La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di...

16
L a nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari più di quanto meriti, in verità è molto avara e pet- tegola e spesso, appena può, trova l'occasione per mettere alla berlina i suoi cittadini. Così, con l'arrivo della primavera, dopo un inverno piovoso e disastroso, tra una persistente ed ormai ende- mica crisi idrica e l'altra, tra una polemica politi- ca e l'altra attorno alla elezione del nuovo presidente del Consiglio Comunale, e mentre si preparavano i festeggiamenti per il nostro Santo Patrono, ancora sfrattato dalla sua chiesa dei cui restauri nessuno osa più parlare o sollecita- re, scoppia puntual- mente, così come sbocciano i fiori, il fenomeno delle lettere anonime, ad arte fatte girare per circoli e caffè, per uffici e piazze, come una sorta di controinformazione. Una consuetudi- ne di cattivo gusto che a Licata serve a nutrire i sentimenti di quella maggioranza silenziosa che in questi scritti ritrova tutta la sua rabbia e le sue frustrazioni nel contempo. Una consuetudine ormai vecchia nella nostra città, un'arte indeco- rosa e spesso di cattivo gusto utilizzata per ali- mentare sospetti ed odi, calunnie ed offese. Questa volta, ad essere presi di mira non sono state solo le istituzioni laiche, ma è stata chiama- ta in causa persino la chiesa, nelle gerarchie più alte. Lo scorso mese sono, infatti, circolate e reca- pitate e distribuite in modo mirato tre distinte let- tere anonime. La prima riguarda il sindaco Angelo Biondi e la sua attività amministrativa, la seconda la Confraternita della Misericordia e la terza alcuni ben noti bancari licatesi. Il sindaco, bene ha fatto, ha risposto subito con una denun- cia contro gli ignoti estensori della missiva, giu- stamente non gradendo i toni delle accuse, fatte dietro lo scudo dell'anonimato, da qualche perso- naggio che non vive affatto troppo ai margini della politica, ma, per le conoscenze che dimo- stra di avere di cose e fatti che denuncia a ruota libera, potrebbe vivere addirittura all'interno del Palazzo. La Vedetta IL GIORNALE DI LICATA ANNO XXIII - N° 5 - EURO 1,00 MAGGIO 2005 FONDATORE E DIRETTORE: CALOGERO CARITÀ Sped. Abb. Post. art. 1, comma 1, del DL 24/12/2003 n. 353, convertito in L. 27/2/04 n. 46 - CPO di Agrigento di Calogero Carità Segue a pagina 6 A AR RS SE EN NI IC CO O E E L LE E L LE ET TT TE ER RE E A AN NO ON NI IM ME E LEDITORIALE VISITA IL NOSTRO SITO INTERNET www.lavedettaonline.it conta circa 18.000 visitatori Al confronto aperto si predilige lo strumento della delazione. Il Consiglio Comunale ha il suo nuovo Presidente: è Antonio Vincenti INTERVISTA DI PIERANGELO TIMONERI CONTINUA A PAGINA 7 ALLINTERNO Frank E. Toscani, primo governatore militare di Licata: un uomo che ha segnato il tempo (2^ parte) TOSCANI RACCONTA DI ESSERE SBAR- CATO IL 10 LUGLIO 1943. MA DECINE DI TESTIMONIANZE LO VOGLIONO A FALCONARA PRIMA DELLO SBARCO. ABBAGLIO COLLETTIVO O DOPPIA VERITÀ? PAGINE 8 E 9 CARMELO INCORVAIA Il Consiglio Comunale nella seduta dell11 maggio, con voto unanime dei presenti, ha approvato i piani di lottizzo presentati da Il Grand Hotel S.r.l. e dalla Alberghi Mediterranei S.r.l. PARTE IL TURISMO ARRIVANO I GRANDI VILLAGGI Ancora una volta e con forza ritorniamo a par- lare della Chiesa di Sant'Angelo, non solo per evi- denziare la lungaggine dei giorni in cui la chiesa del Santo Patrono continua ad essere chiusa (ben 3.243 giorni calcolati sino al 21 maggio 2005), ma adesso, con documenti alla mano, per raccontarvi tutta la verità riguardo alla sua chiu- sura, ai primi lavori di restauro, poi interrotti, fino all'assoluta inerzia di chi di dovere doveva sollecitare nuovi finanziamenti. Abbiamo sentito Angelo Schembri, infaticabile e dinamico responsabile del Gruppo Devoti "Sant'Angelo Martire". A PAGINA 3 IL SERVIZIO DI ANTONIO F. MORELLO SantAngelo un Patrono senza casa da 3.243 giorni Eliminati Carini e Spar si va in Campania a Durazzano. Già con i risultati ottenuti i gial- loblù potranno chiedere di essere ripescati in D, ma fidarsi è bene e non fidarsi è meglio Licata, avanti tutta Il Licata Calcio ce lha fatta a superare lostacolo Spar. Lha fatto soffrendo, soprattutto dopo che al termine del primo tempo é rimasta in dieci per effetto del- lespulsione di Umberto Armenio, sorpreso dallarbitro a colpire un avversario. Così il Licata con due risul- tati a disposizione, la gara é finita 0 - 0, ha dovuto tirare i remi in barca e ha fatto di necessità virtù. La coppia di tec- nici Consagra-Licata ha sosti- tuito lunica punta Caci con il centrale Di Gregorio a puntellare Angelo Carità continua a pag. 14

Transcript of La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di...

Page 1: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

La nostra stimata cittadina che spesso, per

cieco amore, amiamo esaltare magari più di

quanto meriti, in verità è molto avara e pet-

tegola e spesso, appena può, trova l'occasione

per mettere alla berlina i suoi cittadini. Così, con

l'arrivo della primavera, dopo un inverno piovoso

e disastroso, tra una persistente ed ormai ende-

mica crisi idrica e l'altra, tra una polemica politi-

ca e l'altra attorno alla

elezione del nuovo

presidente del

Consiglio Comunale, e

mentre si preparavano

i festeggiamenti per il

nostro Santo Patrono,

ancora sfrattato dalla

sua chiesa dei cui

restauri nessuno osa

più parlare o sollecita-

re, scoppia puntual-

mente, così come

sbocciano i fiori, il

fenomeno delle lettere anonime, ad arte fatte

girare per circoli e caffè, per uffici e piazze, come

una sorta di controinformazione. Una consuetudi-

ne di cattivo gusto che a Licata serve a nutrire i

sentimenti di quella maggioranza silenziosa che

in questi scritti ritrova tutta la sua rabbia e le sue

frustrazioni nel contempo. Una consuetudine

ormai vecchia nella nostra città, un'arte indeco-

rosa e spesso di cattivo gusto utilizzata per ali-

mentare sospetti ed odi, calunnie ed offese.

Questa volta, ad essere presi di mira non sono

state solo le istituzioni laiche, ma è stata chiama-

ta in causa persino la chiesa, nelle gerarchie più

alte.

Lo scorso mese sono, infatti, circolate e reca-

pitate e distribuite in modo mirato tre distinte let-

tere anonime. La prima riguarda il sindaco

Angelo Biondi e la sua attività amministrativa, la

seconda la Confraternita della Misericordia e la

terza alcuni ben noti bancari licatesi. Il sindaco,

bene ha fatto, ha risposto subito con una denun-

cia contro gli ignoti estensori della missiva, giu-

stamente non gradendo i toni delle accuse, fatte

dietro lo scudo dell'anonimato, da qualche perso-

naggio che non vive affatto troppo ai margini

della politica, ma, per le conoscenze che dimo-

stra di avere di cose e fatti che denuncia a ruota

libera, potrebbe vivere addirittura all'interno del

Palazzo.

La VedettaIL GIORNALE DI LICATA

ANNO XXIII - N° 5 - EURO 1,00 MAGGIO 2005 FONDATORE E DIRETTORE: CALOGERO CARITÀ

Sp

ed. A

bb

. Pos

t. a

rt. 1

, com

ma

1, d

el D

L 2

4/12

/200

3 n

. 353

, con

vert

ito

in L

. 27/

2/04

n. 4

6 -

CP

O d

i A

grig

ento

di Calogero Carità

Segue a pagina 6

AARRSSEENNIICCOO EE LLEE LLEETTTTEERREE

AANNOONNIIMMEE

L�EDITORIALE

VISITA IL NOSTRO SITO INTERNET

www.lavedettaonline.itconta circa 18.000 visitatori

Al confrontoaperto si predilige lo strumento della delazione.Il ConsiglioComunale ha il suo nuovoPresidente: èAntonio Vincenti

INTERVISTA DI PIERANGELO TIMONERI

CONTINUA A PAGINA 7

ALL�INTERNOFrank E. Toscani, primo governatoremilitare di Licata: un uomo che hasegnato il tempo (2^ parte)

TOSCANI RACCONTA DI ESSERE SBAR-CATO IL 10 LUGLIO 1943. MA DECINEDI TESTIMONIANZE LO VOGLIONO AFALCONARA PRIMA DELLO SBARCO.ABBAGLIO COLLETTIVO O DOPPIAVERITÀ?

PAGINE 8 E 9 CARMELO INCORVAIA

Il Consiglio Comunale nella seduta dell�11 maggio, con voto unanime dei presenti, ha approvato i piani di lottizzo presentati da �Il Grand Hotel S.r.l.� e dalla �Alberghi Mediterranei S.r.l.�

PARTE IL TURISMOARRIVANO I GRANDI VILLAGGI

Ancora una volta e con forza ritorniamo a par-lare della Chiesa di Sant'Angelo, non solo per evi-denziare la lungaggine dei giorni in cui la chiesadel Santo Patrono continua ad essere chiusa(ben 3.243 giorni calcolati sino al 21 maggio2005), ma adesso, con documenti alla mano, perraccontarvi tutta la verità riguardo alla sua chiu-sura, ai primi lavori di restauro, poi interrotti,fino all'assoluta inerzia di chi di dovere dovevasollecitare nuovi finanziamenti.

Abbiamo sentito Angelo Schembri, infaticabilee dinamico responsabile del Gruppo Devoti"Sant'Angelo Martire".

A PAGINA 3 IL SERVIZIO DI ANTONIO F. MORELLO

Sant�Angelo un Patrono senza casa da 3.243 giorni

Eliminati Carini e Spar si va in Campania aDurazzano. Già con i risultati ottenuti i gial-loblù potranno chiedere di essere ripescati inD, ma fidarsi è bene e non fidarsi è meglio

Licata, avanti tuttaIl Licata Calcio ce l�ha fatta

a superare l�ostacolo Spar. L�hafatto soffrendo, soprattutto dopoche al termine del primo tempoé rimasta in dieci per effetto del-l�espulsione di UmbertoArmenio, sorpreso dall�arbitro acolpire un avversario.

Così il Licata con due risul-tati a disposizione, la gara éfinita 0 - 0, ha dovuto tirare iremi in barca e ha fatto dinecessità virtù. La coppia di tec-nici Consagra-Licata ha sosti-tuito l�unica punta Caci con il centrale Di Gregorio a puntellare

Angelo Carità continua a pag. 14

Page 2: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

2 IL COMUNE INFORMA La Vedetta - Maggio 2005

Campagna di informazione sulle oppor-tunità offerte dalla legge agli imprendi-tori vittime del racket e dell�usura

Da soli preda degli usurai ed

esposti all�estorsione

Una campagna promozionale del Ministero dell'in-

terno contro l'usura e l'estorsione. Chi si trovasse

nella condizione di subire una delle due violenze

può chiamare il numero verde 800-999000 per pre-

sentare la sua denuncia. "Denuncia l'usuraio. Ti

conviene. Denuncia il racket. Ti conviene". Questo

è, infatti, il messaggio che i cittadini, che si recano

all'Ufficio Relazioni per il Pubblico (URP), posto a

piano terra del Palazzo di Città, possono leggere in

una apposita locandina diffusa dal Ministero

dell'Interno.

Ce lo riferisce il Sindaco Angelo Biondi, che facen-

do seguito alla richiesta della Prefettura di

Agrigento ci ha chiesto di divulgare la campagna di

informazione di cui sopra.

�Denunciare conviene� uno slogan per diffondere le

misure in favore delle vittime dell�usura e del racket.

I messaggi informativi contenuti nei due pieghevoli,

hanno l�obiettivo di aumentare la fiducia nelle istitu-

zioni e favorire le denunce delle vittime della mala-

vita organizzata.

I messaggi sono diffusi attraverso depliants, mani-

festi, spot televisivi con testimonial scelti tra le vitti-

me dell�estorsione e dell�usura che, grazie al risarci-

mento ottenuto dallo Stato, sono stati in grado di

riprendere la loro attività.

Il Viminale, particolarmente sensibile al tema, ritiene

fondamentale che nel corso della campagna di infor-

mazione venga evidenziato che la collaborazione

con lo Stato é assolutamente fondamentale per con-

trastare e prevenire tali fenomeni, ma é anche con-

veniente sotto il profilo economico per la vittima,

che denunciando hanno la possibilità di accedere ai

benefici previsti dalla normativa in vigore.

Questi i messaggi contenuti nei pieghevoli.

DENUNCIARE IL RACKET TI CONVIENE

- La solitudine é il tuo peggior nemico;

- Con l�Associazione sei più sicuro;

- Perché denunciare conviene sempre;

- Cos�é il Fondo di Solidarietà per le vittime dell�e-

storsione.

DENUNCIARE L�USURAIO TI CONVIENE

- Uscire dall�isolamento é la tua via d�uscita;

- Oggi c�é il Fondo per la prevenzione dell�usura;

- Perché denunciare conviene sempre;

- Oggi c�é il Fondo di Solidarietà per le vittime del-

l�usura.

www.interno.itlink Racket e Usura

oppure

chiedi informazioni al numero verde

800 - 999000

Un progetto del Comune di LicataGabinetto del Sindaco

LICATA CITTÀ ALBERGOIl turismo inizia anche così

parliamone

L�Amministrazione Comunale, al fine di incrementare l�atti-vità turistica, sta avviando il progetto:

�Licata Città Albergo� attraverso il quale prefigge di far conoscere l�offerta ricettiva

disponibile in città nel corso dell�intero anno.Pertanto, s�invitano i cittadini proprietari di abitazioni, villet-

te alloggi, vani residenziali liberi e idonei alla locazione turistica, a comunicare la propria

disponibilità ad essere inseriti nel circuito promozionale chel�Amministrazione sta attivando.

Gli interessati dovranno compilare la scheda illustrativa disponibile presso

l�Ufficio protocollo informatico del Comune di Licata, sito al piano terra del Palazzo di Città.

Per informazioni chiamare il numero 0922 868237

La Vedetta, anche per l�anno 2005 dedica spazio alle

attività dell�Amministrazione Comunale e alle informa-

zioni che questa vorrà dare ai cittadini.

Ciò grazie alla determinazione dirigenziale AA.GG.

n° 841 del 28/12/2004. La direzione

Numeri Utili di interesse generale(prefisso 0922)

Palazzo di Città (centralino) 868111Carabinieri 774011Polizia 774204Guardia di Finanza 774801Vigili del Fuoco 772921Capitaneria di Porto 774113Pronto Soccorso 775344Polizia Municipale 772255Stazione FF.SS. 774122Guardia medica 771079-803918 Gas (guasti) 804100

Orario degli Uffici ComunaliGli uffici comunali sono aperti al pubblicoda Lunedì a Venerdì dalle ore 8 alle ore 14.

Il Martedì e il Giovedì anche nelle ore pomeridiane dalle ore 15.30 alle 18.30

Numeri utili Dipartimenti (0922)

Affari Generali 868104Finanze e programmazione 868411Sol. Soc., P.I., Sport, Spettacoli 773181Lavori Pubblici 868515Urban. e Gestione del Territorio 865003Servizio al Cittadino e P.M. 868428

Comune di LicataUfficio del Difensore Civico

Piazza Elena - 92027 LICATATel. 0922/773181 - Fax 0922/774378

E mail: [email protected]

Ai sensi del comma 6, art. 15 dello Statuto del Comune di Licata,

il Difensore Civico ha il compito di raccogliere reclami e segnalazioni

dei cittadini su insufficienze o irregolarità dei servizi comunali,

anche se non gestiti direttamente dal Comune

Il Difensore civico è il dott. Salvatore Catania

L'Ufficio del Difensore Civico riceve i cittadini:dal lunedì al venerdì

dalle ore 8:00 alle ore 14:00il martedì e il giovedì

dalle ore 15:30 alle ore 18:30

Laboratorio Teatrale Method Workshop

Dopo il grande successo dello scorso anno,

l'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune

di Licata ripropone il Laboratorio Teatrale

Method Workshop, tenuto dal Maestro Donato

Lemmo.

�Si tratta - dice l'Assessore Fragapani - di un

importante momento di crescita culturale ed arti-

stica che coinvolgerà ben trenta giovani dai 15

anni in su, che avranno la possibilità di confron-

tarsi con un importante artista�.

