LA POETICA EPICUREA DI FILODEMO DI GADARA · Sui componimenti poetici ... (Ricerche sui papiri...

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LA POETICA EPICUREA DI FILODEMO DI GADARA In questo contributo intendiamo dare una visione d’insieme della poetica epicurea, partendo dall’autore, Filodemo di Gadara, di cui abbiamo la più ampia mole di scritti dedicati a problemi este- tici. Cercheremo di valutare quelle contraddizioni apparenti tra la condanna della poesia e il piacere nell’ascoltarla, tra il disprezzo per le discussioni di critica letteraria e l’orgogliosa rivendicazione per i sapienti epicurei di saper discutere correttamente di poesia; vedre- mo come la discussione delle poetiche di età ellenistica, fatta da una prospettiva filosofica, e non di critica letteraria, porti in realtà Fi- lodemo ad addentrarsi in questioni tecniche legate ai testi poetici. Proveremo a estrapolare dalla pars destruens della sua poetica, che costituisce la gran parte di essa, alcune dichiarazioni positive, che rivelano la profonda riflessione, espressa in termini molto sintetici e con complessi riferimenti, per noi difficili da cogliere, alle teorie e al linguaggio degli avversari. Un caso significativo (direi esemplare) di questa difficoltà, un vero e proprio labirinto senza uscita, è rappresentato dall’impor- tante passo di Περ ποιημτων V, coll. XXV 30–XXVI 11 M., in cui si parla dei criteri per l’eccellenza poetica, un passo il cui significa- to molti e acuti interpreti in questi ultimi venti anni hanno prova- to a cogliere, in uno strenuo sforzo filologico di ricostruzione del testo e della sintassi. Il problema di una poetica epicurea Cicerone nel De finibus bonorum et malorum 1 metteva in bocca all’epicureo Lucio Manlio Torquato la difesa della scarsa eru- dizione di Epicuro con il seguente quesito: An ille tempus . . . in poetis evolvendis . . . consumeret, in quibus nulla solida utilitas om- nisque puerilis est delectatio? («O quello avrebbe dovuto passare il 1) 1,21,72 = fr. 227 Us.

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LA POETICA EPICUREA DI FILODEMO DI GADARA

In questo contributo intendiamo dare una visione drsquoinsiemedella poetica epicurea partendo dallrsquoautore Filodemo di Gadaradi cui abbiamo la piugrave ampia mole di scritti dedicati a problemi este-tici Cercheremo di valutare quelle contraddizioni apparenti tra lacondanna della poesia e il piacere nellrsquoascoltarla tra il disprezzo perle discussioni di critica letteraria e lrsquoorgogliosa rivendicazione per isapienti epicurei di saper discutere correttamente di poesia vedre-mo come la discussione delle poetiche di etagrave ellenistica fatta da unaprospettiva filosofica e non di critica letteraria porti in realtagrave Fi-lodemo ad addentrarsi in questioni tecniche legate ai testi poeticiProveremo a estrapolare dalla pars destruens della sua poetica checostituisce la gran parte di essa alcune dichiarazioni positive cherivelano la profonda riflessione espressa in termini molto sinteticie con complessi riferimenti per noi difficili da cogliere alle teoriee al linguaggio degli avversari

Un caso significativo (direi esemplare) di questa difficoltagrave unvero e proprio labirinto senza uscita egrave rappresentato dallrsquoimpor-tante passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M in cuisi parla dei criteri per lrsquoeccellenza poetica un passo il cui significa-to molti e acuti interpreti in questi ultimi venti anni hanno prova-to a cogliere in uno strenuo sforzo filologico di ricostruzione deltesto e della sintassi

Il problema di una poetica epicurea

Cicerone nel De finibus bonorum et malorum1 metteva inbocca allrsquoepicureo Lucio Manlio Torquato la difesa della scarsa eru-dizione di Epicuro con il seguente quesito An ille tempus inpoetis evolvendis consumeret in quibus nulla solida utilitas om-nisque puerilis est delectatio (laquoO quello avrebbe dovuto passare il

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suo tempo a leggere i poeti in cui non crsquoegrave nessuna reale utilitagrave e crsquoegraveun piacere che egrave tutto puerileraquo) Torquato cosigrave non faceva che di-fendere Epicuro con Epicuro riprendendo il suo ammonimento afuggire lrsquoeducazione liberale nel suo complesso e particolarmentela poesia che di quella educazione era elemento fondamentale2laquofuggi ogni forma di cultura o felice amico prendendo la tua bar-chettaraquo3

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2) Ricordo le piugrave famose testimonianze Heraclit all 4 e 75 (= fr 229 Us)πασαν μο ποιητικν σπερ λθριον μθων δλεαρ φοσιομενος (4 laquoabomi-nando in blocco tutta lrsquoarte poetica come unrsquoesca letale di mitiraquo) πσαν ποιητικνστροις σημηνμενος οκ ξαιρτως μνον ampμηρον (75 laquolui che lsquosi segnograve con lestellersquo [un modo di dire proverbiale che sulla base di Ael NA 27 e 748 significalaquosi tenne alla larga daraquo] tutta lrsquoarte poetica non in particolare solo Omeroraquo) SextEmp adv math 1298 (Us 348 3 ad fr 229) πιτεχισμα γρ νθρωπνων παθ+ν -ποιητικ καθστηκεν (laquolrsquoarte poetica infatti risulta essere il baluardo delle passioniumaneraquo) Per la discussione di questi e altri passi relativi alla posizione di Epicuronei confronti della poesia cf F Giancotti Il preludio di Lucrezio e altri scritti lu-creziani ed epicurei Messina Firenze 21978 (la I ed del Preludio di Lucrezio egrave del1959) 15 ss Cf anche il commento di D L Blank a Sext Emp adv math 1279Sextus Empiricus Against the Grammarians (Adversus Mathematicos I) Translat -ed with an Introd and Comm by D L Blank Oxford 1998 298ndash301 Vd N PaceLa rivoluzione umanistica nella scuola epicurea Demetrio Lacone e Filodemo teo-rici di poesia CErc 30 2000 71ndash79

3) Diog Laert 106 = fr 163 Us παιδεαν δ πσαν μακριε φεγε τκ -τιον ρμενος (egrave un frammento di una lettera a Pitocle) Questo invito (con la con-nessa immagine dellrsquoκτιον) viene riferito specificamente alla poesia nel De poetisaudiendis plutarcheo 15d (= fr 163 Us) πτερον ο0ν ναγκζωμεν ατο2ς (scilτο2ς νους) τ4 5πικορειον κτιον ραμνους ποιητικν φεγειν κα παρεξε -λανειν (laquoforse dunque dobbiamo costringere i giovani a prendere la barchetta epi-curea e a fuggire lrsquoarte poetica e a navigarle oltreraquo) Lrsquoimmagine cui fa riferimentoqui Epicuro egrave quella dellrsquoepisodio omerico delle Sirene (Od 12166 ss) come ha benrilevato E Bignone LrsquoAristotele perduto e la formazione filosofica di Epicuro I Fi-renze 1936 308 Fa specie il termine κτιον laquobarchettaraquo che nulla ha a che vede-re con la nave di Ulisse Si puograve pensare che il termine fosse ricercato da Epicuro persottolineare la leggerezza e lrsquoagilitagrave dello strumento richiesto per la conoscenza filosofica in contrasto con il pesante armamentario della educazione (παιδεα) tradizionale Lrsquoidentificazione del canto delle Sirene con la poesia e la retorica eracomune nel mondo antico al punto che σειρ6ν venne a significare laquograzia forma-leraquo cf E Kaiser Odyssee-Szenen als Topoi MH 21 1964 115ndash117e R Scarcia Latina Siren note di critica semantica Roma 1964 13 ss Molto rara invece egrave lrsquoidentificazione con la conoscenza offerta dalla filosofia dalla grammatica o dallamatematica per cui lrsquoesempio piugrave famoso egrave dato da Cic fin 51849 cf Kaiser 119(agli esempi forniti da questo studioso aggiungo lrsquoimportante passo di ClementeAlessandrino str 611891ndash3 in cui il canto delle Sirene egrave immagine della culturagreca 7λληνικ μαθ6ματα di fronte a cui il Cristiano non deve turarsi le orecchiecome i compagni di Ulisse)

Quando Cicerone scriveva il De finibus (45 a C) nel perio-do della definitiva affermazione dellrsquoautocrazia cesariana la posi-zione degli epicurei sulla poesia sembra essere molto diversa daquella di Torquato prescindendo per il momento dal caso eccezio-nale di Lucrezio vediamo quella di un siriano di lingua greca Filodemo di Gadara Legato alla nobiltagrave romana in particolare aLucio Calpurnio Pisone Cesonino suo patronus e discepolo egliera ben noto a Cicerone che di lui aveva fatto dieci anni primanella Pisoniana un ritratto ambiguo presentandolo come maestrodi libidine ma drsquoaltra parte uomo affabile e raffinato nutrito diquella παιδεα ripudiata dagli altri epicurei poeta arguto4

Filodemo non solo fu elegante poeta e conoscente di grandipoeti latini come Virgilio Vario Rufo e Plozio Tucca5 ma anche sioccupograve professionalmente di poetica e grazie ai suoi scritti ricu-perati dai rotoli carbonizzati della Villa dei Papiri di Ercolano noipossiamo vedere come lrsquoepicureismo si confrontasse in questo pe-riodo con la poetica delle altre scuole filosofiche oltre a un tratta-to di poetica di notevole ampiezza (arrivava almeno a cinque libri)Sui componimenti poetici (Περ ποιημτων)6 egli scrisse un librosullrsquointerpretazione di Omero che fosse utile per i politici il Buonre secondo Omero7

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4) Cic Pis 68ndash72 Da citare soprattutto il seguente giudizio sect70 est autemhic de quo loquor non philosophia solum sed etiam ceteris studiis quae fere ceterosEpicureos neglegere dicunt perpolitus poema porro facit ita festivum ita concinnumita elegans nihil ut fieri possit argutius Per unrsquoequilibrata valutazione di questo ri-tratto rinvio al bel saggio di M Gigante Il ritratto di Filodemo nella laquoPisonianaraquoin Ricerche filodemee Napoli 21983 35ndash53 Per i rapporti tra Pisone e Filodemo siveda lrsquoAppendix III di R G M Nisbet a M Tulli Ciceronis In L Calpurnium Piso-nem oratio Oxford 1961 183ndash186 Nel De finibus (235119) il giudizio egrave intera-mente positivo e Filodemo appare come amico comune di Cicerone e di Torquatopersona ottima e coltissima (Familiares nostros credo Sironem dicis et Philodemumcum optimos viros tum homines doctissimos)

5) Il rapporto con questi poeti egrave attestato dal PHerc Paris 2 fr 279a cfM Gigante M Capasso Il ritorno di Virgilio a Ercolano SIFC 82 1989 3ndash6

6) Per lrsquoelenco dei papiri assegnati al Περ ποιημτων di Filodemo e per leloro edizioni cf Filodemo Il quinto libro della Poetica (PHerc 1425 e 1538) edtrad e comm a cura di C Mangoni Napoli 1993 (La Scuola di Epicuro 14) 24 n 5Oltre allrsquoedizione della Mangoni del V libro che degnamente sostituisce quella diChristian Jensen (Philodemos Uumlber die Gedichte Fuumlnftes Buch ed C Jensen Ber-lin 1923) ricordiamo le edizioni di altri papiri che citeremo in questo contributoper i papiri attribuiti da R Janko al I libro (PHerc 466 444 460 1073 1074a 1081a)Philodemus On Poems Book 1 edited with Intr Transl and Comm by R Janko

Vien fatto a questo punto di chiedersi come mai un epicureodi comprovata ortodossia quale era il Gadareno si sia potuto al-lontanare dal messaggio del maestro che oltre a ritenere puerile lalettura dei poeti e il piacere che ne deriva sembra bandire la criticaletteraria come indegna anche solo di discussione8

In un bel saggio dedicato a questa apparente contraddizioneElizabeth Asmis9 una studiosa statunitense che ha analizzato confinezza la poetica filodemea egrave approdata a questa conclusione senoi esaminiamo le affermazioni di Epicuro attentamente ci rendia-mo conto che egli distingueva tra due usi della poesia quello edu-cativo e quello voluttuario e mentre condannava completamente lapoesia quale mezzo di educazione la apprezzava come fonte di pia-cere10 La poesia sia chiaro ogni genere di poesia11 veniva vista

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Oxford 2000 per i papiri attribuiti da Janko al II libro (PHerc 1074b 1081b 1676994) [Φιλοδ6μου Περ ποιημτων] Tractatus tres ed F Sbordone Napoli 1976 (Ricerche sui papiri ercolanesi 2)

7) Filodemo Il buon re secondo Omero ed trad e comm a cura di T Do -randi Napoli 1982 (La Scuola di Epicuro 3)

8) Plut Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) προβλ6μασι μουσικος κακριτικ+ν φιλολγοις ζητ6μασιν οδ παρ πτον διδο2ς χραν λλ κα τοςφιλομοσοις τ+ν βασιλων παραιν+ν στρατιωτικ διηγ6ματα κα φορτικςβωμολοχας ltπομνειν μλλον ν τος συμποσοις = λγους περ μουσικ+ν καποιητικ+ν προβλημτων περαινομνους ταυτ γρ τλμησε γρφειν ν τ ΠερΒασιλεας (laquo non concedendo spazio [scil Epicuro] neppure durante il simposioa questioni musicali e a ricerche filologiche dei critici anzi ai re amanti delle Museraccomandando di sopportare nei banchetti racconti militari e buffonerie grossola-ne piuttosto che discorsi che si svolgono su problemi musicali e poetici Questo appunto osograve scrivere nel Sul regnoraquo)

9) Epicurean Poetics in J J Cleary (ed) Proceedings of the Boston AreaColloquium in Ancient Philosophy VII 1991 Lanham New York London 199363ndash93 La studiosa ha ripreso ed ampliato questi argomenti in un contributo dallostesso titolo comparso nella pregevole raccolta promossa da Dirk Obbink Philo-demus and Poetry Poetic Theory and Practice in Lucretius Philodemus and Horace New York Oxford 1995 15ndash34

10) Asmis 1993 (vd n 9) 7211) Non condivido la posizione di Giancotti (vd n 2) 24 ss per cui la pole-

mica di Epicuro sarebbe rivolta solo verso laquocerti poeti e in genere una determina-ta forma di cultura letterariaraquo cioegrave la poesia mitologica fomentatrice di passioni unapoesia che non stimolasse la passionalitagrave e una mentalitagrave mitologizzante una poe-sia che congiungesse piacevolezza e utilitagrave sarebbe stata approvata dal fondatoredella scuola Il Giancotti si sforza cosigrave di ricondurre il progetto poetico lucrezianonel solco tracciato da Epicuro Ora le obiezioni che a questa posizione sono statemosse da studiosi del rango di P Boyanceacute (nella recensione al volume REA 621960 441ndash42) e A Ronconi (Appunti di estetica epicurea in Miscellanea di studi

come un laquobaluardo delle passioni umaneraquo (Sext Emp adv math1298) come laquoesca letale di mitiraquo (Heraclit all 4) dunque comeveicolo di un messaggio che stimolando le passioni umane e le cre-denze false sugli dei finiva per portare i giovani su una strada opposta a quella indicata dal Giardino12 Ma drsquoaltra parte il saggioepicureo poteva godere come ogni altra persona delle rappresenta-zioni teatrali13 in quanto immune dallrsquoeffetto fuorviante del con-tenuto giungeva ad apprezzare senza danno lrsquoaspetto artistico

Va detto perograve che la testimonianza di Cicerone da cui siamopartiti presenta il piacere poetico come un piacere del tutto pueri-le che in quanto tale va ripudiato nellrsquoetagrave matura Crsquoegrave perograve forseesasperazione in queste parole di Torquato che mirano a difen derela scarsa cultura letteraria di Epicuro14 bisogna poi distinguere traun piacere di breve durata come quello delle rappresentazioni tea-trali e un piacere protratto nel tempo e legato allo studio come

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alessandrini in memoria di A Rostagni Torino 1963 7ndash25) e le controobiezioni delGiancotti (cf La poetica epicurea in Lucrezio Cicerone ed altri Ciceroniana 21960 67ndash95 = Giancotti [vd n 2] 331ndash368 e Postille sui rapporti fra epicureismo epoesia in Epicuro e in Lucrezio GIF N S 3 1972 193ndash223 = Giancotti [vd n 2]485ndash524) non posso qui per motivi di spazio esporre e valutare Al di lagrave delle chia-re testimonianze sopra citate (in particolare lrsquoπασαν μο ποιητικ6ν del fr 229) sideve tenere soprattutto presente quanto vedremo tra poco il fatto che per gli epi-curei il pensiero di ogni genere di poesia non possa e non debba essere saggio(σοφς) e lrsquoespressione non possa avere quella chiarezza (σαφ6νεια) che egrave necessa-ria per la comunicazione della veritagrave

12) Si tenga presente la distinzione tra prosatori e poeti che compare nel bra-no di Sesto Empirico cui abbiamo giagrave fatto riferimento mentre i prosatori miranoalla veritagrave i poeti vogliono in ogni modo essere piacevoli ed egrave piacevole piugrave la men-zogna della veritagrave (1297) Vedi lrsquoesauriente commento di Blank (vd n 2) 323ndash325

13) Plut Contra Epic beat 1095c (= fr 20 Us) φιλοθωρον ποφανωντ4ν σοφ4ν ν τας Διαποραις κα χαροντα παρB ντινον Cτερον κρομασι καθεμασι Διονυσιακος (laquomostrando [scil Epicuro] nei Casi dubbi che il saggioegrave amante degli spettacoli e che gode piugrave di chiunque altro delle audizioni e deglispettacoli offerti alle Dionisiacheraquo)

14) Si veda nello stesso passo anche la svalutazione della musica che da Torquato egrave caratterizzata come arte che come la geometria la matematica e lrsquoastro-nomia anche se fosse vera non porterebbe nessun contributo a una vita piugrave piace-vole cioegrave migliore (aut se ut Plato in musicis geometria numeris astris contereretquae et a falsis initiis profecta vera esse non possunt et si essent vera nihil afferrentquo iucundius id est quo melius viveremus) per Epicuro i piaceri che derivano dal-lrsquoascolto musicale sono tra quelli che rendono tollerabile lrsquoesistenza cf fr 20 Us(vd n precedente) su cui G M Rispoli Filosofi e filosofia nel De Musica di Filo-demo CErc 33 2003 178 e 180

quello della lettura di poemi lunghi15 il piacere cinetico legato algodimento del bello un piacere naturale ma non necessario cherende piugrave vario (ποικλλει) lo stato di piacere non doveva sottrar-re troppo tempo alla ricerca e allrsquoinsegnamento della veritagrave neacute do-veva richiedere un impegno eccessivo che lo avrebbe gravementecompromesso16

Per quanto riguarda il rifiuto delle discussioni di critica lette-raria bisogna tener presente che Epicuro sosteneva che laquosolo il sag-gio puograve correttamente discutere della musica e della poesiaraquo17 Ladiscussione corretta di queste due arti veniva dunque non solo con-sentita al saggio ma a lui esclusivamente riservata Ma in che ter-mini Su quali aspetti della poesia cioegrave doveva soffermarsi il sag-gio epicureo per sviluppare un discorso utile per seacute e per gli altri18La Asmis utilizza per risolvere questa questione un passo delloscritto contro i grammatici di Sesto Empirico19 qui gli avversari

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15) In poetis evolvendis legato a tempus consumeret indica la lettura (enon lrsquoascolto) di lunghi poemi

16) Si vedi anche la posizione di Epicuro rispecchiata dal Περ μουσικDς (Demusica) di Filodemo sullrsquoascolto della musica essendo questo un piacere naturalema non necessario non deve richiedere troppo impegno e fatica (De mus IVcol 152 19ndash30 Delattre) Cf Rispoli (vd n 14) 180

17) Diog Laert 10121 = fr 569 Us μνον τε τ4ν σοφ4ν ρθ+ς Eν περ τεμουσικDς κα ποιητικDς διαλξεσθαι Cf Asmis 1993 (vd n 9) 71

18) Giancotti (vd n 2) 20 interpreta Diog Laert 10121 alla luce di Plut advColot 1127a (= fr 6 Us) dove agli epicurei viene attribuita la trattazione di politi-ca e retorica con un fine nettamente distruttivo quello di distogliere gli uomini daqueste arti e ritiene che anche nei riguardi di musica e poesia la capacitagrave propria delsolo saggio di parlarne correttamente significhi laquocircoscrivere debitamente il valoredella musica e della poesia svalutare queste a dovere di contro alla valutazionecomuneraquo Come vedremo la posizione del Giancotti risulta eccessivamente negati-va la poesia egrave ben diversa nella prospettiva epicurea dalla retorica e dalla politica einfatti il saggio a prescindere dal piacere che ne ricava puograve operare positivamentenei confronti delle idee che essa convoglia

19) Asmis 1993 (vd n 9) 79 il passo di Sesto (I 280) viene dopo che egrave stataevidenziata la compresenza nella poesia di pensieri eticamente validi e di quelli chenon lo sono ναποδεκτως μν ο0ν λεγομνων τ+ν οFτως ναντων πιρρεπστερονGχουσιν νθρωποι πρ4ς τν το χερονος κλογ6ν κα δι τοτο βλαπτικναφανεται - ποιητικ6 διακρινομνων δ ατ+ν κα τ+ν μν θετουμνων τ+ν δπροκρινομνων χρειδης γνεται οχ - γραμματικ λλB - διακρνειν δυναμνηφιλοσοφα (laquoE dunque poicheacute pensieri cosigrave contrari vengono espressi senza provagli uomini sono piugrave inclini alla scelta di ciograve che egrave peggio e per questo la poesia ri-sulta dannosa mentre se quelli vengono distinti e gli uni vengono eliminati mentregli altri preferiti diviene utile non la grammatica ma la filosofia che egrave in grado didistinguereraquo) Vedine il commento in Blank (vd n 2) 297 ss

della grammatica che sono soprattutto epicurei sostengono chesolo la filosofia egrave in grado di cancellare il danno che la poesia puogravearrecare con il suo contenuto e puograve anche estrarne dei concetti uti-li Si vede dunque come il corretto esame che il saggio fa della poe-sia si concentri esclusivamente sul contenuto la δινοια e lascicompletamente da parte gli aspetti tecnici gli strumenti del poeta(soprattutto la scelta delle parole e la loro combinazione in rap-porto al metro) con cui persegue la bellezza e il coinvolgimentoemotivo dei destinatari Come osserva giustamente Gioia MariaRispoli a proposito della musica egrave solo il tecnico che ha gli stru-menti adatti a valutare il livello di realizzazione dellrsquoopera drsquoartesia in fase di produzione sia in fase di giudizio il filosofo laquoin quan-to filosofo non ha competenze relative alle tecniche e quindi nonpuograve essere considerato un esperto musicaleraquo20 Il rifiuto di presta-re ascolto ai problemi musicali e alle ricerche filologiche che ci ri-ferisce Plutarco21 si spiega proprio alla luce di questo i φιλλογαζητ6ματα erano le ricerche erudite dei critici letterari (κριτικο)22che si perdevano in problemi di poco conto per nulla attinenti allrsquoetica e alla felicitagrave umana23

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20) Rispoli (vd n 14) 183 che rimanda a De mus IV col 84 2 ss Delattre21) Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) (vd n 8)22) Non si deve pensare che con κριτικο Epicuro si riferisse ai κριτικο so-

stenitori dellrsquoeufonia che vengono contestati da Filodemo e che probabilmente siriconducono cronologicamente al II sec a C al tempo di Epicuro la parola defini-va gli studiosi del linguaggio e critici della poesia che piugrave tardi vennero chiamatiγραμματικο cf D M Schenkeveld ΟJ κριτικο in Philodemus Mnemosyne 211968 176ndash214

23) Per meglio comprendere questo rifiuto epicureo delle ricerche filolo -giche si consideri lrsquoanaloga posizione di Seneca nella celebre lettera 886ndash8 perquanto diversi siano i suoi presupposti filosofici Cf G Mazzoli Seneca e la poesia Milano 1970 13ndash15 111ndash116 160ndash165 Ricordiamo che oltre alle ricerche effetti-vamente futili dei filologi (come quelle sullrsquoetagrave degli eroi greci nellrsquoIliade) Senecacondanna in modo perentorio questioni ben piugrave importanti quali quelle della cro-nologia relativa di Omero e Esiodo e dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea e del loro rispettivoautore (dial 10132) Assoluto egrave il disprezzo per grossi nomi della filologia comeAristarco di Samotracia (epist 8839) e Didimo di Alessandria (ibid 36) Se condan-na le interpretazioni aderenti alla lettera dei filologi Seneca inclina verso unrsquointer-pretazione morale del testo poetico volta a rintracciare gli esempicirc morali che al filosofo interessano Egrave un tipo di lettura diverso da quello allegorico tradizionalenellrsquoambiente stoico che si puograve accostare a mio avviso a quello filodemeo nel Buonre secondo Omero A Stuumlckelberger Senecas 88 Brief uumlber Wert und Unwert derfreien Kuumlnste Text Uumlbers Komm Heidelberg 1965 31 ss nel delineare la que-stione delle fonti dellrsquoepist 88 rifiuta la derivazione epicurea avanzata da Ed Nor-

La tesi di Epicuro che la poesia abbia un contenuto prevalen-temente nocivo egrave mantenuta anche dalla sua scuola nei secoli suc-cessivi Filodemo nel Sulla musica (Περ μουσικDς) sottolinea lascarsa utilitagrave e il molto danno che il testo delle poesie musicate apporta allrsquoascoltatore24 Ma quel che piugrave egrave importante egrave il fattoche per lui la valutazione della bellezza della poesia prescinda completamente dallrsquoutilitagrave del suo contenuto Questo egrave un concet-to espresso con assoluta chiarezza da Filodemo in contrapposizio-ne a quei filosofi platonici aristotelici o stoici che fossero che ri-chiedevano la compresenza di utilitagrave e bellezza25 Come Epicurodunque Filodemo riconosce il carattere nocivo di gran parte deicomponimenti poetici e allo stesso tempo distingue lrsquoutilitagrave dallabellezza come Epicuro ponendosi il problema della fruizione del-la poesia aveva distinto lrsquoaspetto educativo dallrsquoaspetto voluttua-rio cosigrave Filodemo distingue nettamente bellezza e utilitagrave e da unaparte con il Buon re secondo Omero mostra come il saggio epicu-reo possa estrarre dalla poesia omerica per tanti aspetti cosigrave noci-va modelli etici validi per le persone al potere26 dallrsquoaltra nel Περποιημτων pone il problema di una valutazione corretta del bellonella poesia Egli stesso lo dice espressamente nel V libro di taleopera laquosolo le persone colte capiscono e capiscono il bello inmodo perfettoraquo27 rifacendosi in tal modo alla massima di Epicuro

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den e H Mutschmann del rifiuto della γκκλιος παιδεα e la riconduce al cinismorilevando perograve che molti τποι cinici erano stati assorbiti dallo stoicismo e rielabo-rati Per la fedeltagrave di Seneca ad Epicuro nellrsquoepist 88 per quanto riguarda la tesi chela ricerca della veritagrave senza la natura egrave impossibile cf M Gigante Seneca laquoin parti-bus Epicuriraquo in S Audano (ed) Seneca nel bimillenario della nascita Pisa 1998 17

