LA PRESA DEL FORTE BELGA DI EBEN...

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LA PRESA DEL FORTE BELGA DI EBEN EMAEL L'azione dei Fallschirmpioniere Un'impresa assolutamente innovativa Belgio 10-11 maggio 1940 PREMESSA Come comandante supremo Adolf Hitler – al contrario di Napoleone soldato di professione – rappresenta il dilettante, privo delle competenze per capire la strategia e le operazioni belliche, incapace di percepire la realtà del campo di battaglia e dei problemi logistici. In possesso di una specie di potere ipnotizzante (fino alla sua fine) è in grado di plagiare le folle e i militari professionali ricevendo una cieca fiducia nella possibilità di vittoria, un potere persuasivo che intimidisce anche i generali più scettici e decisi. E' in questa personalità che va ricercata la chiave del mistero centrale dei rapporti tra ufficiali di professione abili e valorosi (come non si era visto nel XX secolo) e questo austriaco contornato da una corte di parvenus e di avida gentaglia che conquista potere sotto il segno della svastica del partito nazionalsocialista. Ci si domanda: come è successo che una generazione di uomini rispettabili, apolitici, condizionati dalla tradizione e dal codice d'onore derivanti da secoli al servizio di sovrani legittimi, siano stati sedotti da un dittatore sorretto da una fede mistica nel suo genio ma maestro del raggiro ? La risposta è che i generali si trovarono di fronte a un dilemma morale non risolvibile se non ottemperando al giuramento di fedeltà prestato al dittatore, anche se il suo carattere criminale si manifesterà sempre di più durante gli eventi bellici, esprimendo una sprezzante indifferenza sulla sorte dei propri connazionali. Molti di questi ufficiali superiori rispettano la tradizione e l'etica dell'antica casta militare prussiana e le norme di vita del puritanesimo luterano, rappresentando gli ultimi echi dell'ordine militare monastico dei Cavalieri Teutonici. Opportunista e giocatore d'azzardo, dal 1933 al 1939 Hitler realizza le sue strategie internazionali attraverso una serie di bluff psicologicamente brillanti fino al grande successo conseguito a Monaco nel 1938 quando Chamberlain e Daladier abbandonano la Cecoslovacchia nelle mani della Germania nazista. Poi, imbaldanzito dal cinico patto di spartizione Ribbentrop-Molotov, attacca la Polonia ritenendo che Francia e Gran Bretagna non sarebbero intervenute per difendere quello che considerano il loro protettorato: qui la sua amoralità lo tradisce, arriva la dichiarazione di guerra dei due alleati e questo errore cruciale si rivelerà una catastrofe per l' Europa modificandone l' assetto geopolitico per molti anni seguenti. Neville Chamberlain, sfiduciato dal suo stesso partito, si dimette e il Re nomina al suo posto Sir Winston Churchill che possiede, come si sa, ben altra tempra; guiderà con mano ferma la Gran Bretagna fino alla vittoria finale. Hitler si vanta dei propri successi iniziali: “ gli accordi contrattuali valgono solo fin quando mi servono” infatti dopo solo un anno nel giugno 1941 attaccherà l'Unione Sovietica. Questo articolo di storia contemporanea inizia dalla dichiarazione di guerra fino alla conquista del Forte di Eben Emael conseguita con una tecnica mai sperimentata prima, l'aliante d'assalto. Chi scrive ha inoltre ritenuto interessante fornire i brevi profili di due dei “ grandi innovatori”, i generali che hanno permesso i notevoli e insperati successi iniziali alla macchina da guerra nazista, Heinz Guderian l'ideatore della “guerra lampo” e Kurt Student, il progettista di questa tattica mai pensata prima e il vero anticipatore dell'utilizzo del corpo paracadutisti, che poi sarà replicato in scala molto maggiore dagli Alleati. CAPITOLO PRIMO I “grandi innovatori” - i generali della macchina da guerra nazista Generale Heinz Guderian – il Blitzkrieg (la guerra lampo) Prussiano per mentalità e per nascita (1888-1954) come ufficiale delle unità telegrafiste vede a Ypres nel 1914 i soldati morire imprigionati nelle trincee della guerra statica e si convince che quel modo assurdo di combattere non può più continuare. Nel 1929 riesce ad effettuare alcuni esperimenti di esercitazioni tattiche con l'uso di veicoli e carri armati e la sua fervida intelligenza anticipativa gli permette di progettare la dottrina del “colpo vincente” (Stosskraft) sferrato da formazioni di carri armati e truppe meccanizzate. Scrive un manuale “Achtung 1

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LA PRESA DEL FORTE BELGADI EBEN EMAEL

L'azione dei Fallschirmpioniere Un'impresa assolutamente innovativa

Belgio 10-11 maggio 1940PREMESSACome comandante supremo Adolf Hitler – al contrario di Napoleone soldato di professione –rappresenta il dilettante, privo delle competenze per capire la strategia e le operazioni belliche,incapace di percepire la realtà del campo di battaglia e dei problemi logistici. In possesso di unaspecie di potere ipnotizzante (fino alla sua fine) è in grado di plagiare le folle e i militariprofessionali ricevendo una cieca fiducia nella possibilità di vittoria, un potere persuasivo cheintimidisce anche i generali più scettici e decisi. E' in questa personalità che va ricercata la chiavedel mistero centrale dei rapporti tra ufficiali di professione abili e valorosi (come non si era visto nelXX secolo) e questo austriaco contornato da una corte di parvenus e di avida gentaglia checonquista potere sotto il segno della svastica del partito nazionalsocialista. Ci si domanda: come èsuccesso che una generazione di uomini rispettabili, apolitici, condizionati dalla tradizione e dalcodice d'onore derivanti da secoli al servizio di sovrani legittimi, siano stati sedotti da un dittatoresorretto da una fede mistica nel suo genio ma maestro del raggiro ?La risposta è che i generali si trovarono di fronte a un dilemma morale non risolvibile se nonottemperando al giuramento di fedeltà prestato al dittatore, anche se il suo carattere criminale simanifesterà sempre di più durante gli eventi bellici, esprimendo una sprezzante indifferenza sullasorte dei propri connazionali. Molti di questi ufficiali superiori rispettano la tradizione e l'eticadell'antica casta militare prussiana e le norme di vita del puritanesimo luterano, rappresentandogli ultimi echi dell'ordine militare monastico dei Cavalieri Teutonici.Opportunista e giocatore d'azzardo, dal 1933 al 1939 Hitler realizza le sue strategie internazionaliattraverso una serie di bluff psicologicamente brillanti fino al grande successo conseguito aMonaco nel 1938 quando Chamberlain e Daladier abbandonano la Cecoslovacchia nelle manidella Germania nazista. Poi, imbaldanzito dal cinico patto di spartizione Ribbentrop-Molotov,attacca la Polonia ritenendo che Francia e Gran Bretagna non sarebbero intervenute per difenderequello che considerano il loro protettorato: qui la sua amoralità lo tradisce, arriva la dichiarazionedi guerra dei due alleati e questo errore cruciale si rivelerà una catastrofe per l' Europamodificandone l' assetto geopolitico per molti anni seguenti. Neville Chamberlain, sfiduciato dalsuo stesso partito, si dimette e il Re nomina al suo posto Sir Winston Churchill che possiede, comesi sa, ben altra tempra; guiderà con mano ferma la Gran Bretagna fino alla vittoria finale.Hitler si vanta dei propri successi iniziali: “gli accordi contrattuali valgono solo fin quando miservono” infatti dopo solo un anno nel giugno 1941 attaccherà l'Unione Sovietica.Questo articolo di storia contemporanea inizia dalla dichiarazione di guerra fino alla conquista delForte di Eben Emael conseguita con una tecnica mai sperimentata prima, l'aliante d'assalto. Chiscrive ha inoltre ritenuto interessante fornire i brevi profili di due dei “grandi innovatori”, i generaliche hanno permesso i notevoli e insperati successi iniziali alla macchina da guerra nazista, HeinzGuderian l'ideatore della “guerra lampo” e Kurt Student, il progettista di questa tattica maipensata prima e il vero anticipatore dell'utilizzo del corpo paracadutisti, che poi sarà replicato inscala molto maggiore dagli Alleati.

