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La pubblicazione di una nuova guida suscita sempre una forte
emozione, simile a quella data dallo sbocciare improvviso di un nuovo
fiore in un grande prato.
Sicuramente lo è ancora di più, se con questa azione si tenta di riportare
alla memoria un territorio nascosto con tutte le sue peculiarità storiche,
geologiche e naturalistiche venute alla luce con un vero “cammino” di
studio.
Gli occhi attenti degli Alunni della scuola primaria, con i preziosi
suggerimenti dei loro Docenti, hanno saputo apprezzare scorci
panoramici, flora e fauna autoctona, con il piacevole sottofondo dei
rumori della natura e delle storie di testimoni locali che hanno
impreziosito l’appartenenza al luogo e valorizzato il patrimonio esistente.
Per tutti noi è stato un enorme piacere camminare in salita sulle strade
sassose e osservare lo stupendo panorama, quello che i nostri antenati
hanno visto attraverso i finestrini di quel famoso trenino “Spoleto-Norcia”
che oggi tanto ci affascina.
Un sentito ringraziamento alle Docenti della scuola primaria “ Francesco
Toscano” per il grande impegno profuso nel voler portare alla memoria
dei più giovani un territorio nascosto. Infiniti complimenti a tutti gli Alunni
che con la loro gioia di scoprire si sono entusiasmati con il “Pedi Ciuf
Ciuf”, camminando in compagnia di amici e familiari, andando alla ricerca
di un fiore da odorare, di un resto architettonico da conoscere, di un
ragnetto che tesse la sua ragnatela nelle pareti invecchiate delle gallerie.
Dedicato a tutti i bambini di oggi e di domani nella speranza che sappiano
apprezzare e far apprezzare le ricchezze della nostra terra.
Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Silvia Mattei
NOTIZIE STORICHE SUL TRENINO AZZURRO
La ferrovia Spoleto-Norcia venne costruita perché, all’inizio del
secolo scorso, il collegamento tra Norcia, la Valnerina e Spoleto era
possibile solo utilizzando carrozze trainate da cavalli su di un percorso
lungo e tortuoso.
L’idea nacque in seguito all’inaugurazione della linea ferroviaria Roma-
Ancona. Inizialmente fu progettato il tratto che collegava Spoleto a
Piedipaterno ma non venne realizzato perché troppo costoso. In
alternativa venne realizzato un collegamento che utilizzava, all’inizio,
vetture a vapore e, successivamente, vetture a benzina .
Nel 1912 finalmente fu
decisa la costruzione della
linea ferroviaria il cui
progetto venne realizzato
dall’ Ingegnere E. Thoman.
I lavori iniziarono nel 1913
e si conclusero nel 1926. Il
1° novembre venne fatta
l’inaugurazione e il sei la
linea ferroviaria entrò in
funzione sotto la direzione
dell’ingegnere Basler che mantenne l’incarico per quasi trent’anni.
Durante la II guerra mondiale la linea subì molti danni, ma il servizio
riprese il 5 ottobre del 1945.
Tra il 1955 e il 1957 vennero fatti lavori di ammodernamento su tutta la
linea.
Classi IVA-IVB
PRIMO PERCORSO: STAZIONE DI SPOLETO – STAZIONE DI CAPRARECCIA
Km 7
Questo itinerario ha inizio a Spoleto presso la Stazione della ex
ferrovia Spoleto -Norcia sita in via Fratelli Cervi.
Per raggiungere il punto di partenza è opportuno muoversi verso la Strada
Statale 3 Via Flaminia, in direzione dello svincolo Spoleto Nord . Nei pressi
dell’insegna “Il Barbarossa”, si procede verso la strada sterrata dove passa
la ex ferrovia.
Nel primo tratto del percorso si sale costantemente con lieve pendenza. E’
possibile respirare i profumi dei fiori e delle piante, ma anche avvistare
qualche simpatico animale del bosco.
All’uscita dalla prima galleria si giunge sopra al viadotto di Cortaccione
lungo 120 metri: il panorama che si apre davanti agli occhi degli
escursionisti è
incantevole e
affascinante. Si
possono osservare il
monte Serano, il
monte Vergozze, ma
anche la pianura di
Trevi, di Foligno e di
Assisi.
Si prosegue ancora,
con un’alternanza di
brevi gallerie e con la vista di un paesaggio mozzafiato, fino a giungere al
viadottto di Caprareccia e poi all’omonima stazione.
Classi VA-VB
L’ASPARAGINA
L'asparago selvatico è una piccola pianta sempreverde cespugliosa
che cresce in prossimità dei boschi e in luoghi incolti.
I germogli dal sapore amarognolo sono spesso utilizzati in cucina per
fare frittate o sughi.
Gli asparagi germogliano in primavera e sono molto più piccoli, ma anche
più saporiti , dei comuni asparagi coltivati.
Classe I A
IL PIPISTRELLO
Nella Galleria di
Caprareccia spicca
l’importante
colonia svernante
di Miniopterus
schreibersii.
La colonia occupa
la porzione
centrale della
galleria da oltre 10 anni ed è sottoposta a monitoraggio dal 2006: la
consistenza della colonia è progressivamente incrementata nel corso
degli anni, passando da 923 individui conteggiati nel 2006 a 4284
esemplari nel 2016. Tale sito è ad oggi il più significativo su tutto il
territorio regionale.
