La Pagina di Campalto

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LA PAGINA DI CAMPALTO Anno VIII Numero 103 MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITA’ distribuzione gratuita Gennaio 2012 a Campalto - Favaro - Tessera - Dese presso gli esercizi commerciali 2012

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N. 103 gennaio 2012

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LA PAGINA DI CAMPALTO Anno VIII Numero 103 MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITA’ distribuzione gratuita

Gennaio 2012 a Campalto - Favaro - Tessera - Dese presso gli esercizi

commerciali

2012

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ASSOCIAZIONI

NON SOLO CENTRO INTERNET

Sono trascorsi poco più di 6 mesi dall’apertura del Centro Internet P3@ presso il Centro Polifunzionale Pascoli a Campalto: ab-

biamo raccolto l’opinione su questa esperienza di qualcuno dei “tutors”, volontari dell’Associazione Blog Territori e Paradossi,

che prestano assistenza informatica agli utenti.

Chiara

“Mi sono detta: Flora, non puoi restare fuori da tutto questo, devi imparare!”.

Una cascata di ricci, sorridente ed esplosiva, ma soprattutto, determinata a scoprire cosa macina in quella scatola che chiamiamo

pc! “Signorina a me iuta un attimo? Come fasso scaricar e foto de me nevoda sul computer? Posso stamparle a colori? A ga‟ visto

che bea a me piccenina?”

Effettivamente la foto che si apre davanti a me e‟ cosi tenera, dolce e piccolina! Il tesoro della sua nonna, che per vederla e stam-

parla alle sue sorelle, mi chiede aiuto. Da quando il centro P3@Campalto e‟ operativo, ho dato la mia disponibilita‟ come tutor con

un po‟ di timore. Chi usufruisce di questo servizio in realta‟ e‟ davvero molto preparato ed in alcuni casi l‟assistenza dovrebbero

farla a me! Merito di chi tiene i corsi di informatica ed internet!

Trovo questo spazio molto utile, sia per l‟aspetto tecnico che offre che, e aggiungerei soprattutto, per quello sociale. E che sia a

Campalto e‟ davvero prezioso!

Spesso chi viene al centro non e‟ solo per controllare la posta elettronica o per sistemarsi le foto digitali. Viene piuttosto per

l‟ambiente familiare che trova, per lo scambio di parole, di chiacchere, di idee, e Anche per la consulenza tecnica su come allegare

un file o creare una tabella. Ma il principale motivo resta appunto, quello della compagnia. E non necessariamente solo i “nonni”

ne hanno bisogno! Anche per i piu‟ giovani sarebbe una buona occasione di ritrovo… piuttosto del bar e delle slot machines…

Le porte sono aperte a qualsiasi eta‟! Approfittiamone, sfruttiamo le iniziative di questo tipo che ci offre la nostra citta‟!

Giuliano

E‟ stato davvero piacevole accompagnare persone, che mai si erano avvicinate ad un PC, a diventare autosufficienti nel gestire la

propria casella di posta elettronica od a scaricarsi le foto dalla macchina digitale! Ed è stato sorprendente vedere come tra brontola-

menti, attimi di panico, momenti di scoramento all‟improvviso scattava “la luce” ad illuminare la mente e cogliere il nocciolo del

problema.

Esiste una muraglia invisibile che esclude molte persone “over” 60, ma non solo, dall‟uso delle nuove tecnologìe, e ciò le priva di

uno strumento oramai non più solo dedicato agli addetti ai lavori, ma divenuto di comune uso quotidiano per l‟informazione, per la

cultura, per la socializzazione.Il centro P3@ di Campalto, oltre ad essere un punto di riferimento per chi ha necessità di consultare

internet, sta tentando ed incuriosendo gli “esclusi”, aprendo loro un mondo al quale pensavano di non poter oramai più accedere.

Elena

Mi ricordo quelle signore che alle prime lezioni erano intimorite da quella scatola che sembrava avere vita propria e che adesso

sono diventate delle internaute autonome. Gli sono stati dati gli strumenti per accedere a nuovi canali di informazione e hanno im-

parato a leggere i giornali in formato elettronico, a cercare località, a guardare foto e video. Piccole grandi conquiste che aiutano a

comprendere l'era digitale senza subirla passivamente. Sicuramente un importante servizio per la comunità.

Alessandro

E' bello poter dedicare del proprio tempo a coloro che hanno voglia e sete di imparare.

Per assurdo ci sono giovani, studiati, anche miei coetanei di 25-26 anni, che non conoscono nemmeno le basi per potersi approccia-

re al mondo di internet, punto chiave dei giorni nostri. Vedere degli over 50 con la voglia di apprendere, imparare, sperimentare,

mi riempie di gioia e speranza. Per mettersi in gioco, ogni età è buona, basta volerlo!

Un grazie anche tutti gli altri tutors che si alternano presso il centro P3@: Gianfranco, Carlo, Luciana, Annamaria, Gianni, Lu-

ciano e Marzio.

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Corso di “introduzione alla fotografia digitale” E‟ terminato a fine novembre il corso “Introduzione alla fotografia digitale” giunto oramai alla sesta edizione: vi hanno partecipato

13 persone che nel mese di febbraio esporranno presso il Centro Polifunzionale Pascoli loro opere realizzate sviluppando un tema

riguardante la città di Venezia.

