La Nuova Fenice - 09/06 - Sacro Militare Ordine ... … · Maria Antonietta Spagnolo, Piero...

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Tarì 2 (€ 0,50) ANNO XXIV - N. 8/9 AGOSTO/SETTEMBRE 2019 LA NUOVA FENICE XVII ANNIVERSARIO DELL’ORDINAZIONE EPISCOPALE DI S.E. REV.MA MONS. MICHELE PENNISI ARCIVESCOVO DI MONREALE E SOLENNE ORDINAZIONE DIACONALE M ercoledi 3 luglio, nella Chiesa Cattedrale di Monreale, il meravi- glioso Duomo normanno, S.E. Rev.ma Mons. Michele Penni- si, nel XVII anniversario della sua ordinazione episcopale, ha presieduto un Solenne Pontifi- cale. Presenti una rappresen- tanza del Sacro Militare Ordi- ne Costantiniano di S. Giorgio, il delegato vicario, la dama Maria Antonietta Spagnolo, Piero Macaluso e Andrea Di Giovanna, e una delegazione del Santo Sepolcro, autorità ci- vili e militari. Mons. Dolce, Vicario dell’Arcidiocesi di Monreale, prima dell’inizio della S. Messa, ha fatto gli au- guri all’Arcivescovo per il XVII anniversari della sua Or- dine Episcopale, a nome di tut- to il clero monrealese. Durante la Solenne Cerimonia Religio- sa, si è tenuta l’Ordinazione Diaconale dei seminaristi Sal- vatore Crimi e Salvatore Griz- zaffi con l’imposizione delle mani e la preghiera consacra- toria di S.E. Rev.ma Mons. Michele Pennisi. Un momento di commozione e felicità ha pervaso il Duomo. Una ceri- monia solenne e molto toccan- te. I due seminaristi al termine della cerimonia consacratoria hanno, commossi, abbracciato l’Arcivescovo. Antonio di Janni

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Tarì 2 (€ 0,50)

ANNO XXIV - N. 8/9 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

LA NUOVA FENICEXVII ANNIVERSARIO

DELL’ORDINAZIONE EPISCOPALEDI S.E. REV.MA MONS. MICHELE PENNISI

ARCIVESCOVO DI MONREALEE SOLENNE ORDINAZIONE DIACONALE

Mercoledi 3 luglio, nellaChiesa Cattedrale diMonreale, il meravi-

glioso Duomo normanno, S.E.Rev.ma Mons. Michele Penni-si, nel XVII anniversario dellasua ordinazione episcopale, hapresieduto un Solenne Pontifi-cale. Presenti una rappresen-tanza del Sacro Militare Ordi-

ne Costantiniano di S. Giorgio,il delegato vicario, la damaMaria Antonietta Spagnolo,Piero Macaluso e Andrea DiGiovanna, e una delegazionedel Santo Sepolcro, autorità ci-vili e militari. Mons. Dolce,Vicario dell’Arcidiocesi diMonreale, prima dell’iniziodella S. Messa, ha fatto gli au-

guri all’Arcivescovo per ilXVII anniversari della sua Or-dine Episcopale, a nome di tut-to il clero monrealese. Durantela Solenne Cerimonia Religio-sa, si è tenuta l’OrdinazioneDiaconale dei seminaristi Sal-vatore Crimi e Salvatore Griz-zaffi con l’imposizione dellemani e la preghiera consacra-

toria di S.E. Rev.ma Mons.Michele Pennisi. Un momentodi commozione e felicità hapervaso il Duomo. Una ceri-monia solenne e molto toccan-te. I due seminaristi al terminedella cerimonia consacratoriahanno, commossi, abbracciatol’Arcivescovo.

Antonio di Janni

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LA NUOVA FENICEPAGINA 2 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

LA NUOVA FENICEDirettore responsabile: Antonio Di Janni

Stampa a cura della Casa Editrice CE. S. T. E. S. S.via Catania, 42/B - Palermo

Autorizzazione del Tribunale di Palermo n. 13 del 15. 03. 96Casa Editrice CE. ST. E. S. S.

Centro Studi Economici-Sociali Siciliavia Catania, 42/B - Tel. 091. 6253590 - PALERMO

e-mail: [email protected]

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ABBAZIA BENEDETTINA DI S. MARTINODELLE SCALE, 50° ANNIVERSARIO

SACERDOZIO DI DOM ANSELMO LIPARI

Venerdì 12 luglio 2019 èstata una giornata parti-colare per la comunità

abbaziale di San Martino delleScale: i monaci benedettini e ifedeli, infatti si sono ritrovati,insieme a molti amici, ex colle-ghi, ex alunni nonché a nume-rosi presbiteri della Arcidiocesidi Palermo (don Cosimo Scor-dato, don Francesco Coniglia-ro, Mons. Pietro Bucaro e nonsolo) ed alle varie autorità loca-li, (il Sindaco di Palermo On.leProf. Leoluca Orlando, il Co-mandante della locale CasermaCC) nella basilica abbaziale diSan Martino delle Scale per fe-steggiare il 50° Anniversariodell’ordinazione presbiterialedi Dom Anselmo Lipari.Anche il Sacro Militare OrdineCostantiniano di San Giorgioera presente alla Solenne Cele-brazione Eucaristica presieduta

dal festeggiato e concelebratacon tutti i presbiteri presenti edal Reverendissimo AbateDom Vittorio Rizzone O.S.B.Commendatore di Grazia Ec-clesiastico costantiniano. Dom Anselmo nella sua omeliaha ringraziato i genitori, la fa-miglia in generale e quella ben-dettina in particolare ma primadi tutto il Signore e la VergineSantissima per questi cinquan-ta anni vissuti nello spirito del-la parola di Dio, al servizio de-gli uomini che in particolare hacurato come docente. Ha ricor-dato gli oltre cinquecento batte-simi e più di mille matrimoniche attestano il suo sacerdozio,perciò, le tante persone cono-sciute e sconosciute, vicine elontane, che hanno ricevutograzia, consolazione, discerni-mento dal suo ministero di veri-tà e carità.

Al termine della S. Messa lacomunità si è ritrovata nelchiostro del monastero con alcentro l’imponente statua diSan Benedetto per festeggiareDom Anselmo che ha omag-giato dopo il rinfresco i presen-ti con la sua ultima fatica lette-raria dal titolo “Il monaco nelvillaggio globale – Un flashsulle nuove sfide” per l’edizio-ne ABADIR 2019. Presenti il

delegato vicario costantinianodi Sicilia, il cav. di GraziaManlio Corselli, il comm. diMerito Vincenzo Nuccio, ilcav. di Merito con Placca Fran-cesco Paolo Guarneri e la damaCarmela Munda.L’Ordine costantiniano rinnovagli auguri a Dom Anselmo rin-graziandolo per tutto quelloche ha fatto fino adesso.

Vincenzo Nuccio

LA NUOVA FENICEPAGINA 3AGOSTO/SETTEMBRE 2019

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PADRE SAVERIO CENTO CONFERMATOPADRE PROVINCIALE DEI MINIMIDI S. FRANCESCO DI PAOLA

FESTA DI MARIA SS. ADDOLORATA A MARSALA

Dal giorno 1 luglio algiorno 5 luglio, presso ilconvento SS. Annun-

ziata in Massalubrense, provinciadi Napoli, si è tenuto il dicianno-vesimo capitolo provinciale dellaprovincia monastica Santa Mariadella Stella dell’Ordine dei Mi-nimi, che comprende i conventidella Sicilia, della Campania edella Repubblica Democraticadel Congo. Dopo le varie rela-zioni sullo stato della ProvinciaMonastica e sullo stato della vitareligiosa in generale si è svoltal’elezione che ha visto rielettoPadre Saverio Cento O.M.,comm. di Grazia Ecclesiasticodel Sacro Militare Ordine Co-

stantiniano di S. Giorgio, comeCorrettore Provinciale della Pro-vincia Monastica. Colleghi di cu-ria sono stati eletti come vicarioprovinciale il padre FrancescoCarmelita e i Padri Mario Sava-rese, ambedue cappellani costan-tiniani e Padre Emmanuel Sal-vati. Ricordiamo che padre Centoha accolto S-A-R- il PrincipeCarlo di Borbone delle Due Sici-lie, Duca di Castro, Capo dellaReal Casa Borbone delle Due Si-cilie e Gran Maestro costanti-niano a Napoli presso la BasilicaReale di S. Francesco di Paola il31 maggio c.a. in occasione del-l’anno Ferdinandeo.