CAPITOLO PRIMOI “grandi innovatori” - i generali della macchina da guerra nazistaGenerale Heinz Guderian – il Blitzkrieg (la guerra lampo)

Prussiano per mentalità e per nascita (1888-1954) come ufficiale delle unitàtelegrafiste vede a Ypres nel 1914 i soldati morire imprigionati nelle trincee dellaguerra statica e si convince che quel modo assurdo di combattere non può piùcontinuare. Nel 1929 riesce ad effettuare alcuni esperimenti di esercitazioni tattichecon l'uso di veicoli e carri armati e la sua fervida intelligenza anticipativa gli permettedi progettare la dottrina del “colpo vincente” (Stosskraft) sferrato da formazioni dicarri armati e truppe meccanizzate. Scrive un manuale “Achtung

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Panzer !” che diventa un best-seller internazionale negli ambienti militari e che gli procural'attenzione di Hitler, attento a strategie risolutive che non comportino un lungo conflitto che laGermania non può permettersi (mentre gli eventi, invece, gli si rivolteranno contro...). Con la sua capacità di esporre brillantemente le sue teorie al momento giusto e alle personegiuste, pur non essendo assolutamente simpatizzante per l'ideologia nazista, riesce a ottenerel'appoggio di Hitler per la formazione di Panzerdivisionen come grandi Unità Autonome, dotate dicarri armati, artiglieria, trasporti per le truppe, officine, semoventi, radio efficienti e impiegocombinato con la Luftwaffe. Lui stesso ne definisce gli organici e l'organizzazione, partecipando

anche alla progettazione dei mezzi corazzati adeguati alle esigenze.Guderian è un caso unico nella storia militare, è l' uomo che ha progettatonel dettaglio un'arma, che provvede all'addestramento degli uomini, collaboraal piano dell'offensiva e che guida la sua arma in battaglia.I tedeschi progettano i loro carri armati in previsione di adattarli alle futureesigenze, ad esempio il PzKw III viene costruito in tre moduli e via via chela guerra esige nuovi armamenti più potenti viene ridisegnato per installare

cannoni più potenti fino ad abolire la torretta montando il potente pezzo da 75 mm. nello scafodiventando un temibile semovente cacciacarri. (foto)Lo stesso ing. Ferdinand Porsche disegna le sospensioni per aumentare il comfort e la sicurezzadell'equipaggio, Porsche collabora anche come progettista di carri fino a collaudare lui stesso iltemibile Tiger che sarà la Nemesi dei carri degli Alleati.Travolta la Polonia dalle Panzerdivisionen il Comando Supremo OKW si rende conto che l'attaccoalla Francia attuando il piano iniziale Fall Gelb è un grave rischio e Guderian viene convocato peresaminare la fattibilità di far passare il grosso delle divisioni celeri attraverso le Ardenne mentrel'attacco secondario sarebbe svolto invece lungo il Belgio e l'Olanda aggirando la Linea Maginot.La sua risposta è favorevole, conosce bene le Ardenne ed è convinto fautore che l'impiego didivisioni corazzate in zone difficili è fattibile con un risultato assolutamente inaspettato per ilnemico. E così accade, nonostante un ingorgo iniziale di migliaia di mezzi (il più grande ingorgostradale della storia che si estende per oltre 160 km. ignorato dallaricognizione alleata) nelle Ardenne, inglesi e francesi, che sono ancoravincolati al concetto della guerra statica, vengono gettati nella massimaconfusione dalla manovra a tenaglia delle direttrici dell'invasione.Proprio quando l'avanzata acquista uno slancio inarrestabile e siraccolgono molte migliaia di prigionieri e una massa enorme diequipaggiamento nemico, Guderian e le sue Panzerdivisionen G (comeGuderian) vengono fermate da von Rundstedt e da Hitler che non hanno percepito che la velocitàstessa delle formazioni meccanizzate ha completamente paralizzato le linee alleate. Questa pausapermette a francesi e inglesi di arretrare le truppe intorno a Dunkerque dove oltre 350.000 soldativengono reimbarcati in Inghilterra: l'esito della guerra viene deciso qui, la possibilità di infliggere alnemico un colpo mortale definitivo è gettata al vento. (foto della spiaggia di Dunkerque con i soldatiin attesa)Quando la situazione precipita per la Germania e l'esito del conflitto è ormai scontato, Guderiancerca di salvare i brandelli dell'esercito che Hitler ha deliberatamente subordinato alle sue sceltesbagliate - per non dire criminali - dimostrando una invidiabile e pericolosa determinazionecontrastando persone che hanno perso il senso della realtà e che vivono in un mondo dimenzogne e di illusioni. Fatto prigioniero dagli americani non viene accusato di crimini di guerra,rimanendo nella Storia recente uno dei condottieri tedeschi che sono rimasti vincolati al lorocodice d' onore senza macchie nel loro comportamento.Generale Kurt Student - il corpo paracadutisti

Il generale Kurt Student (1890-1978) è il principale artefice della innovazione chedifferenzia il 2° conflitto mondiale dalla guerra precedente: la creazione e l'impiegodel corpo paracadutisti. Di origine prussiana proviene da una famiglia di piccoliproprietari terrieri, viene ammesso alla scuola reale prussiana e, per caso, si trova aseguire un corso di pilotaggio che cambia la sua vita. Partecipa al 1° conflittomondiale come pilota di caccia e dopo il trattato di Versailles – che impedisce allaGermania di ricostruire l'aviazione militare – gli viene affidato il comando di unascuola di volo a vela, una delle tante palestre di volo che in seguito formeranno la

grande massa di giovani esperti piloti di guerra. Gli accordi di Rapallo del 1922 tra Mosca e2

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Berlino prevedono il supporto al riarmo della aviazione tedesca con l'utilizzo degli aeroporti russi(e inoltre per la sperimentazione delle divisioni meccanizzate..). Nel 1935 Hitler respinge leclausole restrittive del trattato di Versailles permettendo alla Germania nazista il riarmo di tutte lesue forze armate con la rinascita della Luftwaffe che si assume anche la competenza delle truppeaviotrasportate. Student si vede assegnare il comando di una regione aerea e inizia subito aelaborare l'utilizzo di truppe aviolanciate e quello degli alianti da assalto, scrivendo dottrine emanuali praticamente partendo da zero. Student non si dimentica e fa buon uso dell'aver assistitoal lancio contemporaneo di ben 1.500 para' russi nel 1937 (le immagini sono impressionanti, illancio avviene con gli uomini aggrappati sopra le ali dei grossi e goffi plurimotori!).Nel 1939 il corpo paracadutisti comprende circa 4.000 uomini e inoltre 14.000 soldati di fanteriasono addestrati come truppe aviotrasportate, in grado di salire a bordo dei trimotori da trasportoJu 52 (“zia Ju” dei quali la Luftwaffe possiede ben 400 esemplari) e poi di schierarsi velocementesull'obiettivo una volta a terra, dotati di un armamento più pesante dei paracadutistiche invece viaggiano necessariamente più leggeri.Student è un uomo che disdegna il lusso, dotato di una specie di sesto senso chegli permette di intravvedere sviluppi per altri impensabili, possiede una mentelogica e razionale, capacità di lavorare con metodo e meticolosità, è il creatoredello spirito di corpo di una nuova arma (foto) che si afferma poi nelle forze armatedi tutto il mondo, nella quale i paracadutisti tedeschi spiccano per il loro valore incombattimento in ogni fronte. Il successo degli aviosbarchi in Olanda e in Belgio (che vedremo) e a Creta sono un esempioeclatante della sua capacità di adattarsi alle circostanze tattiche e strategiche e del suo costanteimpegno personale anche sul campo di battaglia.Per ironia della sorte nel 1944 la sua armata di paracadutisti, che non è più stata utilizzata cometale dopo l'invasione di Creta, si trova a combattere come fanteria contro le truppe aviotrasportatealleate proprio sui corsi d'acqua che aveva conquistato con grande successo nel 1940 !

