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La nave

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Scafo Timone

Cassero

La nave

Ogni nave è strutturata in modo tale da avere uno scafo ed una

parte superiore dove si svolge la vita di bordo.

Lo scafo, quasi completamente immerso in acqua, costituisce il

ventre dell’imbarcazione e presenta, lungo la sua linea mediana,

una parte più robusta detta chiglia atta a rendere la struttura

più resistente e compatta. Lo scafo presenta a prua (parte

anteriore) la porzione emersa della chiglia, spesso adorna di una

polena, e le ancore con le relative gomene. A poppa (parte

posteriore) è invece presente il timone.

Superiormente allo scafo si trova la coperta contornata lungo

tutto il perimetro da parapetti detti murate, atti ad evitare la

caduta in mare e provvisti di molteplici bitte destinate alle sartie

ed alle cime di ogni sorta.

La coperta costituisce tutta la parte superiore della nave, ma è

suddivisa in tre zone principali che prendono il nome di cassero di

poppa, solitamente soprelevato nelle grandi navi, ponte nella zona

intermedia e castello di prua, anch’esso spesso soprelevato.

Polena

Chiglia

Ancora

Castello di prua Murata

Castello Cassero Ponte

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Gli alberi

In coperta si trovano gli alberi della nave. Essi affondano nel

ventre della nave sino ad ancorarsi allo scafo ed alla chiglia in

modo da avere maggior resistenza alle spinte del vento e dei

marosi.

L’albero di poppa è accessibile dal cassero mentre l’albero di

mezzo è accessibile dal ponte. Dal castello di prua è invece

possibile accedere all’albero di prua ed al bompresso, un albero

posto all’estrema prua ed inclinato di circa 45°. Ogni albero è

provvisto di due pennoni posti trasversalmente ad esso atti a

supportare rispettivamente le vele superiori e quelle inferiori

mentre il bompresso vanta un unico elemento trasversale e fisso.

Alcuni tipi di alberi più piccoli montano un unico pennone

inclinato e sono detti alberi a vela latina e di solito sono presenti

su piccole imbarcazioni o come alberi aggiuntivi su navi molto

grandi.

Bompresso

Alberi

Pennone inferiore

Pennone superiore

Scialuppa

Pennone latino

Bompresso Albero di poppa

Albero di mezzo

Albero di prua

Ancoraggio degli alberi

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Coffa

Snodo per la rotazione dei pennoni

Carrucole per issare ed ammainare il pennone inferiore

Carrucola per issare ed ammainare il pennone superiore

Gli alberi e pennoni

Ogni albero è generalmente composto da tre parti che nel complesso

concorrono alla sua altezza totale. Nella giunzione di ognuna delle

parti è posta una pedana atta al fissaggio dei tiranti dell’albero,

delle sartie di arrampicamento e delle carrucole preposte per issare

o ammainare i pennoni. Solitamente l’albero di mezzo presenta,

alla giunzione superiore, una coffa, ovvero un piccolo alloggiamento

destinato alla vedetta.

In prossimità di ognuno dei due giunti dell’albero è presente un

pennone. Questi è montato trasversalmente all’albero ed è libero di

ruotarci intorno mediante uno snodo che ne consente la rotazione

quasi completa in modo che il pennone possa essere direzionato per

migliorare la spinta del vento sulle vele. Ogni pennone può essere

issato ed ammainato all’occorrenza mediante delle carrucole le cui

cime corrono lungo l’albero e si fissano alle bitte ai suoi piedi.

Sartie di arrampicamento

giunzioni

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Sartie di arrampicamento

Sartie di arrampicamento fissate sulle murate

Griselle

Sartie

Scaletta a pioli esterna

Il sartiame di arrampicamento

Gli alberi sono resi fissi e ben ancorati da tiranti e sartie, ovvero

cime che dalle murate salgono diagonalmente sino all’albero

conferendo robustezza e stabilità. Le sartie di arrampicamento sono

un intreccio di sartie verticali e griselle orizzontali intrecciate in

modo da costituire una scala di corde utile per salire velocemente

nelle zone di incrocio tra albero e pennoni.