AdJ

LA NUOVA FENICEPAGINA 4 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

In occasione della festa inonore di Maria SS. Addo-lorata, che si tiene nel po-

poloso quartiere Strasatti diMarsala, in concomitanza conla fiera agricola che quest’an-no è arrivata alla 69 edizione,una Delegazione del Sacro Mi-litare Ordine Costantiniano diSan Giorgio ha partecipato do-menica 11 agosto alla SantaMessa celebrata da Mons.Giancarlo Tumbarello, Parrocodella Chiesa, Cavaliere di Gra-zia Ecclesiastico. Al terminedella funzione religiosa, si èsvolta una processione per le

vie del quartiere.Ai festeggia-menti era presente il Sindacodi Marsala, Dr. Alberto Di Gi-rolamo. La Delegazione delSMOC di San Giorgio era rap-presentata da Mons. Rino Ran-dazzo, Cavaliere di Grazia Ec-clesiastico, dai Cavalieri Ca-millo Carpinteri e Nicola Gof-fredo Saladino e da Don Filip-po Romano, Cappellano del-l’Istituto Santa Chiara di Stra-satti, i quali hanno accompa-gnato la statua della Madonnalungo il percorso recitando ilSanto Rosario.

Camillo Carpinteri

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SOLENNITÀ DI S. GIACOMOAPOSTOLO MAGGIORE E APERTURA

DELL’ANNO SANTO MARIANO A CAPIZZI

Il 25 luglio, nella città di Ca-pizzi, provincia di Messina,sui monti Nebrodi, S. Em.za

Rev, il Cardinale Paolo Romeo,Arcivescovo Emerito di Paler-mo, con S.E. Rev.ma Mons.Guglielmo Giombanco, Vesco-vo di Patti e Cav. di Gr. Cr. diGrazia Ecclesiastico del SacroMilitare Ordine Costantinianodi S. Giorgio, con l’Arciprete diCapizzi, Don Antonio CiprianoComm. di Grazia EcclesiasticoCostantiniano, hanno inaugura-to l’Anno Santo Mariano in oc-casione della Solennità di S.Giacomo Apostolo Maggiore.L’Arciprese ha guidato unaprocessione con la confraterni-ta di S. Giacomo, dalla chiesaMadre, con il simulacro dellaMadonna, fino al Santuario diS. Giacomo dove hanno accol-to, con cavalieri Costantiniani,il Cardinale Romeo e il Vesco-vo Giombanco. Presente unarappresentanza di cavalieri co-stantiniani guidata dal delegatovicario di Sicilia Nobile Anto-nio di Janni Cav. Gr. Cr. di Gra-zia. La delegazione Sicilia inquest’ occasione ha donato duecarrozzine per disabili allachiesa di S. Giacomo e allaChiesa Madre di Capizzi, con-segnate durante l’offertorio.Una delle due carrozzine è sta-

ta subito usata per far accedereal Santuario di S. Giacomo unanziano con gravi difficoltàmotorie. Il delegato vicario haanche consegnato una carrozzi-na al Vescovo di Patti che saràdestinata alla Casa del Clero diPatti che ospita sacerdoti an-ziani della Diocesi. I fedeli,che hanno gremito il Santuario,hanno assistito al Solenne Pon-tificale presieduto dal Cardina-le Romeo che nella sua omeliaha sottolineato come un cristia-no deve impegnarsi per il benee non farsi prendere dalla de-pressione figlia dell’ignavia edell’assenza dell’amore versoDio. Durante la cerimonia sonostati ammessi alcuni nuoviconfrati della confraternita diS. Giacomo. Al termine del So-lenne Pontificale, il delegatovicario ha espresso al Cardina-le Romeo i saluti sia del GranMaestro S.A.R. il PrincipeCarlo di Borbone delle Due Si-cilie, Duca di Castro e Capodella Real Famiglia, sia delGran Priore S.Em.za Rev.ma ilCardinale Renato Martino,Protodiacono del Papa e suopersonale amico. Il CardinaleRomeo ha molto gradito i salu-ti e ha incaricato il delegato vi-cario di ricambiarli.

AdJ

LA NUOVA FENICEPAGINA 5AGOSTO/SETTEMBRE 2019

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LA NUOVA FENICEPAGINA 6 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

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I l 25 luglio, nella città diAcireale, provincia di Ca-tania, S.E. Rev.ma Mons.

Antonino Raspanti, Vescovodi Acireale e cav. di Gr. Cr. DiGrazia Ecclesiastico del SacroMilitare Ordine Costantinianodi S. Giorgio, ha aperto uffi-cialmente i festeggiamenti inonore della Santa Patrona del-la Città, con una solenne pro-cessione, a ricordo del rientrodel simulacro in città a seguitodegli eventi bellici del secon-do conflitto mondiale. La pro-cessione, con la partecipazio-ne delle massime autorità civi-le e religiose, ha visto la parte-cipazione di una delegazionedell’Ordine Costantiniano, ol-tre che delle diverse confrater-

nite religiose presenti nellaDiocesi, le quali hanno ac-compagnato il simulacro diSanta Venera che dalla chiesadel SS. Salvatore, è giunto fi-no alla piazza del duomo, do-ve sono stati eseguiti i cantidei primi vespri. La cittadi-nanza e le autorità presenti,hanno gradito la presenza del-l’Ordine Costantiniano, cheper la prima volta ha parteci-pato in città, grazie all’inter-vento del Cerimoniale del Co-mune rappresentato dal Uff.O.M.R.I. Maurizio Massiminoe dal Cav. Paolo Bella. Presen-ti i cavalieri, Massimo Putri-no, Cristofaro Arena, SergioD’Urso, Giovanni Brachitta.

Massimo Putrino

LA NUOVA FENICEPAGINA 7AGOSTO/SETTEMBRE 2019

SOLENNITÀ DI S. VENERA AD ACIREALEIN OCCASIONE DELLA RICORRENZA

DEL LXXV ANNIVERSARIO DEL RIENTRODEL SIMULACRO IN CITTÀ A SEGUITO

DEGLI EVENTI BELLICIDEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE

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prodotti meridionali.Difendiamo così la nostra economia

e la nostra cultura.COMBATTIAMO CONCRETAMENTELA DISOCCUPAZIONE DEL SUD!

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LA NUOVA FENICEPAGINA 8 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

SOL IDAR I E TÀ

I l 10 luglio è stato un gior-no di festa per la popolosacomunità dell’antico quar-

tiere della “Civita” di Catania,perché in questo giorno PadreGiuseppe Scrivano, cappella-no costantiniano, ha festeggia-to il suo IX anno di sacerdozionella Chiesa di San Francescodi Paola. Un momento di gioiache ha inteso condividere conla comunità parrocchiale e conil Sacro Militare Ordine Co-stantiniano di San Giorgio, dicui padre Giuseppe Scrivano èCav. di Grazia Ecclesiasticononché padre spirituale. Nellacircostanza una delegazionedell’Ordine composta dai Ca-

valieri Antonino Amato, refe-rente di Catania e provincia,Massimo Putrino, GiuseppeLongo e Cristofaro Arena, hadonato a Padre Giuseppe duevolumi sulla storia di SanGaetano da Thiene, in virtùdella prevista prossima riaper-tura, dopo il restauro, della vi-cina Chiesa di San Gaetano eha donato, inoltre, generi ali-mentari per il progetto bricio-le di salute per la comunitàparrocchiale.Il momento di festa si è protrat-to dopo la cerimonia religiosanegli spazi adiacenti la parroc-chia in un clima festoso che tro-va le fondamenta nella gioia di

avere un sacerdote vicino allagente e nella gioia di poter vi-vere col prossimo la vera fede,

il tutto ripagato dal poter vede-re i sorrisi dei fedeli, soprattut-to dei più piccoli.

Mercoledi 10 luglio, an-che se imperversavauna canicola inferna-

le, a Monreale si è tenuta laprima distribuzione mensiledel progetto briciole di salute.Il delegato vicario con le vo-lontarie Daniela Prestigiaco-mo, Antonella Zito e Sonia LoMonaco, hanno distribuito pre-sidi per la prima infanzia allemamme censite dal progettobriciole di salute, pannolini,omogeneizzati, biscotti, pasti-

na, latte e numerosi capi d’ab-bigliamento per bambini dazero a tre anni e attrezzatureper il mare, canottini, materas-sini, salvagenti ecc.ecc. Lemamme felici hanno molto gra-dito queste sorprese raccoltedalle nostre volontarie. Il pro-getto briciole di salute continuaa Monreale, da poco più di seianni, sotto l’Alto Patrociniodell’Arcivescovo S.E. Rev.maMons. Michele Pennisi, PrioreCostantiniano di Sicilia.

Briciole di Salute a MonrealeI distribuzione mese di luglio

Briciole di Salute a Catania

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LA NUOVA FENICEPAGINA 9AGOSTO/SETTEMBRE 2019

COSTANTINIANABriciole di Salute a Viareggio

Sabato 13 luglio, i Cava-lieri della DelegazioneToscana del Sacro Mili-

tare Ordine Costantiniano di

San Giorgio Alessandro Fre-schi, referente per la Versilia, eGianpaolo Di Giorgio, per le fi-nalità della Delegazione, hanno

donato a Don Luigi Pellegrini,parroco della Chiesa di SantaRita, generi alimentari di primanecessità da destinare alla casa

famiglia gestita dalla parroc-chia.La donazione è parte del proget-to solidale “Briciole di Salute”.

