La Pacciamatura nell'Orto Familare

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VITA IN CAMPAGNA 2/2004 ORTO 17 Il nome pacciamatura deriva da «pacciame», termine che indica lo stra- to di foglie e piccoli rami che si accu- mula sotto gli alberi. Questa tecnica è stata applicata e si è sviluppata in zone semiaride dove è im- portante risparmiare il più possibile l’acqua. All’iniziale scopo di contenere al massimo la perdita di acqua dal suolo si è in seguito aggiunto quello del con- trollo delle piante infestanti. Per attuare questa tecnica sono stati e vengono usati diversi materiali: foglie, ramaglie, torbe, residui di falciatura del prato, trucioli, segature, cortecce, resi- dui della produzione di compost, appo- sita carta e, soprattutto, le paglie di ce- reali (frumento e orzo). La diffusione poi delle materie pla- stiche ha aumentato i vantaggi della pacciamatura che ha trovato in breve tempo applicazione su vasta scala. I VANTAGGI DELL’IMPIEGO DEI MATERIALI PLASTICI I vantaggi della pacciamatura con materiali plastici scuri sono numerosi. Qui ricordiamo: – l’eliminazione quasi completa dei pro- blemi arrecati dalle piante infestanti; – il più ridotto consumo di acqua per ir- rigare in quanto la pacciamatura impe- disce in gran parte l’evaporazione del- l’acqua dal suolo e trattiene l’umidità che risale dagli strati più profondi del terreno mettendola a disposizione delle piante; dato poi che non vi è sviluppo di infestanti, quasi tutta l’acqua resta di- sponibile per le colture; – le produzioni più abbondanti; – la maggiore precocità di raccolta (il terreno si riscalda in meno tempo e si mantiene più caldo rispetto al suolo non coperto consentendo così, mediamente, una più accentuata precocità delle coltu- re e un più lungo ciclo produttivo); – la superiore diponibilità di elementi fertilizzanti perché le temperature me- die più alte consentono una migliore at- tività dei microrganismi del terreno; – il minore dilavamento (perdita in profondità), specialmente dei nitrati, da- to che le colture sono soggette in misu- ra più limitata all’azione di piogge e ir- rigazioni; – l’ottenimento di frutti puliti (fragola, melone, pomodoro ed altri) perché non vengono a contatto diretto con il terreno; – una maggiore uniformità della vegeta- zione perché si creano migliori condi- zioni di crescita (nei terreni pacciamati è stata rilevata una maggiore disponibi- lità di anidride carbonica); – il ridotto compattamento del suolo provocato da piogge o irrigazioni; una volta asportati i teli il terreno si presen- ta, di regola, arieggiato e molto più sof- fice ripetto al suolo non coperto; – la minore incidenza di malattie causa- te da funghi microscopici. I teli riflet- tenti hanno poi la capacità di allontana- re gli insetti (per esempio Bemisia taba- ci, aleurodide che trasporta il virus Il corretto impiego dei teli plastici per la pacciamatura dell’orto Ricoprire il terreno con teli plastici è una tecnica collaudata che viene utilizzata su scala sempre più vasta ormai da alcuni decenni (circa 40 anni). Tuttavia nei piccoli orti la pacciamatura non è ancora diffusa come dovrebbe perchè spesso si ritiene che, coprendo il suolo con i teli, il terreno «non respiri», o che le materie plastiche abbiano addirittura qualche incidenza negativa sulle coltivazioni. Vediamo allora come stanno realmente le cose e come adottare in modo corretto questa tecnica di coltivazione In alto: un piccolo orto con aiole pacciamate da teli plastici. In basso: tunnel di medie dimensioni con terreno completamente pacciamato

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Articolo: La Pacciamatura nell'Orto Familare

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Page 1: La Pacciamatura nell'Orto Familare

VITA IN CAMPAGNA 2/2004 ORTO 17

Il nome pacciamatura deriva da«pacciame», termine che indica lo stra-to di foglie e piccoli rami che si accu-mula sotto gli alberi.

