La Libera Informazione Flegrea - Dicembre 2012

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NOTIZIE DA NAPOLI E DALL’AREA FLEGREA NUMERO 4 / ANNO 2 - DICEMBRE 2012 AL VERD€ Mensile FREEPRESS NATALE

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Il numero di dicembre de La Libera Informazione Flegrea

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N OT I Z I E   D A   N A P O L I   E   D A L L’ A R E A   F L E G R E A

N U M E R O   4   /  A N N O   2   -   D I C E M B R E   2 0 1 2

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NATALE

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N OT I Z I E   D A   N A P O L I   E   D A L L’ A R E A   F L E G R E A

4 Napoli

6 Area Flegrea

9 Pubblicizzati con noi

15 Eventi

16 Sport

Un Natale al verde...speranza?

di Riccardo SimeoneE poi arriva Dicembre; l'ultima fermata di unviaggio costellato di insidie, giunto alla desti-nazione  del  nuovo  anno  (a  meno  che  iMaya...). Dicembre è il mese in cui ci si fermae si riflette, si mettono a bilancio pro e controdella  propria  personale  annata,  ma  anchequelli di un'amministrazione comunale chefatica a mantenere  la  rotta, minacciata daforze interne ed esterne. Dicembre è il mesedel  Natale.  Crisi  economica  e  sfiducia  nelprossimo futuro non risparmiano nemmenola natività; ci apprestiamo a vivere un Natalela  cui  colonna  sonora,  oltre  che  compostadalle zampogne, vede risuonare le voci pre-occupate di consumatori e commercianti. Ilquadro è nero e all'orizzonte c'è un Natale alverde.  Ma  non  importa,  siamo  sicuri  chequando sarà, intere famiglie si riuniranno at-torno a tavolate che non faranno mancare laloro tradizionale luccicanza. 

www.epressonline.net

indice4 Il bilancio del 2012 in città

6 La collina di San Laise13 Commercio in crisi a Pozzuoli

16 Napoli e ranking Uefa18 Pallavolo, corsa alla A2

LA LIBERA INFORMAZIONE FLEGREAAnno 2, Numero 4, Dicembre 2012

Testata registrata con autorizzazione del Tribunale di Napoli n.75 del 28/09/2011

Direttore: Emiliano Dario EspositoVicedirettore: Riccardo SimeoneEditore: Associazione ePressVia Boezio 45 isolato 12, 80124 NapoliStampatore: Tipografia SagittarioVia Malignani 7, 30020 Bibione (Venezia) Redazione: Diego Civitillo, Fabrizio FerranteImpaginazione: Emiliano D. EspositoProgetto grafico: Daniele Piccone

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Finisce un anno difficiletra crisi e grandi eventi

di Fabrizio FerranteDicembre,  tempo  di  bilanci.  Il  2012  è  ilprimo anno completo in cui la giunta de Ma-gistris ha operato a Napoli. Un anno contrad-distinto  dalla  grave  crisi  che  ha  colpitol’intero paese e che ha  reso ulteriormentedolorose piaghe come la disoccupazione e larecrudescenza criminale. 

Pur se fra tante difficoltà, in città si sonoregistrati alcuni piccoli\grandi cam-biamenti come  la Ztl di Chiaia -  il cosid-detto  Lungomare  liberato  -  o  il  battesimodella prima pista ciclabile, seppur da comple-tare, che sia mai stata costruita a Napoli. Il mandato di Luigi de Magistris, eletto sin-daco  contro ogni  pronostico  solo grazie  auna mobilitazione della “società civile”, se-condo molti pare aver già esaurito la spintapropulsiva che aveva nei primi mesi post ele-zione. 

