La musica giovane contro il “deserto” dell’indifferenza...di lei si sono piazzati Enrico...

8
18 I l giorno mi porta alla realtà, la stessa che mi uccide con la noia. Sospeso nel tempo vorrei rubare ogni istante che vedo. Chiudo gli occhi per vivere quello che il mondo non mi dà, sogno per esser libero da questa città. Cambiano tempi e società, ma non cambia la ricerca di amore, di dolcezza e di un senso ai propri giorni che da sempre anima i giovani. Non cambia quel desiderio innato di sentirsi, anche solo per un attimo, al centro del mondo. Su questi binari, che sono poi sentimenti, sogni e desideri di ogni genera- zione, corrono le parole e le note dei Sonohra. Amatissimi in Italia e all’estero, i fratelli Luca e Diego Fainello, cantanti e musicisti, si stanno sempre più avvicinando anche al messaggio della solidarietà. Il più arduo, forse, da trasmettere al giovane pubblico, “bombardato” ogni giorno da mille sollecitazioni. Hanno cantato più volte per l’Abruzzo colpito dal terremoto, hanno cantato per sensibilizzare al dono di sè. Al dono di sangue, di organi e midollo osseo. A Verona, durante il concerto del 2 settembre nel gre- mitissimo Teatro Romano (foto sotto e pagina accan- to), i Sonohra hanno alternato le canzoni ai messag- gi di Avis, Fidas, Aido e Admor, unite nella campa- gna “Donare fa volare”. Stupendo in positivo il gio- vane pubblico giunto da tutta Italia per ascoltare il loro repertorio, ma anche le strepitose cover di gran- di come Lenny Kravitz, Dire Straits, Eric Clapton, Do Diddley e B.B. King. “Dono & Vita” ha incon- trato i due fratelli il giorno successivo al concerto, nella loro casa di Verona assediata dai fan. Ci accoglie sorridente il biondo Luca, il maggiore dei due. Diego ci raggiunge in veranda, un po’ assonnato, ma non meno disponibile. Il clima familiare (il papà gira per casa e la mamma rientra con la spesa) ci mette subi- to a nostro agio. Impossibile non chiedere subito quali emozioni abbia suscitato in entrambi l’aver cantato nella propria città. “Suonare a Verona è sempre un’emozione indescrivibile - ci dice Luca - al Teatro Romano, poi, il contatto con il pubblico è unico. Tutti cantavano con noi, il pubbli- co ha partecipato al massimo ed è stato caldissimo. Il concerto è stata la dimostrazione dell’affetto di tantissi- me persone nei nostri confronti e del consolidamento del nostro pubblico”. Non solo musica, ma anche solidarietà. Come ha accolto il pubblico la novità del messaggio del dono? “Molto bene. Ha ascoltato ed ha capito – continua Luca -. È stata una prima volta anche per noi con un messaggio così forte”. “Conosciamo le associazioni e con qualcuna abbiamo fatto già qualcosa anche in passato, ma mai a questo livello – aggiunge Diego - È stato importante, penso”. Associazioni diverse si sono unite per lanciare uno stesso messaggio, quasi a formare una famiglia. Voi che siete fratelli, che dai vostri genitori siete stati appoggiati, incoraggiati e seguiti in questo non facile percorso professionale, quanto ritenete sia importan- te oggi la famiglia anche per trasmettere determinati valori positivi, come quello del dono ad esempio? “La famiglia ha un ruolo fondamentale secondo me, perché per prima educa a certi valori e imposta la vita futura dei figli - dice Luca - quello che i genitori tra- smettono, incide per sempre, pur avendo ognuno il pro- prio carattere”. “Secondo me, però, le famiglie di oggi non sono molto presenti - incalza Diego - e i figli ne pagano le conseguenze. Se si è costretti a lavorare in due La musica giovane contro il “deserto” dell’indifferenza TESTIMONIAL: I SONOHRA

Transcript of La musica giovane contro il “deserto” dell’indifferenza...di lei si sono piazzati Enrico...

