La Pace si paga L’Ucraina non è lontana - Ufficiali a Verona · 2015-11-16 · fra Russia e...

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L’Ucraina non è lontana di Francesco Gueli Quanto è già successo in Crimea (annessione da parte della Russia a seguito di un referendum) e quanto potrebbe accadere a breve scadenza (spaccatura dello Stato Ucraino) sembra che si svolga in aree lontane, tanto da non avere ripercussioni per noi. Se questa fosse la convinzione, vogliamo ricordare alcuni aspetti che possano servire a meglio inquadrare la crisi. L’Ucraina è un cuscinetto tra noi e la Russia, la cui profondità è inferiore a quella esistente in Italia tra Gorizia e Messina. La sua eventuale frammentazione in almeno tre staterelli, con caratteristiche conflittuali, annullerebbe qualsiasi garanzia per l’occidente, sotto l’aspetto strategico e energetico. Ma non basta, in quanto queste piccole entità, divise da confini fatiscenti sarebbero mine vaganti avendo, tra l’altro, l’attuale capitale quale posta in gioco. Kiev potrebbe essere l’area di uno scontro combattuto alla frontiera fra Russia e Unione Europea. La preoccupazione per un’evoluzione del contenzioso in corso origina dalla convinzione che i Russi vedono nell’Ucraina una componente determinante del progetto di unione Euroasiatica, quindi membro a tutti gli effetti e a qualsiasi costo di un’organizzazione a guida Russa. Kiev è stata la sede del primo stato Russo. Successivamente il potere si spostò verso nord fino a raggiungere Mosca. Il Paese è stato anche parte del Granducato Polacco – Lituano, cosa che spiega l’interesse delle suddette Nazioni (entrambi membri dell’Unione Europea). Gli scenari di guerra fredda, paventati da più parti potrebbero essere la conseguenza di una poco incisiva e credibile politica estera dell’UE. Nel contempo non è da sottovalutare il comportamento degli Stati Uniti. A pensar male si fa peccato ma spesso s’indovina (frase attribuita ad Andreotti). Il pensiero malizioso è questo: gli USA La Pace si paga di Renzo Pegoraro Periodico bimestrale stampato in proprio e inviato gratuitamente a soci e simpatizzanti - Anno X n. 56 - MARZO/APRILE 2014 Notiziario dell’ Associazione Nazionale Ufficiali Provenienti dal Servizio Attivo di Verona Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 ( Conv. in L. 27/02/2004 N° 46 ) Art. 1, comma 1, DCB Verona Contiene I.R. In questo numero La Pace si Paga 1 L’Ucraina non è lontana 1 America …. Amerika 3 Il diritto di non aver….diritti 4 Per sorridere 5 Notizie Giuridico-Amministrative 5 Vita associativa 6 Rinnovo patenti 8 Segue a pag 2 Dopo quasi 70 anni di pace ritorna il gelo tra le due superpotenze, mentre popolazioni indipendentiste, nel cuore dell’Europa, chiedono alla Russia l’ aiuto fraterno per staccarsi dalle nazioni di appartenenza. Al crollo del muro di Berlino (9 novembre 1989), il mondo intravide la fine della guerra fredda e sperò in una nuova era di pace. La granitica Unione Sovietica perdeva ad una a una le sue Repubbliche che proclamavano la loro indipendenza. La Russia, nazione guida del Patto di Varsavia, temuta fino ad allora come potenza mondiale, si rivelò ad un tratto una nazione fragile, da ricostruire economicamente e militarmente. D’altra parte la NATO, conscia del suo ruolo di garante della pace e della sicurezza nel mondo occidentale, nel 1994, elaborò il “Partenariato per la pace “, in base all’art.10 del Trattato Atlantico, per accogliere le istanze di protezione e di aiuto da parte delle ex repubbliche sovietiche. Durante le celebrazioni del 50° anniversario della costituzione dell’Alleanza, a Washington , in una riunione con i Capi di Stato e di Governo, venne decisa la strategia del nuovo millennio, volta a fronteggiare le sfide umanitarie, il terrorismo internazionale e la conflittualità nelle principali aree di crisi del mondo. Iniziarono le operazioni di “peace keeping” con la filosofia di usare Segue a pag 3