Briciole di Salute a MonrealeII distribuzione mese di luglio

Mercoledi 24 luglio,presso i locali annessialla chiesa costanti-

niana di Maria SS degli Ago-nizzanti a Monreale, si è tenu-ta la seconda distribuzione deipresidi per la prima infanziadel progetto Briciole di Salute.Il progetto, sotto l’Alto Patro-cinio di S.E. Rev.ma Mons.Michele Pennisi Arcivescovodi Monreale e Priore Costanti-

niano di Sicilia, svolge la suaattività di assistenza ai bambi-ni da zero a tre anni di famigliebisognose da cinque anni. Inquesta giornata le volontarieLia Giangreco, Daniela Presti-giacomo, Antonella Zito e So-nia Lo Monaco, hanno distri-buito pannolini, omogeneizza-ti, pastina, biscotti, latte e an-che vestiario e giochi da spiag-gia a circa 35 bambini.

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LA NUOVA FENICEPAGINA 10 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

Mercoledi 31 luglio, ildelegato vicario delSacro Militare Ordine

Costantiniano di S. Giorgio perla Sicilia e la volontaria LiaGiangreco, hanno consegnatoalla Casa del Sorriso pannolini,omogeneizzati e latte per i duebambini da zero a tre anni ospi-ti della struttura. La Casa del

Sorriso, diretta dal francescanoPadre Francesco, ospita circa30 bambini e negli ultimi mesiospita anche delle madri condue neonati. La struttura è stataadottata dalla delegazione Sici-lia e dalla delegazione Toscana.

Briciole di Salutealla Casa del Sorriso

di Monreale

Briciole di Salute aS. Martino delle Scale

Mercoledi 31 luglio,nelpomeriggio, presso lasplendida Abazia Be-

nedettina di S. Martino delleScale, il delegato vicario di Si-cilia del Sacro Militare OrdineCostantiniano di S. Giorgio, haconsegnato a Dom Bernardo,responsabile della Caritas delconvento, 84 litri di latte, pan-nolini e omogeneizzati, per ilProgetto Briciole di Salute, chesaranno distribuiti alle famigliebisognose assistite dai monacibenedettini. Subito dopo il dele-gato vicario è stato ricevuto dal

Reverendissimo Abate DomVittorio Rizzone. Durante l’in-contro si sono tracciate le lineeper una maggiore collabora-zione costantiniana nell’Abba-zia. L’Abate ha ringraziato l’Or-dine Costantiniano per la sua at-tività assistenziale e ha incari-cato il delegato vicario Antoniodi Janni, Cav. di Gr. Cr. di Gra-zia, e lo ha incaricato di por-gere i suoi saluti a S.A.R. laPrincipessa Beatrice di Borbonedelle Due Sicilie, Gran Prefetto,che è ha visitato diverse voltel’Abbazia.

SOL IDAR I E TÀBriciole di Salute aPiazza Armerina

Il 29 luglio a Piazza Armeri-na si è svolta la consueta di-stribuzione dei presidi per

la prima infanzia del ProgettoBriciole di Salute. Presenti ilCappellano Costantiniano DonDario Pavone i Cav. MatteoBertino, referente per Enna e

provincia, e il Cav Marco Mi-lazzo. Sono stati distribuiti pan-nolini di varie misure, omoge-neizzati, latte e scarpe e capi diabbigliamento infantile. Il Pro-getto Briciole di Salute a Piaz-za Armerina continua da diver-si anni.

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LA NUOVA FENICEPAGINA 11AGOSTO/SETTEMBRE 2019

Briciole di Salutead Acireale alla Tendadella Madonna di Cristo

G iorno 1 agosto ad Aci-reale, preso la Tendadella Madonna di Cri-

sto, struttura che accoglie ma-dri con i loro figli provenientida situazioni disagiate, si è te-nuta una distribuzione di presi-di del progetto briciole di salu-te. Il referente per Catania eprovincia, cav. Antonino Ama-to, con i cavalieri Natale Putri-no, Paolo Bella e D’Urso, allapresenza dei sacerdoti DonRaspa, responsabile religioso

della struttura e Don Emanue-le Nicotra, e il volontario Giu-seppe Bella, hanno consegnatoa Suor Alfonsina, fondatricedella struttura e a Suor Rosal-ba, latte, salsa di pomodoro,pasta, olio e altri presidi ali-mentari. La Delegazione Sici-lia del Sacro Militare OrdineCostantiniano di S. Giorgio haadottato da diversi anni questastruttura di accoglienza su in-dicazione di S.E. Rev.maMons. Antonino Raspanti Ve-

scovo di Acireale, Cav. diGr.Cr. di Grazia Ecclesiastico.Le suore hanno ringraziato

l’Ordine Costantiniano di S.Giorgio per la costante presen-za nella missione.

COSTANTINIANA

Briciole di Salutead Alcamo

Sabato 3 agosto, il dele-gato vicario di Sicilia,Nobile Antonio di Janni

Cav. di Gr. Cr. di Grazia, e ilcomm. di Grazia Nobile PierFrancesco Mistretta, hannoconsegnato a Mons. LeonardoGiordano, Arciprete di Alcamoe Cav. di Grazia Ecclesiasticodel Sacro Militare Ordine di S.Giorgio, alcuni presidi per laprima infanzia del progetto bri-ciole di salute. Pannolini di va-rie misure e omogeneizzati.

Questi presidi sono molto ri-chiesti in quanto né la Caritasné il banco alimentare li forni-sce. L’Arciprete ha ringraziatoil delegato vicario e lo ha inca-ricato di portare i saluti e i rin-graziamenti a S.A.R. il PrincipeCarlo di Borbone delle Due Si-cilie Duca di Castro e Capo del-la Real Casa Borbone delle DueSicilie. Mons. Giordano ha vo-luto che la consegna fosse ri-tratta sotto il quadro di S, Pio Xa cui è molto devoto.

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LA NUOVA FENICEPAGINA 12 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

Briciole di Salute a Noto

Lunedi 12 agosto a Noto,presso la Casa del Clero,della Diocesi di Noto,

S.A.R. la Principessa Beatricedi Borbone delle Due Sicilie,Gran Prefetto del Sacro Milita-re Ordine Costantiniano di S.Giorgio, accompagnata dal de-legato vicario di Sicilia, Nobile

Antonio di Janni, dal Comm.Marcello Cantone e dal cav.Giovanni Brachitta, ha conse-gnato derrate alimentari per ilProgetto Briciole di Salute perla mensa di S. Corrado. Lamensa è retta da frà Volantinodei Frati e delle Suore Poveri diGesù e Maria.

Salsa di pomodoro, pasta e ton-no sott’olio che saranno cucina-te presso la mensa voluta daS.E. Rev.ma Mons. AntonioStaglianò Vescovo di Noto eCav. di Gr. Cr. di Grazia Eccle-siastico. Ogni giorno si cucina-no a pranzo numerosi pasti pergli avventori bisognosi che

consumano il pasto presso i lo-cali della mensa di S. Corrado.Gli aiuti alla mensa, che conti-nuano da diversi anni, vede inS.A.R. la Principessa Beatricedi Borbone delle Due Sicilie, lasua madrina, sempre accoltacalorosamente dai Frati e dalleSuore della comunità.

SOL IDAR I E TÀBriciole di Salute

a Carini

Venerdi 9 agosto a cari-ni, prov. di Palermo,Arcidiocesi di Monrea-

le, il delegato vicario costanti-niano di Sicilia, ha consegnatoall’Arciprete Don VincenzoAmbrogio, alcuni presidi per il

Progetto Briciole di Salute.L’Arciprete aiuta alcune fami-glie indigenti della parrocchiatra cui due bambini di una ra-gazza madre. Sono stati conse-gnati latte per la prima infanzia,pannolini e omogeneizzati.

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LA NUOVA FENICEPAGINA 13AGOSTO/SETTEMBRE 2019

M artedì 2 luglio, le Da-me della DelegazioneToscana del Sacro

Militare Ordine Costantinianodi San Giorgio, Rosalba Va-

lentini e Ornella Gaspari, han-no consegnato alla Dott. Sel-vaggia Fiume responsabiledelle case famiglia dell’Asso-ciazione Luna Onlus, una do-

nazione di generi alimentaridi prima necessità per le don-ne e i bambini vittime di vio-lenza residenti nelle struttureprotette.

La donazione è parte del pro-getto “Albarosa” voluto dellaDelegazione Toscana del SacroMilitare Ordine Costantinianodi San Giorgio.

Progetto “Albarosa” a Lucca

IN BICIPer regalare una SperanzaDomenica 4 Agosto

2019 si è svolta a Piaz-za Armerina (EN) la

seconda edizione di “In Biciper regalare una Speranza”.La manifestazione organizzatadal Gruppo 3 F Basilica Catte-drale e Avis Piazza Armerina,sponsorizzata da vari enti loca-li tra cui il Sacro Militare Ordi-ne Costantiano Delegazione Si-cilia, ha coinvolto tutti i cittadi-

ni di qualunque età per unagiornata di beneficenza.Le donazioni effettuate sonostate interamente devolute al-l’associazione FASTED Onlusdi Palermo costituita nel 1989da un gruppo di genitori e pa-zienti talassemici che perseguefinalità sociali di assistenza ericerca a favore dei pazienti edelle loro famiglie.

