La mobilità urbana

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Silvia Bertazzo - 19 settembr e 2005 La mobilità urbana Corso per Comandanti e Ufficiali della Polizia Municipale

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La mobilità urbana. Corso per Comandanti e Ufficiali della Polizia Municipale. Mobilità urbana. Fenomeno complesso Misure differenziate (divieti, controlli, politiche di incentivazione e disincentivazione) Impatto sulla comunità Emergenza nazionale (Corte cost. 462/1992). Definizione. - PowerPoint PPT Presentation

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La mobilità urbana

Corso per Comandanti e Ufficiali della Polizia Municipale

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Mobilità urbana

Fenomeno complesso

Misure differenziate (divieti, controlli, politiche di incentivazione e disincentivazione)

Impatto sulla comunità

Emergenza nazionale (Corte cost. 462/1992)

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Definizione Centro abitato: insieme di edifici, delimitato

lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e fine

Insieme di edifici: raggruppamento continuo, ancorché intervallato da strade, piazze, giardini o simili, costituito da non meno di venticinque fabbricati e da aree di uso pubblico con accessi veicolari o pedonali sulla strada

Strada urbana: strada interna ad un centro abitato

Zona residenziale: zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell'ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine

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Delimitazione centro abitato

Deliberazione della Giunta comunale

Pubblicata all’albo pretorio per trenta giorni consecutivi; ad essa viene allegata idonea cartografia nella quale sono evidenziati i confini sulle strade di accesso

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Centro abitato: art. 5, d.p.r. 495/1992 Ambito territoriale in cui è necessaria

una particolare cautela nella guida, e sono imposte particolari norme di comportamento

Limiti territoriali di applicazione delle diverse norme

Aggiornamento periodico

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Mobilità urbana - Obiettivi: art.1, d.lgs. 285/1992

Finalità: razionale gestione della mobilitàprotezione dell’ambiente (prevenzione degli inquinamenti e tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale)risparmio energetico

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Mobilità urbana – Prospetto generale Strumenti pianificatori e programmatori Misure puntuali (limitazioni temporanee

o permanenti della circolazione) Veicoli Interventi di zonizzazione (ZTL, aree

pedonali) Parcheggi Promozione sistemi di trasporto

alternativo

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Mobilità urbana - Pianificazione Pianificazione della circolazione Pianificazione “atmosferica” Pianificazione “acustica”

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Pianificazione circolazione – Piano urbano del traffico: art. 36, d.lgs. 285/1992 Obbligati:

Comuni > 30.000 abitanti Comuni: particolare affluenza

turistica, elevati fenomeni di pendolarismo, congestione della circolazione stradale (elenco)

Poteri sostitutivi

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Pianificazione circolazione - Piano del traffico per la viabilità extraurbana: art. 36, d.lgs. 285/1992 Provincia, d’intesa con enti proprietari

strade interessate

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Pianificazione circolazione – Piano del traffico: art. 36, d.lgs. 285/1992 Finalità: miglioramento delle condizioni di

circolazione e della sicurezza stradale, riduzione degli inquinamenti, risparmio energetico

Stabilire priorità e tempi di attuazione Ricorso a sistemi tecnologici per la

regolamentazione e il controllo circolazione e sosta

Aggiornamento biennale Atto amministrativo generale

(programmatorio)

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Pianificazione circolazione – Coordinamento: art. 36, d.lgs. 285/1992 Direttive ministeriali Obiettivi generali della

programmazione economico-sociale e territoriale

Pianificazione urbanistica Pianificazione dei trasporti (Piano

generale dei trasporti e della logistica, d.p.r. 14 marzo 2001)

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Pianificazione circolazione - Piano spostamenti: art. 3, d.m. 27 marzo 1998 Obbligati: imprese e enti pubblici con singole

unità locali con più di 300 dipendenti e le imprese con complessivamente più di 800 addetti ubicate nei comuni “a rischio”

Contenuto: spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente, individuazione del responsabile della mobilità aziendale.

