"La montagna in festa" • Estratto

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Alisa Ganieva “La montagna in festa” • Estratto 2 Il giorno dopo, verso mezzogiorno Shamil faceva il suo ingresso nella redazione del giornale. Nel corridoio inondato di sole incontrò il cognato (il marito della maggiore fra le sue sorelle), che dopo un saluto sbrigativo lo condusse, indaffarato, in una sala riunioni. Di fatto era una stanzetta angusta con una quarantina di persone che berciavano, stipate come sardine. Shamil non riconobbe subito coloro che trovò seduti di fronte ai microfoni disposti sull’ovale del tavolo. C’erano giornalisti e uomini d’affari e di scienza, oltre che un paio di deputati dell’Assemblea popolare. Nel frastuono incombente riusciva a capire ben poco. Un tale con una giacca beige e una zazzera di capelli foltissimi che gli scendevano fn sotto la nuca continuava a ripetere, ostinato: «La notizia non è stata confermata in nessuna sede! Nessuno l’ha confermata, vi dico!» Un ragazzo con il labbro pendulo gesticolava come un ossesso, fssando risentito chi aveva accanto, e gridava: «Come sarebbe che non è confermata? E internet? Che cosa scrivono su internet? Mi hanno chiamato da Mineral’nye vody, oggi: gliela stanno costruendo vicino a casa loro, la muraglia. Una muraglia vera!» Shamil cercò con gli occhi il cognato, che però si era già aperto un varco fno al tavolo a suon di: «Lasciate parlare Šarapudin Muratovi! Lasciate parlare lui!» Alla fne le voci si quietarono e gli occhi si fssarono su un tale calvo con le braccia paffute ben piantate sul tavolo laccato. «Mi sembra che tutti, qui dentro, abbiate abboccato a una provocazione» disse, mangiandosi le sillabe fnali. «Da chi vi viene, dico io, questa notizia non confermata? Non sarebbe meglio isolare i detrattori, le malelingue e gli impostori, dico io, invece di seminare il panico? Indicatemeli, e staccherò loro la testa con queste stesse mani!» «Dove sarebbe l’impostura, Šarapudin Muratovič?» sbottò da un angolo una ragazzona con i capelli tinti di biondo. Il pelato aggrottò la fronte, perplesso, dopo di che si voltò verso di lei con tutto il corpo, staccando dal tavolo le mani per agitarle furiosamente: «Come “dove sarebbe”? Dispongo di informazioni di prima mano, io. Parlo continuamente con Mosca, io. Il Caucaso è il baluardo della Russia nella lotta al terrorismo, è il cuscinetto, dico io, un pozzo demografco a cui attingere! Ma che muraglia e muraglia! E chi vi garantisce, poi, che la vostra internet del piffero dica la verità?» Shamil si appoggiò al muro: era caldo, nonostante l’aria condizionata accesa. I timori che l’avevano assillato ultimamente stavano prendendo corpo. I contorni della fantomatica muraglia eretta per isolare il Caucaso dalla Russia si facevano via via più netti, nella sua mente. «Se davvero così fosse, la colpa è solo nostra» attaccò un tipo smilzo con il viso coperto di voglie che – anche lui – gesticolava come un pazzo. «Non abbiamo fatato, quando hanno scaricato camionate su camionate di libri sconci! E quando hanno ucciso i nostri politici, nessuno ha aperto bocca nonostante tutti sapessero chi era stato. Non una parola da nessuno, nossignori! Quando poi è la polizia, a violare le leggi…»

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Un estratto del romanzo di Alisa Ganieva "La montagna in festa"

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  • Alisa Ganieva La montagna in festa Estratto

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    Il giorno dopo, verso mezzogiorno Shamil faceva il suo ingresso nella redazione del giornale. Nel corridoio inondato di sole incontr il cognato (il marito della maggiore fra le sue sorelle), che dopo un saluto sbrigativo lo condusse, indaffarato, in una sala riunioni. Di fatto era una stanzetta angusta con una quarantina di persone che berciavano, stipate come sardine. Shamil non riconobbe subito coloro che trov seduti di fronte ai microfoni disposti sullovale del tavolo. Cerano giornalisti e uomini daffari e di scienza, oltre che un paio di deputati dellAssemblea popolare. Nel frastuono incombente riusciva a capire ben poco. Un tale con una giacca beige e una zazzera di capelli foltissimi che gli scendevano fn sotto la nuca continuava a ripetere, ostinato:

    La notizia non stata confermata in nessuna sede! Nessuno lha confermata, vi dico!Un ragazzo con il labbro pendulo gesticolava come un ossesso, fssando risentito chi aveva

    accanto, e gridava:Come sarebbe che non confermata? E internet? Che cosa scrivono su internet? Mi hanno

    chiamato da Mineralnye vody, oggi: gliela stanno costruendo vicino a casa loro, la muraglia. Una muraglia vera!

