La prevenzione dell'obesità in età evolutiva

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Servizio di Psicologia Clinica Laboratorio di Ricerche Psicologiche Ospedale San Giuseppe IRCCS Istituto Auxologico Italiano Dipartimento di Psicologia Università Cattolica di Milano prof. Gianluca Castelnuovo

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L’obesità è il risultato di una risposta normale di persone normali ad una situazione anormale

Swinburn B.,Vol 378, Agosto 2011,The Lancet

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Antichi e moderni idoli…

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World Obesity Federation, London, April 2014. http://www.worldobesity.org/

Prevalenza di sovrappeso/obesità infantile 1960-90

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World Obesity Federation, London, April 2014. http://www.worldobesity.org/

Prevalenza di sovrappeso/obesità infantile oggi

In Italia il 34.7% delle bambine e il 37.2% dei bambini è affetto da sovrappeso o obesità

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OBESITA’ INFANTILE: UN’EPIDEMIA GLOBALE - CINA Most of the risk factors identified by this study presented ranked or quantitative characteristics which might be transformed from unhealthy threshold to healthy range by behavior modification. Some variables are likely to interact each other, such as appetite and eating speed, or outdoor activity and TV viewing, or BMI and income, but which needs to be further explored in future surveys.

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OBESITA’ INFANTILE: UN’EPIDEMIA GLOBALE - PACIFICO

http://www.fbc.com.fj/fiji/34058/childhood-obesity-problem-unites-pacific-community-and-africa Fiji News Childhood obesity problem unites Pacific Community and Africa Children suffering from Obesity will be the focus of talks this week in Ghana, West Africa at the final African Region Consultation for the World Health Organisation (WHO) Commission on Ending Childhood Obesity. The meet will take place in Accra, Ghana, on October 22 to 23.

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OBESITA’ INFANTILE: UN’EPIDEMIA GLOBALE - USA Michelle Obama sta arruolando famosissimi vip americani – tra cui le attrici Jessica Alba e Kristen Bell e le superstar del football i quarterback Colin Kaepernick e Victor Cruz – in una nuova campagna nazionale FNV (fruit and vegetables) per convincere mamme e ragazzi a mangiare frutta e verdure. La signora Obama ha tenuto a far sapere che il gioco sarà duro e che ricorrerà a tutte e armi del marketing con annunci tradizionali, attività sui social media e operazioni di marketing.

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OBESITA’ INFANTILE: UN’EPIDEMIA GLOBALE - USA This paper models the anticipated the costs and effectiveness of a multi-component regulatory policy approach to encouraging healthy behaviors among children aged 2.5– 5 years in the U.S. that use child care facilities. Implementing obesity prevention policies in child care settings is likely to be cost effective relative to other childhood obesity interventions, providing 10-year cost savings and health benefits.

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OBESITA’ INFANTILE: LE AREE DI INTERVENTO

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OBESITA’ INFANTILE: L’APPELLO DI JAMA

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OBESITA’ INFANTILE: ma le diete funzionano? Negli ultimi trent’anni quasi ogni componente della nostra dieta è stato messo sotto accusa da uno o dall’altro esperto. Eppure, nonostante i continui controlli, in tutto il mondo l’alimentazione non fa che peggiorare.

Imamura et al., The Lancet Global Health, III, Marzo 2015

Ormai il rito di mettersi a dieta è una vera e propria epidemia. In questo momento nel Regno Unito una persona su cinque è a dieta, ma nonostante ciò il nostro girovita si espande di 2,5 cm ogni 10 anni.

Tim Spector, 2015, docente di epidemiologia genetica, King’s College,

London, UK

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OBESITA’: QUALE TRATTAMENTO ?

“ Tra tutti gli obesi, la maggior parte non inizierà neppure un trattamento;

tra quelli che ne cominceranno uno, la maggior parte non lo porterà a termine;

tra quelli che lo termineranno, la maggior parte non perderà peso;

tra quelli che ne perderanno, la maggior parte lo recupererà rapidamente ”

Stunkard A.J., McLaren Hume M. Arch Intern Med 1959; 103:79-85.

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OBESITA’: NECESSARIO UN APPROCCIO INTEGRATO Nel Cochrane Database of Systematic Reviews si afferma nel 2006 che l’intervento psicologico-psicoterapeutico è necessario insieme alla dieta ed alla attività fisica per la riduzione dell’obesità.