L‟apprezzata particolarità di questo corso riguarda il programma didattico, che non si limita ad affrontare i principi fondamentali

della tecnica fotografica e della tecnologia digitale, ma suggerisce e indaga le straordinarie possibilità espressive dell‟arte in foto-

grafia. Viste le ulteriori richieste di partecipazione pervenute, l‟Associazione Blog Territori e Paradossi ha programmato per gen-

naio 2012 l‟inizio della settima edizione. Per informazioni e prenotazioni inviare un‟email all‟indirizzo [email protected]

oppure contattare Giuliano al numero 3669414416.

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ASSOCIAZIONI

SOCIAL NETWORKS: ISTRUZIONI PER L'USO

Se anche Sanremo apre un pagina Facebook allora il 2012 è proprio l'anno della svolta.

Ma cosa significa Social Network? In italiano possiamo tradurlo in rete sociale e consiste di un qualsiasi gruppo di

persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli

familiari. Facebook, Twitter e Linkedin sono solo alcuni dei siti “social” gratuiti in cui milioni di utenti in tutto il

mondo interagiscono per mettere in rete la propria vita, la propria professione, le proprie passioni.

Essere in rete è diventato ormai un must (un dovere), in quanti più social network sei presente, tanta più considerazio-

ne avrai come “persona al passo con i tempi”. Considerando che in Italia rispettivamente il 78% degli internauti naviga

quotidianamente mentre solo il 58% vede tutti i giorni la TV possiamo dire di essere entrati nell'era digitale a tutti gli

effetti. Quella che vi propongo è una panoramica delle piattaforme più conosciute, per introdurre nella grande famiglia

dei social network chi magari ne ha sentito parlare solo da figli e nipoti e per svelare piccole curiosità ai più aggiornati.

FACEBOOK

Il grande fratello. Nato da un'intuizione di Mark Zuckerberg, un diciannovenne americano che nel 2004 ha messo in

rete i libri universitari con le foto degli studenti, il fenomeno ha cominciato ad uscire dai circuiti universitari e scolasti-

ci nel 2006 per arrivare a 750 milioni di utenti nel 2011.

Con Facebook (in cui tutti vedono e tutti sanno) puoi riallacciare contatti con gli amici che non vedevi da tempo e che

magari abitano dall'altra parte del mondo, puoi inserire contenuti, suggerire articoli, canzoni, video, pubblicare foto e

chattare con gli amici collegati in quel momento.

TWITTER

Il fratello minore di Facebook. Twitter è un servizio che fornisce agli utenti una pagina personale aggiornabile tramite

messaggi di testo con una lunghezza massima di 140 caratteri. Il nome deriva dal verbo inglese to tweet che significa

"cinguettare". Piccoli cinguettii che rendono semplice e immediato diffondere notizie. Il principio è semplice: ogni u-

tente può seguire o farsi seguire da altri utenti, aggiornandosi reciprocamente sui messaggi pubblicati.

LINKEDIN

Il fratello serio. LinkedIn è un servizio di social networking in rete impiegato principalmente per la rete professionale.

Lo scopo principale del sito è consentire agli utenti registrati il mantenimento di una lista di persone conosciute e rite-

nute affidabili in ambito lavorativo. L'uso che si può fare del programma è molteplice: ottenere di essere presentati a

qualcuno che si desidera conoscere attraverso un contatto mutuo e affidabile; trovare offerte di lavoro, persone, oppor-

tunità di business con il supporto di qualcuno presente all'interno della propria lista di contatti; pubblicare offerte e

ricercare potenziali candidati per una posizione lavorativa.

Questa breve presentazione, tutt'altro che esaustiva, è solo un assaggio delle potenzialità che questi siti hanno. Non per-

detevi d'animo se la prima volta non ci capirete un acca, è normale!

Basta solo prendere un po' la mano e poi vi chiederete come avete fatto a farne a meno per tutto questo tempo, ma at-

tenzione, la dipendenza da social network è dietro l'angolo!

Anche la Pagina di Campalto è on line! Cercaci su Facebook!

Elena Brugnerotto

LA PAGINA DI CAMPALTO: SIAMO ON LINE!

Da gennaio 2011 “La pagina di Campalto” è consultabile in Internet all‟indirizzo

http://issuu.com/lapaginadicampalto

E da gennaio 2012 anche su FACEBOOK

iscrivendosi al sito è possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire

approfondimenti. A tutti buona lettura e buona navigazione! Potete inviare domande e com-

menti anche a questo indirizzo e-mail: [email protected] .

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RIFLESSIONI

IL DUBBIO DI ESSERE UN

QUALUNQUISTA

Da un articolo di Ernesto Galli Della Loggia (il Corriere

30/12/2010)

