La mappa di Dorial

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La mappa di Dorial La luce di una torcia rifletteva la sua anima contro una parete, qualche goccia di umidità cadeva dal soffitto. L’odore di morte in quella buca maledetta sembrava per il momento cessato. Tutto era fermo, tutto taceva… ma il Massa- cratore era lì, in attesa. Un topo gironzolava a terra in cerca di cibo. Gli bastava qualche avanzo, qualsiasi cosa lo potesse sfamare ma non trovò nulla. Allora si arrampicò sulla scrivania del vecchio Morgot piena di fogli, sembrava scrutarli, guardarli… ma come poteva? Era solo un topo. L’animaletto sporse la testa da un lato, a terra vide una map- pa ingiallita e impolverata, chissà se era un progetto del vecchio pazzo o se raffigurava una parte della buca maledetta. Per il roditore non aveva importanza, non era cibo… La bestiolina non si dette pace, con le zampette minute rovi- stò dove poteva in cerca in un avanzo o di qualcosa che potesse placare la sua piccola fame. Trovò un pezzetto logoro di una cintura, lo addentò, lo ro- sicchiò come poteva, ma non era certo quello che voleva… non era certo un lauto pasto, così avanzò muovendo velocemente i baffetti e il muso insinuandosi in ogni dove. Montò su un osso, su un libro ammuffito, poi vide una serie di buchi perfettamen- te circolari tra la parete e il pavimento. Entrò in uno di questi. Con il corpo sentì che stava passan- do su qualcosa di cartaceo… forse una pergamena arrotolata? Proseguì nel buio, sempre e solo buio.

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Contenuto extra de "L'Ombelico del Male" di Fabio Girolami

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La mappa di Dorial

La luce di una torcia rifletteva la sua anima contro una parete, qualche goccia di umidità cadeva dal soffitto.

L’odore di morte in quella buca maledetta sembrava per il momento cessato. Tutto era fermo, tutto taceva… ma il Massa-cratore era lì, in attesa.

Un topo gironzolava a terra in cerca di cibo. Gli bastava qualche avanzo, qualsiasi cosa lo potesse sfamare ma non trovò nulla. Allora si arrampicò sulla scrivania del vecchio Morgot piena di fogli, sembrava scrutarli, guardarli… ma come poteva? Era solo un topo.

L’animaletto sporse la testa da un lato, a terra vide una map-pa ingiallita e impolverata, chissà se era un progetto del vecchio pazzo o se raffigurava una parte della buca maledetta.

Per il roditore non aveva importanza, non era cibo…La bestiolina non si dette pace, con le zampette minute rovi-

stò dove poteva in cerca in un avanzo o di qualcosa che potesse placare la sua piccola fame.

Trovò un pezzetto logoro di una cintura, lo addentò, lo ro-sicchiò come poteva, ma non era certo quello che voleva… non era certo un lauto pasto, così avanzò muovendo velocemente i baffetti e il muso insinuandosi in ogni dove. Montò su un osso, su un libro ammuffito, poi vide una serie di buchi perfettamen-te circolari tra la parete e il pavimento.

Entrò in uno di questi. Con il corpo sentì che stava passan-do su qualcosa di cartaceo… forse una pergamena arrotolata? Proseguì nel buio, sempre e solo buio.

Il topolino fu stanco di cercare dove non c’era nulla, sentì al-tri topolini del branco che squittivano e lo chiamavano. Allora si affrettò e scomparve… tra gli stretti cunicoli dell’Ombelico del male, ignaro di essere montato, prima, sulla mappa di Do-rial.