LA MASSA MIGMATITICA DI SCILLA (CALABRIA MERIDIO ALE)

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RENDICONTi SOOI!t4 lI.lill". di Mf"I!n1JOfia; l! l'etrologia:. J' /J/; pp. 1051-1064 Comun1caztone J1ruentau. "'Ia RIunione della 8IMP In a..n<l.e_ClI!tf1l.1'O (CoMnZll) Il 2'1_10.1082 LA MASSA MIGMATITICA DI SCILLA (CALABRIA MERIDIO ALE) A. MESSINA, S. JOPPOLO Istituto di Minetlllogia e Pefrografia dell'Università, via dei Verdi n, 98100 Menina RIASSUNTO. - La maw migmatilica dclla c rocca .. di Scilla (Re) è cd è fOmulla da: •) p.zr"l.fleiss biotitiei, in COlpi straloidi m&S5ivi, listali, lkbiliò, sUOIIUIlilici; b) ",el4nosomi in stie· loliti e schlienm; cl lellC'Osomi in vene ptigmatiche e in chiazze nebu.liliehe; d) lellCOcneiJJ in filoncdli concordanti; e) CfltiSS "fI{lboIiei e biotiti€Q-4nfibo- liei in corpi suatoidi massivi e listali ed in minori lenti; f) "flfiboliti cneiJJi€1n in corpi metrici al nu· deo delle grandi pieghe; Cl filoni c gn- nitici .. e aplitici, discordanti e con bordi netti; b) lellcocr"flodioriti p"IIl"miflose in masserelle me. triche. Dai dati strutturali, modali e petrochimici si deduce che: - La serir prJrllgndssitrJ deriva da grovacrhe con minori contributi pelitici. - l leucognNss probabilmente da materiale arcosico. - Gli I.fleùs llnfiboliei (sl.) sono ortoderivlti di· stinguibili in tre famiglie:. Il processo migmatitico, legato all'orogene erci· nico, si urebbe svolto in condizioni di moedio-alto grado con iniziale fusione anatettia quarzoso.feld. spatica. La lIlU$& presenlt lnaIogie con Il serie meta· morfica di Milazzo (Pdoritlni). - I (lloni distord/lf/ti hanno genesi indipendente da qudla leucosomatica. - Le leucogrllflodioriri Ml"lumiflose COStilUisa>- no una propaggine dd plutone di Villa S. Giovanni. Per questi due insiemi si ipotizza un. genesi da magmi anatettici ercinici. Il complesso è st.to interessato da eventi cat.· c1astieo-milonitici e da rerromorfosi, collegabili pro- babilmente con lt o: tettogenesi alpina ... ABSTtACT. - A migmttilic heterogeneous mass forma thl! c Rock. cf Scina; it is conslilutcd by: _) massive, slripcd, flebitic .nd stromatitic bicMitic paragneisses; bI 1$ stieto!idlCl lOO schlieren; l') ptigmatic 'leins IS wdl as nebulilic patC'hes cf leucosomc:s; d) small concordant dikes cf Ieucogneisses; el amphibolic and biotitic.amphi. bolicJneUses as m&S5i\'t 100 srriped stntoid bodics .. w I 1$ minor Ienses; J) tin)' bodics cf ancissic amphibolites in fold cores; I.) pegmatitic, granltic ancl Iplitic discordam dikcs; h}liny masses cf peralu- minous leucogranodiorites. From tCZlUrti, modal .nd peuochemical datl results: _ The pllIragneisses serics detive from graywakes and minor peliric sediments. _ The leucogneisses derive from ltkose . _ The amphibolic gneisses lre distinguishJ:ble in three groups. . The migmalilic process SttD1S to be: of Hercynian age and produces ln inir.ial quaru-feldspatic fusion. Thc: studi«l. mass shows lnl1ogic:s with thl! me- tamorphic serio al Milano (Pdoriltni). _ 'me discordant dikes ha\'t In indipendent origin of leucosomes. - The penluminous granodiotites bdong to the Villa S. Giov.nni plUlon. Both dikes .nd leucogranodioritcs bodies are reltted lO analCClic hercynian magma. The mass shows ulaclaslic·mylonitic and retro- morphic processes probably of alpine age. l. Inquadramento Il promontorio di Scilla (Re) (F" 254 Carta d'Italia I NO) termina con una maua migmalitica (fig. l) separata verso terra dalle metamornti adiacenti - gneiss bioutici e biotiuC().an6bolici - da una faglia normale N 55· E . S 55· W, immergente verso mare di circa 700 con rigetto non valutabile. La massa, OGNI8EN (1973), fa· rebbe parte della falda strutturale più alta tra quelle che formano il o: Complesso Cala· bride », mentre secondo AMOOlO MORELLI et al. (1976), sarebbe correlabile con l'Unità di Castagna affioranle estesamenle in Catena Costiera e Sila. Secondo BoNARDI et al. (1979, 1980), le migmatiti di Scilla appartengono ad una unità alpina, Unità dell'Aspro- monte (correlabile con la o: Falda ddl'Aspro- monte., OGNIBEN 1960, affiorante nei Pc:- leritani>, costituita da di allo grado inlruu dal granito di Villa S. Gio- vanni (MESSINA et aL, 1974) e da masserelle minori: Delianuova (JOPPOLO &: PUGLlSI, 1980), Punta d'Atò, M. S. Demetrio e Pa- lizzi (MESSINA &: Russo, 1981).

