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Lecce NUOVO di Puglia * Tandem con altri quotidiani (non acquistabili sepa- ratamente); nella provincia di Lecce dal lunedì al sabato Quotidiano + Il M essaggero E1,20. La domenica, con l’inserto Tuttomercato E 1,40 www.quotidianodipuglia.it Lecce NUOVO di Puglia * Tandem con altri quotidiani (non acquistabili sepa- ratamente); nella provincia di Lecce dal lunedì al sabato Quotidiano + Il M essaggero E1,20. La domenica, con l’inserto Tuttomercato E 1,40 www.quotidianodipuglia.it Domenica 6 maggio 2018 Anno XVIII N. 123 q 1,40* y(7HB9H2*RKOKKP( +:!z!,!z!. Grande sorpresa, nell’istituto “Salvemini”, al ritorno dalla marcia per la pace Il Papa: Salento nel mio cuore S OLIDARIETÀ EDUCAZIONE E POLITICA IN DON TONINO TRAGEDIA NELLE CAMPAGNE DI SAN DONATO GRECO a pag. 6 «Voi giovani dovete ri- schiare nella vita. Oggi do- vete preparare il futuro. Il futuro è nelle vostre ma- ni». Parola di Francesco. Il Papa ha scritto una lette- ra agli studenti del “Salve- mini” di Alessano che a lo- ro volta gli avevano scrit- to della marcia per don To- nino Bello che si appresta- vano a fare. «Ho ancora negli occhi e nel cuore la bella accoglienza che mi avete riservato», ha scritto Papa Francesco. Sorpresa, a scuola, quando è stata consegnata la lettera. di Vito ANGIULI + M entre in Italia sia- mo in una fase di stallo per i veti in- crociati tra i partiti e la dif- ficoltà di dar vita a un go- verno che sia capace di af- frontare i gravi problemi della nostra società, può es- sere utile riprendere alcuni aspetti del pensiero di don Tonino Bello, anche per i risvolti che essi possono avere nella situazione che stiamo vivendo in questi giorni. In questo articolo, ne richiamo tre: la solida- rietà con i poveri, l’educa- zione dei giovani, un’azio- ne politica intesa come “ar- te nobile e difficile”. Dal suo ambiente, don Tonino ha attinto e sviluppato una spiccata sensibilità verso i problemi sociali, in modo particolare verso i temi del lavoro, dimostrata fin da- gli scritti giovanili durante gli anni degli studi teologi- ci presso il Seminario dell’Onarmo di Bologna. Di nuovo nel mirino il ca- po della polizia municipa- le di Arnesano, il 57enne Gabriele Podo. Secondo at- tentato incendiario, nel cuore dell’altra notte, ai danni della sua auto, una Renault Scenic. È stato proprio il comandante, sve- gliatosi in tempo, a spe- gnere l’incendio rimedian- do però alcune ustioni di secondo grado. Indagano i carabinieri. Precipita nella cava mentre fa un giro in calesse: lui muore, salvo il cavallo Forse attaccati dai cani Tagli ai fondi Ue: a rischio imprese trasporti e ambiente SOLO LE PASSIONI POSSONO SALVARE IL NOSTRO TEMPO QUEL MORO VIVO CHE PALPITA DI ATTUALITÀ Lettera agli studenti di Alessano: «Ragazzi, sappiate rischiare» Continua a pag. 30 Arnesano, fuoco all’auto del comandante Podo. Ha spento lui le fiamme, ustionandosi Nuovo attentato contro il capo dei vigili CAIONE a pag. 23 A pag. 25 La possibile e futura decurtazione di 500 mi- lioni ai fondi Ue destinati alla Puglia, taglio che si concretizzerebbe col nuovo ciclo di programmazione 2021-2027, è una minaccia all’economia. A rischiare le conseguenze sem- brano essere il mondo delle imprese, il setto- re dei trasporti e quello dell’ambiente. Timori per i 500 milioni sottratti nella programmazione 2021-2027 DE LORENZIS a pag. 35 IL CALCIO L’ultima a Monopoli Lecce già pensa alla B di Antonio ERRICO L’ uomo sale sul podio. Davanti a lui la folla che aspetta il suo discorso. Alle sue spalle un tabello- ne con parole colorate. L’uomo dice: c’è una paro- la che mi è particolarmen- te cara e qui – indicando il tabellone- non c’è. La paro- la è passione. Poi l’uomo continua recitando per inte- ro “Chi esita” di Bertolt Brecht. LE IDEE LA MANNAIA DI BRUXELLES LA STORIA A piedi per 400 chilometri la Puglia vista dalle donne LA LEZIONE DI MALTUS E L’ECONOMIA A MISURA D’UOMO di Giacinto URSO D a sempre, non soltan- to nell’intimo, mi so- no domandato se sia ne- cessario e utile vivificare, nel tempo che si vive, al- cune storiche, significati- ve ricorrenze anniversarie. In costanza, ho anche te- muto che le stesse siano, spesso, rispettate per ca- denza di calendario, espo- ste, così, a obbligate ri- membranze (...). L’ANALISI A pag. 12 RIFLESSIONI Continua a pag. 12 GIOFFREDI alle pagg. 2 e 3 TORNESELLO a pag. 11 COLUCCIA a pag. 10 IL LINGUISTA Il cellulare a lezione? Solo questione di classe Continua a pag. 31 di Chiara MONTEFRANCESCO E conomia circolare, un po’ curiosa come deno- minazione ma estremamente attuale come ar- gomento. La circolarità implica il radicamen- to sul territorio, un’organizzazione aziendale soli- dale e attenta ai valori umani, (non solo quelli ge- nerali e validi per tutti ma anche quelli specifici delle comunità in cui essa si colloca).

