La Prassilla Di Lisippo

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Rita Cittadini La Prassilla di Lisippo In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 107, N°2. 1995. pp. 1165-1180. Riassunto Rita Cittadini, La Prassilla di Lisippo, p. 1165-1180. L'individuazione della testa appartenente alla statua acefala di Menade nota come «Danzatrice di Berlino» consente di ascrivere il prototipo dell'opera a Lisippo, in base all'affinità iconografica con l'Eros dell'artista sicionio. Il soggetto, l'«Auletride ebbra» (temulenta tihicina) ricordata da Plinio, coincide con il ritratto ideale della poetessa Prassilla, gloria della città che diede i natali allò scultore. Nella replica di Francoforte si è riconosciuta la «Menade Pamphilj», esemplare della collezione romana sino ad ora ufficialmente disperso. Le analogie tra il volto della Prassilla e la testa di Afrodite alla Glyptothek di Monaco inducono a ipotizzare per i due soggetti un comune autore. Una citazione dell'auletride è contenuta nel sarcofago bacchico del Museo Bardini a Firenze, in cui è riprodotta anche la Menade di Scopa, il che consente di integrare idealmente il torsetto mutilo di Dresda. Citer ce document / Cite this document : Cittadini Rita. La Prassilla di Lisippo. In: Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité T. 107, N°2. 1995. pp. 1165-1180. doi : 10.3406/mefr.1995.1916 http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1995_num_107_2_1916

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Arte Greca

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  • Rita Cittadini

    La Prassilla di LisippoIn: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Antiquit T. 107, N2. 1995. pp. 1165-1180.

    RiassuntoRita Cittadini, La Prassilla di Lisippo, p. 1165-1180.

    L'individuazione della testa appartenente alla statua acefala di Menade nota come Danzatrice di Berlino consente di ascrivereil prototipo dell'opera a Lisippo, in base all'affinit iconografica con l'Eros dell'artista sicionio. Il soggetto, l'Auletride ebbra(temulenta tihicina) ricordata da Plinio, coincide con il ritratto ideale della poetessa Prassilla, gloria della citt che diede i nataliall scultore. Nella replica di Francoforte si riconosciuta la Menade Pamphilj, esemplare della collezione romana sino ad oraufficialmente disperso. Le analogie tra il volto della Prassilla e la testa di Afrodite alla Glyptothek di Monaco inducono a ipotizzareper i due soggetti un comune autore. Una citazione dell'auletride contenuta nel sarcofago bacchico del Museo Bardini aFirenze, in cui riprodotta anche la Menade di Scopa, il che consente di integrare idealmente il torsetto mutilo di Dresda.

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    Cittadini Rita. La Prassilla di Lisippo. In: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Antiquit T. 107, N2. 1995. pp. 1165-1180.

    doi : 10.3406/mefr.1995.1916

    http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1995_num_107_2_1916

  • RITA CITTADINI

    LA PRASSILLA DI LISIPPO

    La Danzatrice di Berlino1 (fig. 1), la graziosa Menade esposta al Pergamonmuseum nella sala dedicata alla scultura ellenistica, non cela pi il proprio volto, n la propria identit. Tramite il confronto iconografico e i dati antiquari possiamo infatti restituirle la testa, il che, consentendo di individuare l'autore, ha portato a una chiara definizione del soggetto. I Knigliche Museen acquistarono la statua a Roma dallo scultore tedesco Spie, nel 1874; l'esemplare era acefalo e mancava di parte delle braccia, nonch del piede sinistro. A distanza di due anni lo Spie vendette agli stessi musei una testa2 (fig. 7, 9), assicurando che era pertinente alla Danzatrice; poich non venne creduto, nel 1893 prov nuovamente a presentare come la testa mancante un reperto che i musei berlinesi non presero neppure in considerazione per l'acquisto3. Anche per quest'ultimo, comunque, trov un acquirente : la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen, ma il tentativo d'integrazione con il calco della statua non dette l'esito sperato, in quanto la testa risult troppo piccola4. A Berlino, invece, era stato subito respinto il collegamento tra le due opere acquistate a Roma, tanto che la seconda fu inventariata separatamente dalla prima e classificata come Testa di Menade di Ermafrodito nel catalogo del 18915.