Anche la recente svolta politica di deMagistris ha contribuito a  raffreddare  labase – o ciò che ne resta dopo le numerosescissioni verificatesi quest’anno – così comepare abbia spento gli entusiasmi di molti cit-tadini che nelle velleità nazionali del sindacointravedono un lento disimpegno di quest’ul-

timo dalle vicende cittadine presenti e future. Qualcosa a Napoli è comunque cam-biato, soprattutto nel modo di pen-sare di molti napoletani che hanno iniziatoa chiedere delle svolte nel segno del decoroe del senso civico, un tempo neppure lonta-namente ipotizzabili in una città che per annisi è crogiolata in una vera e propria anarchiadi valori, figlia di gestioni a dir poco discuti-bili. 

Nel corso di questo 2012, “la Libera” ha sen-tito più volte sia il sindaco che molti fra as-sessori e consiglieri comunali. Nel 100% deicasi, una delle espressioni più ricorrenti hariguardato l’assenza di fondi nelle cassecomunali e in quelle dei singoli asses-sorati.  Mani  legate  per  il  Comune,  in  uncontesto cittadino che vede fiorire molte ideeimprenditoriali ma spesso senza  le dovutecoperture legislative o finanziarie per poterlemettere in pratica. 

Questo anche laddove Palazzo San Giacomoabbia concesso il proprio benestare a opera-zioni di “messa a reddito”, come accadutoper via Caracciolo e piazza Plebiscito. Unosforzo per migliorare la città, dunque,non va richiesto unicamente a chi laamministra, ma anche a chi, avendone lepotenzialità economiche, non mette parte diqueste al servizio della collettività in opere

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Napoli nel bene e nel maleIl bilancio del 2012 in città

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di pubblico utilizzo, con la dovuta remune-razione per chi investe. 

Sebbene ognuno sia  libero di  far propen-dere il piatto della bilancia dal lato dei“pro”, piuttosto che da quello con-

trario, proponiamo di seguito alcuni spuntidell’anno che va chiudendosi, selezionandotre aspetti favorevoli e tre criticità per l’am-ministrazione “arancione”. Alla quale, na-turalmente, auguriamo un buon lavoro peril 2013.

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Napoli 2012

Rifiuti:  Nonostante  le  criticità  e  laporta  a  porta  non  decolli,  meglio  ri-spetto  al  passato.  Ora  si  chiede  l’im-pianto di compostaggio.

Turismo:  +2,4%  regionale  in  estate.Napoli è stata la sola grande città conpresenze  in  aumento.  Bene  i  grandieventi di de Magistris.

Diritti civili: Napoli città laica. Dal pa-trocinio al “Gay Pride” all’istituzione delregistro per le unioni civili, etero e omo-sessuali. 

Trasporti: Si scontano tagli e  problemidella Regione, ma Anm è ai minimi sto-rici. Le casse sono vuote e le agitazionisindacali continuano.

Scuola: Scuole comunali in ginocchio.Cedole e orari in ritardo, refezione chenon c’è e insegnanti precari che non ri-cevono la nomina.

Criminalità: Nuova  faida a Scampiaper la principale piazza di spaccio dellacittà. Numerose le vittime tra i clan inlotta. Ucciso anche un  innocente,  Pa-squale Romano.  

- Il bilancio -

bene male

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di Diego CivitilloIn  molti  ignorano  che  nel  cuore  di  Ba-gnoli esiste un'oasi verde, un'antica "cam-pagna"  dove  ancora  oggi  c'è  chi,  conimpegno e passione, cura il territorio e neraccoglie i frutti. Una collina ai più scono-sciuta che da Bagnoli  -  tra  impervie stra-dine e viottoli - si snoda fino a Pozzuoli edAgnano, a due passi dalla Nato. Una col-lina che presto potrebbe essere teatro del-l'ennesimo caso di speculazione nell'areaflegrea. La storia di San Laise (o San La-

vise come ricordano  i coloni)  - nome do-vuto ad una vecchia chiesetta di campagnadove  il parroco di Bagnoli serviva messaper le famiglie del borgo - ha le sue radiciin  un  passato  remoto,  quando  ancorabuona parte dell'area flegrea era campa-

gna a perdita d'occhio. Una storia con-tadina che negli anni è andata progressi-vamente  a  sparire:  inizialmente  eranodecine e decine gli ettari coltivati che da-vano lavoro e ospitalità a numerosi nucleifamiliari, ma la costruzione negli anni '30del Collegio Costanzo Ciano da partedella Fondazione Banco di Napoli per ac-cogliere gli “scugnizzi” di una Napoli po-verissima, occupò buona parte dei terrenicoltivati. 