L'attore e regista Donato Lemmo, che già lo

scorso anno tanti giovani hanno avuto la possi-

bilità di conoscere, è, infatti, Membro onorario

dell'Actor's Studio di New York ed ha recitato, tra

gli altri, con Robert De Niro.

Il Laboratorio si terrà a Licata, dal 16 maggio

al 12 giugno, e sarà aperto a trenta giovani dai

15 anni in su.

I lavori del Laboratorio saranno preceduti da

una selezione che si effettuerà a Licata, lunedì 9

maggio, alle ore 15.00, presso i locali del

Carmine.

L'Assessore Fragapani sottolinea che �la par-

tecipazione al Laboratorio è completamente gra-

tuita e che, inoltre, in poche città d'Italia si orga-

nizzano iniziative di questo genere e livello�.

Le domande di partecipazione dovranno per-

venire entro lunedì 9 maggio, alle ore 12,00, indi-

rizzate a: Comune di Licata - Assessorato politi-

che Giovanili - Piazza Progresso, 10.

18 aprile 2005

L'Assessore alle Politiche GiovaniliGiuseppe Fragapani

Il Sindaco risponde all�interrogazione dei consiglieri comunali Rinascente e Tealdo

SUL LUNGOMARE CORSO ARGENTINAE PIAZZA SANT�ANGELO

Licata, 06/05/2005 Prot. N° 19199

Ai Consiglieri Comunali:Sig. Rinascente GiuseppeAvv. Tealdo Giuseppe

Oggetto: Risposta scritta all�interrogazione prot. n° 14160 del29/03/2005, avente per oggetto: �Lungomare Corso Argentina ePiazza Sant'Angelo�.

In riscontro all�interrogazione di cui a margine, con la quale leSS.LL. interrogano per sapere se è intenzione del Sindaco far inter-venire il Comando della polizia Municipale per contrastare il feno-meno sempre più dilagante ed incontrollabile che vede C.soArgentina e P.zza Sant'Angelo permanentemente invasa da ragazziche scorazzano con auto e moto ad alta velocità, con la presente, siinforma che il Comando di Polizia Municipale ha già attenzionatoil problema nel modo seguente:

- si sono effettuati diversi controlli mirati alla prevenzione edalla repressione delle infrazioni al codice della strada con partico-lare riferimento all'eccessiva velocità (causa principale dell'elevataincidentalità) ed all'uso del casco protettivo, nelle due zone inte-ressate (C.so Argentina e P.zza Sant'Angelo). A seguito di questicontrolli sono stati effettuati n° 17 fermi amministrativi di ciclo-motori e/o motocicli (art. 171) e altre 28 infrazioni varie al C.d.S.(artt. 7 - 80 - 157 - 158).

Gli interventi sono stati realizzati nelle ore serali, dando moltaimportanza alla presenza fisica degli operatori di P.M. agendocome deterrente. Questi controlli saranno effettuati periodicamen-te.

Il Sindaco Angelo Biondi

Page 3: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

PRIMO PIANOLa Vedetta - Maggio 2005 3

LICATA NON L�HA DIMENTICATO

IL PARTIGIANO �SEVERINO�

Su un foglio locale dello scorso mese di aprile abbiamo letto,sempre con molta attenzione ed interesse, qualcosa su RaimondoSaverino, un giovane soldato passato a combattere sull'appenninoligure con i partigiani contro i nazi-fascisti, vittima dei repubbli-chini di quella zona il 21 maggio 1944. Chi ha rievocato le sueeroiche imprese, forse involontariamente, ha scritto che di questogiovane, caduto per la libertà, Licata non ha notizie. Nel titolo, silegge, addirittura, che è un eroe "dimenticato". Mi permettorispettosamente far risaltare che le cose non stanno proprio così.Intanto, il primo a parlare di questo giovane martire per la libertàè stato proprio lo scrivente in "Alicata Dilecta" (Licata 1988 - Ed.La Vedetta) a p. 721. E ciò servì ad aprire a tutti nuovi orizzontidi conoscenza e di ricerca. Più volte, in seguito, ne parlammo su"Il Giornale di Sicilia" e su "La Sicilia" proprio nella ricorrenzadel 25 aprile. Elio Arnone, finchè fu assessore alla P.I. nella giun-ta guidata dal prof. Ernesto Licata, contattò il sindaco diBorzonasca dal quale ebbe le foto del monumento dedicato a"Severino", con questo nome lo conoscevano i suoi compagnid'arme. Non solo, ma ricevette anche da quel sindaco diverse pub-blicazioni sul nostro illustre partigiano edite nell'immediato dopo-guerra, pubblicazioni che andarono ad arricchire le collezionilibrarie della nostra biblioteca. Infine, su proposta de La Vedetta-Associazione Culturale "I. Spina", la giunta del prof. Licata inti-tolò una strada a "Severino". Quindi, non mi sembra giusto parla-re di "eroe dimenticato". Il mondo non si scopre ad ogni genera-zione, ma bisogna arricchire e magari superare le ricerche altrui.Questo è il valore della ricerca storica. Mai un punto fermo, maun capitolo sempre aperto.

�LA VEDETTA�da 23 anni al servizio della città di Licata

regalati un abbonamento Sostenitore

versando 25,00 Euro

sul conto postale n. 10400927

scegli un libro, te lo regaleremo

www.lavedettaonline.it

ARRIVANO I VILLAGGI TURISTICIdi Antonio F. Morello

Il cammino che porta allarealizzazione di due grossestrutture turistiche nella nostracittà, ha fatto qualche altro pro-gresso, dopo la conferenza diservizio del mese scorso e l'ar-rivo del nulla osta, seppurecondizionato, da parte dellaSovrintendenza ai BeniPaesaggistici di Agrigento.

Il Consiglio comunale diLicata, infatti, nella sedutadell'11 maggio scorso, all'una-nimità dei presenti, a dimostra-zione del fatto che quando sitratta di argomenti dai qualipuò dipendere lo sviluppo dellacittà è possibile trovare l'intesacollettiva, ha approvato i pianidi lottizzo presentati, rispetti-vamente dalla società "Il GrandHotel s.r.l.", per un insedia-mento turistico in contradaPoggio di Guardia, e dellasocietà "AlberghieraMediterranea s.r.l." per la rea-lizzazione di un insediamentoturistico in contradaCanticaglione.

Due importanti delibere chearrivano a pochi giorni dallaprogrammata conferenza diservizio, prevista per il 24 mag-gio prossimo, alle ore 10,30,presso il chiostro di S. Angelo,dove tutti gli enti interessati, aconclusione del lungo e tortuo-so iter burocratico, sviluppatosiper oltre due anni, sarannochiamati a dare i nulla ostadefinitivi e a consentire allasocietà proponente di avviare ilavori per la costruzione delporto turistico dellaGiummarella.

Ma, torniamo a parlare deidue progetti riguardanti gliinsediamenti turistici di contra-da Poggio di Guardia e di con-trada Canticaglione.

Il primo dei due che passia-mo ad esaminare è quello pre-sentato dalla società "Il GrandHotel s.r.l., con sede legale aPescara.

Si tratta della realizzazionedi un Villaggio turistico a quat-tro stelle, che sorgerà su un'a-

rea, di 126.770 metri quadrati,posta tra la statale 115, dovesarà allocato l'ingresso, ed ilmare. Tra le altre cose, il pro-gettista, fa rilevare come il vil-laggio turistico sorgerà a circa30 minuti di macchina dallaValle dei Templi di Agrigento eda altri siti archeologici inte-ressanti. Tra questi ricordiamooltre a tutte le ricchezzearcheologiche e monumentalidi Licata, la zona di MonteSaraceno a Ravanusa, la vicinaGela; per poi spostarsi versoPiazza Armerina e Caltagirone.

Nel suo complesso, la strut-tura risulterà composta da tuttauna serie di villette, di diversetipologie, 1, 2, 3, che, tra l'al-tro, compongono la maggioreparte della cubatura degli edifi-ci, per un totale di 91.773 mc.,al cospetto di una cubaturagenerale di 93.998 mc. Tutti gliedifici in questione, sorgerannoall'interno di aree attrezzate averde.

Oltre che del sistema abita-tivo, il villaggio sarà costituitoanche da diverse strutture aduso pubblico. Per prima cosa ciriferiamo ai parcheggi. L'opera,per quanto concerne l'occupa-zione del tempo libero, oltre almare, che è poi l'attività princi-pale per cui uno sceglie diandare a trascorrere le proprievacanze in un villaggio turisti-co che sorge sul mare, prevedeanche la realizzazione di diver-se altre strutture. Nella zonanord dell'area, a parte l'ingres-so, con guardiola, cabina elet-trica e depuratore, troviamoanche una piazza, dove racco-gliersi e discutere all'area aper-ta, un anfiteatro ed il parcheg-gio. Sempre per il tempo liberoè prevista la costruzione di unabalera, di una discoteca, diun'area sportiva composta dacampo di bocce, calcetto, palla-canestro e campetti da tennis.Ci saranno pure un'area per ilfitness; un'area giochi per bam-bini, una piscina baby e babyclub ed un impianto di idro-

Per la cronaca, va ricordatoche, oltre a questi due progettidi grossi complessi turistici,nel territorio comunale diLicata sono in fase di comple-tamento, o in avanzata fase direalizzazione, altre due struttu-re alberghiere.

Però, gli alberghi da solinon serviranno a dare una svol-ta a questa città, se non si risol-veranno, in via definitiva, altriimportanti problemi quali quel-lo dell'erogazione idrica, deicollegamenti con i più impor-tanti centri dell'Isola ed i loroaeroporti o le loro stazioni fer-roviarie; con alcuni centri deiPaesi stranieri che si affaccianosul Mediterraneo. E, tornando aparlare di Licata, oltre a doverproseguire nella strada intra-presa che porta alla totale valo-rizzazione dei propri monu-menti, delle zone archeologi-che, delle bellezze naturali epaesaggistiche, delle proprietradizioni culturali in genere,bisognerà anche dare volto aduna città sempre pulita ed ordi-nata, con le facciate di tutti gliedifici colorate, con le aiuolecurate, le erbacce estirpate, conil traffico ordinato, capace diaccogliere turisti e forestiericon il sorriso e con lo spirito dichi sa, che una volta ripartito ilturista dovrà essere il primo apromuovere questa importantearea della zona centro meridio-nale dell'Isola, sapendo crearemomenti di svago e di incontri.Gufare in modo che Licata, conun preciso progetto, nel giro diqualche anno, sappia esserenon solo un punto di approdo odi transito, ma anche, e soprat-tutto, una meta da raggiungere,in cui organizzare il centrodelle proprie vacanze, per spo-starsi verso altre mete e fareritorno la sera.

E' un'utopia. Sino a qualchedecennio fa anche il Licata inserie B era una semplice uto-pia, ma poi il sogno si è tra-sformato in realtà, Una realtàche è durata poco, vero, ma chec'è stata. E che il calcio, siaveramente da sprone e da inse-gnamento anche per gli altrisettori della vita sociale ed eco-nomica, anche se da quel sognosono già trascorsi ben tre lustri.

Le potenzialità ci sono. Anoi licatesi tutti, saperle sfrutta-re, dando ognuno quel che puòo che gli compete a seconda delruolo che si occupa nella socie-tà.

ogni barriera ideologica e poli-tica, ha approvato i due piani dilottizzo in questione. D'altraparte, abbiamo sempre dettoche per rilanciare Licata occor-re approfittare di ogni benchéminima occasione che si pre-senti. E realizzare due com-plessi turistici per 2.400 postiletto, non è sicuramente unacosa da poco. Turismo, signifi-ca anche incrementare le pre-senze ed il commercio a Licata;significa creare posti di lavoro,anche nel settore dell'edilizia edella manovalanza; significadare una possibilità occupazio-nale a quei giovani che proven-gono dalla scuola e, nel casospecifico, dall'istituto alber-ghiero, il che significa ancheassicurare professionalità inquesto importante settore. Edin questo contesto, chiaramenteentra anche l'ormai prossimachiusura dell'iter per la realiz-zazione del porto turistico, con-siderato che il 24 maggio avre-mo la conferenza di serviziodefinitiva, in occasione dellaquale verrà anche presentato ilplastico del progetto. Qualcosa,quindi, comincia, non solo amuoversi, ma soprattutto a darei propri frutti".

Parole, sulle quali hannoconcordato i rappresentanti ditutte le forze politiche consilia-ri che sono intervenute allaseduta per l'approvazione deidue importanti progetti.

saranno edificate camere hotelin corpi edilizi con moduliripetitivi che riprodurranno lecaratteristiche abitative deipaesini siciliani, con tetti afalde inclinate senza sbalzi,tegole tipo gela, intonaci rusti-ci, infissi in legno, parapetti inmuratura, ricostruendo viuzzee vicoli caratteristici.

Dalla relazione si evinceanche che è prevista la costru-zione di un parcheggio, di com-plessivi 1.930 mq. Che verràceduto gratuitamente alComune. Tra le altre opere,sono previste anche delleattrezzature sportive, per lagestione del tempo libero, inaggiunta a quella derivante dalmare.

La struttura, nel complesso,prevede anche la realizzazionedelle opere di urbanizzazioneprimarie, secondo le caratteri-stiche previste dalla normativavigente, per la tutela ed ilrispetto dell'ambiente.

Anche in questo caso è pre-vista la stipula di una conven-zione per la concessione di 99anni.

Data la vicinanza dei duecomplessi turistici, che consen-tiranno, a regime, la nascita diben 2.400 posti letto, è chiaroche le considerazioni legatealla vicinanza di centri turistici,archeologici e monumentalivalidi per l'uno, valgono ancheper l'altro.

Superata questa fase, adessole due deliberazioni dovrannoessere trasmesseall'Assessorato regionale terri-torio ed ambiente, per i visti dicompetenza. Una volta com-pletato l'iter esterno, i progettitorneranno al Comune per la

Da quanto è emerso nelcorso del dibattito registrato inaula, risulta che la concessioneavrà la durata di 99 anni, che leattrezzature sportive realizzateall'interno dell'area potrannoessere utilizzate dalle comunitàlocali, dietro pagamento di uncorrispettivo e secondo uncalendario annuale e d'uso.

La seconda struttura, dellasocietà AlberghieraMediterranea, sorgerà su un'a-rea complessiva di ettari15.57.70, in localitàCanticaglione, in pratica, inun'area attigua a quella dellasocietà sopra descritta.

Il punto principale dellastruttura, che verrà realizzatanel pieno rispetto dell'ambien-te, riguarda il complesso alber-ghiero di vacanze, che saràcostituito, così come si leggenella relazione tecnica, "da unastruttura alberghiera con diver-se tipologie costruttive".

La prima delle tipologiepreviste è quella relativa alcorpo hotel, che sorgerà nellazona più vicina alla strada sta-tale 115, ad oltre 30 metri, e apiù di 300 metri dal mare. Essaavrà forma arcuata e costituiràil nucleo centrale formato dahall, sale riunioni, uffici dire-zionali, bar, boutique, mini-club, centro salute e palestra,camere letto.

Il corpo ristorante, cucina,sala banchetti, mensa persona-le, servizi, magazzini, grandeterrazza panoramica si svilup-perà su due livelli.

Sia l'hotel che il ristorante,secondo il progetto, graviteran-no attorno alla piscina - sola-rium.

Il terzo corpo del progetto, è

ATTIVITA� DI CONTROLLO VIGILI URBANI

COMUNICATO STAMPA 20 APRILE 2005

Relativa all'attività di controllo svolta dai Vigili Urbani nelperiodo 11 - 16 aprile 2005, il Vice Sindaco, Vincenzo Federico,comunica i dati relativi alle infrazioni accertate ed all'emissionedei provvedimenti amministrativi conseguenziali.

In particolare, nel suddetto periodo, sono stati effettuati:- n° 15 fermi amministrativi per guida di ciclomotore senza casco(artt. 171 e 192);- N° 56 infrazioni al c.d.s per divieto di sosta ed accesso (art. 7);- N° 91 infrazioni al c.d.s per non avere esposto il talloncino dipagamento della sosta all'interno delle zone blu, o avere lasciato lamacchina in doppia fila (art. 157);- N° 23 infrazioni al c.d.s per divieto di sosta sui marciapiedi, inzone riservate agli autbus, portatori di handicpas ecc. (art. 158).

Nel suddetto periodo sono stati effettuati anche numerosi con-trolli relativi ad attività di P.G., viabilità e vigilanza davanti allescuole, annonari ecc.

massaggi ed una vasca idro-ter-male. Non mancheranno unristorante, con annessa areacucine e magazzino; un barprincipale ed anche unbar/ristorante per la spiaggia.

quello riservato agli alloggi delpersonale e si svilupperà su duelivelli.

L'ultimo corpo, è quellorelativo alle camere hotel independance. In questa zona

concessione della licenza edili-zia e per l'acquisizione del pare-re definitivo sui progetti cheandranno ad essere realizzati.