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L’Ucraina non è lontana

di Francesco Gueli

Quanto è già successo in Crimea (annessione da parte della Russia a seguito di un referendum) e quanto potrebbe accadere a breve scadenza (spaccatura dello Stato Ucraino) sembra che si svolga in aree lontane, tanto da non avere ripercussioni per noi. Se questa fosse la convinzione, vogliamo ricordare alcuni aspetti che possano servire a meglio inquadrare la crisi. L’Ucraina è un cuscinetto tra noi e la Russia, la cui profondità è inferiore a quella esistente in Italia tra Gorizia e Messina. La sua eventuale frammentazione in almeno tre staterelli, con caratteristiche conflittuali, annullerebbe qualsiasi garanzia per l’occidente, sotto l’aspetto strategico e energetico. Ma non basta, in quanto queste piccole entità, divise da confini fatiscenti sarebbero mine vaganti avendo, tra l’altro, l’attuale capitale quale posta in gioco. Kiev potrebbe essere l’area di uno scontro combattuto alla frontiera fra Russia e Unione Europea. La preoccupazione per un’evoluzione del contenzioso in corso origina dalla convinzione che i Russi vedono nell’Ucraina una componente determinante del progetto di unione Euroasiatica, quindi membro a tutti gli effetti e a qualsiasi costo di un’organizzazione a guida Russa. Kiev è stata la sede del primo stato Russo. Successivamente il potere si spostò verso nord fino a raggiungere Mosca. Il Paese è stato anche parte del Granducato Polacco – Lituano, cosa che spiega l’interesse delle suddette Nazioni (entrambi membri dell’Unione Europea). Gli scenari di guerra fredda, paventati da più parti potrebbero essere la conseguenza di una poco incisiva e credibile politica estera dell’UE. Nel contempo non è da sottovalutare il comportamento degli Stati Uniti. A pensar male si fa peccato ma spesso s’indovina (frase attribuita ad Andreotti). Il pensiero malizioso è questo: gli USA

La Pace si paga

di Renzo Pegoraro

Periodico bimestrale stampato in proprio e inviato gratuitamente a soci e simpatizzanti - Anno X n. 56 - MARZO/APRILE 2014

Notiziario dell’ Associazione Nazionale Ufficiali Provenienti dal Servizio Attivo di Verona

Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 ( Conv. in L. 27/02/2004 N° 46 ) Art. 1, comma 1, DCB Verona

Contiene I.R.

In questo numero La Pace si Paga 1

L’Ucraina non è lontana 1 America …. Amerika 3

Il diritto di non aver….diritti 4 Per sorridere 5

Notizie Giuridico-Amministrative 5 Vita associativa 6

Rinnovo patenti 8

Segue a pag 2

Dopo quasi 70 anni di pace ritorna il gelo tra le due superpotenze, mentre popolazioni indipendentiste, nel cuore dell’Europa, chiedono alla Russia l’ aiuto fraterno per staccarsi dalle nazioni di appartenenza. Al crollo del muro di Berlino (9 novembre 1989), il mondo intravide la fine della guerra fredda e sperò in una nuova era di pace. La granitica Unione Sovietica perdeva ad una a una le sue Repubbliche che proclamavano la loro indipendenza. La Russia, nazione guida del Patto di Varsavia, temuta fino ad allora come potenza mondiale, si rivelò ad un tratto una nazione fragile, da ricostruire economicamente e militarmente. D’altra parte la NATO, conscia del suo ruolo di garante della pace e della sicurezza nel mondo occidentale, nel 1994, elaborò il “Partenariato per la pace “, in base all’art.10 del Trattato Atlantico, per accogliere le istanze di protezione e di aiuto da parte delle ex repubbliche sovietiche. Durante le celebrazioni del 50° anniversario della costituzione dell’Alleanza, a Washington , in una riunione con i Capi di Stato e di Governo, venne decisa la strategia del nuovo millennio, volta a fronteggiare le sfide umanitarie, il terrorismo internazionale e la conflittualità nelle principali aree di crisi del mondo. Iniziarono le operazioni di “peace keeping” con la filosofia di usare

Segue a pag 3

al minimo le armi, al fine di evitare ritorsioni e risparmiare vite umane. Proprio in Europa, nei Balcani Occidentali (1999), per la prima volta l’Alleanza fu chiamata ad operazioni fuori dalla sua area di competenza, usando prevalentemente l’arma aerea. Anche la Russia, per emanciparsi dal suo isolamento, avviò una nuova forma di collaborazione con la NATO dando vita al Consiglio NATO-Russia (2002). Tuttavia, a seguito degli attentati alle torri gemelle e del ripetersi di atti terroristici nel mondo occidentale, in particolare in Spagna e a Londra, nacque la necessità per gli eserciti di riorganizzarsi e potenziarsi in modo da poter affrontare i conflitti “asimmetrici”, originati dal terrorismo internazionale. Gli Stati Uniti si impegnarono maggiormente in questa lotta chiamando gli alleati a farne parte, con contingenti sempre più

robusti, equipaggiati con armamento pesante e

sofisticato per fronteggiare, nei diversi teatri operativi, i

rischi sempre maggiori e diffusi. La NATO, mentre

perseguiva la sua strategia di “open door” verso est

veniva chiamata in campo dall’ONU, per dirimere le

controversie internazionali, quale gendarme della

sicurezza internazionale. Si ricordano gli interventi in

Kossovo, in Iraq, in Afghanistan, nel centro Africa, ecc..

L’Europa fece anche un tentativo, in Bosnia e in

Macedonia, di dare forma a una fantomatica difesa

europea, basata comunque sull’organizzazione di

Comando e su assetti dei Paesi inseriti nella NATO,

principalmente degli USA (intelligence e mezzi aerei).

