La peste nella letteratura italiana: da Boccaccio a Manzoni....peste in Liguria e in altre città...

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La peste nella letteratura italiana: da Boccaccio a Manzoni.

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La malattia

È una antropozoonosi, cioè una malattiatrasmessa dagli animali all’uomo in formadiretta o indiretta. In forma diretta, quellabubbonica, si trasmette all’uomo attraverso ilmorso della pulce che migra dai ratti all’essereumano. In forma indiretta quando è trasmessatramite vettori (gli ammalati o i cadaveri) oalimenti infetti.

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Prima pandemiaDue sono le PANDEMIE registrate nella storiadell’uomo.

Prima pandemia, 541-750 d.C. detta “Peste diGiustiniano” poiché la prima ondata interessòl’impero bizantino, colpendo in particolareCostantinopoli, durante il regno dell’imperatoreGiustiniano. Colpì tutte le terre che si affaccianosul mar Mediterraneo e penetrò all’interno dellaFrancia sino a raggiungere l’Irlanda nel 544 -545circa e l’Inghilterra nelle ondate successive (664e 684).

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Prima pandemia

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Seconda pandemiaSeconda pandemia, 1347-1844.

Prima ondata 1347-1352 , la “Morte nera”

La denominazione “morte nera” di questa primaondata deriva per alcuni dalla descrizionedell’apparire diffuso di bubboni neri o dimacchie scure sulla pelle, per la setticemia,come descritti ad esempio da Boccaccio. Peraltri deriverebbe dalla traduzione troppoletterale del XVI secolo di “atra mors”, “morteterribile”, fatta in Scandinavia.

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Seconda pandemia

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Seconda pandemiaSeconda pandemia, 1347-1844.

Prima ondata 1347-1352 , la “Morte nera”

Nasce probabilmente nelle regioni della Mongolia enel deserto dei Gobi, si diffonde in Cina (mortalità al65% con punte in alcune province (epidemiadell’Hopei) del 90%). L’epidemia si espande versosud, lungo il basso Volga e raggiunge la Crimea,diffondendosi fra le milizie dell’orda del KahnYanibeg, che stavano assediando Caffa (oggiFeodosija) colonia genovese dal 1266 e principaleporto sul mar Nero della repubblica ligure.

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Seconda pandemiaGabriel De Mussis nella sua Historia narra laprobabile provenienza della peste dalla Mongolia inItalia con lo stratagemma messo in atto dai Tartarinell’assedio di Caffa. I Tartari avrebbero catapultatoi cadaveri di peste a Caffa diffondendo tra i genovesila peste.

La Sicilia, con l’arrivo dei genovesi dall’Oriente,rappresenta il punto di penetrazione della peste inEuropa. Prime colpite sono le città portuali (Pisa,Genova, Venezia) per poi espandersi alle cittàdell’interno. 1348, marzo Firenze e Bologna; aprile,Perugia e Padova; maggio, Siena e Napoli; agosto,Roma.

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Seconda pandemiaIn un triennio l’epidemia interessa l’Europa: nellostesso anno vengono colpite la Francia, compresa lacittà di Parigi, la Spagna e le coste delle IsoleBritanniche (Bristol, Londra e i territori di Dublino).Nel 1349 raggiunge l’interno dell’Irlanda edell’Inghilterra per arrivare poi alla Scozia e allaScandinavia nel 1350.

Conseguenze culturali: una letteratura “popolare”sulla peste e la diffusione delle lingue volgari; le artifigurative vedono la diffusione del tema della DanzaMacabra e la rappresentazione dei santi protettori,San Sebastiano e San Rocco.

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Seconda pandemiaDalla prima ondata epidemica la peste si installòin Europa ricomparendo ad intervalli di 10 o 20anni in forme più o meno violente.

L’Italia sarà l’ultimo stato dell’Europa ad essereabbandonato dalla peste: l’ultima epidemia diuna grande città è quella di Messina del 1743 el’ultimo focolaio di un certo rilievo è quello diNoja del 1815.

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Seconda pandemia

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La peste nella letteratura

Si è scelto di tracciare un quadro sintetico delledescrizioni letterarie di epidemie realmenteavvenute.

Si sono escluse le narrazioni come metafora diuna condizione umana e sociale.

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La peste nella letteratura

La memoria e la paura della peste affondano le lororadici nell’antichità.

È castigo di Dio per la disobbedienza dell’uomo.

Esodo, 9.3

Ecco la mano del Signore verrà sopra il tuobestiame che è nella campagna, sopra i cavalli, gliasini, i cammelli, sopra gli armenti e le greggi, conuna peste gravissima!