"E' con vero piacere - sonole parole del sindaco Biondi -che ho preso atto dell'alto sensodi responsabilità con cui l'interoconsiglio comunale, superando

Uno scorcio della zona Due Rocche dove é previsto che sorga una delle strutture

Page 4: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

La Vedetta - Maggio 20054 LE NOSTRE INTERVISTE

Intervista ad Antonio Vincenti, nuovo Presidente del Consiglio Comunale

Presidente, quale sensa-zione provi a ricoprire questaimportante carica istituzio-nale, la seconda dopo quelladel capod e l l ' A m m i n i s t r a z i o n eComunale? Come si è arriva-ti alla tua designazione?

Mi sento lusingato e provouna sensazione positiva enuova, ben cosciente di ricopri-re un ruolo istituzionale che haun peso particolare in quantoscaturita da una nuova designa-zione a seguito della revoca delmandato ai danni del mio pre-decessore Dott. DomenicoCuttaia, sfiduciato da ben 24consiglieri su 30. Di conse-guenza mi sento sì gratificatoper la scelta caduta sul mionome, che mi da la possibilitàdi mettermi in luce e di darefinalmente un contributo fatti-vo dal punto di vista pratico, alcontempo mi sento gli occhi

puntati addosso conscio chedovrò svolgere al meglio il miocompito ricco di responsabilità.La mia designazione? Non éstata una decisione facile,seguita a parecchi incontri tra igruppi di maggioranza edanche all'interno dei singoligruppi alla maggioranza, con-diti da dibattito vivace ecostruttivo.

Come mai tra forze dimaggioranza e di opposizionenon si è arrivati ad un nomedi un consigliere non apparte-nente alla maggioranza,anche per un equilibrio delpeso istituzionale?

Evidentemente la maggio-ranza voleva tenere per sé talecarica istituzionale.

L'elezione del nuovo presi-dente, dopo lo strappo con lamodifica del regolamentoconsiliare e quindi la defene-strazione con atto di sfiduciadel precedente presidente,non doveva essere l'occasioneper una ricucitura delle feriteall'interno dei partiti dellaCasa della Libertà? Che cosanon ha funzionato con l'Udc?Forse una eccessiva richiestadi poltrone da parte del grup-po consiliare del partito diFollini?

Inutile negare che i proble-mi tra i gruppi di maggioranzae l'Udc e Forza Italia esistono,ci sono degli strappi ma nonsono io a dover spiegare i moti-vi delle distanze soprattuttodopo la mia elezione aPresidente del ConsiglioComunale. Come ho detto la

sera in cui sono stato proclama-to, la mia figura dovrà garanti-re tutti i partiti presenti nelcivico consesso, ivi compresi igruppi d'opposizione. Solocosì, svolgendo un ruolo super-partes potrò garantire un rego-lare svolgimento dei lavori inaula.

Quali sono gli impegni piùimmediati della tua agendaquale presidente delConsiglio? Ritieni che sipossa presto arrivare a daregli input definitivi ai progettisul porto turistico e turistico-alberghiero?

Da subito mi sono attivatocon la convocazione delle com-missioni, preposte a discuteretali argomenti, portando allaloro attenzione i piani di lottiz-zo riguardanti appunto i villag-gi turistici che dovrebbero sor-gere tra Poggio di Guardia eDue Rocche e convocando ilConsiglio Comunale per mer-coledì 11 maggio dove tra lealtre cose si parlerà anche di unPiano di Lottizzo a fini produt-tivi in C.da Margì - PianoCannella, Zona "D" sottozona"D3" ex art. 14 L.R. 71/78; del-l'approvazione Statuto, con-venzione e carta degli impegnidel costituendo ConsorzioGestione Beni Confiscati aisensi della normativa antima-fia; autorizzazione contrazionemutuo con Cassa Depositi ePrestiti Spa per opere di urba-nizzazione in C.da ComuniCamera - 1° stralcio; lavori diurbanizzazione strade P.P.R.19; modifica regolamento ICI;approvazione "Regolamentodiritto di accesso ai documentiamministrativi" e tante altrecose riguardanti i regolamenticomunali e lo Statuto. In merito ai due progetti Portoturistico e impianti alberghieridi cui prima sono ottimista ecredo che col Porto turisticogià il 24 maggio avremo laconferenza dei servizi che lan-cerà definitivamente il progettoe l'inizio dei lavori. Sono otti-mista anche per i progettiriguardanti i villaggi turisticiche daranno il là ad altre inizia-tive di carattere turistico chepotranno proiettare Licataverso un vero sviluppo econo-mico da tempo auspicato.

Quali altre vie ritieni sipossano percorrere per lacrescita economica e civile diLicata e per un futuro miglio-re dei nostri giovani?

Dobbiamo innanzitutto cre-scere a livello culturale; tra imiei progetti, tra l'altro, come tiho sempre detto, c'è la volontàdi portare nelle scuole i lavoridel Consiglio Comunale perfare partecipare i giovani alletematiche della politica locale einteressarli da vicino ai proble-mi della città. Solo così i gio-vani prenderanno coscienza deiveri valori della politica, inte-

ressarsi attivamente della lorocittà e contemporaneamentediventare uno stimolo e unarricchimento per le istituzioni. I giovani non devono rappre-sentare soltanto il "Futuro" maun "Futuro migliore" dove ilrispetto dei valori ed il valoredel rispetto siano basilari per losviluppo della persona. Peramare la nostra città bisognaconoscerla ed é per questo chele istituzioni tutte si devonoattivare con gli strumenti piùidonei.

Presidente, cosa ci puoidire sull'endemica situazioneidrica, sulla riapertura dellachiesa di Sant'Angelo, sulladelinquenza che attanaglia lanostra città?

Andiamo in ordine.Situazione idrica. Da quel chemi risulta l'amministrazione haprofuso tutto il suo impegno inmerito al problema idrico, lacui soluzione definitiva spetta achi in altre sedi ha l'effettivaresponsabilità della gestionedelle risorse, mi riferisco speci-ficatamente al CommissarioRegionale delle Acque, On.Salvatore Cuffaro, i cui impe-gni assunti attendiamo di veri-ficare. Certamente il raddoppiodella condotta di adduzionedell'acqua dissalata risolverà ingran parte tale problema. Per quanto riguarda la Chiesadi Sant'Angelo tutti sanno qualè stato il mio impegno per lariapertura del Santuario. Oggi,in virtù della carica che rico-pro, assicuro il massimo impe-gno alla soluzione del proble-ma e mi metto a disposizione diquanti vorranno adoperarsi eimpegnarsi a favore dellariapertura della Chiesa e delritorno del Patrono nella suacasa. A breve ti darò delleimportanti notizie.Delinquenza. Gli ultimi annisono stati caratterizzati da unaumento della criminalità(come nel resto del mondo) lecui cause sono attribuibili adiversi fattori: disagio giovani-le, problemi economici, maanche noia, ricerca del proibitoe culto della legge del branco.Ho avuto il dispiacere di assi-stere a risse paurose doveappunto "il branco" dava dimo-strazione di forza nei confrontidi altri giovani. Una violenzainaudita, che trae spunto dallavisione di immagini terribiliriproposte poi in parecchivideogiochi. Tanto hanno fattole forze dell'ordine, ma credoche aumentando gli uomini edotandoli di ulteriori strumentie mezzi, tanto ancora potrebbe-ro fare. Sono convinto che unmaggiore impegno dei cittadinipossa aiutare a ridurre i campid'azione soprattutto per ciò cheriguarda la micro - criminalitàe gli atti vandalici.

ANGELO CARITÀ

�PORTARE NELLE SCUOLE, TRA I GIOVANI, I LAVORI DEL CONSIGLIOCOMUNALE E INTERESSARLI AI PROBLEMI DELLA CITTÀ�

43 anni, due figli. Parecchio impegno nel sociale e nel campo lavorativo. Da undici anni in Consiglio Comunale. Eletto nel 1994 nelle liste di Forza Italia,dichiaratosi poi indipendente, comunque collocato all'opposizione quando Sindaco era Ernesto Licata, Centro-Sinistra. Rieletto Consigliere Comunalenella lista civica MCL che appoggiava la candidatura di Giovanni Saito eletto sindaco. Per la terza volta consecutiva eletto, candidato nella lista diAlleanza Nazionale, condividendo in pieno il programma elettorale dell'attuale sindaco Angelo Biondi. Ha ricoperto la carica di capogruppo consiliaredi An, nonchè quella di Presidente della terza Commissione affari sociali, sport, turismo e spettacolo. Da poco eletto Presidente del Consiglio Comunale.

IL DOCUMENTO DELL�U.D.C., LETTO DAL CON-SIGLIERE PIERO SANTORO DURANTE LA SEDU-TA, CHE HA VISTO L�ELEZIONE DI ANTONIOVINCENTI ALLA CARICA DI PRESIDENTE DELCONSIGLIO COMUNALE

�IL NOSTRO IMPEGNO RIVOLTOALLA SOLUZIONE DEI GRAVI

PROBLEMI CHE AFFLIGGONO LACITTÀ, NON ALLA RICERCA DI

POLTRONE O PREBENDE VARIE�

�In relazione alla vicendapolitica concernente l'individua-zione e l'elezione del Presidentedel Consiglio Comunale diLicata e sulla scorta delle recentivalutazioni politiche che hannoindotto il Sindaco Angelo Biondied i consiglieri comunali diAlleanza Nazionale e della listacivica "Progetto Licata", a mani-festare parere negativo sullaeventuale nomina di un esponen-te dell'Udc, i consiglieri comuna-li Riccobene, Ripellino, Callea,Santoro e Farruggio, portanounanimemente all'attenzione dell'opinione pubblica quanto segue:La proposta di ricoprire la più alta carica politica locale trae moti-vazione dalla avvertita necessità di creare l'ottimale equilibriopolitico onde avviare una più incisiva azione politica e ammini-strativa al fine di dare una celere soluzione alle problematicheeconomiche, sociali e occupazionali che attanagliano la collettivi-tà licatese.

Per quanto premesso e preso atto della mancata apertura poli-tica frapposta dalla attuale maggioranza consiliare, che precludead una considerevole parte di cittadini di essere opportunamenterappresentati, in ragione dei consensi elettorali ottenuti che vedo-no l'Udc il partito di maggioranza relativa, i predetti consigliericomunali, si vedranno costretti a rivedere la strategia politica diapertura e di positivo dialogo sinora esercitati, vedasi a tal propo-sito l'approvazione di atti fondamentali per consentire una prontaed efficace attività amministrativa.

Pertanto, nel preminente ed esclusivo interesse dei cittadinilicatesi, l'Udc invita con forza e determinazione, i consigliericomunali di Alleanza Nazionale, della lista civica "ProgettoLicata" di voler rivedere le posizioni di netta chiusura, che in attodenotano un arroccamento su scelte che vanno verso un esaspera-to esercizio del potere fine a se stesso, perdendo in tal modo divista le effettive gravi problematiche che attanagliano la nostracollettività, la cui soluzione può ricercarsi solo su una maggiorecollaborazione e dialogo positivo con tutte le forze politiche rap-presentate anche a livello regionale e nazionale.

Per quanto concerne le motivazioni che stanno alla base delnetto rifiuto ad attribuire la carica di presidente del ConsiglioComunale ad un esponente dell'Udc, sono da considerarsi deltutto ininfluenti e tendenziose, poiché come argomentato dallaattuale maggioranza consiliare un esponente dell'Udc nella perso-na del consigliere Callea ricopre, tra l'altro in maniera egregia lacarica di vice presidente del Consiglio.

Carica quest'ultima che oggettivamente non può paragonarsi alpiù prestigioso incarico politico, la cui attribuzione non é possibi-le mercanteggiare, con altre deleghe di governo o di sottogover-no, che in ogni caso oltre a tradire le aspettative dei cittadini cheanelano ad una gestione pluralistica e non monocratica della cosapubblica, non consentono agli esponenti del nostro partito di for-nire la preziosa esperienza accumulata in tanti anni di attivitàpolitica, mortificandoli, poiché, il nostro impegno non è rivoltoalla ricerca di poltrone o di prebende varie, ma mira esclusiva-mente alla soluzione dei gravi problemi che affliggono la nostracittà.

FIRMATO I CONSIGLIERI COMUNALI:

Nicola Riccobene, Giuseppe Ripellino,Vincenzo Callea, Pietro Santoro,

Giorlando Farruggio�

Nella foto Antonio Vincenti,Presidente Consiglio Comunale

Un segnale e forse anche una risposta

Dal 1° gennaio sindaco e assessori si sono ridotti gli stipendi del 20%

Sindaco ed assessori si sono ridotti lo stipendio. Dal 1° gennaio,infatti, guadagnano di meno e ciò in attuazione di una apposita deli-bera della giunta comunale adottata con voto unanime dei presenti.Non si tratta di un grosso taglio delle indennità, ma di una semplicediminuzione del 20% che tuttavia costituisce un chiaro segnale in unmomento di generale recessione economica, ma soprattutto un alleg-gerimento del disastrato bilancio comunale. E' anche una risposta achi, come il rag. Domenico Cantavenera, più volte ha avanzato que-sta proposta. Si comporteranno alla stessa maniera i consigliericomunali, i presidenti delle commissioni consiliari e il presidente(che non c'è al momento in cui scriviamo) e il vice presidente delConsiglio Comunale? Le indennità per l'intera giunta, quindi, nellaconfigurazione numerica attuale (7 assessori, visto l'8° posto lascia-to da Salvatore Miceli, non è stato ancora rassegnato), costerannomensilmente all'erario 10.339,47 euro. Ma vediamo, nel dettaglio,quali erano e quali sono ora le indennità dei nostri amministratori: ilsindaco passa da una indennità di carica di 3.615,20 euro a 2.892,16euro; il vice sindaco passa da 1.982,16 euro a 1.590,69 euro. Diversesono le indennità di carica degli assessori, a seconda se ricopronol'incarico a tempo pieno o a tempo parziale. Vediamole: gli assesso-ri Carmela Sciandrone, Alfredo Quignones e Giuseppe Fragapani dauna indennità di 1.626,42 euro passano a 1.301,47; gli assessoriClaudio Morello, Antonino Cellura e Vincenzo Russotto avrannouna indennità ridotta di 650,47 euro.

Dopo il sindaco e la giunta, anche il presidente ed il vice presi-dente del Consiglio Comunale di Licata, hanno deciso di decurtarsil�indennità di carica del 20 per cento. A questa decisione sono giun-ti il neo presidente Antonio Vincenti, ed il suo vice, Vincenzo Callea,per dare un preciso segnale alla città in questo momento di generaledifficoltà.

Page 5: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

POLITICA 5La Vedetta - Maggio 2005

Il governo Berlusconi

bis? Un vero bluff. Con

fare gattopardesco il

cavaliere ha dato l'impres-

sione di cambiare tutto per

lasciare, invece, tutto come

era prima. Si è trattato alla

fin di un semplice mini

rimpasto, con qualche

cambio di poltrona e basta.

Non solo, Berlusconi, igno-

rando (presunzione o inco-

scienza?) la grande sconfit-

ta elettorale ( ha perso 12

regioni su 14 e i maggiori

capoluoghi comunali e

provinciali), ha umiliato le

richieste di AN e dell'UDC,

che avevano chiesto un

ridimensionamento della

Lega Nord, riconfermando

tutti i ministri leghisti, in

particolare Calderoli e

Castelli ai dicasteri delle

riforme e delle giustizia,

quasi volendo continuare a

sfidare su questo terreno i

suoi stessi alleati e i parti-

ti dell'Unione. E come se

questo non bastasse il

"grande" Silvio, che sarà

un grande magnate d'a-

zienda, ma, si è rivelato

con gli atti, un non grande

politico, ha richiamato al

governo, affidandogli l'in-

carico di vice premier,

Giulio Tremonti, che A.N.,

dopo un lungo braccio di

�Il politico licatese possiamo definirloDilettante del potere�

Nuotare controcorrente

I l trasformismo in politica è vertiginoso, si rovescia la sto-ria come fosse un calzino, non ha limiti, non ha esitazio-ni, non ha pudore: rosso o nero pari sono.

E non basta cancellare, dimenticare, ciò che è stato per tantianni: trasforma i politici di giornata in campioni della coeren-za che non c'è.

Anzi, è gente che sale in cattedra, mette sotto accusa lacoerenza e la serietà di chi nuota controcorrente.

E' un rovesciamento delle parti da togliere il fiato. Il trasformismo a Licata è stato sempre stupefacente, acro-

batico, funambolico, dispersivo, pieno di inciuci e perdita ditempo.

Così se per eleggere il nuovo papa i Cardinali impieganoappena ventiquattro ore; a Licata per eleggere un Presidentedel consiglio comunale occorrono mesi e mesi di estenuantitrattative per scegliere l'uomo giusto.

Nei primi giorni della seconda repubblica, questi uominipolitici si sono vestiti di abiti "nuovi" per acquistare magariuna verginità ormai persa da anni; al solo sentire nominare unuomo politico della prima repubblica facevano delle smorfiac-ce di un disgusto che toglieva la parola, dei gesti con le manicome a dire: "non parlatene". Poi, si tornava agli inciuci nellospirito del trasformismo dilagante.

