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LA PAROLA DI DON ANDREA

MARIA CI AIUTA A SCOPRIRE

QUELLO CHE MANCA NELLA VITA Nel mese di maggio, dedicato in modo speciale alla devozione a Maria la madre di Gesù e madre nostra, meditiamo il fatto di Maria e Gesù che partecipano a uno sposalizio in CANA DI GALILEA…. MARIA dice a Gesù che manca il vino per il pranzo degli sposi. La risposta di Gesù è incoraggiante: “CHE HO A CHE FARE CON TE DONNA?” Non hanno più vino vuol dire essere vicini a quella povera gente. In fondo che manchi del vino nel banchetto non è essenziale, non è questione di vita o di morte, è mancanza del benessere in modo che tutto proceda bene nella festa. Spesso anche noi siamo privi di gioia, di entusiasmo, di fervore perché tutto vada nella giusta realizzazione della festa. Maria ci deve aiutare a scoprire ciò che manca nella nostra vita per soffrire e per amare. Maria ci deve aiutare a scoprire cosa manca in noi, forse sono piccole realtà che ci aiutano a vivere meglio, piccolo perdono che dobbiamo donare, piccole rinunce per non imporre la nostra volontà, piccole parole da frenare. Maria dice ai servi: FATE QUELLO CHE VI DIRA’. La figura di Maria è vicina a tutti quelli che soffrono. Maria è colei che mediante la potenza di Gesù aiuta tutti gli uomini. ELLA E’ SICURA DI SUO FIGLIO PERCHE’ E’ IL FIGLIO DI DIO. Questa è forse la certezza a cui veniamo meno più facilmente. Ci accorgiamo della mancanza del vino, ma non ci sentiamo partecipi alla sofferenza dei fratelli, non soffriamo della fraternità che non c’è nelle nostre comunità.

LA DEVOZIONE A MARIA E’ VIVERE LO SPIRITO DEL SUO FIGLIO GESU’.

Ospiti, operatori, amministratori, volontari con poche e semplici parole,

desiderano esprimere a DON ANDREA ed a tutti i suoi famigliari

sincere ed affettuose condoglianze per la morte del fratello Costantino…

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ASSOCIAZIONE

VOLONTARI E SOSTENITORI DELL’HOSPICE

DI VERTOVA – ONLUS

Il 16 novembre 2008 si è ufficialmente costituita l’Associazione Volontari e Sostenitori dell’ Hospice di Vertova ONLUS.

Tale nuova iniziativa, a supporto dell’Hospice operativo presso la nostra Fondazione Card. Gusmini, è il completamento di un iter che si è avviato in pratica con l’apertura della nuova Unità Operativa Hospice e Cure Palliative, dove si è riscontrato fin da subito l’importanza di poter disporre di persone che su base volontaria si rendessero disponibili a prestare parte del loro tempo libero a favore dei pazienti e dei loro familiari e dall’altro di poter contare su altri soggetti sostenitori che potessero contribuire con iniziative ad hoc a tutte le esigenze di una struttura che sta incontrando un significativo apprezzamento da parte degli utenti.

Al fine di dare un’organizzazione e una veste giuridica adeguata che potesse contemperare tutte le istanze sopra esposte mi sono fatto promotore per la costituzione di questa nuova Associazione il cui scopo fosse oltre a quello di dare un aiuto concreto ai pazienti e ai loro familiari, quello di diffondere la cultura degli Hospices.

Fin da subito si sono dimostrate sensibili a tale iniziativa numerose persone e con alcune di queste in particolar modo è stata condivisa la scelta di intraprendere la strada che ha portato alla costituzione di questa nuova Associazione.

Tra i soci fondatori, oltre allo scrivente, abbiamo l’onore di poter annoverare la Sig.ra Radici Previtali Luciana (Presidente Onorario), il Sig. Bernini Franco, il Sig. Paganessi Giulio, il Sig. Messina Giovanni e il Dr. Guerini Stefano.

Uno dei primi obiettivi che l’Associazione si pone è quello di sensibilizzare oltre all’opinione pubblica, tutti i professionisti della salute, gli amministratori delle istituzioni sanitarie, le forze politiche e culturali, e la società civile, perché l’accompagnamento del malato affetto da patologie evolutive ed irreversibili, sia nel segno del rispetto della dignità e dell’integrità della persona umana; assicurando ai pazienti e alle loro famiglie un’assistenza continua e globale.

Tale obiettivo si concretizza nella necessità di pervenire quanto prima all’accreditamento regionale dell’Hospice, elemento che consentirebbe di trasferire

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in carico al servizio sanitario nazionale e regionale buona parte dell’onere gestionale, come peraltro già avviene per gli altri hospices operativi in provincia. (Borgo Palazzo, Istituto Palazzolo e Gorlago).

L’Associazione di volontari e sostenitori che ha effettuato lo scorso 13 marzo 2009 il primo incontro ufficiale presso la Sala Polivalente della Fondazione, per presentare sia i soci fondatori che gli obiettivi per l’anno 2009.

A tale incontro - che ha avuto un significativo riscontro di pubblico - hanno partecipato quali relatori la Sig.ra Luciana Radici, il Presidente della Fondazione IPS Card. Gusmini, Bordogni Mario, il Presidente dell’Associazione Cure Palliative di Bergamo Dott. Arnaldo Minetti, il Medico dell’Hospice Dott. Stefano Guerini, Don Enzo Locatelli, Parroco di Vertova e Assistente Religioso dei pazienti e familiari dell’Hospice, il Presidente della Terza Commissione Sanità e Assistenza della Regione Lombardia Pietro Macconi ed il Sindaco di Vertova Dott. Riccardo Cagnoni.

Tutti hanno segnalato gli ottimi risultati raggiunti dall’ Hospice di Vertova, rilevando la assoluta indifferibilità dell’accreditamento regionale.

Su tale argomento il Presidente Macconi ha dato ampie rassicurazioni, evidenziando però che allo stato attuale non è ancora possibile indicare una data certa, che si spera il più prossima possibile.

Obiettivo dell’Associazione, in questo frangente, sarà anche quello di tenere un livello di attenzione particolarmente elevato su tale argomento.

Tutti coloro che fossero interessati a far parte di questa Associazione o che volessero approfondire l’argomento o disporre di materiale informativo, possono rivolgersi direttamente alla sede dell’Associazione, presso gli uffici amministrativi della Fondazione Card. Gusmini allo 035/737611 o direttamente all’Hospice allo 035/737688.

IL PRESIDENTE Testa Dott. Stefano

Tanti gli eventi che hanno caratterizzato il periodo Pasquale….

