La maiuscola greca nelle sottoscrizioni dei documenti pugliesi, in Storie di cultura scritta. Studi...

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  • 7/28/2019 La maiuscola greca nelle sottoscrizioni dei documenti pugliesi, in Storie di cultura scritta. Studi per Francesco Magis

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    STORIE DI CULTURA SCRITTA

    Studi per Francesco Magistrale

    a cura di

    PAOLO FIORETTI

    con la collaborazione di

    ANNANGELA GERMANO e MARCO ANTONIO SICILIANI

    TOMO PRIMO

    2012

    FONDAZIONE

    CENTRO ITALIANO DI STUDI

    SULLALTO MEDIOEVO

    SPOLETO

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    DANIELE ARNESANO

    LA MAIUSCOLA GRECA NELLE SOTTOSCRIZIONIDEI DOCUMENTI PUGLIESI*

    Nel corso dei secoli X e XI la maiuscola greca continuava adessere impiegata in diversi ambiti dellattivit grafica per motivi escopi differenti. In ambito epigrafico essa era come sempre preferita alla minuscola, probabilmente per ragioni di monumen-talit e di leggibilit 1: la si ritrova tanto in modeste iscrizioni pri-vate quanto in epigrafi su oggetti comuni 2 e in programmi uffi-ciali di esposizione grafica 3. Nelle proprie strutture la maiuscolaepigrafica talvolta interagiva con quella libraria, assumendola a

    * Ringrazio Guglielmo Cavallo e Edoardo Crisci per aver riletto il presente lavoro.1. Questultimo aspetto, tuttavia, non va sopravvalutato, poich nello stato bizanti-

    no non erano pi in auge le istanze democratiche nate nella Grecia classica; cfr. D. MU-STI, Democrazia e scrittura. Origini di unidea, in Scrittura e Civilt, X (1986), pp. 21-48.Anzi alcune iscrizioni medievali, pur essendo vergate in maiuscola, non presentano affat-to quelle caratteristiche di perspicuit e di pubblica accessibilit che in altri tempiavrebbero reso il sistema bilineare preferibile a quello quadrilineare: sulle ragioni sottesealle scelte grafiche operate nella realizzazione di tali iscrizioni si dovrebbe ulteriormentemeditare, nellambito naturalmente di unauspicata ripresa degli studi di epigrafia bizanti-

    na: cfr. G. CAVALLO, La cultura scritta a Bisanzio. Inventario di problemi per una riflessione, inBilan et perspectives des tudes mdivales en Europe. Actes du premier Congrs europen dtudesMdivales, Spoleto, 27-29 mai 1993, d. par J. HAMESSE, Louvain-La-Neuve, 1995 (Texteset tudes du Moyen ge, 3), pp. 65-80: 69-71.

    2. Si pensi alluso della maiuscola nella monetazione, ma anche nella realizzazionedi monili e di suppellettili sacre: C. MORRISSON, Lpigraphie des monnaies et des sceaux lpoque byzantine, in Paleografia e codicologia greca. Atti del II Colloquio internazionale(Berlino - Wolfenbttel, 17-21 ottobre 1983), a cura di D. HARLFINGER, G . PRATO, Ales-sandria, 1991 (Biblioteca di Scrittura e Civilt , 3), I (Testo), pp. 251-274, II (Tavole),pp. 147-165.

    3. C. MANGO, Byzantine epigraphy (4th to 10th centuries), in Paleografia e codicologia gre-

    ca cit. (nota 2), I, pp. 235-249, II, pp. 115-146.

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    modello o, viceversa, costituendone fonte di ispirazione 4. In am-bito librario, durante i primi decenni del secolo IX, la diffusione

    della scrittura minuscola priv la maiuscola di quella che era sem-pre stata la sua pi prestigiosa opportunit di impiego, la confezio-ne di manoscritti dapparato. Come scrittura del testo principale,la maiuscola resistette durante tutto il secolo X, con propaggininellXI, utilizzata in libri che erano parte integrante del cerimo-niale liturgico, quale vettore di determinati valori ideologico-reli-giosi 5. Per secoli, poi, essa svolse la funzione di Auszeichnungs-schrift e fu talora utilizzata per vergare colofoni e dotti margina-lia 6.

    La tarda maiuscola greca non era per solo quella esibita nelcontesto pubblico, dello Stato e della Chiesa, quella professionaledi lapicidi specializzati e di abili amanuensi, caricata di funzionispeciali e caratterizzata da strutture avulse dalle dinamiche grafichedel tempo. Cera anche la maiuscola utilizzata in ambito privato,non scelta per ragioni specifiche, ma, almeno nella maggior partedei casi, adoperata come unica scrittura sulla scorta di un appren-dimento grafico di primo livello.

    Le pagine seguenti intendono offrire un contributo alla cono-

    scenza di questa tipologia di maiuscola attraverso lanalisi della do-cumentazione relativa ad unarea geografica definita, corrispon-dente ad una parte dellodierna Puglia. Per questarea non si di-spone, purtroppo, di materiali quali gli esercizi di apprendimentodelle sequenze alfabetiche da parte di scolari 7 o i graffiti in luo-

    4. H. HUNGER, Epigraphische Auszeichnungsmajuskel. Beitrag zu einem bisher kaum bea-chteten Kapitel der griechischen Palographie, in Jahrbuch der sterreichischen Byzantinistik,XXVI (1977), pp. 193-210; G. CAVALLO, Scritture librarie e scritture epigrafiche fra lItalia e

    Bisanzio nellalto medioevo, in Inschrift und Material. Inschrift und Buchschrift. Fachtagung frmittelalterliche und neuzeitliche Epigraphik Ingolstadt 1997, hrsg. von W. KOCK, C. STEININ-GER, Mnchen, 1999 (Bayerische Akademie der Wissenschaften. Philosophisch-histori-

    sche Klasse. Abhandlungen. Neue Folge, 117), pp. 127-136: 128-130, 133-134.

    5. G. CAVALLO, Funzione e strutture della maiuscola greca tra i secoli VIII-XI, in La pa-lographie grecque et byzantine(Paris, 21-25 octobre 1974), Paris, 1977 (Colloques Interna-tionaux du C.N.R.S., 559), pp. 95-137: 96-97.

    6. H. HUNGER, Minuskel und Auszeichnungsschriften im 10.-12. Jahrhundert, in La palo-graphie grecquecit. (nota 5), pp. 201-220.

    7. Pervenuti, ad esempio, per lEgitto greco-romano; cfr. R. CRIBIORE, Writing, tea-chers and students in graeco-roman Egypt, Atlanta, 1996 (American Studies in Papyrology,

    36), pp. 37-45, 97-118, 192-193 nr. 83, p. 195 nr. 93, p. 196 nr. 96, tavv. VII-VIII; cfr.

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    ghi di culto recanti pie invocazioni da parte di pellegrini 8, i qualiindubbiamente contribuirebbero ad una pi completa conoscenza

    delloggetto di indagine: i reperti utili allo scopo, per quanto mirisulta, sono i soli documenti privati, greci e latini, rogati nella re-gione. In queste pergamene, infatti, si individuano, fra gli inter-venti autografi, sottoscrizioni testimoniali in maiuscola greca. Esserientrano nel fenomeno pi generale delle sottoscrizioni vergatein tale sistema grafico ancora in epoca tarda 9, documentato sia inOriente, sul Monte Athos 10, sia in Occidente, a Roma 11, a Na-poli 12, in Lucania 13 e in Calabria 14.

    anche EAD., Gymnastic of the mind. Greek education in Hellenistic and Roman Egypt, Prince-

    ton-Oxford, 2001, pp. 30, 39.

    8. Come i graffiti del Partenone o di S. Sofia, su cui cfr. C. MANGO, Lorigine de la

    minuscule, in La palographie grecquecit. (nota 5), pp. 175-180. Per la scrittura latina si di-

    spone invece di quel ricchissimo archivio di iscrizioni murali, risalenti alla piena et lon-

    gobarda, che il santuario di S. Michele Arcangelo sul Gargano; si veda C. CARLETTI,

    Iscrizioni murali, in Il Santuario di S. Michele sul Gargano dal VI al IX secolo. Contributo alla

    storia della Langobardia meridionale. Atti del Convegno tenuto a Monte SantAngelo, 9-10

    dicembre 1978, a cura di C. CARLETTI, G. OTRANTO, Bari, 1980 (Scavi e Ricerche, 2),

    pp. 7-179; ID., Il santuario tra archeologia ed epigrafia, in G. OTRANTO, C. CARLETTI, Il San-

    tuario di S. Michele Arcangelo sul Gargano dalle origini al X secolo, Bari, 1995 (Scavi e Ri-

    cerche, 4), pp. 77-117 (precisamente pp. 91-117). Graffiti in greco sono noti per lareasalentina: cfr. A. JACOB, Testimonianze bizantine nel Basso Salento, in Il Basso Salento. Ricer-

    che di storia sociale e religiosa, a cura di S. PALESE, Galatina, 1982 (Societ e Religione, 1),

    pp. 49-69: 60; M. SAMMARCO, Un poco noto santuario rupestre: Santa Maria della Rutta ad

    Acquarica del Capo (Lecce), in Kronos, Suppl. 4 (2008), pp. 43-52.

    9. H. HUNGER, Schreiben und Lesen in Byzanz. Die byzantinische Buchkultur, Mn-

    chen, 1989, pp. 82-85.

    10. N. OIKONOMIDES, Mount Athos: Levels of Literacy, in Dumbarton Oaks Papers, XLII

    (1988), pp. 167-178: 170; ID., La rintroduction des lettres majuscules dans lcriture minuscule

    et les origines du monocondyle, in I manoscritti greci tra riflessione e dibattito. Atti del V Collo-

    quio Internazionale di Paleografia greca (Cremona, 4-10 ottobre 1998), a cura di G.

    PRATO, Firenze, 2000 (Papyrologica Florentina, 31), pp. 239-248: 241-242, tav. 1.11. A. PETRUCCI, C. ROMEO, Il testo negato. Scrivere a Roma fra X e XI secolo, in IID.,

    Scriptores in urbibus . Alfabetismo e cultura scritta nellItalia altomedievale, Bologna, 1992,

    pp. 127-142: 132.

