenziandoli . Tanta ma tanta miseria e fame, tanti ma

tanti lutti e pianti , crimini e morti a danno dei proletari.

E in quei teatri di paesi e di città avremo l’amico la

macchietta il Cristo in terra dei ricchi che mentre fa

lacrimare e sanguinare la povera gente lui spavaldamente

fa il buffone in tutte le televisioni spazzature dicendo

senza vergognarsi un po’ che per la rapina che è stato

costretto a fare : il suo cuore gronda di sangue! E poi se ne

va baldanzosamente nella sua villa immersa nel verde a

due passi dal mare a riprendere la sua attività a lui più

congeniale e cioè : il bunga, bunga ! poi appare di nuovo

nella televisione spazzatura dove dice: questo è un paese

di merda! Che tradotto vuol significare : riempirò di

merda i proletari ! ed è vero perciò ha messo su il p.d.l.

ovvero il popolo della latrina e nel riempire di merda i

proletari lui esegue alla perfezione quello che gli amici le

macchiette dell’internazionale del crimine gli hanno

ordinato. Però commette un errore imperdonabile ,è

poco galante verso l’amica la macchietta al potere in

Germania la cancelliere che vuole cancellare il proletario

dalla faccia della terra alla quale prima le fa il cucù e lei

sorvola sopra con un sorrisetto e compatendolo un po’ :

quel nonnino gioca a fare il bambino! Ma la seconda volta

l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi non si

comporta da nonnino che gioca a fare il bambino ma si

comporta da vero e proprio latin lover che si permette

addirittura di scartarla definendola in un modo

sprezzante: una culona inchiavabile ! una offesa plateale e

ripugnante persino per gli amici le macchiette

dell’internazionale del crimine, che saranno criminali però

tra di loro hanno un certo galateo da rispettare e chi non

lo rispetta commette uno sgarro gravissimo che va pagato

caro , anzi carissimo, tocca all’amica la macchietta al

potere in Germania la cancelliere che vuole cancellare il

proletario dalla faccia della terra che ha subito un così

pesante insulto vendicarsi. E lei in un primo momento non

parla e muta come un pesce ,evidentemente vuol servire

la sua vendetta su un piatto freddo che arriva dopo non

molto tempo . Si presenta ad una conferenza stampa

insieme all’amico la macchietta la viltà al potere in Francia

e alla domanda tanto attesa degli amici le macchiette i

killer dei giornali e televisione spazzatura : che fine farà

l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi? Loro si

guardano e sorridono, e quel sorriso che farà il giro del

mondo ha un solo significato: sarà condannato

duramente! Anche lui dovrà rimanere affogato nella

merda insieme al proletario del suo paese. Eccoli dunque

a recitare tutti insieme la loro parte quegli amici le

macchiette dell’internazionale del crimine che hanno

stretto una alleanza di ferro tra loro per colpire il

proletario di tutto il mondo. Ma sono divisi al massimo tra

loro tra chi deve comandare e per questo sono pronti a

pugnalarsi alle spalle e al momento opportuno scatenano

persino delle guerre con distruzioni , miserie, fame ed

uccisioni di uomini donne e bambini. Questi mostri che

hanno costruita una società mostruosa non ci saranno mai

più perché sconfitti per sempre dall’internazionale

proletaria cosciente del lavorare meno , lavorare tutti ,

per vivere meglio. Molti dicono che questo è un sogno ,

che il mondo e stato brutto, è brutto e continuerà ad

essere brutto. Ma ai proletari coscienti piace sognare un

altro mondo possibile. E devono convincere gli altri

proletari a partecipare a quel grande sogno e non essere

più dei devoti ai santi al comune, alla regione , al

parlamento , agli apostoli al governo in unione del Cristo

in terra dei ricchi, che ordina la rapina del secolo a danno

dei proletari . A voi lacrime e sangue mentre noi

continueremo con i nostri festini a base di cocaina e

donne oggetto . Chi si distingue in questo traffico è un

piccolo padroncino , ma loro non amano questa

definizione sa troppo di schiavismo e di antico, loro

amano chiamarsi imprenditori che sa tanto di moderno .

Questo imprenditore che dal nulla a deciso di diventare

molto ricco, e per arrivarci fa la scalata del potere , entra

nelle grazie dell’amico la macchietta il Cristo in terra dei

ricchi al quale porta vagonate di donne oggetto . Alcune si

dichiarano esplicitamente escort , altre ci tengono a

precisare siamo delle imprenditrice della Bari bene , ci

piace vivere nel lusso e fare la bella vita a differenza della

Bari male che vive nei ghetti una vita miserabile e tra noi e

loro c’è un abisso. Non abbiamo nessuno contatto , quel

contatto invece che vogliono avere con l’amico la

macchietta il Cristo in terra dei ricchi . Perché lui è il

potere, perché lui è il massimo della ricchezza . Perciò

supplicano il padroncino facci arrivare a lui , digli che

siamo disposto a tutto . E il padroncino è molto sensibile

alle suppliche e porte al potente vagonate di carne umane

a villa certosa , a palazzo Grazioli e ancora e poi ancora in

Sardegna e se gli impegni lo portano a Milano non ci sono

problemi le vagonate di carne umane salgono con lui

sull’aereo di stato e la festa continua. E al padroncino che

gli telefona per chiedergli come va , lui fa il gradasso :

fanno la fila dietro la porta , ma io me ne sono fatte solo

sette ! sembra il medico che riceve nel suo ambulatorio a

cui da la solita supposta che fa miracoli perché le

padroncine della Bari bene non fanno che dire: lo voglio

ancora perché siamo della Bari bene e vogliamo stare

ancora più bene, sempre più bene per arrivare sempre più

in alto mentre mandiamo giù la Bari male che deve stare

sempre più giù perché il loro male è il nostro benessere e

il loro sprofondare nell’abisso e il nostro andare sempre

più in alto e la scalata della vetta è cosa nostra. La Bari

male è nell’inferno, cosa nostra in paradiso grazie alla

supposto miracolosa dell’amico la macchietta il Cristo in

terra dei ricchi . E siccome nel paradiso noi vogliono stare

per sempre siamo supplichevole e disposte a tutto con il

potente di turno ma allo stesso tempo siamo inflessibili

con la Bari male che vive nei ghetti , sfruttati sul lavoro

con la testa sempre abbassata come cavalli da corsa che

galoppano all’impazzata sull’orlo del precipizio dove

cadono , non cadono infine cadono nel burrone . Chi si

salva è perduto per sempre lo stesso, deve rimpiangere di

essere rimasto in vita , piangerà per il resto dei suoi

giorni, perché farà una vita infernale , avrà un salario da

fame , tanto da fame che deve stringere ogni giorno di più

la cinghia, tanto deve stringere che alla fine deve rimanere

soltanto la cinghia. Non avrà una casa perché è un lusso

che non si potrà permettere , chi andrà in affitto con i

prezzi alle stelle non potrà più pagarlo sarà quindi

sfrattato e rimarrà in mezzo alla strada con la sua famiglia.

Con il salario da fame e senza una casa la loro vita sarà un

inferno perciò verranno consegnati ai diavoli che li

faranno bruciare sui ceppi accesi . Le padroncine della Bari

bene avranno i figli laureati che subito diventeranno

padroncini come i loro genitori , se non vorranno

diventare padroncini apriranno degli studi professionali

che di solito avranno successo, se non vorranno aprire

degli studi professionali come per incanto vinceranno dei

concorsi come dirigenti alla regione , mentre tanti comuni

mortali da anni e anni quei concorsi non riescono a

superarli e resteranno disoccupati a vita. I figli della Bari

male seppure con molti sacrifici riescono anche a

laurearsi ma il loro destino è la disoccupazione a vita

come è successo ad Angela , che ha penato e buttato il

sangue su quei veri e propri mattoni di libri per laurearsi

in giurisprudenza , ma per fare l’avvocato se lo deve

sognare perché l’ordine degli avvocati è un ordine mafioso

entra soltanto chi vogliono loro , per tutti gli altri è una

lotteria dove non si vincerà mai . Angela ha tentato in tutti

i modi per farcela , prima si è lasciata sfruttare per ben

due anni per il tirocinio e andata avanti e indietro sempre

ubbidendo come un alunna ai suoi avvocati dai loro ufficio

al tribunale , dal tribunale al loro ufficio non avendo un

centesimo di paga. Dicono che questa è la prassi che

bisogna fare la gavetta , stare una intera giornata a loro

disposizione altrimenti non accedi alla professione . Devi

praticamente essere una loro schiava , sembra di stare al

servizio militare , la recluta al servizio del nonnino che gli

devi portare il latte a letto , poi gli devi fare il letto ,pulire

le scarpe , stare sempre attento ad ubbidirlo e non farlo

arrabbiare altrimenti ti punisce facendoti un gavettone . E

la sera prima di andare a dormire gli devi augurare la

buona notte non solo a lui ma a tutti gli altri nonnini.

Perciò devi prendere lo sgabello andare al centro della

camerata salirci sopra e urlare: Buona notte nonnini il

congedo è vicino per voi è finita per me c’è una vita, se il

cielo è stellato un giorno è passato , se il cielo è sereno è

un giorno in meno! Cucù, cucù, cucù! Alla fine dei due

anni di schiavismo che loro chiamano di praticantato puoi

fare l’esame di stato che non supererai mai perché è

appunto una lotteria . Angela s’impegna come e più per la

laurea , studia giorno e notte , butta sangue sui libri riesce

a fare lo scritto in un modo impeccabile siccome è molto

sensibile alla collega che non riesce a scrivere una parola

sul foglio bianco alle sue invocazioni d’aiuto cede e le

passa il compito. Alla fine siccome è appunto una lotteria

l’amica lo supera lei invece no! Perciò piange e si dispera

per questa enorme ingiustizia perché lei ci teneva a fare

l’avvocato , desiderava stare dalla parte della povera

gente , voleva difendere i deboli che non hanno i soldi per

pagare un avvocato e pur non avendo commesso nessun

reato restano in carcere a marcire per anni ed anni. Al

contrario del ricco, potente e prepotente che se

commette dei reati, solo perché può permettersi di

pagare lautamente l’avvocato in galera non andrà mai e si

potrà godere la vita. Il ricco vince sempre e se la ride,

mentre il povero perde e non fa che piangere come

Angela che deve rimandare il suo sogno d’avvocato per

difendere la povera gente perché quell’esame non lo

supererà mai così ha deciso quell’ordine mafioso degli

avvocati. Il cui ingresso è riservato solo ai ricchi , mentre

per i figli della povera gente tutti quegli anni di studi sono

buttati al vento . Quella laurea non le servirà a niente per

lei c’è solo qualche lavoro precario che ben presto ti porta

ad impazzire. Intanto l’amico la macchietta il Cristo in

terra dei ricchi chiede all’amico la macchietta il

padroncino : chi mi porta stasera? E lui risponde c’è

quell’attrice che a te piace tanto ma che si è sempre

rifiutata di prendere la tua supposta miracolosa . E per

aver fatto una cosa normale riceve i complimenti da tutti ,

c’è chi la considera una santa perché ha difesa la sua

integrità e c’è chi la vuole candidare al premio Nobel per

la medicina perché ha dimostrato che si può vivere anche

senza la supposta miracolosa, insomma la mettono tutti

sul piedistallo per ammirarla sempre di più . Ma subito la

buttano giù appena si sa che la santa, la candidata al

premio Nobel e pronta ad incontrare l’amico la

macchietta il Cristo in terra dei ricchi se sistema il suo

fratello in televisione. E lui risponde entusiasta: con le

mie supposte miracolose s’arriva dappertutto! come ho

sistemato le altre sistemerò tutti quelle che lo vorranno,

basta fare la fila e poi scattare sull’attenti e dire : comandi

mio dolce e buon padrone! E l’amico la macchietta il

padroncino che gli porta le vagonate di carne umane

presenta il conto . In un primo momento vuole andare al

parlamento europeo ma poi ci rinuncia a fretta di

bruciare le tappe vuol diventare subito ricco se non

proprio come l’amico la macchietta il Cristo in terra dei

ricchi avvicinarsi molto a lui perché è il suo modello . Io

voglio fare tanti affari e tu mi devi aiutare , come no gli

dice l’amico macchietta il Cristo in terra dei ricchi siamo

fatti della stessa pasta. Io ti aiuterò , avrai appalti

milionari, ma ti passo il sottosegretario alla protezione e i

capi della Fin meccanica e concordi con loro . E l’amico la

macchietta il padroncino dovunque va mette a

disposizione le sue donne ma chi precipitosamente sale

altrettanto precipitevolissimevolmente cade ma difende

l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi perché è

il suo salvadanaio se si rompe è la fine per tutti perciò

dice: il cristo in terra dei ricchi , appunto perché è un

Cristo in terra non può non aiutare i bisognosi. Ed io da

un momento all’altro sarà perché c’è la crisi mi sono

trovato in difficoltà , e lui che è tanto buono e tanto

generoso aiuto me e la mia famiglia . E l’amico la

macchietta il Cristo in terra dei ricchi conferma è proprio

così : io ho aiutato un imprenditore che abituato a fare

una vita agiata di colpo si è trovato in miseria! e per

evitare che commettesse qualche atto sconsiderato gli ho

dato una mano come sempre faccio . La mia vita sta a

dimostrarlo io aiuto chiunque ha bisogno, perciò mi

vogliono bene , perciò vengono da me e fanno la fila per

partecipare alle cene conviviali e a tutti poi do un regalo

ma ripeto ancora una volta : perché sono generoso. Che

cosa c’è di scandaloso in tutto questo? Io non lo so, o

meglio lo so benissimo : c’è soltanto dell’invidia perché

ho il potere , perché ho tanto denaro! E soprattutto

perché mi intrattengo con delle belle e brave ragazze che

poi non faccio altro che farle lavorare in televisione che

loro amano tanto. E il popolo è contento di quello che

faccio per questo non fanno altro che urlare: meno male

che Silvio c’è! E ancora più forte : Silvio sei tutti noi! E in

suo soccorso arriva l’amico carissimo la macchietta il

sanguinario della steppa rossa che dalla lontana Russia tra

una uccisione e l’altra di qualche suo oppositore non fa

che ripetere: è tutta invidia , la verità è che lui è un

grande statista! E il credo politico di quel grande statista lo

esprime benissimo una escort che dice : lui apprezza la

nostra bellezza che ha un valore perciò la paga

profumatamente a botte di 5000 – 10000 euro a notte ,

perché con noi si vola in cielo aperto dove si vedono tante

stelle bellissime e indimenticabile. Chi è racchia e fa

schifo deve restare a casa , perché se hai 2000 euro al

mese puoi solo stare a casa . Questa escort è così abituata

a volare alto nel lusso che non sa che la maggioranza dei

proletari non guadagna 2000 euro al mese bensì 1200-

1000- 800- 500 e c’è addirittura chi è disoccupato . Se lo

sapesse che ci sono tanti proletari che vivono così

miseramente sarebbe così schifata che certamente

vorrebbe far aprire i campi di concentramento per fare

funzionare a pieno ritmo i forni crematori per liberarsi di

tutti quei dannati della terra. Questi sono i nuovi filosofi

che circondano gli amici le macchiette al potere in Italia a

cui gli amici le macchiette dell’internazionale dl crimine

ordinano: la rapina del secolo contro i proletari deve

continuare, perché la ricreazione è finita! Per questo

bisogna lavorare di più , sempre di più, perché voi

proletari : eravate dei cavalli da corsa, siete dei cavalli da

corsa e sarete dei cavalli da corsa! Che corrono

all’impazzata sull’orlo del precipizio che cadono , non

cadono , infine cadono giù nella fossa. Chi riesce a

sopravvivere siccome è ancora giovane non andrà in

pensione a 60 anni ma bensì a 61, ma si è ancora giovane

allora si va a 62 anni , ma si è ancora giovane allora si va a

63 e poi a 64 e poi a 65 anni. E di fronte alle proteste dei

proletari l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi

grida: Io a 75 anni mi sento un giovanotto di 25 anni, e

lavoro giorno e notte! Perché un operaio di 65 anni deve

sentirsi vecchio? Perciò di un sol balzo le pensioni le

porterò a 70 anni . E tutti i miei devoti devono gridare con

me in coro: noi siamo i giovani , i giovani , i giovani ! noi

siamo l’esercito della salvezza nazionale. E così cantando,

cantando in pensione non si andrà mai . E se qualcuno

vorrà andare andrà con il sistema contributivo che gli darà

soltanto pochi euro da farlo morire di fame. Figurarsi se

qualche proletario si potrà curare , ammalarsi sarà un

lusso che non si potrà più permettere e dovrà crepare in

casa, e si proprio crepare . Perché una volta c’era tanta

umanità e sensibilità verso l’anziano in casa specialmente

verso la madre, tanto è vero che il poeta l’ha immortalata

recitando: mia madre ha sessant’anni e più la vedo e più

mi sembra bella ! e ancora : vorrei cambiare vita con vita ,

darle il vigore degli anni miei , vedere me vecchio e lei dal

sacrificio mio ringiovanita. Oggi non è più così la società

mostruosa si è ancora di più incarognita. Sessant’anni

d’allora sono ottant’anni d’oggi. E così Ninetta che è molto

vecchia con mille dolori , non si regge più in piedi perciò

resta ore e ore su quella poltrona in casa sua. Viene mossa

soltanto per andare al bagno dove non riesce mai ad

arrivare perché se la fa addosso prima. Se lei ha cresciuto

otto figli di cui quattro maschi e quattro femmine , tutti

gli otto figli non riescono ad accudire la loro mamma . tutti

cercano o con una scusa o con un’altra di lavarsi le mani .