Questa tecnica è stata applicata e si èsviluppata in zone semiaride dove è im-portante risparmiare il più possibilel’acqua. All’iniziale scopo di contenereal massimo la perdita di acqua dal suolosi è in seguito aggiunto quello del con-trollo delle piante infestanti.

Per attuare questa tecnica sono statie vengono usati diversi materiali: foglie,ramaglie, torbe, residui di falciatura delprato, trucioli, segature, cortecce, resi-dui della produzione di compost, appo-sita carta e, soprattutto, le paglie di ce-reali (frumento e orzo).

La diffusione poi delle materie pla-stiche ha aumentato i vantaggi dellapacciamatura che ha trovato in brevetempo applicazione su vasta scala.

I VANTAGGI DELL’IMPIEGO DEI MATERIALI PLASTICI

I vantaggi della pacciamatura conmateriali plastici scuri sono numerosi.Qui ricordiamo:– l’eliminazione quasi completa dei pro-blemi arrecati dalle piante infestanti; – il più ridotto consumo di acqua per ir-rigare in quanto la pacciamatura impe-disce in gran parte l’evaporazione del-l’acqua dal suolo e trattiene l’umiditàche risale dagli strati più profondi delterreno mettendola a disposizione dellepiante; dato poi che non vi è sviluppo diinfestanti, quasi tutta l’acqua resta di-sponibile per le colture;– le produzioni più abbondanti;– la maggiore precocità di raccolta (ilterreno si riscalda in meno tempo e simantiene più caldo rispetto al suolo noncoperto consentendo così, mediamente,una più accentuata precocità delle coltu-re e un più lungo ciclo produttivo);– la superiore diponibilità di elementifertilizzanti perché le temperature me-die più alte consentono una migliore at-tività dei microrganismi del terreno;– il minore dilavamento (perdita inprofondità), specialmente dei nitrati, da-to che le colture sono soggette in misu-ra più limitata all’azione di piogge e ir-rigazioni;

– l’ottenimento di frutti puliti (fragola,melone, pomodoro ed altri) perché nonvengono a contatto diretto con il terreno;– una maggiore uniformità della vegeta-zione perché si creano migliori condi-zioni di crescita (nei terreni pacciamatiè stata rilevata una maggiore disponibi-lità di anidride carbonica);– il ridotto compattamento del suolo

provocato da piogge o irrigazioni; unavolta asportati i teli il terreno si presen-ta, di regola, arieggiato e molto più sof-fice ripetto al suolo non coperto;– la minore incidenza di malattie causa-te da funghi microscopici. I teli riflet-tenti hanno poi la capacità di allontana-re gli insetti (per esempio Bemisia taba-ci, aleurodide che trasporta il virus

Il corretto impiego dei teli plasticiper la pacciamatura dell’orto

Ricoprire il terreno con teli plastici è una tecnica collaudata che viene utilizzata su scala sempre più vasta ormai da alcuni decenni (circa 40 anni). Tuttavia nei piccoli orti la pacciamatura non è ancora

diffusa come dovrebbe perchè spesso si ritiene che, coprendo il suolo con i teli, il terreno «non respiri»,o che le materie plastiche abbiano addirittura qualche incidenza negativa sulle coltivazioni. Vediamo

allora come stanno realmente le cose e come adottare in modo corretto questa tecnica di coltivazione

In alto: un piccolo orto con aiole pacciamate da teli plastici. In basso: tunnel di medie dimensioni con terreno completamente pacciamato

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dell’accartocciamento fogliare giallodel pomodoro);– la minore fatica dovuta alla elimina-zione o alla riduzione degli interventi didiserbo manuale e il maggior tempo di-sponibile per seguire le coltivazioni.

QUALI INCONVENIENTI?

Tra gli inconvenienti dell’uso deimateriali plastici per pacciamatura, aparte i costi di acquisto e di messa inopera, è stato a volte verificato, soprat-tutto in corrispondenza di periodi estiviparticolarmente caldi, un rallentamentodell’attività dei microrganismi del suo-lo. Inoltre può succedere che le pianteappena messe a dimora si possano scot-tare toccando i teli. L’impiego di piantecon pane di terra e irrigazioni che tengo-no costante l’umidità del terreno evitanoo limitano moltissimo questo inconve-niente. Talora nella fragola i teli vengo-no imbiancati con latte di calce perchénon si riscaldino eccessivamente.