Per salire invece sulla nave si utilizza una passerella posta tra il

molo ed il ponte, o, se ci si trova in mare, una scala a pioli

presente sullo scafo.

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Su tutta la coperta della nave, sia essa cassero ponte o castello,

sono presenti le bitte di bordo, ovvero gli ancoraggi per fissare e le

cime di ogni sorta. Esse possono essere di due tipi: bitte fisse e

bitte a piolo.

Le bitte fisse sono solitamente poste sulle murate, sul loro fianco

interno e sul molo e si necessita fissare le cime mediante un nodo

che verrà sciolto all’occorrenza. Le bitte a piolo sono invece

costituite da un piolo mobile infilato in un occhiello. Solitamente

sono poste ai piedi degli alberi e sulle murate e sono destinate

prevalentemente alle cime dei pennoni ed alle vele. Queste bitte

hanno il vantaggio che non si necessita di sciogliere il nodo della

cima, ma è sufficiente sfilare il piolo per liberare la stessa.

Bitta fissa

Bitta a piolo

Alloggiamento bitte a piolo

ai piedi dell’albero

Le bitte

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Gli ambienti principali in cui muoversi su di una nave sono: il

Ponte, la Stiva e le Cabine. Ognuno di essi ha diverse locazioni

principali al suo interno.

Gli ambienti della nave

Quando ci si trova sul Ponte ci si può spostare nelle locazioni del

castello di prua e la relativa cella situata sotto di esso, del ponte

vero e proprio e del cassero di poppa. Scendendo in Stiva ci si

può spostare invece nella zona di carico, nella cucina, nel deposito

delle vele, nel deposito della gomena dell’ancora e nella zona della

barra del timone. Infine, entrando nelle Cabine ci si potrà muovere

tra le cabine private e gli alloggi dell’equipaggio.

Cella di prigionia

Barra del timone

Ponte

Castello di pura Ponte Cassero di poppa

Gomena Deposito Cucina Carico

dell’ancora delle vele

Alloggi Cabine private

dell’equipaggio

Argano dell’ancora

Stiva Cabine

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Ruota del Timone

Funi del timone

Ruota del timone

Cassero

Scale del cassero

Ponte

Ponte: Cassero di poppa Albero di poppa

Murate del cassero

Barra del timone

carrucole Il cassero è la zona di poppa soprelevata rispetto al ponte ed

accessibile unicamente da esso tramite due scale poste lateralmente.

Il cassero è la parte più alta della nave ed è la locazione preposta

per il governo della stessa e per tale motivo alloggia la ruota del

timone che mediate funi e carrucole muove la barra del timone

situata sottocoperta ed orienta infine la pala immersa in acqua per

dare la voluta rotta alla nave.

Sul cassero si trova l’albero di poppa, ma non vi sono boccaporti

poiché sotto il cassero sono situate le cabine private.

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Scale del castello di prua

Albero di mezzo

Accesso alla stiva di carico

Murate del ponte

Boccaporti per l’accesso alla stiva

Scale di accesso sottocoperta

Boccaporti per l’accesso al deposito vele ed agli alloggi dell’equipaggio

Ponte: Coperta

IL ponte è la parte centrale della nave e costituisce anche la parte

della coperta in cui si concentrano il maggior numero di attività di

bordo. Esso presenta l’albero di mezzo e da accesso a tutte le parti

della nave.

Verso poppa sono presenti le scale per salire sul cassero e la porta

per accedere alle cabine, mentre verso prua si trovano le scale per

accedere al castello di pura. Nella zona centrale sono situate le

scale per scendere sottocoperta, i boccaporti della stiva di carico e

quelli per l’accesso diretto al deposito delle vele ed agli alloggi

dell’equipaggio.