Marco Milazzo

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UNA ESTATE INTENSAPER LA DELEGAZIONE CALABRIA

Anche questa estate con-ferma l’operativa dellaDelegazione Calabria

del Sacro Militare Ordine Co-stantiniano. Nel mese di luglio icavalieri sono stati protagonistidi due importanti iniziative sul-la costa vibonese. La prima nel-la rinomata cittadina di Parghe-lia dove una rappresentanza dicavalieri ed alcuni volontarihanno effettuato una donazioneper le famiglie indigenti di que-sta comunità presso la Chiesadi Sant’Andrea Apostolo allapresenza di monsignore Giu-seppe Florio.Nei giorni successivi hannovissuto una splendida seratanell’antica Porto Santa Venera,

oggi Vibo Marina. Il pomerig-gio ha avuto inizio con la cele-brazione eucaristica, presso ilSantuario di Maria SS. del Ro-sario di Pompei, officiata damonsignore Saverio Di Bella.Successivamente si è svolto unpregevole concerto di musicaclassica grazie all’esibizione diun quartetto diretto dal M° Ma-mone. La giornata è stata orga-nizzata dal cav. Giuseppe Spe-ra, comandante C.F. della Guar-dia Costiera di Vibo ValentiaMarina. Soddisfazione è stata espressadal comm. Aurelio Badolati,Delegato Vicario della Delega-zione Calabria dell’Ordine Co-stantiniano, per questi impor-

tanti eventi svoltasi sul territo-rio vibonese e per l’attività ca-ritatevole che non si arresta a

favore degli ultimi e dei biso-gnosi.

Pasquale La Gamba

LA NUOVA FENICEPAGINA 14 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

PENSIERI IN LIBERTÀSperiamo che l’on.le Scalfa-

rotto, che encomiabilmentesi è recato in carcere per verifi-care il trattamento riservato ai dueamericani protagonisti della tra-gica vicenda conclusasi con l’as-sassinio del carabiniere Cerciel-lo, sia disponibile a ferragosto adaccompagnare noi radicali in vi-sita ai detenuti delle carceri ita-liane. Dobbiamo però avvertirloche non ci saranno telecamere ocronisti che possano regalargli unbel primo piano.

Sono trascorsi quasi novemesi dal rapimento di Silvia

Romano. Per questa coraggiosae sfortunata volontaria, sottrat-ta con violenza al suo impegno,non leggo una sola parola suquesti social che abusano del ter-mine “umanità” facendone soloun meschino strumento di lottadi parte. Da genitore, mi imme-desimo nel dolore della famigliae, ad un tempo, mi indigno perla solitudine nella quale appareconfinata. Mi chiedo, cosa sta fa-

cendo il governo italiano ? E michiedo, anche, perché dalle op-posizioni non si levi una voce,un sollecito, un invito a questogoverno perché renda conto alPaese di ciò che si sta facendo,sempre che lo sia stia facendo-se, per riportare a casa quellagiovane.

Un romanzo dove non accadenulla eppure, maestria del-

l’autrice, capace di coinvolgereed emozionare il lettore, questo

è “Resoconto” di Rachel Cusk.Dentro narrazioni di fallimenticoniugali, di affetti mancanti, diresponsabilità insoddisfatte. Unaffresco, al femminile, dei proble-mi familiari che si manifestano inuna società che ha consumato ir-rimediabilmente sui quali fino adora si era fondata, un carico di ri-flessioni, rimorsi e insoddisfazio-ni velati da una patina di nostal-gia che marca evidenti sconfittepersonali.

Pasquale Hamel

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LA NUOVA FENICEPAGINA 15AGOSTO/SETTEMBRE 2019

La Giornata della CristianitàCanna (CS) 10 agosto

2019, nel giorno dellaricorrenza di San Lo-

renzo, dal firmamento celesteuna piccola stella cadente ha il-luminato il percorso di fede deicavalieri del Sacri Militaris Or-dinis Constantiniani Sancti Ge-orgii, della Deputazione di Ca-labria, riuniti nel piccolo borgodi Canna, in Calabria citerioreper onorare la Venerabile Cap-pella sotto il titolo di Sant’An-tonio Abate di Vienna.Obiettivo dell’evento è stata ladivulgazione documentale del-la cappella gentilizia, di pro-prietà della famiglia Bruni-Campolongo; un lavoro di ri-cerca del nob. cav. RobertoCampolongo, sulle fonti stori-co-religiose racchiuso in unabreve opera, di prossima pub-blicazione, che ha lo scopo diproporre fonti documentali ine-dite afferenti alla VenerabileCappella di Sant’Antonio Aba-te ex proprietà del Real OrdineCostantiniano già presente aCanna, sin dal XVI secolo. Idocumenti sono stati ricercatigli Archivi di Stato di Napoli edi Cosenza e l’archivio parroc-chiale di Canna. In questoevento, la Delegazione dell’Or-dine Costantiniano della Cala-bria, congiuntamente con alcu-

ne nobili rappresentanze dei ca-valieri della vicina Lucania,guidati dal Delegato Vicariocomm. Aurelio Badolati, ha te-stimoniato la presenza e laprossimità dell’Ordine sul no-stro territorio, visitando il cen-tro storico della cittadina diOriolo, ed in particolare il Duo-mo, intitolato a San Giorgio.A seguire, è stato visitato ilsontuoso castello di Oriolo, ap-partenuto alla nobilissima fa-miglia Pignone del Carretto, se-de dell’Osservatorio sismico.Terminata la visita al castello diOriolo, il comm. Badolati ed ilsindaco di Oriolo, la DottoressaSimona Colotta, sono convenu-ti circa la necessità di program-mare un percorso di crescitaspirituale e di promozione sto-rico culturale del borgo, attra-verso la replica di una secondagiornata della Cristianità, per ilprossimo 10 agosto 2020, dacelebrare in Oriolo, in cui la se-de del fascinoso castello, arric-chito da arredi mobiliari e dacostumi d’epoca, sarà nobilecornice di un evento di promo-zione culturale di respiro loca-le, in cui avrà luogo un dibatti-to sulla storia locale e sulla Cri-stianità, corredato da un con-certo musicale, da sala, ed ar-ricchito da un buffet.

Successivamente i cavalieri e ledame dell’Ordine, hanno sfilatoin una e breve processione at-traverso il centro storico diCanna, per essere accolti dal re-verendissimo sacerdote donPierfrancesco Diego.Il rito di ricevimento si è svoltonel rispetto della tradizione Cri-stiana, in cui ciascun cavaliere

ha baciato, genuflettendosi, ilCrocifisso di nostro Signore.Alla celebrazione della SantaMessa erano presenti la popola-zione di Canna, la delegazionedel CISOM di Cosenza (CorpoItaliano di Soccorso dell’Ordi-ne di Malta) ed altre personali-tà del territorio.

Aurelio Badolati

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CONCERTO DI MUSICA CLASSICAMESE DI LUGLIO

XII Stagione Concertistica della Delegazione Costantiniana di Sicilia

Martedi 2 luglio pressola chiesa costantinia-na di Monreale di

Maria SS degli Agonizzanti, siè tenuto il concerto del mesedi luglio della XIII stagioneconcertistica della delegazio-ne Sicilia del Sacro MilitareOrdine Costantiniano di S.Giorgio. il Prof. Alberto Giac-chino, cavaliere costantiniano,direttore Artistico delle stagio-ni concertistiche, ha presenta-

to alcuni giovani artisti che sisono esibiti in brani di musicaclassica di celebri autori dell’800. Al termine del concertogli artisti hanno ricevuto unattestato di partecipazione daparte della Delegazione co-stantiniana di Sicilia. Ricor-diamo che questi concerti dan-no la possibilità, ai giovanimusicisti, di poter esprimerele loro abilità artistiche.

AdJ

LA NUOVA FENICEPAGINA 16 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

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LA NUOVA FENICEPAGINA 17AGOSTO/SETTEMBRE 2019

MEDICI ILLUSTRI SICILIANIDALLA A ALLA ZETA

GaetanoFichera

Nacque a Catania l’8 mar-zo del 1880, si laureò inmedicina presso l’Uni-

versità La Sapienza di Romanel 1903 ottenendo la libera do-cenza in patologia generale. Fuvincitore dei premi Girolami eCorsi. Perfezionò i suoi studi aBerlino presso l’Istituto per lemalattie infettive. Fu professo-re di patologia chirurgica spe-ciale all’Università di Cagliarie chirurgo primario pressol’ospedale della stessa città. In

seguito insegnò patologia di-mostrativa all’Università diMessina e di Pavia. Tenne anche conferenze in uni-versità argentine. Pubblicò me-morie e scritti di patologia, bat-teriologia, chirurgia, in rivistemediche italiane e straniere. Siinteressò allo studio dei tumoriformulando un’interessante teo-ria dello “squilibrio oncogeno”che gli avvalse il premio Santo-ro dei Lincei nel 1924. Speri-mentò una terapia biologica an-titumorale che egli stesso coniòcon il termine di chemoterapiaistogena dei tumori. Fondò nel1911 “l’Archivio tumori”.