Ma il vero problema è quello dellosmaltimento (il materiale con cui ven-gono fabbricati più comunemente i teliè il polietilene o Pe), soprattutto quandosono sporchi di terra o di residui di anti-parassitari (vedi paragrafo a pag. 19).

I NUOVI TELI PACCIAMANTI

A questo ultimo proposito ricor-diamo qui che da non molto sono

in commercio – anche in limitate quan-tità – teli derivati da amido di mais (ami-do termoplastico) la cui durata è di 1-3mesi e più in rapporto soprattutto al tipoe allo spessore dei teli stessi (Bio-TeloAgri) (1).

Questi teli, una volta interrati, si de-compongono nel suolo. Il vantaggio èquindi apprezzabile perché l’agricolto-re si trova risolto sia il problema dellosmaltimento che il lavoro di rimozionedei teli dalle aiole, con notevole rispar-mio di tempo. La diffusione di questiteli potrebbe senz’altro rendere ancorapiù conveniente l’adozione della pac-ciamatura.

LE CARATTERISTICHE DEI TELIPACCIAMANTI IN GENERALE

Lo spessore dei teli più comunemen-te adoperati va da 0,05 a 0,10 millime-tri. Si può arrivare fino a 0,15 millimetrinella produzione nell’asparago bianco(in questo caso però vengono utilizzatiper più anni).

Va ricordato che, oltre ai teli neri, per

la pacciamatura si possono adoperareteli trasparenti, usati specialmente nellacoltura del melone per rendere più pre-coce la produzione. Questi teli, però,non impediscono la crescita delle pianteinfestanti. Esistono poi teli di tonalitàpiù chiare (grigio fumo) o scure da unaparte e bianco latte dall’altra, usati spe-cialmente per le colture protette e perquelle dette «fuori suolo» (coltivate sen-za il supporto del terreno); questi mate-riali sono però poco disponibili per ilpiccolo produttore.

Si possono adoperare anche, ma ingenere è un impiego limitato alla frago-la, teli di materiale plastico tessuto (det-ti talora «teli vivaio») che consentono ilpassaggio dell’acqua e che possono du-rare a lungo (alcuni anni).

I teli di materiale plastico sono oggidisponibili presso i migliori garden cen-ter e le rivendite di prodotti per l’agri-coltura anche in piccole quantità (sonovenduti in bobine a peso o a metro).

PACCIAMATURA E IRRIGAZIONE

Nel caso di adozione della pacciama-tura con teli plastici, per irrigare conmaggiore razionalità si possono adotta-re le apposite manichette (o tubi rigidi)in materiale plastico poste in genere sot-to i teli stessi.

Tuttavia è possibile sistemare le aio-le a porche (prose, prosone, colmini,magoli, passate e altre denominazionilocali) per dare acqua col sistema a scor-rimento-infiltrazione laterale in solchi.In questo caso si stende la pacciamaturae si praticano numerosi piccoli fori so-prattutto in corrispondenza del fondodei solchi. L’acqua così defluisce facil-mente dai fori, non vi è sviluppo di in-festanti e si può concimare in coperturasenza problemi (si distribuisce il conci-me nelle quantità stabilite con la colturain atto e poi si irriga).

ALTRI ASPETTI DA TENERE PRESENTI

� La pacciamatura può essere diste-sa su tutta la superficie che interessa lacoltura (e allora si dice integrale) oppu-re solo sulle aiole; in questo secondo ca-so si può contenere ulteriormente lo svi-luppo delle erbe infestanti ponendo del-la paglia nei percorsi tra un’aiola e l’al-tra. Si parla in questi casi di pacciama-tura mista.