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Riportiamo alcune impressioni degli ospiti

LA GIORNATA DEL CONVIVIO

Dalla CRM Diego: il convivio di Pasqua si è svolto il 5 aprile, la domenica delle Palme presso il “Ristorante da Giorgio”. A differenza di altri convivi sono riuscito a non toccare gli stuzzichini in animazione, ma ho bevuto solo un aperitivo analcolico, così ho apprezzato notevolmente le portate squisite preparate dai cuochi del ristorante. Il tempo è stato clemente e alle 12,15 siamo arrivati al ristorante; con la dovuta calma abbiamo apprezzato tutte le portate scritte nel menù…a parer mio ottimo il risotto agli asparagi, buoni tutti gli antipasti, ma anche le altre portate sono state molto gradite da tutti! Quest’anno alla sottoscrizione sono stato fortunato ed ho vinto ben due premi: un fermacravatta d’oro e un’incisione dei Gesù di Nazaret su legno. Sono stato felice perché il secondo premio della sottoscrizione era proprio una mia opera su tela: credo sia stata apprezzata da chi l’ha vinta! Per terminare la bella giornata ho apprezzato la presenza di mia sorella e di mio fratello con rispettivi consorti: era un po’ che non succedeva di trovarsi insieme e questa occasione è stata un bel ritrovo. Colgo l’occasione per salutare e ringraziare tutti i parenti, gli ospiti, le animatrici e le personalità: è stata una bella giornata e resterà nei miei ricordi più profondi.

Dal reparto Mantenimento Lucia C., Fedra D., Elisabetta M., Teresa B., Maddalena B., Claudia B.: il convivio è una riunione di parenti, ospiti, volontari e autorità, finalizzata a stare insieme ed a trascorrere una giornata all’insegna della cordialità. È stata una giornata organizzata in modo speciale: tutti avevano il vestito della festa, tutti eravamo molto eleganti e curati nell’aspetto! I gestori del ristorante di Ardesio ci hanno riservato un’ottima accoglienza…e poi abbiamo mangiato veramente bene!!! Nel pomeriggio, grazie all’allegria del gruppo Volontari abbiamo cantato e ballato.

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C’erano nuclei famigliari interi ed è stato bello vedere nonni e bambini uniti a tavola…. Durante il pranzo è stata fatta l’estrazione della sottoscrizione: in palio c’erano con ricchi premi offerti dai volontari e dai parenti. Il marito di Teresa B. ha offerto il 1° premio: un meraviglioso tavolino in legno con quattro sedie…fatto tutto a mano. Per essere perfette in questa importante occasione, nella settimana precedente al convivio con gli educatori siamo andate a “ farci belle “ dalla parrucchiera e a fare acquisti di capi di abbigliamento. Tutte noi abbiamo un desiderio da esprimere: fare un convivio anche in estate!!!

Dalla CPM Silvia C: il giorno della “Domenica delle Palme” siamo andati ad Ardesio per il convivio Pasquale: è venuto mio padre ed io ero molto contenta.Il pranzo a noi ed ai volontari è stato offerto dall’amministrazione, per questo desidero esprimere la mia riconoscenza!!!

Dal CDI

Elvira: sono stata davvero bene il giorno del convivio: c’erano mio figlio, l’educatrice Erica, Pinuccia, Maria e Adriana. Il ristorante era bellissimo e abbiamo mangiato tante cose buone….e per dolce la colomba con il gelato!!! E’ stata davvero una giornata indimenticabile.Grazie a tutti!!! Pinuccia: io mi sono divertita molto al convivio di Pasqua. Mi ha accompagnato mia figlia e anche lei è stata molto felice di stare insieme a tutti gli altri invitati. Il pranzo: tutto buonissimo, non ero mai stata al ristorante “Da Giorgio” ad Ardesio, ma spero tanto di tornarci presto. Grazie a Valeria ed Emanuela che sono le animatrici di tutto!!! Adele: io sono andato al convivio con mio fratello: mi sono divertita moltissimo…. soprattutto durante l’estrazione dei premi perché mio fratello ha vinto una bellissima vestaglia da uomo!!! È stato proprio fortunato!!!! Il ristorante era bellissimo: siamo andati in una sala con tanti dipinti al muro, il cibo era davvero buonissimo… ho mangiato tutto. E sono stata felicissima!!!

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Maria: il convivio di Pasqua è stato un momento bellissimo. Tutta la mia famiglia ha partecipato: figli, nuore, nipoti. Sono stata davvero felice di stare con loro. C’era anche Pinuccia con sua figlia e mi ha fatto molto piacere stare con lei. Ringrazio di cuore chi ha organizzato tutto questo!!! Elisabetta: che bello il convivio di Pasqua! È il primo anno che partecipo ma mi sono divertita moltissimo. È stato un pomeriggio magnifico! Grazie a tutti! Adriana: io sono andata al convivio con mio figlio e mia cugina. Ho mangiato tutte le buone cose che avevano preparato al ristorante. Al momento della sottoscrizione poi all’estrazione, doppia felicità in quanto abbiamo vinto due premi!! Fa bene a tutti stare in allegra compagnia….è stata proprio una bella giornata. Pierina: io ho partecipato al convivio con mia nipotina Chiara e con la mia amica Teresa che, come me, fino ad alcuni anni fa ha dato il suo contributo come volontaria! Eravamo accomodati al tavolo dei volontari ed è stato molto bello vedere e stare con persone con cui ho collaborato per tanto tempo!!! E’ stato proprio emozionante!!!

LA PASQUA

Dalla CPM

Agnese P.: voglio parlare della Pasqua che è una bellissima festa per chi crede come me. La Pasqua è la solennità della resurrezione di Gesù e quindi simboleggia la vita che rinasce anche nel cuore di chi soffre…In questo periodo ho perso mio marito e per me la sofferenza è tanta!!! Sapevo della sua malattia, del suo calvario durato alcuni mesi, ma io ero impotente perché ricoverata in questa casa….potevo solo pregare ed affidarlo all’intercessione di Gesù. In questa Pasqua ho sentito maggiormente la sua mancanza ed ho cercato di reagire partecipando alle funzioni e alle proposte di animazione! La mattina di Pasqua quando mi sono alzata, vicino alla tazza della colazione ho trovato un bel pacchetto colorato con dentro un uovo e una colombina. E’ stata una bella sorpresa e mi ha fatto molto piacere. Dopo colazione sono scesa alla S. Messa che è stata celebrata da Don Andrea e cantata da alcuni bravi

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cantori, accompagnati dall’organista Mariolino. Desidero dire grazie anche a loro, perché solennizzando questa messa, mi hanno fatta particolarmente emozionare! A pranzo abbiamo mangiato gli antipasti e tante altre prelibatezze e nel pomeriggio abbiamo riposato e poi fatto quattro passi in giardino…questa è stata la mia Pasqua!!!