Il ponte è provvisto anch’esso di murate, ma queste presentano

un’apertura provvista di portello per ogni fianco. I suddetti

portelli vengono aperti per facilitare la salita e la discesa da bordo

e l’utilizzo della passerella in caso di attracco al pontile. In

navigazione la passerella è assicurata con delle sagole sul fianco

interno della murata del ponte.

Scale del cassero

Boccaporto

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Ponte: Coperta

Albero di mezzo

Accesso alla stiva di carico

Scialuppa

Scale del cassero

Porta di accesso alle cabine

Argano dell’ancora

(capestano)

Sul ponte è anche presente, a prua dell’albero di mezzo, l’argano

destinato a issare l’ancora.

L’argano è costituito da un corpo rotante e da molteplici bracci

robusti e lunghi che consentono a più marinai di adoperarlo

contemporaneamente. Essi sono amovibili per far si che non creino

impaccio alle operazioni di bordo durante la navigazione quando

l’ancora è issata. Sull’argano si avvolge la cima legata

all’ancora, detta gomena, che si raccoglie, tramite un boccaporto,

nel vano della gomena sottocoperta. Per le grandi navi con due

ancore sono previsti due argani.

Sul ponte, solitamente posta sopra i boccaporti chiusi del vano di

carico, è situata una scialuppa utile per scendere dalla nave

quando essa è ormeggiata in rada o ci si trova in mare aperto.

Gomena

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Ponte: Castello di prua

Bompresso

Albero di prua

Boccaporto di accesso al vano delle vele e della gomena

Scale del castello di prua

Murate del castello

Ancora

Cella di prigionia

(sotto il castello)

Ancora

Il castello di prua è accessibile unicamente dal ponte tramite le

scale o attraverso i boccaporti che danno sottocoperta. Solitamente,

nelle navi di grandi dimensioni, il castello di prua è leggermente

soprelevato tanto da permette di utilizzare il vano sottostante come

deposito e come cella per i prigionieri.

Unicamente dal castello di prua si può accedere all’albero di

prua, al bompresso, alle ancore, alla chiglia emersa ed alla

polena.

Anche sul castello di prua sono presenti dei boccaporti che danno

diretto accesso al deposito delle vele e della gomena.

Gomena

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Cabine ed alloggi dell’equipaggio Stiva Gli alloggi dell’equipaggio si trovano sottocoperta e sono costituiti

essenzialmente dal ventre stesso della nave, motivo per cui non vi

sono ne muri che delimitano stanze private ne porte. Le brande per

il riposo dell’equipaggio altro non sono che amache poco

ingombranti ed utili per risentire meno del movimento stesso della

nave tra i flutti. Ad ogni membro della ciurma è assegnata una

branda ed una cassapanca per gli effetti personali.

Le cabine sono invece destinate agli ufficiali ed agli eventuali

ospiti di bordo. Sono situate sotto il cassero di poppa e sono vere e

proprie stanze provviste di un letto spartano, un piccolo tavolo con

una sedia, un armadio ed una finestrella che da sul fianco della

nave.

La stiva è essenzialmente suddivisa in stiva di carico e depositi.

La stiva di carico, accessibile direttamente tramite i grandi

boccaporti del ponte, è la zona dove vengono riposte le scorte di

cibo, di acqua ed il carico mercantile trasportato compresi gli

eventuali animali. Ogni cassa, otre o oggetto stivato è assicurato

con cinghie di cuoio, sagole e reti per evitare che, per effetto del

rollio e del beccheggio, il carico possa rompersi o andare perduto,

nonché per evitare lo sbilanciamento della nave stessa che potrebbe

causarne il ribaltamento in caso di mare molto mosso.

I depositi contengono invece tutto ciò che occorre in navigazione o

per la riparazione della nave stessa. Nel deposito delle vele sono

stivate le vele di riserva e quelle non in uso sui pennoni nonché le

assi di legno e quanto occorra al carpentiere per riparare i danni

della nave. Dato invece il notevole ingombro della gomena e la sua

cospicua lunghezza, si necessita per essa un deposito specifico,

dove la stessa è arrotolata e pronta per essere usata.