    12. J. MAZZOLENI, Le pergamene del monastero di S. Gregorio Armeno di Napoli, I, La

    scrittura curialesca napoletana, Napoli, 1973, p. 15, tavv. IIb, IVb, Vb, VIb, VIIIb, XI, XII.

    13. G. BRECCIA, Scritture greche di et bizantina e normanna nelle pergamene del monastero

    di S. Elia di Carbone, inArchivio Storico per la Calabria e la Lucania, LXIV (1997), pp. 33-

    89: 73, tav. 8b.

    14. A. GUILLOU, Saint-Nicolas de Donnoso (1031-1060/1061), Citt del Vaticano, 1967

    (Corpus des Actes Grecs dItalie du Sud et de Sicile, 1), tavv. a pp. 34 e 47; ID., La

    Thotokos de Hagia-Agath (Oppido) (1050-1064/1065), Citt del Vaticano, 1972 (Corpus

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    Rispetto alla totalit delle sottoscrizioni greche pugliesi do-cumentate dallanno 960 allanno 1563 15 quelle in maiuscola ri-sultano appartenere alla fase pi antica, precisamente fra il 960 e il1049. Nellarco di questi novantanni le sottoscrizioni autografepervenute sono in tutto 153; quelle in maiuscola sono 25 (16,3%), quelle in minuscola 128 (83,7 %). I testimoni sono 134, deiquali 20 impiegarono il primo sistema (15 %), 114 il secondo (85%). Dunque la maiuscola risulta decisamente minoritaria. Devoper aggiungere che mentre per le sottoscrizioni in maiuscola horilevato unomogenea distribuzione fra il 960 ed il 1049, per quel-le in minuscola ho registrato una carenza iniziale seguita da un

    aumento esponenziale 16. Ci consente di affermare che nel corsodi questi nove decenni la minuscola si afferm quale modello ele-mentare di base nelleducazione grafica degli scriventi pugliesi, so-stituendo gradualmente la maiuscola, e che alla met del secoloXI questo processo si era ormai definitivamente concluso 17.

    des Actes Grecs dItalie du Sud et de Sicile, 3), tavv. 8, 25. Per quanto riguarda la Sici-lia, da una prima ricognizione non emergono sottoscrizioni in maiuscola; a questo pro-posito si tenga conto che non sono pervenuti documenti greci di epoca prenormanna:

    V. VON FALKENHAUSEN, M. AMELOTTI, Notariato e documento nellItalia meridionale greca (X-XV secolo), in Per una storia del notariato meridionale, Roma, 1982 (Studi Storici sul Nota-riato Italiano, 6), pp. 7-69: 15. Sulle sottoscrizioni greche di epoca normanna cfr. P. DE-GNI, Le sottoscrizioni testimoniali nei documenti italogreci: uno studio sullalfabetismo nella Sicilianormanna, in Bizantinistica. Rivista di Studi Bizantini e Slavi, IV (2002), pp. 107-154.

    15. Sulla distribuzione cronologica di tali testimonianze e sulla loro consistenza mi siaconsentito rinviare a D. ARNESANO, Le sottoscrizioni greche nei documenti pugliesi. Esempi diepoca normanna, in The legacy of Bernard of Montfaucon. Three Hundred Years of Studies onGreek Handwriting. Proceedings of The Seventh International Colloquium of Greek Pa-laeography (Madrid - Salamanca, 15-20 September 2008), eds. by A. BRAVO GARCA, I.PREZ MARTN, with the assistence of J. S. CODONER, Turnhout, 2010 (Bibliologia, 31),

    pp. 143-156 (testo), 751-756 (illustrazioni): 145, 155. Per un approccio paleografico allesottoscrizioni dei secoli XIII e XIV cfr. ID., Le sottoscrizioni greche nei documenti pugliesi(secoli XIII-XIV), in Oltre la scrittura. Variazioni sul tema per Guglielmo Cavallo, a cura diD. BIANCONI, L. DEL CORSO, Paris, 2008 (Dossiers Byzantins, 8), pp. 217-251.

    16. Basti pensare che queste ultime, documentate a partire dallanno 969, fino al1009 sono solo 21, mentre fra il 1010 e il 1049 sono 107.

    17. Un accenno al problema del ricorso ai due diversi sistemi grafici per il modelloelementare di base e a quello della cronologia del loro avvicendamento in G. DEGREGORIO, Kalligrafen / tacugrafen. Qualche riflessione sulleducazione grafica degli scribibizantini, in Scribi e colofoni. Le sottoscrizioni dei copisti dalle origini allavvento della stampa.Atti del seminario di Erice. X Colloquio del Comit international de palographie lati-

    ne (23-28 ottobre 1993), a cura di E. CONDELLO

    , G. DE

    GREGORIO

    , Spoleto, 1995 (Bi-

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    Riguardo alla distribuzione geografica, si deve notare chementre linsieme delle sottoscrizioni greche pugliesi (secoli X-

    XVI) dislocato in tutta la regione, fra larea garganica e il bassoSalento 18, quelle in maiuscola ricadono in unarea pi limitata,compresa fra i poli di Bari e Taranto 19. Per Bari si annoverano 11sottoscrizioni; pi a sud, si trovano Conversano (con 3 sottoscri-zioni), Monopoli (2) e Tomegna, una localit fra Rutigliano eTuri (1) 20. Per Taranto ho contato 7 sottoscrizioni; a pochi chilo-metri di distanza Massafra (1). Alla citt adriatica e a quella ioni-ca si riferiscono anche due soprascrizioni autografe in maiuscola,rispettivamente del 1032 e del 1049, individuate fra quelle presenti

    in alcuni documenti greci21

    : mi sembrato opportuno prenderlein considerazione in questa sede, poich, ai fini del presente lavo-ro, esse sono equivalenti alle sottoscrizioni.

    Dei 20 testimoni responsabili delle sottoscrizioni in maiuscola(cui vanno aggiunti i due autori delle soprascrizioni), ben 14 sonoprivi di ogni qualifica, per cui nulla sappiamo circa il loro statussociale, se non che, probabilmente, erano semplici cittadini. in-teressante notare come fra i restanti sei si annoverino due militari Giovanni di Taranto, turmarca 22, e Basilio, residente a Bari ma

    blioteca del Centro di Collegamento degli Studi Medievali e Umanistici dellUmbria ,14), pp. 423-448: 446 e n. 45, 446-447 e n. 47.

    18. Cfr. ARNESANO, Le sottoscrizioni greche nei documenti pugliesi. Esempi cit. (nota 15),pp. 145, 156.

    19. Per un inquadramento storico di questi due importanti centri della Puglia bizan-tina si veda P. CORSI, Dalla riconquista bizantina al catepanato, in Storia di Bari. Dalla prei-storia al Mille, a cura di F. TATEO, Roma-Bari, 1989, pp. 315-350; N. LAVERMICOCCA, Ba-ri bizantina, capitale mediterranea, Bari, 2003 (Accenti, 4); V. VON FALKENHAUSEN, Tarantoin epoca bizantina, in Studi Medievali, IX (1968), pp. 133-166: 135-143; A. JACOB, La re-construction de Tarente par les Byzantins aux IXe et Xe sicles. propos de deux inscriptions

    perdues, in Quellen und Forschungen aus Italienischen Archiven und Bibliotheken, LXVIII(1988), pp. 1-19.20. F. MAGISTRALE, I notai del sud-est barese fra X e XI secolo: collocazione sociale, cultura

    giuridica e grafica, credibilit, in Societ, cultura, economia nella Puglia medievale. Atti delConvegno di Studio Il territorio a sud-est di Bari in et medievale (Conversano, 13-15 maggio 1983), a cura di V. LABBATE, Bari, 1985, pp. 89-104: 90.

    21. Sulle soprascrizioni cfr. V. VON FALKENHAUSEN, La tecnica dei notai italo-greci, in Lacultura scientifica e tecnica nellItalia meridionale bizantina. Atti della sesta Giornata di studibizantini (Arcavacata di Rende, 8-9 febbraio 2000), a cura di F. BURGARELLA, A. M. IE-RACI BIO, Soveria Mannelli, 2006 (Studi di Filologia Antica e Moderna, 13), pp. 9-57:31-32.

    22. Su questa carica cfr. N. OIKONOMIDES

    , Les listes de prsance byzantines des IX

    e

    et X

    e

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    di origini costantinopolitane, graduato quale loriktov kaprwtomandtwr ep tn basilikn armamntwn 23, un conte, un

    gastaldo ed anche un egumeno 24. Il dettato dei loro interventi solitamente piuttosto essenziale 25: il pi scarno quello di unodei due martyres di nome Stefano, il quale, dopo il segno di croce,scrive solo il proprio nome: Stefanov ; due testimoni vi inter-calano il pronome 26; tre chiariscono la propria funzione di testi-mone 27; cinque aggiungono il verbo tecnico hypographo 28, due ilpatronimico 29; altri due tengono a sottolineare lautografia delproprio intervento 30; la sottoscrizione pi lunga quella di taleIoannes: Uoanhv uov Ourshleontov marturon upegraye

    udhochrov . Costoro rientrano tutti nella categoria degli oligogram-matoi, cio semialfabeti che impiegavano la maiuscola come scrit-tura elementare di base 31. Fino ad una certa epoca, quello maiu-scolo fu lunico sistema grafico oggetto di insegnamento al primo

    sicles, Paris, 1972, p. 341; V. VON FALKENHAUSEN, La dominazione bizantina nellItalia meri-

    dionale dal IX allXI secolo, Bari, 1978, pp. 117-120; The Oxford Dictionary of Byzantium,

    III, Oxford, 1991, pp. 2100-2101 s. v. tourmarches .

    23. Cio ufficiale subalterno, addetto ai servizi tecnici e logistici ; cfr. V. VON FAL-

    KENHAUSEN, Bari bizantina: profilo di un capoluogo di provincia (secoli IX-XI), in Spazio, socie-t, potere nellItalia dei comuni, a cura di G. ROSSETTI, Napoli, 1986 (Europa Mediterra-

    nea. Quaderni, 1), pp. 195-227: 205.