    Shamil cerc con gli occhi il cognato, che per si era gi aperto un varco fno al tavolo a suon di: Lasciate parlare arapudin Muratovi! Lasciate parlare lui!

    Alla fne le voci si quietarono e gli occhi si fssarono su un tale calvo con le braccia paffute ben piantate sul tavolo laccato.

    Mi sembra che tutti, qui dentro, abbiate abboccato a una provocazione disse, mangiandosi le sillabe fnali. Da chi vi viene, dico io, questa notizia non confermata? Non sarebbe meglio isolare i detrattori, le malelingue e gli impostori, dico io, invece di seminare il panico? Indicatemeli, e staccher loro la testa con queste stesse mani!

    Dove sarebbe limpostura, arapudin Muratovi? sbott da un angolo una ragazzona con i capelli tinti di biondo.

    Il pelato aggrott la fronte, perplesso, dopo di che si volt verso di lei con tutto il corpo, staccando dal tavolo le mani per agitarle furiosamente:

    Come dove sarebbe? Dispongo di informazioni di prima mano, io. Parlo continuamente con Mosca, io. Il Caucaso il baluardo della Russia nella lotta al terrorismo, il cuscinetto, dico io, un pozzo demografco a cui attingere! Ma che muraglia e muraglia! E chi vi garantisce, poi, che la vostra internet del piffero dica la verit?

    Shamil si appoggi al muro: era caldo, nonostante laria condizionata accesa. I timori che lavevano assillato ultimamente stavano prendendo corpo. I contorni della fantomatica muraglia eretta per isolare il Caucaso dalla Russia si facevano via via pi netti, nella sua mente.

    Se davvero cos fosse, la colpa solo nostra attacc un tipo smilzo con il viso coperto di voglie che anche lui gesticolava come un pazzo. Non abbiamo fatato, quando hanno scaricato camionate su camionate di libri sconci! E quando hanno ucciso i nostri politici, nessuno ha aperto bocca nonostante tutti sapessero chi era stato. Non una parola da nessuno, nossignori! Quando poi la polizia, a violare le leggi

  • La polizia? Che centra la polizia, adesso? lo interruppe, infervorato, un grassone con la camicia da poliziotto. Che storie sono queste? Stronzate, sono, chapur-apur! Facciamo a scaricabarile? Quand che la polizia avrebbe violato le leggi?

    Non star a fare lelenco completo dei casi prov a svicolare lo smilzo, allargando le braccia sconcertato di fronte al poliziotto.

    Lei da chi li avrebbe saputi?Dai giornali.Figurarsi! Sai cosa non scrivono, i giornaliIl tale con la giacchetta beige scost i capelli dalla fronte e sollev i palmi per placare gli animi.Amici! Amici! Sabur! Calma e gesso! Vi ho gi detto che dal centro nessuno ha confermato la

    notizia!Il centro non la conferma, ma la gente comune s! insistette il giovane, sporgendo ancora di

    pi il labbro pendulo.Inoltre, se anche la notizia risultasse fondata, la nostra amicizia con la Russia non potrebbe che

    continuare insistette il tipo in beige, con i palmi sempre levati. Ci credo, la Russia vi riempie di soldi! dir la gente. Sapete cosa vi dico io, invece? Se ce le tenessimo, le nostre tasse, ci sfameremmo da soli. Abbiamo il petrolio, abbiamo il gas e a sud c anche il rame. Siamo il cuore dei trasporti fra Europa e Asia, abbiamo un porto che non conosce soste per il gelo, abbiamo oleodotti, abbiamo centrali idroelettriche, abbiamo lindustria pesante, abbiamo il vino, abbiamo il pesce e lo lavoriamo. Siamo al primo posto nel paese per produzione di formaggio e verdure. E vogliamo parlare del turismo? Abbiamo centri balneo Centri balnei Centri balneari! Abbiamo le terme con i fanghi, abbiamo le spiagge e abbiamo i monti, abbiamo tutto! Tessiamo tappeti, lavoriamo il legno e largilla per il vasellame. Tutto, sappiamo fare! Nessunaltra repubblica ha quello che abbiamo noi!

    Tra laltro, il nostro Shamil Magomedov appena tornato da Kubai, dove ha parlato con gli artigiani locali pens bene di informarli il cognato.