  • 18

    I l giorno mi porta alla realtà, la stessa che mi uccidecon la noia. Sospeso nel tempo vorrei rubare ogniistante che vedo. Chiudo gli occhi per vivere quello cheil mondo non mi dà, sogno per esser libero da questacittà. Cambiano tempi e società, ma non cambia laricerca di amore, di dolcezza e di un senso ai proprigiorni che da sempre anima i giovani. Non cambiaquel desiderio innato di sentirsi, anche solo per unattimo, al centro del mondo. Su questi binari, chesono poi sentimenti, sogni e desideri di ogni genera-zione, corrono le parole e le note dei Sonohra.Amatissimi in Italia e all’estero, i fratelli Luca e DiegoFainello, cantanti e musicisti, si stanno sempre piùavvicinando anche al messaggio della solidarietà. Ilpiù arduo, forse, da trasmettere al giovane pubblico,“bombardato” ogni giorno da mille sollecitazioni.Hanno cantato più volte per l’Abruzzo colpito dalterremoto, hanno cantato per sensibilizzare al donodi sè. Al dono di sangue, di organi e midollo osseo. AVerona, durante il concerto del 2 settembre nel gre-mitissimo Teatro Romano (foto sotto e pagina accan-to), i Sonohra hanno alternato le canzoni ai messag-gi di Avis, Fidas, Aido e Admor, unite nella campa-gna “Donare fa volare”. Stupendo in positivo il gio-vane pubblico giunto da tutta Italia per ascoltare illoro repertorio, ma anche le strepitose cover di gran-di come Lenny Kravitz, Dire Straits, Eric Clapton,

    Do Diddley e B.B. King. “Dono & Vita” ha incon-trato i due fratelli il giorno successivo al concerto,nella loro casa di Verona assediata dai fan. Ci accogliesorridente il biondo Luca, il maggiore dei due. Diegoci raggiunge in veranda, un po’ assonnato, ma nonmeno disponibile. Il clima familiare (il papà gira percasa e la mamma rientra con la spesa) ci mette subi-to a nostro agio. Impossibile non chiedere subitoquali emozioni abbia suscitato in entrambi l’avercantato nella propria città.“Suonare a Verona è sempre un’emozione indescrivibile- ci dice Luca - al Teatro Romano, poi, il contatto conil pubblico è unico. Tutti cantavano con noi, il pubbli-co ha partecipato al massimo ed è stato caldissimo. Ilconcerto è stata la dimostrazione dell’affetto di tantissi-me persone nei nostri confronti e del consolidamento delnostro pubblico”. Non solo musica, ma anche solidarietà. Come haaccolto il pubblico la novità del messaggio del dono? “Molto bene. Ha ascoltato ed ha capito – continuaLuca -. È stata una prima volta anche per noi con unmessaggio così forte”. “Conosciamo le associazioni e conqualcuna abbiamo fatto già qualcosa anche in passato,ma mai a questo livello – aggiunge Diego - È statoimportante, penso”.Associazioni diverse si sono unite per lanciare unostesso messaggio, quasi a formare una famiglia. Voiche siete fratelli, che dai vostri genitori siete statiappoggiati, incoraggiati e seguiti in questo non facilepercorso professionale, quanto ritenete sia importan-te oggi la famiglia anche per trasmettere determinativalori positivi, come quello del dono ad esempio? “La famiglia ha un ruolo fondamentale secondo me,perché per prima educa a certi valori e imposta la vitafutura dei figli - dice Luca - quello che i genitori tra-smettono, incide per sempre, pur avendo ognuno il pro-prio carattere”. “Secondo me, però, le famiglie di ogginon sono molto presenti - incalza Diego - e i figli nepagano le conseguenze. Se si è costretti a lavorare in due

    La musica giovanecontro il “deserto”

    dell’indifferenza

    TES

    TIM

    ON

    IAL:

    ISO

    NO

    HR

    A

  • 19

    perché altrimenti la famiglia non ce la fa, è logico chepoi i ragazzi siano più abbandonati a se stessi. Non valeper tutti, ma per molti credo proprio di sì”.Perciò si inseguono modelli e valori magari sbagliati?“Appunto - sottolinea Luca - Si insegue il successo faci-le senza fatica, l’apparire senza sostanza. Credo ci stiaperdendo molto anche l’Arte, quella vera, in tutti i suoicampi. L’impressione mia è che i giovani di oggi perda-no personalità, che siano più deboli, ma perché debolisono i modelli che vengono loro proposti. Voglio essereottimista, però, perché sono anche ragazzi più istruiti diun tempo, con maggiori conoscenze e sicuramente congrandi potenzialità”. “Io però vedo molta gioventù bru-ciata in giro - incalza Diego - e questo non è bello. Fapensare. I valori ci sono, ma non li tirano fuori”.Possiamo provarci attraverso la musica? Pensate che lecanzoni, il modo di porsi di modelli come voi possa-no in qualche modo incidere sui giovani, contro ildeserto dell’indifferenza? “Certo. La musica può fare molto perché è amata daigiovani ed è un formidabile mezzo di comunicazione.Come i socialnetwork per esempio. Per avvicinare e par-lare ai giovani bisogna usare ciò che più piace loro - diceLuca - Anche in Sud America, dove c’è molta povertà ei giovani non hanno quello che abbiamo noi, la musicaè un mezzo di comunicazione importante. Per loro assi-