    24. Questultimo, di nome Phantinos, responsabile della seconda soprascrizione. Per

    gli altri tre testimoni non possibile stabilire se avessero un titolo o meno, a causa dello

    stato lacunoso della loro sottoscrizione.

    25. Sul formulario impiegato nelle sottoscrizioni testimoniali rimando a H. G. SARA-

    DI, Notai e documenti greci dallet di Giustiniano al XIX secolo, I, Il sistema notarile bizantino

    (VI-XV Secolo), Milano, 1999 (Per una Storia del Notariato nella Civilt Europea, 4), pp.

    118-122, 248-253.

    26. Ego Gauderusu; Ego Petro; trascrivo dalloriginale queste e le successive sot-

    toscrizioni senza correggere gli errori di ortografia.

    27. Ego Parnh marthv; Ego Nhkhtav martuv; Ego Maraldo martiv.

    28. Ego Maourov marthron upegraya; Amatov marthv upegraya; Grhfov mar-

    turn upgraya; Iwnnhv tormarchv marthro upegraya; Iscanakhv komhv mrtur up-

    graya .

    29. Nhkhforov uov Nhkolaou Tabromentou marturn upegraya; Pankalov uiv

    Nhkolaou Kaa marturon upgraya .

    30. Trhfhlhv kastaldov marturwn upegraya udioch; Nhkhtav marthron upegra-

    ya idhochrov.

    31. A. GUILLOU, Lcriture des oligogrammatoi daprs leurs souscriptions (XIe-XVe sicles),

    in La palographie grecquecit. (nota 5), pp. 529-531.

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    livello di apprendimento 32. Questultimo, peraltro, non sempreera integrato dal conseguimento di competenze nella lettura 33. I

    testimoni dimostrano conoscenze grammaticali appena sufficienti,poich violano lortografia e storpiano la morfologia delle parole.

    Veniamo allaspetto propriamente paleografico. Le sottoscri-zioni sono vergate con maiuscole informali 34, caratterizzate solita-mente da bilinearismo imperfetto, allineamento precario, inclina-zione variabile dellasse, ductus lento, uso di complementi orna-mentali sporadico o disomogeneo, assenza pressocch totale di le-gature, tasso minimo di segni abbreviativi 35. Solo in pochissimi

    casi si osservano un allineamento riuscito, una certa regolarit nel-linclinazione dellasse e una maggiore perizia nellesecuzione dellelettere.

    stato possibile individuare un primo gruppo di maiuscole,caratterizzato dalla predominanza di lettere dal tracciato arroton-dato e di modulo grosso modo quadrato. Alcune fra queste scrit-ture si distinguono per lasse diritto, luniformit del disegno, las-senza di contrasto tra pieni e filetti e, in genere, un livello menomodesto di competenza tecnica da parte degli scriventi. Si tratta

    di Petros, che a Monopoli sottoscrisse una cartula donationis nel1009 (Fig. 1) 36 e come ha notato Francesco Magistrale 37 an-che una soluzione di controversia del 1019 (Fig. 2) 38; nella sua

    32. R. BROWNING, Lalfabetizzazione nel mondo bizantino, in Libri e lettori nel mondo bi-zantino. Guida storica e critica, a cura di G. CAVALLO, Bari, 1982 (Universale Laterza, 612),pp. 3-20: 17.

    33. G. CAVALLO, Leggere a Bisanzio, Milano, 2007, p. 37.34. Si tratta di una informalit primaria , secondo la distinzione proposta da P.

    ORSINI, Grfein ouk eiv kllov. Le minuscole greche informali del X secolo, in Studi medieva-

    li, XLVII (2006), pp. 549-588: 562-568.35. Essi sono limitati a US (uiv), IW (Iwnnhv), (mrtur) e UP (upgraya).36. BARI, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 17: Le per-

    gamene di S. Nicola di Bari. Periodo greco (939-1071), ed. F. NITTI DI VITO, Bari, 1900 (Co-dice Diplomatico Barese, 4); rist. Bari, 1964, pp. 20-21 nr. 10.

    37. F. MAGISTRALE, Notariato e documentazione in Terra di Bari. Ricerche su forme, rogata-ri, credibilit dei documenti latini nei secoli IX-XI, Bari, 1984 (Societ di Storia Patria per laPuglia. Documenti e Monografie, 48), p. 309.

    38. CONVERSANO, Archivio diocesano, M 37: Il chartularium del monastero di S. Bene-detto di Conversano, I, Byzantina, normanna, sveva, ed. D. MOREA, Montecassino, 1892,pp. 79-81 nr. 37; G. CONIGLIO, Le pergamene di Conversano. I (901-1265), Bari, 1975 (Co-

    dice Diplomatico Pugliese, 20), pp. 78-79 nr. 35.

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    grafia, sobria e regolare, si noti piun po schiacciato e gamma contrattino di coronamento allestremit del tratto orizzontale; ambe-

    due le sottoscrizioni sono introdotte da una croce latina potenzia-ta e concluse da un dicolon. Allanno 1021 risale la sottoscrizionedi tale Bokkos 39, parzialmente leggibile in calce ad una pergamenabarese (Fig. 3) 40; le lettere appaiono ben distanziate e si osservaun certo contrasto modulare fra lettere pi grandi e di forma ten-denzialmente oblunga (beta, kappa) e lettere di piccole dimensioni(omicron, sigma). Analoghe osservazioni valgono per la scrittura didue testimoni baresi di nome Stephanos, intervenuti uno in undocumento del 1039 (Fig. 4) 41, laltro in un atto di vendita del

    1044 (Fig. 5)42

    . La loro identificazione, ipotizzabile sulla scortadellomonimia, ostacolata da elementi di natura paleografica: al-pha presenta in un caso il corpo di forma appuntita, nellaltro ar-rotondata; phiha il nucleo rotondo in un caso, di forma triangola-re, di aspetto arcaico, nellaltro; la seconda sottoscrizione, a diffe-renza della prima, conclusa da un dicolon seguito da uno svolaz-zo. Il documento del 1044 fu sottoscritto anche da Gryphos 43, ilquale esibisce una maiuscola simile a quella dei due testimoni dinome Stephanos appena citati (Fig. 5).

    Altre sottoscrizioni ascrivibili a questo gruppo appaiono di li-vello qualitativo pi basso; la scrittura allineata male sul rigo,lasse di inclinazione irregolare, il tracciato pesante e lesecuzionequasi stentata. il caso di Niketas, che a Conversano sottoscrisseuna cartula venditionis nel 999 44 e una cartula offertionis nel 1009

    39. Leditore legge Rokkov , ma, pur essendo un po svanita, la pancia inferiore dibeta ancora ben visibile. Per unaltra occorrenza dellantroponimo cfr. F. NITTI DI VI-TO, Le pergamene di Barletta. Archivio Capitolare (897-1285), Trani, 1914 (Codice Diploma-tico Barese, 8), pp. 30-32 nr. 14 (Canne, 1051), in cui compare la sottoscrizione di un

    altro Bkkov (i due omonimi non sono tuttavia identificabili, per ragioni paleografiche).40. BARI, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, B 2: Le perga-mene di S. Nicola di Baricit. (nota 36), pp. 104-105 fr. 7.

    41. BARI, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, B 17: ibid.,pp. 54-56 nr. 26.

    42. BARI, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, C 1: ibid.,pp. 62-64 nr. 30.

    43. Sul nome cfr. R. COLIZZI, Le Pergamene di Conversano. Tracce longobarde, in Archi-vio Storico Pugliese, LVIII (2005), pp. 79-155: 138.

    44. CONVERSANO, Archivio diocesano, M 30: Il chartularium del monastero cit. (nota38), pp. 66-68 nr. 30; CONIGLIO, Le pergamene di Conversano cit. (nota 38), pp. 61-63 nr.

    28 ( Eog (sic) Nhkhtav maruv).

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    LA MAIUSCOLA GRECA NELLE SOTTOSCRIZIONI DEI DOCUMENTI PUGLIESI 43

    (Fig. 6) 45; si noti particolarmente alpha, cui laccentuata verticaliz-zazione ed il corpo appuntito conferiscono una forma a bandieri-

    na. Non dissimile la scrittura esibita dal gi citato Basileios (Fig.7), militare in servizio a Bari, autore della soprascrizione che aprelatto di vendita della sua casa 46; la pergamena, risalente al 1032,fu vergata dallo scriba Oreste 47 ed uno dei due documenti greciscritti a Bari e pervenutici 48. A questo gruppo di maiuscole mipare si possa ricondurre anche quella della seconda soprascrizioneesaminata nel presente lavoro, apposta dal monaco ed egumenoPhantinos, nel 1049 autore della vendita di un immobile, a Taran-to (Fig. 8) 49; la sua scrittura irregolare sotto vari aspetti e fu ese-

    45. CONVERSANO, Archivio diocesano, M 33. Ed. MOREA, Il chartularium del monastero

    cit. (nota 38), pp. 72-74 nr. 33; CONIGLIO, Le pergamene di Conversano cit. (nota 38), pp.

    66-68 nr. 30. Lanalogia stata notata da MAGISTRALE, Notariato e documentazionecit. (no-

    ta 37), p. 311.

    46. CAVA DEI TIRRENI, Archivio della badia, perg. gr. 98: Syllabus graecarum membrana-

    rum, ed. F. TRINCHERA, Napoli, 1865, pp. 27-29 nr. XXV; B. GAETANI DARAGONA, M.

    SCHIANI, M. MORCALDI, S. DE STEFANO, Codex diplomaticus cavensis, V, Mediolani - Pisis -

    Neapoli, 1878, pp. 221-224 nr. DCCCXLVII. Lautografia della soprascrizione confer-

    mata dal testo del documento: o proanafermenov Basleiov o to Krommdou o lori-

    ktov ka prwtomandtwr ep tn basilikn armamntwn ap tv qeofulktou plewvormmenov, o tn tmion ka zwopoin staurn sn t idw onmati idiocerwv

    poisav (Syllabus graecarum cit., p. 27; GAETANI DARAGONA, SCHIANI, MORCALDI, DE

    STEFANO, Codex diplomaticus cavensis cit., p. 221).