Dalla CRM Luisella D.: a Pasqua sono andata a casa di mio fratello ed a pranzo eravamo solo noi due! Ho mangiato abbastanza bene e nel pomeriggio siamo andati a fare una passeggiata ai giardini. Ernesto M.: sono andato a casa di mia sorella e sono rimasto fino al lunedì dell’Angelo. Ho mangiato cose buone…la pasta con le zucchine, il riso con il pollo, le patate lesse con le uova di quaglia. Dopo pranzo per smaltire tutto quel cibo sono andato al “parco Suardi” e poi a Curno a una premiazione ciclistica in memoria di mio papà che è morto nel 1989: mi è piaciuto e c’era tanta gente. il giorno di Pasqua mi piace semplicente perché vedo i miei e posso stare con loro. Solitamente vado a casa solo a Natale, a ferragosto e a Pasqua….quando si avvicinano questi periodi sono molto felice.

Dalla CPM Adriana P.: insieme ad altre mie compagne anche questa Pasqua abbiamo realizzato nei laboratori in animazione tante cose fatte a mano. In particolare quest’anno abbiamo cucito tanti fiori di pannolenci che sono diventati stupende creazioni omaggio ad ogni commensale il giorno del convivio. Con questi fiori e foglie di pannolenci, abbiamo anche decorato dei calici trasparenti con la base di sabbia e pour pouri: sono serviti come centrotavola per tutti i tavoli dei nostri reparti. Abbiamo fatto tanti altri lavori per il mercatino di Pasqua: fiori di pesco, cuscini a punto croce, pirografo su legno, ecc…Vado volentieri a lavorare in animazione anche se ultimamente devo mettere gli occhiali perché ci vedo poco, ma mi piace e mi sento impegnata. Mi piacerebbe imparare a fare tutti i fiori di calza in particolare i tulipani.

IL VENERDI’ SANTO

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Dalla CRM

Nando: la sera del Venerdì Santo siamo partiti alle ore 19,30 per recarci nella chiesa Parrocchiale di Vertova. Eravamo un bel gruppetto di ospiti accompagnati dai nostri operatori ed educatori. C’era molta gente, la chiesa era gremita…. per fortuna ci avevano riservato un banco tutto per noi, così abbiamo potuto assistere comodamente seduti e partecipare alla commovente funzione, che è iniziata alle 20.00. Ciò che di più colpisce, entrando in chiesa, è lo scalone allestito dietro all’altare in cima al quale c’è la croce con Gesù! Una volta iniziato il rito, hanno cominciato ad entrare i figuranti: persone con le varie divise delle confraternite, altre con i costumi…i soldati. Altro grande momento è quando i Giudei salgono i gradini dello scalone picchiando forte i piedi per accentuare l’importanza del gesto….Essi hanno il compito di staccare Gesù dalla croce. Ad ogni colpo di martello sui chiodi, i cantori cantano lo Stabat Mater….Gesù viene stato staccato piano piano, avvolto in un lenzuolo bianco ed adagiato su una lettiga. Ci sono anche due persone incappucciate: uno vestito di rosso che rappresenta Gesù e trascina una pesante croce di legno. Un altro, vestito di bianco, rappresentava il Cireneo che lo aiuta. Sono rimasto colpito dal fatto che erano a piedi nudi anche se faceva freddo ed era sera. Quando entrano questi due figuranti ti viene la pelle d’oca….bravissimi i due narratori che hanno spiegato ogni passaggio della funzione. Poi si sono aperte le porte e tutti si sono messi in fila per la Processione che si è svolta per le vie del paese. Le finestre erano illuminate dai lumini….molto suggestivi. Arrivati al ponte di S. Carlo c’era una Croce illuminata di rosso. Molto suggestivo…tutto! E’ stata la prima volta che ho partecipato alla Funzione del Venerdì Santo e ne sono rimasto affascinato e contento. Giacomo F: il Venerdì Santo siamo andati in Chiesa e abbiamo partecipato alla funzione. Gli uomini erano vestiti con abiti particolari, c’era tanta gente, mi è piaciuto tantissimo. Abbiamo anche partecipato alla Processione e alle 22.00 abbiamo fatto ritorno. Ringrazio tutti quelli che ci hanno accompagnato.

Dalla CPM

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Silvia C: per la Quaresima ho partecipato a tutte le riflessioni tenute nella nostra chiesetta da Don Romano e da Suor Teresina. E’ sempre importante prepararsi al grande giorno della Pasqua… nella settimana Santa ho partecipato alla S. Messa del Giovedì pomeriggio, al rito pomeridiano del Venerdì nella nostra Chiesetta. Sono molto credente e quindi ritengo fondamentale vivere cristianamente la Quaresima per predisporci con animo sereno al giorno della Resurrezione!

LA FUNZIONE SERALE PARTECIPATA PER LA PRIMA VOLTA CON LA COMUNITA’ DI SEMONTE

Alcuni ospiti della nostra casa, che non sono riusciti ad andare per motivi di salute in Parrocchia a Vertova, hanno potuto partecipare ad un momento di preghiera con i parrocchiani di Semonte. Grazie a Bernardino, a Don Mario ed ai tanti amici sempre pronti a dire il loro “eccomi” quando si tratta di coinvolgerci e di farci sentire parte integrante e viva della comunità, siamo scesi nella nostra chiesetta ed abbiamo atteso l’arrivo della processione. Gesù morto è stato deposto al centro ed insieme abbiamo rivolto invocazioni e preghiere….

• Gesù, facci scoprire che bisogna morire come il chicco di grano per portare un frutto abbondante, che bisogna perdersi nell’oscurità più profonda se si vuole risorgere a vita nuova, che bisogna spezzarsi senza timore per ritrovarsi nella gloria e nella gioia….

• Santa Maria, donna dell’ultima ora, quando giungerà per noi la grande sera e il sole si spegnerà nei barlumi del crepuscolo, mettiti accanto a noi perché possiamo affrontare la notte. Piantati sotto la croce e sorvegliati nell’ora delle tenebre….

• Volgiamo ora lo sguardo a colui che hanno trafitto, contempliamo il corpo straziato del Santo dei Santi e baciamo le sue ferite. Non sia il nostro gesto atto di tradimento come quello di Giuda, bensì atto d’amore….

Al termine abbiamo baciato il Cristo morto, mentre si cantava Servo per amore e poi abbiamo meditato:

Anche tu fai parte della terra, carissimo Gesù.

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Hai condiviso con noi questa splendida e povera umanità e ora, come un qualsiasi delinquente,

ti lasci deporre inerme e sfigurato. La tua morte, la tua assenza, il tuo sparire così brutalmente

spaventa, scandalizza, lascia senza respiro i tuoi amici che scappano per la disfatta di un sogno irrealizzabile.

Pochi stanno sotto la croce, pochi si prendono cura del tuo misero corpo torturato,

pochi, anzi nessuno sembra sperare più in un mondo migliore, in un regno di pace come lo volevi tu.