Per questi signori dal trasformismo facile il tempo e le operenon contano.

Sei stato fascista o comunista? Non importa, hai licenza diproclamarti antifascista o antisovietico. Hai difeso la coerenza?Non vale: hai anche tu le tue debolezze. Tutti colpevoli, nessuncolpevole.

Il politico licatese possiamo definirlo "Dilettante del pote-re". Un uomo nato per godersi la vita e terribilmente viziatodalla fortuna, un soggetto ambizioso, incapricciato del potere,e vanesio nell'esibirlo, terribilmente inesperto, nonostante lesue arie di uomo vissuto e pratico amministratore.

Quel politico licatese, giunto all'apice della sua carrieratroppo rapidamente e facilmente della sua carriera improntatanel trasformismo, è stato colpito dal successo e dalla vanità chegli offuscano la mente. Ecco perché si registra un malfunzio-namento amministrativo da fare paura.

Solo la dignità, la furbizia vivace, potranno riscattare talipersonaggi dagli errori dell'ambizione e della vanità del potere.

A qualcuno dei nostri amministratori colpito di supertra-sformismo diciamo: prendiamo esempio da qualche comunelimitrofo come Butera, dove lo sviluppo industriale e turistico,con gli insediamenti turistici della Zonin o del gruppo alber-ghiero Framon, o della Saronno, stanno cambiando un territo-rio prima abbandonato al degrado e alla criminalità. Dove ilSindaco, risulta motivo di orgoglio per le istituzioni (vedi inter-vista Prefetto di Caltanissetta periodico "Quotidiano diSicilia" del 12.3.2005) che per la sua pregevole azione ammi-nistrativa, viene indicato come esempio da emulare.

Perdersi invece, come facciamo noi a Licata, nelle fantasti-cherie ignorando la realtà è un valore inversamente proporzio-nale alla riputazione della propria intelligenza.

Tagliamo lacci e laccioli e combattiamo il trasformismolocale che ostacola lo sviluppo e il riscatto della nostra città.

Ci sono cattivi maestri come ... che vorremmo dimenticaree non ricordarli magari nel prossimo, imminente futuro.

Gaetano Cardella

ASTERISCO

BERLUSCONI BIS, UN VERO BLUFF TUTTI OSTAGGI DELLA LEGA

E AL MEZZOGIORNO? MICCICHE', UN MINISTRO �SENZA PORTAFOGLIO�

di centro destra alla sicura

sconfitta, a meno di mira-

coli, delle politiche del

2006. Gli Italiani, anche

quelli di centro destra, non

tollerano più che la Lega,

un movimento Lombardo-

Veneto, determini la politi-

ca delle riforme costituzio-

nali, dei codici, lo sviluppo

del paese, i contratti del

pubblico impiego e soprat-

tutto limiti gli investimenti

nel meridione, le tutele del

ceto medio che è stato dan-

neggiato dalla recente

riforma fiscale che è anda-

ta a premiare i redditi ric-

chi. Ma se Berlusconi ha

deciso di suicidare se stes-

so e gli alleati si accomodi,

tanto alle elezioni, appena

scoppierà la prossima

prima crisi all'interno della

coalizione, si andrà prima

della scadenza naturale. E

intanto preoccupa, e fa

ridere, la prima proposta

di Tremonti di vendere le

spiagge del regioni del sud

per sostenere lo sviluppo

del Mezzogiorno. Già

abbiamo alienato tutto o

quasi il patrimonio immo-

biliare dello Stato, ci resta-

no le spiagge, i musei e i

beni culturali. Vendiamo

anche questi?

L.S.

ferro, aveva voluto

fuori arrivando così

alla sostituzione del

ministro dell'econo-

mia, esperto in bilanci

creativi, con

Siniscalco che ora si

sentirà sotto tutela del

suo predecessore. La

conferma di Calderoli

alle riforme e di

Castelli alla giustizia e

la nomina di Tremonti

a vice premier, anzi-

ché indebolire l'asse

del nord, come aveva-

no chiesto gli alleati,

lo rinforza maggiormente e

con grande soddisfazione

di Bossi che è il vincitore in

assoluto di questa crisi.

Alla Sicilia è stato dato un

ministero senza portafo-

glio, di nuova invenzione: il

ministero dello Sviluppo e

della Coesione Territoriale,

un ministero frutto di fan-

tasia e senza quattrini. E a

ricoprire questa inutile

poltrona che al sud porterà

molto poco è stato chiama-

to il fedele Gianfranco

Miccichè. Ma, se tutto è

rimasto come prima, per-

ché questa crisi che ha

fatto crescere di più Bossi,

lacerare al proprio interno

A.N. e determinare l'ab-

bandono del governo da

parte di Marco Follini che

ora aspetta in parlamento

il "nuovo" gabinetto

Belusconi per giudicarlo?

Due cose sono chiare: al

nord è rinato l'anacronisti-

co Lombardo-Veneto (le

due uniche regioni dove la

Cdl ha vinto, ma dove si è

visto un aumento molto

generoso della Lega) e il

cav. Berlusconi dopo il

"cappotto" subito alle

regionali, in quasi tutte le

province e in quasi tutti i

comuni chiamati a rinno-

vare le loro amministrazio-

ni, continua imperterrito

nei suoi errori, mantenen-

do l'abbraccio con la Lega,

portando così la coalizione

Servizio catamarano Sicilia-Malta

�L'ipotesi di assegnazione del servizio estivo di catamaranoSicilia-Malta alla città di Porto Empedocle, scippandolo a Licata,è l'ennesima beffa per la nostra città. Da anni i vertici della politica agrigentina e gli enti ad essa legati(come in questo caso l'Aapit) snobbano la nostra città, facendonela cenerentola della Provincia. Già il fatto che Licata non abbia alcun assessore provincialedovrebbe fare meditare su quanto sia tenuta in considerazione lapopolazione licatese dai grossi papaveri della politica agrigentina.Tutto ciò si consuma tra le proteste (a nostro avviso, flebili e "difacciata"), le inutili rassicurazioni o il totale disinteresse degliesponenti politici licatesi, che nella realtà sono strettamente lega-ti ai politici forestieri, che hanno sempre utilizzato la nostra cittàsolamente come serbatoio di voti.Il riscatto di Licata potrà avvenire solo quando il popolo licateseuscirà dall'apatia che la attanaglia e si libererà di questa classepolitica (ieri demo-social-comunista, oggi polo-ulivista), chedimostra ogni giorno di più di non avere a cuore l'interesse dellanostra gente e della nostra città�.

Licata, 03 Aprile 2005

Salvatore Di PrimaDott. Armando Antona

(Resp. FN-Giovani Licata)

Sulla Relazione semestrale Giugno - Dicembre 2004

Al Signor Sindacop.c. Al Presidente del

Consiglio ComunaleComune di Licata

I sottoscritti Consiglieri Comunali, RinascenteGiuseppe, Tealdo Giuseppe, Todaro Antonino, RiccobeneNicolò, Cammilleri Daniele e Rapidà Giovanni, considera-to che é prossima per la S.V. la presentazione del bilanciodi previsione per l�anno 2005 in Consiglio Comunale per larelativa discussione e votazione;

considerato che il bilancio racchiude tutta la vita eco-nomica dell�Ente e quindi di riflesso la sua attività;

visto che lo strumento finanziario di cui parliamo é daritenersi sicuramente l�atto più importante che questoConsesso va ad avallare in un anno;

Interroganola S.V. Ill.ma, per sapere se é Sua intenzione, presentare

la Relazione Semestrale giugno-dicembre 2004 ed il con-suntivo relativa alla stessa, nei tempi previsti del nostro sta-tuto e dal regolamento.

Tutto ciò perché riteniamo che sia doveroso da parte suama anche propedeutico, informare il Consiglio Comunale,dell�attività svolta dall�amministrazione in questo secondosemestre, prima che lo stesso vada a discutere la program-mazione per l�anno in corso.

P.S. - Si chiede di dare alla presente interrogazione oltreche risposta scritta anche quella verbale nella prima sedutadel mese del Consiglio Comunale, così come previsto dal-l�art. 25 comma tre dello Statuto Comunale.

Licata, 22 aprile 2005 I Firmatari

Rinascente Giuseppe, Tealdo Giuseppe,Todaro Antonino, Riccobene Nicolò,

Cammilleri Daniele, Rapidà Giovanni

SPAZIOCANTAVENERA

Al sindaco di Licata

Autoriduzione indennità di Sindaco,Giunta e Consiglio comunale

La Giunta comunale di Campobello di Licata presieduta dalSindaco Gueli si è autoridotta l'indennità del 20%, dimostrandosensibilità verso la popolazione di quel centro. La stessa sensibili-tà non si e' minimamente avuta ne' dalla Giunta Biondi nè dalConsiglio comunale, malgrado le numerose richieste presentate nelcorso degli scorsi 19 mesi dallo scrivente che chiedeva la riduzio-ne del 50% di tutte le indennità.Il sindaco Biondi, quello del motto "uno di voi", ha dimostrato sol-tanto di avere poca sensibilità. E di riduzione delle indennità mancoa parlarne. Si chiede risposta scritta ai sensi dell'art. 10, comma 3, delloStatuto.Licata, 31/03/05

Rag. Domenico Cantavenera

Al Sindaco Al Presidente del Consiglio Comunale

L I C A T A

AUTORIDUZIONE INDENNITÀ E STIPENDIDI CONSIGLIERI E CAPI DIPARTIMENTO

A seguito della richiesta dello scrivente prot. N. 14780 del01/04/05, il Sindaco e la Giunta comunale, si sono autoridotti leindennità del 20%, con decorrenza 01 Gennaio 2005.In considerazione della grave crisi economica , adesso spetta alConsiglio comunale, al Collegio dei revisori, al Difensore civico edai Capi dipartimento autoridursi le indennità e gli stipendi.Dal Sindaco , si attende la conferma che l'aliquota ICI per l'annocorrente è del 5 per mille e che nessun aumento, e' previsto cosi'come e' stato paventato da recenti notizie diffuse dalla stampa.Licata, 26 Aprile 2005

Rag. Domenico Cantavenera

Page 6: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

6 ATTUALITÀ La Vedetta - Maggio 2005

Qualche favore non otte-

nuto? Qualche incarico rifiu-

tato? Qualche posto agogna-

to e non avuto? Potrebbe

anche essere. L'arte della

delazione è vecchia come

l'uomo e nella storia spesso

venne utilizzata anche come

"instrumentum regni", ossia

un'arma per governare. E

questi raffinati comportamen-

ti spesso provocarono la

detenzione, la deportazione,

persino la morte di molti inno-

centi. E non è affatto vero che

gli anonimi vengono sempre

cestinati. Certe comunicazio-

ni anonime spesso e volen-

tieri danno le imbeccate

necessarie agli inquirenti per

le opportune verifiche,

soprattutto quando chi scrive

dimostra di esprimersi con

competenza e puntualità.

Così accade, qualche volta,

che in mezzo a tanto fango

distribuito dai delatori, c'è la

notizia che gli inquirenti

andavano cercando per

avviare le indagini su una

persona o su un fatto.

Diciamo che al 99% dei casi

si tratta di gratuite mascalzo-

nate di persone scontente,

frustrate, invidiose che non

avendo ricevuto quando si

aspettavano, mentre da una

parte ti abbracciano e magari

siedono a tavola con te, dal-

l'altra affinano le penne e

scrivono i loro sfoghi, le loro

verità, spruzzando fango a

destra e a manca. Queste

sono le tipiche persone che

non hanno il coraggio di pre-

sentarsi alle forze di polizia

per rilasciare una denuncia e

firmarla. Non lo fanno perché

hanno paura, paura delle

conseguenze, paura anche

delle loro bugie. A molti sfug-

ge che esiste il reato di calun-

nia, che è molto grave e che

spesso e volentieri è anche

perseguibile d'ufficio. Da qui

quindi la scelta più comoda

delle lettere anonime, che a

Licata vanta una solida tradi-

zione e vorremmo dire anche

una buona scuola, vista la

correttezza sintattica e mor-

fologica con cui questi delato-

ri si esprimono.

Ma che qualcuno potesse

addirittura scrivere a Sua

Santità il Papa Giovanni

Paolo II e per conoscenza

anche al cardinale di Palermo

De Giorgi e all'arcivescovo di

Agrigento, mons. Ferraro, e

quindi alle redazioni dei quo-

tidiani di Catania e di

Palermo, non l'avremmo mai

pensato. Anche in questo

caso si tratta di persona ben

inserita nelle recondite cose,

che magari ha avuto rifiutata

l'iscrizione del proprio figlio

alla confraternite, che non ha

a simpatia le gerarchie della

stessa, abile ed elegante

nella espressione e nella

scrittura, che denuncia, a suo

parere, una caduta etica della

cinquecentesca compagnia

di S. Gerolamo della

Misericordia, senza rispar-

miare critiche allo stesso

Vescovo che non vigilerebbe

a sufficienza sulla moralità

dei confratelli. In sostanza

cosa lamenta questo anoni-

mo delatore, che ha un suo

metro per misurare la morali-

tà degli altri? Ci sarebbero

ormai troppe persone divor-

ziate o separate, e in ogni

caso, non più in grazia di Dio,

sotto la bara del Cristo croci-

fero o del Cristo deposto il

giorno del Venerdì Santo. E

questo delatore, che vuole

dimostrare di essere ben

informato, cita addirittura la

lista di quelli che, a suo pare-

re, risultano da tempo già

essere pubblici peccatori.

Ci sembra di leggere

accuse di altri tempi, quando

ad esempio la Chiesa rifiuta-

va persino i sacramenti ai

separati e ai divorziati. Ma

siamo all'inizio del terzo mil-

lennio e persino nella Chiesa

sono cambiate tante cose,

anche se resta ferma sul

sacramento del matrimonio.

Manzoni fece dire ad un

grande peccatore come

l'Innominato dal cardinale

Federico Borromeo che "Dio

perdona tante cose per un'o-

pera di misericordia". Ma

vogliamo essere meno mise-

ricordiosi di Dio? Vogliamo

avere questa presunzione?

Con ciò non vogliamo dire

che concettualmente non

condividiamo la preoccupa-

zione dell'elegante delatore,

ma certamente non la sposia-

mo così rigidamente come

l'ha esposta. Tuttavia è un

problema che riguarda gli

organi statutari della secolare

confraternita e non i singoli

cittadini. Pensare di poter

vedere sotto le bare dei legni

sacri delle persone che viva-

no alla lettera le regole dell'a-

scetismo cinquecentesco o

quella della Sicilia della

Santa Inquisizione, sarebbe

come vivere fuori dal tempo.

E poi caro anonimo delatore,

"chi non ha peccato scagli la

prima pietra".

Se, tuttavia, questa missi-

va poteva piacere nella prima

parte, diventa davvero sto-

machevole nella seconda e a

tal punto riprovevole nei con-

tenuti che questo anonimo

delatore dovrebbe provare

tutta la sua vergogna e il pub-

blico disprezzo. Non ci si può

affidare ad uno scritto anoni-

mo per fare in libertà gravi

accuse ed esprimere vergo-

gnosi giudizi, additando

anche un presunto "dominus"

che avrebbe la capacità di

condizionare le scelte e le

decisioni dell'antica confra-

ternita. Sarebbe davvero

bello che qualche volta uno di

questi professionisti della let-

tera anonima cadesse nella

rete degli inquirenti e fosse

portato davanti ad un giudice

al cui cospetto confermare

con prove le sue accuse o al

cospetto delle persone ingiu-

stamente accusate pagare

pesantemente le sue colpe.

Sulla lettera dei bancari

non ci soffermiamo. Non

merita alcuna attenzione. A

promuoverla sono certamen-

te sempre i soliti sentimenti di

invidia e di astio personale. E

dato che chi di dovere l'avrà

pure ricevuta questa lettera,

sarà lui a preoccuparsi di fare

gli opportuni riscontri.

D'altronde è un fatto che

riguarda la sfera privata di

alcuni cittadini e non la città.

E in mezzo a questo

"casteddu di foco" di lettere

anonime, si è eletto, final-

mente, ma tra le polemiche

che lasceranno il loro segno,

il nuovo presidente del

Consiglio Comunale che

sostituisce il precedente

dimissionato, Domenico

Cuttaia. Si tratta di Antonio

Vincenti, Angelo per gli amici,

43 anni, del gruppo consiliare

di A.N. Alla sua elezione,

dopo incontri e trattative este-

nuanti, hanno concorso 17

consiglieri su 29 presenti. Su

Vincenti, in sostanza, sono

confluiti i soli voti della mag-

gioranza consiliare, ossia

quelli del gruppo di A.N. e

della lista civica "Progresso

per Licata". Gli altri sono

andati a Rapidà dell'Udeur

che aveva avanzato la prete-

sa della presidenza, all'Udc,

che pretendeva per il secon-

do mandato amministrativo di

gestire questa importante e

prestigiosa poltrona, e all'uni-

co consigliere di F.I. Assente

alla seduta di mercoledì 27

aprile, l'ex presidente Cuttaia

che non solo ritiene illegittima

l'elezione del suo successo-

re, ma continua a minacciare

il ricorso al Tar contro la sua

defenestrazione, determina-

ta, dopo che venne apposita-

mente modificato il regola-

mento consiliare.