� Se in buono stato i teli, si possonorecuperare, di solito dopo averli ben pu-liti e accuratamente arrotolati, e impie-gare per un nuovo ciclo colturale.Dovranno essere adoperati per la stessacoltura o per ortaggi che vengono pian-tati alle stesse distanze a cui sono statipraticati i fori nella pacciamatura.

� La pacciamatura con teli plastici è,

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A sinistra: telo per pacciamatura in amido di mais. A destra: telo tessuto (telo vivaio) impiegato per la pacciamatura della fragola

Anche quando si eseguel’irrigazione perinfiltrazione lateraledentro i solchi si possono pacciamare le aiole. Per far penetrare l’acqua èsufficiente praticare dei fori sul fondo dei solchi (dove indicato dalla freccia)

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di regola, ammessa nelle colturebiologiche, sentito prima il parere

dell’organismo di controllo a cui si affi-da l’azienda.

COME SI STENDONO...

I teli devono essere stesi sulle aiole inmodo che non vi siano piegature o rilie-vi, quindi vanno posti in opera su terre-no accuratamente lavorato, come quan-do si prepara per semine e trapianti.

Quando si usa la manichetta per l’ir-rigazione, che consente pure la distribu-zione di acqua con i concimi disciolti(irrigazione fertilizzante o fertirrigazio-ne), la sistemazione delle aiole deve es-sere ancora più accurata, in quanto è ne-cessario accertarsi che non vi siano con-che od ostacoli che impediscano il rego-lare deflusso dell’acqua. La manichettaviene stesa al centro dell’aiola (ma se nepuò mettere anche una per fila) in rap-porto alle colture, alla fittezza dellepiante, al tipo di manichetta adottata,

ecc. In ogni caso è consigliabile, primadi pacciamare le aiole, verificare il fun-zionamento delle manichette eseguendouna breve irrigazione «a vuoto».

Quando si stendono i teli è opportu-no non scegliere né periodi troppo fred-di né molto caldi per evitare irregolaritensioni dei teli stessi (quando fa freddoè meglio operare nelle ore centrali di ungiorno soleggiato, con il caldo è meglioposare i teli alla mattina presto). Il loroancoraggio dovrà inoltre essere il piùsolido possibile altrimenti il vento, an-che leggero, potrebbe sollevarli e strap-parli, e nello stesso tempo la tensionenon dovrà risultare eccessiva perché al-trimenti gli sbalzi di temperatura po-trebbero provocare rotture dei teli.

Per compiere l’operazione di fissag-gio si possono predisporre ai lati delleaiole dei piccoli solchi nei quali vieneintrodotto il telo che viene poi zavorra-to ricoprendolo con lo stesso terreno ri-sultante dallo scavo. Quando si adotta lapacciamatura integrale, o nel caso si vo-glia consentire una migliore stabilità deiteli, si può mettere sui teli stessi (in cor-rispondenza dei percorsi tra aiole o tra lefile di colture) qualche badilata di terre-no o meglio ancora di sabbia. Questo si-stema è consigliabile anche nei piccoliorti (in mancanza di sabbia i teli si pos-sono fermare con sacchetti di plasticariempiti di terra o al limite con sassi).

Bisogna però fare attenzione a nonporre terra o sabbia sopra le mani-

chette per l’irrigazione o nei punti in cuisi dovranno collocare le piante.

...E COME SI FORANO I TELI

Il sistema più semplice consiste nelforarli con un piantabulbi, attrezzo chesi trova facilmente nei negozi di prodot-ti per il giardinaggio. Il piantabulbi con-

sente, tra l’altro, anche di asportare ilterreno in modo da formare una concadove porre le piante con il pane di terra.

Al posto dei fori si possono, semprealle distanze fissate per mettere a dimo-ra le piante, effettuare dei tagli a crocecon un coltellino affilato.

LO SMALTIMENTO

Come abbiamo già messo in eviden-za, lo smaltimento dei teli plastici è og-gi il problema fondamentale legato a

questo tipo di pacciamatura. Cometutte le materie plastiche, i teli non

devono essere bruciati altrimenti posso-no diffondere nell’aria sostanze tossi-che.