L'ultimo successo di Student è il colpo di mano (attribuito faziosamente a OttoSkorzeny dalla propaganda delle SS) della liberazione di Mussolini sul GranSasso, dove nove alianti DFS 230 riescono ad atterrare con una manovraimpossibile sull'angusto pianoro che contorna il rifugio a Campo Imperatore. E' il12 settembre 1943. Un Mussolini ridotto a uno spettro di se stesso (foto) vienecaricato un po' esitante sopra un Fieseler Storch (cicogna) con a bordo il pilota eil capitano “consigliere politico” delle SS Otto Skorzeny Purtroppo per le sorti

dell'Italia il piccolo aereo STOL (decollo e atterraggio corto) sovraccarico dei tre pesanti uomini,dopo un decollo cortissimo sembra cadere nel burrone ma poi riprende quota salutato daiFallschirmpioniere che hanno rischiato la vita in questa azione temeraria e dalla guarnigioneitaliana che proprio non ha fatto una mossa né sparato un colpo. Anche in questo episodio glialianti vengono distrutti dagli stessi incursori.Il Piano (Caso) Giallo (concepito dal generale Erich von Manstein) - maggio 1940

Il generale Erich von Manstein esamina gli ordini del Piano Giallo inizialee scriverà nelle sue memorie: “..trovai umiliante che la nostra generazionenon riuscisse a fare altro che copiare una vecchia ricetta..” Infatti il Pianoprevede uno scontro frontale con le armate alleate che stanno mobilitandocon la conseguenza di una guerra di attrito (o peggio un fronte statico)come nel 1914-1918. Hitler approva (e si appropria faziosamente dell'idea,infatti afferma:”..di tutti i generali ai quali parlai del nuovo piano per il fronteoccidentale Manstein fu l'unico che mi comprese”..) pienamente lemodifiche al Piano proposte da von Manstein e da Guderian; il nuovo

Piano viene battezzato Sichelschnitt (colpo di falce).Per la prima volta nella Storia la penetrazione tedesca attraverso le Ardenne in Belgio fino allaManica viene realizzata da un esercito motorizzato e corazzato concentrato per forza d'urto. Laneutralità dei Paesi Bassi e del Belgio viene violata in pochi giorni perattaccare la Francia e le Forze britanniche (BEF) attestate in difesa delcontinente. (cartina) La Fortezza Olanda viene attaccata dall'aria e da terra, i ponti piùimportanti sono occupati dai paracadutisti e da treni blindatipermettendo il transito delle divisioni motorizzate; se i ponti vengono3

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minati, il genio pontieri getta velocemente dei ponti provvisori su barche (foto). Il Piano prevede laconquista dell'Aia e di arrestare la famiglia reale ma l'attacco agli aeroporti si rivela un disastro: itrasporti Ju52 vengono abbattuti o sono distrutti mentre cercano di atterrare in mezzo ai relitti diquelli precedenti. In alternativa Arnhem viene conquistata con unattacco aerotrasportato, e poiché Rotterdam con i suoi ponti è lachiave della difesa dell'Olanda, il ponte di Gennep viene preso daun treno blindato e i lunghi ponti di Moerdijk occupati daiparacadutisti. Grazie alla propensione per le novità e per glistratagemmi, Rotterdam viene occupata improvvisamente con uncolpo di mano azzardato ma ben coordinato: dodici idrovolanti HeinkelHe59 (foto) ammarano sul fiume e 150 pioniere occupano il ponte Willems, poi i paracadutisti silanciano sullo stadio sportivo raggiungendo i pioniere e i trimotori Junkers 52 sbarcano le forzeaviotrasportate sull'aeroporto Waalhaven. Il Governo olandese si arrende.Guderian corre verso ovest tagliando le comunicazioni gettando nel panico il nemico al punto chela volontà di ogni resistenza viene minata e la fragilità delle forze tedesche troppo allungate nonviene messa alla prova. Rommel con la sua “divisione fantasma” non gli è da meno sparendo eriapparendo nei punti più vulnerabili facendo danni irreparabili alle scomposte divisioni anglo-francesi. Per giunta una folla enorme di decine di migliaia di profughi terrorizzati intasa le stradeimpedendo il flusso dei rinforzi francesi e inglesi favorendo così le forze attaccanti.Nella prima settimana di maggio il Comandante in Capo Maurice Gamelin (68 anni) scioccamenterinnova le licenze all'Esercito francese mentre un altro generale afferma che “non accadrà nullafino al 1941” dimostrando ambedue una ottusità che rimane negli annali di tutta la storia militare;Gamelin viene poi esonerato il 19 maggio. I francesi rimangono attoniti quando vengono a sapereche i corazzati nemici stanno avanzando lungo le “impraticabili” foreste delle Ardenne e, come senon bastasse, pochi giorni dopo non si scompongono tanto quando realizzano finalmente chequello è lo Schwerpunkt di tutta l'offensiva ! Sono convinti che ci vorranno molti giorni affinché itedeschi si raggruppino ma ragionano con la tempistica da guerra statica in uso delle loro truppe evengono travolti. La stupefacente penetrazione tedesca genera nei francesi l'impressione che leforze corazzate nemiche siano enormi - almeno 6.000 carri - quando in realtà sono solo poco più di2.000 e per giunta composti da modelli spesso inferiori a quelli inglesi e francesi. Nei soldatifrancesi si diffonde la “sindrome del carro armato” credono di vedere o sentire carri nemicidappertutto (anche se sono alleati..) e si demoralizzano oppure, peggio, perdono la volontà dicombattere. Una sconfitta che rimarrà un'onta che peserà per molti anni nel morale della Franciaparzialmente riabilitata solo dalla Resistenza.La strategia del Blitzkrieg (guerra lampo) di Guderian viene pienamente confermata rimanendonella Storia un capolavoro di arte militare. Il coordinamento tramite le radio (di buona qualità) tramezzi corazzati, artiglieria al seguito, bombardieri in picchiata Stuka che ronzano come calabronisopra le teste dei fanti alleati non può che avere un effetto devastante nel morale di uominiaddestrati a una guerra di posizione, che devono spostarsi appiedati e i cui numerosi mezzicorazzati sono stati dispersi come appoggio alla fanteria. Viene completamente superata e persempre la vecchia dottrina del fronte statico tipica della 1a Guerra Mondiale: “l'artiglieria conquista,la fanteria occupa”.

