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La politica economicae la politica di bilancio

lezione 1LA DEFINIZIONE E ICONTENUTI DELLA POLITICAECONOMICA

lezione 2LA POLITICA DI BILANCIOE LA POLITICA DELLA SPESAPUBBLICA

lezione 3LA POLITICAFISCALE

UNITÀA

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LETTURA INTRODUTTIVA ■ La nostra vita e la politica economica

Quando la mattina ci si sveglia, si pensa a tuttotranne che alla politica economica.Si pensa infatti a come raggiungere la scuola

o il luogo di lavoro, magari usando un mezzo pubblico,e alle cose da fare a scuola (se si è giovani), oppure inufficio, al negozio, o in fabbrica (se si è adulti).Finita la scuola o il lavoro, si penserà a dove passareil tempo libero, ossia se andare a svolgere un’attivitàsportiva in una palestra oppure in un campo sporti-vo, se collegarsi a Internet per navigare, chattare ocercare argomenti di proprio interesse, oppure vede-re gli amici in qualche locale o punto di ritrovo. Nelfrattempo, si sarà fatta qualche telefonata con il cel-lulare o con il telefono di casa, e inviati sms o email.Nei week end, poi, si pensa a dove e con chi passaresabato e domenica, ossia in quale bar o discoteca an-dare se si è ragazzi, o se fare una gita. I genitori inve-ce dovranno pensare nel week end a fare la spesa, apagare bollette e conti vari, a sistemare questioni ri-maste in sospeso e, nel tempo che rimane, rilassarsie, quando è possibile, anche pianificare le vacanze.E i nonni? Be’ grazie alla pensione che prendono, ma-gari penseranno a dare una mano ai figli, per esempioandando a prendere i nipotini ancora piccoli a scuolao al nido. Oppure penseranno a incontrare al bar gliamici o le amiche per fare quattro chiacchiere.Ebbene, anche se non ce ne accorgiamo, non c’è nes-suna di queste attività che non sia influenzata in qual-che modo dalla politica economica.

Andare a scuola... grazie allapolitica economicaÈ infatti oggetto di una decisione di politica econo-mica non solo la creazione di scuole, ma anche lastesura dei programmi di studio, che vengono defi-niti in rapporto alle necessità del mondo del lavo-ro, ossia del sistema economico. E lo sviluppo delsistema economico, a sua volta, è una delle finalitàprincipali della politica economica (insomma, se vitocca studiare questo libro, la colpa è della politicaeconomica!).D’altronde, una buona scuola è il primo presuppostoper una buona occupazione, non solo in termini quali-tativi (bel lavoro e buono stipendio), ma anche quanti-tativi (numero di posti di lavoro).Infatti, i prodotti (beni e servizi) si vendono solo sesono di buona qualità, e questo richiede dei lavoratoribravi e preparati. E chi prepara i lavoratori? La scuola,ovviamente!Per questo motivo occorre fornire alle scuole tutto ciòche serve per insegnare con efficacia, ossia strumenti(come i computer), spazi (aule scolastiche, laborato-ri) e personale motivato, principalmente i professori.Questi, per svolgere al meglio l’attività didattica, de-vono essere ben pagati e soddisfatti del proprio lavoro(per esempio con l’assunzione con contratti a tempoindeterminato); ovviamente, a condizione che essi

Nella foto di apertura unascuola, che costituisce unaimportante voce di spesapubblica, una delle duecomponenti della politicadi bilancio, a sua volta ilprincipale pilastro dellapolitica economica.Qui a fianco, la foto diuna famiglia compostada persone di diversaetà (nascituri compresi)ci ricorda che la politicaeconomica interessa tuttele componenti di unapopolazione.

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stessi (i professori) siano preparati nella loro materiae nelle tecniche didattiche.E tutte queste condizioni (infrastrutture e personalesoddisfatto) chi le decide? Ovvio, la politica economica!Non solo, ma riflettendoci, vi renderete conto cheanche la disponibilità di mezzi pubblici (bus, tram,metro, treni locali, taxi) dipende dalle decisioni di po-litica economica, e per quanto riguarda i mezzi priva-ti, come auto e motorini, è la politica economica chedetermina le tasse da pagare sul loro acquisto (Iva,tasse di iscrizione al pubblico registro) e le caratte-ristiche che devono avere (per esempio in Europa leauto nuove devono rispettare una direttiva comunita-ria sulla riduzione delle emissioni nocive).

