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Letture del mese di aprile 2011 Pag. 1/166 LA PAROLA DEL MESE DI APRILE 2011 Testi quotidiani delle Sacre Scritture secondo il calendario liturgico della Chiesa Cattolica con rito romano *** Questo eBook è pubblicato dai curatori del sito www.LaParola.it da dove può essere scaricata liberamente. L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo! Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarla mensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione. Per maggiori informazioni, visita la pagina web: www.laparola.it/ebooks.php ***

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Letture del mese di aprile 2011

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LA PAROLA DEL MESE DI APRILE 2011

Testi quotidiani delle Sacre Scritturesecondo il calendario liturgico della Chiesa Cattolica

con rito romano

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Questo eBook è pubblicato dai curatori del sito www.LaParola.it da dove può esserescaricata liberamente.L’opera non ha un prezzo, tuttavia ha un costo!Se trovi quest’opera di un certo interesse e desideri che continuiamo a pubblicarlamensilmente, considera la possibilità di inviarci una donazione.Per maggiori informazioni, visita la pagina web: www.laparola.it/ebooks.php

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1 aprile 2011 – VenerdìS. Ugo vescovo - III di quaresima (A) - III

PREGHIERA DEL MATTINOAmore supplice di Dio, amore che chiede alla sua creatura di ritornare, fino adove arriverai nel tuo abbassamento, nella tua umiliazione? Infinitamente piùlontano, infinitamente più in profondità di ciò che accade nei nostri cuoriumani, che sono capaci di abbassare l’orgoglio dei più altezzosi sino a portarlonel fango, per amore di una creatura divenuta unica. Ma chi è andato negliinferi, non per visitarli, come Orfeo in cerca della sua Euridice o Dante allaricerca di Beatrice, ma bevendo al calice del non amore? Ma chi ha amato finoa sudare sangue, fino alla grande vertigine dello spirito? Chi se non tu, mioCristo, Verbo doloroso dell’amore ucciso. O Cristo, nostra pasqua e passaggiodi ogni amore, dalla tristezza perduta della non condivisione alla gioia senzafine delle nozze eterne!

ANTIFONA D’INGRESSONon c’è nessuno come te in cielo, Signore,perché tu sei grande e compi meraviglie:tu solo sei Dio. (Sal 86,8.10)

COLLETTAPadre santo e misericordioso,infondi la tua grazia nei nostri cuori,perché possiamo salvarcidagli sbandamenti umanie restare fedeli alla tua parola di vita eterna.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Os 14,2-10)Non chiameremo più “dio nostro” l’opera delle nostre mani.Dal libro del profeta OseaCosì dice il Signore:«Torna, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità.Preparate le parole da dire e tornate al Signore; ditegli: “Togli ogni iniquità,accetta ciò che è bene: non offerta di tori immolati, ma la lode delle nostrelabbra.Assur non ci salverà, non cavalcheremo più su cavalli, né chiameremo più“dio nostro” l’opera delle nostre mani, perché presso di te l’orfano trovamisericordia”.

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Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò profondamente, poiché la mia ira siè allontanata da loro.Sarò come rugiada per Israele; fiorirà come un giglio e metterà radici come unalbero del Libano, si spanderanno i suoi germogli e avrà la bellezza dell’olivo ela fragranza del Libano.Ritorneranno a sedersi alla mia ombra, faranno rivivere il grano, fiorirannocome le vigne, saranno famosi come il vino del Libano.Che ho ancora in comune con gli ìdoli, o Èfraim?Io l’esaudisco e veglio su di lui; io sono come un cipresso sempre verde, il tuofrutto è opera mia.Chi è saggio comprenda queste cose, chi ha intelligenza le comprenda; poichérette sono le vie del Signore, i giusti camminano in esse, mentre i malvagiv’inciampano».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 80)R. Io sono il Signore tuo Dio: ascolta la mia voce.Un linguaggio mai inteso io sento:«Ho liberato dal peso la sua spalla,le sue mani hanno deposto la cesta.Hai gridato a me nell’angosciae io ti ho liberato. R.Nascosto nei tuoni ti ho dato risposta,ti ho messo alla prova alle acque di Merìba.Ascolta, popolo mio:contro di te voglio testimoniare.Israele, se tu mi ascoltassi! R.Non ci sia in mezzo a te un dio estraneoe non prostrarti a un dio straniero.Sono io il Signore, tuo Dio,che ti ha fatto salire dal paese d’Egitto. R.Se il mio popolo mi ascoltasse!Se Israele camminasse per le mie vie!Lo nutrirei con fiore di frumento,lo sazierei con miele dalla roccia». R.

CANTO AL VANGELO (Mt 4,17)R. Gloria e lode a te, o Cristo!Convertitevi, dice il Signore,perché il regno dei cieli è vicino.R. Gloria e lode a te, o Cristo!

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VANGELO (Mc 12,28b-34)Il Signore nostro Dio è l’unico Signore: lo amerai.+ Dal Vangelo secondo MarcoIn quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è ilprimo di tutti i comandamenti?».Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unicoSignore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tuaanima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo:“Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento piùgrande di questi».Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli èunico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tuttal’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più ditutti gli olocàusti e i sacrifici».Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non seilontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.Parola del Signore.

OMELIAMarco ci fa ascoltare, per bocca di Gesù, il nuovo comandamento pereccellenza, che è il centro e la sintesi del Vangelo, ed insieme il programmadella nostra vita. Dio ci ha creati per l’amore. Ha fatto in modo che tutto innoi, il nostro corpo come il nostro spirito, la nostra sensibilità come la nostravolontà, la nostra anima come il nostro cuore, tutto il nostro essere, insomma,potesse amare. Del resto, egli ha fatto in modo che veniamo al mondo comeun esserino indifeso, che ha un bisogno vitale non solo di essere nutrito, maanche di essere amato dalla madre, un esserino che non può crescere eraggiungere la propria maturità come persona se non in fondamentalirelazioni d’amore e grazie ad esse. Ma, più noi procediamo nella vita, piùfacciamo prova di come sia difficile amare, amare veramente edisinteressatamente, amare profondamente e sinceramente Dio e il prossimo.Questo richiede ogni sorta di purificazione, e non lo si impara certo sui libri!Il solo modo di imparare ad amare è quello di lasciarci amare da Dio, poichénon si può amare se non essendo amati, e non c’è altri che Dio che possaamarci veramente, perché egli è l’unico Signore ed è Amore.

PREGHIERA SULLE OFFERTEGuarda con benevolenza, Signore,questi doni che ti presentiamo,perché siano a te graditie diventino per noi sorgente di salvezza.Per Cristo nostro Signore.

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ANTIFONA ALLA COMUNIONEPiù di tutti i doni offerti, questo è grande:amare Dio con tutto il cuoree il prossimo come se stessi. (cf. Mc 12,33)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONELa forza del tuo Spiritoci pervada corpo e anima, o Dio,perché possiamo ottenere pienamente la redenzionealla quale abbiamo partecipatoin questi santi misteri.Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, fa’ che, quando sono forte, io non conti sulla mia forza ma sulla tuadebolezza che ti ha reso forte nella prova suprema. E quando sono duro neiconfronti dei miei avversari, che io mi appelli alla tua tenerezza. Quando ilmio pensiero brulica di piani di battaglia, il tuo Spirito soffi e li spazzi comecastelli di carte. Non per forza ma per amore, non per conquista ma perabbandono. Insegnami che tutto è dono, offerta, oblazione per chi vive in te.Tutto il resto è dato in sovrappiù.

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2 aprile 2011 – SabatoS. Francesco da Paola - III di quaresima (A) - III

PREGHIERA DEL MATTINO“O Maria Maddalena, tu hai incontrato nel giardino il tuo amatissimo Gesù, ehai annunciato agli apostoli la notizia della sua risurrezione. O tu, apostolodegli apostoli, guidaci fino alle gioie delle feste pasquali”, poiché il peccato tiaveva lacerato e l’amore ti ha guarito, tu, colpevole di tante prostituzioni comeun tempo Israele, diventi la sposa dell’Agnello immacolato. Poiché la suavenuta è più certa di quella dell’aurora, guidaci fino al mattino di Pasqua nelgiardino dell’intimità ritrovata, nell’alba odorosa del profumo dell’offerta.

ANTIFONA D’INGRESSOAnima mia, benedici il Signore, non dimenticare tanti suoi benefici:egli perdona tutte le tue colpe. (Sal 103,2-3)

COLLETTAO Dio, nostro Padre,che nella celebrazione della Quaresimaci fai pregustare la gioia della Pasqua,donaci di approfondire e viverei misteri della redenzioneper godere la pienezza dei suoi frutti.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Os 6,1-6)Voglio l’amore e non il sacrificio.Dal libro del profeta Osea«Venite, ritorniamo al Signore:egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà.Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo allasua presenza.Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l’aurora.Verrà a noi come la pioggia d’autunno, come la pioggia di primavera chefeconda la terra». Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda?Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’albasvanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con leparole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché vogliol’amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocàusti.Parola di Dio.

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SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 50)R. Voglio l'amore e non il sacrificio.Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;nella tua grande misericordiacancella la mia iniquità.Lavami tutto dalla mia colpa,dal mio peccato rendimi puro. R.Tu non gradisci il sacrificio;se offro olocàusti, tu non li accetti.Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R.Nella tua bontà fa’ grazia a Sion,ricostruisci le mura di Gerusalemme.Allora gradirai i sacrifici legittimi,l’olocàusto e l’intera oblazione. R.

CANTO AL VANGELO (Sal 894,8)R. Gloria e lode a te, o Cristo!Oggi non indurite il vostro cuore,ma ascoltate la voce del Signore.R. Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Lc 18,9-14)Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.+ Dal Vangelo secondo LucaIn quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevanol’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uominisalirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché nonsono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questopubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quelloche possiedo”.Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gliocchi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di mepeccatore”.Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perchéchiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».Parola del Signore.

OMELIASe siamo onesti, dobbiamo riconoscere che noi tutti abbiamo la tendenza a

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compiacerci di noi stessi.Forse perché pratichiamo molto fedelmente la nostra religione, come quelzelante fariseo, pensiamo di dover essere considerati “per bene”.Non abbiamo ancora capito queste parole di Dio in Osea: “Voglio l’amore enon il sacrificio” (Os 6,6). Invece di glorificare il Padre per quello che è, ilnostro ringraziamento troppo spesso riguarda ciò che noi siamo o, peggio,consiste nel confrontarci, in modo a noi favorevole, con gli altri. È proprioquesto giudizio sprezzante nei confronti dei fratelli che Gesù rimprovera alfariseo, così come gli rimprovera il suo atteggiamento nei confronti di Dio.Durante questa Quaresima, supplichiamo Gesù di cambiare radicalmente ilnostro spirito e il nostro cuore, e di darci l’umiltà del pubblicano che inveceha scoperto l’atteggiamento e la preghiera “giusti” di fronte a Dio. Noncomprenderemo mai abbastanza che il nostro amore è in stretta relazione conla nostra umiltà. La cosa migliore che possiamo fare di fronte a Dio, inqualsiasi misura ci pretendiamo santi, è di umiliarci di fronte a Dio.Ci sono dei momenti in cui non riusciamo a rendere grazie in modo sincero;allora possiamo fare la preghiera del pubblicano, possiamo cioè approfittaredella nostra miseria per avvicinarci a Gesù: “O Dio, abbi pietà di mepeccatore”. Gesù esaudisce sempre questa preghiera.L’umiltà non ha niente a che vedere con un qualsiasi complesso di colpa o conun qualsiasi senso di inferiorità. È una disposizione d’amore; essa supponeche sappiamo già per esperienza che il nostro stato di peccatori attira l’amoremisericordioso del Padre, poiché “chi si umilia sarà esaltato”. Essa supponecioè che siamo entrati nello spirito del Magnificat.

PREGHIERA SULLE OFFERTEO Dio, che ci doni la graziadi accostarci con animo purificato ai misteri pasquali,fa’ che celebrando i giorni della loro istituzioneti rendiamo l’omaggio di una lode a te gradita.Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIl pubblicano, stando a distanza,si batteva il petto e diceva:“O Dio, abbi pietà di me peccatore”. (Lc 18,13)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONESignore, il pane del cieloche ci doni con tanta larghezza,susciti in noi sincera devozionee coerenza di vita.

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Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA“Esulta, trono di fuoco, arca della vita, esulta candelabro che porta il Lumeche risplende; Maria riposo di coloro che posseggono la grazia, esulta”.Esulta, lume del santuario che porta i sette doni dello Spirito Santo, esulta tuche ti sei abbassata come il pubblicano e che sei stata innalzata nella gloriasino al fianco del tuo Figlio in seno alla santissima Trinità. Concedici la tuaumiltà, il tuo umile amore per Cristo che ti attirò a sé, o nuovo carro d’Elia etrono della saggezza eterna.

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3 aprile 2011 – DomenicaS. Riccardo, vescovo - IV di quaresima (A) - IV

PREGHIERA DEL MATTINOFa’ che io apra i miei occhi per diventare capace di vedere mia sorella e miofratello.Fa’ che io apra il mio cuore perché osi amare mia sorella e mio fratello.Fammi il dono della parola giusta affinché io riesca a difendere la tua causa.

ANTIFONA D’INGRESSORallegrati, Gerusalemme, e voi tutti che l’amate, riunitevi.Esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza:saziatevi dell’abbondanzadella vostra consolazione. (cf. Is 66,10-11)

COLLETTAPadre, che per mezzo del tuo Figlio operi mirabilmente la nostra redenzione,concedi al popolo cristiano di affrettarsi con fede viva e generoso impegnoverso la Pasqua ormai vicina. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (1Sam 16,1.4.6-7.10-13a)Davide è consacrato con l’unzione re d’Israele.Dal primo libro di SamueleIn quei giorni, il Signore disse a Samuele: “Riempi d’olio il tuo corno e parti.Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re”.Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato.Quando fu entrato egli vide Eliab e chiese: “Certo davanti al Signore sta il suoconsacrato!”. Il Signore replicò a Samuele: “Non guardare al suo aspetto néalla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo:infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore”.Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse:“Il Signore non ha scelto nessuno di questi”. Samuele chiese a Iesse: “Sonoqui tutti i giovani?”. Rispose Iesse: “Rimane ancora il più piccolo, che ora staa pascolare il gregge”. Samuele disse a Iesse: “Manda a prenderlo, perché nonci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui”. Lo mandò a chiamare elo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto.Disse il Signore: “Àlzati e ungilo: è lui!”. Samuele prese il corno dell’olio e lounse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide daquel giorno in poi.Parola di Dio.

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SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 22)R. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla.Il Signore è il mio pastore:non manco di nulla.Su pascoli erbosi mi fa riposare,ad acque tranquille mi conduce.Rinfranca l’anima mia. R.Mi guida per il giusto cammino,a motivo del suo nome.Anche se vado per una valle oscura,non temo alcun male, perché tu sei con me.Il tuo bastone e il tuo vincastromi danno sicurezza. R.Davanti a me tu prepari una mensasotto gli occhi dei miei nemici.Ungi di olio il mio capo;il mio calice trabocca. R.Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagnetutti i giorni della mia vita,abiterò ancora nella casa del Signoreper lunghi giorni. R.

SECONDA LETTURA (Ef 5,8-14)Risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà.Dalla lettera di san Paolo apostolo agli EfesiniFratelli, un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportateviperciò come figli della luce; ora il frutto della luce consiste in ogni bontà,giustizia e verità.Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. Non partecipate alle opere delletenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. Diquanto viene fatto in segreto da [coloro che disobbediscono a Dio] èvergognoso perfino parlare, mentre tutte queste cose apertamentecondannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce. Perquesto è detto: “Svegliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo tiilluminerà”.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 8,12)R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me, avrà la luce della vita.R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

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VANGELO (Gv 9,1-41)Andò, si lavò e tornò che ci vedeva.+ Dal Vangelo secondo Giovanni[In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita] e i suoidiscepoli lo interrogarono: “Rabbi, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perchésia nato cieco?”. Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma èperché in lui siano manifestate le opere di Dio.Bisogna che noi compiamo le opere di colui che mi ha mandato finché ègiorno; poi viene la notte, quando nessuno può agire. Finché io sono nelmondo, sono la luce del mondo».Detto questo, [sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fangosugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – chesignifica “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva.Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante,dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcunidicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed eglidiceva: «Sono io!»]. Allora gli domandarono: «In che modo ti sono statiaperti gli occhi?». Egli rispose: «L’uomo che si chiama Gesù ha fatto delfango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: “Va’ a Sìloe e làvati!”. Io sonoandato, mi sono lavato e ho acquistato la vista». Gli dissero: «Dov’è costui?».Rispose: «Non lo so».[Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno incui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i fariseidunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disseloro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Alloraalcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché nonosserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compieresegni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo alcieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Eglirispose: «È un profeta!»].Ma i Giudei non credettero di lui che fosse stato cieco e che avesse acquistatola vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato lavista. E li interrogarono: «È questo il vostro figlio, che voi dite essere natocieco? Come mai ora ci vede?». I genitori di lui risposero: «Sappiamo chequesto è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda non losappiamo, e chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo. Chiedetelo alui: ha l’età, parlerà lui di sé». Questo dissero i suoi genitori, perché avevanopaura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avessericonosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoigenitori dissero: «Ha l’età: chiedetelo a lui!».Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’

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gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore». Quello rispose:«Se sia un peccatore, non lo so. Una cosa io so: ero cieco e ora ci vedo». Alloragli dissero: «Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». Rispose loro:«Ve l’ho già detto e non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Voleteforse diventare anche voi suoi discepoli?». Lo insultarono e dissero: «Suodiscepolo sei tu! Noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo che a Mosè haparlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia». Rispose loro quell’uomo:«Proprio questo stupisce: che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha apertogli occhi. Sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma che, se uno onora Dioe fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non si è maisentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui nonvenisse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». Gli replicarono: «Sei nato tuttonei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credinel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda inlui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse:«Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui. Gesù allora disse: «È per ungiudizio che io sono venuto in questo mondo, perché coloro che non vedono,vedano e quelli che vedono, diventino ciechi». Alcuni dei farisei che erano conlui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo ciechi anche noi?». Gesùrispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite:“Noi vediamo”, il vostro peccato rimane».Parola del Signore.

OMELIALa “luce” è uno dei simboli originali delle Sacre Scritture. Essa annuncia lasalvezza di Dio. Non è senza motivo che la luce è stata la prima ad esserecreata per mettere un termine alle tenebre del caos (Gen 1,3-5). Ecco laprofessione di fede dell’autore dei Salmi: “Il Signore è mia luce e mia salvezza,di chi avrò paura?” (Sal 28,1). E il profeta dice: “Alzati, Gerusalemme,rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra dite” (Is 60,1). Non bisogna quindi stupirsi se il Vangelo di san Giovanniriferisce a Gesù il simbolo della luce. Già il suo prologo dice della Paroladivina, del Logos: “In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini; la lucesplende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1,4-5). La luceè ciò che rischiara l’oscurità, ciò che libera dalla paura che ispirano le tenebre,ciò che dà un orientamento e permette di riconoscere la meta e la via. Senzaluce, non c’è vita.Il racconto della guarigione del cieco è una “storia di segni” caratteristica disan Giovanni. Essa mette in evidenza che Gesù è “la luce del mondo” (v. 5, cf.8, 12), che egli è la rivelazione in persona e la salvezza di Dio - offerte a tutti.

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PREGHIERA SULLE OFFERTETi offriamo con gioia, Signore, questi doni per il sacrificio: aiutaci a celebrarlocon fede sincera e a offrirlo degnamente per la salvezza del mondo. Per Cristonostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Il Signore ha spalmato un po’ di fango sui miei occhi:sono andato, mi sono lavato, ho acquistato la vista,ho creduto in Dio”. (cf. Gv 9,11)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Dio, che illumini ogni uomo che viene in questo mondo, fa’ risplendere sudi noi la luce del tuo volto, perché i nostri pensieri siano sempre conformi allatua sapienza e possiamo amarti con cuore sincero. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONEParlare di guarigione significa anche parlare di quanto nell’uomo deve essereguarito. Noi siamo infatti sempre messi di fronte alla sofferenza e siamosempre sorpresi dallo scandalo della malattia e della morte. Ci sentiamosconfitti e oscilliamo fra la disperazione, la rassegnazione, la ribellione e ilsacrificio.Dal fondo della nostra sofferenza e della paura che le si accompagnano sale ilnostro lamento, muto o espresso, mentre aspettiamo un buon Samaritano chesi chini finalmente sulla nostra miseria per liberarci.Nella visione cristiana, il male e la morte non sono né una fatalità biologica,né un caso, né un’opera di Dio, ma sono conseguenze della volontàprometeica dell’uomo di affrancarsi da Dio.La prima conseguenza è che l’uomo perde la chiara visione di Dio, alla cuiimmagine è stato creato, ed è così separato dalla sua sorgente di vita. L’uomodeve allora cercare la mano di Dio come un cieco cerca una mano che losoccorra; senza l’intervento della misericordia di Dio, che gli si rivela in unprimo momento nell’Alleanza della legge, poi nell’Alleanza d’amoredell’incarnazione del Figlio, l’uomo va verso la propria rovina. Così,progressivamente, il Padre si mostra all’uomo perché l’uomo si scopra figlio.La seconda conseguenza è che l’uomo non domina più, nell’amore, lacreazione. Ciò che lo circonda gli diventa ostile; l’uomo scopre l’aggressioneessenziale, la relazione di non amore con tutte le sue ferite: rifiuto,frustrazione, disprezzo, ingratitudine, che sono tutte fonti di dolore, didisperazione e di malattia.Creato per vivere nell’armonia, nella pienezza di una relazione d’amore con ilCreatore e con la creazione, l’uomo soffre di non poter amare ed essere amato.È lacerato dal conflitto generatosi in lui in seguito a queste rotture. L’uomo

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vuole la vita e la scopre nella sofferenza perché non è amato gratuitamentecome invece si attenderebbe, perché le sue paure gli impediscono di lasciarsiamare con fiducia e di amare nel dono e nell’abbandono. Così, è nellasofferenza che si situa spesso il punto d’incontro dell’uomo con Dio.Dio assume su di sé, nel Figlio, tutta la sofferenza dell’uomo, accetta che“l’Amore non sia amato”. È per mezzo delle sue sofferenze che noi siamosalvati e riconciliati con Dio. Io posso credere nell’amore di Dio per mepersonalmente; non si tratta soltanto di parole; egli me ne dà qui una provaultima e definitiva.Gesù Cristo mi guarisce e mi salva restituendomi alla mia finalità: viverenell’amore.Mi guarisce e mi salva dando un senso a tutte le mie sofferenze.Mi guarisce e mi salva liberandomi dal male e dalla morte.Noi scopriamo infatti che:- Essere malati e soffrire sono due condizioni diverse : anche se la sofferenzaè spesso conseguenza della malattia, non succede sempre così. Io posso esseremalato e non soffrire, oppure posso soffrire della malattia di un altro, di unmio caro, per esempio.La malattia e il dolore sono legati al male e noi, seguendo l’esempio di Cristo,dobbiamo impegnarci in una lotta senza tregua contro di essi, chiedendo laguarigione dei nostri malati.La sofferenza è legata alla nostra capacità d’amare. Non bisogna ingannarcinella lotta: la volontà di abolire la sofferenza può passare attraversol’indifferenza, veleno mortale delle nostre società.- Guarire e soffrire non sono due stati fra loro opposti: io guarisco quandoscopro che la mia sofferenza, se guardata in modo nuovo, può avere un sensoe che posso ricavare da essa dei frutti.Che cos’è allora la vera guarigione per l’uomo?La guarigione non è uno stato statico che si oppone alla malattia, così comelo stato di salute si oppone allo stato di malattia. È forse meglio parlare, piùche di “guarigione”, di “guarire”: il verbo sottolinea meglio che si tratta di unprocesso dinamico in cui si entra e che è chiamato a proseguire sempre piùprofondamente, a svilupparsi durante tutta la nostra vita, in tutto il nostroessere: corpo, anima e spirito.Guarire da una malattia non è semplicemente ritrovare lo stato di salute cheprecedeva il cadere malati. È anche integrare tutto ciò che è stato vissutocome una ricchezza nuova che fa sì che l’uomo ne esca trasformato. Egli “nonvivrà mai più come prima”.Guarire è ritrovare un’armonia che permette all’uomo di adattarsinuovamente, cioè di vivere, di vivere in pace con se stesso, con gli altri e conDio. E ciò attraverso tutti gli avvenimenti positivi o negativi della sua storia.Guarire è dunque riconciliarsi con quello che si è e questo fa sì che la vita

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presente sia come il risultato di un passato che si assume, insieme, come ilpunto di partenza verso un avvenire da costruire in funzione dell’essere “figli”.Guarire è dunque riscoprire il senso della propria esistenza, cosa che farelativizzare molti avvenimenti. Quante angosce per il futuro cadono davantia una tale presa di coscienza!La coerenza e l’unità dell’uomo, corpo, anima e spirito, fanno sì che i diversipiani interagiscano fra loro, sia nel senso delle ferite, sia in quello delleguarigioni. Così il corpo non può guarire senza che l’anima e lo spirito nonsiano anch’essi toccati da questo cambiamento. E, viceversa, ogni volta che lanostra vita spirituale si espande, la nostra psiche e il nostro corpo ne sarannobeneficati e, anzi, come spesso accade, essi saranno i testimoni esteriori delcambiamento che si è operato nell’intimo.Come non esiste guarigione di una parte isolata senza che sia coinvolto tutto ilnostro essere, così non esiste guarigione di un uomo solo, separato dal Corpodi Cristo.L’uomo non può guarire senza Dio, la sua guarigione ha senso solo in lui.È Dio che mi tocca personalmente poiché io conto ai suoi occhi come persona.Egli mi ama e me lo dimostra in modo tangibile. “Un povero grida e Dio loascolta”.Dio mi rivela che il Regno è già in mezzo a noi: “I ciechi ricuperano la vista, glistorpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l’udito, i mortirisuscitano, ai poveri è predicata la buona novella” (Mt 11,5). I segni chel’accompagnano mostrano l’efficacia della parola. La sua parola è amore eproduce frutti d’amore: guarisce poiché si oppone alle opere del male chesono l’odio, la divisione, la condanna e i cui frutti sono la malattia e la morte.Questa parola è vera ancor oggi; tocca il mio cuore, mi riconcilia, mi pacifica,mi libera, mi converte, mi guarisce e mi salva.Dio non può guarire l’uomo senza il concorso dell’uomo stesso:- senza il suo desiderio di guarire, di lasciarsi trasformare;- senza il suo rifiuto dei “benefici” affettivi o sociali che egli potrebbe ricavaredalla propria malattia;- senza la sua accettazione di una vulnerabilità più grande poiché, con laconversione all’amore, l’uomo rinuncia ad utilizzare alcuni mezzi di difesa.Dio vuole guarire l’uomo per mezzo del suo Corpo, la Chiesa :- grazie alla mediazione dei fratelli. Questa tradizione risale alle origini stessedella Chiesa. I membri della prima comunità monastica di Alessandria sichiamavano “terapeuti”, che significa etimologicamente “servitori di chisupplica”. Il fatto che questo termine abbia assunto il significato di guaritore,mostra che esiste un legame stretto fra intercessione e guarigione, come sidice in Siracide: “Ci sono casi in cui il successo è nelle loro mani [dei medici].Anch’essi pregano il Signore perché li guidi felicemente ad alleviare lamalattia e a risanarla, perché il malato ritorni alla vita” (Sir 38,13-14);

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- attraverso i sacramenti, segni efficaci dell’amore di Gesù Cristo che vivenella sua Chiesa.Dio guarisce il suo Corpo mediante la guarigione delle membra di questoCorpo, poiché ciascuno di quelli che egli guarisce diventa suo testimone.Testimoniare la misericordia di Dio nella nostra vita significa edificare ilCorpo.“La guarigione è una forma di creazione” (Mons. Coffy) di colui che la ricevee, attraverso lui, di tutti.FERNAND SANCHEZ

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4 aprile 2011 – LunedìS. Isidoro - IV di quaresima (A) - IV

PREGHIERA DEL MATTINOTi adoro, mio Dio,e ti amo con tutto il cuore.Ti ringrazio di avermi creato e conservato in vita.Aiutami ad agire secondo la tua volontàe per la tua gloria.Preservami dal peccato e da ogni male.Concedimi la graziadi credere sempre alla tua parola. Amen.

ANTIFONA D’INGRESSOIo confido nel Signore.Esulterò e mi rallegrerò per la tua misericordia,perché hai guardato con bontà alla mia miseria. (Sal 31,7-8)

COLLETTAO Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi sacramenti,fa’ che la comunità dei tuoi figlisi edifichi con questi segni misteriosi della tua presenzae non resti priva del tuo aiuto per la vita di ogni giorno.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 65,17-21)Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.Dal libro del profeta IsaiaCosì dice il Signore:«Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, nonverrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di quello che sto percreare, poiché creo Gerusalemme per la gioia, e il suo popolo per il gaudio.Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo.Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia. Non ci sarà piùun bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei suoi giorni nongiunga alla pienezza, poiché il più giovane morirà a cento anni e chi nonraggiunge i cento anni sarà considerato maledetto. Fabbricheranno case e leabiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».Parola di Dio.

