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LA PLASTICA (dal greco plastikos “malleabile”) Plastomeri U.D.: PLASTICA - Prof. ssa R. D’Imporzano

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LA PLASTICA (dal greco plastikos “malleabile”)

Plastomeri

U.D.: PLASTICA - Prof.ssa R. D’Imporzano

Le materie plastiche sono state inventate quasi tutte nel periodo 1950-1970. Oggi la PLASTICA ha sostituito i metalli, il legno, il cuoio, le fibre naturali , nella produzione di buste, bottiglie, tessuti, casalinghi, parti di auto, articoli sanitari, scarpe, imballaggi, ecc….

Questo perché rispetto ai materiali naturali hanno le seguenti proprietà: 1.Non sono soggetti a COROSIONE

non subiscono attacchi degli agenti atmosferici, sono detti INALTERABILI (es. tubi di metallo sostituiti dalla plastica).

2. Sono IMPERMEABILI all’aria e all’acqua

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3. Sono ISOLANTI elettrici, e hanno sostituito la ceramica negli interruttori, nei portalampade, ferro da stiri, asciugacapelli

4. Ottimo ISOLANTE TERMICO si costruiscono pannelli per isolare muri e sottotetti.

5. Ha un basso PESO SPECIFICO quindi si possono realizzare oggetti molto leggeri nonostante le notevoli dimensioni.

6. Ha discrete Proprietà Meccaniche ed estetiche, (es:accessori cucina, paraurti auto, caschi motociclista, giocattoli….)

7. Facilmente LAVORABILE, Il pezzo si ottiene quasi sempre con una sola operazione di stampaggio che dura pochi minuti e prendere infinite forma.

8. Si DEGRADANO quando sono sottoposte a CALORE.

9. ALTA RESILIENZA

SONO ECONOMICI, SICURI, LEGGERI E VERSATILI

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FABBRICAZIONE PLASTICHE La plastica é una sostanza organica, come il legno, la carta, la lana,ma NON esiste in natura, è un prodotto ARTIFICIALE che viene prodotte dagli IMPIANTI CHIMICI a partire da una frazione del PETROLIO (Virgin Nafta, ottenuta per distillazione del petrolio greggio).

Dopo le molecole vengono prima SPEZZATE (cracking) in molecole di piccole dimensioni, Monomeri

e poi RICOSTRUITE in lunghe catene, molecole di grande dimensioni, Polimeri.

Le plastiche sono POLIMERI SINTETICI ottenuti con un processo di POLIMERIZZAZIONE

Per realizzare i prodotti finali pronti per il loro utilizzo, alle materie plastiche si uniscono additivi, cioè sostanze che ne esaltano o ne attenuano le proprietà.

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CLASSIFICAZIONE Si possono CLASSIFICARE in base al loro comportamento quando sono esposte al CALORE:

1. TERMOPLASTICHE (polimeri in catene lineari) Esposto al calore si rammollisce e gli si può dare una nuova forma che mantiene se raffreddato, è RICICLABILE.

2. TERMOINDURENTE (polimeri tridimensionali) Esposto al calore non si rammollisce e carbonizza (non si deforma).

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TIPI DI POLIMERI TERMOPLASTICI

• POLIPROPILENE(PP) utilizzato per la produzione di contenitori per alimenti, oggetti di arredo, flaconi per detersivi e per l'igiene personale, giocattoli, moquette, mobili da giardino, tubi .

• ACRILONITRILE-BUTADIENE-STIRENE (ABS) usato per produrre telefonini, tower pc molto resistente agli Urti.

• POLICARBONATO(PC) utilizzato per produrre caschi protettivi e parti di automobili presenta una buona resilienza e durezza.

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• POLIETILENTEREFTALATO (PET) usato per produrre bottiglie per bevande. Dal suo riciclo si ottengono alcuni tessuti come il pile, interni ed accessori per auto, contenitori, fibre per imbottiture

• POLIETILENE (PE) 1935 usato per flaconi per liquidi, tubi, giocattoli, pellicole, sacchi per la spazzatura, cassette. Dal PE riciclato si producono nuovamente sacchi per la spazzatura, flaconi e nastri adesivi, tappi. È una delle materie plastiche più diffuse per il basso costo e la versatilità.

• POLIVINILCLORURO (PVC) usato per vaschette e contenitori di alimenti, per finestre e porte, per piastrelle, per i tesserini magnetici (BANCOMAT), per i nastri magnetici delle videocassette e pellicole cinematografiche. Come per il PE, il basso costo e la versatilità rendono il PVC uno dei polimeri più diffusi nel panorama delle plastiche. Dal PVC riciclato si producono tubi usati in edilizia e negli impianti fognari.