Al Collegio Ciano i bambini furono ospitatiil  tempo  di  una  parata  di  Mussolini,  laguerra incombeva e la struttura venneconvertita ad uso militare prima per glialleati tedeschi, poi per quelli anglo-ameri-cani. Il resto è storia recente, dopo la guerrai nuovi equilibri geopolitici mondiali, fecerodi quella collina un tempo oasi per conta-dini e bestiame, una importante base mi-litare Nato.  Da  allora  poco  o  nulla  ècambiato,  le recinzioni e  le misure di sicu-rezza della base militare sono progressiva-mente  aumentate  rendendo  l'intera  areainaccessibile ai cittadini di Bagnoli, mentreai margini insiste quel che resta dell'anticacampagna, ancora oggi coltivata dagli eredidei coloni. Un'area verde che rischia defini-tivamente di sparire. [continua a pagina 8]

La collina di San LaiseIl tesoro nascosto di Bagnoli

BAGNOLI // FUO

RIGRO

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BAGNOLI // FUO

RIGRO

TTA

[continua da pagina 6] Se  ormai  è  fatto  di  questi  giorni  l'ab-bandono della base flegrea daparte della Nato, e pare che in quegliuffici  in  futuro  si parlerà di politica  re-gionale, ai contadini sono arrivate a de-cine  le  ingiunzioni  di  sfratto  da  partedella IGC - ingegneria e costruzioni Spa,società proprietaria dei suoli. 

I progetti sull'area sono scono-sciuti.  Si pensa a mire  speculative, ne-cessità  di  fondi  da  offrire  ai  creditori.Sono solo  ipotesi,  l'unica certezza è chea pagarne le conseguenze saranno coloroi quali hanno curato quel territorio ai piùsconosciuto, mentre l’area della Nato ri-schia per  l’ennesima volta di essere de-stinata  a  tutt’altro  impiego  rispetto  aiprogetti d’inizio secolo scorso ed ai biso-

gni  della  cittadinanza.  San  Laise  non  èsola  nella  sua  battaglia,  diversi  sono  icittadini, i comitati e le associa-zioni che da settimane si  stanno  incon-trando  in  quei  luoghi  riscoprendone  lamemoria e  la bellezza, organizzando at-tività, corsi, dibattiti e passeggiate per lescolaresche in difesa di un bene comunecolpevolmente dimenticato.

Gli  stessi  cittadini  che  chiedono a granvoce la restituzione al pubblico dell’areaex Nato, utilizzando quegli  spazi  a  finisociali, soprattutto per le nuove genera-zioni.   Un  laboratorio di  idee a cui  tuttisono  invitati  a  partecipare,  anche  soloper  scoprire  che  non  è  necessario  farecentinaia di chilometri per la gita dome-nicale. Bagnoli ha già la sua accogliente"campagna".