Basta che ci guardiamo intorno per scorgere un panora-

ma sconfortante: abbiamo un sistema d'istruzione dal ren-

dimento assai basso; una burocrazia sia centrale che lo-

cale pletorica e inefficientissima; una giustizia tardigrada

e approssimativa; una delinquenza organizzata che altro-

ve non ha eguali; le nostre grandi città, con le periferie

tra le più brutte del mondo, sono largamente invivibili e

quasi sempre prive di trasporti urbani moderni

(metropolitane); la rete stradale e autostradale è larga-

mente inadeguata e quella ferroviaria, appena ci si allon-

tana dall'Alta velocità, è da Terzo mondo; la rete degli

acquedotti è un colabrodo; il nostro paesaggio è sconvolto

da frane e alluvioni rovinose ad ogni pioggia intensa,

mentre musei, siti archeologici e biblioteche versano in

condizioni semplicemente penose. Per finire, tutto ciò che

è pubblico, dai concorsi agli appalti, è preda di una cor-

ruzione capillare e indomabile. C'è poi la nostra condizio-

ne economica: abbiamo contemporaneamente le tasse e

l'evasione fiscale fra le più alte d'Europa, mentre gli ope-

rai italiani ricevono salari ben più bassi della media

dell'area-euro; il nostro sistema pensionistico è fra i più

costosi d'Europa malgrado le numerose riforme già fatte e

siamo strangolati da un debito pubblico il pagamento dei

cui interessi c'impedisce d'intraprendere qualunque politi-

ca di sviluppo. Ancora: nessuno dall'estero viene a fare

nuovi investimenti in Italia, ma gruppi stranieri mettono

gli occhi (e sempre più spesso le mani) su quanto resta di

meglio del nostro apparato economico-produttivo; nel

frattempo il processo di deindustrializzazione non si arre-

sta e la disoccupazione, specie giovanile, resta assai alta.

Dall‟enciclopedia on-line Wikipedia.

“Con il termine qualunquismo si indica un atteggiamento

vagamente ispirato dalle azioni del movimento dell'Uomo

qualunque, e che rinnega o almeno intenzionalmente igno-

ra l'aspetto politico del vivere associato. Comparve in Ita-

lia nell'immediato dopoguerra.È caratterizzato da una

generica sfiducia nelle istituzioni, nei partiti, nei vari sog-

getti della politica, veduti come distanti, perniciosi o co-

munque di disturbo, di intralcio, nell'autonomo persegui-

mento delle soggettive scelte individuali. Questo atteggia-

mento è in genere considerato negativamente dagli indivi-

dui politicamente attenti, che ne sottolineano i rischi con-

nessi al rifiuto della partecipazione in un sistema demo-

cratico. Spesso l'attributo "qualunquista" è usato con sen-

so spregiativo nel dibattito politico.”

Dal sito satirico Nonciclopedia.

Primo postulato(statico): Il mondo va male. Con questo

postulato il qualunquista sintetizza brillantemente tutta la

situazione geo-socio-economico-culturale-politica con-

temporanea, che lui naturalmente conosce alla perfezione.

Il significato preciso del predicato "andare male" non è

stato specificato con esattezza, anche perché il qualunqui-

sta si confonde ogni qualvolta gli viene richiesto di speci-

ficare meglio. Questo però non fa vacillare la sua fede

nell'"andaremalezza" della società e del mondo.

Secondo postulato (dinamico): il mondo va sempre peg-

gio. Generalizzazione del precedente.

Con questi due postulati il qualunquista spiega tutto il

mondo e la storia senza sapere una benché minima mazza

né dell'uno né dell'altra. Questo enorme risparmio di ri-

sorse intellettive ha decretato il successo della religione

qualunquista in molte parti del globo. Inoltre ne deriva

che: Si stava meglio quando si stava peggio; Anche perché

i ggiovani d'oggi non hanno più i valori di una volta; E

non esistono più le mezze stagioni; Forse perché le avrà

rubate il governo ladro; Non c'è più religione; L'avranno

rubata gli immigrati .

Ma se io vedo che la mia pensione od il mio stipendio ca-

lano e che i prezzi volano; che quel politico trombato, che

non ha mai fatto un lavoro come lo intendo io, fa parte di

uno sconosciuto ma importantissimo consiglio di ammini-

strazione e porta a casa 100.000 euro l‟anno; che ogni

giorno si legge e si sente di tangenti ed imbrogli che coin-

volgono il mondo politico; che spesso al pronto soccorso

dell‟ospedale se non sei moribondo devi aspettare fino a

che non lo diventi; che l‟appuntamento per una risonanza

non a pagamento lo devi aspettare 9 mesi , che sono nor-

mali “benefit” e “rimborsi” insensati e fuori controllo per

i consiglieri dei vari consigli territoriali; che la lotta

all‟evasione fiscale non viene presa seriamente in conside-

razione…

4 LA PAGINA DI CAMPALTO

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RIFLESSIONI

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Ma se io vedo, o credo di vedere, tutte queste cose e lo

faccio notare , sono qualunquista? E se affermo che in

massima parte la colpa di questo strazio è da addossare

alle forze politiche che, in modo consapevole o meno, han-

no “governato” male per il Paese e bene per i propri torna-

conti, sono un qualunquista e devo vergognarmene?

Dati i tempi, con la consapevolezza che io e molti milioni

di italiani stiamo vivendo un momento di grande difficoltà,

mi conviene rilassarmi e dare comunque serenamente in-

condizionata fiducia a questa politica, mi conviene gridare

la mia preoccupazione ed il mio dissenso qualunquista, o

mettermi guardingo, spalle al muro, e stringere le chiappe?

Giuliano Brandoli

FRASI

La nostra democrazia è minata. E i nostri rappresen-

tanti mi fanno l‟effetto di minatori incoscienti che si

mettono a fumare sigarette in una miniera piena di

grisou.

(Norberto Bobbio, filosofo)

Strano paese il nostro. Colpisce i venditori abusivi di

sigarette e premia i venditori di fumo.