Questi pipistrelli sono piccoli mammiferi capaci di volare grazie ad
una speciale membrana alare. Come tutti i mammiferi, i chirotteri sono
animali a sangue caldo che partoriscono ed allattano i propri figli.
I pipistrelli sono attivi durante la notte, ma riescono a spostarsi al buio
grazie all’emissione di suoni ad alta frequenza e alla ricezione della loro
eco, che permette di individuare la posizione e distanza degli ostacoli e
delle prede.
Cacciano in ambienti molto diversi quali aree aperte, stagni, corsi
d’acqua, insediamenti umani, margini dei boschi. Nel periodo invernale i
pipistrelli rallentano le funzioni corporee per minimizzare il consumo
energetico e trascorrono in letargo anche lunghi periodi. Riducono il
ritmo cardiaco da 400 a 10 battiti al minuto, la temperatura del corpo tra
0 e 10°C e possono addirittura fermare il battito cardiaco per oltre un’ora.
In questo periodo tendono a riunirsi in colonie più o meno numerose ed a
rifugiarsi in grotte, miniere abbandonate, edifici.
Non solo i pipistrelli sono, a dispetto di quanto credano in molti,
animali del tutto innocui ma, per la loro dieta a base di insetti (zanzare
incluse), costituiscono un anello molto importante della catena
alimentare e prevengono le esplosioni demografiche degli insetti: basti
pensare che ogni notte un pipistrello si ciba da 1/4 ad 1/3 del suo peso
corporeo, vale a dire che può mangiare sino a 3.000 insetti.
Classi IIA-IIB
Non mi attacco ai
capelli…è una
falsa credenza!!!
IL TARTUFO NERO DELLA VALNERINA
“Io ci ho una cosa, senza radica e senza fiori, che va a tavola dei signori"... che cosa è? Il Tartufo! Uno dei più pregiati prodotti dei boschi della Valnerina! Pensate,era già conosciuto e apprezzato sin dall’antichità, dai Babilonesi e dagli Egizi. Forse non tutti sanno che il tartufo è una specie di fungo ipogeo, cioè sotterraneo, che vive accanto a dei tipi di piante in particolare , come le roverelle, i faggi e i lecci. Passeggiando tra i grandi boschi della Valnerina è possibile scorgere alcune piccole piazzole tondeggianti senza erba: le tartufaie! Qui il “tartufaro”, ovvero il cavatore di tartufo, incita con affettuosi ed insistenti richiami il proprio cane, finchè non viene premiato con un biscotto ogni volta che la ricerca abbia avuto un buon fine. Che divertimento e che soddisfazione!!! In Valnerina sono presenti tre diverse specie di tartufo: il Tartufo Nero Pregiato di Norcia il Tartufo estivo anche conosciuto come “scorzone” il Tartufo Nero Invernale Ed ora due ricette tipiche a base di tartufo per i più golosi!!! Strangozzi al Tartufo Nero Ingredienti per 4 persone: 120 gr di tartufo fresco Olio extravergine di Oliva 1 Filetto di acciuga 2 spicchi di aglio peperoncino a piacere Sale Soffriggere nell’olio un pizzico di peperoncino, l’aglio e un filetto di acciuga tritato. Ad olio raffreddato aggiungere il tartufo fresco ed un pizzico di sale. Cuocere in abbondante acqua calda gli strangozzi ed a cottura ultimata passarli
nella padella con la salsa di tartufo. Attenzione a non eccedere nel tempo di cottura del tartufo che perderebbe il suo aroma.
Trota al tartufo
Le montagne de la Valnerina cionno du cose bone: ‘l tartufo e la trota. Se
ste du cose le mettemo ‘nsieme, vien fora ‘n magnà da struppi. E nun se
tratta manco de faticà tanto. Tocca lessà la trota nto l’acqua dove c’è
anche la cipolla, la carota e ‘l sellero. Se leva la trota quanno è cotta, se
pulisce e sopra ce se mette la salsa nchi tartufi, come pe i crostini.
Classi IIIA-IIIB
La Pasquarella di Vallo di Nera
Ecco il testo della Pasquarella cantata a Vallo di Nera il 5 gennaio in
occasione della Pasqua Epifania.
Gruppi di giovani processionalmente passano di casa in casa per
annunciare la nascita di Cristo e l'arrivo del nuovo anno, chiedendo
offerte e generi alimentari.
Composto da sedici
quartine, il canto
nella prima parte
narra in metafora le
vicissitudini del
vecchio anno appena
concluso e della
vecchietta- Befana
che porta l'annuncio
dell'Epifania, cioè la
manifestazione del
messaggio cristiano e l'avvio di un nuovo ciclo del calendario. Il corteo dei
cantori, accompagnato dall'organetto, è preceduto da due uomini
mascherati da vecchio e vecchia. La melodia del canto è semplice: la, si
bemolle, do, re, do, si bemolle, la, sol, la, fa, si bemolle, la, sol, sol, fa, mi,
re, do, la, si bemolle, do,do,do,si bemolle, si bemolle, la, sol,fa, sol per
quattro volte, fa, mi, fa,fa. Tutto seguendo il ritmo del valzer.
Dopo le otto strofe iniziali si entra nel vivo della questua. Con allegria e
ironia vengono richiesti i prodotti della dispensa ben fornita in questo
periodo di carne di maiale, di frutta secca, di farina, di uova e vino nuovo.
Classi IVA-IVB