    47. Uno specimen della sua scrittura in FALKENHAUSEN, AMELOTTI, Notariato e documento

    cit. (nota 14), tav. III; cfr. anche F. DORIA, Le pergamene greche, in La Badia di Cava nel-

    la storia e nella civilt del Mezzogiorno medievale. Mostra di codici, pergamene, sigilli, map-

    pe e carte geografiche in occasione del IX centenario della consacrazione della basilica

    abbaziale (1092 - settembre 1992), Badia di Cava, 1991, pp. 125-142: 132, tav. III; ID.,

    Tipologie grafiche dei documenti notarili greci, in Civilt del Mezzogiorno dItalia. Libro scrittura

    documento in et normanno-sveva. Atti del Convegno dellAssociazione Italiana dei Paleo-

    grafi e Diplomatisti (Napoli - Badia di Cava dei Tirreni, 14-18 ottobre 1991), a cura diF. DORIA, Salerno, 1994 (Cultura Scritta e Memoria Storica. Studi di Paleografia Di-

    plomatica Archivistica, 1), pp. 77-113: 85-86, tav. 2.

    48. Si veda F. MAGISTRALE, Cultura grafica a Bari fra IX e XI secolo, in Storia di Bari.

    Dalla preistoria al Mille, a cura di F. TATEO, Roma-Bari, 1989, pp. 411-443 (rist. in F.

    MAGISTRALE, Cultura grafica e circolazione libraria a Bari in et medievale, Bari, 1997 [I Mate-

    riali, 5], pp. 1-25): 441-442; E. CRISCI, P. DEGNI, Documenti greci orientali e documenti greci

    occidentali. Materiali per un confronto, in Libri, documenti, epigrafi medievali: possibilit di studi

    comparativi. Atti del Convegno internazionale di studio dellAssociazione Italiana dei Pa-

    leografi e Diplomatisti (Bari, 2-5 ottobre 2000), a cura di F. MAGISTRALE, C. DRAGO, P.

    FIORETTI, Spoleto, 2002 (Studi e Ricerche, 2), pp. 483-528: 511.

    49. MONTECASSINO

    , Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 19. Reg.: T. LECCI

    -

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    guita maldestramente; alpha quasi verticale, con locchiello arro-tondato e alto sul rigo di base: esso ricorre nelle prossime sotto-

    scrizioni e per brevit lo chiamer alpha a q 50. Questo gruppodi rozze maiuscole dal tracciato arrotondato si chiude con la grafiadel testimone Pankallos (Fig. 9), figlio di Nikolaos Kaias 51, il qualesottoscrisse latto di vendita dellegumeno Phantinos; nella sua gra-fia si notino alpha a q e la forma minuscola del secondo sigma.

    Un secondo e pi nutrito gruppo di sottoscrizioni caratterizzatoda un tracciato pi angoloso, dalla tendenza alla spezzatura delle cur-ve, dalla forma tendenzialmente ogivale di alcune lettere, in partico-

    lare epsilon e sigma. Alcune fra queste maiuscole presentano una irre-golare ma costante inclinazione dellasse verso destra e potrebberoper questo avere quale lontano modello di riferimento la maiuscolaogivale inclinata 52. il caso del testimone Mauros che, a Tomegna,intervenne in un memoratorium dellanno 960 (Fig. 10) 53; egli va amio avviso identificato con lomonimo che nel 962, a Bari, sotto-scrisse una divisione di beni immobili tra s e i suoi due fratelli 54,

    SOTTI, Abbazia di Montecassino. I Regesti dellArchivio, VI, Roma, 1971 (Ministero dellIn-

    terno. Pubblicazioni degli Archivi di Stato, 74), p. 12; Syllabus graecarum cit. (nota 46),pp. 44-45 nr. XXXVI. Lautografia della soprascrizione confermata dal testo del docu-mento: o progegrammnov Fantnov hgomenov o tn tmion ka zwopoin staurn sn tidw onmati ka t aximati t autoceira protxav (ibid., p. 44). Non dato sapere acapo di quale monastero fosse legumeno Phantinos.

    50. Si noti che questo tipo di alpha documentato (pur con caratteristiche meno ac-centuate e in forme beninteso pi eleganti) da tardi manoscritti in maiuscola prodotti inOccidente o comunque in aree di scrittura latina; cfr. CAVALLO, Scritture librarie e scrittureepigrafichecit. (nota 4): 130 e tav. 47 fig. 103.

    51. Per quanto concerne il cognome, si noti che nello stesso anno, a Taranto, atte-stato un Basleiov to Ka ; cfr. G. ROBINSON, History and cartulary of the Greek Monaste-

    ry of St. Elias and St. Anastasius of Carbone, II.I, Cartulary, in Orientalia Christiana, XV-2,LIII (1929), pp. 121-275: 152 nr. IV-53.52. Sulla maiuscola ogivale inclinata cfr. CAVALLO, Funzione e strutture cit. (nota 5),

    pp. 98-103.53. CONVERSANO, Archivio diocesano, M 16: Il chartularium del monastero cit. (nota

    38), pp. 38-40 nr. 16; CONIGLIO, Le pergamene di Conversano cit. (nota 38), pp. 30-31 nr.14. Il testimone va identificato con il personaggio citato nel testo del documento: Mauro filio quondam Alexandri qui est natibus de civitate Bari (cfr. Il chartulariumcit. [nota 38], p. 39; CONIGLIO, Le pergamene di Conversano cit. [nota 38], p. 31); le sueorigini baresi sono confermate dalla data topica dellaltro documento da lui sottoscritto(cfr. infra).

    54. Bari, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 4: Le perga-

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    LA MAIUSCOLA GRECA NELLE SOTTOSCRIZIONI DEI DOCUMENTI PUGLIESI 45

    Theophilactus e Nicyforus 55. Le sottoscrizioni sono ambedue intro-dotte da una croce latina potenziata e concluse da uno svolazzo

    racchiuso in un semicerchio; la scrittura caratterizzata da allinea-mento sul rigo imperfetto, da angolo di inclinazione variabile, dachiaroscuro poco accentuato e irregolare, in quanto non regolatoda un angolo di scrittura costante; alpha a q, my tracciatocon i due tratti centrali ora uniti ad angolo ora fusi in un trattocurvo, omicron di forma circolare e di piccole dimensioni, i trattiorizzontali di gamma e di tau terminano con un coronamento, iltratto verticale di rho, di ypsilon e di psi prolungato sotto il rigodi scrittura. Una maggiore scioltezza nel ductus sembra caratteriz-

    zare la scrittura di un testimone oggi anonimo a causa dello sta-to di conservazione della pergamena intervenuto in un memora-torium scritto a Bari fra il 962 ed il 988 (Fig. 11) 56; alpha ancorauna volta a q, my simile al tipo alessandrino, sigma parti-colarmente stretto e tau presenta dei coronamenti alle estremitdel tratto orizzontale.

    Una pi accentuata informalit caratterizza tre sottoscrizionitarantine. La prima si deve a Ioannes, figlio di Oursileon, testimonein un atto di donazione di un vivarion, risalente al 981 57; la suascrittura allineata decisamente male, il bilinearismo spesso violato(in particolare da ypsilon), omicron di forma solo vagamente ogi-vale; si notino per le legature dal basso e tramite occhiello ciecodi sigma con la lettera successiva (eta, my e ypsilon) 58. La seconda

    mene di S. Nicola di Bari cit. (nota 36), pp. 5-6 nr. 2 ( Ego Maourov marthron

    upegraya).

    55. Come ha osservato MAGISTRALE, Notariato e documentazione cit. (nota 37), p. 55,

    anche questultimo sottoscrive il documento, ma, a differenza del fratello Mauros, in lati-

    no: Ego Niciforo testes (Le pergamene di S. Nicola di Baricit. [nota 36], p. 6).

    56. BARI, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 6: Le perga-mene di S. Nicola di Baricit. (nota 36), pp. 102-103 fr. 5. Sulla datazione cfr. MAGISTRA-

    LE, Notariato e documentazionecit. (nota 37), pp. 18-19 e n. 63.

    57. MONTECASSINO, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 2. Reg.: Abbazia di

    Montecassino cit. (nota 49), p. 6; Syllabus graecarum cit. (nota 46), pp. 6-7 nr. VIII ( Uoa-

    nhv uov / Ourshleontov marturon upegraya udhochrov). Probabilmente egli intervenne

    nel documento non solo come testimone della transazione ma anche perch proprietario

    di un vivarion confinante a sud con quello donato, come si legge nel testo del documen-

    to, a proposito della descrizione dei snora dellimmobile: ka ep meshmurav eteron

    uiurion Iwnnou uio Oursolontov (ibid., p. 6).

    58. Uno specimen in FALKENHAUSEN, AMELOTTI, Notariato e documento cit. (nota 14),

    tav. I, ed in P. DANELLA

    , Privilegi sovrani e documenti privati in lingua greca a Montecassino:

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    DANIELE ARNESANO46

    sottoscrizione del 984, apposta da tale Niketas in calce ad unadivisione di beni immobili (Fig. 12) 59; la scrittura non allineata

    perfettamente ed il bilinearismo violato da alpha, rho, ypsilon epsi; si notino le legature dal basso di alpha, a bandierina, con lalettera successiva (rho e ypsilon), i coronamenti alle estremit deltratto orizzontale di gamma e di tau, i tratti verticali di quasi tuttele lettere desinenti in un uncino (ad es. kappa, tau). La terza sotto-scrizione quella del turmarca Ioannes, che sottoscrisse un diplo-ma rilasciato nel 1028 dallarcivescovo Dionysius (Fig. 13) 60. Co-me ha rilevato Vera von Falkenhausen 61, egli va identificato conlomonimo che nel 1033, sempre a Taranto, intervenne a testimo-

    niare in merito allavvenuta vendita di un vigneto62

    . Nella suascrittura il modello ogivale inclinato appare ormai molto lontano,vagamente riverberato dalla forma di epsilon e sigma; si noti alphaa bandierina, my eseguito in quattro tratti, rho con il nucleo diforma triangolare, gli uncini allestremit inferiore dei tratti verti-cali di alcune lettere (ad es. tau). Un livello di competenza tecnicainferiore dimostra un testimone di nome Gaiderises 63, che nel 992sottoscrisse a Conversano una cartula donationis (Fig. 14) 64; si notialpha a q e inclinato verso destra, gamma con il tratto orizzonta-

    un confronto, in Documenti medievali greci e latini. Studi comparativi, Atti del seminario di

    Erice (23-29 ottobre 1995), a cura di G. DE GREGORIO, O. KRESTEN, Spoleto, 1998 (In-

    contri di Studio, 1), pp. 367-380: tav. I.