Passare il tempo libero...con la politica economicaAnche le possibilità per i giovani di passare il tempolibero in modo piacevole e utile dipende in parte dallapolitica economica, che si occupa di rendere disponi-bili strutture pubbliche, come quelle sportive, cultu-rali (quali le biblioteche) e tecnologiche (è il caso dellereti a fibre ottiche e delle reti wireless).Se oggi possiamo collegarci a Internet in modo cosìveloce è merito di una specifica misura di politicaeconomica, così come la possibilità di avere i servizi aprezzi contenuti grazie alla presenza di diversi opera-tori, in concorrenza tra loro.

Il costo di una serata in discoteca è legato anche al prez-zo di una bevanda alcolica, che a sua volta è influenzatodal livello delle accise, che sono tasse particolari appli-cate solo a carburanti, tabacchi e prodotti alcolici, e sta-bilite, guarda caso, dalla politica economica.Se abbiamo l’opportunità di passare un week end inuna città estera, lo dobbiamo anche al costo modestodei biglietti aerei, che discende anch’esso dalle mi-sure di stimolo della concorrenza (decise nel quadrodella politica economica), applicate non solo nel set-tore delle comunicazioni, ma anche in quello dei tra-sporti, dell’energia, così come in tanti altri.

Diventare adulti e invecchiare...con la politica economicaE se per i giovani, in particolare gli studenti, l’influen-za della politica economica è notevole, per i genitori,ossia per coloro che lavorano, non importa se dipen-denti, lavoratori autonomi o imprenditori, la politicaeconomica è ancora più importante.Basti pensare che il funzionamento del mercato dellavoro dipende in gran parte da misure di politica eco-nomica, quali i contratti di lavoro, i salari minimi, ilcarico fiscale e i contributi previdenziali, la normativarelativa alle imprese, la spesa pubblica per ricerca einnovazione, la qualità dei corsi scolastici e universi-tari, il livello di sicurezza e di ordine pubblico... e l’e-lenco potrebbe continuare.Anche il tempo libero dei genitori dipende in buona mi-sura dalle scelte di politica economica. Per esempio,se per pagare una bolletta ci vuole una giornata, per-ché il pagamento si può fare in un solo modo, questo èil frutto di una (errata) politica economica. Anche il nu-mero di supermercati (e di negozi) dipende dal livellodi concorrenza, che è deciso dalla politica economica.Chiedetevi che prezzo dovreste pagare per i prodotti,se in una città ci fosse un solo negozio. La riposta èovvia: molto di più di quello che pagate attualmente,come dimostra l’analisi del mercato monopolistico(che avete studiato nel terzo anno).Anche per gli anziani la vita è influenzata, e tanto, dal-la politica economica.Uno degli argomenti più importanti della politica eco-nomica è l’impostazione del sistema pensionistico,ovvero le regole per calcolare l’importo della pensio-ne e l’età di pensionamento.

Il trasporto pubblico è un esempio di servizio deciso dalla politicaeconomica. (Tramino - iSTock)

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Ma quando si è vecchi, si bada anche a unaltro aspetto fondamentale della politicaeconomica: il funzionamento del sistemasanitario. Da noi è scontato che andaredal medico costi poco o nulla, salvo poiessere costretti, a causa delle lunghe li-ste di attesa, a rivolgersi a un medico pri-vato; se succede questo, allora la colpa èdi un’altra decisione (sbagliata) di politicaeconomica.Allo stesso modo per noi è normale, quan-do andiamo in farmacia per comprare unamedicina, non preoccuparci di quanto co-sta, visto che le spese mediche sono inbuona parte coperte dallo Stato. Ma que-sto non è certo un fatto casuale, essendo,di nuovo, conseguenza di una specificamisura di politica economica.Pertanto, se i nostri nonni possono avereil tempo e la forza per prendersi cura deinipoti, e qualche volta aiutare economica-mente i propri figli, tutto questo è di nuo-vo legato, in maggiore o minore misura, adecisioni di politica economica.A questo punto sarà difficile dire che lapolitica economica è un argomento pocointeressante o inutile, visto che dalla suaimpostazione dipende buona parte delnostro futuro.

Obiettivi dell’Unità

CONOSCENZE• Strumenti e funzioni di politica economica con particolare

riferimento alla finanza pubblica e Bilancio dello Stato,mediante la conoscenza dei contenuti della politicaeconomica e del loro rilievo nella vita di tutti

ABILITÀ• Ricercare ed analizzare rapporti, previsioni e studi economici

di settore• Riconoscere il tipo e gli effetti di politiche economico-

finanziarie poste in essere per la governance di un settore odi un intero Paese

• Riconoscere il ruolo del Bilancio dello Stato come strumentodi politica economica, comprendendo e sapendo valutarele scelte pubbliche in materia di economia, e in particolarequelle relative alla spesa pubblica e alla tassazione, ericonoscendo la fattibilità e la correttezza delle proposte dipolitica economica, e in particolare di politica di bilancio,suggerite dalle istituzioni e dalle forze politiche

COMPETENZE• Riconoscere e interpretare i macrofenomeni economici

nazionali e internazionali per connetterli alla specificitàdi un’azienda, sapendo classificare le misure di politicaeconomica in funzione del loro contenuto

Anche l’assistenza sanitaria e l’istruzione sono oggetto di decisionidi politica economica.