Ad incominciare da Elisa che abita con Ninetta che è

assegnataria di una casa popolare nel ghetto del c.e.p. ( in

seguito anche se formalmente senza neanche andare

sulla via di Damasco l’hanno convertito in san Paolo,

Sostanzialmente resta il c. e. p. che sarà perseguitato per

sempre ). E fin quando la madre Ninetta ad Elisa che è

vedova di Romeo morto di tumore in giovane età le ha

cresciuto i figli Caterina e Tiziano mentre lei andava a

lavorare tutto andava bene . Adesso che è Ninetta ad

avere bisogno di essere accudita tutti sfuggono al loro

dovere. Elisa non può perché deve andare a lavorare, i

suoi figli ormai grandi Tiziano un ventenne alto robusto

potrebbe dare una mano anche perché è disoccupato si

potrebbe quindi rendere utile per la famiglia ma al solo

accenno di aiuto fa l’isterico e urla: Io sono un maschio e i

maschi non fanno i lavori da femminucce! Ed è per questo

sta sempre fuori casa e si ritira soltanto per mangiare(

l’appetito non gli manca) e per dormire . Caterina è anche

lei alta e robusta e con i suoi 22 anni potrebbe risolvere

molti di quei problemi anche perché è stata disoccupata

fino a pochi mesi addietro . Ma per non passare la vita a

fianco della vecchiaccia così viene soprannominata

Ninetta in famiglia ha trovato un lavoro precario che più

precario non poteva essere. Ogni giorno si reca con altre

precarie in giro per la città e i paesi limitrofi dove deve

andare case per case per convincere gli inquilini a farsi un

contratto per la luce più vantaggioso. Per ogni contratto

stipulato loro dovrebbero avere una percentuale . E così

ogni mattina Elisa accompagna la figlia Caterina che è

senza patente alla stazione centrale di Bari, dove un

caporale prende in consegna quelle ragazze e assegna ad

ognuno di loro la zona in cui devono lavorare. Caterina va

avanti e indietro , sale le scale dei condomini dove ci sono

le porte che no aprono , le porte che appena aperte

vengono subito sbattute in faccia , e i contratti che

vengono firmati sono con il contagocce , ed alla fine della

giornata Caterina si sente esaurita da tutto quel

camminare avanti e indietro e su e giù per le scale delle

palazzine mentre aspetta sempre alla stazione centrale la

madre che la va a riprendere. Elisa con al fianco la figlia si

reca dalla sorella Filomena che abita ad Enziteto un altro

ghetto di Bari (poi abbellito formalmente in san Pio per

dare l’impressione di vivere in un Paradiso ma

sostanzialmente viverci è un inferno ) dove ha portato

Ninetta che da sola non può stare e adesso se la va a

riprendere per riportarla a casa. Ma con Filomena , Elisa

non fa che litigare lei non vuole tenere la madre per

nessuna ragione al mondo. Cos’è questa croce che mi hai

messo in casa e che devo portarla addosso tutti i giorni ?

sulla mia fronte non c’è mica scritto gioconda! Tu abiti

nella casa di mamma e domani alla sua morte sarà tua, tu

prendi le 500 euro di pensione e io le devo fare da

mangiare a pranzo e cena senza avere un centesimo .

Questa non è la casa del buon Gesù , chi entra non esce

più , no, no, così non si può andare avanti io non sono la

scema della famiglia. Questa situazione dev’essere risolta

al più presto possibile , e così tutte le sere dopo la litigata

con la sorella Filomena , Elisa torna a casa che è stanca

morta . La figlia Caterina è stanca morta anche lei e

mentre loro dormono Ninetta non fa che gridare : aiuto ,

aiuto, aiuto! Vuol essere aiutata ad alzarsi dal letto perché

non resiste a stare coricata, , vuole stare seduta. Dopo un

po’ ricomincia a gridare : aiuto , aiuto, aiuto! Perché vuole

stare alzata. E così Elisa dopo aver fatto le nottate dietro

la madre , ogni mattina deve accompagnare la figlia alla

stazione centrale, accompagnare la madre nel ghetto di

san Pio dalla sorella Filomena che riprende la litigata da

dove l’aveva interrotta la sera precedente: Io non posso

stare prigioniera in casa per accudire mamma, io ho

bisogno di uscire per respirare aria, aria, aria, perché qui al

chiuso soffoco. Ma Elisa non può replicare ha i minuti

contati deve scapare al lavoro. Ci sarebbero le altre due

sorelle da coinvolgere , una è Rita che abita al quartiere

Carrassi in pieno centro e potrebbe essere la soluzione

ideale. Ma Rita dice assolutamente di no aiuta la figlia

sposata che va a lavorare a tenerle la figlia Ilaria di quattro

anni . Va a prenderla all’asilo , le dà, da mangiare e qui

comincia il calvario , Ilaria non si siede mai a tavola per

mangiare, per farla mangiare la devo rincorrere con il

piatto in mano per le stanze cercando di darle un boccone

al volo . Due ore ci vogliono ad andare avanti e indietro a

lei, e così e la sera per la cena io rischio d’impazzire e tu

vorresti mettermi quell’altra croce addosso non ci penso

nemmeno così finisco direttamente in un manicomio.

Barbara abita a san Girolamo ha il marito disoccupato e

vanno avanti e indietro dall’assistente sociale in cerca di

qualche sussidio . Ho altro per la testa e poi di lei non ne

voglio proprio sapere , ho fatto quel conto che non esiste

più da quando tanto ma tanto tempo fa sempre con mio

marito disoccupato e con due figli piccoli fui sfrattata

perché non riuscivo a pagare l’affitto di casa, e la nostra

cara mamma con la casa grande di cinque vani poteva

benissimo ospitarmi come poi ha fatto con te ,invece con

me è stata crudele , mi disse : sei sposata arrangiati ! e mi

mandò sotto il porticato del teatro Piccinni che è il rifugio

dei senza tetto in pieno centro di Bari a morire di freddo

insieme ai miei due piccoli figli . Da allora per me è come

morta non esiste più ! I quattro fratelli Giacomo è sposato

fa l’autista ed è impegnato dalla mattina alla sera a

portare pacchi per i negozi di Bari e non ha un minuto di

tempo da dedicare alla madre. Filippo anche lui sposato fa

il commesso ed ha a che fare con tanti clienti da sentirsi

così frastornato che quando ritorna a casa dice : dopo

tanta tempesta in quel negozio ,voglio soltanto un po’ di

quieta da passare nel letto di casa. Michele anche lui

sposato fa il muratore sotto il sole bollente dell’estate ,

sotto la pioggia e il freddo dell’inverno , come si vede la

mia vita è un inferno non mi posso caricare di un altro

inferno morirei di certo . Giuseppe anche lui sposato fa il

ferroviere e dice : non posso mica portarmi mamma sui

treni su e giù a spasso per l’Italia è impossibile . Ma se voi

siete nell’impossibilità di aiutarmi dice Elisa le vostre mogli

potrebbero darmi una mano , ma quando mai le nuore si

sono occupate delle suocere da che mondo è mondo si

sono sempre guardati in cagnesco e si sono fatti la guerra

come topi e gatti . loro poi pur di non avere a che fare con

la suocera sono disposti anche a divorziare e noi non

possiamo rovinare le nostre famiglie per fare un favore a

te dice Giacomo che è il più grande dei fratelli i quali dopo

una vita che sono stati sempre disaccordi tra di loro

finalmente su questo punto sono d’accordissimi . e poi

continua Giacomo sempre da che mondo e mondo della

madre si sono occupate sempre le figlie femmine. E non è

da mettere in secondo piano il fatto che tu hai la casa , la

pensione quindi il sacrifici tocca a te farlo. Intanto

Caterina ch’era fuggita di casa per non avere niente a che

fare con la vecchiaccia dopo tre mesi di avanti e indietro

dalla mattina alla sera per le vie della città e dei paesi

limitrofi, con quelle porte di case sempre sbattute in

faccia, più che guadagnare ci ha rimesso pure perché

quando andava nei paesi doveva pagare la benzina alla

caporale che l’accompagnava perciò abbandona quel

lavoro e ritorna a casa , ma sia ben chiaro dice alla madre:

io di quella vecchiaccia non mi occupo ! perché mi fa

schifo pulirle il culo! E così tutto il lavoro ricade su Elisa la

quale dopo il danno ha subito la beffa perché ha cercato

di avere il sussidio d’accompagnamento ma hanno avuto il

coraggio di negarglielo nonostante che la madre da segni

di squilibri mentali e diabetica non si muove più appena

tenta di camminare cade per terra i bisogni se li fa

addosso si vede lontano un miglio che Ninetta ha bisogno

d’accompagnamento notte e giorno ma gli amici le

macchiette al potere hanno tagliato anche lì perché sono

dei vigliacchi pur di fare cassa colpiscono delle persone

già morte. E il 3 -10 – 2011 a Barletta cade una palazzina e

quattro operaie che lavoravano al pian terreno in un

laboratorio più una ragazzina la figlia del proprietario di

quel laboratorio che si era recata lì appena uscita da

scuola restano sotto le macerie . Tutto questo perché si è

buttato in fretta e furia a terra una palazzina a fianco per

ristrutturarla e nonostante che in molti segnalavano delle

crepe alla palazzina i responsabili dei lavori rispondevano :

è tutto sotto controllo ! altrettanto dicevano i tecnici del

comune. E il padrone di quel laboratorio pur vedendo la

pericolosità stava zitto perché le sue operaie lavoravano al

nero e non voleva guai e per non volere guai ha lasciato

morire quelle operaie come topi in gabbia. E Antonio

Spano attraversa la strada sulle strisce pedonali all’altezza

di via Isonzo e l’istituto il liceo artistico, è in compagnia

della nipotina di 5 anni quando sbuca all’improvviso una

moto che per poco non gli prende sotto ,il conducente sta

fuggendo inseguito da un giovane che grida: fermate quel

ladro! Lo stesso dice dopo un po’ una anziana signora che

si era alzata da terra con fatica: fermata quel ladro, mi ha

rubato la borsa dove c’era la pensione appena riscossa ! e

si dava schiaffi sulla faccia e piangeva piena di rabbia . Un

gruppo di persone che si sono fermate non possono fare

altro che consolarla , poco dopo arriva il giovane che ha

inseguito il ladro ma non è riuscito a fermarlo e l’anziana

signora non si da pace come farò adesso senza un soldo

per mangiare ? e presa dalla disperazione continuava a

darsi schiaffi in faccia. Nella borsa c’erano anche le chiavi

di casa , tutte a me devono succedere e piangendo si

tirava ancora schiaffi in faccia come se si volesse punire

perché considerava quello ch’era successo tutta colpa

sua, mentre il gruppo di persone cercando ancora di

consolarla non facevano altro che dire : per noi poveri il

vivere è diventato impossibile ci sono ladri dappertutto

sia lassù in alto al governo che quaggiù in mezzo alla

strada! Il 7 – 11- 211 Antonio Spano va nella piazza rossa

dove finalmente si respira un po’ d’aria pulita è piena di

studenti che sino dalla mattina si sono dati appuntamento

per sfilare poi in corteo per le vie della città per

rivendicare ancora una volta il diritto allo studio che viene

sempre più negato . Si tagliano le risorse alle scuole

pubbliche che diventeranno sempre più scuole di serie b ,

ma costeranno sempre di più tanto da costringere i figli

dei proletari ad abbandonarle, ma nello stesso tempo si

finanziano le scuole private dove potranno andare

soltanto i figli dei ricchi. Insomma si ritorna al passato lo

studio diventa cosa da ricchi , ovvero cosa nostra i figli dei

proletari mandiamoli a zappare come i loro padri e i loro

nonni. E il 13- 10- 2011 un pensionato solo abbandonato

da tutti i suoi parenti è costretto a vivere tra la piazza

rossa e la stazione centrale su una panchina ricoperta di

cartoni e lì passa il suo tempo giorno e notte , ha appena

riscossa la misera pensione che gli serve per comprare

qualcosa da mangiare . Ma su quella misera pensione altri

disperati come lui per portargliela via l’accoltellano e

muore dissanguato in mezzo alla strada. E alla vigilia del

15- ottobre del 2011 Antonio Spano non riesce a chiudere

gli occhi la sua è una agitazione continua finché salta dal

letto alle 3 di notte , butta giù un boccone , prepara due

panini e alle cinque è già pronto per andare nei pressi

della stazione centrale dove l’attende il pullman che lo

porterà a Roma per la grande manifestazione : noi il

debito pubblico non lo paghiamo! Da Bari partono due

pullman uno di studenti più moderati e l’altro degli

autorganizzati lui naturalmente va con questi compagni

più combattivi . Quando giunge a Roma, piazza della

repubblica è già gremita lui stenta a farsi largo con il suo

borsone carico di libri sulle spalle per chiedere ai

partecipanti , t’interessa , il mio libro di denuncia sociale :

le delizie di un orfanotrofio? E per convincerli dice anche :

sono un compagno operaio! Ma con sua grande sorpresa

si sente rispondere da un gruppo di persone, non

c’interessa il tuo libro perché noi non siamo compagni.

Possibile dice lui meravigliato , in una piazza che rivendica

il diritto a non pagare il debito, a nazionalizzare le banche,

affinché facciamo in modo che tutte le risorse finanziarie

servono per il lavoro, per l’istruzione, per l’ambiente e la

salute. In una piazza dove si rivendica il diritto allo studio

al lavorare meno , lavorare tutti per vivere meglio e per un

altro mondo possibile da subito praticabile . In una piazza

che chiede: proletari d’Italia solleviamoci, proletari

d’Europa , solleviamoci, proletari di tutto il mondo

solleviamoci! Dovunque bisogna sollevarsi e alzare in alto

le bandiere rosse della riscossa . In questa piazza c’è

invece chi s’indigna alla parola compagno , ma è

scandaloso, ma allora che cosa siete venuti a fare se non

siete compagni chiede Antonio Spano e loro ripetono

candidamente in questa piazza non ci sono solo compagni

ma ci sono anche degli amici. No, no, anche qui ci sono

degli amici non è possibile grida Antonio spano e va subito

via per non lasciarsi rovinare quella splendida giornata da

questi amici. E incomincia così la sua marcia lungo il

corteo che lo porterà nella piazza rossa ( i borghesi si

ostinano a chiamarla ancora piazza san Giovanni) nello

stesso istante in cui in tutto il mondo i proletari coscienti

marciano per raggiungere le loro piazze rosse da dove

inizierà per tutti i proletari la riscossa. Ma il grosso del

corteo non raggiungerà mai la piazza rossa perché il

braccio violento della legge padronale l’ha occupata

girando all’impazzata con i loro blindati , spaventando i

manifestanti che stavano arrivando nella piazza rossa e

facendo capire loro che è meglio che scappate via

altrimenti vi schiacciamo . E per chi non ci sta , che

protesta e tenta una reazione lanciano gas lacrimogeni

che sono così atroci da fare lacrimare e mancare il respiro

tanto da sentirsi di morire. Lanciano poi degli idranti in

modo che nessuno si avvicini all’entrata della piazza rossa.

Questa è la grande provocazione la piazza rossa è stata

scippata con la forza dagli amici le macchiette al potere

facente parte degli amici le macchiette dell’internazionale

del crimine che vuol fare sapere in mondo visione che qui

in Italia: l’ordine padronale è ristabilito, e la rapina del

secolo può continuare senza interruzione. Ma nel corteo ci

sono dei compagni che non ci stanno ad indietreggiare e

cercano di resistere ingaggiando una dura battaglia . Ma

gli amici le macchiette i killer dei giornali e della

televisione spazzatura fanno un bombardamento a

tappetto sui cervelli dei tanti devoti che non fanno altro

che ripetere quello che loro dicono contro i rivoltosi: sono

dei lanzichenecchi, degli zombi del passato che ritornano,

sono dei teppisti. Ma i proletari coscienti i veri comunisti

non fanno che gridare sempre più forte : siamo tutti dei

teppisti contro i capitalisti, noi siamo quelli della lotta

dura senza paura. Perciò alziamo al vento le nostre

bandiere rosse e si va tutti alla riscossa senza

indietreggiare di un millimetro , senza rinunciare alle

nostre rivendicazioni , bisogna rispondere colpo su colpo ,

bisogna passare al contrattacco per rivendicare da subito

il diritto al lavoro stabile e sicuro, al salario garantito per i

disoccupati, al diritto alla casa , alla sanità all’istruzione

garantita per tutti gli studenti proletari . E in questa Italia

dove i padroni se la mangiano e se la bevono il 25 – 10 –

2011 un alluvione distrugge quelle perle delle cinque terre

dove si piangono 9 morti un giovane fino all’ultimo a

cercato di resistere ma è stato travolto dal fiume di fango

che spazzava via tutto e tutti. Dopo il disastro si vogliono

tutti dare da fare , ma bisogna intervenire prima ,

rimboccarsi le maniche e lavorare nelle piccole opere di

manutenzione del territorio , curarlo nei minimi

particolari, pulirlo proprio come si fa con la propria casa .

A nessuno verrebbe in mente di tenere la propria casa

sporca e così si deve fare con il territorio. Ci vuole

prevenzione, tanta prevenzione solo così i danni del

maltempo saranno evitati e non si assisterà a quelle

tragedie che fanno tanto male. Ma questa è l’Italia voluta

dagli amici le macchiette padronali i quali pensano solo a

saccheggiarla e rapinarla per il loro profitto sempre più in

alto .Questa è l’Italia sostenuta dai devoti che non fanno

che gridare: Silvio pensaci tu, meno male che Silvio c’è! E

le conseguenze le vediamo tutti , appena piove un po’ più

del solito , subito ci sono le montagne e le colline che

franano , i fiumi che straripano causando tante distruzioni

e morti. Tutto questo perché si pensa a delle grande opere

mostruose come la t.a.v. che non servono a nulla se non a

fare profitti peri padroni . Si vuole distruggere una intera

vallata per fare un tunnel nella montagna per fare passare

un treno ad alta velocità che non c’è assolutamente

bisogno , ma lo si fa perché ci sono dei grandi affari per

loro e un costo pesantissimo per i proletari . E per fare

quella inutile grande opera mostruosa sono disposto a

tutto, hanno militarizzata la zona e i proletari coscienti

che cercano di opporsi vengono manganellati . Questa è

l’Italia degli amici le macchiette padronali che ci vogliono

imporre tramite gli amici le macchiette i killer dei giornali

e della televisione spazzatura che bombardano i cervelli

delle persone che dicono : i licenziamenti facili sono un

bene per il paese perché così facendo si riduce la

disoccupazione ! i padroni cacciano gli operai dal lavoro e

la disoccupazione diminuisce con queste barzellette

cercano di farci ridere , ma c’è poco da ridere perché se si

licenziano gli operai finiscono in mezzo alla strada ed è

un fatto tremendo il non poter dare da mangiare ai propri

figli e scioccante e si rimane sconvolti e si è sull’orlo di una

crisi di nervi , si sente d’impazzire e si cerca di farla finita

per sempre ecco cos’è un licenziamento la rovina

dell’operaio , la rovina della sua famiglia . E i padroni con i

loro megafoni gli amici le macchiette i killer dei giornali e

della televisione spazzatura ci parlano di licenziamenti , di

operai che finiscono in mezzo alla strada come si trattasse

di cicche di sigarette che si possono benissimo buttare per

terra. È mostruoso che questo accade gli operai che sono

costretti a salire sopra una gru e rimanerci giorni e notti

per rendere visibile la loro lotta , gli operai che

s’incatenano davanti ai cancelli della loro fabbrica gli operi

che vanno in corteo a Roma per dire che noi i

licenziamenti non l’accetteremo mai , ed invece di essere

ascoltati vengono manganellati è disumano tutto ciò .