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Operazioni preparative

salpare ed attraccare

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Operazioni preparative per salpare

Prima di salpare è bene che siano effettuate le operazioni di bordo

necessarie per aver una nave sempre efficiente ed un ponte agevole

per le manovre di governo. Gli ufficiali di bordo devono verificare

che siano state svolte le seguenti operazioni indispensabili:

1. Caricare i viveri: aperti i grandi boccaporti sul ponte si

procede a caricare la stiva con cibo, acqua, animali e

quant’altro occorra in base al numero dei marinai a bordo ed

alla durata prevista del viaggio. Il carico è demandato ai

marinai stessi o agli argani del pontile se sono disponibili.

2. Assicurare gli oggetti liberi: ogni oggetto stivato nella zona di

carico, nell’armeria o negli alloggi privati e che può arrecare

danno o pericolo per la nave deve essere assicurato con sagole

o cinghie di cuoio per evitare che si muova o si rompa per via

del rollio e del beccheggio. Particolare attenzione è da porre

per le lanterne e l’olio combustibile.

3. Sgomberare il ponte: terminate le operazioni di carico si

procede a liberare il ponte da ogni ostacolo o impedimento che

possa ritardare o impedire le manovre di governo relative alle

vele ed agli alberi. Tutte le cime vanno arrotolate in buon

ordine ai piedi delle bitte a cui sono assicurate o ai piedi

degli alberi. Vanno richiusi i boccaporti e riposizionata la

scialuppa al centro della nave e vanno sgomberate le scale del

cassero di poppa e del castello di prua in modo da non avere

impedimenti negli spostamenti in coperta.

4. Issare i pennoni: nel caso in cui la nave sia stata ormeggiata

a lungo o nel caso in cui i pennoni siano stati riparati di

recente, essi possono essere ammainati e si deve procedere ad

issarli in modo da preparare l’alberatura per spiegare le

vele. I pennoni vanno issati utilizzando le cime preposte, dette

drizze, che mediate le carrucole poste sull’albero permettono

di issare i pennoni. Tale operazione richiede almeno due

marinai.

Drizza per issare il pennone superiore

Pennone superiore issato

Drizza per issare il pennone inferiore

carrucola

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Operazioni preparative per salpare

5. Ritirare la passerella: essa viene ritirata a bordo ed

assicurata con delle sagole sul lato interno della murata del

ponte. Nessuno può più scendere o salire a bordo.

6. Prepararsi sui marciapiedi: i marinai salgono lungo le sartie

di arrampicamento e, posando i piedi sulle apposite sagole

dette marciapiedi, si posizionano sui pennoni in attesa di

spiegare le vele agli ordini del capitano. Per ogni pennone si

necessitano almeno due marinai, uno per lato.

Marciapiedi

7. Sciogliere gli ormeggi o issare l’ancora: ultima operazione

per salpare è sciogliere gli ormeggi che tengono la nave ferma

al molo. Le cime di ormeggio, gomene, vengono sciolte dalle

bitte di bordo poste sulle murate sia a prua che a poppa e

vengono lanciate sul molo. Nel caso di ancoraggio ci si limita

ad usare l’argano per issare le ancore. Successivamente la

nave è pronta a prendere il mare.

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Operazioni per l’attracco

1. Terzarolare ed imbrogliare le vele: ci si posiziona sui

marciapiedi dei pennoni e si terzarolano le vele per ridurre la

velocità di avvicinamento al molo o al punto di arresto. Per

tale operazione occorrono almeno due marinai per pennone.

Successivamente, al comando del capitano, si imbrogliano

completamente le vele eliminando totalmente la spinta del

vento e demandando l’accostamento al molo al solo abbrivio

della nave, ovvero al suo moto d’inerzia.