Finalità: riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale e ad una migliore organizzazione degli orari per limitare la congestione del traffico

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Pianificazione circolazione - Piano spostamenti: art. 3, d.m. 27 marzo 1998 Il piano viene trasmesso al comune entro il

31 dicembre di ogni anno Eventuale stipulazione di accordi di

programma per l’applicazione del piano. Aggiornamento periodico Rapporto annuale: descrizione delle misure

adottate ed i risultati raggiunti. Le imprese e gli enti con singole unità locali

con meno di 300 dipendenti possono individuare i responsabili della mobilità aziendale ed usufruire della struttura di supporto

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Pianificazione circolazione - Piano urbano di mobilità: art. 22, l. 340/2000 Programmazione del sistema della mobilità: interventi sulle infrastrutture di trasporto

pubblico infrastrutture stradali parcheggi di interscambio tecnologie parco veicoli governo della domanda di trasporto sistemi di controllo e regolazione del traffico informazione all’utenza riorganizzazione della distribuzione delle

merci

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Pianificazione circolazione - Piano urbano di mobilità: art. 22, l. 340/2000 Finalità: soddisfacimento fabbisogni di mobilità abbattimento dei livelli di inquinamento riduzione dei consumi energetici sicurezza del trasporto e circolazione stradale minimizzazione dell’uso individuale autovettura moderazione del traffico incremento della capacità di trasporto aumento della percentuale di cittadini

trasportati dai sistemi collettivi riduzione dei fenomeni di congestione nelle

aree urbane

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Pianificazione circolazione - Piano urbano di mobilità: art. 22, l. 340/2000 Finanziamento statale

Regolamento (non emanato) relativo al procedimento di formazione e di approvazione dei PUM, ai requisiti minimi dei relativi contenuti, ai criteri di priorità nell’assegnazione dei contributi, modalità di erogazione, di controllo dei risultati

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Pianificazione “atmosferica” – Piani d’azione regionali: art. 7, d.lgs. 351/1999 Valutazione della qualità dell’aria Individuazione zone del proprio territorio

nelle quali i livelli di uno o più inquinanti comportano il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme

Adozione di piani d’azione Contenuto: misure da attuare nel breve

periodo, es. misure di controllo e, se necessario, di sospensione delle attività, ivi compreso il traffico veicolare

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Mobilità urbana – Pianificazione acustica: art. 7, l. 447/1995 Provvedimenti per la limitazione

delle emissioni sonore: piani dei trasporti urbani piani urbani del traffico pianificazione urbanistica

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Mobilità urbana – Piano di risanamento acustico: art. 7, l. 447/1995 Competenza comunale (in caso di

superamento dei valori di attenzione) Coordinamento con PUT Contenuto: tipologia del rumore nelle

zone da risanare; individuazione dei soggetti, priorità, modalità, tempi; oneri finanziari; misure cautelari d’urgenza

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Obblighi, divieti o limitazioni alla circolazione extraurbana: art. 6, d.lgs. 285/1992 Sospensioni temporanee Strada (o tratto di essa) o determinati

utenti Finalità: sicurezza pubblica, sicurezza

circolazione, tutela della salute, esigenze militari

Divieto circolazione veicoli adibiti al trasporto di cose

Competenza: Prefetto

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Obblighi, divieti o limitazioni alla circolazione extraurbana: art. 6, d.lgs. 285/1992 Permanenti/temporanei Strada (o tratto di essa) o determinati utenti Circolazione o caratteristiche strutturali delle

strade Competenze:

per strade/autostrade statali: A.N.A.S. per strade regionali: Presidente della giunta per strade provinciali: Presidente della

provincia; per strade comunali: Sindaco

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Mobilità extraurbana – Sospensioni temporanee: art. 6, d.lgs. 285/1992 Tempo strettamente necessario Incolumità pubblica, tutela del patrimonio

stradale, esigenze tecniche Competenze:

per strade/autostrade statali: A.N.A.S. per strade regionali: Presidente della

giunta per strade provinciali: Presidente della

provincia; per strade comunali: Sindaco

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Mobilità urbana – Competenze comunali: art. 7, d.lgs.285/1992 Ordinanza del Sindaco:

limitazioni alla circolazione di alcune o tutte le categorie di veicoli (rispetto direttive ministeriali)Finalità: prevenzione inquinamento e tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale

prescrivere orari e spazi carico/scarico riservare strade servizio trasporto

urbano

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Mobilità urbana – Benzene aerodisperso: l. 413/1997

Limitazioni della circolazione (Sindaco): esigenze di prevenzione dell’inquinamento atmosferico, sulla base di criteri ambientali e sanitari