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RENDICONTi SOOI!t4 lI.lill". di Mf"I!n1JOfia; l! l'etrologia:. J' /J/; pp. 1051-1064Comun1caztone J1ruentau. "'Ia RIunione della 8IMP In a..n<l.e_ClI!tf1l.1'O (CoMnZll) Il 2'1_10.1082

LA MASSA MIGMATITICA DI SCILLA(CALABRIA MERIDIO ALE)

A. MESSINA, S. JOPPOLOIstituto di Minetlllogia e Pefrografia dell'Università, via dei Verdi n, 98100 Menina

RIASSUNTO. - La maw migmatilica dclla c rocca ..di Scilla (Re) è ele~nea cd è fOmulla da:• ) p.zr"l.fleiss biotitiei, in COlpi straloidi m&S5ivi,listali, lkbiliò, sUOIIUIlilici; b) ",el4nosomi in stie·loliti e schlienm; cl lellC'Osomi in vene ptigmatichee in chiazze nebu.liliehe; d) lellCOcneiJJ in filoncdliconcordanti; e) CfltiSS "fI{lboIiei e biotiti€Q-4nfibo­liei in corpi suatoidi massivi e listali ed in minorilenti; f) "flfiboliti cneiJJi€1n in corpi metrici al nu·deo delle grandi pieghe; Cl filoni ~C",,,titici, c gn­nitici .. e aplitici, discordanti e con bordi netti;b) lellcocr"flodioriti p"IIl"miflose in masserelle me.triche.

Dai dati strutturali, modali e petrochimici sideduce che:

- La serir prJrllgndssitrJ deriva da grovacrhe conminori contributi pelitici.

- l leucognNss probabilmente da materialearcosico.

- Gli I.fleùs llnfiboliei (sl.) sono ortoderivlti di·stinguibili in tre famiglie:.

Il processo migmatitico, legato all'orogene erci·nico, si urebbe svolto in condizioni di moedio-altogrado con iniziale fusione anatettia quarzoso.feld.spatica.

La lIlU$& presenlt lnaIogie con Il serie meta·morfica di Milazzo (Pdoritlni).

- I (lloni distord/lf/ti hanno genesi indipendenteda qudla leucosomatica.

- Le leucogrllflodioriri Ml"lumiflose COStilUisa>­no una propaggine dd plutone di Villa S. Giovanni.

Per questi due insiemi si ipotizza un. genesida magmi anatettici ercinici.

Il complesso è st.to interessato da eventi cat.·c1astieo-milonitici e da rerromorfosi, collegabili pro­babilmente con lt o: tettogenesi alpina ...

ABSTtACT. - A migmttilic heterogeneous massforma thl! c Rock. cf Scina; it is conslilutcd by:_) massive, slripcd, flebitic .nd stromatitic bicMiticparagneisses; bI rne~ 1$ stieto!idlCl lOOschlieren; l') ptigmatic 'leins IS wdl as nebulilicpatC'hes cf leucosomc:s; d) small concordant dikescf Ieucogneisses; el amphibolic and biotitic.amphi.bolicJneUses as m&S5i\'t 100 srriped stntoid bodics.. w I 1$ minor Ienses; J) tin)' bodics cf ancissicamphibolites in fold cores; I.) pegmatitic, granlticancl Iplitic discordam dikcs; h}liny masses cf peralu­minous leucogranodiorites.

From tCZlUrti, modal .nd peuochemical datlresults:

_ The pllIragneisses serics detive from graywakesand minor peliric sediments.

_ The leucogneisses derive from ltkose._ The amphibolic gneisses lre distinguishJ:ble

in three groups. .The migmalilic process SttD1S to be: of Hercynian

age and produces ln inir.ial quaru-feldspatic fusion.Thc: studi«l. mass shows lnl1ogic:s with thl! me­

tamorphic serio al Milano (Pdoriltni)._ 'me discordant dikes ha\'t In indipendent

origin of leucosomes.- The penluminous granodiotites bdong to the

Villa S. Giov.nni plUlon.Both dikes .nd leucogranodioritcs bodies are

reltted lO analCClic hercynian magma.The mass shows ulaclaslic·mylonitic and retro­

morphic processes probably of alpine age.

l. Inquadramento

Il promontorio di Scilla (Re) (F" 254Carta d'Italia I NO) termina con una mauamigmalitica (fig. l) separata verso terra dallemetamornti adiacenti - gneiss bioutici ebiotiuC().an6bolici - da una faglia normaleN 55· E . S 55· W, immergente verso maredi circa 700 con rigetto non valutabile.

La massa, ~ndo OGNI8EN (1973), fa·rebbe parte della falda strutturale più altatra quelle che formano il o: Complesso Cala·bride », mentre secondo AMOOlO MORELLIet al. (1976), sarebbe correlabile con l'Unitàdi Castagna affioranle estesamenle in CatenaCostiera e Sila.