    stere a un concerto è il massimo della felicità”.E allora, perché non comunicare insieme? Sarestedisponibili ad aiutare l’Avis a sensibilizzare al donodel sangue, anche come testimonial? “Altrochè. Se possiamo darvi una mano parlando didono ai tanti giovani che ci seguono, siamo disponibili”. Un po’ come ha già fatto anche Tiziano Ferro?“Direi di sì - conclude Luca - pensa che abbiamo anco-ra un manifesto della campagna “Tiziano Ferro perAvis” preso durante un suo concerto. Possiamo fare qual-cosa anche noi, magari già al tour invernale”. E noiincrociamo le dita perché si possa passare ai fatti.

    Servizio a cura di Michela Rossato

    Foto di Claudio Tumolo e D.J. Stocko

    Per il loro duo musicale, i fratelli Luca e Diego Fainellohanno scelto il nome di un deserto tra gli Stati Uniti e il Messico: Sonora. Perché dà il senso di una “musicasenza confini”, oltre ad avere una stretta assonanza con“suono ora”. Nati a Verona nel 1982 (Luca) e nel 1986(Diego), dove sono cresciuti e vivono, sin da piccolihanno “respirato” la musica, grazie alla mamma cantante e al nonno violinista. Con il nome di “2tto” poi“Domino”, hanno mosso i primi passi giovanissimi, esi-bendosi nei piani bar e nei locali sul lago di Garda e ri-arrangiando, nel loro stile, cover di alcune canzoni famo-se. Nel 2003 il primo singolo “Grido e canto” e la sigladel cartone animato “Ufo baby”. L’incontro che cambia la loro vita giunge nel 2007. Il produttore Roberto Tini li sente, li nota e li presenta alla loro attuale casa discogra-fica. Cambiano il nome in Sonohra e l’anno dopo parteci-pano, nella sezione Giovani, al Festival di Sanremo dovevincono con la canzone “Amore”. Cominciano a essereseguitissimi, in Italia e all’estero, pubblicano l’album“Liberi da sempre” che vende 100mila copie. Il secondosingolo “Love show” impazza in radio e vince il TRLAwards 2008 di Napoli, nella categoria “Best New Artist”.Il terzo singolo “Salvami” è del settembre 2008. Di lì apoco ricevono una nomination come “Best Italian Act”agli MTV Europe Music Awards. A novembre esce ilprimo cd-dvd live “Sweet Home Verona” registrato alTeatro Romano. Una settimana e il dvd è il più venduto.

    Nel 2009 “conquistano” il Sud America con l’album“Liberi da sempre” in spa-gnolo e con concerti dalvivo che riscuotono ungrande successo. In Italia,invece, vincono a Trieste il premio “Best riempipiaz-za” ai TRL Awards. Il 30giugno partecipano al con-certo organizzato a Carpiper aiutare la popolazionedell’Abruzzo colpita dal ter-remoto e iniziano una col-laborazione con la cantau-trice messicana Yurida. Tra settembre e dicembrelavorano a Londra al nuovoalbum “Metà”, mentre inGiappone esce “L’amore” inversione nipponica. Il 2010 si apre con la partecipazioneal Festival di Sanremo con la canzone “Baby” e proseguecon concerti in tutta Italia. A giugno vincono il premio“Roiggep Band d’Italia” e partecipano ai Wind MusicAwards a Verona dove, il 2 settembre, si esibiscono perAvis, Fidas, Aido e Admor. Presto li vedremo nella serietelevisiva “I Cesaroni”. Interpretano se stessi.

    TES

    TIM

    ON

    IAL:

    ISO

    NO

    HR

    A

    Breve storia di un giovane duo

  • 20

    pag

    ine

    gi

    ovani Non avrebbe potuto che essere un successo lafinale di “Musica Nel Sangue On Tour”, dispu-