Divenne direttore dell’IstitutoVittorio Emanuele III per glistudi sul cancro a Milano subi-to dopo la sua istituzione e sidedicò allo studio della malattiacon grande impegno e dedizio-ne. Fu socio di società medicheitaliane e estere. La sua fama diclinico per la cura dei tumori eil successo di numerose appli-cazioni furono conosciute e ap-prezzate anche all’estero. Mostrò grande interesse per ilcalcio, uno sport che lo avevaappassionato moltissimo. Nel1920 fondò il “Cagliari Foot-ball Club”, il primo club calci-stico cagliaritano.

Scomparve a Milano nel 1937.Anna Maria Corradini

PENSIERI IN LIBERTÀLa mancanza di stile, l’invet-

tiva volgare, il mostrare imuscoli non fanno parte del di-battito politico corretto. La de-mocrazia si alimenta di fair play,si accresce con il confronto se-reno delle ragioni degli uni e diquelle degli altri, si implementanei comportamenti mirati albene comune. Tutto il resto èspazzatura!

Dato per scontato che il dopoOrlando, anche per merito

del sindaco, sarà appannaggiodel centrodestra, sarebbe bene,piuttosto che disperarsi e strap-parsi i capelli per la grave per-dita, impegnare i probabili vinci-tori a scegliere, per sindaco diPalermo una persona perbene,di adeguata cultura, che abbiabuone competenze amministra-tive e che interpreti il suo ruolonell’interesse della città senzaattardarsi in voli pindarici o at-tardarsi a discutere sui massimisistemi.

Un ricordo su Camilleri diquando non era ancora fa-

moso. Il primo suo libro, che ho avutofra le mani, fu il “Corso dellecose”, pubblicato da un piccoloeditore, Lalli di Pontremoli.L’aveva regalato il fratello di suamadre, lo zio Massimo Fraga-pane, a mio padre. Per anni quellibro, dalla copertina anonima,rimase in uno scaffale senza chelo degnassi d’attenzione,un giorno però, e fu per nonfare cattiva figura con l’altro suozio, parlo di Riccardo Vadalà,che aveva chiesto a mio padreche cosa ne pensassi, m’impe-gnai a leggerlo...e mi piacque.Mai, tuttavia, avrei immaginatoil successo che avrebbe coronatoil creativo Nenè.

Il 21 luglio di quarant’anni famano assassina metteva fine

ai giorni di Boris Giuliano, ser-vitore dello Stato e intelligenteinvestigatore. La mafia stragista

dei Corleonesi di Riina, di Pro-venzano e di Bagarella perse-guiva con determinazione il suoprogetto eversivo. All’amicaMaria e ai suoi figli, nel ricordodi un grande uomo, un abbraccioaffettuoso e fraterno.

Aquanti, soprattutto donne,guardano con indignazione

gli sforzi dell’Occidente perstrappare l’Afghanistan all’inte-gralismo islamico dei Talebani,ricordiamo come proprio quelpaese sia stato definito dalle or-ganizzazioni dei diritti umani “ilposto peggiore al mondo per na-scere donna”.

Il principe Otto von Bismarckdefiniva la politica “l’arte del

possibile” ma bisogna ricono-scere che al relativo e al possi-bile un qualche limite ci devepur essere. E veniamo ai fatti.Con sempre più insistenza cir-colano voci su una possibilecoalizione fra il M5stelle e il

Pd. Una coalizione che trove-rebbe in autorevoli esponentidelle due forze politiche deglisponsor convinti. Addirittura, daparte di qualcuno è stato per-fino rilevato che, in fondo, moltiobiettivi e valori sarebbero co-muni cosa che non accadrebbecon la Lega. Cosa in parte sicu-ramente vera. Tutto bene salvoil fatto che, fino ad ora, Cinque-stelle e Democratici se ne sianodette di cotte e di crude e nonsolo, non cosa da poco, che ifautori di questo anomalo ma-trimonio, parlo soprattutto deigrillini, abbiano ottenuto ilconsenso sulla promessa dellalotta al loro avversario dipintocome quanto di peggio l’Italiaabbia espresso. Ma si sa, e tor-niamo a Bismarck, la politicain fondo” la scienza del rela-tivo”, e senza bisogno di giusti-ficarsi ognuna delle due partisarebbe legittimata a dire “ab-biamo scherzato”

Pasquale Hamel

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LA NUOVA FENICEPAGINA 18 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

La Sicilia, la più grandeisola del mar Mediterra-neo, è conosciuta anche

con il nome di Triquetra o Tri-nacria, come era chiamata anti-camente perchè non ha la formatondeggiante tipica di molteisole, ma è caratterizzata da trevertici che le conferisconol’aspetto di un triangolo e chesono: • Capo Peloro (o Punta del Faro)

a Messina, al vertice nord-orientale.

• Capo Boeo (o Lilibeo) a Mar-sala, al vertice nord-occiden-tale.

• Capo Passero a Portopalo, alvertice sud-orientale.

Inoltre le isole di Strombolicchio,Pantelleria e Lampedusa, rispetti-vamente, fronteggiano le estre-mità settentrionale, occidentale emeridionale dell’isola. La posizione al centro del MarMediterraneo ha conferito alla Si-cilia grande importanza che, ini-ziando dalla sua storia antichis-sima, continua al giorno d’oggicon l’intenso turismo, il commer-cio e il suo rilievo politico-mili-tare. L’isola, quasi unita alla peni-sola italiana come un suo prolun-gamento, si trova tra il mar Tir-reno e il mar Ionio, separata dal-l’Africa da un breve tratto dimare, il Canale di Sicilia, unponte facile da attraversare chemette in comunicazione il conti-nente europeo con quello afri-cano. Inoltre l’isola, guardandoanche verso Est, si affaccia sulversante orientale del Mar Medi-terraneo e si proietta verso il Me-dio Oriente e l’Asia. L’attuale po-sizione e aspetto geologico dellaterra siciliana è relativamente re-cente, perché è una terra giovanela cui nascita risale solo a 17 mi-lioni di anni (fig. 1).Come ultimamente ipotizza lascienza, l’universo è nato dal-l’esplosione del Big Bang avve-nuta 13,82 Ma. (miliardi di anni)e il pianeta Terra ha circa 4,5

Ma., un terzo di quella età. Inquesto lungo arco di tempo sisono verificati immensi cambia-menti biologici e cataclismi geo-logici, i quali più volte hannocambiato l’aspetto del nostropianeta, separando o distrug-gendo oceani e continenti. Tralasciamo le epoche più anti-che, quando la Sicilia è ancorainglobata nell’unico superconti-nente emerso, la Pangea1. Ini-ziamo dal Triassico 250 Ma.quando questa enorme massa diterra si trova circondata dall’im-menso mare Panthalassa2, che haun grande golfo equatoriale pocoprofondo: la Tetide3. La Pangeainizia allora a dividersi in duegrandi continenti, Laurasia eGondawa, che a loro volta si di-videranno nei continenti cheoggi conosciamo (fig. 2).Poco dopo, 230 Ma., per la de-riva dei continenti e la collisionefra le zolle africana ed euroasia-tica, la Tetide si chiude neltempo e si riduce a poco più del-l’attuale Mediterraneo. Incomin-cia allora l’orogenesi4 alpina-ap-penninica dell’Italia e della Sici-lia, la quale emerge gradual-mente dal mare in più fasi edepoche diverse che sono: Torto-niano 11 Ma., Messiniano 7Ma., Pliocene 5 Ma., Pleistoceneinferiore 1,8 Ma., Pleistocenesuperiore (20.000 anni). L’ul-tima trasformazione dell’isolarisale al 12.000 a. C, alla fine delpaleolitoco (fig. 3).Nel Miocene5, (23,03 Ma.-5,332 Ma.) durante il periodoTortoniano6 (11 Ma.), si verificail sollevamento di alcune areetirreniche, che danno vita allaCatena Appennica italiana e aquella siciliana, dove a nord, nelmessinese e nel palermitano,spuntano i primi affioramentirocciosi, ai quali si uniranno inseguito i monti Madonie, Erei,Nebrodi e Peloritani. Nella zonadepressa centro-meridionale del-l’isola, con i sedimenti appen-

nici si forma il Complesso Argil-loso di Base (Fossa di Caltanis-setta). A Sud-Est invece nascedal mare la placca siculo-iblea7,prima un habitat di scogliere co-ralligene (Bahamas del Mediter-raneo), che forma un altopianocalcareo ma nella sua parte a

nord sprofonda creando la fossadi Gela, parallela e comunicantecon quella di Caltanissetta. Que-sti mutamenti geologigici e latemperatura di tipo tropicale diquel periodo sottopongono ilMediterraneo ad una intensaevaporazione (fig. 4).