Con l’allargamento della NATO e l’inclusione in Europa

Occidentale di alcuni Paesi precedentemente inseriti

nella sfera Sovietica (Repubblica Ceca, Slovacchia,

Ungheria, Polonia, Bulgaria, Romania, e i Paesi Baltici)

altri (Albania, Macedonia, Croazia, Montenegro, Ucraina,

Moldavia, Bielorussia, Georgia, ecc…) hanno iniziato le

procedure di adesione alla NATO ed alla Comunità’

Europea, alimentando sempre più nella Russia la paura

di accerchiamento. Ad una accresciuta esigenza di

sicurezza in Europa, nel bacino del Mediterraneo

(conflitti della primavera araba, in Libia, in Siria,

questione israelo-palestinese ), in Africa, ecc.. che ha

obbligato i Paesi europei ad intervenire non solo con la

diplomazia, ma anche con mezzi e missioni militari, si

sono adottate misure volte a ridurre i bilanci militari,

supponendo che le spese per la difesa, in una situazione

di forte crisi economica, fossero troppo alte in relazione a

uno status di pace. Molto improvvidamente non si è

tenuto conto di ciò che avveniva in Russia. Mentre il resto

del mondo si disarmava, questa nazione ha accresciuto il

suo potenziale economico e militare per contendere la

leadership mondiale agli USA. Il nuovo “Cisar”, Vladimir

Pagina 2

Putin, assurto al potere, non ha mai dimenticato i fasti

della grande Russia e lo smacco subito dal

disfacimento dell’Unione Sovietica nel 1989. Così

l’allargamento della NATO, sempre più prossimo alle

frontiere russe e i movimenti indipendentisti filo russi

hanno spinto la madre Russia ad intervenire per

“normalizzare” alcune situazioni, di fatto, per occupare

ed annettere regioni della Giorgia (Abkazia, Ossezia) e

ora dell’ Ukraina (Crimea), lasciando intendere altre

possibili azioni nel futuro. Lo scenario delineato fa

capire, come la pace in Europa possa essere facilmente

compromessa. La NATO è di nuovo chiamata ad

intervenire, a norma dell’art .5 del Trattato, per

garantire la sicurezza di alcuni Paesi alleati (Paesi

Baltici, Polonia, Bulgaria), a rischio di invasione da

parte delle truppe russe. Ancora una volta la

diplomazia, pur con difficoltà, è impegnata a risolvere

le questioni sul tappeto. Ma l’improvviso

raffreddamento dei rapporti tra la Comunità

Internazionale (ONU, USA, EU, NATO, Cina) e la Russia,

oltre alle missioni di peacekeeping ancora aperte,

devono far riflettere sia l’Europa che i Governi

Occidentali sulla necessità di riconsiderare i rischi di

una pace fragile, dal futuro incerto. Le spese militari

della Russia hanno superato quelle degli USA

(rispettivamente 4,5 e 4,4% del PIL), mentre i bilanci

per la difesa di quasi tutte le nazioni della NATO sono

al di sotto della soglia minima prevista per farvi parte

(2% del PIL). Il bilancio della Difesa italiano è pari al

1,2% del PIL ed è già previsto un piano di

razionalizzazione, volto a ridurre le spese per gli

armamenti, i velivoli e gli effettivi. Certo, in un periodo

di profonda crisi economica è lecito pensare che la pace

sia un bene acquisito, ma la situazione sopra illustrata

non lascia dubbi sulla necessità di realizzare

finalmente un sistema di difesa comune europea e

riconsiderare la riduzione delle forze armate nei singoli

Paesi occidentali, per poter continuare a garantire la

pace nel mondo. Per questo Barrack Obama, nell’ultima

visita a Roma, ha ricordato: attenzione!... la pace si

paga.

La Pace si paga di Renzo Pegoraro (da pag. 1)

America ….. Amerika

L’Ucraina non è lontana di Francesco Gueli (da pag. 1)

Pagina 3

hanno colto questa occasione per indebolire in un colpo solo Putin, che ha irrobustito la sua credibilità con il successo in Siria e nelle olimpiadi invernali, e nel contempo l’UE caldeggiando l’ingresso di uno Stato in pessime condizioni economiche, politiche e strutturali, che darebbe il colpo di grazia al progetto Europeo. Ricordiamo che recentemente gli USA avevano visto con favore anche l’ingresso della Turchia. L’Italia, in questo frangente dovrebbe porre maggiore attenzione all’evolversi della situazione, sia in quanto membro della NATO, sia in quanto membro dell’UE, sia per i ricordi storici che ci legano a quella terra. La NATO, come ci ha ricordato Padoa Schioppa, ha dato l’impressione, con la proposta di un trattato d’associazione offerto a Kiev, di voler compiere un primo atto di un eventuale futuro accoglimento della stessa nell’Alleanza Atlantica. Da qui la preoccupazione della Russia, che vede, per la presenza Americana, la prosecuzione della “guerra fredda”. Meglio sarebbe stato se l’Unione Europea avesse avanzato proprie proposte in forma indipendente, con un proprio strumento militare (cosa già auspicata da questo notiziario). Noi Italiani abbiamo dei legami con questa terra che ci ricorda la “battaglia della Cernaia“ (guerra di Crimea, 1854-1856) dove quindicimila militari italiani, guidati dal Gen Alfonso Lamarmora, inviati da Cavour, sconfissero i Russi e misero le premesse perché l’Italia divenisse Nazione; la presenza in Crimea di fortezze veneziane e genovesi e un’antica comunità italiana; la presenza in Italia di circa cinquecentomila Ucraini; l’essere il secondo partner commerciale. In conclusione abbiamo parlato di un Paese che, travagliato da contrasti interni di lingua, religione ecc., ha dovuto adagiarsi sull’immobilismo per garantirsi l’unità nazionale. Oggi, che si è trovato a dover scegliere, è emersa la profonda lacerazione. L’Europa e quindi l’Italia devono intervenire per evitare che diventi preda di potenze emergenti.