Uno scorcio del mare bagnolesedalla collina di San Laise

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Bagnoli1- Stazione ferrovia Cumana

2- Libreria Il Fuori OrarioVia Giusso, 11

3- Vineria VineapolisViale Campi Flegrei, 22

4- Edicola stazioneFS Bagnoli-Agnano Terme

5- Bar SandomingoViale Campi Flegrei, 1

6- Bar AromaVia Salvatore Ferrara, 2

7- Scuola Madonna AssuntaVia di Pozzuoli 64 

8- Scuola media MichelangeloVia Ilioneo 12 

9- Liceo Scientifico LabriolaVia G. Cerbone, 61 

Fuorigrotta/Cavalleggeri/Agnano10- Stazione FS Piazza Leopardi

11- Libreria MondadoriFS Campi Flegrei

12- Libreria Giorgio LietoViale Augusto, 49

13- Bar FrancoViale Augusto, 37

14- Bar Cinema The SpaceViale Giochi del Mediterraneo, 36

15- Scuola elementare Leopardi-Via G. Leopardi 135 

16- Scuola ITI RighiViale Kennedy 112

17- Facoltà di IngegneriaVia Nuova Agnano 

18- Università Monte S.AngeloVia Cintia 21 

Pozzuoli19- Kestè D’InnerVia Napoli, 87

20- Ass. Culturale Lux  in FabulaRampe dei Cappuccini, 5

21- Libreria Cion Cion BluVia Solfatara, 8

22- Art GarageVia Solfatara, 17

... e poiNelle attività commerciali degli amicidi cui pubblichiamo i loghi nelle nostrepagine, ma anche nella distribuzionevis-à-vis che effettuiamo la domenicamattina nelle principali zone di “pas-saggio” dell’area flegrea.Infine la versione in Pdf del giornale èdisponibile in homepage, all’indirizzowww.epressonline.net.

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di Laura Longo Manca poco a Natale. Anche se l’aria non è an-cora fatta pungente. Anche se tanti non hannoancora indossato il proprio cappotto preferito.Anche se, passeggiando per le stradine del cen-tro  storico  di  Pozzuoli,  le  vetrine  addobbatesono poche. Sì, manca poco al Natale, anche seè il silenzio a farla da padrone, in Piazza dellaRepubblica, corso Garibaldi, via Cosenza e viaGiovanni de Fraia. “La testa non c’è, non si vende”, è la frase chemolti commercianti pronunciano, in un misto di

amarezza e rabbia, senza mai perdere il garboche contraddistingue chi, da anni, si dedica conpassione al proprio lavoro. Effetto del nuovopiano traffico? Semplice giornata no? Oppurecrisi, crisi nera? “La crisi che l’Italia sta vi-vendo non è quella della nostra cittadina: il calo

degli acquisti del 10%, a livello nazionale, qui,diventa un meno 60%”. A parlare è Giuseppe,gestore di uno storico e rinomato negozio diPozzuoli. La sua voce non è alterata, eppure lesue parole trasudano preoccupazioni, speranzee timori: “Lo scorso Natale ci ha fatto riprendereun po’, ma quest’anno la vedo dura, traparcheggi che non ci sono ed aggiusti dafare al piano traffico. Ma, anche se le cosevanno male, non vogliamo abbandonare questoposto”. Giuseppe non condanna il primo cittadino, Vin-cenzo Figliolia, per il nuovo piano traffico, an-dato in vigore da meno di un mese: “Chi l’haelaborato non è del territorio, non conosce lenostre  problematiche  ed  esigenze.  Abbiamoavuto un colloquio col sindaco, ci saranno stepsuccessivi che aggiusteranno il tiro”. Ma sollevauna criticità di fondo: “Ci sono i pub, è vero, manon siamo commercio anche noi? E il centrostorico non va ugualmente vissuto tutti i giornidella settimana, e non solo durante i week enddella movida e le festività?”.

Secondo Claudia, proprietaria di un negozio delcentro, la crisi puteolana si percepisce già damolto: “Sono almeno dieci anni che qui si soffre:hanno cominciato col togliere il mercato itticoe gli autobus, adesso ci tagliano completamentefuori, ma noi resistiamo”. 