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unità Alezione 1La definizione e i contenutidella politica economica

■ I GRANDI TEMI Politica e politica economica

■ L’ECONOMIA E NOI Politica economica e ambiente non sempreriescono a essere alleati

■ L’ECONOMIA E NOI Politica economica e rapporti internazionali:due facce di una stessa medaglia

■ L’ECONOMIA NELLA RETE www.mef.gov.it

BOX

1. Che cosa è la politica economica

2. La definizione di politica

3. La definizione di economia

4. La definizione di politica economica

5. I contenuti della politica economica

Visco, per taglio debito no a manovre da 40-50 miliardima crescita e investimentiLaura Di Pillo, «Il Sole 24 Ore», 25/3/2014

No a maxi-manovre o apolitiche restrittive per

tagliare l’alto debito e rispetta-re gli obiettivi del Fiscal com-pact. Bisogna invece puntaresu crescita e investimenti. È lastrada indicata dal Governato-re della Banca d’Italia IgnazioVisco nel corso della lectio ma-

gistralis al Collegio Borromeodi Pavia. Un intervento che

ha acceso i fari sull’Europa esulla necessità di proseguirecon decisione sul camminodell’Unione europea. Perché«l’uscita dalla crisi nell’areaeuro» ha sottolineato Visco«non potrà derivare da azioniisolate di singole autorità dipolitica economica». Insom-ma la politica monetaria nonpotrà da sola garantire la sta-

bilità finanziaria dell’area senon saranno risolti, «a livellonazionale così come a livelloeuropeo, i problemi all’originedella crisi dei debiti sovrani».Visco ha aggiunto poi che «lafragilità delle finanze pubbli-che di alcuni Paesi è il risultatodi politiche di bilancio a lungoimprudenti, di una colpevolesottovalutazione delle con-

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La definizione e i contenuti della politica economica / Lezione 1

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seguenze di ampie, protratteperdite di competitività».Per rispettare gli obiettivi delFiscal compact europeo nonsono necessarie maxi-mano-vre di riduzione del debitopubblico, perché basterebbemantenere il bilancio in pa-reggio con una crescita vici-na al 3%. La regola sul debitopubblico, ha sottolineato Vi-sco, «richiede una riduzionemedia annua del suo rappor-to rispetto al Pil pari a circaun ventesimo della parte cheeccede il limite del 60%. Perrispettarla non è necessarioridurre il valore nominale deldebito, in condizioni di cresci-ta “normale”, vicina al 3%».«Anche se la regola sul debito

prevede alcuni margini di fles-sibilità» aggiunge il banchierecentrale «è comunque sullacrescita reale dell’economia,quindi sulla ripresa degli inve-stimenti, al tempo stesso fat-tore di offerta e componentefondamentale della domanda,che bisogna puntare».Non si può far crescere il de-bito indefinitamente. Il Go-vernatore di Banca d’Italia hachiarito che si può permettereun aumento del debito «solo afronte di investimenti perchépoi ci saranno i ritorni da que-sti investimenti. Il punto è che

in passato non è stato fatto».«Non è comunque necessariorichiamare Keynes» ha con-cluso Visco «per ricordare chenel medio periodo il ciclo eco-nomico deve puntare a un bi-lancio in pareggio». ■

noi lo abbiamo lasciato cresce-re per molti anni in assenza diinvestimenti». Quando il cicloeconomico è favorevole, ha ri-cordato Visco, «e le cose vannobene, bisogna avere un avanzoprimario» e questo «spesso

È tutto chiaro? Probabilmente no! Purtroppo l’econo-mia non è così semplice come si vorrebbe. Basta pen-sare che il suo funzionamento richiede miliardi di ope-razioni produttive e di scambi economici che avvengonoin ogni istante nel globo terrestre, e migliaia di regoleche vanno rispettate per assicurare uno svolgimentoordinato delle attività di produzione e distribuzione.Tutte queste regole sono decise dalla politica economi-ca, e alcune, molto importanti, riguardano il Bilanciodello Stato (di cui si parla nell’articolo) e i servizi pub-blici, come la scuola e la sanità.Vediamo quindi di capire in cosa consiste la politicaeconomica, e poi, via via, di comprendere tutte le com-ponenti di cui essa è costituita.