L'elezione di Vincenti, che

ha subito dichiarato di essere

il presidente di tutti anche se

votato solo dai suoi, non ha

per nulla contribuito a riunire i

partiti della Casa delle

Libertà, ormai in aperta crisi

in capite et in corpore e l'Udc

licatese che in gran parte fa

capo all'on. Giusy Savarino e

che alle ultime amministrative

è risultato il partito più votato,

ora come non mai si sente

tradito e nuovamente relega-

to all'angolo senza quella

visibilità che andava cercan-

do e pretendeva di avere.

Probabilmente la chiusura

della maggioranza è stata

determinata o dalle esose

richieste dell'Udc o dal fatto

che si voleva riproporre alla

presidenza del Consiglio

Comunale una persona non

gradita dalla maggioranza,

senza contare che l'Udc, in

quanto forza d'opposizione,

aveva avuto già ed ha in

Consiglio ai massimi livelli un

suo rappresentante,

Vincenzo Callea, che ricopre

la carica di vice presidente.

Questa frattura sicura-

mente non faciliterà neppure

l'allargamento della giunta da

parte della maggioranza

all'Udc nel momento in cui

resta ancora da ricoprire l'as-

sessorato lasciato vacante

da Miceli, al quale si potreb-

bero aggiungere gli altri due

assessorati di nuova istituzio-

ne che porterebbero la giunta

da otto a dieci assessori, una

scelta inopportuna e irre-

sponsabile in questo momen-

to di crisi delle finanze comu-

nali, ragion per cui, sarebbe

utile che il sindaco rinviasse a

momenti più felici questo

ampliamento che non credia-

mo sia dettato da esigenze

amministrative, ma solo da

un bisogno di poltrone, di

potere e di prebende da parte

di chi recalcitra dall'esterno.

La partita con la maggio-

ranza, all'interno della Casa

della Libertà, in sostanza si

gioca solo con l'Udc, dato

che F.I. a Licata è pressoché

inesistente dopo la disfatta

politica dovuta alla cattiva

gestione locale di questo

movimento e dopo la conse-

guente disfatta elettorale che

ha portato i consiglieri azzurri

da otto che erano con l'ele-

zione di Saito ad appena uno

con l'elezioni di Biondi.

Ma, sicuramente, qualco-

sa non ha funzionato nelle

trattative. Probabilmente la

posta messa in giuoco

dall'Udc e stata eccessiva.

Solo la presidenza del

Consiglio o questa più uno o

due assessorati? Magari di

quelli che contano nel bilan-

cio comunale? E la colpa di

questo fallimento si potrebbe

anche addebitare all'assenza

a Licata di una vera e propria

segreteria politica del partito

di Follini. A gestire le trattati-

ve sicuramente sono andate

le stesse persone che in

mente avevano solo di candi-

dare se stesse. E tutto ciò

conferma le preoccupazioni

recentemente espresse dal

consigliere provinciale

dell'Udc Carmelo Castiglione

che, appunto, ha lamentato

l'assenza a Licata del suo

partito.

Ma, d'altronde, quello che

in piccolo accade nella perife-

rica Licata all'interno della

sofferente Casa della Libertà

che si lecca le ferite della

recente grave sconfitta elet-

torale, in attesa di quello che

potrà accadere alle ammini-

strative di Catania, altro non

è che la pessima copia di

quanto accade a Roma e a

Palermo all'interno della

coalizione e all'interno dei

singoli partiti. Quello di Fini,

al carro di Berlusconi, che ne

sta distruggendo la fisiono-

mia, è il partito che ha mag-

giormente pagato la sconfitta

alle elezioni e che deve al

proprio interno ricucire pro-

fonde ferite che diversamen-

te potrebbero provocare altre

defezioni o spaccature più

dolorose di quanto non ne ha

provocato la Mussolini con

"Azione Sociale". E questi

venti di crisi in periferia le

vediamo anche da come il

partito di Fini si è frantumato

a Licata, dalle fughe, non

spesso motivate politicamen-

te e dalla posizione critica

assunta dai consiglieri

Giuseppe Rinascente e

Giuseppe Tealdo, eletti nella

lista di A.N., che hanno

denunciato la situazione di

profondo disagio locale a

Roma. Ma se A.N. piange, in

Sicilia non ride l'Udc che vive

una stagione di asti, di lotte

intestine, spesso arricchite

da qualche disavventura giu-

diziaria, di divisioni correnti-

zie che ricordano la peggiore

D.C. siciliana.

Calogero Carità

CONTINUA DALLA PRIMA PAGINA

ARSENICO E LE LETTERE ANONIME La grandissima parte delle piogge cadute in inverno va a finire in mare

L�ACQUA C�È MA SI SPRECA

L'emergenza idrica siciliana, un rito che si ripete ogni anno.Ogni estate i quotidiani si occupano dell'isola resa fertile dagliarabi durante il IX secolo e che oggi è all'asciutto.

Eppure, l'acqua ci potrebbe essere. Ogni anno piovono inSicilia 7 miliardi di metri cubi d'acqua, quasi il triplo del fabbiso-gno, calcolato in 2 miliardi e 482 milioni di metri cubi.Nonostante ciò, la Sicilia soffre la sete e, in alcune zone - comenelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna - è emergenzapermanente.

Le ragioni sono diverse. Ci sono, innanzitutto, le condotte colabrodo, che disperdono

circa il 50% dell'acqua distribuita. Ci sono, poi, dighe che da ven-t'anni attendono di essere completate, o che non sono state collau-date e che possono contenere solo una parte della capienza.

Tra i casi più eclatanti, la diga dell'Ancipa, in provincia diEnna, che potrebbe raccogliere 34 milioni di metri cubi d'acqua,ma che ne raccoglie solo 4 milioni. La diga presenta, infatti, dellecrepe, segnalate da più di 30 anni e mai riparate. Non parliamodella diga del Gibbesi, mai completata e danneggiata da alcunecrepe che la rendono insicura. La diga Furore, in provincia diAgrigento, invece, completata nel 1992, non è mai entrata in fun-zione. Per altre dighe mancano gli allacciamenti.

Intanto, paradossalmente, ogni anno milioni e milioni di metricubi d'acqua finiscono in mare mentre mezza isola è all'asciutto.Le dighe, infatti, non sono in grado di contenere l'acqua cadutacon le abbondanti piogge. In Sicilia accade anche questo: si invo-ca il Padreterno per chiedere che piova, ma quando la pioggia arri-va bisogna svuotare le dighe.

La situazione idrica dell'isola è resa ancora più complicata ecaotica, infine, dalla presenza di oltre 450 enti preposti alla gestio-ne e amministrazione dell'acqua: enti regionali, aziende munici-palizzate, società miste, società private, consorzi di bonifica,gestioni comunali, consorzi fra utenti, non ultimo l'Ato idrico, chedi fatto deve ancora partire. Un vero e proprio caos che è all'ori-gine di un diffuso mangia mangia, mentre l'inerzia delle ammini-strazioni continua a favorire la mafia che opera, nel settore del-l'acqua come in altri settori, indisturbata.

A.E.

Le favole di Fedro

La volpe e l�uva

Una volpe affamata in una pergolaCercava di arrivare all�uva in altoSaltando in sù con tutte le sue forze.Non ci arrivò; e allor partendo disse:- Non è matura; e acerba non mi piace. -

Quei che a parole sprezzano le coseChe non possono aver, leggano pure(è composto per loro) questo apologo.

Pochi apologhi sono famosi come questo; e pochi

trovano più spesso di questo una qualche appli-

cazione nella vita pratica. L�invidia alle volte si

manifesta col desiderio (ricordate il pavone che

voleva anche il canto dell�usignolo); ma più spes-

so nasconde il proprio livore sotto la maschera

della noncuranza e del disprezzo. E così facile fin-

gere di disprezzare e di avvilire le cose che si

desiderano e che non si possono avere! Talora, è

anche una maniera astuta di nascondere un

insuccesso. �Sì, è vero; volevo far questo e questo;

ma poi ho pensato che non ne valeva la pena...�.

Page 7: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

La Vedetta - Maggio 2005 ATTUALITÀ 7

LA VEDETTAMensile licatese di libera critica, cultura e sport

FONDATO NEL 1982Aut. n. 135/82 Trib. AG

Iscritto al R.N.S.I. (oggi R.O.C.) al n. 8644 dal 24/7/1998DIRETTORE RESPONSABILE:

CALOGERO CARITÀCONDIRETTORE:

ANGELO CARITÀSEGRETARIA DI REDAZIONE:

ANNALISA EPAMINONDA

COLLABORATORI:GIUSEPPE ALESCI, ELIO ARNONE,

FILIPPO BELLIA, ANGELO BENVENUTO, GIOVANNI BILOTTA, GAETANO CELLURA, LUIGI FORMICA, CARMELO INCORVAIA, GAETANO LICATA, ANGELO LUMINOSO,

ANTONIO FRANCESCO MORELLO, ANTONINO RIZZO, CAMILLO VECCHIO, CARMELA ZANGARA

SPAZIO GIOVANI:RESPONSABILE: ANGELO BENVENUTO

COLLABORATORI:FLORIANA DI NATALE,

GIUSY DI NATALE, LINDA DI NATALE, ROBERTO PULLARA, MARCO TABONE,

SALVATORE SANTAMARIA, PIERANGELO TIMONERI, JOSÈ VALENTINA VELLA

EDITORE:ASSOCIAZIONE CULTURALE �IGNAZIO SPINA�

Direzione, redazione, pubblicità e segreteria:

via Barrile, 34Tel. e Fax 0922/772197 - LICATAE-Mail: [email protected]

Sito Web: www.lavedettaonline.it

ABBONAMENTI CCP n. 10400927Ordinario: Euro 10,00 Sostenitore: Euro 25,00 Benemerito: Euro 51,00 Estero (UE): Euro 50,00

U.S.A. e Paesi extracomunitari: Euro 75,00

Gli articoli firmati esprimono esclusivamente le opinioni dei rispettivi autori

Associato all�USPI

Fotocomposizione:

Angelo Carità

Tel. 0922 - 772197

E-Mail: [email protected]

Stampa: Tipografia Soc. Coop. C.D.B. a.r.l.

Zona Ind.le 3^ Fase - 97100 RAGUSA - Tel. 0932 667976

Intervista ad Angelo Schembri, responsabile del Gruppo Devoti �Sant�Angelo Martire� e collaboratore di Don Baldassare Celestri, com-missario ad omnia e legale rappresentante della Chiesa di Sant'Angelo

TUTTA LA VERITÀ SULLA CHIESA DI SANT�ANGELO CHIUSA AL CULTO DA 3.243 GIORNI

Angelo, dopo la chiusuradella chiesa, ci sono stati iprimi interventi di restauro?Cosa è successo fino ai giorninostri?"La chiesa venne chiusa alculto il 4 luglio 1996, subitosono state effettuate delle peri-zie tecniche dallaSoprintendenza ai BB.CC. diAgrigento e dall'UfficioTecnico Diocesano della CuriaVescovile di Agrigento, a que-ste poi è seguito il disciplinaredi incarico, firmato il 14 giu-gno 1997, all'ing. GiulioSajeva di Agrigento e all'arch.Giusy Chinnici di Palermo,entrambi direttori dei lavori. Ilprogetto prevedeva una spesacomplessiva di lire 880 milio-ni, dei quali venivano concessilire 529 milioni, approvati conDecreto Amministrativo n.6820 del 29/7/1999 e pubblica-to sulla G.U. della RegioneSiciliana n. 57 del 10/12/1999.Con questo finanziamentovenne indetta la gara d'appaltoaggiudicata dalla ditta VitoScimeca di Porto Empedocle, icui lavori, iniziati nel marzodel 2000 ed ultimati nel lugliodello stesso anno, prevedevanol'intervento restaurativo dellavolta centrale della chiesa. Ailavori del primo interventodovevano seguirne altri che, acausa di finanziamenti maiconcessi, non vennero mai ese-guiti, nonostante la richiesta diuno stralcio di completamentodi lire 1.905.000.000 presenta-to il 18 ottobre 2000. Con notadel 2/2/2001 la Soprintendenzadi Agrigento trasmetteva ilprogetto esecutivo di comple-tamento all'AssessoratoRegionale ai BB.CC. per ilrelativo urgente inserimentonei programmi di finanziamen-to e, non essendo stato recepi-to, si è provveduto alla richie-sta di un nuovo finanziamentodel progetto di anno in annofino al 2003.Nel 2004 si è proceduto allarevisione dei prezzi e alla ste-sura di un nuovo progetto ese-cutivo, con spesa di � 810.000,in cui si prevedono interventiurgenti nella parte absidaledella chiesa e dei locali annes-si. La pratica si trova ancoradepositata presso laSoprintendenza di Agrigentoperché venga istruita e presen-tata all'Assessorato Regionaleai BB.CC. in attesa di ricevere

di Pierangelo TimoneriContinua da pag. 1 gli agognati finanziamenti.Inoltre, si sta provvedendo allastesura di un altro progetto cheprevede interventi restaurativinelle restanti parti della chiesa(cappella del Santo, navatelaterali, ricostruzione delpozzo del Santo, ripristinodella cripta e ripavimentazio-ne, sistemazione delle finestreed impianto elettrico) che verràpresentato all'AssessoratoRegionale ai LL.PP. per larichiesta di altri finanziamenti,necessari per poter completarei lavori e riaprire la chiesa alculto".Oltre alla chiesa è previsto unintervento anche per il con-vento per far ritornare iPadri Carmelitani?"Anche per il convento ci si stainteressando, perché è nostrodesiderio far ritornare i PadriCarmelitani a Licata, per iquali è stata inoltrata richiestaal Priore Generale dell'Ordineper consentire il loro insedia-mento. In data 25/6/2001 èstato dato incarico all'arch.Tony Cellura di Licata e all'ing.Giulio Sajeva di Agrigento perla progettazione e la direzionedei lavori relativi al restaurostatico e conservativo del con-vento di Sant'Angelo, con unarichiesta di finanziamentoall'Assessorato Regionale aiBB.CC. di lire 3.431.000.000non concesso. Si è provvedutodi conseguenza all'inizio del2005 ad una rielaborazione delprogetto, questa volta presenta-to alla Presidenza dellaRegione Siciliana, per unimporto di � 2.325.000,00 inattesa di finanziamento. Nelconvento si prevedono lavoridi restauro in tutte le sue parti,sia in quelle di proprietà dellaCuria di Agrigento che in quel-le dell'AmministrazioneComunale".Secondo te, Angelo, standoalla situazione attuale, lachiesa può essere già riaper-ta?"Nelle condizioni attuali in cuiversa la chiesa, poiché nonsono stati realizzati i restauririchiesti, essa non può essereaperta al culto. Dopo tanti anniin cui sono state disattese lerichieste di finanziamento, ci siaugura che si possa intervenirecon urgenza per recuperare iltempo perduto. Un pressanteappello va rivolto agli ammini-stratori locali e ai vari politiciche, avvalendosi delle lorofunzioni, si adoperino presso laRegione Siciliana per ottenere i

votare i monumenti da recupe-rare, e la nostra chiesa diSant'Angelo risulta tra i primidieci.Più incisivo è l'intervento del-l'avv. Gaetano Cardella pressoil quale si è costituital'Associazione "Pro aperturaChiesa S. Angelo". In manieradel tutto gratuita l'avvocato hapresentato un atto di citazionenei confronti della Presidenzadella Regione Siciliana,dell'Assessorato Regionale aiBB.CC. e della Soprintendenzaai BB.CC. di Agrigento chie-dendo il risarcimento di �2.065.827,60 per danni causatiai fedeli impossibilitati a prati-care il culto nella Chiesa delSanto Patrono. A tale scopo, ilprossimo 28 maggio presso ilTribunale Civile di Palermo cisarà la prima udienza nellaquale le parti in causa dovran-no rispondere delle loro ina-dempienze. I devoti che hannopresentato ricorso per ottenereil risarcimento danni per la

riapertura della chiesa, hannoeffettuato il versamento di euro500,00 per iscrivere la causa aruolo. Se il giudice accetterà latesi dei devoti che hanno pro-mosso l'azione, saranno citaticome testi il Card. SalvatoreDe Giorgi, presidente dellaConferenza EpiscopaleSiciliana, e Mons. CarmeloFerraro, arcivescovo diAgrigento, in quanto esiste unprotocollo d'intesa tra laRegione Siciliana e laConferenza EpiscopaleSiciliana che stabilisce lemodalità dei finanziamentidegli edifici di culto, e la chie-sa di Sant'Angelo è individuatacon priorità assoluta.Se entro tempi ragionevoli nondovessero essere accolte lerichieste presentate, ci si pro-pone di organizzare una mani-festazione presso la RegioneSiciliana per chiedere garanzienecessarie per il definitivorestauro e la riapertura dellachiesa".

finanziamenti necessari percompletare i lavori che deter-mineranno la riapertura dellachiesa. Altro motivo per ilquale la chiesa non può essereriaperta è costituito dall'impos-sibilità di poter accogliere alsuo interno l'urna diSant'Angelo, poiché la cappel-la del Santo, così come tutta lachiesa, è in condizioni pietose.Ribadisco che condizioneessenziale per poter riaprire lachiesa, anche in forme ridotte,è il ritorno dell'urna del SantoMartire fra le sue mura".In tutti questi anni di chiusu-ra della chiesa, si sono costi-tuiti movimenti o avviate ini-ziative per sensibilizzare que-

sto problema che comunqueinveste tutta la città che si èvista privare della chiesapatronale?"Alla chiusura della chiesa edel convento è stato costituitoil Gruppo Devoti "Sant'AngeloMartire" che propose due rac-colte di firme per sollecitare ilrestauro e la riapertura dellachiesa ed il ritorno dei PadriCarmelitani. Di recente sonostate promosse due lodevoliiniziative. Quella del giovanestudente Giacomo Vedda, cheha inserito la chiesa diSant'Angelo nel progettonazionale Fondazione "CittàItalia" dove, attraverso una rac-colta di voti on line, si possono

Nelle due foto sopra i quattro ceri restaurati posti ai lati dellanavata centrale. Peccato che la chiesa è chiusa e nessuno puòammirarli. (Foto Pierangelo Timoneri)

I GIOVANI DI FORZA NUOVA CONTRO LA LUNGA CHIUSURA DELLA CHIESA

I giovani militanti della sezione di Forza Nuova di Licata ancorauna volta hanno voluto porre all'attenzione dell�opinione pubblicacittadina il fatto che la chiesa del Santo è chiusa da molti anni.