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Pozzuoli, Natale di crisiCentro storico al collasso

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La settimana prima di Natale, le stradedel centro saranno, infatti, animate daclown e giostrine per bambini, per inizia-tiva  dei  commercianti.  E  l’amministrazione?“Forse ci darà l’illuminazione …”. Claudia hasempre lavorato con clienti di Ischia, Procida eNapoli ma “con mezzi pubblici inadeguati, par-cheggi chiusi, macchinette guaste per comprarei grattini…chi si avvicina più alla nostra zona?Io non ho nulla contro un centro storico pedo-nale – conclude Claudia – ma attrezzato, conservizi, altrimenti, ecco i risultati”.

“Rivogliamo il nostro paese com’eraprima, con il suo caos allegro, la sua vitalità”:è Gennaro, proprietario di un negozio del centrostorico, a parlare. “Io me la ricordo Pozzuoli, conun mercato ittico che attirava persone da tuttala Campania. Prima era festa tutti  i giorni. Eadesso?”. A mancare è l’amore per la città, Poz-zuoli ha bisogno di governanti che la amino, ri-pete  il  commerciante,  che  le  vogliano  bene.Gennaro accompagna alle critiche delle propo-ste: “Pensa a via Napoli, al nuovo lungomare:come è bello. Ma quante persone potranno ve-nire a passeggiare su quel lungomare se non cisono posti? Ci spiega il senso?”, e quindi “Bi-

sogna partire dalle basi e poi affrontare il resto:se non ci sono parcheggi, non si va avanti”. Par-cheggio della Sofer, molo caligoliano e parcheg-gio del porto: tutti chiusi, per motivi diversi, machiusi. “Con la crisi economica, le persone nonspendono cento ma trenta euro, questo lo capi-sco. Ma la crisi, a Pozzuoli, è diversa: manca lamateria prima, chi spende, la gente”.

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POZZUO

LIIl centro storico puteolano

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eventi

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15.12.2012Notte Bianca

Ritorna,  con  il  titolo  “Notted’arte,  la  cultura  sveglia”,  laNotte Bianca a Napoli. Il 15 di-cembre, dalle 18 alle 3, sarannoaperti negozi, botteghe, librerie,chiese e palazzi storici nella zonacompresa tra la Galleria Principedi Napoli, via Toledo, i decumanida piazza del Gesù, piazza SanDomenico,  via  Nilo  a  BanchiNuovi fino a piazza Bovio.  Ci sa-ranno concerti, performance, rea-ding nelle più importanti librerie. Sarà possibile visitare la chiesadel  Gesù  Nuovo,  S.  DomenicoMaggiore e il complesso monu-mentale  annesso,  la  chiesa  diSant'Anna  dei  Lombardi,  lachiesa di S. Pietro a Majella,  ilConservatorio e il complesso mo-numentale S. Maria la Nova, laBasilica dello Spirito Santo, la bi-blioteca Brau in piazza Bellini e ilMuseo Nitsch.

28 -> 31.12.2012Bagnoli Jazz Festival

Bagnoli Jazz Festival, realizzato da Bagnoli Power edell’Arenile Reload, con la collaborazione della As-sociazioni Arci Mare,  Bagnoli in Rinascita  e  BagnoliPunto e a Capo: un festival dalla programmazione mu-sicale di alto valore artistico. Tra gli ospiti AntonellaRuggiero, Fredy Malfi, Antonio Onorato e Cic-cio Merolla.Il format proposto prevede inoltre una “Battle Of In-struments”  tra musicisti, piacevole “scontro” di note.Durante  tutte  le  giornate  del  festival  si  esibirannogruppi minori, gli Emerjazz, e ci saranno concerti orga-nizzati dal Conservatorio di San Pietro a Maiella.Ad arricchire il tutto, artisti di strada, stand di artigianie mostre fotografiche.