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Lecce

NUOVO di Puglia

* Tandem con altri quotidiani (non acquistabili sepa-ratamente); nella provincia di Lecce dal lunedì alsabato Qu otidiano + Il Messaggero E1,20. Ladomenica, con l’inserto Tu t t om er cato E 1,40

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NUOVO di Puglia

* Tandem con altri quotidiani (non acquistabili sepa-ratamente); nella provincia di Lecce dal lunedì alsabato Qu otidiano + Il Messaggero E1,20. Ladomenica, con l’inserto Tu t t om er cato E 1,40

www.quotidianodipuglia.it

Domenica6 maggio 2018Anno XVIII N. 123q 1,40* y(7HB9H2*RKOKKP( +:!z!,!z!.

Grande sorpresa, nell’istituto “Salvemini”, al ritorno dalla marcia per la pace

Il Papa: Salento nel mio cuore

SOLIDARIETÀEDUCAZIONE

E POLITICA

IN DONTONINO

TRAGEDIA NELLE CAMPAGNE DI SAN DONATO

GRECO a pag. 6

«Voi giovani dovete ri-schiare nella vita. Oggi do-vete preparare il futuro. Ilfuturo è nelle vostre ma-ni». Parola di Francesco.Il Papa ha scritto una lette-ra agli studenti del “Salve-mini” di Alessano che a lo-ro volta gli avevano scrit-to della marcia per don To-nino Bello che si appresta-vano a fare. «Ho ancoranegli occhi e nel cuore labella accoglienza che miavete riservato», ha scrittoPapa Francesco. Sorpresa,a scuola, quando è stataconsegnata la lettera.

di Vito ANGIULI +

M entre in Italia sia-mo in una fase distallo per i veti in-

crociati tra i partiti e la dif-ficoltà di dar vita a un go-verno che sia capace di af-frontare i gravi problemidella nostra società, può es-sere utile riprendere alcuniaspetti del pensiero di donTonino Bello, anche per irisvolti che essi possonoavere nella situazione chestiamo vivendo in questigiorni. In questo articolo,ne richiamo tre: la solida-rietà con i poveri, l’educa-zione dei giovani, un’azio-ne politica intesa come “ar-te nobile e difficile”. Dalsuo ambiente, don Toninoha attinto e sviluppato unaspiccata sensibilità verso iproblemi sociali, in modoparticolare verso i temi dellavoro, dimostrata fin da-gli scritti giovanili durantegli anni degli studi teologi-ci presso il Seminariodell’Onarmo di Bologna.