Secondo BoNARDI et al. (1979, 1980), lemigmatiti di Scilla appartengono ad unaunità alpina, Unità Inlum~d;a dell'Aspro­monte (correlabile con la o: Falda ddl'Aspro­monte., OGNIBEN 1960, affiorante nei Pc:­leritani>, costituita da m~/amorfili di m~dio­

allo grado inlruu dal granito di Villa S. Gio­vanni (MESSINA et aL, 1974) e da masserelleminori: Delianuova (JOPPOLO &: PUGLlSI,1980), Punta d'Atò, M. S. Demetrio e Pa­lizzi (MESSINA &: Russo, 1981).

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A. MESSINA, S. JOPPOLO

Fig. I. - Catta geologica: l) copertura' 2) gneISS biolill<:l fortemente mlgmatitici e leuoosomi in alter­nanza con gneiss anfibolici (s.l.), nume~l filoni discordamI non cartografaci, 3) anfiboliti gneissiche innuclei di piega; 4) leucogranoc!lorui muscovIlJche; 5) faglIe

La massa, fortemente eterogenea e a variogrado di mobilizzazione, risulta costituita pre­valentemente da gneiss flebilici, flcbi/ieo­-stromatilici e stromatilici, in alternanze cen­timetrico-decimerriche, intensamente ripiegatein miero- e macropieghe con numerosissimistiramenti e da minori slie/oli/i, ncbuiiti eschlieren (figg. 2-+-6) el, è inoltre attraversatada una fitta rete di filoni discordanti (fig. 3 l.

Completano la formazione due corpi grani­tici (s.L) di potenza metrica.

La tettonica di quesle migmatiti (ATZORIet aL, 1975) si presenta notevolmente com­plessa con micro- e macropieghe (fig. 2) gene­rate da un piegamento principale con asse(Bd NW-SE ed un secondo asse (B2) E·W.

Miero- e macropieghe sono attraversate dafiloni decimetrico-centimetrici discordanti (fig.·3). A loro volta pieghe e filoni sono interse­cati da un reticolato di fratture riempite dadepositi calcarei (Pleistocene medio-superio­re) e deformati da recenti movimenti diassestamento.

• • •(') Quanto si osserva nella documenlazione foto­

grafica, che accompagna la presente nota, in partenon esiste più per recenti lavori di restauro della.. 1'OCOI _.

Costituiscono la massa i seguenti lito­tipi e):

paragneiss biotitici (s.I.)a pl + qz + bi ± ms + acc + op

leucosomia pl+ qz + bi ± ms + acc + op

leucogneissaqz+pl+bi+acc+op

gneiss anfibolici (s.I.)a pl + bi + anf + qz + ace + op

fels an6bolicia qz + anf + pl + gt + acc + op

filoni aplitici, pegmatitici e «granitici ..a pl+qz+Kf+ms+bi+acc+op

leucogranodioritia pl+qz+Kf+bi+ms+sill+acc

2. Petrografia

2.1. Paragneiss bio/i/iei (d.)

I P a r a g n e i s s costituiscono il tipoprevalente a tessitura da massiva a listata aflebitica, fino a srromatitka.

(") qx "" quarzo, pf "" plagioclasi, bi = biot!le,ani = anfiboli, icI = k.feldspato, ms = mUSCOVII:,liff = sillimanite, gt = granato, ace = acçessorl,op = opachi .

LA MASSA MAGMATITICA DI SICILIA (CALABRIA MERIDIONALE) 1053

Fig. 2. - Piega metrica con anfiboliti:.

blastico-diablastica, con motivi granoblasticie/o peciloblastki. Biolile, plagiodaIi (An =30 %) e quarzo, sono i minerali fondamen­tali cui si associano granati (abbondanri nelcampo 1) e pochi accessori (apatite, titaniteed opachi). Due su quattro campioni, stretta­menre associati agli gneiss an6bolid, sonocaratterizzati da una vistosa blastesi plagio­dasica (An = 60 9b) con motivi di implica­zione con altri minernli e presenrano inoltrernro anfibolo.

Sono abbondanti lenri, noduH e uncini diquarzo; diffuse le deformazioni postcristal­line fino a catadastic~ e intensi i motivitetromornd.

22. ùucoIomi e leucogneiss

I l e U c o 10m i p~algono soprattuttonella parete sud della «rocca _, in chiazzeirregolari, lenti e vene ptigmatiche millime­trico-centimetric~ (6g. 'l. Sono eterogrnnu­lari a grnna media, caratterizzati da megabla­sti plagioclaIici (An = 2'-30 9b) maculati,quarzo e miche blastiche in lamine per lopiù isolate; rari gli accessori e gli opachi.

I l e u c o g n e i I I, grigiastri e picchiet­tati, si presentano in corpi stratoidi concor­dami, di potenza decimetrica, rnramente me-

Quarzo, oIigoclasio (due campioni presen­tano plagioclasi con composizioni fino a 60%An), biotite, muscoviu (nel '0% dei cam­pioni) e granato sono i minernli fondamen­tali; zircone, apatite, magnetite ed ilmeniJegli accessori; pistaciJe e ruJifo i mineralisecondari su biotite.