Esodo 9.15

Se fin da principio io avessi steso la mano percolpire te e il tuo popolo con la peste, tu ormaisaresti stato cancellato dalla terra.

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La peste nella letteraturaSalmi 7841 Ritornarono a tentare Dio, a esasperare il Santod'Israele.42 Non si ricordarono più della sua mano, del giornoin cui li aveva riscattati dall'oppressione,43 quando operò in Egitto i suoi segni, i suoi prodiginella regione di Tanis.44 Egli mutò in sangue i loro fiumi e i loro ruscelli,perché non bevessero.45 Mandò contro di loro tafani a divorarli e rane adistruggerli.46 Diede ai bruchi il loro raccolto, alle locuste la lorofatica.

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La peste nella letteratura47 Devastò le loro vigne con la grandine, i lorosicomòri con la brina.48 Consegnò alla peste il loro bestiame, aifulmini le loro greggi.49 Scatenò contro di loro l'ardore della sua ira, lacollera, lo sdegno, la tribolazione, e inviòmessaggeri di sventure.50 Spianò la strada alla sua ira: non li risparmiòdalla morte e diede in preda alla peste la lorovita.

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La peste nella letteratura

Salmo 91

1 Chi abita al riparo dell'Altissimo passerà lanotte all'ombra dell'Onnipotente.2 Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,mio Dio in cui confido».3 Egli ti libererà dal laccio del cacciatore, dallapeste che distrugge.4 Ti coprirà con le sue penne, sotto le sue alitroverai rifugio; la sua fedeltà ti sarà scudo ecorazza.

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La peste nella letteratura5 Non temerai il terrore della notte né la frecciache vola di giorno,6 la peste che vaga nelle tenebre, lo sterminioche devasta a mezzogiorno.7 Mille cadranno al tuo fianco e diecimila alla tuadestra, ma nulla ti potrà colpire.8 Basterà che tu apra gli occhi e vedrai laricompensa dei malvagi!

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La peste nella letteratura

Omero, Illiade, I (traduzione di Vincenzo Monti) (IX_VIIIa. C.)

Cantami, o Diva, del Pelìde Achillel'ira funesta che infiniti addusselutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orcogenerose travolse alme d'eroi,e di cani e d'augelli orrido pastolor salme abbandonò (così di Giovel'alto consiglio s'adempìa), da quandoprimamente disgiunse aspra contesail re de' prodi Atride e il divo Achille.

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La peste nella letteratura

E qual de' numi inimicolli? Il figliodi Latona e di Giove. Irato al Siredestò quel Dio nel campo un feral morbo,e la gente perìa: colpa d'Atrideche fece a Crise sacerdote oltraggio.[…]Prima i giumenti e i presti veltri assalse,poi le schiere a ferir prese, vibrandole mortifere punte; onde per tuttodegli esanimi corpi ardean le pire.[…]

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La peste nella letteratura

Ma via; qualche indovinointerroghiamo, o sacerdote, o pureinterprete di sogni (ché da Gioveanche il sogno procede), onde ne dicaperché tanta con noi d'Apollo è l'ira:se di preci o di vittime negletteil Dio n'incolpa, e se d'agnelli e sceltecapre accettando l'odoroso fumo,il crudel morbo allontanar gli piaccia.

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La peste nella letteratura

Le prime rappresentazione letterarie sono quelledella “peste non peste” di Atene del 430-429 a. C.Tucidide, Guerra del Peloponneso, II. Modello dirappresentazione di tutte le epidemie latine:Lucrezio, De rerum natura VI (peste di Atene, causenell’aria e nelle messi, descrizione accurata deisintomi)Virgilio, Georgica III (pestilenza che sterminò ilbestiame nel Norico)Ovidio, Metamorfosi VII (descrizione della pestescatenatasi ad Egina, cause naturali, effetti primanel mondo animale poi negli uomini)

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Prima pandemiaProcopio di Cesarea (c. 490-565)Narra nel libro II de La guerra persiana l’eventoepidemico che colpì Costantinopoli nella primaveradel 542 avendo presente lo schema di provenienzadel morbo di Tucidide.Il contagio proveniva dall’Egitto, dalle zone del Nilo,dall’Africa centrale. Dalla cittadina di Pelusium sidiramò in due direttrici: una verso la costanordafricana, l’altra verso quella mediorientale.Raggiunta Costantinopoli l’epidemia si diffuserapidamente.L’epidemia durò 4 mesi e si stima che la pesteridusse la popolazione di circa 40-50%.