    1 A. Conze, Knigliche Museen zu Berlin. Beschreibung der antiken Skulpturen, Berlino, 1891, p. 90-91, . 208; R. Kekul von Stradonitz, Die tanzende Monade in den Kniglichen Museen zu Berlin, in Jahrbuch der Kniglichen Preussischen Kunstsammlungen, 1896, p. XLIX-LIV; A. Schober, Neues zur Berliner Mnade, in Belvedere, 12, 1928, p. 51-58, hg. 4-6; . D. Shapiro, The Berlin Dancer Completed : A Bronze Auletris in Santa Barbara, in AJA, 92, 1988, p. 509-527, fig. 7-9 (con bibl. di tutte le repliche); R. Cittadini, Prassilla a Sicione, in Lisippo, l'arte e la fortuna, Roma 20 aprile-3 luglio 1995, a cura di P. Moreno, Milano, 1995, p. 208-213.

    2 Conze, op. cit., p. 220, . 572. 3 Kekul von Stradonitz, art. cit., p. L-LI. 4 P. Arndt, La Glyptothque Ny-Carbberg, Monaco, 1912, p. 188, tav. 136. 5 Conze, ibidem.

    MEFRA - 107 - 1995 - 2, p. 1165-1180.

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    1166 RITA CITTADINI

    Fig. 1 - Statua di Prassilla, cosiddetta Danzatrice di Berlino. Berlino, Staatliche Museen, Pergamonmuseum.

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    LA PRASSILLA DI LISIPPO 1167

    Possiamo invece dimostrare che il Pergamonmuseum possiede da quasi centoventi anni la testa originale della sua celebre Danzatrice; fondamentale per la ricostruzione dell'archetipo si rivelato il riconoscimento di un'ulteriore replica del tipo in un bronzetto del Santa Barbara Museum of Art6 (fig. 2).

    Fig. 2 - Statuetta in bronzo di Prassil- la. Santa Barbara, Santa Barbara

    Museum of Art.

    Shapiro, art. cit., fig. 1-6.

    MEFRA 1995, 2 75

  • 1168 RITA CITTADINI

    Sino a pochi anni fa l'iconografia del soggetto era affidata, oltre all'esemplare di Berlino, ad altre sei copie in marmo, che sono conservate a Roma, Francoforte, Vienna, Parigi, Bloomington e Bonn, tutte acefale e mutile in diversa misura delle braccia, mentre la figura del bronzetto pressoch integra. Il confronto tra la testa della statuetta e quella marmorea, entrambe caratterizzate da una forte torsione a sinistra, mostra una stringente analogia nei lineamenti : la piccola bocca socchiusa; le guance piene; il taglio allungato degli occhi e lo sguardo rivolto in alto; il disegno regolare dell'arco sopracciliare, netto e incisivo; l'attaccatura dei capelli piuttosto bassa. Palmare l'identit dell'elaborata acconciatura : i capelli, scriminati al centro, sono portati indietro dalla fronte e legati in un nodo d'E- racle sulla sommit del capo; lateralmente sono disposti a onde fino a formare una crocchia sulla nuca, da cui ricadono due riccioli.

    Che le due teste riproducano fedelmente l'iconografia dell'archetipo provato dall'affinit riscontrabile con il disegno del Clarac, in cui raffigurata un'altra replica del tipo, la Menade Pamphilj7 (fig. 3). All'epoca il viso si conservava integralmente, mentre il tratteggio che nel disegno evidenzia i restauri indica che la capigliatura era andata in parte perduta, e vi si era ovviato con l'arbitraria integrazione di una corona d'alloro. Sono originali la scriminatura centrale e l'attaccatura dei capelli ai lati della fronte e sulle tempie, dove ricorrono le stesse grandi onde, analoghe per numero e forma.