CAPITOLO SECONDOIl forte di Eben EmaelI lunghissimi ponti di Moerdijk a 25 km. da Rotterdam vengono occupati da quattro compagnie diparacadutisti che li difendono fino all'arrivo delle loro colonne blindate. Invece di attaccare il

nemico che tiene tenacemente i ponti le forze motorizzate della 7a

Divisione francese si dividono per marciare verso est e ovest senzacapire che a Moerdijk le colonne tedesche sono riuscite a tagliare in duel'Olanda. Mentre una divisione corazzata occupa Rotterdam, duePanzer Div. puntano verso Maastricht, vitale crocevia di congiunzionetra il fiume Mosa, il Canale Alberto, la ferrovia e le strade con i loroponti. Questo importantissimo nodo al confine tra Olanda e Belgio èdifeso da quella che è considerata la più formidabile delle fortezzemoderne: il Forte belga di Eben Emael (cartina).Il Forte di Eben Emael, terminato nel 1935 per arrestare una eventuale

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avanzata tedesca come quella del 1914, ha la forma di una fetta di torta in calcestruzzo con ilraggio di 900 metri e larghezza di 700 metri. Lungo un lato scorre il Canale Alberto che segna lafrontiera tra il Belgio e l'Olanda, lo scavo del Canale ha lasciato un bastione imprendibile astrapiombo sull'acqua mentre a sud-ovest il tetto del Forte è a livello dei campi adiacenti difeso daun fossato anticarro profondo 2 metri. Viene definita una inviolabile “corazzata terrestre”.Negli anni '30 l'esercito era considerato in Belgio come una sorta di ornamento inevitabile per gliocchi delle altre Nazioni ma l'atteggiamento generale era volto alla neutralità grazie ai Trattatiinternazionali, agli accordi recenti con la stessa Germania e alla serie di grandiopere fortificate lungo i confini orientali. Al fine di evitare dissensi tra le etnie divalloni e fiamminghi, negli anni '30 viene adottato il reclutamento su base regionalecon il “servizio a domicilio” per le reclute che sono destinate a reparti poco distantidalle loro abitazioni; l'addestramento al combattimento viene indebolito nonostanteche le minacce tedesche continuino ad aumentare. Il costo del Forte raggiunge i 35 milioni difranchi francesi, un costo enorme per quegli anni, perseguendo lo stesso costoso principio delladifesa statica applicata dai francesi con la costruzione della gigantesca Linea Maginot lunga 360km. Al termine dei lavori il Forte è munito di 35 postazioni in casematte in calcestruzzo o in cupoledi acciaio dotate di cannoni di 120, 75 e 60 mm. con una gittata massima di 18 km. che copronotutto il territorio intorno, i ponti e le rotabili. Tutte le aperture possono essere sigillate con spesseporte di acciaio al fine di isolare i numerosi livelli inferiori compresi i tunnel lunghi 7 km. checollegano tra loro le postazioni. La rete elettrica è ridondante a collegamenti incrociati e, oltre cheessere fornita dalla rete di distribuzione nazionale, può essere alimentata da potenti generatori: èutilizzata per la ventilazione, il riscaldamento, gli armamenti e la complessa rete telefonica; l'acquapotabile è ricavata da pozzi profondi. Poiché i cavi telefonici sono profondamente interrati nonvengono installate stazioni radio e questo si rivela un ulteriore errore perché durante l'attacco gliufficiali non saranno in grado di comunicare sia con le loro postazioni che con il Comandodell'Esercito. Scollegati i telefoni per via delle esplosioni, gli artiglieri saranno costretti a percorrerecentinaia di metri nei tunnel per riferire le situazioni ai superiori e non tutti torneranno indietro...Paradossalmente tra le imprese contraenti ci sono anche due imprese tedesche, è un appaltoperlomeno sconcertante visto che le fortificazioni vengono costruite per difendersi da unainvasione proveniente proprio da questa Nazione. Inevitabilmente le planimetrie delle opere insuperficie e sotterranee sono in possesso dei pianificatori dell'attacco corredate anche dallefotografie scattate da agenti segreti: un lavoro di intelligence praticamente regalato.La vita nel Forte (planimetria sotto) per i circa 1.000 uomini dellaguarnigione non è però quella di un Hotel di categoria accettabile, idormitori sono angusti, le lampade ad arco infastidiscono la vista, l'umidità

è sempre presente, il ricambio d'aria è insufficiente,i rumori echeggiano dappertutto e le acque nere e lelatrine con le loro emissioni rimangono un problemairrisolto. Come del resto accade anche nella Linea Maginot i soldativengono accomodati in baracche esterne o in edifici nel villaggio di Wonck.Dal 1937 è buona abitudine che la truppa entri nel Forte solo quando è inservizio attivo di turno. Il soldato da fortezza tipicamente non è un giovaneadatto alle fatiche della fanteria ma spesso è un riservista, gli ufficiali di

carriera sono un po' anzianotti e sono diventati degli impiegati occupati in attività di fin troppocomoda routine nel contesto completamente superato della guerra statica. Il giorno prima dell'attacco, il 9 maggio 1940, il maggiore Jottrand comandante del Forte hadisponibili 650 uomini tra artiglieri, telefonisti, tecnici e medici. Una buona parte di questa forza èaccasermata nel paese di Wonck, gli altri 500 componenti della guarnigione sono in permesso o inaddestramento presso altre sedi. Sui ponti vicini di vitale importanza la situazione non è moltodiversa.Una imperdonabile imprevidenza che costerà l'invasione e la campagna di guerra belga.A questo errore si aggiunge la mancanza di presidi di fanteria nelle vicinanze, adatti,certamente più degli artiglieri, sia per l'autodifesa che per sloggiare gli attaccanti, eanche questa carenza concorrerà alla disfatta.Ed è contro questi – apparentemente - imprendibili obiettivi che si stanno per scagliaretra poche ore le truppe meglio addestrate e più combattive della Germania, iFallschirmpioniere ai comandi del generale Kurt Student. Il generale di fresca nominaera stato convocato da Hitler il 28 ottobre 1939 che gli aveva illustrato il suo piano:5

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invadere la Regione del cuneo di Maastricht, il crocevia fondamentale per l'attacco, dove ci sonostrade, ferrovie, corsi d'acqua e fortificazioni tra cui il Forte di Eben Emael, utilizzando gli alianti diassalto per impedire alle guarnigioni di farli saltare. Dopo solo un giorno Student esprime il suoparere e il suo piano: l'assalto al Forte è fattibile nelle prime ore del mattino poco prima del sorgeredel sole affinché i piloti possano riconoscere i bersagli, mentre l'assalto dei pionieri paracadutisti aiponti è possibile senza problemi. I mezzi di trasporto sono l'affidabile trimotore Junkers Ju 52 siaper il trasporto dei para' che come traino per gli alianti e l'aliante di assalto DFS 230. Il generale simette al lavoro con la solita meticolosità e creatività supportatodal capitano dei paracadutisti Walter Koch (foto in alto) che ha ilcompito di progettare tutti i dettagli e di comandare l'interamissione. Mancano pochi mesi all'attacco e nel frattempo inquesto inverno tra il 1939 e il 1940 i contendenti fanno pochisforzi per misurarsi reciprocamente, è la cosiddetta fase staticadella “drole de guerre” (guerra strana) o “twilinght war” (guerra in penombra) o “sitzkrieg” (guerraseduta). La guerra strana dura sette mesi durante i quali vi sono solo scaramucce in Europa salvola battaglia di Norvegia, vinta con un alto prezzo dalla Germania, per il possesso dell'importante

porto di Narvik dal quale viene spedito alle industrie tedesche il vitaleminerale di ferro svedese. I Fallschirmpioniere di Student (pionieri paracadutisti)In questa foto viene illustrata la formazione tipica dei mezzi di assaltodall'aria adottata dai Fallschirmpioniere: un trimotore Junkers Ju 52 traina

tre alianti DFS 230. L'aliante DFS 230 (foto) è il primo velivolo a vela da trasporto concepito perospitare 10 uomini, di cui due in cabina e otto accucciati scomodamente su una pancacentrale imbottita, quattro rivolti verso prua e quattro rivolti verso la coda, è in legno etela con struttura tubolare in acciaio, è un ottimo veleggiatore capace di coprire lunghedistanze sfruttando le correnti ascensionali. Viene collaudato nel 1937 dal capitanodella Luftwaffe Hanna Reitsch – probabilmente il miglior pilota collaudatore della storiadell'aviazione. Hanna (foto ) per poco non ci rimette il suo grazioso visetto sbattendo