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SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 29)R. Ti esalto, Signore, perché mi hai risollevato.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevatoe non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,della sua santità celebrate il ricordo,perché la sua collera dura un istante,la sua bontà per tutta la vita.Alla sera è ospite il piantoe al mattino la gioia. R.Ascolta, Signore, abbi pietà di me,Signore, vieni in mio aiuto!Hai mutato il mio lamento in danza,Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.

CANTO AL VANGELO (Gv 6,63.68)R. Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di DioCercate il bene e non il male, se volete vivere,e il Signore sarà con voi.R. Gloria e lode a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 4,43-54)Va’, tuo figlio vive.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infattiaveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quandodunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tuttoquello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti eranoandati alla festa.Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino.Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui,udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedevadi scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionariodel re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù glirispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gliaveva detto e si mise in cammino.Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figliovive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Glidissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre

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riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», ecredette lui con tutta la sua famiglia.Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea inGalilea.Parola del Signore.

OMELIAIn questo brano di Vangelo ci viene detto chiaramente che nessun profeta èrispettato né onorato nel proprio paese. Da un punto di vista letterario, il“paese natale” di Gesù è Nazaret, un villaggio della Galilea poco conosciuto.Per questo motivo Giovanni insiste su questa osservazione, per sottolineare latestimonianza missionaria di Gesù. Gesù è stato inviato al popolo di Giudea, ilcui centro religioso era Gerusalemme, tuttavia non vi fu ricevuto (Gv 1,11).La salvezza, la redenzione per mezzo della fede va molto al di là dei privilegilegati alla razza e ad ogni altro particolarismo. Gesù, dunque, ha svolto la suaattività non soltanto in Galilea ma anche nelle regioni pagane. E, in questobrano di Vangelo, il mondo pagano è rappresentato dal funzionario diCafarnao, che non è ebreo. Egli, pagano, ha creduto alla parola di Gesù, dandoprova di una fede pura e sincera che deve servirci di esempio.In questo brano del Vangelo di san Giovanni ci viene mostrata l’importanzadel dialogo tra Gesù e il funzionario e, nello stesso tempo, l’oggetto di questaconversazione: la fede. La vera fede è quella che rende possibile l’accoglienzadi Gesù, quella che ci conduce al Salvatore (a Gesù). Per mezzo della fede,andiamo incontro a Dio e scopriamo il Padre e il suo amore nella nostra vita.Quando constata la nostra fede, la nostra fiducia in lui, Gesù, per mezzo dellapotenza vivificante della sua parola, compie miracoli nella nostra vita. Inquesto brano di Vangelo, troviamo l’effetto della parola divina e la fiduciaassoluta nella potenza di Gesù. Così, Gesù ha ricompensato la fede delfunzionario come ricompensa la fede di ogni uomo.

PREGHIERA SULLE OFFERTEVenga a noi, Signore,dall’offerta di questo sacrificiouna forza di vita nuova,perché liberati da ogni compromesso col malepossiamo crescere nello spirito del Vangelo.Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Va’, tuo figlio vive”.Quell’uomo credette alla parola di Gesùe si mise in cammino. (Gv 4,50)

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PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Dio, nostro Padre,questo tuo sacramentorinnovi e santifichi la nostra vitae ci renda degni di possedere l’eredità eterna.Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERATi adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore.Ti ringrazio di avermi creato e conservato in vita.Perdonami i peccati e le omissioni di questa giornata.Ti presento il lavoro che ho compiuto quest’oggi.Proteggimi questa notte.La tua grazia sia sempre con me. Amen.

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5 aprile 2011 – MartedìS. Vincenzo Ferrer - IV di quaresima (A) - IV

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, ti ringrazio per il dono dell’acqua battesimale. Ti ringrazio perchécontinui a guarirci dal male che paralizza il cuore e la mente, e ci rendi dinuovo capaci di fare il bene. Grazie per lo Spirito Santo che fa di noi dei figlidel Padre, a tua somiglianza. Fa’ che io sia fedele a questi doni e che, oggi,compia la tua volontà e non la mia.

ANTIFONA D’INGRESSO“Voi che avete sete, venite alle acque”,dice il Signore;“anche voi, che non avete denaro,venite, e dissetatevi con gioia”. (cf. Is 55,1)

COLLETTADio fedele e misericordioso,in questo tempo di penitenza e di preghieradisponi i tuoi figlia vivere degnamente il mistero pasqualee a recare ai fratelli il lieto annunzio della tua salvezza.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ez 47,1-9.12)Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest’acqua porteràsalvezza.Dal libro del profeta EzechieleIn quei giorni [l’angelo] mi condusse all’ingresso del tempio e vidi che sotto lasoglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la facciata del tempio eraverso oriente. Quell’acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla partemeridionale dell’altare. Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fecegirare all’esterno, fino alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l’acquascaturiva dal lato destro.Quell’uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò millecùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alla caviglia. Misuròaltri mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell’acqua: mi giungeva alginocchio. Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare l’acqua: migiungeva ai fianchi. Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevoattraversare, perché le acque erano cresciute; erano acque navigabili, un

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torrente che non si poteva passare a guado. Allora egli mi disse: «Hai visto,figlio dell’uomo?». Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente;voltandomi, vidi che sulla sponda del torrente vi era una grandissima quantitàdi alberi da una parte e dall’altra.Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendononell’Aràba ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque. Ogniessere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce vi saràabbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là dovegiungerà il torrente tutto rivivrà. Lungo il torrente, su una riva e sull’altra,crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui foglie non appassiranno: i lorofrutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acquesgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie comemedicina».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 45)R. Dio è per noi rifugio e fortezza.Dio è per noi rifugio e fortezza,aiuto infallibile si è mostrato nelle angosce.Perciò non temiamo se trema la terra,se vacillano i monti nel fondo del mare. R.Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio,la più santa delle dimore dell’Altissimo.Dio è in mezzo ad essa: non potrà vacillare.Dio la soccorre allo spuntare dell’alba. R.Il Signore degli eserciti è con noi,nostro baluardo è il Dio di Giacobbe.Venite, vedete le opere del Signore,egli ha fatto cose tremende sulla terra. R.

CANTO AL VANGELOR. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!Crea in me, o Dio un cuore puro;rendimi la gioia della tua salvezza.R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 5,1-3a.5-16)All’istante quell’uomo guarì.+ Dal Vangelo secondo GiovanniRicorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme,presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, concinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi

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e paralitici.Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendologiacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Glirispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella piscinaquando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende primadi me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istantequell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che erastato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma eglirispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella ecammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi ecammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infattisi era allontanato perché vi era folla in quel luogo.Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Nonpeccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andòe riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudeiperseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.Parola del Signore.

OMELIANella visione di Ezechiele, l’acqua che dà la salute e la vita simboleggia lagrazia che Dio dispensa in abbondanza nel tempo messianico. Questo tempo ègiunto con la venuta di Gesù Cristo. È il motivo per cui Gesù non conduce ilmalato alla piscina di Siloe, la sorgente della grazia dell’Antico Testamento,ma lo guarisce per mezzo della propria potenza.Egli lo fa di sabato, ed ordina al miracolato di portare il suo giaciglio nelgiorno di sabato, poiché è giunto il tempo in cui è arrivata una grazia piùgrande della legge, e Gesù è il padrone del sabato. Nel sacramento delbattesimo, tutti siamo stati integrati nel tempo messianico e, guariti dallaparalisi, abbiamo ricevuto l’ordine di partire e di portare i frutti della vitanello Spirito. Oggi Gesù ci dà un monito come ha fatto con il paralitico:dobbiamo avere paura di ricadere ancora nella schiavitù del peccato, affinchéla nostra paralisi spirituale di cristiani non sia più grave della paralisi delpaganesimo di cui Cristo ci ha liberati. Il tempo di Quaresima è il tempodell’esame di coscienza. I nostri paesi, il mondo cristiano e post-cristiano nonsono forse caduti di nuovo nel paganesimo, nell’idolatria del denaro, delsuccesso e del potere? Non siamo forse di nuovo paralizzati tanto da nonsaper più vincere il male sociale, politico, familiare e personale? Le strutturedel male sociale non costituiscono forse il letto della nostra malattia? O locostituiscono le opinioni e i costumi del nostro ambiente? Gesù chiamaognuno di noi a convertirsi. Ci offre la riconciliazione con il Padre e laguarigione. Ci dice oggi: alzati, porta con te il tuo giaciglio di malato, va’, vivi e

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fa’ il bene. Ognuno di noi, all’ascolto del Vangelo di oggi, deve trovare il suocompito nell’ordine di Gesù: “Alzati, cammina e non peccare più”.

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccetta, Signore, i doni che ci hai datoa sostegno della nostra vita mortalee trasformali per noiin sorgente di immortalità.Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIl Signore è il mio pastore, non manco di nulla;in pascoli di erbe fresche mi fa riposare,ad acque tranquille mi conduce.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPurifica, o Dio, il nostro spiritoe rinnovalo con questo sacramento di salvezza,perché anche il nostro corpo mortalericeva un germe di risurrezione e di vita nuova.Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAResta con me, Signore Gesù, e perdonami le colpe di questo giorno. Guariscitutti i malati nello spirito e aiuta i malati nel corpo. Salva coloro che soffronoe sono isolati, abbandonati a se stessi come era l’uomo della piscina di Siloe.Resta con loro, Signore, in questa notte; io ripongo in te la mia fiducia.Proteggi tutti coloro che amo e che ti affido.

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6 aprile 2011 – MercoledìS. Guglielmo - IV di quaresima (A) - IV

PREGHIERA DEL MATTINOSignore Gesù Cristo, tu sei il Verbo di Dio Padre in tutta la tua umanità.Insegnaci come vedere le tue azioni e vivere in conformità ad esse, come nelcorso della tua vita terrena tu hai contemplato l’azione del Padre che è neicieli, e hai agito parlando umanamente, in conformità con essa. Insegnami acompiere la volontà di Dio, facendo il bene intorno a me e servendo il mioprossimo secondo il tuo esempio.

ANTIFONA D’INGRESSOSignore, innalzo a te la mia preghiera;nel tempo opportuno mi rivolgo a te, o Dio.Rispondimi nel tuo grande amore,nella tua fedeltà al patto di salvezza”. (Sal 69,14)

COLLETTAO Padre, che dai la ricompensa ai giustie non rifiuti il perdono ai peccatori pentiti,ascolta la nostra supplica:l’umile confessione delle nostre colpeci ottenga la tua misericordia.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 49,8-15)Ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra.Dal libro del profeta IsaiaCosì dice il Signore:«Al tempo della benevolenza ti ho risposto, nel giorno della salvezza ti hoaiutato.Ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere laterra, per farti rioccupare l’eredità devastata, per dire ai prigionieri: “Uscite”,e a quelli che sono nelle tenebre: “Venite fuori”.Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli.Non avranno né fame né sete e non li colpirà né l’arsura né il sole, perchécolui che ha misericordia di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d’acqua.Io trasformerò i miei monti in strade e le mie vie saranno elevate. Ecco, questivengono da lontano, ed ecco, quelli vengono da settentrione e da occidente ealtri dalla regione di Sinìm». Giubilate, o cieli, rallégrati, o terra, gridate digioia, o monti, perché il Signore consola il suo popolo e ha misericordia dei

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suoi poveri. Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi hadimenticato».Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi peril figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non tidimenticherò mai.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 144)R. Misericordioso e pietoso è il Signore.Misericordioso e pietoso è il Signore,lento all’ira e grande nell’amore.Buono è il Signore verso tutti,la sua tenerezza si espande su tutte le creature. R.Fedele è il Signore in tutte le sue parolee buono in tutte le sue opere.Il Signore sostiene quelli che vacillanoe rialza chiunque è caduto. R.Giusto è il Signore in tutte le sue viee buono in tutte le sue opere.Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,a quanti lo invocano con sincerità. R.

CANTO AL VANGELO (Gv 11,25.26)R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di DioIo sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,chiunque crede in me non morirà in eterno.R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 5,17-30)Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita achi egli vuole.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’ioagisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché nonsoltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio dase stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che eglifa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, glimanifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi diqueste, perché voi ne siate meravigliati.Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chiegli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al

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Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora ilFiglio, non onora il Padre che lo ha mandato.In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi hamandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dallamorte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui imorti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata,vivranno.Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio diavere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figliodell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro chesono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene peruna risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione dicondanna.Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il miogiudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui chemi ha mandato.Parola del Signore.

OMELIALe letture di oggi ci dicono chi è Gesù di Nazaret. Gesù sa e vede come agisceDio, e per questo agisce come Dio, e lo fa sempre bene, anche il giorno disabato. Gesù ha in sé la forza della vita e della risurrezione. Egli è il figlioprediletto di Dio, e Dio chiede che gli siano resi gli onori dovuti a Dio. Gesù èallo stesso tempo pienamente uomo, e proprio perché è un uomo Dio ha fattodi lui il giudice di tutti gli uomini. L’ora del giudizio di Dio su di noi, delgiudizio attraverso Gesù Cristo, non è solo annunciata per la fine del mondo.È oggi, adesso, che noi siamo sottomessi al tribunale di Gesù Cristo, poiché iltempo messianico è incominciato a partire dalla sua morte e dalla suarisurrezione. Oggi noi ci troviamo contemporaneamente davanti al giudizio ealla misericordia di Dio, che ci sono dati in Gesù Cristo. Il giudizio concerne ilmale che abbiamo fatto e lo scopre ai nostri occhi. Ma Gesù Cristo ci porta laremissione dei peccati, la guarigione del male e il ritorno alla vita, alla vita cheabbiamo ucciso o affievolito in noi.Per questo è sufficiente accogliere il dono divino del perdono. Se crediamoche Gesù Cristo è veramente entrato nella storia dell’umanità quando il suoVerbo si è fatto uomo e ci ha mostrato il suo amore dandoci suo Figlio, se cirimettiamo nelle mani di Gesù Cristo, usciremo allora dalla morte edentreremo nella vita, ed invece di essere giudicati, troveremo la misericordia ediverremo figli di Dio. D’altra parte, noi possiamo rifiutare questo dono,possiamo preferire il male che è in noi e non volere la guarigione. In questocaso ci sottomettiamo volontariamente al giudizio di Gesù Cristo. Bisognapregare con fervore perché nessun uomo faccia mai questa scelta. Noi

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apparteniamo a Gesù per salvare con lui il mondo intero.Credendo alla vittoria finale di Gesù, in tutte le sue creature, siamo felici oggidella nuova vita che ci viene data nello Spirito Santo.

PREGHIERA SULLE OFFERTESignore Dio nostro,la potenza di questo sacrificioelimini in noi le conseguenze del peccato,e ci faccia crescere come nuove creature.Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEDio ha mandato il Figlio nel mondonon per giudicare il mondo,ma perché il mondo si salviper mezzo di lui. (Gv 3,17)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEAbbiamo ricevuto i tuoi doni, Signore:non permettere che diventi motivo di condannail sacramento istituito per la nostra salvezza.Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERATu sia adorato, Signore Gesù Cristo. Tu sei la nostra via verso il Padre, eadorandoti io adoro il Padre. Grazie per il dono della fede che dà la vita.Conforta la mia fragile fede e insegnami come agire per amore. Converti tuttigli uomini della terra affinché nessuno dei nostri fratelli e sorelle si perda ecompaia per un giudizio di condanna davanti al tuo tribunale quando verraiper virtù del Padre.Da’ alla Chiesa la forza dello Spirito, affinché noi diventiamo gli strumenti diuna conversione universale.

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7 aprile 2011 – GiovedìS. Giovanni Battista de la Salle - IV di quaresima (A) - IV

PREGHIERA DEL MATTINOPadre nostro che sei nei cieli, ti ringrazio di averci dato tuo figlio, Gesù Cristo.Ti ringrazio di aver mandato i profeti che l’hanno annunciato, e gli apostoliche hanno testimoniato di lui.Ti prego, Signore, rendi salda la mia fede e concedimi occhi capaci di vederela tua verità. Aiutami a cercare la tua volontà e non la gloria umana. Nonpermettere che io mi allontani da te.

ANTIFONA D’INGRESSOGioisca il cuore di chi cerca il Signore.Cercate il Signore e la sua potenza,cercate sempre il suo volto. (Sal 105,3-4)

COLLETTAO Padre, che ci hai dato la graziadi purificarci con la penitenzae di santificarci con le opere di carità fraterna,fa’ che camminiamo fedelmentenella via dei tuoi precetti,per giungere rinnovati alle feste pasquali.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Es 32,7-14)Desisti dall’ardore della tua ira.Dal libro dell’ÈsodoIn quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va’, scendi, perché il tuo popolo, chehai fatto uscire dalla terra d’Egitto, si è pervertito. Non hanno tardato adallontanarsi dalla via che io avevo loro indicato! Si sono fatti un vitello dimetallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli hanno offerto sacrifici ehanno detto: “Ecco il tuo Dio, Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terrad’Egitto”».Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è unpopolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro eli divori. Di te invece farò una grande nazione».Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, siaccenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terrad’Egitto con grande forza e con mano potente? Perché dovranno dire gliEgiziani: “Con malizia li ha fatti uscire, per farli perire tra le montagne e farli

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sparire dalla terra”? Desisti dall’ardore della tua ira e abbandona il propositodi fare del male al tuo popolo. Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoiservi, ai quali hai giurato per te stesso e hai detto: “Renderò la vostra posteritànumerosa come le stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, ladarò ai tuoi discendenti e la possederanno per sempre”».Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 105)R. Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo.Si fabbricarono un vitello sull’Oreb,si prostrarono a una statua di metallo;scambiarono la loro gloriacon la figura di un toro che mangia erba. R.Dimenticarono Dio che li aveva salvati,che aveva operato in Egitto cose grandi,meraviglie nella terra di Cam,cose terribili presso il Mar Rosso. R.Ed egli li avrebbe sterminati,se Mosè, il suo eletto,non si fosse posto sulla breccia davanti a luiper impedire alla sua collera di distruggerli. R.

CANTO AL VANGELO (Gv 3,16)R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;chiunque crede in lui ha la vita eterna.R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 5,31-47)Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai Giudei:«Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbevera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza cheegli dà di me è vera.Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza allaverità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perchésiate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per unmomento avete voluto rallegrarvi alla sua luce.Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che ilPadre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo,

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testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voinon avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la suaparola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprioesse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per averevita.Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore diDio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se unaltro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voiche ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che vienedall’unico Dio?Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa:Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè,credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoiscritti, come potrete credere alle mie parole?».Parola del Signore.

OMELIALa lettura dell’Antico Testamento ci mette in guardia dalla tentazione dicercare il vitello d’oro, la divinità visibile e palpabile fatta su misura per noi.La lettura del Vangelo secondo Giovanni esige che noi crediamo in GesùCristo. Il fondamento della nostra fede è la testimonianza dell’Antico e delNuovo Testamento. Testimonianza della verità che non si può apprendere néprovare scientificamente, e neppure codificare in una legge. Gli Ebrei deltempo di Gesù avevano l’Antico Testamento, ma non capivano le parole diMosè su Gesù. Avevano davanti ai loro occhi i miracoli compiuti dal profeta diNazaret, ma i miracoli possono essere interpretati in molti modi. Bisognacredere per capire il loro contenuto. Gesù desiderava convincerli per dar lorola vita.Molti credettero in lui, ma gli eruditi e gli anziani lo rifiutarono. E noi, comeinterpretiamo il Vangelo? Crediamo veramente alla testimonianza di DioPadre in Gesù di Nazaret? Crediamo che egli è il Verbo di Dio, il Messiaatteso? Non abbiamo mai visto Dio, ma abbiamo le parole di Gesù Cristo.Esiste il Verbo di Dio in noi? E noi, esistiamo in Gesù Cristo? Forse ci si puòrimproverare di non aver ricevuto Gesù e i suoi messaggeri, mentre riceviamoqualunque passante che arriva con la sua teoria (teoria a volte strana) perchéè interessante, alla moda, esotica, o perché lo scetticismo che essa comporta sipresta all’edificazione della nostra gloria...? A volte semplicemente civergogniamo di credere e di cercare di incontrare Dio nell’anticocristianesimo. Preghiamo per il dono della fede, della speranza e della carità,per vedere in Gesù il Figlio di Dio e per essere a nostra volta trasformati in

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figli di Dio, divinizzati nell’unione con il Figlio Unigenito.

PREGHIERA SULLE OFFERTEDio onnipotente e misericordioso,l’offerta di questo sacrificioguarisca la nostra debolezzadalle ferite del peccatoe ci renda forti nel bene.Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Porrò la mia legge nel loro animo,la scriverò nel loro cuore:sarò il loro Dio ed essi il mio popolo”,dice il Signore. (Ger 31,33)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEIl sacramento che abbiamo ricevuto, Signore,ci liberi da ogni colpa,perché sollevati dall’umiliazione del peccatopossiamo gloriarci della pienezza del tuo dono.Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore Gesù Cristo, perdona a tutti noi che non ti ascoltiamo che in parte, eche in parte cerchiamo i nostri interessi, le nostre idee e la nostra gloria.Perdona a tutti coloro che, volontariamente, si allontanano da te. Ritrova,Signore, coloro ai quali abbiamo presentato un’immagine terrificante di te,non essendo stati testimoni del tutto credibili. Resta sempre con noi.

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8 aprile 2011 – VenerdìS. Alberto Dionigi - IV di quaresima (A) - IV

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, fa’ che oggi io sappia giudicare tutte le cose con un giudizio equo,secondo il tuo pensiero, che io sappia riconoscere tutti quelli che mi mandi, enon limitare la mia fede al conformismo e ai segni esteriori. Concedimi ilcoraggio di essere tuo testimone per mezzo della parola e del compimento delbene. Resta con me, e non permettere che io mi allontani da te.

ANTIFONA D’INGRESSOSalvami, o Dio, per il tuo nome,e nella tua potenza rendimi giustizia.Ascolta, o Dio, la mia preghiera,porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. (Sal 54,3-4)

COLLETTAPadre santo, che nei tuoi sacramenti hai posto il rimedio alla nostradebolezza, fa’ che accogliamo con gioia i frutti della redenzione e limanifestiamo nel rinnovamento della vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Sap 2,1a.12-22)Condanniamolo a una morte infame.Dal libro della SapienzaDicono [gli empi] fra loro sragionando: “Tendiamo insidie al giusto, che pernoi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe controla legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l’educazione ricevuta.Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio delSignore.È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile soloal vederlo, perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diversesono le sue strade.Siamo stati considerati da lui moneta falsa, e si tiene lontano dalle nostre viecome da cose impure.Proclama beata la sorte finale dei giusti e si vanta di aver Dio per padre.Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle manidei suoi avversari. Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, perconoscere la sua mitezza e saggiare il suo spirito di sopportazione.Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole, ilsoccorso gli verrà».

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Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati.Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per larettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 33)R. Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.Il volto del Signore contro i malfattori,per eliminarne dalla terra il ricordo.Gridano e il Signore li ascolta,li libera da tutte le loro angosce. R.Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,egli salva gli spiriti affranti.Molti sono i mali del giusto,ma da tutti lo libera il Signore. R.Custodisce tutte le sue ossa:neppure uno sarà spezzato.Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;non sarà condannato chi in lui si rifugia. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!Non di solo pane vivrà l’uomo,ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 7,1-2.10.25-30)Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva piùpercorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente,ma quasi di nascosto.Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano diuccidere?Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forsericonosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; ilCristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscetee sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi hamandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui

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ed egli mi ha mandato».Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui,perché non era ancora giunta la sua ora.Parola del Signore.

OMELIAIl Vangelo di oggi ci presenta il dramma di Gesù abbandonato dai capi dellasua nazione. Gesù deve nascondersi, e il popolo non sa cosa pensare di lui,perché i capi religiosi della nazione non credono nella sua dignità di Messia. Ifarisei non credono in Gesù, perché lo giudicano secondo i principi formalidel sabato e delle abluzioni rituali, e non penetrano in profondità nel suoinsegnamento. I sacerdoti rifiutano Gesù per motivi politici. Che cosa ne è dilui oggi, fra di noi? Le parole di Gesù che attestano la sua identità ed invitanoa credere, non si scontrano oggi nel nostro mondo con simili difficoltà dicredibilità?Quali sono le cause della debolezza della nostra fede? Sicuramente le formeattuali di pensiero sembrano diverse da quelle del tempo di Gesù, e non sitratta sempre di formalismo religioso. È a volte scientifico, a volte legato aicostumi. Anche le considerazioni politiche si formano in modo diverso puressendo comunque essenziali. I marxisti non sono i soli ad aver rifiutato lafede nel nome di una teoria politica. Le società del consumo, nella corsa albenessere materiale, fanno in pratica la stessa cosa, anche se non lateorizzano. E noi, siamo capaci di credere in modo da assumere laresponsabilità del dramma di Gesù e, con lui, di esporci al rifiuto, al giudiziodegli altri, o ancora di lasciarci implicare in qualche conflitto con chi ci staintorno? Si può trattare semplicemente di un conflitto all’interno della Chiesaa motivo del formalismo morale, o un conflitto all’interno di una società laicanella difesa del bene, del prossimo e dei suoi diritti alla vita e a una giustiziaequa. Che cosa abbiamo fatto per introdurre nella vita sociale e politica deinostri paesi, che conoscono il Vangelo da secoli, i principi dell’amore delprossimo? Non meritiamo forse il rimprovero di Gesù, perché non osserviamola legge divina, perché uccidiamo e nuociamo agli altri?

PREGHIERA SULLE OFFERTELa potenza di questo sacrificio ci liberi, Signore, dal peccato e ci facciagiungere più puri alle feste pasquali, principio della nostra salvezza. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIn Cristo abbiamo la redenzione per mezzo del suo sangue, la remissione deipeccati secondo la ricchezza della sua grazia.

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PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Padre, questo sacramento che segna per noi il passaggio dall’antica allanuova alleanza, ci spogli dell’uomo vecchio e ci rivesta del Cristo nellagiustizia e nella santità. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAGrazie, Signore, per il giorno di oggi. Lo rimetto nelle tue mani con tutto ciòche esso ha comportato. Grazie, Signore, per i tuoi doni, per ogni bene che,grazie alla tua potenza, abbiamo potuto compiere. Perdonami per il male cheho fatto, e per il bene che non abbiamo fatto né io né il mio prossimo. Tiaffido i dolori e le tragedie della terra e di coloro che soffrono. Metto in te lamia fiducia.

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9 aprile 2011 – SabatoS. Maria Cleofe - IV di quaresima (A) - IV

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, tu mi mandi oggi per fare il bene e difendere coloro che in un modo onell’altro sono stati lesi. Insegnami ad oppormi ad ogni giudizio di cui saròtestimone, sia che abbia come vittime singoli individui oppure gruppi onazioni. Aiutami ad essere solidale con tutti gli uomini, poveri e feriti, e a faredel bene a tutti.

ANTIFONA D’INGRESSOFlutti di morte mi hanno circondato,mi hanno stretto dolori d’inferno;nella mia angoscia ho invocato il Signore,dal suo tempio ha ascoltato la mia voce. (Sal 18,5-7)

COLLETTASignore onnipotente e misericordioso,attira verso di te i nostri cuori,poiché senza di tenon possiamo piacere a te, sommo bene.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ger 11,18-20)Come agnello mansueto che viene portato al macello.Dal libro del profeta GeremiaIl Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i lorointrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, nonsapevo che tramavano contro di me, e dicevano: «Abbattiamo l’albero nel suopieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suonome».Signore degli eserciti, giusto giudice, che provi il cuore e la mente, possa iovedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 7)R. Signore, mio Dio, in te mi rifugio.Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:salvami da chi mi perseguita e liberami,perché non mi sbrani come un leone,

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dilaniandomi senza che alcuno mi liberi. R.Giudicami, Signore, secondo la mia giustizia,secondo l’innocenza che è in me.Cessi la cattiveria dei malvagi.Rendi saldo il giusto,tu che scruti mente e cuore, o Dio giusto. R.Il mio scudo è in Dio:egli salva i retti di cuore.Dio è giudice giusto,Dio si sdegna ogni giorno. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!Beati coloro che custodiscono la parola di Diocon cuore integro e buonoe producono frutto con perseveranza.R. Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!

VANGELO (Gv 7,40-53)Il Cristo viene forse dalla Galilea?+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, all’udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano:«Costui è davvero il profeta!». Altri dicevano: «Costui è il Cristo!». Altriinvece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura:“Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà ilCristo”?». E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui.Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui. Leguardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi disseroloro: «Perché non lo avete condotto qui?». Risposero le guardie: «Mai unuomo ha parlato così!». Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete lasciatiingannare anche voi? Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei?Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».Allora Nicodèmo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno diloro, disse: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltatoe di sapere ciò che fa?». Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea?Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!». E ciascuno tornò a casasua.Parola del Signore.