    La Menade Pamphilj ufficialmente dispersa8; in realt coincide con la statua che abbiamo ricordato come la replica di Francoforte (fig. 4) : si trova al Liebieghaus, che l'acquist a Roma dal Pollak nel 1907, acefala e senza i falsi restauri delle braccia e della parte inferiore del panneggio. Le mutuazioni attestate dal disegno corrispondono a quelle subite dalla statua, in cui per il collo, ormai privo del capo, appare troncato di netto, con una superficie di taglio liscia dotata del foro per il perno. La testa, infatti, era stata lavorata a parte e applicata al corpo, come le braccia9; ci trova rispondenza nella descrizione della Menade Pamphilj fornita dal Clarac, il quale credette che per tale motivo la testa non fosse per-

    7 C. de Clarac, Muse de sculpture antique et moderne, IV, Parigi, 1850, tav. 694 D, 1656 E.

    8 B. Palma, in R. Calza (a cura di), Antichit di Villa Dona Pamphilj, Roma, 1977, p. 69, tav. XL, n. 66.

    9 P. C. Bol (a cura di), Liebieghaus ~ Museum alter Plastik. Frankfurt am Main. Wissenschaftliche Kataloge. Antike Bildwerke. I, Francoforte, 1983, p. 166-169, in part. p. 166, . 50.

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    LA PRASSILLA DI LISIPPO 1169

    Fig. 4 - Statua di Prassilla. Francoforte, Liebieghaus.

    Fig. 3 - Clarac, disegno riproducente la cosiddetta Menade Pamphilj.

    tinente alla scultura10. Rivelatrice l'assenza della cintura, che nel disegno sostituita da un risvolto a cercine del panneggio, mentre mancante nella statua, dove in origine era applicata in metallo; si tratta di una peculiarit dell'esemplare di Francoforte, poich nelle altre copie scolpita nel marmo stesso.

    ' Clarac, op. cit., p. 229.

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    II disegno condivide con il bronzetto il turgore del collo e una certa pinguedine sotto il mento, che unitamente alla pienezza delle guance individuano nella figura la suonatrice di uno strumento a fiato. L'attributo non si conservato in nessun esemplare, ma l'ampio gesto descritto dalle braccia della statuetta di Santa Barbara autorizza l'integrazione con Yauls, strumento a due calami, noto come doppio flauto, ma dotato di ancia come l'oboe; la lieve apertura della bocca dunque funzionale, poich doveva stringere le ance.

    Tra le opere che maggiormente contribuirono alla celebrit di Lisippo, Plinio11 annovera la temulenta tibicina, ossia un'ebbra suonatrice di tibia, Yauls di cui abbiamo detto. L'ipotesi che il soggetto lisippeo sia riprodotto in questa Menade, la cui posa instabile trasmette efficacemente l'idea dell'ebriet, stata avanzata da circa un secolo12, senza trovare consenso unanime. Il riconoscimento della testa della statua di Berlino permette ora di provare tale attribuzione, grazie al confronto con la produzione dell'artista sicionio. I lineamenti dell'auletride, infatti, sono comuni al volto dell'Eros di Tespie13 (fig. 5) : la bocca ha un analogo andamento obliquo e l'impianto del naso molto simile, mentre gli occhi sono identici, con lo stesso taglio allungato, la medesima linea di contorno e il gonfiore dei cuscinetti so- vraorbitali, tipico in Lisippo. Vi conformit anche nelle correzioni ottiche, che interessano la bocca, gli occhi e le guance.