Di nuovo nel mirino il ca-po della polizia municipa-le di Arnesano, il 57enneGabriele Podo. Secondo at-tentato incendiario, nelcuore dell’altra notte, aidanni della sua auto, unaRenault Scenic. È statoproprio il comandante, sve-gliatosi in tempo, a spe-gnere l’incendio rimedian-do però alcune ustioni disecondo grado. Indagano icarabinieri.

Precipita nella cavamentre fa un giro in calesse:lui muore, salvo il cavalloForse attaccati dai cani

Tagli ai fondi Ue:a rischio impresetrasporti e ambiente

SOLO LE PASSIONIPOSSONO SALVAREIL NOSTRO TEMPO

QUELMORO VIVOCHE PALPITADI ATTUALITÀ

Lettera agli studenti di Alessano: «Ragazzi, sappiate rischiare»

Continua a pag. 30

Arnesano, fuoco all’auto del comandante Podo. Ha spento lui le fiamme, ustionandosi

Nuovo attentato contro il capo dei vigili

CAIONE a pag. 23 A pag. 25

La possibile e futura decurtazione di 500 mi-lioni ai fondi Ue destinati alla Puglia, taglioche si concretizzerebbe col nuovo ciclo diprogrammazione 2021-2027, è una minacciaall’economia. A rischiare le conseguenze sem-brano essere il mondo delle imprese, il setto-re dei trasporti e quello dell’ambiente.

Timori per i 500 milioni sottrattinella programmazione 2021-2027

DE LORENZIS a pag. 35

ILCALCIO

L’ultima a MonopoliLecce già pensa alla B

di Antonio ERRICO

L’ uomo sale sul podio.Davanti a lui la folla

che aspetta il suo discorso.Alle sue spalle un tabello-ne con parole colorate.L’uomo dice: c’è una paro-la che mi è particolarmen-te cara e qui – indicando iltabellone- non c’è. La paro-la è passione. Poi l’uomocontinua recitando per inte-ro “Chi esita” di BertoltBrecht.

LE IDEE

LA MANNAIA DI BRUXELLES

LASTORIA

A piedi per 400 chilometrila Puglia vista dalle donne

LA LEZIONE DIMALTUSE L’ECONOMIA AMISURA D’UOMO

di Giacinto URSO

D a sempre, non soltan-to nell’intimo, mi so-

no domandato se sia ne-cessario e utile vivificare,nel tempo che si vive, al-cune storiche, significati-ve ricorrenze anniversarie.In costanza, ho anche te-muto che le stesse siano,spesso, rispettate per ca-denza di calendario, espo-ste, così, a obbligate ri-membranze (...).

L’ANALISI

A pag. 12

RIFLESSIONI

Continua a pag. 12

GIOFFREDI alle pagg. 2 e 3

TORNESELLO a pag. 11 COLUCCIA a pag. 10

IL LINGUISTA

Il cellulare a lezione?Solo questione di classe

Continua a pag. 31

di Chiara MONTEFRANCESCO

E conomia circolare, un po’ curiosa come deno-minazione ma estremamente attuale come ar-gomento. La circolarità implica il radicamen-

to sul territorio, un’organizzazione aziendale soli-dale e attenta ai valori umani, (non solo quelli ge-nerali e validi per tutti ma anche quelli specificidelle comunità in cui essa si colloca).

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2018CULTURA & SPETTACOLI

l mantello del passato è fatto con il tessuto dellanostra vita e cucito con i fili enigmatici del tem-po” ci ricorda lo scrittore australiano Gregory Da-vid Roberts dalle pagine di Shantaram. Così èquando pensiamo alla storia dei nostri passi, allaterra preistorica che calpestiamo, alla pietra loca-

le che ci circonda. Una pietra che ha in sé qualcosa di unico emagico, fatta di sabbia molto antica nata dalla fossilizzazione diorganismi unicellulari con scheletro calcareo che 6 milioni di annifa vivevano sospesi nel mare, il mare che ricopriva ciò che qual-che milione di anni più in là sarebbe divenuto il Salento.