Dispositivi di recupero dei vapori di benzina nelle pompe di distribuzione

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Limiti alla circolazione – Criteri ambientali e sanitari: d.m. 163/1999 Valutazione preliminare (d.m. 261/2002) Valutazione aria ambiente (d.lgs. 351/1999) Comuni appartenenti alle zone superamento

ovvero rischio di superamento dei valori limite o delle soglie di allarme

Rinvio a piani regionali d’azione e piani di raggiungimento dei valori limite

Misura preventiva: divieto circolazione nei centri abitati per tutti gli autoveicoli che non abbiano effettuato il controllo annuale delle emissioni

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Limiti alla circolazione – Criteri ambientali e sanitari: d.m. 163/1999 Emissioni di idrocarburi policiclici aromatici Ambito applicativo:

Comuni individuati con d.m. (rinvio) Comuni, con popolazione inferiore, per i

quali la situazione meteoclimatica e l’entità delle emissioni facciano prevedere possibili superamenti

Comuni individuati dalle regioni nei piani di risanamento

Rinvio ai piani di risanamento

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Misure inquinamento acustico: art. 9, l. 447/1995) Eccezionali ed urgenti necessità di tutela

della salute pubblica o dell'ambiente Competenza: Sindaco, Presidente della

provincia, Presidente della giunta regionale, Prefetto, Ministro dell’ambiente, Presidente del Consiglio

Ricorso temporaneo a speciali forme di contenimento o di abbattimento delle emissioni sonore (inclusa l’inibitoria parziale o totale di determinate attività)

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Mobilità urbana – Bollino blu: dir.min. 7 luglio 1998 Sindaci dei comuni inseriti nelle zone a

rischio di episodi acuti di inquinamento individuate dalle Regioni

Autoveicoli privi attestazione contenimento delle emissioni inquinanti (allegato d.m. 5 febbraio 1996)

Deroghe

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Problematiche giuridiche provvedimenti di limitazione della circolazione Libertà di circolazione (art. 16,

Cost.)

Divieto di assoggettare i cittadini a prestazioni patrimoniali se non in base alle legge (art. 23, Cost.)

Libertà di impresa (art. 41, Cost.)

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Libertà di circolazione (art. 16, Cost.) Libertà di circolare utilizzando veicoli = un

rilevante bisogno di vita Il legislatore, per ragioni di pubblico

interesse, può adottare misure che influiscono sul movimento della popolazione, purché i limiti siano ragionevoli (concretamente riscontrati e stabiliti in base alle differenti opzioni della realtà)Riferimento: Corte Cost., sentenza 1 giugno 1998, n.

215 e sentenza 10 luglio 19965, n. 264

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Motivazione e istruttoria

Istruttoria adeguata e completa (documentazione)

Non richiesta se limitazioni traffico veicolare conformi disposizioni PUT

Motivazione: non richiesta se i risultati dell’istruttoria rendono palesi

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Adeguatezza e razionalità provvedimenti Risultati istruttoria Analisi situazione fatto Legittimità soluzioni differenziati per

zone “diverse” Illegittimità soluzione unica per zone

“uguali” Requisiti necessità urgenza

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Deroghe alle limitazioni della circolazione e della sosta: art. 7, comma 4, d.lgs. 285/1992 Accertate necessità Speciali condizioni e cautele.

Permessi di sosta in deroga: polizia professione sanitaria, persone con limitata o impedita capacità

motoria (contrassegno speciale)

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Limiti al potere di deroga

Meritevolezza, da valutare in relazione alle finalità perseguite con l’introduzione delle limitazioni

Ragionevolezza, relativamente alla scelta degli interessi, anche privati, da tutelare

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Limiti al potere di deroga

Soggetti beneficiari devono essere in una posizione differenziata e qualificata legittimante la deroga

Soggetti p.a.: nesso sussistente tra la deroga e l’attinenza all’interesse della collettività dell’attività esercitata

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Limiti al potere di deroga

Fissazione criteri di massima (trasparenza e imparzialità)

Accertamento in concreto esistenza particolari necessità

Deroga accordata nei limiti delle necessità accertate e subordinata a particolari condizioni e cautele

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Casistica

Disabili

Personale sanitario (esecuzione interventi urgenti)

Titolari di attività economiche (in relazione agli autoveicoli)

Appartenenti a organi istituzionali – titolari di pubblica funzione (no personale addetto agli apparati burocratici serventi)

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Divieto di circolazione per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico, CdS 637/1995

Salvaguardia degli interessi fondamentali dei cittadini, residenti nella zona o meno