La Saga dei Groenlandesi (XIII secolo) racconta che nel 986 d.C. l'islandese Bjarni Herjolsson, deviato dalle nebbie nel corso di un suo viaggio dall'Islanda alla Groenlandia, avvistò delle terre sconosciute ad ovest di quest'ultima. Di queste se ne parlò per diverso tempo, fino a che nell'anno 1000 Leif Erikson, figlio di Erik il Rosso, non decise di approntare una spedizione verso quelle coste che, nei giorni molto sereni, sembrava di intravederne i contorni.

Erik il Rosso

di Giuseppe Ciani

Segue a pag 4

Dopo alcuni giorni di navigazione fu avvistata una regione montuosa coperta da ghiacciai e rocce levigate alla quale fu dato il nome di Helluland, cioè “terra delle rocce piatte”; procedendo verso sud, fu la volta di una costa boscosa che fu chiamata Markland, ossia “terra delle foreste”. Infine approdarono su un'isola ricca di pascoli e di piante, sulla quale fu deciso di fissare la base invernale. Una sera, Tyrki, il padre adottivo di Leif, fu trovato ubriaco per aver, a suo dire, mangiato dell'uva. Sicuramente doveva trattarsi di una pianta dai grappoli inebrianti. Al loro ritorno in patria, quella terra fu battezzata Vinland, “terra delle viti”, ma che con l'uva non aveva niente a che fare. Altre fonti danno versioni diverse a proposito del Vinland e questo avvalora l'inattendibilità delle saghe e, molto spesso, il carattere mitico delle stesse. E' certo, però, che ci sono state ben quattro spedizioni, fra il 1000 ed il 1020, verso il suddetto paese che gli studiosi propendono a collocarlo nella parte settentrionale di Terranova. Nonostante tutto, il Vinland, ovunque lo si voglia collocare, fu una “scoperta perduta” perché da allora non se ne è saputo più niente, anche se, ancora oggi, rappresenta la virile sfida dell'ignoto e l'esaltazione dell'avventura umana. Rimasero ricordi nebulosi, tramandati come leggende, peraltro quasi sconosciute persino ai contemporanei. Colombo non fu il primo europeo a mettere piede in queste nuove terre, su questo oggi sono tutti d'accordo, ma solo dal suo viaggio ebbero origine quegli effetti sconvolgenti che segnarono la storia e dettero vita ad un “mondo moderno”; ed è per questo che Colombo è ritenuto il vero scopritore di questo nuovo continente al quale, in seguito, fu dato il nome di America in onore del famoso navigatore fiorentino Amerigo Vespucci, il primo ad intuire che queste terre, per la loro estensione, non potevano

America …..Amerika di Giuseppe Ciani (da pag. 4)

Pagina 4

di Elio Sgalambro

Il diritto di non aver … diritti

appartenere alle Indie. Come spesso succede, c'è sempre qualcuno che non concorda con la tesi più diffusa, infatti alcuni studiosi ritengono che il nome del nuovo continente derivi da un certo Richard Amerik, un ricco commerciante gallese che, con il suo denaro, permise a Giovanni Caboto di raggiungere l'Isola di Terranova (1498). Fra le diverse argomentazioni addotte a sostegno della loro tesi, questi studiosi fanno notare che agli elementi geografici di una certa importanza venivano attribuiti i cognomi dei loro scopritori e non i nomi. Nel caso specifico di Amerigo, il nome del nuovo continente sarebbe dovuto essere Vespuccia. Comunque sia, America o Amerika rappresenta una delle più grandi scoperte dell'umanità, tanto che gli storici hanno preso la data in cui è avvenuta (1492) come l'inizio dell'era moderna.