La sede della Banca d’Italiaa Roma.

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Unità A / La politica economica e la politica di bilancio

1. Che cosa è la politica economica

Sentiamo e leggiamo così spesso le parole “politica” ed “economia”, che la lorospiegazione potrebbe quasi sembrarci superflua.D’altronde quando mai capita che in tv, alla radio, sui giornali qualcuno si pren-da la briga di spiegare questi termini? Mai, perché si dà per scontato che tutti neconoscano il significato.Tuttavia, come abbiamo visto nella lettura introduttiva di questa parte del libro,sono due parole talmente importanti per la nostra vita che è sempre meglio es-sere sicuri di saper rispondere alla domanda: che cosa vuol dire politica economica?D’altro canto, quando si inizia a studiare una nuova materia, è sempre utile par-tire dalla sua definizione.Cominciamo quindi a vedere che cosa significano le parole “politica” ed “econo-mia”, prima di passare alla definizione di “politica economica” e ad affrontare itemi e i problemi di cui si occupa.

2. La definizione di politica

Vediamo prima che cosa significa la parola politica.Questo termine deriva dal greco πολις (polis), che si-gnifica collettività, e quindi Stato.L’origine greca della parola non è frutto di una causa-lità, visto che nella storia della civiltà umana furonoproprio i Greci a creare per primi delle forme avan-zate di Stato.Pertanto la politica, in base all’etimologia della paro-la, può essere intesa come l’arte di governare lo Stato.Infatti, per i Greci il termine “politikos” designavatutto ciò che è “relativo al cittadino”. E cosa c’è di più“relativo al cittadino” che il Governo dello Stato dicui si fa parte?In conclusione, possiamo dire che la politica si occupa

delle decisioni che interessano i cittadini, e consiste quindi

nelle scelte collettive che una comunità deve fare nell’inte-

resse comune.Ed è questo che intendiamo ancora oggi quando par-liamo di politica.

Di politicaeconomicasentiamo spessoparlare

Il termine politicaviene dal grecopolis, e significal’arte di governarelo Stato

La Venere di Milo, celebre statua greca conservata al Louvre a Parigi.La civiltà greca ha lasciato molte impronte di sé in diversi campi, dall’artealla filosofia, alla scienza. Anche le parole “politica” ed “economia” sonodi origine greca. (Savcoco - iSTock)

La definizione e i contenuti della politica economica / Lezione 1

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3. La definizione di economia

Passiamo ora al secondo termine, ossia quello di economia.Anche in questo caso la lingua degli antichi greci ci aiuta a capire il significato diuna parola che usiamo tutti i giorni.Infatti, la parola “economia” proviene da due termini greci, οἶκος (oikos), chevuol dire “casa”, e νόμος (nomos) che significa “norma”.In sostanza, economia significa amministrazione della casa, e consiste nell’in-

sieme di regole che bisogna seguire per fare in modo che la “casa” sia ben amministrata.Ovviamente il termine “casa” non va interpretato in senso letterale, ma deve piut-tosto essere esteso a tutte le case, ossia a tutte le famiglie, al cui interno vi sonosia coloro che producono (i genitori), sia coloro che consumano (tutta la famiglia,dai bambini ai nonni, compresi i genitori).In altre parole, l’economia si occupa delle regole che governano la produzione, lo scambio

e il consumo dei prodotti, ossia i beni di cui ci serviamo nella vita di tutti i giorni: dalpane agli aeroplani, dall’energia elettrica all’istruzione.Volendo fare un altro passo in avanti, possiamo definire l’“economia” come lascienza che studia la produzione, lo scambio e il consumo delle risorse economiche.Le risorse economiche, infatti, sono scarse per definizione (anche quando sembrache siano abbondanti, come è il caso di alcune risorse agricole) ed è necessarioscegliere a quale uso destinarle, tra tante possibilità alternative, per realizzare ilmassimo benessere dei cittadini.Per questo è importante capire come si possa produrre di più, oppure distribuirele merci in modo più efficiente, o ancora consumare nel modo più equilibratopossibile, cioè senza danneggiare l’ambiente e consentendo a tutti di accedere,anche se in misura diversa, ai beni necessari per vivere.

Anche il termineeconomia viene

dal greco,e significa

amministrazionedella casa

L’economia èquindi la scienza

che studia laproduzione, lo

scambio e ilconsumo di beni e

servizi

Questo colorato mercatosudamericano ci ricordacome le attività discambio abbiano luogoin qualsiasi sistemaeconomico.(Manado - iSTock)

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Unità A / La politica economica e la politica di bilancio

4. La definizione di politica economica

Allora... che cosa vuol dire “politica economica”?