2. Assicurare gli ormeggi o calare l’ancora: quando la nave è

oramai in prossimità del molo ed è praticamente ferma, un

marinaio scende dalle murate sul pontile e lancia le gomene di

ormeggio ai marinai di bordo che le fissano alle bitte di prua

e di poppa per rendere la nave solidale al molo. Se ci si

ormeggia in rada, ovvero in mare, ci si limita a calare le

ancore. L’ancoraggio è possibile effettuarlo sono su fondali

bassi e quindi in prossimità della costa. Per arresti in mare

aperto ci si limita al solo imbrogliare le vele per non risentire

della spinta del vento.

3. Abbassare la passerella o calare la scialuppa: a nave ferma

si abbassa la passerella per scendere sul molo. In caso di

ormeggio in rada ci si limita a calare la scialuppa con le

apposite carrucole e cime.

Pennone superiore ammainato

Drizza per ammainare il pennone superiore

carrucola

4. Ammainare i pennoni: nel caso si preveda una sosta

prolungata o delle riparazioni ai pennoni, si procede con

l’ammainarli mollando le drizze corrispettive.

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Vento e manovre veliche

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Spinta del vento

L’orientazione delle vele consente di sfruttare la componente del

vento che agisce lungo la direzione di navigazione permettendo così

di procedere lungo una direzione diversa da quella in cui soffia il

vento.

Spinta

utile

Direzione di navigazione

Gli snodi dei pennoni consentono un’ampia rotazione degli stessi,

ma tale rotazione è limitata dal sartiame, motivo per cui, se la

direzione da cui soffia il vento investe la prua con un angolo troppo

stretto, le vele risentiranno di una spinta effettiva opposta alla

direzione di navigazione e la nave non potrà procedere trovandosi

controvento, Solitamente si considera andatura controvento se il

vento investe la prua con un angolo inferiore a 45°.

Spinta

opposta

Direzione di navigazione

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Spiegare le Vele Terzarolare le Vele

L’operazione di spiegare le vele consiste nel liberarle per far si che

possano prendere il vento e generare una spinta sulla nave.

In particolare, almeno due marinai salgono lungo le sartie di

arrampicamento sino al pennone e scorrono lateralmente lungo esso

utilizzando i marciapiedi. Una volta in posizione slegano le sagole

che imbrogliano la vela, ovvero che la tengono arrotolata, e fanno

si che essa si dispieghi liberamente. Non appena il vento inizia a

gonfiare la vela, altri due marinai sul ponte cazzano le drizze per

tendere la vela quanto basta.

Slegare le sagole che imbrogliano la vela

Spiegare la vela

Cazzare le drizze

Terzarolare le vele significa sostanzialmente ripiegarle in parte per

far si che la spinta generata dal vento sia ridotta. Tale operazione

è utile in caso di vento eccessivamente forte o quando si vuole

ridurre la velocità di navigazione o ci si prepara a fermarsi.

Ogni vela presenta due file di piccole sagole legate ad occhielli

nella vela e lasciate libere all’altra estremità. Tali sagole sono

detti terzaroli e permettono di legare la vela ripiegata in modo da

lasciarne solo una parte al vento. Le due file di terzaroli dividono

la vela in tre parti solitamente di eguale superficie. La superficie

velica può essere quindi ridotta a due terzi o a un terzo a seconda

che essa sia ripiegata sino alla linea più alta dei terzaroli o a

quella più bassa. Non sono permesse posizioni intermedie.

marciapiedi

prima linea di terzaroli seconda linea

di terzaroli

Dato il peso della vela e

l’effetto del vento che spinge

su di essa, il ripiegarla

richiede molto sforzo. Per

tale motivo si spinge con i

piedi sui marciapiedi, si

bascula sul pennone

appoggiandosi con il ventre e

ci si aiuta con il proprio

peso per issare la vela e

ripiegarla.