“IMentre tutto ciò avveniva, inAfrica orientale da una scim-mia chiamata Australopithe-cus, si evolveva l’uomo, diffe-renziandosi dalle altre sei spe-cie di umani che abitavano laTerra.

Alcuni maschi e femminedi questi umani arcaici comin-ciarono così un lunghissimoviaggio che li ha portati in va-ste aree del Nord Africa,dell’Europa e dell’Asia.

In Europa e Medio Orientequesti umani, circa 200.000 an-ni fa, si evolsero in ciò che gliscienziati hanno definito Ho-mo neanderthalensis, uomo del-la valle di Neanderthal. Gli an-tropologi li descrivono massic-ci e resistenti ai climi freddi,chiari di pelle e capelli. Sannoricavare dalla pietra strumentiper la caccia come punte dilance, raschiatoi e lame, domi-nano il fuoco, vivono in grottee all’aperto, in piccoli gruppi,si prendono cura dei propri pa-renti malati e infermi e cono-scono l’abisso della morte ela-borando la perdita con sepoltu-re cultuali. Le loro prime trac-ce in Salento non sono più an-tiche di 100.000 anni: denti diNeanderthal si trovano nellegrotte del Cavallo (Nardò), diCapelvenere (Nardò), del Bam-bino (Leuca) e a Cattìe (Ma-glie) fino a quando, intorno ai45.000 anni fa, non comparesulla loro strada la nostra spe-cie, l’Homo Sapiens, e da que-sto momento in poi tutto sicomplica. Da almeno sette mil-lenni gruppi di Sapiens aveva-no lasciato l’Africa per diffon-dersi dall’Arabia in Europa epoi in tutto il mondo iniziandoa fare cose davvero speciali.

Un capitolo fondamentaledi questo incontro appassionan-te è custodito proprio nel Sa-lento, luogo ricco di siti paleo-litici pluristratificati, molti deiquali concentrati sul litorale ne-

retino.Il parco di Portoselvaggio

conserva testimonianze ritenu-te uniche dalla comunità scien-tifica internazionale nello stu-dio di uno dei passaggi più im-portanti della preistoria euro-pea, quello della presenza in-contrastata dell’uomo di Nean-derthal alla supremaziadell’Homo Sapiens. È da quiche nel 1961, due giovani ri-cercatori, Arturo Palma di Ce-snola e Edoardo Borzatti VonLöwenstern, su una piccola im-barcazione iniziano le loro per-

lustrazioni individuando novesiti tutti frequentati da Nean-derthal di cui ben cinque daSapiens con il ritrovamentodelle più antiche tracce fossiliriferibili a questi fino ad oggiregistrate. I due ricercatori so-no subito affiancati da due ra-gazzetti che, nel 1972, si strut-tureranno come Gruppo Spe-leologico Neretino, fino ad og-gi memoria storica sul territo-rio di quella prima fase dellericerche.

A partire da queste esplora-zioni seguono nell’area campa-

gne di scavo a Serra Cicora,condotte da Elettra Ingravalloper l’Università del Salento,che hanno portato alla luce unvillaggio/necropoli del neoliti-co (V millennio a.C.) e il sitoprotostorico di Torre dell’Alto(Età del Bronzo) - con risultatiesposti nella sezione preistori-ca del Museo Sigismondo Ca-stromediano - fino alla ripresadi nuove ricerche dal 2011 nel-la Grotta del Cavallo, Serra Ci-cora, Uluzzo, Grotta Bernardi-ni.

Il riesame del materiale e le

ultime indagini hanno permes-so di giungere a nuovi impor-tanti dati. I ricercatori hannocompreso che proprio lungoquesto tratto di costa, a Grottadel Cavallo, l’Homo Sapiensfece la sua più antica compar-sa nel continente euroasiaticocirca 45.000 anni fa e, sebbenerestino da chiarire le circostan-ze, di fatto qui sostituì, dopoqualche millennio di coesisten-za, i gruppi di neandertaliani.