    59. MONTECASSINO, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 3. Reg.: Abbazia di

    Montecassino cit. (nota 49), p. 6; Italoellhnik, htoi kritik pragmatea per tn en tov ar-

    ceoiv Neaplewv anekdtwn pergamhnn, ed. S. ZAMBELIOS, Atene, 1864, nr. I; TRINCHE-

    RA, Syllabus graecarum cit. (nota 46), pp. 7-9 nr. IX. Uno specimen in FALKENHAUSEN,

    AMELOTTI, Notariato e documento cit. (nota 14), tav. II.

    60. CAVA DEI TIRRENI, Archivio della badia, A 37. Reg.: C. CARLEO, Repertorio dei di-

    plomi dellArchivio Cavense, Cava de Tirreni, 2004, p. 14 (a. 1058); Possedimenti temporali

    e spirituali dei benedettini di Cava nelle Puglie, ed. F. GUERRIERI, Trani, 1900, pp. 188-191nr. I. Il testimone citato nel testo del documento: una cum Iohanne imperiali tru-

    marcha advocatore nostro et nostri sacri episcopii (ibid., p. 188).

    61. FALKENHAUSEN, Taranto in epoca bizantina cit. (nota 19), p. 162.

    62. MONTECASSINO, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 11. Reg.: Abbazia di

    Montecassino cit. (nota 49), p. 9; C. COLAFEMMINA, Gli Ebrei a Taranto. Fonti documentarie,

    Bari, 2005 (Societ di Storia Patria per la Puglia. Documenti e Monografie, 52), pp. 45-

    46 nr. 25; Syllabus graecarum cit. (nota 46), pp. 29-31 nr. XXVI, con uno specimen alla

    tav. II ( Iwnnhv tormarchv marthro upegaya).

    63. Sul nome cfr. COLIZZI, Le Pergamene di Conversano cit. (nota 43), p. 113.

    64. CONVERSANO, Archivio diocesano, M 28: Il chartularium del monastero cit. (nota 38),

    pp. 62-64 nr. 28; CONIGLIO

    , Le pergamene di Conversano cit. (nota 38), pp. 56-58 nr. 26.

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    le desinente in un coronamento obliquo, il tratto orizzontale didelta pi lungo a sinistra.

    A questo secondo gruppo di scritture possono essere ricondot-te delle rozze maiuscole caratterizzate da un asse di inclinazionedel tutto irregolare, ora diritto, ora inclinato, tanto verso destraquanto verso sinistra. Che alle spalle vi sia un modello ogivale solo unipotesi, tanto pi fragile quando ci si spinga a specificarnela manifestazione inclinata o quella diritta 65. quanto emergedalla scrittura del gastaldo Triphyles, che nel 970, a Massafra, pre-siedette una controversia circa alcuni beni immobili 66, come ap-prendiamo dal verbale del processo, da lui redatto in prima perso-

    na67

    e sottoscritto quale autorit giudicante (Fig. 15)68

    . La suascrittura caratterizzata da allineamento impreciso, modulo gran-de, marcato e irregolare contrasto tra pieni e filetti, esecuzioneimpacciata; si notino alpha a bandierina, phicon anello di formaromboidale e psicon tratti obliqui fusi in un piccolo tratto conca-vo. A Bari il testimone Amatos sottoscrisse due memoratoria, unonel 994 69, laltro nel 1010 70 (Fig. 16): accanto a sequenze che ri-cordano il lontano modello ogivale inclinato (ad esempio upeg ),

    65. Sulla maiuscola ogivale diritta si veda E. CRISCI, La maiuscola ogivale diritta. Origi-ni, tipologie, dislocazioni, in Scrittura e Civilt, IX (1985), pp. 103-145; E. CRISCI, C. EG-GENBERGER, R. FUCHS, D. OLTROGGE, Il Salterio purpureo Zentralbibliothek Zrich, RP1, inSegno e Testo, V (2007), pp. 31-98: 50.

    66. MONTECASSINO, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 35. Reg.: T. LECCI-SOTTI, Le pergamene latine di Taranto nellArchivio di Montecassino, in Archivio Storico Puglie-se, XIV (1961), pp. 3-49: 6; ID., Abbazia di Montecassino cit. (nota 49), p. 19; lApulia e ilsuo comune nellalto medioevo, ed. F. CARABELLESE, Bari, 1905 (rist. 1960) (Documenti eMonografie, 7), pp. 451-452 nr. I.

    67. ...Dum essem ego Trifili gastalt in castello Massafra ... statim mea presentia be-nit Ylarius monachus ... una cum Leoni presbitero et interpellaberunt ... et dixerunt:

    Iudica nobis domine... (ibid., p. 451).68. FALKENHAUSEN, Taranto in epoca bizantina cit. (nota 19), p. 164.69. BARI, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 11: Le per-

    gamene di S. Nicola di Baricit. (nota 36), pp. 101-102 fr. 4 ( Ego Amatov marthv).70. BARI, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 18: ibid.,

    pp. 21-24 nr. 11 (nel testo del documento viene citato un personaggio con questo no-me, ma lidentificazione non certa: et de curte nepotum Amati f. Musceli , ibid., p.22). Lidentit di mano stata notata da MAGISTRALE, Notariato e documentazionecit. (nota37), pp. 163-164. Su questo secondo documento cfr. anche ID., La documentazione giudi-ziaria di Terra di Bari in et normanno-sveva, in La diplomatica dei documenti giudiziari (dai

    placiti agli acta - secc. XII-XV). Atti del X Congresso internazionale della Commission In-

    ternationale de Diplomatique (Bologna, 12-15 settembre 2001), a cura di G. NICOLAJ

    ,

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    la sua scrittura presenta elementi insoliti nel panorama grafico inoggetto, quali il vistoso prolungamento verso il basso dei tratti di-

    scendenti di alpha, di rho e di ypsilon, lesecuzione direi graffita,pi che scritta, di alcune lettere (ad esempio il secondo my), lacuriosa spirale precedente il tau di marthv e ad esso legata tra-mite il congiungimento dallalto al tratto verticale.

    Un terzo ed ultimo gruppo costituito da maiuscole in cui iconnotati che hanno pocanzi consentito i due raggruppamenti dimassima (sostanzialmente il modulo di certe lettere e linclinazionedellasse), sono del tutto assenti o almeno privi di quella costanza ri-

    scontrabile nella pur breve performancedi una sottoscrizione testimo-niale: intravedere un modello di riferimento appare in questi casipersino impossibile. Tali scritture sono caratterizzate da estrema irre-golarit, nellallineamento, nellinclinazione dellasse, nel modulo, neltratteggio delle lettere e nella loro forma. Due delle sottoscrizioni in-teressate compaiono nel gi citato atto di vendita di un vigneto, scrit-to a Taranto nel 1033. Si tratta di maiuscole del tutto prive di preteseformali, caratterizzate da un andamento a tratti corsiveggiante e da as-senza di chiaroscuro e di appendici esornative. La prima sottoscrizio-

    ne si deve al conte Ischanakes (Fig. 17); la sua scrittura sgraziata,poich priva di nitore e di uniformit, eppure egli in grado di ese-guire ben tre tipi di alpha; si noti quello documentato dalle primedue occorrenze della lettera: a forma di q ma risulta vergato inun tempo solo e con il tratto dorsale sinuoso. Il testimone Nikepho-ros, figlio di Nikolaos Tauromenites (Fig. 18) 71, mostra una maggiorepadronanza del calamo, rispettando maggiormente lallineamento edil bilinearismo, vergando grandi alpha a bandierina, my corsivo elegato a epsilon; a conclusione del suo intervento, egli ricorre persino

    ad un monogramma

    72

    .

    Roma - Citt del Vaticano, 2004 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato. Saggi, 83; Littera

    Antiqua, 11), pp. 329-343: 331 nn. 9-10, 332 n. 18.

    71. Egli ha scritto Tabromentou , probabile storpiatura di Tauromentou.

    72. A questo proposito si noti che Trinchera legge alla fine della sottoscrizione

    marturwn upegraya , ma nel monogramma a mio avviso pi semplice leggere alpha,

    tau e rho (forse anche ypsilon, costituito dal tratto obliquo di alpha e da quello verticale

    di tau) e dunque considerarlo un completamento dellabbreviazione precedente, piutto-

    sto che alcune delle lettere del verbo upgraya (che risulterebbe peraltro abbreviato in

    modo inconsueto).

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    LA MAIUSCOLA GRECA NELLE SOTTOSCRIZIONI DEI DOCUMENTI PUGLIESI 49

    Altre tre sottoscrizioni sono vergate con maiuscole dal ductus piposato. Nella scrittura di tale Parni73, testimone in una cartula barese

    del 976 (Fig. 19) 74, si notino alpha a q, epsilon con tratto medianoprolungato, omicron di piccolo modulo, ny, eta, e my di forma oblun-ga, sigma di modulo quadrato. Per quanto lacunosa, simile appare lasottoscrizione del secondo anonimo intervenuto a corroborare il gicitato memoratorium barese scritto fra il 962 ed il 988 (Fig. 20); vi siosserva un chiaroscuro irregolare, un certo contrasto nel modulo del-le lettere e il bilinearismo ripetutamente violato dai tratti discendenti;si notino alpha ancora una volta a q, my eseguito quasi corsivamen-te e tau con piccoli complementi ornamentali allestremit del tratto

    orizzontale. Infine la scrittura del testimone Maraldos 75, intervenutoin una divisione di beni rogata a Bari nel 1019 (Fig. 21) 76: apparepiuttosto generica, leggermente inclinata verso sinistra, tozza e un poangolosa; il testimone apre la propria sottoscrizione con una crocegreca potenziata e la conclude con una sorta di spirale seguita da unosvolazzo.