24) De mus IV col 119 25ndash37 Delattre col 120 5ndash8 13ndash18 Cf Asmis 1993(vd n 9) 80

25) Cf De poem V col IV 10ndash18 M (Eraclide Pontico) col XVI 4ndash28(Neottolemo di Pario) Cf E Asmis Philodemus on Censorship Moral Utility andFormalism in Poetry in Obbink (vd n 9) 148ndash177

26) De bono rege col XLIII 16ndash20 Dorandi τ+ν φ[ορμ+ν] K Πεσων LςGστι παρB Mμ6ρου λαβεν εNς πανρθωσιν δυνα⟨σ⟩τε[ι+ν] κα τ[+ν] πα[ρα]δε[ιγμ]των (laquoSe abbiamo trascurato o Pisone qualcuno degli spunti che egrave pos-sibile prendere da Omero per la revisione dei governi e degli esempi raquo [trad diT Dorandi]) Vedi il commento a questo passo (che si colloca poco prima della finedel libro) in E Asmis Philodemusrsquo Poetic Theory and On the Good King Accor-ding to Homer CSCA 10 1991 20 ss che lo mette in relazione con Sext Emp advmath 1270 e Plut De poetis audiendis 15c ss

27) De poem V col XXXVI 10ndash13 M μνοι γρ [οJ] πεπα[ι]δευ[μ]νοισ[υν]ισι τ4 δ δ καλ4ν κα παντελ+ς

che solo il saggio egrave in grado di parlare correttamente della poesia edella musica28 Si devono perograve fare a questo punto due precisazioni

La prima egrave che lo sforzo di farsi interpreti della poesia ome -rica per le persone al potere egrave qualcosa che va ben al di lagrave della richiesta di rendere giovevole il contenuto dei poemi dal punto divista esclusivamente etico lrsquoidea di fornire un modello di compor-tamento politico agli uomini di stato rientra in un programma de-cisamente innovatore per cui il filosofo epicureo per quanto noncoltivi neacute le arti liberali neacute la politica diviene intermediario criticotra le prime e la seconda Se poi questrsquoopera non era scritta per unvasto pubblico con lo scopo di trasmettere un messaggio politico(non era comunque certo un manifesto politico rivolto al partitocesariano come vuole Pierre Grimal29) ma rifletteva laquoil clima dipatronato letterario nella tarda Repubblica romana come es -pressione tipica dei rapporti che dovevano intercorrere tra un filo-sofo-poeta come cliens e un signore romano come patronusraquo comepensa Tiziano Dorandi30 resta il fatto che il destinatario e patro-nus Calpurnio Pisone era uomo politico di primo piano per cuila correzione dellrsquoagire politico fatta sulla base dellrsquointerpretazionedi Omero a lui rivolta voleva e doveva avere implicazioni poli tichedi ampia portata31

243La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

28) Egrave lecito chiedersi se i πεπαιδευμνοι di Filodemo siano lo stesso che ilσοφς di Epicuro cioegrave se la παιδεα che permette di valutare correttamente il bellosia il frutto di unrsquoeducazione liberale (γκκλιος παιδεα) o se non sia la cultura cheil saggio ha acquisito nel puro sviluppo del metodo di ricerca epicurea Egrave lecito ave-re questo dubbio in quanto qui Filodemo sta prendendo in considerazione due sen-tenze relative allrsquoefficacia della poesia sullrsquoanimo dellrsquoascoltatore quella psicagogiache era ritenuta essenziale per lrsquoapprezzamento della poesia Quando Filodemo ri-conosce la validitagrave del pensiero che i poeti debbano stimolare lrsquoanimo solo delle per-sone colte non sembra vedere in questi ascoltatori solo i saggi epicurei ma tutte lepersone provviste di unrsquoeducazione liberale

29) P Grimal Le lsquobon roirsquo de Philodegraveme et la royauteacute de Ceacutesar REL 441966 254ndash285

30) Filodemo (vd n 7) 45 a 33ndash47 il Dorandi fornisce una buona rassegnadelle differenti rappresentazioni che del Buon re sono state fornite nel XX secolo

31) In questo non posso aderire allrsquointerpretazione di O Murray Rileggen-do il Buon re secondo Omero CErc 14 1984 157ndash160 per cui lrsquoopera filodemea valetta solo alla luce della realtagrave del patronato letterario e privata di serie implicazionipolitiche e filosofiche (158 laquoIl Buon re deve essere inteso non tanto come unrsquoope-ra del filosofo Filodemo ma piuttosto del Filodemo poeta e cliens il Graecus faci-lis et valde venustusraquo)

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

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suo tempo a leggere i poeti in cui non crsquoegrave nessuna reale utilitagrave e crsquoegraveun piacere che egrave tutto puerileraquo) Torquato cosigrave non faceva che di-fendere Epicuro con Epicuro riprendendo il suo ammonimento afuggire lrsquoeducazione liberale nel suo complesso e particolarmentela poesia che di quella educazione era elemento fondamentale2laquofuggi ogni forma di cultura o felice amico prendendo la tua bar-chettaraquo3

236 Nico la Pace

2) Ricordo le piugrave famose testimonianze Heraclit all 4 e 75 (= fr 229 Us)πασαν μο ποιητικν σπερ λθριον μθων δλεαρ φοσιομενος (4 laquoabomi-nando in blocco tutta lrsquoarte poetica come unrsquoesca letale di mitiraquo) πσαν ποιητικνστροις σημηνμενος οκ ξαιρτως μνον ampμηρον (75 laquolui che lsquosi segnograve con lestellersquo [un modo di dire proverbiale che sulla base di Ael NA 27 e 748 significalaquosi tenne alla larga daraquo] tutta lrsquoarte poetica non in particolare solo Omeroraquo) SextEmp adv math 1298 (Us 348 3 ad fr 229) πιτεχισμα γρ νθρωπνων παθ+ν -ποιητικ καθστηκεν (laquolrsquoarte poetica infatti risulta essere il baluardo delle passioniumaneraquo) Per la discussione di questi e altri passi relativi alla posizione di Epicuronei confronti della poesia cf F Giancotti Il preludio di Lucrezio e altri scritti lu-creziani ed epicurei Messina Firenze 21978 (la I ed del Preludio di Lucrezio egrave del1959) 15 ss Cf anche il commento di D L Blank a Sext Emp adv math 1279Sextus Empiricus Against the Grammarians (Adversus Mathematicos I) Translat -ed with an Introd and Comm by D L Blank Oxford 1998 298ndash301 Vd N PaceLa rivoluzione umanistica nella scuola epicurea Demetrio Lacone e Filodemo teo-rici di poesia CErc 30 2000 71ndash79

3) Diog Laert 106 = fr 163 Us παιδεαν δ πσαν μακριε φεγε τκ -τιον ρμενος (egrave un frammento di una lettera a Pitocle) Questo invito (con la con-nessa immagine dellrsquoκτιον) viene riferito specificamente alla poesia nel De poetisaudiendis plutarcheo 15d (= fr 163 Us) πτερον ο0ν ναγκζωμεν ατο2ς (scilτο2ς νους) τ4 5πικορειον κτιον ραμνους ποιητικν φεγειν κα παρεξε -λανειν (laquoforse dunque dobbiamo costringere i giovani a prendere la barchetta epi-curea e a fuggire lrsquoarte poetica e a navigarle oltreraquo) Lrsquoimmagine cui fa riferimentoqui Epicuro egrave quella dellrsquoepisodio omerico delle Sirene (Od 12166 ss) come ha benrilevato E Bignone LrsquoAristotele perduto e la formazione filosofica di Epicuro I Fi-renze 1936 308 Fa specie il termine κτιον laquobarchettaraquo che nulla ha a che vede-re con la nave di Ulisse Si puograve pensare che il termine fosse ricercato da Epicuro persottolineare la leggerezza e lrsquoagilitagrave dello strumento richiesto per la conoscenza filosofica in contrasto con il pesante armamentario della educazione (παιδεα) tradizionale Lrsquoidentificazione del canto delle Sirene con la poesia e la retorica eracomune nel mondo antico al punto che σειρ6ν venne a significare laquograzia forma-leraquo cf E Kaiser Odyssee-Szenen als Topoi MH 21 1964 115ndash117e R Scarcia Latina Siren note di critica semantica Roma 1964 13 ss Molto rara invece egrave lrsquoidentificazione con la conoscenza offerta dalla filosofia dalla grammatica o dallamatematica per cui lrsquoesempio piugrave famoso egrave dato da Cic fin 51849 cf Kaiser 119(agli esempi forniti da questo studioso aggiungo lrsquoimportante passo di ClementeAlessandrino str 611891ndash3 in cui il canto delle Sirene egrave immagine della culturagreca 7λληνικ μαθ6ματα di fronte a cui il Cristiano non deve turarsi le orecchiecome i compagni di Ulisse)

Quando Cicerone scriveva il De finibus (45 a C) nel perio-do della definitiva affermazione dellrsquoautocrazia cesariana la posi-zione degli epicurei sulla poesia sembra essere molto diversa daquella di Torquato prescindendo per il momento dal caso eccezio-nale di Lucrezio vediamo quella di un siriano di lingua greca Filodemo di Gadara Legato alla nobiltagrave romana in particolare aLucio Calpurnio Pisone Cesonino suo patronus e discepolo egliera ben noto a Cicerone che di lui aveva fatto dieci anni primanella Pisoniana un ritratto ambiguo presentandolo come maestrodi libidine ma drsquoaltra parte uomo affabile e raffinato nutrito diquella παιδεα ripudiata dagli altri epicurei poeta arguto4

Filodemo non solo fu elegante poeta e conoscente di grandipoeti latini come Virgilio Vario Rufo e Plozio Tucca5 ma anche sioccupograve professionalmente di poetica e grazie ai suoi scritti ricu-perati dai rotoli carbonizzati della Villa dei Papiri di Ercolano noipossiamo vedere come lrsquoepicureismo si confrontasse in questo pe-riodo con la poetica delle altre scuole filosofiche oltre a un tratta-to di poetica di notevole ampiezza (arrivava almeno a cinque libri)Sui componimenti poetici (Περ ποιημτων)6 egli scrisse un librosullrsquointerpretazione di Omero che fosse utile per i politici il Buonre secondo Omero7

237La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

4) Cic Pis 68ndash72 Da citare soprattutto il seguente giudizio sect70 est autemhic de quo loquor non philosophia solum sed etiam ceteris studiis quae fere ceterosEpicureos neglegere dicunt perpolitus poema porro facit ita festivum ita concinnumita elegans nihil ut fieri possit argutius Per unrsquoequilibrata valutazione di questo ri-tratto rinvio al bel saggio di M Gigante Il ritratto di Filodemo nella laquoPisonianaraquoin Ricerche filodemee Napoli 21983 35ndash53 Per i rapporti tra Pisone e Filodemo siveda lrsquoAppendix III di R G M Nisbet a M Tulli Ciceronis In L Calpurnium Piso-nem oratio Oxford 1961 183ndash186 Nel De finibus (235119) il giudizio egrave intera-mente positivo e Filodemo appare come amico comune di Cicerone e di Torquatopersona ottima e coltissima (Familiares nostros credo Sironem dicis et Philodemumcum optimos viros tum homines doctissimos)

5) Il rapporto con questi poeti egrave attestato dal PHerc Paris 2 fr 279a cfM Gigante M Capasso Il ritorno di Virgilio a Ercolano SIFC 82 1989 3ndash6

6) Per lrsquoelenco dei papiri assegnati al Περ ποιημτων di Filodemo e per leloro edizioni cf Filodemo Il quinto libro della Poetica (PHerc 1425 e 1538) edtrad e comm a cura di C Mangoni Napoli 1993 (La Scuola di Epicuro 14) 24 n 5Oltre allrsquoedizione della Mangoni del V libro che degnamente sostituisce quella diChristian Jensen (Philodemos Uumlber die Gedichte Fuumlnftes Buch ed C Jensen Ber-lin 1923) ricordiamo le edizioni di altri papiri che citeremo in questo contributoper i papiri attribuiti da R Janko al I libro (PHerc 466 444 460 1073 1074a 1081a)Philodemus On Poems Book 1 edited with Intr Transl and Comm by R Janko

Vien fatto a questo punto di chiedersi come mai un epicureodi comprovata ortodossia quale era il Gadareno si sia potuto al-lontanare dal messaggio del maestro che oltre a ritenere puerile lalettura dei poeti e il piacere che ne deriva sembra bandire la criticaletteraria come indegna anche solo di discussione8

In un bel saggio dedicato a questa apparente contraddizioneElizabeth Asmis9 una studiosa statunitense che ha analizzato confinezza la poetica filodemea egrave approdata a questa conclusione senoi esaminiamo le affermazioni di Epicuro attentamente ci rendia-mo conto che egli distingueva tra due usi della poesia quello edu-cativo e quello voluttuario e mentre condannava completamente lapoesia quale mezzo di educazione la apprezzava come fonte di pia-cere10 La poesia sia chiaro ogni genere di poesia11 veniva vista

238 Nico la Pace

Oxford 2000 per i papiri attribuiti da Janko al II libro (PHerc 1074b 1081b 1676994) [Φιλοδ6μου Περ ποιημτων] Tractatus tres ed F Sbordone Napoli 1976 (Ricerche sui papiri ercolanesi 2)

7) Filodemo Il buon re secondo Omero ed trad e comm a cura di T Do -randi Napoli 1982 (La Scuola di Epicuro 3)

8) Plut Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) προβλ6μασι μουσικος κακριτικ+ν φιλολγοις ζητ6μασιν οδ παρ πτον διδο2ς χραν λλ κα τοςφιλομοσοις τ+ν βασιλων παραιν+ν στρατιωτικ διηγ6ματα κα φορτικςβωμολοχας ltπομνειν μλλον ν τος συμποσοις = λγους περ μουσικ+ν καποιητικ+ν προβλημτων περαινομνους ταυτ γρ τλμησε γρφειν ν τ ΠερΒασιλεας (laquo non concedendo spazio [scil Epicuro] neppure durante il simposioa questioni musicali e a ricerche filologiche dei critici anzi ai re amanti delle Museraccomandando di sopportare nei banchetti racconti militari e buffonerie grossola-ne piuttosto che discorsi che si svolgono su problemi musicali e poetici Questo appunto osograve scrivere nel Sul regnoraquo)

9) Epicurean Poetics in J J Cleary (ed) Proceedings of the Boston AreaColloquium in Ancient Philosophy VII 1991 Lanham New York London 199363ndash93 La studiosa ha ripreso ed ampliato questi argomenti in un contributo dallostesso titolo comparso nella pregevole raccolta promossa da Dirk Obbink Philo-demus and Poetry Poetic Theory and Practice in Lucretius Philodemus and Horace New York Oxford 1995 15ndash34

10) Asmis 1993 (vd n 9) 7211) Non condivido la posizione di Giancotti (vd n 2) 24 ss per cui la pole-

mica di Epicuro sarebbe rivolta solo verso laquocerti poeti e in genere una determina-ta forma di cultura letterariaraquo cioegrave la poesia mitologica fomentatrice di passioni unapoesia che non stimolasse la passionalitagrave e una mentalitagrave mitologizzante una poe-sia che congiungesse piacevolezza e utilitagrave sarebbe stata approvata dal fondatoredella scuola Il Giancotti si sforza cosigrave di ricondurre il progetto poetico lucrezianonel solco tracciato da Epicuro Ora le obiezioni che a questa posizione sono statemosse da studiosi del rango di P Boyanceacute (nella recensione al volume REA 621960 441ndash42) e A Ronconi (Appunti di estetica epicurea in Miscellanea di studi

come un laquobaluardo delle passioni umaneraquo (Sext Emp adv math1298) come laquoesca letale di mitiraquo (Heraclit all 4) dunque comeveicolo di un messaggio che stimolando le passioni umane e le cre-denze false sugli dei finiva per portare i giovani su una strada opposta a quella indicata dal Giardino12 Ma drsquoaltra parte il saggioepicureo poteva godere come ogni altra persona delle rappresenta-zioni teatrali13 in quanto immune dallrsquoeffetto fuorviante del con-tenuto giungeva ad apprezzare senza danno lrsquoaspetto artistico

Va detto perograve che la testimonianza di Cicerone da cui siamopartiti presenta il piacere poetico come un piacere del tutto pueri-le che in quanto tale va ripudiato nellrsquoetagrave matura Crsquoegrave perograve forseesasperazione in queste parole di Torquato che mirano a difen derela scarsa cultura letteraria di Epicuro14 bisogna poi distinguere traun piacere di breve durata come quello delle rappresentazioni tea-trali e un piacere protratto nel tempo e legato allo studio come

239La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

alessandrini in memoria di A Rostagni Torino 1963 7ndash25) e le controobiezioni delGiancotti (cf La poetica epicurea in Lucrezio Cicerone ed altri Ciceroniana 21960 67ndash95 = Giancotti [vd n 2] 331ndash368 e Postille sui rapporti fra epicureismo epoesia in Epicuro e in Lucrezio GIF N S 3 1972 193ndash223 = Giancotti [vd n 2]485ndash524) non posso qui per motivi di spazio esporre e valutare Al di lagrave delle chia-re testimonianze sopra citate (in particolare lrsquoπασαν μο ποιητικ6ν del fr 229) sideve tenere soprattutto presente quanto vedremo tra poco il fatto che per gli epi-curei il pensiero di ogni genere di poesia non possa e non debba essere saggio(σοφς) e lrsquoespressione non possa avere quella chiarezza (σαφ6νεια) che egrave necessa-ria per la comunicazione della veritagrave

12) Si tenga presente la distinzione tra prosatori e poeti che compare nel bra-no di Sesto Empirico cui abbiamo giagrave fatto riferimento mentre i prosatori miranoalla veritagrave i poeti vogliono in ogni modo essere piacevoli ed egrave piacevole piugrave la men-zogna della veritagrave (1297) Vedi lrsquoesauriente commento di Blank (vd n 2) 323ndash325

13) Plut Contra Epic beat 1095c (= fr 20 Us) φιλοθωρον ποφανωντ4ν σοφ4ν ν τας Διαποραις κα χαροντα παρB ντινον Cτερον κρομασι καθεμασι Διονυσιακος (laquomostrando [scil Epicuro] nei Casi dubbi che il saggioegrave amante degli spettacoli e che gode piugrave di chiunque altro delle audizioni e deglispettacoli offerti alle Dionisiacheraquo)

14) Si veda nello stesso passo anche la svalutazione della musica che da Torquato egrave caratterizzata come arte che come la geometria la matematica e lrsquoastro-nomia anche se fosse vera non porterebbe nessun contributo a una vita piugrave piace-vole cioegrave migliore (aut se ut Plato in musicis geometria numeris astris contereretquae et a falsis initiis profecta vera esse non possunt et si essent vera nihil afferrentquo iucundius id est quo melius viveremus) per Epicuro i piaceri che derivano dal-lrsquoascolto musicale sono tra quelli che rendono tollerabile lrsquoesistenza cf fr 20 Us(vd n precedente) su cui G M Rispoli Filosofi e filosofia nel De Musica di Filo-demo CErc 33 2003 178 e 180

quello della lettura di poemi lunghi15 il piacere cinetico legato algodimento del bello un piacere naturale ma non necessario cherende piugrave vario (ποικλλει) lo stato di piacere non doveva sottrar-re troppo tempo alla ricerca e allrsquoinsegnamento della veritagrave neacute do-veva richiedere un impegno eccessivo che lo avrebbe gravementecompromesso16

Per quanto riguarda il rifiuto delle discussioni di critica lette-raria bisogna tener presente che Epicuro sosteneva che laquosolo il sag-gio puograve correttamente discutere della musica e della poesiaraquo17 Ladiscussione corretta di queste due arti veniva dunque non solo con-sentita al saggio ma a lui esclusivamente riservata Ma in che ter-mini Su quali aspetti della poesia cioegrave doveva soffermarsi il sag-gio epicureo per sviluppare un discorso utile per seacute e per gli altri18La Asmis utilizza per risolvere questa questione un passo delloscritto contro i grammatici di Sesto Empirico19 qui gli avversari

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15) In poetis evolvendis legato a tempus consumeret indica la lettura (enon lrsquoascolto) di lunghi poemi

16) Si vedi anche la posizione di Epicuro rispecchiata dal Περ μουσικDς (Demusica) di Filodemo sullrsquoascolto della musica essendo questo un piacere naturalema non necessario non deve richiedere troppo impegno e fatica (De mus IVcol 152 19ndash30 Delattre) Cf Rispoli (vd n 14) 180

17) Diog Laert 10121 = fr 569 Us μνον τε τ4ν σοφ4ν ρθ+ς Eν περ τεμουσικDς κα ποιητικDς διαλξεσθαι Cf Asmis 1993 (vd n 9) 71

18) Giancotti (vd n 2) 20 interpreta Diog Laert 10121 alla luce di Plut advColot 1127a (= fr 6 Us) dove agli epicurei viene attribuita la trattazione di politi-ca e retorica con un fine nettamente distruttivo quello di distogliere gli uomini daqueste arti e ritiene che anche nei riguardi di musica e poesia la capacitagrave propria delsolo saggio di parlarne correttamente significhi laquocircoscrivere debitamente il valoredella musica e della poesia svalutare queste a dovere di contro alla valutazionecomuneraquo Come vedremo la posizione del Giancotti risulta eccessivamente negati-va la poesia egrave ben diversa nella prospettiva epicurea dalla retorica e dalla politica einfatti il saggio a prescindere dal piacere che ne ricava puograve operare positivamentenei confronti delle idee che essa convoglia

19) Asmis 1993 (vd n 9) 79 il passo di Sesto (I 280) viene dopo che egrave stataevidenziata la compresenza nella poesia di pensieri eticamente validi e di quelli chenon lo sono ναποδεκτως μν ο0ν λεγομνων τ+ν οFτως ναντων πιρρεπστερονGχουσιν νθρωποι πρ4ς τν το χερονος κλογ6ν κα δι τοτο βλαπτικναφανεται - ποιητικ6 διακρινομνων δ ατ+ν κα τ+ν μν θετουμνων τ+ν δπροκρινομνων χρειδης γνεται οχ - γραμματικ λλB - διακρνειν δυναμνηφιλοσοφα (laquoE dunque poicheacute pensieri cosigrave contrari vengono espressi senza provagli uomini sono piugrave inclini alla scelta di ciograve che egrave peggio e per questo la poesia ri-sulta dannosa mentre se quelli vengono distinti e gli uni vengono eliminati mentregli altri preferiti diviene utile non la grammatica ma la filosofia che egrave in grado didistinguereraquo) Vedine il commento in Blank (vd n 2) 297 ss

della grammatica che sono soprattutto epicurei sostengono chesolo la filosofia egrave in grado di cancellare il danno che la poesia puogravearrecare con il suo contenuto e puograve anche estrarne dei concetti uti-li Si vede dunque come il corretto esame che il saggio fa della poe-sia si concentri esclusivamente sul contenuto la δινοια e lascicompletamente da parte gli aspetti tecnici gli strumenti del poeta(soprattutto la scelta delle parole e la loro combinazione in rap-porto al metro) con cui persegue la bellezza e il coinvolgimentoemotivo dei destinatari Come osserva giustamente Gioia MariaRispoli a proposito della musica egrave solo il tecnico che ha gli stru-menti adatti a valutare il livello di realizzazione dellrsquoopera drsquoartesia in fase di produzione sia in fase di giudizio il filosofo laquoin quan-to filosofo non ha competenze relative alle tecniche e quindi nonpuograve essere considerato un esperto musicaleraquo20 Il rifiuto di presta-re ascolto ai problemi musicali e alle ricerche filologiche che ci ri-ferisce Plutarco21 si spiega proprio alla luce di questo i φιλλογαζητ6ματα erano le ricerche erudite dei critici letterari (κριτικο)22che si perdevano in problemi di poco conto per nulla attinenti allrsquoetica e alla felicitagrave umana23

241La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

20) Rispoli (vd n 14) 183 che rimanda a De mus IV col 84 2 ss Delattre21) Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) (vd n 8)22) Non si deve pensare che con κριτικο Epicuro si riferisse ai κριτικο so-

stenitori dellrsquoeufonia che vengono contestati da Filodemo e che probabilmente siriconducono cronologicamente al II sec a C al tempo di Epicuro la parola defini-va gli studiosi del linguaggio e critici della poesia che piugrave tardi vennero chiamatiγραμματικο cf D M Schenkeveld ΟJ κριτικο in Philodemus Mnemosyne 211968 176ndash214

23) Per meglio comprendere questo rifiuto epicureo delle ricerche filolo -giche si consideri lrsquoanaloga posizione di Seneca nella celebre lettera 886ndash8 perquanto diversi siano i suoi presupposti filosofici Cf G Mazzoli Seneca e la poesia Milano 1970 13ndash15 111ndash116 160ndash165 Ricordiamo che oltre alle ricerche effetti-vamente futili dei filologi (come quelle sullrsquoetagrave degli eroi greci nellrsquoIliade) Senecacondanna in modo perentorio questioni ben piugrave importanti quali quelle della cro-nologia relativa di Omero e Esiodo e dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea e del loro rispettivoautore (dial 10132) Assoluto egrave il disprezzo per grossi nomi della filologia comeAristarco di Samotracia (epist 8839) e Didimo di Alessandria (ibid 36) Se condan-na le interpretazioni aderenti alla lettera dei filologi Seneca inclina verso unrsquointer-pretazione morale del testo poetico volta a rintracciare gli esempicirc morali che al filosofo interessano Egrave un tipo di lettura diverso da quello allegorico tradizionalenellrsquoambiente stoico che si puograve accostare a mio avviso a quello filodemeo nel Buonre secondo Omero A Stuumlckelberger Senecas 88 Brief uumlber Wert und Unwert derfreien Kuumlnste Text Uumlbers Komm Heidelberg 1965 31 ss nel delineare la que-stione delle fonti dellrsquoepist 88 rifiuta la derivazione epicurea avanzata da Ed Nor-

La tesi di Epicuro che la poesia abbia un contenuto prevalen-temente nocivo egrave mantenuta anche dalla sua scuola nei secoli suc-cessivi Filodemo nel Sulla musica (Περ μουσικDς) sottolinea lascarsa utilitagrave e il molto danno che il testo delle poesie musicate apporta allrsquoascoltatore24 Ma quel che piugrave egrave importante egrave il fattoche per lui la valutazione della bellezza della poesia prescinda completamente dallrsquoutilitagrave del suo contenuto Questo egrave un concet-to espresso con assoluta chiarezza da Filodemo in contrapposizio-ne a quei filosofi platonici aristotelici o stoici che fossero che ri-chiedevano la compresenza di utilitagrave e bellezza25 Come Epicurodunque Filodemo riconosce il carattere nocivo di gran parte deicomponimenti poetici e allo stesso tempo distingue lrsquoutilitagrave dallabellezza come Epicuro ponendosi il problema della fruizione del-la poesia aveva distinto lrsquoaspetto educativo dallrsquoaspetto voluttua-rio cosigrave Filodemo distingue nettamente bellezza e utilitagrave e da unaparte con il Buon re secondo Omero mostra come il saggio epicu-reo possa estrarre dalla poesia omerica per tanti aspetti cosigrave noci-va modelli etici validi per le persone al potere26 dallrsquoaltra nel Περποιημτων pone il problema di una valutazione corretta del bellonella poesia Egli stesso lo dice espressamente nel V libro di taleopera laquosolo le persone colte capiscono e capiscono il bello inmodo perfettoraquo27 rifacendosi in tal modo alla massima di Epicuro

