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LA POSIZIONE ASSOCIATIVA IN TEMA DI ASSISTENZA INTEGRATIVA E PROTESICA

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LA POSIZIONE ASSOCIATIVA IN TEMA DIASSISTENZA INTEGRATIVA E PROTESICA

Z IL NOMENCLATORE TARIFFARIO PROTESI PAG. 2

Z IL RUOLO FONDAMENTALE DEL CLINICO PAG. 3

Z LA PERSONALIZZAZIONE DELL’ASSISTENZA: LIBERTÀ DI SCELTA, ADEGUATEZZA, ACCESSO ALL’INNOVAZIONE PAG. 3

Z IL RUOLO DELL’INDUSTRIA PAG. 4

Z PROPOSTE PAG. 5

INDICE

Il Nomenclatore Tariffario Protesi Le prestazioni di assistenza protesica, sono tuttora disciplinate da Decreto ministeriale 27 agosto 1999, n.332 “Regolamento recante norme per le pre-stazioni di assistenza protesica erogabili nell’ambito del Servizio sanitario nazionale: modalità di erogazione e tariffe”.

Il Nomenclatore tariffario è costituito da 3 parti*:

• Allegato 1, a sua volta articolato in tre elenchi: DElenco 1: Ausili per la terapia dell’ernia, ortesi spinali, per l’arto superiore, apparecchi ortopedici per arto inferiore, protesi di arto superiore, di arto inferiore, ausili per la mobilità, ausili per la funzione visiva, per l’udito ecc.) Sono dispositivi costruiti su misura e quelli di serie la cui applicazione richiede modifiche eseguite da un tecnico abilitato su prescrizione di un medico specialista ed un successivo collaudo da parte dello stesso. L’elenco n. 1 contiene, inoltre, i dispositivi di fabbricazione continua o di serie finiti che, per essere consegnati ad un determinato paziente, necessitano di essere specificamente individuati e allestiti a misura da un tecnico abilitato, su prescrizione del medico specialista. I dispositivi contenuti nell’elenco n. 1 sono destinati esclusivamente al paziente cui sono prescritti. DElenco 2: Ausili per la mobilità personale, protesi per laringectomizzati, ausili antidecubito, per stomie, per la prevenzione e trattamento delle lesioni cutanee, per l’incontinenza, ausili per disabilità visive ecc. DElenco 3: Ausili per la terapia respiratoria, ausili per mangiare e bere, apparecchiature di sollevamento ecc.;

• Allegato 2: individua le prestazioni che comportano l’erogazione dei di-spositivi monouso riportati negli elenchi 1, 2, e 3 del nomenclatore tariffa-rio, definendone le modalità di erogazione.

Il Decreto 332 prevedeva un aggiornamento che non è ancora avvenuto, quindi alcune regioni hanno cercato di superare la rigidità dell’attuale No-menclatore e dell’attuale regolamento prevedendo modalità di fornitura di dispositivi che, pur non contemplati negli elenchi dell’allegato 1, siano ad esso riconducibili per funzionalità.

Tuttavia le modalità d’individuazione ed erogazione di questi prodotti an-cora non garantiscono ne l’appropriatezza, né la qualità della prestazione, con il rischio di un’assistenza non soddisfacente, di sprechi, di ostacoli all’ac-cesso alle innovazioni tecnologiche. Il Legislatore ha recepito tali criticità e

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ASSISTENZA PROTESICA

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nella Finanziaria 2006 ha stabilito l’inserimento di questi prodotti nei livelli essenziali dell’assistenza (LEA). Conseguentemente il Ministero della Salute ha stipulato un accordo di collaborazione con Assobiomedica per rivedere e aggiornare il Nomenclatore.

Il ruolo fondamentale del clinicoNella nostra ipotesi di revisione un aspetto fondamentale è la presa in carico del paziente da parte del clinico, il quale deve poter individuare il dispositivo più appropriato per i bisogni di ciascun paziente. Il mancato aggiornamento del Nomenclatore finora ha molto limitato la libertà di scelta del prodotto come testimonia l’insoddisfazione che sanitari e pazienti spesso hanno manifestano.

La cura deve essere “tarata” sul paziente minimizzando il peso che grava sul personale medico e paramedico e sulle istituzioni sanitarie. L’atto prescritti-vo è da intendersi quale atto altamente specialistico, dovendo comportare un’indicazione molto precisa e dettagliata delle caratteristiche degli ausili da utilizzare per ogni singolo paziente. Nell’ambito di tale prescrizione la persona stessa e/o chi lo assiste dovrà quindi scegliere il prodotto tra quelli che rispondono ai requisiti indicati e che al tempo stesso siano più confacenti alle sue necessità.

Nel caso delle ulcere cutanee è inoltre fondamentale sia la prevenzione che il tempestivo trattamento per evitare complicazioni anche gravi quali cancrena e amputazione. Va ricordato che le lesioni cutanee croniche hanno un for-te impatto sul sistema sanitario nazionale in quanto prevalentemente curate in strutture pubbliche, attraverso costosi trattamenti da parte del personale medico e paramedico; costi che potrebbero in parte essere evitati con un tempestivo impiego delle così dette medicazioni avanzate.