• POLIAMMIDE (PA) (NYLON) E’ stata la prima fibra tessile sintetica (1940). Calze da donna, paracaduti, pellicola trasparente……..

TIPI DI POLIMERI TERMOPLASTICI

Durante guerra le donne si disegnavano 1 riga nera sulla gamba per fingere di indossare le calze di nylon

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• POLISTIROLO o polistirene (PS) usato per produrre vaschette per alimenti, posate, piatti, tappi, pannelli isolanti per l'edilizia, imballaggi. NON RICICLABILE.

TIPI DI POLIMERI TERMOINDURENTI

• BACHELITE (resine Fenoliche) La prima materia prima sintetica (1909 belga Leo Baekeland). Usata per spine, prese di corrente, telefoni, articoli casalinghi.

• FÒRMICA (resine Melaminiche) Resistono bene all’umidità e alle alte temperature, sono altamente colorabili

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NON RICICLABILI

FABBRICAZIONE ARTICOLI IN PLASTICA I materiali plastici, in granuli o in polvere, con aggiunta di ADDITIVI che ne esaltano le proprietà (coloranti, antifiamma, espandenti…) vengono lavorati con macchine speciali che operano le seguenti LAVORAZIONI:

1. ESTRUSIONE (per ottenere tubi)

2. CALANDRATURA (per ottenere lastre, es: simil pelle per borse o divani, linoleum per pavimento, tovaglie di plastica….)

3. STAMPAGGIO (per ottenere pezzi unici di qualunque forma es: bicchieri, carcassa televisore e pc, sci, tavole da surf, SQUADRE, RIGHE, sedie, giocattoli……… )

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RICICLAGGIO

Entro il 2006 era obbligo di tutti i Comuni raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti (in origine tale percentuale era da raggiungere nel 2003). La nuova normativa prevede l'obbligo di raggiungere il 65% entro il 2010. Da questa data i tradizionali sacchetti di plastica che da 25 anni accompagnano le nostre spese saranno messi al bando per essere sostituiti da materiali biodegradabili. Le plastiche oggi riciclate sono: PET, PE, PVC

Alcuni tipi di plastica NON sono adatti al riciclaggio diretto, così come viene attualmente svolto in molti comuni, per esempio, un tubetto di dentifricio non può essere riciclato a causa della difficile rimozione interna del residuo di prodotto e così alcuni giocattoli, attaccapanni, custodie dei cd. In alcuni casi questi prodotti possono essere indirizzati alla produzione di plastiche di bassa qualità come riempitivi, imballaggi industriali, alcuni arredi urbani, eccetera.

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PET

PVC

PE

Gli imballaggi di plastica, grazie all’attività di COREPLA (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica), potranno essere riciclati e tornare a nuova vita sotto forma di oggetti utili e di uso comune, ad esclusione di quelli destinati ad uso strettamente alimentare. I Comuni pagano al COREPLA 195,00 euro/tonnellata . Dal riciclo di PET, PVC e PE è possibile ottenere nuove risorse preziose. Con il PET riciclato,ad esempio, oltre a produrre altri nuovi contenitori, si ottengono fibre per imbottiture, maglioni, "pile", moquette, interni per auto, lastre per imballaggi vari.

Con il PVC riciclato, invece, si producono tubi, scarichi per l’acqua piovana, raccordi, passacavi e altri prodotti, soprattutto per il settore edile. A sua volta dal PE riciclato, oltre a ottenere nuovi contenitori per i detergenti per la casa o per la persona, derivano tappi, film per i sacchi della spazzatura, pellicole per imballaggi, casalinghi e così via. Quando i diversi tipi di plastica vengono selezionati e rilavorati insieme, diventano plastica riciclata eterogenea, impiegata per la produzione di panchine, parchi giochi per bambini, recinzioni, arredi per la città, cartellonistica stradale.

www.corepla.it

RICICLAGGIO

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10 bottiglie (PET) 1 maglione (pile)

10 flaconi 1 sedia

2 flaconi 1 freesbee

45 vaschette di plastica 1 panchina da giardino

31 bottiglie 1 albero di natale sintetico

Purtroppo i costi di questa trasformazione sono ancora molto elevati, ma i ricercatori stanno studiando il modo di far divenire conveniente il processo di riciclaggio.