Non permettiamo mai più di licenziare un operaio , un

essere umano ha diritto al lavoro , ha diritto al salario, ha

diritto alla vita . E chi afferma il contrario è un mostro a

cui va impedito di pronunciare la parola licenziamento. A

questo mondo non si licenzia più nessuno a questo mondo

si assume , si assume, si assume fino ad accogliere tutti .

Vieni compagno che c’è posto anche per te , viene

compagno che ci si stringe, e ci si stringe, affinché tu non

rimani escluso perché noi compagni vogliamo restare

umani. Ognuno deve dare il proprio contributo di lavoro ,

ognuno deve mettere la propria intelligenza al servizio

della collettività affinché davvero si cerca di creare quel

paradiso in terra tanto sognato, dove ogni ognuno potrà

dire è proprio bello vivere . Tutto questo dopo aver

sconfitto gli amici le macchiette dell’internazionale del

crimine che hanno messo su questa società mostruosa,

dove una minoranza vive nel privilegio e nella ricchezza e

nel lusso e costringe la maggioranza dei proletari a vivere

nella povertà e nella miseria . il paradiso per loro dove si

canta e si ride , l’inferno per i proletari dove non fanno

altro che soffrire e piangere. Questa è la loro società

mostruosa che per mantenerla tale sono disposto a tutto.

Il loro è un saccheggio continuo dell’ambiente e il 5

novembre del 2011 un forte nubifragio affonda la città di

Genova i torrenti che l’attraversano esondano e la furia

dell’acqua trascina tutto come birilli , automobili, autobus,

camion e c’è la tragedia nella tragedia 6 persone muoiono

tra cui una madre con due bambini che escono di corsa

dalla loro automobile e cercano la salvezza in un androne

di un palazzo ma proprio lì la furia dell’acqua li raggiunge

e loro muoiono affogati . Questa è l’Italia calpestata,

violentata e assassinata dai padroni senza scrupoli che

costruiscono dove non si deve costruire, cementificano

dove non si deve cementificare e si è tutto

impermeabilizzato impedendo all’acqua d’essere assorbita

dai terreni , ma di trascinarsi velocemente e

minacciosamente a valle come un fiume in piena

trascinandosi con se pezzi di montagne , e detriti di ogni

genere . E quando non si curano minimamente i terreni, i

fiumi , i torrenti la natura si ribella a questo scempio e le

conseguenze sono le città allagate che si porta con se

distruzioni e morti, con la gente che piange e si dispera

per avere perso case , negozi tutta la fatica di una vita. È

così lacrime e sangue sono state versate sulle cinque terre

dove lavorando giorno e notte si cerca di non fare

sparire per sempre quelle perle meravigliose . lacrime e

sangue sono state versate a Genova e così nel resto

d’Italia , ma non solo, anche nel mondo ci sono state

tragedie su tragedie e con morti . In thailandia ci sono

state 590 morti un disastro spaventoso e gli amici le

macchiette al potere in quel paese si sono dati da fare per

salvare il centro ricco e affaristico scaricando tutto verso

la periferia . Questo è ancora più odioso perché è da

razzisti cercare di salvare le zone dei ricchi lasciando

affogare le zone dei poveri. È sempre la solita storia che si

ripete da secoli : i ricchi non fanno altro che pensare

egoisticamente che a se stessi , la loro ricchezza è dovuta

al sangue che si fa versare ai poveri. Non c’è più religione

dicono i devoti presi dallo sconforto di fronte a questi

disastri . Ma i proletari coscienti lo dicono da sempre che

non c’è religione , c’è solo la nostra intelligenza , la nostra

vita perciò usiamola tutta prima che sia finita , c’è solo la

nostra forza che va unita per fare una immensa forza per

poterci liberare dagli amici le macchiette al potere che si

sono riuniti a Cannes in Francia dove hanno fatto la solita

passerella per dire : che la Grecia deve pagare il debito ,

deve cioè pagare gli usurai massacrando la povera gente

con tagli sempre più netti alle pensioni , ai salari e con

licenziamenti di massa .I proletari di quel paese

rispondono con la lotta ma vengono manganellati dal

braccio violento della legge padronale perché rapinare ,

affamare e manganellare chi si ribella , questo è il loro

sistema. E nell’Italia si replica : rapine dietro rapine ai

proletari e l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi

di fronte alla disperazione della povera gente se ne esce

dicendo: In Italia va tutto bene , siamo la quinta potenza

industriale del mondo ! da noi c’è tanta ricchezza , i

ristoranti sono pieni , negli aeroporti, nelle stazione e sulle

autostrade ci sono le code, ma cosa vogliamo di più . La

crisi è una invenzione dei comunisti i soliti invidiosi che

cercano con la falsità di mandarmi a casa , ma dopo di me

è meglio che si sappia : c’è il diluvio! Perciò io resto bene

in sella , io non posso permettere il diluvio, per questo

qualche piccolo sacrificio si può fare . Lui lo chiama piccolo

sacrificio aumentare l’età per andare in pensione . Una

volta si diceva ch’era già duro lavorare per trentacinque

anni , se un operaio entrava a 20 in fabbrica era già una

fortuna uscirne vivo a 55 anni . Adesso con il

bombardamento a tappetto effettuato dagli amici le

macchiette i killer dei giornali e della televisione

spazzatura sui cervelli della gran massa dei proletari gli

hanno convinto che si può lavorare oltre i 65 anni e si può

andare oltre i 40 di contributi per accedere alla pensione ,

perché dicono che non ci possiamo più permettere le

pensioni baby . lavorare trentacinque anni per loro è poca

cosa , parlano così perché non hanno mai lavorato in vita

loro , dovrebbero andare in fabbrica farli lavorare alla

catena di montaggio per qualche anno e poi chiedere a

loro: cosa ne dite si può lavorare fino a 67 anni? Per

adesso naturalmente perché fra non molto non

basteranno più i 67 anni ma vorranno i 70 e poi gli 80

anni. Tutto questo per fare capire che le pensioni gli

operai non le vedranno mai più. Bisogna pagare i

contributi ma si uscirà dalla fabbrica non per andare in

pensione , ma per andare direttamente al cimitero:

fabbrica , cimitero! Questo è il tragitto riservato ai

proletari. Questo è il loro sogno , perché considerano

scandaloso che un operaio ad un certo punto della sua

esistenza prenda dei soldi senza lavorare, prenda dei soldi

e se ne va in giro per la città . Ma come si permette lui

che è uno schiavo , che dovrebbe stare in fabbrica a farsi

sfruttare , ad un certo punto fa il signore e se ne va

girovagando per le vie della città. Ma è insopportabile che

uno schiavo voglia somigliare a noi. Non c’è più religione ,

Dio, Dio, Dio, tu che lo puoi diglielo che c’è una enorme

differenza tra un signore e uno schiavo . Diglielo tu che lo

puoi che lui è uno schiavo , deve fare la vita da schiavo e

deve morire da schiavo. Passeggiare per le vie della città è

cosa nostra , e cosa nostra deve rimanere per i secoli,

secoli e secoli. Altrimenti che cosa nostra è così trafficata ,

così affollata da non distinguere più il signore dallo

schiavo. È la fine della nostra raffinatissima civiltà . O mio

signore , o mio buon Dio tu che tutto puoi diglielo con

tutta la tua potenza allo schiavo che su questa terra a lui

tocca l’inferno il paradiso invece è cosa nostra, e cosa

nostra deve restare per i secoli, secoli e secoli. Così hanno

deciso gli amici le macchiette dell’internazionale del

crimine che difendono il loro potere. Chi si ribella è subito

manganellato dal braccio violento della legge padronale. E

cosi il povero operaio che ha vissuto nell’illusione: si è

vero che faccio una vita che fa schifo, che faccio una vita

di merda! Che ogni mattina tutto assonnato maledicendo

il giorno in cui sono nato , mi devo alzare presto dal letto

per andare a lavorare per trentacinque lunghi anni ,

sentendo quel rumore che mi trafigge il cervello che solo

la fabbrica può dare . Ma poi finalmente anch’io potrò

alzarmi dal letto quando più mi fa comodo , potrò andare

a passeggiare per le vie della città come un signore.

Invece tutto ad un tratto viene a sapere che tutto ciò non

si può fare , perché tutto appartiene a cosa nostra. E tu

non sarai mai una cosa nostra , tu non sarai mai un

signore perché tu sei schiavo e guadagnerai il pane con il

sudore della tua fronte e non basta tu devi prendere le

sembianze di un animale tu devi essere un cavallo da

corsa che corre , che corre , che corre sull’orlo del

precipizio dove cade ,non cade, infine cade nel burrone ,

questo è il tuo destino. Altro che pensione tu uscirai dalla

fabbrica da morto, e se hai la fortuna di sopravvivere non

ti permetteremo più di restare in fabbrica , ormai sei tutto

spremuto come un limone , non sapremmo di che farcene

di te e la tua sopravvivenza è un affronto fatto a noi

perciò ti licenziamo. E il vivere per te fuori dalla fabbrica

sarà una lunga agonia , ormai vecchio , acciaccato , senza

nessuno , e senza un becco di un quattrino tu vedrai la

morte con gli occhi. Come vedono la morte con gli occhi il

6 – 11- 2011 padre e figlio a Matera in Basilicata trascinati

da un’onda d’acqua e fango e poi inghiottiti dal torrente

Gravina . Mentre a Pozzuoli in Campania muore un uomo

schiacciato nella sua automobile dalla caduta di un grosso

albero e nell’isola d’Elba una anziana signora di 81 anni

annega nella sua invasa dall’acqua . Ma il 11- 11- del 2011

l’amico la macchietta il Cristo in terra dei ricchi è

costretto a dimettersi , questo è il piatto servito a freddo

dall’amica la macchietta al potere in Germania la

cancelliere che vuol cancellare il proletario dalla faccia

della terra e dall’amico la macchietta la viltà al potere in

Francia che in quella famosa conferenza stampa con quel

sorriso che passerà alla storia gli pongono l’ultimatum : o

ti dimetti o sarai colpito nel tuo affetto più caro ovvero il

portafoglio, e lui immediatamente risponde : no, no, il

portafoglio no! E da subito le dimissioni . Questo dispiace

molto ai suoi devoti che però incitati dall’amico la

macchietta il killer 150 chili di ciccia da quel foglio

spazzatura lo invitano a fare l’ennesimo colpo di teatro:

Non ti dimettere , resisti e vai alle elezioni ! ma lui questa

volta tra lo scegliere di resistere come dicono i suoi

devoti,, o dimettersi , sceglie di dimettersi altrimenti con

la borsa che va giù c’è il rischio del crollo delle sue aziende

e questo lui non lo può permettere perciò sceglie le sue

aziende e si mette nelle mani sicure di chi li può evitare il

tracollo . E non poteva non essere che lui l’amico, la

macchietta : il lupo famelico della bocconi che in unione

con i suoi lupacchiotti dai monti colmi di ricchezza

scendono a valle per fare un solo boccone della povera

gente, per poi scappare sui monti sempre più colmi di

ricchezza. E il 17-11-2011 gli studenti proletari di tutto il

mondo scendono in piazza contro le rapine effettuate

dagli amici le macchiette dell’internazionale del crimine e

per un altro mondo possibile a New York tentano di

assediare Wall Street , il covo della finanza ma vengono

brutalmente manganellati e più di 200 studenti proletari

arrestati. Anche in Italia il vento della rivolta si fa sentire ,

ma a Milano, Roma e Palermo il braccio violento della

legge padronale risponde con i manganelli per disperderli ,

per isolarli , perché sanno che gli studenti proletari isolati

sono invisibili mentre in tanti e organizzati sono invincibili.

Anche a Bari il movimento degli studenti proletari

rispondono in massa alla mobilitazione mondiale gridando

per le strade: se non ora quando, ora o mai più il potere

dev’essere nelle mani dei proletari coscienti, ora o mai più

salveremo il mondo dalla catastrofe. Perciò ad ogni botta

degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine si

risponde con la lotta. Ma nonostante la grande

partecipazione dei studenti proletari alle manifestazioni in

tutta Italia , tanti proletari purtroppo se ne stanno alle

finestre , ai balconi e sui marciapiedi a guardare , invece di

scendere in piazza a lottare perché c’è il mondo da salvare

e il comunismo da realizzare. Si comportano ancora una

volta da devoti che si genuflettano davanti agli amici le

macchiette i santi al comune , alla regione, al parlamento

il quale ha la strada spianata il 18-11-2011 nel dare la

fiducia all’amico la macchietta il lupo famelico della

bocconi in unione con i suoi lupacchiotti che dai monti

colmi di ricchezza hanno il via libera per scendere a valle

per fare un solo boccone dei proletari. E per rapinare tutto

quello che possono rapinare, raschiando persino il fondo

del barile , per poi scappare con il malloppo sui monti

sempre più colmi di ricchezza . E per fare passare questa

rapina come se nulla fosse successo gli amici le

macchiette i killer dei giornali e della televisione

spazzatura bombardano i cervelli della povera gente

strillando: non è vero che dai monti colmi di ricchezza

scende a valle il lupo famelico della bocconi in unione con

i suoi lupacchiotti per fare un solo boccone della povera

gente. é una colossale menzogna messa in giro dai

comunisti che sono come al solito nemici del nostro

paese. La verità è quella che diciamo noi e cioè quello che

scende a valle è un moderno san Francesco che non viene

d’Assisi , ma viene da un convento da lassù sui monti

lombardi dove una volta tra quelle pietre poteva nascere

anche un fiore . Ma oggi in piena crisi con la recessione

che avanza e i licenziamenti che dilagano su quei monti e

su quelle pietre non nasce neppure un filo d’erba . E per

non fare morire di fame la passera e i passerotti il

moderno san Francesco così sobrio e sempre più poverello

viene in giro per chiedere a voi poveri delle briciole che

siete obbligati a dare perché: Dio lo vuole! e se

malauguratamente disubbidite e fate morire di fame la

passera e i passerotti la vendetta di Dio sarà implacabile,

voi poveri morirete tutti . Se invece vi sacrificate e sarete

generosi il Dio vi premierà perché come sapete è

infinitamente buono e da ultimi su questa terra fi farà

diventare primi lassù nel Paradiso. Pensate all’enorme

vantaggio che avrete. Quindi si è ad un bivio o ci salviamo

tutti o periremo tutti e se periremo tutti i più penalizzati

sarete voi perché patirete in eterno le pene dell’inferno,

dove i diavoli si divertiranno con i forconi a farvi girare e

rigirare sui ceppi accesi. Riflettete al grande pericolo che

andate incontro, e ricordate anche che una volta per

salvare la patria si dava l’oro comprese la collana ch’era il

ricordo della madre morta e l’anello che ci legava fino alla

morte del coniuge. Quelli sì ch’erano grandi sacrifici in

confronto a quelli che si chiedono oggi a voi e cioè

soltanto delle briciole. Ma chi scende a valle è proprio

l’amico la macchietta il lupo famelico della bocconi con i

suoi lupacchiotti che farà un solo boccone dei proletari.

L’ha giurato in mondo visione agli amici le macchiette

dell’internazionale del crimine: noi andremo fino in fondo!

e di tutte le certezze e i privilegi di quel piccolo mondo

antico non rimarrà niente. Noi navigheremo nel mare

aperto della globalizzazione , via quindi le pensioni

d’anzianità , non ci sarà più lo scalino, e nemmeno lo

scalone ma ci sarà soltanto un volo che darà a tanti operai

l’illusione d’afferrare la pensione ma cadranno invece ad

uno ad uno nella fossa. Via la sanità la vecchietta da

curare nelle struttura pubblica era uno scandalo

insopportabile , la sua casa sarà la sua prigione dove finirà

i suoi giorni paralizzata in un letto. È una vergogna avere

un figlio d’operaio laureato , il figlio dell’operaio e già

fortunato se farà l’operaio. Il quale se lo può dimenticare

il contratto nazionale di lavoro , lui deve piegare la testa e

diventare un cavallo da corsa che corre, che corre, che

corre dove cade, non cade, infine cade nella fossa . quella

della fossa è l’unico posto fisso che noi con certezza gli

garantiamo. E l’amico la macchietta il lupo famelico della

bocconi con i suoi lupacchiotti è così impegnato a fare un

solo boccone dei proletari per poi scappare sui monti

colmi di ricchezza non può certo interessarsi dell’ambiente

e curare le montagne dove basta un po’ di pioggia che

franano come nel messinese dove quel cumulo di terreno

finisce sulle case dove muoiono tre persone tra cui un

bambino di 10 anni e il 22- 11- 2011 a Marcellinara in

Calabria si sfiora la tragedia perché crolla il ponte mentre

il treno appena passato rimane in bilico con 21 persone

nelle carrozze che hanno visto la morte con gli occhi. Ed a

Termini imerese hanno il coraggio di chiudere la fabbrica

della fiat con duemila operai ai quali in una zona dove c’è

già tanta disoccupazione da fare spavento gli si da il

contentino della cassintegrazione che è un veleno che a

poco a poco li porterà alla morte in quel deserto dove una

volta c’era la vita grazie alla classe operaia. Morte , morte,

morte, solo la morte sanno dare gli amici le macchiette

dell’internazionale del crimine, come gli amici le

macchiette al potere in Egitto dove il 23- 11- 2011 ai

manifestanti che chiedevano soltanto libertà, libertà,

libertà e lavoro, Lavoro, lavoro , hanno risposto con il

fuoco ammazzando 40 persone . E gli amici le macchiette

al potere nelle Filippine dormono tranquilli e sereni e non

si scomodano minimamente per dare l’allarme che un

tifone sta per arrivare e dopo un po’ le conseguenze sono

spaventose più di mille sono i morti e non si contano i

feriti e le case distrutte. La povera gente scampata al

disastro è terrorizzata e si teme un epidemia . E gli amici le

macchiette al potere in Siria in un anno hanno ucciso più

di cinquemila persone tra cui quattrocento bambini solo

perché una folla immensa è scesa in piazza ripetutamente

per chiedere libertà , fratellanza , e uguaglianza. E il 12-

12- 2011 a Torino una ragazza di 16 anni che non è più

immacolata e pura perché si è concessa volontariamente

al suo fidanzato , ma invece di vivere quel momento tanto

atteso con gioia e felicità e magare gridarlo al mondo:

questo per me è stato il più bel giorno della mia vita . Lei

rovina tutto , si presenta davanti ai suoi familiari

vergognosa, vergognosa perché è convinta di aver

commesso un grave peccato , s’inventa perciò uno stupro

e chi può commettere uno stupro su una ragazzina se non

qualche nomade ? la voce si sparge in un baleno , la

gente scende in strada , si forma subito un corteo e subito

dopo si dà l’assalto al campo nomade della zona che viene

dato alle fiamme . Quegli uomini donne e bambini in

preda al terrore sono costretti a scappare , ma uno di loro

viene raggiunto da quei assatanati e mentre gli gridano

contro : bastardo, devi morire! lo prendono a calci e pugni

e solo per miracolo riesce a scampare a quel linciaggio .