    L'analisi della testa di Berlino rivela inoltre una notevole somiglianz tipologica e stilistica con la testa di Afrodite conservata a Monaco14 (fig. 6, 8), di cui finora non nota alcuna copia del corpo. Presentano entrambe un'accentuata torsione a sinistra; la bocca dell'auletride, che stringeva lo strumento, maggiormente aperta, mentre gli occhi hanno la medesima configurazione. Identica la forma della fronte, leggermente rilevata nella

    11 Plinio, Stona naturale, XXXTV, 63. 12 F. Studniczka, Die Siegesgttin, Lipsia, 1898, p. 24, nota n. 2. 13 H. Dohl, Der Eros des Lysipp, Gottinga, 1968; P. Moreno, Vita e arte di Lisip

    po, Milano, 1987, p. 55-65, fig. 14, 16, 21; E. J. Shepered, in Moreno (a cura di), Lisippo, l'arte e la fortuna, cit., p. 126-127.

    14 J. SiEVEKiNG, Aphroditekopf der Mnchner Glyptothek, in Mnchner Jahrbuch der bildenden Kunst, 3.1, 1908, p. I-X; A. Furtwngler e P. Wolters, Beschreibung der Glyptothek, 2a ed., Monaco, 1910, p. 266, n. 257a; J. Sieveking e C. Weickert, Fnfzig Meisterwerke der Glyptothek, Monaco, 1928, n. 29; Chr. Blinkenberg, Knidia, Copenaghen, 1932, p. 92-93; . M. Felletti Maj, Afrodite Pudica. Saggio d'arte ellenistica, in Arch. Class., 3, Roma, 1951, p. 33-65, in part. p. 35-41; H. Walter, Griechische Gtter, Monaco, 1971, p. 196-200, fig. 174; R. Lullies, M. e A. Hir- MER, Griechische Plastik, Monaco, 1979, p. ill-Ill, tav. 246; A. Delivorrias, s.v. Aphrodite, in LIMC, II, 1984, p. 2-151, in part. p. 52, . 411; R. Robert, Une tte clas- sicisante indite de Claros, in Monuments Piot, 74, 1995, p. 1-33, in part. p. 12, fig. 8.

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    LA PRASSILLA DI LISIPPO 1171

    Fig. 5 - Statua di Eros, particolare. Ostia, Museo. Fig. 6 - Testa di Afrodite. Monaco,

    Glyptothek.

    Fig. 7 - Testa di Prassilla. Berlino, Staatliche Museen, Pergamonmuseum.

  • 1172 RITA CITTADINI

    parte centrale e incorniciata dall'attaccatura triangolare dei capelli. La pettinatura coincide nella scriminatura centrale, da cui si dipartono alcune ciocche avvolte in due bande che, dopo aver descritto un semicerchio, anche nell'Afrodite dovevano comporsi in un nodo d'Eracle sulla sommit del capo; si ha un'assonanza nelle onde portate indietro lateralmente, raccolte e ripiegate verso l'alto sulla nuca; un ricciolo ricade davanti agli orecchi in entrambe le teste, cos come un altro, sul lato destro, sfugge dalle ciocche raccolte nel cercine.

    Il Sieveking15 ricondusse la testa di Monaco al tipo Dresda-Capitolino cui viene tuttora ascritta16; la Felletti Maj17 ritenne invece inaccettabile tale tesi, osservando giustamente che sia il volto, in particular modo la fronte, sia la pettinatura si distinguono nettamente da quelli dell'Afrodite Capitolina e della testa di Dresda18, che viene considerata l'esemplare della tradizione copistica che pi si avvicinerebbe all'iconografia originaria del capo19. Secondo la studiosa, l'Afrodite di Monaco non costituirebbe un'opera di scuola : il suo autore avrebbe invece creato un proprio tipo di bellezza femminile, raggiungendo un'impronta personale d'arte, di cui il tipo Dresda-Capitolino costituirebbe una rielaborazione della prima met del II secolo a.C. La Felletti Maj preferiva quindi parlare di Afrodite tipo Monaco, poich riconosceva che tale testa resta isolata dalle altre per i suoi caratteri stilistici, che trasmetterebbero fedelmente quelli dell'originale. Esso sarebbe stato creato negli ultimi venti trent'anni del IV secolo a.C. da un attico, che a suo giudizio avrebbe subito l'influsso di Scopa nella conformazione delle palpebre e dei cuscinetti sovraorbitali, nonch di Prassitele nel tenue gioco d'ombra e di luce attorno alle bocca sorridente.

