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La pubblicazione di una nuova guida suscita sempre una forte emozione, simile a quella data dallo sbocciare improvviso di un nuovo fiore in un grande prato. Sicuramente lo è ancora di più, se con questa azione si tenta di riportare alla memoria un territorio nascosto con tutte le sue peculiarità storiche, geologiche e naturalistiche venute alla luce con un vero “cammino” di studio. Gli occhi attenti degli Alunni della scuola primaria, con i preziosi suggerimenti dei loro Docenti, hanno saputo apprezzare scorci panoramici, flora e fauna autoctona, con il piacevole sottofondo dei rumori della natura e delle storie di testimoni locali che hanno impreziosito l’appartenenza al luogo e valorizzato il patrimonio esistente. Per tutti noi è stato un enorme piacere camminare in salita sulle strade sassose e osservare lo stupendo panorama, quello che i nostri antenati hanno visto attraverso i finestrini di quel famoso trenino “Spoleto-Norcia” che oggi tanto ci affascina. Un sentito ringraziamento alle Docenti della scuola primaria “ Francesco Toscano” per il grande impegno profuso nel voler portare alla memoria dei più giovani un territorio nascosto. Infiniti complimenti a tutti gli Alunni che con la loro gioia di scoprire si sono entusiasmati con il “Pedi Ciuf Ciuf”, camminando in compagnia di amici e familiari, andando alla ricerca di un fiore da odorare, di un resto architettonico da conoscere, di un ragnetto che tesse la sua ragnatela nelle pareti invecchiate delle gallerie. Dedicato a tutti i bambini di oggi e di domani nella speranza che sappiano apprezzare e far apprezzare le ricchezze della nostra terra. Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Silvia Mattei

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La pubblicazione di una nuova guida suscita sempre una forte

emozione, simile a quella data dallo sbocciare improvviso di un nuovo

fiore in un grande prato.

Sicuramente lo è ancora di più, se con questa azione si tenta di riportare

alla memoria un territorio nascosto con tutte le sue peculiarità storiche,

geologiche e naturalistiche venute alla luce con un vero “cammino” di

studio.

Gli occhi attenti degli Alunni della scuola primaria, con i preziosi

suggerimenti dei loro Docenti, hanno saputo apprezzare scorci

panoramici, flora e fauna autoctona, con il piacevole sottofondo dei

rumori della natura e delle storie di testimoni locali che hanno

impreziosito l’appartenenza al luogo e valorizzato il patrimonio esistente.

Per tutti noi è stato un enorme piacere camminare in salita sulle strade

sassose e osservare lo stupendo panorama, quello che i nostri antenati

hanno visto attraverso i finestrini di quel famoso trenino “Spoleto-Norcia”

che oggi tanto ci affascina.

Un sentito ringraziamento alle Docenti della scuola primaria “ Francesco

Toscano” per il grande impegno profuso nel voler portare alla memoria

dei più giovani un territorio nascosto. Infiniti complimenti a tutti gli Alunni

che con la loro gioia di scoprire si sono entusiasmati con il “Pedi Ciuf

Ciuf”, camminando in compagnia di amici e familiari, andando alla ricerca

di un fiore da odorare, di un resto architettonico da conoscere, di un

ragnetto che tesse la sua ragnatela nelle pareti invecchiate delle gallerie.

Dedicato a tutti i bambini di oggi e di domani nella speranza che sappiano

apprezzare e far apprezzare le ricchezze della nostra terra.

Il Dirigente Scolastico

Prof.ssa Silvia Mattei

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NOTIZIE STORICHE SUL TRENINO AZZURRO

La ferrovia Spoleto-Norcia venne costruita perché, all’inizio del

secolo scorso, il collegamento tra Norcia, la Valnerina e Spoleto era

possibile solo utilizzando carrozze trainate da cavalli su di un percorso

lungo e tortuoso.

L’idea nacque in seguito all’inaugurazione della linea ferroviaria Roma-

Ancona. Inizialmente fu progettato il tratto che collegava Spoleto a

Piedipaterno ma non venne realizzato perché troppo costoso. In

alternativa venne realizzato un collegamento che utilizzava, all’inizio,

vetture a vapore e, successivamente, vetture a benzina .