    Vorrei infine presentare tre casi che, per ragioni diverse, hointenzionalmente separato dal resto della trattazione. Il primo

    costituito dalla sottoscrizione di Leon, in un memoratorium steso aBari nellanno 990 77. Egli impiega una scrittura minuscola, ben al-lineata, corsiveggiante e conclude la propria sottoscrizione con unsegno simile a quello adoperato in latino per abbreviare scripsi, ri-petuto e in legatura 78. Per scrivere il proprio nome, tuttavia, egliutilizza lambda, epsilon, omega e ny di forma maiuscola, disposte al-

    73. Non ho trovato riscontri per questo antroponimo.

    74. BARI, Archivio del capitolo metropolitano, 5: Le pergamene del Duomo di Bari

    (952-1264), ed. G. B. NITTO DE ROSSI, F. NITTI DI VITO, Bari, 1897 (rist. Trani, 1964)(Codice Diplomatico Barese, 1), pp. 9-10 nr. 5. Cfr. MAGISTRALE, Notariato e documenta-

    zionecit. (nota 37), p. 93 n. 339, p. 103 n. 408.

    75. Sul nome cfr. COLIZZI, Le Pergamene di Conversano cit. (nota 43), p. 116.

    76. BARI, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, B 1: Le perga-

    mene di S. Nicola di Baricit. (nota 36), pp. 28-30 nr. 14.

    77. BARI, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 8; ibid.,

    pp. 8-10 nr. 4 ( Lewn marthv upegraya ), con uno specimen alla tav. I.

    78. Su cui cfr. G. ANCIDEI, Simbologia e funzione del Signum nella documentazione saler-

    nitana, in Scrittura e produzione documentaria nel Mezzogiorno longobardo. Atti del Convegno

    internazionale di studio (Badia di Cava, 3-5 ottobre 1990), a cura di G. VITOLO, F.

    MOTTOLA

    , Badia di Cava, 1991 (Acta Cavensia, 1), pp. 323-332: 327, 332.

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    DANIELE ARNESANO50

    le estremit dei bracci di una croce latina (rispettivamente sinistro,destro, superiore e inferiore) 79. Il nome Leon era diffuso a Bari e

    ricorre su monete come quella di Leone III Isaurico, in cui scritto con un monogramma identico a quello qui esaminato 80.Anche nellepigrafe barese del patrikios Leone il nome del dignita-rio inciso con questo espediente, essendo le lettere poste al cen-tro e alle estremit dei bracci di una croce 81: il testimone potreb-be essersi ispirato a questa iscrizione dagli studiosi assegnata allaprima met del secolo X o ad una simile per porre in evidenza,con lausilio dellalfabeto maiuscolo, il proprio nome.

    La seconda sottoscrizione quella di un altro testimone di no-

    me Leon, insignito del titolo di ek prosopou82

    ed intervenuto in unatto di vendita scritto a Conversano nel 1053 (Fig. 22) 83. La suascrittura ben allineata, caratterizzata da asse diritto, tracciato ar-rotondato, leggero schiacciamento e assenza di chiaroscuro; le let-tere sono di forma maiuscola, ad eccezione di ny che cionono-stante poggiato sul rigo, come fosse inserito nel sistema bilineare e di sigma. Si notino inoltre epsilon con tratto mediano molto

    79. Cfr. MAGISTRALE, Notariato e documentazionecit. (nota 37), pp. 55-56 (una disposi-

    zione simile delle lettere presente in altre sottoscrizioni, cfr. ibid., p. 313).80. Cfr. ad es. D. R. SEAR, Byzantine coins and their values, London, 19872, nr. 1529;

    pi in generale, sulla monetazione bizantina in Puglia e sulla discussa presenza di unazecca imperiale a Bari, cfr. R. FILANGIERI DI CANDIDA, Notizie sulle monete in uso nella Pu-

    glia dal secolo X al XII, in ID., Scritti di paleografia e diplomatica, di archivistica e di erudizione,Roma, 1970 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato, 69), pp. 65-94; F. PANVINI ROSATI,Monetazione bizantina in Italia, in I Bizantini in Italia, a cura di G. PUGLIESE CARRATELLI,Milano, 1982, pp. 653-669 (con bibliografia alle pp. 668-669).

    81. Sulliscrizione cfr. A. GUILLOU, Recueil des inscriptions grecques mdivales dItalie,Roma, 1996 (Collection de lcole Franaise de Rome, 222), pp. 161-163 nr. 145, tav.139b (in questo caso il nome al dativo: allincrocio dei bracci si trova omicron, alle loro

    estremit sono collocate le lettere lambda, epsilon, ny e tau); un altro specimen in ID., LaPuglia e Bisanzio, in La Puglia tra Bisanzio e lOccidente, Milano, 1980 (Civilt e Culturein Puglia, 2), pp. 5-36: 33 fig. 11.

    82. Sul titolo di ek prosopou cfr. OIKONOMIDES, Les listes de prsance cit. (nota 22), p.342; FALKENHAUSEN, La dominazione bizantina cit. (nota 22), pp. 115-116; The Oxford Dic-tionary of Byzantium cit. (nota 22), I, p. 683 s. v. ek prosopou .

    83. Conversano, Archivio diocesano, M 41: Il chartularium del monastero cit. (nota 38),pp. 91-92 nr. 41; CONIGLIO, Le pergamene di Conversano cit. (nota 38), pp. 89-91 nr. 39.Egli citato nel testo del documento: ante presentiam [...] Leo hecprosopo . . . Marti-nus monachus [...] cum suo adbocatori predicto Leo hecprosopi (MOREA, Il chartulariumdel monastero cit. [nota 38], risp. pp. 91, 91-92; CONIGLIO, Le pergamene di Conversano cit.

    [nota 38], risp. pp. 89, 90).

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    LA MAIUSCOLA GRECA NELLE SOTTOSCRIZIONI DEI DOCUMENTI PUGLIESI 51

    prolungato, omicron di piccole dimensioni ed alto sul rigo e pischiacciato; le prime lettere sono distanziate; la sottoscrizione

    conclusa da un segno a spirale, legato a pi84. La presenza di formeminuscole in una scrittura sostanzialmente bilineare come questapu essere considerata significativa di quellavvicendamento deidue sistemi grafici nellapprendistato degli scriventi pugliesi, nellaregione giunto a maturazione come ho accennato allinizio delpresente lavoro proprio alla met del secolo XI.

    Lultima sottoscrizione risale ad un fase pi tarda, essendo stataapposta dal giudice Paganus in calce ad un atto di donazione roga-to a Ruvo nel 1126 (Fig. 23) 85. La scrittura perfettamente alli-

    neata, le parole vistosamente distanziate, le lettere tutte maiuscole(ad eccezione di ny, che per inserito nel sistema bilineare); eed u sono prestiti latini; omicron di dimensioni ridottissime; sinotino i nessi epigrafici rho-eta e tau-eta; nel pronome ego, i trattisuperiore e verticale di epsilon coincidono con i bracci destro einferiore del signum crucis; le lettere presentano dei coronamenticostituiti da un trattino (alla base dei tratti verticali) e delle appen-dici ornamentali a forma di giglio. Il ricorso ad una maiuscola cosartificiosa in piena epoca normanna non imputabile alleducazio-

    ne grafica primaria ricevuta dallo scrivente, bens ad una sceltapersonale, dettata da ragioni di solennit e allo stesso tempo diprestigio che il krites intervenuto a corroborare il documento in-tendeva cos rimarcare. Pu darsi che nel pensare e nel realizzarela sua scrittura egli abbia tenuto conto di modelli epigrafici, nonsolo bizantini ma anche latini, entrambi attestati in Terra diBari 86.

    Vengo alle conclusioni. Il ricorso alla scrittura maiuscola nelle

    sottoscrizioni testimoniali pugliesi interessa unarea ed unepoca

    84. Cfr. ANCIDEI, Simbologia e funzione del Signum cit. (nota 78), p. 327.

    85. BARLETTA, Archivio diocesano, 36: Le pergamene di Barletta cit. (nota 39), pp. 59-

    60 nr. 34.

    86. F. MAGISTRALE, Forme e funzioni delle scritte esposte nella Puglia normanna, in Scrittura

    e Civilt, XVI (1992), pp. 5-75: 6-55; G. CAVALLO, F. MAGISTRALE, Mezzogiorno normanno

    e scritture esposte, in Epigrafia medievale greca e latina. Ideologia e funzione. Atti del seminario

    di Erice (12-18 settembre 1991), a cura di G. CAVALLO, C. MANGO, Spoleto, 1995 (Bi-

    blioteca del Centro per il Collegamento degli Studi Medievali e Umanistici in Um-

    bria , 11), pp. 293-329: 315-329.

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    DANIELE ARNESANO52

    per le quali estremamente difficile reperire altre testimonianzescritte in lingua greca. A Bari appartengono due solenni iscrizioni,

    quella del catapano Basilio Mesardonita (a. 1011) 87 e quella collo-cata ai piedi della cattedra dellarcivescovo Elia (secolo XIin.) 88. Siconoscono inoltre epigrafi mobili, come quella sullanello-sigilloin bronzo proveniente da Turi (secolo IXex.-XIm.), recante lascritta speculare Leontov , oggi conservato presso il MuseoArcheologico di Bari 89. Per Taranto non ci sono giunte iscrizionisu marmo o su pietra risalenti al nostro periodo; lepigrafe sulla ri-costruzione della citt ad opera dei bizantini, databile agli anni965-969, andata purtroppo perduta 90. Molto pi antiche sono

    due iscrizioni funerarie ebraiche in lingua greca (una del secoloIV, laltra del secolo V-VI) 91, pi tarde due steli funerarie di epo-ca normanna (una del 1135, laltra del 1152) 92. Ancora pi scarne,sempre in riferimento allarco cronologico esaminato, sono le te-stimonianze epigrafiche poste a corredo di pitture monumentali.Per la citt di Bari non se ne sono conservate 93. Qualcosa per-

    87. GUILLOU, Recueil des inscriptions cit. (nota 81), pp. 154-159 nr. 143, tav. 137; F.

    FIORI, Epigrafi greche dellItalia bizantina (VII-XI Secolo), Bologna, 2008, pp. 100-113.