    In base al confronto della testa di Monaco con quella di Berlino, possiamo invece ipotizzare una comune mente ideatrice delle due opere : questa iconografia potrebbe infatti appartenere alla statua di Afrodite creata da Lisippo, menzionata dal Ghiberti20, di cui finora non stata riconosciuta alcuna replica.

    15 Sieveking, art. cit., p. 5-7. 16 Delivorrias, cit., n. 411. 17 Felletti Maj, art. cit., p. 35-41. 18 Delivorrias, cit., rispettivamente . 409 (statua capitolina) e n. 410 (testa di

    Dresda); A. Della Seta, // nudo nell'arte, I, Roma, 1930, p. 452-459; Felletti Maj, art. cit., in part. p. 48-54, 61; A. Corso, L'Afrodite Capitolina e l'arte di Cefisodoto il Giovane, in Quaderni ticinesi di numismatica e antichit classiche, 21, 1992, p. 131- 149.

    19 Corso, art. cit., p. 133. 20 L. Ghiberti, / Commentar, a cura di O. Molisani, Napoli, 1947, III, p. 56;

    P. Moreno, Lisippo, 1, Bari, 1974, p. 275-6.

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    Fig. 8 - Testa di Afrodite, profilo sinistro. Monaco,

    Glyptothek. Fig. 9 - Testa di Prassilla, profilo sinistro. Berlino, Staatliche

    Museen, Pergam

    onmuseum

    .

  • 1174 RITA CITTADINI

    II tipo iconografico della Danzatrice di Berlino conforme al canone di Lisippo, che amava formare le statue pi snelle del naturale; la lunghezza degli arti inferiori e la relativa piccolezza della testa contribuivano a far apparire pi alte le figure. Questo particolare aspetto si manifesta nel raffronto tra l'auletride e la Bagnante da Veria, opera di controversa datazione conservata a Monaco (fig. Il)21 : la statuetta riecheggia in visione speculare l'andamento tortile della tibicina, ma risulta molto meno slanciata, per la diversa proporzione tra il busto e le gambe e per le dimensioni regolari del capo.

    Pari rispondenza con la teoria artistica di Lisippo si ha nella ponderazione, che prevede una partizione dell'energia secondo l'asse verticale22 : difatti, mentre il lato destro della figura appare rilassato, quasi in molle abbandono, il sinistro vibrante di tensione, accentuata dal sollevarsi delle braccia che sostengono Yauls e dalla torsione della testa. Degno di nota il carattere istantaneo dell'immagine, rilevabile solo nella statua berlinese, che mostra come l'artista fiss il momento in cui dal piede destro stava per sfilarsi il sandalo, nell'ebbrezza e nell'instabilit della posa : anche questo aspetto ci riconduce a Lisippo, che nelle sue creazioni coglieva l'attimo, il momento irripetibile. La presenza dell'attributo, che assieme alle braccia conferisce tridimensionalit alla struttura spaziale della figura, crea una pluralit di piani e punti di vista che invita alla visione circolare, qualit che ritroviamo nell'Eracle in riposo, celante dietro il dorso la mano in cui teneva i pomi delle Esperidi.