Nel 1912 finalmente fu

decisa la costruzione della

linea ferroviaria il cui

progetto venne realizzato

dall’ Ingegnere E. Thoman.

I lavori iniziarono nel 1913

e si conclusero nel 1926. Il

1° novembre venne fatta

l’inaugurazione e il sei la

linea ferroviaria entrò in

funzione sotto la direzione

dell’ingegnere Basler che mantenne l’incarico per quasi trent’anni.

Durante la II guerra mondiale la linea subì molti danni, ma il servizio

riprese il 5 ottobre del 1945.

Tra il 1955 e il 1957 vennero fatti lavori di ammodernamento su tutta la

linea.

Classi IVA-IVB

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PRIMO PERCORSO: STAZIONE DI SPOLETO – STAZIONE DI CAPRARECCIA

Km 7

Questo itinerario ha inizio a Spoleto presso la Stazione della ex

ferrovia Spoleto -Norcia sita in via Fratelli Cervi.

Per raggiungere il punto di partenza è opportuno muoversi verso la Strada

Statale 3 Via Flaminia, in direzione dello svincolo Spoleto Nord . Nei pressi

dell’insegna “Il Barbarossa”, si procede verso la strada sterrata dove passa

la ex ferrovia.

Nel primo tratto del percorso si sale costantemente con lieve pendenza. E’

possibile respirare i profumi dei fiori e delle piante, ma anche avvistare

qualche simpatico animale del bosco.

All’uscita dalla prima galleria si giunge sopra al viadotto di Cortaccione

lungo 120 metri: il panorama che si apre davanti agli occhi degli

escursionisti è

incantevole e

affascinante. Si

possono osservare il

monte Serano, il

monte Vergozze, ma

anche la pianura di

Trevi, di Foligno e di

Assisi.

Si prosegue ancora,

con un’alternanza di

brevi gallerie e con la vista di un paesaggio mozzafiato, fino a giungere al

viadottto di Caprareccia e poi all’omonima stazione.

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Classi VA-VB

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L’ASPARAGINA

L'asparago selvatico è una piccola pianta sempreverde cespugliosa

che cresce in prossimità dei boschi e in luoghi incolti.

I germogli dal sapore amarognolo sono spesso utilizzati in cucina per

fare frittate o sughi.

Gli asparagi germogliano in primavera e sono molto più piccoli, ma anche

più saporiti , dei comuni asparagi coltivati.

Classe I A

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IL PIPISTRELLO

Nella Galleria di

Caprareccia spicca

l’importante

colonia svernante

di Miniopterus

schreibersii.

La colonia occupa

la porzione

centrale della

galleria da oltre 10 anni ed è sottoposta a monitoraggio dal 2006: la

consistenza della colonia è progressivamente incrementata nel corso

degli anni, passando da 923 individui conteggiati nel 2006 a 4284

esemplari nel 2016. Tale sito è ad oggi il più significativo su tutto il

territorio regionale.

Questi pipistrelli sono piccoli mammiferi capaci di volare grazie ad

una speciale membrana alare. Come tutti i mammiferi, i chirotteri sono

animali a sangue caldo che partoriscono ed allattano i propri figli.

I pipistrelli sono attivi durante la notte, ma riescono a spostarsi al buio

grazie all’emissione di suoni ad alta frequenza e alla ricezione della loro

eco, che permette di individuare la posizione e distanza degli ostacoli e

delle prede.

Cacciano in ambienti molto diversi quali aree aperte, stagni, corsi

d’acqua, insediamenti umani, margini dei boschi. Nel periodo invernale i

pipistrelli rallentano le funzioni corporee per minimizzare il consumo

energetico e trascorrono in letargo anche lunghi periodi. Riducono il

ritmo cardiaco da 400 a 10 battiti al minuto, la temperatura del corpo tra

0 e 10°C e possono addirittura fermare il battito cardiaco per oltre un’ora.

In questo periodo tendono a riunirsi in colonie più o meno numerose ed a

rifugiarsi in grotte, miniere abbandonate, edifici.