When behaviour therapy was combined with a diet/exercise approach and compared with diet/exercise alone, the combined intervention resulted in a greater weight reduction. Cognitive-behaviour therapy, when combined with a diet/exercise intervention, was found to increase weight loss compared with diet/exercise alone

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OBESITA’: NECESSARIO UN APPROCCIO INTEGRATO Evidence from this review (2010) shows that family-based, lifestyle interventions with a behavioural program aimed at changing diet and physical activity thinking patterns provide significant and clinically meaningful decrease in overweight in both children and adolescents compared to standard care or self-help in the short- and the long-term.

Treatment of obesity in children and adolescents remains a relatively new science….

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OBESITA’: NECESSARIO UN APPROCCIO INTEGRATO

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Quaderni del Ministero della Salute n. 10 Obesità e Diabete – 2011 – pag. 7

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Quaderni del Ministero della Salute n. 10 Obesità e Diabete – 2011 – pag. 86

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Interventi di psicologia clinica nell'obesità: evidenze di efficacia

In psicologia clinica, i modelli che si sono occupati di obesità, in termini di spiegazione e di intervento, sono essenzialmente tre:

•approccio psicodinamico •orientamento relazionale-sistemico

•approccio cognitivo-comportamentale

Tutti e tre hanno sviluppato ipotesi interessanti sui fattori psichici che concorrono alla patogenesi e al mantenimento dell’obesità, e hanno proposto applicazioni e varianti tecniche specifiche per la cura di questa patologia (Cuzzolaro, 1996; Bosello & Cuzzolaro, 2004, Molinari, 2004, Molinari & Castelnuovo, 2011).

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Approccio relazionale sistemico

Secondo l’orientamento relazionale sistemico, anticipato intorno al 1940 da Hilde Bruch, che già sottolineava l’importanza della famiglia nella genesi e nel mantenimento dell’obesità (Bruch & Touraine, 1940), La terapia familiare dell’obesità si avvale dei contributi di Minuchin, Haley e di Selvini Palazzoli, e si basa su tecniche di intervento dirette a restituire valore e significato alle comunicazioni familiari (Molinari, 2004, Molinari & Castelnuovo, 2011). La prospettiva relazionale sistemica interpreta l’obesità come una condizione connessa con i modelli relazionali in cui l’individuo è immerso nella vita di tutti i giorni (maggiori esponenti: Minuchin, Ganley, Molinari, Ugazio, Bertrando).

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Obesità infantile: caratteristiche

Le caratteristiche dei contesti familiari con bambini e/o adolescenti obesi maggiormente riscontrate dalle ricerche sono:

• genitori insicuri che compensano sovra-alimentando i figli; • l’uso del cibo come deviatore e mediatore degli scambi emotivi genitore bambino; • alimentazione emotiva come strategia individuale per ridurre le tensioni interne; • ridotta coesione ed elevata conflittualità familiare; • elevata dipendenza emotiva dei figli verso i genitori; • iperprotettività, invischiamento e scarso senso di identità e di efficacia personale; • simmetria relazionale e tendenza all’evitamento del conflitto

(Molinari & Castelnuovo, 2011)

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Obesità infantile: interventi

Aree di valutazione psicologica del minore e dell’adolescente con obesità

• Comportamento alimentare

• Motivazione alla dieta

• Disturbi del comportamento alimentare • Tratti di personalità, sintomi psicopatologici, disturbi dell’immagine corporea e del benessere psicologico generale • Dinamiche familiari

(Molinari & Castelnuovo, 2011)

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Società Italiana di Pediatria (SIP) Presidente Prof. G. Saggese Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) Presidente Prof. G. Bona Società Italiana di Nutrizione Pediatrica (SINUPE) Presidente Prof.ssa E. Riva Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza (SIMA) Presidente Prof. V. De Sanctis Società Italiana di Medicina Preventiva e Sociale (SIPPS) Presidente Dott. G. Di Mauro E con la collaborazione di: Associazione Culturale Pediatri (ACP) Presidente Dott. M. Gangemi Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) Presidente Dott. P.L. Tucci

Obesità infantile: linee guida (1)

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Obesità infantile: linee guida (2)

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Famiglia e obesità Una vulnerabilità genetica all’obesità può esprimersi a causa dell’intervento di numerosi fattori stressanti che sono stati studiati presso il nostro Istituto.