242 Nico la Pace

den e H Mutschmann del rifiuto della γκκλιος παιδεα e la riconduce al cinismorilevando perograve che molti τποι cinici erano stati assorbiti dallo stoicismo e rielabo-rati Per la fedeltagrave di Seneca ad Epicuro nellrsquoepist 88 per quanto riguarda la tesi chela ricerca della veritagrave senza la natura egrave impossibile cf M Gigante Seneca laquoin parti-bus Epicuriraquo in S Audano (ed) Seneca nel bimillenario della nascita Pisa 1998 17

24) De mus IV col 119 25ndash37 Delattre col 120 5ndash8 13ndash18 Cf Asmis 1993(vd n 9) 80

25) Cf De poem V col IV 10ndash18 M (Eraclide Pontico) col XVI 4ndash28(Neottolemo di Pario) Cf E Asmis Philodemus on Censorship Moral Utility andFormalism in Poetry in Obbink (vd n 9) 148ndash177

26) De bono rege col XLIII 16ndash20 Dorandi τ+ν φ[ορμ+ν] K Πεσων LςGστι παρB Mμ6ρου λαβεν εNς πανρθωσιν δυνα⟨σ⟩τε[ι+ν] κα τ[+ν] πα[ρα]δε[ιγμ]των (laquoSe abbiamo trascurato o Pisone qualcuno degli spunti che egrave pos-sibile prendere da Omero per la revisione dei governi e degli esempi raquo [trad diT Dorandi]) Vedi il commento a questo passo (che si colloca poco prima della finedel libro) in E Asmis Philodemusrsquo Poetic Theory and On the Good King Accor-ding to Homer CSCA 10 1991 20 ss che lo mette in relazione con Sext Emp advmath 1270 e Plut De poetis audiendis 15c ss

27) De poem V col XXXVI 10ndash13 M μνοι γρ [οJ] πεπα[ι]δευ[μ]νοισ[υν]ισι τ4 δ δ καλ4ν κα παντελ+ς

che solo il saggio egrave in grado di parlare correttamente della poesia edella musica28 Si devono perograve fare a questo punto due precisazioni

La prima egrave che lo sforzo di farsi interpreti della poesia ome -rica per le persone al potere egrave qualcosa che va ben al di lagrave della richiesta di rendere giovevole il contenuto dei poemi dal punto divista esclusivamente etico lrsquoidea di fornire un modello di compor-tamento politico agli uomini di stato rientra in un programma de-cisamente innovatore per cui il filosofo epicureo per quanto noncoltivi neacute le arti liberali neacute la politica diviene intermediario criticotra le prime e la seconda Se poi questrsquoopera non era scritta per unvasto pubblico con lo scopo di trasmettere un messaggio politico(non era comunque certo un manifesto politico rivolto al partitocesariano come vuole Pierre Grimal29) ma rifletteva laquoil clima dipatronato letterario nella tarda Repubblica romana come es -pressione tipica dei rapporti che dovevano intercorrere tra un filo-sofo-poeta come cliens e un signore romano come patronusraquo comepensa Tiziano Dorandi30 resta il fatto che il destinatario e patro-nus Calpurnio Pisone era uomo politico di primo piano per cuila correzione dellrsquoagire politico fatta sulla base dellrsquointerpretazionedi Omero a lui rivolta voleva e doveva avere implicazioni poli tichedi ampia portata31

243La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

28) Egrave lecito chiedersi se i πεπαιδευμνοι di Filodemo siano lo stesso che ilσοφς di Epicuro cioegrave se la παιδεα che permette di valutare correttamente il bellosia il frutto di unrsquoeducazione liberale (γκκλιος παιδεα) o se non sia la cultura cheil saggio ha acquisito nel puro sviluppo del metodo di ricerca epicurea Egrave lecito ave-re questo dubbio in quanto qui Filodemo sta prendendo in considerazione due sen-tenze relative allrsquoefficacia della poesia sullrsquoanimo dellrsquoascoltatore quella psicagogiache era ritenuta essenziale per lrsquoapprezzamento della poesia Quando Filodemo ri-conosce la validitagrave del pensiero che i poeti debbano stimolare lrsquoanimo solo delle per-sone colte non sembra vedere in questi ascoltatori solo i saggi epicurei ma tutte lepersone provviste di unrsquoeducazione liberale

29) P Grimal Le lsquobon roirsquo de Philodegraveme et la royauteacute de Ceacutesar REL 441966 254ndash285

30) Filodemo (vd n 7) 45 a 33ndash47 il Dorandi fornisce una buona rassegnadelle differenti rappresentazioni che del Buon re sono state fornite nel XX secolo

31) In questo non posso aderire allrsquointerpretazione di O Murray Rileggen-do il Buon re secondo Omero CErc 14 1984 157ndash160 per cui lrsquoopera filodemea valetta solo alla luce della realtagrave del patronato letterario e privata di serie implicazionipolitiche e filosofiche (158 laquoIl Buon re deve essere inteso non tanto come unrsquoope-ra del filosofo Filodemo ma piuttosto del Filodemo poeta e cliens il Graecus faci-lis et valde venustusraquo)

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

Quando Cicerone scriveva il De finibus (45 a C) nel perio-do della definitiva affermazione dellrsquoautocrazia cesariana la posi-zione degli epicurei sulla poesia sembra essere molto diversa daquella di Torquato prescindendo per il momento dal caso eccezio-nale di Lucrezio vediamo quella di un siriano di lingua greca Filodemo di Gadara Legato alla nobiltagrave romana in particolare aLucio Calpurnio Pisone Cesonino suo patronus e discepolo egliera ben noto a Cicerone che di lui aveva fatto dieci anni primanella Pisoniana un ritratto ambiguo presentandolo come maestrodi libidine ma drsquoaltra parte uomo affabile e raffinato nutrito diquella παιδεα ripudiata dagli altri epicurei poeta arguto4

Filodemo non solo fu elegante poeta e conoscente di grandipoeti latini come Virgilio Vario Rufo e Plozio Tucca5 ma anche sioccupograve professionalmente di poetica e grazie ai suoi scritti ricu-perati dai rotoli carbonizzati della Villa dei Papiri di Ercolano noipossiamo vedere come lrsquoepicureismo si confrontasse in questo pe-riodo con la poetica delle altre scuole filosofiche oltre a un tratta-to di poetica di notevole ampiezza (arrivava almeno a cinque libri)Sui componimenti poetici (Περ ποιημτων)6 egli scrisse un librosullrsquointerpretazione di Omero che fosse utile per i politici il Buonre secondo Omero7

237La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

4) Cic Pis 68ndash72 Da citare soprattutto il seguente giudizio sect70 est autemhic de quo loquor non philosophia solum sed etiam ceteris studiis quae fere ceterosEpicureos neglegere dicunt perpolitus poema porro facit ita festivum ita concinnumita elegans nihil ut fieri possit argutius Per unrsquoequilibrata valutazione di questo ri-tratto rinvio al bel saggio di M Gigante Il ritratto di Filodemo nella laquoPisonianaraquoin Ricerche filodemee Napoli 21983 35ndash53 Per i rapporti tra Pisone e Filodemo siveda lrsquoAppendix III di R G M Nisbet a M Tulli Ciceronis In L Calpurnium Piso-nem oratio Oxford 1961 183ndash186 Nel De finibus (235119) il giudizio egrave intera-mente positivo e Filodemo appare come amico comune di Cicerone e di Torquatopersona ottima e coltissima (Familiares nostros credo Sironem dicis et Philodemumcum optimos viros tum homines doctissimos)

5) Il rapporto con questi poeti egrave attestato dal PHerc Paris 2 fr 279a cfM Gigante M Capasso Il ritorno di Virgilio a Ercolano SIFC 82 1989 3ndash6

6) Per lrsquoelenco dei papiri assegnati al Περ ποιημτων di Filodemo e per leloro edizioni cf Filodemo Il quinto libro della Poetica (PHerc 1425 e 1538) edtrad e comm a cura di C Mangoni Napoli 1993 (La Scuola di Epicuro 14) 24 n 5Oltre allrsquoedizione della Mangoni del V libro che degnamente sostituisce quella diChristian Jensen (Philodemos Uumlber die Gedichte Fuumlnftes Buch ed C Jensen Ber-lin 1923) ricordiamo le edizioni di altri papiri che citeremo in questo contributoper i papiri attribuiti da R Janko al I libro (PHerc 466 444 460 1073 1074a 1081a)Philodemus On Poems Book 1 edited with Intr Transl and Comm by R Janko

Vien fatto a questo punto di chiedersi come mai un epicureodi comprovata ortodossia quale era il Gadareno si sia potuto al-lontanare dal messaggio del maestro che oltre a ritenere puerile lalettura dei poeti e il piacere che ne deriva sembra bandire la criticaletteraria come indegna anche solo di discussione8

In un bel saggio dedicato a questa apparente contraddizioneElizabeth Asmis9 una studiosa statunitense che ha analizzato confinezza la poetica filodemea egrave approdata a questa conclusione senoi esaminiamo le affermazioni di Epicuro attentamente ci rendia-mo conto che egli distingueva tra due usi della poesia quello edu-cativo e quello voluttuario e mentre condannava completamente lapoesia quale mezzo di educazione la apprezzava come fonte di pia-cere10 La poesia sia chiaro ogni genere di poesia11 veniva vista

238 Nico la Pace

Oxford 2000 per i papiri attribuiti da Janko al II libro (PHerc 1074b 1081b 1676994) [Φιλοδ6μου Περ ποιημτων] Tractatus tres ed F Sbordone Napoli 1976 (Ricerche sui papiri ercolanesi 2)

7) Filodemo Il buon re secondo Omero ed trad e comm a cura di T Do -randi Napoli 1982 (La Scuola di Epicuro 3)

8) Plut Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) προβλ6μασι μουσικος κακριτικ+ν φιλολγοις ζητ6μασιν οδ παρ πτον διδο2ς χραν λλ κα τοςφιλομοσοις τ+ν βασιλων παραιν+ν στρατιωτικ διηγ6ματα κα φορτικςβωμολοχας ltπομνειν μλλον ν τος συμποσοις = λγους περ μουσικ+ν καποιητικ+ν προβλημτων περαινομνους ταυτ γρ τλμησε γρφειν ν τ ΠερΒασιλεας (laquo non concedendo spazio [scil Epicuro] neppure durante il simposioa questioni musicali e a ricerche filologiche dei critici anzi ai re amanti delle Museraccomandando di sopportare nei banchetti racconti militari e buffonerie grossola-ne piuttosto che discorsi che si svolgono su problemi musicali e poetici Questo appunto osograve scrivere nel Sul regnoraquo)

9) Epicurean Poetics in J J Cleary (ed) Proceedings of the Boston AreaColloquium in Ancient Philosophy VII 1991 Lanham New York London 199363ndash93 La studiosa ha ripreso ed ampliato questi argomenti in un contributo dallostesso titolo comparso nella pregevole raccolta promossa da Dirk Obbink Philo-demus and Poetry Poetic Theory and Practice in Lucretius Philodemus and Horace New York Oxford 1995 15ndash34

10) Asmis 1993 (vd n 9) 7211) Non condivido la posizione di Giancotti (vd n 2) 24 ss per cui la pole-

mica di Epicuro sarebbe rivolta solo verso laquocerti poeti e in genere una determina-ta forma di cultura letterariaraquo cioegrave la poesia mitologica fomentatrice di passioni unapoesia che non stimolasse la passionalitagrave e una mentalitagrave mitologizzante una poe-sia che congiungesse piacevolezza e utilitagrave sarebbe stata approvata dal fondatoredella scuola Il Giancotti si sforza cosigrave di ricondurre il progetto poetico lucrezianonel solco tracciato da Epicuro Ora le obiezioni che a questa posizione sono statemosse da studiosi del rango di P Boyanceacute (nella recensione al volume REA 621960 441ndash42) e A Ronconi (Appunti di estetica epicurea in Miscellanea di studi

come un laquobaluardo delle passioni umaneraquo (Sext Emp adv math1298) come laquoesca letale di mitiraquo (Heraclit all 4) dunque comeveicolo di un messaggio che stimolando le passioni umane e le cre-denze false sugli dei finiva per portare i giovani su una strada opposta a quella indicata dal Giardino12 Ma drsquoaltra parte il saggioepicureo poteva godere come ogni altra persona delle rappresenta-zioni teatrali13 in quanto immune dallrsquoeffetto fuorviante del con-tenuto giungeva ad apprezzare senza danno lrsquoaspetto artistico

Va detto perograve che la testimonianza di Cicerone da cui siamopartiti presenta il piacere poetico come un piacere del tutto pueri-le che in quanto tale va ripudiato nellrsquoetagrave matura Crsquoegrave perograve forseesasperazione in queste parole di Torquato che mirano a difen derela scarsa cultura letteraria di Epicuro14 bisogna poi distinguere traun piacere di breve durata come quello delle rappresentazioni tea-trali e un piacere protratto nel tempo e legato allo studio come

239La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

alessandrini in memoria di A Rostagni Torino 1963 7ndash25) e le controobiezioni delGiancotti (cf La poetica epicurea in Lucrezio Cicerone ed altri Ciceroniana 21960 67ndash95 = Giancotti [vd n 2] 331ndash368 e Postille sui rapporti fra epicureismo epoesia in Epicuro e in Lucrezio GIF N S 3 1972 193ndash223 = Giancotti [vd n 2]485ndash524) non posso qui per motivi di spazio esporre e valutare Al di lagrave delle chia-re testimonianze sopra citate (in particolare lrsquoπασαν μο ποιητικ6ν del fr 229) sideve tenere soprattutto presente quanto vedremo tra poco il fatto che per gli epi-curei il pensiero di ogni genere di poesia non possa e non debba essere saggio(σοφς) e lrsquoespressione non possa avere quella chiarezza (σαφ6νεια) che egrave necessa-ria per la comunicazione della veritagrave

12) Si tenga presente la distinzione tra prosatori e poeti che compare nel bra-no di Sesto Empirico cui abbiamo giagrave fatto riferimento mentre i prosatori miranoalla veritagrave i poeti vogliono in ogni modo essere piacevoli ed egrave piacevole piugrave la men-zogna della veritagrave (1297) Vedi lrsquoesauriente commento di Blank (vd n 2) 323ndash325

13) Plut Contra Epic beat 1095c (= fr 20 Us) φιλοθωρον ποφανωντ4ν σοφ4ν ν τας Διαποραις κα χαροντα παρB ντινον Cτερον κρομασι καθεμασι Διονυσιακος (laquomostrando [scil Epicuro] nei Casi dubbi che il saggioegrave amante degli spettacoli e che gode piugrave di chiunque altro delle audizioni e deglispettacoli offerti alle Dionisiacheraquo)

14) Si veda nello stesso passo anche la svalutazione della musica che da Torquato egrave caratterizzata come arte che come la geometria la matematica e lrsquoastro-nomia anche se fosse vera non porterebbe nessun contributo a una vita piugrave piace-vole cioegrave migliore (aut se ut Plato in musicis geometria numeris astris contereretquae et a falsis initiis profecta vera esse non possunt et si essent vera nihil afferrentquo iucundius id est quo melius viveremus) per Epicuro i piaceri che derivano dal-lrsquoascolto musicale sono tra quelli che rendono tollerabile lrsquoesistenza cf fr 20 Us(vd n precedente) su cui G M Rispoli Filosofi e filosofia nel De Musica di Filo-demo CErc 33 2003 178 e 180

quello della lettura di poemi lunghi15 il piacere cinetico legato algodimento del bello un piacere naturale ma non necessario cherende piugrave vario (ποικλλει) lo stato di piacere non doveva sottrar-re troppo tempo alla ricerca e allrsquoinsegnamento della veritagrave neacute do-veva richiedere un impegno eccessivo che lo avrebbe gravementecompromesso16

Per quanto riguarda il rifiuto delle discussioni di critica lette-raria bisogna tener presente che Epicuro sosteneva che laquosolo il sag-gio puograve correttamente discutere della musica e della poesiaraquo17 Ladiscussione corretta di queste due arti veniva dunque non solo con-sentita al saggio ma a lui esclusivamente riservata Ma in che ter-mini Su quali aspetti della poesia cioegrave doveva soffermarsi il sag-gio epicureo per sviluppare un discorso utile per seacute e per gli altri18La Asmis utilizza per risolvere questa questione un passo delloscritto contro i grammatici di Sesto Empirico19 qui gli avversari

240 Nico la Pace

15) In poetis evolvendis legato a tempus consumeret indica la lettura (enon lrsquoascolto) di lunghi poemi

16) Si vedi anche la posizione di Epicuro rispecchiata dal Περ μουσικDς (Demusica) di Filodemo sullrsquoascolto della musica essendo questo un piacere naturalema non necessario non deve richiedere troppo impegno e fatica (De mus IVcol 152 19ndash30 Delattre) Cf Rispoli (vd n 14) 180

17) Diog Laert 10121 = fr 569 Us μνον τε τ4ν σοφ4ν ρθ+ς Eν περ τεμουσικDς κα ποιητικDς διαλξεσθαι Cf Asmis 1993 (vd n 9) 71

18) Giancotti (vd n 2) 20 interpreta Diog Laert 10121 alla luce di Plut advColot 1127a (= fr 6 Us) dove agli epicurei viene attribuita la trattazione di politi-ca e retorica con un fine nettamente distruttivo quello di distogliere gli uomini daqueste arti e ritiene che anche nei riguardi di musica e poesia la capacitagrave propria delsolo saggio di parlarne correttamente significhi laquocircoscrivere debitamente il valoredella musica e della poesia svalutare queste a dovere di contro alla valutazionecomuneraquo Come vedremo la posizione del Giancotti risulta eccessivamente negati-va la poesia egrave ben diversa nella prospettiva epicurea dalla retorica e dalla politica einfatti il saggio a prescindere dal piacere che ne ricava puograve operare positivamentenei confronti delle idee che essa convoglia

19) Asmis 1993 (vd n 9) 79 il passo di Sesto (I 280) viene dopo che egrave stataevidenziata la compresenza nella poesia di pensieri eticamente validi e di quelli chenon lo sono ναποδεκτως μν ο0ν λεγομνων τ+ν οFτως ναντων πιρρεπστερονGχουσιν νθρωποι πρ4ς τν το χερονος κλογ6ν κα δι τοτο βλαπτικναφανεται - ποιητικ6 διακρινομνων δ ατ+ν κα τ+ν μν θετουμνων τ+ν δπροκρινομνων χρειδης γνεται οχ - γραμματικ λλB - διακρνειν δυναμνηφιλοσοφα (laquoE dunque poicheacute pensieri cosigrave contrari vengono espressi senza provagli uomini sono piugrave inclini alla scelta di ciograve che egrave peggio e per questo la poesia ri-sulta dannosa mentre se quelli vengono distinti e gli uni vengono eliminati mentregli altri preferiti diviene utile non la grammatica ma la filosofia che egrave in grado didistinguereraquo) Vedine il commento in Blank (vd n 2) 297 ss

della grammatica che sono soprattutto epicurei sostengono chesolo la filosofia egrave in grado di cancellare il danno che la poesia puogravearrecare con il suo contenuto e puograve anche estrarne dei concetti uti-li Si vede dunque come il corretto esame che il saggio fa della poe-sia si concentri esclusivamente sul contenuto la δινοια e lascicompletamente da parte gli aspetti tecnici gli strumenti del poeta(soprattutto la scelta delle parole e la loro combinazione in rap-porto al metro) con cui persegue la bellezza e il coinvolgimentoemotivo dei destinatari Come osserva giustamente Gioia MariaRispoli a proposito della musica egrave solo il tecnico che ha gli stru-menti adatti a valutare il livello di realizzazione dellrsquoopera drsquoartesia in fase di produzione sia in fase di giudizio il filosofo laquoin quan-to filosofo non ha competenze relative alle tecniche e quindi nonpuograve essere considerato un esperto musicaleraquo20 Il rifiuto di presta-re ascolto ai problemi musicali e alle ricerche filologiche che ci ri-ferisce Plutarco21 si spiega proprio alla luce di questo i φιλλογαζητ6ματα erano le ricerche erudite dei critici letterari (κριτικο)22che si perdevano in problemi di poco conto per nulla attinenti allrsquoetica e alla felicitagrave umana23

241La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

20) Rispoli (vd n 14) 183 che rimanda a De mus IV col 84 2 ss Delattre21) Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) (vd n 8)22) Non si deve pensare che con κριτικο Epicuro si riferisse ai κριτικο so-

stenitori dellrsquoeufonia che vengono contestati da Filodemo e che probabilmente siriconducono cronologicamente al II sec a C al tempo di Epicuro la parola defini-va gli studiosi del linguaggio e critici della poesia che piugrave tardi vennero chiamatiγραμματικο cf D M Schenkeveld ΟJ κριτικο in Philodemus Mnemosyne 211968 176ndash214

23) Per meglio comprendere questo rifiuto epicureo delle ricerche filolo -giche si consideri lrsquoanaloga posizione di Seneca nella celebre lettera 886ndash8 perquanto diversi siano i suoi presupposti filosofici Cf G Mazzoli Seneca e la poesia Milano 1970 13ndash15 111ndash116 160ndash165 Ricordiamo che oltre alle ricerche effetti-vamente futili dei filologi (come quelle sullrsquoetagrave degli eroi greci nellrsquoIliade) Senecacondanna in modo perentorio questioni ben piugrave importanti quali quelle della cro-nologia relativa di Omero e Esiodo e dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea e del loro rispettivoautore (dial 10132) Assoluto egrave il disprezzo per grossi nomi della filologia comeAristarco di Samotracia (epist 8839) e Didimo di Alessandria (ibid 36) Se condan-na le interpretazioni aderenti alla lettera dei filologi Seneca inclina verso unrsquointer-pretazione morale del testo poetico volta a rintracciare gli esempicirc morali che al filosofo interessano Egrave un tipo di lettura diverso da quello allegorico tradizionalenellrsquoambiente stoico che si puograve accostare a mio avviso a quello filodemeo nel Buonre secondo Omero A Stuumlckelberger Senecas 88 Brief uumlber Wert und Unwert derfreien Kuumlnste Text Uumlbers Komm Heidelberg 1965 31 ss nel delineare la que-stione delle fonti dellrsquoepist 88 rifiuta la derivazione epicurea avanzata da Ed Nor-

La tesi di Epicuro che la poesia abbia un contenuto prevalen-temente nocivo egrave mantenuta anche dalla sua scuola nei secoli suc-cessivi Filodemo nel Sulla musica (Περ μουσικDς) sottolinea lascarsa utilitagrave e il molto danno che il testo delle poesie musicate apporta allrsquoascoltatore24 Ma quel che piugrave egrave importante egrave il fattoche per lui la valutazione della bellezza della poesia prescinda completamente dallrsquoutilitagrave del suo contenuto Questo egrave un concet-to espresso con assoluta chiarezza da Filodemo in contrapposizio-ne a quei filosofi platonici aristotelici o stoici che fossero che ri-chiedevano la compresenza di utilitagrave e bellezza25 Come Epicurodunque Filodemo riconosce il carattere nocivo di gran parte deicomponimenti poetici e allo stesso tempo distingue lrsquoutilitagrave dallabellezza come Epicuro ponendosi il problema della fruizione del-la poesia aveva distinto lrsquoaspetto educativo dallrsquoaspetto voluttua-rio cosigrave Filodemo distingue nettamente bellezza e utilitagrave e da unaparte con il Buon re secondo Omero mostra come il saggio epicu-reo possa estrarre dalla poesia omerica per tanti aspetti cosigrave noci-va modelli etici validi per le persone al potere26 dallrsquoaltra nel Περποιημτων pone il problema di una valutazione corretta del bellonella poesia Egli stesso lo dice espressamente nel V libro di taleopera laquosolo le persone colte capiscono e capiscono il bello inmodo perfettoraquo27 rifacendosi in tal modo alla massima di Epicuro

242 Nico la Pace

den e H Mutschmann del rifiuto della γκκλιος παιδεα e la riconduce al cinismorilevando perograve che molti τποι cinici erano stati assorbiti dallo stoicismo e rielabo-rati Per la fedeltagrave di Seneca ad Epicuro nellrsquoepist 88 per quanto riguarda la tesi chela ricerca della veritagrave senza la natura egrave impossibile cf M Gigante Seneca laquoin parti-bus Epicuriraquo in S Audano (ed) Seneca nel bimillenario della nascita Pisa 1998 17

24) De mus IV col 119 25ndash37 Delattre col 120 5ndash8 13ndash18 Cf Asmis 1993(vd n 9) 80

25) Cf De poem V col IV 10ndash18 M (Eraclide Pontico) col XVI 4ndash28(Neottolemo di Pario) Cf E Asmis Philodemus on Censorship Moral Utility andFormalism in Poetry in Obbink (vd n 9) 148ndash177

26) De bono rege col XLIII 16ndash20 Dorandi τ+ν φ[ορμ+ν] K Πεσων LςGστι παρB Mμ6ρου λαβεν εNς πανρθωσιν δυνα⟨σ⟩τε[ι+ν] κα τ[+ν] πα[ρα]δε[ιγμ]των (laquoSe abbiamo trascurato o Pisone qualcuno degli spunti che egrave pos-sibile prendere da Omero per la revisione dei governi e degli esempi raquo [trad diT Dorandi]) Vedi il commento a questo passo (che si colloca poco prima della finedel libro) in E Asmis Philodemusrsquo Poetic Theory and On the Good King Accor-ding to Homer CSCA 10 1991 20 ss che lo mette in relazione con Sext Emp advmath 1270 e Plut De poetis audiendis 15c ss

27) De poem V col XXXVI 10ndash13 M μνοι γρ [οJ] πεπα[ι]δευ[μ]νοισ[υν]ισι τ4 δ δ καλ4ν κα παντελ+ς

che solo il saggio egrave in grado di parlare correttamente della poesia edella musica28 Si devono perograve fare a questo punto due precisazioni

La prima egrave che lo sforzo di farsi interpreti della poesia ome -rica per le persone al potere egrave qualcosa che va ben al di lagrave della richiesta di rendere giovevole il contenuto dei poemi dal punto divista esclusivamente etico lrsquoidea di fornire un modello di compor-tamento politico agli uomini di stato rientra in un programma de-cisamente innovatore per cui il filosofo epicureo per quanto noncoltivi neacute le arti liberali neacute la politica diviene intermediario criticotra le prime e la seconda Se poi questrsquoopera non era scritta per unvasto pubblico con lo scopo di trasmettere un messaggio politico(non era comunque certo un manifesto politico rivolto al partitocesariano come vuole Pierre Grimal29) ma rifletteva laquoil clima dipatronato letterario nella tarda Repubblica romana come es -pressione tipica dei rapporti che dovevano intercorrere tra un filo-sofo-poeta come cliens e un signore romano come patronusraquo comepensa Tiziano Dorandi30 resta il fatto che il destinatario e patro-nus Calpurnio Pisone era uomo politico di primo piano per cuila correzione dellrsquoagire politico fatta sulla base dellrsquointerpretazionedi Omero a lui rivolta voleva e doveva avere implicazioni poli tichedi ampia portata31