LA SICILIA DELLE ORIGINI

Figura 1

Figura 2

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LA NUOVA FENICEPAGINA 19AGOSTO/SETTEMBRE 2019

Circa 6 Ma., nel periodo Messi-niano, si verifica un grandeevento tettonico, che insieme adaltri di tipo glacio-eustatici8,chiude lo Stretto di Gibilterraisolando il mar Mediterraneodall’oceano Atlantico. Questieventi provocano la quasi totaleevaporazione delle acque delMar Mediterraneo che si è tra-sforma in un gigantesco lago sa-lato e pochi millenni dopo, per leintense evaporazioni, quasi siprosciuga completamente.L’evento prende il nome di “crisidi salinità del Messiniano”. Inquesto periodo si depositanogrossi spessori di rocce evapori-tiche di gesso e di salgemmanella zona centro meridionaledell’isola, che nel XIX sec.hanno fatto della Sicilia unadelle principali produttrici mon-diali di zolfo, una risorse mine-raria molto importante per lapreparazione della polvere dasparo richiesta dall’industria bel-lica. Famosi nell’800 furono icarusi, i bambini sfruttati perl’estrazione dello zolfo nelle zol-fatare, i soli che con i loro pic-coli corpi riuscivano ad entrarenelle miniere (fig. 5). L’attuale Mar Mediterraneo si èformato nel Pliocene9, dal 5,332Ma. al 2,588 Ma., tra il Miocenee il Pleistocene. In questa epocai continenti continuano ad an-dare alla deriva e la collisionedell’Africa con l’Europa portaalla chiusura definitiva del-

l’Oceano Tetide che diviene marMediterraneo. Il passaggio dalMiocene al Pliocene è ancoramarcato dalla crisi di salinità delMessiniano. Intorno ai 5-4 Ma.,per il rapido scioglimento deighiacciai ritorna l’acqua in tuttoil Mediterraneo, e in Sicilia leargille vengono a posarsi sopra leevaporiti10 formando rocce bian-castre, argillose-calcaree con mi-crofossili, prevalentemente Fo-raminiferi planctonicitipiche delmare profondo, conosciuti come“trubi. Il loro affioramento piùnoto e spettacolare si trovapresso Scala dei Turchi nei pressidi Realmonte (AG) (fig. 6).Già alla fine del Pliocene la Si-cilia è quasi del tutto emersa ecomincia ad assumere unaforma simile a quella attuale.Manca ancora l’Etna che comin-cia a formarsi circa 570.000 annifa. Il più grande e il più attivovulcano d’Europa cresce inmodo lento e graduale con eru-zioni esplosive alternate a fasieffusive, facendolo classificarecome strato-vulcano (fig. 7).L’Etna è un grande strato-vul-cano, alto circa 3340 m, situatonella costa orientale della Siciliae occupa un’area che supera i1250 km2. Il vukcanol nascenella zona di collisione conti-nentale tra la placca Euro-Asia-tica a nord e quella Africana asud sopra un enorme fascio difaglie distensive, la ScarpataIbleo-Maltese, che taglia la cro-

sta della Sicilia orientale e fa ri-salire il magma dal mantello ter-restre. La struttura del MonteEtna è il risultato di una storiaeruttiva lunga, complessa conquattro fasi di attività: 1) Fasedelle Tholeiiti Basali; 2) Fasedelle Timpe; 3) Fase dei Centrieruttivi della Valle del Bove; 4)Fase Strato-vulcano.Fase delle Tholeiiti Basali: NelPleistocene medio, circa 500.000di anni fa, in un’area occupata daun vasto golfo, l’Etna inizia lasua attività eruttiva dentro il

mare. I prodotti vulcanici di que-ste eruzioni sono conservati nellazona di Aci Castello e Acitrezza.L’affioramento più noto di que-ste eruzioni sottomarine sono lecolate a pillows11 che formanola Rupe di Aci Castello. Con sol-levamento della costa della Sici-lia orientale scompare l’anticogolfo e l’attività eruttiva divienedi tipo subaereo. Le più antichecolate laviche subaere inizianocirca 320.000 anni fa formandoun plateau lavico da Adrano aPaternò.

Figura 3

Figura 4

Figura 5

Figura 6

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dio, 781.000 e 126.000 anni fa,la Sicilia con la penisola italianaraggiunge il profilo geograficoattuale (fig. 9).

Carla Amirante

Fase delle Timpe: dai 220.000anni fa, l’attività eruttiva si con-centra lungo la costa Ionica nellaregione etnea di Timpe in corri-spondenza delle faglie dellaScarpata Ibleo-Maltese. La con-tinua sovrapposizione delle co-late porta nel tempo alla forma-zione di un piccolo vulcano ascudo la cui struttura interna èconservata fra Acireale e Mo-scarello lungo le scarpate di fa-glia delle Timpe. Fase dei Centri eruttivi dellaValle del Bove: circa 130.000anni fa l’attività eruttiva dallacosta Ionica si sposta verso laValle del Bove e cambia gradual-mente, divenendo da tipo fissu-

rale delle prime due fasi a cen-trale. Si formano i vulcani Roc-che e Tarderia, con prodotti vul-canici di piccole dimensioni visi-bili nella base della parete norddella Valle del Bove e in localitàTarderia-M. Cicirello. In seguito,l’attività si concentra nel settoresud-occidentale della Valle delBove, in corrispondenza di Pianodel Trifoglietto, che diviene ilprincipale centro eruttivo di que-sta fase e origina sui fianchi trecentri eruttivi minori: Gianni-cola, Salifizio e Cuvigghiuni.Fase Strato-vulcano: Circa60.000 anni fa, dopo la fine del-l’attività dei Centri della Valledel Bove, c’è lo spostamentodell’attività eruttiva verso NOche dà origine al più grosso cen-tro eruttivo, il vulcano Ellittico,che diviene la struttura princi-pale del Monte Etna ma, circa15.000 fa, termina la sua attivitàdopo un’intensa fase esplosivacon eruzioni Pliniane e la for-mazione di una caldera di circa4 km di diametro. L’attività effu-siva degli ultimi 14.000 anniporta alla formazione dell’edifi-cio vulcanico attuale, il Mongi-bello. Circa 9.000 anni fa unaporzione del versante orientaledel vulcano Mongibello crolla eforma l’ampia depressione dellaValle del Bove. Questo impo-nente collasso del versanteorientale del Vulcano Mongi-bello svela gran parte della strut-tura interna dei centri eruttividella Valle del Bove e del vul-cano Ellittico. La recente faseeruttiva è di tipo effusivo con

eruzioni esplosive di notevoleintensità, generate dalle bocchesommitali (fig. 8).In epoca Quaternaria o Neozoica2,58 Ma., nel Pleistocene Me-

LA NUOVA FENICEPAGINA 20 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

Note1 La Pangea era una, grandissima massa

continentale dal cui smembramentohanno avuto origine gli attuali continen-ti. Si ritiene che nel Paleozoico e nel pri-mo Mesozoico le terre emerse del no-stro pianeta fossero unite e circondateda un unico grande oceano, definitoPanthalassa.

2 La Pantalassa dal greco Παν, pan, “tut-to”, e θάλασσα, thálassa, “mare” eral’unico e gigantesco oceano presentesulla Terra ai tempi del Triassico, ai pri-mi stadi dell’evoluzione dei continenti.Secondo la teoria della tettonica a zollel’enorme oceano circondava la Pangea,l’unico supercontinente presente. In se-guito, con il progressivo allontanamentodelle varie zolle tettoniche, la Pantalassasi divise in più oceani e mari.

3 L’Oceano Tetide (o semplicemente Teti-de) era un braccio oceanico formatosi trail Permiano e il Triassico inferiore ed eradisposto in senso Est-Ovest che, neitempi geologici compresi tra il Permianoed il Miocene separava l’Africa setten-trionale dall’Europa e dall’Asia.

4 L’orogènesi (dal greco ὄρος = rilievo,montagna + γένεσις = origine, causaproduttiva) indica in geologia il proces-so di formazione di un qualsiasi rilievo.

5 Il Miocene (greco μείων-meno e καινός-nuovo) è compreso tra l’Oligocene e ilPliocene, va dal 23,03 a 5,332 Ma..

6 Il Tortoniano (11,608-7,246 Ma.) prendeIl nome dalla città di Tortona, provinciadi Alessandria, dove si trovava l’origina-rio stratotipo

7 Il blocco siculo-ibleo di dimensioni mi-nori è stretto fra le due grandi placcheeuroasiatica e africana. Esso comprendegran parte della Sicilia e dei mari circo-stanti ed è responsabile dei grandi terre-moti nell’isola.

8 termine che indica una variazione globa-le del livello del mare dovuta a fenome-ni glaciali

9 Pliocene (greco: π λεῖον “più” e καινός“nuovo”)

10 Le evaporiti sono rocce sedimentariecristalline stratificate che si formano perl’evaporazione di acqua di mare o acquadolce in aree dove l’evaporazione è for-te ed maggiore la quantità dell’acquaevaporata di quella data da piogge, sor-genti, fiumi ecc.

11 Un tipo di lava a forma di cuscino dovu-te alla fuoriuscita di lava al di sotto dellasuperficie del mare che per un rapido raf-freddamento della superficie, presentasulla superfice una sottile crosta vetrosa.