(Indro Montanelli, giornalista)

Il Primo Giorno dell'Anno

( P ablo Neruda )

Lo distinguiamo dagli altri

come se fosse un cavallino

diverso da tutti i cavalli.

Gli adorniamo la fronte

con un nastro,

gli posiamo sul collo sonagli colorati,

e a mezzanotte

lo andiamo a ricevere

come se fosse

un esploratore che scende da una stella.

Come il pane assomiglia

al pane di ieri,

come un anello a tutti gli anelli...

La terra accoglierà questo giorno

dorato, grigio, celeste,

lo dispiegherà in colline

lo bagnerà con frecce

di trasparente pioggia

e poi lo avvolgerà

nell ’ ombra.

Eppure

piccola porta della speranza,

nuovo giorno dell ’ anno,

sebbene tu sia uguale agli altri

come i pani

a ogni altro pane,

ci prepariamo a viverti in altro modo,

ci prepariamo a mangiare, a fiorire,

a sperare.

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6 LA PAGINA DI CAMPALTO

L’ERBA DI CASA NOSTRA

Ringraziamento all’occhio “vigile”

del grande fratello che sorveglia

l’incrocio di Campalto.

In questi giorni il postino di zona ha il suo bel da fare per

consegnare centinaia di multe a noi abitanti di Campalto,

tutti colpevoli di avere passato l‟incrocio con il semaforo

rosso (forse i daltonici non sono cosi pochi come si crede)

o di esserci fermati pericolosamente 10 centimetri oltre la

linea bianca dello stop.

Per non parlare dell‟autovelox posto all‟ingresso del pae-

se, altro occhio “vigile” che ha immortalato altrettante

centinaia di automobilisti indisciplinati, colpevoli di supe-

rare i limiti di velocita‟ transitando alla folle corsa di km/h

56 e oltre.

Grazie al nostro comune che ha a cuore la sicurezza stra-

dale e l‟incolumita‟ dei propri cittadini.

Era ora che un occhio spietato, intransigente, incorruttibi-

le, incontestabile, sorvegliante attento e “vigile” a tutte le

ore del giorno e della notte, con qualsiasi tempo, pizzicas-

se migliaia di automobilisti pericolosi e indisciplinati.

Peccato! Che non distingua un pirata della strada da un

onesto forse frettoloso cittadino.

Peccato! Che i cittadini sappiano distinguere il modo di

fare sicurezza da quello di fare cassa,

Peccato! Che un vigile in carne ed ossa a Campalto non si

veda da anni, nonostante la pericolosita‟ di una strada con

due asili e una scuola materna!

Noi campaltini siamo gente seria, onesta, che lavora e pa-

ga, paga e paga!! Non siamo ne‟ pirati della strada ne‟ pol-

li da spennare.

Abbiamo la sola colpa di vivere in un paese che amiamo,

dimenticato da tutti, che per piazza ha un incrocio ed e‟

attraversato da una dannata strada assassina, che ci e‟ co-

stata negli anni 100 vite! Una strada che taglia in due il

nostro centro con tutti i pericoli che ne conseguono.

Questo e‟ il vero problema che non si e‟ saputo o voluto

risolvere e che continua a gravare sulla pelle di noi cittadi-

ni e delle nostre tasche!

Grazie! Ce ne ricorderemo….

Roberto Foffano

Credo che sia giusto, anzi doveroso, adottare tutte le mi-

sure possibili per rendere più sicure le strade e più disci-

plinati gli automobilisti; credo anche che l’autovelox di

via Orlanda, ora spento e che anche a me ha rifilato una

multa per essere passato a 57 km/h, debba essere riattiva-

to. Una cosa è il rispetto delle regole più elementari del

codice della strada (non superere i limiti di velocità, non

passare con il rosso, dare le precedenza a chi ce l’ha,

ecc.), altra cosa è, come successo con le nuove telecame-

re, “uccellare” tranquilli ed ignari cittadini per aver sor-

passato la riga dello stop, a volte per pochi cm. Soprattut-

to se la nuova segnaletica, pur conforme ad un articolo

del codice stradale, sia stata introdotta come in questo

caso senza alcuna informativa ai cittadini sull’effettiva

“precisione” del sistema di sorveglianza installato.

Un paio di giornate di presenza di un vigile che avesse

invitato a retrocedere chi sorpassava la famigerata linea

bianca, o una capillare informativa, molto probabilmente

avrebbe evitato questa “caterva” di multe inutili (ma, co-

me dice l’amico Roberto, i vigili a Campalto non sono

previsti…) e la netta sensazione che l’”uccellagione” fos-

se stata programmata.

Nello stesso incrocio tanta tecnologìa trascura una situa-

zione di pericolo di cui, speriamo, i “tecnici” si rendano

conto al più presto e vi pongano rimedio: quando il sema-

foro è verde per chi proviene da via Passo e da via Gobbi,

quasi sempre i veicoli provenienti da via Gobbi e che de-

vono voltare a sinistra verso Tessera, dovendo dare la

precedenza a quelli che provengono da via Passo, si tro-

vano fermi in mezzo all’incrocio finchè non scatta il verde

per i pedoni;in quel momento le auto riescono a muoversi

rischiando di investire i pedoni che, giustamente, stanno

attraversando la strada davanti all’edicola. Tanto per es-

sere preparati, in caso di incidente chi avrebbe torto:

l’auto, il pedone o chi ha stabilito i tempi del semaforo?