contro il cruscotto per la violenta decelerazione in atterraggio a causa del vomere posteriore,quindi questa manovra viene modificata richiamando il velivolo quasi in fase di stallo. Però perattaccare con successo il Forte occorrono piloti molto esperti e Student non si fa scrupolo diprecettare i campioni di volo a vela (che sono ancora dei civili) che si ritrovano all'improvviso inmezzo ai militari, inizialmente con qualche screzio tra le parti poi il loro valore aggiunto vienericonosciuto come un significativo apporto nella precisione dei voli e nelle procedure e i rapporti tracivili e militari si appianano. Vengono sperimentate e riprovate innumerevoli volte ogni tipo diesperienze come il volo in turbolenza, i codici di comunicazione tra gli Junkers 52 e gli alianti, i volicon gli uomini e le armi a bordo che tendono a modificare l'assetto del velivolo, gli atterraggi diprecisione. Tutto a bordo degli alianti deve essere ben fissato durante il volo per non danneggiarela fusoliera in legno e tela, gli uomini vengono collocati a seconda del loro peso per nonscompensare il velivolo, l'equipaggio deve uscire velocemente dai due unici portelloni con le armiin pugno, cosa non facile dopo un volo rannicchiati nella cabina angusta. Gradatamente i velivoliiniziano a posarsi sempre più vicino ai simulacri dei bersagli nella installazione militare diHidelsheim ove viene ricostruito meticolosamente un forte in scala 1:1 con baracche in legno cheriproduce i bunker e le cupole di Eben Emael. Per frenare la corsa di atterraggio dei DFS 230viene adottato l'accorgimento di avvolgere i due pattini con delle spire di filo spinato che fannopresa sul terreno (che sarà usato anche a Campo Imperatore...) un “trucco irreversibile epericoloso” in quanto il carrello a due ruote viene sganciato subito dopo il decollo. IFallschirmpioniere agli ordini di Student non vanno confusi con le altre unità del genio pionieri checostruiscono ponti, strade o trincee: sono un corpo altamente addestrato dotato diequipaggiamento da specialisti, in combattimento usano lanciafiamme, cariche da demolizione,fumogeni, mine, fiamme ossidriche,tubi di gelatina,battelli pneumatici. Sono guastatori addestrati allancio con paracadute e al trasporto sugli alianti da assalto e, inoltre, le squadre destinate a EbenEmael hanno in dotazione una nuova arma segreta: la carica cava. Nel 1887 l'ingegnereamericano Monroe scopre che una carica di esplosivo con all'interno un incavo a cono incamiciatocon leghe metalliche proietta un dardo di metallo fuso ad altissima temperatura - circa 8.000°- ingrado di perforare piastre di acciaio e il calcestruzzo provocando onde d'urto e frammentidevastanti dentro una costruzione o in un carro armato (effetto Monroe). Non resisteranno né il6

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cemento armato spesso più di un metro né le porte di acciaio a prova di cannonata.(immagine diuna detonazione con il dardo incandescente)

A posteriori è ragionevole pensare che senza la carica Monroe l'attacco al Fortesarebbe fallito; la proposta di usare queste cariche proviene da Hitler e per lungotempo questo tipo di arma rimarrà segreta, poi tutti i contendenti la userannoprincipalmente come arma anticarro. Le cariche utilizzate in questa operazione sonodi due tipi: una pesa ben 50 kg. sezionata in due parti con distanziatori da

assemblare al momento e l'altra più maneggevole di 12,5 kg. L'innesco dura pochi secondi giustoil tempo per gli incursori di mettersi al riparo, i pionieri le sperimentano durante le simulazioni poile useranno con esito devastante contro i bunker e le porte blindate di Eben Emael, come oravedremo, neutralizzando e terrorizzando la guarnigione molto più numerosa di loro. Per sperimentare gli assalti su postazioni reali il reparto viene trasferito in Cecoslovacchia aAltwater dove vi sono delle fortificazioni simili a quella di Eben Emael facenti parte della LineaBenesh che l'esercito cecoslovacco ha abbandonato dopo la smobilitazione. In questa sedefinalmente gli uomini possono osservare gli effetti devastanti delle loro armi che perforano pareti dicemento armato spesso 2 metri e distruggono cupole di acciaio e i cannoni installati internamente.Tutto viene condotto rispettando la più assoluta segretezza, si dice che un paracadutista vengagiustiziato per essere stato troppo ciarliero mentre frequentava un bar, ma questo episodio non ècerto.

CAPITOLO TERZOL'attacco al Forte 10-11 maggio 1940Il segreto è così assoluto che gli alianti vengono trasportati smontati su autocarri di notte, copertida teloni e rimontati in gran segretezza in grandi hangar costruiti apposta negli aeroporti diOstheim e Butzwailerhof vicino a Colonia sorvegliati strettamente da sentinelle, anche i rimorchiJu52 arrivano alla spicciolata per non destare sospetti. Viene deciso che gli alianti venganosganciati alla quota di 2.700 alla distanza di circa 50 km dall'obiettivo calcolando un voloassolutamente silenzioso fino all'atterraggio sopra i bersagli. Poiché il volo avviene di notte vieneinstallato un sistema di lampadine sulla coda degli Ju52 per permettere ai piloti dei DFS dimantenere la quota e la distanza giuste dal trimotore senza incappare nella turbolenza dei motorie mantenere la rotta. Il pilota ha davanti agli occhi sul parabrezza una sorta di livella orizzontalecomposta da due linee parallele che devono essere centrate sulle luci di coda del trimotore.Il tempo di volo sia al traino che librato viene calcolato al limite delle capacità operative degliuomini che sono rannicchiati sulle panche, esposti alle basse temperature in quota, scossi dalleturbolenze, in mezzo alle loro armi.Nelle prime ore del 10 maggio quattro formazioni composte dai traini e da 41 alianti con a bordo363 uomini partono per i loro obiettivi così suddivise:- 96 paracadutisti sono destinati al viadotto di Vroenhoven per conquistare il ponte- 92 uomini devono scendere sulle testate del ponte di Wedwezelt- 90 paracadutisti devono catturare il ponte di Kanne- 85 pionieri del Gruppo Granit agli ordini del tenente Witzig (foto) devonoconquistare il Forte di Eben Emael, armati di cariche di demolizione del peso totale diquattro tonnellate, divisi in 11 squadre ciascuna con i propri obiettivi prefissati chesono bunker, cupole corazzate, casematte, fortini. Gli alianti devono atterrare sultetto del Forte il più vicino possibile ai propri obiettivi alla scarsa luce dell'alba, perpermettere agli incursori di neutralizzare velocemente le postazioni evitando lareazione della guarnigione. Un ombrello aereo composto da bombardieri in picchiataStuka è pronto a intervenire su chiamata dei paracadutisti e inoltre viene previsto che alcuni Ju 52forniscano bombe e munizioni lanciando i contenitori da una quota minima di 90 metri. Raggiuntigli obiettivi i paracadutisti devono tenerli sino all'arrivo della fanteria e dei carri armati provenientida Maastricht, poi superati i ponti, le formazioni corazzate potranno dilagare in Belgio. Alle ore0.30 tutte le squadre occupano il proprio posto nelle fusoliere, dopo un decollo con molti scossonidovuti ai cavi di traino le combinazioni di velivoli prendono il volo salendo lentamente di quotadirette a ovest-sud-ovest. Il traino del tenente Witzig passa una brutta avventura: il pilota dello Ju52 si accorge che sta perurtare un altro aereo, cerca di perdere quota violentemente e la fune si spezza. Il pilota dell'alianteplana e atterra molto abilmente in un campo; il tenente Witzig non si perde d'animo, di corsa7