Lo striscione esposto dai giovani forzanovisti davanti la chiesarecava la scritta "SANT'ANGELO SFRATTATO DAL POLITI-CANTE DI-SINTERESSATO". Il più importante monumento reli-gioso della città rimane chiuso per il disinteresse della classe politi-ca locale, provinciale e regionale.

Ogni anno i tecnici incaricati presentano ai competenti assessoriregionali i progetti per il restauro della chiesa e dell'annesso conven-to, al fine di ottenere i fondi necessari per queste opere. Se entro il31 dicembre le opere non vengono finanziate, i progetti decadono.

Ciò è avvenuto ogni anno, dato che i progetti di restauro, presen-tati dai tecnici incaricati di solito prima dell'estate, rimangono permesi nei cassetti degli assessorati regionali.

Basterebbe che i tanti politici che ogni tanto vengono a fare pas-serella a Licata o quelli che dicono di avere a cuore la nostra città simuovessero con decisione per fare approvare i finanziamenti richie-sti entro i termini previsti per avviare i progetti di restauro e riaprirea breve la chiesa di Sant'Angelo.

Fino ad oggi, ciò non è avvenuto: i politicanti continuano a pro-mettere e a non fare nulla, mentre il povero Sant'Angelo continua adessere sfrattato.

Armando Antona

Page 8: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

8 STORIA La Vedetta - Maggio 2005

Frank E. Toscani, primo governatore militare di Licata: un uomo che ha segnato il tempo (2ª parte)

di Carmelo Incorvaia

Toscani racconta di essere sbarcato il 10 luglio 1943. Ma decine di testimonianze lo vogliono a Falconara

prima dello sbarco. Abbaglio collettivo o doppia verità?

L�area Due Rocche - Falconara nel febbraio 1944 (foto di J. C. Hatlem, da Morison 1954, IX, 82)

Carmelo Incorvaia

Intanto la Joss Force delcontrammiraglio RichardL. Conolly, diretta a Licata

con la 3ª divisione rinforzata difanteria di Truscott, si è mossada Biserta in due convogli,all'alba dell'8 luglio 1943.

Da Algeri invece è salpatala Dime Force del contrammi-raglio J. L. Hall. Punta su Gelacon la 1ª divisione di fanteriadi Allen e con gli stati maggio-ri di Hewitt e di Patton.

A sua volta, la Cent Forcedel contrammiraglio Alan G.Kirk, che muove su Scoglitticon la 45ª divisione di Troy H.Middleton e il II corpo diOmar Nelson Bradley, ha leva-to le àncore da Orano e daBiserta.

Il 9 luglio i convogli,avviatisi dai diversi approditunisini, si ritrovano tutti a suddi Gozo, nell'arcipelago malte-se, per il concentramento fina-le.

Da parte sua il gruppoPoletti - di esso farebbe parte ilmaggiore Frank Toscani -, ilpomeriggio del 9 luglio è giun-to al porto di Sfax, �on the

North Coast of Africa�, - �sullacosta settentrionaledell'Africa� - (14).

Sfax dista da Licata attor-no a duecento miglia marine,ma la rotta, a linea spezzata, èdisturbata assai dal mare gros-so e dal fresco vento maestrale,che scemerà durante la notte eal mattino cadrà, lasciando unafastidiosa risacca.

Toscani attraversa il canaledi Sicilia su una delle LSI -landing ships infantry -, che cidescrive.

�These ships were built so

that they could be brought

right to the shore, then the

whole front would open up and

be lowered as a platform, and

the troops just poured right out

onto the beach�.- �Queste navi erano

costruite in maniera da essereportate proprio sulla spiaggia,poi l'intera prora si sarebbeaperta e abbassata a modo dipiattaforma, e le truppe pro-prio sciamavano sull'arenile�-.

E ricorda: �That evening,

we were subjected to a number

of bombing raids in which

several of our ships were hit

and sank with numerous casu-

alties. Our search-light and

anti-aircraft batteries scored a

number of direct hits and I saw

at least 5 enemy planes go

down in flames�. - �Quella sera, fummo

assoggettati a una quantità dibombardamenti. Parecchiedelle nostre navi furono colpi-te e affondarono con numeroseperdite. Il nostro proiettore e lebatterie antiaeree effettuaronoun nugolo di colpi diretti, evidi almeno cinque aerei nemi-ci venir giù in fiamme� - .

Gli aerei - sottolineaToscani - vengono colpiti dai�British Sten anti-aircraft

guns�, - �cannoni antiaerei bri-tannici Sten� -, che sparano�red tracer bullets�, - �proietti-li traccianti rossi� -.

Sembra di capire da questaannotazione che la LSI diToscani sia una nave britanni-ca. Le LSI americane, infatti,non sono armate di cannoniSten. Esse poi sono piuttostolente. Dislocano attorno a tre-mila tonnellate e sono azionateda motori diesel GM-12567,che consentono una velocità dicrociera di soli dodici nodi.

Quelle, invece, della RoyalNavy, elaborate nei cantieribelgi, oltre a disporre di canno-ni Sten, sono assai più veloci,raggiungendo i ventitré nodi.

A Poliscìa-Mollarella, inparticolare, il gruppo di sbarcoMolla comprenderà, tra le altreunità, due LSI della RoyalNavy britannica. Sono laPrincess Astrid, al comandodel capitano di corvetta C. E.Hall, e la Princess Josephine

Charlotte, al comando delcapitano di vascello A. I.Robertson (cf. Incorvaia 2004,102, 111).

D�altra parte, tutti gli inca-richi delicati - forze speciali emissioni segrete - vengonoregolarmente affidati allaRoyal Navy, che conosce amenadito il Mediterraneo.

Ma Toscani, fedele allaconsegna, non scende nei par-ticolari.

*****

Ecco ora, nelle paroletestuali del nostro mag-giore, lo sbarco nella

zona Joss, a Licata. �We set sail around the

midnight of 9 July [�.]. As

dawn approached, so did we

approach the coastline of

Sicily. We could spot flashes on

the coastline and were told

they were small artillery and

tanks firing to ward us off�. - �Salpammo attorno alla

mezzanotte del 9 luglio. [�]Con l'alba, ci avvicinammoalla costa siciliana. Potevamoindividuare i lampi sulla costa.Ci fu spiegato che erano picco-la artiglieria e carri armati chesparavano per respingerci� -.

�Then I saw a sight which

made me very proud and

happy concerning our US

Navy. The destroyers, and

there were many, and several

light cruisers started going up

and down along the coastline

firing salvo after salvo of

heavy shells. One by one you

could see direct hits being sco-

red on tanks and field artillery

batteries�. - �Poi vidi qualcosa che mi

riempì di orgoglio per la nostramarina da guerra, e mi resefelice. I cacciatorpediniere, ece n'erano molti, e parecchiincrociatori leggeri presero anavigare su e giù lungo lacosta, sparando salve doposalve di pesanti granate. Unoad uno, potevate vedere i colpidiretti che centravano i carriarmati e le batterie dell'arti-glieria da campo� -.

Nel mare di Licata, gliincrociatori leggeri - tipo B -sono solo due, il Brooklyn e ilBirmingham, mentre i caccia-torpediniere sono otto, maToscani non menziona alcunodei settori in cui è stata divisala costa di Licata. Si riferisceinvece, sempre genericamen-te, alla costa siciliana.

�When most of the flashes

had disappeared, the first

wave of infantry went in to

secure and set up the beach-

head. We were in the second

wave and followed them by

about two hours. The first

wave suffered some casualties

specially in the area of the 1st

division�. - �Quando il grosso dei

lampi fu scomparso, la primaondata della fanteria si calò perassicurarsi, e stabilire, la testadi sbarco. Noi fummo nellaseconda ondata, circa due oredopo. La prima ondata registròalcune perdite specialmentenell'area della 1ª divisione� -.

Il riferimento alla zonadella 1ª divisione americana ciriesce particolarmente strano,e anche fuori luogo.

La 1ª divisione è impegna-ta a Gela - zona Dime -, sotto ilcomando del generale Terry dela M. Allen, non a Licata -zona Joss -, dove si trova la 3ªdi Truscott. Ha realmente guaigrossi con gli uomini dellaXVIII brigata costiera delgenerale Mariscalco. Ne avràanche di più con quelli delladivisione motorizzata Livornodel generale Chirieleison, econ i tedeschi delle divisioniSizilien e Goering.

�I could hear no firing

when I went ashore with my

group but we did have German

fighter planes strafing the

beach-head at intervals and

inflicting many casualties�. - �Non udivo più spari

quando venni a terra con il miogruppo, ma c�erano cacciatedeschi che mitragliavano a

bassa quota sulla testa di sbar-co ad intervalli, e infliggevanomolte perdite� - (14).

La testimonianza è diretta,da osservatore privilegiato, mavaga, come sempre, e i tempiappaiono improbabili.

Toscani traccia sì alcunepennellate sullo sbarco, manon indica il settore di appro-do, né fornisce il nome dellanave a bordo della quale sitrova, né parla dei superiori, nétanto meno dei compagni. Enon specifica al momentoLicata, ma accenna all'areadella 1ª divisione che toccaterra a Gela.

Tutto ha qualcosa di vela-to, che non ci aiuta a capire. Eonestamente stentiamo a capi-

lamente, sotto copertura evi-dentemente e con solidi contat-ti, soprattutto nel settore DueRocche-Falconara-PoggioLungo.

Scrive Giuseppe Peritore,licatese, già docente di Storiaal liceo classico Vincenzo

Linares, autore di Licata, città

rivoluzionaria, 1969: �ancora

oggi, vi sono molti a giurare di

aver visto in Licata, in abiti

civili, il maggiore Frank

Toscani alcuni mesi prima del-

l'invasione.[�.] la voce popo-

lare riferisce soltanto di avere

identificato, la mattina del 10

luglio 1943 la persona del

Capo degli Affari Civili di

Licata con lo sconosciuto com-

merciante di pomodori che

trafficava nei pressi di

Falconara� (200).Di Toscani riferisce a sua

scoperto a parlare, �non in ita-

liano�, dentro una scatola dicerini, alla quale ha applicato�una cosa� - chiaramente unatrasmittente -, mentre un aereosorvola la zona.

La conclusione è che il 10luglio, il maggiore, che �da

otto mesi si era aggirato in

abiti civili nella campagna di

Falconara, controllava presso

il Castello i civili della contra-

da e dava istruzioni� (111).Sono queste le versioni

costanti degli studiosi che sirifanno a osservazioni dirette oa testimonianze precise.

Toscani sarebbe in zonaprima dello sbarco, camuffatoda commerciante di pomodorio da capo-cantiere. Si potrebbeanche dire da commerciante ecapocantiere, perché l'una cosanon esclude l'altra.

re.Dobbiamo però, a questo

punto, trarre una prima conclu-sione, e lo facciamo con l'ama-ro in bocca.

Sulla base del memoriale,quindi delle parole stesse diToscani, il nostro maggioresarebbe sbarcato, con la secon-da ondata, all'alba di sabato, 10luglio 1943, da una LSI prove-niente da Sfax, in Tunisia.Sarebbe sbarcato sulla costadella Sicilia.

La data è, nella specie, unpunto cruciale, molto delicato,che ha dato la stura a contro-versie, e che andrebbe chiaritouna volta per tutte.

Per decine e decine ditestimoni oculari, licatesi egelesi, pronti a giurare,Toscani infatti è già stabilmen-te a terra, in Sicilia, parecchioprima dello sbarco, e si muovein abiti civili, peraltro tranquil-

volta Nunzio Vicino, di Gela,autore de La battaglia di Gela,1996 (1ª ed. 1973): �� capita-

to in quel di Falconara non

sappiamo come, sovrintendeva

a quindici operai, che erano

addetti ai lavori di fortificazio-

ne della zona di Poggiolungo�. E precisa: �Era il signor

Toscano che provvedeva a

tutte le loro necessità, preleva-

va le spettanze delle loro tesse-

re annonarie, si intratteneva

spesso presso la baracca adi-

bita a rivendita di generi ali-

mentari e tabacchi di proprie-

tà di don Zulu (Torregrossa

Lorenzo), frequentava la com-

pagnia dei militari della zona,

con i quali giocava a tressette

ed a scopa, si recava quotidia-

namente a Licata, portava una

borsa che non abbandonava

mai�. Vicino puntualizza quindi

che un giorno Toscani viene

Scrive, tra gli altri, AngeloVecchio, oggi redattore delGiornale di Sicilia: Toscani�per circa due anni era rima-

sto a Licata, in incognita,

come commerciante di pomo-

dori� (s.d., ma 1975, 25).E Calogero Carità aggiun-

ge: �Prese possesso del

Municipio il maggiore Frank

Toscani, [�.], già in Sicilia

prima dello sbarco e presente

proprio a Licata, sotto false

generalità, come sovrinten-

dente di quindici operai presso

Falconara per i lavori di forti-

ficazione della zona di

Poggiolungo� (1988, 132).A sua volta Assunta

Sandra Alabiso significativa-mente titola il paragrafo 6.1della tesi di laurea - relatore ilprofessor Antonino Marrale -:�Il maggiore Frank Toscano:

una spia quasi leggendaria�. E registra: �L'operazione

Page 9: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

STORIA 9La Vedetta - Maggio 2005

Il sommergibile Safari della Royal Navy

Il colonnello Frank E. Toscani

di sbarco a Licata era stata

guidata dal maggiore ameri-

cano F. Toscano che mesi

prima si era infiltrato come

commerciante di pomodori e

in incognito aveva svolto il suo

lavoro a Licata nelle campa-

gne di Falconara�(1998/1999, 88).

Alabiso trascrive infine, aconferma, l�intervista a EnricoRocco Savarino, di anni 88,pompiere, residente a Licata(198-202).

Chiariamo che il termine*spia, ai sensi dell�articolo 29del regolamento dell�Aja del1907, tecnicamente si applicaa chi, �agendo clandestina-

mente o sotto falsi pretesti,

raccolga o cerchi di raccoglie-

re informazioni [�], con l'in-

tenzione di comunicarle alla

parte avversaria�. Con riferimento alle ore

07:50 del 10 luglio 1943, sot-tolinea quindi CarmelaZangara, che ha raccolto letestimonianze dei licatesi sullosbarco: �Sbarco sulla spiaggia

70 est del gruppo speciale

dell�OSS, formato da italo-

americani comandati dal mag-

giore Max Corvo�. E continua: �Il maggiore

Frank Toscano che era stato

sovrintendente alle opere di

fortificazione di monte Lungo

guida le operazioni da terra�. Poi nella nota 45, precisa

che, secondo le varie testimo-nianze raccolte, Toscani è�commerciante di ortaggi�(2000, 25).

Si legge infine, sulla basedella tradizione orale, concor-de e convergente, presente e aLicata e a Gela, che, alle07:50, �In spiaggia ad atten-

dere gli agenti c'è Frank

Toscani. [�] Toscani è in zona

da settimane, camuffato da

commerciante di pomodori.