Giuliano Brandoli

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L’ERBA DI CASA NOSTRA

DELICATI EQUILIBRI: il rischio idraulico nel nostro territorio

Alcuni mesi fa pubblicammo un articolo sulla “marcia anfibia”, un vivace corteo in cui le persone sfilavano munite di maschera e

pinne per manifestare contro il Quadrante di Tessera, contro una speculazione edilizia che amplificherebbe le criticità di un territo-

rio già assoggettato ad un perenne rischio idraulico. Beh, sappiate che salvagenti e pinne che i manifestanti portavano non erano

che la faccia scherzosa di un problema di ben altra dimensione e gravità.Le famiglie sfollate, le case distrutte e i negozi spazzati via

dall'alluvione del '66 forse sono immagini nella memoria di pochi, ma tutti abbiamo ben presente cosa è successo solo qualche an-

no fa, seppur con esiti meno devastanti, quando nel 2007 scantinati, edifici al piano terra, garage e strade sono stati inesorabilmente

inghiottiti da un'acqua che “inspiegabilmente” non è stata ricevuta dai canali di scolo ma è stata rigettata indietro da tombini colmi

e da fiumi che si affacciavano minacciosi alle loro rive.Dal 2007, quasi con cadenza annuale si è ripetuto lo stesso dramma, cantine

allagate, strade impercorribili, considerevoli zone del nostro comune interamente sommerse.

Quello che ci dovrebbe far riflettere, ma che troppo spesso dimentichiamo dando la colpa ad una stagione eccessivamente piovosa

o alla sfortuna, è che dire che gli allagamenti sul nostro territorio sono “inspiegabili” non è del tutto vero...

Allagamenti e esondazioni sono il risultato da una parte dell'urbanizzazione selvaggia degli ultimi decenni che con chilometri e

chilometri di cemento ha interrotto la naturale venatura idrica sotterranea e dall'altra parte dal sacrificio dei corsi d'acqua di superfi-

cie costretti in alvei sempre più stretti o perfino interrati attraverso interventi di dubbia liceità.Ma non solo, il sistema fognario del

comune, che vede lo smaltimento delle acque piovane insieme a quelle reflue, è fatto di tubazioni lunghissime e nella maggior parti

dei casi obsolete e non più impermeabili, inadeguate quindi a contenere l'innumerevole quantità di acqua immessa bruscamente nel

caso di piogge consistenti. In entrambi i casi la colpa ricade nell'uomo che non ha saputo prevedere le conseguenze di uno svilup-

po frettoloso e poco lungimirante su un territorio già compromesso da un posizionamento che in alcune zone si trova ad essere an-

che qualche metro sotto il livello del mare. Ma se queste considerazioni possono valere per gran parte del territorio comunale, dob-

biamo fare una piccola parentesi sulla nostra municipalità.

Abbiamo parlato con Giancarlo Pellizzer in quanto “persona informata sui fatti” visto che da anni cerca di sensibilizzare istituzioni

e cittadini sulla questione. Ci racconta di come la questione nella nostra municipalità sia tutt'altro che semplice in quanto capolinea

di tutti i condotti di smaltimento. A Tessera è infatti posizionata una delle due idrovore (l'altra è a Fusina) che smaltisce le acque di

tutti i condotti che dall'entroterra, dopo un viaggio in un labirinto di tubi, si tuffano in laguna.

Ed oltre al problema degli allagamenti, delle condutture tappate, dei condotti che non reggono, a volte succede che il canale scari-

chi direttamente in laguna senza passare dai depuratori.Ma com'è possibile? Se consideriamo che circa il 17% della popolazione

del territorio della municipalità non è allacciato alla rete fognaria e quindi scarica in fossi e condotti che a loro volta confluiscono

in canali che sfociano direttamente in laguna, l'arcano è facilmente svelato...

Ma che progetti ci sono in cantiere di Comune e Municipalità per evitare che un altro evento di pioggia eccezionale ci allaghi nuo-

vamente?

Su quanto è stato fatto e si sta facendo per porre rimedio a questo problematica situazione abbiamo parlato con Angelo Lerede,

vicepresidente del Consiglio della Municipalità di Favaro con delega ai lavori pubblici, che ringraziamo per la disponibilità.

Dopo l‟alluvione del 2007 con una pompa aggiuntiva è stata aumentata di molto la capacità dell‟idrovora di Tessera che scarica in

laguna le acque dell‟entroterra. Un altro importante intervento è stato realizzato nell‟attraversamento di via Orlanda all‟altezza di

via Cimitero, aumentando di molto la portata della tubatura sotterranea che convoglia verso la laguna le acque provenienti

dall‟interno. A cura del Consorzio Acque Risorgive E‟ stato svuotato dai fanghi che lo riempivano il bacino di Campalto a ridosso

del depuratore , aumentandone la di molto la capacità.

A cura del Magistrato alle Acque è stata poi risanata la riva

dell‟Osellino a partire dal ponte di via Passo.

A maggio 2012 Veritas inizierà i lavori, già finanziati, per il rifa-

cimento delle fognature (separazione delle acque bianche e delle

acque nere) in 4 strade laterali di via Passo, con rifacimento an-

che del manto stradale.