    tatasi sabato 15 maggio all’Auditorium Modigliani diPadova. La manifestazione, promossa dalle associa-zioni di donatori di sangue Avis Veneto, Fidas Venetoe Abvs, con il patrocinio del Comune di Padova,della Provincia di Padova e della Regione Veneto persensibilizzare i giovanissimi alla donazione del san-gue, ha vissuto un esito straordinario nella partecipa-zione e nel consenso degli istituti superiori, dellefamiglie e degli amici delle 29 band in erba chehanno monopolizzato l’attenzione dal pomeriggio.Auditorium strapieno in ogni ordine di posti, classiche fraternizzano e valutazioni competenti hannotrascinato la serata verso il live di Dente, affermatocantautore contemporaneo, che assieme al suo orga-nico pop ha completato la festa con risultati superio-ri ad ogni attesa, nella soddisfazione generale dei pro-motori e del collettivo Heads, coordinatore dell’orga-nizzazione. A tutti i presenti e agli organi di comuni-cazione va il più sentito ringraziamento per il sup-porto che ha una doppia valenza, umana oltre cheartistica. Al termine di un serrato confronto, la giuriacapitanata da Michele Orvieti (musicista neiMariposa e discografico con Trovarobato) e compo-sta anche da Guglielmo Bottin (produttore dance edisc jockey), Alberto Stevanato (musicista deiGrimoon e gestore dell'etichetta Macaco Records),Marco Momo Bernar (speaker a Radio Sherwood) eFrancesca Boccaletto (cronista di spettacolo per iquotidiani Epolis) ha attribuito la vittoria nella cate-goria riservata ai brani originali a “After distress andfear” di Nicoletta Naibo, studentessa del liceoFlaminio di Vittorio Veneto (Tv), che consegue inpremio la possibilità di registrare il suo primo demoal Virtual Studio del capoluogo della Marca. Dietrodi lei si sono piazzati Enrico Nicoletti dell’IisRolando da Piazzola sul Brenta (Padova) con “Laterra trema” e la Cornaro Fracasso Band, degli omo-nimi plessi padovani, con “Tutto in una notte”.Per la categoria riservata ai brani originali con conte-nuti inerenti il concetto di solidarietà, hanno vinto iBad Black Sheep del liceo Lioy di Vicenza, autori delbrano “Didone”, che si aggiudicano la chance di assi-

    stere ai più importanti concerti veneti della prossimastagione, grazie ai biglietti del circuito Azalea. Alleloro spalle, i Madre Terra dell’Itas Scalcerle di Padovacon “La terra y yo” e Le Ciofeche dell’Ipia Brustolondi Belluno con “The human mind”. Nella gara tra lecover ha prevalso “Peruvian skies” dei DreamTheater, eseguita dai Rising Horizons del liceo vicen-tino Pigafetta; secondi gli asiaghesi Nena, Tommy eMarco studenti dell’Iis Pertile con “Time after time”,già cavallo di battaglia per Cindy Lauper, terza SaraDaniel del liceo Galilei di San Donà di Piave(Venezia), interprete di “Run”, in origine successodegli Snow Patrol. Una menzione speciale, infine, èstata attribuita agli Affiatati, alfieri del liceo Galilei diDolo (Venezia), con il brano “Forze del male” di pro-pria composizione. Mentre si pensa a come pianifica-re una replica nell’anno scolastico 2010-2011,Musica nel Sangue prosegue attraverso la sezioneShowcase del proprio portale www.musicanelsan-gue.it, nella quale le band più adulte caricano i pro-pri video e chiedono il voto dei propri sostenitori: dal30 giugno le prime dieci classificate passano al vagliodella medesima giuria di qualità, che sceglierà un vin-citore assoluto, il quale godrà di 6 giorni pagati in unimportante studio di registrazione nazionale per con-cretizzare un disco formato EP. “Siamo davvero sod-disfatti del risultato ottenuto che speriamo si concre-tizzi in un futuro più o meno vicino in nuovi dona-tori di sangue per le nostre associazioni - commentaAlberto Argentoni, presidente dell’Avis regionaleVeneto. “Una recentissima indagine condotta dalCensis sui dati raccolti da Fidas, rapportati all’anda-mento demografico, stima nell’8,4% la riduzionecomplessiva di donatori ed unità di sangue interoraccolte nel prossimo decennio. Un dato preoccu-pante, ma che siamo fiduciosi di controvertire coniniziative come queste, che puntano sui giovani perridisegnare il futuro - conclude Fabio Sgarabottolo,presidente Fidas Veneto.