    Individuata con certezza la temulenta tibicina di tradizione pliniana, emerge l'importanza di un'altra fonte letteraria per meglio definire il soggetto. Taziano23 menziona quale opera di Lisippo il ritratto ideale della poetessa Prassilla, vissuta nel V secolo a.C. e nativa di Sicione. Egli aveva visto l'opera a Roma, molto probabilmente nel complesso pompeiano del Campo Marzio, formato dal Teatro, con il tempio di Venere Vincitrice che ne dominava la cavea, e dai Portici. Animato da un polemico intento antipagano, l'apologista cita con particolare frequenza le statue di donne connesse con il mondo di Afrodite che ornavano i Portici : etre, citariste e

    21 G. Lippold, Die griechische Plastik (HdA), III 1, Monaco, 1950, p. 219, nota n. 10; A. Greifenhagen, Das Mdchen vonBera (Opus Mobile 9), Brema, 1958; Lul- lies, Hirmer, op. cit., tav. 199; M. Robertson, A History of Greek Art, Cambridge, 1975, tav. 199.

    22 Moreno, Vita e arte, cit. 23 Taziano, Ai Greci, 33.

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    LA PRASSILLA DI LISIPPO 1175

    Fig. 10 - Statua di Prassilla, cosiddetta Danzatrice di Berlino, veduta posteriore. Berlino, Staatliche Museen, Pe

    rgamonmuseum.

    Fig. 11 - Statuetta in bronzo, cosiddetta Bagnante da Vena. Monaco, Staatliche Antikensammlungen, Museum

    antiker Kleinkunst.

    poetesse24. Riguardo al personaggio femminile celebrato dallo scultore si- cionio, egli si espresse con molta durezza : Lisippo modell in bronzo Prassilla, che nelle sue poesie non disse nulla di utile.

    24 F. Coarelli, // complesso pompeiano del Campo Marzio e la sua decorazione scultorea, in RendPontAcc , 44, 1971-72, p. 99-122, in part. p. 102, nota 14; 104, 106.

  • 1176 RITA CITTADINI

    Sul finire dello scorso secolo venne formulata l'ipotesi della coincidenza dei due soggetti25, validamente suffragata dalla recente osservazione secondo cui l'abbandono orgiastico della figura pot essere un elemento determinante per l'aspro giudizio moralistico dello scrittore26. infatti assai verosimile che l'artista abbia scelto di raffigurare quale Menade auletride questa celebrata autrice di canti conviviali, la quale contribu all'evoluzione del ditirambo, che port alla preminenza della parte musicale con l'introduzione di a solo di auls.

    Il carattere dionisiaco del soggetto ribadito dall'inserimento del tipo della Danzatrice (fig. 12) nel tiaso rappresentato sul sarcofago del Museo Bardini di Firenze27 (fig. 13-14). La fronte era originariamente decorata da dieci figure, di cui se ne conservano sette; fra queste riconoscibile anche una citazione della Menade di Scopa (fig. 15), la cui iconografia trasmessa dal torsetto mutilo di Dresda28. La diversa disposizione dei chitoni rispetto agli esemplari scultorei dovuta all'inserimento dei due soggetti in un corteo procedente verso destra : tale variante riconduce alla tipologia pi caratteristica delle Menadi, comportando un grado di nudit maggiore di quello che mostrano le statue dai medesimi punti di vista. Nella chimai- rophnos l'abbigliamento corrisponde in larga misura a quello dell'opposta veduta laterale della scultura di Dresda, mentra la porzione di stoffa che ricade sul braccio sinistro un ulteriore esempio della grande libert impiegata nella riproduzione delle vesti.

    25 R. Frster, Zu den Werken des Lysipp, in Rheinisches Museum fr Philologie, 40, Francoforte, 1885, p. 637.

    26 Moreno, Vita e arte, cit., p. 34. 27 H. Dtschke, Antike Bildwerke in Oberitalien. II. Zerstreute antike Bildwerke

    in Florenz, Lipsia, 1875, p. 142, . 340; S. Nocentini, Sculture greche etrusche e romane del Museo Bardini in Firenze, Roma, 1965, p. 23-29, tav. Vffl-IX; F. Matz, Die dionysischen Sarkophage, II, Berlino, 1968, p. 179-180, tav. 81, 2; 82, 1-2; Cittadini, in Lisippo, l'arte e la fortuna, cit., p. 208, 216-217.