Ma la ragazza non regge alla menzogna ha uno scrupolo di

coscienza e piangendo dice la verità ai suoi familiari che

non c’è stato nessuno stupro , i nomadi non c’entrano

niente sono innocenti , il mio è stato soltanto un atto

d’amore . E suo fratello scappa verso quegli assatanati

gridando: fermatevi , fermatevi, non c’è stato nessuno

stupro! E gli assatanati restano delusi e contrariati :

perché interrompere quella bella emozione d’inseguire i

nomadi con i bambini che piangono , con quella brutta

notizia? E il 23- 12- 2011 in quel parlamento dove da

sempre il P,D.L. ha il massimo riconoscimento della L di

latrina che è il suo vanto , la sua vetrina e dovunque va

l’espone per fare vedere a tutti in modo che non ci sono

dubbi che loro sono una latrina . Il P.D. invece senza la L si

sentiva menomata faceva di tutto per averla , il suo

raggiungimento lo considerava come una promozione.

Adesso che l’ha ottenuto è soddisfatto è come aver

toccato il cielo con un dito . è così tutti insieme

appassionatamente da quella latrina possono lanciare

tanta merda contro i proletari . Questo avvenimento

ricorda tanto ad Antonio Spano quando da ragazzo nella

sua Tricarico nel freddo dell’inverno dove c’era molta

neve le ragazze della scuola magistrale lassù nel convento

delle suore di santa Chiara quando uscivano e dovevano

intraprendere la lunga discesa per tornare a casa

dovevano fare molta attenzione a non scivolare su quella

strada ghiacciata e così camminando piano, piano sempre

tenendosi a stento in equilibrio arrivavano a sant’Angelo e

dopo un po’ arrivavano sotto il muretto di san Francesco

dove quella strada era ancora più in discesa e più

pericolosa ma questo non era il solo pericolo che

correvano quelle studentesse perché ad attenderle sopra

quel muretto di san Francesco stavano dei ragazzi che si

erano fatto una bella provvista di palle di neve che poi le

scaricavano addosso a quelle povere studentesse che non

facevano altro che strillare per la doppia paura che

avevano ch’era quella rotolare per terra per la strada

ghiacciata o di essere colpiti dalle palle di neve. Quell’atto

di violenza era vile perché compiuto da forti che

giocavano al tiro al bersaglio contro i deboli . Oggi

quell’atto di violenza è ancora più vile perché i forti

colpiscono i deboli con tanta merda da farli affogare

dentro e mentre i proletari cercano a fatica di non

affogare il lupo famelico della bocconi con i suoi

lupacchiotti dai monti colmi di ricchezza che è sceso a

valle per fare di loro un solo boccone ha facile gioco nel

fare rapine su rapine. È così è certificato gli operai per

andare in pensione non hanno più lo scalino e nemmeno

lo scalone, ma devono fare un volo con l’illusione di

afferrarla ma con la certezza di avere un pugno di mosche

in mano e di cadere ad uno ad uno nella fossa . Gli altri

proletari avranno tasse su tasse da non farli arrivare più

alla fine del mese , mentre i pensionati non avranno più

l’indicizzazione della loro pensione e senza quei pochi

euro saranno destinati a fare la fame. Il lupo famelico con

i suoi lupacchiotti dagli schermi della televisione

spazzatura cerca di scusarsi per quelle rapine, dicendo che

lui è costretto a farle perché è soltanto un esecutore

d’ordini che provengono dall’alto. Quando è il turno della

lupacchiotta spiegare la rapina sulle pensioni ad un certo

punto piange , subito il lupo famelico le stringe il braccio

dicendole: commuoviti pure! Il coccodrillo si mangia i figli

e poi piange, il Cristo in terra dei ricchi dopo aver fatto

rapine su rapine , dopo aver ridotto alla fame e fatto

lacrimare e sanguinare i proletari afferma con

spudoratezza e senza vergognarsi un po’ : che è il suo

cuore che gronda sangue! La lupacchiotta dopo aver

succhiato il sangue dei proletari sino all’ultima goccia

piange. Tutta questa messinscena per fare vedere che

anche gli animali hanno tanta ma tanta sensibilità ma

ancora di più hanno un gran cuore. Ma ancora una volta

gli amici le macchiette i killer dei giornali e della

televisione spazzatura bombardano il cervello dei devoti

dicendo : per la vostra generosità dimostrata nel donare

tante briciole a san Francesco che dal convento lassù su

quei monti lombardi è sceso a valle soltanto per poter

sfamare la sua passera e i suoi passerotti e la passerotto

ha pianto di gioia perché grazie a voi è riuscita a

sopravvivere. Il buon Dio per tanta sensibilità dimostrata

in questi giorni di pace e di gioia ancora una volta ha

voluto mandare il suo bambinello per farlo nascere in

mezzo a voi perciò cantiamo insieme: Tu scendi dalle

stelle o Re del cielo e vieni in una grotta al freddo e al

gelo. Tutto questo per farvi capire che su questa terra

potete stare tranquilli nessuno morirà di fame e di freddo.

E invece proprio nel centro di Bari il 2- 1-2012 un

pensionato con una pensione di 700 euro di cui 450 euro

dell’Inps e 250 euro di pensione per aver lavorato

all’estero si vede arrivare una lettera dall’Inps in cui gli

comunicano che deve restituire 800 euro da lui

illecitamente incassati . Nel leggere quella lettera è così

scioccato , così sconfortato da non reggere il colpo al

fatto che non sa come pagare quel debito e si butta giù

dalla sua abitazione situata al 4 piano. E il giorno della

befana che dovrebbe portare i doni a tutti una coppia di

sposi che sono disoccupati e momentaneamente assistite

dal comune in un albergo, non resistono più a vivere in

quelle pessime condizioni e decidono di farla finita . E

nella stanza di quell’albergo il marito soffoca la moglie con

un cuscino e poi lui vaga per ore e ore verso il lungomare

ed infine trova il coraggio di mettere fine alla sua

esistenza buttandosi nelle acque gelide del mare. E gli

amici le macchiette al potere per distrarci un po’ ci dicono

che la nave va , invece il 13- 1- 2012 la nave crociera costa

concordia partita da Civitavecchia con 4000 persone a

bordo si avvicina troppo all’isola del Giglio per fare

ammirare agli abitanti di quell’isola la bellezza e lo

splendore di quella nave come per dire: venite anche voi ,

fate anche voi il viaggio della vostra vita , noi siamo qui a

vostra disposizione per farvi fare il giro del mondo in pochi

giorni . Venite con le vostre famiglie , portate i vostri

bambini che non faranno altro che una cosa semplicissima

mentre girano il mondo si divertiranno un mondo con i

nostri animatori. E sembrava che continuassero a dire :

guardate che bellezza, guardate che splendore ! e siccome

siamo così buoni per farvela ammirare meglio ci

avviciniamo ancora di più alla costa , perché noi siamo

incuranti del pericolo , siamo o non siamo lupi di mare? E

ci teniamo a dire un ultima cosa qui sulla nave oltre al

divertimento con canti e balli , c’è tanta ma tanta

concordia. Ma dopo un po’ c’è soltanto il caos non appena

quella nave va a sbattere contro uno scoglio ed incomincia

ad inclinarsi. I passeggeri impauriti e terrorizzati cercano

una via di fuga o con le scialuppe o a nuoto in quelle

acque gelide . Il capitano che dovrebbe essere l’ultimo ad

abbandonare la nave , invece si mette subito in salve e

dalla costa osserva la nave che affonda mentre 15 persone

sono morte e altre 20 persone risultano disperse . Tutto

questo disastro per avvicinarsi sempre più alla costa per

farsi tanta ma tanta pubblicità per quel profitto che è

l’unica ragione di vita per il padrone. Adesso c’è il pericolo

di un disastro ambientale quell’isola rischia di restare così

inquinata che difficilmente crescerà un Giglio . Questa è la

loro nave che va, è l’immagine dell’Italia , il proletario che

affonda nella merda e l’amico la macchietta il lupo

famelico della bocconi con i suoi lupacchiotti dopo la

rapina scappa sui monti sempre più colmi di ricchezza,

dove con tanta ma tanta pubblicità fa finta di toccare

anche i ricchi che amano frequentare Cortina dove tutti

dicono che è da un pezzo ma è meglio precisare è da

sempre che se la spassano in quel luogo di villeggiatura tra

una sciata e l’altra , fra tante mangiate e bevute da fare

ingrassare così tanto gli albergatori da non avere più la

forza di rilasciare neppure uno scontrino , mentre loro si

divertono in quel gioco di società che consiste nel fare

vedere che sono ricchissimi sfrecciando sulle loro

fuoriserie , ma allo stesso tempo almeno una volta l’anno

sentono il bisogno di provare l’emozione d’essere

poverissimi mostrando la dichiarazione dei redditi in cui

non ci sono dubbi : la carta come si sa canta ed è quello

che conta! Loro guadagnano meno di un operaio. E per

questi scherzi da ricchi mandano i controlli che è soltanto

pubblicità per ingannare i proletari facendoli credere che

anche i ricchi piangono dopo aver sottratto loro qualche

centesimo. Ma non si fanno queste cose grida il comico

dall’hotel a cinque stelle che è la sua dimora abituale e

minaccia di fare lo sciopero della battuta ma non per un

giorno e nemmeno per due, ma per sempre , io non vi

faccio più ridere e per l’ultima volta vi dico quel vaffanculo

che non sentirete più. Ma come fate a non capire che così

facendo il turista non verrà più in Italia , nessuno porterà

più il suo Yacht a Portofino o sulla costa Smeralda dove ci

sarà soltanto un deserto . Andranno tutti nella ricca

Francia che diventerà ancora più ricca mentre noi avremo

la povera Italia che diventerà sempre più povera . Ma

siamo diventati matti? Non vi accorgete che così facendo

in poco tempo saremo tutti morti. Siamo o non siamo uno

stato capitalista ? se è così allora diamo la libertà a chi se

lo può permettere di sfrecciare sulle autostrade con le

loro fuoriserie senza ostacoli per fermarli , perché così

facendo oltre ad interrompere un emozione che solo il

brivido dell’alta velocità può dare si ferma anche il tempo

che come si sa è denaro fresco che facendolo circolare

portano benessere e ricchezza per tutto il paese. Libertà

quindi senza ostacoli perché questa è la nostra

democrazia , altrimenti avremo la dittatura comunista

dove tra tanti controlli il ricco viene spogliato di tutto e

molti annusando il pericolo scappano all’estero con tutto

il loro capitale e ancora una volta in questo paese non

resterà che povertà . Quindi per il bene del paese lasciamo

sfrecciare libere le fuoriserie e fermiamo invece le piccole

automobile con i proletari a bordo , ostacoliamo in tutti i

modi perché devono capire che loro devono essere

tartassati e se si ribellano e protestano vanno

manganellati , perché loro sono abituati ad essere

tartassati e ancora di più sono abituati a lavorare o meglio

ad essere sfruttati . Aumentategli il lavoro o meglio lo

sfruttamento e noi mangiamo e ci divertiamo questa si

che è vita e l’Italia così facendo diventa sempre più bella ,

ed è bella appunto perché i proletari lavorano e sono

sfruttati e noi capitalisti mangiamo e ci divertiamo e

ricordatevi sempre che noi non rinunceremo mai alla

nostra dolce vita lassù sui monti colmi di ricchezza dove gli

amici le macchiette i lupi della bocconi non insegnano

altro agli amici le macchiette i lupacchiotti che l’amico la

macchietta il lupo famelico perde il pelo ma non il vizio di

fare un solo boccone dei proletari. Questo è il loro vangelo

che ogni amico la macchietta il lupacchiotto deve non solo

rigorosamente osservare ma lo deve persino giurare

appena mette piede nel tempio della bocconi : Io l’amico

la macchietta il lupacchiotto giuro d’imparare a memoria

quel vangelo ed ubbidire a tutto quello che il Dio comanda

e cioè finché starò su questa faccia della terra non

m’importa se nel lungo proseguire della mia vita terrena

perderò il pelo ma di sicuro prometto che non perderò il

vizio di fare un solo boccone del proletario. E dopo quel

giuramento solenne gli amici le macchiette i lupacchiotti

hanno la strada spianata per incutere terrore nelle valle

dove non fanno altro che dire: Tu operaio come ti

permetti di volere ancora l’articolo 18 ! come ti permetti

in una fabbrica che è totalmente cambiata di dire ancora

qualche ma o addirittura qualche se al tuo padrone . Non

sai che il tuo secolo è passato , non vedi che sei antico e

arretrato , che sei una zavorra che ostacoli la nostra

civiltà. Adesso siamo nel nuovo secolo , siamo nell’ultra

moderno dove ti ripetiamo ancora una volta a te che sei

cocciuto che non ci sono più i ma e neppure i se , esiste

soltanto : comandi signor padrone! E ricordalo per

sempre: Io sono il padrone e tu lo schiavo! Io ordino e tu

ubbidisci. E l’ordine non può essere che lavorare, lavorare,

lavorare come un cavallo da corsa che corre, che corre,

che corre sull’orlo del precipizio dove cade non cade ed

infine cade nella fossa. E un amico la macchietta il

lupacchiotto si distingue talmente nel portare avanti quel

vangelo dettato direttamente da Dio su cui lui ha giurato

fedeltà assoluta e si è così immedesimato nella parte che

si è autoproclamato il talebano liberale di Dio , e un

talebano liberale mica lo nascondono al contrario lo

premiano dandogli la massima visibilità facendolo girare

da una televisione spazzatura all’altra dove non fa che

affermare il suo credo politico che ripete in continuazione

che non è altro che tutto quello che Dio vuole e a cui

nessuno si può opporre perché è verità infallibile e cioè :

l’operaio dev’essere flessibile, lo facciamo entrare in

fabbrica e dopo un po’ lo licenziamo facendo di lui un solo

boccone ! con questo sistema semplicissimo avviene una

turnazione continua. E per chi non avesse capito lo

ripetiamo : l’operaio l’assumiamo e subito dopo lo

licenziamo facendo di lui un solo boccone. Così facendo si

ottiene la piena occupazione nei cimiteri. Per gli operai

che devono andare in pensione si adotta lo stesso sistema

lo mettiamo in aspettativa nel senso che aspetta e spera

di andare in pensione ma non andrà mai perché quando è

il suo turno di andare in pensione a 60 anni noi

furbescamente l’età pensionabile l’alziamo a 65 anni ,

quando poi lui sta per arrivare ai 65 anni noi l’alziamo a 70

anni così mentre lui aspetta e spera noi lo facciamo

crepare . è proprio un genio dicono gli amici le macchiette

i killer della televisione spazzatura facendo scattare un

applauso convinto dai devoti , lui si schernisce fa il

modesto e dice : sono soltanto un talebano liberale di Dio!

se questo vi dispiace e lo trovate riduttivo affermiamolo

pure che sono : un genio talebano liberale di Dio! E la

fama di questo amico la macchietta il lupacchiotto non

poteva non arrivare all’amico la macchietta il lupo

famelico che non se lo lascia scappare per inserirlo nella

sua squadra di rapinatori. E su quei monti colmi di

ricchezza le macchiette al potere di una volta si godevano

la vita ed erano sordi alle proteste dei proletari , ma non

erano muti perché dicevano sempre: la mafia non esiste!

È una menzogna letteraria uscita dalla penna di qualche

scrittore comunista un po’ fantasioso. Ma basta ignorarli ,

non prenderli sul serio , così nessuno ci fa caso . Del resto

in Italia sono in pochi che leggono, giustamente la gente è

saggia pensa alle cose importante, alle cose che

veramente contano nella vita per esempio: pensa a

mangiare! I libri quindi lasciamoli perdere mettiamoli in

un cantuccio è facciamoli fare la muffa anche perché sono

in tanti che scrivono , pensate che c’è persino un operaio

che scrive libri , lui dice di denuncia sociale . Noi sappiamo

soltanto che ha battuto tutti i record per quando riguarda

la letteratura : lui se li scrive e lui se li legge ! quindi

lasciamoli fare , non ci disturbano minimamente, e noi

possiamo tranquillamente affermare che il : potere

logora chi non ce l’ha . Noi invece che ce l’abbiamo

godiamo di ottima salute. E a chi ci accusa di essere dei

ladri noi che non abbiamo nulla da temere oltre a non

abbassare minimamente il capo facciamo di più e

serenamente : alziamo le mani molto in alto in modo che

tutti vedano che sono pulite! Adesso invece gli amici le

macchiette al potere, non solo parlano in continuazione

ma sono sempre più insofferenti alle critiche e ai primi

accenni di protesta passano al contrattacco gridando e

insultando il proletario. Siete dei bamboccioni , riferito ai

proletari che non trovano lavoro e sono costretti a farsi

mantenere dai loro genitori. Siete dei fannulloni riferito ai

proletari che non vogliono diventare dei cavalli da corsa,

che corrono sull’orlo del precipizio dove cadono, non

cadono, infine cadono nella fossa ma vogliono restare

degli esseri umani che vogliono vivere , nient’altro che

vivere. Siete degli sfigati riferito ai studenti che a 27- 28

anni non si sono ancora laureati , così grida l’amico la

macchietta il lupacchiotto che si definisce un genio

compreso, solo perché è cresciuto in una famiglia di lupi

che gli hanno sempre protette le spalle per non fargli

trovare ostacoli nella sua carriera fulminante di

lupacchiotto che colleziona un successo scolastico dopo

l’altro . E con la strada spianata non può non essere che

promosso, promosso, promosso, naturalmente a pieni voti

perché i professori sono anche loro degli amici macchiette

appartenenti alla razza dei lupi e non possono non

chiedere al lupacchiotto che degli argomenti a piacere e

poi chiedergli quanto ti meriti? E lui tranquillamente

risponde : il massimo del voto con la lode . e così di lode in

lode diventa subito professore e tutti a gridare sbalorditi :

ma è straordinario, no è soltanto ordinario perché gli altri

concorrenti alla cattedra si ritirano perché sanno che c’è

l’amico la macchietta il lupo padre pronto a fare di loro

un solo boccone . E l’amico la macchietta il lupacchiotto

grida ancora più forte da lassù su quei monti colmi di

ricchezza : sei uno sfigato ! perché lui non sa come si vive

nella valle di lacrime dove è un inferno , perché lo

studente proletario piange, nel vedere il padre

cassintegrato che di nascosto piange anche lui e si

distrugge giorno dopo giorno nel non poter far fare alla

sua famiglia una vita dignitosa , e di non potersi più

permettere di pagare gli studi al figlio , perché in casa non

ci sono più i soldi neppure per mangiare. Ed è per questo

che per mantenersi agli studi quel studente per pochi euro

fa un lavoro massacrante tutte le notti in un ristorante

dove il cliente per via dell’alzata di gomito facile è sempre

un po’ alticcio e non fa altro che chiamarlo: Cameriere mi

porti una bistecca, cameriere mi servi un altro secondo ,

cameriere ti ordino, cameriere ubbidisci. Cameriere di

qua, cameriere di la ed infine un fiume di : cameriere

champagne. E lui deve correre , e lui deve ubbidire , e lui

deve soltanto dire : signorsì! Perché la prima cosa che gli

hanno detto appena assunto : il cliente ha sempre

ragione, il cliente è sacro, il cliente è tutto e tu sei niente.