    Musica nel sangue, un gran successopure la 2ª edizione

  • 21

    pag

    ine

    gi

    ovaniSabato 15 maggio, al termine di una “corposa” riu-nione sull’autosufficienza dei plasmaderivati in

    Italia assieme a numerosi altri presidenti regionaliprovenienti da tutta Italia, mi sono recato ad assiste-re alla finale del concorso “Musica nel Sangue”.Appena arrivato ho avuto un piccolo senso di disa-gio: ero in “territorio straniero” per molti aspetti. A causa dell’età … ma non potevo farci nulla! Per ilmio abbigliamento “fuori luogo”, anche togliendomila cravatta! Per la presenza di sole bandiere, striscionie magliette Fidas, indossate da un numeroso gruppodi giovani attivisti e allora ho fatto queste riflessioni:ma dove sono i nostri giovani avisini? Avis è davveroun’associazione così vecchia? Questa “provocazione”Fidas la dice lunga sulla strada da fare per l’unitarietàinterassociativa! Comunque, sono entrato senza chenessuno mi chiedesse se avevo sbagliato indirizzo esono stato “rassicurato” dalla presenza di altri over50 (insegnanti, genitori, dirigenti associativi). Cosìmi sono finalmente potuto godere lo spettacolo. Inprimo luogo quello dei giovani con il loro abbiglia-mento multicolore e sbarazzino, che spesso identificaun’amicizia, un gruppo alla moda o un’appartenenzaculturale. In secondo luogo il fermento nell’audito-rium con il continuo movimento delle persone, lapartecipazione spensierata alle performance sul palcoe un’allegria diffusa. Infine, la musica: un vero cuorebattente che scandiva il ritmo nella sala e, a volte,sembrava quasi avvolgerla fisicamente per il coinvol-

    gimento che sa creare. Ho subito realizzato che erofelice di esserci e che l’iniziativa è sicuramente moltovalida. Quest’anno la seconda edizione di “Musicanel sangue” ha coinvolto ben 75 Istituti scolastici ditutte le province venete, che hanno partecipato a 11concerti di selezione zonale per arrivare alle 29 bandche sono state ammesse alla finale. A questo ultimoconcerto erano presenti almeno cinquecento personetra band e supporter. Il progetto è stato un vero suc-cesso da imputare alla disponibilità e collaborazionedei Dirigenti scolastici (che ci hanno dato fiducia), algrande lavoro dell’Agenzia Heads (non un sempliceorganizzatore, ma un vero partecipante all’iniziativa)e alla professionalità dell’equipe che ha fornito alle-stimenti e assistenza tecnica (la musica e lo spettaco-lo non ammettono improvvisazione). Cosa dire deiconcorrenti sul palco? Veramente un grande spetta-colo per le tante sensazioni messe in risalto: grandeimpegno, disciplina, entusiasmo, voglia di fare, orgo-glio di esserci, talento, determinazione, complicità,armonia e senso di gruppo. Ma su tutto credo siastata prevalente la grande trasmissione di energia!Questa è una caratteristica fondamentale sia dei gio-vani, sia della musica! Lo deve essere anche dellanostra comunicazione associativa e della nostra pro-paganda: perché permette di convincere, di smuove-re, di coinvolgere! “Io non sono venuto qui per risolvere nulla ma per can-tare e farti cantare con me!” (P. Neruda)

    Alberto Argentoni

    Il commento: “dove eravate, ogiovani avisini?”

  • 22

    QUI VENEZIA - Mettendo in atto un protocollod’intesa sottoscritto da Avis Veneto e Università Ca’Foscari, i giovani volontari del Gruppo provinciale diVenezia, coordinati dal Settore Giovani regionale,hanno affrontato pioggia e intemperie per dare vita auna giornata di promozione rivolta ai cafoscarini.Allestiti due info-point presso le sedi di San Giobbee San Sebastiano, gli avisini si sono messi a disposi-zione dei loro coetanei per fornire informazioni,chiarire dubbi e curiosità, dare la possibilità di avvi-cinarsi al mondo della donazione. Molto positiva larisposta dei giovani universitari: una settantina lepromesse di donazione raccolte. Un bel risultatodovuto anche alla promozione fatta nei giorni prece-denti l’evento con l’esposizione di locandine, ladistribuzione di depliant nei luoghi più frequentatidagli studenti e l’intervento di una volontaria avisinaad una trasmissione pomeridiana di Radio Ca’

    Foscari. Per qualche ora i corridoi delle due sedi uni-versitarie, allestiti con bandiere, manifesti e bandanerosse, sono diventati la sede operativa di giovani chesi rivolgono ai giovani, per comunicare l’importanzadi un gesto semplice, ma fondamentale come ladonazione di sangue, per smontare la diffidenza dichi non conosce la nostra Associazione e il suo ruolo,per vincere l’indifferenza e responsabilizzare gli stu-denti invitandoli a portare nelle loro case, ai loroamici, i valori del dono e della solidarietà. Molte ledomande a cui i volontari sono stati chiamati arispondere e le paure che chiedevano di essere sfatate;si è cercato di spiegare in modo chiaro la necessità disopperire ad un aumento importante dei consumi disangue negli ospedali e il bisogno di andare incontroad un ricambio generazionale dei donatori. La colla-borazione tra Università Ca’ Foscari e Avis Venetonon si esaurisce con questa giornata, ma proseguirà