I paragneiss massivi grigIO-scuri a granaminuta, hanno per lo più struuurn grano­-xenoblastica; quelli lisltlti, eterogranulari agrana media, sono costituiti da letti a preva­lente biotite lepidoblastica, alternati a lettiquarzoso-plagioclasid con struttura da grano­blastica a blastica. I paragneiss tlebilici, etero­granulari a grnna grossa, sono formati daporzioni granoblastiche quarzoso.plagioclasi­che irregolarmente alternate a porzioni arric­chite in biotite a struttura lepidoblastico­-diablastica.

Alcuni campioni, in bande, slictoliti eschlieren centimetrici, presentano carntteri dimelanoIomi (6g.4).

Sono grigio-scuri, omeogranulari medio­minuti a struttura p~alentemente lepido-

Fig. ). - Filoni discordand.

triea, con vistosi accumuli di biotite ai bordi(fig. 6). Presentano diverse parngenesi:

1) pl + qz + bi + rns + op + acc;2) qz + pl + bi + acc;

1054 A. MESSINA, S. ropPOLO

Fig. 4. ~ Mclanosomi in schlieren.

3) pi + qz + bi + ace;4) pI + qz + bi + anf + ace.

Il tipo 1), prevalente, ha struttura etero­granulare medio-grossa, caratterizzata da

Fig. 5. - Leuoosomi in vene ptigmatiche e inpiccole chiaue.

blasti oligoclasici talora pecilitid, quarzo emiche in associazione lepidoblastico-diablasti­ca; rari gli accessori e gli opachi.

I tipi 2) e 3) hanno grana grossa pegrna­toide e si diversificano per il variabile rap­porto qzjp1.• Il tipo 4) è un filancello centimetrico le­gato alle rocce anfiboliche il quale presentastruttura maculata come quella di alcunigneiss anfibolici, con plagioclasi pecilitid(An = 45 %), inglob:mti numerose gocce diquarzo e rara orneblenda.

2.3. Gneiss anfibolici (s./.)Le rocce anfiboliche costituiscono un quar­

lO della massa migmatitica; si disdnguono in:

a) anfiboliti biotitiche, in mas­serelle decimetrico-,metriche, costituenti nu­clei di pieghe (fig. 2). Hanno colore verdescuro, tessitura massiva e grana variabile daomeogranulare media o minuta ad eterogra­nulare medio-grossa, con motivi nematobla­stici e diablastici. Gli anfiboli sono i compo­nenti fondamentali, prevalentemente orne­blenda verde-bruna e minore cummingtonitein prismi isolati; seguono plogioclasi (An60-75 %j due soli campioni hanno compo­sizione esclusivamente andesinica), biotite equarzo. Accessori apatite, zircone, ru/ilo etalora granati; tra gli opachi abbondanti ma­gneti/e e ilmeni/ej

b) gneiss anfibolici, in corpistratoidi centimetrici, spesso boudinati, fit­tamente intercalati ai paragneiss tlebitici concontatti netti (fig. 6). Sono a grana me­dia, di aspetto maculato per la presenzadi grossi plagiodasi pecilitici. Paragenetica­mente si distinguono dalle anfiboliti biotiticheper un contenuto maggiore in plagioclasi, dicomposizione labradoritica, e notevolmenteinferiore in bio/ile ed an6boli (orneb!endaverde-ozzu"a, eteroblastica, la quale presentafitte implicazioni con gli altri mineralij raracummingtonite, ad abito aghiforme, intima­mente associata agli ~ndividui orneblenditici);

c) gneiss biotitico-anfibolici, instraterelli centimetrici, associati agli gneissanfibolici e/o ai paragneiss, in alternanza stra­tigrafica e con contatti per lo più netti (fig.6); sono grigio-scuri, notevolmente scisto­si e a luoghi anche listati. a grana medio­-grossa e struttura orientata. La biotite è il

LA MASSA MAGMATITICA DI SICILIA (CALABRIA MERIDIONALE) 1055

Fig. 6. - Alternanza stratigrafica tra paragneissflebitid, flebitiC().stromatitid, gneiss anfibolid ebiotitiC().anfibolid e leucogneiss.

secondo componente fondamentale dopo iplagioelasi, i ·quali presentano zonature, di­reu.e, dcorrenti ed inverse, andesinico-labra­doritico-bytownitiche; seguono gli anfiboli,che dpetono le stesse caratteristiche. strut­turali del gruppo precedente, ed infine ilquarzo; abbondanti gli opachi;

d) fels quarzo-anfibolici: co­stituiscono intercalazioni centimetrico-ded­metriche lentiformi e boudinate nei para­gneiss f1ebitid. Sono caratterizzati da grossiblasti di orneblenda verde, scheletrici ~ peci­litici, inglobanti cristalli poligonali di quarzoe plagioclasi. Abbondanti titani/e, ,magnetiteed ematite, sparse nella compagine.

2.4. Leucogranodio,;ti peraluminose e filonidiscordanti

Le leucogranodioriti sono dicolore grigio, omeogranulari a grana da· mi·nuta a media e struttura ipidiomorfa, conplagioclasi idioJi?orfi•. gemil'!ati e zonati, me-

diamente con nuclei 26 % e bordi 17 % An,biotite e muscovite in lamine subcdrali, mi·croelino talora pertitico, quarzo granulare e,a luoghi, fibrolite entro la muscovite.