    Ecco! convenne raggiante il tipo in beige. Allora? Come se la passano, laggi?Prima forgiavano armi vere, splendide, ora sfornano souvenir scadenti. Di qui a poco faranno

    solo riproduzioni rispose Shamil, serio.Oggi come oggi, per, il mercato internazionale deve fare i conti anche con noi. Diversi

    commerci sono stati avviati e altri ne avvieremo. E il vino? Il novanta per cento del cognac che si vende in Russia daghestano, e gli alcolici che girano al Cremlino son quasi tutti roba nostra!

    Al tipo in beige scapp un colpo di tosse.Di questi tempi mi guarderei bene dal tirare in ballo gli alcolici disse, stentoreo ma incolore,

    un tale con una tjubetejka grigia.Mi faccia fnire disse il beige scuotendo la folta capigliatura.Lincolore, invece, continu per la sua strada, con gli occhi fssi su un punto imprecisato sopra le

    teste degli astanti:Da come la mettete disse, pare che basti il petrolio a risolvere ogni cosa. Se la comunit dei

    musulmani prender forza, per, sar merito della fede, e non del petrolio. E magari anche da noi si comincer a fare come in Cecenia: hai due mogli? eccoti un monolocale; ne vuoi una terza? pronto un bilocale. Non come ora, che se hai pi di una moglie ti guardano male, ma poi vanno tutti per saune, astafru l-lh! Se la Russia prende le distanze dai musulmani del Dagestan, i musulmani del Dagestan devono serrare i ranghi attorno alla Confraternita Islamica, alla arqa. E a chi vorrebbe corrompere lIslam va ripetuto il consiglio di un eccellentissimo sceicco: Lasciate il bosco agli animali selvatici e voi andate fra la gente. Dobbiamo insegnare la vera fede a chi si smarrito, cos che il Profeta sallalahu aleyhi wasallam abbia piet di loro. Che le scuole insegnino ai bambini ci che giusto sapere! O impareranno che gli uomini discendono dalle scimmie. Una persona sana di mente pu forse crederci? dallargilla rossa, bianca e nera che Allah onnipotente ha creato Adamo aleyhi salam e gli esseri umani. Dalla sua costola sinistra ha generato Eva, e da

  • loro ha avuto inizio la vita sulla terra. I profeti, tutti quanti da Adamo in gi, sono fgli dellislam. O meglio del tawd, del Dio unico e solo. E Allah non tollera altra religione. Se i russi se ne andranno, arriveremo alla ftna, allo scontro. Alla azwa, come la chiama chi neanche sa dove sta di casa una guerra santa. Che Allah ci protegga da chi cerca il disordine! Istruire i propri vicini: questo che conta. Se mentre reciti un du hai accanto qualcuno che beve, sta a te insegnargli che non si fa. O una volta allaltro mondo costui dir agli angeli che allinferno non devono mandarci lui, ma te, che al momento opportuno non lo hai consigliato come dovevi. E ti toccher rispondere dei peccati altrui...

    Ma che cosa va blaterando? salt su la bionda tinta, dal suo angolo. Ci hanno tradito, la trappola gi scattata, non c nulla che possiamo fare e dovremmo anche rallegrarcene?

    Calmati, Khadja cercava di frenarla il cognato. Ma Khadja non si calmava.Dicono che nessuno potr pi uscire dal Dagestan. Mio fratello ha moglie e fgli a Rostov, come

    far a raggiungerli? Del resto, cosa vuoi che gliene freghi, a lei aggiunse rivolta chiss perch al poliziotto. A lei che ci si fa portare in elicottero, in Turchia. La gente normale, per, come fa?

    E io che centro, adesso? tuon laltro, con le guance che quasi gli scoppiavano. E che centra la Turchia? Stattene al tuo posto, donna! Un diavolo, pari, e dai solo aria alla bocca!

    Di cosa ha paura, Khadja? le grid il tipo in beige.Di chi non ha pi scampo, ho paura!Lincolore strizz un occhio, il destro, e sentenzi:Chi brama il disordine discredita lIslamLoro, invece, dicono che a discreditarlo sono quelli come lei e la Direzione spirituale al

    completo si intromise a sua volta il giovane labbruto.E di nuovo le voci si accavallarono.Shamil usc nel corridoio arroventato e scosse le spalle, quasi volesse scrollarsi di dosso

    laccaduto. Poi prese il cellulare, digit i numeri sulla tastiera, ma niente: zio Alichan non rispondeva. Fece il numero di Arip, un amico che lavorava a Mosca, ma neanche lui era raggiungibile. Dalla sala-riunioni lo rincorse una polifonia di grida nella quale distingueva chiaramente il basso roco di arapudin Muradovi.Dopo qualche momento di indecisione, usc in strada. Nulla pareva cambiato.