    con spinta rinnovata dall’ottima risposta datadai giovani universitari. Goccia su goccia pren-derà vita la nostra red revolution!QUI TREVISO - Vento e pioggia ce l’hannomessa davvero tutta per “disturbare” la giorna-ta di sensibilizzazione organizzata in Piazzadell’Università a Treviso. I giovani avisini,però, affatto intimoriti dalle avverse condizio-ni atmosferiche, non hanno rinunciato all’oc-casione di poter avvicinare i coetanei universi-tari per parlare loro della donazione del san-gue. Anche perchè, presentata in manieradiretta e spontanea, da giovane a giovane, ilnostro diventa un messaggio di solidarietà piùfacile da comunicare, che va a braccetto con laproposta di una vita sana e responsabile. Gliuniversitari che si sono fermati presso l’info-point, oltre ad essere informati sulla donazionedi sangue, hanno ricevuto una bandana rossa.Un simbolo semplice, ma che ha centrato l’o-biettivo sollecitando tra i giovani il passaparo-la. E si sa che… “un donatore tira l’altro”!

    “Goccia su Goccia. Red Revolution” è il nome dell’e-vento svoltosi in contemporanea presso le sedi universi-tarie di Padova, Treviso e Venezia il 4 maggio, in col-laborazione con il Segretariato italiano studenti medi-cina (Sism), l’Università Ca’ Foscari e le associazionistudentesche. Quale ambiente migliore dell’Università,infatti, per “catturare” nuovi donatori? Raccogliendoquesto input, il Settore Giovani regionale ha volutorivolgersi ai giovani universitari, dedicando loro una

    giornata di sensibilizzazione e per farli diventare lorostessi promotori di un messaggio di solidarietà.Purtroppo la pioggia battente ha messo in difficoltà i volontari padovani, costretti a rinunciare alla pro-mozione in via Marzolo, mentre più fortuna hannoavuto quelli veneziani e trevigiani, che hanno trovatoospitalità all’interno delle sedi universitarie. Con risultati senz’altro positivi!

    Manuela Fossa, coordinatrice Giovani Avis regionale

    Rivoluzione “rossa” nelle Università

    pag

    ine

    gi

    ovani

  • 23

    Kart 2010: start asciutto, arrivo bagnato Radunare più di 150 giovani non è cosa da poco.Se poi la ragione che li unisce è la partecipazio-ne ad un convegno sulla sicurezza stradale e lo spiri-to di appartenenza, condito da sano agonismo, allorasi può comprendere lo spessore degli eventi organiz-zati dall’Avis regionale con il supporto del Gruppogiovani. L’edizione 2010 del “Trofeo Avis kart” aJesolo (Ve) ha visto competere 15 team provenientidalle diverse province del Veneto, alle quali si sonoaggiunte la delegazione dalla Slovenia, i cui membrierano tutti donatori di midollo osseo, e due dalle Avisdel Friuli Venezia Giulia, capitanati dal presidenteregionale Carmelo Agostini. Prima di far rombare imotori dei go-kart in pista Azzurra, i giovani hannopartecipato al convegno sulla sicurezza stradale tenu-to dalla Polizia Stradale di Venezia. L’Ispettore Capo,Lorenzo Lo Conte, ha saputo catturare l’attenzionecon il suo stile diretto e concreto, scatenando nume-rose domande sul nuovo codice della strada (alcuneveramente bizzarre). Di grosso impatto emotivo latestimonianza di Francesca Zago, paraplegica dall’etàdi 18 anni a causa di un incidente stradale ed ora plu-ricampionessa italiana di kajak. Nel pomeriggio i gio-vani si sono spostati in pista Azzurra per sfidarsi inun’avvincente gara con una formula endurance.Purtroppo, le nuvolette di fantozziana memoriaanche quest’anno non hanno consentito di portare a

    termine il programma di gara. La pioggia, caduta sulfinale, ha costretto i piloti in pista a spettacolari testa-coda con i go-kart. Così i premi sono stati suddivisitra i partecipanti delle due manche: nella prima sisono classificati ai primi posti una squadra del FriuliVenezia Giulia e la compagine della Slovenia; nellaseconda manche il podio è stato interamente occupa-to dalle squadre dei ragazzi dell’Avis comunale diJesolo. Un premio di consolazione è stato infine asse-gnato alla squadra di Padova, giunta ultima in asso-luto per palese inferiorità del mezzo. Parafrasando iltitolo del convegno, la sicurezza non è un limite … el’Avis non ha limiti quando, con passione, organizzai propri eventi. Dario Piccolo