OMELIAGesù prese su di sé le sorti del profeta rifiutato e quelle di tutti gli esclusi e gliabbandonati. Egli ha preso su di sé le sorti delle nazioni perseguitate per aver

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combattuto per la libertà, le sorti dei militanti condannati per la loro fede, siache essi siano perseguitati da un potere laico ateo, sia dai seguaci di un’altraconfessione. Il Vangelo di oggi ci mostra le poche persone che hanno tentatodi difendere Gesù. Le guardie del tempio non hanno voluto arrestarlo, eNicodemo l’ha timidamente sostenuto, argomentando che non si puòcondannare qualcuno senza aver prima ascoltato il suo difensore. Nel mondodi oggi, anche noi cerchiamo timidamente di prendere le difese di quelli chesono ingiustamente perseguitati. A volte è l’esercito che rifiuta di sparare suicivili, come è successo di recente nei paesi baltici. A volte è nell’arenainternazionale che viene negato - assai timidamente - ad una grande potenzail diritto di opprimere un popolo. Il dramma del giudizio subito da Cristo,seguito dal suo arresto e dalla sua crocifissione, come riporta il Vangelo dioggi, perdura ancora nella storia umana. Ogni uomo ha, in questo dramma,un certo ruolo, analogo ai ruoli evocati nel Vangelo. Gesù è venuto da Dio pervincere il male per mezzo dell’amore. La sua vittoria si è compiuta sulla croce.La sua vittoria non cessa di compiersi in noi, passando per la croce.Dobbiamo osservare la scena del mondo attuale alla luce del processo a Gesùe del dibattito suscitato dalla sua persona, quando viveva e compiva la suamissione in Palestina. Siamo capaci di percepire Gesù e il suo insegnamentonella Chiesa? Non rifiutiamo davvero nessuno, e non giudichiamo nessunoingiustamente? Siamo capaci di vedere Gesù nei poveri e nelle vittime dellaterra? Chi è ognuno di noi oggi nel dramma dei profeti contemporaneirifiutati, e nel dramma odierno di Gesù Cristo e del suo Vangelo? Gesù?Nicodemo? Le guardie del tempio?

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, o Dio, quest’offerta di riconciliazione,e con la forza del tuo amorepiega a te, anche se ribelli, le nostre volontà.Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONESiamo stati riscattati a prezzo del sangue prezioso di Cristo,Agnello senza difetti e senza macchia. (1Pt 1,19)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre misericordioso,il tuo Spirito operante in questo sacramentoci liberi dal male e ci renda degni della tua benevolenza.Per Cristo nostro Signore.

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PREGHIERA DELLA SERASignore, perdonaci di essere stati discepoli così cattivi e di aver difeso cosìdebolmente le persone ingiustamente arrestate, perseguitate, oppresse,private dei loro diritti, lese materialmente. Resta con tutti loro, con quelli acui noi portiamo un aiuto così umile. Resta con le nazioni che lottano per laloro libertà e con quelle che non riescono a uscire dal disastro economico.Resta anche con noi, e convertici a te e al nostro prossimo.

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10 aprile 2011 – DomenicaS. Terenzio - V di quaresima (A) - I

PREGHIERA DEL MATTINOTu sia lodato, Dio nostro Signore, Dio dei nostri padri, Dio di Abramo.Dio di Isacco e di Giacobbe.Nella tua bontà, tu ti preoccupi dei vivi; nella tua inesauribile misericordia, tudai la vita ai morti; tu sostieni coloro che cadono, guarisci i malati, liberi gliincatenati.Tu resti fedele e lo dimostri a coloro che dormono nella polvere.Chi è uguale a te, Signore delle forze della natura?Chi è uguale a te, Signore del mondo, tu che dai la morte e la vita, che risveglila vita e diffondi la salvezza?

ANTIFONA D’INGRESSOFammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causacontro gente senza pietà;salvami dall’uomo ingiusto e malvagio,perché tu sei il mio Dio e la mia difesa. (Sal 43,1-2)

COLLETTAVieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché possiamo vivere e agiresempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi. Egli èDio e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (Ez 37,12-14)Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete.Dal libro del profeta EzechieleCosì dice il Signore Dio: Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dallevostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele.Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi faròuscire dai vostri sepolcri, o popolo mio.Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra.Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò”». Oracolo del Signore Dio.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 129)R. Il Signore è bontà e misericordia.Dal profondo a te grido, o Signore;Signore, ascolta la mia voce.

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Letture del mese di aprile 2011

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Siano i tuoi orecchi attentialla voce della mia supplica. R.Se consideri le colpe, Signore, Signore,chi ti può resistere?Ma con te è il perdono:così avremo il tuo timore. R.Io spero, Signore.Spera l’anima mia, attendo la sua parola.L’anima mia è rivolta al Signorepiù che le sentinelle all’aurora. R.Più che le sentinelle l’aurora,Israele attenda il Signore,perché con il Signore è la misericordiae grande è con lui la redenzione.Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. R.

SECONDA LETTURA (Rm 8,8-11)Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai RomaniFratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere aDio.Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momentoche lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, nongli appartiene.Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito èvita per la giustizia.E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui cheha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali permezzo del suo Spirito che abita in voi.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 11,25.26)R. Lode e onore a te, Signore Gesù!Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore,chi crede in me non morirà in eterno.R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 11,1-45)Io sono la risurrezione e la vita.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta suasorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli

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asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. Le sorellemandarono dunque a dirgli: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato».All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma èper la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio vengaglorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che eramalato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli:«Andiamo di nuovo in Giudea!». I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa iGiudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sonoforse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa,perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa,perché la luce non è in lui».Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, si èaddormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli:«Signore, se si è addormentato, si salverà».Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse delriposo del sonno.Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento pervoi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». AlloraTommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi amorire con lui!».Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro.Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei eranovenuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udìche veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Martadisse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà».Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerànella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezionee la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me,non morirà in eterno. Credi questo?».Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, coluiche viene nel mondo».Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto ledisse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andòda lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Martagli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla,vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse apiangere al sepolcro.Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoipiedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbemorto!». Gesù allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei cheerano venuti con lei, si commosse profondamente e, molto turbato, domandò:

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«Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiòin pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni diloro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì checostui non morisse?».Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro:era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete lapietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivoodore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai,vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi edisse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi daisempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credanoche tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vienifuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da unsudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli avevacompiuto, credettero in lui.Parola del Signore.

OMELIAIl racconto della risurrezione di Lazzaro è una delle “storie di segni” cheracconta san Giovanni. Si tratta qui di presentare Gesù, vincitore della morte.Il racconto culmina nella frase di Gesù su se stesso: “Io sono la risurrezione ela vita. Chi crede in me non morrà in eterno” (vv. 25-26).Che Dio abbia il potere di vincere la morte, è già la convinzione dei raccontitardivi dell’Antico Testamento. La visione che ha Ezechiele della risurrezionedelle ossa secche - immagine del ristabilimento di Israele dopo la catastrofedell’esilio babilonese - presuppone questa fede (Ez 37,1-14). Nella sua“Apocalisse”, Isaia si aspetta che Dio sopprima la morte per sempre, cheasciughi le lacrime su tutti i volti (Is 25,8). E, per concludere, il libro diDaniele prevede che i morti si risveglino - alcuni per la vita eterna, altri perl’orrore eterno (Dn 12,2). Ma il nostro Vangelo va oltre questa speranzafutura, perché vede già date in Gesù “la risurrezione e la vita” che sono cosìattuali. Colui che crede in Gesù ha già una parte di questi doni della fine deitempi. Egli possiede una “vita senza fine” che la morte fisica non puòdistruggere. In Gesù, rivelazione di Dio, la salvezza è presente, e colui che èassociato a lui non può più essere consegnato alle potenze della morte.

PREGHIERA SULLE OFFERTEEsaudisci, Signore, le nostre preghiere: tu che ci hai illuminati con gliinsegnamenti della fede, trasformaci con la potenza di questo sacrificio. PerCristo nostro Signore.

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ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno”,dice il Signore. (Gv 11,26)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEDio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli di essere sempre inseriti comemembra vive nel Cristo, poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suosangue. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONENon rimproverare a Dio la sua impotenza misurandolo con la tua propriadebolezza; pensa piuttosto alla sua potenza! Se il sole, piccola opera di Dio,riscalda con un solo raggio il mondo intero, se l’aria che Dio ha creatocirconda tutto quello che è nel mondo, Dio stesso dovrebbe essere lontano,egli che è il creatore del sole e dell’aria? Per te, la cui fede non è ancora salda,ecco un paragone molto semplice. Supponiamo che i diversi semi delle piantesiano mischiati e che tu li tenga nella tua mano. Ti è o no difficile controllarli,distinguerli secondo le loro caratteristiche e raggrupparli secondo la lorospecie? Se tu sei capace di esaminare quello che tieni in mano, Dio nondovrebbe poter verificare e rimettere in ordine quello che lui stesso tiene nelpalmo della mano? Rifletti su quello che ti dico e rispondimi: non è blasfemonegare la risurrezione?SAN CIRILLO DI GERUSALEMME, catechesi 18, 3.

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11 aprile 2011 – LunedìS. Stanislao - V di quaresima (A) - I

PREGHIERA DEL MATTINOSignore Dio, tu mi hai creato, in modo miracoloso, a tua immagine esomiglianza. Ma quanto spesso perdiamo questa somiglianza a causa delpeccato! Oggi, siamo riconfortati e felici, perché abbiamo saputo da Cristo cheegli non condanna, ma ci chiama ad una vita degna dei figli di Dio. Mostracidi nuovo, o Dio, il tuo volto e noi saremo salvi.

ANTIFONA D’INGRESSOAbbi pietà di me, Signore, perché mi calpestano;tutto il giorno mi opprimono i miei nemici. (Sal 56,2)

COLLETTAO Padre, che con il dono del tuo amoreci riempi di ogni benedizione,trasformaci in creature nuove,per esser preparati alla Pasqua gloriosa del tuo regno.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dn 13,1-9.15-17.19-30.33-62)Io muoio innocente.Dal libro del profeta DanieleIn quei giorni, abitava a Babilonia un uomo chiamato Ioakìm, il quale avevasposato una donna chiamata Susanna, figlia di Chelkìa, di rara bellezza etimorata di Dio. I suoi genitori, che erano giusti, avevano educato la figliasecondo la legge di Mosè. Ioakìm era molto ricco e possedeva un giardinovicino a casa, ed essendo stimato più di ogni altro, i Giudei andavano da lui.In quell’anno erano stati eletti giudici del popolo due anziani; erano di quellidi cui il Signore ha detto: «L’iniquità è uscita da Babilonia per opera dianziani e di giudici, che solo in apparenza sono guide del popolo». Questifrequentavano la casa di Ioakìm, e tutti quelli che avevano qualche lite darisolvere si recavano da loro. Quando il popolo, verso il mezzogiorno, se neandava, Susanna era solita recarsi a passeggiare nel giardino del marito. I dueanziani, che ogni giorno la vedevano andare a passeggiare, furono presi daun’ardente passione per lei: persero il lume della ragione, distolsero gli occhiper non vedere il Cielo e non ricordare i giusti giudizi.Mentre aspettavano l’occasione favorevole, Susanna entrò, come al solito, condue sole ancelle, nel giardino per fare il bagno, poiché faceva caldo. Non c’eranessun altro al di fuori dei due anziani, nascosti a spiarla. Susanna disse alle

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ancelle: «Portatemi l’unguento e i profumi, poi chiudete la porta, perchévoglio fare il bagno».Appena partite le ancelle, i due anziani uscirono dal nascondiglio, corsero dalei e le dissero: «Ecco, le porte del giardino sono chiuse, nessuno ci vede e noibruciamo di passione per te; acconsenti e concediti a noi. In caso contrario tiaccuseremo; diremo che un giovane era con te e perciò hai fatto uscire leancelle». Susanna, piangendo, esclamò: «Sono in difficoltà da ogni parte. Secedo, è la morte per me; se rifiuto, non potrò scampare dalle vostre mani.Meglio però per me cadere innocente nelle vostre mani che peccare davanti alSignore!». Susanna gridò a gran voce. Anche i due anziani gridarono contro dilei e uno di loro corse alle porte del giardino e le aprì.I servi di casa, all’udire tale rumore in giardino, si precipitarono dalla portalaterale per vedere che cosa le stava accadendo. Quando gli anziani ebberofatto il loro racconto, i servi si sentirono molto confusi, perché mai era statadetta una simile cosa di Susanna.Il giorno dopo, quando il popolo si radunò nella casa di Ioakìm, suo marito,andarono là anche i due anziani, pieni di perverse intenzioni, per condannarea morte Susanna. Rivolti al popolo dissero: «Si faccia venire Susanna, figlia diChelkìa, moglie di Ioakìm». Mandarono a chiamarla ed ella venne con igenitori, i figli e tutti i suoi parenti. Tutti i suoi familiari e amici piangevano.I due anziani si alzarono in mezzo al popolo e posero le mani sulla sua testa.Ella piangendo alzò gli occhi al cielo, con il cuore pieno di fiducia nel Signore.Gli anziani dissero: «Mentre noi stavamo passeggiando soli nel giardino, èvenuta con due ancelle, ha chiuso le porte del giardino e poi ha licenziato leancelle. Quindi è entrato da lei un giovane, che era nascosto, e si è unito a lei.Noi, che eravamo in un angolo del giardino, vedendo quella iniquità ci siamoprecipitati su di loro. Li abbiamo sorpresi insieme, ma non abbiamo potutoprendere il giovane perché, più forte di noi, ha aperto la porta ed è fuggito.Abbiamo preso lei e le abbiamo domandato chi era quel giovane, ma lei nonce l’ha voluto dire. Di questo noi siamo testimoni». La moltitudine prestò lorofede, poiché erano anziani e giudici del popolo, e la condannò a morte.Allora Susanna ad alta voce esclamò: «Dio eterno, che conosci i segreti, checonosci le cose prima che accadano, tu lo sai che hanno deposto il falso controdi me! Io muoio innocente di quanto essi iniquamente hanno tramato controdi me». E il Signore ascoltò la sua voce.Mentre Susanna era condotta a morte, il Signore suscitò il santo spirito di ungiovanetto, chiamato Daniele, il quale si mise a gridare: «Io sono innocentedel sangue di lei!». Tutti si voltarono verso di lui dicendo: «Che cosa vuoi direcon queste tue parole?». Allora Daniele, stando in mezzo a loro, disse: «Sietecosì stolti, o figli d’Israele? Avete condannato a morte una figlia d’Israelesenza indagare né appurare la verità! Tornate al tribunale, perché costorohanno deposto il falso contro di lei».

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Il popolo tornò subito indietro e gli anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi inmezzo a noi e facci da maestro, poiché Dio ti ha concesso le prerogativedell’anzianità». Daniele esclamò: «Separàteli bene l’uno dall’altro e io ligiudicherò».Separàti che furono, Daniele disse al primo: «O uomo invecchiato nel male!Ecco, i tuoi peccati commessi in passato vengono alla luce, quando davisentenze ingiuste, opprimendo gli innocenti e assolvendo i malvagi, mentre ilSignore ha detto: Non ucciderai il giusto e l’innocente. Ora, dunque, se tu haivisto costei, di’: sotto quale albero tu li hai visti stare insieme?». Rispose:«Sotto un lentìsco». Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna ti ricadrà sullatesta. Già l’angelo di Dio ha ricevuto da Dio la sentenza e ti squarcerà in due».Allontanato questi, fece venire l’altro e gli disse: «Stirpe di Canaan e non diGiuda, la bellezza ti ha sedotto, la passione ti ha pervertito il cuore! Cosìfacevate con le donne d’Israele ed esse per paura si univano a voi. Ma unafiglia di Giuda non ha potuto sopportare la vostra iniquità. Dimmi dunque,sotto quale albero li hai sorpresi insieme?». Rispose: «Sotto un léccio». DisseDaniele: «In verità anche la tua menzogna ti ricadrà sulla testa. Ecco, l’angelodi Dio ti aspetta con la spada in mano, per tagliarti in due e così farti morire».Allora tutta l’assemblea proruppe in grida di gioia e benedisse Dio, che salvacoloro che sperano in lui. Poi, insorgendo contro i due anziani, ai qualiDaniele aveva fatto confessare con la loro bocca di avere deposto il falso, feceloro subire la medesima pena che avevano tramato contro il prossimo e,applicando la legge di Mosè, li fece morire. In quel giorno fu salvato il sangueinnocente.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 22)R. Con te, Signore, non temo alcun male.Il Signore è il mio pastore:non manco di nulla.Su pascoli erbosi mi fa riposare,ad acque tranquille mi conduce.Rinfranca l’anima mia. R.Mi guida per il giusto camminoa motivo del suo nome.Anche se vado per una valle oscura,non temo alcun male, perché tu sei con me.Il tuo bastone e il tuo vincastromi danno sicurezza. R.Davanti a me tu prepari una mensasotto gli occhi dei miei nemici.Ungi di olio il mio capo;

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il mio calice trabocca. R.Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagnetutti i giorni della mia vita,abiterò ancora nella casa del Signoreper lunghi giorni. R.

CANTO AL VANGELO (Ez 33,11)R. Lode e onore a te, Signore Gesù!Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,ma che si converta dalla sua malvagità e viva.R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,1-11)Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recòdi nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise ainsegnare loro.Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, laposero in mezzo egli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tuche ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo diaccusarlo.Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poichéinsistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato,getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva perterra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai piùanziani.Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse:«Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno,Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi nonpeccare più».Parola del Signore.

OMELIAGesù Cristo insegna sul monte degli Ulivi e, in seguito, nel tempio. Radunaattorno a sé persone diverse, alcune che lo ascoltano volentieri eattentamente, altre che tentano a loro modo di raggirare la legge e l’autorità.Gli uni e gli altri ricevono una lezione. Gli scribi tendono una trappola a Gesùconducendo da lui una donna sorpresa in adulterio, ma Cristo ribadisce ilvalore e l’immutabilità delle leggi e delle esigenze divine, mostra come ci si

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deve comportare col peccatore, di cui rispetta la dignità umana: “Neanch’io ticondanno, va’ e d’ora in poi non peccare più”. Ecco le premesse del Vangelo dioggi: il male è male, il peccato è peccato, ma l’uomo è chiamatocostantemente alla santità. Deve continuamente operare in sé il passaggiodall’uomo vecchio, cioè dal peccatore, all’uomo nuovo, rigenerato dall’acqua edallo Spirito. Non c’è nessuno al mondo che sia senza peccato. Dobbiamo tuttiimpegnarci in modo solidale sulla via del ritorno a Dio. Chi di noi è senzapeccato, scagli per primo la pietra. Molte pietre vengono scagliate e nonperché sono in molti ad essere senza peccato. Quante persone invece,incontrando la misericordia di Cristo, si allontanano per non peccare più?Impariamo ad ascoltare attentamente Cristo, senza nasconderci dietro leleggi. L’insegnamento da seguire è l’amore!

PREGHIERA SULLE OFFERTESignore, concedi ai tuoi fedeli,riuniti per celebrare i santi misteri,di offrirti come frutto della penitenzauna coscienza pura e uno spirito rinnovato.Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEDonna, nessuno ti ha condannata? Nessuno Signore.Neppure io ti condanno: d’ora in poi non peccare più. (Gv 8,10-11)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre di infinita misericordia,la forza redentrice dei tuoi sacramentici liberi da ogni male,e ci avvii all’incontro con te come discepoli del Cristo.Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PREGHIERA DELLA SERAFiglio di Dio che, con il Padre e lo Spirito Santo, sei adorato come il soloSanto, tu hai amato la Chiesa, tua sposa, ti sei offerto per santificarla. Così,tutti noi nella Chiesa siamo chiamati alla santità, poiché la volontà di Dio è disantificare ogni uomo. Insegnaci la misericordia... “Rimetti a noi i nostridebiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.

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12 aprile 2011 – MartedìS. Giulio papa - V di quaresima (A) - I

PREGHIERA DEL MATTINOSignore Gesù, tu chiami noi tutti a te. Fa’ che sentiamo la forza del tuo nome.Come Mosè nel deserto innalzò su un’asta un serpente di bronzo, così eranecessario che il Figlio dell’uomo fosse scacciato dalla terra perché chi credein lui possa avere la vita eterna. Concedici, Signore, la vita eterna inconformità alla nostra fede e alla tua misericordia.

ANTIFONA D’INGRESSOSta’ in attesa del Signore,prendi forza e coraggio;tieni saldo il tuo cuoree spera nel Signore. (Sal 27,14)

COLLETTAIl tuo aiuto, Dio onnipotente, ci renda perseveranti nel tuo servizio, perchéanche nel nostro tempo la tua Chiesa si accresca di nuovi membri e si rinnovisempre nello spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Nm 21,4-9)Il nostro Dio viene a salvarci.Dal libro dei NumeriIn quei giorni, gli Israeliti si mossero dal monte Or per la via del Mar Rosso,per aggirare il territorio di Edom. Ma il popolo non sopportò il viaggio. Ilpopolo disse contro Dio e contro Mosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egittoper farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua esiamo nauseati di questo cibo così leggero».Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano lagente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse:«Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te;supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti».Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilosopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita».Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando unserpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo,restava in vita.Parola di Dio.

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SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 101)R. Signore, ascolta la mia preghiera.Signore, ascolta la mia preghiera,a te giunga il mio grido di aiuto.Non nascondermi il tuo voltonel giorno in cui sono nell’angoscia.Tendi verso di me l’orecchio,quando t’invoco, presto, rispondimi! R.Le genti temeranno il nome del Signoree tutti i re della terra la tua gloria,quando il Signore avrà ricostruito Sione sarà apparso in tutto il suo splendore.Egli si volge alla preghiera dei derelitti,non disprezza la loro preghiera. R.Questo si scriva per la generazione futurae un popolo, da lui creato, darà lode al Signore:«Il Signore si è affacciato dall’alto del suo santuario,dal cielo ha guardato la terra,per ascoltare il sospiro del prigioniero,per liberare i condannati a morte». R.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 3,16)R. Lode e onore a te, Signore Gesù!Il seme è la parola di Dio,il seminatore è Cristo:chiunque trova lui, ha la vita eterna.R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,21-30)Avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma moriretenel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora iGiudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi nonpotete venire”?».E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questomondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostripeccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico.Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato èveritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono cheegli parlava loro del Padre.

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Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, alloraconoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come ilPadre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciatosolo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole,molti credettero in lui.Parola del Signore.

OMELIAGesù pronuncia una strana sentenza, in contraddizione con tutto il Vangelo,se tolta dal suo contesto: “Dove vado io, voi non potete venire”. In altritermini, non possiamo seguire Cristo se siamo nel peccato, cioè se rifiutiamoDio e colui che egli ha mandato, Gesù Cristo. Secondo san Giovanni, il rifiutodi Cristo è il peccato più grande. Come Mosè nei confronti del suo popolo,Cristo parla in nome di Dio. Mosè nel tempo in cui era il pastore del popolo diIsraele, aveva ascoltato le seguenti parole: “Io-Sono mi ha mandato a voi... IlSignore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio diGiacobbe mi ha mandato a voi” (Es 3,14-15). Il nome di Dio bastava agliEbrei perché avessero fiducia in Mosè, per fuggire dalla schiavitù e partireverso la terra promessa. Questo nome celava in sé la potenza e il dinamismodell’Esodo. Grazie a questo nome, s’è compiuta la Pasqua in cui non èmancata né manna né acqua. Ci furono le quaglie e il serpente di rame asalvare dalla morte.Evocando questo nome, che è il suo nome, Gesù ricorda tutta la stradapercorsa dalla schiavitù alla libertà, perché ciascuno di noi deve intraprenderequesto cammino dalla morte alla vita. Per provare in sé questa Pasqua,bisogna credere in Gesù, credere a Gesù. Credere che egli è l’inviato, il Messia,e credere nelle sue parole. Allora si impara a seguirlo nel mistero pasquale,nella passione, nella morte sulla croce e nella risurrezione.

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore, questa vittima di riconciliazione, perdona le nostre colpe, eguida i nostri cuori vacillanti sulla via del bene. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomoallora saprete che Io Sono”. (Gv 8,28)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEDio grande e misericordioso, l’assidua partecipazione ai tuoi misteri ciavvicini sempre più a te, che sei l’unico e vero bene. Per Cristo nostro Signore.

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PREGHIERA DELLA SERASignore, tu che guidi e illumini il nostro cammino, insegnaci ad ascoltare latua voce.Insegnaci a soffocare nei nostri cuori ogni ribellione contro di te.Concedici di credere nel tuo nome e di proclamarlo.

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13 aprile 2011 – MercoledìS. Martino I - V di quaresima (A) - I

PREGHIERA DEL MATTINODio onnipotente, concedici una fede salda come quella di Abramo.Oggi, vogliamo perseverare nel tuo insegnamento per diventare tuoi veridiscepoli.Non vogliamo essere schiavi del peccato.Guidaci, o Signore, alla casa del Padre, dove nella libertà ti ameremo persempre.

ANTIFONA D’INGRESSOTu mi liberi, Signore, dall’ira dei miei nemici.Tu mi innalzi sopra i miei avversari,e mi salvi dall’uomo violento. (Sal 18,48-49)

COLLETTARisplenda la tua luce, Dio misericordioso, sui tuoi figli purificati dallapenitenza; tu che ci hai ispirato la volontà di servirti, porta a compimentol’opera da te iniziata. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Dn 3,14-20.46-50.91-92.95)Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi.Dal libro del profeta DanieleIn quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego,che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d’oro che io ho fattoerigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra,dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali,sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti,in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuocoardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi nonabbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che ilnostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dallatua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi nonserviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto».Allora Nabucodònosor fu pieno d’ira e il suo aspetto si alterò nei confronti diSadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornacesette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito,comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco

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ardente.I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare ilfuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzavaquarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò quei Caldèi che sitrovavano vicino alla fornace. Ma l’angelo del Signore, che era sceso conAzarìa e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma delfuoco della fornace e rese l’interno della fornace come se vi soffiasse dentroun vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loroalcun male, non diede loro alcuna molestia.Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoiministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?».«Certo, o re», risposero. Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti,i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi ilquarto è simile nell’aspetto a un figlio di dèi».Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego,il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato inlui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per nonservire e per non adorare alcun altro dio all’infuori del loro Dio».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dn 3,52-56)R. A te la lode e la gloria nei secoli.Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,Benedetto il tuo nome glorioso e santo. R.Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,Benedetto sei tu sul trono del tuo regno. R.Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissie siedi sui cherubini,Benedetto sei tu nel firmamento del cielo. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 8,15)R. Lode e onore a te, Signore Gesù!Beati coloro che custodiscono la parola di Diocon cuore integro e buonoe producono frutto con perseveranza.R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,31-42)Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Serimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e

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la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo enon siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventereteliberi”?».Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette ilpeccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa;il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberidavvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermiperché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho vistopresso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padrevostro».Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli diAbramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, unuomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto.Voi fate le opere del padre vostro».Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solopadre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste,perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui miha mandato».Parola del Signore.

OMELIAEssere libero o essere schiavo del peccato, ecco il dilemma che ogni uomodeve affrontare. Essere libero significa appartenere completamente a Dio, farela sua volontà, poiché egli desidera la nostra salvezza. Essere liberocompiendo il bene è fare piacere a Dio. Al contrario, essere schiavo significaandare per la propria strada, essere signori di se stessi. Impariamo aperseverare nell’insegnamento di Cristo. Perseverare significa perduraresempre, costantemente. Perseverare significa credere anche a scapito dellalogica umana e delle convinzioni universali. Ciò significa avere il coraggio didare fiducia a Gesù, rimanere sempre nella casa del Padre. Abramo hamostrato di avere del tutto fiducia in Dio. La patria, verso la quale per tutta lavita non ha smesso di incamminarsi, è Dio. Se fossimo davvero figli diAbramo, le nostre vite prenderebbero un’altra piega. Il Figlio di Dio è venutosulla terra per cercare e per salvare ciò che era perduto. Se il Figlio vi libera,sarete davvero liberi. Il tempo di Quaresima ha questo senso: con l’ascoltodella parola divina e con le azioni dettate da una fede profonda noi vogliamoottenere la liberazione operata per noi da Gesù Cristo. Essere un discendentedi Abramo non ha un significato carnale, ma spirituale: continuare lo spiritodel patriarca, cioè avere una fede sempre più forte.Nella fede Abramo ha obbedito all’appello di Dio e si è recato nella terra di cuidoveva entrare in possesso.Prima di arrivare alla terra promessa ha peregrinato molto, aspettando la

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costruzione, su solide fondamenta, della città il cui architetto e costruttoresarebbe stato Dio stesso. E noi siamo capaci di camminare fino alla cittàcostruita da Dio?

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore, questo sacrificio che ci concedi di offrire alla tua santità, erendilo per noi sorgente di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Sarete davvero miei discepolise rimanete fedeli alla mia parola”. (Gv 8,31)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Dio, fonte della vita, fa’ che la partecipazione al tuo sacramento sia per noimedicina di salvezza; ci guarisca dalle ferite del male e ci confermi nella tuaamicizia. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, la nostra libertà è per noi un segno che siamo stati creati a tuaimmagine. Concedici di saper usare sempre a buon profitto questo privilegio,volgendoci verso il bene.