“Quod prìncipi placuit legis habet

vigorem!” Il rischio di elevare a norma

giuridica qualsiasi contenuto approvato

da chi detiene il potere è insito in ogni

ordinamento giuridico e diviene sempre

più attuale a mano a mano che il potere

pubblico espande il complesso di norme

ed istituzioni mediante le quali tende a

dirigere lo svolgimento della vita sociale e

dei rapporti tra i singoli. E’ ben vero che

ogni società, ogni aggregazione umana

non può prescindere da regole giuridiche

e da apparati in grado di disciplinare i

rapporti tra le persone che la

compongono; ma qual è il limite oltre il

quale non si giustifica il “sacrificio” delle

prerogative individuali e quale

organizzazione della società viene a

trovarsi in conflitto con i sentimenti diffusi nella collettività, cosicché il

“diritto positivo”, ossia il suo

ordinamento, viene ad essere subìto come

una imposizione, realizzata per mezzo

della forza? Senza volerci addentrare in

ardite disquisizioni filosofiche che

lascerebbero il tempo che trovano e che ci

porterebbero troppo lontano, è

sufficiente accennare come, in tutto il

corso della storia dell’uomo, si è sempre

affermata l’esistenza di un altro diritto, il

c.d. “diritto naturale”, ossia di un

complesso di precetti che la collettività

dei consociati sente indubitabilmente

come proprio. Il diritto alla vita, alla

libertà ed alla proprietà rappresentano il

nucleo minimo del diritto naturale,

unitamente al diritto al nome, all’identità

personale e alla famiglia. L’ idea di un

diritto originario comune all’intera

umanità, rispetto al quale i differenti

diritti positivi rappresentano una

derivazione (se non una deviazione),

percorre l’antichità greca e romana,

attraversa il Medioevo fino alla tarda

scolastica e dà origine alla stagione del

giusnaturalismo moderno che, forte della

critica risorgimentale del principio di

autorità, tende a fondare il diritto su basi

razionali e immanentistiche, ponendo

l’accento sull’aspetto soggettivo del

diritto naturale, ossia sui diritti innati

degli individui. Lo stato di natura come

stato di libertà e di uguaglianza, e tuttavia

già regolato dalle leggi di ragione, diventa

l’essenziale premessa dell’ipotesi

contrattualistica che fonda lo Stato sul

consenso: senza la legge naturale (e in

particolare quella che impone pacta

servanda sunt) sarebbe impossibile un

adempimento dei patti e quindi la

costituzione della stessa società civile. Se

da un lato, dunque, la fonte del diritto

positivo risiede nell’Autorità del Potere

Pubblico (lo Stato), qualunque forma esso

assuma, il diritto naturale trova la sua

legittimazione nella “realtà delle cose” in

cui ogni legislatore troverebbe un limite

invalicabile. Ma è davvero così? Alla luce

del sempre più imponente fenomeno di

espansione dei compiti pubblici, è ormai

da tempo in atto un processo irreversibile

di restringimento della “sfera di

intangibilità” dei diritti individuali. La

stessa adesione degli Stati nazionali ad

organismi sovranazionali, con cessione di

parti significative di sovranità e l’obbligo

di adeguare la propria legislazione a

quella comunitaria, la necessità di

contemperare gli opposti interessi delle

varie categorie della popolazione e, nel

contempo, di fronteggiare situazioni di

crisi o di emergenza, sempre più

ricorrenti, quando non anche sotto la

spinta di farneticazioni ideologiche,

inducono il legislatore ad emanare

disposizioni con effetti retroattivi che

incidono in senso sfavorevole anche su

diritti soggettivi “perfetti”, ossia sorti e

garantiti da leggi precedenti, in palese

violazione del principio “pacta servandum

sunt.” La questione assume particolare

rilevanza in relazione ai ricorrenti

provvedimenti elucubrati per il

contenimento della spesa pubblica, stante

l’endemico deficit del nostro bilancio

statale. Tra i vari interventi proposti dai

ben remunerati Commissari incaricati

della arcinota “spending review”, brillano

quelli finalizzati alla ennesima revisione

del sistema previdenziale, sia apportando

tagli alle c.d. “pensioni d’oro” – quelle,

tanto per intenderci superiori, ai 2.500 €

Segue a pag 5

Pagina 5

Notizie Giuridiche Amministrative

mensili lordi – sia modificando i parametri di calcolo di

quelle già liquidate e attualizzandoli in senso negativo con

buona pace dei c.d. “diritti acquisiti”. Sotto questo profilo, a

dire il vero, la Corte Costituzionale ha statuito che “la

disposizione retroattiva, specie quando determini effetti

pregiudizievoli rispetto a diritti soggettivi “perfetti”… dev’

essere assistita da una “causa” normativa adeguata: … che

renda “accettabilmente” penalizzata la posizione del titolare

del diritto compromesso, attraverso “contropartite”