    88. Cfr. GUILLOU, Recueil des inscriptions cit. (nota 81), pp. 160-161 nr. 144, tav. 138.Pi tarda lepigrafe del protospatharios e topoteretes Basilio Mersiniota, datata al 1075 (cfr.

    ibid., pp. 163-164 nr. 146, tavv. 140-143); sono invece oggetto di discussione sia la data-

    zione sia larea geografica di origine dellepigrafe rinvenuta nella pavimentazione della

    trulla della cattedrale, sulla quale rinvio a N. ZORZI, Lepigrafe bizantina dalla trulla

    della cattedrale di Bari, in Na Rmh, IV (2007), pp. 37-61. Sebbene esterne allarea urbana

    qui considerata, degne di menzione sono le tre iscrizioni bizantine di Trani (su cui cfr.

    GUILLOU, Recueil des inscriptions cit. [nota 81], pp. 187-193 nrr. 180-182, tavv. 168-172,

    assegnate rispettivamente al secolo X, al Xex.-XIin. e alla prima met del secolo XI).

    89. F. FERRANDINI TROISI, Epigrafi mobili del Museo Archeologico di Bari, Bari, 1992

    (Documenti e Studi, 12), pp. 115-116 nr. 105 (Fig. b).

    90. GUILLOU, Recueil des inscriptions cit. (nota 81), pp. 183-184 nr. 175.91. C. COLAFEMMINA, Gli Ebrei a Taranto nella documentazione epigrafica, in La Chiesa di

    Taranto, I, Dalle origini allavvento dei Normanni. Studi storici in onore di Mons. Guglielmo

    Motolese arcivescovo di Taranto nel XXV anniversario del suo episcopato, a cura di C. D. FON-

    SECA, Galatina, 1977, pp. 109-127: 111-112 nrr. 1-2, tav. XVII; per la datazione cfr.

    ibid., p. 126.

    92. GUILLOU, Recueil des inscriptions cit. (nota 81), pp. 184-185 nrr. 176-177, tavv.

    166-167.

    93. Si potrebbero ricordare quelle rinvenute nella chiesa di S. Martino, i cui dipinti

    frammentari sono stati per datati entro la met del secolo XII (le iscrizioni potrebbero

    dunque essere successive allarco di tempo interessato dalle sottoscrizioni in maiuscola);

    cfr. G. BERTELLI

    , Note su Bari in et medievale: loratorio di San Martino, in Bari sacra, Gala-

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    LA MAIUSCOLA GRECA NELLE SOTTOSCRIZIONI DEI DOCUMENTI PUGLIESI 53

    venuto invece per larea tarantina: ricorder le didascalie agli af-freschi nella cripta della gravina di Riggio, presso Grottaglie (se-

    colo X per lo strato pi antico, XI per lo strato pi recente) 94.Sulla produzione e sulla circolazione libraria sappiamo ancora

    meno. Libri greci in maiuscola furono certamente prodotti in Ita-lia meridionale sin da epoca tardoantica 95 e circolarono senzaltronella vicina Terra dOtranto, come emerge dallo studio dei nu-merosi codici palinsesti confezionati nella regione 96; qui furonoriutilizzati manoscritti in maiuscola biblica 97, in ogivale inclinata 98

    e diritta 99. Eppure poco o nulla sappiamo in merito per larea ba-rese e per quella tarantina. Nella prima certamente circolavano li-

    bri greci, come si evince da un documento vergato in citt nel1032, con cui Bisanzio, arcivescovo di Canosa, consegnava unachiesa a Pietro e a Gregorio, monaci di Turri (in Basilicata); i due

    tina, 1984, pp. 281-290, tavv. 117-124; M. FALLA CASTELFRANCHI, Pittura monumentale bi-zantina in Puglia, Milano, 1991, pp. 140-141, fig. 120.

    94. FALLA CASTELFRANCHI, Pittura monumentale cit. (nota 93), pp. 90-99, figg. 76-81,83; F. DELLAQUILA, A. MESSINA, Le chiese rupestri di Puglia e Basilicata, Bari, 1998, pp.131-133, figg. 4-5, p. 170 nrr. 23-24; Puglia preromanica. Dal V secolo agli inizi dellXI, acura di G. BERTELLI, Milano, 2004, pp. 263-265.

    95. G. CAVALLO, La produzione di manoscritti greci in Occidente tra et tardoantica e altomedioevo. Note e ipotesi, in Scrittura e Civilt, I (1977), pp. 111-131.

    96. Cfr. D. ARNESANO, Libri inutiles in Terra dOtranto. Modalit di piegatura dei bifoglinella realizzazione delLaur. 87.21, in Libri palinsesti greci: conservazione, restauro digitale, stu-dio. Atti del Convegno Internazionale (Villa Mondragone - Monte Porzio Catone -Universit degli Studi di Roma Tor Vergata - Biblioteca del Monumento Nazionaledi Grottaferrata, 21-24 aprile 2004), a cura di S. LUC, Roma, 2008, pp. 191-200: 195.

    97. Sulla maiuscola biblica cfr. G. CAVALLO, Ricerche sulla maiuscola biblica, Firenze,1967 (Studi e Testi di Papirologia, 2). I palinsesti di sicura origine salentina confezionaticon manoscritti in maiuscola biblica sono il FIRENZE, Biblioteca Medicea Laurenziana,Laur. Conv. Soppr. 152 ed il CITT DEL VATICANO, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat.

    gr. 2591; cfr. P. ORSINI, Manoscritti in maiuscola biblica. Materiali per un aggiornamento, Cas-sino, 2005 (Studi Archeologici, Artistici, Filologici, Letterari e Storici, 7), pp. 29-31,156-158; P. CANART, Les palimpsestes en criture majuscule des fonds grecs de la BibliothqueVaticane, in Libri palinsesti grecicit. (nota 96), pp. 71-84: 80.

    98. Un codice in maiuscola ogivale inclinata fu reimpiegato ad esempio nel FIRENZE,Biblioteca Medicea Laurenziana, Laur. 87.21, su cui cfr. D. ARNESANO, Frammenti dellaHistoria Philothea di Teodoreto di Ciro nel palinsesto Laur. 87.21, in Orpheus, XXVI(2005), pp. 1-19: 5, tavv. 1-2.

    99. Essa stata individuata ad esempio nello strato inferiore del VENEZIA, BibliotecaNazionale Marciana, Marc. gr. 273, su cui cfr. M. R. FORMENTIN, I palinsesti greci dellaBiblioteca Nazionale Marciana e della Capitolare di Verona, in Dptuca, II (1980-1981), pp.

    146-186: 166, tav. VII.

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    portarono nella nuova sede libri liturgici bizantini 100 ma non da-to sapere con quale sistema grafico questi fossero vergati, tanto-

    meno con quale tipologia di scrittura. Pi concreta la testimo-nianza presente nel famoso Exultet1, conservato presso il MuseoDiocesano di Bari, la cui datazione oscilla fra linizio del secondoventicinquennio e la met del secolo XI (per alcuni studiosi, inverit, anche oltre) 101. Le didascalie dei santi raffigurati nei meda-glioni, collocati lungo le fasce decorative che affiancano il testo li-turgico, sono in lingua greca e furono vergate in maiuscola ogiva-le diritta 102. Anche per Taranto abbiamo una testimonianza tangi-bile; emerge dal palinsesto GROTTAFERRATA, Biblioteca del Monu-

    mento Nazionale, Crypt. A. a. XI + A. a. XIII (Gr. 323), unEvangeliario della seconda met del secolo XIII, confezionatoreimpiegando pergamena proveniente da almeno otto manoscrittigreci 103, tra i quali un sigillion del catapano Basilio Mesardonita(1010-1016) 104 e alcuni atti notarili della seconda met del secoloXI 105. Di un altro degli otto manoscritti riutilizzati rimane solo unfoglio, piegato in due per ottenere un bifoglio del codice cripten-se (f. 209 + 215): esso contiene i Canoni eusebianied vergato inmaiuscola ogivale diritta 106. La sicura localizzazione dei documenti

    100. Le pergamene del Duomo di Baricit. (nota 74), pp. 31-32 nr. 18: Et ipsi nominatis

    Petrus et Gregorium miserunt secum in ecclesia ipsa unum parum bovi et uno caballo

    et codice evangelium et codice apostolo et alium codice mineo et psalterium et isti chi-

    ro cathismatari et condacaro et codice viblio et anastasimu et octayco et efologio (p.

    31). Sulla vicenda cfr. MAGISTRALE, Cultura grafica a Baricit. (nota 48), pp. 424-425; sulla

    tipologia dei libri liturgici bizantini cfr. R. TAFT, I libri liturgici, in Lo Spazio Letterario del

    Medioevo, 3, Le culture circostanti, I, La cultura bizantina, a cura di G. CAVALLO, Roma,

    2004, pp. 229-256.

    101. Cfr. G. CAVALLO, Rotoli di Exultet dellItalia meridionale, Bari, 1973, p. 51 e, per

    una datazione pi tarda, H. BELTING, Byzantine Art among Greeks and Latins in SouthernItaly, in Dumbarton Oaks Papers, XXVIII (1974), pp. 1-29: 14-15.

    102. F. MAGISTRALE, Lapparato grafico dei rotoli liturgici baresi, in Gli Exultet di Bari, a

    cura di G. BARRACANE, Bari, 1994 (Studi e Materiali per la Storia della Chiesa di Bari,

    8), pp. 75-95: 80 fig. 4, 81 (per altri specimina cfr. ibid., pp. [151]-[156] tavv. 3-8).