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14 aprile 2011 – GiovedìS. Abbondio - V di quaresima (A) - I

PREGHIERA DEL MATTINOInfondi in noi, Signore, lo Spirito Santo perché sappiamo scoprire le SacreScritture e vivere ogni giorno secondo questo spirito. Permettici, Signore, divedere tutta la prospettiva di salvezza che tu ci mostri dai tempi dellacreazione dell’uomo, perché possiamo giungere alla tua dimora senza l’ombradi un dubbio.

ANTIFONA D’INGRESSOCristo è mediatore della nuova alleanzaperché, mediante la sua morte,coloro che sono stati chiamatiricevano l’eredità eternache è stata loro promessa. (Eb 9,15)

COLLETTAAssisti e proteggi sempre, Padre buono, questa tua famiglia che ha posto in teogni speranza, perché liberata dalla corruzione del peccato resti fedeleall’impegno del Battesimo, e ottenga in premio l’eredità promessa. Per ilnostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gen 17,3-9)Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.Dal libro della GenesiIn quei giorni, Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di unamoltitudine di nazioni. Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo,perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò. E ti renderò molto,molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò lamia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te, di generazione ingenerazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tuadiscendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, ladarò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loroDio». Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu ela tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».Parola di Dio.

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SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 104)R. Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.Cercate il Signore e la sua potenza,ricercate sempre il suo volto. R.Ricordate le meraviglie che ha compiuto,i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca. R.Voi, stirpe di Abramo, suo servo,figli di Giacobbe, suo eletto.È lui il Signore, nostro Dio:su tutta la terra i suoi giudizi. R.Si è sempre ricordato della sua alleanza,parola data per mille generazioni,dell’alleanza stabilita con Abramoe del suo giuramento a Isacco. R.

CANTO AL VANGELOR. Lode e onore a te, Signore Gesù!Oggi non indurite il vostro cuore,ma ascoltate la voce del Signore.R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 8,51-59)Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, disse Gesù ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: se unoosserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora iGiudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche iprofeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte ineterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche iprofeti sono morti. Chi credi di essere?».Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi miglorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete.Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: unmentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre,esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai vistoAbramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima cheAbramo fosse, Io Sono».Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose euscì dal tempio.Parola del Signore.

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OMELIAPer non morire, basta osservare l’insegnamento di Gesù, osservarlo perintero. Eppure quante volte per far bella figura ci scusiamo, davantiall’opinione pubblica e davanti a noi stessi, dicendo che rispettiamoquest’insegnamento, ma in parte! Facendo ciò, non conosciamo Dio, perchénon consideriamo le sue esigenze. Il Nuovo Testamento è il complemento e,insieme, il compimento dell’insegnamento dell’Antica Alleanza. Nonpossiamo capire del tutto l’Antico Testamento se non lo leggiamo con ilNuovo Testamento come un tutto. Ma il Nuovo Testamento non saràcomprensibile in tutte le sue implicazioni se lo leggiamo separatamente. Gesùricorda oggi l’unità dei due Testamenti. Gli interlocutori di Gesù non voglionoprendere atto di ciò. Ne hanno semplificato la prospettiva, e si sono trovati inerrore. Abramo ne possedeva invece la prospettiva globale, perché, grazie allasua fede, guardava verso l’avvenire, verso il Messia. Gesù è il Messiapromesso, atteso, colui che salverà Israele, ma gli Ebrei non ci credono. Siostinano a guardare soltanto alla vita terrena, nel suo circolo chiuso che vadalla nascita alla morte, mentre la vita eterna, di cui parla Gesù, comincia conla nascita nell’acqua e nello spirito ed è infinita. Per giungere a questa vitaeterna, bisogna osservare per intero l’insegnamento di Gesù.

PREGHIERA SULLE OFFERTEGuarda con bontà, o Dio, il sacrificio che ti presentiamo, perché giovi allanostra conversione e porti la salvezza al mondo intero. Per Cristo nostroSignore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Abramo esultò nella speranzadi vedere il mio giorno;lo vide e se ne rallegrò”. (Gv 8,56)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre misericordioso, il pane eucaristico, che ci fa tuoi commensali in questomondo, ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna. Per Cristonostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, concedici di capire al di là delle tue parole, di seguirti sempre confiducia. La nostra concezione del mondo e della vita è così piccola! “Io Sono”,insegnaci ad andare al di là dei limiti della nostra ragione.

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15 aprile 2011 – VenerdìS. Annibale - V di quaresima (A) - I

PREGHIERA DEL MATTINONoi crediamo in te, Signore Gesù, che sei venuto dal Padre per mostrarci ilsuo amore.Dio ha tanto amato il mondo che ha mandato il suo unico Figlio a salvarlo.Gesù, noi crediamo che tutto quello che tu hai fatto e detto aveva per scopo lanostra salvezza.Padre, sii onorato per l’opera di tuo Figlio che ci fai conoscere per mezzo delloSpirito Santo.

ANTIFONA D’INGRESSOAbbi pietà di me, Signore,perché sono in angustia;strappami dalla mano dei miei nemicie salvami dai miei persecutori:Signore, che io non resti confuso. (Sal 31,10.16.18)

COLLETTAPerdona, Signore, i nostri peccati, e nella tua misericordia spezza le cateneche ci tengono prigionieri a causa delle nostre colpe, e guidaci alla libertà cheCristo ci ha conquistata. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ger 20,10-13)Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso.Dal libro del profeta GeremiaSentivo la calunnia di molti: «Terrore all’intorno! Denunciàtelo! Sì, lodenunceremo».Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta: «Forse si lascerà trarre ininganno, così noi prevarremo su di lui, ci prenderemo la nostra vendetta».Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso, per questo i mieipersecutori vacilleranno e non potranno prevalere; arrossiranno perché nonavranno successo, sarà una vergogna eterna e incancellabile.Signore degli eserciti, che provi il giusto, che vedi il cuore e la mente, possa iovedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa!Cantate inni al Signore, lodate il Signore, perché ha liberato la vita del poverodalle mani dei malfattori.Parola di Dio.

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SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 17)R. Nell’angoscia t’invoco: salvami, Signore.Ti amo, Signore, mia forza,Signore, mia roccia,mia fortezza, mio liberatore. R.Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.Invoco il Signore, degno di lode,e sarò salvato dai miei nemici. R.Mi circondavano flutti di morte,mi travolgevano torrenti infernali;già mi avvolgevano i lacci degli ínferi,già mi stringevano agguati mortali. R.Nell’angoscia invocai il Signore,nell’angoscia gridai al mio Dio:dal suo tempio ascoltò la mia voce,a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido. R.

CANTO AL VANGELOR. Lode e onore a te, Signore Gesù!Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;tu hai parole di vita eterna.R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 10,31-42)Cercavano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disseloro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale diesse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo perun’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi sietedèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – ela Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato emandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio diDio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio,anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciateche il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente dicatturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove primaGiovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano:«Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha

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detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui.Parola del Signore.

OMELIAUna volta ancora Gesù sta per essere lapidato, e le parole che scambia con isuoi persecutori mettono in rilievo il vero motivo del suo martirio ormaiprossimo. Gesù non è stato condannato a morte, come Giovanni Battista,perché predicava la giustizia e nemmeno perché i suoi miracolipreoccupavano i potenti, ma piuttosto perché si dichiarava Figlio di Dio e, perla legge di Mosè, una simile affermazione meritava la morte. Durante tutta lavita, egli ha voluto conoscere nella sua sensibilità ardente questa sofferenza diessere rifiutato perché era Figlio del Padre, mentre il suo solo desiderio era didonarci suo Padre.Alcuni l’hanno riconosciuto e sono venuti a lui. Sono quelli che, attraverso lasua parola dolce e pacata, ma affilata come una spada, attraverso le sue operedi misericordia, i miracoli, le risurrezioni che manifestavano la gloria di Dio,oppure attraverso la testimonianza del suo precursore, hanno percepito loSpirito del Padre che li toccava nel più profondo del loro cuore e sono statiabbastanza umili, abbastanza poveri per aprirsi all’adorazione. Allora costorosono stati rinsaldati nella fede e hanno riconosciuto che Gesù è nel Padre eche il Padre è in lui.In questi ultimi giorni prima della Passione, la Chiesa ci spinge ad attaccarci,con una fede amorosa e piena, a “colui che il Padre ha consacrato e mandatonel mondo”.

PREGHIERA SULLE OFFERTEIl tuo aiuto, Dio misericordioso, ci renda degni di accostarci al santo altare,perché l’assidua partecipazione al divino sacrificio ci ottenga la salvezza. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Il Padre è in mee io nel Padre”, dice il Signore. (Gv 10,38)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONENon ci abbandoni, Signore, la forza di questo sacramento che ci unisce a te, eallontani sempre da noi ogni male. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAPerdonami, Signore. La terra non si apre per inghiottirmi, come Datan eAbiron, i flutti del mio peccato come i flutti del mar Rosso non si rovescianosu di me ricoprendomi come il faraone e il suo esercito. Possa io avere la forza

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di Debora e di Giaele per trafiggere il nemico con la croce di Cristo e possavedere con Manoach l’Angelo di Dio elevarsi nella fiamma. Fa’ che io nonimiti la debolezza di Sansone. Le seduzioni della carne non mi faccianoperdere la tua gloria, Signore, consegnandomi nelle mani di estranei chetramano la menzogna.

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16 aprile 2011 – SabatoS. Lamberto - V di quaresima (A) - I

PREGHIERA DEL MATTINOSignore Gesù, rafforza la nostra fede, nel momento in cui entriamo con te nelmistero pasquale. Fa’ che non ci scandalizziamo della croce.Tutti i nostri sforzi mirino alla stessa direzione, perché i figli di Dio sianoriuniti. Signore, concedici questa grazia, affinché possiamo invitarti, concuore accogliente, a vivere con noi la festa della risurrezione.

ANTIFONA D’INGRESSOSignore, non stare lontano,affrettati, mia forza, ad aiutarmi,perché io sono un verme e non un uomo,un obbrobrio per tutti, lo scherno della gente. (Sal 22,20.7)

COLLETTAO Dio, che operi sempre per la nostra salvezza e in questi giorni ci allieti conun dono speciale della tua grazia, guarda con bontà alla tua famiglia,custodisci nel tuo amore chi attende il Battesimo e assisti chi è già rinato allavita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Ez 37,21-28)Farò di loro un solo popolo.Dal libro del profeta EzechieleCosì dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra lequali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra:farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo reregnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi indue regni.Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte leloro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, lipurificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti;seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno inpratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quellaterra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei lorofigli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabiliròe li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. Inmezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio

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popolo.Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il miosantuario sarà in mezzo a loro per sempre.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Ger 31,10-13)R. Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.Ascoltate, genti, la parola del Signore,annunciàtela alle isole più lontane e dite:«Chi ha disperso Israele lo radunae lo custodisce come un pastore il suo gregge». R.Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,andranno insieme verso i beni del Signore. R.La vergine allora gioirà danzandoe insieme i giovani e i vecchi.«Cambierò il loro lutto in gioia,li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni». R.

CANTO AL VANGELO (cf. Ez 18,31)R. Lode e onore a te, Signore Gesù!Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 11,45-56)Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò cheGesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Maalcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù avevafatto.Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosafacciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così,tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio ela nostra nazione».Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voinon capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solouomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questoperò non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno,profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la

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nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Daquel giorno dunque decisero di ucciderlo.Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nellaregione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con idiscepoli.Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemmeprima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio,dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».Parola del Signore.

OMELIAI sommi sacerdoti e i farisei diedero l’ordine di arrestare Gesù. Erano moltoinvidiosi, in seguito a tutto quello che era successo a partire dalla risurrezionedi Lazzaro. Troppe persone avevano creduto e avevano seguito Gesù.Il sommo sacerdote “profetizzò” che la morte di un solo uomo era preferibilealla schiavitù dell’intero popolo, deportato a Roma.In realtà non era ancora giunto il tempo in cui i Romani avrebbero temutoqualcosa da parte degli Ebrei, come testimonia il processo di Gesù: ilprocuratore della Giudea diede poca importanza al fatto che Gesù siproclamasse re dei Giudei. Ordinò anche di preparare un cartello con questaiscrizione: “Re dei Giudei”.Ma, trent’anni dopo, la “profezia” di Caifa avrebbe avuto un senso molto reale,quando i Romani sarebbero giunti a disperdere l’intero popolo e a distruggereil tempio.Ma Gesù non era un pericolo! Egli muore per il suo popolo, per riunire in unsolo corpo i figli di Dio che erano dispersi. Prima della morte, Gesù prega ilPadre suo, perché tutti possano essere “uno” come lui con il Padre.Molte persone cercarono Gesù nel momento dei preparativi della Pasqua.Molti chiesero: “Non verrà egli alla festa?”. Certamente Gesù verrà per la festapasquale, perché, senza di lui, essa non avrebbe un senso molto profondo.Allo stesso modo, nella nostra vita, una Pasqua senza Cristo non ha senso.Oggi dobbiamo porci la stessa domanda dei sommi sacerdoti e dei farisei:“Che facciamo? Quest’uomo compie molti segni”.E noi che cosa vogliamo fare di Cristo nella nostra vita?

PREGHIERA SULLE OFFERTEDio onnipotente ed eterno, che nel sacramento del Battesimo fai rinascerecoloro che confessano il tuo nome, accogli i doni e le preghiere di questa tuafamiglia, distruggi le nostre colpe ed esaudisci le speranze di chi crede in te.Per Cristo nostro Signore.

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ANTIFONA ALLA COMUNIONECristo è stato consegnato alla morteper riunire insieme i figli di Dioche erano dispersi. (cf. Gv 11,52)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Padre, che ci hai nutriti con il corpo e sangue del tuo Figlio, per questosacramento di salvezza fa’ che entriamo in comunione con la tua vita divina.Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAQuesta sera, Signore, in tutto il mondo sono in molti ad essere denunciati edarrestati.Da’ loro la forza di saper seguire i tuoi passi, di saper combatterepacificamente per la giustizia.Fa’ sentire loro la tua presenza, perché sappiano che tu non li abbandoneraimai.

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17 aprile 2011 – DomenicaS. Aniceto, papa - Domenica delle Palme (A) - II

PREGHIERA DEL MATTINOUn non credente disse un giorno che, quando Dio è molto triste, cerca levoluminose tesi dei dotti teologi dedicate alla sua Persona. E in un attimo simette a ridere, sinceramente divertito. A mio avviso i non credenti possonoavere a volte delle intuizioni sensate. Concedici quindi, Signore, il dono diun’umile semplicità. Poiché non sapremo mai cosa è successo in realtà.Poiché, giustamente sono sufficienti il Corpo, il Sangue, il pane, il vino, fruttodel sole e del lavoro umano. Difficile da comprendere, anche per i tuoidiscepoli. Amen.

ANTIFONA D’INGRESSOSei giorni prima della solenne celebrazione della Pasqua,quando il Signore entrò in Gerusalemme,gli andarono incontro i fanciulli:portavano in mano rami di palma,e acclamavano a gran voce:Osanna nell’alto dei cieli:Gloria a te che vieni,pieno di bontà e di misericordia.Sollevate, porte, i vostri frontali,alzatevi, porte antiche,ed entri il re della gloria.Chi è questo re della gloria?Il Signore degli eserciti è il re della gloria.Osanna nell’alto dei cieli:Gloria a te che vieni,pieno di bontà e di misericordia. (Sal 24,9-10)

COLLETTADio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristotuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, perpartecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio e vive e regna con te...

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PRIMA LETTURA (Is 50,4-7)Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restareconfuso.Dal libro del profeta IsaiaIl Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzareuna parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché ioascolti come i discepoli.Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non misono tirato indietro.Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mistrappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendola mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 21)R. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,storcono le labbra, scuotono il capo:“Si rivoga al Signore; lui lo liberi,lo porti in salvo, se davvero lo ama!”. R.Un branco di cani mi circonda,mi accerchia una banda di malfattori;hanno scavato le mie mani e i miei piedi.Posso contare tutte le mie ossa. R.Si dividono le mie vesti,sulla mia tunica gettano la sorte.Ma tu, Signore, non stare lontano,mia forza, vieni presto in mio aiuto. R.Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,ti loderò in mezzo all’assemblea.Lodate il Signore, voi suoi fedeli,gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,lo tema tutta la discendenza d’Israele. R.

SECONDA LETTURA (Fil 2,6-11)Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai FilippesiCristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegiol’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo,diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliòse stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce.

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Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome,perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sottoterra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Fil 2,8-9)R. Gloria e lode a te, o Cristo!Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte,e a una morte di croce.Per questo Dio lo esaltòe gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.R. Gloria e lode a te, o Cristo!

VANGELO (Mt 26,14- 27,66)La passione del Signore.+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo«Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trentamonete d’argento.Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero:«Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?».Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il miotempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”».I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici.Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli:«Sono forse io, Signore?».Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello chemi tradirà.Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dalquale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fossemai nato!».Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’haidetto».Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzòe, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il miocorpo».Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, perchéquesto è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono deipeccati.Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in

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cui lo berrò nuovo con voi, nel regno del Padre mio».Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo.Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore delgregge.Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzeròmai».Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tumi rinnegherai tre volte».Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lostesso dissero tutti i discepoli.Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse aidiscepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare».E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza eangoscia.E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate conme».Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio,se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, macome vuoi tu!».Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, nonsiete stati capaci di vegliare con me una sola ora?Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma lacarne è debole».Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calicenon può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà».Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fattipesanti.Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesseparole.Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’oraè vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori.Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino».Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui unagrande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e daglianziani del popolo.Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui;arrestatelo!».Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò.E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, miserole mani addosso a Gesù e lo arrestarono.

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Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse ecolpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio.Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelliche prendono la spada, di spada moriranno.O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a miadisposizione più di dodici legioni di angeli?Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deveavvenire?».In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro sietevenuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio ainsegnare, e non mi avete arrestato.Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti».Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa,presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani.Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommosacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata afinire.I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianzacontro Gesù, per metterlo a morte; ma non la trovarono, sebbene si fosseropresentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, cheaffermarono: «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio ericostruirlo in tre giorni”».Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosatestimoniano costoro contro di te?».Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Diovivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio».«Tu l’hai detto – gli rispose Gesù –; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete ilFiglio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Chebisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia;che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!».Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono,dicendo: «Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?».Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli siavvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!».Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici».Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costuiera con Gesù, il Nazareno».Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell’uomo!».Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tusei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!».

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Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». Esubito un gallo cantò.E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallocanti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tenneroconsiglio contro Gesù per farlo morire.Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatorePilato.Allora Giuda – colui che lo tradì –, vedendo che Gesù era stato condannato,preso dal rimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi dei sacerdoti eagli anziani, dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Maquelli dissero: «A noi che importa? Pensaci tu!».Egli allora, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò aimpiccarsi.I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: «Non è lecito metterle neltesoro, perché sono prezzo di sangue».Tenuto consiglio, comprarono con esse il «Campo del vasaio» per la sepolturadegli stranieri.Perciò quel campo fu chiamato «Campo di sangue» fino al giorno d’oggi.Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Epresero trenta monete d’argento, il prezzo di colui che a tal prezzo fu valutatodai figli d’Israele, e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinatoil Signore.Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogòdicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici».E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro dite?».Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assaistupito.A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla uncarcerato, a loro scelta.In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba.Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimettain libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?».Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere ache fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata percausa sua».Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e afar morire Gesù.Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta

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in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!».Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tuttirisposero: «Sia crocifisso!».Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Siacrocifisso!».Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, presedell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sonoresponsabile di questo sangue. Pensateci voi!».E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli».Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, loconsegnò perché fosse crocifisso.Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunaronoattorno tutta la truppa.Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono unacorona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella manodestra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re deiGiudei!».Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poilo condussero via per crocifiggerlo.Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e locostrinsero a portare la sua croce.Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero dabere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere.Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte.Poi, seduti, gli facevano la guardia.Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui èGesù, il re dei Giudei».Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu,che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu seiFiglio di Dio, e scendi dalla croce!».Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe dilui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele;scenda ora dalla croce e crederemo in lui.Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “SonoFiglio di Dio”!».Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa:«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».

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E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissòsu una canna e gli dava da bere.Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!».Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò,le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che eranomorti, risuscitarono.Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa eapparvero a molti.Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista delterremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore edicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevanoseguito Gesù dalla Galilea per servirlo.Tra queste c’erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe,e la madre dei figli di Zebedeo.Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatea, chiamato Giuseppe; anchelui era diventato discepolo di Gesù.Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò chegli fosse consegnato.Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suosepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grandepietra all’entrata del sepolcro, se ne andò.Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria.Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i capidei sacerdoti e i farisei, dicendo: «Signore, ci siamo ricordati chequell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”.Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché nonarrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto daimorti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!».Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza comemeglio credete».Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vilasciarono le guardie.Parola del Signore.

OMELIAÈ allo stesso tempo l’ora della luce e l’ora delle tenebre.L’ora della luce, poiché il sacramento del Corpo e del Sangue è stato istituito,ed è stato detto: “Io sono il pane della vita... Tutto ciò che il Padre mi dà verràa me: colui che viene a me non lo respingerò... E questa è la volontà di coluiche mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto mi ha dato, ma lo

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risusciti l’ultimo giorno” (Gv 6,35-39). Come la morte è arrivata dall’uomocosì anche la risurrezione è arrivata dall’uomo, il mondo è stato salvato permezzo di lui. Questa è la luce della Cena.Al contrario, la tenebra viene da Giuda. Nessuno è penetrato nel suo segreto.Si è visto in lui un mercante di quartiere che aveva un piccolo negozio, e chenon ha sopportato il peso della sua vocazione. Egli incarnerebbe il drammadella piccolezza umana. O, ancora, quello di un giocatore freddo e scaltrodalle grandi ambizioni politiche.Lanza del Vasto ha fatto di lui l’incarnazione demoniaca e disumanizzata delmale.Tuttavia nessuna di queste figure collima con quella del Giuda del Vangelo.Era un brav’uomo, come molti altri. È stato chiamato come gli altri. Non hacapito che cosa gli si faceva fare, ma gli altri lo capivano? Egli era annunciatodai profeti, e quello che doveva accadere è accaduto. Giuda doveva venire,perché altrimenti come si sarebbero compiute le Scritture? Ma sua madre l’haforse allattato perché si dicesse di lui: “Sarebbe stato meglio per quell’uomo senon fosse mai nato!”? Pietro ha rinnegato tre volte, e Giuda ha gettato le suemonete d’argento, urlando il suo rimorso per aver tradito un Giusto. Perché ladisperazione ha avuto la meglio sul pentimento? Giuda ha tradito, mentrePietro che ha rinnegato Cristo è diventato la pietra di sostegno della Chiesa.Non restò a Giuda che la corda per impiccarsi. Perché nessuno si è interessatoal pentimento di Giuda? Gesù l’ha chiamato “amico”. È veramente lecitopensare che si trattasse di una triste pennellata di stile, affinché sullo sfondochiaro, il nero apparisse ancora più nero, e il tradimento più ripugnante?Invece, se questa ipotesi sfiora il sacrilegio, che cosa comporta allora l’averlochiamato “amico”? L’amarezza di una persona tradita? Eppure, se Giudadoveva esserci affinché si compissero le Scritture, quale colpa ha commessoun uomo condannato per essere stato il figlio della perdizione?Non chiariremo mai il mistero di Giuda, né quello del rimorso che da solo nonpuò cambiare nulla. Giuda Iscariota non sarà più “complice” di nessuno.

PREGHIERA SULLE OFFERTEDio onnipotente, la passione del tuo unico Figlio affretti il giorno del tuoperdono; non lo meritiamo per le nostre opere, ma l’ottenga dalla tuamisericordia questo unico mirabile sacrificio. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Padre, se questo calice non può passare senza che io lo beva,sia fatta la tua volontà” (Mt 26,42; cf. Mc 14,36; cf. Lc 22,42)

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PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni, e con la morte del tuo Figlio cifai sperare nei beni in cui crediamo, fa’ che per la sua risurrezione possiamogiungere alla meta della nostra speranza. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONELa croce di Cristo sul Calvario è anche testimonianza della forza del maleverso lo stesso Figlio di Dio, verso colui che, unico fra tutti i figli degli uomini,era per sua natura assolutamente innocente e libero dal peccato, e la cuivenuta nel mondo fu esente dalla disobbedienza di Adamo e dall’eredità delpeccato originale. Ed ecco, proprio in lui, in Cristo, viene fatta giustizia delpeccato a prezzo del suo sacrificio, della sua obbedienza “fino alla morte” (Fil2,8). Colui, che era senza peccato, “Dio lo trattò da peccato in nostro favore”(2Cor 5,21). Viene anche fatta giustizia della morte che, dagli inizi dellastoria dell’uomo, si era alleata col peccato. Questo far giustizia della morteavviene a prezzo della morte di colui, che era senza peccato e che unico poteva- mediante la propria morte - infliggere morte alla morte (cf. 1Cor 15,54ss).In tal modo la croce di Cristo, sulla quale il Figlio, consostanziale al Padre,rende piena giustizia a Dio, è anche una rivelazione radicale dellamisericordia, ossia dell’amore che va contro a ciò che costituisce la radicestessa del male nella storia dell’uomo: contro al peccato e alla morte.La croce è il più profondo chinarsi della Divinità sull’uomo e su ciò che l’uomo- specialmente nei momenti difficili e dolorosi - chiama il suo infelice destino.La croce è come un tocco dell’eterno amore sulle ferite più dolorosedell’esistenza terrena dell’uomo, è il compimento sino alla fine delprogramma messianico, che Cristo formulò una volta nella sinagoga diNazaret (cf. Lc 4,18-21) e ripeté poi dinanzi agli inviati di Giovanni Battista(cf. Lc 7,20-23). Secondo le parole scritte già nella profezia di Isaia (cf. Is35,5; 6,1-3), tale programma consisteva nella rivelazione dell’amoremisericordioso verso i poveri, i sofferenti e i prigionieri, verso i non vedenti,gli oppressi e i peccatori. Nel mistero pasquale viene oltrepassato il limite delmolteplice male, di cui l’uomo diventa partecipo e nell’esistenza terrena: lacroce di Cristo, infatti, ci fa comprendere le più profonde radici del male, cheaffondano nel peccato e nella morte, e così diventa un segno escatologico.Soltanto nel compimento escatologico e nel definitivo rinnovamento delmondo, l’amore in tutti gli eletti vincerà le sorgenti più profonde del male,portando quale frutto pienamente maturo il Regno della vita e della santità edell’immortalità gloriosa. Il fondamento di tale compimento escatologico è giàracchiuso nella croce di Cristo e nella sua morte. Il fatto che Cristo “èrisuscitato il terzo giorno” (1Cor 15,4) costituisce il segno finale dellamissione messianica, segno che corona l’intera rivelazione dell’amoremisericordioso nel mondo soggetto al male. Ciò costituisce al tempo stesso il

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segno, che preannuncia “un nuovo cielo e una nuova terra” (Ap 21,1), quandoDio “tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, nélamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate” (Ap 21,4).GIOVANNI PAOLO II, Dives in misericordia, 8

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18 aprile 2011 – LunedìS. Galdino, vescovo - Settimana Santa (A) - II

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, tu sei diventato uomo tra gli uomini.Tu hai amato e reclamato l’amore nel nome di Dio, nostro Padre.Tu ti sei preso cura di coloro che soffrono, non ti sei sottratto a coloro chesono abbattuti, sei diventato l’amico dei poveri.Ti sei caricato del fardello del rifiuto, del tradimento, della sofferenza e dellamorte.Tu vai fino in fondo al cammino, affinché noi non perdiamo coraggio.Voglio seguirti, giorno dopo giorno.

ANTIFONA D’INGRESSOGiudica, Signore, chi mi accusa,combatti chi mi assalta:tieni saldo lo scudo e l’armatura,sorgi, vieni in mio soccorso,Signore, forza della mia salvezza. (Sal 35,1-2; Sal 140,8)

COLLETTAGuarda, Dio onnipotente, l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa’che riprenda vita per la passione del tuo unico Figlio. Egli è Dio e vive e regnacon te...

PRIMA LETTURA (Is 42,1-7)Non griderà, non farà udire in piazza la sua voce.Dal libro del profeta Isaia«Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio.Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni.Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, nonspezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiammasmorta; proclamerà il diritto con verità.Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sullaterra, e le isole attendono il suo insegnamento».Così dice il Signore Dio, che crea i cieli e li dispiega, distende la terra con ciòche vi nasce, dà il respiro alla gente che la abita e l’alito a quanti camminanosu di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso permano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce dellenazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i

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prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 26)R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.Il Signore è mia luce e mia salvezza:di chi avrò timore?Il Signore è difesa della mia vita:di chi avrò paura? R.Quando mi assalgono i malvagiper divorarmi la carne,sono essi, avversari e nemici,a inciampare e cadere. R.Se contro di me si accampa un esercito,il mio cuore non teme;se contro di me si scatena una guerra,anche allora ho fiducia. R.Sono certo di contemplare la bontà del Signorenella terra dei viventi.Spera nel Signore, sii forte,si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore. R.

CANTO AL VANGELOR. Lode e onore a te, Signore Gesù!Salve, nostro Re:tu solo hai compassione di noi peccatori.R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 12,1-11)Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.+ Dal Vangelo secondo GiovanniSei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro,che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Martaserviva e Làzzaro era uno dei commensali.Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso,ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa siriempì dell’aroma di quel profumo.Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse:«Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sonodati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perchéera un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevanodentro.