Al primo signornò ti troverai in mezzo alla strada. E dopo

aver corso avanti e indietro per tutta la notte in quel

ristorante ritorna a casa sfinito e distrutto ed in quelle

condizioni penose deve studiare e poi deve andare a dare

gli esami e gli amici le macchiette i lupi professori sanno

che non sei l’amico la macchietta il lupacchiotto al quale

chiedergli intimoriti e sussurrandogli dimmi un argomento

a piacere e subito dopo bravo hai meritato la lode. Tu sei

un figlio di un cassintegrato , tu sei un cameriere al quale

si può benissimo fare una domanda a quiz che mai e poi

mai saprai rispondere perciò subito dopo il professore di

turno gli grida in modo che tutti debbano sentire: lei non è

preparato torna la prossima volta . è così di volta in volta

gli anni passano e poi ci si ritrova insultato dall’amico la

macchietta il lupacchiotto che da lassù sui monti colmi di

ricchezza gli grida contro: sei uno sfigato ! lo studio non fa

per te , per noi sei soltanto un costo eccessivo che non

possiamo più permetterci , torni a fare il cameriere e cerca

di farlo bene. Per la scuola dei padroni quello studente è

soltanto un fallito, come lo è stato tanto ma tanto tempo

fa Antonio Spano , anzi ancora di più il suo è stato un

fallimento continuo è ereditario suo padre si è rovinato la

salute nel zappare la terra, da cui non riusciva neppure a

ricavare il necessario per dare da mangiare alla sua

famiglia. Anche la madre si è rovinata la salute nel seguire

il marito nel duro lavoro della terra . E tutti e due non

facevano altro che dirgli : figlio mio non zappare mai nella

tua vita perché questo è un lavoro maledetto. Ma

nonostante le loro suppliche lui non poteva non essere

che un zappatore . Perciò fu mandato subito dopo

l’elementare, all’avviamento professionale di tipo agrario

dove non insegnavano altro che a coniugare il verbo

zappare ma non in un modo condivisibile perché

egualitario e cioè : io zappo, tu zappi, egli zappa , noi

zappiamo, voi zappate , essi zappano. Niente di tutto

questo , quei professori lo coniugavano a modo loro e

non facevano che ripetere ossessivamente : io padrone

mangio tu operaio zappi . quando era il turno di Antonio

Spano nell’essere interrogato alla domanda: tu zappi! Lui

rispondeva quello che i suoi genitori gli avevano sempre

detto : figlio mio nella tua vita non zappare mai. Perciò lui

diceva con naturalezza : io non zappo ! per questo rifiuto

venne rimandato il primo anno, rimandato il secondo

anno, addirittura bocciato al terzo anno . la scuola dei

padroni lui non la sopportava e quando con la forza e

lacrimando lo facevano entrare dalla porta lui con gioia

usciva dalla finestra e la sua gioia non veniva meno

quando i professori gli gridavano contro: guarda che se

continui così , tu sarai destinato ad essere un ragazzo di

strada. Questa frase è l’unica cosa buona appresa in quella

opprimente scuola dei padroni . Perché su quella strada

ha partecipato a tanti cortei , a tante manifestazioni che

per lui è stata una vera scuola di strada proletaria dove si

è così istruito da laurearsi nella lotta continua contro i

padroni e dovunque va insieme agli altri proletari coscienti

cerca di alzare delle barricate gridando con forza: attenti

all’amico che sarà una macchietta ma è sempre un lupo

famelico della bocconi che dai monti colmi di ricchezza

scende a valle per fare un solo boccone dei proletari . Ha

rapinato le pensioni con il famoso volo che a chi ne ha

diritto da l’impressione di afferrarla invece cade nella

fossa. Adesso va all’attacco degli operai e per convincerli

tutti ad accettare la precarietà non fa che ripetere che il

posto fisso è monotono . Certo non parla del suo posto

fisso che è così gratificante e bello da svolgere che lui ne

ha tranquillamente più di uno . Il posto fisso monotono è il

loro e l’operaio lo sa bene che è monotono e noioso anzi

sa di più quel posto fisso è così opprimente , così brutto

da sembrargli di stare in una galera , però se lo tiene

stretto, stretto perché sa che se lo molla per lui c’è solo

l’alternativa di una grande festa in suo onore che è quella

di finire in mezzo ad una strada a morire di fame per poi

concludere tutto con l’allegra calata nella fossa per

ballare in compagnia dei vermi il suo ultimo tango. Per

questo motivo l’articolo 18 va difeso con le unghie e con i

denti che vuol significare che bisogna uscire dalle

fabbriche bloccare le strade , bloccare le stazioni alzare

ovunque le barricate e diventare così dei proletari

coscienti che una volta istruiti nella scuola di strada

proletaria si cerca poi di convincere i devoti della scuola

dei padroni di lottare insieme a noi e di non stare a

sentire mai più gli amici le macchiette i killer dei giornali e

televisione spazzatura con le loro mitragliette sempre in

azione che non danno scampo e non fanno che dire: per

salvare l’Italia , per fare crescere l’Italia c’è un solo modo

eliminare l’articolo 18 che costringe il padrone a sposarsi

e tenere per tutta la vita l’odiato operaio comunista , il

vecchio operaio che non si regge più in piedi perché è

spremuto come un limone , l’operaio invalido che è come

avere una catena ai piedi . Via dunque questi lacci e

lacciuoli , libertà, libertà, tanta libertà nel licenziare con la

massima semplificazione e cioè: con un calcio in culo! E se

l’operaio reagisce , protesta , gli diamo tante

manganellate . Questa è l’Italia che vogliamo , questa è

l’Italia che sogniamo , un Italia che sa farsi rispettare :

appena s’assume subito dopo si licenzia! In un girotondo

che sarà l’invidia del mondo e tutti vorranno venire ad

investire da noi perché questo sarà il paese del massimo

profitto e del bengodi per tutti. E Antonio Spano che si è

formato nella scuola di strada proletaria non può non

tornare sulla strada e mentre attraversa il sottopassaggio

della stazione centrale tra tanta gente che va e viene si

trova a camminare fianco a fianco ad una ragazza la quale

non rallenta il suo passo e nemmeno aumenta l’andatura

altrettanto fa Antonio Spano . Quell’uno , due, dei loro

passi è l’unica cosa che hanno in comune, per il resto

mentre lui è pensieroso , silenzioso e un po’ affaticato

perché i suoi 64 anni sono duri da portare e si fanno

terribilmente sentire , lei con la forza e l’esuberanza ma

anche la rabbia dei suoi vent’anni non fa che gridare

minacciosa con il suo telefonino: mamma quello io

l’uccido! E lo ripete un’altra volta ancore più accalorata e

decisa: mamma quello io l’ uccido . Antonio Spano

spaventatissimo istintivamente si mette la mano sul cuore

pensando che quei colpo sono diretti a lui . Ma subito

dopo si rasserena vedendo che sulla sua mano non c’era

una goccia di sangue. Mentre la ragazza continua ancora a

gridare con molta rabbia: mamma hai capito benissimo

quello io lo tolgo dalla faccia della terra! Così la finisce per

sempre di pensare che noi siamo due coglione . E si

mamma lasciatelo dire : ci considera due coglione! Per

questo si comporta come un padrone ed è anche un

ladrone ed imbroglione . Finisce di dire che quel padrone

è anche ladrone e imbroglione , quando sono giunti sul

piazzale davanti alla stazione centrale poi qui le loro

strade si dividono . La ragazza va verso i treni chissà in

quale città consumerà la sua vendetta per liberarsi per

sempre dal suo oppressore . Antonio Spano invece va

verso la piazza rossa con un dubbio nella mente , la

ragazza non faceva che dire : quel padrone è un ladrone e

imbroglione ! vuoi vedere che ha letto il mio libro: razza

padrona ladrona e imbrogliona! Anche lui non ha scritto

altro che per essere veramente liberi bisogna liberarsi per

sempre dai padroni che opprimono ogni giorno di più i

proletari , i deboli i senza voce . Ma quel dubbio iniziale

sparisce subito dopo e gli è tutto chiaro , è un puro caso

che quelle frasi pronunciate dalla ragazza coincidono con

il titolo del suo libro che lei di sicuro non ha letto , perché

se l’avesse fatto avrebbe senz’altro capito che lui non

parla di vendetta individuale che non portano da nessuna

parte ma che ti rovinano per sempre l’esistenza . Lui parla

di lotte collettive solo così ci si libera per sempre dai

padroni e incominciamo a costruire quell’altro mondo

possibile che tutti i proletari si auspicano. E nella piazza

rossa Antonio Spano è molto irritato ed arrabbiato

nell’assistere a quella penosa scena di due vigili urbani che

si avvicinano ad un immigrato senegalese che stava

seduto sulla panchina e gli tolgono la borsa che aveva a

fianco dicendo: la sequestriamo perché tu la stavi

vendendo. L’immigrato senegalese cercò di trattenerla

replicando: io non stavo vendendo niente! Quella borsa la

tenevo soltanto al mio fianco quindi non me la potete

portare via , se lo fate è soltanto un abuso . è un abuso

dicono gli altri tre immigrati senegalesi che stavano seduti

su di un'altra panchina e vanno in aiuto al loro

connazionale . Sentite dice uno dei vigili voi che venite da

tanto lontano non penserete mica che noi siamo degli

imbecilli? Se pensate questo è meglio che ve lo togliete

dalla testa , qui ci sono delle persone intelligenti che non

si lasciano fregare da voi , perciò questa borsa la

sequestriamo perché noi l’abbiamo detto mille volte che

in questo giardino è vietato la vendita di qualsiasi

oggetto, e con noi i furbi non li fate . Noi non facciamo i

furbi diciamo soltanto la verità il nostro compagno quella

borsa non la stava vendendo ma la teneva soltanto al suo

fianco . Intanto quei due vigili avevano chiamato dei

rinforzi che immediatamente arrivarono e il comandante

che li guida non è per niente dialogante alza subito la voce

e non ammette repliche . La borsa è sequestrata e vi

conviene non protestare altrimenti vi portiamo al nostro

comando e giuro che li vi faccio passare dei guai . Ma

quello che fate è ingiusto non si trattano così delle

persone , questa è prepotenza bella e buona dice uno

degli immigrati . Ho detto che non vi voglio più sentire di

protestare altrimenti vi porto al comando l’hai capito si o

no disse spazientito il comandante dei vigili ma

l’immigrato per niente intimorito ribatte : lo conosciamo

benissimo il vostro comando dove qualche giorno fa un

nostro connazionale è stato preso a ceffoni ! ma a noi le

minacce non fanno paura quando stiamo nel giusto lo

gridiamo dappertutto . Ho capito fa il comandante sempre

più spazientito Sali sull’automobile e rivolto al capannello

di persone che si era formato battendo le mani grida :

cosa fate vi godete lo spettacolo? Su via andate via se

volete assistere a qualche spettacolo è nel teatro che

dovete andare qui noi stiamo soltanto lavorando , non

facciamo altro che il nostro santissimo lavoro per tenere

pulita questa piazza Umberto che se non ci fossimo noi a

vigilare sarebbe piena d’immigrati che occuperebbero

tutti gli spazi per vendere la loro merce abusivamente. E

come i santi medici Cosimo e Damiani stanno fissi nella

chiesa e solo raramente vengono spostati , così due vigili

stanno fissi nella piazza rossa e dopo ave passato delle ore

nell’automobile , per sgranchirsi un po’ le gambe non

trovano di meglio da fare che fermare un ragazzo alto

magrissimo tutto pelle e ossa il quale anche lui sta

sempre nella piazza rossa dove va avanti e indietro lo

perquisiscono e dalle tasche del giubbotto escono due

flaconi di metadone li posano sulla panchina come per

metterli in mostra e subito dopo gli mettono le manette

come se fosse un pericoloso mafioso . E la gente che va e

viene di fretta per questa volta rallenta per poi fermarsi

molta incuriosita da quello inatteso spettacolo perché fa

un certo effetto vedere un ragazzo ammanettato che

resta così per un bel po’ di tempo , finché arrivano altri

vigili che lo fanno salire sulla loro automobile con la gente

che continua ad arrivare sempre più numerosa non sola si

ferma ma si accalca vicino ai finestrini dell’automobile per

vedere da vicino com’è fatto un ammanettato. E mentre

tutti si chiedono chissà quale grave reato avrà commesso

quell’automobile va via come un razzo. Dopo un po’ tra i

militanti della birra che fanno la spola tra il bar e la piazza

rossa circola una sola voce : i vigili hanno portato via il

ragazzo ammanettato! Cosa avrà fatto di così grave ?

chiede un militante appena arrivato mentre si scola la

bottiglia di birra fino all’ultima goccia : non c’è nemmeno

bisogno che te lo dico, non ha fatto assolutamente niente.

Ormai sappiamo come vanno queste cose , invece di

arrestare i ladri arrestano chi non da fastidio a nessuno. E

quel ragazzo ammanettato che agli occhi della gente era

sembrato un pericoloso mafioso il giorno dopo era già

libero di andare avanti e indietro nella piazza rossa. Che è

bella da vedere specialmente il giovedì che si popola

d’immigrati dell’Europa dell’est quasi tutte badante che

approfittando della giornata di riposo dove oltre ad

abbracciarsi , ridere , scherzare e mangiare dei panini

ognuno di loro fa la fila per consegnare il pacco all’autista

di quel pulmino parcheggiato li a due passi che è un loro

connazionale e che li deve portare ai loro familiari nei

paesi natii un modo questo per essere sempre in

collegamento e sentire un po’ di meno la nostalgia che li

attanaglia. Ma quella marea di gente che parla una lingua

incomprensibile è mal sopportata dall’amico la macchietta

Michi il santo sceriffo il quale da ordini ai suoi vigili che a

loro volta continuano a dire a quell’autista di quel pulmino

di non sostare più lì perché da fastidio ai commercianti

della zona perciò fatti più in là . Quell’autista grattandosi

la testa per cercare di capire bene e molto dubbioso

risponde: fatti più in là ma dove? E loro molto irritati

dicono: in un altro posto, vai in periferia , vai all’inferno

l’importante che sparisci da questo posto, dove noi

finalmente possiamo liberare il giardino da queste babele

di lingue che ci da tanto fastidio. E fatevi più in là dicono

agli immigrati che da tanti anni animano un mercatino

davanti all’università . Anche loro ripetono : fatevi più in

là ma dove? E la solita risposta non si fa attendere :

andate in un altro posto, andate in periferia , andate

all’inferno ! ma questa via va liberata dalla vostra

presenza ingombrante , solo così possiamo dare un

decoro all’università . Ma in questo modo noi saremo

costretti a fare la fame? Andiamoci piano con certe

affermazioni dicono i vigili voi la fame la facevate al vostro

paese d’origini , qui da noi mangiamo tutti , abbastanza

bene e in abbondanza e se proprio sarete sfortunati e vi

dovrebbe andare male state pur certo che un piatto di

minestra dai preti si rimedia sempre, perciò via , via

sgomberate da questa via . Tutto questo perché l’amico,

la macchietta , Michi il santo sceriffo intende camminare

senza inciampare specialmente dopo aver mangiato tanto

pesce ricevuto in dono dai padroni che con quel gesto

hanno voluto mandargli un messaggio preciso : mentre tu

ti mangi le cozze pelose , noi senza più ostacoli ci

mangiamo la città! Qualche suo devoto , diventato un po’

meno devoto anche perché sta incominciando a fare i

primi passi per diventare un proletario cosciente gli chiede

inorridito: ma tu a questo dono molto ma molto

scandaloso avrai di certo rifiutato ? lo avrai di sicuro

rispedito al mittente? Dicendo: con me certe cose non

solo non si fanno , ma non si pensano nemmeno! Ma lui

risponde furbescamente: non sono mica scemo! Quelle

cozze pelose me le ho mangiate , anzi dirò di più siccome

erano tante le ho messe nel bagno , subito dopo le ho

raggiunte, ho chiuso la porta a chiave , ed altroché :

pancia mia fatti capanna! di certo avrò battuto tutti i

record : me ne ho fatto mille in una notte! Inutile dirvi che

notte quella notte, certe squisitezze, certe prelibatezze si

possono viverle solo in paradiso non certo in quei ghetti di

periferia che sono così infernali che sarebbe giusto

chiamare carbonara due, quartiere belzebù , il C.e.p.

quartiere lucifero , enziteto , quartiere del demonio, ma

siccome tutti avrebbero detto di quei proletari che hanno

la sfortuna di vivere in quell’inferno : poveri diavoli che

pena ci fate! Noi sempre furbescamente per alleviare le

loro sofferenze quei quartieri li abbiamo abbelliti nella

forma e addirittura li abbiamo santificati. Carbonare due

è diventato santa Rita, il C.e.p. quartiere san Paolo .