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Prima pandemiaConseguenze:

Durante questo periodo vi fu una pestilenza, percui la razza umana è stata certamente prossimaall’annientamento. (Procopio di Cesarea)

Lettura Istoria delle guerre persiane (II, 22)

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Prima pandemiaPaolo Diacono (c. 720 -799)

In Italia la peste arrivò nel 599 probabilmentedai porti dell’Adriatico sotto il dominio bizantino(Ravenna, Istria, Grado).

Nell’Historia Longobardorum (II libro) PaoloDiacono narra sinteticamente la presenza dellapeste in Liguria e in altre città italiane, tra cuiRoma, mettendola in correlazione con lostraripamento del Tevere e riferendosi ai luoghidove si manifestavano i bubboni, “inguinaria”.

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Prima pandemiaPaolo Diacono nei libri successivi testimonia lapresenza della peste nelle ondate successive, dal560 al 690): a Ravenna (libro IV, 4), a Pavia (IV,14) e nuovamente a Roma e Pavia (VI, 5).

Lettura: Storia dei Longobardi (IV, 2)

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Seconda pandemiaIl frate francescano Michele da Piazza nellaHistoria Sicula ab anno 1337 ad annum 1361narra l’arrivo della peste in Sicilia:

“Accadde che, nell’ottobre dell’annodell’Incarnazione del Signore 1347, verso l’iniziodel mese di ottobre, prima indizione, deigenovesi, su dodici galere, fuggendo la colleradivina che si era abbattuta su di loro a causadella loro iniquità, accostarono al porto diMessina.”

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Seconda pandemiaI genovesi, in fuga dall’infezione, sbarcano aMessina, seppure immediatamente banditi,infettarono la città. I messinesi a loro voltacercarono di sfuggire alla morte uscirono dalla cittàe contaminarono le popolazioni vicine.

Michele da Piazza:“La gente di Messina dunque si disperse per l’interaisola di Sicilia, e quando arrivò nell’isola di Siracusa,quel male colpì così forte i siracusani che ne uccisemolti, o piuttosto un numero immenso. La città diSciacca, la città di Trapani, la città di Agrigentofurono colpite come Messina da quella stessapeste.”

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Seconda pandemiaLa peste a Firenze giunse a Firenze nel 1348 dallaSicilia.

Giovanni Boccaccio Introduzione alla prima giornatadel Decameron.

Giornata seconda, novella ottava: Il conte diAnversa, falsamente accusato , va in esilio ; lasciadue figli in luoghi diversi d’Inghilterra; ritornando inInghilterra senza che nessuno lo conosca ,li ritrovain buone condizioni, va come garzone di stallanell’esercito del re di Francia, riconosciuto innocenteritorna nelle condizioni di prima.

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Seconda pandemiaAltre testimonianze:Epistolario di Francesco PetrarcaCronaca fiorentina di Marchionne di CoppoStefani

Cronica di Matteo (continuata dal fratelloGiovanni) Villani (cause astrologiche)Ricordi di Giovanni Morelli (carestia, stime deimorti)

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Seconda pandemia1400 (Moria dei Bianchi) nuova epidemia chepercorse l’Italia (da Genova, luglio 1399 a Roma7 settembre in attesa che il papa Bonifacio IXindicesse il giubileo) e che fu imputata aipenitenti.

Placido Landini, Istoria dell’Oratorio e dellaVenerabile Arciconfraternita di Santa Mariadella Misericordia della città di Firenze, 1845:

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Seconda pandemia“[La peste] fu portata in Firenze dalle compagniedei Bianchi e Battuti che passavano da una cittàall’altra gridando pace e misericordia, e sicomponevano perfino di cinquemila e ventimilafra uomini e donne alla volta. Fra queste massedi popolo, soggette a tanti disagi, spessoaccadeva che scoppiava una febbre epidemica,che poi degenerava in vera peste, e sicomunicava ovunque si trasferivano.”

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Seconda pandemiaSer Lapo Mazzei notaio, Lettere a FrancescoDatini, 1400

Si avvicendano le epidemie isolate.

1481 Marsilio Ficino, Consilio contro lapestilenza (le persone più a rischio nel contagiosono quelle che assistono i malati. Per noninfettarsi Ficino consiglia la “continenza nelvivere” e come Tucidide e Lucrezio sostiene unastretta relazione tra la diffusione del virus e idisordini morali).