A questo punto dovrebbe risultare chiaro che la politica economica riguarda lagestione pubblica (politica) del sistema economico (economia).In pratica, la politica economica si occupa delle decisioni prese dalle autorità pubbli-

che che influenzano il funzionamento del sistema economico, ovvero la produzione, loscambio e il consumo di beni e servizi.Infatti, l’aggettivo “economica” applicato alla “politica”, significa che le sceltedella collettività (oggetto della politica) riguardano il sistema economico, ovverola produzione, gli scambi e il consumo di beni e servizi, e quindi i conseguentifenomeni della creazione e distribuzione della ricchezza, della circolazione mo-netaria, della regolamentazione dei rapporti tra operatori economici (inclusi ilavoratori), e infine delle relazioni economiche con gli altri Paesi, basate sullacircolazione di merci, servizi, capitali e persone.Dunque la politica economica è una parte fondamentale della politica, e il lororapporto è molto stretto (→ I GRANDI TEMI). Non solo, ma a volte la politica econo-mica è influenzata, e influenza, altre politiche non economiche, come la politicaestera, e la politica ambientale (→ i due Box L’ECONOMIA E NOI).

La politicaeconomicariguarda lagestione pubblicadel sistemaeconomico(produzione,scambio econsumo di beni eservizi)

Il Campidoglio diWashington, sede delCongresso degli Usa.Da qui passano leprincipali decisioni dipolitica economica delPaese economicamentepiù importante al mondo.(Weible1980 - iSTock)

La definizione e i contenuti della politica economica / Lezione 1

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Nonostante la significativa disaffezione deglielettori italiani verso la politica, non c’è dubbioche essa costituisca ancora buona parte dellenostre conversazioni... e di sicuro buona partedella programmazione televisiva!Se vi capita di guardare un canale tv di unaltro Paese, vi accorgerete subito (e non c’èbisogno di conoscere bene la lingua straniera)che i telegiornali italiani dedicano in mediamolto più spazio alle notizie di politica internarispetto ai telegiornali di altre nazioni europee.Stesso discorso vale per i giornali e le riviste,comprese quelle di gossip, che non mancano diriportare notizie su questo o quel politico.Dunque in Italia la politica è importante.Ma allora... che rapporto c’è tra politica epolitica economica?Un rapporto c’è, ed è molto stretto, visto chemolte questioni politiche hanno un contenutosquisitamente economico. Pensate al tema delletasse, del lavoro, del welfare (cioè pensioni eassistenza sociale), delle opere pubbliche, deiservizi pubblici, delle liberalizzazioni; insomma,tutte questioni che sono oggetto di studio e diintervento da parte dellapolitica economica.Va detto però che vi sonoargomenti oggetto di dibattitopolitico che non rientrano nellapolitica economica in sensostretto, come l’ordine pubblico,l’immigrazione, la tuteladell’ambiente.Anche in questi casi,tuttavia, i risvolti economicinon mancano, e chi prendedecisioni politiche devetenerne conto.Per esempio, un maggiorcontrollo dell’immigrazionepuò dare luogo a unamancanza di manodoperain certi settori economici,come l’agricoltura, visto cheil lavoro di raccolta è svolto

prevalentemente da lavoratori immigrati.Allo stesso tempo, però, un flusso migratoriopiù contenuto potrebbe alleggerire lapressione al ribasso sui salari, a beneficiodei lavoratori già presenti nel nostro Paese.È compito della politica economica gestireal meglio questi fenomeni, in particolarecontrastandone le conseguenze negative.Oppure pensiamo all’ordine pubblico.L’obiettivo di una maggiore sicurezza collettiva,e quindi l’impegno a ridurre i reati, comportanon solo la modifica delle leggi penali (comel’introduzione di pene più severe), ma ancheil potenziamento delle forze dell’ordine, deitribunali e delle carceri, e per fare questooccorrono risorse economiche, che spetta allapolitica economica reperire.Ancora una volta, ci possiamo rendere contodi come molti aspetti della nostra vitadipendano in buona misura dalla politicaeconomica!

I GRANDI TEMI

POLITICA E POLITICA ECONOMICA

Immigrati al lavoro nei campi. Senza di essi la produzioneagricola ne risentirebbe.