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Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della miasepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là eaccorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli avevarisuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere ancheLàzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano inGesù.Parola del Signore.

OMELIAOgni evangelista racconta a modo suo la vita e le azioni di Gesù durante lafesta della Pasqua a Gerusalemme. Per san Giovanni, tutto quello che succededurante questi “ultimi” giorni ha un valore simbolico e oltrepassa leapparenze. I protagonisti stessi diventano dei simboli: all’inizio dellasettimana della Passione, Gesù è l’ospite di Marta, di Maria e di Lazzaro, inBetania. L’amicizia li lega; è a loro che viene annunciato cosa significa parlaredella “vita” e della “morte” quando si tratta di Gesù.Marta compie i suoi doveri di padrona di casa. Gesù è a tavola con gli uomini.Maria fa qualcosa di sconveniente per la società dell’epoca - come per lanostra: unge i piedi di Gesù con un olio prezioso e li asciuga con i suoi capelli.Onora Gesù nell’innocenza del puro amore senza preoccuparsi delle altrepersone riunite: l’odore del profumo riempie tutta la casa.La critica superficiale che le viene indirizzata riguarda soltanto il suo“sperpero”. Ma, in realtà si adombra dell’abbandono senza misura di questadonna. Giuda parla in nome degli scontenti. Egli vuole trasformare inmolteplici piccole razioni il dono di Maria, e venire così in aiuto a tantepiccole miserie. Ma Gesù approva la spontaneità di questo amore, accetta ildono totale. Non è egli stesso sulla via del dono senza misura? Attraverso lasua morte, egli riscatta la vita del mondo.

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, o Padre, il sacrificio che ti offriamo e fa’ che l’albero della croce, cheha annullato la nostra condanna, produca per noi frutti di vita eterna. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEMaria, presa una libbra di olio profumato,cosparse i piedi di Gesùe li asciugò con i suoi capelli. (Gv 12,3)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEVisita, Signore, il tuo popolo, consacrato da questi santi misteri, proteggilo

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con il tuo amore premuroso, perché custodisca con il tuo aiuto i doni che haricevuto dalla tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, vorrei fare parte di coloro che ami: dei generosi che danno senzacontare, dei poveri che accettano i doni, ringraziando con tutto il loro cuore,di coloro che sono capaci di sopportare l’incertezza, avendo fiducia che tucolmerai le loro mani vuote. Aiutami nella mia debolezza.

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19 aprile 2011 – MartedìS. Ermogene, martire - Settimana Santa (A) - II

PREGHIERA DEL MATTINOPadre, tu hai offerto il tuo Figlio unigenito come vittima del tradimento peroperare la nostra redenzione. Concedici di identificarci con tutte le vittime, disperare il perdono di tutti i traditori e di lodarti per la meravigliosaprovvidenza per mezzo della quale tutte le cose, per chi ti ama, procedonoverso il bene.Signore, nella tua passione, tu, che sei l’amore, sei stato tradito dal segnostesso dell’amicizia.Liberaci dal vizio; purificaci da una virtù finta, perché, come il ladronepentito, ci confessiamo a te. Ricordati di noi quando verrai nella tua potenzaregale.

ANTIFONA D’INGRESSONon consegnarmi in potere dei miei nemici;contro di me sono insorti falsi testimoni,gente che spira violenza. (Sal 27,12)

COLLETTAConcedi a questa tua famiglia, o Padre, di celebrare con fede i misteri dellapassione del tuo Figlio, per gustare la dolcezza del tuo perdono. Per il nostroSignore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 49,1-6)Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza finoall’estremità della terra.Dal libro del profeta IsaiaAscoltatemi, o isole, udite attentamente, nazioni lontane; il Signore dal senomaterno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mionome.Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della suamano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua farètra.Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria».Io ho risposto: «Invano ho faticato, per nulla e invano ho consumato le mieforze.Ma, certo, il mio diritto è presso il Signore, la mia ricompensa presso il mioDio».Ora ha parlato il Signore, che mi ha plasmato suo servo dal seno materno perricondurre a lui Giacobbe e a lui riunire Israele – poiché ero stato onorato dal

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Signore e Dio era stato la mia forza –, e ha detto: «È troppo poco che tu siamio servo per restaurare le tribù di Giacobbe e ricondurre i superstitid’Israele.Io ti renderò luce delle nazioni, perché porti la mia salvezza fino all’estremitàdella terra».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 70)R. La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza .In te, Signore, mi sono rifugiato,mai sarò deluso.Per la tua giustizia, liberami e difendimi,tendi a me il tuo orecchio e salvami. R.Sii tu la mia roccia,una dimora sempre accessibile;hai deciso di darmi salvezza:davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. R.Sei tu, mio Signore, la mia speranza,la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. R.La mia bocca racconterà la tua giustizia,ogni giorno la tua salvezza,che io non so misurare.Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruitoe oggi ancora proclamo le tue meraviglie. R.

CANTO AL VANGELOR. Lode e onore a te, Signore Gesù!Salve, nostro Re, obbediente al Padre:sei stato condotto alla croce,come agnello mansueto al macello.R. Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Gv 13,21-33.36-38)Uno di voi mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbiarinnegato tre volte.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepoli,] Gesù fuprofondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voimi tradirà».

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I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Orauno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Edegli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù:«È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone,lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, dopo il boccone,Satana entrò in lui.Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno deicommensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che,poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che cioccorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli,preso il boccone, subito uscì. Ed era notte.Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, eDio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio loglorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sonocon voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche avoi: dove vado io, voi non potete venire».Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado,tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore,perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù:«Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo,prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte».Parola del Signore.

OMELIAIl tradimento di Gesù, per opera di Giuda, è l’esempio per eccellenza dellacattiveria umana. Nel corso della storia, molti uomini hanno tradito i loroamici, coniugi, genitori, figli, concittadini o altri uomini fratelli. Questi uominihanno stimato cosa da poco la solidarietà e la comunione umana. Ora, nellapersona di Giuda, quest’ondata di indifferenza e di cattiveria si alza e sirovescia contro Gesù stesso, che in quanto Logos - Verbo - è il fondamento diogni relazione positiva.Durante la Settimana Santa, la sorte terrena del mediatore sarà decisa dalbacio del traditore. Ma il tradimento e la consegna di Gesù ai suoi nemicisarebbero impossibili senza l’azione, ad un livello più profondo, del Padreeterno che, attraverso le circostanze dell’Ultima Cena e della preghiera alGetsemani, si consegna lui stesso nella persona del Figlio. Compie così, neltempo, il dono totale di sé che, nell’eternità, egli compie con la discesa delloSpirito Santo, il cui essere è Amore. La Passione di Gesù esprime nel tempociò che il Padre è nell’eternità. Così il tradimento di Giuda, colmo com’eradella perversità del peccato, diventa il mezzo attraverso cui lo Spirito d’amoreviene mandato in questo mondo, per salvarlo.

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PREGHIERA SULLE OFFERTEAccetta con bontà, Signore, l’offerta dei tuoi fedeli; tu che ci rendi partecipi diquesti santi doni, fa’ che giungiamo a possederli pienamente nel tuo regno.Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato,e anche Dio è stato glorificato in lui”. (Gv 13,31)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre misericordioso, questo pane eucaristico, che ci fa tuoi commensali inquesto mondo, ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna. PerCristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAMi duole, Signore, di non aver saputo essere tuo docile servo in questagiornata.La mia fede ha esitato. Non ho saputo dar da mangiare a mio fratelloaffamato, non vedendo te in lui; non ho dato nulla a chi ne aveva bisogno, nonscoprendo in lui la tua immagine divina.Domani sarà un altro giorno e vorrei fare ciò che non sono riuscito a fare oggi.Perdona i miei peccati. Perdona la superbia del credere di aver agito comedovevo: se anche così fosse, fa’ che non me ne attribuisca il merito, ma sappiasempre riconoscere con umiltà di aver fatto solo ciò che dovevo.

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20 aprile 2011 – MercoledìS. Adalgisa, vergine - Settimana Santa (A) - II

PREGHIERA DEL MATTINOSignore! Come tutte le mattine, in questo giorno tu mi rivolgi la parola, peristruirmi. Alcuni “maestri” mi offrono le “favole” del mondo, di fronte alla tuaverità... Per loro, tu avresti dovuto scendere dalla tua croce, invece di restarci.Ma tu hai preferito mostrarmi la via. Così tu mi istruisci, di modo tale che iopossa dare a colui che ne ha bisogno una parola di incoraggiamento. Tu seipassato attraverso la prova del dolore...: nel crogiolo l’amore, come l’oro,viene purificato. Se ti cerco, non rimarrò sconcertato; e il mio cuore troverà lavita in te.

ANTIFONA D’INGRESSONel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghiin cielo, in terra e sottoterra,perché Gesù si è fatto obbedientefino alla morte, alla morte di croce:per questo Gesù Cristo è il Signore,a gloria di Dio Padre. (Fil 2,10.8.11)

COLLETTAPadre misericordioso, tu hai voluto che il Cristo tuo Figlio subisse per noi ilsupplizio della croce per liberarci dal potere del nemico; donaci di giungerealla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 50,4-9a)Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.Dal libro del profeta IsaiaIl Signore Dio mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzareuna parola allo sfiduciato.Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli.Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza, non misono tirato indietro.Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mistrappavano la barba; non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi.Il Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendola mia faccia dura come pietra, sapendo di non restare confuso.È vicino chi mi rende giustizia: chi oserà venire a contesa con me?Affrontiamoci.Chi mi accusa? Si avvicini a me.

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Ecco, il Signore Dio mi assiste: chi mi dichiarerà colpevole?Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 68)R. O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi.Per te io sopporto l’insultoe la vergogna mi copre la faccia;sono diventato un estraneo ai miei fratelli,uno straniero per i figli di mia madre.Perché mi divora lo zelo per la tua casa,gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me. R.Mi sento venir meno.Mi aspettavo compassione, ma invano,consolatori, ma non ne ho trovati.Mi hanno messo veleno nel ciboe quando avevo sete mi hanno dato aceto. R.Loderò il nome di Dio con un canto,lo magnificherò con un ringraziamento,Vedano i poveri e si rallegrino;voi che cercate Dio, fatevi coraggio,perché il Signore ascolta i miserie non disprezza i suoi che sono prigionieri. R.

CANTO AL VANGELOLode e onore a te, Signore Gesù!Salve, nostro Re, obbediente al Padre:sei stato condotto alla croce,come agnello mansueto al macello.Lode e onore a te, Signore Gesù!

VANGELO (Mt 26,14-25)Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dalquale il Figlio dell’uomo viene tradito!+ Dal Vangelo secondo MatteoIn quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi deisacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelligli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasionepropizia per consegnare Gesù.Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero:«Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Edegli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il miotempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero

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come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «Inverità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati,cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed eglirispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mitradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai aquell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomose non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Glirispose: «Tu l’hai detto».Parola del Signore.

OMELIAGesù, vedendo che la sua ora si avvicina, fa preparare la Pasqua. Durante lacena, annuncia il tradimento di Giuda. Il salmista aveva già previsto iltradimento dell’amico (Sal 041,10). Il popolo di Giuda condanna Gesù e loconsegna ai pagani. I lavoratori della vigna, dopo aver ucciso i servitori,uccidono anche il figlio del padrone. “Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In checosa ti ho stancato? Rispondimi” (Mi 6,3). Giuda vende Gesù per trentamonete d’argento. Il valore di un servo era di trenta sicli d’argento (Es21,32). Si valutò con lo stesso valore il profeta che era decaduto (Zc 11,12s).Ed è ancora questa somma che il sinedrio dà per Gesù.Quando ciò che era stato annunciato si realizza, le Scritture terminano. Tutto,da sempre, era presente agli occhi di Dio. L’azione dell’uomo era prevista, manon predeterminata. Ed è per questo che Gesù non toglie la responsabilità acolui che lo consegna, poiché egli ha utilizzato male la sua libertà.Anche noi possiamo tradire Cristo, vendendolo per qualche moneta. La paroladel Signore ci insegna, e il Signore stesso apre le nostre orecchie, affinchépossiamo fare parte dei convitati di Gesù, che celebrano con lui la Pasqua,come membra vive della sua Chiesa.

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccetta questa offerta, Signore, e fa’ che testimoniamo nella nostra vita lapassione del tuo Figlio, che celebriamo nei santi misteri. Per Cristo nostroSignore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Il mio tempo è vicino;farò la Pasqua da te con i miei discepoli”. (Mt 26,18)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEDona ai tuoi fedeli, Dio onnipotente, la certezza di essere rigenerati alla vitaeterna nella gloriosa morte del tuo Figlio, che la Chiesa annunzia in questo

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grande mistero. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAGesù dava fastidio. Era meglio dare la morte a questo predicatore vagabondo,piuttosto che dover affrontare i detentori del potere. Gesù soffre. Il suo amoreè ferito. Ma continua ad amare alla sera della sua vita, sino alla fine. La“primavera della Galilea” era molto lontana. Nell’angoscia, Gesù accetta lavolontà del Padre.Anche per noi arriva “la sera della vita”, la fine. La primavera della gioventù ègià lontana. Il nostro aspetto non è più piacevole. Forse i nostri amici sonoscomparsi. Malgrado ciò, alla fine della nostra esistenza, dobbiamo accettarela volontà di Dio, come ha fatto Gesù.

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21 aprile 2011 – GiovedìS. Anselmo - Cena del Signore (A) - P

PREGHIERA DEL MATTINOTi ringraziamo, Signore, per l’esempio di umiltà e d’amore che ci hai datolavandoci i piedi. Concedici la forza di imitarti nel servire il prossimo, inparticolare chi ne ha davvero bisogno, poiché tutti sono nostri fratelli.Concedici, Signore, la possibilità di meditare oggi sul mistero del tuo amoreche ci mostri nella santa Eucaristia e nel dono sacro del sacerdozio.

ANTIFONA D’INGRESSODi null’altro mai ci glorieremose non della croce di Gesù Cristo, nostro Signore:egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione;per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati. (cf. Gal 6,14)

COLLETTAO Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unicoFiglio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eternosacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a cosìgrande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro SignoreGesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Es 12,1-8.11-14)Prescrizioni per la cena pasquale.Dal libro dell’ÈsodoIn quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mesedell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo meseciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famigliafosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla suacasa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnellosecondo quanto ciascuno può mangiarne.Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlotra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese:allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto.Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave dellecase nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carnearrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qualmodo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano;

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lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nellaterra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Iosono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno invostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello disterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi unmemoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione ingenerazione lo celebrerete come un rito perenne”».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 115)R. Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.Che cosa renderò al Signore,per tutti i benefici che mi ha fatto?Alzerò il calice della salvezzae invocherò il nome del Signore. R.Agli occhi del Signore è preziosala morte dei suoi fedeli.Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:tu hai spezzato le mie catene. R.A te offrirò un sacrificio di ringraziamentoe invocherò il nome del Signore.Adempirò i miei voti al Signoredavanti a tutto il suo popolo. R.

SECONDA LETTURA (1Cor 11,23-26)Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate lamorte del Signore.Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai CorinziFratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: ilSignore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo averreso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questoin memoria di me».Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questocalice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che nebevete, in memoria di me».Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciatela morte del Signore, finché egli venga.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 13,34)R. Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!

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Vi dò un comandamento nuovo, dice il Signore:come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.R. Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!

VANGELO (Gv 13,1-15)Li amò sino alla fine.+ Dal Vangelo secondo GiovanniPrima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora dipassare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo,li amò sino alla fine.Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio diSimone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tuttonelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, deposele vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versòdell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarlicon l’asciugamano di cui si era cinto.Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi ame?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capiraidopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli risposeGesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro:«Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù:«Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro;e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse:«Non tutti siete puri».Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disseloro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e ilSignore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, holavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho datoun esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».Parola del Signore.

OMELIAGesù trascorre le ultime ore della sua vita terrena in compagnia dei suoidiscepoli. Il Maestro manifesta un amore straordinario per gli apostoli,impartendo loro insegnamenti e raccomandazioni. Durante l’ultima Cena,Gesù ha mostrato - con le sue parole - l’amore infinito che aveva per i suoidiscepoli e gli ha dato validità eterna istituendo l’Eucaristia, facendo dono disé: egli ha offerto il suo Corpo e il suo Sangue sotto forma di pane e di vinoperché diventassero cibo spirituale per noi e santificassero il nostro corpo e lanostra anima. Egli ha espresso il suo amore nel dolore che provava quando haannunciato a Giuda Iscariota il suo tradimento ormai prossimo e agli apostolila loro debolezza. Egli ha fatto percepire il suo amore lavando i piedi agli

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apostoli e permettendo al suo discepolo prediletto, Giovanni, di appoggiarsi alsuo petto. Nella sua vita pubblica, Gesù ha raccomandato più di una volta aisuoi discepoli di non cercare di occupare il primo posto, ma di aspirarepiuttosto all’umiltà del cuore. Ha detto e ripetuto che il suo regno, cioè laChiesa, non deve essere ad immagine dei regni terreni o delle comunitàumane in cui ci sono dei primi e degli ultimi, dei governanti e dei governati,dei potenti e degli oppressi. Al contrario, nella sua Chiesa, quelli che sonochiamati a reggere dovranno in realtà essere al servizio degli altri; perché ildovere di ogni credente è di non cercare l’apparenza, ma i valori interiori, dinon preoccuparsi del giudizio degli uomini, ma di quello di Dio.Nonostante l’insegnamento così chiaro di Gesù, gli apostoli continuarono adisputarsi i primi posti nel Regno del Messia.Durante l’ultima Cena, Gesù non si è accontentato di parole, ma ha datol’esempio mettendosi a lavare loro i piedi. E, dopo aver finito, ha detto: “Voimi chiamate Maestro e Signore e dite bene perché lo sono. Se dunque io, ilSignore e il Maestro ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gliuni gli altri” (Gv 13,13-14).La Cena si ripete nei secoli. Infatti Gesù ha investito gli apostoli e i lorosuccessori del potere e del dovere di ripetere la Cena eucaristica nella santaMessa.Cristo si sacrifica durante la Messa. Ma, per riprendere le parole di san Paolo,egli resta lo stesso “ieri, oggi e sempre” (Eb 13,8).I credenti che partecipano al Sacrificio eucaristico cambiano, ma il lorocomportamento nei confronti di Cristo è più o meno lo stesso di quello degliapostoli nel momento della Cena. Ci sono stati e ci sono tuttora dei santi e deipeccatori, dei fedeli e dei traditori, dei martiri e dei rinnegatori.Volgiamo lo sguardo a noi stessi. Chi siamo? Qual è il nostro comportamentonei confronti di Cristo? Dio ci scampi dall’avere qualcosa in comune conGiuda, il traditore. Che Dio ci permetta di seguire san Pietro sulla via delpentimento. Il nostro desiderio più profondo deve però essere quello di averela sorte di san Giovanni, di poter amare Gesù in modo tale che egli cipermetta di appoggiarci al suo petto e di sentire i battiti del suo cuore pienod’amore; di giungere al punto che il nostro amore si unisca al suo in modo chepossiamo dire con san Paolo: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”(Gal 2,20).

PREGHIERA SULLE OFFERTEConcedi a noi tuoi fedeli, Signore, di partecipare degnamente ai santi misteri,perché ogni volta che celebriamo questo memoriale del sacrificio del Signore,si compie l’opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE

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Il Signore Gesù, sapendo che era giunta la sua ora,dopo aver amato i suoi che erano nel mondo,li amò sino alla fine. (Gv 13,1)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEPadre onnipotente, che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo Figlio,accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristonostro Signore.

MEDITAZIONEPrima di passare ad osservazioni più particolareggiate sul tema dellacelebrazione del santissimo Sacrificio, desidero riaffermare brevemente che ilculto eucaristico costituisce l’anima di tutta la vita cristiana. Se infatti la vitacristiana si esprime nell’adempimento del più grande comandamento, e cioènell’amore di Dio e del prossimo, questo amore trova la sua sorgente proprionel santissimo Sacramento, che comunemente è chiamato: Sacramentodell’amore.L’Eucaristia significa questa carità, e perciò la ricorda, la rende presente einsieme la realizza. Tutte le volte che partecipiamo ad essa in modo cosciente,si apre nella nostra anima una dimensione reale di quell’amoreimperscrutabile che racchiude in sé tutto ciò che Dio ha fatto per noi uomini eche fa continuamente, secondo le parole di Cristo: “Il Padre mio opera sempree anch’io opero” (Gv 5,17). Insieme a questo dono insondabile e gratuito, cheè la carità rivelata, sino in fondo, nel sacrificio salvifico del Figlio di Dio, di cuil’Eucaristia è segno indelebile, nasce anche in noi una viva risposta d’amore.Non soltanto conosciamo l’amore, ma noi stessi cominciamo ad amare.Entriamo, per così dire, nella via dell’amore e su questa via compiamoprogressi. L’amore, che nasce in noi dall’Eucaristia, grazie ad essa si sviluppain noi, si approfondisce e si rafforza.Il culto eucaristico è quindi proprio espressione di quest’amore, che èl’autentica e più profonda caratteristica della vocazione cristiana. Questoculto scaturisce dall’amore e serve all’amore, al quale tutti siamo chiamati inGesù Cristo. Frutto vivo di questo culto è la perfezione dell’immagine di Dioche portiamo in noi, immagine che corrisponde a quella che Cristo ci harivelato. Diventando così adoratori del Padre “in spirito e verità” (Gv 4,23),noi maturiamo in una sempre più piena unione con Cristo, siamo sempre piùuniti a Lui e - se è lecito usare questa espressione - siamo sempre più solidalicon Lui.La dottrina dell’Eucaristia, segno dell’unità e vincolo della carità, insegnata dasan Paolo, è stata in seguito approfondita dagli scritti di tanti santi, che sonoper noi un esempio vivente di culto eucaristico. Dobbiamo avere semprequesta realtà davanti agli occhi e, nello stesso tempo, sforzarci continuamente

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di far sì che anche la nostra generazione aggiunga a quei meravigliosi esempidel passato, esempi nuovi, non meno vivi ed eloquenti, che rispecchinol’epoca a cui apparteniamo.GIOVANNI PAOLO II Dominicae Caenae , 5

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22 aprile 2011 – VenerdìS. Leonida - Passione del Signore (A) - P

In questo giorno e nel giorno seguente, la Chiesa, per antichissima tradizione,non celebra l’Eucaristia.L’altare è interamente spoglio: senza croce, senza candelieri e senza tovaglie.Nelle ore pomeridiane di questo giorno, e precisamente verso le tre - a menoche, per motivi pastorali, non si ritenga opportuno spostare l’orario a piùtardi - ha luogo la celebrazione della Passione del Signore.

PREGHIERA DEL MATTINOO Gesù, nell’ultima Cena, che ieri sera abbiamo commemorato, hai pregatoperché la tua Chiesa fosse una. Donaci di poter dire con cuore ardente: “Siafatta la tua volontà”. Fa’ che possiamo davvero essere un solo Pane, un soloCorpo, grazie alla forza di questo santo Sacramento dell’unità. Attiraci a te,principe della pace e dell’unità. Fa’ che nell’ultimo giorno di questo mondo,quando non vi saranno più sacramenti, ci presentiamo a te come una cosasola con tutta la tua Chiesa celeste, una cosa sola con tutti i tuoi santi in unamore senza fine, una cosa sola con la Trinità, nell’unità perfetta. Amen.

ORAZIONERicordati, Padre, della tua misericordia;santifica e proteggi sempre questa tua famiglia,per la quale Cristo, tuo Figlio,inaugurò nel suo sangue il mistero pasquale.Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Is 52,13- 53,12)Egli è stato trafitto per le nostre colpe.Dal libro del profeta IsaiaEcco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzatograndemente.Come molti si stupirono di lui – tanto era sfigurato per essere d’uomo il suoaspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –, così simeraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno labocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e comprenderanno ciòche mai avevano udito.Chi avrebbe creduto al nostro annuncio? A chi sarebbe stato manifestato ilbraccio del Signore?È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida.Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per

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poterci piacere.Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire,come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non neavevamo alcuna stima.Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori;e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità.Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamostati guariti.Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la suastrada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnellocondotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì lasua bocca.Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la suaposterità?Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa del mio popolo fu percossoa morte.Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu il suo tumulo, sebbene nonavesse commesso violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signoreè piaciuto prostrarlo con dolori.Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione, vedrà una discendenza,vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza; ilgiusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà le loro iniquità.Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perchéha spogliato se stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi,mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 30)R. Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.In te, Signore, mi sono rifugiato,mai sarò deluso;difendimi per la tua giustizia.Alle tue mani affido il mio spirito;tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele. R.Sono il rifiuto dei miei nemicie persino dei miei vicini,il terrore dei miei conoscenti;chi mi vede per strada mi sfugge.Sono come un morto, lontano dal cuore;

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sono come un coccio da gettare. R.Ma io confido in te, Signore;dico: «Tu sei il mio Dio,i miei giorni sono nelle tue mani».Liberami dalla mano dei miei nemicie dai miei persecutori. R.Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,salvami per la tua misericordia.Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,voi tutti che sperate nel Signore. R.

SECONDA LETTURA (Eb 4,14-16; 5,7-9)Cristo imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza per tutti coloro chegli obbediscono.Dalla lettera agli EbreiFratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passatoattraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione dellafede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere partealle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa comenoi, escluso il peccato.Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per riceveremisericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.[Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche,con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pienoabbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza daciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloroche gli obbediscono.Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cf. Fil 2,8-9)Gloria e lode a te, Cristo Signore!Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla mortee a una morte di croce.Per questo Dio lo esaltòe gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.Gloria e lode a te, Cristo Signore!

VANGELO (Gv 18,1- 19,42)Passione del Signore.+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo GiovanniCatturarono Gesù e lo legaronoIn quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove

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c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, iltraditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoidiscepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati ealcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne,fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, sifece innanzi e disse loro: «Chi cercate?». Gli risposero: «Gesù, il Nazareno».Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appenadisse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro dinuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». Gesù replicò: «Vi hodetto: sono io.! Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano»,perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno diquelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trassefuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quelservo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la spada nelfodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».

Lo condussero prima da AnnaAllora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù,lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa,che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato aiGiudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questodiscepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortiledel sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Alloraquell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò allaportinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Non seianche tu uno dei discepoli di quest’uomo?». Egli rispose: «Non lo sono».Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e siscaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alsuo insegnamento. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; hosempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei siriuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me?Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno checosa ho detto». Appena detto questo, una delle guardie presenti diede unoschiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli risposeGesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene,perché mi percuoti?». Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, ilsommo sacerdote.

Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu uno

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dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». Ma uno dei servi delsommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio,disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». Pietro negò di nuovo, esubito un gallo cantò.

Il mio regno non è di questo mondoCondussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi nonvollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: «Che accusa portate controquest’uomo?». Gli risposero: «Se costui non fosse un malfattore, non tel’avremmo consegnato». Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelosecondo la vostra Legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentitomettere a morte nessuno». Così si compivano le parole che Gesù aveva detto,indicando di quale morte doveva morire.Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Sei tu il redei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato dime?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdotiti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regnonon è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitoriavrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regnonon è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù:«Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nelmondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta lamia voce». Gli dice Pilato: «Che cos’è la verità?».E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in luicolpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimettauno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re deiGiudei?». Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!».Barabba era un brigante.

Salve, re dei Giudei!Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata unacorona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello diporpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: «Salve, re dei Giudei!». E glidavano schiaffi.Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perchésappiate che non trovo in lui colpa alcuna». Allora Gesù uscì, portando lacorona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l’uomo!».Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo!Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui nontrovo colpa». Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una Legge e secondo laLegge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».

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All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nelpretorio e disse a Gesù: «Di dove sei tu?». Ma Gesù non gli diede risposta. Glidisse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti inlibertà e il potere di metterti in croce?». Gli rispose Gesù: «Tu non avrestialcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi miha consegnato a te ha un peccato più grande».

Via! Via! Crocifiggilo!Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono:«Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette controCesare». Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette intribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascèvedella Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».Ma quelli gridarono: «Via! Via! Crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò incroce il vostro re?». Risposero i capi dei sacerdoti: «Non abbiamo altro re cheCesare». Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

Lo crocifissero e con lui altri dueEssi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto delCranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da unaparte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e lafece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifissoera vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi deisacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: “Il re dei Giudei”,ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”». Rispose Pilato: «Quel che hoscritto, ho scritto».

Si sono divisi tra loro le mie vestiI soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne feceroquattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica erasenza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero traloro: «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». Così si compiva laScrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunicahanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.

Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Mariamadre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accantoa lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolsecon sé.

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Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché sicompisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto;posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e glielaaccostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!».E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)

E subito ne uscì sangue e acquaEra il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sullacroce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chieseroa Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennerodunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano staticrocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto,non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì ilfianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e lasua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzatoalcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno losguardo a colui che hanno trafitto».

Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromiDopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma dinascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù.Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò ancheNicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portòcirca trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpodi Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei perpreparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era ungiardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancoraposto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che ilsepolcro era vicino, posero Gesù.Parola del Signore.