Lo smaltimento dei teli, specialmen-te quando sono sporchi di terra o di re-sidui di antiparassitari, risulta comun-que più impegnativo rispetto a quello dialtre materie plastiche.

Nelle aree di maggiore consumo diquesti materiali vi sono consorzi che sioccupano del loro ritiro e dello smalti-mento-recupero. Negli altri casi bisognarivolgersi all’azienda che, nella propria

A sinistra: coltura di pomodoro in cui i teli sono stati fissati a mezzo di sassi posti all’interno dell’aiola. Si possono notaresul telo i fori praticati per l’rrigazione (scorrimento-infiltrazione laterale). Al centro: aiola coltivata a zucchino in cui lapacciamatura è stata fissata ai bordi ugualmente con alcuni sassi. A destra: invece di sassi o altri materiali, per ancorare iteli si possono usare sacchetti di materiale plastico contenenti terra, sabbia o, come nella foto, vasetti riempiti di sassolini

Aiola in cui per l’irrigazione è stata stesa una manichetta situata

al centro dell’aiola, sotto il telo

Per forare il telo e formare la buchettain cui porre le piantine si può

usare un piantabulbi

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zona, esegue lo smaltimento dei rifiutisolidi urbani per sapere come compor-tarsi. La diffusione di teli degradabilinel terreno dovrebbe comunque, con iltempo, ridurre l’importanza di questoproblema.

Consigli per pacciamare i diversi ortaggi

Aglio, cipolla, porro. Per queste col-ture la pacciamatura con teli platici vie-ne adottata poco di frequente anche senella cipolla i risultati si rivelerebberoparticolarmente brillanti; la pacciama-tura è comunque impiegabile solo inpiccole superfici e richiede un po’ di pa-zienza nel forare i teli (le cipolle si met-tono a dimora piuttosto fitte), ma unavolta che le piante hanno attecchito, i la-vori fino alla raccolta si riducono a benpoco. È da raccomandare una prova. Lecolture di aglio vengono pacciamate po-co di frequente, tuttavia la pacciamaturapuò essere adoperata con i limiti indica-ti per la cipolla. Quando si pacciamanoi porri, giunto il momento dell’imbian-chimento è necessario togliere i teli perpoter rincalzare (dare terra) le piante.

Asparago. Nell’asparago bianco iteli plastici scuri sono da tempo utiliz-zati con successo per diminuire il nume-ro delle raccolte dato che impedisconoche la luce venga a diretto contatto coni germogli (turioni). Se si lascia peròtroppo tempo il turione spuntato dal ter-reno sotto la pacciamatura, la qualità delprodoto peggiora (si aprono le squameche coprono la punta del turione). È op-portuno adoperare teli piuttosto spessi(0,10 millimetri o più) perché devonoessere tolti e rimessi sulle aiole ogni vol-ta che si raccoglie. Adottando teli leg-geri è più facile che il vento li sollevi eli laceri, mentre questo non avviene, o siverifica in minore misura, adoperandoteli pesanti che possono servire per piùanni.

Bietola da coste. La pacciamaturaviene adottata specialmente nelle coltu-re precoci e tardive.

Carciofo, cardo. Viene poco attuata.Va ricordato che per il cardo i teli pla-stici scuri vanno rimossi dalle aiole se siesegue l’imbianchimento piegando lepiante e ricoprendole di terreno.

Carota. Di regola la pacciamaturanon viene attuata. È possibile con pa-zienza (magari durante l’inverno) ta-gliare dai teli plastici, alle distanze sta-bilite, delle strisce dove eseguire la se-mina. Questa prova si può effettuare so-lo in piccole superfici, ma può dare buo-ni risultati perché riduce di molto i lavo-ri di diserbo manuale che nella carotasono piuttosto impegnativi.

Cavoli (cappuccio, cavolfiore,broccolo, di Bruxelles, verza, cavolo

cinese, cavolo rapa). In genere la pac-ciamatura viene poco adottata, ma puòdare un buon esito specialmente nellecolture primaverili precoci e in quelleautunno-invernali.