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raggiunge un presidio, si impossessa di un auto e guidando a folle velocità torna a Ostheim. Pertelefono raggiunge un altro aeroporto e trova un rimorchiatore con un pilota esperto che giàconosceva. Raggiunto il pascolo dove il suo aliante si è fermato, con una perfetta manovra lo Ju52atterra senza danni e affrancato il cavo di traino i due velivoli ripartono; alle 6.30 Witzig e il suogruppo atterrano abilmente sul Forte. Fortuna, addestramento e determinazione proprio non sonomancati al comandante del gruppo Granit che raggiunge i suoi uomini in azione da tempo.Nel Forte di Eben Emael scatta l'allarme generale provocato dalle inconsuete attività nemiche maci sono ritardi nelle operazioni dovuti alle complesse procedure, ai lunghi percorsi nei sotterranei,all'apertura delle riservette,al rifornimento di munizioni che vanno trasportate dalla santabarbaraalle postazioni. Il maggiore Jottrand commette un errore: soprassiede a far distruggere i ponti e lechiuse e invece distoglie le squadre per demolire le false casematte all'aperto. Intanto si sentono icolpi dell'artiglieria antiaerea olandese che spara alla cieca, poi da un posto di guardia arriva unatelefonata “aeroplani sopra di noi, hanno i motori spenti e sono quasi fermi in aria !” Gli artiglieri chiusi nelle loro postazioni in questa confusa situazione, all'alba con scarsa visibilità,vedono solo delle grosse ombre materializzarsi da più direzioni e sparire fuori dal campo visivo e ditiro, poi le ombre si arrestano vicino alle torrette e gruppi di uomini con le tute grigie balzano fuori.

Gli alianti sono tutti atterrati nei punti prestabiliti, l'attacco è iniziato, soloil ponte di Kanne salta in aria e le squadre di attacco lo vedono crollaredavanti ai loro occhi.Gli alianti atterrano scivolando d'ala, i piloti aprono i diruttori e conviolente strisciate rallentati dal filo spinato si arrestano davanti allepostazioni e ai muraglioni disturbati solamente dal tiro di alcunemitragliatrici.(foto) Operando secondo gli schemi provati e riprovatiinnumerevoli volte gli uomini scaricano le armi, le cariche cave e quelle

da demolizione percorrendo curvi sotto il peso la distanza che li separa dai loro obiettivi.La 1a squadra posiziona la carica cava da 50 kg. sopra la corazza di un bunker, lo scoppio ètremendo e l'osservatorio e i telemetri vengono sbriciolati da una forza devastante. Il portellocorazzato di un cannone da 75mm. viene scaraventato all'interno da una carica da 12,5 kg.spazzando via i serventi seduti sui loro seggiolini. Su ogni casamatta conquistata i pionieridispongono dei pannelli da segnalazione per indicare ai piloti degli Stuka di non bombardarli.La 3a squadra atterra vicino al bunker munito di tre cannoni da 75 mm.Notando con stupore che le canne sono ricoperte di uno spesso strato digrasso ben indurito dal tempo (e pertanto inservibili..) lo scoppio della caricacrea un varco di ½ metro nella parete di cemento e i pezzi di artiglieriadiventati dei rottami rimbalzano giù per le scale uccidendo o ustionando iserventi e incendiando le cariche di lancio dei cannoni.(foto) I serventisopravvissuti si rifugiano nelle scale sottostanti in mezzo al fumo giallastro dei cartocci di polvere,poi semi-asfissiati vengono salvati dai pionieri che li trascinano all'aperto.La 6a squadra compie un atterraggio perfetto di fronte alla cupola vicino al bastione nord-est,districati a fatica dai fitti reticolati sono costretti a demolire la prua dell'aliante per uscire e hannouna brutta sorpresa: la cupola è falsa, è soltanto una struttura intonacata da cui sporgono dei falsicannoni. Demolita comunque la falsa cupola apprestano un perimetro difensivo con unamitragliatrice MG39 che poco dopo verrà molto utile falciando un reparto di soldati belgi di rinforzogiunti in bicicletta.

La 4a squadra si dirige verso due bunker e una cupola corazzata, i belgi sparanoalla cieca nella luce scarsa, sistemata una carica pesante e un'altra leggera ilsergente Wenzel innesca i detonatori.Stupefatti vedono la cupola corazzata e il cemento armato sbriciolarsi, nell'ampiovano aperto la scena di distruzione è totale e tutti i belgi che eranonell'osservatorio e nella batteria sono stati dilaniati. Accade un fatto singolare in

questa tragedia: squilla un telefono e Wenzel risponde alla voce concitata che parla francese,dopo una pausa il sergente dice in inglese “qui parlano i tedeschi !” Dall'altra parte si sentesoltanto “Mon Dieu !” e la strana conversazione finisce qui. Dopo solo otto minuti dall'atterraggio la4a squadra è incolume e si dispone alla difesa.L' 8a squadra ha come pilota Hermann Distelmeier, campione di volo a vela, che compie unamanovra da manuale scavalcando i bastioni e fermando il velivolo vicino al suo bersaglio. Investitida un fitto fuoco di mitragliatrici fanno detonare due cariche cave sulla cupola del bunker all'interno8

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del quale regna la massima confusione, i depositi dei proiettili sono ancora chiusi a chiave, imontacarichi sono parzialmente disattivati quando le due cariche esplodono dilaniando gli artiglieri,poi i sopravvissuti si ritirano nei sotterranei.Scesa a 50 metri dal suo obiettivo la 9a squadra si porta alle spalle del fortilizio e dirige illanciafiamme dentro le feritoie cui segue il lancio di bombe a mano. Il grande portello corazzato e ilcemento armato scompaiono per l'esplosione di una carica pesante, entrati nei locali i pionieriaiutano i feriti e sistemano la MG in una feritoia. Qui tutto è finito in dieci minuti e la squadra sitrincera dopo aver accertato che anche le altre squadre a vista siano al sicuro ai loro posti dopoaver adempiuto al loro compito. Accade un altro episodio tragicomico, un sergente fa saltare una torretta di acciaio e rialzatosidopo la detonazione vede che la pesante torretta di acciaio continua a ruotare come una giostra alluna-park, sopra vi è accovacciato un pioniere che sghignazza farfugliando frasi confuse: si èubriacato in volo sostituendo l'acqua nella borraccia con del rhum.Dopo tutti i boati cala un po' di silenzio, il sergente Wenzel si accerta che le squadre siano al loroposto in posizione difensiva e cerca di entrare in contatto via radio con il comandante Koch vistoche Witzig è assente; inevitabilmente, come gli è stato insegnato alla scuola militare, il sottufficialeprende il comando al posto del suo ufficiale.Alcune postazioni belghe iniziano a sparare con i cannoni e Wenzel chiama per radio gli Stuka chearrivano poco dopo bombardando gli edifici, poi Wenzel chiama i rifornitori He111 che lanciano abassa quota le munizioni e i rifornimenti al centro del Forte. Alle 6.30 un aliante solitario veleggiasul Forte, atterra e ne esce il tenente Witzig che finalmente si riunisce ai suoi uomini.Sotto terra nel posto di comando gli ufficiali belgi cercano di fare luce nella confusione generale suquanto successo e tentano di organizzare una reazione all'aggressione fulminea e devastante cheha costretto tutti a rifugiarsi nelle gallerie. E' stato un attacco così improvviso e anomalo al quale laguarnigione non ha mai pensato né ha mai pianificato una reazione. Gli scoppi delle cariche cave,l'uso di lanciafiamme, la potenza distruttiva delle armi utilizzate capaci di perforare le massiccefortificazioni suonano incredibili fiaccando il morale della truppa, in fin dei conti sono artiglieri diuna difesa statica e non sono preparati al combattimento come la normale fanteria. Sembracomunque, con il senno di poi, quasi impossibile che appena 80 uomini sian riusciti a sconfiggere