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Non solo i pipistrelli sono, a dispetto di quanto credano in molti,

animali del tutto innocui ma, per la loro dieta a base di insetti (zanzare

incluse), costituiscono un anello molto importante della catena

alimentare e prevengono le esplosioni demografiche degli insetti: basti

pensare che ogni notte un pipistrello si ciba da 1/4 ad 1/3 del suo peso

corporeo, vale a dire che può mangiare sino a 3.000 insetti.

Classi IIA-IIB

Non mi attacco ai

capelli…è una

falsa credenza!!!

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IL TARTUFO NERO DELLA VALNERINA

“Io ci ho una cosa, senza radica e senza fiori, che va a tavola dei signori"... che cosa è? Il Tartufo! Uno dei più pregiati prodotti dei boschi della Valnerina! Pensate,era già conosciuto e apprezzato sin dall’antichità, dai Babilonesi e dagli Egizi. Forse non tutti sanno che il tartufo è una specie di fungo ipogeo, cioè sotterraneo, che vive accanto a dei tipi di piante in particolare , come le roverelle, i faggi e i lecci. Passeggiando tra i grandi boschi della Valnerina è possibile scorgere alcune piccole piazzole tondeggianti senza erba: le tartufaie! Qui il “tartufaro”, ovvero il cavatore di tartufo, incita con affettuosi ed insistenti richiami il proprio cane, finchè non viene premiato con un biscotto ogni volta che la ricerca abbia avuto un buon fine. Che divertimento e che soddisfazione!!! In Valnerina sono presenti tre diverse specie di tartufo: il Tartufo Nero Pregiato di Norcia il Tartufo estivo anche conosciuto come “scorzone” il Tartufo Nero Invernale Ed ora due ricette tipiche a base di tartufo per i più golosi!!! Strangozzi al Tartufo Nero Ingredienti per 4 persone: 120 gr di tartufo fresco Olio extravergine di Oliva 1 Filetto di acciuga 2 spicchi di aglio peperoncino a piacere Sale Soffriggere nell’olio un pizzico di peperoncino, l’aglio e un filetto di acciuga tritato. Ad olio raffreddato aggiungere il tartufo fresco ed un pizzico di sale. Cuocere in abbondante acqua calda gli strangozzi ed a cottura ultimata passarli

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nella padella con la salsa di tartufo. Attenzione a non eccedere nel tempo di cottura del tartufo che perderebbe il suo aroma.

Trota al tartufo

Le montagne de la Valnerina cionno du cose bone: ‘l tartufo e la trota. Se

ste du cose le mettemo ‘nsieme, vien fora ‘n magnà da struppi. E nun se

tratta manco de faticà tanto. Tocca lessà la trota nto l’acqua dove c’è

anche la cipolla, la carota e ‘l sellero. Se leva la trota quanno è cotta, se

pulisce e sopra ce se mette la salsa nchi tartufi, come pe i crostini.

Classi IIIA-IIIB

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La Pasquarella di Vallo di Nera

Ecco il testo della Pasquarella cantata a Vallo di Nera il 5 gennaio in

occasione della Pasqua Epifania.

Gruppi di giovani processionalmente passano di casa in casa per

annunciare la nascita di Cristo e l'arrivo del nuovo anno, chiedendo

offerte e generi alimentari.

Composto da sedici

quartine, il canto

nella prima parte

narra in metafora le

vicissitudini del

vecchio anno appena

concluso e della

vecchietta- Befana

che porta l'annuncio

dell'Epifania, cioè la

manifestazione del

messaggio cristiano e l'avvio di un nuovo ciclo del calendario. Il corteo dei

cantori, accompagnato dall'organetto, è preceduto da due uomini

mascherati da vecchio e vecchia. La melodia del canto è semplice: la, si

bemolle, do, re, do, si bemolle, la, sol, la, fa, si bemolle, la, sol, sol, fa, mi,

re, do, la, si bemolle, do,do,do,si bemolle, si bemolle, la, sol,fa, sol per

quattro volte, fa, mi, fa,fa. Tutto seguendo il ritmo del valzer.

Dopo le otto strofe iniziali si entra nel vivo della questua. Con allegria e

ironia vengono richiesti i prodotti della dispensa ben fornita in questo

periodo di carne di maiale, di frutta secca, di farina, di uova e vino nuovo.

Classi IVA-IVB