Ora gran parte di queste te-stimonianze, tra cui le più anti-che rinvenute sulla costa nereti-

na, sono confluite nel Museodella Preistoria di Nardò, a rac-contare un viaggio nel tempoche inizia intorno ai 75 milionidi anni fa con una collezionedi pesci fossili risalenti alle ul-time fasi del Cretaceo e unatartaruga del Gruppo Speleolo-gico Neretino, che ha donatoal museo fotografie, documentie una corposa biblioteca. Adessere esposti sono, inoltre, re-sti antropici di massima rile-vanza tra cui, un dente diNeanderthal e due denti di Sa-piens, provenienti dagli stratidella Grotta del Cavallo. Pre-senti anche i reperti trovati dastudiosi di primo piano comeil fiorentino Borzatti, Cesnoladell’università di Siena e lastessa Ingravallo dell’ateneo sa-lentino.

Il museo, situato nel centrostorico di Nardò, nel chiostrodell’ex convento di Sant’Anto-nio, oltre ad essere di grandeinteresse scientifico, ben allesti-to e curato con apparati didatti-ci e postazioni multimediali, èun laboratorio attivo di ricerca,dove giovani paleontologi, gui-dati da Filomena Ranaldo, ar-cheologa preistorica, conduco-no studi e accolgono i visitato-ri dando corpo con le loro nar-razioni a scenari di grande effi-cacia.

«La didattica è un elementofondamentale della nostra mis-sion - sottolinea la studiosa -stiamo provando a fare guidecon giovani archeologi concompetenze specifiche sul Pa-leolitico… sta funzionando be-nissimo per ora, hanno messoin piedi dei laboratori anchenel parco che riscuotono gran-de successo e finalmente arri-vano i risultati del lavoro meti-coloso di diffusione presso tut-te le scuole della regione e fuo-ri regione, adesso siamo ad al-linearci con tour operator e ag-ganciare un altro livello, strin-giamo i denti». Poche, pochis-sime risorse dal comune o altrienti pubblici, ma in testaun’idea chiara: quella di creareun modello virtuoso di museo,farne il punto di connessionetra il Parco Regionale di Porto-selvaggio, la Palude del Capita-no, la costa neretina e il centrostorico. Conservare, studiare,divulgare e connettere con al-tri centri di ricerca italiani estranieri l’incredibile patrimo-nio storico–archeologico e na-turalistico di uno dei più im-portanti distretti del paleoliticoin Europa.

Situato nell’ex convento di Sant’Antonionel centro storico di Nardò, il Museoraccoglie importanti reperti trovati durantele campagne di scavo a Portoselvaggio

In alto e a sinistra, due immaginidelle sale del Museodella Preistoria di Nardòe, qui sopra, Filomena Ranaldo,l’archeologa che lo dirige

SOLIDARIETÀ...

DALPARCO ALCHIOSTROLA PREISTORIA SALENTINA

DALLA PRIMA PAGINA

Ha considerato la precaria situazio-ne dei braccianti di Puglia, l’instabi-lità e la precarietà del lavoro, la me-schina retribuzione. L’educazione ri-cevuta durante la sua infanzia, in fa-miglia e nella comunità parrocchia-le, è stata la scuola di vita da cui haimparato l’amore a Cristo e ai pove-ri. Ha inteso la scelta preferenzialeverso gli ultimi non come uno slo-gan, ma come una concreta attuazio-ne del Vangelo. I poveri non sonosolo i destinatari dell’annuncio, masono anche i depositari della fede ei soggetti privilegiati dell’evangeliz-zazione. Per questo ha scelto comemotto episcopale l’espressione:«Ascoltino gli umili e si rallegrino»(Sal 33,3). Ha preferito parlare di“ultimi”, volendo con questo indica-re tutte le forme di povertà senzaescludere nessuna e sottolineare cheessi sono i protagonisti della storiadi salvezza (cfr. vol. V, pp.115-116).