E noi gente del duemila, che ci arrampichiamo esultanti sul palcoscenico della storia

succhiandovi ogni attimo di illusorio successo, affamati nel rincorrere ogni soluzione per la vita,

la società, la famiglia, il lavoro, la scuola e addirittura sognando un giorno di scavalcare la stessa morte

ci accorgiamo solo davanti a Te che stiamo percorrendo gli stessi tuoi passi

e che ogni giorno diventa un nuovo vangelo. Tu ci hai insegnato che vale la pena vivere

come anche morire, forse la nostra croce non sarà di legno

e nessuno ci sputerà in faccia, ma nei tuoi chiodi possiamo scorgere i nostri letti di dolore,

i nostri incidenti inaspettati, la disoccupazione ingiusta, la spietata logica di una vita stroncata dalla droga,

dall’alcool, dal carcere, dalla delinquenza… Allora la nostra frenetica corsa si fermerà

di fronte alla croce che ci aspetta ogni giorno e solo allora ci accorgeremo

che in fondo siamo sempre rimasti fermi, come farfalle che si ubriacano

svolazzando all’impazzata attorno alla stessa luce Dalla croce spiccheremo il volo verso un nuovo cielo

perché solo una vita che ama fino alla morte è degna di essere vissuta.

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IL NOSTRO RECITAL: “Tonino l’invisibile” a cura di Fedra

Per la prima volta anche io mi sono impegnata nel Recital di Pasqua e ne sono orgogliosa! Tanti ospiti sono stati coinvolti…non solo quelli del Coro Arcobaleno. La vigilia di Pasqua ci siamo recati in sala polivalente alle 14,00 ed abbiamo fatto la prova generale. Alle 15,30 abbiamo presentato ai parenti ed agli intervenuti la nostra fatica. Fatica… in quanto per prepararlo abbiamo dovuto impegnarci in sette o otto prove…però è stato bello ed alla fine siamo stati molto applauditi. Ognuno di noi, nel proprio ruolo, ha dato il meglio e la cosa più bella è che siamo riusciti a ricordare la nostra parte! Quel pomeriggio non ci siamo lasciati cogliere dal panico, nemmeno quando abbiamo saputo che due compagni “attori” non erano dei nostri, in quanto rientrati in famiglia per le Feste Pasquali. Siamo stati forti, davvero…non credevo di sentirmi così felice per essere riuscita a dare il mio contributo! Che gruppo eccezionale si è formato: il coro, gli attori, i mimi…e due bravissimi amici attori che ci hanno insegnato, aiutato, sostenuto ed incoraggiato: Gianni Capponi e Giovanni Signori. Desidero a nome di tutto il Gruppo Recital dire grazie a loro per l’amorevolezza e la pazienza che hanno avuto: spero davvero che il nostro gruppo possa avvalersi sempre della loro collaborazione! Ci siamo divertiti così tanto che sarebbe davvero un peccato non poter più “fare qualcosa insieme”!!! La trama della favola interpretata, è davvero divertente, ci sono tanti colpi di scena che hanno divertito ma anche commosso! Ci siamo commossi perché sotto sotto la morale è importante e significativa…ma non anticipo nulla perché può darsi che si riesca a ripresentare questo stupendo lavoro! Grazie anche alle animatrici che hanno sempre idee nuove per farci sentire importanti ed unici! Grazie a Popy ed alle Mamme Sprint per la condivisione e l’aiuto! Grazie alla nostra OSS Tiziana, che da brava attrice navigata, ha saputo sostituire egregiamente Ines!

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Grazie alla nostra operatrice Lucia Poli che all’ultimo momento ha fatto la parte della mamma perché Annamaria era andata a casa! Grazie al volontario Censo per aver effettuato le riprese! Grazie a chi ha creduto in noi ed è venuto a vedere il Recital…speriamo di non aver deluso nessuno! Desidero concludere questo mio semplice scritto con la poesia scritta dalla mamma di Gianni e recitata da Giovanni al termine della rappresentazione: è molto bella e significativa…da meditare!!!

LA MIA VITA

Non sei vecchio quando ami il sorgere del sole, l’azzurro del cielo,

le nuvole con i loro giochi magici, il mare immenso, misterioso,

calmo e tumultuoso con il volo del gabbiano,

la pioggia, il vento, il temporale e tutto ciò

che v’è di irrompente nella natura, lo sbocciare dei minuscoli fiori,

il cinguettio degli uccelli. Non sei vecchio quando apprezzi tutto ciò che la vita ti ha donato:

l’amore dei figli, la gioia degli amici,

l’affetto di chi ti è vicino. Sei vecchio veramente

quando pensi di non essere più amato.

Carmen, mamma ieri…nonna oggi

Ci piacerebbe poter rendere felici gli ospiti di altre case

proponendo loro questo nostro RECITAL… Noi siamo disponibili…aspettiamo gli ingaggi!!!

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IL RIMEDIO DELLE NONNE

A cura del Centro Diurno

LA FINOCCHIELLA

La finocchiella è una pianta particolare e bisogna essere certi di volerla in giardino perché ha radici molto grandi non facili da estirpare. Rosa ci ha detto che di questa pianta possiamo usare proprio tutto: i semi, le foglie e anche le radici. Inoltre è molto utile come dolcificante al posto dello zucchero. Maria ha utilizzato la finocchiella per la torta ed è davvero ottima. Pinuccia l’ha usata per la macedonia…. ….ed eccovi la ricetta….

ingredienti: • 2 pesche • 2 prugne • 1 melone piccolo • 100 gr. di uva • 100 gr. di fragole • Succo di 2 arance • 1 cucchiaio e ½ di finocchiella

preparazione: Sbucciare e snocciolare le pesche e le prugne, pelare l’uva, tagliare tutta la frutta a pezzetti e aggiungere il succo d’arancia. Mescolare al tutto la finocchiella e servire in una ciotola di vetro………..e buon appetito!!!!!!!!