Antonella Ruggiero

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Pozzuoli, Natale di crisiCentro storico al collasso

di Riccardo SimeoneDa alcuni anni,  le parole Ranking e Coeffi-ciente Uefa sono entrate nel lessico popolare.Si tratta della classifica dei club europei impegnatiin Champions ed Europa League, e del si-stema attraverso cui essa viene calcolata. Il coefficiente UEFA è prodotto dai risultati ot-tenuti da ogni squadra nelle competizioni europeedelle ultime cinque stagioni; I ranking determi-nano il numero di posti assegnati a ogni federa-zione nelle successive competizioni per club UEFA.

In Champions le squadre qualificate ai gironi par-tono da una base di 4 punti, a cui si aggiungonoquelli relativi ai risultati (2 punti a vittoria, 1 a pa-reggio, 4 alla qualificazione agli ottavi, 1 per iturni successivi); stesso sistema vale per l'EuropaLeague, eccezion fatta per i bonus per l'accessoai gironi ed ai sedicesimi. A questo punteggio, vaaggiunto un 20% del coefficiente della federa-zione di appartenenza nello stesso periodo. Si di-vide poi il totale dei punti ottenuti per quello deiclub di quella federazione partecipanti alle com-petizioni della stagione. La cifra che si ottieneviene sommata a quella delle precedenti quattrostagioni per calcolare il coefficiente Uefa. 

Gli insuccessi italiani, in particolare in EuropaLeague, in queste ultime cinque stagioni, hannodeterminato lo scivolamento dell'Italia al quartoposto del Ranking Uefa, comportando la di-minuzione delle squadre italiane in Championsda quattro a tre. Se la tendenza rimarrà tale, lapossibilità del  sorpasso di  realtà  come quellefrancesi, portoghesi ed ucraine potrebbe oscurareoltremodo la realtà calcistica dello stivale. Focalizzandoci sul Napoli nel Ranking dei club,nella stagione 2012/13, gli azzurri occupanoil 47° posto (7.650 punti), mentre in quelladelle ultime cinque annate, è al 45° (45.596). Seil Napoli riuscisse nell'impresa di vincere il trofeo,farebbe felice i suoi tifosi e l'intero movimentonazionale.

cornerazzurro

D I C E M B R E   2 0 1 2   -   w w w. e p r e s s o n l i n e . n e t   -   16 -  

Ranking e coefficiente UefaPerché l’Italia deve tifare Napoli

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POZZUO

LIPallavoloNapoli in corsa per la promozione in A2

di Andrea BiancoSotto rete mura e schiaccia una Napoli final-mente tornata protagonista nella pallavolo ma-schile. La Gaia Energy Napoli, quest’anno, èpartita con il piede sull’acceleratore e occupa sta-bilmente le zone alte della classifica del gironeC della serie B1. “Il campionato è lunghissimo – dichiara l’oppo-sto Giuseppe Scialò, uno dei migliori dellatruppa allenata da Michele Romano - e dob-biamo lavorare tanto per mantenere questa po-sizione  di  vertice.  La  società  ha  allestito  unasquadra competitiva e noi non vogliamo certo

nasconderci: l’obiettivo è la promozione in A2”. La squadra si allena e gioca nel centro federaleFIPAV di Cercola, ma sogna il ritorno in città: “A me, napoletano - continua Scialò -  e a tanti atleticome me piacerebbe giocare in un grande impianto come il Palabarbuto. Potrebbe essere anche unmodo per riavvicinare i napoletani alla pallavolo”.La Gaia Energy è il vertice di un movimento che, tra maschile e femminile, sta crescendo in tutta laprovincia di Napoli. Quest’anno, infatti, nonostante le note difficoltà nel reperire impianti sportivi,sono aumentate le squadre iscritte ai campionati giovanili. A certificarlo è il Comitato Provincialedella FIPAV secondo i cui dati tra Under 19 maschile e Under 18 femminile i club ai nastri di partenzasono ben 30; numeri ancora più importanti nelle categorie inferiori: 42 squadre dell’Under 17 e del-l’Under 15 maschile, 62 dell’Under 14, 54 dell’Under 16 femminile. 

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