Figura 7 Figura 8

Figura 9

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L’ELEFANTE NANOE IL MITO DEI CICLOPINel Pleistocene, 2,58-

11,700 Ma (miliardi an-ni), durante l’epoca

Quaternaria, sulla Terra si sonoalternati periodi riscaldamentoa periodi di glaciazione che,abbassando il livello del mare,hanno fatto emergere altre ter-re, permettendo di unirsi aquelle già esistenti. Questo fe-nomeno ha reso possibile lamigrazione di molte specie dianimali che, lasciando i territo-ri di origine, ne hanno popola-to altri.La complessa storia geologicaquaternaria del territorio delloStretto di Messina in seguito alsollevamento del massicciodell’Aspromonte in Calabria edei Monti Peloritani in Sicilia,è testimoniata da una grandequantità di resti fossili, che ap-partengono a una fauna dimammiferi comune a quelledell’Europa Occidentale, quali:elefanti, ippopotami, rinoce-ronti, leoni, cervi e bisonti. Maquesti animali si distiguono daquelli continentali per una par-ticolarità propria della fauna in-sulare, quella di avere una ta-glia più piccola. In questo pe-riodo sono arrivate, sull’isola,due ondate migratorie di ele-fanti, che hanno lasciato i lororesti in alcune grotte, mostran-do di appartenere a tre speciediverse: l’Elephas antiquus piùgrande e di dimensioni simili aquelle dell’antenato continenta-le; l’Elephas mnaidriensis, ditaglia un po’ ridotta; il piccolis-simo Elephas Falconeri, altoappena m. 1,05 al garrese. L’Elefante Nano della Sicilia,Elephas Falconeri, che da studirecenti del CNR di Roma e del-l’Università di San Diego, paresia vissuto tra i 500.000-

200.000 anni fa ed estinto in-torno a 6.000 anni fa durantel’ultima glaciazione,, è la spe-cie di elefante più piccola maiesistita, probabilmente da adul-to doveva pesare quanto unneonato dell’odierno ElefanteAsiatico. Questo piccolo pachi-derma è emigrato con gli altrimammiferi quando le acque delMar Mediterraneo si sono ab-bassate e successivamente,quando le acque sono risalite, èrimasto intrappolato sull’isola. La sua taglia si è ridotta attra-verso quel processo chiamatonanismo insulare, tipico dellespecie soggette a isolamentogeografico, infatti le razze, chevivono nelle isole, di genera-zione in generazione diventanosempre più piccole a causa diuna endogamia per la mancan-za di apporti genetici nuovi eper il continuo incrocio fra con-sanguinei. Inoltre la riduzionedelle risorse alimentari, dovutaai cambiamenti climatici, faci-lita la sopravvivenza degli ani-mali di corporatura ridotta perdue fattori legati all’ economiadella sopravvivenza: il primo,non essendoci sull’isola grandipredatori, non è necessario lagrossa taglia per difendersi; ilsecondo, in un territorio dove ilcibo più scarso, la piccola ta-glia necessita di meno cibo.Così l’Elefante nano, adattan-dosi alle necessità dell’isola, siè rimpicciolito misurando in al-tezza solo 90-100 cm. Esem-plari di questo piccolo pachi-derma sono stati ritrovati anchein altre isole come: Malta, Ci-pro, Creta, Sardegna, alcuneisole greche del Dodecaneso edelle Cicladi. Al di fuori delMediterraneo, resti di elefantinani sono stati rinvenuti in In-

donesia a Flores e a Sulawesi,nelle Piccole Isole della Sondaa Timor e altre sempre dell’ar-cipelago malese.

Dei fossili dell’Elefante nanosono stati ritrovati dentro grot-te, dove probabilmente gli ele-fantini entravano alla ricerca

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Elefante nano siciliano

Elephans Falconeri

Elefante nano

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di sali minerali necessari allaloro dieta e dove rimanevanointrappolati. Di particolare in-teresse sono i resti fossili, inottimo stato di conservazione,trovati in una grotta di originemarina a Spinagallo pressoAvola e che ora si trovano nelMuseo archeologico Paolo Or-si di Siracusa e in quello diScienze della Terra dell’Uni-versità di Catania, dove èesposto pure lo scheletro diuna femmina di questa razzapigmea.C’è l’ipotesi secondo cui gli an-tichi abitanti della Sicilia, tro-vando alcuni resti fossili diquesti piccoli pachidermi, li ab-biano scambiati per scheletri diesseri umani; infatti quei teschisono poco più grandi di quelliumani ed hanno un incavo alcentro, corrispondente all’at-tacco della proboscide. La fan-tasia popolare, allora, ha credu-to che quel foro fosse il bulbooculare di uomini giganteschicon un solo occhio sulla frontee questa interpretazione avreb-be dato origine in Sicilia al mi-to di Polifemo e dei Ciclopi,abitatori delle grotte.

Si è più volte detto che miti eleggende nascondano delle ve-rità e che in particolare il mitosia il tentativo di spiegare unarealtà incomprensibile e che,non potendo dare una spiega-zione scientifica, i fatti venga-no spiegati o “giustificati” conun racconto fantastico. Così èstato creato il mito di Polifemo,un pastore gigantesco, figliodel dio del mare Posidone, sel-vaggio e blasfemo che vivevadentro una caverne.Nel libro X dell’Odissea, Ome-ro racconta di Ulisse, che arri-vato con i compagni nella terradei Ciclopi, dice: Non hannoassemblee né sanno di leggi,/ma vivono in alte cime di mon-ti, in antri/ fondi; e ciascuno faleggi ai suoi figli/ e alle donne,l’uno incurante dell’altro (vv112-115). E poi: Quivi un uomoabitava di enorme grandezza/che solo e da tutti lontano pa-sceva le greggi… (vv 187-188);Allora ai compagni ordinai chea sorte tirassero/ chi di loro do-vesse con me, sollevato/ il palo,ficcarlo nell’occhio al Ciclo-pe… (vv 331-333); Alzaronoquelli il tronco d’olivo e la pun-

ta/poggiarono aguzza nell’oc-chio del mostro”. Da questi versi la figura del Ci-clope è descritta come un esse-re mostruoso che vive in grotteo antri naturali, che ha una cor-poratura enorme e possiede unocchio solo (la parola ciclope,in greco, significa occhio ton-do). Queste caratteristiche ven-gono riportate anche da Euripi-de, nel suo dramma satiresco Ilciclope, con le parole di Sileno,capo del coro di Satiri, che di-ce: Veleggiavamo ormai dap-presso al Malea/ quando unvento d’oriente investì il legno,/

ci spinse qui, alla gran rocciaEtnea/ ove i Ciclopi monocolifigli/ del dio del mare, granstrage di genti,/ abitano caver-ne in solitudine. (vv 18-22). Empedocle da Agrigento (492-432 a.C.) scrive che in moltecaverne dell’isola furono tro-vate testimonianze di una stir-pe di uomini giganteschi oggiscomparsa; così pure, più tar-di, storici, poeti, scrittori e lostesso Boccaccio raccontanoche dentro alcune grotte furo-no ritrovate ossa gigantescheod ossa di Polifemo.

Carla Amirante

LA NUOVA FENICEPAGINA 22 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

L’ultima opera di

IGNAZIO COPPOLAAnche Garibaldi pagò il pizzoI “picciotti” di mafia” nell’impresa dei MilleGià autore di altri significativi volumi sulle vicende del risorgimento inSicilia Ignazio Coppola esamina ora con chiarezza fatti e personaggi,che sono stati centrali nello svolgimento della vicenda siciliana carat-terizzati da profili biografici, che vanno, oggettivamente, oltre la sem-plice oleografia. La tesi complessiva di una più vasta interpretazionemetà storica e metà politica che ci consegna Coppola traccia alcuni ar-chetipi valutativi, che si basano anche su sillogismi evidenti. Il primodei quali rifacendosi ai suoi altri approfonditi studi già editi, è la tesidella complessità dei rapporti internazionali delle superpotenze deltempo.Il lavoro di Coppola si inserisce così autorevolmente fra gli interpreti edi ricercatori attenti ai nuovi orizzonti e apporti non solo storici ma piùampiamente biografici indispensabili per meglio comprendere le vicen-de di quel tempo e la storia di Sicilia e del Sud. Fino a riconsiderare la“famosa” e mai risolta “Questione Meridionale”.

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LA NUOVA FENICEPAGINA 23AGOSTO/SETTEMBRE 2019

Il Sud d’Italia come laborato-rio di speranza

30Giovanni Paolo II,nella sua visita in Cala-

bria nell’ottobre 1984, in unodei suoi 17 discorsi aveva benidentificato il problema cala-brese chiarendo che la questionesociale in questa regione sichiama “questione meridio-nale”, precisando: “si tratta diuna questione che investe com-plessivamente tutti gli aspettidella vita di un popolo: c’èl’aspetto economico relativo aldiverso grado di sviluppo traNord e Sud d’Italia, c’è l’aspettosociale riguardante le differenticondizioni di vita delle popola-zioni meridionali, c’è l’aspettomorale legato a talune forme dicomportamento ed a talune ma-nifestazioni di criminalità, visono tante preoccupazioni so-ciali, la prima delle quali è ladisoccupazione ed in particolarequella giovanile ed intellettualeche richiedono urgentemente diessere sanate”. In tempi di tran-sizione, si esige un pensiero cheaiuti a non lasciarsi travolgeredalle emergenze, ma anche taleda prospettare percorsi possibilidi speranza. E ci sono, poi, luo-ghi in cui i problemi sono dram-matici e, proprio per questo,possono spingere maggiormentea cercare delle vie d’uscita. Nelnostro tempo, il nostro Sud, ilSud d’Italia – se la lettura di-venta capace di cogliere i suoi

valori - potrebbe diventare unlaboratorio di speranza con-creta, capace di misurarsi con lesfide più difficili e le esigenzepiù alte.