    28 G. Treu, Zur Maenade des Skopas, in Mlanges Perrot, Parigi, 1903, p. 316-324, tav. V, fig. 1-6; . . Neugebauer, Studien ber Skopas, Lipsia, 1913, p. 51-75; J. Six, Die Monaden des Skopas, in Jdl, 33, 1918, p. 38-48, tav. X, 34-37; Lippold, op. cit., p. 251; P. E. Arias, Skopas, Roma, 1952, p. 84-89, 126-127, tav. X, 34-37; M. Bieber, The Sculpture of the Hellenistic Age, 2a ed., New York, 1961, p. 25, fig. 59-60; K. Sche- fold, Die Griechen und ihre Nachbarn, Propylen-Kunstgeschichte, 3a ed., Berlino, 1967, p. 191, fig. 106a e b; T. Lorenz, Mnaden des Skopas, in BABESCH, 43, 1968, p. 52-58, fig. 1-6; Robertson, op. cit., p. 455; H. Protzmann, Realismus und Idealitt in Sptklassik und Frhhellenismus, in Jdl, 92, 1977, p. 169-203, in part. p. 182- 185, fig. 7-10; . Stewart, Skopas of Paws, Park Ridge (New Jersey), 1977, p. 91-93, 140, tav. 32; K. Knoll, H. Protzmann, I. Raumschssel e M. Raumschssel, Die Antiken im Albertinum, Magonza, c. 1993, p. 28; Cittadini, Lisippo, l'arte e la fortuna, cit., p. 216.

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    Fig. 12 - Statuetta in bronzo di Prassilla, veduta posteriore.

    Santa Barbara, Santa

    Barbara Museum

    of Art.

    Fig. 13 - Fronte di sarcofago bacchico, framm

    ento sinistro. Firenze, Museo Bardini.

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    Fig. 14 - Fronte di sarcofago bacchico, framm

    ento destro. Firenze, Museo Bardini.

    Fig. 15 - Statua di Menade,

    da originale di Scopa. Dre- sda, Albertinum

    .

  • LA PRASSILLA DI LISIPPO 1179

    Dal rilievo si evince che il capretto non era poggiato sulla spalla sinistra, come si sostiene comunemente29, sebbene ci non corrisponda alla descrizione di Callistrato30, in cui detto che erano le mani della Baccante ad essere impegnate nel trasporto della vittima immolata al dio. Le presunte tracce visibili sulla spalla della copia di Dresda, interpretate in genere come i resti dell'animale31, rappresentano una delle due estremit della benda che in origine raccoglieva i capelli, prima che l'invasamento divino scuotesse con violenza il corpo, portando allo scioglimento della chioma, nonch alla progressiva apertura del chitone.

    Le due opere sono riprodotte in un'accorta disposizione simmetrica : la seconda e la penultima figura. La doppia citazione si traduce nella celebrazione di due sommi artisti che operarono nella stessa epoca e trattarono temi comuni, talvolta nei medesimi luoghi : per Sicione crearono entrambi una statua di Eracle, luna bronzea, l'altra marmorea32. Gli interventi di Scopa nella patria di Lisippo devono aver dato adito a una certa rivalit, che trova riscontro nell'ipotesi dello Shapiro, secondo cui la te- mulenta tibicina sarebbe una critica alla Menade scopadea33; l'aver riunito i due capolavori in una stessa scena pu avere il valore di una rievocazione di tale atmosfera emulativa tra i due maestri34.

    Iconograficamente l'auletride presenta una forte analogia, per l'andamento spiraliforme, con la Menade dello scultore pario, datata attorno alla met del IV secolo a.C, ma l'elaborato panneggio di quella indice di una datazione posteriore. Nell'ambito del corpus lisippeo, il tipo della Danzatrice di Berlino presenta nello schema ponderale e nel movimento una grande affinit con YApoxymenos35, databile al 320 circa; tuttavia la torsione del busto rivela un avanzamento nella ricerca.