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OPERATORI DI PACE…. Un diario di emozioni A cura di Manu

VENERDI’ 1 AGOSTO 2008

….Continuano le visite ai bambini della missione. Questa notte la ragazza dell’appendicite è stata finalmente operata, stava davvero male e il rischio che fosse ormai tardi era alto. Ci si organizzerà poi con il pagamento, intanto la cosa più urgente è stata fatta! Sale a 4 il numero dei bimbi con la varicella… speriamo si fermi qui… Dopo pranzo si ricomincia e durante le visite numerosi sono i bimbi ammalati con febbre e faringiti. Arriva da noi anche una signora anziana con un piede davvero brutto, ha il diabete e se non verrà curata sarà davvero un bel problema. In questi casi preferiamo chiamare Padre Maria, anche per seri problemi di lingua e quindi di comprensione. Intanto arriva una bimba con una brutta ferita sul sopraciglio destro, è molto agitata e anche in quel caso la difficoltà di capirsi alla svelta non facilità le operazioni e soprattutto il tentativo di rassicurarla… alla fine tutto va per il verso giusto e verso sera sta decisamente meglio, pronta per tornare a giocare.. Prima di cena facciamo un giro nel villaggio vicino e al nostro rientro avvertiamo un certo fermento tra i ragazzi… è il compleanno di Luca, uno dei dentisti, e gli hanno preparato una bella festa sul piazzale: torta, canti e ..tanta emozione!!! Ma non è finita…!!! STASERA ARRIVA IL CONTAINER DALL’ITALIA!! L’attesa e l’agitazione sono alle stelle e non appena il camion entra dal cancello l’emozione e la gioia esplodono!! I bambini e i ragazzi sanno già cosa fare e come disporsi per scaricare tutto il materiale: generi alimentari, vestiti, materiale per dentisti e oculisti, giocattoli….e tutto viene rigorosamente sistemato e ordinato in un magazzino facendo attenzione che nessuno apra o tocchi nulla. CHE FESTA!!! Siamo tutti qui insieme a condividere questo intenso momento… GRAZIE INDIA… GRAZIE BIMBI. Stanca ed emozionata… sono le 2,00.. ed è già sabato…

Offerte raccolte in questi giorni:

N.N. per l’acquisto di 1 bufala Giusi e Nadia per i doni

Namastè e grazie! Manu

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…quando le parole diventano poesia…. Anche quest’anno la Compagnia Teatrale “ i metìcc insèma” di Colzate, in collaborazione con la Commissione Biblioteca ed il Comune di Colzate, hanno indetto la 2° edizione del CONCORSO LETTERARIO DI POESIA. Il concorso era articolato per varie sezioni, di cui una era per “La poesia in lingua italiana scritta dai bambini delle scuole elementari” Durante la serata del 4 aprile, presso la sala pubbliche riunioni del Comune di Colzate, si sono svolte le premiazioni e con immenso piacere abbiamo potuto applaudire amici volontari dall’animo poetico, le cui composizioni sono state segnalate o addirittura vincitrici! Ci complimentiamo con Rosella, Germano, Carmen, Pietro….e con tutti i poeti che hanno partecipato al concorso! La nostra poetessa Fedra ci farà un pensiero per l’anno prossimo….e comunque il concorso è aperto a tutti! Permetteteci però di pubblicare con orgoglio questi versi scritti da una piccola lettrice del nostro giornalino che ha partecipato al concorso:

l’arcobaleno è….

L’arcobaleno è un segno di pace L’arcobaleno è amore L’arcobaleno è felicità

L’arcobaleno è generosità L’arcobaleno è gioia

L’arcobaleno è tranquillità L’arcobaleno è un segno nel cielo

L’arcobaleno è la mia poesia che ormai vola via…

KATIA TESTA, anni 10 della Scuola Primaria di FIORANO AL SERIO

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CANTA JOVANOTTI: “io lo so

che non sono solo anche quando

sono solo. Tutto dipende

dal modo in cui percepiamo noi stessi

e la vita che abbiamo intorno…”

…letto sul “Messaggero di Sant’Antonio” del mese di novembre 2008

Disabilità non fa rima con solitudine di Claudio Imprudente

Qualche mese fa mi trovavo al concerto tenuto a Bologna da Jovanotti, artista particolare che ha saputo proporsi nel tempo in modo sempre diverso. Un grande comunicatore di concetti, oltre che un ottimo compositore ed esecutore. Quando il pubblico ha sentito l’attacco di Fango (“Io lo so che non sono solo …”) subito è partito in un coro tale da sovrastare la voce del cantante. Fino a quel momento avevo apprezzato questa canzone senza dare troppo peso al messaggio che veicolavano quelle parole, ma, dopo aver sentito tutte quelle persone che la cantavano all’unisono, ho pensato che quel testo volesse dire qualcosa di più, e che forse toccava questioni che tutti sentiamo a noi vicine. Con questo spirito da scolaro diligente, quale non sono mai stato, mi son messo ad analizzarne le parole. E’ vero: alcuni punti sono davvero interessanti. A una prima lettura, quelli più degni di nota mi erano sembrati i passaggi relativi al rischio di diventare come anestetizzati rispetto alle cose del mondo, quelle magari più comuni, che spesso diamo così per scontate che non ci accorgiamo nemmeno di trascurarle. “Ma l’unico pericolo che sento veramente, è quello di non sentire niente(… ) il battito di un cuore dentro al petto, la passione che cresce un progetto, l’appetito, la sete, l’evoluzione in atto, l’energia che si scatena in un contatto”. Quest’ultima parte mi ha fatto pensare anche al film Centochiodi di Ermanno Olmi. Però, leggendo e rileggendo il testo della canzone, l’occhio in realtà mi cadeva sempre su un’altra frase, non a caso il ritornello: “Io lo so che non sono solo, anche quando sono solo, io lo so che non sono solo, e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango”. Quella della solitudine è una delle paure più sentite da noi. Non è solo il timore di perdere chi ci è più vicino. Piuttosto, in generale, è il timore di essere soli al mondo. Rispetto a questa angoscia diffusa, la disabilità è un ottimo “monitor” sociale e antropologico, infatti una delle cose che impedisce

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il rapporto paritario tra disabili e normodotati è proprio l’immagine intimorita, diffidente che questi ultimi hanno della condizione di disabilità, quasi fosse sinonimo di solitudine irreversibile. Questa immagine si accompagna ad altri simili, come quella che associa disabilità a sofferenza o ad assistenza. In qualche modo il rapporto disabile “normale” riflette la paura diffusa della solitudine, restituendocela in maniera più nitida. Insomma, la disabilità ci spaventa anche perché pensiamo che semmai ci trovassimo in quella situazione saremmo condannati a una vita isolata. E’ come se, temendo la solitudine, avessimo paura di chi ci sembra vivere appieno quella solitudine di totale distacco. Ma c’è un altro messaggio che il testo ci trasmette: la solitudine è uno stato apparente, quasi un auto-convincimento. Mi sembra che Jovanotti ci inviti a considerarla come una condizione non-data, cioè in divenire e nelle nostre mani: siamo noi a poterne determinare tempi e caratteristiche. Una simile visione della solitudine, comporta, però, anche la dismissione di associazioni di idee, come quelle di cui parlavamo sopra, che solo apparentemente sono nocive e discriminanti per gli altri, che in realtà limitano le nostre stesse vite. Per cui associamo con facilità la solitudine a determinate situazioni esistenziali (immobilità, dipendenza, deficit, o altre), mentre l’essere soli è una condizione di vita che dipende dal modo in cui noi percepiamo noi stessi e ciò che ci sta intorno.