OMELIALa più grande lezione che Gesù ci dà nella passione, consiste nell’insegnarciche ci possono essere sofferenze, vissute nell’amore, che glorificano il Padre.Spesso, è la “tentazione” di fronte alla sofferenza che ci impedisce di fareprogressi nella nostra vita cristiana. Tendiamo infatti a credere che lasofferenza è sempre da evitare, che non può esserci una sofferenza “santa”.Questo perché non abbiamo ancora sufficientemente fatto prova dell’amoreinfinito di Dio, perché lo Spirito Santo non ci ha ancora fatto entrare nel cuore

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di Gesù. Non possiamo immaginarci, senza lo Spirito Santo, come possaesistere un amore più forte della morte, non un amore che impedisca lamorte, ma un amore in grado di santificare la morte, di pervaderla, di fare inmodo che esista una morte “santa”: la morte di Gesù e tutte le morti che sonounite alla sua.Gesù può, a volte, farci conoscere le sofferenze della sua agonia per farcicapire che dobbiamo accettarle, non fuggirle. Egli ci chiede di avere ilcoraggio di rimanere con lui: finché non avremo questo coraggio, nonpotremo trovare la pace del suo amore.Nel cuore di Gesù c’è un’unione perfetta fra amore e sofferenza: l’hannocapito i santi che hanno provato gioia nella sofferenza che li avvicinava aGesù.Chiediamo umilmente a Gesù di concederci di essere pronti, quando egli lovorrà, a condividere le sue sofferenze. Non cerchiamo di immaginarle prima,ma, se non ci sentiamo pronti a viverle ora, preghiamo per coloro ai qualiGesù chiede di viverle, coloro che continuano la missione di Maria: sono piùdeboli e hanno soprattutto bisogno di essere sostenuti.

PREGHIERA UNIVERSALEI. Per la santa ChiesaPreghiamo, fratelli carissimi, per la santa Chiesa di Dio:il Signore le conceda unità e pace,la protegga su tutta la terra,e doni a noi, in una vita serena e tranquilla,di render gloria a Dio Padre onnipotente.

Dio onnipotente ed eterno,che hai rivelato in Cristo la tua gloria a tutte le genti,custodisci l’opera della tua misericordia,perché la tua Chiesa, diffusa su tutta la terra,perseveri con saldezza di fedenella confessione del tuo nome.Per Cristo nostro Signore.

II. Per il PapaPreghiamo il Signore per il nostro santo padre il papa N.:il Signore Dio nostro,che lo ha scelto nell’ordine episcopale,gli conceda vita e salutee lo conservi alla sua santa Chiesa,come guida e pastore del popolo santo di Dio.

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Dio onnipotente ed eterno,sapienza che regge l’universo,ascolta la tua famiglia in preghiera,e custodisci con la tua bontàil Papa che tu hai scelto per noi,perché il popolo cristiano,da te affidato alla sua guida pastorale,progredisca sempre nella fede.Per Cristo nostro Signore.

III. Per tutti gli ordini sacri e per tutti i fedeliPreghiamo per il nostro vescovo N.,per tutti i vescovi,i presbiteri e i diaconi,per tutti coloro che svolgono un ministero nella Chiesae per tutto il popolo di Dio.

Dio onnipotente ed eternoche con il tuo Spirito guidi e santifichitutto il corpo della Chiesa,accogli le preghiere che ti rivolgiamo,perché secondo il dono della tua graziatutti i membri della comunitànel loro ordine e gradoti possano fedelmente servire.Per Cristo nostro Signore.

IV. Per i catecumeniPreghiamo per i [nostri] catecumeni:il Signore Dio nostroillumini i loro cuorie apra loro la porta della sua misericordia,perché mediante l’acqua del battesimoricevano il perdono di tutti i peccatie siano incorporati in Cristo Gesù,nostro Signore.

Dio onnipotente ed eterno,che rendi la tua Chiesa sempre feconda di nuovi figli,aumenta nei [nostri] catecumenil’intelligenza della fede,perché, nati a vita nuova nel fonte battesimale,

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siano accolti fra i tuoi figli di adozione.Per Cristo nostro Signore.

V. Per l’unità dei cristianiPreghiamo per tutti i fratelli che credono in Cristo:il Signore Dio nostro conceda lorodi vivere la verità che professanoe li raduni e li custodiscanell’unica sua Chiesa.

Dio onnipotente ed eterno,che riunisci i dispersie li custodisci nell’unità,guarda benigno al gregge del tuo Figlio,perché coloro che sono stati consacratida un solo Battesimoformino una sola famiglianel vincolo dell’amore e della vera fede.Per Cristo nostro Signore.

VI. Per gli EbreiPreghiamo per gli Ebrei:il Signore Dio nostro,che li scelse primi fra tutti gli uominiad accogliere la sua parola,li aiuti a progredire semprenell’amore del suo nomee nella fedeltà alla sua alleanza.

Dio onnipotente ed eterno,che hai fatto le tue promessead Abramo e alla sua discendenza,ascolta la preghiera della tua Chiesa,perché il popolo primogenito della tua alleanzapossa giungere alla pienezza della redenzione.Per Cristo nostro Signore.

VII. Per i non cristianiPreghiamo per coloro che non credono in Cristo,perché, illuminati dallo Spirito Santo,possano entrare anch’essinella via della salvezza.

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Dio onnipotente ed eterno,fa’ che gli uomini che non conoscono il Cristopossano conoscere la veritàcamminando alla tua presenza in sincerità di cuore,e a noi tuoi fedeli concedi di entrare profondamentenel tuo mistero di salvezzae di viverlo con una carità sempre più grande tra noi,per dare al mondouna testimonianza credibile del tuo amore.Per Cristo nostro Signore.

VIII. Per coloro che non credono in DioPreghiamo per coloro che non credono in Dio,perché, vivendo con bontàe rettitudine di cuore,giungano alla conoscenza del Dio vero.

Dio onnipotente ed eterno,tu hai messo nel cuore degli uominiuna così profonda nostalgia di te,che solo quando ti trovano hanno pace:fa’ che, al di là di ogni ostacolo,tutti riconoscano i segni della tua bontàe, stimolati dalla testimonianza della nostra vita,abbiano la gioia di credere in te,unico vero Dio e padre di tutti gli uomini.Per Cristo nostro Signore.

IX. Per i governantiPreghiamo per coloro che sono chiamatia governare la comunità civile,perché il Signore Dio nostroillumini la loro mente e il loro cuorea cercare il bene comunenella vera libertà e nella vera pace.

Dio onnipotente ed eterno,nelle tue mani sono le speranze degli uominie i diritti di ogni popolo:assisti con la tua sapienza coloro che ci governano,perché, con il tuo aiuto,

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promuovano su tutta la terrauna pace duratura,il progresso sociale e la libertà religiosa.Per Cristo nostro Signore.

X. Per i tribolatiPreghiamo, fratelli carissimi,Dio Padre onnipotente,perché liberi il mondo da ogni disordine:allontani le malattie, scacci la fame,renda libertà ai prigionieri, giustizia agli oppressi,conceda sicurezza a chi viaggia,il ritorno ai lontani da casa,la salute agli ammalati, ai morenti la salvezza eterna.

Dio onnipotente ed eterno,conforto degli afflitti,sostegno dei tribolati,ascolta il grido dell’umanità sofferente,perché tutti si rallegrinodi avere ricevuto nelle loro necessitàil soccorso della tua misericordia.Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEDio onnipotente ed eterno, che hai rinnovato il mondo con la gloriosa morte erisurrezione del tuo Cristo, conserva in noi l’opera della tua misericordia,perché la partecipazione a questo grande mistero ci consacri per sempre altuo servizio. Per Cristo nostro Signore.

ORAZIONE SUL POPOLOScenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato lamorte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e laconsolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna.

PREGHIERA DELLA SERA“Questa sera, Signore, noi vogliamo vegliare con te, contemplare la tuapassione, per penetrare nel mistero del tuo amore infinito per noi. Prepara ilnostro cuore ad accogliere il mistero della croce, metti in noi lo spirito digrazia, di supplica e di compunzione per i nostri peccati e per i peccati di tuttal’umanità.O Maria, tu che hai vissuto con il tuo Figlio la sua agonia e la sua morte,

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donaci di piangere con te, un pianto che non cessi mai e che irroricontinuamente il terreno dell’anima, rendendo molli le zolle indurite delnostro cuore”.

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VIA CRUCIS

Prima stazione: Gesù è condannato a morteIL PADRE: O mio popolo, o figlio mio, tu percuoti le labbra che cercavano latua anima e vuoi uccidere la Vita e mettere a morte l’Amore. Tu istituisci untribunale per giudicare la Giustizia, oscuri la Luce e percuoti con le verghe lasola carne veramente casta del Figlio dell’uomo, e leghi le mani del Creatorecome se temessi il suo abbraccio.

L’ANIMA: Sono diventato un figlio delle tenebre colpendo le palpebre del Solenascente venuto a visitarci. Ho condannato il mio Salvatore e ho lasciatoinaridire la fonte della mia vita. Pietà, Signore, perdona nella tua grandemisericordia l’umanità che cerca di sbarazzarsi del suo solo mezzo di salvezza.Liberaci attraverso il sangue di colui che abbiamo messo in catene.

GESÙ: Tu sia benedetto, Padre, per la potenza del tuo amore che mi harestituito il giudizio e mi ha permesso di prendere su di me la condanna chepesava sul genere umano. Ti benedico per la gloriosa libertà dei tuoi figli,acquisita attraverso la vittoria riportata sulle potenze delle tenebre.

Seconda stazione: Gesù è caricato della croceIL PADRE: Figlio mio, mio Unico, mio Prediletto, al quale tengoinfinitamente più di quanto non potesse tenere Abramo ad Isacco, ecco chegiunge a me la domanda del figlio che portava sulle spalle il legno del suoolocausto: “Dov’è l’agnello del sacrificio?”. Figlio mio, mio Amore, tu sei larisposta che lo spirito suggerì ad Abramo: “Dio provvederà”. Tu sei la fine diogni fatalità e di ogni maledizione.

L’ANIMA: Ho tagliato, nella mia follia di figlio rabbioso e infelice, l’albero cheDio aveva piantato al centro del giardino. L’albero della vita io l’ho maledetto,ed eccolo ora come strumento di morte sulle spalle di colui le cui membraporteranno i frutti della vita e faranno di questo luogo di tormenti un nuovoEden.

GESÙ: Ho tolto la trave che era nel tuo occhio, e lo splendore di ciò che tu orapercepisci ti rende cieco. Sii paziente in questa prova, caricati della mia croce,essa ti condurrà; tu vedrai che l’amore alleggerisce il giogo di chiunque siaffidi alla mia scuola, vedrai come è dolce il fardello di colui che porta gli altri,di colui che porta i poveri. E perciò egli porta Dio, porta il mondo.

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Terza stazione: Gesù cade per la prima voltaIL PADRE: Spargerò la mia sapienza come un vento impetuoso e folle perconfondere la sapienza dei saggi, e spargerò una debolezza nuova e santa checonfonderà la forza dei potenti. Ecco la mia saggezza, ecco la follia dell’amoreche bacia la polvere dalla quale ho creato gli uomini. Ecco la mia debolezza, ela potenza della mia umiltà: voi non avete voluto tornare a me e il vostro Diosi è convertito alla vostra natura umana, ma ormai è nella polvere che noiabbiamo appuntamento.

L’ANIMA: Non posso sopportare di vederti cadere come un idolo di pietra. Misembra di osservare la mia propria caduta, e non posso sopportarlo. Le tuemani sono legate alla trave e tu cadi senza poter proteggere il Santo Volto.Insegnami il vero abbandono, insegnami a non cercare di attutire le miecadute con l’autogiustificazione. Insegnami a prendere su di me la violenzadell’umiliazione, perché crescano in me la dolcezza e l’umiltà.

MARIA: È caduto mio Figlio, è caduto il mio piccolo Bambino, è caduto comequando gli insegnavo a camminare nella polvere delle vie di Nazaret. E oggiuna nuova umanità fa i suoi primi passi e cade, e sa subito rialzarsi poichénon conta più sulla sua forza ma su quella di Dio. Essa tace e benedicesilenziosamente i suoi carnefici, poiché non è più essa che vive, è mio Figlioche vive in essa come ha vissuto in me.

Quarta stazione: Gesù incontra sua MadreIL PADRE: Mio popolo, la tua miseria mi sconvolge più dei tuoi peccati, èarrivato a me il grido che non posso contenere: “Consolate, consolate il miopopolo”. E ciò che nessun profeta ha potuto fare, lo fa una giovinetta. Tra lefiglie di Eva, ella ha trovato grazia ai miei occhi; ecco la Sposa delConsolatore. E, attraverso di lei, io consolo mio Figlio che porta l’afflizione delmondo.

L’ANIMA: Maria, che fa tuo Figlio? Perché cammina verso la morte? Resticon noi, poiché si è levata una nube e le tenebre presto oscureranno la terra.Donna, chi sei tu perché egli ti guardi così, che cosa c’è tra te e lui? È il tuosguardo di dolore e di forza, di gioia segreta e di agonia misteriosa e le vostreanime che si toccano e si appoggiano l’una all’altra, e si riposano ecomunicano alle radici della sofferenza! È mai esistita una tale intima unionetra l’uomo e la donna?

GESÙ: O Madre, tu sei venuta, attratta dalla mia umanità divina come lo eraDavide dall’arca dell’Alleanza. Tu mi cercavi nella città come la fidanzata trale guardie. Tu mi hai trovato, amata dalla mia anima, e il tuo sguardo trafigge

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il mio cuore con la sicurezza della lancia del soldato, e io so che nel vedermi iltuo cuore è già trafitto, e si unisce perfettamente al mio.

Quinta stazione: Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la suacroceIL PADRE: Miei piccoli figli, miei poveri figli, volevo sinceramente che voiviveste nel mio amore e nella condivisione della mia gioia, ed ecco salire gridadi dolore, gemiti di sorde sofferenze, e l’amarezza del vivere si mischia ancheai vostri piaceri. Essa trasmette la vostra guarigione; fatela vostra, prendete lacroce, se amate la vita.

L’ANIMA: Tu mi inviti a portare la tua croce quando io so appena portare ilpeso dei miei giorni e delle mie pene; soffro come uomo, come potrei portarela sofferenza di Dio? Ma tu mi dici che il tuo fardello non mi schiaccerà, cheaprirà il mio cuore e che, se avrò diviso la croce di un altro, la mia tristezza sitramuterà in gioia e questa gioia nessuno potrà togliermela.

GESÙ: Il mio corpo è il tuo corpo. Il mio corpo è immenso e tutte le croci nonsono che una sola croce, e tutte le sofferenze ne formano una sola e si posanosulle mie spalle, e pesano sul mio cuore. Ma il mio corpo è anche il tuo corpo,e il mio cuore è anche il tuo cuore. Io ti do la forza e ti associo come l’amicopiù prezioso alla redenzione del mondo.

Sesta stazione: Veronica asciuga il volto di GesùIL PADRE: O mia immagine infranta! Chi ha visto il Figlio ha visto il Padre.Ed ecco che si manifestano i tratti del grande dolore dell’amore messo allaporta e il tormento della misericordia. Figlio mio, io amo te e il tuo viso, tiamo sfigurato dalla lebbra del peccato, ti amo come una madre coccola il suofiglio malato, il suo piccolo deforme; egli è unico perché è il suo.

VERONICA: Ricevi il bacio di questo panno, o viso dell’amore, più bello tra ifigli degli uomini. Il nuovo Adamo sta per nascere, lo vedo in questo miscugliodi acqua, sangue e fango. Più che su questo panno, posati come un sigillo sulmio cuore, imprimi per sempre la tua immagine nella carne del cuoredell’uomo.

GESÙ: Ama ogni uomo che porti questo viso. Ama al di sopra di ogni cosacolui che è stato percosso senza motivo, o con ragione, ama colui che haricevuto gli sputi del disprezzo e dell’anatema. Ama la diversità ogni volta chela incontri, sappi che essa porta la mia immagine. Segui l’insegnamento diquesta donna che, trasportata dal suo amore, si è precipitata verso di mecome Francesco verso i lebbrosi.

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Settima stazione: Gesù cade per la seconda voltaIL PADRE: “Ecco deserta la città celebre, la città gioiosa! Anche i suoi giovanicadranno ai loro posti...”. Eppure l’avevo promesso: “Il suo piede non siscontrerà con la pietra”. Ma io amo le pietre di questo cammino di dolore,ognuna di esse potrà diventare un figlio dell’alleanza se io non trattengo mioFiglio che si dona all’umanità che è caduta e rimane a terra. Non è forsevenuto per la caduta e per il risollevarsi di una moltitudine?

L’ANIMA: Mio Dio, non ho né il coraggio né il desiderio di rialzarmi. E unsottile orgoglio mi dice: a cosa serve mantenersi in piedi e tendere al cieloquando sei fatto per la terra che ti attira?Oh, la vanità dei miei giorni che volevano innalzarsi fino a te e che ritornanoinesorabilmente verso la notte originale! Vorrei che tu mi lasciassi alla miamiseria ma mi affascina la tua forza nella prova della via della croce.

GESÙ: Risollevo Adamo dalla sua caduta ripetuta infinitamente, e questaforza che si rinnova nelle mie braccia te la prometto e te la darò ogniqualvoltati avvicinerai al sacramento della riconciliazione. Se tu ti spogli, verrò acercarti come ho cercato Adamo che, nella sua vergogna, si nascondeva a Dio.L’Amore non sa null’altro che amare e l’Amore copre una moltitudine dipeccati.

Ottava stazione: Gesù incontra le donne di GerusalemmeIL PADRE: O mistero della donna che rallegra la creazione, o figlie di Sionvenute a consolare il cuore di Dio! Maria, Veronica, e voi figlie diGerusalemme, figlie della città che uccide i profeti.In mezzo a voi è colei il cui cuore sarà trafitto, l’onore della vostra razza.Silenziosa, ella camminerà tra di voi nelle fiamme della sinagoga incendiatadagli pseudosoldati di Cristo, ella camminerà fra voi nelle fiamme di tutte leAuschwitz scaturite dall’odio degli uomini verso Dio, fino a quanto tuttoIsraele sarà salvato.

L’ANIMA: Dov’ero, Signore, nell’ora della tua angoscia? Cos’ho detto perconsolarti? Quale mano rassicurante ti ho teso? Solamente le donne siavvicinano a te; dove sono i discepoli di cui faccio parte? Eppure l’amoreperfetto annienta la paura, e io ho una tale vergogna della mia mancanzad’amore e di questa terribile cecità! Uniscimi ulteriormente alla tua passioneaffinché io ti ami di una passione così forte da dimenticare i miei tormenti.

GESÙ: Quanto siete benedette tra le donne, voi che capite che la rovina diGerusalemme è vicina, poiché è il Tempio che sta per essere abbattuto.

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Dimenticate la mia sofferenza, che essa non sia per voi che unincoraggiamento a soffrire i dolori di una genesi terribile e nuova. Siatebenedette per la vostra misericordia; vi sarà fatta misericordia nella stessamisura nel giorno della disgrazia. Siano benedetti coloro che dimenticano leproprie pene per consolare gli altri.

Nona stazione: Gesù cade per la terza voltaIL PADRE: Ho mandato mio figlio pensando che l’avrebbero risparmiato, maecco che essi uccidono il mio Amore, se ne burlano e lo beffeggiano. Il suo visonon ha più un aspetto umano. Questo viso essi lo cercheranno dappertutto,ma hanno infranto lo specchio e ucciso le loro anime. Nonostante questo, essisono sempre miei figli; se essi conoscessero il mio dolore, capirebbero fino ache punto sono amati. Cesserebbero di sfigurare il Volto dell’Amore.

L’ANIMA: Ho commesso l’irreparabile e soffocato in me la voce ancora capacedi chiamare Dio. Non so più chi sia. Abramo non può ottenere la grazia perSodoma e il fuoco del cielo consuma il vizio, il suicidio e l’assassinio, lavertigine dei drogati e degli alcolisti. Non vi è più speranza.

GESÙ: Io sono il giusto, il solo a giustificare tutte le Sodoma della terra. È perte, è per loro che io cado più in basso della più profonda decadenza umana,perché è Dio che cade e attraverso la sua caduta viene a cercare e a salvarecoloro che erano perduti. E il fuoco che era destinato a te mi divora in unbattesimo d’amore, la mia lingua è incollata al mio palato e il grido che sale inme giustifica il mondo: “Padre, perdonali, perché non sanno quello chefanno”.

Decima stazione: Gesù è spogliato dei suoi vestitiIL PADRE: Ecco che i fratelli omicidi hanno preso il mantello di Giuseppeprima di far scendere nelle tenebre colui che li libererà dalle tenebre d’Egitto.Essi non sanno quello che fanno, essi accelerano l’ora del trionfo di colui cheperseguitano. Il mantello del nuovo Elia sconfiggerà le acque della morte.Coloro che hanno spogliato Cristo, io li rivestirò di Cristo per la Pasquaeterna, ed essi appariranno davanti a me vestiti di lui come d’un vestitonuziale.

L’ANIMA: Il Padre si è fatto mediatore d’amore. Egli non possedeva che unasola pecora e, come mio padre Davide, gliel’ho rubata, gli ho preso il suo soloabito. Attraverso la tua nudità, o Cristo, voglio ormai rivestire coloro che sononudi nel mondo. Colmare di tenerezza i maltrattati, colmare di giustizia e dimisericordia coloro che sono stati privati del pane e della dignità, colmare deltuo Santo Spirito coloro che hanno fame e sete di conoscerti. Non vivrò

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abbastanza per riparare alla vergogna della tua nudità.

GESÙ: Non viene soltanto strappato il velo del Tempio, viene denudato Dio. Ilcuore che ha tanto amato gli uomini si scopre, pronto a ricevere il colpo dilancia. Vi restituisco il mantello che copriva la mia carne per restituire a mioPadre il vestito della mia carne e dirgli: “Non ho altro abito che il sudore delsangue dell’angoscia dei tuoi figli, che il fango della loro miseria. Ora, Padre,rivestimi della tua gloria, affinché a mia volta io possa avvolgerli nel mantellodella misericordia”.

Undicesima stazione: Gesù è messo in croceIL PADRE: Sono io che vi ho creato e voi mi inchiodate le mani perché nonbenedica più, perché cessi l’opera delle mie mani. Trafitte, esse diventanosorgenti di vita abbondante e gli angeli si chinano su questo mistero grande ebello. Voi legate l’Amore e, attraverso questi legami, l’Amore vi legherà a mein modo indissolubile. Per una sfida suicida, volete estinguere l’Amore permezzo di tutte queste torture, ma alla fine dell’Amore vi è ancora l’Amore delmio figlio prediletto.

L’ANIMA: Gesù, fa’ di me l’amante della tua croce. Concedimi di desiderarel’attraversamento di ogni opacità perché sia identificato in te, fa’ passareattraverso le mie ferite la luce della gloria che hai acquisito. Soffrire con tenon è più soffrire, e la sofferenza della croce apre una fonte inesauribile digioia. La prova di colui che è inchiodato con te, prigioniero dell’Amore, aprel’immenso campo della libertà spirituale.

GESÙ: Padre, tu non hai voluto sacrificio né olocausto, è la misericordia chevolevi; essa aveva disertato il frutto delle tue mani, ma tu mi hai dato uncorpo e io ti dico: Eccomi qui per fare la tua volontà. È arrivata l’ora dellagrande messa per il mondo ed eccomi, ostia elevata sopra la terra. Che io amii chiodi, che io ami la croce e l’acqua con l’aceto, e tutti gli elementi di questaliturgia che salva il mondo!

Dodicesima stazione: Gesù muore sulla croceIL PADRE: Il grande grido dell’Amore è giunto fino a me. Risuoneràeternamente; nulla ormai lo farà tacere. Si alzerà in ogni istante, ad ognieucaristia, ad ogni atto di carità, ad ogni sacrificio di santi che sono altri“Cristo”, della folla immensa dei fratelli dei quali mio Figlio è il primogenito.Mai più sarà proclamata la vittoria della morte e della distruzione. Il grido chesale fino a me copre le grida di odio e le grida blasfeme.

L’ANIMA: O mio re, piego le ginocchia davanti alla tua sovranità. O mio unico

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amore, vorrei rispondere alle tue sette parole d’amore ma nessuna parola puòfare eco all’infinito. Ho preso con me tua madre e il mio cuore si è apertoancora di più, la mia casa è grande come il cielo che risuona del canto dellalode dei cori angelici. O mia attesa superata, come ti restituirò tutto il beneche mi hai fatto?

GESÙ: La Vita non muore. Il grappolo è spremuto, non è più frutto ma vinonovello. Ed è in questo nuovo inebriamento, fatto di dolore e di amore, che iomi addormento sul petto del Padre, poiché tutto è compiuto.Ora sappi che nulla potrà fermarti nel tuo cammino verso il regno. Regola ituoi passi su quelli di colui che ha camminato sul mare e domato gli elementiscatenati. Dov’è l’odio degli uomini nell’ora della mia morte? L’amore haavuto l’ultima parola.

Tredicesima stazione: Gesù è deposto dalla croceIL PADRE: Si compie l’elevazione mediante la quale l’Agnello, al quale ritornala beatitudine: “Beati i miti”, prende possesso della terra e la strappa allaforza del nemico. Tenevo il corpo di Adamo tra le mie braccia divine, che eglinon avrebbe mai dovuto abbandonare, come non si sarebbe mai dovutointerrompere il bacio attraverso il quale gli donavo il soffio vitale. Golgota,dove si è appena giocata la felicità dell’umanità, luogo del cranio, luogo doveho visto morire Adamo.Se l’uomo avesse conosciuto il grande dolore che provavo vedendo morire ilprimo uomo, il mio grande dolore nel vedere il figlio dell’Eterno scendere nelregno dei morti! E il dolore nel vedere la terribile agonia di mio Figlio,l’agonia della mia anima che mette fine ad ogni disperazione! La morte èmorta, l’Amore è vita e seme di vita.

MARIA: Mio Dio, abbandonato nelle mie braccia, Figlio mio, mio Amore emio Dio. Mio Signore, totalmente abbandonato, come nel giorno di Natale ilFiglio nelle mie braccia. E in questo silenzio dopo le tenebre un altro patto sicompie, nel quale non è più il mio ventre ad aprirsi ma il mio cuore. E neldolore di questa rivelazione, io avverto il Corpo di mio Figlio, la Chiesa, piùgrande del mondo.O Figlio mio, il cielo e la terra sono pieni dell’eco della tua morte e del tuoamore.

Quattordicesima stazione: Gesù è portato al sepolcroIL PADRE: Si è fatto silenzio, il silenzio della pienezza che precedeva l’istantedella creazione, l’esplosione luminosa, l’estasi dell’Amore che partorì l’uomo ela bellezza del mondo e di tutto ciò che esso contiene. In silenzio il mio Verboscende nel regno dei morti. La luce della Vita apre gli occhi di coloro che

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brancolavano nella valle dell’ombra. In silenzio egli ritorna, tenendo Adamoed Eva per mano. Non li lascerà mai più; insieme essi ritorneranno perchéesploda il grande Alleluia di Pasqua.MARIA: Il Padre ha riempito il mio cuore del balsamo della saggezza e ioveglio come la sola Vergine saggia di un mondo divenuto folle. E tutta lasperanza del mondo e tutta la sua fede ardono nel mio cuore. E il soffio delloSpirito mi colma e dice: “No, tuo Figlio non è morto, dorme. E nel silenzio diquesto grande sabato del mondo io offro tutte le sofferenze, tutte leumiliazioni e tutta la miseria degli uomini”.

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23 aprile 2011 – SabatoSabato santo - settimana santa (A) - P

Per antichissima tradizione questa è “la notte di veglia in onore del Signore”(Es 12,42). I fedeli, portando in mano - secondo l’ammonizione del Vangelo(Lc 12,35ss) - la lampada accesa, assomigliano a coloro che attendono ilSignore al suo ritorno, in modo che, quando egli verrà, li trovi ancora vigilantie li faccia sedere alla sua mensa.La Veglia si svolge in questo modo: dopo un breve “lucernario” (prima partedella Veglia), la santa Chiesa medita le “meraviglie” che il Signore hacompiuto per il suo popolo fin dall’inizio e confida nella sua parola e nella suapromessa (seconda parte o Liturgia della Parola), fino al momento in cui,avvicinandosi il giorno della risurrezione, con i suoi membri rigenerati nelBattesimo (terza parte), viene invitata alla mensa, che il Signore ha preparatoal suo popolo per mezzo della sua morte e risurrezione (parte quarta).L’intera celebrazione della Veglia pasquale si svolge di notte; essa quindi deveo cominciare dopo l’inizio della notte, o terminare prima dell’alba delladomenica.La Messa della notte, anche se celebrata prima della mezzanotte, è la Messapasquale della domenica di Risurrezione.Il sacerdote e il diacono indossano le vesti di colore bianco, come per laMessa. Si preparino candele per tutti coloro che partecipano alla Veglia.