RICICLAGGIO

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COME DIFFERENZIARE La raccolta differenziata di imballaggi di plastica, attivata inizialmente solo per le bottiglie e i flaconi, si sta progressivamente allargando. Oggi comincia ad essere possibile destinare al riciclaggio anche imballaggi in plastica utilizzati per gli alimenti, come sacchetti, scatole, vaschette e pellicole per imballaggi. È importantissimo assicurarsi che gli imballaggi non contengano residui. Inoltre, per ridurne il volume, occorre schiacciare bottiglie e contenitori di plastica in senso orizzontale (non verticale), mentre per migliorare la qualità della raccolta è bene lavarli (tranne quelli dell’acqua) e separarli dai tappi, ove possibile.

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SE NON VENGONO RICICLATE? Le materie plastiche possono andare :

• in discarica (dove restano per centinaia di anni in quanto NON degradabili)

• In Termovalorizzatori (inceneritori) dove vengono bruciate per ricavare energia (sotto forma di calore).

Molte delle comuni plastiche hanno alte energie di combustione.

Ad esempio con l’imballaggio di una bottiglia di acqua si produce energia per tenere accesa una lampadina per circa un’ora.

Ma c’è un GROSSO problema AMBIENTALE, la plastica bruciata libera nell’aria dei gas tossici, in particolare DIOSSINA che si disperde nell’ambiente e nonostante i filtri usati per evitare questo inconveniente pare che sia impossibile eliminare il rischio di fuoriuscita dall’impianto.

Il problema dell’impatto ambientale della plastica può essere risolto, o almeno ridotto, con metodi di recupero tramite raccolta differenziata e di ri-utilizzo degli stessi materiali a fine vita, riciclo. Per soluzioni più definitive, si punta oggi a sostituire le plastiche tradizionali con PLASTICHE DEGRADABILI.

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PLASTICA DEGRADABILE Con il termine "degradabile" si intendono tutte le plastiche che degradano (cioè si auto-distruggono) nell’ambiente. Di solito le materie plastiche non sono degradabili: la loro caratteristica è proprio di durare "per sempre" e per questo si possono considerare "biofobe". Recentemente però, e per applicazioni specifiche, sono state sviluppate plastiche degradabili.

La degradazione può avvenire ad opera di agenti diversi: alcune plastiche sono sensibili alla luce del sole, altre sono attaccate da microbi e possono essere chiamate "biofile".

A volte, la degradazione è il frutto di più processi degradativi.

E' stata proposta una classificazione in tre categorie:

plastiche idrolizzabili, che vengono degradate dall’acqua;

plastiche fotodegradabili, che degradano ad opera della luce;

plastiche biodegradabili, che sono degradate da organismi viventi, di solito batteri.

Alcune importanti applicazioni ecologiche (cioè finalizzate a preservare la salute dell’ambiente) delle plastiche degradabili riguardano i settori dell’agricoltura e dell’imballaggio.

Oggi si produce Bioplastica (da vegetali, prevalentemente MAIS) anche se è una tecnica ancora troppo costosa.

Visita il sito: http://www.quibio.it/ http://www.materbi.it/video/index.html

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La produzione mondiale di plastica è di circa 200 milioni di tonnellate/anno. Tale produzione, in costante aumento negli ultimi 50 anni, ha fatto sì che venisse coniata l’espressione "Era della Plastica", applicata a tutta la seconda metà del novecento. Questa definizione dà un’idea di quanto l’avvento delle materie plastiche abbia inciso sui comportamenti e le abitudini quotidiane dei paesi sviluppati e in via di sviluppo, e di quanto abbia contribuito allo sviluppo di importanti settori come trasporti, comunicazioni, elettronica, informatica. In particolare, le materie plastiche hanno assunto crescente importanza nei settori dell’imballaggio e dell’edilizia, dove fanno competizione alla carta e ai metalli.

PRODUZIONE E SETTORI DI UTILIZZO

Borse di plastica immesse ogni anno in circolazione in Italia

Circa 300.000 tonnellate

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LABORATORIO: PROVE SPERIMENTALI

Materiali: bottiglie di plastica colorata (PET), fil di ferro, vecchie palline da ping pong, colla. Attrezzi: forbice, accendino o fornellino da campeggio, pinza e pinzetta lunga. Costruzione: si tagliano le bottiglie, in modo da utilizzare solo la parte con l’imboccatura. Utilizzando l’accendino, si scioglie la plastica delle bottiglie formando i petali. Il fil di ferro infilato nella pallina da ping pong forma il centro del fiore, che si infila nell’imboccatura e si ferma con dello scotch, della colla o del nastro isolante. Con la stessa tecnica di scioglimento si possono fare anche le foglie.

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