Criteri di effettività e di economia dei mezzi: Soddisfacimento degli interessi

particolari tutelati della deroga Adozione dei mezzi di controllo che

causano meno aggravio e incomodo all’Amministrazione stessa e ai cittadini

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Veicoli: art. 71, d.lgs 285/1992 Previsione caratteristiche generali

costruttive e funzionali dei veicoli a motore e loro rimorchi V. d.p.r. 495/1992

Omologazione del prototipo prima ingresso in circolazione

Finalità: sicurezza della circolazione, protezione dell'ambiente

Accertamenti

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Veicoli: art. 79, d.lgs 285/1992 Obbligo di mantenere il veicolo in

condizioni di massima efficienza V. d.p.r. 495/1992

Prescrizioni tecniche relative alle caratteristiche funzionali ed a quelle dei dispositivi di equipaggiamento

Finalità: limitazione del rumore e delle emissioni inquinanti.

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Revisione periodica: art. 80, d.lgs 285/1992 Finalità: garantire condizioni di

sicurezza per la circolazione e di silenziosità e che i veicoli stessi non producano emanazioni inquinanti superiori ai limiti prescritti

Tempi, criteri e modalità revisione totale o parziale

Bollino blu

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Emissioni prodotte da veicoli: d.m. 20 febbraio 2003 Valori limite alle emissioni inquinanti

prodotte dai veicoli a motore a due o a tre ruote

Certificati di omologazione verifica della funzionalità dei meccanismi antinquinamento

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Inquinamento acustico prodotto dai veicoli: art. 6, l. 447/1995 Competenza: Comuni

Attività: rilevazione e il controllo delle emissioni sonore prodotte dai veicoli

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Mobilità urbana – Qualità benzina e diesel: d.lgs. 66/2005 Tenore massimo di zolfo, benzene,

idrocarburi aromatici Individuazione specifiche tecniche

(allegati) Previsione specifiche più severe (finalità

di tutela della salute o dell’ambiente)

Sistema informativo sui combustibili commercializzati

Accertamenti

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Risparmio carburante: d.p.r. 84/2003 Etichettatura relativa al consumo di

carburante e emissioni CO2

Guida Affissione presso il punto di vendita del

manifesto o schermo di visualizzazione

Finalità: informazione consumatori

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Interventi settoriali: art. 7, d.lgs.285/1992 Deliberazione della Giunta comunale:

delimitazione delle aree pedonali delimitazione zone a traffico limitato

(sicurezza, salute e patrimonio ambientale e culturale)

delimitazione zone di rilevanza urbanistica con particolari esigenze traffico

Pagamento somma ingresso ZTL

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Zona a traffico limitato: art. 3, d.lgs. 285/1992

Area in cui l’accesso e la circolazione veicolare sono limitati ad ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli

Centri storici Parcheggi (v. dopo)

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Aree pedonali, art. 3, d.lgs. 285/1992 Zona interdetta alla circolazione dei veicoli

(zone a emissioni 0) Deroghe:

veicoli in servizio di emergenza velocipedi e i veicoli al servizio di disabili veicoli ad emissioni zero aventi

ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi

Ulteriori restrizioni alla circolazione su aree pedonali (previa segnalazione)

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Giurisprudenza ZTL

Discrezionalità della p.a. nel definire l’estensione zona, durata oraria, esclusione categorie determinate di utenti e veicoli

Obbligo esposizione contrassegno (rapido controllo legittimità sosta)

Deroghe (es. emergenze sanitarie medici/ostetriche – no chi svolge attività lavorative nel centro storico)

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Parcheggi

Creare parcheggi (per i residenti) Evitare un uso “improprio” della

sede stradale dissuasori di sosta

Disincentivare l’uso dell’autovettura per gli spostamenti e la circolazione all’interno dei centri abitati

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Centri abitati – Competenze comunali: art. 7, d.lgs.285/1992

Ordinanza del Sindaco: individuazione aree autorizzate a parcheggio; riserva parcheggi residenti (es. ZTL, zone di rilevanza urbanistica )

Deliberazione della Giunta: individuazione aree destinate al parcheggio a pagamento (anche in mancanza servizio custodia)

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Programma urbano dei parcheggi: artt. 3 e 4, l. 122/1989 Obbligati: Comuni individuati dalla Regioni Contenuto: localizzazioni e dimensioni

parcheggi, priorità di intervento e tempi di attuazione, disciplina della circolazione e dello stazionamento