Enziteto quartiere san Pio. Tutti questi santi fanno di

tutto per convincere il loro fratello san Pietro ad aprire le

porte del Paradiso un domani non molto lontano per

questi dannati nell’inferno di quei quartieri per fare

vedere loro il Dio che è tanto buono e che li accoglierà

abbraccia aperte e non gli farà più soffrire più per secoli,

secoli, e secoli. E per liberarsi della piazza rossa e da quella

bella idea che avevano i rivoluzionari comunisti di farla

diventare sempre più rossa abbattendo quel monumento

al Re ( che non aveva per niente meritato l’amore del

popolo come falsamente stava scritto su quel

monumento, perché quel popolo l’ha sempre

massacrato) per innalzare molto in alto la bandiera rossa

della riscossa proletaria . la Bari nera che più nera non si

può prende il sopravvento , restaurano quel monumento

lo lucidano per bene per farla ridiventare piazza Umberto

per dare il loro segnale di morte che in questa città la

restaurazione è compiuta. Ma per dare un segnale di vita

e per innalzare ancora una volta la bandiera rossa della

riscossa da tutta Italia i compagni formatosi nella scuola di

strada proletaria nel luglio del 2011 invece di pensare a se

stessi e andarsene in vacanza come i tanti amici

spensierati che sotto il solleone , su quella spiaggia felici e

contenti non fanno che cantare : al mare, al mare io

voglio soltanto giocare e poi quando è sera ballare con te,

con te , con te , solamente con te . loro invece pensano al

bene comune perché sono sensibili e altruisti perciò si

recano in massa alla grande manifestazione contro la tav

nella val di Susa che è un opera inutile , dannosa e

costosa. Inutile perché c’è già una linea ferroviaria che va

da Torino a Lione che no è neppure tanto trafficata , è

dannosa perché vogliono bucare una montagna ripiena di

amianto sfregiando così un territorio e facendolo

diventare un cimitero dove chissà se ci sarà un

sopravvissuto che potrà raccontare : com’era verde la

nostra valle, com’era bella la nostra valle! E come il poeta

che di fronte al morbo che infuriava e al pane che

mancava non gli restava che piangere e lacrimare per la

sua bellissima Venezia messa in ginocchio è ridotta ad uno

strazio. Anche lui struggente e pentendosi di essere

rimasto in vita non gli resterà che piangere e lacrimare pe

la sua verde e bella val Susa perduta per sempre. E per

fare quella mostruosità il lupo famelico della Bocconi con i

suoi lupacchiotti dai monti colmi di ricchezza scenderà a

valle per fare ancora una volta un solo boccone dei

proletari a cui farà rapine su rapine per poi consegnare il

malloppo a dei padroni senza scrupoli che pur di farlo

fruttare al massimo sono pronti a compiere quell’atto

contro natura e distruggere per sempre la verde val Susa ,

la bella val Susa , la viva val Susa per farla diventare un

cimitero. Perché così era, così è, così sarà è la ragione di

vita dei padroni , la cui ricchezza è dovuta al sangue che

fanno versare ai proletari . E quei compagni che si sono

battuti come leoni cercando in tutti i modi d’impedire

quella mostruosità vengono manganellati ed inseguiti

persino tra i boschi dal braccio violento della legge

padronale e il 26- 1- 2012 26 compagni tra i più attivi ,

quelli che hanno fatto più resistenza , quelli che hanno

detto meglio morire con il ricordo di com’era verde e

bella la val di Susa , che vedere la mostruosità dell’alta

velocità , meglio morire da partigiani lassù in montagna

che stare al mare come i tanti amici spensierati e sempre

più individualisti ed egoisti che non fanno altro che

cantare : al mare, al mare, al mare , io voglio soltanto

giocare e poi quando è sera ballare con te, con te , con te,

solamente con te. Quei 26 compagni partigiani vengono

arrestati e subito macchiati come teppisti , cercando così

di dividere i manifestanti contro la tav in buoni e cattivi . I

buoni che possono fare una lunga passeggiata ed anche

arrivare vicino al cantiere per gridare qualche slogan di

protesta e di dissenso , ma poi sempre da buoni dopo aver

compiuta quella azione dimostrativa si ritorna a casa ,

mentre la mostruosità deve andare avanti . I cattivi invece

quelli che non vogliono fare nessuna passeggiata e

tantomeno dopo essersi pacificati con la propria coscienza

tornarsene a casa , ma vogliono invece impedire i lavori e

gridano : questa tav non si deve fare ne adesso ne mai e

prima d’incominciare i lavori dovete passare sopra i nostri

corpi . Quei manifestanti sono i cattivi ed anche

pericolosissimi perché possono fare diventare cattivi

anche i buoni , e se anche i buoni diventano cattivi si

incattivisce tutta la valle e se s’incattivisce tutta la valle va

a finire che i lavori non incominceranno mai . Perciò prima

che sia troppo tardi i cattivi i pericolosissimi vanno

incarcerati perché sono dei teppisti . Ma il movimento dei

compagni non si lascia dividere tra buoni e cattivi , tra

buoni e teppisti. Perciò gridano così forte che dalla val di

Susa l’eco possente si sente in tutta Italia , in tutta

l’Europa , in tutto il mondo: siamo tutti teppisti , siamo

tutti contro i capitalisti! Che vogliono lo sperpero di

miliardi per la mostruosità della tav mentre tagliano i treni

per i pendolari che sono sempre più dei veri e propri carri

bestiame , si vogliono tagliare i treni a lunga percorrenza

tanto da fare diventare la Puglia con quel binario morto

bella è impossibile da raggiungere, la Basilicata dove il

binario è sempre stato morto anch’essa bella e impossibile

da raggiungere e chi proprio si vuole avventurare tra

quelle montagne lo potrà fare solo con l’asinello. Anche la

Calabria e la Sicilia sono belle e impossibili da raggiungere

ma al danno di avere il binario morto si aggiunge la beffa

dell’autostrade Salerno Reggio Calabria che sarà un opera

incompiuta in eterno dove circoleranno soltanto

velocissime mazzette di euro per gli amici degli amici ,

mentre le automobile dei comuni mortali continueranno

ad andare così lentamente che per fare pochi chilometri

ci vorranno delle ore . Così si divide l’Italia e i sogno dei

separatisti si realizza innalzare nuovi muri e nuove

frontiere , ogni regione sta per proprio conto che vuol

significare che ogni povero deve rimanere nel proprio

territorio così facendo non ci sarà più la mescolanza tra i

popoli. Solo i ricchi possono viaggiare con i treni sempre

più veloci e sempre più costosi . A questo disegno

mostruoso dicono di no i lavoratori dei treni di notte che

vogliono difendere il loro posto di lavoro e per far si che i

proletari possono circolare liberamente sui treni per tutta

l’Italia. Perciò hanno fatto un presidio sui binari della

stazione di Milano dove dal dicembre del 2011 facendo a

turno alcuni di loro salgono sulla torretta sfidando il

freddo e il gelo dell’inverno per rappresentare la scuola di

strada proletaria che lotta per unire i proletari del sud

Italia con quelli del nord Italia e i proletari d’Italia con

quelli dell’Europa e del mondo , mentre di fronte a loro in

segno di sfida sta il Pirellone che rappresenta la scuola dei

padroni dove i tanti Formigoni in comunione e

ristorazione con il loro capo (che si vanta di essere puro e

casto perché ha come modello Gesù) ballano con i ricchi

i potenti e i prepotenti ed in combutta con loro si

mangiano e si bevono la Lombardia e poi fanno di tutto

per dividere il proletario del nord da quello del sud per

rapinarlo con più facilità e sempre di più. E il 13-2 -12

anche la giustizia padronale non può non condannare i

due padroni della fabbrica dell’eternit di Casal Monferrato

i quali non hanno fatto niente per fermare quella fabbrica

che ha ucciso 1800 operai e se la condanna è arrivata lo si

deve solo agli operai che hanno lottato con tenacia ed

hanno resistito alle lusinghe di quei padroni che volevano

comprare il loro silenzio e hanno costretto anche il

sindaco a rifiutare quei soldi che in un primo momento

avevano accettato . E nello stesso giorno in Grecia i

proletari già massacrati dalle rapine degli amici le

macchiette al potere che sanno solo dire di sì alle richieste

degli amici le macchiette dell’internazionale del crimine

con alla testa l’amico la macchietta la viltà al potere in

Francia e dell’amica la macchietta la cancelliere al potere

in Germania che hanno deciso di cancellare il proletario

dalla faccia della terra. Quei proletari Greci non ci stanno a

farsi di nuovo rapinare perciò scendono in piazza ed

assediano il parlamento ma vengono barbaramente

manganellati dal braccio violento della legge padronale . E

in Italia i padroni non rispettano neppure la loro legge che

dice che i tre operai della fiat di Melfi licenziati devono

rientrare al loro posto di lavoro . Ma il padrone con

arroganza li umilia tenendoli fuori della fabbrica ,

colpiscono quei tre operai per impaurire altri 1000- 10000

– 100000- milioni di lavoratori per dire loro che al primo

accenno di ribellione noi vi annienteremo. E per i 26

compagni arrestati perché si opponevano alla tav i

proletari coscienti formatosi nella scuola di strada

proletaria il 25- 2- 2012 in 70 mila da Bussoleno a Susa

non fanno che gridare : siamo tutti cattivi, siamo tutti

teppisti , siamo contro i capitalisti! Giù le mani dalla val

Susa , la val Susa no si tocca la difenderemo con la lotta.

La riuscita della manifestazione irrita così tanto il lupo

famelico della bocconi che ordina al braccio violento della

legge padronale di manganellare. E loro non si fanno

pregare e passano subito in azione , ai manifestanti che

alla stazione di Torino si accingono a prendere il treno per

Milano li salutano rompendo la testa a molti di loro , e

sono così accecati dalla rabbia che manganellano persino i

finestrini dei treni scambiandoli per le teste dei compagni,

e non vedendo uscire del sangue manganellano ancora più

forte. Il 27- 2- 2012 i compagni sono di nuovo davanti al

cantiere per impedire i lavori tra di loro c’è Luca Abbà un

compagno contadino proprietario di quel suolo che

vogliono espropriare , il quale sale sul traliccio da dove

vuole gridare a tutto il mondo che lui non si farà mai

espropriare quel suolo e lo difenderà con le unghie e con i

denti . Perché lui vuole continuare a produrre frutta,

verdura, ortaggi , legumi per dare da mangiare , per dare

la vita agli esseri umani e non vuole essere complice di

quella mostruosità chiamata tav che porta tanta

distruzione al territorio , che porta tanta nocività e morte

alle persone. Di fronte a tanta determinazione qualsiasi

persona di buon senso avrebbe preso tutte le precauzioni

per non far correre nessun pericolo a Luca Abbà e invece

un poliziotto fa proprio quello che non doveva essere

fatto e cioè salire anche lui sul traliccio . E mentre Luca

Abbà gli grida : non venirmi dietro perché sono capace di

arrivare fin su a toccare i fili dell’alta tensione! Ma il

poliziotto non gli dà retta e continua a salire forse è

arrivato anche al suo orecchio quella storiella che tanti e

tanti anni prima quando era ancora un ragazzo ad Antonio

Spano in quell’orfanotrofio di Marsico nuovo dove fu

rinchiuso per scontare una pena di 8 anni solo perché a

casa sua non aveva da mangiare , un suo compagno di

sventura che se ne stava sempre triste , malinconico e

taciturno volle raccontare proprio a lui. E aprì il suo cuore

dicendo : se sono in questo stato pietoso non solo è colpa

di questa schifosissima vita che facciamo in orfanotrofio ,

ma anche perché essendo di Anzi temo per il mio paese

ma ancora di più per la mia famiglia. Devi saper che vicino

a Anzi c’è un altro paese che si chiama Laurenzana , certo

agli occhi del turista può essere uno spettacolo unico

vedere quei due paesi appollaiati sulle montagne che

sembrano dei presepi , con quei contadini che salgono

lungo il sentiero con gli asinelli , le mucche e le pecorelle e

sembra che si recano non alle loro case ma alla grotta

dove c’è il bambinello con Giuseppe e la Madonna . E poi

di notte vedere quei presepi con tante luce e tutto un

incanto sembra di vivere in un mondo fiabesco. Invece la

realtà è diversa gli abitanti di quei due paesi sono rivali da

sempre sembrano dei fratelli coltelli pronti a pugnalarsi a

vicenda. Sono così in guerra tra loro che le tante teste

calde di Laurenzana hanno minacciato più volte di mettere

un lenzuolo davanti al sole per oscurarci , per farci restare

per sempre al buio senza più luce e senza più calore. E se

non arriva più luce e calore , il freddo sarà così pungente

che c’è il rischio di morire assiderati ed io temo molto per

i miei familiari , questo è il mio tormento disse il ragazzo .

Ma Antonio Spano cercò di rincuorarlo dicendo : sono

tutte favole che si raccontano in giro per ridere un po’ .

Lunga vita dunque a quel tuo paese e ancora di più ai tuoi

familiari. Ma quelle favole evidentemente a furia di

raccontarle si tramandano da paesi a paesi e di

generazioni in generazioni e c’è chi ci crede che una cosa

del genere sia possibile come quel poliziotto il quale vola

con la sua fantasia e già pensa che il salire sul traliccio di

Luca Abbà non è un caso isolato , ma che altri manifestanti

saliranno su altri tralicci per dare il loro assalto al cielo in

un modo individuale per colpire poi tutti insieme

collettivamente all’ora convenuta per stendere anche loro

quel lenzuolo che non farà arrivare mai più il sole sul

cantiere , con le conseguenze catastrofiche che tutti

possiamo immaginare . In poco tempo tutto sarebbe al

buio , non ci sarebbe più luce , non ci sarebbe più calore ,

e il freddo glaciale ben presto si farebbe sentire così tanto

che i manganelli invece di alzarsi improvvisamente

s’abbasserebbero e i poliziotti indeboliti e congelati

cadrebbero per terra mentre la neve si alzerebbe sempre

di più fino a ricoprirli del tutto tanto da fare una tomba di

neve ad ognuno di loro, i rinforzi che arriverebbero

subirebbero la stessa sorte, una vera disfatta per il braccio

violento della legge, tutti morti , sempre : ubbidendo,

tacendo e credendo nella patria bella. ! e quei cattivi ,

quei teppisti che dicono di essere dei proletari coscienti

formatosi nella scuola di strada proletaria avrebbero

partita vinta non solo nella val di Susa che tornerebbe ad

essere sempre più verde, sempre più bella e sempre più

viva . Ma avrebbero partita vinta anche contro il lupo

famelico della bocconi che senza più difesa sarebbe facile

preda dei rivoluzionari ed una volta accalappiato e messo

la museruola lo farebbero girare per tutti i teatri dei paesi

e delle città in modo che tutti si possono rendere conto

che è finita la sua epoca in cui faceva del proletario un

solo boccone . E subito dopo l’assalto ai palazzi del potere

s’innalzerebbe la bandiera rossa della riscossa per fare

sapere al mondo intero che quelli ch’erano dei ragazzi di

strada , che poi si sono formati nella scuola di strada

proletaria hanno finalmente realizzato il loro sogno ch’era

il comunismo. Perciò il poliziotto non ascolta le grida di

Luca Abbà e lo segue sul traliccio perché vuole impedire

quell’assalto al cielo , l’ oscuramento del sole , il clima

glaciale dove lui sarebbe di sicuro sepolto sotto la neve , e

questione di vita o di morte . Lui vuole assolutamente

vivere anche a costo di dare la morte agli altri . e dopo

aver toccato i fili dell’alta tensione Luca Abbà cade giù a

prima vista sembra morto ma per miracolo è ancora vivo ,

lo portano di corsa all’ospedale dove sta combattendo la

sua battaglia più dura che è quella di vivere , vivere, vivere

perché non solo la val di Susa ma tutta l’Italia, tutta

l’Europa, tutto il mondo proletario ha bisogno di

compagni generosi ed altruisti come lui. In tutta Italia alla

notizia del drammatico gesto esplode la rabbia dei

proletari coscienti che occupano le stazioni , le autostrade,

il braccio violento della legge non fa che manganellare,

manganellare, manganellare, c’è persino la caccia al

manifestante lo cercano addirittura nei bar dove

seminano il terrore tra chi in quel momento stava

sorseggiando una tazza di caffè. Dopo un po’ gli amici le

macchiette i Killer dei giornali e della televisione

spazzatura mettono in azione le loro mitragliette : bisogna

essere ancora più duri con chi occupa le stazioni le

autostrade ! non aver pietà di loro , perché quelli sono la

feccia rossa. A quella menzogna , a quella falsità a quel

grande imbroglio i compagni rispondono indignati : di

rosso c’è soltanto la bandiera dell’avanti o popolo alla

riscossa che la trionferà sempre e ovunque ! perché quel

rosso è amore per gli oppressi , i deboli, i senza voce , e la

liberazione dal bisogno e da tutte le schiavitù . è

uguaglianza per tenersi per mano bianchi, gialli , neri per

fare un mondo di mille colori dove i razzisti, e gli

sfruttatori ne resteranno fuori. Quel rosso quindi è vita

per tutta l’umanità affratellata . La feccia è nera è una

cosa loro o meglio è cosa nostra che è tutt’una con : la

razza padrona ladrona e imbrogliona! E quei padroni che

non hanno mai lavorato in vita loro, ci vogliono far

credere che quel loro discutere nelle località turistiche

vuol dire lavorare. E sono così professori nel rubare e

nell’imbrogliare che senza vergognarsi un po’ ma con una

faccia tosta che ha dell’incredibile vanno nella loro

televisione spazzatura e lo gridano addirittura : Se noi

padroni ci siamo impoveriti, la colpa e degli operai che si

sono arricchiti! E per dimostrare ai tanti increduli che

dicono la verità mostrano la loro dichiarazione dei redditi

dove di fronte all’evidenza dei fatti nessuno può fare

obiezione : gli operai guadagnano di più dei loro padroni!