I f i l o n i hanno potenza variabile dadecimetrica a metrica e sono distinguibiliin aptitici (olig+qz+Kf+ms+gt+acc),pegmatitici (olig+qz+ms+ Kf + bi +acc) en·trambi a struttura aut'Oallordomorfa e in«granitici» (olig+qz+bi+ms+Kf+acc) astruttura ipidiomorfa, grana medio-grossa,e plagioclasi zonati (nuclei 28 % e bordi16 % An).

3. Studio modale (3)

3.1. Paragneiss, melanosomi e leucosomiDallo studio modflle si evince, quanto

segue:a) pa'ragnelss massi VI, listati, flebitici, mela­

nosomi c leucosomi tendono a separarsitra di loro per il diverso rapportoqz/bi+gt e qz/pl (fig. 7);

b) nei leucosomi si riconosce una omoge­neità compositiva, i!1dipendcntemenredalla loro condizione giaciturale (chiazzeo vene ptigmatichc);

c) tutti i litotipi esaminati si dispongonosecondo un'unicO! fascia di variazione le­gata all'evolm:io..ne mign:'.!!~itica.

3.2. LeucogncissI campioni di tipo pegmatoide 2) e 3)

(par. 2.2.), si separano per la loro compo­sizione estrema dal gruppetto fondamentale,il quale cOn;Jprendc i rimanenti due tipi strut·turali (6g.· 7). Presentano quindi composi­zione eterogenea e diversa da quella deileucosomi, escluso il campione associato agligneiss an6bolici.

3.3. Gneiss anfibolici (s.I.)

La separazione degli gneiss an6bolici (s.I.)in tre gruppi, già osservata strutturalmente,trova conferma dal punto di vista compositi.vo (6g. 8). I tre gruppi costituiscono piccolepopolazioni: le anfiboliti biotitiche e gli gneiss

(') L'analisi modalc è stata eseguita su duc sezionisottili per ciascun çampione su maglic di 1 mm'contando da 900 a 1900 punti. In lab. 1.....4 sonoriportati i paramctri statistici dci modi.

1056 A. MESSINA, S. JOPPOLO

qz •• •

•55 •..•• • • • •••• ••• •• •• .' .. 35

O O• •• • • O• O25 OO O

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..,IO 30 110 i .. gt O IInf. biotitidl.

bi• gnlliubiotitico-lInf.• lll"co.omi 40 • Il gneiullnliboliciqz • • p.rlll' Hllbitici O f.l.anfibolico

• parag, m... i ... i IIIi't.ti • •110 • mlll.notomi • O OI."cogn.ill • O• 00

• 20• • O• .....30 IO O.. • ..• • •• •• • ••• S. o •IO 20 30 40 110 .'"

Fig. 7. - Diagrammi binari tra i principali para_meni modaii (qr/bi + ,t; ql/pl): para8neiu,leuco­somi, melaOO5Omi c leuoogneiss.

biotitico-anfibolici presentano una buona cororelazione lineare.

Il lels, a sua volta isolato, sembra, comegli gneiss anfibolici, non presentare legamicon i gruppi suddetti.

Tutto ciò fa pensare che tale eterogeneitàin cosl piccola scala sia dovuta a differenzecompositive originarie.

3.4. Leucogranodioriti peraluminou e filoni

Le leucogranodioriti peraluminou costi­tuiscono una piccola popolazione omogeneadi composizione granodioritica: solo un cam­pione, povero in K-feldspato, cade nel campodelle Jeucolonaliti (6g. 9).

Lo iatus compositivo, costantemente pre­sente tra leucogranodioriti e leucosomi, sot-

20

• • ..ll()

• Fig. 8. - Diagrammi binari Ira i principali patll­meni moc:Iali (qr/_,,/; bi/_n/); gneiss anfibolici (sl.).

tolinea, insieme ai caraueri strutturali e gia­citurali, la loro indipendenza.

I filoni hanno composizione leucogranodio­ritico-Ieucoronalilica (6g. 9), indipendente­mente dalla loro struttura; i due a carattereaplitico, più ricchi in K-feldspato e museo­vite, tendono fl separarsi cadendo nell'areadelle leucogranodioriti peraluminose. Si os­serva inoltre che tuni i filoni occupano areediverse da quelle dei leucosomi.

4, Geochimica

4.1. Paragneiss, melanosomi e leucosomi

Lo studio chimico (~) conferma quanlo già

(') Le analisi chimiche sooo stlte eseguire influorescenza X, alcune presso il Dipartimento diScienze' dcUa Terra dcU'Univcrsiti della CaJabril(Cosenza). altre aU'I.I.V. di Catania. Ringnziamopcrtallto il don. U.lSO cd il sig. U. l.t.Nz..\FANEper l'aiuto forniro ndl'CSCCU%ione dcIIe analisi Itessc,il prof. L. VILLAal per aVtt messo • disposizione

LA MASSA MAGMATITICA DI SICtLlA (CALABRIA MERIDIONALE) 1057

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TABELLA 2Poromttri statistici d~i modi

LEtICOSOWI

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TABELLA 1

PO"lm~tri s/otistici d~i modi

"'S5IVI , LISTATI

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•• ..."" " >.8ali rl· ,.. ..,osservato modalmente. I melanosomi sonoinfatti i campioni più femici ed alluminiferi(v. tab. '), i quali differiscono tN loro peril contenuto in Cao (legato al diverso con·tenuto in granato); il parngneiss Aebitico èinvece iJ più ricco in Si02 e relativamente inNa20 (per il maggior contenuto in quarzo eplagioclasio), mentre gli altri due paragneiss,uno massivo e l'altro listato, hanno carattereintermedio (fig. lO).