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drizza cazzata

Ammainare le Vele

Vela tesa al vento Lascare le drizze

Ammainare parzialmente il pennone Imbrogliare la vela

L’operazione di ammainare le vele consiste invece nel sottrarre

completamente le stesse al vento per ridurre la spinta sulla nave.

I marinai sul ponte lascano le drizze che tendono la vela, ovvero le

allentano in modo che essa non sia più tesa e lasci sfuggire il

vento. Al contempo almeno due marinai salgono sul pennone che

viene parzialmente ammainato e ,scorrendo lungo il pennone

facendo uso dei marciapiedi, terzarolano la vela sino al completo

ripiegamento per imbrogliarla infine con le sagole e sottrarla

completamente al vento.

drizza lascata

Imbrogliare le vele

Imbrogliare la vela con le sagole Terzarolare la vela sino alla completa chiusura

L’operazione di imbrogliare le vele è la fase conclusiva del

terzarolarle e consiste nel ripiegarle completamente in modo che il

vento non agisca su di esse in alcun modo. Tale operazione si attua

su alcune vele per ridurre prolungatamente la velocità di

navigazione o su tutte le vele quando si è arrestata la nave e si

prevede una lunga sosta.

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Bracciare i pennoni

Cime per bracciare il pennone

Cime per bracciare il pennone

Drizze per cazzare la vela Fissaggio delle cime sulla murata corrispettiva

L’operazione di bracciare i pennoni consiste nell’orientarli

opportunamente così che le vele godano della massima spinta del

vento. I pennoni si orientano cazzando e lascando due cime fissate

alle estremità degli stessi, dette bracci, ed alle murate

corrispettive.

Sezione dell’albero

Sartie Snodo del pennone

Pennone

Tirante dell’albero

Ostacoli alla rotazione del pennone

Bracciare i pennoni non permette, tuttavia, una rotazione completa

degli stessi per via del sartiame e dei tirati dell’albero che

limitano l’angolo utile di rotazione degli snodi.

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Andature e manovre di governo

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Andature

bolina bolina (controvento)

bolina

traverso traverso

poppa poppa poppa

L’andatura di un veliero indica l’angolazione relativa con cui il

vento investe la nave.

Si parla di andatura di bolina se il vento investe la prua con un

angolo compreso tra l’asse longitudinale della nave ed la direzione

perpendicolare al fianco. Se invece il vento attacca le murate con

direzione perfettamente perpendicolare alla nave allora si dirà

andatura di traverso. Di conseguenza se il vento investe la poppa

con un angolo compreso tra il traverso e l’asse longitudinale si dirà

andatura di poppa.

Se la direzione di navigazione è opposta al vento ci si trova

controvento e non si può avanzare. In tal caso si è costretti a

bordeggiare, ovvero a procedere lungo la rotta voluta con un

andamento seghettato fatto di brevi andature di bolina alternate da

virate di prua. Il bordeggiare consente quindi di procedere anche

controvento con andature di bolina.

vento

rotta

bolina

bolina

bolina

virata

di prua

virata

di prua

virata

di prua

bolina

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Virata

poppa poppa poppa

traverso traverso

bolina bolina controvento (bordeggiare)

Bracciare i pennoni

Si parla invece di virata di poppa quando il vento cambia

murata passando da poppa. Tale virata necessita di uno spazio

maggiore e risulta meno rapida.

La virata è un cambio di rotta caratterizzato dal fatto che il

vento cambia murata su cui investe la nave. In tutte le virate si

necessita bracciare i pennoni per orientarli secondo la nuova

direzione del vento.

Si parla di virata di prua quando

il vento cambia murata passando

davanti alla prua. Tale manovra

permette un cambio repentino della

rotta.

vento

bracciare i

pennoni

controvento

vento su murata

sinistra

vento su murata

destra

vento

bracciare i

pennoni

vento in poppa vento su murata

destra

vento su murata

sinistra

Bracciare i pennoni è un’operazione fondamentale che permette di

orientare al meglio i pennoni sfruttando nel modo più efficace la

spinta del vento nelle diverse andature. Nelle virate, tale

operazione permette il cambio di rotta senza ritrovarsi ad avere

una spinta opposta del vento per via dell’orientazione inopportuna

delle vele.