La disoccupazione giovanile eil suo risvolto umano ed eccle-siale

31La repentina trasforma-zione della nostra so-

cietà segnala cambiamenti sensi-bili a tanti livelli, ma si orienta albenessere come sua nota fonda-mentale. Per questo la disoccu-pazione giovanile diventa la piùdrammatica delle emergenze: ri-tenere che sia soltanto una man-canza di lavoro che impediscel’accesso al denaro, è del tuttofuorviante e superficiale, perchénon tiene in dovuto conto il suorisvolto antropologico di insicu-rezza e di inquietudine nellastessa percezione di sé, oltrel’aspetto psicodinamico dellafrustrazione costante con laquale si è purtroppo costretti aconvivere, fino talvolta all’ebe-tismo in casi non rari e, comun-que, in una condizione di adole-scenza interminabile. In questodegradante contesto, il lavorocambia non solo nelle sue moda-lità concrete, ma anche nella suadefinizione essenziale: è coltopiù come mestiere per vivere,per conseguire il successo e farcarriera e sempre meno comespazio per autenticare l’esi-stenza, per vivere le relazioni

con gli altri, ambito in cui sco-prire e imparare a trovare un si-gnificato, una vocazione, un va-lore in sé. Il problema della di-soccupazione filtra e investe unaserie di problematiche sociali epolitiche, e anche ecclesiali.Come tutti i pastori della Chiesacattolica possono annotare, sem-pre molte più persone vanno dalvescovo per bisogni poco diret-tamente inerenti al suo ruolo ec-clesiale, pastorale e di direzionespirituale. Chiedono, invece, ilposto di lavoro, il superamentodi un concorso, l’assegnazionedi una casa, un trasferimento, larecezione in un Ospedale e “al-tre strane richieste”, dentro lalogica ancora persistente dellaraccomandazione (anche se oraè più denominata “segnala-zione”).

Comprensione equivoca delministero del Vescovo

32Il disagio sociale portaa “una comprensione

equivoca” del servizio aposto-lico del Vescovo, mentre la suamissione della Chiesa non è dipotere, d’influsso, ma di profe-zia: la degenerazione del viveresociale e politico, d’altronde,tocca non solo l’impegno attivodelle comunità, ma anche cul-turalmente il modo di sentireuna presenza. Allora, l’urgenzadi ricostruire il tessuto sociale epolitico apparirà anche un modoper riscattare la visione della

Chiesa da ogni banalizzante ap-proccio, potendo chiarire chese il pane è un problema impor-tante, resta pur vero che “non disolo pane vivrà l’uomo”. Il pere-grinare doloroso e speranzosoalla casa del Vescovo, segnala ilbisogno di un approdo d’anima,di una confidenza possibile, diun’attenzione di ascolto preclusadappertutto. Più globalmente, ri-manda a un’emarginazione avvi-lente, la quale dovrebbe essereinsopportabile all’occhio poli-tico, mentre appare all’occhiocredente come una squalificante“struttura di peccato”.

Elevare un grido di verità

33Nel deserto arido ditante ipocrite e inconsi-

stenti promesse, mai mantenute,non solo il Vescovo, ma tutta lacomunità cristiana è tenuto aelevare un grido di verità, percontrastare il malcostume clien-telare, che lede alla fine i dirittidi tutti, per orientare a viverel’onestà civica, chiedendo lacondivisione dei problemi del-l’oggi, compiendo gesti concretidi servizio all’uomo, facendo lascelta degli ultimi, denunziandoprofeticamente ogni ingiustizia,animando con serietà il proprioterritorio, dialogando costrutti-vamente con quanti operano intanti modi nel sociale e co-struendo speranza e pace dentroogni situazione, anche nelle si-tuazioni-limite.

TUTTO È POLITICA, LA POLITICA NON È TUTTOL’impegno del cristiano cattolico per il servizio al bene comune

VIIl lavoro che manca e la “Questione Meridionale”

Mons. Antonio StaglianòVescovo di Noto

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LA NUOVA FENICEPAGINA 24 AGOSTO/SETTEMBRE 2019

Eucarestia sociale

34La presenza eucari-stica - fonte e culmine

dell’agire della Chiesa - è pre-senza del dono del Crocifissoper perpetuare nella vita il ge-sto di Gesù che si fa pane spez-zato e sangue sparso per amore.E’ condivisione del pane co-mune, è cum-panis, compagnia

alla vita di tutti, specie dei piùpoveri e sofferenti. E’ un por-tare il Vangelo di Gesù nellastoria degli uomini per avercondotto, anzitutto, la storiadegli uomini nel Vangelo che èGesù. E’ un saper con-soffrire econ-morire, condividendo leinquietanti domande diognuno, al di là di ogni eva-sione inconcludente, permet-

tendo alla forza scandalosadella Croce di Cristo di entrarecon la sua carica liberante nellecroci e nelle passioni delle vi-cende umane. Avere la forza diaffrontare i sacrifici necessaricon un nuovo gusto di vivere,dipenderà dalla riscoperta di al-cuni valori propri del bene co-mune, quali la tolleranza, la so-lidarietà, la giustizia sociale, la

corresponsabilità. Soprattuttocomporterà un’inedita capacitàd’identificazione degli emargi-nati e di lettura delle situazionidell’emarginazione, prendendoatto concretamente dei drammiche si consumano tra le per-sone e portandone il peso, “ca-ricandosele addosso”, soppor-tandole.

(continua)

PENSIERI IN LIBERTÀPur essendo orgogliosamente

uomo di destra Paolo Borsel-lino, come pochi, nell’eserciziodelle sue delicate funzioni, sape-va mettere da parte la sua fedepolitica per essere magistrato aldi sopra delle parti.

Un altro ricordo legato a Ca-milleri.

La lunga spiaggia di Punta Gran-de, a due passi dalla Scala deiTurchi. Una sabbia sottile, di uncolore incredibile, che incontrain un morbido abbraccio l’acquafredda del canale di Sicilia. Il no-stro ombrellone piantato, comesempre a metà strada fra la vil-la dei cugini Ciotta e quella deicari vecchi amici De Leo. Unmattino come tanti altri delle

estati torride siciliane, mia suo-cera che “tiene banco” e miosuocero che si asciuga al soledopo la lunga nuotata nell’acqualimpida degli “scogli”. NenèCamilleri, che non era ancora unmito, arriva, con il suo passo pe-sante, si stende sulla sabbia e ri-volto a mio suocero inizia ilsuo dire con un “Ricordi Fofò”.Gli piace parlare, memorie ditempi lontani, di quando eranogiovani, ricordi delle lunghenuotate, delle estenuanti pas-seggiate in via Roma, di unmondo passato. Io ascolto, in si-lenzio. Poi, volgendo lo sguardoverso di me dice, sorridendo asuo modo: “Ti porto i saluti diLuigi Maria Musati, il direttore”.So di chi parla, un mio vecchio

compagno d’università, un fineintellettuale direttore della scuo-la d’arte drammatica Silviod’Amico in cui Camilleri inse-gnava. Scambia ancora qualchebattuta con mia suocera e, poi sialza di scatto. “A sicarettam’aspetta !”, e se ne va.

La morte di oltre cento per-sone nelle acque antistanti

la Libia induce certamente sen-timenti di dolore e di rabbia. Mafermarci ai sentimenti e alle pas-sioni se da un lato fa recuperare,in un tempo in cui l’uomo non èpiù un valore, un po’ di uma-nità, non rende però giustizia achi è morto. Faremmo invecebene, piuttosto che piangere oabbandonarci alla retorica, a ri-

flettere, a chiederci perché tuttoquesto avviene, di chi sono lecolpe, di quale perversa regiaquesti uomini, queste donne,questi bambini affogati nel Me-diterraneo, sono vittime. Sì, per-ché al di là delle guerre, dei di-sastri ambientali, di cui non pocaresponsabilità ha anche l’occi-dente, sono convinto che ci siaqualcos’altro, o qualcun’altro,che induce a disperati viaggidella speranza e che questo qual-cos’altro, che questo qualcun’al-tro rimanga, con la complicitàdi tutti, nell’ombra magari in-volontariamente coperto da chiin questo nostro Occidente ma-nipola tutto per fini economici opolitici.

Pasquale Hamel

SI RINGRAZIA IL PROGETTO“AFRICA ONLUS”

PER IL NOTEVOLE IMPEGNO PROFUSONELLA DONAZIONE DI PRESIDI

AL “PROGETTO BRICIOLE DI SALUTE”