E con la carta che canta e che fa fede , si sentono in

diritto di gridarlo ancora più forte : via, via, via, l’articolo

18 che protegge ,i fannulloni , gli assenteisti e i ladri. I

fannulloni sarebbero gli operai che lavorando sulla catena

di montaggio chiedono delle pause per andare a pisciare ,

gli assenteisti sarebbero sempre quegli operai che per non

impazzire dietro quei ritmi assurdi di lavoro si prendono

qualche giorno di malattia, i ladri sarebbero ancora una

volta quegli operai che dopo aver così duramente lavorato

ricevono in cambio una miseria di salario che pur

comprando cibi scadenti e stringendo ogni giorno di più la

cinghia non riescono a sfamare le loro famiglie. Questi

operai sarebbero i privilegiati , i garantiti su cui scagliare la

rabbia dei precari che di tanto in tanto prendono un

misero salario , e dei disoccupati che di quel misero salario

non prendono nemmeno un centesimo. E dalla scuola dei

padroni lassù sui monti colmi di ricchezza l’amico la

macchietta il lupo famelico della bocconi con tutti i suoi

lupacchiotti scendono a valle per dividere il proletario in

buoni e cattivi per avere così facile gioco nel fare di loro

un solo boccone. E per riuscire nel loro intento gli amici

le macchiette i killer dei giornali e della televisione

spazzatura fanno come al solito un bombardamento a

tappeto e come se non bastasse mettono in azione le loro

mitragliette : eccolo là il nemico numero uno , il cattivo da

cui dovete prendere le distanze , il cattivo che deve essere

isolato ! è l’operaio che è così privilegiato , così garantito

da pretendere come un diritto la sua ciotola di pasta

giornaliera . Mentre voi buoni precari vi accontentate di

una mezza ciotola di pasta giornaliera e ancora di più voi

buoni disoccupati che di quella ciotola di pasta vi

accontentate di sentire soltanto l’odore . Per comandare

in eterno bisogna sempre dividere il proletario questo è il

motto della razza padrona ladrona e imbrogliona che si

scaglia contro l’altro pericolo numero uno è la donna che

si lamenta in continuazione perché lavora sia fuori casa

che in casa come Elisa che dal quartiere san Paolo di Bari

da dove è confinata insieme agli altri dannati della terra ,

ancora non si rassegna a l’idea di volere l’assegno di

accompagnamento per la mamma Ninetta che le viene

come al solito negato nonostante che i bisogni se li fa

addosso e nel letto e che di notte non fa che piangere e

gridare: Elisa aiutami, Elisa aiutami, Elisa aiutami! Ed Elisa

stanca morta per avere lavorato l’intera giornata si deve

alzare dal letto per correre dalla madre che vuole stare in

piedi , e poi seduta, di nuovo in piedi ma cade per terra

ed Elisa deve fare un enorme sforzo per tirarla su e

metterla di nuovo seduta e stare accanto a lei per tutta la

notte. Elisa spera sempre in quell’assegno di

accompagnamento per potersi permettere una badante

perciò fa ricorsi e ancora ricorsi ma l’esito è sempre

negativo . Ormai lo deve capire anche lei che lo stato

sociale garantisce sempre meno diritti, e se ha dei

problemi gli deve risolvere in famiglia . E lei si rivolge alle

sorelle che le sbattono la porta in faccia dopo averle

gridato contro: chi ha la rogna se la gratta! Lei si rivolge ai

fratelli che sdegnati le rispondono: accudire la madre

spetta alle donne! Noi siamo uomini e facciamo soltanto

lavori da uomini, e le sbattono anche loro la porta in

faccia. Ad Elisa le restano i due figli che però da molto

tempo hanno fatto sapere come la pensano : Caterina se

ne sta chiusa tutto il giorno nella sua stanza ed il culo ad

una vecchiaccia non lo pulirà mai e poi mai ! Tiziano sta

diventando una malattia per Elisa perché le dice sempre :

con il lavoro ho chiuso ! a dire la verità non ha mai

incominciato nemmeno a cercarlo . Però pretende ogni

mattina dopo aver fatto colazione dieci euro per le

sigarette e per gli altri vizi, e se la madre non glieli da lui

la prende a calci e pugni e la trascina per terra da una

stanza all’altra tirandole con forza i capelli mentre lei

piange e urla per il dolore e piange e urla Ninetta che è

costretta ad assistere terrorizzata alle violenze subite dalla

figlia da parte del nipote. Mentre Caterina se ne sta

sempre tranquillamente nella sua camera come se non

fosse successo nulla , come se il pianto di dolore della

madre ed il pianto di terrore della nonna che per

l’occasione se l’è fatta ancora di più addosso non la

riguardasse. E quando la nonna le dice : perché non

intervieni quando ci sono queste continue violenze in

questa casa ? lei cinicamente risponde : io non

m’intrometto nelle questioni che riguardano mia madre e

mio fratello! Ed Elisa dopo aver fatto la nottata ad aiutare

la madre ed averle detto la mattina dopo di non alzarsi

dalla poltrona perché se cadi per terra non c’è nessuno

che ti aiuta torna al lavoro e li scoppia a piangere mentre

si sfoga con una compagna di lavoro la quale non fa che

ripeterle : non puoi subire le violenze di tuo figlio in

silenzio! devi assolutamente denunciarlo altrimenti

peggiorerai la tua situazione. E lei asciugandosi le lacrime

le risponde rassegnata : io denunciare il mio figlio? Il

sangue del mio sangue? Non lo farò mai a costo di farmi

ammazzare. Spero solo in Dio a cui chiedo continuamente

di farmi la grazia di fargli cambiare la testa , che gli faccia

trovare un lavoro e di lasciare quella cattiva compagnia

che lo sta portando su una cattiva strada. Ma la compagna

di lavoro insiste : non serve a niente pregare, servono

invece i fatti. Le violenze anche quelle commesse dai

nostri figli vanno denunciate , solo così lo puoi mettere

sulla retta via prima che sia troppo tardi . Se io avessi un

figlio che mi riempisse di botte immediatamente lo

denuncerei senza esitazione . Non bisogna mai stare zitti

di fronte alle violenze , mai e poi mai bisogna sempre

gridare e denunciare le violenze, i soprusi e le ingiustizie

che subiamo sia in casa che dappertutto . Ma Elisa non fa

che ripeterle scuotendo la testa : io non ce la faccio a

denunciare mio figlio , il sangue del mio sangue , piuttosto

mi ammazzo. E contro questo schifo che avanza Antonio

Spano con la sua rabbia che non va in pensione fa come al

solito il giro dell’università sperando di trovare qualche

locandina in cui s’incita alla rivolta da parte dei proletari

coscienti, ma a fare il giro dell’università ci sono anche

quelli della digos che sperano invece di non trovare

nessuna locandina , che lì non succeda niente , che lì

regna il silenzio , altrimenti sono pronti alla repressione. E

Antonio Spano sempre con la rabbia che non va in

pensione è ancora di più arrabbiato perché lì nulla si

muove almeno per il momento e la conferma l’ha

incrociando lo sguardo con quelli della digos che sono

sorridenti soddisfatti e contenti. Perciò a lui non resta

altro da fare che andarsene nella piazza rossa, dove i

militanti della birra dopo aver fatto la colletta si scolano

quelle bottiglie di birra per non pensare alle loro

miserabile esistenze . Ma a ricordarglielo che la loro è

proprio una miserabile esistenza ci pensano i carabinieri

che arrivano all’improvviso , frenano di colpo la loro

automobile , escono di scatto e chiedono: documenti,

documenti, documenti! Poi li perquisiscono ad uno ad

uno facendo tenere loro le mani alzate e non trovando

niente vanno via . Ma dopo un po’ ritornano e di nuovo

frenano di colpo la loro automobile escono di scatto e

chiedono : documenti, documenti , documenti! A questo

punto uno dei militanti della birra che non ne può più di

quella vita miserabile sbuffando e pieno di rabbia dice:

Un’ora fa ci avete chiesto i documenti e ci avete perquisiti,

adesso ricominciamo di nuovo ma che stiamo giocando a

guardie ladri? Noi non giochiamo ma stiamo soltanto

facendo il nostro dovere rispose un carabiniere e il

militante della birra replica altro che dovere la vostra è

una provocazione bella e buona , ma come ti permetti stai

zitto grida il carabiniere , ma come stai zitto non posso

neanche parlare? Ma dove stiamo in uno stato

dittatoriale? il carabiniere va su tutte le furie e urla : stai

zitto, non fiatare , altrimenti ti arresto , mi arresti e

perché? ho detto stai zitto , non fiatare , non te lo ripeto

più ti arresto immediatamente! A questo punto

intervengono i suoi compagni che spingendolo indietro

ripetono : stai zitto non fiatare che quello non scherza ti

arresta per davvero , lui sta zitto ma guarda il carabiniere

con gli occhi così fissi e con quella faccia cosi rabbiosa che

sembra dire : io quello lo strangolo! E sempre spinto

indietro dai suoi compagni di scatto si svincola da loro e

sfoga la sua rabbia dando dei pugni sul primo albero che

trova di fronte e dicendo : io quello l’ammazzo, io quello

l’ammazzo, io quello l’ammazzo! Mentre i suoi compagni

continuano a dirgli stai zitto, , non parlare che se quello ti

sente ti porta in galera ed uno di loro gli mette la mano

sulla bocca per fargli capire che la deve tenere chiusa se

vuole evitare qualche guaio. E Antonio Spano sempre più

con la rabbia che non va in pensione s’incammina verso

l’uscita della piazza rossa, quando ad un tratto si ferma

perché incuriosito da un gruppo di amici che in un angolo

guardano per terra tra la panchina e l’aiuola quello che

sembra un mucchio di stracci invece non è un mucchio di

stracci ma è un uomo tutto rannicchiato che non dà segni

di vita. Il più caro di quel gruppo di amici cerca di

smuoverlo con la punta del piede, nel farlo usa molta

delicatezza non perché teme di fare del male a quel

povero uomo , teme invece per se stesso non si sa mai

può essere contagiato da qualche malattia infettiva da

portarlo direttamente al cimitero. Dopo un po’ arriva il

118, l’uomo è sempre rannicchiato su se stesso , ancora

non si muove, però è ancora vivo e la dottoressa che lo ha

visitato decide di portarlo subito in ospedale. A questo

punto un altro carissimo amico di quel povero uomo per

terra, un militante della birra che si è appena scolata una

bottiglia più collerico che mai urla: ma quando non sa

reggere la birra perché la beve? Ogni volta è la stessa

canzone , prima beve come un maiale e poi si butta per

terra, fa il finto morto per andare in ospedale, dove si fa

dieci , quindici giorni di vacanze a spese di noi poveri fessi

che paghiamo. E sempre più dobbiamo pagare se Monti

non si decide una buona volta a dare un bel taglio netto

alla sanità. Si devono chiudere gli ospedali, bisogna

privatizzare tutto quella è l’unica soluzione chi vuole farsi

curare o fare le vacanze come quell’ubriacone se li deve

pagare di tasca propria e chi non ha i soldi lo si lascia

crepare per strada . Perciò dottoressa date retta a me ,

invece di portarlo in ospedale , la prima fogna che trovate

buttatelo dentro solo così noi avremo un gran risparmio ,

perché quell’uomo anche se non vale niente però costa

tanto ma proprio tanto a noi tutti. La dottoressa guarda

disgustata quell’amico militante della birra, non dice una

parola ma è la sua faccia che parla è un libro aperto e

sembra dire : possibile che al mondo esistono degli

individui così mostruosi! Infine scuotendo la testa dalla

sua bocca esce solo una frase ma è rivolta all’autista

dell’autombulanza : andiamo di corsa all’ospedale!

Antonio Spano con la sua rabbia che non va in pensione

poco dopo raggiunge corso Cavour e tra la folla che va e

viene a visto Giacomo l’inquilino del terzo piano che non

lo fa dormire di notte perché è quasi sempre ubriaco e

urla in continuazione che vuole ammazzare quella strega

di sua madre. Sta davanti al bar e come al solito ubriaco e

barcollando, barcollando parla ai passanti : a me che sono

un signore e voi tutti lo potete testimoniare , il porco

padrone di questo bar aiutato dai suoi servi mi ha cacciato

fuori senza pietà perché dice che io bevo e non pago. Ma

non è vero niente, è una grande falsità e una grandissima

menzogna . Io quando entro in un bar la prima cosa che

faccio è quello di pagare e poi bevo , mai e poi mai mi

permetterei di bere senza pagare ne va della mia

onorabilità perché io sono un signore e come tale voglio

essere trattato. Invece quel porco di un padrone aiutato

dai suoi scagnozzi ha calpestato la mia dignità mi ha

trattato come un delinquente e mi ha messo alla porta

come se fossi un cane. Ma io mi appello a voi passanti

guardatemi e ditemi con franchezza vi sembro un

delinquente ? non di certo , si vede eccome che sono un

signore ed un vero gentiluomo perciò io adesso rientro nel

bar e dico al quel porco padrone non ti permettere mai

più di cacciarmi fuori, e chiedimi scusa e poi comanda ai

tuoi servi portate da bere al signore che è un gentiluomo

che paga sempre il conto. Il suo discorso ai passanti

sembra che non l’ascolta nessuno , invece c’è un gruppo di

ragazzi che si sono fermati e lo riprendono sul cellulare e

dopo avergli detto metteremo tutto su you Tube così

diventerai famoso scoppiano in una fragorosa risata.

Antonio Spano dopo aver assistito allo spettacolo di

Giacomo se ne ritorna nel suo ghetto di santa Rita dove ad

un angolo di strada stazionano sempre un gruppo di amici

malavitosi che per non morire di noia non trovano di

meglio da fare che voler prendere in giro e deridere un

giovane poliomielitico che non vuole arrendersi a restare

chiuso come un prigioniero nella sua casa , perciò con una

forza di volontà eccezionale ed anche se con molta fatica

cerca di fare la sua passeggiata quotidiana strisciando

quasi per terra le sue debole gambe. La sua sofferenza è

enorme , il suo viso sembra una maschera di dolore ma

questo non mette minimamente in imbarazzo un amico

malavitoso che urla : dai che sei il primo al traguardo! E

gli altri ridono , se vai alle olimpiadi la medaglia d’oro non

te la toglie nessuno grida un altro amico malavitoso

mentre gli altri continuano a ridere, ma lui non è un atleta

aggiunge un altro di quegli amici non vedete che si muove

tutto è senz’altro un ballerino però quello che sta

ballando non è tarantella ma semplicemente tremarella.

E tutti di nuovo a ridere . Sempre così questi amici

malavitosi sono dei veri e propri vigliacchi sempre pronti a

calpestare i deboli , ma ancora più pronti ad essere dei

ferventi devoti che si inginocchiano e baciano le mani agli

amici potenti. Il giovane poliomielitico passa davanti a

loro a testa alta e con molto coraggio li guarda con

disprezzo ma senza dire una parola perché sono degli

amici vigliacchi piccoli, piccoli lui invece è un vero uomo ,

pronto il giorno dopo e tutti gli altri giorni ancora a rifare

con la stessa fatica, e con la stessa sofferenza e con il viso

che sembra una maschera di dolore , la stessa strada da

dove mai nessuno lo farà indietreggiare fino a farlo

rinchiudere per sempre come un prigioniero nella sua

casa. Antonio Spano con la rabbia che non va in pensione

ritorna a casa cerca di dormire perché è notte fonda ma

Giacomo come al solito tiene tutti svegli grida come un

ossesso mentre insegue la madre per le scale : brutta

strega ti devo ammazzare! La madre presa dal terrore

piange e grida anche lei : aiuto , aiuto, aiuto! l’amico

inquilino del secondo piano sale le scale infuriato e con la

scopa in mano va verso la madre di Giacomo che

piangendo e tremante tutta vede in lui il suo salvatore ,

mentre Giacomo già si sta preparando al peggio . Ma

l’amico inquilino del secondo piano sorprende tutti perché

grida anche lui da far spavento contro la povera donna : tu

la devi finire di gridare, la notte Io devo dormire in pace!

Te lo dico per l’ultima volta dopo le ventidue voglio il

massimo silenzio altrimenti , la vedi questa scopa te la

spacco in testa , così la facciamo finita una volta per

sempre. Dopo lo sfogo l’amico inquilino del secondo piano

torna nella sua casa sbattendo con forza la porta .

Giacomo si sente galvanizzato ed esclama : finalmente

una persona intelligente che ha capito come stanno

realmente le cose! Quella strega di mia madre è la causa

di tutto , io sono soltanto una vittima e grida con più

forza: con la scopa non la dovevi soltanto minacciare , ma

le dovevi davvero spaccare la testa! La dovevi ammazzare

non sai che gran piacere mi avresti fatto se la mandavi al

cimitero. Invece siamo sempre al punto di partenza , la

strega è sempre viva e vegeta e continua a gridare , io ho

capito la lezione : tocca a me zittirla per sempre, giuro su

Dio che un giorno o l’altro la strozzo! Dopo un po’ nella

palazzina torna il silenzio , almeno per quella notte lo

spettacolo è terminato. Delle gesta di Giacomo si discute

persino nella farmacia dove tutti difendono quella povera

donna che piange, che trema e vive nel terrore – E tutti

hanno la soluzione pronta : in galera deve andare quel

mostro! Il farmacista nel vedere il carabiniere coglie la

palla al balzo e ne approfitta per dirgli : ma perché non

prendete qualche provvedimento in difesa di quella

povera donna, che deve subire le violenze sia di giorno

che di notte da parte del figlio che non fa altro che

ubriacarsi? Il carabiniere assicura tutti , abbiamo

provveduto , quel delinquente deve stare agli arresti

domiciliari perché ha avuto il coraggio di mettermi le mani

addosso adesso potete stare tranquilli , ma quali tranquilli,

con gli arresti domiciliari voi avete peggiorate la situazione

dicono in coro quel capannello di persone , se fino adesso

quella povera donna non è morta , adesso morirà di

sicuro, quell’ubriaco va allontanato dalla madre non

avvicinarlo ancora di più a lei . Il carabiniere borbotta:

cosa volete che vi dico non sono io che prendo le decisioni

io eseguo soltanto degli ordini. Ma gli arresti domiciliari

per Giacomo durano pochi giorni perché dal terzo piano si

odano ancora urli e schiamazzi vola persino una bottiglia

di birra verso la veranda e i frantumi di vetri finiscono giù

sfiorando l’inquilina del primo piano che stava affacciata

al balcone , la quale ripresosi dallo spavento non fa che

gridare : tu sei pazzo, pazzo, pazzo! Tu devi essere

rinchiuso immediatamente in qualche manicomio, basta,

basta, basta tu hai superato ogni limite , tu sei un

elemento pericoloso e non puoi vivere assolutamente in

mezzo a noi così ripete subito dopo ai carabinieri a cui lei

si è rivolto. E i carabinieri vedendo che la protesta stava

montando da parte di tutti gli inquilini decidono di

portarsi via Giacomo con la speranza che al suo ritorno sia

perfettamente guarito . E in quella casa popolare del san

Paolo Ninetta non fa che piangere e gridare : aiuto , aiuto,

aiuto! ed Elisa non sa cosa fare è molto stanca del duro

lavoro che svolge fuori casa , poi gli tocca quel

supplemento di lavoro in casa alza la madre dal letto con

uno sforzo enorme l’appoggia su se stessa e la trascina nel

bagno li toglie il pannolone sporco , la lava , gli mette il

pannolone pulito poi sempre con grande sforzo la trascina

nel soggiorno e la mette seduta sul divano , Ma Ninetta

dopo un po’ ricomincia a piangere vuole stare in piedi,

Elisa con una pazienza eroica la alza , ma subito dopo

Ninetta ripiange vuole stare seduta , e così per tutto il

giorno ma anche per buona parte della notte per Elisa non

c’è pace. Finalmente quando Ninetta trova un po’ di

sonno Elisa ne approfitta per andare al supermercato a

fare un po’ di spesa , ma in casa ha fatto ritorno Tiziano

che si è molto stancato nell’andare avanti e indietro sul

motore perché lui non cammina a piedi si stanca

facilmente lui va in moto però senza casco perché lui è un

guappo e come un guappo viene regolarmente fermato e

multato e la madre deve subito correre a pagare e così di

continuo. Anche quel giorno è stato multato ed è per

questo che è arrabbiato ma è ancora di più arrabbiato

perché ha una gran fame e la mamma tarda ad arrivare ,

perciò lui la chiama sul cellulare e urla: vieni

immediatamente altrimenti ti faccio uscire il sangue dal

naso! E per aver tardato un po’ di più lui mantiene la

promessa con un ceffone le fa uscire il sangue dal naso , e

poi pretende subito la bistecca al sangue, e la madre non

se lo fa ripetere due volte scappa in cucina e dopo un po’

la bistecca al sangue viene servita all’adorato figlio.