243La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

28) Egrave lecito chiedersi se i πεπαιδευμνοι di Filodemo siano lo stesso che ilσοφς di Epicuro cioegrave se la παιδεα che permette di valutare correttamente il bellosia il frutto di unrsquoeducazione liberale (γκκλιος παιδεα) o se non sia la cultura cheil saggio ha acquisito nel puro sviluppo del metodo di ricerca epicurea Egrave lecito ave-re questo dubbio in quanto qui Filodemo sta prendendo in considerazione due sen-tenze relative allrsquoefficacia della poesia sullrsquoanimo dellrsquoascoltatore quella psicagogiache era ritenuta essenziale per lrsquoapprezzamento della poesia Quando Filodemo ri-conosce la validitagrave del pensiero che i poeti debbano stimolare lrsquoanimo solo delle per-sone colte non sembra vedere in questi ascoltatori solo i saggi epicurei ma tutte lepersone provviste di unrsquoeducazione liberale

29) P Grimal Le lsquobon roirsquo de Philodegraveme et la royauteacute de Ceacutesar REL 441966 254ndash285

30) Filodemo (vd n 7) 45 a 33ndash47 il Dorandi fornisce una buona rassegnadelle differenti rappresentazioni che del Buon re sono state fornite nel XX secolo

31) In questo non posso aderire allrsquointerpretazione di O Murray Rileggen-do il Buon re secondo Omero CErc 14 1984 157ndash160 per cui lrsquoopera filodemea valetta solo alla luce della realtagrave del patronato letterario e privata di serie implicazionipolitiche e filosofiche (158 laquoIl Buon re deve essere inteso non tanto come unrsquoope-ra del filosofo Filodemo ma piuttosto del Filodemo poeta e cliens il Graecus faci-lis et valde venustusraquo)

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

Vien fatto a questo punto di chiedersi come mai un epicureodi comprovata ortodossia quale era il Gadareno si sia potuto al-lontanare dal messaggio del maestro che oltre a ritenere puerile lalettura dei poeti e il piacere che ne deriva sembra bandire la criticaletteraria come indegna anche solo di discussione8

In un bel saggio dedicato a questa apparente contraddizioneElizabeth Asmis9 una studiosa statunitense che ha analizzato confinezza la poetica filodemea egrave approdata a questa conclusione senoi esaminiamo le affermazioni di Epicuro attentamente ci rendia-mo conto che egli distingueva tra due usi della poesia quello edu-cativo e quello voluttuario e mentre condannava completamente lapoesia quale mezzo di educazione la apprezzava come fonte di pia-cere10 La poesia sia chiaro ogni genere di poesia11 veniva vista

238 Nico la Pace

Oxford 2000 per i papiri attribuiti da Janko al II libro (PHerc 1074b 1081b 1676994) [Φιλοδ6μου Περ ποιημτων] Tractatus tres ed F Sbordone Napoli 1976 (Ricerche sui papiri ercolanesi 2)

7) Filodemo Il buon re secondo Omero ed trad e comm a cura di T Do -randi Napoli 1982 (La Scuola di Epicuro 3)

8) Plut Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) προβλ6μασι μουσικος κακριτικ+ν φιλολγοις ζητ6μασιν οδ παρ πτον διδο2ς χραν λλ κα τοςφιλομοσοις τ+ν βασιλων παραιν+ν στρατιωτικ διηγ6ματα κα φορτικςβωμολοχας ltπομνειν μλλον ν τος συμποσοις = λγους περ μουσικ+ν καποιητικ+ν προβλημτων περαινομνους ταυτ γρ τλμησε γρφειν ν τ ΠερΒασιλεας (laquo non concedendo spazio [scil Epicuro] neppure durante il simposioa questioni musicali e a ricerche filologiche dei critici anzi ai re amanti delle Museraccomandando di sopportare nei banchetti racconti militari e buffonerie grossola-ne piuttosto che discorsi che si svolgono su problemi musicali e poetici Questo appunto osograve scrivere nel Sul regnoraquo)

9) Epicurean Poetics in J J Cleary (ed) Proceedings of the Boston AreaColloquium in Ancient Philosophy VII 1991 Lanham New York London 199363ndash93 La studiosa ha ripreso ed ampliato questi argomenti in un contributo dallostesso titolo comparso nella pregevole raccolta promossa da Dirk Obbink Philo-demus and Poetry Poetic Theory and Practice in Lucretius Philodemus and Horace New York Oxford 1995 15ndash34

10) Asmis 1993 (vd n 9) 7211) Non condivido la posizione di Giancotti (vd n 2) 24 ss per cui la pole-

mica di Epicuro sarebbe rivolta solo verso laquocerti poeti e in genere una determina-ta forma di cultura letterariaraquo cioegrave la poesia mitologica fomentatrice di passioni unapoesia che non stimolasse la passionalitagrave e una mentalitagrave mitologizzante una poe-sia che congiungesse piacevolezza e utilitagrave sarebbe stata approvata dal fondatoredella scuola Il Giancotti si sforza cosigrave di ricondurre il progetto poetico lucrezianonel solco tracciato da Epicuro Ora le obiezioni che a questa posizione sono statemosse da studiosi del rango di P Boyanceacute (nella recensione al volume REA 621960 441ndash42) e A Ronconi (Appunti di estetica epicurea in Miscellanea di studi

come un laquobaluardo delle passioni umaneraquo (Sext Emp adv math1298) come laquoesca letale di mitiraquo (Heraclit all 4) dunque comeveicolo di un messaggio che stimolando le passioni umane e le cre-denze false sugli dei finiva per portare i giovani su una strada opposta a quella indicata dal Giardino12 Ma drsquoaltra parte il saggioepicureo poteva godere come ogni altra persona delle rappresenta-zioni teatrali13 in quanto immune dallrsquoeffetto fuorviante del con-tenuto giungeva ad apprezzare senza danno lrsquoaspetto artistico

Va detto perograve che la testimonianza di Cicerone da cui siamopartiti presenta il piacere poetico come un piacere del tutto pueri-le che in quanto tale va ripudiato nellrsquoetagrave matura Crsquoegrave perograve forseesasperazione in queste parole di Torquato che mirano a difen derela scarsa cultura letteraria di Epicuro14 bisogna poi distinguere traun piacere di breve durata come quello delle rappresentazioni tea-trali e un piacere protratto nel tempo e legato allo studio come

239La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

alessandrini in memoria di A Rostagni Torino 1963 7ndash25) e le controobiezioni delGiancotti (cf La poetica epicurea in Lucrezio Cicerone ed altri Ciceroniana 21960 67ndash95 = Giancotti [vd n 2] 331ndash368 e Postille sui rapporti fra epicureismo epoesia in Epicuro e in Lucrezio GIF N S 3 1972 193ndash223 = Giancotti [vd n 2]485ndash524) non posso qui per motivi di spazio esporre e valutare Al di lagrave delle chia-re testimonianze sopra citate (in particolare lrsquoπασαν μο ποιητικ6ν del fr 229) sideve tenere soprattutto presente quanto vedremo tra poco il fatto che per gli epi-curei il pensiero di ogni genere di poesia non possa e non debba essere saggio(σοφς) e lrsquoespressione non possa avere quella chiarezza (σαφ6νεια) che egrave necessa-ria per la comunicazione della veritagrave

12) Si tenga presente la distinzione tra prosatori e poeti che compare nel bra-no di Sesto Empirico cui abbiamo giagrave fatto riferimento mentre i prosatori miranoalla veritagrave i poeti vogliono in ogni modo essere piacevoli ed egrave piacevole piugrave la men-zogna della veritagrave (1297) Vedi lrsquoesauriente commento di Blank (vd n 2) 323ndash325

13) Plut Contra Epic beat 1095c (= fr 20 Us) φιλοθωρον ποφανωντ4ν σοφ4ν ν τας Διαποραις κα χαροντα παρB ντινον Cτερον κρομασι καθεμασι Διονυσιακος (laquomostrando [scil Epicuro] nei Casi dubbi che il saggioegrave amante degli spettacoli e che gode piugrave di chiunque altro delle audizioni e deglispettacoli offerti alle Dionisiacheraquo)

14) Si veda nello stesso passo anche la svalutazione della musica che da Torquato egrave caratterizzata come arte che come la geometria la matematica e lrsquoastro-nomia anche se fosse vera non porterebbe nessun contributo a una vita piugrave piace-vole cioegrave migliore (aut se ut Plato in musicis geometria numeris astris contereretquae et a falsis initiis profecta vera esse non possunt et si essent vera nihil afferrentquo iucundius id est quo melius viveremus) per Epicuro i piaceri che derivano dal-lrsquoascolto musicale sono tra quelli che rendono tollerabile lrsquoesistenza cf fr 20 Us(vd n precedente) su cui G M Rispoli Filosofi e filosofia nel De Musica di Filo-demo CErc 33 2003 178 e 180

quello della lettura di poemi lunghi15 il piacere cinetico legato algodimento del bello un piacere naturale ma non necessario cherende piugrave vario (ποικλλει) lo stato di piacere non doveva sottrar-re troppo tempo alla ricerca e allrsquoinsegnamento della veritagrave neacute do-veva richiedere un impegno eccessivo che lo avrebbe gravementecompromesso16

Per quanto riguarda il rifiuto delle discussioni di critica lette-raria bisogna tener presente che Epicuro sosteneva che laquosolo il sag-gio puograve correttamente discutere della musica e della poesiaraquo17 Ladiscussione corretta di queste due arti veniva dunque non solo con-sentita al saggio ma a lui esclusivamente riservata Ma in che ter-mini Su quali aspetti della poesia cioegrave doveva soffermarsi il sag-gio epicureo per sviluppare un discorso utile per seacute e per gli altri18La Asmis utilizza per risolvere questa questione un passo delloscritto contro i grammatici di Sesto Empirico19 qui gli avversari

240 Nico la Pace

15) In poetis evolvendis legato a tempus consumeret indica la lettura (enon lrsquoascolto) di lunghi poemi

16) Si vedi anche la posizione di Epicuro rispecchiata dal Περ μουσικDς (Demusica) di Filodemo sullrsquoascolto della musica essendo questo un piacere naturalema non necessario non deve richiedere troppo impegno e fatica (De mus IVcol 152 19ndash30 Delattre) Cf Rispoli (vd n 14) 180

17) Diog Laert 10121 = fr 569 Us μνον τε τ4ν σοφ4ν ρθ+ς Eν περ τεμουσικDς κα ποιητικDς διαλξεσθαι Cf Asmis 1993 (vd n 9) 71

18) Giancotti (vd n 2) 20 interpreta Diog Laert 10121 alla luce di Plut advColot 1127a (= fr 6 Us) dove agli epicurei viene attribuita la trattazione di politi-ca e retorica con un fine nettamente distruttivo quello di distogliere gli uomini daqueste arti e ritiene che anche nei riguardi di musica e poesia la capacitagrave propria delsolo saggio di parlarne correttamente significhi laquocircoscrivere debitamente il valoredella musica e della poesia svalutare queste a dovere di contro alla valutazionecomuneraquo Come vedremo la posizione del Giancotti risulta eccessivamente negati-va la poesia egrave ben diversa nella prospettiva epicurea dalla retorica e dalla politica einfatti il saggio a prescindere dal piacere che ne ricava puograve operare positivamentenei confronti delle idee che essa convoglia

19) Asmis 1993 (vd n 9) 79 il passo di Sesto (I 280) viene dopo che egrave stataevidenziata la compresenza nella poesia di pensieri eticamente validi e di quelli chenon lo sono ναποδεκτως μν ο0ν λεγομνων τ+ν οFτως ναντων πιρρεπστερονGχουσιν νθρωποι πρ4ς τν το χερονος κλογ6ν κα δι τοτο βλαπτικναφανεται - ποιητικ6 διακρινομνων δ ατ+ν κα τ+ν μν θετουμνων τ+ν δπροκρινομνων χρειδης γνεται οχ - γραμματικ λλB - διακρνειν δυναμνηφιλοσοφα (laquoE dunque poicheacute pensieri cosigrave contrari vengono espressi senza provagli uomini sono piugrave inclini alla scelta di ciograve che egrave peggio e per questo la poesia ri-sulta dannosa mentre se quelli vengono distinti e gli uni vengono eliminati mentregli altri preferiti diviene utile non la grammatica ma la filosofia che egrave in grado didistinguereraquo) Vedine il commento in Blank (vd n 2) 297 ss

della grammatica che sono soprattutto epicurei sostengono chesolo la filosofia egrave in grado di cancellare il danno che la poesia puogravearrecare con il suo contenuto e puograve anche estrarne dei concetti uti-li Si vede dunque come il corretto esame che il saggio fa della poe-sia si concentri esclusivamente sul contenuto la δινοια e lascicompletamente da parte gli aspetti tecnici gli strumenti del poeta(soprattutto la scelta delle parole e la loro combinazione in rap-porto al metro) con cui persegue la bellezza e il coinvolgimentoemotivo dei destinatari Come osserva giustamente Gioia MariaRispoli a proposito della musica egrave solo il tecnico che ha gli stru-menti adatti a valutare il livello di realizzazione dellrsquoopera drsquoartesia in fase di produzione sia in fase di giudizio il filosofo laquoin quan-to filosofo non ha competenze relative alle tecniche e quindi nonpuograve essere considerato un esperto musicaleraquo20 Il rifiuto di presta-re ascolto ai problemi musicali e alle ricerche filologiche che ci ri-ferisce Plutarco21 si spiega proprio alla luce di questo i φιλλογαζητ6ματα erano le ricerche erudite dei critici letterari (κριτικο)22che si perdevano in problemi di poco conto per nulla attinenti allrsquoetica e alla felicitagrave umana23

241La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

20) Rispoli (vd n 14) 183 che rimanda a De mus IV col 84 2 ss Delattre21) Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) (vd n 8)22) Non si deve pensare che con κριτικο Epicuro si riferisse ai κριτικο so-

stenitori dellrsquoeufonia che vengono contestati da Filodemo e che probabilmente siriconducono cronologicamente al II sec a C al tempo di Epicuro la parola defini-va gli studiosi del linguaggio e critici della poesia che piugrave tardi vennero chiamatiγραμματικο cf D M Schenkeveld ΟJ κριτικο in Philodemus Mnemosyne 211968 176ndash214

23) Per meglio comprendere questo rifiuto epicureo delle ricerche filolo -giche si consideri lrsquoanaloga posizione di Seneca nella celebre lettera 886ndash8 perquanto diversi siano i suoi presupposti filosofici Cf G Mazzoli Seneca e la poesia Milano 1970 13ndash15 111ndash116 160ndash165 Ricordiamo che oltre alle ricerche effetti-vamente futili dei filologi (come quelle sullrsquoetagrave degli eroi greci nellrsquoIliade) Senecacondanna in modo perentorio questioni ben piugrave importanti quali quelle della cro-nologia relativa di Omero e Esiodo e dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea e del loro rispettivoautore (dial 10132) Assoluto egrave il disprezzo per grossi nomi della filologia comeAristarco di Samotracia (epist 8839) e Didimo di Alessandria (ibid 36) Se condan-na le interpretazioni aderenti alla lettera dei filologi Seneca inclina verso unrsquointer-pretazione morale del testo poetico volta a rintracciare gli esempicirc morali che al filosofo interessano Egrave un tipo di lettura diverso da quello allegorico tradizionalenellrsquoambiente stoico che si puograve accostare a mio avviso a quello filodemeo nel Buonre secondo Omero A Stuumlckelberger Senecas 88 Brief uumlber Wert und Unwert derfreien Kuumlnste Text Uumlbers Komm Heidelberg 1965 31 ss nel delineare la que-stione delle fonti dellrsquoepist 88 rifiuta la derivazione epicurea avanzata da Ed Nor-

La tesi di Epicuro che la poesia abbia un contenuto prevalen-temente nocivo egrave mantenuta anche dalla sua scuola nei secoli suc-cessivi Filodemo nel Sulla musica (Περ μουσικDς) sottolinea lascarsa utilitagrave e il molto danno che il testo delle poesie musicate apporta allrsquoascoltatore24 Ma quel che piugrave egrave importante egrave il fattoche per lui la valutazione della bellezza della poesia prescinda completamente dallrsquoutilitagrave del suo contenuto Questo egrave un concet-to espresso con assoluta chiarezza da Filodemo in contrapposizio-ne a quei filosofi platonici aristotelici o stoici che fossero che ri-chiedevano la compresenza di utilitagrave e bellezza25 Come Epicurodunque Filodemo riconosce il carattere nocivo di gran parte deicomponimenti poetici e allo stesso tempo distingue lrsquoutilitagrave dallabellezza come Epicuro ponendosi il problema della fruizione del-la poesia aveva distinto lrsquoaspetto educativo dallrsquoaspetto voluttua-rio cosigrave Filodemo distingue nettamente bellezza e utilitagrave e da unaparte con il Buon re secondo Omero mostra come il saggio epicu-reo possa estrarre dalla poesia omerica per tanti aspetti cosigrave noci-va modelli etici validi per le persone al potere26 dallrsquoaltra nel Περποιημτων pone il problema di una valutazione corretta del bellonella poesia Egli stesso lo dice espressamente nel V libro di taleopera laquosolo le persone colte capiscono e capiscono il bello inmodo perfettoraquo27 rifacendosi in tal modo alla massima di Epicuro

242 Nico la Pace

den e H Mutschmann del rifiuto della γκκλιος παιδεα e la riconduce al cinismorilevando perograve che molti τποι cinici erano stati assorbiti dallo stoicismo e rielabo-rati Per la fedeltagrave di Seneca ad Epicuro nellrsquoepist 88 per quanto riguarda la tesi chela ricerca della veritagrave senza la natura egrave impossibile cf M Gigante Seneca laquoin parti-bus Epicuriraquo in S Audano (ed) Seneca nel bimillenario della nascita Pisa 1998 17

24) De mus IV col 119 25ndash37 Delattre col 120 5ndash8 13ndash18 Cf Asmis 1993(vd n 9) 80

25) Cf De poem V col IV 10ndash18 M (Eraclide Pontico) col XVI 4ndash28(Neottolemo di Pario) Cf E Asmis Philodemus on Censorship Moral Utility andFormalism in Poetry in Obbink (vd n 9) 148ndash177

26) De bono rege col XLIII 16ndash20 Dorandi τ+ν φ[ορμ+ν] K Πεσων LςGστι παρB Mμ6ρου λαβεν εNς πανρθωσιν δυνα⟨σ⟩τε[ι+ν] κα τ[+ν] πα[ρα]δε[ιγμ]των (laquoSe abbiamo trascurato o Pisone qualcuno degli spunti che egrave pos-sibile prendere da Omero per la revisione dei governi e degli esempi raquo [trad diT Dorandi]) Vedi il commento a questo passo (che si colloca poco prima della finedel libro) in E Asmis Philodemusrsquo Poetic Theory and On the Good King Accor-ding to Homer CSCA 10 1991 20 ss che lo mette in relazione con Sext Emp advmath 1270 e Plut De poetis audiendis 15c ss

27) De poem V col XXXVI 10ndash13 M μνοι γρ [οJ] πεπα[ι]δευ[μ]νοισ[υν]ισι τ4 δ δ καλ4ν κα παντελ+ς

che solo il saggio egrave in grado di parlare correttamente della poesia edella musica28 Si devono perograve fare a questo punto due precisazioni

La prima egrave che lo sforzo di farsi interpreti della poesia ome -rica per le persone al potere egrave qualcosa che va ben al di lagrave della richiesta di rendere giovevole il contenuto dei poemi dal punto divista esclusivamente etico lrsquoidea di fornire un modello di compor-tamento politico agli uomini di stato rientra in un programma de-cisamente innovatore per cui il filosofo epicureo per quanto noncoltivi neacute le arti liberali neacute la politica diviene intermediario criticotra le prime e la seconda Se poi questrsquoopera non era scritta per unvasto pubblico con lo scopo di trasmettere un messaggio politico(non era comunque certo un manifesto politico rivolto al partitocesariano come vuole Pierre Grimal29) ma rifletteva laquoil clima dipatronato letterario nella tarda Repubblica romana come es -pressione tipica dei rapporti che dovevano intercorrere tra un filo-sofo-poeta come cliens e un signore romano come patronusraquo comepensa Tiziano Dorandi30 resta il fatto che il destinatario e patro-nus Calpurnio Pisone era uomo politico di primo piano per cuila correzione dellrsquoagire politico fatta sulla base dellrsquointerpretazionedi Omero a lui rivolta voleva e doveva avere implicazioni poli tichedi ampia portata31

243La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

28) Egrave lecito chiedersi se i πεπαιδευμνοι di Filodemo siano lo stesso che ilσοφς di Epicuro cioegrave se la παιδεα che permette di valutare correttamente il bellosia il frutto di unrsquoeducazione liberale (γκκλιος παιδεα) o se non sia la cultura cheil saggio ha acquisito nel puro sviluppo del metodo di ricerca epicurea Egrave lecito ave-re questo dubbio in quanto qui Filodemo sta prendendo in considerazione due sen-tenze relative allrsquoefficacia della poesia sullrsquoanimo dellrsquoascoltatore quella psicagogiache era ritenuta essenziale per lrsquoapprezzamento della poesia Quando Filodemo ri-conosce la validitagrave del pensiero che i poeti debbano stimolare lrsquoanimo solo delle per-sone colte non sembra vedere in questi ascoltatori solo i saggi epicurei ma tutte lepersone provviste di unrsquoeducazione liberale

29) P Grimal Le lsquobon roirsquo de Philodegraveme et la royauteacute de Ceacutesar REL 441966 254ndash285

30) Filodemo (vd n 7) 45 a 33ndash47 il Dorandi fornisce una buona rassegnadelle differenti rappresentazioni che del Buon re sono state fornite nel XX secolo

31) In questo non posso aderire allrsquointerpretazione di O Murray Rileggen-do il Buon re secondo Omero CErc 14 1984 157ndash160 per cui lrsquoopera filodemea valetta solo alla luce della realtagrave del patronato letterario e privata di serie implicazionipolitiche e filosofiche (158 laquoIl Buon re deve essere inteso non tanto come unrsquoope-ra del filosofo Filodemo ma piuttosto del Filodemo poeta e cliens il Graecus faci-lis et valde venustusraquo)

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

come un laquobaluardo delle passioni umaneraquo (Sext Emp adv math1298) come laquoesca letale di mitiraquo (Heraclit all 4) dunque comeveicolo di un messaggio che stimolando le passioni umane e le cre-denze false sugli dei finiva per portare i giovani su una strada opposta a quella indicata dal Giardino12 Ma drsquoaltra parte il saggioepicureo poteva godere come ogni altra persona delle rappresenta-zioni teatrali13 in quanto immune dallrsquoeffetto fuorviante del con-tenuto giungeva ad apprezzare senza danno lrsquoaspetto artistico

Va detto perograve che la testimonianza di Cicerone da cui siamopartiti presenta il piacere poetico come un piacere del tutto pueri-le che in quanto tale va ripudiato nellrsquoetagrave matura Crsquoegrave perograve forseesasperazione in queste parole di Torquato che mirano a difen derela scarsa cultura letteraria di Epicuro14 bisogna poi distinguere traun piacere di breve durata come quello delle rappresentazioni tea-trali e un piacere protratto nel tempo e legato allo studio come

239La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

alessandrini in memoria di A Rostagni Torino 1963 7ndash25) e le controobiezioni delGiancotti (cf La poetica epicurea in Lucrezio Cicerone ed altri Ciceroniana 21960 67ndash95 = Giancotti [vd n 2] 331ndash368 e Postille sui rapporti fra epicureismo epoesia in Epicuro e in Lucrezio GIF N S 3 1972 193ndash223 = Giancotti [vd n 2]485ndash524) non posso qui per motivi di spazio esporre e valutare Al di lagrave delle chia-re testimonianze sopra citate (in particolare lrsquoπασαν μο ποιητικ6ν del fr 229) sideve tenere soprattutto presente quanto vedremo tra poco il fatto che per gli epi-curei il pensiero di ogni genere di poesia non possa e non debba essere saggio(σοφς) e lrsquoespressione non possa avere quella chiarezza (σαφ6νεια) che egrave necessa-ria per la comunicazione della veritagrave

12) Si tenga presente la distinzione tra prosatori e poeti che compare nel bra-no di Sesto Empirico cui abbiamo giagrave fatto riferimento mentre i prosatori miranoalla veritagrave i poeti vogliono in ogni modo essere piacevoli ed egrave piacevole piugrave la men-zogna della veritagrave (1297) Vedi lrsquoesauriente commento di Blank (vd n 2) 323ndash325

13) Plut Contra Epic beat 1095c (= fr 20 Us) φιλοθωρον ποφανωντ4ν σοφ4ν ν τας Διαποραις κα χαροντα παρB ντινον Cτερον κρομασι καθεμασι Διονυσιακος (laquomostrando [scil Epicuro] nei Casi dubbi che il saggioegrave amante degli spettacoli e che gode piugrave di chiunque altro delle audizioni e deglispettacoli offerti alle Dionisiacheraquo)

14) Si veda nello stesso passo anche la svalutazione della musica che da Torquato egrave caratterizzata come arte che come la geometria la matematica e lrsquoastro-nomia anche se fosse vera non porterebbe nessun contributo a una vita piugrave piace-vole cioegrave migliore (aut se ut Plato in musicis geometria numeris astris contereretquae et a falsis initiis profecta vera esse non possunt et si essent vera nihil afferrentquo iucundius id est quo melius viveremus) per Epicuro i piaceri che derivano dal-lrsquoascolto musicale sono tra quelli che rendono tollerabile lrsquoesistenza cf fr 20 Us(vd n precedente) su cui G M Rispoli Filosofi e filosofia nel De Musica di Filo-demo CErc 33 2003 178 e 180

quello della lettura di poemi lunghi15 il piacere cinetico legato algodimento del bello un piacere naturale ma non necessario cherende piugrave vario (ποικλλει) lo stato di piacere non doveva sottrar-re troppo tempo alla ricerca e allrsquoinsegnamento della veritagrave neacute do-veva richiedere un impegno eccessivo che lo avrebbe gravementecompromesso16

Per quanto riguarda il rifiuto delle discussioni di critica lette-raria bisogna tener presente che Epicuro sosteneva che laquosolo il sag-gio puograve correttamente discutere della musica e della poesiaraquo17 Ladiscussione corretta di queste due arti veniva dunque non solo con-sentita al saggio ma a lui esclusivamente riservata Ma in che ter-mini Su quali aspetti della poesia cioegrave doveva soffermarsi il sag-gio epicureo per sviluppare un discorso utile per seacute e per gli altri18La Asmis utilizza per risolvere questa questione un passo delloscritto contro i grammatici di Sesto Empirico19 qui gli avversari

240 Nico la Pace

15) In poetis evolvendis legato a tempus consumeret indica la lettura (enon lrsquoascolto) di lunghi poemi

16) Si vedi anche la posizione di Epicuro rispecchiata dal Περ μουσικDς (Demusica) di Filodemo sullrsquoascolto della musica essendo questo un piacere naturalema non necessario non deve richiedere troppo impegno e fatica (De mus IVcol 152 19ndash30 Delattre) Cf Rispoli (vd n 14) 180

17) Diog Laert 10121 = fr 569 Us μνον τε τ4ν σοφ4ν ρθ+ς Eν περ τεμουσικDς κα ποιητικDς διαλξεσθαι Cf Asmis 1993 (vd n 9) 71