C‟era poi in progetto la copertura del canale scolmatore, ma esso

è stato “riqualificato”: sarà rivisto il progetto e non si sa come

andrà a finire. Mentre non ci sono previsioni per l‟allacciamento

alle fognature delle abitazioni che ne sono sprovviste: i fondi

ipotizzati per questi lavori sono stati impegnati per altri interven-

ti urgenti nel Comune di Venezia.

Il 20 gennaio 2012 a Favaro ci sarà un incontro, al quale sono

invitati i cittadini, per dibattere il problema degli allagamenti:

all‟incontro parteciperanno anche il responsabile della Protezio-

ne Civile Callegaro e l‟ing. Benedetti di Veritas

Elena Brugnerotto

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QUADERNI DI VIAGGIO

Buon Natale e Buon Anno

dalla gente di Betlemme.

(...Noi, “assenti” sulla nostra terra...)

Riceviamo mensilmente il periodico on-line “Bocche scucite” (www.bocchescucite.org ) che ci parla, nel silenzio di

quasi tutto il mondo, di cosa sta succedendo da anni e anni al popolo palestinese. Popolo che secondo il governo i-

sraeliano “è frutto di un’invenzione”, “è una cosa che non esiste”! Chissà se la Storia dovrà ancora raccontare di

pulizia etnica! Buon anno anche a te, popolo Palestinese! Può forse esistere al mondo un posto in cui sia proibito agli abitanti

di quella terra di... abitarla, vivendoci e lavorandoci, e per di più

chiamandoli: “presenti/assenti”? Sì, diciamo noi, contadini e proprie-

tari terrieri di Betlemme. Sulla nostra terra sta accadendo proprio

questo. I nostri terreni ci vengono continuamente rubati dallo stato

d'Israele contro tutti i principi del diritto internazionale e dei diritti

umani fondamentali. (...) Noi proprietari terrieri siamo stati informati

ufficialmente che Israele d'ora in poi ci considererà come “assenti”.

Le nostre terre infatti sono state poste sotto l'autorità del Guardiano

delle Proprietà degli Assenti in Israele. E questa situazione noi sap-

piamo che è a un passo dalla confisca formale. (...)

(...) Vogliamo darvi queste informazioni perché possiate far pressio-

ne, con tutte le persone di buona volontà, sui vostri governi, perché

Israele fermi la sua politica di aggressione e di apartheid contro il

popolo di Betlemme. Le presenti e le future generazioni non potran-

no dire di aver chiuso un occhio senza aver visto questo ripetuto orri-

bile crimine commesso da Israele contro la gente di Betlemme, la

città della pace e dell'amore. Si avvicina il Natale e vogliamo ringra-

ziarvi di cuore per tutto quello che continuate a fare per la terra di

Palestina, per il vostro prendervi cura della città e della terra santa.

Vi auguriamo un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo.

BAMBINI

Ahmed è un bambino fortunato. I suoi genitori sono riusciti a

ricoverarlo al Caritas Baby Hospital di Betlemme prima che fosse

troppo tardi ed ora sta meglio. Dovrebbe essere operato al cuore,

però non vi sono reparti di chirurgia pediatrica nel West Bank. Biso-

gna passare il Muro ed entrare in Israele, ma non è detto che Ahmed

e i suoi famigliari ottengano il permesso, e non è detto che quando

l‟ambulanza arriverà al check poit il soldato di guardia terrà per buo-

no quel permesso …

I bambini delle abitazioni che stanno attorno al villaggio di At

-Tuwani restano chiusi in casa o, al massimo, possono gironzolare lì

intorno. E‟ sempre rischioso andare da una casa all‟altra, andare alla

scuola del villaggio, pascolare le pecore in collina, perchè

d‟improvviso possono fischiare sassate o piombare su di loro i coloni

armati di bastoni. Ma anche la casa non è sicura, di notte la porta può

essere spalancata dal calcio di un militare che entra urlando „per fare

un controllo‟ ….

Rana vive nel campo dei beduini nomadi, pochi chilometri ad

est di Gerusalemme. Il suo grande desiderio è di andare a scuola, la

bella scuola di pneumatici e terra costruita dagli italiani, dove ci sono

tutti i suoi amici più grandicelli. Ma su quella scuola gravano ben

quattro ordini di demolizione, perchè anche Israele ha un suo proget-

to, quello di portare tutti i beduini in una riserva molto, molto lonta-

no da Gerusalemme …

8 LA PAGINA DI CAMPALTO

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LA PAGINA DELLA PROVINCIA

Presentato Sirio, il sistema informativo delle risorse

idriche dell'Aato Laguna di Venezia

Venerdì 16 dicembre all‟auditorium della Provincia a Mestre è stato presentato Sirio, Sistema Informativo delle Ri-

sorse Idriche con funzioni di osservatorio. Sirio è uno strumento di supporto alle attività di pianificazione e controllo

dell‟Aato Autorità d‟Ambito Territoriale Ottimale “Laguna di Venezia”; costituito da una piattaforma informativa in

cui il dato geografico territoriale, ottenuto da diversi database in continuo aggiornamento è riferito a un modello del

territorio in 3D.

Sirio serve al monitoraggio del territorio, alla localizzazione degli eventi e al raggiungimento degli obiettivi del Piano

d'Ambito. Le conoscenze prodotte consentiranno di conoscere e prevenire le criticità legate al territorio stesso e ai

rischi a esso connessi, non ultimo quello idrogeologico. Gli utenti non saranno solo i professionisti, le istituzioni e le

aziende ma, potenzialmente, anche i cittadini che potranno chiedere o inserire informazioni utili all‟accrescimento

delle conoscenze del territorio.