    Anche l’Avis ha la sua Miss e il suo Mister. Si èsvolto ad aprile a Musile di Piave (Ve) il primoconcorso di bellezza per giovani donatori e aspirantitali. A vincere sono stati Cristina Moret (17 anni) diSan Donà di Piave e Stefano Da Lio (20), di Eraclea.Miss e Mister Eleganza sono, invece, Jessica Martin,18 anni di San Donà, e Filippo Vidali, (20) di Torredi Mosto. Le fasce di Miss e Mister Sorriso 2010sono andate, invece, a Chiara Toninato, 18 anni diSan Donà, e a Federico Salvi, 20 anni di Treviso.Tutti aspiranti donatori. Positivi, infatti, i loro giudi-zi sul dono del sangue, che ritengono “la massimaforma di altruismo”, “un contribuo fondamentalealla società” e “un modo per dare una parte di se stes-si agli altri ed essere utili alla comunità”. Ideato daSimona Lucia La Placa, del Gruppo Giovani Avis diSan Donà, il concorso è stato organizzato con il sup-porto dei giovani avisini e di Alberto Segato, referen-te provinciale del gruppo giovani Avis. In passerella asfilare undici ragazzi e diciannove affascinanti ragaz-

    ze per la conquista dei primi posti e dei premi offer-ti da una cordata di generosi sponsor. Rivolto a untarget giovane, questo primo evento glamour avevacome obiettivo la promozione del dono. Risultato:moltissime promesse di donazione durante la serata.Un’esperienza sicuramente da ripetere.

    San Donà, miss e mister Avis eccoli qua

    pag

    ine

    gi

    ovani

  • 24

    A Gaiarine numeri da record. Il 25 luglio, per ildoppio torneo di calcio saponato e Green-volleya Campomolino di Gaiarine (Tv), organizzato dallaCommissione giovani dell’Avis provinciale diTreviso, dalle Avis comunali di Mansuè e Gaiarine edal “Club 3 Molini”. Ragazzi da tutta la provincia diTreviso e Pordenone vi hanno partecipato, connumeri che hanno superato le più rosee aspettative.Sul campo si sono sfidate, infatti, 16 squadre per ilgreen-volley e 24 per il calcio saponato che proprio aCampomolino è “nato” oltre 20 anni fa. L’idea è stata“importata” dalla riviera romagnola dal nipote delpresidente fondatore dell’Avis di Gaiarine, Antonio

    Berlese, ed è presto diventato uno sport molto amatoin zona, con tornei fino a 90 squadre partecipanti,per un totale di 630 giovani. Una festa per tutto ilpaese di Campomolino, che d’estate attorno a questoevento promuove la sagra paesana. La Commissionegiovani dell’Avis trevigiana, quest’anno ha dato lapossibilità a tanti ragazzi (donatori di sangue e non)di passare una bellissima giornata di divertimento,con calcio saponato, pallavolo, tintarella in mezzo alcampo di calcio, gavettoni d’acqua e tanta allegria.Grande la disponibilità di mezzi da parte dell’Avis diMansuè che, per l’occasione, ha allestito quattrocampi di pallavolo. Il capannone del “Club 3Molini”, ha invece ospitato il pranzo, offertodall’Avis di Mansuè e Gaiarine. La vittoria nel calciosaponato è andata alla squadra “Avis Gaiarine, secon-do posto per “Bistekkas du caval”, terzo per “SexyGame”, mentre il torneo di green-volley è stato vintodalla squadra “Piastrine in saor” di Mansuè, seguitada “I senza voia” e dai “Shekerati”. Tutte le squadreavevano nomi di allegria, secondo lo spirito che haanimato la manifestazione. Alla giornata hanno par-tecipato anche i presidenti dell’Avis di Mansuè,Claudio Pillon e di Gaiarine, Luigino Celotto e l’as-sessore Stefania Venturin in rappresentanza delComune di Gaiarine.