18) Giancotti (vd n 2) 20 interpreta Diog Laert 10121 alla luce di Plut advColot 1127a (= fr 6 Us) dove agli epicurei viene attribuita la trattazione di politi-ca e retorica con un fine nettamente distruttivo quello di distogliere gli uomini daqueste arti e ritiene che anche nei riguardi di musica e poesia la capacitagrave propria delsolo saggio di parlarne correttamente significhi laquocircoscrivere debitamente il valoredella musica e della poesia svalutare queste a dovere di contro alla valutazionecomuneraquo Come vedremo la posizione del Giancotti risulta eccessivamente negati-va la poesia egrave ben diversa nella prospettiva epicurea dalla retorica e dalla politica einfatti il saggio a prescindere dal piacere che ne ricava puograve operare positivamentenei confronti delle idee che essa convoglia

19) Asmis 1993 (vd n 9) 79 il passo di Sesto (I 280) viene dopo che egrave stataevidenziata la compresenza nella poesia di pensieri eticamente validi e di quelli chenon lo sono ναποδεκτως μν ο0ν λεγομνων τ+ν οFτως ναντων πιρρεπστερονGχουσιν νθρωποι πρ4ς τν το χερονος κλογ6ν κα δι τοτο βλαπτικναφανεται - ποιητικ6 διακρινομνων δ ατ+ν κα τ+ν μν θετουμνων τ+ν δπροκρινομνων χρειδης γνεται οχ - γραμματικ λλB - διακρνειν δυναμνηφιλοσοφα (laquoE dunque poicheacute pensieri cosigrave contrari vengono espressi senza provagli uomini sono piugrave inclini alla scelta di ciograve che egrave peggio e per questo la poesia ri-sulta dannosa mentre se quelli vengono distinti e gli uni vengono eliminati mentregli altri preferiti diviene utile non la grammatica ma la filosofia che egrave in grado didistinguereraquo) Vedine il commento in Blank (vd n 2) 297 ss

della grammatica che sono soprattutto epicurei sostengono chesolo la filosofia egrave in grado di cancellare il danno che la poesia puogravearrecare con il suo contenuto e puograve anche estrarne dei concetti uti-li Si vede dunque come il corretto esame che il saggio fa della poe-sia si concentri esclusivamente sul contenuto la δινοια e lascicompletamente da parte gli aspetti tecnici gli strumenti del poeta(soprattutto la scelta delle parole e la loro combinazione in rap-porto al metro) con cui persegue la bellezza e il coinvolgimentoemotivo dei destinatari Come osserva giustamente Gioia MariaRispoli a proposito della musica egrave solo il tecnico che ha gli stru-menti adatti a valutare il livello di realizzazione dellrsquoopera drsquoartesia in fase di produzione sia in fase di giudizio il filosofo laquoin quan-to filosofo non ha competenze relative alle tecniche e quindi nonpuograve essere considerato un esperto musicaleraquo20 Il rifiuto di presta-re ascolto ai problemi musicali e alle ricerche filologiche che ci ri-ferisce Plutarco21 si spiega proprio alla luce di questo i φιλλογαζητ6ματα erano le ricerche erudite dei critici letterari (κριτικο)22che si perdevano in problemi di poco conto per nulla attinenti allrsquoetica e alla felicitagrave umana23

241La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

20) Rispoli (vd n 14) 183 che rimanda a De mus IV col 84 2 ss Delattre21) Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) (vd n 8)22) Non si deve pensare che con κριτικο Epicuro si riferisse ai κριτικο so-

stenitori dellrsquoeufonia che vengono contestati da Filodemo e che probabilmente siriconducono cronologicamente al II sec a C al tempo di Epicuro la parola defini-va gli studiosi del linguaggio e critici della poesia che piugrave tardi vennero chiamatiγραμματικο cf D M Schenkeveld ΟJ κριτικο in Philodemus Mnemosyne 211968 176ndash214

23) Per meglio comprendere questo rifiuto epicureo delle ricerche filolo -giche si consideri lrsquoanaloga posizione di Seneca nella celebre lettera 886ndash8 perquanto diversi siano i suoi presupposti filosofici Cf G Mazzoli Seneca e la poesia Milano 1970 13ndash15 111ndash116 160ndash165 Ricordiamo che oltre alle ricerche effetti-vamente futili dei filologi (come quelle sullrsquoetagrave degli eroi greci nellrsquoIliade) Senecacondanna in modo perentorio questioni ben piugrave importanti quali quelle della cro-nologia relativa di Omero e Esiodo e dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea e del loro rispettivoautore (dial 10132) Assoluto egrave il disprezzo per grossi nomi della filologia comeAristarco di Samotracia (epist 8839) e Didimo di Alessandria (ibid 36) Se condan-na le interpretazioni aderenti alla lettera dei filologi Seneca inclina verso unrsquointer-pretazione morale del testo poetico volta a rintracciare gli esempicirc morali che al filosofo interessano Egrave un tipo di lettura diverso da quello allegorico tradizionalenellrsquoambiente stoico che si puograve accostare a mio avviso a quello filodemeo nel Buonre secondo Omero A Stuumlckelberger Senecas 88 Brief uumlber Wert und Unwert derfreien Kuumlnste Text Uumlbers Komm Heidelberg 1965 31 ss nel delineare la que-stione delle fonti dellrsquoepist 88 rifiuta la derivazione epicurea avanzata da Ed Nor-

La tesi di Epicuro che la poesia abbia un contenuto prevalen-temente nocivo egrave mantenuta anche dalla sua scuola nei secoli suc-cessivi Filodemo nel Sulla musica (Περ μουσικDς) sottolinea lascarsa utilitagrave e il molto danno che il testo delle poesie musicate apporta allrsquoascoltatore24 Ma quel che piugrave egrave importante egrave il fattoche per lui la valutazione della bellezza della poesia prescinda completamente dallrsquoutilitagrave del suo contenuto Questo egrave un concet-to espresso con assoluta chiarezza da Filodemo in contrapposizio-ne a quei filosofi platonici aristotelici o stoici che fossero che ri-chiedevano la compresenza di utilitagrave e bellezza25 Come Epicurodunque Filodemo riconosce il carattere nocivo di gran parte deicomponimenti poetici e allo stesso tempo distingue lrsquoutilitagrave dallabellezza come Epicuro ponendosi il problema della fruizione del-la poesia aveva distinto lrsquoaspetto educativo dallrsquoaspetto voluttua-rio cosigrave Filodemo distingue nettamente bellezza e utilitagrave e da unaparte con il Buon re secondo Omero mostra come il saggio epicu-reo possa estrarre dalla poesia omerica per tanti aspetti cosigrave noci-va modelli etici validi per le persone al potere26 dallrsquoaltra nel Περποιημτων pone il problema di una valutazione corretta del bellonella poesia Egli stesso lo dice espressamente nel V libro di taleopera laquosolo le persone colte capiscono e capiscono il bello inmodo perfettoraquo27 rifacendosi in tal modo alla massima di Epicuro

242 Nico la Pace

den e H Mutschmann del rifiuto della γκκλιος παιδεα e la riconduce al cinismorilevando perograve che molti τποι cinici erano stati assorbiti dallo stoicismo e rielabo-rati Per la fedeltagrave di Seneca ad Epicuro nellrsquoepist 88 per quanto riguarda la tesi chela ricerca della veritagrave senza la natura egrave impossibile cf M Gigante Seneca laquoin parti-bus Epicuriraquo in S Audano (ed) Seneca nel bimillenario della nascita Pisa 1998 17

24) De mus IV col 119 25ndash37 Delattre col 120 5ndash8 13ndash18 Cf Asmis 1993(vd n 9) 80

25) Cf De poem V col IV 10ndash18 M (Eraclide Pontico) col XVI 4ndash28(Neottolemo di Pario) Cf E Asmis Philodemus on Censorship Moral Utility andFormalism in Poetry in Obbink (vd n 9) 148ndash177

26) De bono rege col XLIII 16ndash20 Dorandi τ+ν φ[ορμ+ν] K Πεσων LςGστι παρB Mμ6ρου λαβεν εNς πανρθωσιν δυνα⟨σ⟩τε[ι+ν] κα τ[+ν] πα[ρα]δε[ιγμ]των (laquoSe abbiamo trascurato o Pisone qualcuno degli spunti che egrave pos-sibile prendere da Omero per la revisione dei governi e degli esempi raquo [trad diT Dorandi]) Vedi il commento a questo passo (che si colloca poco prima della finedel libro) in E Asmis Philodemusrsquo Poetic Theory and On the Good King Accor-ding to Homer CSCA 10 1991 20 ss che lo mette in relazione con Sext Emp advmath 1270 e Plut De poetis audiendis 15c ss

27) De poem V col XXXVI 10ndash13 M μνοι γρ [οJ] πεπα[ι]δευ[μ]νοισ[υν]ισι τ4 δ δ καλ4ν κα παντελ+ς

che solo il saggio egrave in grado di parlare correttamente della poesia edella musica28 Si devono perograve fare a questo punto due precisazioni

La prima egrave che lo sforzo di farsi interpreti della poesia ome -rica per le persone al potere egrave qualcosa che va ben al di lagrave della richiesta di rendere giovevole il contenuto dei poemi dal punto divista esclusivamente etico lrsquoidea di fornire un modello di compor-tamento politico agli uomini di stato rientra in un programma de-cisamente innovatore per cui il filosofo epicureo per quanto noncoltivi neacute le arti liberali neacute la politica diviene intermediario criticotra le prime e la seconda Se poi questrsquoopera non era scritta per unvasto pubblico con lo scopo di trasmettere un messaggio politico(non era comunque certo un manifesto politico rivolto al partitocesariano come vuole Pierre Grimal29) ma rifletteva laquoil clima dipatronato letterario nella tarda Repubblica romana come es -pressione tipica dei rapporti che dovevano intercorrere tra un filo-sofo-poeta come cliens e un signore romano come patronusraquo comepensa Tiziano Dorandi30 resta il fatto che il destinatario e patro-nus Calpurnio Pisone era uomo politico di primo piano per cuila correzione dellrsquoagire politico fatta sulla base dellrsquointerpretazionedi Omero a lui rivolta voleva e doveva avere implicazioni poli tichedi ampia portata31

243La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

28) Egrave lecito chiedersi se i πεπαιδευμνοι di Filodemo siano lo stesso che ilσοφς di Epicuro cioegrave se la παιδεα che permette di valutare correttamente il bellosia il frutto di unrsquoeducazione liberale (γκκλιος παιδεα) o se non sia la cultura cheil saggio ha acquisito nel puro sviluppo del metodo di ricerca epicurea Egrave lecito ave-re questo dubbio in quanto qui Filodemo sta prendendo in considerazione due sen-tenze relative allrsquoefficacia della poesia sullrsquoanimo dellrsquoascoltatore quella psicagogiache era ritenuta essenziale per lrsquoapprezzamento della poesia Quando Filodemo ri-conosce la validitagrave del pensiero che i poeti debbano stimolare lrsquoanimo solo delle per-sone colte non sembra vedere in questi ascoltatori solo i saggi epicurei ma tutte lepersone provviste di unrsquoeducazione liberale

29) P Grimal Le lsquobon roirsquo de Philodegraveme et la royauteacute de Ceacutesar REL 441966 254ndash285

30) Filodemo (vd n 7) 45 a 33ndash47 il Dorandi fornisce una buona rassegnadelle differenti rappresentazioni che del Buon re sono state fornite nel XX secolo

31) In questo non posso aderire allrsquointerpretazione di O Murray Rileggen-do il Buon re secondo Omero CErc 14 1984 157ndash160 per cui lrsquoopera filodemea valetta solo alla luce della realtagrave del patronato letterario e privata di serie implicazionipolitiche e filosofiche (158 laquoIl Buon re deve essere inteso non tanto come unrsquoope-ra del filosofo Filodemo ma piuttosto del Filodemo poeta e cliens il Graecus faci-lis et valde venustusraquo)

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

quello della lettura di poemi lunghi15 il piacere cinetico legato algodimento del bello un piacere naturale ma non necessario cherende piugrave vario (ποικλλει) lo stato di piacere non doveva sottrar-re troppo tempo alla ricerca e allrsquoinsegnamento della veritagrave neacute do-veva richiedere un impegno eccessivo che lo avrebbe gravementecompromesso16

Per quanto riguarda il rifiuto delle discussioni di critica lette-raria bisogna tener presente che Epicuro sosteneva che laquosolo il sag-gio puograve correttamente discutere della musica e della poesiaraquo17 Ladiscussione corretta di queste due arti veniva dunque non solo con-sentita al saggio ma a lui esclusivamente riservata Ma in che ter-mini Su quali aspetti della poesia cioegrave doveva soffermarsi il sag-gio epicureo per sviluppare un discorso utile per seacute e per gli altri18La Asmis utilizza per risolvere questa questione un passo delloscritto contro i grammatici di Sesto Empirico19 qui gli avversari

240 Nico la Pace

15) In poetis evolvendis legato a tempus consumeret indica la lettura (enon lrsquoascolto) di lunghi poemi

16) Si vedi anche la posizione di Epicuro rispecchiata dal Περ μουσικDς (Demusica) di Filodemo sullrsquoascolto della musica essendo questo un piacere naturalema non necessario non deve richiedere troppo impegno e fatica (De mus IVcol 152 19ndash30 Delattre) Cf Rispoli (vd n 14) 180

17) Diog Laert 10121 = fr 569 Us μνον τε τ4ν σοφ4ν ρθ+ς Eν περ τεμουσικDς κα ποιητικDς διαλξεσθαι Cf Asmis 1993 (vd n 9) 71

18) Giancotti (vd n 2) 20 interpreta Diog Laert 10121 alla luce di Plut advColot 1127a (= fr 6 Us) dove agli epicurei viene attribuita la trattazione di politi-ca e retorica con un fine nettamente distruttivo quello di distogliere gli uomini daqueste arti e ritiene che anche nei riguardi di musica e poesia la capacitagrave propria delsolo saggio di parlarne correttamente significhi laquocircoscrivere debitamente il valoredella musica e della poesia svalutare queste a dovere di contro alla valutazionecomuneraquo Come vedremo la posizione del Giancotti risulta eccessivamente negati-va la poesia egrave ben diversa nella prospettiva epicurea dalla retorica e dalla politica einfatti il saggio a prescindere dal piacere che ne ricava puograve operare positivamentenei confronti delle idee che essa convoglia

19) Asmis 1993 (vd n 9) 79 il passo di Sesto (I 280) viene dopo che egrave stataevidenziata la compresenza nella poesia di pensieri eticamente validi e di quelli chenon lo sono ναποδεκτως μν ο0ν λεγομνων τ+ν οFτως ναντων πιρρεπστερονGχουσιν νθρωποι πρ4ς τν το χερονος κλογ6ν κα δι τοτο βλαπτικναφανεται - ποιητικ6 διακρινομνων δ ατ+ν κα τ+ν μν θετουμνων τ+ν δπροκρινομνων χρειδης γνεται οχ - γραμματικ λλB - διακρνειν δυναμνηφιλοσοφα (laquoE dunque poicheacute pensieri cosigrave contrari vengono espressi senza provagli uomini sono piugrave inclini alla scelta di ciograve che egrave peggio e per questo la poesia ri-sulta dannosa mentre se quelli vengono distinti e gli uni vengono eliminati mentregli altri preferiti diviene utile non la grammatica ma la filosofia che egrave in grado didistinguereraquo) Vedine il commento in Blank (vd n 2) 297 ss

della grammatica che sono soprattutto epicurei sostengono chesolo la filosofia egrave in grado di cancellare il danno che la poesia puogravearrecare con il suo contenuto e puograve anche estrarne dei concetti uti-li Si vede dunque come il corretto esame che il saggio fa della poe-sia si concentri esclusivamente sul contenuto la δινοια e lascicompletamente da parte gli aspetti tecnici gli strumenti del poeta(soprattutto la scelta delle parole e la loro combinazione in rap-porto al metro) con cui persegue la bellezza e il coinvolgimentoemotivo dei destinatari Come osserva giustamente Gioia MariaRispoli a proposito della musica egrave solo il tecnico che ha gli stru-menti adatti a valutare il livello di realizzazione dellrsquoopera drsquoartesia in fase di produzione sia in fase di giudizio il filosofo laquoin quan-to filosofo non ha competenze relative alle tecniche e quindi nonpuograve essere considerato un esperto musicaleraquo20 Il rifiuto di presta-re ascolto ai problemi musicali e alle ricerche filologiche che ci ri-ferisce Plutarco21 si spiega proprio alla luce di questo i φιλλογαζητ6ματα erano le ricerche erudite dei critici letterari (κριτικο)22che si perdevano in problemi di poco conto per nulla attinenti allrsquoetica e alla felicitagrave umana23

241La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

20) Rispoli (vd n 14) 183 che rimanda a De mus IV col 84 2 ss Delattre21) Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) (vd n 8)22) Non si deve pensare che con κριτικο Epicuro si riferisse ai κριτικο so-

stenitori dellrsquoeufonia che vengono contestati da Filodemo e che probabilmente siriconducono cronologicamente al II sec a C al tempo di Epicuro la parola defini-va gli studiosi del linguaggio e critici della poesia che piugrave tardi vennero chiamatiγραμματικο cf D M Schenkeveld ΟJ κριτικο in Philodemus Mnemosyne 211968 176ndash214

23) Per meglio comprendere questo rifiuto epicureo delle ricerche filolo -giche si consideri lrsquoanaloga posizione di Seneca nella celebre lettera 886ndash8 perquanto diversi siano i suoi presupposti filosofici Cf G Mazzoli Seneca e la poesia Milano 1970 13ndash15 111ndash116 160ndash165 Ricordiamo che oltre alle ricerche effetti-vamente futili dei filologi (come quelle sullrsquoetagrave degli eroi greci nellrsquoIliade) Senecacondanna in modo perentorio questioni ben piugrave importanti quali quelle della cro-nologia relativa di Omero e Esiodo e dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea e del loro rispettivoautore (dial 10132) Assoluto egrave il disprezzo per grossi nomi della filologia comeAristarco di Samotracia (epist 8839) e Didimo di Alessandria (ibid 36) Se condan-na le interpretazioni aderenti alla lettera dei filologi Seneca inclina verso unrsquointer-pretazione morale del testo poetico volta a rintracciare gli esempicirc morali che al filosofo interessano Egrave un tipo di lettura diverso da quello allegorico tradizionalenellrsquoambiente stoico che si puograve accostare a mio avviso a quello filodemeo nel Buonre secondo Omero A Stuumlckelberger Senecas 88 Brief uumlber Wert und Unwert derfreien Kuumlnste Text Uumlbers Komm Heidelberg 1965 31 ss nel delineare la que-stione delle fonti dellrsquoepist 88 rifiuta la derivazione epicurea avanzata da Ed Nor-

La tesi di Epicuro che la poesia abbia un contenuto prevalen-temente nocivo egrave mantenuta anche dalla sua scuola nei secoli suc-cessivi Filodemo nel Sulla musica (Περ μουσικDς) sottolinea lascarsa utilitagrave e il molto danno che il testo delle poesie musicate apporta allrsquoascoltatore24 Ma quel che piugrave egrave importante egrave il fattoche per lui la valutazione della bellezza della poesia prescinda completamente dallrsquoutilitagrave del suo contenuto Questo egrave un concet-to espresso con assoluta chiarezza da Filodemo in contrapposizio-ne a quei filosofi platonici aristotelici o stoici che fossero che ri-chiedevano la compresenza di utilitagrave e bellezza25 Come Epicurodunque Filodemo riconosce il carattere nocivo di gran parte deicomponimenti poetici e allo stesso tempo distingue lrsquoutilitagrave dallabellezza come Epicuro ponendosi il problema della fruizione del-la poesia aveva distinto lrsquoaspetto educativo dallrsquoaspetto voluttua-rio cosigrave Filodemo distingue nettamente bellezza e utilitagrave e da unaparte con il Buon re secondo Omero mostra come il saggio epicu-reo possa estrarre dalla poesia omerica per tanti aspetti cosigrave noci-va modelli etici validi per le persone al potere26 dallrsquoaltra nel Περποιημτων pone il problema di una valutazione corretta del bellonella poesia Egli stesso lo dice espressamente nel V libro di taleopera laquosolo le persone colte capiscono e capiscono il bello inmodo perfettoraquo27 rifacendosi in tal modo alla massima di Epicuro

242 Nico la Pace

den e H Mutschmann del rifiuto della γκκλιος παιδεα e la riconduce al cinismorilevando perograve che molti τποι cinici erano stati assorbiti dallo stoicismo e rielabo-rati Per la fedeltagrave di Seneca ad Epicuro nellrsquoepist 88 per quanto riguarda la tesi chela ricerca della veritagrave senza la natura egrave impossibile cf M Gigante Seneca laquoin parti-bus Epicuriraquo in S Audano (ed) Seneca nel bimillenario della nascita Pisa 1998 17

24) De mus IV col 119 25ndash37 Delattre col 120 5ndash8 13ndash18 Cf Asmis 1993(vd n 9) 80

25) Cf De poem V col IV 10ndash18 M (Eraclide Pontico) col XVI 4ndash28(Neottolemo di Pario) Cf E Asmis Philodemus on Censorship Moral Utility andFormalism in Poetry in Obbink (vd n 9) 148ndash177

26) De bono rege col XLIII 16ndash20 Dorandi τ+ν φ[ορμ+ν] K Πεσων LςGστι παρB Mμ6ρου λαβεν εNς πανρθωσιν δυνα⟨σ⟩τε[ι+ν] κα τ[+ν] πα[ρα]δε[ιγμ]των (laquoSe abbiamo trascurato o Pisone qualcuno degli spunti che egrave pos-sibile prendere da Omero per la revisione dei governi e degli esempi raquo [trad diT Dorandi]) Vedi il commento a questo passo (che si colloca poco prima della finedel libro) in E Asmis Philodemusrsquo Poetic Theory and On the Good King Accor-ding to Homer CSCA 10 1991 20 ss che lo mette in relazione con Sext Emp advmath 1270 e Plut De poetis audiendis 15c ss

27) De poem V col XXXVI 10ndash13 M μνοι γρ [οJ] πεπα[ι]δευ[μ]νοισ[υν]ισι τ4 δ δ καλ4ν κα παντελ+ς

che solo il saggio egrave in grado di parlare correttamente della poesia edella musica28 Si devono perograve fare a questo punto due precisazioni

La prima egrave che lo sforzo di farsi interpreti della poesia ome -rica per le persone al potere egrave qualcosa che va ben al di lagrave della richiesta di rendere giovevole il contenuto dei poemi dal punto divista esclusivamente etico lrsquoidea di fornire un modello di compor-tamento politico agli uomini di stato rientra in un programma de-cisamente innovatore per cui il filosofo epicureo per quanto noncoltivi neacute le arti liberali neacute la politica diviene intermediario criticotra le prime e la seconda Se poi questrsquoopera non era scritta per unvasto pubblico con lo scopo di trasmettere un messaggio politico(non era comunque certo un manifesto politico rivolto al partitocesariano come vuole Pierre Grimal29) ma rifletteva laquoil clima dipatronato letterario nella tarda Repubblica romana come es -pressione tipica dei rapporti che dovevano intercorrere tra un filo-sofo-poeta come cliens e un signore romano come patronusraquo comepensa Tiziano Dorandi30 resta il fatto che il destinatario e patro-nus Calpurnio Pisone era uomo politico di primo piano per cuila correzione dellrsquoagire politico fatta sulla base dellrsquointerpretazionedi Omero a lui rivolta voleva e doveva avere implicazioni poli tichedi ampia portata31

243La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

28) Egrave lecito chiedersi se i πεπαιδευμνοι di Filodemo siano lo stesso che ilσοφς di Epicuro cioegrave se la παιδεα che permette di valutare correttamente il bellosia il frutto di unrsquoeducazione liberale (γκκλιος παιδεα) o se non sia la cultura cheil saggio ha acquisito nel puro sviluppo del metodo di ricerca epicurea Egrave lecito ave-re questo dubbio in quanto qui Filodemo sta prendendo in considerazione due sen-tenze relative allrsquoefficacia della poesia sullrsquoanimo dellrsquoascoltatore quella psicagogiache era ritenuta essenziale per lrsquoapprezzamento della poesia Quando Filodemo ri-conosce la validitagrave del pensiero che i poeti debbano stimolare lrsquoanimo solo delle per-sone colte non sembra vedere in questi ascoltatori solo i saggi epicurei ma tutte lepersone provviste di unrsquoeducazione liberale

29) P Grimal Le lsquobon roirsquo de Philodegraveme et la royauteacute de Ceacutesar REL 441966 254ndash285

30) Filodemo (vd n 7) 45 a 33ndash47 il Dorandi fornisce una buona rassegnadelle differenti rappresentazioni che del Buon re sono state fornite nel XX secolo

31) In questo non posso aderire allrsquointerpretazione di O Murray Rileggen-do il Buon re secondo Omero CErc 14 1984 157ndash160 per cui lrsquoopera filodemea valetta solo alla luce della realtagrave del patronato letterario e privata di serie implicazionipolitiche e filosofiche (158 laquoIl Buon re deve essere inteso non tanto come unrsquoope-ra del filosofo Filodemo ma piuttosto del Filodemo poeta e cliens il Graecus faci-lis et valde venustusraquo)

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

della grammatica che sono soprattutto epicurei sostengono chesolo la filosofia egrave in grado di cancellare il danno che la poesia puogravearrecare con il suo contenuto e puograve anche estrarne dei concetti uti-li Si vede dunque come il corretto esame che il saggio fa della poe-sia si concentri esclusivamente sul contenuto la δινοια e lascicompletamente da parte gli aspetti tecnici gli strumenti del poeta(soprattutto la scelta delle parole e la loro combinazione in rap-porto al metro) con cui persegue la bellezza e il coinvolgimentoemotivo dei destinatari Come osserva giustamente Gioia MariaRispoli a proposito della musica egrave solo il tecnico che ha gli stru-menti adatti a valutare il livello di realizzazione dellrsquoopera drsquoartesia in fase di produzione sia in fase di giudizio il filosofo laquoin quan-to filosofo non ha competenze relative alle tecniche e quindi nonpuograve essere considerato un esperto musicaleraquo20 Il rifiuto di presta-re ascolto ai problemi musicali e alle ricerche filologiche che ci ri-ferisce Plutarco21 si spiega proprio alla luce di questo i φιλλογαζητ6ματα erano le ricerche erudite dei critici letterari (κριτικο)22che si perdevano in problemi di poco conto per nulla attinenti allrsquoetica e alla felicitagrave umana23

241La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

20) Rispoli (vd n 14) 183 che rimanda a De mus IV col 84 2 ss Delattre21) Contra Epic beat 1095c (= fr 5 Us) (vd n 8)22) Non si deve pensare che con κριτικο Epicuro si riferisse ai κριτικο so-

stenitori dellrsquoeufonia che vengono contestati da Filodemo e che probabilmente siriconducono cronologicamente al II sec a C al tempo di Epicuro la parola defini-va gli studiosi del linguaggio e critici della poesia che piugrave tardi vennero chiamatiγραμματικο cf D M Schenkeveld ΟJ κριτικο in Philodemus Mnemosyne 211968 176ndash214