Distribuzione di frequenza dei principali eventi di vita stressanti nel campione di 3063 pazienti ricoverati presso l’Ospedale San Giuseppe

26% DISACCORDI FAMILIARI 20% INIZIO DI UN DISTURBO PSICHICO 20% DIFFICOLTÀ LAVORATIVE O SOCIALI 19% LUTTO IN FAMIGLIA 19% MANTENIMENTO DI UNA DIETA 18% CAMBIAMENTO DI CASA 15% DIFFICOLTÀ ECONOMICHE 15% LITIGI CON IL PARTNER 11% GRAVIDANZA 11% MALATTIA FISICA 10% MATRIMONIO

Enrico Molinari, Mente,

stress, e iperfagia

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In caso di obesità estreme

Nei casi di obesità estreme, con BMI molto elevato, dove i fattori genetici sembrano dominare nella determinazione del quadro patologico, l’intervento psicologico si focalizza spesso su: • riduzione del danno e motivazione allo sviluppo di comportamenti di vita salutari;

• supporto psicologico per il miglioramento della qualità di vita e per l’accettazione della propria condizione;

• screening per la valutazione di un intervento bariatrico (con relativo supporto psicologico pre e post intervento)

Wadden TA, Butryn ML, Sarwer DB, Fabricatore AN, Crerand CE, Lipschutz PE, Faulconbridge L, Raper SE, Williams NN. Comparison of psychosocial status in treatment-seeking women with class III vs. class I-II obesity. Obesity (Silver Spring). 2006 Mar;14 Suppl 2:90S-98S.

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Problemi di efficacia clinica a lungo termine Numerose linee guida, promosse da diverse agenzie governative (NHLBI, 1998; USDHHS, 1998; NHMRC, 2003) concordano sul fatto che i trattamenti esistenti, a prevalenza cognitivo-comportamentale, sono efficaci nel promuovere la riduzione del peso nel breve termine (1-2 anni), ma il loro effetto sfuma col passare del tempo, fino a scomparire, con la ripresa (a volte anche l’aumento) del peso iniziale. Oggi la terapia dell’obesità non è più finalizzata a portare i soggetti obesi in un range di peso corporeo normale, il cosiddetto “peso ideale”, ma ad aiutarli ad ottenere un decremento ponderale moderato del 10%. Castelnuovo G, Manzoni GM, Villa V, Cesa GL, Molinari E. Clin Pract Epidemiol Ment Health. 2011 Mar 4;7:29-37; Tsiros MD, Sinn N, Brennan L, Coates AM, Walkley JW, Petkov J, Howe PR, Buckley JD. Am J Clin Nutr. 2008 May;87(5):1134-40.; Munsch S, Biedert E, Meyer A, Michael T, Schlup B, Tuch A, Margraf J. Int J Eat Disord. 2007 Mar;40(2):102-13.

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Linee di ricerca sulla teleassistenza

Servizio e Laboratorio di Psicologia Clinica

IRCCS Istituto Auxologico Italiano Ospedale San Giuseppe

Interventi di telemedicina e continuità assistenziale con

l’ausilio di nuove tecnologie che permettono di proseguire la cura, il monitoraggio ed il

supporto psicologico dopo il ricovero (progetto TecnOb).

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L’approccio STEPPED CARE per l’obesità

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L’approccio STEPPED CARE per l’obesità

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L’approccio STEPPED CARE per l’obesità

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L’approccio STEPPED CARE per l’obesità

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L’approccio STEPPED CARE per l’obesità

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Call for Papers dedicate

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Call for Papers dedicate

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Nuovi scenari: mHealth o mobile health per la diabesità

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Nuovi scenari: monitoraggio dell’attività fisica

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Per approfondire

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30 40 60

BMI

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Stress e obesità (2) 9% NASCITA DI UN FIGLIO 9% ASSUNZIONE DI PSICOFARMACI 9% CAMBIAMENTO DI LAVORO 8% MALATTIA DI UN PARENTE STRETTO 8% ASSUNZIONE DELLA PILLOLA ANTICONCEZIONALE 7% DIFFICOLTÀ SCOLASTICHE 7% MENOPAUSA 6 % ABORTO 6% MALTRATTAMENTI PSICOLOGICI 5% INIZIO DI UNA NUOVA RELAZIONE SENTIMENTALE 5% INCIDENTE STRADALE 3% MALTRATTAMENTI FISICI 2 % ABUSO SESSUALE

Enrico Molinari, Mente,

stress, e iperfagia