una guarnigione di più di 600 che non sono usciti allo scoperto per cacciarli, peròil Forte era stato accuratamente progettato per agire contro una invasioneattraverso i Canali e non per contrastare uomini che erano già sopra la suaampia superficie, spesso sotto la portata delle armi dentro le casematte. Appena si fa giorno gli Stuka (foto) iniziano a scaricare bombe sulle casemattenon segnalate dai pionieri e questo inibisce i pochi tentativi di uscire alloscoperto per sloggiare il nemico, del resto la guarnigione è armata solo di fucili e

pistole, poche granate, poche munizioni e poche armi automatiche.Gli Stuka sono dotati sotto le ali di sirene ululanti quando vanno in picchiata ( le trombe di Gerico)che spaventano ancora di più i soldati già demoralizzati. Il maggiore Jottrand invia degli uomini aesplorare le postazioni ma il percorso nelle gallerie è così lungo che le notizie tardano a tornare enon sono per niente buone. La disciplina e la volontà di combattere sono così calate che gli uominisi rifiutano di uscire e si rintanano nel profondo delle gallerie. Solo alle 10.30 l'unica postazioneancora intatta della cupola 23 inizia a sparare contro il ponte di barche sulla Mosa che i pontieritedeschi stanno allestendo; nonostante la fatica e i fumi delle delle detonazioni, i cannonicontinueranno a sparare fino alla resa. Una quarantina di granatieri giunti di rinforzo da Wonckvengono presi di mira dall'ombrello aereo tedesco, rimangono con poche munizioni e moltivengono feriti, cercano di ritirarsi nei locali sotterranei ma vengono bloccati dal diniegoall'ingresso di un imbarazzato ufficiale di picchetto! L'assurdità del divieto lascia stordito e incapacedi protestare il loro comandante che li riconduce faticosamente verso Wonck. Verso le 13.00 ilmaggiore Jottrand riesce a telefonare a un tenente che alloggia in una palazzina a Wonck e gliordina di correre al Forte con tutti gli uomini disponibili che sono in turno di riposo. Dopo un'oravengono radunati 233 artiglieri armati di armi leggere e solo 2 mitragliatrici, in colonna si avvianocercando di percorrere i 5 km. di distanza dal Forte ma vengono subito individuati dai bombardierie nelle due ore seguenti si riducono a pochi gruppi di soldati che arrivano stremati cercando dicombattere vicino all'ingresso del fortilizio. Vengono facilmente respinti dai paracadutisti e pochiripiegano nelle gallerie. Nel frattempo gli uomini continuano ad arrivare ritenendo sia più sicurorifugiarsi nelle gallerie che negli acquartieramenti all'intorno, l'ultimo tentativo di una sortita viene9

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condotto da un capitano che riunisce un reparto numeroso ma viene sventato dall'esplosione diuna carica cava sopra un bunker che distrugge le porte blindate che danno sui sotterranei. Ormai itunnel sono affollati da soldati demoralizzati che alzano barricate con tutto il materiale disponibileper evitare che i tedeschi entrino, si sentono come dei topi intrappolati nei sotterranei senza potervedere e capire quello che succede all'esterno.I rapporti cominciano ad arrivare al tenente Witzig, l'attacco ha avuto successo ma occorre nondare tregua alla guarnigione rintanata nelle profondità del Forte; attaccati dal fuoco di mitragliatricidi un gruppo di belgi rispondono con il cannone da 75mm. di una cupola appena conquistatarintuzzando la volontà di combattere del nemico.Accadono episodi abbastanza strani e singolari nella confusione di questa giornata concitata edrammatica, i genieri tedeschi che stanno attraversando la Mosa sparano per errore su un pionieregraduato che si fa riconoscere con potenti imprecazioni (rimbrottato da un ufficiale per il linguaggioscurrile) lo stesso caporale si mette in cammino e nel tragitto incontra un numero semprecrescente di militari belgi che si arrendono proprio a lui, alla fine raggiunto il punto di raduno vicinoa Maastricht il graduato consegna ben 121 prigionieri a un ufficiale; il caporale chiede ed ottieneuna ricevuta che poi consegnerà allo stupefatto tenente Witzig !Il maggiore Jottrand è convinto che lo scontro sia in fase di stallo, i pionieri sono all'esterno ma luicrede che il Forte si stia organizzando nonostante le esplosioni che rimbombano nelle gallerie, lecannonate dell'ultima postazione ancora attiva, i lamenti dei feriti, i caduti e l'evidente cedimentodel morale. I genieri tedeschi (foto) tentano di passare il Canale Alberto sui gommoni ma vengono

pesantemente colpiti dalle cannonate e dalle mitragliatrici della casamatta n.4ancora attiva, poi i genieri riescono a passare e si riuniscono ai paracadutisti;si sono portati una riserva inesauribile di esplosivi e fanno saltare alcune portecorazzate e barricate che collassano all'interno: finalmente è stato aperto unaccesso ai sotterranei.I genieri si aprono implacabili la strada nelle gallerie con i lanciafiamme e le

cariche da demolizione, gli smarriti artiglieri per contrastarli hanno solo i loro fucili e pochemunizioni, sono senza armi automatiche, per giunta l'illuminazione si spegne e le poche luci diemergenza danno un aspetto spettrale alle centinaia di uomini che si sono riuniti – o meglioammucchiati – nei pressi dell'infermeria. La loro mentalità da guarnigione non li ha preparati aquesto conflitto molto più dinamico reso drammatico dalle esplosioni che rimbombano nellegallerie, dalle improvvise devastazioni delle strutture che credevano imprendibili, dalla velocità eprecisione degli attacchi che subiscono ovunque senza poter vedere i nemici che si muovonocome spettri grigi sopra le loro teste. Il maggiore Jottrand si mette in contatto con Liegi persollecitare i rinforzi e gli viene risposto che le formazioni di fanteria sono state disperse daibombardamenti e dai mezzi corazzati del nemico.Dopo 20 ore dall'assalto dei fallschirmpioniere la situazione è disperata: solo 4 installazioni isolatesu 35 rimangono parzialmente operative e comunque sono sotto pesanti attacchi, l'infermeria èstipata di feriti gravi, la munizioni scarseggiano, la ventilazione è bloccata, ci sono poche lampadea petrolio e torce e l'artiglieria tedesca, che è sopraggiunta, batte il tetto del Forte. Il QuartierGenerale gli intima di distruggere le installazioni prima di arrendersi per non lasciare nulla diutilizzabile al nemico, una disposizione inutile e insensata ma comunque Jottrand obbedisce e gliequipaggi innescano l'autodistruzione delle poche installazioni che riescono a raggiungere. Alle12.15 il trombettiere suona la ritirata e sulla soglia del Forte appare il capitano Vemeq perparlamentare con gli ufficiali tedeschi, mentre vengono scambiati i primi saluti formali tra soldatiche non hanno perso il rispetto reciproco, una marea di artiglieri appare in superficie, sonodisarmati, alzano le braccia, si arrendono offrendo uno spettacolo ben poco edificante. Alle 12.27 il maggiore Jottrand chiama Liegi per comunicare la resa del Forte e all'altro capo deltelefono nessuno gli risponde. Sulle rotabili di Maastricht il traffico èconvulso, la 4a Divisione celere tedesca sta transitando sui ponti versoovest, presto contribuirà a stringere in una morsa le truppe anglo-francesi.In un paese deserto dove la popolazione si è chiusa in casa il gruppoGranit, ormai sostituito dai genieri dopo 36 ore drammatiche di aspricombattimenti, si riunisce e si sistema in una birreria deserta per brindarealla vittoria e alla propria salvezza; poi montati sui camion tornano aOstheim per riposarsi e finalmente usufruire delle licenze tanto sognate dopo mesi di isolamento10

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rigoroso. Fuori dalla birreria passano i soldati belgi prigionieri in una fila lunga centinaia di metri,male in arnese, stanchi e sconvolti. Nel Forte si contano almeno 40 morti e 70 feriti gravi.Nei giorni successivi gli ufficiali vengono convocati da Hitler per ricevere la Croce di Ferro diCavaliere, tutti gli altri Fallschirmpioniere vengono decorati dal generale Student con la Croce diFerro e promossi di grado.(foto insieme a Hitler)La conquista dei ponti

Mentre gli alianti planano verso i loro obiettivi regna la massima confusionetra il comando e le postazioni periferiche sui ponti. Sul ponte di Wedwezeldtle sentinelle vedono calare loro addosso i velivoli che si fermano alle dueestremità. Le postazioni belghe vengono affrontate con molta determinazioneed entro 10 minuti il ponte è in mano tedesca. Un tentativo di sloggiare ilnemico viene condotto da un gruppo di blindati che coraggiosamenteingaggiano lotta contro i carri MK III appena sopraggiunti che li distruggonocon i loro cannoni più potenti da 75mm.