intrinseche allo stesso disegno normativo e che valgano a

bilanciare le posizioni delle parti” e “che una generalizzata

esigenza di contenimento della finanza pubblica possa

risultare, sempre e comunque e quasi pregiudizialmente,

legittimata a determinare la compromissione di diritti

maturati o la lesione di consolidate sfere di interessi, sia

individuali sia anche collettivi”. E pur affermando, la

Suprema Corte, che “non può ritenersi interdetto al

legislatore di emanare disposizioni modificative in senso

sfavorevole, anche se l’oggetto dei rapporti di durata sia

costituito da diritti perfetti”, soggiunge: “ciò, per altro, alla

condizione che tali disposizioni non trasmodino in un

regolamento irragionevole, frustrando, con riguardo a

situazioni sostanziali fondate su disposizioni di leggi

precedenti, l’affidamento dei cittadini nella sicurezza

giuridica, da intendersi quale elemento fondamentale dello

Stato di diritto (sentenza n.166 del 2012 richiamata dalla

sentenza 92 del 2013). Sul punto, per altro, la Corte Europea

dei Diritti Umani, ha rimarcato la necessità, oltre che della

certezza del diritto e della prevedibilità del quadro normativo, di

“trovare un giusto equilibrio tra le esigenze di interesse generale

della comunità e le esigenze individuali di tutela dei diritti

fondamentali” nonché di individuare “un ragionevole rapporto di

proporzionalità tra mezzi impiegati e lo scopo perseguito dalle

misure restrittive della proprietà” (dall’ art. 1 Primo Protocollo

Aggiuntivo). Di fronte a così autorevoli pronunce, il cittadino

deve sentirsi sufficientemente tutelato? Qualche dubbio, fondato,

permane. E se può ritenersi scongiurato il rischio di una

arbitraria manomissione dei diritti individuali o di singole

categorie, è pur vero che nel gioco delle parti tra organi di tutela

giudiziaria e organi legislativi, a prevalere alla fine sarà chi

detiene “il potere di legiferare”, democraticamente o meno. Alla

fine l’unico diritto certo che resta in tutti e in siffatto contesto, è

di non avere … diritti certi con l’ulteriore incresciosa

conseguenza che la precarietà lascia il posto ad un sentimento di

rassegnata rinuncia.

PEREQUAZIONI DELLE PENSIONI PER L’ANNO 2014

L’ISTAT, in via provvisoria, ha fissato per l’anno 2014 il tasso d’inflazione all’1,2%.

Pertanto:

a. il trattamento minimo INPS diventa Euro 501,38 (annuo 6.517,94);

b. le pensioni sociali e gli assegni sociali diventano rispettivamente Euro 368,89

(annuo 4.795,57) ed Euro 447,61 (annuo 5.818,93);

c. le pensioni di reversibilità saranno liquidate con le seguenti riduzioni:

Da Euro A Euro Minimo INPS Riduzione

Fino 19.553,82 Tre volte 0,0%

19.553,83 26.071,76 Oltre tre volte e fino a quattro 25,00%

26.071,77 32.589,70 Oltre quattro e fino a cinque 40,00%

32.589,71 oltre Oltre 5 volte 50,00%

a. le pensioni legate al costo della vita (ed effetto di quanto disposto dai commi

a,b,c,d,e, dell’art. 483 della Legge 147/2013) saranno perequate:

Importo mensile Pensione

Da Euro A Euro Perequazione Rivalutazione Euro

Fino a 1.486,29 1,2%; 17,84

1.486,30 1.981,72 1,14%; 22,59

1.981,73 2,477,15 0,90%; 22,29

2,477,16 2.972,58 0,60%, 17,84

Oltre 2.972,58 0,48% sull’importo di 2.972,58 14,27

CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ (Legge 147/2013,

Art. 486)

Dal mese di gennaio 2014 i trattamenti

pensionistici sono soggetti ai contributi di

solidarietà. Tale contributo, opera sul trattamento

complessivo annuo lordo, è soggetto al conguaglio

di fine anno e viene effettuato mensilmente

mediante trattenute sulla pensione:

del 6% per gli importi superiori a 14 volte il

minimo INPS e fino a 20 volte (da 6.936,03

Euro e fino 9.908,60) ;

del 12% per la parte che supera tale importo,

e fino a 30 volte il minimo INPS (da Euro

9.908,61 ad Euro 14.862,91);

del 18% per la parte della pensioni superiore

a 30 volte il minimo INPS.

TASSO INTERESSI LEGALI

Dall’1.01.2014 il tasso degli interessi legali

previsti dall’art. 184 del Codice civile sarà

calcolato al 1,00%

PER SORRIDERE

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VITA ASSOCIATIVA

a cura di

Vincenzo Dorrucci/Renzo Pegoraro

ATTIVITA’ SVOLTE

di

Giuseppe.Ciani

Su interessamento di questo Gruppo ANUPSA alcuni Soci e relativi familiari, hanno usufruito del soggiorno montano militare di Colle Isarco, nei turni 7° e 9°. Gli “sciatori” hanno potuto godere di piste con un ottimo innevamento nelle località di Ladurns, Racines-P.so Giovo e Monte Cavallo ed hanno avuto anche la possibilità, in alcune giornate, di cimentarsi sulla neve fresca, caduta durante la notte. Il paesaggio spettacolare,

l’aria frizzante e pulita e le belle giornate di sole hanno incoraggiato i meno esperti di montagna ad effettuare gite, passeggiate e shopping. L’ottima organizzazione del soggiorno, incluso l’aspetto culinario ed alcune altre novità (centro benessere, animazioni teatrali, nuove sale giochi per i più piccoli) hanno consentito a tutti di godere una settimana di completo relax e di un’ottima vacanza.