Quando abbiamo letto questo articolo con gli ospiti abbiamo capito che l’argomento stava loro molto a cuore, in quanto la solitudine è spesso una componente della vecchiaia abbastanza pesante! A volte basta poco per “ritirarsi”, per “tirar giù le tapparelle”, per lasciarsi il mondo alle spalle evitando qualsiasi contatto o coinvolgimento!!!Ogni rifiuto alle proposte risocializzanti viene legittimato da un palese malessere e da un disagio che porta la persona ad un’emarginazione. Gli ospiti sono altresì convinti che con l’aiuto di “persone speciali” si possa uscirne e soprattutto si riesca a riprendere quel faticoso cammino che li porterà ad accettare questa condizione senza esagerazioni e grossi traumi! A volte è più dura di quanto si crede ma con tanta buona volontà si può recuperare la voglia di vivere accentando anche la condizione di sofferenza, di vecchiaia, ecc……e allora forza, non lasciamoci andare, cerchiamo di essere sempre abitati da progetti….solo così la serenità avrà il sopravvento sulla solitudine!

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SPAZIO AI NOSTRI OPERATORI

8 marzo: sto uscendo dalla Basilica di S. Maria Maggiore in città alta dopo la Messa delle ore 11,00 quando vedo una signora in carrozzella accompagnata da una badante: è la signora Santina, mamma di Mons. Luigi Ginami e Carolina. Mons. Ginami ha scritto un libro “Roccia del mio cuore è Dio”….dove narra la vita di sacrifici di sua mamma, rimasta vedova presto con due bambini piccoli da crescere. Quello che mi colpisce di questa straordinaria persona è la fede che ha sempre avuto anche quando si è ammalata gravemente ed ha subito numerosi interventi chirurgici. Non ha mai abbandonato la preghiera partecipando quasi sempre alla S. Messa. Non si è mai lamentata offrendo i suoi dolori in segno di sacrificio a Dio. Io in confronto a questa persona sono come un albero da cercare nel deserto. Generalmente non rileggo mai un libro: questa volta l’ho fatto perché è difficile dire con poche parole quello che il libro racchiude. 26 marzo: sto rileggendo alcune pagine di quel libro e mi trovo ad un centinaio di metri dal rifugio Alpe Corte. La giornata è splendida… in mezzo alla neve ancora alta…. nella quiete assoluta e sono circondato da queste montagne. La neve comincia a sciogliersi; ricomincia la vita: “che spettacolo!”. Di fronte a me, il sole sembra si sia fermato apposta. Mentre leggo penso a mio figlio che quotidianamente mette le mani giunte e mi invita a pregare… (non ha mai parlato). Sono io che devo imparare da lui e non il contrario. Vorrei rimanere in quel luogo….ma il dovere della famiglia mi chiama. Ringrazio mia moglie che mi ha dato la possibilità di trascorrere alcune ore in serenità (non è la prima volta). L’8 marzo non è stata solo la “festa della donna” ma anche quella del mio cuore perché dopo molti anni ho rivisto la signora Santina. Abbiamo visto in questi giorni di dolore che la vita è come una piuma che vola via trasportata dal vento con i nostri progetti e preoccupazioni quando nessuno se l’aspetta.

Cesare, operatore di Casa Serena

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TESTIMONIANZE DI VITA…..

La nostra ospite Marina sull’Arcobaleno di marzo, aveva scritto agli amici di Clusone per ringraziarli della loro visita in occasione delle Feste Natalizie, quando tutta la famiglia di Safet aveva trascorso con noi un paio di ore chiacchierando, raccontando ed offrendo dolci e bibite per la merenda! Nel suo scritto non mancavano nemmeno i complimenti per i gustosi panini Kebab che ci preparano quando facciamo la cena etnica… Soprattutto è rimasta in tutti la voglia di conoscerli un po’ di più! Così Safet e Zineta hanno voluto rendendere testimonianza delle loro vicende, spesso dolorose. La famiglia è originaria del Kossovo…ma ascoltiamoli:

….Ciao io sono Saima…. ….io Esat… …. io Vahida… ……veniamo dalla Jugoslavia. Tutto iniziò il 24 marzo del 1999 quando la nostra città fu bombardata per la prima volta. Era sera ed eravamo a casa dei nonni paterni assieme alla mamma. Nostro padre invece era in Italia per lavoro. Saima: mi ero addormentata per la stanchezza e quando mi svegliai, mi sono ritrovata in cantina. Mi guardai attorno e vidi da una parte i miei fratelli che dormivano su un letto, dall’altra mia nonna, mio zio e mia zia su dei materassi, mentre mio nonno era seduto con una candela accesa in una mano e nell’altra una radiolina a pile. Esat: sentii dei forti boati e spaventato chiesi cosa stesse succedendo: era iniziata la guerra!!! Allarmi, sirene, aerei erano all’ordine del giorno. Un giorno, il nonno decise che era meglio che io, i miei fratelli e la mia mamma andassimo in una casa a Nis perché considerata più sicura.

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La decisione presa però non si rivelò buona: i bombardamenti erano molto più frequenti e forti. Quando sentivamo che stava per arrivare una bomba, ci mettevamo tutti e quattro in un angolo della cucina, riparati da una coperta: mia mamma teneva in braccio i miei fratelli e io mi rannicchiavo vicino a lei. Saima: nei giorni di tranquillità, i miei fratelli cercavano di vivere come dei bambini normali: uscivamo in giardino e giocavamo con un’altalena che avevamo costruito. La situazione a Nis però si faceva sempre più pericolosa tanto che era più sicuro per tutti se fossimo ritornati a Pristina. Lì, la realtà era molto diversa da come l’avevamo lasciata: tutto era distrutto, persino la posta dove la nonna aveva lavorato per molti anni…per la prima volta la vidi piangere di fronte alle macerie del suo ex-luogo di lavoro. Stemmo a Pristina dai nonni per poco tempo perché partimmo alla volta di Belgrado. Il viaggio si rivelò molto difficile a causa della vie di comunicazione distrutte. Arrivammo in qualche modo a Belgrado cove passammo la notte ed il giorno seguente siamo ripartiti per Subotica, un paesino al confine con l’Ungheria. Esat: la stazione che avevamo appena lasciato, dopo tre minuti fu bombardata e distrutta. Riuscimmo comunque a passare il confine con l’Ungheria e lì cercammo i visti per l’Italia per riuscire a raggiungere nostro padre. Dopo un mese, la famiglia si riunì e poco dopo anche i nonni ci raggiunsero. Saima ed io ci iscrivemmo a scuola. All’inizio fu difficile imparare l’italiano e socializzare con i compagni perché ero considerato un diverso. Ora credo che non pensino più male di me e della mia famiglia perché adesso ci conoscono…