Il ponte di Vroenhoven viene occupato velocemente, le sentinelle sono sopraffatte e la casamattadel comando viene catturata con gli interruttori delle cariche di demolizione.Il ponte era comandato dal capitano Louis Gideloo che, senza degli ordini precisi del suocomando di Liegi proprio non ha fatto in tempo a far brillare le cariche, successivamente il capitanoviene ucciso con tutti i suoi uomini dall'intervento degli Stuka.Come già accennato il ponte di Kanne è l'unico a saltare per aria sotto gli occhi dei 90 pionieri cheperò non si perdono di iniziativa, inviano delle pattuglie in ricognizione checatturano circa 300 soldati belgi che poi consegnano alla fanteria appena arrivata.I pontieri provvedono a recuperare parzialmente la viabilità del ponte gettandodelle passerelle sulle campate che non sono crollate nel fiume.La fineTutti gli alianti vengono subito recuperati, la stampa e il nemico devono rimanereall'oscuro della loro esistenza, il Ministro della Propaganda dott. Joseph Goebbelsesalta i continui successi delle truppe del Terzo Reich ma rimane nel vago sulladescrizione delle nuove armi e sulla caduta di Eben Emael.Le truppe belghe combattono ancora accanitamente e coraggiosamente per pochi giorni, macarenti di corazzati e antiaerea poi devono cedere; il 28 maggio il re Leopoldo III si arrende alletruppe della 6a Armata di Walther von Reichenau. Il tributo pagato alla guerra dal Belgio è di 6.000morti, 15.600 feriti e più di 200.000 prigionieri. Il gruppo Granit subisce la perdita di sei uomini.La Francia firma la resa e Adolf Hitler trionfante al mattino presto del 23 giugno 1940 visitaParigi che appare semi-deserta, adesso il dittatore è il nuovo padrone dell'Europa (foto) Per fargliun dispetto l'ascensore della Torre Eiffel viene disattivato.

NOTA FINALEIn alcuni articoli di storia contemporanea - sempre in questo sito web - lo scrivente ha descritto leimprese delle Forze Speciali britanniche cioè i Commando e il Long Range Desert Group: mi èsembrato doveroso per completezza storica descrivere anche le gesta, altrettanto coraggiose epoco conosciute, dei loro diretti omologhi tedeschi.( comunque sono tutti volontari per missionipericolose che hanno comperato un one way ticket, cioè un biglietto senza ritorno....).Durante l'attacco tedesco contro i Paesi Bassi e la Francia si evidenzia la cronica impreparazioneanglo-francese alla guerra: non esistono riserve strategiche, scarseggiano i mezzi di trasportocostringendo i soldati a lunghe marce a piedi, la Gran Bretagna ha mobilitato solo un uomo su 48,mancano i cannoni anticarro e il morale generalmente è basso: il pasticcio più eclatante accadequando i belgi, da poche ore alle prese con i tedeschi, inviano tramite l'ambasciatore una nota diformale protesta a Londra perché le armate anglo-francesi hanno attraversato la frontiera belgasenza un invito ufficiale !La mortificante sconfitta iniziale degli Alleati non è solo imputabile alla lentezza della mobilitazionema sopratutto è dovuta alla colpevole indifferenza verso le nuove armi e le nuove strategie,nonostante che ufficiali come Basil Liddel Hart (il capitano inglese che insegnava ai generali)Charles de Gaulle e John F.Fuller avessero redatto negli anni '30 dei manuali sulla dottrina della11

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guerra di movimento tanto validi e anticipativi quanto quelli scritti da Guderian e da Rommel, mache sono rimasti completamente ignorati dagli alti Comandi. Vale sempre i vecchio motto: “i generali combattono le guerre con le medesime strategie di quelle precedenti” ? Durante laSeconda Guerra Mondiale solo i generali tedeschi smentiscono questo motto, gli Alleaticopieranno in seguito a mano bassa le strategie innovative utilizzando però risorse moltomaggiori.Bisogna anche aggiungere che la superiorità della Wehrmacht, riconosciuta dagli stessi nemici eda importanti storici militari (come Basil H.Liddell Hart), nonostante la schiacciante sconfitta finale,è dovuta al sistema di addestramento in grado di formare sia gli ufficiali superiori comandanti sulcampo, come ad esempio Student, Guderian, Rommel, von Manstein, che i loro soldati.Subito dopo la sconfitta in terra di Francia e l'episodio di Eben Emael, il 22 giugno 1940 il PrimoMinistro Winston Churchill invia un memorandum al War Office per creare velocemente unaarmata di 5.000 paracadutisti addestrati a operazioni chirurgiche utili anche ai fini propagandisticie a compensare i fallimenti delle proprie forze convenzionali; sono forze composte daparacadutisti e truppe aviotrasportate che sistematicamente saranno potenziate fino ai grandiaviosbarchi in Normandia nel 1944. Infatti il giorno dell'invasione ben 500 alianti Airspeed Horsaatterrano in Francia, ogni aliante Horsa trasporta comodamente 30 uomini più due piloti oppure ilcarico bellico di una jeep o un cannone controcarro. Ne vengono costruitiben 4.000 esemplari.Dopo l'occupazione di tutta l'Europa la Gran Bretagna rimane sola adaffrontare la Germania nazista su tutti i fronti e grazie soltanto alladeterminazione del Fighter Command e alla supremazia navale riesce asopravvivere con enormi sacrifici fino all'arrivo degli aiuti dagli Stati Unitigrazie alla Legge Affitti e Prestiti (Lend-Lease Act - vendere, affittare oprestare materie prime e armamenti) del valore di miliardi di dollari di allora.(vd.il manifesto ironico di propaganda di Boccasile “splendida solitudine”).Il successo della Wehrmacht nelle campagne in Belgio e in Francia decretail completo fallimento delle difese statiche come la Linea Maginot, i forti inBelgio e la linea Benesh in Cecoslovacchia, gigantesche opere superatementre erano ancora in costruzione, costate una fortuna ai contribuenti,inutili perché aggirate dalle forze mobili. Di fatto Guderian arriva in Alsaziaed accerchia le truppe francesi di stanza nella Maginot senza nemmenoattaccarla. Queste gigantesche opere rimangono come un'enormemonumento eretto all'imprevidenza dei Governi e dei generali di allora, oggi abbandonate dadecenni in balia delle intemperie.

Valter Barretta ottobre 2015

Per approfondimenti:Len Deighton “La guerra lampo” - LonganesiBasil Liddel Hart “Storia militare della 2a Guerra Mondiale” - MondadoriCorrelli Barnett “I generali di Hitler” FeltrinelliMaurizio Scotti “La conquista di Eben Emael” - Mursia

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