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Seconda pandemia1523 Niccolò Machiavelli, Epistola della peste(parodia della descrizione della peste diBoccaccio)

1537 Francesco Berni, Capitoli e sonettiburleschi, XXI e XXII (pubblicati postumi 1537)(ilXXII è il primo esempio di ironia sulla peste che èdonna tanto in pregi che in difetti)

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Seconda pandemia1554-1573 Matteo Bandello, Novelle (la peste èpresente in tre novelle: novella IX, Un geloso odela confessione de la moglie per mezzo d'un frate,e quella ammazza; novella XIV Bellissimainvenzione a confutare l'indiscreta devozione edaffetto non sano d'alcuni ignoranti frati; NovellaXX, Galeazzo ruba una fanciulla a Padova e poiper gelosia e lei e se stesso uccide.

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Seconda pandemia1576 Venezia, Rocco Benedetti, Ragguagliominutissimo della peste di Venezia (analiticarelazione storica)

1584-1590 Paolo Bellintani, Dialogo della peste(dialogo con un non identificato amico suirisvolti sociali e i comportamenti che laici edecclesiastici devono adottare)

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Seconda pandemia1630, la peste a Milano

Federico Borromeo, La peste di Milano

Giuseppe Ripamonti, De peste Mediolani quaefuit anno 1630

Alessandro Manzoni, I promessi sposi (Fermo eLucia, 1823; I sposi promessi, 1827; 1840 Ipromessi sposi)

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Seconda pandemia1630-1633, la peste a Firenze

Giovanni Baldinucci, Quaderno. Peste, guerra ecarestia nell’Italia del Seicento

1743, la peste a Messina (tardivo e dolosoriconoscimento della peste da parte dei medici,Messina risanata nel maggio del 1744, liberocommercio febbraio 1745)

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Seconda pandemiaFrancesco Maria Emanuele marchese di Villabianca,Istruttioni sopra la cura e il governo dellaDeputatione di Sanità e del Lazzaretto della nobilecittà di Messina… in Della Sicilia nobile, 1754-1759):

“Il male intanto faceva strage di cittadini in Messinae i loro medici […] non dando riparo di sorta alcuna,alimentarono quel morbo colla continua praticapermessa cogl’ammorbati… seguitavano a chiamareepidemia nella spedizione delle fedi di sanità diquelle navi che salpavano da quel porto.”

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Seconda pandemia1745, Orazio Turriano, Memoria istorica delcontagio della città di Messina dell'anno 1743descritta da Orazio Turriano con l'istruzione chesi osservò nello spurgo praticatosi nellamedesima città…

1747 Enea Gaetano Melani, La peste di Messinaaccaduta nell’anno 1743. Fedelmente rapportatain versi sdruccioli dall’abate di S. Giacinto […]che fu spettare di si spaventosa tragedia

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Seconda pandemia1749-1766, Alfonso Varano, Visioni sacre emorali (Visione quinta, Per la peste messinesecon l’apparizione della beata Battista Varano)

1815-1816, la peste di Noja (ultimamanifestazione epidemica in Italia,particolarmente dura fu la repressione a fineepidemia per chi non si sottoponeva allo“spurgo”, alla fumigazione delle case edistruzione dei mobili)

1817 Vitangelo Morea, Storia della peste di Noja

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Indice delle lettureGenesi, VI e Samuele II, 24 (versione CEI 2008)

Tito Lucrezio Caro, Della natura delle cose.Tradotti da Alessandro Marchetti, Milano,Sozogno, 1909, libro VI (pp. 415-423)

Procopio di Cesarea, Istoria delle guerrepersiane, Opere, Tomo II. Milano, Paolo AndreaMolina, 1833 (traduzione dal greco di GiuseppeRossi)

Paolo Diacono, Storia dei Longobardi. HistoriaLongobardorum, GBL Grande Biblioteca Latina,2016 (II, 4)

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Indice delle lettureGiovanni Boccaccio, Decameron, a cura diVittore Branca, Torino, Utet, 1956 (pp. 5-24)[Dall’Introduzione alla giornata prima]

Alessandro Manzoni, I promessi sposi, a cura diAngelo Marchese, Milano, Arnoldo MondadoriEditore 1985 (pp. 501-504; 577-582; 592-595;625-627; 637-639)

[Dai capitoli XXVIII, XXXII, XXXIII, XXXIV, XXXV

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Indice delle lettureAlessandro Manzoni, Storia della colonnainfame, introduzione e cura di Ferruccio Ulivi,Roma, Newton, 1993 (pp. 7; 8-12; 15-17; 18-20;21-22; 25; 26; 53; 55-57; 60; 62; 69-71; 73; 77;79-80; 81-82; 101-102; 103; 107-110; 112-113;115-116; 126; 143)

[Dall’Introduzione, dai capitoli I, III, IV, V, VI]