23) Per meglio comprendere questo rifiuto epicureo delle ricerche filolo -giche si consideri lrsquoanaloga posizione di Seneca nella celebre lettera 886ndash8 perquanto diversi siano i suoi presupposti filosofici Cf G Mazzoli Seneca e la poesia Milano 1970 13ndash15 111ndash116 160ndash165 Ricordiamo che oltre alle ricerche effetti-vamente futili dei filologi (come quelle sullrsquoetagrave degli eroi greci nellrsquoIliade) Senecacondanna in modo perentorio questioni ben piugrave importanti quali quelle della cro-nologia relativa di Omero e Esiodo e dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea e del loro rispettivoautore (dial 10132) Assoluto egrave il disprezzo per grossi nomi della filologia comeAristarco di Samotracia (epist 8839) e Didimo di Alessandria (ibid 36) Se condan-na le interpretazioni aderenti alla lettera dei filologi Seneca inclina verso unrsquointer-pretazione morale del testo poetico volta a rintracciare gli esempicirc morali che al filosofo interessano Egrave un tipo di lettura diverso da quello allegorico tradizionalenellrsquoambiente stoico che si puograve accostare a mio avviso a quello filodemeo nel Buonre secondo Omero A Stuumlckelberger Senecas 88 Brief uumlber Wert und Unwert derfreien Kuumlnste Text Uumlbers Komm Heidelberg 1965 31 ss nel delineare la que-stione delle fonti dellrsquoepist 88 rifiuta la derivazione epicurea avanzata da Ed Nor-

La tesi di Epicuro che la poesia abbia un contenuto prevalen-temente nocivo egrave mantenuta anche dalla sua scuola nei secoli suc-cessivi Filodemo nel Sulla musica (Περ μουσικDς) sottolinea lascarsa utilitagrave e il molto danno che il testo delle poesie musicate apporta allrsquoascoltatore24 Ma quel che piugrave egrave importante egrave il fattoche per lui la valutazione della bellezza della poesia prescinda completamente dallrsquoutilitagrave del suo contenuto Questo egrave un concet-to espresso con assoluta chiarezza da Filodemo in contrapposizio-ne a quei filosofi platonici aristotelici o stoici che fossero che ri-chiedevano la compresenza di utilitagrave e bellezza25 Come Epicurodunque Filodemo riconosce il carattere nocivo di gran parte deicomponimenti poetici e allo stesso tempo distingue lrsquoutilitagrave dallabellezza come Epicuro ponendosi il problema della fruizione del-la poesia aveva distinto lrsquoaspetto educativo dallrsquoaspetto voluttua-rio cosigrave Filodemo distingue nettamente bellezza e utilitagrave e da unaparte con il Buon re secondo Omero mostra come il saggio epicu-reo possa estrarre dalla poesia omerica per tanti aspetti cosigrave noci-va modelli etici validi per le persone al potere26 dallrsquoaltra nel Περποιημτων pone il problema di una valutazione corretta del bellonella poesia Egli stesso lo dice espressamente nel V libro di taleopera laquosolo le persone colte capiscono e capiscono il bello inmodo perfettoraquo27 rifacendosi in tal modo alla massima di Epicuro

242 Nico la Pace

den e H Mutschmann del rifiuto della γκκλιος παιδεα e la riconduce al cinismorilevando perograve che molti τποι cinici erano stati assorbiti dallo stoicismo e rielabo-rati Per la fedeltagrave di Seneca ad Epicuro nellrsquoepist 88 per quanto riguarda la tesi chela ricerca della veritagrave senza la natura egrave impossibile cf M Gigante Seneca laquoin parti-bus Epicuriraquo in S Audano (ed) Seneca nel bimillenario della nascita Pisa 1998 17

24) De mus IV col 119 25ndash37 Delattre col 120 5ndash8 13ndash18 Cf Asmis 1993(vd n 9) 80

25) Cf De poem V col IV 10ndash18 M (Eraclide Pontico) col XVI 4ndash28(Neottolemo di Pario) Cf E Asmis Philodemus on Censorship Moral Utility andFormalism in Poetry in Obbink (vd n 9) 148ndash177

26) De bono rege col XLIII 16ndash20 Dorandi τ+ν φ[ορμ+ν] K Πεσων LςGστι παρB Mμ6ρου λαβεν εNς πανρθωσιν δυνα⟨σ⟩τε[ι+ν] κα τ[+ν] πα[ρα]δε[ιγμ]των (laquoSe abbiamo trascurato o Pisone qualcuno degli spunti che egrave pos-sibile prendere da Omero per la revisione dei governi e degli esempi raquo [trad diT Dorandi]) Vedi il commento a questo passo (che si colloca poco prima della finedel libro) in E Asmis Philodemusrsquo Poetic Theory and On the Good King Accor-ding to Homer CSCA 10 1991 20 ss che lo mette in relazione con Sext Emp advmath 1270 e Plut De poetis audiendis 15c ss

27) De poem V col XXXVI 10ndash13 M μνοι γρ [οJ] πεπα[ι]δευ[μ]νοισ[υν]ισι τ4 δ δ καλ4ν κα παντελ+ς

che solo il saggio egrave in grado di parlare correttamente della poesia edella musica28 Si devono perograve fare a questo punto due precisazioni

La prima egrave che lo sforzo di farsi interpreti della poesia ome -rica per le persone al potere egrave qualcosa che va ben al di lagrave della richiesta di rendere giovevole il contenuto dei poemi dal punto divista esclusivamente etico lrsquoidea di fornire un modello di compor-tamento politico agli uomini di stato rientra in un programma de-cisamente innovatore per cui il filosofo epicureo per quanto noncoltivi neacute le arti liberali neacute la politica diviene intermediario criticotra le prime e la seconda Se poi questrsquoopera non era scritta per unvasto pubblico con lo scopo di trasmettere un messaggio politico(non era comunque certo un manifesto politico rivolto al partitocesariano come vuole Pierre Grimal29) ma rifletteva laquoil clima dipatronato letterario nella tarda Repubblica romana come es -pressione tipica dei rapporti che dovevano intercorrere tra un filo-sofo-poeta come cliens e un signore romano come patronusraquo comepensa Tiziano Dorandi30 resta il fatto che il destinatario e patro-nus Calpurnio Pisone era uomo politico di primo piano per cuila correzione dellrsquoagire politico fatta sulla base dellrsquointerpretazionedi Omero a lui rivolta voleva e doveva avere implicazioni poli tichedi ampia portata31

243La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

28) Egrave lecito chiedersi se i πεπαιδευμνοι di Filodemo siano lo stesso che ilσοφς di Epicuro cioegrave se la παιδεα che permette di valutare correttamente il bellosia il frutto di unrsquoeducazione liberale (γκκλιος παιδεα) o se non sia la cultura cheil saggio ha acquisito nel puro sviluppo del metodo di ricerca epicurea Egrave lecito ave-re questo dubbio in quanto qui Filodemo sta prendendo in considerazione due sen-tenze relative allrsquoefficacia della poesia sullrsquoanimo dellrsquoascoltatore quella psicagogiache era ritenuta essenziale per lrsquoapprezzamento della poesia Quando Filodemo ri-conosce la validitagrave del pensiero che i poeti debbano stimolare lrsquoanimo solo delle per-sone colte non sembra vedere in questi ascoltatori solo i saggi epicurei ma tutte lepersone provviste di unrsquoeducazione liberale

29) P Grimal Le lsquobon roirsquo de Philodegraveme et la royauteacute de Ceacutesar REL 441966 254ndash285

30) Filodemo (vd n 7) 45 a 33ndash47 il Dorandi fornisce una buona rassegnadelle differenti rappresentazioni che del Buon re sono state fornite nel XX secolo

31) In questo non posso aderire allrsquointerpretazione di O Murray Rileggen-do il Buon re secondo Omero CErc 14 1984 157ndash160 per cui lrsquoopera filodemea valetta solo alla luce della realtagrave del patronato letterario e privata di serie implicazionipolitiche e filosofiche (158 laquoIl Buon re deve essere inteso non tanto come unrsquoope-ra del filosofo Filodemo ma piuttosto del Filodemo poeta e cliens il Graecus faci-lis et valde venustusraquo)

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

La tesi di Epicuro che la poesia abbia un contenuto prevalen-temente nocivo egrave mantenuta anche dalla sua scuola nei secoli suc-cessivi Filodemo nel Sulla musica (Περ μουσικDς) sottolinea lascarsa utilitagrave e il molto danno che il testo delle poesie musicate apporta allrsquoascoltatore24 Ma quel che piugrave egrave importante egrave il fattoche per lui la valutazione della bellezza della poesia prescinda completamente dallrsquoutilitagrave del suo contenuto Questo egrave un concet-to espresso con assoluta chiarezza da Filodemo in contrapposizio-ne a quei filosofi platonici aristotelici o stoici che fossero che ri-chiedevano la compresenza di utilitagrave e bellezza25 Come Epicurodunque Filodemo riconosce il carattere nocivo di gran parte deicomponimenti poetici e allo stesso tempo distingue lrsquoutilitagrave dallabellezza come Epicuro ponendosi il problema della fruizione del-la poesia aveva distinto lrsquoaspetto educativo dallrsquoaspetto voluttua-rio cosigrave Filodemo distingue nettamente bellezza e utilitagrave e da unaparte con il Buon re secondo Omero mostra come il saggio epicu-reo possa estrarre dalla poesia omerica per tanti aspetti cosigrave noci-va modelli etici validi per le persone al potere26 dallrsquoaltra nel Περποιημτων pone il problema di una valutazione corretta del bellonella poesia Egli stesso lo dice espressamente nel V libro di taleopera laquosolo le persone colte capiscono e capiscono il bello inmodo perfettoraquo27 rifacendosi in tal modo alla massima di Epicuro

242 Nico la Pace

den e H Mutschmann del rifiuto della γκκλιος παιδεα e la riconduce al cinismorilevando perograve che molti τποι cinici erano stati assorbiti dallo stoicismo e rielabo-rati Per la fedeltagrave di Seneca ad Epicuro nellrsquoepist 88 per quanto riguarda la tesi chela ricerca della veritagrave senza la natura egrave impossibile cf M Gigante Seneca laquoin parti-bus Epicuriraquo in S Audano (ed) Seneca nel bimillenario della nascita Pisa 1998 17

24) De mus IV col 119 25ndash37 Delattre col 120 5ndash8 13ndash18 Cf Asmis 1993(vd n 9) 80

25) Cf De poem V col IV 10ndash18 M (Eraclide Pontico) col XVI 4ndash28(Neottolemo di Pario) Cf E Asmis Philodemus on Censorship Moral Utility andFormalism in Poetry in Obbink (vd n 9) 148ndash177

26) De bono rege col XLIII 16ndash20 Dorandi τ+ν φ[ορμ+ν] K Πεσων LςGστι παρB Mμ6ρου λαβεν εNς πανρθωσιν δυνα⟨σ⟩τε[ι+ν] κα τ[+ν] πα[ρα]δε[ιγμ]των (laquoSe abbiamo trascurato o Pisone qualcuno degli spunti che egrave pos-sibile prendere da Omero per la revisione dei governi e degli esempi raquo [trad diT Dorandi]) Vedi il commento a questo passo (che si colloca poco prima della finedel libro) in E Asmis Philodemusrsquo Poetic Theory and On the Good King Accor-ding to Homer CSCA 10 1991 20 ss che lo mette in relazione con Sext Emp advmath 1270 e Plut De poetis audiendis 15c ss

27) De poem V col XXXVI 10ndash13 M μνοι γρ [οJ] πεπα[ι]δευ[μ]νοισ[υν]ισι τ4 δ δ καλ4ν κα παντελ+ς

che solo il saggio egrave in grado di parlare correttamente della poesia edella musica28 Si devono perograve fare a questo punto due precisazioni

La prima egrave che lo sforzo di farsi interpreti della poesia ome -rica per le persone al potere egrave qualcosa che va ben al di lagrave della richiesta di rendere giovevole il contenuto dei poemi dal punto divista esclusivamente etico lrsquoidea di fornire un modello di compor-tamento politico agli uomini di stato rientra in un programma de-cisamente innovatore per cui il filosofo epicureo per quanto noncoltivi neacute le arti liberali neacute la politica diviene intermediario criticotra le prime e la seconda Se poi questrsquoopera non era scritta per unvasto pubblico con lo scopo di trasmettere un messaggio politico(non era comunque certo un manifesto politico rivolto al partitocesariano come vuole Pierre Grimal29) ma rifletteva laquoil clima dipatronato letterario nella tarda Repubblica romana come es -pressione tipica dei rapporti che dovevano intercorrere tra un filo-sofo-poeta come cliens e un signore romano come patronusraquo comepensa Tiziano Dorandi30 resta il fatto che il destinatario e patro-nus Calpurnio Pisone era uomo politico di primo piano per cuila correzione dellrsquoagire politico fatta sulla base dellrsquointerpretazionedi Omero a lui rivolta voleva e doveva avere implicazioni poli tichedi ampia portata31

243La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

28) Egrave lecito chiedersi se i πεπαιδευμνοι di Filodemo siano lo stesso che ilσοφς di Epicuro cioegrave se la παιδεα che permette di valutare correttamente il bellosia il frutto di unrsquoeducazione liberale (γκκλιος παιδεα) o se non sia la cultura cheil saggio ha acquisito nel puro sviluppo del metodo di ricerca epicurea Egrave lecito ave-re questo dubbio in quanto qui Filodemo sta prendendo in considerazione due sen-tenze relative allrsquoefficacia della poesia sullrsquoanimo dellrsquoascoltatore quella psicagogiache era ritenuta essenziale per lrsquoapprezzamento della poesia Quando Filodemo ri-conosce la validitagrave del pensiero che i poeti debbano stimolare lrsquoanimo solo delle per-sone colte non sembra vedere in questi ascoltatori solo i saggi epicurei ma tutte lepersone provviste di unrsquoeducazione liberale

29) P Grimal Le lsquobon roirsquo de Philodegraveme et la royauteacute de Ceacutesar REL 441966 254ndash285

30) Filodemo (vd n 7) 45 a 33ndash47 il Dorandi fornisce una buona rassegnadelle differenti rappresentazioni che del Buon re sono state fornite nel XX secolo

31) In questo non posso aderire allrsquointerpretazione di O Murray Rileggen-do il Buon re secondo Omero CErc 14 1984 157ndash160 per cui lrsquoopera filodemea valetta solo alla luce della realtagrave del patronato letterario e privata di serie implicazionipolitiche e filosofiche (158 laquoIl Buon re deve essere inteso non tanto come unrsquoope-ra del filosofo Filodemo ma piuttosto del Filodemo poeta e cliens il Graecus faci-lis et valde venustusraquo)

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

che solo il saggio egrave in grado di parlare correttamente della poesia edella musica28 Si devono perograve fare a questo punto due precisazioni

La prima egrave che lo sforzo di farsi interpreti della poesia ome -rica per le persone al potere egrave qualcosa che va ben al di lagrave della richiesta di rendere giovevole il contenuto dei poemi dal punto divista esclusivamente etico lrsquoidea di fornire un modello di compor-tamento politico agli uomini di stato rientra in un programma de-cisamente innovatore per cui il filosofo epicureo per quanto noncoltivi neacute le arti liberali neacute la politica diviene intermediario criticotra le prime e la seconda Se poi questrsquoopera non era scritta per unvasto pubblico con lo scopo di trasmettere un messaggio politico(non era comunque certo un manifesto politico rivolto al partitocesariano come vuole Pierre Grimal29) ma rifletteva laquoil clima dipatronato letterario nella tarda Repubblica romana come es -pressione tipica dei rapporti che dovevano intercorrere tra un filo-sofo-poeta come cliens e un signore romano come patronusraquo comepensa Tiziano Dorandi30 resta il fatto che il destinatario e patro-nus Calpurnio Pisone era uomo politico di primo piano per cuila correzione dellrsquoagire politico fatta sulla base dellrsquointerpretazionedi Omero a lui rivolta voleva e doveva avere implicazioni poli tichedi ampia portata31

243La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

28) Egrave lecito chiedersi se i πεπαιδευμνοι di Filodemo siano lo stesso che ilσοφς di Epicuro cioegrave se la παιδεα che permette di valutare correttamente il bellosia il frutto di unrsquoeducazione liberale (γκκλιος παιδεα) o se non sia la cultura cheil saggio ha acquisito nel puro sviluppo del metodo di ricerca epicurea Egrave lecito ave-re questo dubbio in quanto qui Filodemo sta prendendo in considerazione due sen-tenze relative allrsquoefficacia della poesia sullrsquoanimo dellrsquoascoltatore quella psicagogiache era ritenuta essenziale per lrsquoapprezzamento della poesia Quando Filodemo ri-conosce la validitagrave del pensiero che i poeti debbano stimolare lrsquoanimo solo delle per-sone colte non sembra vedere in questi ascoltatori solo i saggi epicurei ma tutte lepersone provviste di unrsquoeducazione liberale

29) P Grimal Le lsquobon roirsquo de Philodegraveme et la royauteacute de Ceacutesar REL 441966 254ndash285

30) Filodemo (vd n 7) 45 a 33ndash47 il Dorandi fornisce una buona rassegnadelle differenti rappresentazioni che del Buon re sono state fornite nel XX secolo

31) In questo non posso aderire allrsquointerpretazione di O Murray Rileggen-do il Buon re secondo Omero CErc 14 1984 157ndash160 per cui lrsquoopera filodemea valetta solo alla luce della realtagrave del patronato letterario e privata di serie implicazionipolitiche e filosofiche (158 laquoIl Buon re deve essere inteso non tanto come unrsquoope-ra del filosofo Filodemo ma piuttosto del Filodemo poeta e cliens il Graecus faci-lis et valde venustusraquo)

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

La seconda egrave che la valutazione corretta del bello nella poesianon significa come si egrave detto prima una valutazione degli aspettitecnici della poesia (del metro o del lessico o della disposizione del-lrsquoargomento trattato) che concorrono alla realizzazione del bellonon significa in buona sostanza neacute critica letteraria rivolta a unospecifico testo neacute teoria poetica fondata sullrsquoesame dei generi lette-rari e corredata di esempi specifici come egrave la Poetica di Aristoteleo lrsquoArs Poetica di Orazio neacute precettistica da manuale

Infatti quello che osserviamo nei frammenti rimasti di Filode-mo egrave che una teoria del bello poetico non viene mai di fatto for-mulata in modo continuo e con precisi riferimenti a testi poeticineppure nel V libro del Περ ποιημτων di cui ci sono rimaste incondizioni relativamente buone le ultime quaranta colonne neiPHerc 1425 e 1538 laquoLa Poetica filodemearaquo sostiene giustamenteCecilia Mangoni che del V libro ha fornito lrsquoultima eccellente edi-zione32 nel 1993 laquoegrave opera di impianto filosofico piugrave che tecnicoessa mira essenzialmente alla rimozione delle false opinioni sullapoesia cui secondo lrsquoepicureo vengono attribuite prerogative ecapacitagrave che essa egrave ben lungi dal possedereraquo Siamo in presenza diuna critica in grande parte demolitrice Filodemo parte sempre dal-le posizioni estetiche degli avversari che confuta concetto dopoconcetto riprendendone sempre la terminologia tecnica Crsquoegrave quasiuna sorta di ritegno nellrsquoesporre i propri convincimenti raramentedagrave pieno consenso anche ad una sola dichiarazione dellrsquoavversarioe anche quando ne demolisce le teorie non fa riferimento precisoalle proprie idee Si potrebbe quasi avere il sospetto che voglia mostrare il carattere fallace di ogni teoria poetica e perciograve non sipronunci mai in modo deciso per non cadere nello stesso erroredegli avversari

La Mangoni pensava che lrsquoassenza di formulazioni teorichepositive da parte del Gadareno debba ricondursi al concetto epicu-reo di laquoprolessiraquo (πρληψις) cioegrave quella idea naturale di buonapoesia che tutti gli uomini hanno e a cui si devono rifare33 Parten-

244 Nico la Pace

32) Filodemo (vd n 6)33) Filodemo (vd n 6) 31 e n 25 Dellrsquoampia bibliografia (reperibile a 280ndash

281) sul discusso concetto di πρληψις mi limito a citare il limpido contributo diA A Long Aisthesis Prolepsis and Linguistic Theory in Epicurus BICS 18 1971114ndash133 per lo studioso la πρληψις egrave il concetto fondamentale (πρ+τον ννημα)sotteso ai nomi e che si egrave creato sulla base di precedenti chiare sensazioni

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

do da questa πρληψις e dallrsquouso sano della ragione (il ν6φωνλογισμς [la laquosobria ragioneraquo] epicureo) Filodemo avrebbe proce-duto a smontare pezzo per pezzo le teorie poetiche degli avver -sari

Se egrave certo vero che in un passo del V libro del Περποιημτων34 Filodemo confuta la teoria che prescrive lrsquoimitazionedi Omero ricorrendo alla prolessi dellrsquoeccellenza poetica (ρεττο ποι6ματος) ritengo che una serie di precise e peculiari idee sul-la poesia fosse stato sviluppata in seno alla scuola epicurea allrsquoepo-ca di Zenone Sidonio35 e Demetrio Lacone36 a cavallo dunque trail II e il I sec a C e che queste idee Filodemo abbia ripreso nonsappiamo in che misura sviluppando se non addirittura modifi-cando37

Filodemo infatti rimprovera spesso nel V libro agli avversaridi essere eccessivamente generici nelle loro definizioni ad esempionel non fare emergere la specificitagrave della poesia rispetto alla prosao nel non definire il tipo di pensiero che la poesia deve esprimere38

245La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

34) Col XXXIII 32ndash36 M35) Scrisse un trattato il cui titolo non egrave certo Περ ποιημτων χρ6[σεως]

Sullrsquouso delle poesie oppure con la diversa integrazione della lacuna proposta daMarcello Gigante (Zenone Sidonio e la poesia CErc 28 1998 95) χρη[στ+ν] Sullepoesie buone

36) Egrave autore di un Περ ποιημτων a noi parzialmente pervenuto nei papiriercolanesi pubblicato da ultimo da Costantina Romeo in Demetrio Lacone La poe-sia (PHerc 188 e 1014) ed trad e comm a cura di C Romeo Napoli 1988 (LaScuola di Epicuro 9)

37) Non egrave possibile in mancanza dellrsquoopera di Zenone Sidonio stabilire ilgrado di originalitagrave di Filodemo nei confronti del suo stimato maestro Achille Vo-gliano Gli studi filologici epicurei nellrsquoultimo cinquantennio MH 11 1954 193ndash194 riteneva Filodemo uno dei gregari della scuola epicurea che non faceva che rie-cheggiare lrsquoopera del suo maestro Anche David Sedley Philosophical Allegiancein M Griffin J Barnes (edd) Philosophia Togata Essays on Philosophy and Roman Society Oxford 1989 103 ss ritiene che non sia unrsquoipotesi eccessivamenteaudace quella di supporre (per molte opere) un rapporto tra Filodemo e Zenone Sidonio simile a quello che crsquoegrave tra Arriano ed Epitteto Filodemo non solo sarebbescrupolosamente fedele alle interpretazioni che Zenone dava delle dottrine di Epi-curo ma molte delle sue opere non sarebbere altro che la stesura degli appunti del-le lezioni da lui seguite ad Atene allrsquoinizio del I sec a C Indubbiamente questo egraveattestato per alcune opere come il Sulla libertagrave di parola (Περ παρρησας) o il Suimetodi di deduzione (Περ σημεισεων) ma lo stesso Sedley ci mostra come nellaRetorica (Περ SητορικDς) Filodemo evidenzi di aver ampliato il dibattito sul carat-tere tecnico della retorica sofistica in opposizione a un epicureo di Rodi

38) Col XXIX 32ndash36 M

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

Dunque egli ha bene in mente quale sia la peculiaritagrave lrsquoTδιον dellapoesia e quale debba essere la caratteristica del pensiero poeticoMa il fatto che per noi sia cosigrave difficile ricostruire le sue idee su que-sti punti capitali della poetica ci dimostra come non fossero laquono-zioni comuniraquo (κοινα Gννοιαι) facilmente accessibili a chiunquecon mente serena le indagasse

Talora ma ripeto molto di rado Filodemo si pronuncia inmodo positivo e anche quelle volte risulta ermetico in modo spes-so sconcertante

Soffermiamoci su un esempio oltremodo significativo un pas-so del V libro del Περ ποιημτων in cui ci sembra di trovare la definizione sintetica dei criteri per lrsquoeccellenza della poesia39

Il discusso passo di Περ ποιημτων V coll XXV 30ndashXXVI 11 M e i criteri dellrsquoeccellenza poetica

καŽ γρ οU κα|θ4 πημα φυσικ4ν οδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μ-ση⟨ι⟩ τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

E infatti un componimento poetico in quanto tale non procura alcunbeneficio naturale neacute dello stile neacute del pensiero per questo motivo perogravesono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza(scil della poesia) per il linguaggio lrsquoimitazione del linguaggio che in-segna anche cose utili per il pensiero la partecipazione realizzata inmodo intermedio al pensiero dei saggi e a quello degli ignoranti e sonoquesti (scil i punti di riferimento) che lo si creda o no e bisogna giu-dicare rifacendosi ad essi

Questa definizione egrave collocata in un passo di estrema complessitagraveil cui snodarsi egrave difficile cogliere per due ragioni in primo luogoper lrsquoardua individuazione di alcuni elementi della sintassi in pre-

246 Nico la Pace

39) Cf Filodemo (vd n 6) 282 (comm ad XXV 34ndashXXVI 11) laquoQuesto pas-so riveste un particolare interesse percheacute sembra contenere una delle poche asser-zioni in positivo da parte di Filodemo riguardo alla natura della buona poesiaraquo eD Armstrong The Impossibility of Metathesis Philodemus and Lucretius onForm and Content in Poetry in Obbink (vd n 9) 218 laquoPhilodemus is highlyemphatic about thisraquo

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

senza di lacune e corruttele nel papiro (abbiamo dato il testo dellaMangoni che corregge pesantemente sulla scia del Jensen il testodel papiro al r 30)40 in secondo percheacute Filodemo sta confutandoconcezioni poetiche riportate da un altro critico e non si capiscedove finisca la critica alle prime e inizi quella al pensiero dellrsquoaltro41 La definizione egrave rivolta infatti contro degli imprecisati fi -losofi42 citati da Cratete di Mallo che relativizzavano il giudiziopoetico laquoritenendo che tutto si riducesse a modelli convenzional-mente posti e che non ci fosse un criterio di giudizio comune per ibuoni e i cattivi versi ma che ognuno ne avesse un giudizio diver-so come egrave quello delle consuetudiniraquo43 Filodemo nega recisamen-te questo concetto (ψεδοντο44) e sembra avviarsi a mostrarequelli che per gli epicurei sono criteri universalmente validi per giu-dicare la poesia Ma quel che colpisce egrave il fatto che nel formularequesti criteri risulta estremamente generico e oscuro Soprattuttoil criterio per valutare il linguaggio (λξις) ha dato filo da torcereagli interpreti la singolare ed elusiva espressione laquolinguaggio cheinsegna anche cose utiliraquo non dice nulla di esplicito sugli aspetti for-mali che devono caratterizzare la poesia45 Sembra poi definire lo

247La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

40) Il papiro ha ΕΥΓΑΡ con lo Ι soprascritto al Y Jensen Philodemos (vdn 6) 51 aveva presentato κα non come correzione ma ricostruzione di lacuna in-cludendo tra parentesi quadre κα (il lettore perograve aveva la possibilitagrave di dubitare chequesta fosse la lezione del papiro guardando la riproduzione degli apografi a p 50in cui si legge EI)