Gli elementi in tracce confermano quantogià osservato con gli elementi maggiori: imelanosomi sono infatti i più ricchi in Cre V e presentano relativamente bassi valoriin Cc e La; per contro il campione Aebitico

FIJI:. 9. - Triangoli classificativi; filonigraoodiorili; Q-AP (JUGs, 197)), APM.

la ftuorescmu ddI'I.I.V. ed il sig. BJ.UNO per l'ese­cuziooe de:Ue analisi, inoltre la dott.su M. BoNo!(Bologna) per aver determinalo in PX akun.i minori.Per gli ekmenli maggiori è StilO usato il metodo dioonttione di ~rrke di FaANZuH et al. (1972);per &Ii elementi in tracce il melodo Propolto daI....r.oHE .. SAITTA (1976). MgO è StatO deJ:enninalomedianle assorbimenlO Ilomko. FeO per litoluiooemediante KMnO•.

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1058 .... MESSIN"', S. JOPPOLO

T"'BELL'" 3Parametri s/otist;ci dei modi

ANFIBOLITI BIOTITICHErang'"

1.7 8.3(16.01 23.5 32.7132.31 38.1 5'_2

11.6 27.90.3 3.20.2 0.3

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(U. I)

GNEiSS ANFIBOllCIrang'"

3.0 18.743.3 61.324.8 31.12.6 6.6(lO.I)1.2 3.01 5.3}0.2 3.5

•6.5

26. I43.32\.7

•10.952.726.'5.7

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6.'2.6

mostra bassi contenuti in quasi tuni I minoriCv. tab. 5).

I leuoosomi presentano, rispetto alla serieparagneissica, minori contenuti in TiO~, KzO,FeO+Fez03, MgO ed un più alto contenutoin Na~.

Tutti i campioni analizzati si dispongonosecondo un'unica linea evolutiva a confermadi quanto già osservato modalmente.

Si deduce quindi che i paragnciss massivie listati rappresentano il paleosoma, quelliflebitici una porzione mobilizzata, i leucosomi,i termini più mobilizzati della serie, ed in6ne,i melanosomi una porzione restitica, secondoun processo di mobilizzazione quarzoso·feld·spatica originato probabilmente da un iniziodi fusione anatettica (metatessi).

GNEISS BIOTITICO-ANfIBOlICIrange

5.4 14.830.0 49.825.4 39.53.3 19.5(27.611.0 2.40.2 0.7

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4.2. LeucogneissI due campioni analizzati presentano un

contenuto maggiore di CaO e di Na20 ri­spetto ai leucosomi e tendono a separarsida questi (fig. lO) ed inoltre a non correlarsicon la serie paragneissica confermando, an­che chimicamente, la loro individualità ge­netica.

Le condizioni giaciturali,le differenze strut·turali e compositive rispeno ai leucosominonchè la mancanza di legami con la serie

T"'BELL'" 4Parametri statistici dei modi

T....BELLA. 5Analisi chimiche

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39.2 42-840.9 47.50.6 6.30.0 9.13.8 7.2I. 0.7I r 0.3

DISCOllD"''''T IP,"S_llllel

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LEUCOGlAIKlO10l1: IT I PERAlUWINQSE

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LA MASSA MAGMATITICA DI SICILIA (CALABRIA MERIDIONALE) 1059

Fig. lO. Diagrammi chimici: paragneiss, \ellro­$Omi, mdanO$Omi e leucogneiss - diagrammi ternariAFM (ossidi), K/Na/Ca, Si/Na + Ca/Fem + K.Simboli come in fig. 7.

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senza originaria di intercaiazioni di materialiarcosici (s.I.).

Fig. 12. - Diagrammi chimici: gneiss anfibolici (s.I.)- SiO,/altri ossidi: linea spezzata intera = correla­zione tra i div<:rsi tipi di paragneiss.