    Enumeri record anche alla 4ª edizione del “Torneoprovinciale di Venezia di calcetto saponato”. AConcordia Sagittaria, il 27 giugno, c’erano 15 squa-dre, per un totale di oltre 120 ragazzi e altrettantispettatori a bordo campo. Galvanizzati dal contem-poraneo svolgimento delle finali dei mondiali inSudafrica, le compagini si sono sfidate dimostrandolealtà ed agonismo degni di sfide mondiali. A diffe-

    renza della nostra Nazionale, però, gli scivoloni suicampi di gioco di Concordia rappresentavano uningrediente fondamentale nella ricetta del diverti-mento. Come ricordato dal presidente dell’Aviscomunale di Concordia, questi risultati derivanodalla perseveranza e della passione con cui le cosevengono organizzate: “Siamo partiti in sordina quat-tro anni fa, con solo quattro squadre iscritte. Ora ci

    troviamo a gestirne ben 15, e ognianno aumentano i ragazzi chevogliono partecipare”. Risultatiottenuti grazie all’affiatamentoche si è creato con gli organizzato-ri della locale Festa Arena, cheogni anno ci ospita nelle sue strut-ture per il pranzo dei ragazzi, oltread attirare un pubblico giovanile. È così che è stato possibile racco-gliere alcune promesse di donazio-ne che ora metteremo a frutto”.

    Dario Piccolo

    Un’intera stagione di sport ‘insaponato’

    Anche Venezia batte ogni record di presenze

    pag

    ine

    gi

    ovani

  • 25

    La ‘calda’ estate dei giovani mestrini

    OroNero: festa a tema in spiaggia a Chioggia

    Estate di fuoco per il Gruppo giovani Avis Mestre-Marghera, che dal 3 al 6 luglio è stato impegna-to a tempo pieno all’Heineken Jammin’ Festival, alParco San Giuliano di Mestre. Grazie all’appoggiodella Municipalità di Mestre, anche in questa edizio-ne l’Avis aveva un suo info point all’interno del festi-val, che nel corso dei quattro giorni ha attiratomigliaia di persone. Centinaia i braccialetti Avis lega-ti al polso dei giovani che passavano davanti allostand, diretti verso il palco. Per l’occasione, i volonta-ri avisini hanno progettato una serie di attività dipromozione e informazione che vanno al di là delpresidio del gazebo, come quizzone itinerante e gio-chi a premi, nuovi modi per fare informazione inmaniera divertente, svecchiare l’immagine dell’asso-ciazione e “sdrammatizzare” il tema della donazionedi sangue. Inoltre, il festival ha visto la collaborazio-ne con Seagatoo onlus in tema di salute al mare e inspiaggia: Stefania e Cristina, che collaborano conAvis Veneto nei corsi di primo soccorso, hanno datopreziosi consigli ai giovani presenti al festival su comeevitare ed eventualmente trattare scottature e maloricausati dal sole. Non è mancato nemmeno quest’an-no l’appello alla donazione in diretta nazionale, gra-zie ai dj di Virgin Radio, Giulia Salvi e Andrea Rock.Subito dopo l’Heineken, la sera di giovedì 8 luglio,

    l’Avis ha letteralmente invaso il Marghera EstateVillage, la kermesse di musica e intrattenimento cheda giugno ad agosto è un punto di riferimento pertutta l’area metropolitana. Oltre ad uno spazio per ilconsueto info point, ai volontari è stato messo adisposizione il palco prima dell’esibizione della tribu-te band dei Beatles Magical Mystery Orchestra, perun breve discorso e un rapido quiz in tema di dona-zione a cui il pubblico ha partecipato. Replica, poi,nel corso della serata del 27 agosto. Giorgia Chiaro

    Come un agente segreto, un donatore si muove trala gente e nessuno lo riconosce. Si muove inincognito, ma rende alla collettività un gesto di vita-le importanza. Questa l’idea che ha ispirato “Gold…Black and gold! RH007 Licenza di donare”, la festaorganizzata dal Gruppo giovani Avis Chioggia persostenere, con il ricavato, Avis S.R.C. e Avis Venetonell’acquisto di un’autoemoteca per la raccolta disangue nelle zone del Veneto che non hanno facileaccessibilità ai Centri trasfusionali. Sabato 10 lugliolo stabilimento balneare Cayo Blanco di Sottomarinasi è, quindi, colorato di nero e oro e ha accolto oltre150 ospiti, rigorosamente rispettosi del code look,per una serata di puro divertimento. Buffet a base dipesce e poi balli e musica dei Dj Gio Netti e EnricoVeronese, presenti a titolo gratuito insieme con ilvocalist Cris, il tutto per promuovere il dono del san-gue. La città di Chioggia si è dimostrata particolar-mente generosa e solidale, contribuendo in modidiversi alla realizzazione dell’evento, chi donandol’occorrente per l’allestimento, chi pubblicizzando la

    festa, chi offrendo un aiuto economico. Un grazie atutti loro nonché al Cosm, agli amici - avisini e non- che hanno partecipato. Lasciateci però concludereringraziando tutti coloro che sono diventati o diven-teranno donatori di sangue perché l’Avis ha bisognodi tutti… anche di Te! Nicoletta Zennaro

    pag

    ine

    gi

    ovani