    103. E. CRISCI, I palinsesti di Grottaferrata. Studio codicologico e paleografico, Napoli, 1990

    (Pubblicazioni dellUniversit degli Studi di Cassino. Sezione di Studi Filologici, Lette-

    rari, Storici, Artistici e Geografici, 2), p. 17.

    104. V. VON FALKENHAUSEN, Un sigllion bizantino nel codiceCrypt. A. a. XI e A. a.

    XIII, in Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata, XLVII (1993), pp. 71-77.

    105. CRISCI, I palinsesti di Grottaferrata cit. (nota 103), p. 65.

    106. Ibid., p. 64 (lo studioso ritiene probabile una datazione al secolo X).

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    privati nella cittadina ionica 107 consente di affermare che durante ilsecolo XIII era disponibile a Taranto almeno un libro in maiusco-

    la e di ipotizzare che esso vi fosse fruibile gi nei secoli preceden-ti.

    Questi reperti sono certamente significativi, eppure risultanoinsufficienti evidente a ricostruire il panorama della scritturamaiuscola greca nellarea barese e tarantina, a cavallo dei secoli Xe XI. Si tratta di testimonianze esigue e limitatamente a quellelibrarie inaffidabili, poich difficile datarle ad annum e sarebbeimprudente ascriverle con certezza ad amanuensi locali o italo-greci. Sebbene assai limitate, le sottoscrizioni in maiuscola costi-

    tuiscono invece, in questo deserto grafico, dei punti di riferi-mento, in quanto datate e localizzate: esse non colmano ovvia-mente tale lacuna, ma qualcosa ci dicono sulla maiuscola in una-rea e in unepoca in merito molto avare di testimonianze. Si pudire che si tratta di una scrittura tendenzialmente bilineare, impar-tita a livello elementare, non identificabile con alcuna delle anti-che maiuscole canonizzate 108, pi semplicemente improntata a duemodelli di riferimento. Il primo, a quanto pare minoritario, puessere definito rotondo e, in mancanza di sicuri agganci con lemaiuscole canonizzate del passato, deve essere considerato non pidi un paradigma scolastico (Figg. 1-9). Il secondo, maggiormentedocumentato, pu essere definito ogivale e sul piano storico-grafico riconducibile, seppur lontanamente, allomonima maiu-scola (Figg. 10-16). Non sfuggir al lettore come tale dicotomia difondo ripeta sostanzialmente quella documentata nelle fonti bizan-tine, dove in base allesegesi pi accreditata gli aggettivi stron-gylos e oxyrynchos indicano proprio tali modelli 109. Aldil di questidue orientamenti di fondo peraltro accomunati da elementi ri-

    107. FALKENHAUSEN, Un sigllionbizantino cit. (nota 104), p. 71.

    108. Sul concetto di canone, con particolare riferimento al sistema maiuscolo, cfr. G.

    CAVALLO, Fenomenologia libraria della maiuscola greca: stile, canone, mimesi grafica, in Bulletin

    of the Institute of Classical Studies, XIX (1972), pp. 131-140 (rist. in ID., Il calamo e il papi-

    ro. La scrittura greca dallet ellenistica ai primi secoli di Bisanzio, Firenze, 2005 [Papyrologica

    Florentina, 36], pp. 73-83): 133-135. Per una riflessione critica sullo stesso concetto cfr.

    ora ID., La scrittura greca e latina dei papiri. Una introduzione, Pisa-Roma, 2008 (Studia

    Erudita, 8), p. 15.

    109. M. D. SPADARO, I terminioxrugcov estrogglov in un testo del sec. XI, in Rivista

    di Studi Bizantini e Neoellenici, XIV-XVI (1977-1979), pp. 125-143: 140-143; pi in ge-

    nerale cfr. B. ATSALOS

    , La terminologie du livre-manuscrit lpoque byzantine. Premire par-

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    correnti, come per esempio alpha a q le scritture esaminatesono per il resto diverse fra loro, in quanto, rispetto allapprendi-mento originario, condizionate dal livello di competenza tecnicamaturato dallo scrivente, da fattori o circostanze contingenti cheoggi ci sfuggono, o anche modificate da sporadiche scelte indivi-duali 110.

    Bisogna aggiungere che, rispetto al primo modello, caratteriz-zato da asse diritto, il secondo solitamente accompagnato da unaleggera inclinazione verso destra e dunque si potrebbe precisare inuna delle due manifestazioni della maiuscola ogivale, quella incli-nata 111. noto come nel secolo X questultima fosse impiegata

    per vergare libri senza pretese, solitamente di uso liturgico o dicontenuto sacro, nelle aree provinciali dellimpero 112. il casodella regione sinaitico-palestinese 113 oppure di quella nubiana, aproposito della quale stato notato: bisogna pur riconoscereche, nellambito delle esperienze grafiche, ladozione di precisimodelli di riferimento, rappresentati dalle scritture maiuscole ca-nonizzate pi diffuse nel mondo bizantino, potesse dar luogo, inunarea indubbiamente marginale rispetto ai pi vitali centri cul-turali dellimpero, a maldestri tentativi di imitazione, non sorretti

    da un rigoroso tirocinio tecnico n da una sicura padronanza for-male delle tipologie grafiche che si cercava di riprodurre 114.Queste parole si addicono, almeno in parte, anche alla realt scrit-toria qui esaminata, con riferimento a quelle maiuscole che, seb-bene in forme ormai imbastardite, iteravano un antico canonegrafico, quello ogivale. Gli scriventi pugliesi probabilmente non

    tie. Termes dsignant le livre-manuscrit et lcriture, Qessalonkh, 1971 (rist. 2001) (Ellhni-k. Parrthma, 21), pp. 193-229.

    110. Cos potrebbero essere interpretate forme comephicon nucleo di forma triango-lare (Fig. 5), il segno a spirale legato a tau (Fig. 16) e il monogramma finale (Fig. 18).111. Non invece stato possibile appurare uneventuale influenza della maiuscola ogi-

    vale diritta, poich non ho riscontrato casi di sottoscrizioni improntate al modello ogi-vale e vergate con scrittura ad asse costantemente diritto.

    112. Esempi in Tnaeurmata to Sin, Aqnai, 1998, p. 145 e tav. 58 (MG 19), p. 152e tavv. 78 (MG 58), 79 (MG 59), p. 154 e tav. 13 (MG 80), p. 157 e tavv. 103 (MG 93),104 (MG 94).

    113. Cfr. E. CRISCI, Scrivere greco fuori dEgitto: ricerche sui manoscritti greco-orientali di ori-gine non egiziana dal IV secolo a.C. allVIII d.C., Firenze, 1996 (Papyrologica Florentina,27), p. 95.

    114. Cfr. ibid., pp. 121-127 (la citazione tratta da p. 123).

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    LA MAIUSCOLA GRECA NELLE SOTTOSCRIZIONI DEI DOCUMENTI PUGLIESI 57

    ne avevano pi esperienza diretta n, quindi, consapevolezza, li-mitandosi di fatto ad imitare un modello sempre meno fedele al

    canone originario e tentando di riprodurlo in occasione delle spo-radiche performances cui erano chiamati.

    Se in Puglia, come in Italia meridionale e nel mondo bizanti-no, il sistema maiuscolo ormai tramontava nelle pratiche scrittorie,un altro e pi complesso sistema era gi in vita, quello minuscolo,protagonista, nelle sue future manifestazioni, di una storia cultura-le e grafica ancora lunga.

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    D. ARNESANO TAV. I

    Fig. 1 - Bari, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 17

    Ego Petro

    Fig. 4 - Bari, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, B 17

    S]tefanov

    Fig. 3 - Bari, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, B 2

    Bokkov m. . .

    Fig. 2 - Conversano, Archivio diocesano, M 37

    Ego Petro

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    TAV. II D. ARNESANO

    Fig. 5 - Bari, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, C 1

    Stefanov

    Grhfov m(a)r(turn) up(graya)

    Fig. 7 - Cava dei Tirreni, Archivio della badia, perg. gr. 98

    SignoncirovBaslou

    Fig. 6 - Conversano, Archivio diocesano, M 33

    Ego Nhkhtav m(a)r(tuv)

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    D. ARNESANO TAV. III

    Fig. 8 - Montecassino, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 19

    S

    i

    g

    n

    o

    n

    cirov Fantinou monacou goumenou

    Fig. 9 - Montecassino, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 19

    Pankalov u(i)v Nhkolaou Kaa marturon up(graya)

    Fig. 10 - Conversano, Archivio diocesano, M 16.

    Ego Maourou marthron upegraya

    Fig. 11 - Bari, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 6

    ] . . . martiv

    Fig. 12 - Montecassino, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 3

    Nhkhtav marthron upegraya udhochrov

    Fig. 13 - Cava dei Tirreni, Archivio della badia, A 37

    Iw(nnhv) tormarchv marthro upegraya

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    TAV. IV D. ARNESANO

    Fig. 14 - Conversano, Archivio diocesano, M 28

    Ego Gauderusu

    Fig. 17 - Montecassino, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 11

    Iscanakhv komhv m()rt(ur) up()graya

    Fig. 15 - Montecassino, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 35

    Trhfhlhv kastaldov marturwn upegraya udioch

    Fig. 16 - Bari, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 18

    Amatov marthv upegraya

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    D. ARNESANO

    Fig. 18 - Montecassino, Archivio dellabbazia, Aula II, caps. XVIII, 11 Nhkhforov uov Nhkolaou Tabromentou mart(u)r

    Fig. 19 - Bari, Archivio del capitolo metropolitano, 5

    Ego Parnh marthv

    Fig. 20 - Bari, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, A 6

    ] . rano marthr upegra[ya

    Fig. 21 - Bari, Archivio della basilica pontificia di S. Nicola, Periodo greco, B 1

    Ego Maraldo martiv

    Fig. 22 - Conversano, Archivio diocesano, M 41

    Leon ek pros(o)p(ou)

    Fig. 23 - Barletta, Archivio diocesano, 36

    Ego Paganuv o proorhqentov krhth

    TAV. V

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