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Fig. 11. - Diagrammi chimici: gneiss anfibolici (s.I.)- a) AI + Fe + Ti/Ca + Mg (cationi x 1000): fineaa tralto := campo delle rocce ignee basiche, linea atratto e punto = campo grovacehe e subgrovacehe(MOINE & DE LA ROCHE, 1968), linea continua =campo delle rocce basiche (a) e ultrabasiche (b)(BALASHOV et al., 1972); b) MgO/CaO/FeO,.,:finea continua = campo ortoanfiboliti, linea a frat­to = campo anfiboliti (WAl.KER et al., 1960). Sim_boli come in figg. 7 e 8.

paragneissica, suggeriscono per questi corpifiloniani leucocratici concordanti, una genesiindipendente legata probabilmente alla pre-

4.3. Anfiboliti

Dai diagrammi di MOINE & DE LA ROCHE(1968), BALASCHOV et aL (1972), WALKERet al. ( 1960) (fig. Il) appare evidente il carat·tere essenzialmente m:lgmatogeno delle rocceanfiboliche analizzate e la netta separazionetra queste e i paragneiss.

l tre gruppi, individuati sulla base deicaratteri strutturali e modali, trovano riscon­tro anche dal punto di vista petrochimico:sono infatti diversi tra loro soprattutto peril variabile contenuto in K20, MgO e FeO+

1060 A. MESSINA, S. JOPPOLO

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Tholeiitic

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C ($;Z,

Ti;lOO

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Y-3 Zr

Tijloo

Fig. 13. - Diagrammi chimici; gneiss anfibolici - a) P,O,/Zr (%.ppm) (FLOYD & WINCHESTEI, 1975);b) Ti/Cr (ppm): LTK == tholeili di arco insulare, OFB == basalti di fondo oceanico (PURCE, 1975);cl diagramma ternario Ti/l00 - Zr - Y3 (ppm); A == tholeiti di arco, B == basalti di fondo oceanico,C == basalti cale.alealini, D == basalti intraplaa:he; d) diagtamma lemario Ti/l00· Zr· Sr/2 (ppm):A == tholeiti di arco, B == basalti cale-alcalini, C == basalti di fondo accanico (PEARCE & C."NN, 1973).Simboli come in fig. 8.

Fe~OI. Particolarmente discriminanti appaio­no gli elementi minori (tab. 6); infatti, anchese l dati a disposizione sono molto scarsi sipuò notare che:

o) le an6boliti biotitiche sono pill ricchein Ni, Cr, parzialmente in V e più po.vere in Sr;

b) gli gneiss anfiboliei mostrano, rispettoagli altri due gruppi, minore quantità diNi, Cr, V nonchè di Ba e Rb.

Dai diagrammi di fig. 13 risulta per tuttii campioni analizzati, un'affinità tholeirica;inoltre si osserva che solo le anfiboliti bioti­tiche cadono costantemente nel campo deibasalti di fondo aceanico (OFB), gli altricampioni danno invece indicazioni contra­stanti, in particolare gli gneiss anfibolici iquali tendono verso le tholeiti di arco (LKT).

Non è possibile quindi avanzare alcunaipotesi sull'ambiente geodinamico di genesi

dei protoliti, probabilmente perchè questihanno subito fenomeni aggiuntivi, quali alte­razioni e/o inquinamenti da parte di mate­riale pelitico, che hanno modificato le caratoteristiche petrochimiche (v. alto contenuto inAI~03 e K~O di tab. 6}.

Considerando l'alternanza stratigra6ca elo spessore degli strati, i terreni originari pre­metamor6ci, potrebbero essere stati livelli divulcanoclastiti.

4.4. Leucogranodioriti peraluminose e filoni

Dei quattro campioni di filoni analizzatiuno ha carattere aplitico, uno «granitico»e i due rimanenti pegmatitico.

In fig. 14 si osserva che:l) tutti i campioni occupano campi diversi

da quelli dei leucosomi;2) i filoni a carattere «granitico» ed apli­

tico presentano la medesima composizio­ne delle leucogranodioriti peraluminose;

LA MASSA MAGMATlTICA DI SICILIA (CALABRIA MERIDIONALE) 1061

TABELLA 6Analisi chimiche

TABELLA 7Analisi chimiche

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3) le due pegmatiti, avendo un più alto con­tenuto in SiO:! ed uno più basso in K:tO,mostrano invece una propria individua.Iità, separandosi dagli altri filoni e dalleleucogranodioriti;

4) le leucogranodioriti peraluminose sonoomogenee.

Lo studio chimico si accorda con quantogià osservato dall'analisi modale, per cui tra·

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Diagrammi chimici: leuoogrnnodiori.Fem/Ca/Na+K; Na/Ca/K: linea aleuCO$Omi. Simboli oome in fig. 9.

c. •Fig. 14.ti e filoni .Iratto = area

c. ,

Fig. 15. - D,agnlmmi modali di confronto n~:

al filoni pegmatlticl, aplitid e granltlCI dI ScIUa cpegmatiti-apliti di Villa S. Giovanni; b) 1euoogra.nodorili di Scilla e Villa S. Giovanni. Simboli comein fig. 9.

va conferma, sia per i filoni che per le leuco"granodioriti, una genesi indipendente da quel.la dei leucosomi: i filoni «granitici» ed apli"tici sembrano legari alle leucogranodioriti epossono venire assimilate a queste, mentrei filoni pegmatitici, caratterizzati da una tipo"

1062 A. MESSINA, S. JOPPOLO

5. Conironli

La serie paragneissica e le anfiboliti (s.l.)

logia chimica diversa, non ci sembrano gene­ticamente legabili per semplice processo didifferenziazione.

b

della massa migmaUtlca di Scilla sono con­frontabili con alcune serie metamor6che dimedio·alto grado dei Pe!oritani (FERLA &

NEGRETTI, 1969; MACCARRONE et al., 1978)ed in dettaglio con quella di Milazzo(D'AMJCO et al., 1972). Da tale confrontorisulta (6g. 17):

un'analoga alternanza stratigra6ca di se­dimenti pelitico-arenacei e vulcanoclasticinonchè la presenza di litotipi simili nelledue serie paragneissiche;

la serie paragneissica di Milazzo è peròpiù eterogenea ed ha subito un'evolu­zione diversa;

anche le an6boliti di Milazzo sono carat­terizzate dalla presenza di più famigliemagmatiche originarie, che pur non es·sendo analoghe a quelle di Scilla, rive­lano eterogeneità di apporti magmaticibasici.