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Spinta

Vento al traverso

Spinta

Spinta

Vento in poppa

Spinta

Spinta del vento per le diverse andature

Vento in prua (controvento)

Spinta opposta

Influenza di più vele

Se si considera la spinta effettiva del vento per ogni andatura,

risulta evidente che l’andatura di bolina gode di una minor

spinta effettiva con conseguente velocità ridotta della nave,

viceversa il vento in poppa genererà la maggior spinta possibile.

Per velieri di grandi dimensioni e con più alberi, va tuttavia

tenuta in considerazione l’influenza delle vele di alberi diversi

rispetto alla direzione del vento e quindi all’andatura. Ne

consegue quindi che l’andatura di poppa comporta un grande

ombreggiamento delle vele di mezzo e di prua con conseguente

riduzione del vento effettivamente agente su di esse e quindi della

velocità effettiva. Di contro, l’andatura di traverso genera il

minor ombreggiamento delle vele e consente la massima velocità di

navigazione. L’andatura di bolina è in ogni caso la più lenta

anche per una nave a più alberi.

Vento in poppa

Vent

o al

tra

vers

o

cono di

ombreggiamento

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Misurazioni e rotta

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Solcometro e Clessidra

per misurare la velocità

Strumenti di navigazione

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Scandaglio a sagola

per misurare la profondità

Mostrarombi

per calcolare la rotta

Sestante ed Effemeridi

per determinare il punto nave

Strumenti di navigazione

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Carte nautiche e Compasso

per calcolare la rotta

Cannocchiale

per avvistamenti a distanza

Bussola

per la direzione

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Compendio navale

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Tartana

Lunghezza: 15 m

Larghezza:3.5 m

Altezza sul mare: 2 m

Pescaggio: 1.5 m

Velocità: media

Manovrabilità: alta

Resistenza: bassa

Dhow

Lunghezza: 20 m

Larghezza: 6 m

Altezza sul mare: 3 m

Pescaggio: 1.5 m

Velocità: alta

Manovrabilità: alta

Resistenza: media

Giunca

Lunghezza: 22 m

Larghezza: 8 m

Altezza sul mare: 4.4 m

Pescaggio: 1.6 m

Velocità: media

Manovrabilità: alta

Resistenza: media

Scialuppa

Lunghezza: 4 m

Larghezza:2 m

Altezza sul mare: 0.5 m

Velocità: molto bassa

Manovrabilità: alta

Resistenza: molto bassa

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Caravella

Lunghezza: 21 m

Larghezza: 6 m

Altezza sul mare: 4 m

Pescaggio: 1.8 m

Velocità: media

Manovrabilità: alta

Resistenza: media

Caravella Redonda

Lunghezza: 25 m

Larghezza: 7 m

Altezza sul mare: 5 m

Pescaggio: 2 m

Velocità: media

Manovrabilità: media

Resistenza: media

Cocca Anseatica

Lunghezza: 30 m

Larghezza: 7 m

Altezza sul mare: 6.5 m

Pescaggio: 2.5 m

Velocità: media

Manovrabilità: media

Resistenza: alta

Sciabecco

Lunghezza: 33 m

Larghezza: 6 m

Altezza sul mare: 6 m

Pescaggio: 1.8 m

Velocità: alta

Manovrabilità: media

Resistenza: alta

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Veliero

Lunghezza: 40 m

Larghezza: 10 m

Altezza sul mare: 9 m

Pescaggio: 2.5 m

Velocità: media

Manovrabilità: bassa

Resistenza: molto alta

Caracca

Lunghezza: 38 m

Larghezza: 8 m

Altezza sul mare: 8 m

Pescaggio: 2 m

Velocità: media

Manovrabilità: bassa

Resistenza: molto alta