A presentare il sistema Sirio, insieme a due pubblicazioni correlate, sono intervenuti l‟assessore all‟Ambiente Paolo

Dalla Vecchia e l’assessore all’Informatizzazione Claudio Tessari. Con loro il Presidente delegato Aato Laguna di

Venezia, un rappresentante dell‟Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, tecnici universitari dello Iuav e

dell‟Aato. Ha presieduto il convegno Bernardo De Bernardinis presidente dell'Istituto Superiore per la Protezione e

la Ricerca Ambientale (Ispra). E’ quindi seguita una tavola rotonda a cui hanno preso parte rappresentanti dell’Aato,

dell‟Anci e delle categorie di professionisti come geologi, architetti e ingegneri.

Assessore Paolo Dalla Vecchia: «Sirio è un esempio di trasparenza della pubblica amministrazione. Le alluvioni de-

gli ultimi anni, si pensi a quella nella nostra provincia nel settembre 2007, ci hanno imposto di dover ragionare sia

sulla difesa dalle acque che sulla difesa delle acque. Nella primavera scorsa, a Treviso, Preganziol e Quinto di Trevi-

so, c‟è stato un fatto molto grave che ha interessato le nostre preziose e vitali riserve d‟acqua, con il ritrovamento di

tracce di mercurio nell‟ottava falda, a oltre 200 metri di profondità, interessando molti pozzi privati. Ebbene, in quella

fase di emergenza, con gli studi fatti in precedenza da Aato, siamo riusciti a offrire delle informazioni molto preziose,

non solo sulla morfologia del sottosuolo, ma anche sulla velocità di migrazione dell‟acqua e sulla direzione. In questo

modo, abbiamo circoscritto l‟inquinamento e previsto la sua evoluzione».

Assessore Claudio Tessari: «La Provincia di Venezia ha avviato un progetto di ristrutturazione del proprio Sistema

Informativo Territoriale mirato ad agevolare l‟interscambio dei dati al proprio interno e verso i soggetti con cui si re-

laziona, innanzitutto i Comuni ma anche i professionisti. Internet si spo-

sa bene con i Sistemi Territoriali che costituiscono un filo conduttore tra

territorio e processi amministrativi».

Bernardo De Bernardinis: «Questi strumenti sono un elemento impre-

scindibile per la gestione e il governo del territorio, e come elemento di

conoscenza per la popolazione. Hanno avuto un percorso lunghissimo,

ma oggi siamo finalmente in grado di avere elementi sia per la preven-

zione che per la gestione dei servizi».

LA PAGINA DI CAMPALTO 9

Page 10: La Pagina di Campalto

GREEN PAGE

Cosa c'è sotto i nostri piedi?

Le serrette in rotonda a San Giuliano.

di Daniele Conte e Francesca Rismondo

Avete mai notato quelle “serre” che da un po' di tempo po-

polano la rotonda di San Giuliano? Chissà quante volte ci

siete passati e vi siete domandati cosa fossero, oppure non

ci avete nemmeno fatto caso. Sono lì da circa 1 anno e mez-

zo, ordinati tettucci verdi sorretti da pali di legno, quasi

sotto il ponte pedonale che porta al parco.

Osservandole, mi sembravano delle piccole serre, ma il mio

primo pensiero è stato: come si fa a coltivare qualcosa in

mezzo a una rotonda?

Captando alcuni discorsi in autobus, qualche fantasioso

proponeva che fossero delle “tendine” già pronte per il

prossimo Heineken Jammin Festival.

Fortunatamente, ogni tanto, l'Università può dare anche

delle risposte alle domande quotidiane che ci si pone. Un

giorno a lezione ci hanno spiegato che sono effettivamente

delle serre che proteggono delle particolari piante le cui

radici riescono a catturare certi tipi di sostanze, nel nostro

caso sono delle particolari Felci che hanno la peculiarità di

assorbire, e quindi “sequestrare”, arsenico.

L'arsenico è un semimetallo, senza odore né sapore, utiliz-

zato in tempi remoti come veleno (per chi si ricorda, si ri-

trova anche in un film passato: “Arsenico e vecchi merlet-

ti”). E' presente nell'ambiente a causa di attività antropiche

o naturali, in varie forme organiche e inorganiche. L'arseni-

co inorganico, il più tossico, è stato classificato come can-

cerogeno dall'International A-

gency for Research on Cancer

(Agenzia Internazionale per la

ricerca sul Cancro).

L'arsenico è normalmente pre-

sente nella crosta terrestre e nel

terreno è distribuito in modo

variabile; è rilevabile in molte

acque ed in quasi tutti i tessuti

animali e vegetali. Una certa

quantità di questa sostanza, in

varie forme chimiche ed in vari

stati di ossidazione, può trovarsi

nell'ambiente sia per effetto dei

processi di erosione del suolo

che per le attività produttive

umane, ad esempio da certi de-

tergenti o concimi. E' stato mol-

to usato in passato dall'uomo,

nell'industria chimica-

farmaceutica o in prodotti per

l'agricoltura.