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Saima: era il primo giorno di scuola dopo le vacanze: mi inserirono in 4° per darmi il tempo di migliorare le mie conoscenze della lingua italiana. I miei nuovi compagni sembravano contenti di avermi tra loro. Sentivo però una forte nostalgia dei miei vecchi compagni e si tutto quello che avevo lasciato. Le maestre erano gentili, cordiali e pazienti con me e io imparavo velocemente. In III° media mi sono però dovuta trasferire in un altro paese: nuova scuola, nuovi compagni, nuovi insegnanti…e i problemi si fecero sentire subito: i professori mi stavano sempre addosso e per quanto io mi impegnassi per loro non era mai sufficiente; i miei compagni facevano fatica ad accettarmi. Tutto questo mi è costato due anni di scuola e fatica immensa per riuscire a inserirmi in mezzo a persone che in fin dei conti non erano poi tanto diverse da me: dopo tutto davanti a Dio tutte le persone, senza distinzione di razza e colore, sono uguali… perché la gente fa fatica a capirlo? Zineta: ciao sono Zineta e sono nata a Pristina in Jugoslavia. Sono sposata da 14 anni con Safet ed ho tre bellissimi ragazzi: Saima, Esat e Vahida. Siamo una famiglia molto unita e ci vogliamo bene. Quando, dopo molte peripezie, siamo arrivati a Clusone non è stato facile ambientarsi, anche perché non avevamo niente, solo le nostre vite. Dopo alcuni anni di forte precarietà, siamo giunti ad una vita dignitosa e grazie all’attenzione di alcuni amici abbiamo fatto grandi passi verso l’integrazione. Possiamo testimoniare che le relazioni, l’amicizia, il volersi bene, lo spendersi per gli altri, le ragioni del cuore, noi le abbiamo sperimentate e siamo felici di essere qui dove questo è possibile. Questa toccante e sincera testimonianza ci ha offerto lo spunto per un’ulteriore riflessione. Anche di fronte alle vicissitudini dolorose della vita, dobbiamo credere che possiamo sempre avere la possibilità per “sopravvivere”, per “rimboccarsi le maniche”, per rendersi utili e soprattutto per ricominciare!!!

Grazie amici per questa lezione di vita!!

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STAMPAFORUM…..rubrica a cura degli ospiti di Casa Serena: CIUFF CIUFF….i treni a volte ritornano…

In questi giorni abbiamo letto sull’ Eco della prossima inaugurazione del nuovo tram delle valli. Il 24 aprile il tram ha percorso la tratta Bergamo – Alzano e a Giugno questo servizio sarà in funzione anche sulla tratta Alzano – Albino. I nostri ospiti si sono un poco meravigliati per questa novità e non hanno mancato di ricordare quanto succedeva ai loro tempi…. GIUSEPPE: ho preso poche volte il treno perché andavo spesso in bici e una delle volte che l’ho preso è stato quando andavo a fare il militare. Era comodo perché bastava solo acquistare il biglietto e poi si saliva: non si doveva pensare più a nulla, faceva tutto lui. Ricordo pure che mio nonno aveva un cavallo di nome “Gris”, che faceva partire da Bergamo con su noi piccolini e senza che nessuno lo guidasse ci portava a casa: sempre! ANGELO: ricordo che il treno per noi si chiamava “ol vapur” : andava a carbone! Quando il carbone scarseggiava si usava il melgasc o i “fasi dĕ legna” e anche se andava…. il treno andava piano!!! Poi l’hanno abolito ed hanno messo “la litürina” che funzionava a corrente. C’era meno inquinamento, meno macchine e quindi meno incidenti!!! GIULIO: il treno lo prendevo per lavoro: andavo fino a Bergamo. Da Semonte andavo a piedi a Gazzaniga, poi in treno fino alla stazione di Bergamo e poi di nuovo a piedi fino sul posto di lavoro. I treni erano in ritardo anche allora indipendentemente dai problemi di funzionamento…così spesso arrivavo tardi al lavoro! MADDALENA: il treno lo prendevo per andare a Bergamo a trovare una mia sorella mentre per andare al lavoro usavo gli zoccoli!!! Nel quarantatre- quarantaquattro il treno è stato bombardato: erano le nove di mattina e ci sono stati anche dei morti. Da allora il treno aveva preso a viaggiare solo al buio: la mattina presto e la sera per evitare altri bombardamenti!

VISTO L’INTERESSE SUSCITATO CON LA LETTURA DI QUESTO ARTICOLO, ABBIAMO PROMESSO AI NOSTRI OSPITI CHE PRIMA O POI FAREMO FARE LORO UN VIAGGIO IN TRAM…PER FAR LORO RISCOPRIRE ANCORA QUEL PIACERE E QUELLE EMOZIONI: SICURAMENTE IL PAESAGGIO SARÀ UN PO’ CAMBIATO, MA LA GIOIA DI FARE UN VIAGGIO IN TRAM OFFRIRÀ CERTAMENTE ALTRI SPUNTI PER RICORDARE!!

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OGNI GIOVEDI’ MATTINA AGLI OSPITI DEL REPARTO

DI CASA SERENA VIENE RACCONTATA UNA SEMPLICE STORIA.

AL TERMINE OGNUNO DI LORO ESPRIME IL PROPRIO PENSIERO…

OGNI TANTO SUL GIORNALINO VE NE REGALEREMO UNA..

SPERIAMO POSSA FARVI PIACERE…BUONA LETTURA

FESTA AL CASTELLO

Il villaggio ai piedi del castello fu svegliato dalla voce dell’araldo del castellano che leggeva un proclama nella piazza. “Il nostro signore beneamato invita tutti i suoi buoni e fedeli sudditi a partecipare alla festa del suo compleanno. Ognuno riceverà una piacevole sorpresa. Domanda a tutti un piccolo favore: chi partecipa alla festa abbia la gentilezza di portare un po’ d’acqua per riempire la riserva del castello che è vuota…” Nel villaggio scoppiarono i commenti più diversi. “Bah! È il solito tiranno! Ha abbastanza servitori da farsi riempire il serbatoio… Io porterò un bicchiere d’acqua, e sarà abbastanza! “Ma no! È sempre stato buono e generoso! Io ne porterò un barile!. “Io un… ditale!”. “Io una botte!”. Il mattino della festa, si vide uno strano corteo salire al castello. Alcuni spingevano con tutte le loro forze dei grossi barili o ansimando portando grossi secchi colmi d’acqua. Altri, sbeffeggiando i propri compagni di strada, portavano piccole caraffe o un bicchierino su un vassoio. La processione entrò nel cortile del castello. Ognuno vuotava il proprio recipiente nella grande vasca, lo posava in un angolo e poi si avviava pieno di gioia verso la sala del banchetto. Arrosti e vino, danze e canti si succedettero, finché verso sera il signore del castello ringrazio tutti con parole gentili e si ritirò nei suoi appartamenti. “E la sorpresa promessa?”, brontolavano alcuni con disappunto e delusione. Altri dimostravano una gioia soddisfatta: “Il nostro signore ci ha regalato la più magnifica delle feste!” Ciascuno, prima di ripartire, passo a riprendere il recipiente. Esplosero allora delle grida che si intensificarono rapidamente. Esclamazioni di gioia e di rabbia. I recipienti erano stati riempiti fino all’orlo di monete d’oro!.... “Ah! Se avessi portato più acqua…..”