Settimana Bianca

Nel salone del circolo Ufficiali di Castelvecchio hanno avuto luogo due conferenze: la prima tenuta dalla Dott.ssa Federica CIANI e dal Dott. Loris CALZOLARI sul tema “Dimagrire in salute e senza fame - la dieta proteica - i molteplici pro e i falsi contro”; la seconda concernente la “Prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi con il ballo di sala”, tenuta dal Dott. Domenico GULLOTTA . Le due conferenze accuratamente illustrate con foto e grafici hanno riscosso il plauso di un folto pubblico convenuto nel salone del Circolo Ufficiali. Il Presidente ed il Consiglio Direttivo rinnovano un vivo ringraziamento ai relatori per le interessanti, esaurienti ed accurate presentazioni .

Conferenze del 13 e 17 Febbraio

La serata è iniziata con alcuni pezzi musicali jazz e blues magistralmente eseguiti dalla jazz band dell’Associazione “Arcidiacono Pacifico” con la quale, nella circostanza, si è stretto il gemellaggio alla presenza di più di cento ospiti. I Presidenti dell’ANUPSA e della citata Associazione hanno presentato, all’inizio, le caratteristiche e le finalità di ciascun sodalizio, convenendo che in futuro la collaborazione potrà essere proficua nei campi storico-culturale, musicale, socio-ricreativo, ecc.. La cena è stata allietata da una coppia di bravissimi cantanti lirici che, nei costumi di scena, si sono esibiti camminando tra i tavoli, creando una atmosfera magica di serenità e di amicizia. Al termine la jazz band ha dato il meglio di sé, eseguendo

alcuni brani noti del jazz americano degli anni ’30, accompagnata da una giovane cantante. La serata si è conclusa con lo scambio di saluti e la promessa di ritrovarci presto. Un vivo ringraziamento va alla dott.ssa Venturi per il paziente lavoro organizzativo e l’ottimo risultato ottenuto.

Cena carnevalesca con musica del 1° marzo

Corso computer

Come previsto è stato organizzato il corso computer con un docente qualificato. Il corso è seguito settimanalmente, con molto interesse, da un buon numero di Soci e simpatizzanti. Ogni informazione al riguardo potrà essere fornita in Segreteria o dal Coordinatore del corso, Gen. D. Boldrini.

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PROGRAMMA ATTIVITA’ FUTURA

25 Maggio 2014 ore 20:00 : Gran Galà di Primavera.

Il Consiglio Direttivo dell'ANUPSA di Verona ha programmato per domenica 25 maggio p.v. presso il Circolo Ufficiali di Castelvecchio, una cena di beneficenza e ballo con musica dal vivo (Gold Music Duets), con la collaborazione del Lions Club “Dante Alighieri” di Verona ed il patrocinio del Club UNESCO “Cangrande” Verona.

Il ricavato sarà devoluto a favore dell'Associazione Umanitaria “FIRST AID ONLUS”, dei nostri soci dot. Loris Calzolari e dott.sa Federica Ciani, che opera attualmente in una missione cattolica di Ambodivona (Madagascar). Per ragioni organizzative e dato il numero limitato di posti (massimo 150), si prega di segnalare la propria adesione (anche telefonicamente) alla segreteria dell' Anupsa di Corso Porta Palio. Quota di partecipazione: 55 euro. E' gradito l'abito scuro!

Modalità di pagamento Presso la suddetta segreteria nel periodo 2 maggio – 15 maggio, nei giorni: lunedì – giovedì – venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12,30.

evidenziando la regolarità e correttezza della tenuta della contabilità e della relativa documentazione, nonché il rispetto della normativa in materia. Il bilancio consuntivo è stato approvato all’unanimità. Successivamente è stato presentato il bilancio preventivo, caratterizzato dalla costituzione di un fondo scorta per le spese impreviste. Anche questo è stato approvato all’unanimità. Ha concluso la riunione il Presidente Pegoraro che nel ringraziare il Gen. Innecco per la sua disponibilità, il Consiglio direttivo e il Consiglio dei Sindaci per la collaborazione fornita in ogni circostanza, ha invitato tutti ad una maggiore presenza e partecipazione alle varie attività sociali del Gruppo per far sì che l’ANUPSA, a Verona, sia l’unico punto di riferimento per gli Ufficiali in quiescenza.