Quando Elisa torna al lavoro si sfoga e scoppia di nuovo a

piangere davanti all’amica la quale insiste lo devi

denunciare non ci sono alternative altrimenti lui

continuerà ancora a picchiarti , io al tuo posto non avrei

esitato di corsa l’avrei denunciato . Ma Elisa ancora una

volta risponde: piuttosto mi faccio ammazzare ma non

denuncerò mai mio figlio perché è sangue del mio sangue!

E siamo a Maggio e ce lo cantano pure che è il mese dei

fiori e bisogna sempre sognare che il più bel fiore sei tu

amore . Dalla scuola dei padroni da lassù sui monti colmi

di ricchezza il messaggio deve giungere chiaro a valle voi

proletari pensate a sognare che io il lupo famelico della

bocconi penso a fare di voi un solo boccone, una rapina e

un massacro continuo. Antonio Spano che è uscito dalla

scuola di strada proletaria non si lascia incantare , non

sogna ma sta sempre vigile e attento con la sua rabbia che

non va in pensione e ricorda che il 9 maggio del 1978

Peppino Impastato venne ucciso dalla mafia perché lui da

vero comunista e da grande rivoluzionario dalla sua radio

non faceva altro che prendere in giro e ridicolizzare i

mafiosi presentandoli per quello che erano degli amici

macchiette, c’era tanto da ridere su di loro se non era per

il fatto che quelli erano dei criminali che ammazzavano

chiunque ostacolava i loro loschi affari. Il corpo di Peppino

Impastato fu fatto saltare tra i binari in modo che tutti gli

amici le macchiette i killer dei giornali e televisione

spazzatura invece di scrivere e gridarlo con forza : è morto

un grande uomo che ha avuto il coraggio di sfidare da solo

i mafiosi! lo presentarono come un mostro , è morto un

terrorista mentre stava preparando un attentato. Proprio

come avvenne il 12 dicembre del 1969 per la strage di

piazza fontana a Milano invece di scrivere e gridare che la

strage è di stato , diedero subito in pasto ai devoti

affamati i due mostri che fecero l’attentato e chi potevano

essere i due terroristi se non due anarchici Valpreda e

Pinelli ma grazie ai comunisti e agli anarchici la verità

venne a galla, perché la verità è rivoluzionaria. I due

compagni erano innocenti la strage è di stato E così il 9

maggio del 1978 grazie ai compagni la verità venne a galla,

perché la verità è rivoluzionaria sempre e ovunque sotto

tutte le latitudine, Peppino Impastato è stato assassinato

dalla mafia che cercava di terrorizzare tutti persino il

giorno del suo funerale lanciando il suo messaggio

mafioso : domani ci saranno i funerali voi non andateci ,

lasciamolo solo e diciamo una volta per tutte che noi la

mafia la vogliamo , non perché ci fa paura , perché ci da

sicurezza , perché ci identifica, perché ci piace. Noi siamo

la mafia e tu Peppino non sei stato altro che un povero

illuso, sei stato un ingenuo, sei stato nuddu immischiato

cu niente. E gli amici le macchiette ,la mafia padronale

nella fiat di Pomigliano dove regna il terrore costringe un

operaio che si ferma per un attimo per prendere un po’ di

fiato, per non impazzire e per non morire su quella

mostruosa catena di montaggio a recarsi al centro del

reparto e con un microfono in mano a umiliarsi e gridare :

io sono un uomo che non vale niente! Colpiscono uno per

educarne cento, mille, cinquemila, in modo che tutti si

rendono conto che in quella fabbrica l’essere umano non

ha valore è niente, lì hai un valore soltanto se sei un

cavallo da corsa che corre , che corre, che corre, sull’orlo

del burrone che cade , non cade, infine cade nel burrone .

Come si vede in fabbrica siamo al regime fascista e nazista

che ben presto si estenderà a tutta la società. Ieri per il

proletario c’era la via che conduceva ai campi di

concentramento oggi c’è la via che conduce al burrone,

l’amico la macchietta padronale sa solo dare distruzione,

miseria e morte. E il 19 maggio del 2012 l’amico

macchietta un padroncino quando era un vincente se la

rideva e diceva : questa sì che è vita ! quando invece ha

incominciato ad essere un perdente piangeva e ce l’aveva

con il mondo e quel mondo per lui era rappresentato dalla

istituto professionale di stato Morvillo , Falcone di Brindisi

frequentato da ragazze proletarie che avevano tanta

voglia di vivere , invece porta la più orribile delle morte

perché per lui le ragazze proletarie non valgono niente , fa

esplodere tre bombole di gas collegate a un timer è una

strage dove muore Melissa Bassi un’altra ragazza Veronica

Capodimonte in gravissime condizioni , altre tre ragazze

con ustioni in tutto il corpo ed ancora cinque ragazze

ferite in maniere meno grave . E il 20 maggio 2012 l’Emilia

è sconvolta dal terremoto ci sono sette morti è una strage

di operai che restano sepolti sotto i capannoni che

vengono giù come carta peste , e il 29 maggio 2012 il

terremoto si fa ancora sentire i morti arrivano ad essere in

tutto 27 e di nuovo una strage di operai ai quali dei

padroni senza scrupoli che pensano solo al profitto ,

nient’altro che al profitto impongono il loro ultimatum agli

operai : o morire di fame da disoccupati o morire sepolti

sotto i capannoni che ancora una volta vengono giù come

carta peste . questo è il loro sistema capitalistico dare la

morte a l’operaio che non vale niente, mentre tutto

intorno c’è distruzione e desolazione con decine di

migliaia di famiglie che piangono disperate perché hanno

perso tutto quello che erano riuscito a mettere su dopo

una intera vita di lavoro ed ora sono costrette a vivere

nelle tende. E da lassù sui monti colmi di ricchezza il lupo

famelico della bocconi scende a valle per fare un solo

boccone del proletario specialmente per l’immigrato il

quale viene acchiappato fatto salire in tutta fretta

sull’aereo e rispedito al suo paese natio con il cerotto

sulla bocca per non farlo gridare che lui non vuole andare

a morire di fame perché è un essere umano e come tale

ha diritto al salario, al lavoro, alla vita. Ma non c’è niente

da fare la vita dell’immigrato come quella di tutti gli altri

proletari non vale niente così ha deciso la scuola dei

padroni dove ogni lupacchiotto lo giura: nella mia vita non

farò altro che un solo boccone del proletario! Negli Stati

uniti i lupacchiotti si chiamano i Chicago boy ognuno di

loro lo giura : io che sono un bravo ragazzo ovvero una

testa di cazzo, ci cago sul proletario ! i Chicago boy si

considerano dei missionari e dovunque vanno non fanno

che ripetere , noi non facciamo altro che mettere in

pratica ciò che Dio ci ha rivelato e la santa chiesa ci

propugna a credere : far affogare nella merda il proletario!

Questi bravi ragazzi hanno molti proseliti nel mondo ,

l’Italia è piena specialmente nel parlamento così lo

chiamano loro, ma sarebbe più giusto chiamarlo

magnamento . Appartengono tutti al popolo della latrina

da dove non fanno altro che scaricare merda sui proletari ,

tanta merda fino ad affogarli . Il lupo famelico della

bocconi fa un solo boccone dei proletari , dal

magnamento dopo aver tanto mangiato il popolo della

latrina gli affoga nella merda e in ogni paese è la stessa

cosa perché questi bravi ragazzi sono tutti sul libro paga

della razza padrona ladrona e imbrogliona la quale dopo

aver fatto la guerra al proprio proletario tutti insieme in

una santa alleanza gli amici le macchiette

dell’internazionale del crimine è pronta ad un intervento

umanitario in qualche paese selvaggio per portate tanta

civiltà, libertà e democrazia. E per farlo scatenano come

sempre gli amici le macchiette i killer dei giornali e

televisione spazzatura per fare un bombardamento a

tappeto al cervello delle persone che devono diventare

dei ferventi devoti mentre viene gridato loro: state tutti

nelle vostre case comodamente seduti nelle poltrone e

mentre mangiate noccioline su noccioline assisterete al

più spettacolare evento mai visto prima in televisione! a

voi non resta altro che fare il tifo perché stanno arrivando

i nostri , ma non dalla prateria a cavallo ad un cavallo e

con in testa un generale, si dicono queste cose per

ingannare il nemico la verità è che stanno arrivando i

nostri all’improvviso e con grande sorpresa dal cielo.

Eccoli , eccoli , eccoli finalmente continuate pure a

mangiare noccioline su noccioline ma mentre mangiate

guardate, guardate, guardate il bersaglio è stato colpito,

colpito , colpito, che bello , che bello, che bello . Che luci,

che colori è uno spettacolo indescrivibile, è magnifico,

magnifico, magnifico è meraviglioso, meraviglioso,

meraviglioso, solo i nostri sanno darci queste immense

emozioni. Guardate , guardate, guardate il bersaglio è

stato di nuovo colpito. Colpito , colpito , colpito così

continuano a gridare gli amici le macchiette i killer dei

giornali e della televisione spazzatura che se terminano il

bombardamento a tappeto ai cervelli delle persone è

solamente perché mettono in azione le loro mitragliette

perché nessuno si deve distrarre è tutti devono fare il tifo

e da ferventi devoti gridare anche loro tra una mangiata e

l’altra di noccioline , il bersaglio è stato colpito, colpito,

colpito, che bello, che bello, che bello, che luci, che colori,

è uno spettacolo indescrivibile, è magnifico, magnifico,

magnifico, è meraviglioso, meraviglioso, meraviglioso, e

ancora più tifosi e ferventi devoti si abbracciano e fanno

salti di gioia mentre gli amici le macchiette i killer dei

giornali e della televisione spazzatura continuano a

scrivere e gridare: che spettacolo . che forti emozioni!

Solo noi occidentali siamo capaci di elevarci così in alto da

portare la nostra civiltà, la nostra libertà, e la nostra

democrazia a quel paese selvaggio , da dove in cambio

prendiamo soltanto delle materie prime che la sono

abbandonate a se stesse mentre da noi vengono

trasformate in ricchezza tanta ricchezza non solo per voi

che potrete mangiare ancora di più noccioline ma per tutti

i popoli del mondo che ne avranno grandi benefici . Ma i

compagni quelli veri che provengono dalla scuola di strada

proletaria che hanno resistito alle sirene mostruose dei

capitalisti che li voleva comprare per poi plasmarli e

trasformarli in autentici mostri loro hanno voluto

semplicemente restare umani per dare voce agli oppressi,

ai deboli , ai poveri ed è per questo che non fanno altro

che gridare , che dalla scuola dei padroni da lassù sui

monti colmi di ricchezza quello che scende a valle è

proprio l’amico la macchietta il lupo famelico della

bocconi con i suoi lupacchiotti che l’hanno giurato :

Faremo un solo boccone dei proletari! Ed in unione con le

altre scuole padronali sparse nel mondo ma in special

modo con la scuola dei padroni americani dove ogni

Chicago boy lo deve giurare, io che sono un bravo

ragazzo : ci cago sui proletari! questi amici le macchiette

dell’internazionale del crimine non vanno in quel povero

paese a fare un intervento umanitario, a portare la civiltà,

la libertà e la democrazia . Ma vanno a fare una

aggressione mostruosa , vanno a fare la guerra. E quel

guardate, guardate , guardate , il bersaglio è stato colpito,

colpito, colpito, sono le tonnellate di bombe sganciate che

hanno fatto strage di esseri umani , uomini, donne e

bambini . Chi si salva scappa terrorizzato e specialmente i

bambini quel terrore se lo porteranno dentro per tutta la

vita e poi c’è lo strazio dei feriti che è indescrivibile . La

guerra è mostruosa bisogna sempre fermarla e ricordarsi

in ogni istante che come non vogliamo che le bombe

cadono su di noi e i nostri figli così bisogna non volere che

cadono sulle altre persone e i loro figli. Gridiamolo sempre

e ovunque : mai più guerre, mai più orrori! Perché quella

guerra e quell’orrore oltre a causare morti e orribili

feriti agli uomini, donne e bambini, causa anche danni

mostruosi all’ambiente tanto da avere l’aria inquinata, la

terra inquinata, l’acqua inquinata e con l’avanzata

inarrestabile dei tumori la morte è assicurata non solo in

quel povero paese dove le tonnellate di bombe sono state

sganciate ma persino nei ricchi paesi dell’occidente dove i

tanti devoti pensano di vivere una vita salutare mentre

sono in vacanza felici e spensierati su quella spiaggia dove

non fanno altro che cantare: al mare , al mare, al mare io

voglio soltanto giocare e poi quando è sera ballare con te,

con te, con te, soltanto con te! Invece noi proletari

coscienti , noi compagni ci rivolgiamo a te fervente devoto

degli amici le macchiette padronali non inginocchiarti mai

più davanti a loro , non baciare mai più le loro mani o

peggio ancora strisciare ai loro piedi , non chiederti mai

per chi suona la campana della morte o del dolore: essa

suona sempre per te! Perciò diventi anche tu un

proletario cosciente e un vero compagno che alza sempre

in alto la testa e lo grida con forza : io non sono un uomo

di niente! io non sono un cavallo da corsa che corre , che

corre, che corre sull’orlo del burrone dove cade ,non cade

infine cade giù . gridalo ancora di più : io sono mio e di

nessun’altro ! e continua a gridarlo sempre e ovunque : Io

sono un essere umano , io sono un uomo il cui valore è

immenso! Donna gridalo : io sono mia e di nessuno altro ,

ne dell’amico la macchietta padronale che è sempre

pronto a sfruttarmi ne del figlio violento che non fa altro

che tirare calci e pugni. Perciò non è sangue del mio

sangue , ma è invece sangue infetto che va allontanato in

fretta e per sempre dalla mia vita. Gridiamolo tutti

insieme : noi siamo l’internazionale dei proletari coscienti

che provengono dalla scuola di strada proletaria che

scendono in piazza decisi a rispondere ad ogni botta dei

padroni con la lotta, a non farsi mai più pecore perché il

lupo se le mangia . Ma passare subito al contrattacco

accalappiando l’amico la macchietta il lupo famelico della

bocconi e i suoi lupacchiotti e mettendo loro la museruola

così non faranno mai più un solo boccone dei proletari.

Mettendo un tappo al culo dei Chicago boy sparsi nel

mondo così nessuno ci caga più sui proletari. E poi più

forti che mai diamo l’assalto ai monti colmi di ricchezza

per redistribuirla a tutti i proletari sotto forma di lavoro ,

quel lavorare meno lavorare tutti per vivere meglio. Un

lavoro gratificante , piacevole dove si produce quello che

veramente serve alla comunità . Si lavorerà così poco e

lentamente da potersi poi godere le città a misura degli

esseri umani. Non più centri belli da vedersi e periferia

così brutte da sembrare dei lager. Ci devono essere tanti

centri tutti belli da vedere ma ancora di più da viverli liberi

da quelle armi di distruzione di massa che sono le

automobile e collegati tra loro con metropolitane di

superfice. Quei centri tutti belli da vedere ma ancora di

più da viverli con tante biblioteche, teatri , centri sociali ,

con quelle piazze grandiose, strade larghissime e immensi

parchi tutti pieni di uomini , donne e bambini gioiosi di

vivere mentre si divertono e cantano e ballano . E poi

stanchi si ritorna a casa che sono così belle che si possono

descriverle con le parole del cantante che cantava : in

quella stanza non ci sono più pareti , ma alberi infiniti ! la

casa quindi è la continuazione della città dove ci sono tanti

ma tanti alberi da sembrare infiniti e che danno tanto

ossigeno e vita perché nelle città a misura degli esseri

umani la saluta viene prima di tutto , ci sarà una lotta

spietata contro tutte le malattie in modo tale che dalla

nascita alla vecchiaia sarà un godere della vita. Tutto deve

essere un paradiso non quello falso che ci hanno

promesso nel regno dei cieli , ma quello vero qui sulla

terra . E questa bellezza incontaminata la difenderemo

con le unghie e con i denti , dai mostri che sono sempre in

agguato e pronti a farci ripiombare nelle brutture di

sempre . E di questa bellezza che noi godremo la

consegneremo in tutto il suo splendore ai nostri figli, ai

nostri nipoti e pronipoti che diranno riconoscenti e

meravigliati : come erano umani i nostri padri, I nostri

nonni e i nostri bisnonni! E per ringraziarli a noi non resta

altro da fare: che restare umani come loro !

30- maggio-2012