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Unità A / La politica economica e la politica di bilancio

Ambiente e politica economica non semprevanno a braccetto.Spesso si dice, ed è vero, che una maggioreattenzione verso l’ambiente, e quindiun’economia “più verde”, può essere unfattore di rilancio dell’economia (per esempio,aumentando le fonti rinnovabili di energia).Ma per fare questo occorre che nascanoimprese nuove, che altre si riconvertano, e chealtre ancora chiudano.Una politica che ha questo obiettivo incontreràforti resistenze, perché favorirà alcuniimprenditori a scapito di altri, mettendo indiscussione i poteri economici esistenti.Un caso illuminante di questa contrapposizioneè stato il comportamento del Governo

statunitense nei due decenni a cavallo del XXIsecolo.Nei primissimi anni del nostro secolo,infatti, l’amministrazione Bush si opposeall’applicazione del protocollo di Kyoto, chepuntava a ridurre le emissioni di anidridecarbonica nell’atmosfera, e che era statoapprovato dall’amministrazione precedente,guidata dal Presidente Clinton, negli anni ‘90del secolo scorso.La ragione della decisione del Presidente degliUsa Bush fu che i limiti alle emissioni impostidal trattato avrebbero rallentato l’economiaamericana e peggiorato gli affari di moltesocietà, specialmente quelle petrolifere, attivesostenitrici di Bush.

L’ECONOMIA E NOI

POLITICA ECONOMICA E AMBIENTE NON SEMPRERIESCONO A ESSERE ALLEATI

L’economia può essere nemicadell’ambiente, come è avvenuto aChernobyl, in Ucraina, quando nel 1986 siverificò il più grave incidente nella storiadelle centrali nucleari.La foto a destra mostra i resti dellacentrale, che è stata rinchiusa inuna sorta di sarcofago per cercare dilimitare la contaminazione dell’ambientecircostante.Ma l’economia può anche essere amicadell’ambiente, per esempio quando sitrovano soluzioni per produrre energiapulita con fonti non inquinanti, come lepale eoliche della foto qui sotto.

(Gelia - iSTock)

(Giorgio Magini - iSTock)

La definizione e i contenuti della politica economica / Lezione 1

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La politica economica influenza moltissimoi rapporti tra Stati, e a sua volta ne èinfluenzata. Basti pensare che storicamentealleanze militari hanno dato luogo ad alleanzeeconomiche.Per esempio, i Paesi dell’Europa occidentaleerano al tempo stesso parte della Nato(l’alleanza militare che unisce i Paesi europeicon gli Stati Uniti d’America) e della Cee,progenitrice dell’attuale Ue.Dall’altra parte della cortina c’erano le nazionidell’Europa centrorientale (dalla Polonia allaBulgaria) che erano alleate, dal dopoguerrafino all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso,con l’Unione Sovietica, sia sotto il profilomilitare, con il Patto di Varsavia, sia sotto quelloeconomico, con l’organizzazione Comecon, cheprevedeva una mutua assistenza economica trai Paesi membri.Oggi queste divisioni sono sostanzialmentescomparse dallo scenario internazionale, maciò non esclude che le tensioni politiche fraStati, come è avvenuto di recente per l’Iran e gli

Usa, possano sfociare nel blocco del commerciointernazionale o nel ricorso a sanzionieconomiche.Una sanzione molto efficace è il congelamentodei beni detenuti all’estero dai leader dei Paesisotto accusa. Un caso recente ha riguardato ibeni del leader libico Gheddafi, congelati nel2011 in seguito alla violenta repressione di unaprotesta popolare da parte del Governo libico.

L’ECONOMIA E NOI

POLITICA ECONOMICA E RAPPORTI INTERNAZIONALI:DUE FACCE DI UNA STESSA MEDAGLIA

A fianco, la sede dellaNato a Bruxelles:un esempio dialleanza militare cheaccompagna quellaeconomica.Sopra, una veduta diTeheran, la capitaledell’Iran, un Paeseche ha subito sanzionieconomiche per motividi politica estera.

Spediz. abb. post. 45% - art. 2, comma 20/b

egge 23-12-1996, n. 662 - Filiale di Roma

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Unità A / La politica economica e la politica di bilancio

5. I contenuti della politica economica

Ora che abbiamo chiarito la definizione di politica economica, dobbiamo fare unpasso in avanti e chiederci in che cosa consista, concretamente, questo insieme didecisioni che influiscono sulla nostra vita.Tanto per cominciare, dobbiamo suddividere la politica economica nelle sue trecomponenti fondamentali:● la politica di bilancio, che si occupa del bilancio pubblico;● la politica monetaria, che riguarda tutte le decisioni concernenti la moneta;● la politica di regolamentazione del mercato, che stabilisce “le regole del gioco” per

gli operatori economici, in modo da assicurare il corretto funzionamento delmercato.

A questi tre pilastri sono dunque dedicate le prossime lezioni, che ci permette-ranno di capire come e perché vengono prese le decisioni di politica economica,e come esse contribuiscano a migliorare il benessere di tutti (o quasi) i cittadini.