Cetriolo, cetriolino, cocomero, me-lone, zucca, zucchino. Queste colture siavvalgono molto bene della pacciama-tura con teli scuri tanto in coltura pro-tetta che a pieno campo. Per quanto ri-guarda la precocità, nel melone i mi-gliori risultati sono stati ottenuti con te-li plastici trasparenti che però non con-trollano le piante infestanti; si può, vo-lendo, accoppiare il telo trasparente conquello scuro.

Fagiolo, fagiolino. Di regola questepiante non vengono pacciamate, tranneche in colture protette precoci in cui siattua prima la semina in contenitore epoi si procede al trapianto.

Finocchio. La pacciamatura in gene-re non viene praticata, ma è possibile at-tuarla adottando le stesse avvertenze in-dicate per i porri.

Fragola. È, probabilmente, la colturain cui la pacciamatura è stata usata perprima su vasta scala. Infatti, se i frutti difragola toccando il terreno si sporcanonon sono più commerciabili. La paccia-matura della fragola si può considerareindispensabile pure in un piccolo orto.

Lattughe a cappuccio, indivia ric-cia, scarola, radicchi da cespo, catalo-gna. La pacciamatura con teli plasticiall’inizio non veniva quasi presa in con-siderazione per queste colture. In segui-to ha trovato sempre più largo impiegoper le lattughe da cespo (sia in colturaprotetta che in piena aria), ma dà buonirisutati anche per gli altri ortaggi men-zionati specialmente in colture precociprimaverili e autunno-invernali.

Melanzana, peperone, pomodoro.Sono tra le colture che si avvalgono nelmodo migliore della pacciamatura siasotto protezioni che in pieno campo. Perquesti ortaggi sarebbe una pratica daconsigliare vivamente pure nei piccoliorti. Chi alleva il pomodoro senza soste-gni otterrà un notevole vantaggio adot-tando questa tecnica (i frutti non tocca-no il terreno e si verificano meno mar-ciumi e più ridotti attacchi di malattie).

Patata. La coltura può essere attuataadottando teli plastici scuri per ottenereun prodotto precoce. Questa tecnica dicoltivazione della patata è stata trattatanel n. 1/2002 a pag. 17.

Prezzemolo. Seminando prima incontenitori alveolati (alcuni semi per al-veolo) e poi eseguendo il trapianto sipossono ricoprire le aiole, meglio nellecolture precoci e tardive, con la paccia-matura.

Sedano. Nel sedano la pacciamaturapuò essere adottata con ottimi risultatisia nelle colture precoci come in quellepiù tardive.

Spinacio. Di solito la pacciamaturanon si adotta, anche se in piccole super-fici può essere attuata praticando conpazienza i fori alle distanze desiderare eseminando nei fori così ottenuti oppureproducendo piantine con il pane di terrae poi eseguendo il trapianto. È da racco-mandare una prova.

Giuseppe Cipriani

(1) Indirizzi utili per i teli pacciamanti a basedi amido di mais:– Arrigoni - Via Monte Prato, 3 - 22029Uggiate Trevano (Como) - Tel. 031 803280- Fax 031 803206 (segnala il rivenditore).– Tenax - Via dell’Industria, 3 - 23897Viganò Brianza (Lecco) - Tel. 039 9219300- Fax 039 9219290 (segnala il rivenditore).

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C O N T R O L L O I N D I R I Z Z I A LL’8-1-2004

Asparagiaia ricoperta con teli plasticiscuri che a ogni raccolta vengono spostati e poi rimessi sulle aiole

In colture dove le distanze d’impiantosono notevoli, come cocomero-anguria

o zucca, la pacciamatura elimina i lavori di diserbo che sono impegnativi

nelle prime fasi di coltivazione quando la vegetazione degli ortaggi

non ricopre il terreno

La pacciamatura con paglia

Per approfondire l’argomento pac-ciamatura rimandiamo i lettori al re-cente articolo «Dieci buone ragioniper impiegare la paglia nella paccia-matura delle colture orticole» pub-blicato sul n. 10/2003 a pagina 52.

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