Ha allacciato rapporti e colle-

gamenti, e ha comunicato al

centro operativo dei servizi di

Algeri tutto quello che poteva

servire a Hewitt e a Patton per

programmare le operazioni

navali e lo sbarco nella zona

Joss� (Incorvaia 2004, 117).Gli agenti sarebbero quelli

della sezione italiana dell'OSS,coordinati da Max Corvo.

Una vulgata? Risparmiamo ai lettori

ulteriori citazioni. Toscani è giunto in Sicilia

prima dello sbarco. Questa è laconvinzione profonda, traman-data a voce e registrata daglistudiosi del luogo, di decine edecine di testimoni diretti,uomini e donne. Essi giuranodi avere incontrato Toscani aLicata, a Gela e, particolar-mente, nell�area di Falconara,prima dello sbarco.

Le testimonianze vannosempre prese con le pinze, cer-tamente.

Ma hanno tutti i testimonidella nostra vicenda preso unabbaglio? Si tratterebbe diun�allucinazione collettiva? Sisarebbe elaborato cioè unromanzo popolare, parallelo aquello di Hersey, con Toscaninei panni di un simpaticissimo007 ante litteram?

Anche la memorialisticaha i suoi limiti, e va trattatacon cautela somma.

I Ricordi del nostro prota-gonista risultano in veritàeccessivamente vaghi, generi-ci, a momenti addirittura ovvi,e non ci aiutano, e soprattuttonon appaiono, a questo punto,decisivi.

Sono passati più di sessan-t�anni dagli eventi. Ma l�om-bra resta. Non dirada, anziinfittisce.

Quella di Toscani è sicura-mente - non ci permettiamo didubitarne - la verità formale edufficiale.

Ci chiediamo però: è anchela verità effettuale, e vera? Esoprattutto: siamo destinati aconvivere con una doppia veri-tà?

*****

La questione della dop-pia verità ovviamenteva oltre la persona sin-

gola di Toscani. Coinvolgeanche Poletti ed A. N.Hancock, che prenderà il suoposto, e tutti gli uomini che sisono mossi tra l'Amgot e gliuffici dei servizi strategici,americano e britannico.

Registra SalvatoreNicolosi: �Centinaia di sicilia-

ni d'America erano arrivati

alla spicciolata nelle città e

nei borghi� (1981, 12). E completa: Poletti �uffi-

cialmente era sbarcato a Gela

con la VII armata la notte fra

il 9 e il 10 luglio, ma qualcuno

assicurava che il suo arrivo

clandestino in Sicilia era ante-

riore di alcuni mesi, forse di

un anno� (34). Michele Pantaleone, auto-

re di Mafia e politica, 1978 (1ªed. 1962), continua: �Dopo la

guerra non era un segreto per

nessuno che Charles Poletti

[�] fosse arrivato a Palermo

clandestinamente almeno un

anno prima della fine della

guerra� (51).Faenza e Fini, che hanno

scandagliato gli archivi ameri-cani, ne Gli americani in

Italia, 1976, offrono una manoa Pantaleone, e rilevano:�Quando l�invasione

dell'Italia sembra cosa immi-

nente, Brennan [capo della

sezione italiana dell'OSS. c.i.]

manda parecchi dei suoi 'ita-

liani' ad Algeri, centro dei ser-

vizi anglo-americani, per pro-

grammare missioni di infiltra-

zione e spionaggio� (9). Il capo operativo degli

�italiani� è Max Corvo, cheinfiltrerebbe appunto �agenti

speciali in Sicilia prima anco-

ra dello sbarco delle truppe

alleate� (28). E� l�inizio del 1943. Tra gli uomini di Brennan

e di Corvo, ci sarebbero ancheCharles Poletti, VincentScamporino e Victor Anfuso.

Anfuso è stato avvocato aBrooklyn, New York, e attivonel partito democratico. Finitala guerra, nel 1950 sarà elettocongressman - deputato - per ilcollegio di Brooklyn. Nel 1962sarà poi nominato giudicedella Corte suprema.

Riteniamo che Toscanipossa aver conosciuto Anfuso.Negli anni sessanta è questo,almeno, il rumor - �la voce� -nella comunità italiana di NewYork. Però niente prove, néindizi plausibili.

Scrive ancora SandroAttanasio: �Il colonnello ingle-

se Hancock, che doveva poi

sostituire Poletti, fu fatto sbar-

care nei pressi di Gela la notte

del 16 aprile 1943. Alcuni 'pic-

ciotti' lo accompagnarono alla

villa dell'ex deputato Arturo

Verderame� (1984, 12). I licatesi conoscono

Gaetano Arturo VecchioVerderame (1863-1956), depu-tato nazionale, industrialedello zolfo, massone e antifa-scista, con la bellissima villaliberty a Montesole. Sarebbeanche, secondo Salvo DiMatteo, un dirigente, �sin dal

primo momento�, del movi-mento separatista (1967, 108).

A portare Hancock sullaspiaggia da Algeri ci avrebbeevidentemente pensato il con-sueto sommergibile britannicodelle special operations - ope-razioni speciali -, che alleprime luci dell'alba emerge intutta tranquillità.

Di questi sommergibili neconosciamo tre, afferenti alla8th Submarine Flotilla - la 8ªflottiglia sommergibili - diGibilterra.

Sono il Seraph (P219) deltenente di vascello Norman L.

A. Jewell, specialista di mis-sioni segrete - celebre l'opera-zione Mincemeat, �Carne trita-ta� -, lo Shakespeare del capi-tano di corvetta M. F. R.Ainslie, e il Safari (P211), alcomando del tenente di vascel-lo R. B. Lakin, che fungerà daboa-faro nello sbarco a Licata.

C'è con il colonnelloHancock anche il maggioreFrank Toscani?

La questione complessivaè certamente complicata e con-troversa. La ricostruzione, peressere filologicamente rigoro-sa e definitiva, dovrebbe pog-giare anche su solide, e inop-pugnabili, prove documentalicoeve, che non sono peròemerse dal sottosuolo degliarchivi riservati.

Tra i pochissimi documen-ti disponibili, fa testo solo ilprimo rapporto - segretissimo -sull�Amgot Sicily del 2 agosto1943 di Francis Rennell ofRodd, capo dell�Amgot.

Alla pagina 110, si legge:�With the 7th Army assaults, a

group of 17 officers were lan-

ded on D and D+1 day under

Colonel Charles Poletti�, -'con gli assalti della 7ª armataun gruppo di diciassette uffi-ciali fu sbarcato il giorno D eD+1 sotto il comando delcolonnello Charles Poletti' -.

La sigla D sta per disem-

barkation - �sbarco� -.Il rapporto, che espone la

versione formale, non indicaperò i nomi dei diciassette uffi-ciali. Proviene dal Foreign

Office - il ministero degli este-ri britannico -. È possibile leg-gerlo integralmente al PublicRecord Office di Kew, nonlontano dai Royal Botanical

addetti militari, e delle fami-glie.

Prendiamo atto che, non-ostante siano trascorsi sessan-tadue anni, non si è registrataalcuna smagliatura, né alcunabreccia.

*****

Nella ricerca storica, leesigenze di metodosono, e devono essere,

stringenti, e impongono giu-stamente cautela.

Francesco Renda, storicodell'università di Palermo, eautore della Storia della Sicilia

dal 1860 al 1970, voll. 3,1987, correttamente giudica�sensazionale�, e comunquepriva di fondamento, la notiziadella permanenza del colon-nello Poletti nella villa paler-mitana di Lucio TascaBordonaro, latifondista e caposeparatista, da dove avrebbediretto, nei mesi precedenti, laraccolta di informazioni e ipreparativi dello sbarco (III,51).

Rosario Mangiameli, dalcanto suo, storico dell'univer-sità di Catania, autore, per laStoria d'Italia di Einaudi, deLa regione in guerra (1943-1950), si mostra altrettantoscettico, sempre per ragioni dimetodo.

Mangiameli ha curatoaltresì la pubblicazione diSicily Zone Handbook 1943, ilmanuale britannico licenziatoper le stampe dal ForeignOffice nel giugno 1943, ameno di un mese dall'invasio-ne, e destinato agli ufficialidelle forze d'occupazione inSicilia.

Gardens, nell�area della gran-de Londra. La segnatura è laseguente: FO 371/37326 X/M09545.

La versione di Rennell è lastessa di Poletti, di cui abbia-mo avuto la possibilità di esa-minare il fondo di archivio - lePoletti Papers, �carte Poletti� -, conservato nella Lehman

Suite della ColumbiaUniversity di New York. Oltreal general file - �fondo genera-le� - gennaio-novembre 1943,abbiamo esaminato il Monthly

Report - �rapporto mensile� -dell�agosto 1943. La confermaè piena.

Anche Hancock confermale parole di Toscani.

I diciassette ufficiali diPoletti sarebbero dunque sbar-cati sei a Licata il 10 luglio -tra essi McCaffrey e Toscani -,e undici a Gela l�undici luglio.

Ma Toscani è veramentetra i sei, o i sei li attende sem-plicemente in spiaggia, alleDue Rocche?

Naturalmente quella diRennell è anche la versionedegli archivi ordinari e degli

Secondo lui, la raccolta diinformazioni da parte dei ser-vizi alleati è inizialmente �epi-

sodica�, e �non sembra esiste-

re, tra l'altro, un canale diretto

di spionaggio che consenta

una osservazione precisa�(1994, XI).

Mangiameli rileva che�opere sui servizi segreti

anglo-americani durante la

guerra non contengono riferi-

menti alla Sicilia nella fase

precedente lo sbarco� (nota 3).La conclusione infine è

che, secondo autorevoli fontiangloamericane, e sulla basedel messaggio del generaleIsmay, del comitato dei capi distato maggiore alleati, aWinston Churchill del 21 ago-sto 1943 - PREM 37228 (6),anch�esso al Public RecordOffice -, �Non si sarebbero

verificate infiltrazioni in

Sicilia prima dello sbarco per

evitare di annullare l'effetto

sorpresa che accuratamente

era stato preparato� (LXII).La questione a questo

punto si fa inestricabile, e sem-bra destinata a rimanere con-

troversa e aperta. Da parte nostra, compren-

diamo benissimo che l'Amgotabbia svolto un delicato ruolotra politica e amministrazione,e che i suoi uomini abbianovissuto, e operato, a contattodiretto dei servizi strategici, ene siano alla bisogna statianche parte attiva e importan-te.

Non vorremmo però che siritenesse ancora necessarioeventualmente proteggere lasegretezza delle operazioniclandestine e l'anonimato deicompiti.

Siamo convinti inoltre chesia tempo di mettere a chiaroanche queste vicende, per unaragione di semplice verità.

Siamo anche convinti chegli uomini dell'Amgot abbianofatto solo il loro dovere, e chenon sussista nemmeno il biso-gno di coprire i contatti e i ter-minali italiani - notabili, mas-soneria, mafia e anche gerar-chia cattolica - che a quellevicende hanno in vario modocontribuito.

Certamente le roventi,dure e perfino eccessive pole-miche sul coinvolgimento,nella campagna di Sicilia,della mafia, e sul presuntoruolo americano nella rinascitadella stessa, scoppiate oltreoceano e rimbalzate in Italia,soprattutto dopo l'inchiesta delsenatore Estes Kefauver, pesa-no. Esse hanno infatti creatoun clima sciroccoso e pesante,che ha avvolto tutta la vicendain una coltre di mistero.

Non ha poi favorito laricerca, e ha spinto protagoni-sti e comprimari a mantenereun profilo basso e defilato, e a

tenere la bocca cucita il piùpossibile.

Il colonnello Toscani, neisuoi Ricordi, avrebbe potutofornire i necessari dettagli, equalche appiglio significativoper chiudere in via definitivaquesta questione. Essa ha unvalore generale ed esula dallasua persona, apprezzabile edapprezzata. Non ha ritenuto difarlo. Ha mantenuto l'obbligodi segretezza, ed è rimasto nelvago.

Ovviamente non glienevogliamo, nel modo più asso-luto, ma continueremo a spera-re che la ricerca storica, non-ostante le difficoltà, faccialuce.

Intanto le sue Memoirs - nedobbiamo saggiamente pren-dere atto - indicano che FrankEugene Toscani, maggiore del-l�esercito degli States, è arriva-to a Licata all'alba del 10luglio 1943, con i fanti diTruscott, e non prima.

(2. Continua. La 1ª parte èstata pubblicata ne LaVedetta di aprile 2005)

Page 10: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

CULTURA10 La Vedetta - Maggio 2005

La Vedetta interroga il sindaco Biondi, assessore alla P.I. e ai BB.CC.

Che fine ha fatto la sezione staccatadell�Archivio di Stato?

Da tempo volevamo torna-re sul problema, ma ci ha anti-cipato il dott. SalvatoreAvanzato, ex assessore alla P.I.nella giunta Saito, con una suacondivisa lamentazione rac-colta da un collega e pubblica-ta nell'edizione dello scorso 9aprile nella pagina di cronacalocale di un quotidiano sicilia-no. Ci riferiamo alla mancataistituzione, a Licata, di unasezione dell'Archivio di Statodi Agrigento, da più di dueanni ormai avvolta nel silenzioe fors'anche nel dimenticatoioe ci spiacerebbe che questaimportantissima iniziativa, adun passo della sua realizzazio-ne, venisse abbandonata, per-ché sarebbe un incalcolabiledanno per la storia della nostracittà. Soprattutto ci spiacereb-be sapere che la stessa fossestata abbandonata dal sindacoAngelo Biondi, che è ancheassessore alla P.I. e ai BB.CC.,magari per fare un dispetto,non solo politico, ad un suoavversario personale ed excamerata. Ma, non crediamoche Angelo Biondi mortifichia tal punto la sua intelligenza esi lasci scappare un'occasionecosì importante per la nostracittà che ritornerebbe in pos-sesso di tutti i suoi documentistorici, per gli studiosi che ver-rebbero a Licata per consultarele migliaia e migliaia di docu-menti e per i nostri studentiuniversitari che avrebbero incasa una mare di notizie daconsultare ed utilizzare per leloro tesi di laurea. Per questoritorniamo sull'argomento echiediamo al sindaco un suointervento diretto su questomensile per chiarire i terminidella questione e perché possafarlo, ci permettiamo di rinfre-scargli la memoria relazionan-dolo sui fatti.

In data 9 aprile 2003, dopoun sottile lavoro di incontripreliminari e di intese tra l'al-lora assessore alla P.I., dott.Salvatore Avanzato e l'on.Nicola Bono, sottosegretarioai BB.CC. del primo governoBerlusconi, fu sottoscritta, inRoma, nella sede delMinistero per Beni e le attivitàculturali-Direzione generaleper gli archivi, dall'on. Bono edal dott. Pietro Carmina, diri-gente del DipartimentoAA.GG. del Comune diLicata, la seguente intesa "nel

e volumi) dal 1528 al 1881,Atti delle soppresse corpora-zioni religiose (numero 22registri), Carte inerenti alCensimento dei beni ecclesia-stici 8numero 7 tra faldoni eregistri) dal 1864 al 1868,Catasto-fondi rustici ed urbani(numero 5 tra registri e falco-ni) dal 1821 al 1847, Catastoantico dei terreni (numero 110registri), Catasto nuovo deiterreni (numero 114 registri),Catasto nuovo fabbricati(numero 6 registri), Liste diestrazione di leva (dal 1840 al1923), Opere Pie (numero 21faldoni) dal 1848 al 1877,Piante topografiche, geometri-che e progetti (n. 11), Ruoli efogli matricolari dal 1873 al1918, Sentenze civili e penali-Pretura dal 1865 al 1906(primo versamento, numero208 faldoni), Sentenze civili epenali - Pretura dal 1956 al1976 (secondo versamento,numero 408 faldoni), Stradeordinarie e ferrate, espropri eprogetti etc., documentazionevaria su Licata.

A tutti questi documenti siaggiungerebbero quelli custo-diti nell'ex convento delCarmine, al momento interdet-ti alla consultazione dato chela persona addetta è in conce-do obbligatorio per maternità,quelli custoditi in un vano del-l'ex convento di S. Angelo,quelli custoditi nel fondo anti-co della biblioteca comunale,quelli custoditi nell'archiviodel palazzo di città e quelli chepotrebbero essere recuperatidalla catasta di documenti car-tacei ammassati nella falegna-meria comunale di viaGiarretta.

Come i lettori potrannoben comprendere, sarebbedavvero un grave delitto nondare corso all'intesa stipulata aRoma il 9 marzo del 2003 trala direzione generale degliarchivi del Ministero per iBeni e le attività culturali e ilComune di Licata. Attendiamoun chiarimento da parte delsindaco.

Calogero Carità

Nella foto: un brano di unantico documento d�archivio

comune intento di meglioconservare e valorizzareil patrimonio documenta-rio dello Stato, delComune, degli Enti e deiprivati esistente nel terri-torio".