LITURGIA DELLA PAROLAIn questa Veglia, vengono proposte nove letture, cioè sette dall’Antico e due(Epistola e Vangelo) dal Nuovo Testamento.Se circostanze pastorali lo richiedono, il numero delle letture dell’AnticoTestamento può essere ridotto; si abbia tuttavia sempre presente che lalettura della parola di Dio è parte fondamentale della Veglia pasquale.Si leggono almeno tre letture dell’Antico Testamento; in casi eccezionali,almeno due.Non si ometta mai la lettura del cap. 14 dell’Esodo.Spente le candele, tutti seggono. Prima di iniziare la lettura della parola diDio, il sacerdote si rivolge all’assemblea con queste parole:

Fratelli carissimi,dopo il solenne inizio della Veglia, ascoltiamo ora in devoto raccoglimento laparola di Dio.Meditiamo come nell’antica alleanza Dio salvò il suo popolo e, nella pienezzadei tempi, ha inviato il suo Figlio per la nostra redenzione.Preghiamo perché Dio nostro Padre conduca a compimento quest’opera di

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salvezza incominciata con la Pasqua.

PRIMA LETTURA (Gen 1,1 - 2,2)Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.Dal libro della GènesiIn principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e letenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dioseparò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò letenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalleacque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamentodalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò ilfirmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo eappaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamòla massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terraproduca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sullaterra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne.E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo lapropria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo lapropria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzogiorno.Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare ilgiorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e sianofonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne.E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governareil giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio lepose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giornoe la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. Efu sera e fu mattina: quarto giorno.Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra,davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gliesseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, etutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio libenedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gliuccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame,rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece glianimali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propriaspecie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosabuona.

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Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostrasomiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame,su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».E Dio creò l’uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò:maschio e femmina li creò.Dio li benedisse e Dio disse loro:«Siate fecondi e moltiplicatevi,riempite la terra e soggiogatela,dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cieloe su ogni essere vivente che striscia sulla terra».Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra,e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti glianimali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che striscianosulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E cosìavvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu serae fu mattina: sesto giorno.Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio,nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nelsettimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 103)Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.Benedici il Signore, anima mia!Sei tanto grande, Signore, mio Dio!Sei rivestito di maestà e di splendore,avvolto di luce come di un manto. R.Egli fondò la terra sulle sue basi:non potrà mai vacillare.Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;al di sopra dei monti stavano le acque. R.Tu mandi nelle valli acque sorgiveperché scorrano tra i monti.In alto abitano gli uccelli del cieloe cantano tra le fronde. R.Dalle tue dimore tu irrighi i monti,e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.Tu fai crescere l’erba per il bestiamee le piante che l’uomo coltivaper trarre cibo dalla terra. R.Quante sono le tue opere, Signore!

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Le hai fatte tutte con saggezza;la terra è piena delle tue creature.Benedici il Signore, anima mia. R.

ORAZIONEDio onnipotente ed eterno,ammirabile in tutte le opere del tuo amore,illumina i figli da te redentiperché comprendano che, se fu grande all’iniziola creazione del mondo,ben più grande, nella pienezza dei tempi,fu l’opera della nostra redenzione,nel sacrificio pasquale di Cristo Signore.Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

SECONDA LETTURA (Gen 22,1-18)Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fedeDal libro della GènesiIn quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose:«Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io tiindicherò».Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlioIsacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo cheDio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano videquel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io eil ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi».Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese inmano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi,figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello perl’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello perl’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono alluogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna,legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stesela mano e prese il coltello per immolare suo figlio.Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!».Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzoe non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, iltuo unigenito».Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in uncespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del

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figlio.Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monteil Signore si fa vedere».L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse:«Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e nonhai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni erenderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come lasabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle cittàdei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni dellaterra, perché tu hai obbedito alla mia voce».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:nelle tue mani è la mia vita.Io pongo sempre davanti a me il Signore,sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.Per questo gioisce il mio cuoreed esulta la mia anima;anche il mio corpo riposa al sicuro,perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R.Mi indicherai il sentiero della vita,gioia piena alla tua presenza,dolcezza senza fine alla tua destra.

ORAZIONEO Dio, Padre dei credenti,che estendendo a tutti gli uomini il dono dell’adozione filiale,moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli,e nel sacramento pasquale del Battesimoadempi la promessa fatta ad Abramodi renderlo padre di tutte le nazioni,concedi al tuo popolo di rispondere degnamentealla grazia della tua chiamata.Per Cristo nostro Signore.

TERZA LETTURA (Es 14,15- 15,1)Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.Dal libro dell’ÈsodoIn quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli

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Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la manosul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, iorendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e iodimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e suisuoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quandodimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto epassò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro.Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube eratenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni nonpoterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notterisospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acquesi divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acqueerano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tuttii cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro inmezzo al mare.Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettòuno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei lorocarri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero:«Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gliEgiziani!».Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugliEgiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e ilmare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani,fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare.Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito delfaraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppureuno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare,mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele videgli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con laquale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore ecredette in lui e in Mosè suo servo.Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Es 15,1-7a.17-18)Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!«Voglio cantare al Signore,perché ha mirabilmente trionfato:

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cavallo e cavaliereha gettato nel mare.Mia forza e mio canto è il Signore,egli è stato la mia salvezza.È il mio Dio: lo voglio lodare,il Dio di mio padre: lo voglio esaltare! R.Il Signore è un guerriero,Signore è il suo nome.I carri del faraone e il suo esercitoli ha scagliati nel mare;i suoi combattenti sceltifurono sommersi nel Mar Rosso. R.Gli abissi li ricoprirono,sprofondarono come pietra.La tua destra, Signore,è gloriosa per la potenza,la tua destra, Signore,annienta il nemico. R.Tu lo fai entrare e lo piantisul monte della tua eredità,luogo che per tua dimora,Signore, hai preparato,santuario che le tue mani,Signore, hanno fondato.Il Signore regniin eterno e per sempre!». R.

ORAZIONEO Dio, anche ai nostri tempivediamo risplendere i tuoi antichi prodigi:ciò che facesti con la tua mano potenteper liberare un solo popolo dall’oppressione del faraone,ora lo compi attraverso l’acqua del Battesimoper la salvezza di tutti i popoli;concedi che l’umanità intera sia accolta tra i figli di Abramoe partecipi alla dignità del popolo eletto.Per Cristo nostro Signore.

QUARTA LETTURA (Is 54,5-14)Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di teDal libro del profeta Isaìa

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Tuo sposo è il tuo creatore,Signore degli eserciti è il suo nome;tuo redentore è il Santo d’Israele,è chiamato Dio di tutta la terra.Come una donna abbandonatae con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore.Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?– dice il tuo Dio.Per un breve istante ti ho abbandonata,ma ti raccoglierò con immenso amore.In un impeto di collerati ho nascosto per un poco il mio volto;ma con affetto perenneho avuto pietà di te,dice il tuo redentore, il Signore.Ora è per me come ai giorni di Noè,quando giurai che non avrei più riversatole acque di Noè sulla terra;così ora giuro di non più adirarmi con tee di non più minacciarti.Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero,non si allontanerebbe da te il mio affetto,né vacillerebbe la mia alleanza di pace,dice il Signore che ti usa misericordia.Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata,ecco io pongo sullo stibio le tue pietree sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.Farò di rubini la tua merlatura,le tue porte saranno di berilli,tutta la tua cinta sarà di pietre preziose.Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,grande sarà la prosperità dei tuoi figli;sarai fondata sulla giustizia.Tieniti lontana dall’oppressione, perché non dovrai temere,dallo spavento, perché non ti si accosterà.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 29)Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,

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mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,della sua santità celebrate il ricordo,perché la sua collera dura un istante,la sua bontà per tutta la vita.Alla sera ospite è il piantoe al mattino la gioia. R.Ascolta, Signore, abbi pietà di me,Signore, vieni in mio aiuto!Hai mutato il mio lamento in danza;Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R.

ORAZIONEO Dio, Padre di tutti gli uomini,moltiplica a gloria del tuo nomela discendenza promessa alla fede dei patriarchi,e aumenta il numero dei tuoi figli,perché la Chiesa veda pienamente adempiutoil disegno universale di salvezza,nel quale i nostri padri avevano fermamente sperato.Per Cristo nostro Signore.

QUINTA LETTURA (Is 55,1-11)Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eternaDal libro del profeta IsaìaCosì dice il Signore:«O voi tutti assetati, venite all’acqua,voi che non avete denaro, venite;comprate e mangiate; venite, compratesenza denaro, senza pagare, vino e latte.Perché spendete denaro per ciò che non è pane,il vostro guadagno per ciò che non sazia?Su, ascoltatemi e mangerete cose buonee gusterete cibi succulenti.Porgete l’orecchio e venite a me,ascoltate e vivrete.Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,i favori assicurati a Davide.Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,principe e sovrano sulle nazioni.Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano

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a causa del Signore, tuo Dio,del Santo d’Israele, che ti onora.Cercate il Signore, mentre si fa trovare,invocàtelo, mentre è vicino.L’empio abbandoni la sua viae l’uomo iniquo i suoi pensieri;ritorni al Signore che avrà misericordia di luie al nostro Dio che largamente perdona.Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.Quanto il cielo sovrasta la terra,tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cieloe non vi ritornano senza avere irrigato la terra,senza averla fecondata e fatta germogliare,perché dia il seme a chi seminae il pane a chi mangia,così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:non ritornerà a me senza effetto,senza aver operato ciò che desideroe senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Is 12,2-6)Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.Ecco, Dio è la mia salvezza;io avrò fiducia, non avrò timore,perché mia forza e mio canto è il Signore;egli è stato la mia salvezza. R.Attingerete acqua con gioiaalle sorgenti della salvezza.Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,proclamate fra i popoli le sue opere,fate ricordare che il suo nome è sublime. R.Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,le conosca tutta la terra.Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. R.

ORAZIONEDio onnipotente ed eterno,

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unica speranza del mondo,tu hai preannunziato con il messaggio dei profetii misteri che oggi si compiono;ravviva la nostra sete di salvezza,perché soltanto per l’azione del tuo Spiritopossiamo progredire nelle vie della tua giustizia.Per Cristo nostro Signore.

SESTA LETTURA (Bar 3,9-15.32 - 4,4)Cammina allo splendore della luce del SignoreDal libro del profeta BarucAscolta, Israele, i comandamenti della vita,porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemicae sei diventato vecchio in terra straniera?Perché ti sei contaminato con i mortie sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!Se tu avessi camminato nella via di Dio,avresti abitato per sempre nella pace.Impara dov’è la prudenza,dov’è la forza, dov’è l’intelligenza,per comprendere anche dov’è la longevità e la vita,dov’è la luce degli occhi e la pace.Ma chi ha scoperto la sua dimora,chi è penetrato nei suoi tesori?Ma colui che sa tutto, la conoscee l’ha scrutata con la sua intelligenza,colui che ha formato la terra per sempree l’ha riempita di quadrupedi,colui che manda la luce ed essa corre,l’ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore.Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardiae hanno gioito;egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!»,e hanno brillato di gioia per colui che le ha create.Egli è il nostro Dio,e nessun altro può essere confrontato con lui.Egli ha scoperto ogni via della sapienzae l’ha data a Giacobbe, suo servo,a Israele, suo amato.Per questo è apparsa sulla terra

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e ha vissuto fra gli uomini.Essa è il libro dei decreti di Dioe la legge che sussiste in eterno;tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,quanti l’abbandonano moriranno.Ritorna, Giacobbe, e accoglila,cammina allo splendore della sua luce.Non dare a un altro la tua gloriané i tuoi privilegi a una nazione straniera.Beati siamo noi, o Israele,perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 18)Signore, tu hai parole di vita eterna.La legge del Signore è perfetta,rinfranca l’anima;la testimonianza del Signore è stabile,rende saggio il semplice. R.I precetti del Signore sono retti,fanno gioire il cuore;il comando del Signore è limpido,illumina gli occhi. R.Il timore del Signore è puro,rimane per sempre;i giudizi del Signore sono fedeli,sono tutti giusti. R.Più preziosi dell’oro,di molto oro fino,più dolci del mielee di un favo stillante. R.

ORAZIONEO Dio, che accresci sempre la tua Chiesachiamando nuovi figli da tutte le genti,custodisci nella tua protezionecoloro che fai rinascere dall’acqua del Battesimo.Per Cristo nostro Signore.

SETTIMA LETTURA (Ez 36,16-17a.18-28)Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovoDal libro del profeta Ezechièle

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Mi fu rivolta questa parola del Signore:«Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la reseimpura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro lamia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i qualil’avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi inaltri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nomesanto, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttaviasono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nomesanto, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali eragiunta.Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco nonper riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voiavete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mionome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro.Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –,quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostrosuolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò datutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo,metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vidarò un cuore di carne.Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi faròosservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diediai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 41)Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, oDio.L’anima mia ha sete di Dio,del Dio vivente:quando verrò e vedròil volto di Dio? R.Avanzavo tra la folla,la precedevo fino alla casa di Dio,fra canti di gioia e di lodedi una moltitudine in festa. R.Manda la tua luce e la tua verità:siano esse a guidarmi,mi conducano alla tua santa montagna,alla tua dimora. R.

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Verrò all’altare di Dio,a Dio, mia gioiosa esultanza.A te canterò sulla cetra,Dio, Dio mio. R.

Oppure (quando si celebra il Battesimo):Da Is 12, 1-6Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.Ecco, Dio è la mia salvezza;io avrò fiducia, non avrò timore,perché mia forza e mio canto è il Signore;egli è stato la mia salvezza. R.Attingerete acqua con gioiaalle sorgenti della salvezza.Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,proclamate fra i popoli le sue opere,fate ricordare che il suo nome è sublime. R.Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,le conosca tutta la terra.Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. giulivi ed esultate, abitanti diSion,perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele. R.

ORAZIONEO Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta,volgi lo sguardo alla tua Chiesa,ammirabile sacramento di salvezza,e compi l’opera predisposta nella tua misericordia:tutto il mondo veda e riconoscache ciò che è distrutto si ricostruisce,ciò che è invecchiato si rinnovae tutto ritorna alla sua integrità,per mezzo del Cristo,che è principio di tutte le cose.Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Oppure:O Dio, che nelle pagine dell’Antico e Nuovo Testamentoci hai preparati a celebrare il mistero pasquale,fa’ che comprendiamol’opera del tuo amore per gli uomini,

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perché i doni che oggi riceviamoconfermino in noi la speranza dei beni futuri.Per Cristo nostro Signore.

Il sacerdote intona l’inno Gloria a Dio, che viene cantato da tutti. Si suonanole campane, secondo gli usi locali.

COLLETTAO Dio, che illumini questa santissima nottecon la gloria della risurrezione del Signore,ravviva nella tua famiglia lo spirito di adozione,perché tutti i tuoi figli, rinnovati nel corpo e nell’anima,siano sempre fedeli al tuo servizio.Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli.

EPISTOLA (Rm 6,3-11)Cristo risorto dai morti non muore più.Dalla lettera di san Paolo apostolo ai RomaniFratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamostati battezzati nella sua morte?Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morteaffinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre,così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo statiintimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche asomiglianza della sua risurrezione.Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinchéfosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi delpeccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendoche Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su dilui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive,e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi perDio, in Cristo Gesù.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 117)Alleluia, alleluia, alleluia.Rendete grazie al Signore perché è buono,perché il suo amore è per sempre.Dica Israele:

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«Il suo amore è per sempre». R.La destra del Signore si è innalzata,la destra del Signore ha fatto prodezze.Non morirò, ma resterò in vitae annuncerò le opere del Signore. R.La pietra scartata dai costruttoriè divenuta la pietra d’angolo.Questo è stato fatto dal Signore:una meraviglia ai nostri occhi. R.

VANGELO (Lc 24,1-12)Perché cercate tra i morti colui che è vivo?+ Dal Vangelo secondo LucaIl primo giorno della settimana, al mattino presto si recarono al sepolcro,portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra erastata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uominipresentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il voltochinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che èvivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora inGalilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano aipeccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciaronotutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna eMaria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavanoqueste cose agli apostoli.Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse.Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. Etornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.Parola del Signore.

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore,le preghiere e le offerte del tuo popolo,perché questo santo mistero,gioioso inizio della celebrazione pasquale,ci ottenga la forza per giungere alla vita eterna.Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA DI COMUNIONECristo, nostra Pasqua, è stato immolato:celebriamo dunque le festa con purezza e verità. Alleluia. (1Cor 5,7-8)

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Oppure:Gesù, il crocifisso è risorto, come aveva detto. Alleluia.(Mt 28,5.6; cf. Mc 16,6; cf. Lc 24,6)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEInfondi in noi, o Padre,lo Spirito della tua carità,perché nutriti con i sacramenti pasqualiviviamo concordi nel vincolo del tuo amore.Per Cristo nostro Signore.

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24 aprile 2011 – DomenicaPasqua: Risurrezione del Signore - (A) - P

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, il mio cuore esulta! Serbo in me l’eco del canto dell’ Exultet dellaveglia notturna: e non si tratta solo di un ricordo! La liturgia rende presente lastoria misteriosa della salvezza e il nostro presente si proietta nel misterodella liturgia. La solenne domenica della risurrezione è una realtà e un donoper il presente.Signore, fa’ che nella mia vita io non smarrisca mai la dimensione pasqualedella vera gioia, del giubilo, anche se mi trovassi di fronte a prove difficili edolorose che fanno anch’esse parte della mia vita.Alleluia!

ANTIFONA D’INGRESSOSono risorto, e sono sempre con te;tu hai posto su di me la tua mano,è stupenda per me la tua saggezza. Alleluia. (cf. Sal 139,18.5-6)

COLLETTAO Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo unico Figlio, hai vinto lamorte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, checelebriamo la Pasqua di risurrezione, di essere rinnovati nel tuo Spirito, perrinascere nella luce del Signore risorto. Egli è Dio e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (At 10,34.37-43)Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.Dagli Atti degli ApostoliIn quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «Voi sapete ciò che è accaduto intutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato daGiovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret,il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il poteredel diavolo, perché Dio era con lui.E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudeie in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo harisuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, maa testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con luidopo la sua risurrezione dai morti.E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudicedei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questatestimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo

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del suo nome».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 117)R. Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci edesultiamo.Rendete grazie al Signore perché è buono,perché il suo amore è per sempre.Dica Israele:«Il suo amore è per sempre». R.La destra del Signore si è innalzata,la destra del Signore ha fatto prodezze.Non morirò, ma resterò in vitae annuncerò le opere del Signore. R.La pietra scartata dai costruttoriè divenuta la pietra d’angolo.Questo è stato fatto dal Signore:una meraviglia ai nostri occhi. R.

SECONDA LETTURA (Col 3,1-4)Cercate le cose di lassù, dove è CristoDalla lettera di san Paolo apostolo ai ColossésiFratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo,seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelledella terra.Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! QuandoCristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nellagloria.Parola di Dio.

SEQUENZAAlla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode.L’agnello ha redento il suo gregge,l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.“Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?”.“La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea”.Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.

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CANTO AL VANGELO (cf. 1Cor 5,7-8)R. Alleluia, alleluia.Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:facciamo festa nel Signore.R. Alleluia.

VANGELO (Gv 20,1-9)Egli doveva risuscitare dai morti.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIl primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro dimattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dalsepolcro.Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesùamava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e nonsappiamo dove l’hanno posto!».Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro.Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro egiunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro eosservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato làcon i teli, ma avvolto in un luogo a parte.Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, evide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè eglidoveva risorgere dai morti.Parola del Signore

OMELIAChe cos’è che fa correre l’apostolo Giovanni al sepolcro? Egli ha vissuto perintero il dramma della Pasqua, essendo molto vicino al suo maestro. Cisembra perciò inammissibile un’affermazione del genere: “Non avevanoinfatti ancora compreso la Scrittura”. Eppure era proprio così: nonmeravigliamoci allora di constatare l’ignoranza attuale, per molti versi simile.Il mondo di Dio, i progetti di Dio sono così diversi che ancor oggi succede cheanche chi è più vicino a Dio non capisca e si stupisca degli avvenimenti.“Vide e credette”. Bastava un sepolcro vuoto perché tutto si risolvesse? Credoche non fu così facile. Anche nel momento delle sofferenze più dure, Giovannirimane vicino al suo maestro. La ragione non comprende, ma l’amore aiuta ilcuore ad aprirsi e a vedere. È l’intuizione dell’amore che permette a Giovannidi vedere e di credere prima di tutti gli altri. La gioia di Pasqua matura solosul terreno di un amore fedele. Un’amicizia che niente e nessuno potrebbespezzare. È possibile? Io credo che la vita ci abbia insegnato che soltanto Dio

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può procurarci ciò. È la testimonianza che ci danno tutti i gulag dell’Europadell’Est e che riecheggia nella gioia pasquale alla fine del nostro millennio.

PREGHIERA SULLE OFFERTEEsultanti per la gioia pasquale ti offriamo, Signore, questo sacrificio, nel qualemirabilmente nasce e si edifica sempre la tua Chiesa. Per Cristo nostroSignore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONECristo, nostra Pasqua, è stato immolato:celebriamo dunque la festacon purezza e verità. Alleluia.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEProteggi sempre la tua Chiesa, Dio onnipotente, con l’inesauribile forza deltuo amore, perché, rinnovata dai sacramenti pasquali, giunga alla gloria dellarisurrezione. Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE (Gv 20,1-9)La Chiesa del mattino di Pasqua è prima di tutto un piccolo gruppo di donneche, partendo “di buon mattino” per vedere un sepolcro e imbalsamare uncadavere, scoprono all’improvviso che non devono più cercare fra i morti coluiche è vivo... e se ne ritornano in tutta fretta, portando la gioiosa notizia agliapostoli e ai discepoli. Prime a cercare Gesù dopo la tragedia del Golgota,prime ad incontrarlo vivo, prime ad ascoltarne la parola di pace e l’appelloall’evangelizzazione, esse formano la prima comunità pasquale. In esse èappena nata la gioia di credere e di dire che Gesù è risuscitato...La Chiesa del mattino di Pasqua è questa donna peccatrice perdonata chepiange accanto a una tomba vuota poiché qualcuno, crede, ha portato via ilcorpo crocifisso del Signore. Poiché non vi è davvero più Gesù vivo, che ellapossa almeno stargli vicino da morto! Che almeno le sia permesso di spandereun’ultima volta su di lui il più prezioso dei suoi profumi e asciugarlo con i suoicapelli!Ma ecco che viene qualcuno. Parla... “Perché piangi? Cosa cerchi?”. Stranarisonanza di domande così banali. Ciò nonostante ella non riconosce Gesù. Sesei tu che l’hai portato via, dimmi dove lo hai messo. È solo quando esconodalle labbra dello straniero le due sillabe del suo nome che il velo si alza.“Gesù le dice: Maria! Lei si volta e dice: Rabbuni!”.Primo grido della fede pasquale. Prima professione di fede cristiana. Il credodella Chiesa nel suo scaturire! Ma subito la prima prova. Maria Maddalenavorrebbe proprio trattenere colui la cui assenza l’aveva straziata. Impara chebisogna rinunciarvi. È in altro modo ch’ella rimarrà nell’intimità del maestro

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amato.“Non mi trattenere!”. Compaiono allora, già inseparabili, la prima catechesi eil primo invio in missione. “Va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padremio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”. È questa espressione straordinariache riassume tutta la testimonianza apostolica: “Ho visto il Signore ed eccociò che mi ha detto!”.La Chiesa del mattino di Pasqua è questo gruppo di uomini, ancora divisi,quasi tutti scettici davanti a queste parole che prendono per un delirio. Comepotrebbero credere? Come potrebbero anche solo immaginare la risurrezionedi Gesù? Non solo colui che hanno seguito è morto, ma è morto sconfessato,sconfessato dal popolo, dai rappresentanti della Chiesa, e, apparentemente,da Dio stesso! Gesù si è sbagliato. Essi si sono sbagliati. “Noi speravamo cheegli fosse colui che avrebbe liberato Israele!”.La loro speranza è morta... Ciò nonostante, essi si recano al sepolcro. “Ciò cheessi vedono corrisponde a quello che avevano detto le donne. Ma lui non lovedono”. Allora?La Chiesa del mattino di Pasqua sono Pietro e Giovanni, i primi discepoli delgruppo degli apostoli. Alle parole di Maria Maddalena, corrono “tutti e dueinsieme verso il sepolcro”.“Il discepolo che Gesù amava, arriva per primo”. Ma non entra. Lascia laprecedenza a colui che Gesù aveva scelto per prendere il comando del gruppodei dodici. Già primo nell’affetto si inchina davanti al primo nella missione.“Lo segue: entra e crede”.La Chiesa del mattino di Pasqua è Maria, la madre del Signore. Nella casadove, a richiesta di Gesù agonizzante, Giovanni l’ha accolta dalla vigilia, ellaspera contro ogni speranza, con il cuore trafitto, ma in pace. “Fiat!”. Ma eccoche la notizia la raggiunge: notizia degli angeli, notizia del sepolcro vuoto,notizia del giardiniere. Ella non ha bisogno di vedere, di sentire, di toccare.Subito, capisce che Dio ha esaudito il grido del suo unico Figlio, e che lei èdivenuta la madre di questo popolo immenso di discepoli che Gesù ama comesuoi fratelli. Gioia, gioia, pianti di gioia. Allegria grazie a Dio, suo salvatore. IlMagnificat della sua giovinezza non smetterà più di risonare in lei e in tutta laChiesa per generazioni e generazioni...Chiesa della mattina di Pasqua, come amo i tuoi primi passi, così timidi, cosìmalfermi. Fragile farfalla che esce dalla crisalide, non puoi ancora dispiegarenell’azzurro le tue ali multicolori.Ti occorrerà attendere il gran vento della Pentecoste per prendere il volo. Inqueste prime ore della settimana pasquale la tua sicurezza emerge appena daldubbio, la tua pace dall’angoscia e la tua gioia dalle lacrime. Ma già, Chiesadei poveri ai quali appartiene il Regno e dei cuori puri che vedono Dio, Chiesadi Pietro, di Giovanni e dei loro compagni, Chiesa di Maria, tua madre attentae devota, tu sei la Chiesa del Cristo risuscitato, la Chiesa del Salvatore del

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mondo, la Chiesa dell’eterno alleluia!Card. ALBERT DECOURTRAY

PREGHIERA DELLA SERASignore Gesù,sei voluto restare con noi ogni giorno,nel sacramento dell’amore.Gesù, tu chiami ed inviti,tu accogli tutti coloro che soffrono,tutti gli afflitti e gli umili di cuore...Animato da un ardente desiderio,con tutto il mio essere, io aspiro ad unirmi a tenel sacramento dell’amore.Gesù, vieni a me, consolami, rendimi forte.GIOVANI LITUANI DEPORTATI IN SIBERIA, 1953

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25 aprile 2011 – LunedìS. Marco evangelista- Lunedì dell'Angelo - (A) - P

PREGHIERA DEL MATTINOSignore Gesù, tu che sei risuscitato e asceso alla destra del Padre e hai datoalla tua Chiesa il comandamento missionario, accompagnala con la tua forza ela tua presenza nel suo lavoro apostolico ed evangelizzatore, perché il mondointero creda, sia battezzato nel nome del Padre e del Figlio e dello SpiritoSanto, e che così sia salvato. Amen.

ANTIFONA D’INGRESSO“Andate in tutto il mondo,predicate il Vangelo a ogni creatura”. Alleluia. (Mc 16,15)

COLLETTAO Dio, che hai glorificato il tuo evangelista Marco con il dono dellapredicazione apostolica, fa’ che, alla scuola del Vangelo, impariamo anche noia seguire fedelmente il Cristo Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te...

PRIMA LETTURA (1Pt 5,5b-14)Vi saluta Marco, figlio mio.Dalla prima lettera di san Pietro apostoloCarissimi, rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste aisuperbi, ma dà grazia agli umili.Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempoopportuno, riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli hacura di voi. Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leoneruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede,sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi peril mondo.E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in CristoGesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, viconfermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. A lui la potenza neisecoli. Amen!Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele,per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi!Vi saluta la comunità che vive in Babilonia, e anche Marco, figlio mio.Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che sietein Cristo!Parola di Dio.

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SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 88)R. Canterò in eterno l’amore del Signore.Canterò in eterno l’amore del Signore,di generazione in generazionefarò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,perché hai detto: “E’ un amore edificato per sempre;nel cielo rendi stabile la tua fedeltà”. R.I cieli cantano le tue meraviglie, Signore,la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.Chi sulle nubi è uguale al Signore,chi è simile al Signore tra i figli degli dei? R.Beato il popolo che ti sa acclamare:camminerà, Signore, alla luce del tuo volto;esulta tutto il giorno nel tuo nome,si esalta nella tua giustizia. R.

CANTO AL VANGELO (cf. 1Cor 1,23-24)R. Alleluia, alleluia.Noi annunciamo Cristo crocifisso:potenza di Dio e sapienza di Dio.R. Alleluia

VANGELO (Mc 16,15-20)Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.+ Dal Vangelo secondo MarcoIn quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: “Andate in tutto ilmondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzatosarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni cheaccompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demoni,parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti, e se berrannoqualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati equesti guariranno”.Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alladestra di Dio.Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agivainsieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.Parola del Signore.