Il 26 marzo alle ore 10, presso il salone del Circolo Ufficiali, in seconda convocazione, si è svolta l’assemblea ordinaria del Gruppo per approvare il bilancio consuntivo 2013 e il bilancio preventivo 2014. Nominato Presidente dell’Assemblea, il Gen. C.A. Lucio Innecco e Segretario il Gen. B. Elio Sgalambro, dopo una breve allocuzione di saluto da parte del Presidente Gen. D. Pegoraro, il Tesoriere, Gen. D. Ternullo ha commentato in modo dettagliato ed esauriente le voci del bilancio consuntivo 2013. Il Ten. Gen. Isp. Antonio Scipione ha letto, al riguardo, la relazione tecnico-amministrativa, elaborata dal Consiglio dei Sindaci,

Assemblea ordinaria del 26 marzo scorso

Congresso Nazionale ANUPSA

Il Congresso Nazionale ANUPSA sarà tenuto a Chianciano Terme nei giorni 3 – 4 giugno p.v..

Soggiorni per Cure Termali

L’Ispettorato Generale della Sanità Militare ha emanato le norme per l’ammissione alle cure fango-balneo termali e inalatorie, a pagamento, presso lo Stabilimento Balneo Termale Militare di Ischia.

L’Associazione Albergatori di Abano – Montegrotto ha fatto pervenire a questo Gruppo l’elenco degli Alberghi convenzionati per il personale delle FF.AA. valido per il corrente anno.

I Soci interessati possono richiedere informazioni alla Segreteria della Sede Assistenza mod.730/2014 - UNICO :

È in atto il servizio di assistenza per il controllo o per la compilazione dei modelli sopra indicati. Quest’anno è obbligatorio consegnare al CAF le fotocopie di tutti i documenti che si presentano (scontrini della farmacia, assicurazioni vita, interessi passivi mutuo, SSN polizza assicurazioni auto, fatture lavori di ristrutturazione edilizia per la casa, ecc.). Per fare le foto copie degli scontrini dei medicinali è sufficiente attaccarli su un solo foglio. Si invitano i Soci a NON prenotarsi per i giorni 13-14-15-16 maggio in quanto il Gen. GENTILE non potrà essere presente.

Continua il tesseramento per il 2014. Si ringraziano i Soci che hanno già dato il loro contributo per la nostra Associazione. Coloro che intendono ancora aderire al sodalizio possono versare la quota sociale di € 45 come segue: - direttamente in Segreteria; - tramite il c/c postale n. 18826370 intestato a “ANUPSA Gr. Verona”, Stradone Porta Palio, 47/D, 37122 VERONA; - mediante bonifico su IBAN : IT61U0760111700000018826370, intestato “ANUPSA Gr. Verona”

Sede Str. Porta Palio, 47/D

37122 – VERONA

Contatti Tel: 045.8035910 Fax: 045.8035910

E_mail : [email protected]

Siamo su Internet! Visitate il nostro sito

Web al seguente indirizzo:

www.anupsa.it

Data chiusura 10 Aprile 2014

Rallegramenti

- Col. Francesco ZULLO, per l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” conferitagli dal Capo dello Stato con decreto in data 27 dicembre 2013;

- Col. Vanni SOAVE e consorte, per la nascita del nipotino Tommaso; Felicitazioni anche ai genitori del neonato Alessandra e Matteo BERTAZZOLO.

Orari di apertura Lunedì 10:00 - 12:00 Giovedì 10:00 - 12:00 Venerdì 10:00 - 12:00

Notizie tristi

In quest’ultimo periodo sono venuti a mancare: Sig.ra Sandra DAL DOSSO, moglie del Gen.B. Giuseppe CITARELLA; Sig.ra Liliana TINÈ, moglie del Gen.B. GUERRA. Il Presidente, il Consiglio Direttivo e i Soci tutti rinnovano affettuose condoglianze.

Tesseramento 2014

Servizio ai Soci : servizi in particolare nell’ allegato “A”

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Presidente Renzo Pegoraro

Direttore Responsabile Francesco Gueli

Vice Direttore Elio Sgalambro Redazione Giuseppe Ciani

Vincenzo Dorrucci

Grafica e impaginazione Stefano Zona

Segretario di Redazione Gaetano Marguglio Reg. Tribunale di Verona n. 1631 del 19.12.2004

E_mail rinnoviamo, ancora una volta, ai nostri soci l’invito, opportuno e necessario, a fornire la propria e_mail per

avere le informazioni di qualsiasi tipo in tempi rapidi.

VARIE

A Pasqua viene festeggiata la

pace fra gli uomini.

Proviamo a festeggiare anche

la nostra.

Auguri a Voi e ai vostri Cari

Rinnovo Patente di Guida :

E’ stata avviata positivamente la nuova procedura per il rinnovo delle patenti, mediante computer. I Soci interessati si devono recare presso la sede, muniti della vecchia patente, del codice fiscale, di una foto e delle ricevute di due versamenti ( da 16 e 9 €) sugli appositi bollettini. Dopo aver effettuato, seduta stante, la visita medica, riceveranno in poco tempo l’attestato, valido 60 giorni, con il quale sarà possibile guidare sino alla ricezione, al proprio indirizzo di residenza, della nuova patente. Si ringrazia il dott. Meconio per la sensibilità e disponibilità dimostrata a favore dei colleghi. Informazioni dettagliate saranno fornite agli interessati presso la Segreteria della nostra Sede.