Le leucogranodioriti peraluminose e i fi.Ioni possono essere confrontati con le pluto­niti affioranti nei Peloritani (PUGLISI & ROT­TURA, 1973) e in Aspromonte (MESSINAet al., 1974; IOPPOLO & PUGLISI, 1980; MES­SINA & Russo, 1981), ed in particolare conle leucogranodioriti ed i filoni pegmatitico­aplitici di Villa S. Giovanni.

Dai diagrammi di 6gg. 15 e 16 si evin-ce che:

le leucogranodioriti messe a confronto,oltre ad avere le medesime caratteristichestrutturali, presentano analoga composi.zione modale e chimica; è chiaro quindiche le due masserelle della «rocca» di

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Fig. 16. - Diagrammi chimici di confronto (ra:al leucogranodioriti di Scilla e Villa S. Giovanni;hl filoni pegmatitici, aplilici e granitici di Scilla epegmaliti·aplid di Villa S. Giovarmi. Simboli comein lig. 9.

Fig. 17. - Diagrammi chimici di confronto tra: a) le due serie paragneissiche di Scilla (simboli comein fig. ,7) e Milazzo (traltQ-pU1//o = area ieucosomi, linea a traiti piccoli = area pacagneiss fiebitici, lineaa traui grandi = area paragneiss nonnali); h) le anfìboliti (s.I.) di Scilla (simboli come in lig. 8) e diMilazzo (i due trends rappresentano i due gruppi ferro-litanifero e magnesifero, gli asterischi i cam­pioni a caranere intermedio).

LA MASSA MAGMATITICA DI SICILIA (CALABRIA MERIDIONALE) 1063

Scilla costituiscono una propaggine delvicino plutone di V, S. Giovanni;nessuno dei tre gruppi filoniani sembraperò collegabile alle pegmatiti-apliti diVilla S. Giovanni. Si sottolinea che ilgruppo aplitico di composizione inter­media tra le pegmatiti A e B di confrontoe quello «granitico », di composizionepoco diversa, tendono ad occupare invece,il campo della massa fondamentale diVilla S. Giovanni confermando quantogià detto (p. 4.4.).

I filoni pegmatitici, riccamente quarzosie plagioclasici, presentano una problematicainterpretazione; infatti, la loro provenienzarisulta chiaramente· diversa dagli altri duetipi filoniani e quindi indipendente dalleleucogranodioriti peraluminose.

6. Conclusioni

L'originaria sequenza pren;:tetàmor;fica del.la «rocca» di Scilla era costituita da unasuccessione arenaceo-pelitica con intercala­zioni di abbondanti vulcaniti basiche.

Il processo migmaritico ascrivibile all'oro­genesi ercinica, come tutlO il cristallino del­l'Aspromonte e dei Peloritani, secondo i darimineralogici e strutturali, si. sarebbe svoltoin condizione di medio-alto grado (N 6500 C,p, = PH,O) con inizio di fusione anatettica(metatessi), accompagnata da intensi feno-

meni di scissione e mobilizzazione (MEHNART,1968; WINKLER, 1972).

Durante il processo meramorfico, lUtti iminerali hanno partecipato ai due momentisin- e postcinematici; la cristallizzazione sin­cinematica ha interessato prevalentemente iparagneiss massi vi e listati, mentre quellapostcinematica i paragneiss flebitici, i leuco­somi, i melanosomi nonchè i leucogneiss.Nelle anfiboliti (s.I.) la cristallizzazione è perlo più sincinematica con motivi poslCine·marici.

La genesi delle leucogranodioriti peralumi­nose e dei filoni discordanti è legata a quelladel plutone tardo-ercinico di Villa $. Gio­vanni, solo quella dei filoni a carattere peg­matitico rimane problematica.

All'evento migmatitico principale, separatanel tempo, sarebbe seguita una fase compresosiva responsabile dell'intenso metamorfismodi dislocazione, collegabile con la tettogenesialpina e probabilmente con la messa in postodelle falde. Ad esso sono dovuti la maggiorparte dei fenomeni cataclastico-miloniticiaccompagnati da alterazioni retromorfiche piùo meno intense.

Lavoro eseguito con i contribUIi: C.N.R. n.81.01939.05 e 82,02488.05; M.P.I. esercizio 1982(cap. 3199).Ringraziamenti. _ Ringraziamo vivamente il Prof.C. D'AMICO per le molteplici discussioni e gli utiliconsigli.

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