41) Per unrsquoanalisi approfondita oltre al limpido commento della Mangoni(279 ss) rinvio al mio Problematiche di poetica in Filodemo CErc 25 1995 166ndash175 e a J Hammerstaedt Une ancienne discussion sur les critegraveres de lrsquoexcellence dupoegraveme in A Monet (eacuted) Le jardin Romain eacutepicurisme et poeacutesie agrave Rome Meacutelan-ges offerts agrave M Bollack Lille 2003 303ndash317

42) Sullrsquoidentitagrave dei filosofi molto probabilmente scettici come pensograve perprimo Robert Philippson cf Pace (vd n precedente) 173 n 425 e Hammerstaedt(vd n precedente) 317 Janko Philodemus (vd n 6) 129 ss egrave piugrave incline a vederein loro gli epicurei

43) Col XXV 24ndash30 M θ[μ]ατα πν|τα [νο]μζο[ντ]ες εaνα[ι] κα | κρ-σ[ι]ν οχ ltπρχε[ιν τ+ν] | στεων π+ν κα [φα]|λων κοιν6ν λλ πα|ρB λλοιςλλη[ν] bς τν | νομμων

44) Col XXV 23ndash24 M45) Anche il participio προσδιδσκουσαν non ha un significato del tutto per-

spicuo egrave lo stile laquoche insegna cose utili oltre ad altre coseraquo o laquoche insegna cose utilioltre ad esercitare la sua peculiare funzioneraquo quella cioegrave di dare piacere attraversolrsquoornatus Questa seconda interpretazione egrave sostenuta risolutamente da M Wi-g odsky in un contributo in corso di stampa Horace and (Not Necessarily) Neopto-lemus in D Armstrong J Fish K Sanders (edd) Reading Epicurean Texts laquohe

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

stesso linguaggio della prosa filosofica che come troviamo dettonel IV libro della Retorica cerca piugrave di ogni altro di adeguarsi allinguaggio naturale cioegrave a quel linguaggio che comunica ciograve che egraveutile e fondamentale per la vita dellrsquouomo46 Dovremmo dedurneche il linguaggio poetico debba sforzarsi di avere quella virtus fon-damentale del linguaggio laquonaturaleraquo che egrave la chiarezza (σαφ6νεια)Ma in un passo che troviamo poco piugrave avanti egrave esplicitamente det-to da Filodemo che laquoai poeti non egrave concessa una chiarezza com-pleta e quella chiarezza che egrave loro consentita non sembra adattarsi

248 Nico la Pace

must have intended to contrast instruction with something else and the standardcontrast to instruction or utility as the end of poetry (the telos to which the skopoiare subordinated) is pleasureraquo Egrave giusto come fa Wigodsky (e altri prima di lui) pa-ragonare questo criterio di eccellenza per lo stile ad una delle δόξαι che vengono cri-ticate piugrave avanti da Filodemo a coll XXXII 36 ndash XXXIII 4 - δ || σύνU[θεσιν λ]έUξεωνπροσ|δι[δάσκουσάν τι περι]τ τ [ό|τερον δι ποιή]μ ατ ος [= τ]α[ύ]|τηι γB bμοιωμένην(laquolrsquoopinione poi [che richiede] una disposizione delle parole che insegni in aggiun-ta qualcosa di meno comune [oppure di piugrave raffinato] attraverso la forma poeticao almeno una a questa simileraquo) ma occorre tener presente che ligrave il comparativoπεριττότερον indica che il laquosovrappiugrave di insegnamentoraquo dato dalla σύνθεσις (la laquodis-posizione artistica delle paroleraquo) egrave messo in relazione con una comunicazione che o egrave priva di arte (o di informazioni specialistiche come intende la Asmis) o egrave pro-sastica (vd quanto dice Filodemo stesso subito sotto a col XXXIII 7ndash12) Questoparagone con unrsquoaltra forma di comunicazione manca in τν Wφλι[μα]προσ|διδσκουσαν di col XXVI 3ndash4 Inoltre a περιττότερον in connessione con τιritengo che non si debba attribuire il pur comune significato di laquoqualcosa di piugraveraquo(come fanno Jensen la Mangoni e Hammerstaedt) che qui sarebbe pleonastico inrapporto a προσδιδάσκουσάν τι (significa giagrave laquoche insegna qualcosa di piugraveraquo) maquello di laquoqualcosa di piugrave inconsuetoraquo o laquodi piugrave raffinatoraquo (in quanto fuori dal co-mune questo significato egrave spesso usato nella critica letteraria greca a indicare un lin-guaggio insolito e ricercato che si distingue da quello κοιν4ς κα συνήθης cf D HDem 562 564 An Subl 34 402) si potrebbe anche separandolo da τι vedervi ilcomparativo dellrsquoavverbio (laquoin modo piugrave inconsueto piugrave raffinatoraquo) Quando pocosotto (col XXXIII 12ndash15) Filodemo obietta che anche molte poesie scadenti sonoper insegnamento superiori alla prosa grazie alla forma poetica non ha senso pen-sare alla quantitagrave di informazioni in piugrave fornite ma alla qualitagrave di informazioniinformazioni meno comuni o presentate in modo meno comune e piugrave raffinatoVerrebbe cosigrave da questa δόξα proposto il concetto che uno stile ricercato fuori dalcomune contribuisce a una migliore comunicazione della διάνοια e di conseguen-za ha una maggiore potenzialitagrave didascalica secondo la ben nota concezione stoica(di Cleante) su cui si sofferma la Mangoni nel commento al passo (Filodemo [vdn 6] 312) Siamo dunque in un agravembito concettuale diverso pur nella somiglianza diformulazione rispetto a quello del nostro passo di col XXVI 1ndash4

46) Cf Rh IV col IV I 149 Sudhaus col VII 6ndash22 I 151 Sullo stile laquobelloper naturaraquo della prosa filosofica vedi G Milanese Lucida carmina comunicazionee scrittura da Epicuro a Lucrezio Milano 1989 86ndash93

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

a tutti i pensieriraquo47 Lrsquoepicureo che ligrave molto probabilmente ripren-de le concezioni di Zenone Sidonio48 attacca una sentenza che ri-chiedeva alla composizione stilistica di esprimere il pensiero conchiarezza e brevitagrave nel rispetto dello stile poetico49 Nota giusta-mente la Mangoni che in generale Filodemo laquosottolinea il valore relativo di tutte le ρετα τDς λξεως facendo osservare che esse dipendono dallrsquoargomento trattatoraquo50

Come poteva dunque Filodemo stesso proporre come criterioper la valutazione dello stile quella σαφ6νεια che egrave virtus elocutio-nis per eccellenza della prosa filosofica e che in poesia deve neces-sariamente essere incompleta e a volte del tutto mancante in rap-porto a determinati concetti Come si puograve pensare che dopo averdiverse volte accusato gli avversari di stabilire criteri di valutazio-ne troppo generici tali da valere sia per la prosa sia per la poesiane proponesse poi lui stesso uno che coincideva quasi con quelloproposto per la prosa

Si egrave poi giagrave visto che per Filodemo la bellezza della poesia nonha nulla a che vedere con la sua utilitagrave e dunque percheacute qui poneper valutare il linguaggio poetico un criterio che considera la co-municazione di cose utili

Per quanto concerne il criterio per il pensiero quello cioegrave del-la laquopartecipazione al pensiero dei saggi e a quello degli ignorantiraquoanche qui ci troviamo in difficoltagrave anche se minore che per lrsquoaffer-mazione precedente Dobbiamo chiederci in che misura si possarealizzare questa medietagrave tra il pensiero dei saggi e quello degliignoranti in una mescolanza di laquodiscorsi stolidiraquo (μωρολογ6 ματα)51

e di laquopensieri saggiraquo (σοφ διανο6ματα) come sembra indicare ilcontrasto tra la critica alla concezione del divino in Omero nel Trat-tato sulla pietagrave e lrsquoutilizzazione del poeta per la correzione degli

249La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

47) Col XXXI 26ndash32 M [κα] τ[4 π]σι παρακολου|θεν τν σαφ6νεια[ν] |οVτε πσης πιτρεπομ|νης τος ποιητας οVτε | τDς συνχωρουμνης | πασι τοςνοουμνοις | hρμττειν δοκοσης

48) Egrave da lui che Filodemo dichiara (col XXIX 19ndash23) di ricavare la raccoltadi δξαι con cui si conclude il V libro (coll XXIX 23 ndash XXXIX 14) Un esame at-tento di queste δξαι e delle loro confutazione da parte di Filodemo egrave in E AsmisAn Epicurean Survey on Poetic Theories (Philodemus on Poems 5 cols 26ndash36) CQ42 1992 395ndash415

49) Col XXXI 7ndash1050) Filodemo (vd n 6) 30851) Il termine egrave usato da Epicuro in riferimento ad Omero vedi Plut Con-

tra Epic beat 1086f = fr 228 Us

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

uomini al potere nel Buon re secondo Omero Oppure come si vedenella critica ai grammatici mossa dagli epicurei in Sesto Empiricosta non nei concetti espressi ma nel modo in cui vengono presenta-ti cioegrave nella assenza di dimostrazione scientifica a sostegno di alcu-ne asserzioni utili presenti nella poesia52

La Asmis cerca di riscontrare questo criterio della medietagrave dipensiero nel Buon re secondo Omero e approda alla conclusioneche egrave Omero a rappresentarlo proprio percheacute pur non essendo unfilosofo offre molte concezioni etiche di livello elevato53 La me-dietagrave viene intesa nella prospettiva ristretta dellrsquoutilitagrave etica il chesignifica far dipendere uno dei criteri per la valutazione della bel-lezza poetica dallrsquoutilitagrave morale ma Filodemo si egrave giagrave detto scin-de rigorosamente il bello dallrsquoutile

Di fronte a questa sconcertante indeterminatezza si egrave forte-mente tentati di pensare che i criteri per lrsquoeccellenza della poesia nonsiano posti da Filodemo ma dagli avversari Cratete o i filosofi dalui attaccati Juumlrgen Hammerstaedt che allrsquointerpretazione del pas-so e del suo contesto si egrave dedicato con unrsquoacribia che non trascuranessuno dei dati papirologici lessicali sintattici e tematici ritieneche i criteri siano posti dai filosofi il passo degli σκοπο (διτοτ[ο] | δ rr 34 ss) rientrerebbe nella protasi di un periodo ipo-tetico che inizia con la proposizione precedente in cui egrave riportato ilpensiero dei filosofi sullrsquoassenza di un beneficio naturale prodottodalla poesia in quanto tale Riporto testo e traduzione dellrsquointeroperiodo ipotetico secondo la ricostruzione dello studioso54

εN γρ ο κα|θ4 πημα φυσικ4ν ουδν | οVτε λξεως οVτε δ[ια|ν]ο -6ματος Wφλημα [πα|ρ]ασκευζει δι τοτ[ο] | δ τDς ρετDς Xστη -κτες || ltπκεινται σκ[οπ]ο τDι | μν λξει τ4 μ[εμι]μDσ|θαι τν Wφλι-

250 Nico la Pace

52) Cf Sext Emp adv math 1279 ss con diversi esempicirc come quello a 284sul fatto che la γνμη di Sofrone che laquola morte non egrave nulla per noiraquo egrave stato dimo-strato e reso utile solo da Epicuro

53) Asmis (vd n 26) 2354) Hammerstaedt (vd n 41) 313 laquoSi (selon leurs eacutenonceacutes) le poegraveme en tant

que poegraveme ne fournit aucune utiliteacute naturelle ni de la diction ni de lrsquoideacutee et (si) pourcette raison sont poseacutes agrave la base comme des buts bien eacutetablis de lrsquoexcellence lrsquoimi-tation (reacuteussie) par la diction de celle (scil diction) qui enseigne en outre des chosesutiles et la participation drsquoune faccedilon intermeacutediaire au sens attribueacute par les sages etagrave celui attribueacute par les hommes ordinaires mecircme ces choses existent indeacutependam-ment du fait qursquoon y croit ou non et on doit juger (le poegraveme) en se reacutefeacuterant agrave celles-ciraquo

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

[μα] προσ|διδσκουσαν τDς δ δι|ανοας τ4 μεταξ2 μετ[εσχη]|κναιτDς τ+ν σοφ+ν | κα τDς τ+ν χυδαων | κα τατB Gστιν ν τε νο|μση⟨ι⟩τις ν τε μ6 κα | κριτον π τU[α]τB πα|νγοντας

Se (secondo il loro enunciati) il componimento poetico in quanto talenon fornisce alcuna utilitagrave naturale neacute della dizione neacute del pensiero e(se) per questa ragione sono posti alla base come degli obiettivi ben sta-biliti dellrsquoeccellenza lrsquoimitazione mediante la dizione di quella (scil di-zione) che insegna inoltre delle cose utili e la partecipazione in modointermedio al significato attribuito dai saggi e a quello attribuito dagliuomini ordinari anche queste cose esistono indipendentemente dalfatto che vi si creda o no e bisogna giudicare (il componimento poeti-co) riferendosi ad esse

Quelle che nelle edizioni di Christian Jensen e Cecilia Mangonierano tre proposizioni principali (introdotte da κα γρ col XXV30 M [laquoe infattiraquo] δι τοτ[ο] δ col XXV 34ndash35 [laquoper questoperograveraquo] κα τατB Gστιν col XXVI 8 [laquoe cosigrave stanno le coseraquo]) di-vengono cosigrave elementi di un periodo ipotetico la cui protasi egrave indi-viduata dallrsquoeffettiva lezione del papiro εN γρ in luogo di κα γρe la cui apodosi inizia con κα τατB Gστιν (laquoanche queste cose esi-stonoraquo dove κα ha funzione avverbiale e non copulativa) nellaprotasi secondo questa ricostruzione Filodemo espone il pensie-ro dei filosofi che se negano come criterio oggettivo di valutazio-ne della poesia lrsquoutilitagrave fornita dal contenuto ammettono lrsquoesisten-za di laquopunti di riferimentoraquo laquoobiettiviraquo per il contenuto e la for-ma nellrsquoapodosi Filodemo riconosce la validitagrave anche di questipunti di riferimento che per lui sono criteri veri e propri di valu-tazione A conferma di ciograve nel prosieguo (col XXVI 11ndash20) Filo-demo mostra che i punti di riferimento sono tali da fornire un giu-dizio comune per tutti non un giudizio relativo basato su critericonvenzionali Filodemo accetta pertanto dai filosofi i punti di riferimento per la forma e per il contenuto e mostra come il lorovalore non relativo ma assoluto confuti lrsquoasserto dei filosofi stessi che tutto in poetica si riduca a criteri convenzionali (θματα)Filodemo come egrave solito fare mette in contraddizione le tesi dellrsquoavversario

Ora questa ricostruzione ed interpretazione per quanto se-ducente si espone a due rilievi uno di natura sintattica lrsquoaltro con-cettuale 1) egrave molto improbabile che unrsquoapodosi inizi con κα55 e

251La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

55) Un κα ad inizio di apodosi il κα apodotico si trova quasi esclusiva-mente in poesia cf J D Denniston The Greek Particles Oxford 21954 308ndash309

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

soprattutto con un κα avverbiale qui dove la particella egrave precedu-ta (r 7 κα τDς τ+ν χυδαων) e seguita (r 9 κα κριτον) da κα co-pulativi per cui al lettore sarebbe venuto naturale intenderla comecopulativa56 lrsquoapodosi dopo una protasi cosigrave lunga e articolataavrebbe richiesto allrsquoinizio un elemento di risalto che la indivi-duasse senza ambiguitagrave (ad es la particella δ6 apodotica ci sarem-mo aspettati dunque qualcosa del genere νομιστον δ iτι κατατB Gστιν κα κριτον laquobisogna certo ritenere che anche que-ste cose esistano e bisogna giudicare raquo) 2) non si capisce comesia possibile che dopo aver detto che questi filosofi laquotrascuravanocompletamente le nozioni comuni di buoni e cattivi componimen-ti poeticiraquo (col XXV 14ndash17) e che riducevano tutto a criteri con-venzionali (θματα) Filodemo attribuisca loro la fissazione di sal-di obiettivi dellrsquoeccellenza poetica (τDς ρετDς Xστηκτες σκοπο)57

Vi egrave unrsquoulteriore obiezione mossa da Michael Wigodsky alcarattere intollerabilmente ellittico che il periodo avrebbe in que-sto caso si richiederebbe al lettore di ricavare dalla sua struttura odi ricordare partendo dalla rassegna che Filodemo ha fatto in pre-cedenza delle teorie di questi filosofi (col XXV 2ndash30) qualcosa chein realtagrave Filodemo non ha mai detto lrsquoidea fondamentale dei duecriteri della poesia sarebbe stato inspiegabilmente taciuta lagrave doveFilodemo distingueva ciograve che di vero e ciograve che di falso crsquoera nelleteorie contestate (col XXV 12 ss)58

252 Nico la Pace

56) Questa obiezione vale anche per lrsquoipotesi prospettatami da Bernd Manuwald per litteras che il κα di r 8 non sia avverbiale ma correlativo da legareal κα di r 9 (laquosia queste cose esistono sia bisogna giudicare raquo)

57) Sia con Xστηκτες sia con ltπκεινται egrave chiaro che si vuole sottolineare lrsquoidea di stabilitagrave e di una base certa che non puograve variare Si tenga presente inoltreche con σκοπο Filodemo riprende volutamente lrsquoespressione degli avversariθ[έ]ματα π[ρ4]ς L [δ]ε βλέποντας κρίνειν col XXV 2ndash4 Ai mutevoli θέματα acui guardano i filosofi per il giudizio poetico vengono contrapposti dei fissi e stabi-li σκοπο questa contrapposizione non poteva essere fatta dagli stessi filosofi CfPace (vd n 41) 170 n 404

58) Wigodsky (vd n 45) laquoThis seems to me almost impossibly ellipticalespecially in requiring that readers infer from the sentence structure or rememberfrom the summary earlier in the book something which Philodemus has not men-tioned in his restatement of the philosophersrsquo views here (2514ndash30) namely that[9ndash11] the second conditional clause identifying the supposed goals as well as [8]refers to what they saidraquo Nella suddivisione fatta dal Wigodsky dei nuclei fonda-mentali dellrsquoesposizione e confutazione filodemea del pensiero dei filosofi il punto[8] corrisponde a col XXV 30ndash34 i punti [9ndash11] a coll XXV 34ndashXXVI 7

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

In considerazione di queste difficoltagrave si potrebbe essere ten-tati di pensare che gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica non siano postulati neacute dai filosofi neacute da Filodemo ma da Cratete di Mallo attraverso la cui mediazione arriva a Filodemo il pensiero dei filo-sofi e che doveva prendere posizione nei loro confronti Di fattonon egrave difficile supporre allrsquoinizio della proposizione dopo διτοτ[ο] (laquoper questo motivoraquo) col XXV 34 M [τ]|δε anzicheacute δin ciograve confortati anche dallrsquoentitagrave della lacuna a fine rigo59 laquoperquesto motivo per costui60 sono stabiliti ben precisi punti di riferi-mento dellrsquoeccellenza della poesia raquo allrsquoesposizione di questaobiezione di Cratete al pensiero dei filosofi Filodemo obiettereb-be a partire da col XXVI 11 M (+ γρ iτι laquotralascio infatti il fat-to che raquo) che i criteri posti da Cratete forniscono un giudizioestetico assoluto che non varrebbe perograve per coloro che distinguo-no il valore delle poesie in base a criteri convenzionali Lrsquoattribu-zione degli σκοπο a Cratete renderebbe comprensibile soprattuttolrsquoenigmatico periodo seguente (col XXVI 20ndash25 M) in cui Filo-demo rivolgendosi in modo evidente a Cratete dice che per luilaquosolo queste erano venute alla luce come opinioni riguardo al buoncomponimento poetico mentre dei filosofi lrsquounica opinione (eravenuta fuori)raquo61 con questa contrapposizione di opinioni Filode-mo si riferirebbe al periodo ipotetico di coll XXV 30ndashXXVI 11 M in quanto di opinioni sulla buona poesia di Cratete in pre-cedenza non si egrave mai parlato

Ma anche questa attribuzione si scontra con alcuni dati di fat-to per Cratete cosigrave come egrave riferito da Filodemo a col XXVII 3ndash

253La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

59) Dopo il T ultima lettera visibile di τοτ[ο] crsquoegrave lo spazio per altre 34 let-tere come si vede chiaramente nel disegno oxoniense in relazione a Xστηκτες delsottostante rigo Egrave sigrave vero che il margine destro oscilla notevolmente (si veda in que-sta stessa colonna r 29 dove il Ν di τν che chiude il rigo si colloca verticalmentenella stessa posizione del secondo Ο di τοτ[ο] di r 34) ma non si vede percheacute loscriba avendo spazio abbondante a fine di r 34 per scrivere la particella δ sarebbedovuto andare a capo

60) Lrsquoaccostamento τοτο τδε non fa difficoltagrave cf Plat Prot 338c αNσχρ4νκα τοτο τδε γγνεται e Hippocr Flat 7 (VI 1002ndash3 Littreacute) Φανερ4ν δ τοτοτδ στιν

61) Ατ4ς δ γελοος | lν τατας μ[ν]ον ltπο|λ6ψεις γεγονναι περ | ποι6 -ματος γαθο πε|φžραŽκς τ+ν δ φιλοσ|φων τν μαν In Pace (vd n 41) 173 sostenevo laquoCon τ+ν φιλοσφων Cratete doveva sicuramente riferirsi ai filosofi so-stenitori dei θματα e con τν μαν probabilmente alla loro unica opinione sullabuona poesia (cioegrave che non crsquoegrave un bene naturale nella poesia col XXV 18ndash21)raquo

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

13 M il pensiero delle poesie egrave estraneo allrsquoarte poetica (τεχνον)62e se una valutazione del pensiero deve esserci deve essere assegna-ta non alla ragione ma allrsquoudito esercitato percheacute allora introdur-re un criterio per la valutazione del pensiero accanto e sullo stessopiano del criterio per la dizione e nella definizione di questo crite-rio (la collocazione intermedia tra il pensiero dei saggi e quello de-gli ignoranti) prescindere completamente dalla componente acusti-ca della poesia E poi percheacute nel criterio per la dizione poetica nontroviamo un minimo accenno a quella σνθεσις quella accorta col-locazione delle lettere e delle parole allrsquointerno del verso che perCratete doveva determinare unicamente il giudizio sulle poesie63Anche pensando che qui Cratete proponesse delle semplici laquoopi-nioniraquo comuni (ltπολ6ψεις) da opporre al relativismo dei filosofi enon la sua teoria poetica lrsquoassenza della componente acustica nonsi puograve assolutamente spiegare

Ma ciograve che piugrave cozza contro lrsquoattribuzione a Cratete egrave lo svi-luppo dellrsquoargomentazione in Filodemo dopo aver detto che i fi-losofi mentivano nel loro relativismo estetico egli nel periodo ipo-tetico introdotto da εN γρ a col XXV 30 M vuole dimostrare lamenzogna (il γρ laquoinfattiraquo egrave un chiaro segno) e se nella protasiaccoglie il loro rifiuto di un beneficio naturale come criterio di va-lutazione poetica nellrsquoapodosi introdotta da δι τοτο64 ci aspet-tiamo che proponga lui stesso altri criteri validi per tutti per cuiben difficilmente avrebbe inserito il pensiero di Cratete a comple-tamento o meglio a sostituzione della sua stessa dimostrazione

254 Nico la Pace

62) Vedi anche col XXVIII 21ndash23 M μ6τε τν δι|ν[οιαν δ]εν κρνειν |τ+[ν] ποιημτων (laquoneacute bisogna valutare il pensiero dei componimenti poeticiraquo)

63) Cf col XXIX 7 ss M (laquoPer ciograve che concerne la sua teoria relativa aglielementi del linguaggio [τ στοιχεα] sui quali si basa il giudizio dei buoni compo-nimenti poetici raquo) con il commento della Mangoni Filodemo (vd n 6) 299

64) Non egrave necessario correggere δ dopo δι τοτο in δ6 come propongo-no Armstrong e Fish in Hammerstaedt (vd n 41) 311 il δ apodotico dopo prota-si condizionale egrave attestato in diversi autori poeti e prosatori come mostra Denni-ston (vd n 55) 180ndash181 Ma occorre ribadire quel che ho osservato a n 59 cioegrave cheper lo spazio lasciato a fine del rigo precedente δ non egrave affatto sicuro Egrave a mio av-viso meglio pensare al pronome dimostrativo iδε due le possibilitagrave o [το]|δε conriferimento a τ4 ποίημα che egrave il soggetto della protasi implicito (laquoperciograve dellrsquoeccel-lenza di questo cioegrave del componimento poetico raquo) o [γB οm]|δε che metterebbenel giusto risalto allrsquoinizio dellrsquoapodosi e con valore prolettico gli σκοπο (laquoperciogravequesti sono stabiliti come ben precisi punti di riferimento per lrsquoeccellenza poeticaper il linguaggio raquo)

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

Gli obiettivi dellrsquoeccellenza poetica sembrano essere per-tanto posti da Filodemo ma come si egrave giagrave detto in una formacosigrave generica e oscura da renderli attribuibili ai suoi stessi avver-sari

Ci siamo cosigrave a lungo soffermati su questo passo non solo perlrsquoimportanza che ha per la definizione della poetica filodemea maanche percheacute ci illustra il modo tortuoso con cui lrsquoepicureo si con-fronta con i suoi avversari di cui riprende talora oltre che la ter-minologia i concetti per mostrarne le contraddizioni non egrave dun-que sempre agevole distinguere il suo pensiero da quello degli avversari che sta confutando

Tornando ora a definire un nucleo di convincimenti poetici fi-lodemei egrave importante sottolineare ciograve che abbiamo prima visto inrelazione al requisito della laquochiarezzaraquo per lrsquoepicureo il pensierodella poesia non deve essere saggio (σοφς) non deve coinciderecon quello della filosofia se questo va contro la richiesta della scuo-la stoica65 sembra colpire anche lrsquoepicureo romano che si era dedi-cato allrsquoesposizione in poesia dei dogmi della scuola cioegrave LucrezioNello sforzo titanico di congiungere chiarezza espressiva e laquograziadelle Museraquo per esporre argomenti cosigrave complessi come la fisicaepicurea Lucrezio era ben consapevole di violare quella convin-zione che abbiamo pocrsquoanzi visto in Filodemo che la poesia nonpermette la chiarezza completa adatta ad esprimere idee filoso -fiche66 Il fatto che Lucrezio nel famoso laquosecondo proemioraquo olaquoapologiaraquo del I libro ripetuto in parte come proemio del IV libro(1921ndash950 41ndash25) insista tanto nel giustificare la scelta della poe-sia per lrsquoesposizione di argomenti cosigrave oscuri sottolineandone ladolcezza pari a quella del miele67 indica chiaramente in lui la con-

255La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

65) Vedi il fr 4 del PHerc 403 rr 10ndash18 in cui Filodemo condanna la ri-chiesta formulata da filosofi a lui vicini nel tempo πνυ Στωικο che il componi-mento poetico abbia una σοφ δινοια Cf C Mangoni Il PHerc 407 della Poeti-ca di Filodemo CErc 22 1992 132