    Storicamente il ritratto di Prassilla riferibile al periodo successivo alla morte di Alessandro, durante il quale Sicione fu governata dal tiran-

    29 Lippold, ibidem; Bieber, ibidem; E. Simon, Menadi, in EAA, IV, 1961, p. 1002- 1013, in part. p. 1011; Schefold, ibidem; Chr. Dierks-Kiehl, Zu spthellenistischen bewegten Figuren der 2. Hlfte des 2. Jahrhunderts, Colonia, 1973, p. 17; Stewart, op. cit., p. 140; Knoll, Protzmann, Raumschssel e Raumschssel, ibidem.

    30 Callistrato, Descrizioni, II. 31 Bieber, op. cit., p. 25; Dierks-Kiehl, ibidem. 32 Pausania, Periegesi dell'Ellade, II, 9, 8 e II, 10, 1. 33 Shapiro, art. cit., p. 526. 34 Cittadini, ibidem. 35 F. P. Johnson, Lysippos, Durham (North Carolina), 1927, p. 234-235, tav. 12-

    13; Moreno, Vita e arte, cit., p. 133-140, fig. 69, 71, 74-79; P. Liverani, in Moreno (a cura di), Lisippo, l'arte e la fortuna, cit., p. 196-205.

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    no Eufrone II (323-317), che guid la citt quale alleata di Atene nella lotta di liberazione dal dominio macedone. Lisippo, tornato in Grecia, lavora nel 322 ad Olimpia al monumento di Chilone di Patre, atleta morto combattendo contro i Macedoni sotto le mura di Lamia (323-322). Stabilitosi nuovamente a Sicione, riprende la propria attivit di bronzista con i figli e gli allievi, condividendo anche con la propria produzione artistica la politica di Eufrone36. Sicione era stata la prima citt del Peloponne- so a unirsi ad Atene : in tale clima di riscatto dal dominio macedone, che dovette creare un'atmosfera celebrativa delle singole pleis, ben s'inserisce l'omaggio a Prassilla, gloria della citt che era patria dello stesso Lisippo*.

    Rita Cittadini

    36 Moreno, Lisippo, cit., p. 21. * Fotografe e disegni Fig. 1. Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin - Preussischer Kulturbes

    itz- Neg. SK 7874; 2. Da Shapiro, 1988, fig. 1; 3. da Calza (a cura di), 1977, tav. XL; 4. Rita Cittadini, Roma; 5. Roma, DAI, Neg. 79.30; 6. Da J. Charbonneaux, R. Martin, F. Villard, La Grecia ellenistica, Milano 1971, fig. 329; 7. Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin - Preussischer Kulturbesitz- Neg. SK 572 Nl; 8. Da Felletti Maj, 1951, tav. XI. 2; 9. Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin - Preussischer Kulturbesitz- Neg. SK 572 N6; 10. Antikensammlung, Staatliche Museen zu Berlin - Preussischer Kulturbesitz- Neg. SK 2769; 11. Da Conoscere l'arte, II, Armando Curcio Editore, 1986, p. 374; 12. Da Shapiro, 1988, fig. 5; 13-14. Da Moreno (a cura di), 1995, p. 217; 15. Roma, DAI, Neg. 50.34.

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    IllustrationsStatua di Prassilla, cosiddetta Danzatrice di BerlinoStatuetta in bronzo di PrassillaClarac, disegno riproducente la cosiddetta Menade PamphiljStatua di PrassillaStatua di Eros, particolareTesta di AfroditeTesta di PrassillaTesta di Prassilla, profilo sinistroTesta di Afrodite, profile sinistroStatua di Prassilla cosiddetta Danzatrice di Berlino, veduta posterioreStatuetta in bronzo, cosiddetta Bagnate da VeriaStatuetta in bronzo di Prassilla, veduta posterioFronte di sarcofago bacchico, frammento sinistroStatua di Menade, da originale di ScopaFronte di sarcofago bacchico, frammento destro