OMELIAIl passo di Marco appartiene a quello che si chiama “il luogo finale di Marco”che contiene il racconto delle apparizioni e l’ordine missionario dato ai Dodici(Mc 16,14) e con loro alla Chiesa intera (Mt 28,18-20). Il nostro testo

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comincia con il testamento del Signore. Le prime parole sono uncomandamento ed un invio: “Andate in tutto il mondo e predicate il vangeload ogni creatura”. La Chiesa deve predicare, cioè la sua missioneevangelizzatrice è un comandamento del Signore risorto. I destinatari sonotutti gli uomini che esistono al mondo: “ogni creatura”. Ciò indica che tutti gliuomini hanno il bisogno e il compito di ascoltare il vangelo della salvezza. Ilcontenuto, l’oggetto della predica, è il Vangelo, il lieto messaggio dellasalvezza attraverso Gesù Cristo, la sua persona e la sua opera. Questoannuncio è chiamato predica, cioè essa è solenne e pubblica, fatta concoraggio e fiducia nel nome di Dio salvatore. Il testo continua insistendo sullatrascendenza dell’annuncio e della sua accoglienza: “Chi crederà e saràbattezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc 16,16). Citroviamo così davanti alle parole più importanti nella vita dell’uomo: salvezzae condanna. La fede e il battesimo sono le parole della vita; l’incredulità è laporta della condanna (cf. Gv 3,14-21).Vengono poi enumerati una serie di segni miracolosi che daranno credito agliinviati: scacciare gli spiriti maligni, dono delle lingue, immunità contro imorsi dei serpenti e contro i veleni, e infine il dono della guarigione. Tuttiquesti sono fenomeni carismatici che accompagnano il cammino della Chiesalungo la storia.Il testo termina con la proclamazione dell’Ascensione di Gesù e il suostabilirsi alla destra di Dio (Mc 16,19) e con una breve indicazione sullarealizzazione del comando della missione degli apostoli, che portano ilvangelo dappertutto con l’aiuto del Signore (cf. Mt 28,20). Molti segni liaccompagnano (Mc 16,20). La Chiesa missionaria è in cammino, ilcomandamento è indirizzato a tutti.

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore, il sacrificio di lode che ti offriamo nel ricordo glorioso di sanMarco, e fa’ che nella tua Chiesa sia sempre vivo e operante l’annunziomissionario del Vangelo. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEI discepoli partirono e predicarono il lieto annunzio,e il Signore operava insieme con loro. Alleluia. (cf. Mc 16,20)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEIl dono ricevuto alla tua mensa ci santifichi, Signore, e ci confermi nellafedeltà al Vangelo, che san Marco ha trasmesso alla tua Chiesa. Per Cristonostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA

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Signore, oggi abbiamo vissuto come tu desideri?Siamo stati pazienti, modesti e affettuosi?Abbiamo dedicato abbastanza tempo a coloro che sono venuti verso di noi?Abbiamo risposto alla loro speranza quando si sono rivolti a noi?Li abbiamo presi tra le nostre braccia quando piangevano?Li abbiamo confortati con tenerezza, fino a quando hanno ripreso a sorridere?Abbiamo pregato quando soffrivano?Oltre al pane, abbiamo offerto loro dei fiori?Abbiamo saputo far fiorire la tua gioia?Siamo sempre stati fratelli dei nostri fratelli?Se questo non fosse, Signore, perdonaci.Ed anche se così è stato, questo non basta.Circondaci ogni giorno più di amore, Signore, fino alla luce della tua eternità.

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26 aprile 2011 – MartedìS. Marcellino martire - Ottava di Pasqua - (A) - P

PREGHIERA DEL MATTINOIo ti cerco, Signore, come Maria ti ha cercato al levarsi del giorno, quando ilmondo era ancora nelle tenebre. Io vorrei vederti, sentirti e tenerti, esseresicuro della tua presenza. Vorrei sentirti che mi chiami con il mio nome ecapire la mia missione quando mi mandi verso i miei fratelli e sorelle. Vieniverso di me affinché io possa trovarti e riconoscere i segni attraverso i quali tuti manifesti a me - oggi.

ANTIFONA D’INGRESSOIl Signore li ha dissetati con l’acqua della sapienza; li fortificherà e liproteggerà sempre, darà loro una gloria eterna. Alleluia. (cf. Sir 15,3-4)

COLLETTAO Dio, che nei sacramenti pasquali hai dato al tuo popolo la salvezza, effondisu di noi l’abbondanza dei tuoi doni, perché raggiungiamo il bene dellaperfetta libertà e abbiamo in cielo quella gioia che ora pregustiamo sulla terra.Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 2,36-41)Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo.Dagli Atti degli Apostoli[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro diceva ai Giudei: «Sappia dunque concertezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quelGesù che voi avete crocifisso».All’udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e aglialtri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro:«Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo,per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Pervoi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani,quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendevatestimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!».Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giornofurono aggiunte circa tremila persone.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32)R. Dell’amore del Signore è piena la terra.Retta è la parola del Signore

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e fedele ogni sua opera.Egli ama la giustizia e il diritto;dell’amore del Signore è piena la terra. R.Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,su chi spera nel suo amore,per liberarlo dalla mortee nutrirlo in tempo di fame. R.L’anima nostra attende il Signore:egli è nostro aiuto e nostro scudo.Su di noi sia il tuo amore, Signore,come da te noi speriamo. R.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)R. Alleluia, alleluia.Questo è il giorno fatto dal Signore:rallegriamoci ed esultiamo.R. Alleluia.

VANGELO (Gv 20,11-18)Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentrepiangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, sedutil’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo diGesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hannoportato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosseGesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando chefosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmidove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltòe gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che significa: «Maestro!». Gesù le disse:«Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai mieifratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» eciò che le aveva detto.Parola del Signore.

OMELIAIl quarto evangelista racconta a modo suo l’esperienza pasquale di Maria diMagdala, che ha vissuto con i discepoli il dolore della separazione edell’esclusione quando Gesù si è ritrovato solo con le sue sofferenze e con lamorte. La sera del venerdì santo, le autorità restituiscono il suo corpo morto.

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Giuseppe di Arimatea e Nicodemo lo portano alla tomba.Se la sua tomba e il suo corpo dovessero essere tutto quello che resta aidiscepoli, potrebbero diventare il pegno del ricordo, il luogo dellacommemorazione e il centro di una comunità legata a una reliquia.E Maria è in lacrime vicino alla tomba. Non sente nulla dell’esultanzapasquale, né della risurrezione. Gli angeli seduti, uno al posto della testa el’altro al posto dei piedi di Gesù, li nota appena. Essa non vede che lo spaziovuoto tra i messaggeri di Dio: “Hanno portato via il mio Signore...”, ecco lasua pena. Vuole sapere dove lo hanno messo, assicurarsene, tenerlo e restarevicino a lui... Questo futuro che lei si è immaginata distrugge Maria nelmomento di lasciare la tomba.È in questo momento che i suoi occhi si aprono. Che sente il timbro di quellavoce familiare: che lo riconosce vivo. Egli non le parla del loro passatocomune, ma del suo avvenire, che sarà anche l’avvenire dei discepoli chehanno fede. Le dice che va verso Dio, suo Padre, che è anche nostro Dio enostro Padre.

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Padre misericordioso, l’offerta di questa tua famiglia, perché con latua protezione custodisca i doni pasquali e giunga alla felicità eterna. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEMaria di Magdala annunzia ai discepoli:“Ho visto il Signore”. Alleluia. (Gv 20,18)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEAscolta, Signore, le nostre preghiere e guida questa tua famiglia, purificata coldono del Battesimo, alla luce meravigliosa del tuo regno. Per Cristo nostroSignore.

PREGHIERA DELLA SERAVengo a te, Signore, in questa sera. Rifletto davanti a te sulle vie che hopercorso oggi, sulle parole che ho pronunciato, sul lavoro che ho realizzato.Penso agli uomini che hanno incrociato la mia vita. E adesso vengo verso di tecon tutto quello che ho e che sono: con la mia fede modesta e la mia speranzatimida. Accoglimi nella comunità dei tuoi amici.

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27 aprile 2011 – MercoledìS. Zita - Ottava di Pasqua - (A) - P

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, cammina con noi, con tutti coloro che sono oggi in cammino, delusi einconsolabili, con i sogni distrutti.Signore, ascolta le nostre lamentele, e quelle di coloro che non hanno fiducianell’avvenire.Signore, pronuncia la parola della quale possiamo fidarci, in modo tale che inostri cuori scoraggiati si accendano e noi osiamo avere fiducia nelle vie diDio.

ANTIFONA D’INGRESSO“Venite, benedetti del Padre mio,prendete possesso del regnopreparato per voifin dall’origine del mondo”. Alleluia. (Mt 25,34)

COLLETTAO Dio, che nella liturgia pasquale ci dai la gioia di rivivere ogni anno larisurrezione del Signore, fa’ che l’esultanza di questi giorni raggiunga la suapienezza nella Pasqua del cielo. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 3,1-10)Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù, àlzati e cammina!Dagli Atti degli ApostoliIn quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tredel pomeriggio.Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevanoogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l’elemosina acoloro che entravano nel tempio. Costui, vedendo Pietro e Giovanni chestavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un’elemosina.Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guardaverso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualchecosa. Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lodo: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per lamano destra e lo sollevò.Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise acamminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodandoDio.Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui

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che sedeva a chiedere l’elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmidi meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 104)R. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore.Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,proclamate fra i popoli le sue opere.A lui cantate, a lui inneggiate,meditate tutte le sue meraviglie. R.Gloriatevi del suo santo nome:gioisca il cuore di chi cerca il Signore.Cercate il Signore e la sua potenza,ricercate sempre il suo volto. R.Voi, stirpe di Abramo, suo servo,figli di Giacobbe, suo eletto.È lui il Signore, nostro Dio:su tutta la terra i suoi giudizi. R.Si è sempre ricordato della sua alleanza,parola data per mille generazioni,dell’alleanza stabilita con Abramoe del suo giuramento a Isacco. R.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)R. Alleluia, alleluia.Questo è il giorno fatto dal Signore:rallegriamoci ed esultiamo.R. Alleluia.

VANGELO (Lc 24,13-35)Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.+ Dal Vangelo secondo LucaEd ecco, in quello stesso giorno, , due erano in cammino per un villaggio dinome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, econversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò ecamminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed eglidisse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo ilcammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, glirispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accadutoin questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò cheriguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole,

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davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autoritàlo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noisperavamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sonopassati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne,delle nostre, ci hanno sconvo! lti; si sono recate al mattino alla tomba e, nonavendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche unavisione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sonoandati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui nonl’hanno visto».Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto iprofeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nellasua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tuttele Scritture ciò che si riferiva a lui.Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesseandare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e ilgiorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu atavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista.Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentreegli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovaronoriuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero ilSignore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che eraaccaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.Parola del Signore.

OMELIAGi evangelisti ci consegnano, condensata in un racconto, l’esperienzapasquale che porta una risposta sempre nuova a coloro che si interrogano.San Luca racconta dei due discepoli in cammino il giorno di Pasqua: lontanoda Gerusalemme e dalla comunità degli altri. Essi vogliono lasciare dietro disé il passato che li lega a Gesù, ma non possono impedirsi di parlare senzasosta del peso che hanno sul cuore: Gesù è stato condannato, è morto sullacroce... non può essere lui il Salvatore promesso. Tutti e due, immersi in sestessi, non riconoscono colui che li accompagna sul loro cammino didesolazione. La fede nella potenza di Dio non basta loro per superare lamorte. Ed è per questo che non capiscono cosa egli vuole dire quando faallusione a Mosè e ai profeti.È a sera, nell’ora della cena, mentre egli loda il Signore spezzando e dividendoil pane, che i loro occhi e i loro cuori si aprono. Anche se non vedono piùGesù, sono sicuri che è rimasto là, vivo; che lo si può incontrare attraverso laparola, e le cene. Con questa certezza, fanno marcia indietro per ritornare a

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Gerusalemme, nella comunità dei discepoli. È qui che si riuniscono ediscutono gli avvenimenti di Pasqua, sui quali si basano i principi della fede.“È risuscitato e apparso a Simone” (il primo degli apostoli): ecco una dellefrasi nelle quali si inserisce l’incontro pasquale dei due discepoli di Emmaus.

PREGHIERA SULLE OFFERTEAccogli, Signore, il sacrificio della nostra redenzione e opera in noi la salvezzadel corpo e dello spirito. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEI discepoli riconobbero Gesù, il Signore,nello spezzare il pane. Alleluia. (cf. Lc 24,35)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEO Dio, nostro Padre, questa partecipazione al mistero pasquale del tuo Figlioci liberi dai fermenti dell’antico peccato e ci trasformi in nuove creature. PerCristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERAResta con noi, Signore, quando la luce sparisce e le tenebre calano.Resta vicino a noi a tavola, a casa, così che i nostri occhi si aprano, e noi tiriconosciamo.Resta vicino a noi affinché formiamo una sola comunità che condivida la tuaparola e il tuo pane di vita.

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28 aprile 2011 – GiovedìS. Pietro Chanel - Ottava di Pasqua - (A) - P

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, resta vicino a noi in modo che i canti di Pasqua che intoniamo inchiesa diventino realtà nel nostro quotidiano.Irradia la tua luce nei nostri cuori in modo tale che diventiamo il riflesso deltuo amore agli occhi della gente che incontriamo.Nel nostro sconforto, aiutaci ad avere fiducia in colui che ci offre la vita inquesto mondo votato alla morte.

ANTIFONA D’INGRESSO“Si leva un coro di lodi, o Signore, alla tua vittoria,perché la sapienza ha aperto la bocca dei mutie ha sciolto la lingua dei bambini. Alleluia. (Sap 10,20-21)

COLLETTAO Padre, che da ogni parte della terra hai riunito i popoli per lodare il tuonome, concedi che tutti i tuoi figli, nati a nuova vita nelle acque del Battesimoe animati dall’unica fede, esprimano nelle opere l’unico amore. Per il nostroSignore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 3,11-26)Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti.Dagli Atti degli ApostoliIn quei giorni, mentre lo storpio guarito tratteneva Pietro e Giovanni, tutto ilpopolo, fuori di sé per lo stupore, accorse verso di loro al portico detto diSalomone.Vedendo ciò, Pietro disse al popolo: «Uomini d’Israele, perché vi meravigliatedi questo e perché continuate a fissarci come se per nostro potere o per lanostra religiosità avessimo fatto camminare quest’uomo? Il Dio di Abramo, ilDio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suoservo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentreegli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, eavete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore dellavita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. E per la federiposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete econoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigionealla presenza di tutti voi.Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi.Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i

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profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiatevita, perché siano cancellati i vostri peccati e così possano giungere i tempidella consolazione da parte del Signore ed egli mandi colui che vi avevadestinato come Cristo, cioè Gesù. Bisogna che il cielo lo accolga fino ai tempidella ricostituzione di tutte le cose, delle quali Dio ha parlato per bocca deisuoi santi profeti fin dall’antichità. Mosè infatti disse: “Il Signore vostro Diofarà sorgere per voi, dai vostri fratelli, un profeta come me; voi lo ascolteretein tutto quello che egli vi dirà. E avverrà: chiunque non ascolterà quel profeta,sarà estirpato di mezzo al popolo”. E tutti i profeti, a cominciare d! a Samuèlee da quanti parlarono in seguito, annunciarono anch’essi questi giorni.Voi siete i figli dei profeti e dell’alleanza che Dio stabilì con i vostri padri,quando disse ad Abramo: “Nella tua discendenza saranno benedette tutte lenazioni della terra”. Dio, dopo aver risuscitato il suo servo, l’ha mandatoprima di tutto a voi per portarvi la benedizione, perché ciascuno di voi siallontani dalle sue iniquità.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 8)R. O Signore, Signore nostro, quanto è mirabile il tuo nome sututta la terra!.O Signore, Signore nostro,quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!Che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,il figlio dell’uomo, perché te ne curi? R.Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,di gloria e di onore lo hai coronato.Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,tutto hai posto sotto i suoi piedi. R.Tutte le greggi e gli armentie anche le bestie della campagna,gli uccelli del cielo e i pesci del mare,ogni essere che percorre le vie dei mari. R.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)R. Alleluia, alleluia.Questo è il giorno fatto dal Signore:rallegriamoci ed esultiamo.R. Alleluia.

VANGELO (Lc 24,35-48)Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.+ Dal Vangelo secondo Luca

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In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciòche era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare ilpane.Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro edisse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere unfantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbinel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che ioho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse:«Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pescearrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi:bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, neiProfeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture edisse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzogiorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e ilperdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi sietetestimoni».Parola del Signore.

OMELIAGli uomini e le donne che hanno conosciuto Gesù testimoniano la suarisurrezione. Dicono che è venuto vivo verso di loro, che si è offerto ai loroocchi.Siccome la risurrezione oltrepassa tutti i limiti dell’esperienza terrena, nonesistono termini né frasi fatte per ritrasmettere la realtà che tocca questepersone. I discepoli di Gesù cercano delle parole e delle immagini (giàpensando alle domande che verranno poste) per esprimere l’inesprimibile.Succede la stessa cosa per l’ultimo incontro pasquale con il quale termina ilVangelo secondo san Luca.L’apparizione di Gesù agli apostoli è strana e tuttavia familiare. Dice loro:“Pace a voi!”. Ma essi sono colti dalla paura e pensano - come tanti tra coloroche hanno bisogno di una spiegazione - che si tratti di uno “spirito”. Allora,egli fa toccare loro il suo corpo, e mangia davanti ai loro occhi.Perché, siccome la fede nella morte e nella risurrezione di Gesù è ilfondamento di tutta la predicazione, questa non tollera alcun dubbio.Gerusalemme, città della morte e della risurrezione, diventa la città dove gliapostoli ricevono lo Spirito promesso e, con lui, la onnipotenza, che fa di lorodei testimoni per tutti i popoli della terra.

PREGHIERA SULLE OFFERTE

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Accogli con benevolenza, Signore, i doni che ti offre la tua Chiesa,riconoscente per coloro che sono nati a vita nuova e fiduciosa nel tuo perenneaiuto. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEIl Cristo doveva patiree risuscitare dai morti il terzo giorno. Alleluia. (Lc 24,46)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEEsaudisci, Signore, le nostre preghiere; la comunione ai beni della redenzioneci dia l’aiuto per la vita presente e ci ottenga la felicità eterna. Per Cristonostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERASignore, tu ti sei risvegliato dalla morte, hai incontrato le donne e gli uominiche ti erano vicini. È a loro che hai confidato il lieto messaggio che oltrepassalargamente qualsiasi esperienza umana. Tu sei rimasto loro fedele; poiché, daallora, il tuo messaggio non si è più spento, a dispetto di coloro che sono neldubbio.Ti preghiamo: resta vicino a noi, ispiraci le parole giuste in modo chepossiamo portare la nostra testimonianza a coloro che incrociano il nostrocammino.

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29 aprile 2011 – VenerdìS. Caterina da Siena, patrona d’Italia - Ottava di Pasqua - (A) - P

PREGHIERA DEL MATTINOI compiti della mia giornata sono ben definiti. Mattino dopo mattino, ripartoda zero, e tuttavia so che il lavoro che mi aspetta è lo stesso che ho fatto lasera prima e che farò domani. Non vorrei che l’abitudine mi inebetisse né chela monotonia mi rendesse indifferente. Vorrei restare vivo e sensibile agliuomini che incontro, sensibile alle loro gioie e ai loro dolori. Vorrei nondimenticarti, Signore, né dimenticare la gioia che tu mi offri. Tu sai quantevolte io fallisco, tu sai anche che riparto sempre da zero - secondo la tuaparola.

ANTIFONA D’INGRESSO“Il Signore ha liberato il suo popoloe gli ha dato speranza;i suoi nemici li ha sommersi nel mare. Alleluia. (Sal 78,53)

COLLETTADio onnipotente ed eterno, che nella Pasqua del tuo Figlio hai offerto agliuomini il patto della riconciliazione e della pace, donaci di testimoniare nellavita il mistero che celebriamo nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 4,1-12)In nessun altro c’è salvezza.Dagli Atti degli ApostoliIn quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, [dopo laguarigione dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandantedelle guardie del tempio e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavanoal popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e limisero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera. Molti però diquelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uominiraggiunse circa i cinquemila.Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi,il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quantiappartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Li fecero comparire davanti aloro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avetefatto questo?».Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani,visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, ecioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il

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popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifissoe che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesùè la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietrad’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nomedato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 117)R. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo.Rendete grazie al Signore perché è buono,perché il suo amore è per sempre.Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».Dicano quelli che temono il Signore:«Il suo amore è per sempre». R.La pietra scartata dai costruttoriè divenuta la pietra d’angolo.Questo è stato fatto dal Signore:una meraviglia ai nostri occhi.Questo è il giorno che ha fatto il Signore:rallegriamoci in esso ed esultiamo! R.Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!Benedetto colui che viene nel nome del Signore.Vi benediciamo dalla casa del Signore.Il Signore è Dio, egli ci illumina. R.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)R. Alleluia, alleluia.Questo è il giorno fatto dal Signore:rallegriamoci ed esultiamo.R. Alleluia.

VANGELO (Gv 21,1-14)Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.+ Dal Vangelo secondo GiovanniIn quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade.E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso dettoDìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anchenoi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte nonpresero nulla.Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano

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accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla damangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dallaparte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più atirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesùamava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era ilSignore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò inmare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete pienadi pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri.Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora SimonPietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossipesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. Gesù disse loro: «Venite amangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perchésapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diedeloro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava aidiscepoli, dopo essere risorto dai morti.Parola del Signore.

OMELIAIl Vangelo di san Giovanni termina con la descrizione di un incontro ricco disimboli: Pietro e altri sei discepoli sono sulle rive del lago di Tiberiade. Làdove si trovavano prima che Gesù li chiamasse per seguirlo e diventarepescatori di uomini. Pietro decide: “Io vado a pescare” - ma senza pensare agliuomini. Gli altri si uniscono a lui.Nella notte - propizia ai pescatori - vanno sul lago. La mattina, rientrano conle reti vuote. E, sulla riva, qualcuno domanda loro un po’ di pesce.Ma non hanno pescato nulla, niente per loro stessi, niente che possanodividere. Fidandosi di una sua parola - che non hanno riconosciuto - gettanole loro reti e pescano molti pesci (anche se il mattino non è il momentomigliore per la pesca). Allora il cuore del discepolo che Gesù amava si apre. “Èil Signore!”, esclama. In modo conforme alla sua posizione nella comunità,Giovanni è il primo a riconoscere Gesù; e Pietro è il primo a raggiungerlo. Glialtri seguono con la barca e le reti, piene di centocinquantatrè grossi pesci,una quantità inaudita.L’incontro sulla riva è colmo di una strana paura. Nessuno osa domandare:“Chi sei?”. Essi lo sanno, ma tuttavia provano un’impressione di estraneità edi cambiamento. Questa volta, Gesù non mangia. Prende il pane e i pesci. Lidà a loro ed essi li prendono dalle sue mani: il pane e la vita.

PREGHIERA SULLE OFFERTECompi in noi, Signore misericordioso, il mistero che è significato in questoscambio dei doni pasquali, perché dalle gioie e dai travagli della terra

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possiamo elevarci al desiderio di te. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONEDisse Gesù ai suoi discepoli:“Venite, mangiate”.E prese il pane e lo diede loro. Alleluia. (Gv 21,12.13)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEProteggi, Signore, con paterna bontà, il tuo popolo che hai salvato con ilsacrificio della croce, e rendilo partecipe della gloria del Cristo risorto. Eglivive e regna nei secoli dei secoli.

PREGHIERA DELLA SERAHo dietro di me una giornata cominciata con tante buone intenzioni. Lecontrarietà che ho incontrato oggi le hanno stancate e cancellate in fretta.Ho mancato in molte cose; talvolta anche per colpa mia. Ed eccomi quidavanti a te, stanco e un po’ scoraggiato. Veglia su di me. Concedimi il riposo.Offrimi la tua parola.

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30 aprile 2011 – SabatoS. Pio V - Ottava di Pasqua - (A) - P

PREGHIERA DEL MATTINOSignore, vorrei credere, fermamente e senza esitare. Tu conosci i miei dubbi ei momenti della mia mancanza di fede. Vorrei avere fiducia nella tua parola;confidarti la mia vita. Tu sai quante volte mi sottraggo a questa decisione perattaccarmi a delle certezze che mi fabbrico da solo. Io vorrei - con chiarezzanelle mie parole e nelle mie azioni, nelle relazioni con gli altri e nel mio amoreper loro - non dissimulare a quale punto tu conti per me. Accetta la miatestimonianza, malgrado le sue debolezze.

ANTIFONA D’INGRESSOIl Signore ha liberato il suo popolo e gli ha dato esultanza;ha colmato di gioia i suoi eletti. Alleluia. (Sal 105,43)

COLLETTAO Padre, che nella tua immensa bontà estendi a tutti i popoli il dono dellafede, guarda i tuoi figli di elezione, perché coloro che sono rinati nelBattesimo ricevano la veste candida della vita immortale. Per il nostroSignore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (At 4,13-21)Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato.Dagli Atti degli ApostoliIn quei giorni, i capi, gli anziani e gli scribi, vedendo la franchezza di Pietro edi Giovanni e rendendosi conto che erano persone semplici e senza istruzione,rimanevano stupiti e li riconoscevano come quelli che erano stati con Gesù.Vedendo poi in piedi, vicino a loro, l’uomo che era stato guarito, nonsapevano che cosa replicare.Li fecero uscire dal sinedrio e si misero a consultarsi fra loro dicendo: «Checosa dobbiamo fare a questi uomini? Un segno evidente è avvenuto per operaloro; esso è diventato talmente noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme chenon possiamo negarlo. Ma perché non si divulghi maggiormente tra il popolo,proibiamo loro con minacce di parlare ancora ad alcuno in quel nome».Li richiamarono e ordinarono loro di non parlare in alcun modo né diinsegnare nel nome di Gesù. Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giustodinanzi a Dio obbedire a voi invece che a Dio, giudicatelo voi. Noi nonpossiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato».Quelli allora, dopo averli ulteriormente minacciati, non trovando in che modopoterli punire, li lasciarono andare a causa del popolo, perché tutti

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glorificavano Dio per l’accaduto.Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 117)R. Ti rendo grazie, Signore, perché mi hai risposto.Rendete grazie al Signore perché è buono,perché il suo amore è per sempre.Mia forza e mio canto è il Signore,egli è stato la mia salvezza.Grida di giubilo e di vittoria nelle tende dei giusti:la destra del Signore ha fatto prodezze. R.La destra del Signore si è innalzata,la destra del Signore ha fatto prodezze.Non morirò, ma resterò in vitae annuncerò le opere del Signore.Il Signore mi ha castigato duramente,ma non mi ha consegnato alla morte. R.Apritemi le porte della giustizia:vi entrerò per ringraziare il Signore.È questa la porta del Signore:per essa entrano i giusti.Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,perché sei stato la mia salvezza. R.

CANTO AL VANGELO (Sal 118,24)R. Alleluia, alleluia.Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo.R. Alleluia.

VANGELO (Mc 16,9-15)Andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo.+ Dal Vangelo secondo MarcoRisorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima aMaria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò adannunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi,udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano incammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri;ma non credettero neppure a loro.Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò perla loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli chelo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate

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il Vangelo a ogni creatura».Parola del Signore.

OMELIAIl Vangelo di san Marco termina con una catechesi sulla fiducia che meritanogli undici apostoli, la cui testimonianza è il fondamento della fede dellaChiesa: Gesù stesso li ha chiamati per andare dalla Galilea a Gerusalemme.Dopo il Venerdì santo, delusi e senza speranza, restano in città. Maria diMagdala che - secondo questo racconto, che fa fede - è stata la prima allaquale il Signore è apparso, spiega loro di che cosa l’ha incaricata il Cristorisuscitato. I due discepoli che il Signore accompagna lungo il cammino versoEmmaus rientrano a Gerusalemme. Tuttavia, essi non li ascoltano, nécredono loro. Né la testimonianza della donna, né quella dei due discepoli fauscire gli apostoli dalla loro afflizione e dai loro lamenti.È soltanto quando Gesù stesso è vicino a loro e rimprovera loro la mancanzadi fiducia nella parola dei suoi testimoni, che i loro cuori e i loro occhi siaprono. Vedendolo, capiscono che il vangelo di Dio che Gesù aveva predicato,e che diventa la loro missione, ha un avvenire senza fine. Capiscono che laloro missione comprende “il mondo intero” e “la creazione intera”, tutta lacomunità dei viventi.

PREGHIERA SULLE OFFERTEO Dio, che in questi santi misteri compi l’opera della nostra redenzione, fa’che questa celebrazione pasquale sia per noi fonte di perenne letizia. PerCristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE“Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo a ogni creatura”. Alleluia. (Mc16,15)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONEGuarda con bontà, o Signore, il tuo popolo, che hai rinnovato con i sacramentipasquali, e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione. Per Cristonostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERARenditi accessibile, la sera, quando si fermano gli itinerari percorsi durante lagiornata, quando le mani abbandonano i loro compiti, quando i rumoriterminano e il cuore ritrova il ritmo della notte.Renditi accessibile, la sera, quando le parole esitanti ti cercano. Lascia cheogni vita trovi rifugio in te.

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