Nel caso degli stomizzati1 è fondamentale il corretto dispositivo di raccolta, in quanto esso può cambiare lo stato di salute e la qualità di vita del pazien-te; analogamente la prescrizione di ausili per incontinenza2 e/o ritenzione urinaria non può ridursi a una semplice indicazione di prodotto, ma deve basarsi su un’attenta valutazione della condizione disfunzionale e del biso-gno che ne deriva.

La personalizzazione dell’assistenza: libertà di scelta, adeguatezza, accesso all’innovazioneNon si deve dimenticare che tutte le patologie riferite all’assistenza integra-tiva e protesica determinano comunque disabilità fisica e sociale e sono

1 Gli atomizzati italiani sono 45.000 – Fonte A.I.STOM 2 Circa 3 milioni di persone in Italia ne soffrono – Fonte FINCO

l’effetto derivante da varie cause quali: malnutrizione, malattie vascolari e ipotensione, diabete, infezioni locali o sistemiche, disturbi neurologici o psi-chici, tumori, malformazioni congenite, malattie infiammatorie, traumi, occlu-sioni intestinali, malattie croniche degenerative, malattie rare, affetti da spina bifida, da osteoporosi ecc...

Ciò che va posto in primo piano è il bisogno che il paziente esprime, rispetto al quale occorre dare la risposta più appropriata.

Dietro ogni bisogno c’è una persona e nel caso specifico di tratta di persone particolarmente fragili. Per tutti esistono dispositivi medici che consentono di avere autonomia di movimento, di lavorare, di mantenere normali rapporti sociali. Sono dispositivi che vengono “indossati” dal paziente, che dunque è l’unico che può sapere quale sia il prodotto con cui lui si “sente meglio”.

Dalla recente indagine promossa da Cittadinanza Attiva in collaborazione con Assobiomedica3 emerge quindi un quadro sconfortante: cittadini che faticano ad avere le informazioni giuste, che spesso si trovano a dover utiliz zare dei dispositivi inadeguati rispetto alle loro esigenze o vetusti dal punto di vista tecnologico o perché comunque non appropriati.

Le spese a carico degli utilizzatori e delle famiglie che li assistono sono do-vute a lunghi tempi di attesa per il rilascio delle autorizzazioni, carenza di qualità dei dispositivi erogati, integrazione per insufficienti quantità ricevute; tutto questo al fine di permettersi un’accettabile qualità di vita.

L’accesso all’innovazione da anni non è garantita perché il regolamento vi-gente imputa al cittadino i costi per l’acquisto di dispositivi tecnologicamente superiori rispetto a quelli riconosciuti dal Nomenclatore, che non è più stato aggiornato dal 1999.

Se la persona sceglie un tipo o un modello di dispositivo non incluso nel No-menclatore, ma riconducibile per omogeneità funzionale a quello prescritto, l’ente di competenza deve autorizzarne la fornitura, ovviamente sulla base del giudizio dello specialista prescrittore. Si tratta quindi di autorizzare la fornitura di prodotti diversi da quelli descritti nel Nomenclatore, che però svolgono la stessa funzione; L’ente copre il costo del prodotto scelto solo fino alla tariffa prevista o al prezzo determinato per il dispositivo presente nel Nomenclatore e corrispondente a quello erogato.

Il ruolo dell’industriaL’impiego di tecnologie mediche per prevenire e curare le varie forme di disa-bilità è in continua crescita e l’Industria, grazie ai suoi investimenti in Ricerca e Sviluppo, offre dispositivi medici sempre più sofisticati.

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3 Rapporto Assistenza Integrativa e Protesica – Fonte Cittadinanza Attiva

ASSISTENZA PROTESICA

Nella pratica clinica c’è una area di grande importanza, per numero di persone coinvolte e per danno prodotto alla loro qualità di vita, nella quale l’innovazione sta portando risultati di assoluto valore: si tratta di patologie come le stomie conseguenti a interventi chirurgici, l’incontinenza e ritenzione urinaria, le lesioni cutanee croniche; esse trovano nei dispositivi medici di-sponibili sul mercato soluzioni in grado di consentire una migliore qualità di vita o, nel caso delle piaghe, di prevenire e risolvere il problema. Si tratta di sacche, cateteri e assorbenti, medicazioni avanzate.

Per garantire alle persone la miglior assistenza possibile sono da evitare sia gare al ribasso sia acquisti centralizzati. Infatti le prime non danno il giusto riconoscimento alla qualità dei prodotti e i secondi, omologando i prodotti sul mercato, non tengono in considerazione i bisogni dei pazienti.

ProposteAl fine di mettere al primo posto i bisogni dei pazienti e cessare di scaricare su di essi i costi dell’inadeguatezza dell’attuale Nomenclatore e regolamen-to, la proposta di Assobiomedica è di: aggiornare il Nomenclatore nel qua-dro di una più ampia revisione dei Lea relativamente all’assistenza protesica e integrativa e garantire l’accesso delle innovazioni tecnologiche.

Febbraio 2012

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