66) Non ritengo perograve con Milanese (vd n 46) 107 ss che con lucida carmi-na di 1933ndash34 Lucrezio proponesse come fondamento della sua poetica laσαφ6νεια unica virtus elocutionis accolta da Epicuro si vedano le giuste osserva-zioni di M Gigante Lucrezio il piacere della forma RIL 125 1991 26ndash27 che ri-tiene che lucidus corrispondente al greco λαμπρς φαεινς ναργ6ς indichi lalaquoluce del pensiero di Epicuro che vince le tenebre e domina il caosraquo

67) Suavem amorem musarum vv 924ndash25 musaeo lepore v 934 sua-viloquenti carmine Pierio vv 945ndash46 musaeo melle v 947

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

sapevolezza della trasgressione68 Ma sulla portata veramente laquori-voluzionariaraquo del poema lucreziano allrsquointerno della stessa scuolaepicurea non voglio soffermarmi oltre percheacute egrave giagrave stato efficace-mente mostrata da altri anche a livello divulgativo69

Per quanto riguarda il criterio posto da Filodemo per lrsquoeccel-lenza del contenuto poetico desidero sottolineare come non siacosigrave agevole vedere in esso lrsquoespressione della laquoconcezione comu-neraquo della poesia se non solo si considera la concezione quasi uni-versalmente diffusa della laquosaggezzaraquo di Omero70 ma proprio quel-la tendenza nel contesto storico-culturale in cui viveva Filodemoa richiedere alla poesia un contenuto non solo utile (poesia dida-scalica) ma anche filosofico

256 Nico la Pace

68) Egrave significativa la discrepanza tra retroque vulgus abhorret ab hacvv 944ndash45 cioegrave il preteso disgusto del popolo dinanzi alla difficoltagrave della filosofiaepicurea e la constatazione espressa da Cicerone che lrsquoepicureismo dilagava in Italiagrazie agli scritti divulgativi in prosa (sciatta ma chiara) di Amafinio e Rabirio (Tusc436ndash7 fin 21444) Lucrezio tutto proteso nello sforzo di far capire quanto sianecessario lo strumento della poesia sembra ignorare questa adesione di massa allrsquoepicureismo

69) Si veda il profilo di Lucrezio curato da A Dalzell nella Letteratura latinadella Cambridge University I Milano 1991 (ed orig E J Kennedy W V Clausen[edd] The Cambridge History of Classical Literature II Latin Literature Cam-bridge 1982) 349ndash350 Asmis 1995 (vd n 9) 33ndash34 ritiene che la difesa dello stru-mento poetico possa essere considerata come una sua personale e nuova esegesi del-la concezione di Epicuro della poesia Lucrezio estenderebbe la richiesta dellaσαφ6νεια dalla sola prosa alla poesia La studiosa egrave incline a pensare che Filodemonon conoscesse la poesia lucreziana poicheacute se lrsquoavesse conosciuta avrebbe dovutoriconoscerne la straordinaria bellezza e chiarezza noncheacute il valore indiscutibile perla diffusione dellrsquoepicureismo tra i romani Armstrong (vd n 39) 218 sottolinea lrsquoan-titesi essenziale a livello di poetica tra lrsquoimmagine lucreziana della coppa drsquoassenziodagli orli cosparsi di miele e i criteri per lrsquoeccellenza della poesia posti da Filodemonel passo che abbiamo visto per il Gadareno laquothe apparently lsquousefulrsquo things are inreality only there to draw us in to the enjoyment of the poetry and the cup is smear -ed with instruction that we may be made to drink the honey of the poem itselfraquoArmstrong perograve rifacendosi a una proposta di M Wigodsky The Alleged Impossi-bility of Philosophical Poetry in Obbink (vd n 9) 64 (Filodemo avrebbe consen-tito il piacere della poesia nella comunicazione filosofica con valore protrettico inquanto rappresenterebbe i sentimenti di chi deve imparare) attenua il carattere laquori-voluzionarioraquo della poetica lucreziana con la considerazione che laquoprobably evenLucretius would have claimed no more than a protreptic value not that of techni-cal philosophical perfection for his poemraquo

70) Cf F Buffiegravere Les mythes drsquoHomegravere et la penseacutee grecque Paris 2197310 ss Su Omero visto come filosofo dalle diverse scuole filosofiche cf Sen epist885

La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

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94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

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della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

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La critica della poetica dei κριτικοe il razionalismo di Filodemo

Vi egrave un altro punto in cui la concezione di Filodemo risultacontrapposta a un orientamento comune alla critica letteraria dietagrave ellenistica mi riferisco allrsquoenfasi data allrsquoeufonia come causa dipiacere estetico Una grande parte dei frammenti del Περποιημτων che appartengono ai primi due o tre libri sono rivolticontro alcuni critici letterari che valutavano la poesia in base al-lrsquoeffetto acustico del tutto irrazionale che la disposizione dellelettere delle sillabe e delle parole determinava71 A tale orienta-mento della critica si ricollegano quelli che Filodemo chiama iκριτικο un gruppo di critici letterari che non riusciamo ad indi-viduare72 ma le cui idee hanno molto in comune con quelle espres-se da Dionigi da Alicarnasso nel Sullrsquoaccostamento delle parole(Περ συνθσεως νο μτων) Altri studiosi che avevano dato am-pio spazio allrsquoesame dei suoni delle lettere e delle parole e del pia-cere o il fastidio che derivava dai loro incontri per quanto si col-locassero in una prospettiva differente da quella dei κριτικο era-no Cratete di Mallo il celebre filologo pergameno stoico che ab-biamo giagrave visto73 e un certo Andromenide di tendenza presumi-bilmente peripatetica74

257La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

71) Dellrsquoampia bibliografia sui κριτικο oltre al giagrave citato (vd n 22) Schenke-veld mi limito a rimandare ai lucidi contributi di G M Rispoli Eufonia ed erme-neutica origine ed evoluzione di un metodo filologico e critico-letterario Koino-nia 102 1986 113ndash149 e Eufonia e poetica in testi ercolanesi in G Bolognesi V Pisani (edd) Linguistica e filologia Atti del VII Convegno Internazionale di lin-guisti Brescia 1987 461ndash478 Per Janko Philodemus (vd n 6) 125ndash127 il termineκριτικο non doveva identificare una scuola di eufonisti ma indicare semplicemen-te i critici letterari in generale in opposizione ai filosofi

72) Gli unici nomi fatti da Filodemo sono quelli di Eracleodoro e Pausima-co di Mileto Il primo compare in De poem V col XXIV 28 M in Tr C fr n 3ndash9e col III 22ndash29 Sb Cf Schenkeveld (vd n 22) 194ndash195 e Mangoni Filodemo (vdn 6) 275ndash276 Il secondo egrave in una serie di passi del PHerc 994 (ricordiamo soprat-tutto Tr A col w 24ndash25 Sb) riportati e discussi da Janko Philodemus (vd n 6)165 ss

73) Su Cratete in Filodemo cf soprattutto E Asmis Crates on Poetic Criti-cism Phoenix 46 1992 138ndash169 Mangoni Filodemo (vd n 6) 69ndash75 R JankoUna ricostruzione di Filodemo Sui poemi I in G Giannantoni M Gigante (edd)Epicureismo greco e romano Atti del Congresso Internazionale Napoli 19ndash26maggio 1993 Napoli 1996 651ndash669 Id Philodemus (vd n 6) 120ndash134 Cf anchenella raccolta di frammenti di Cratete di Maria Broggiato (Cratete di Mallo I fram-

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

E certo allrsquoesame della teoria cratetea dei suoni Filodemodeve aver dedicato ampio spazio percheacute egli stesso dice nel V li-bro di essersene specificamente occupato nel II libro75 SecondoRichard Janko lo studioso britannico che con ammirevole impe-gno si egrave dedicato alla ridisposizione dei frammenti dei primi duelibri secondo il metodo Obbink Delattre76 il primo libro deltrattato filodemeo doveva presentare le idee dei critici letterariMegaclide Andromenide Eracleodoro Pausimaco cosigrave come era-no riportate da Cratete idee che poi venivano confutate nel II li-bro77 Ma al di lagrave di una sicura attribuzione di queste idee a Cra-tete piuttosto che a uno dei critici da lui esaminati ci troviamo quidi fronte a un interessantissimo insieme di teorie sulla σνθεσις e lrsquoεφωνα che costituiscono uno dei piugrave stimolanti campi di ri-cerca per gli studiosi di poetica antica Ciograve che egrave piugrave interessanteegrave lrsquoanalisi capillare fatta dai sostenitori dellrsquoeufonia di versi tratti

258 Nico la Pace

menti ed introd e note a cura di M Broggiato La Spezia 2001) le pp XXVIIndashXXXIII dellrsquointroduzione

74) Su Andromenide cf M L Nardelli Due trattati filodemei laquoSulla Poeti-caraquo ed trad e comm a cura di M L Nardelli Napoli 1983 XXVIII ss Rispoli1986 (vd n 71) 143ndash147 Romeo Demetrio Lacone (vd n 36) 45ndash50 Janko Philo-demus (vd n 6) 143ndash154 Andromenide era sostenitore della κλογ τ+ν νομτωνe sottolineava lrsquoimportanza del λαμπρν (laquofulgoreraquo) nella scelta dei nomi attri-buendolo alla qualitagrave e frequenza delle lettere che costituiscono le parole

75) Col XXIX 7ndash15 M da qui Janko (vd n 73) 657 ha dedotto che il cosid-detto Tr A (PHerc 994) sia il II libro dellrsquoopera filodemea

76) Il metodo elaborato da D Obbink Philodemus De Pietate I dissStanford 1986 24ndash43 (vedi ora Philodemus On Piety Part 1 Oxford 1996 37 ss) eda D Delattre Philodegraveme De la Musique livre IV colonnes 40 agrave 109 CErc 191989 49ndash143 (vedi ora Philodegraveme de Gadara Sur la musique livre IV t I Paris 2007CIIndashCVII) mira ad una disposizione dei frammenti che non sia basata sullrsquoarbitriodei rapporti di contenuto ma sullrsquooggettiva considerazione del metodo della scorza-tura e dunque proceda dal rovesciamento della numerazione dei disegni e della loroconformazione esteriore Per una chiara esposizione di tale metodo con la relativaapplicazione al Περ ποιημτων cf Janko (vd n 73) 651ndash656 Per una dettagliata dis-posizione dei papiri del Περ ποιημτων allrsquointerno dei primi due libri cf Id Intro-ducing the Philodemus Translation Project Reconstructing the On Poems inA Buumllow-Jacobsen (ed) Proceedings of the 20th International Congress of Papyro-logists Copenhagen 23ndash29 August 1992 Copenhagen 1994 374 ss ripreso ed am-pliato in Reconstructing Philodemusrsquo On Poems in Obbink (vd n 9) 73 ss Questistudi sono alla base dellrsquoedizione del I libro pubblicata da Janko nel 2000 Il II libro(a cui vengono attribuiti tra gli altri gli importanti PHerc 1676 e 994) egrave affidato allecure di C Romeo ma non ne egrave prevista ancora in tempi brevi la pubblicazione

77) Philodemus (vd n 6) 120ndash128

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

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78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

da Omero della tragedia e della lirica dal punto di vista fonico emetrico78 il discorso che nel V libro abbiamo visto cosigrave astrattosi fa molto puntuale e attento agli accostamenti dei suoni soprat-tutto con la tecnica della μετθεσις la ricollocazione delle stesseparole nel verso volta a far apprezzare la scelta del poeta79

Ora tornando a Filodemo riscontriamo una posizione estre-mamente rigida di fronte a queste teorie riconosce che il ritmo delmetro possa determinare un gradevole solleticamento dellrsquoudito(γαργαλισμς)80 mentre nega in modo assoluto una corrisponden-za tra σνθεσις disposizione di lettere sillabe e parole nel verso ela piacevolezza o la sgradevolezza del suono allrsquoorecchio Egli ri-tiene del tutto soggettivi i giudizi che gli avversari davano dellaσνθεσις di alcuni versi ad esempio un avversario che secondo laRispoli81 e Janko82 egrave il κριτικς Pausimaco di Mileto riteneva sgra-devole la ripetizione della parola λωτς (loto) per ben quattro vol-te nei vv 91ndash94 del IX libro dellrsquoOdissea mentre a Filodemo talesgradevolezza non risultava affatto83

Quella che poi emerge chiaramente da diversi passi egrave unrsquoostilitagrave completa verso lrsquoirrazionalismo di chi pensava che il suo-no puro senza riferimento alcuno ai concetti espressi potessedare piacere allrsquoanima e di conseguenza fosse lrsquoudito lo strumen-to di valutazione della poesia84 Questi κριτικο vengono chiama-

259La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

78) Per farsene unrsquoidea cf Janko 1995 (vd n 76) 92ndash9679) Sulla μετθεσις in Filodemo cf N A Greenberg Metathesis as an In-

strument in the Criticism of Poetry TAPhA 89 1958 262ndash270 e Armstrong (vdn 39) 210ndash232

80) De poem V coll XXVI 36 ndash XXVII 2 M Tr A col b 13ndash16 Sb Per ilvalore (negativo) di γαργαλισμς-γαργαλζειν in seno alla tradizione filosofica (nonsolo epicurea) cf F Sbordone Nuovi contributi alla laquoPoeticaraquo di Filodemo CErc2 1972 = Sui papiri della poetica di Filodemo Napoli 1983 95ndash96

81) Rispoli 1986 (vd n 71) 136ndash13882) Philodemus (vd n 6) 28383) De poem I col 85 18 ss Janko confutato da Filodemo in Tr A col b

16 ndash col c 8 Sb cf Pace (vd n 41) 15584) De poem I col 175 16ndash24 Janko iU[σα δ] ποθB αJ |κοα [προσδ-

χ] ονται | βλπU[ε]ται κα⟨⟩ τος τžυŽ|χοσιν iτι πρ4ς τν | κον οθν στιν | οδτν ψ[υ]χν λ|γως λλ τ+ι τεχνUι|κ+ι λογιστικ+ς κεU[ι]|νε laquoσυνησβολ -λ⟨ό⟩ωσε δ π||[ντα]raquo (laquoMa il primo venuto vede che quanto le orecchie percepisco-no non ha efficacia alcuna sullrsquoudito neacute agisce sullrsquoanima in modo irrazionale maattraverso la ragione a causa della sua struttura artistica lsaquotutto oscurograve di fuliggi-nersaquoraquo) Di questo frammento tratto in Pace (vd n 41) 159ndash160

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

ti efficacemente da Filodemo Coribanti85 percheacute riducono la poe-sia a un puro rimbombo a melodia e ritmo per lrsquoepicureo le parole poetiche devono convogliare un significato lrsquoanima provapiacere quando gli elementi acustici sono connessi a un significa-to oltre che quando sono espressi secondo le regole razionali del-lrsquoarte86 ed egrave dunque la δινοια lrsquounico strumento atto a valutarela poesia

Il razionalismo di Filodemo egrave stato portato in luce con la ne-cessaria enfasi a partire dal saggio di Clemente Benvenga apparsonel 195187 ed egrave stato ribadito negli studi successivi fino ad oggi88In un importante passo del PHerc 167689 Filodemo dice che sonoi pensieri poetici a determinare automaticamente quella σνθεσιςche egrave propria della poesia e sono questi pensieri che costituisconola precipua attivitagrave creativa del poeta nel V libro90 troviamo dettoche laquoegrave la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizio-ne stilisticaraquo Notiamo dunque come il fatto formale venga vistodallrsquoepicureo quasi fosse il naturale derivato la spontanea caratte-

260 Nico la Pace

85) Tr C fr c col II 5ndash13 Sb Cf Asmis (vd n 48) 399 e n 2386) Cf De poem I col 175 16ndash24 Janko (vd n 84)87) C Benvenga Per la critica e lrsquoestetica di Filodemo RAAN N S 26 1951

192ndash25288) Cf soprattutto Asmis (vd n 26) 14 e Mangoni Filodemo (vd n 6) 30ndash

3189) Tr C col XVII 16ndash27 Sb τ[τοκε τ]ς διαν[οας] λ|λB ο δι[ικη]σε

κα τν χ|σιν τ+[ν] λξεων το β|ου χορη[γ]ο[]ντος - σνθε|σις Nδ[α γε]νεταιτ+ν πο|ητ+ν ο[]κ ριος οδB παι|νουμνη καUθB αltτν λ|λB iτι π[ρο]σπαρστησιδιαν[ο]|ας αoς ψ[υ]χUαγωγοσιν ο | παρ τινος λαβντες λ|λB ατο γενν6σαντεςπα|ρB α[ltτ]+ν (laquoHa prodotto [scil il poeta] i pensieri ma non li ha disposti con artee quando la vita fornisce lrsquoabbondanza di parole la σνθεσις diventa propria deipoeti non vana neacute di per se stessa lodevole ma in quanto oltre a se stessa presen-ta concetti con cui [scil i poeti] esercitano la psicagogia senza averli derivati daqualcun altro ma per averli creati loro stessiraquo) Per la costituzione del testo diver-sa da quella dello Sbordone rimando a Pace (vd n 41) 134ndash135

90) Col XV 6ndash13 M εN δB ν [τDι] | λξει πε[π]οUιDσθα [τι δεν | λ]γUεικνταθU[α ν ΔB ο]|κ Gστι τι πεποι[Dσθαι το]|των χωρς λλB [Tδι]οU[ν το] |συνκεσθαι [τν] λξιν τ4 | [συ]νκεσθαι lsaquoτνrsaquo [πρξ]ιUν εa|[ν]αι φανετα μU[οι](laquoMa se dice che nel linguaggio poetico qualcosa deve essere elaborato poeticamen-te anche in questo caso non egrave possibile che qualcosa sia elaborato senza questi [scilelementi di cui si egrave sopra parlato i e pensieri fatti e rappresentazioni di caratteri]ma mi sembra che sia la composizione dellrsquoazione a caratterizzare la composizionestilisticaraquo) Per la mia integrazione di [δεν] a r 7 e il commento al passo vedi Pace(vd n 41) 148 ss Cf inoltre J Porter Content and Form in Philodemus The Hi-story of an Evasion in Obbink (vd n 9) 126ndash129

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

rizzazione del fatto contenutistico Molta importanza Filodemo dagravealla razionalitagrave della trama nel V libro egli riconosce con lrsquoavver-sario (probabilmente Eraclide Pontico) che i poeti veri si distin-guono dai semplici versificatori anche nella scelta dei soggetti e chequesti non devono essere irrazionali91

Questa importanza data al pensiero della poesia non ci devedrsquoaltra parte far dimenticare che il coinvolgimento dellrsquoascoltatorela psicagogia egrave dovuto sigrave al contenuto ma come capigrave per primo il Rostagni al contenuto laquosolo in quanto egrave espresso o formato(πεποιημνον)raquo92 Lrsquoaver colto la stretta interdipendenza di aspetticoncettuali e aspetti formali nella poetica filodemea egrave il grosso merito dellrsquoinsigne studioso che per quanto permeato dellrsquoesteticacrociana contribuigrave tra i primi in questo secolo a dare il giusto pesoalla poetica filodemea riscattandola dallrsquoingiusto giudizio di Chri-stian Jensen93

Quello che perograve neacute il Rostagni neacute gli studiosi venuti dopodi lui sono riusciti a comprendere egrave il modo in cui il pensiero ri-

261La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

91) Col X 18ndash31 M τ4 δB εa|[ναι μ]ετ [τ]ο [ε0] πUοιεν | κα το2ς Τ[ το]γαθο | ποιητο κα τ4 διαφρειν | [α]Uτο τ4[ν] ε0 ποιοντα | [πντ]ως δ-[χ] ομα[ι] δνα|τ[αι γρ τις] λογόUν τινα | μθον κα ltπθ[ε]σιν | προθμενοςξε[ργ]σασ|θα [ι π]οιη[τι]κ+ς κα τι|νες πο[ιητα] γεγνασι τοι|οτοι τλ[ει]ος δκα γα|θ4ς ποιητς σ2ν τDι κα[] | τοτων γλογDι ν[ο]εται (laquoE lrsquoaffermazioneche insieme alla capacitagrave di comporre bene siano propri del buon poeta anche i [ ]e che dal buon poeta si distingua colui che compone bene la accolgo completa-mente Infatti uno puograve propostosi un qualche mito e argomento irrazionale elabo-rarlo in modo poetico e ci sono poeti che si sono comportati cosigrave Ma poeta compiuto e buono egrave concepito colui che egrave fornito della capacitagrave di scegliere anchequesti [miti e argomenti]raquo) Il passo per lrsquoerrata integrazione di Jensen κα τοπ[θους] (laquoanche il sentimentoraquo) a r 20 diede luogo nella critica successiva a ungrave fraintendimento si vedeva in esso lrsquoaffermazione della superioritagrave della natu-ra (φσις) sullrsquoarte (τχνη) Lrsquointegrazione proposta con cautela dalla Mangoni το2ςτ[πους] (laquoi luoghiraquo cioegrave le sedes argumentorum da cui i poeti attingono le argo-mentazioni che rendono razionale il loro messaggio) egrave a mio avviso da accettare peril rapporto che questo passo ha con Hor ars 319 ss (Interdum speciosa locis mora-taque recte fabula nullius veneris sine pondere et arte valdius oblectat populummeliusque moratur quam versus inopes rerum nugaeque canorae) su tutto ciograve cfPace (vd n 41) 126ndash130

92) A Rostagni Filodemo contro lrsquoestetica classica RFIC 1 1923 = Scrittiminori I Aesthetica Torino 1955 416

93) I meriti del Rostagni nei confronti dellrsquoestetica filodemea sono stati evi-denziati da M Gigante Augusto Rostagni filologo classico AAT Suppl 126 199219ndash63 Jensen aveva visto in Filodemo la piccineria pedante tipica dei Graeculi Phi-lodemos (vd n 6) 121

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

sulta artistico Per Aristotele noi sappiamo che il pensiero egrave poe-tico quando attua una forma particolare di mimesi riproducecioegrave i fatti non come sono avvenuti ma come potrebbero avve-nire94 Filodemo non ci dice niente di equivalente (anche se sem-bra ammettere il carattere mimetico della poesia)95 e nemmenocosa che ci sorprende parla mai del rapporto tra concetto e immagine96 Si pensi allrsquoimportanza che le φαντασαι o leεNδωλοποιαι hanno nel Trattato del Sublime (cap XV) per ilconseguimento del sublime Se il carattere artistico non egrave datodalla ricerca di una laquocomposizioneraquo (σνθεσις) che determini lapiacevolezza del suono neacute dalla ricerca di immagini che rendanoevidenti le azioni e i pensieri neacute dalla ricerca di un tipo partico-lare di rappresentazione della realtagrave ci si puograve legittimamentechiedere quale egrave lrsquoTδιον la peculiaritagrave della poesia Crsquoegrave un passonel PHerc 1676 in cui Filodemo sembrerebbe rispondere a que-sto quesito ma purtroppo anche per il fatto che egrave gravementemutilo nella parte finale rimaniamo sempre insoddisfatti Filo-demo ne confutare la posizione di quei κριτικο che ritenevano ipensieri e il linguaggio della poesia laquomateriale al di fuori dellrsquoarte e comune alla prosaraquo97 e facevano consistere il pregio unica-mente nella σνθεσις risponde che i pensieri e il linguaggio a luisembrano laquopeculiariraquo della poesia con la seguente motivazionelaquocompito del poeta egrave questo attraverso determinate parole e dis -corsi e intrecci raquo98 il periodo egrave malauguratamente monco percui possiamo solo dire che per Filodemo lo strumento principa-le con cui il poeta consegue il fine peculiare della sua arte sono leparole e anche qui si noti lrsquoaccento egrave portato sul significato del-le parole che si articolano in un discorso razionale (λγοι) e sul-

262 Nico la Pace

94) Po 9 1451a36 ss95) De poem V col XXVI 11ndash15 M cf Janko Philodemusrsquo On Poems and

Aristotlersquos On Poets CErc 21 1991 18 Mangoni Filodemo (vd n 6) 285 ss Sulfraintendimento del concetto di mimesi aristotelica cf Janko ibid 18 e 31

96) Che Filodemo non sia ostile allrsquouso delle metafore e che anzi ritenga cheil poeta debba studiare in modo scientifico la natura del linguaggio metaforico egrave as-serito da Wigodsky (vd n 69) 62 ma sulla base di un passo della Retorica (IVcol XXI 8ndash15 I 180 Sudhaus) che egrave troppo lacunoso per consentire simili deduzio-ni

97) Tr C col XVII 4ndash9 Sb98) Tr C col XIV 26ndash28 Sb Gργον γρ | [το]το δι ποι+ν λξε|ων [κα]

λγ[ω]νU κα U πλοκ+νU

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

lrsquointreccio dei fatti Ma anche questa indicazione vediamo nonci soddisfa percheacute potrebbe valere tranquillamente per la prosanon si capisce che tipo di linguaggio e che tipo di intreccio Filo-demo richieda al poeta per esercitare la psicagogia

Conclusione

In conclusione vogliamo cosigrave puntualizzare le idee emerse dalnostro esame

1) Filodemo sulla scia di Zenone Sidonio e Demetrio Laco-ne dagrave largo spazio alle teorie poetiche formulate a partirte da Ari-stotele fino al suo tempo mostrando cosigrave una grande sensibilitagrave al-lrsquoagravembito di ricerche estetiche promosse dai filosofi e critici lettera-ri nellrsquoaffrontare queste teorie Filodemo si sofferma a lungo anchesugli elementi tecnici analizzati dagli avversari soprattutto quandoconfuta il rapporto tra σνθεσις e eufonia stabilito dai cosiddettiκριτικο (nel I e II libro secondo la ricostruzione di Janko) Filo-demo non si limita dunque a vagliare il pensiero della poesia per ri-cavarne e valorizzarne gli elementi eticamente validi

2) a questo impegno nel presentare e confutare le teorie altruinon corrisponde un analogo impegno nel precisare la propria po-sizione se gli elementi tecnici della poesia hanno uno spazio cosigraveconsistente attraverso la presentazione delle teorie altrui Filodemonon sembra voler essere anchrsquoegli un tecnico e proporre positiva-mente una sua teoria che definisca nel dettaglio gli elementi del-lrsquoarte ciograve puograve stupire in quanto Filodemo era poeta (per giuntapoeta elegante e apprezzato dagli antichi) e dunque consapevoledegli strumenti della tecnica poetica ma dobbiamo ricordare cheera senzrsquoaltro condizionato dai limiti posti dalla sua scuola a un approccio tecnico e non filosofico alla poetica

3) resta il fatto che nonostante lrsquoapproccio filosofico Filode-mo lascia trasparire in controluce nella sua critica demolitrice del-le altrui teorie un nucleo di concezioni che si confrontano con gliaspetti tecnici della poesia queste idee si egrave sottolineato non si puogravepensare che si limitassero a rispecchiare le laquoconcezioni comuniraquo inquanto sono molto originali e particolari

Egrave dunque per noi fonte di perplessitagrave da una parte constatarela grossa originalitagrave della posizione di Filodemo (ricordiamo so-prattutto la consapevolezza della inscindibilitagrave delle componenti

263La poetica epicurea di Filodemo di Gadara

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace

della poesia e della separazione di utilitagrave e bellezza) dallrsquoaltra nonpotersi spingere al di lagrave di alcune osservazioni generiche e non ca-pire in cosa consistesse per lui la peculiaritagrave della poesia

Milano Nico la Pace

264 Nico la Pace