La politicaeconomica siarticola in trecomponenti

31 Marzo

2015

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Roma - Lunedì, 29 dicembre 2014

Supplemento ordinario alla “Gazzetta Uf¿ciale„ n. 300 del 29 dicembre 2014 - Serie generale

Spediz. abb. post. - art. 1, comma 1

Legge27-02-2004, n. 46 -Filiale diRoma

DIREZIONE E REDAZIONE PRESSO IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - UFFICIO PUBBLICAZIONE LEGGI E DECRETI - VIA ARENULA, 70 - 00186 ROMAAMMINISTRAZIONE PRESSO L’ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO - VIA SALARIA, 1027 - 00138 ROMA - CENTRALINO 06-85081 - LIBRERIA DELLO STATOPIAZZA G. VERDI, 1 - 00198 ROMA

N. 99

LEGGE 23 dicembre 2014, n. 190.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale

e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015).

La politica economica sicompone di tre pilastri:politica di bilancio (le cuidecisioni sono inseritenella legge di stabilità),politica monetaria (le cuidecisioni sono attuatedalle banche), politicadi regolamentazione delmercato (le cui decisionisono attuate dalleautorità di mercato,come l’Antitrust, di cuisi riporta la copertina diuna relazione).

(M. D

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La definizione e i contenuti della politica economica / Lezione 1

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@ L’ECONOMIA NELLA RETE

Le decisioni di politica economica sonofacilmente rintracciabili nel web.Cominciamo a trovare quelle prese dall’Italia.Il documento principale che parla di politicaeconomica è il Def (Documento di Economiae Finanza), scaricabile dal sito del Ministerodell’Economia, www.mef.gov.it.Entrati nel sito, dobbiamo portare il mouse inalto su “Documenti e pubblicazioni” e cliccare(a sinistra) sul nome di questo documento, checompare nel menu a tendina.In questo documento, costituito da varie

sezioni, troviamo descritta la situazioneeconomica del Paese, e in particolaredella finanza pubblica, e le misure che ilGoverno intende attuare, con l’approvazionedel Parlamento, per affrontare i problemieconomici (quali la scarsa crescita del Pil,la disoccupazione). Si tratta delle variemisure di politica di bilancio e di politicadi regolamentazione del mercato, ma nondi politica monetaria, essendo questa dicompetenza esclusiva della Bce, la Bancacentrale europea, che ha sede a Francoforte.

WWW.MEF.GOV.IT

La sede del Ministero dell’Economia a Roma.

CONOSCIAMOCI MEGLIO

■ Il fenomeno dell’immigrazione è sempreesistito. Anche noi italiani siamo il frutto diondate di immigrazione che si sono succedu-te nel territorio italico nel corso dei millenni.Dopo essere stata per millenni terra di im-migrazione, nell’Ottocento e nel Novecentol’Italia divenne terra di emigrazione, tanto cheoggi si contano circa 60-70 milioni di oriundiitaliani nel mondo, ossia persone che sononate in Italia e vivono stabilmente all’estero,oppure che sono discendenti diretti di italiani.

■ Dagli anni ’80 del secolo scorso ai nostrigiorni, progressivamente, l’Italia ha visto so-stanzialmente estinguersi il fenomeno dell’emi-grazione, e contestualmente assumere semprepiù forza il fenomeno dell’immigrazione.

■ Oggi si contano circa 4 milioni di cittadiniextracomunitari che vivono stabilmente in Ita-lia. I motivi per cui le persone si spostano daun Paese all’altro per risiedervi sono sostan-zialmente due:

– economico, ossia la ricerca di un maggiorbenessere e una migliore qualità della vita;

– sicurezza, poiché vivono in zone del mondo

dove vi sono guerre, regimi non democrati-ci, persecuzioni.

■ In alcune pagine di questo volume cerche-remo di conoscere meglio i Paesi da cui pro-vengono tanti studenti delle scuole italiane.Dato che nel testo del III-IV anno sono statipresentati i primi 5 Stati che compaiono inquesta tabella, che indica le nazionalità degliimmigrati in Italia, in questo libro comincere-mo dalla sesta nazione, ossia dall’India.

Il fenomenodell’immigrazionein Italia

Fonte: Istat

In alto, il Palazzo dell’Onu a New York (Usa).In basso, alcune bandiere dei Paesi dell’Onu.