Se assunto con la dieta sopra certi quantitativi (nell'acqua

potabile o nel cibo) o in caso di lungo contatto con i deriva-

ti, può provocare varie patologie, tra cui una delle più gravi

è il cancro alla pelle. E' dannoso per le api, che sono estre-

mamente suscettibili nel caso si posino su fiori di piante

contaminate. I prodotti della pesca contengono le maggiori

quantità di arsenico, che risulta prevalentemente nella for-

ma poco tossica.

Tornando al nostro caso, si è riscontrato che nel suolo della

rotonda di S. Giuliano vi erano concentrazioni superiori ai

limiti previsti dalle normative. Il suolo risulta quindi media-

mente inquinato (non è una novità, se si pensa ad alcune

zone interdette per vari motivi intorno al parco).

Si è avviato perciò un intervento sperimentale di bonifica in

cui si utilizza questo tipo di Felce (Pteris vittata), di origini

orientali, che assorbe arsenico in quantità molto superiori

alle altre piante, sottraendolo al terreno. Successivamente

vengono falciate le fronde, in cui si accumula il metalloide,

e si eliminano con vari sistemi. Questo processo fitodepura-

tivo (cioè di depurazione attraverso le piante) è lungo, e

richiede vari cicli per poter diminuire la concentrazione di

arsenico, ma sicuramente è meno impattante rispetto la e-

scavazione e il trattamento o messa in discarica del terreno

inquinato. Anche perché il mondo ormai è pieno di discari-

che e la natura è oggi sempre più sacrificata.

Fonti: appunti di lezione; http://www.unipr.it/arpa/

facvet...; http://dspace.unive.it; http://

consiglio.comune.venezia.it

Le “serrette” alla rotonda di S.Giuliano

10 LA PAGINA DI CAMPALTO

Page 11: La Pagina di Campalto

LA SAI L’ULTIMA?

IN FILA AL SUPERMERCATO (ovvero, libertà

e responsabilità...)

Alla cassa di un supermercato, una signora con

bimbo al seguito svuota due carrelli stracolmi.

La cassiera cerca affannosamente di registrare il

gran numero di prodotti acquistati, mentre il

bambino le indirizza commenti acidi: "sbrigati,

scema! Non vedi quanto sei lenta?"

La cassiera non risponde, la madre finge di non

sentire.

"Sei proprio brutta e antipatica!" "Mamma, ma

dovevamo proprio venire a questa cassa, da que-

sta cretina?"

Al che la cassiera guarda la madre e fa: "scusi,

non dice niente a suo figlio?"

E la signora, imperturbabile: "io e mio marito

abbiamo deciso di dare a nostro figlio un'educa-

zione libera e senza tabù, lasciando che egli

stesso, crescendo, decida a quali norme morali

attenersi."

Al che un'altra signora, che seguiva in fila, apre

un vasetto di yogurt e lo rovescia in testa alla

madre. E poiché questa la guarda con gli occhi

sgranati, aggiunge: "Quando ero piccola, i miei

genitori mi hanno dato un'educazione libera e

senza tabù, lasciando che io stessa, crescendo,

decidessi a quali norme morali attenermi!"

E dal fondo della fila un signore esclama: "Io so-

no andato a scuola dai Gesuiti... ma il vasetto

della signora lo pago io!!!"

LE DONNE COSTANO

Un papà entra in un centro commerciale, si fion-

da nel negozio di giocattoli e chiede al direttore

del negozio:

"Quanto costa quella nuova Barbie in vetrina?"

Il responsabile risponde:

-"Quale delle Barbie?

Abbiamo: "Barbie in palestra" da EUR 19.95,

"Barbie al ballo" da EUR 19.95,

"Barbie fa shopping" da EUR 19.95,

"Barbie in spiaggia" da EUR 19.95,

"Barbie al Night Club" da EUR 19.95

e "Barbie Divorziata" da EUR 375.00.

- "Ma perché "Barbie Divorziata" costa EUR

375.00, mentre tutte le altre costano EUR

19.95?"

- "Perché "Barbie Divorziata" comprende la mac-

china di Ken, la casa di Ken, la barca di Ken, il

cane di Ken, i mobili di Ken..."

PER CHI SI ESALTA... Adamo va dal Signore: "Signore, Posso farti una do-

manda?"

Dio: "Dimmi pure, figliuolo."

Adamo: "Perché hai fatto Eva così bella?"

Dio: "Perché tu la potessi amare."

Adamo: "E allora perché l'hai fatta così stupida?"

Dio: "Perché lei amasse te!"

LA PAGINA DI CAMPALTO 11

Page 12: La Pagina di Campalto

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A cura del Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” ONLUS ([email protected] - Editore Circolo Auser “Il

Gabbiano” - Direttore responsabile : Giorgio Marcoleoni . Redazione a cura BLOG Territori e Paradossi Associazione Culturale

Redattori: Giuliano Brandoli, Daniele Conte, Chiara Foffano, Elena Brugnerotto, Francesca Delle Vedove, Carlo Albertini

Redazione: Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 e-mail : lapaginadi [email protected] Stampato in

proprio n° 2000 copie—Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003

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Adriatica il ns. Circolo ha aderito al servi-

zio al progetto “Ausilio” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle per-

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temporanei che non possono recarsi per-sonalmente presso i negozi.

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bambini ed adulti. Con i nostri soci musi-cisti sarà possibile imparare a suonare la

chitarra in maniera semplice.

Ed inoltre…

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