Ha vissuto, poi, il servizio ai gio-vani in due direzioni: mostrare aognuno di loro il fascino di seguireCristo e accompagnare i seminaristia scoprire la bellezza della vocazio-ne sacerdotale. Alle nuove generazio-ni ha insegnato a incamminarsi sullavia della santità, praticando la virtùdello stupore e della meraviglia, lacapacità di sognare e di avere grandiideali, la passione per la vita, la gio-ia di godere di ogni frammento ditempo, la bellezza di servire gli ulti-mi. Nella famosa preghiera Dammi,Signore, un’ala di riserva, li ha esor-tati a osare, a spiccare il volo comeun gabbiano all’ebbrezza del vento,assaporando l’avventura della liber-tà, con la fiducia di chi sa di avereil Signore come partner del propriosogno (cfr. III, pp. 315-316). Ha in-vitato gli educatori a instaurare unrapporto di reciproco ascolto e fidu-cia, senza atteggiamenti paternalisti-ci, ma scommettendo sulle sorpresedi Dio e lasciando che i giovani sia-no liberi e protagonisti della loro esi-stenza (cfr. II, pp. 352-353).

Ai seminaristi ha mostrato che lavocazione è un’evocazione: un attod’amore creativo e personale, unaforza attrattiva che fa innamorare diCristo, una capacità di sognare e diguardare in avanti verso il futurocon audacia, una coraggiosa decisio-ne di decentrare la propria esistenzaper metterla a servizio degli altri,un’esperienza di abbandono alla vo-lontà di Dio, l’unico che è capace ditrasformare la vita in una festa. Haesorato gli accompagnatori vocazio-nali a mettersi a servizio dell’iniziati-va educativa di Dio, praticando la“pedagogia della soglia” sostandocioè «sul portone della loro coscien-za, senza invaderla» (vol. III, p.220).

E’ stato, infine, formatore di co-scienze laicali mature attraverso lasua azione divulgativa e formativadei temi conciliari, in particolare del-le quattro costituzioni. Sapeva parla-re ai più esigenti e farsi capire daipiù semplici. Ha educato tutti a di-scernere con attenzione i segni dei

tempi. Riteneva, infatti, essere sem-pre più necessario mettersi in ascol-to del futuro, leggere in profonditàle linee di tendenza dello svilupposociale per intuire quale tipo di servi-zio la Chiesa dovesse fornire ai gio-vani, ai lavoratori, al mondo dellacultura. Ha suggerito di guardarecon occhi nuovi la realtà perché «afare problema, più che le “nuove po-vertà”, sono gli “occhi nuovi” che cimancano. Molte povertà sono “pro-vocate” proprio da questa carestia diocchi nuovi che sappiano vedere.Gli occhi che abbiamo sono troppoantichi. Fuori uso. Sofferenti di cata-ratte. Appesantiti dalle diottrie. Resistrabici dall’egoismo. Fatti miopidal tornaconto. Si sono ormai abitua-ti a scorrere indifferenti sui proble-mi della gente» (vol. II, pp.396-397).

Ha invitato i laici ad essere ani-matori della carità, a farsi promotoridi giustizia, a vivere forme di volon-tariato, a perseguire una seria forma-zione politica «senza la quale i pove-ri si trasformeranno in massa mano-

vrabile da parte di coloro che hannoin mano le leve del potere economi-co, politico e culturale» (vol. V, p.110 ). Agli uomini impegnati in poli-tica ha ricordato che la politica èun’arte “nobile e difficile” che nondeve essere deturpata da una praticafaccendiera, da manovre di basso ri-lievo, ma deve essere sostenuta dauna dimensione contemplativa dellavita, valorizzando il silenzio e l’invo-cazione e mettendo al centro il benecomune e il supremo valore dellapersona.

In conclusione, l’attenzione allediverse forme di povertà, un rinnova-to impegno educativo nei riguardidelle nuove generazioni e un’azionepolitica intesa come “arte nobile edifficile” non sarebbero tre punti in-torno ai quali trovare una convergen-za tra le diverse anime presenti nellasocietà civile e, di conseguenza,giungere in fretta a un’intesa tra ipartiti per promuovere una coesionesociale e dare vita a un governo sta-bile, duraturo ed efficace?

+ Vito AngiuliVescovo di Ugento-S. Maria di Leuca

di Brizia

MINERVA

~Un viaggio nel tempoche inizia 75 milioni

di anni fa e attraversail Neanderthal

fino all’Homo Sapiens