NAZIONALITÀ DEI CITTADINIIMMIGRATI IN ITALIA

NUMERO DI CITTADINIIMMIGRATI IN ITALIA

Marocco 518.357

Albania 498.419

Cina 332.189

Ucraina 236.682

Filippine 169.046

India 166.514

Moldavia 146.654

Egitto 141.243

Bangladesh 138.837

Tunisia 119.844

Altri Paesi 1.462.131

Totale 3.929.916

Tabella - I Paesi di origine degli immigrati in Italia nel 2015

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Sintesi

■ L’espressione “politica economica” è compostada due parole di provenienza greca. Il termine “po-litica” deriva dal greco πολις (polis), che significacollettività, e quindi Stato. La parola “economia”proviene da due termini greci, ossia οîκος (oikos),che vuol dire “casa”, e νομìa (nomos), che significa“norma”, ossia “amministrazione della casa”.

■ La politica economica riguarda la gestione pub-blica (politica) del sistema economico (economia),

ovvero si occupa delle decisioni prese dalle autori-tà pubbliche che influenzano il funzionamento delsistema economico, cioè la produzione, lo scambioe il consumo di beni e servizi.

■ Essa si articola in tre componenti fondamen-tali:– la politica di bilancio;– la politica monetaria;– la politica di regolamentazione del mercato.

Mappa concettuale

POLITICAECONOMICA

Politica fiscale Politica dellaspesa pubblica

Politica dibilancio

Politica diregolamentazione

del mercato

Politicamonetaria

lezione 1Verifiche

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1. La politica economica riguarda ledecisioni prese:

❍ dai consumatori❍ dagli imprenditori❍ dagli economisti❍ dalle autorità pubbliche

2. Non è una componente della poli-tica economica:

❍ la politica di bilancio❍ la politica monetaria❍ la politica di regolamentazione

del mercato❍ la politica estera

3. La parola greca “oikos”, da cuideriva “economia”, significa:

❍ casa❍ azienda❍ popolo❍ Stato

4. Non ricade nell’ambito della poli-tica economica:

❍ la decisione sul tasso di inte-resse

❍ un incentivo alle imprese chetutelano l’ambiente

❍ una legge a tutela della con-correnza

❍ l’introduzione di un reato di“danno ambientale”

5. La politica economica si occupadella:

❍ gestione pubblica del sistemaeconomico

❍ gestione privata del sistemaproduttivo

❍ gestione privata e gestionepubblica dell’economia

❍ gestione delle istituzioni pub-bliche

6. Le risorse economiche vannogestite perché sono:

❍ dannose❍ utili a tutti❍ scarse❍ abbondanti

Scegli la risposta correttaA CONOSCENZE

Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false

1. La politica economica è indipendente dalla politica ❒ V ❒ F

2. La politica economica influenza solo le imprese ❒ V ❒ F

3. Anche tematiche come l’ordine pubblico hanno risvolti economici ❒ V ❒ F

4. L’economia studia la produzione, lo scambio e il consumo ❒ V ❒ F

5. La tutela dell’ambiente è un ostacolo alla crescita economica ❒ V ❒ F

6. La politica di regolamentazione del mercato si occupa di tuttele decisioni riguardanti la moneta ❒ V ❒ F

B ABILITË

unità A

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Completa la tabella inserendo le misure di politica economica sotto indi-cate nel riquadro corretto

Politica di bilancio

Politica monetaria

Politica di regolamentazione del mercato

imposte sul reddito, tasso di interesse, legge antitrust

Rispondi alle seguenti domande in un massimo di cinque righe

1. Pensa alla tua giornata tipo. Di quali beni o servizi pubblici usufruisci quo-tidianamente?

2. Apri il giornale di oggi e scegli un articolo che parli di politica economica.Di quale misura politica si tratta? In quale dei tre “pilastri” rientra?

3. Tua madre ti chiede: «Che cos’è questa nuova materia che studi a scuola,la politica economica?». Sei in grado di spiegarglielo in poche parole?

4. Quale problema economico percepisci maggiormente? E qual è il settoredella politica economica che se ne occupa?

5. «La politica ci costa un sacco di soldi, e non ottiene mai niente di ciò chepromette!» L’amico che ti rivolge questo sfogo è evidentemente sfiduciatonei confronti della politica. Sei d’accordo con la sua idea? Spiega il tuopunto di vista.

Rispondi in un massimo di dieci righe

1. Perché, secondo te, la politica economica è spesso oggetto di dibattiti po-litici?

2. Come si potrebbe fare per evitare che le attività economiche producanodanni all’ambiente?

3. Puoi ricordare un episodio di guerra che secondo te ha avuto motivazionieconomiche?

4. Stai pensando di andare all’estero per lavoro. Quale componente dellapolitica economica sarebbe utile analizzare per decidere il Paese doverecarsi?

C COMPETENZE

D TEMIE PROBLEMI