BREVI MA INTENSI COMMENTI…

MADDALENA: “prenderemo quello che abbiamo dato nella vita”. GIUSEPPE: “nella vita bisogna sempre comportarsi bene ed essere onesti.” RINA: “mia mamma mi diceva sempre: chi dà tanto nella vita riceverà tanto.”

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PROGETTO INTERCOMUNALE CULTURA 2009 GENNAIO – MAGGIO

(In grassetto sono evidenziati gli eventi che si svolgono presso la nostra FONDAZIONE)

MUSICA

1 MAGGIO CONCERTO DI PRIMAVERA della BANDA CITTADINA GAZZANIGA presso il SALONE SCUOLE ELEMENTARI alle ore 21,00 8 MAGGIO CONCERTO LIRICO FIORANO presso il CENTRO SOCIALE CIRCOLO CULTURALE alle ore 20,30 9 MAGGIO CONCERTO DELLA MADONNINA del CORPO COLZATE BANDISTICO MUSICALE di Colzate presso CENTRO

SOCIALE alle ore 20,45 10 MAGGIO FESTA DELLA MAMMA con l’esibizione de: VERTOVA “FISORCHESTRA” e del CORO “PICCOLE NOTE” di Gandino presso la SALA POLIVALENTE alle ore 15,00 12, 13, 14 MAGGIO “XI CONCORSO MUSICALE” per gli ALUNNI DELLE SCUOLE CENE MEDIE presso le SCUOLE MEDIE DI CENE dalle ore 9,00 – 12,00 16 MAGGIO 3°RASSEGNA “CANTINCORO” VERTOVA Canta il “CORO ANA VERTOVA-COLZATE” presso la SALA POLIVALENTE alle ore 20,30 23 MAGGIO 3° RASSEGNA “CANTINCORO” VERTOVA canta il “PICCOLO CORO” di FIORANO presso la SALA POLIVALENTE alle ore 15,30 31 MAGGIO 3° RASSEGNA “CANTINCORO” VERTOVA canta il “CORO IDICA” di CLUSONE A conclusione della RASSEGNA: ESIBIZIONE dei 3 CORI Presso la SALA POLIVALENTE alle ore 20,30

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30 MAGGIO SAGGIO ALLIEVI SCUOLA MOUSIKE’ GAZZANIGA presso il SALONE SCUOLE delle Sc. ELEMENTARI alle ore 15,00 31 MAGGIO “CERIMONIA DI PREMIAZIONE CENE DELL’ XI ° CONCORSO MUSICALE Presso il PALAZZETTO DELLO SPORT alle ore 15,00

Il Servizio Animazione Propone per MAGGIO…

• L’1 partecipiamo alla “ 36° MARATONA DELLA VALLE SERIANA…..con un gruppo di ospiti faremo il percorso di 6 km.

• Il 5 alle ore 20,00 nella nostra chiesetta: FUNZIONE DEL MESE DI MAGGIO

• Il 10 alle ore 15,00 in sala polivalente: FESTA DELLA MAMMA, merenda e omaggio a tutte le mamme

• L’11 alle ore 13,00 andiamo a NEMBRO per la RASSEGNA CANORA (16° FESTIVAL), ci troveremo con gli ospiti di altre 23 strutture

• Il 14 alle ore 9,30 partiamo per il SANTUARIO DELLA CORNABUSA dove alle ore 10,30 parteciperemo alla S. MESSA; alle ore 12,00 PRANZIAMO presso il Ristorante “LA CASERA” di S.Omobono; rientriamo per le ore 17,30. (PER I PARENTI O AMICI CHE DESIDERANO PARTECIPARE, LA QUOTA E’ FISSATA E’ DI € 20; LE ISCRIZIONI SI CHIUDONO DOMENICA 10)

• Il 26, per gli ospiti che non sono venuti al Convivio di Pasqua: PRANZO AL CIRCOLO DELLA VALLE, su invito degli amici SANDRO, MARY E FABIO. Si parte alle ore 11,30!

• Il 27 alle ore 14,30 in animazione LABORATORIO DI CUCINA: PREPARIAMO I DOLCI per la FESTA del 28….

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• Il 28 alle ore 15,30 in animazione: FESTA PER I COMPLEANNI con l’intrattenimento del famoso cantante/musicista: LEO DI CAVLERA. Tutti possono partecipare…in special modo i parenti dei festeggiati!!!

Servizio animazione

…e GIUGNO??? ….CHE SORPRESE CI RISERVA???

• Il 2 alle ore 13,30 con i Parrocchiani Vertovesi ed i gruppi

Caritativi: andiamo in PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DELLO ZUCCARELLO di Nembro

(S. MESSA E MERENDA) • Il 4 alle ore 9,00 in Sala Polivalente:

assistiamo allo SPETTACOLO DI FINE ANNO PROPOSTO DAGLI ALUNNI

DELLE SCUOLE ELEMENTARI

• Il 7 alle ore 15,00 presso la Sala Polivalente: LA SCUOLA DI BALLO MERY

invita alla FESTA ARCOBALENO “TI TENDO LA MANO”

Varietà musicale con la partecipazione eccezionale di:

TONY DALLARA e…direttamente da “ballando con le stelle”:

SIMONE DI PASQUALE Presenta DJ BEPPE

(Durante la manifestazione si effettuerà l’estrazione dei premi della SOTTOSCRIZIONE a favore dell’HOSPICE)

• Il 12 alle ore 20,30 in sala polivalente:

1°appuntamento di…”IN PUNTA DI PIEDI” con lo SPETTACOLO degli allievi della Scuola

“FUORIDIDANZA” DI GANDINO

• Il 26 alle ore 20,30 in sala polivalente: 2°appuntamento di…”IN PUNTA DI PIEDI”

con lo SPETTACOLO degli allievi della Scuola “BERGAMO DANZA” di BERGAMO

Aspettiamo tutti!!! le animatrici Valeria e Manuela

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DOMENICA 7 GIUGNO ALLE ORE 15,00

PRESSO LA SALA POLIVALENTE

DELLA FONDAZIONE “CARDINAL GUSMINI”

LA SCUOLA DI BALLO MERY INVITA ALLA

FESTA ARCOBALENO “TI TENDO LA MANO”

Varietà musicale con la partecipazione eccezionale di:

TONY DALLARA e direttamente da

“ballando con le stelle”:

SIMONE DI PASQUALE

Presenta DJ BEPPE

(Durante la manifestazione si effettuerà l’estrazione dei premi della SOTTOSCRIZIONE a favore dell’HOSPICE)

Ingresso libero

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