Obiettivi: decongestionamento dei centri urbani, creazione di parcheggi (interscambio)

Variante piani urbanistici Accesso a forme di finanziamento

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Parcheggi pertinenziali: art. 9, l. 122/1989 Realizzazione di parcheggi:

nel sottosuolo degli immobili ovvero nei locali siti al piano terreno, anche in deroga agli strumenti urbanistici ed ai regolamenti edilizi

nel sottosuolo di aree pertinenziali esterne (es. cortili), purchè non in contrasto con i piani urbani del traffico, tenuto conto dell'uso della superficie sovrastante e compatibilmente con la tutela dei corpi idrici

Rispetto vincoli paesaggistici ambientali Denuncia di inizio attività

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Parcheggi pertinenziali: art. 9, l. 122/1989 I comuni possono prevedere,

nell’ambito del programma urbano dei parcheggi, la realizzazione di parcheggi da destinare a pertinenza di immobili privati su aree comunali o nel sottosuolo delle stesse

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Priorità nella realizzazione parcheggi: d.m. 41/1990 Parcheggi di interscambio; finalità: ridurre

l’afflusso dei veicoli privati nei centri urbani e nei loro centri storici

Parcheggi situati al di fuori dei centri storici e finalizzati a favorire la fluidità del traffico veicolare sulla principale viabilità cittadina

Parcheggi finalizzati ad agevolare la fruizione di aree pedonali urbane o di ZTL, ovvero di aree o zone alle stesse assimilabili mediante la sosta dei veicoli privati per periodi di tempo limitati

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Accertamento infrazioni: art. 17, comma 132 l. 127/1997 Violazioni in materia di sosta Dipendenti comunali Dipendenti delle società di gestione dei

parcheggi (limitatamente alle aree oggetto di concessione)

Provvedimento del Sindaco La procedura sanzionatoria

amministrativa e l’organizzazione del relativo servizio sono di competenza degli uffici o dei comandi a ciò preposti

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Accertamento infrazioni: art. 17, commi 132 e 133 l. 127/1997 Violazioni in materia di sosta Violazione in materia di circolazione e

sosta sulle corsie riservate al trasporto pubblico

Personale ispettivo delle aziende esercenti il trasporto pubblico di persone

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Promozione altre forme di trasporto Servizio pubblico trasporto urbano

Uso collettivo autovettura

Bicicletta

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Servizio trasporto urbano pubblico Efficiente e competivo

Interventi sulla viabilità (es. previsione corsie ad hoc)

Erogazioni rinnovo parco autoveicoli

Previsione di parcheggi scambiatori

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Incentivi economici: art. 4 d.m. 27 marzo 1998 Progetti: uso collettivo ottimale delle

autovetture, promozione car sharing

Autoveicoli elettrici, ibridi, con alimentazioni a gas naturale o GPL dotati di dispositivo per l’abbattimento delle emissioni inquinanti, o immatricolati alla luce della più recente normativa comunitaria

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Car sharing: d.dirig. 20 dicembre 2000 Definizione: un sistema di servizio di mobilità

in cui le autovetture sono destinate ad essere utilizzate da più persone dietro pagamento di una quota proporzionale al tempo d’uso e ai chilometri percorsi (forma di multi proprietà)

Obiettivo specifico: realizzazione di un sistema coordinato ed integrato di servizi locali di car sharing

Obiettivo finale: riduzione strutturale e permanente dell’impatto ambientale derivante dal traffico urbano

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Incentivazioni sistema di trasporto rapido di massa: l. 211/1992 Obiettivo specifico: sviluppo del trasporto

pubblico di massa nelle aree urbane Obiettivo finale: miglioramento della

mobilità e delle condizioni ambientali Destinatari: Città metropolitane, nonché

Comuni “individuati” Oggetto: sistemi di trasporto a guida

vincolata in sede propria, tramvie, sistemi di trasporto con trazione a fune, ascensori e tapis roulant

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Incentivazione statale, art. 6, d.m. 23 marzo 1998 Veicoli elettrici, a gas naturale o a

GPL, o con carburanti alternativi con pari livello di emissioni

Veicoli elettrici

Servizi di taxi collettivo

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Promozione uso bicicletta /pedonale: art. 1, l. 208/1991

Fondo per il finanziamento degli investimenti diretti alla realizzazione di itinerari ciclabili o pedonali

Contributi

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Promozione uso bicicletta /pedonale: art. 2, l. 208/1991 Beneficiari:

Comuni capoluoghi di provincia Comuni individuati tenendo conto

delle caratteristiche orografiche del territorio comunale, delle condizioni ambientali e del traffico urbano, del patrimonio artistico, della vocazione turistica e termale, della presenza di istituzioni universitarie o scolastiche a carattere comprensoriale

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Programma di sviluppo: art. 2, l. 208/1991 Oggetto: realizzazione, l’ampliamento, la

ristrutturazione ed il completamento di itinerari ciclabili o pedonali, comunali o intercomunali

Priorità: decongestionamento dei centri storici dal traffico veicolare a motore e l’interscambio con i sistemi di trasporto collettivo

Contenuto (inter alia): descrizione degli itinerari, localizzazione, tracciato planialtimetrico

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Priorità nella concessione dei contributi: d.m. 467/1992 Itinerari finalizzati al decongestionamento dei

centri urbani o dei centri storici, mediante la riduzione dell’afflusso in tali aree di veicoli privati a motore

Itinerari mirati a favorire la fluidità del traffico veicolare sulla principale viabilità urbana, che consentano il collegamento con poli di servizi collettivi ad alto utilizzo (es. scuole, uffici, ospedali)

Itinerari finalizzati ad agevolare la fruizione di aree pedonali

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Utilizzazione strumenti tecnologici: art. 36, d.lgs. 285/1992 Piano urbano del traffico

Ricorso a sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e controllo del traffico, nonché di verifica del rallentamento della velocità e di dissuasione della sosta

Modifiche ai flussi della circolazione stradale

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Problematiche

Attendibilità delle apparecchiature

Contestazione differita della violazione

Riservatezza

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Contestazione non immediata Veicolo lanciato a eccessiva velocità Attraversamento incrocio con semaforo luce rossa Sorpasso in curva Funzionario o agente a bordo di un mezzo di

pubblico trasporto Apparecchi di rilevamento che consentono la

determinazione dell’illecito in tempo successivo ovvero dopo che il veicolo oggetto del rilievo sia già a distanza dal posto di accertamento o comunque nella impossibilità di essere fermato in tempo utile o nei modi regolamentari

Assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo

Elenco esemplificativo

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Silvia Bertazzo - 19 settembre 2005

Utilizzo autovelox: Cass.civ. 944/2005 Legittima la contestazione non immediata

della rilevata violazione dei limiti di velocità anche quando sia utilizzata un’apparecchiatura “autovelox” che consenta l’accertamento della violazione al momento del transito del veicolo e, ancorché sia stato previsto l’impiego di una seconda pattuglia, questa non sia in grado di procedere alla contestazione immediata perché impegnata in altra contestazione

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Silvia Bertazzo - 19 settembre 2005

Autovelox e “seconda pattuglia”: Cass. civ. 2494/2001

Astratta possibilità predisposizione seconda pattuglia

Modalità organizzative del servizio di rilevamento da parte della p.a. in termini di impiego di uomini e mezzi

Scelta insidacabile da parte del giudice di merito

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Silvia Bertazzo - 19 settembre 2005

Sistemi tecnologici e verbale di accertamento: Cass. civ. 3836/2001 Rilevazione dell’illecito solo in tempo

successivo ovvero dopo che il veicolo sia già a distanza dal posto di accertamento → l’indicazione a verbale dell’utilizzazione di apparecchi di tali caratteristiche esenta dalla necessità di ulteriori precisazioni circa la contestazione immediata

Rilevazione prima del transito, però impossibilità (per altre cause) contestazione immediata → indicare a verbale le ragioni

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Silvia Bertazzo - 19 settembre 2005

Sistemi tecnologici e verbale di accertamento: Cass. civ. 3017/2004 Rilevazione dell’illecito prima del

transito → contestazione immediata, purché dal fermo del veicolo non derivino situazioni di pericolo e che il servizio sia organizzato in modo da consentirla, nei limiti delle disponibilità di personale dell’amministrazione

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Silvia Bertazzo - 19 settembre 2005

Compilazione verbale di accertamento: Cass. civ. 12105/2001 Nozione di “agente accertatore”:

qualsiasi soggetto che faccia parte dell'organo, e sia abilitato, in siffatta qualità, a compiere gli accertamenti di competenza dell'organo stesso, senza distinzione tra componenti dell'organo che abbiano assistito all'infrazione, e componenti che non vi abbiano assistito