La nota unitaria di Filctem-Cgil e Femca-Cisl
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UFFICO STAMPACAMERA DEL LAVORO TERRITORIALE - REGGIO EMILIAVia Roma 53 - 42121 Reggio Emilia - Tel. 0522/457.238 – 457.237 Fax: 0522/433.668 e mail: [email protected]
STABILIMENTO GRUPPO CERAMICHE BARBOLINI DI CADELBOSCO DI SOPRA:
PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE
A seguito della situazione di crisi di mercato manifestata dalla Ceramica Barbolini Sassuolo,
con la conseguente intenzione di cessare completamente l’attività nello stabil imento di
Cadelbosco di Sopra, le organizzazioni sindacali FILCTEM CGIL e FEMCA CISL nel marzo
scorso hanno sottoscritto, in presenza dell’Assessore regionale alle attività produttive Giancarlo
Muzzarelli, un piano complessivo di salvaguardia dell’occupazione e della continuità di una
importante realtà produttiva del comprensorio ceramico.
Oggi i sindacati denunciano:
“Nel corso di un incontro (tenutosi il 26 luglio) l’Azienda inaspettatamente ed in palese
contraddizione con l’Accordo sottoscritto (e sopra citato) ha comunicato alle organizzazioni
sindacali l’intenzione di proseguire con l’investimento sul nuovo forno come previsto- anche se
con ampio ritardo rispetto alle previsioni - e di procedere alla fermata del forno numero 2 a
Sassuolo. Di fronte alle proteste dei sindacati, in relazione all’evidente fatto che questa scelta
produceva ulteriori esuberi e riduceva l’oggettivo spazio di recupero dei posti disponibili su
Sassuolo, sono stati convocati altri due incontri (2 e 28 agosto) nel corso dei quali l’Azienda ha
riconfermato sempre questa sua volontà riguardo ad una linea produttiva dove per mesi,
all’opposto, c’era stato un grande carico di lavoro.
Nel corso dell’ ultimo incontro (tenutosi il 30 agosto) in forte contraddizione al piano industriale
costituente parte integrante dell’accordo, la Direzione aziendale ha riconfermato che alla ripresa
successiva alle ferie estive era prevista l’attivazione della nuova 4a linea produttiva (al momento la
partenza è prevista per il 18 settembre c.a.) ma contemporaneamente ha ribadito che non sarà
riattivata la 3a linea.
Ciò, ripetiamo, sarà causa di ulteriori esuberi, dell’indebolimento della competitività aziendale e, di
fatto, della chiusura dell’impianto di macinazione di Spilamberto (MO).
Nulla è stato illustrato al sindacato in merito alle importanti iniziative ed investimenti commerciali
che l’Azienda avrebbe dovuto mettere in campo,come previsto nel Piano industriale, e che
avrebbero dovuto permettere un rilancio del fatturato tale da supportare la capacità produttiva con
prospettive, anzi, di ulteriore sviluppo.
La nuova pianta organica presentata dall’Azienda comporta un aumento insostenibile dei carichi di
lavoro ed una diminuzione della produttività degli impianti e, di fatto, taglia ulteriormente posti di
lavoro. Inoltre poco o nulla è stato fatto dall’Azienda in questi mesi sul piano della formazione e
riqualificazione professionale,che pure costituiva un elemento qualificante dell’Accordo.
Nell’incontro del 30 agosto l’Azienda ha anche comunicato un ritardo nella partenza del vecchio
reparto, motivandola con non precisate e preoccupanti ritardi con le forniture.
Dopo quasi 6 mesi di trattative non è ancora stato firmato l’Accordo di mobilità previsto dal
verbale: questo a causa di un atteggiamento confuso e pretestuoso mostrato dall’azienda. La firma
dell’Accordo di mobilità è uno degli strumenti, tra l’altro previsto dall’Accordo in Regione, per la
gestione degli esuberi.
L’Azienda, inoltre non ha ottemperato all’impegno né di vendere o di affittare, nè di salvaguardare
gli impianti di Cadelbosco di Sopra (RE), oggi in fase di smantellamento.
Oltre a tutto ciò, e per tutto ciò, lo stato di crescente sofferenza finanziaria dell’Azienda e un
progressivo disimpegno da parte della proprietà nella gestione delle relazioni industriali e della
stessa attività aziendale, di cui purtroppo si colgono numerosi segnali, non fanno ben sperare nella
continuazione dell’attività di questa importante realtà del comprensorio, che occupa tutt’ora più di
250 dipendenti.
Di conseguenza le organizzazioni sindacali Filctem Cgil e Femca Cisl di Reggio Emilia, hanno
proclamato lo stato di agitazione e presidio dei lavoratori nel piazzale antistante l’Azienda”.
FILCTEM CGIL FEMCA CISL
Reggio Emilia, 7 settembre 2012