La direzione generaleper gli Archivi si impe-gnava ad istituire a Licatauna Sezione di Archiviodi Stato nella quale sareb-bero stati trasferiti i fondidocumentari relativi alterritorio di Licata oraconservati nell'Archiviodi Stato di Agrigento.

La direzione generaleper gli Archivi si faceva

carico di assegnare all'istituen-da Sezione personale stataleidoneo alla gestione dellaSezione.

Il Comune di Licata mette-va a disposizioned e l l ' A m m i n i s t r a z i o n eArchivistica, nella forma dicomodato gratuito, locali ido-nei per il ricovero del patrimo-nio documentario e per i servi-zi d'archivio. E tali locali l'am-ministrazione Saito aveva indi-viduato all'interno e al primopiano del restaurato ex conven-to di S. Francesco, confinanticon la scuola media "G. DePasquali", ritenuti idonei dagliispettori ministeriali apposita-mente inviati a Licata. Talilocali, oggi, invece sono statidestinati a semplice magazzinodel fondo librario antico dellabiblioteca comunale, primacollocato nell'angusto ed inido-neo locale al piano terra delPalazzo di Città.

Il Comune si impegnavaanche a farsi carico delle opereper la messa a norma di talilocali e delle spese relativeall'energia elettrica, al riscalda-mento ed al consumo d'acquadella Sezione e a valutare lapossibilità di mettere a disposi-zione personale precarioA.S.U., a supporto di quellodell'Amministrazione degliArchivi, per il funzionamentodella Sezione. Nelle more del-l'avvio degli impegni assunti esopra descritti, i sottoscrittoriavrebbero proceduto agliadempimenti necessari.

Cambiata amministrazionecomunale dopo due mesi dellasottoscrizione di questa impor-tante intesa e soprattutto cam-biando l'assessore alla P.I.,Avanzato, grazie al cui impe-gno si ottenne anche il restau-ro, in atto, della nuova Badiabenedettina, che diventerà unpolo culturale polivalente(biblioteca comunale, pinaco-teca e ampliamento del museoarcheologico), tutto si è ferma-to e nessun degli adempimentinecessari è stato portato inessere, Chiediamo al sindaco,perché?

Ecco la documentazionearchivistica relativa al nostroComune che sarebbe ritornatanella nostra città: Atti delComune (n. 40 faldoni) dal1815 al 1860, Atti dello StatoCivile (n. 100 registri) dal 1820al 1865, Atti notarili di ben 92notai (numero 2.218 tra registri

UNA PROPOSTA DE LA VEDETTA AL SINDACO ANGELO BIONDI

UNA MOSTRA PERMANENTE SULLO SBARCO

A LICATA AVVENUTO IL 10 LUGLIO 1943Allestire una mostra fotografica permanente

sullo sbarco a Licata il 10 luglio 1943. Questo èil senso di una articolata proposta che il prof.Calogero Carità, direttore di questo mensile epresidente dell'Associazione Culturale �I. Spina�,ha presentato al sindaco Angelo Biondi, nonchéassessore alla P.I. del Comune di Licata. Lamostra, che potrebbe essere ospitata in uno deilocali del chiostro dell'ex convento di S.Francesco, dovrebbe presentare una ricca serie difotografie che illustrano la nostra città primadello sbarco, le fasi dello sbarco dei fanti di mari-na americani sulle nostre spiagge, la nostra cittàdopo lo sbarco. E ciò non solo per tenere viva lamemoria dei nostri giovani sui mali della guerrae sul sacrificio di quanti contribuirono a restitui-re la democrazia al nostro paese, ma per creare,un po' alla volta, seppur in dimensioni diverse,

ciò che è stato fatto su questo medesimo tema aCatania all'interno delle restaurate raffinerie. Neilocali della mostra, in pratica, potrebbe esserecostituita una biblioteca specializzata sullo sbar-co in Sicilia e riunire in essa documenti e cimeliche le famiglie licatesi potrebbero donare. Neilocali del chiostro di S. Francesco, inoltre,potrebbe essere trasferita, murata e custodita lalapide marmorea, la momento in abbandonoall'ingresso delle vecchie scuole elementari�Badia�, che il fascismo per ricordare le sanzioniche la Società delle Nazioni impose all'Italia, fecemurare sul prospetto di tutti i municipi di Italia.Nella nostra città fu murata sulla fronte est dellatorre dell'orologio. Questo mensile, che ha messoa disposizione gratuitamente il proprio archiviofotografico e storico e la proprio consulenza,resta in attesa di una risposta del sindaco.

L�ANGOLO CULTURALEa cura di Carmela Zangara

MARIANO VEDDA

IL VERO SOLE

Il giorno s�è oscurato,il buio della notte è diventato ancor più denso.

Stiamo cercando il solema il sole non è più.

Tutto adesso è tetro,chi ci illuminava era la tua luce

Tutto adesso è freddo,chi ci riscaldavaera il tuo calore

Tutto adesso è triste,chi ci dava gioia era il tuo amore.

Sei scomparsonon ti vediamo più,ma il nostro Angeloresti sempre tu.

Come la gioia nasce dalla pienezza, il dolore è una conse-guenza della perdita. E' il lutto dell'animo che grida la sua impo-tenza di fronte al mistero della morte, della malattia, del dolo-re....che diventa tanto più impenetrabile se ha il volto delle Parcheche recidono improvvisamente il filo della giovinezza di unfiglio.

ROSARIA RICCOBENE

ONCOLOGIA

Sofferenze, dolori,lunghi silenzi!Visi spenti, smagriti.Sorrisi forzati.File di letti. Stanze anonime:un susseguirsi di numeri.Corpi inchiodati Succhiano gocceScandite dal tempo.Passi felpati,cigolii di aste e carrelli,stridìo di ruoterompono la staticità.Svolazzanti camici bianchi Danno sollievo, speranza.Una finestra si apre: fuori c'è il mondo. Fuori è la vita!

Qui la punta dell'iceberg èil dolore di fronte ad unammalato terminale, ilmomento che più di altri fatoccare con mano il misterodella vita, l'allentarsi delcontrollo razionale su diessa, il sentire sfuggire dallemani il filo che pensavamotenere stretto tra le dita, ildoversi piegare alla inelutta-bilità degli eventi. E' inmomenti simili che sentiamola presenza impalpabile diciò che chiamiamo destino osorte, fortuna e sfortuna,immagini incorporee delmisterioso. Ed è sempre inmomenti simili che l'uomonon reggendo davanti alladevastazione della malattia,alla condanna senza scampo,ad una morte annunziata, siinterroga sui perché dell'esi-stenza.

Domande senza risposta,domande che solitamenterinviamo, perché la vita peressere tale deve dimenticarela cupezza della morte, ildramma della malattia, ilcalvario della sofferenza.L'uomo per vivere devedimenticare. Siamo preparatia vivere non certo a morire.

CATERINA RUSSO

Il viaggio

Incontri,abbandoni,frammenti d'anima lasciati per via.

Senza legami,pronta a lasciare,vado,non m'importa arrivare

Guardo gli alberi sfuggenti,il mare,le nuvole che mi rincorrono,mi riconcilio con me stessa,mentre i pensierisi disperdonocome fumo nella nebbia.

Chi non ha provato la lacerazione interiore quando l'anima rimaneimpigliata in un ricordo, una storia, le tante strade percorse e poiabbandonate? Ma la consapevolezza della perdita, nella Russo non determina lachiusura, perché la vita, non finalisticamente orientata verso un tra-guardo (non importa arrivare), è un insieme di momenti in fieri, cuiaprirsi senza preclusioni (senza legami vado) con la capacità dicogliere l'intima essenza delle cose nell'attimo in cui sono.Probabilmente come in Ungaretti di "San Martino del Carso" nelcuore della poetessa "nessuna croce manca". Però gli abbandoni nondiventano pianto o indugio, né lamento o cupezza, semplicemente erealisticamente sono le croci inevitabili della vita.Realismo dolce, che sorvola sulla negatività del vivere: odi, rancori,risentimenti - e si dispone all'accoglienza sempre nuova della vita.

�L�angolo culturale� diCarmela Zangara

Con questa rubrica si intendedare la possibilità a quantiamano scrivere poesie, romanzi,prose, di darne la luce tramite ilnostro giornale o il nostro sitointernet. Agli interessati racco-mandiamo di mantenersi brevi enon oltre le due cartelle dattilo-scritte, max 60 righe, oppure duecartelle di word, corpo del carat-tere 14. Tutto il materiale lette-rario, di volta in volta, verrà esa-minato attentamente ed allo stes-so tempo recensito sul primonumero utile. Fate pervenire ivostri elaborati, firmati completidi indirizzo e numero telefonicoai seguenti indirizzi di postaelettronica:[email protected]@lavedettaonline.it

Page 11: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

La Vedetta - Maggio 2005 CULTURA 11

Elzeviri

di lingua italiana

L�umorismoQuesto sostantivo maschile esisteva già in antico, derivan-

do dal latino �ùmor-umòris� = �umore, liquido, secrezione�, eindicava la dottrina umorale del grande Ippocrate, celebremedico greco, contemporaneo di Socrate, e universalmentericonosciuto padre fondatore della medicina antica.

Parola dotta, dunque, ma anticamente rara; era più frequen-te il termine �umoralismo�, che suddivideva il carattere degliindividui in base ai quattro �umori�: - sangue - flemma - bilegialla - bile nera -. Indicava l�umore, cioè il temperamento san-guigno, flemmatico, bilioso, melanconico. Poi fu usato anchein senso figurato: �sono in ogni repubblica due umori diversi�(Machiavelli); e col tempo - nel Seicento - fu aggiunto anche ilsignificato di gioioso, ilare, satirico: vedi le Accademie degliUmorosi - sorte in Bologna e in Cortona - e quella degliUmoristi - sorta in Roma - giusti i versi della seconda satira diSalvator Rosa (1615-1673):

� Quindi è che i nomi lor sono gli Oziosi,

gli Addormentati, i Rozzi e gli Umoristi,

gl'Insensati, i Fantastici e gli Ombrosi �Lo usarono anche in questo senso, sia il Manzoni: �fare il

bell'umore�, che il Giusti: �l�umor faceto�. Ma quando �umorismo� assunse il significato moderno di:

"Disposizione d'animo portata a sorridere degli aspetti contrad-dittori e grotteschi della realtà, e/o a sorridere amaramente delleproprie disavventure�? e quando si cominciarono ad usare cor-rentemente in questo senso, il sostantivo umorista, e l�aggetti-co umoristico?

Tutto cominciò con Diderot, che sul finire del Settecento,seguendo l�anglomania allora di moda, introdusse ne Il nipote

di Rameau il termine humorist per designare l�animo inglese,cioè quel tipico atteggiamento di profondo pessimismo conditocon un po� di allegria, o l�autoironia sulle proprie disgrazie.

Iniziò così una lenta ma continua diffusione in Europa diquesta nuova parola, dal significato incerto e dalla definizionedifficile; a volte accentuando il carattere di humour noir speciecon gli autori inglesi J. Swift, E. Poe, L. Carrol. In Italia, patriadi tanti forestierismi, la diffusione fu più lenta che altrove; tantoche il nostro critico A. D�Ancona - nel 1880 - doveva ramma-ricarsi per le probabili future critiche, per aver lui usato il ter-mine umorista in senso moderno: �ma non pretendano [i puri-sti] di dire che in italiano bisogna rassegnarsi a non dire la

cosa, perché non abbiamo la parola.�Agli inizi del Novecento la parola divampò; divenne di

moda. In Francia, ad opera di H. Bergson, con l�opera �Il riso eil significato del comico� quasi un esordio filosofico di questonostro secolo breve, la sua stella polare. E se ciò non bastasse,in Austria, Sigmund Freud, fondatore della psicanalisi, invaseprepotentemente il campo con più profondi studi scientifico-psicanalitici, specie con: �Il motto di spirito� e con�Psicopatologia della vita quotidiana�. Indagando lo humour,ha affermato: �Lo humour non ha soltanto qualcosa di libera-

torio, ma anche qualcosa di sublime�.A riempire maggiormente il secolo di �umorismo� contribuì

pure l�Italia con il nostro grande Pirandello, mediante un nutri-to numero di commedie a sfondo umoristico, e con un profon-do saggio (oggi quasi misconosciuto) proprio sull�umorismo. Epoiché allora (1908) la parola non era molto nota e diffusa inItalia, ebbe a scrivere: �la parola italiana umore non è la ingle-

se �humour� ... la parola nostra non riuscì idealmente a ser-

bare e a contemperare in sé ciò che già materialmente include-

va�. Infatti il campo semantico dello inglese humour non si puòsovrappore a quello dell'italiano umorismo. Per cui, a volerdefinire con esattezza, il preciso significato del terminehumour, si incontrano difficoltà ardue, più di quanto possanosembrare a prima vista. Vi si sono cimentati i più valenti stu-diosi: primo il D'Ancona, per il quale �non è facile ... è diffe-

rente da nazione a nazione�; e per i più: �non è ironia - né sale

attico - né italicum acetum - né l'esprit française�; potrebbeessere �sublime rovescio della realtà�; o meglio per Pirandello:il sentimento del contrario - una tragica alleggrezza.

Di questa difficoltà se ne accorsero anche in Francia, paesein cui, nei primi decenni del secolo, si sostenne uguale dibatti-to: �Pourquoi nous ne pouvons définir l�humour� - �Perché nonsi può definire lo humour�-; e nel 1925 i Surrealisti tenneronumerose sedute-inchiesta sull'argomento, e fecero dell'umori-smo un pilastro della loro estetica. Nel 1945 il grande AndrèBreton finalmente riuscì a pubblicare la prestigiosa:�L�antologia dello humour noir�.

D�allora in poi alcuni maître-à-penser non disdegnano diaffermare che lo humour, pur nella difficile accezione, fu lacaratteristica letteraria più significativa, più presente e più dif-fusa in tantissimi scrittori e letterati del ventesimo secolo.

al.ba

Aqua vitaeUn racconto di Liliano Capobianco

TI PENSU SEMPRI

Ti pensu tutti i jorna figlia mia,

ogni giornu.

E, a notti, mi compari

e, appena spunta u suli

vegnu o campusantu novu,

na timba di Marianeddru,

ppi starimi ccu ttia.

Ti parlu e tu nun m�arrispunni,

ti cantu tanti cosi

di quannu t�addrummiscivi

supra i ma dinocci

vulivi cuntatu u cuntu

du puvireddru

ca jva a scola,

cchi manu cini i rosuli

a pedi scausu e senza un pizzuddru

i cuddriruni

e tu ciancivi, ca ti viniva a pena.

Ora, cianciu ia

ia cca to matruzza ca sta scumparennu

ccu l�occi allammicati e u cori siccu.

Camillo Vecchio

�La falda dell'acqua, lafalda dell'acqua�, gridavano ipaesani inferociti, dopo essersiaccorti che una delle pochesorgenti di quell'arido paeseera stata inquinata dalle mon-tagne di spazzatura depositatein quel posto.

�Come?�, chiese Luigi sbi-gottito, mentre, senza guarda-re, cercava di prendere i bidonidal suo furgoncino. �Voletedire che anche la fontana delCastro è inutilizzabile?�

�Sì, proprio così�, risposeun giovane dalla faccia butte-rata, �non vedete quante perso-ne deluse e arrabbiate stannoricaricando i recipienti sopra iloro mezzi? L'acqua che escedalla cannella ha un saporenauseabondo. Il colore inoltreè poco invitante e l'odore sgra-devole.�

�Come faremo?�, chieseLuigi sempre più disorientato,�la settimana scorsa è stata lavolta della Sassaiola e neanchesulle sorgenti della Cava edell'Aretusa si può più fareaffidamento.�

�Non lo so�, rispose ilragazzo, �siamo rovinati; nonabbiamo acqua né per bere néper cucinare. Già eravamo allostremo con quella poca che ècaduta dal cielo. Adesso siamocon i guai fino al collo.�

�E per quanto riguarda lafontana dei Lupi, anche quellaè inquinata?�

�Non ne ho idea, ma nonmi aspetto niente di buono.�

�Quella dovrebbe essersisalvata, è abbastanza lontanadal paese.�

�Se ha intenzione di andar-ci, mi dia un passaggio. Nonsono riuscito a riempire questobidone e mia madre mi aspettaper cucinare.�

�Va bene, salga su.� Dopo essersi sistemati per

bene, dentro il furgoncino, idue si diressero verso una stra-da di campagna, alla fine dellaquale si trovava la fontana daloro menzionata. Non era unastrada che Luigi era solito per-correre poiché non era moltoagibile. Risultava mal tenuta,piena di buchi e di fango, chedi anno in anno aumentava,nonostante le poche pioggeche quel posto riceveva. Quelgiorno però era un giorno par-ticolare, la necessità di riempi-re d'acqua i bidoni lo avevaobbligato a seguire quel per-corso. Ma, ahimé, neanchequesta volta lui e il suo occa-sionale compagno di viaggiofurono fortunati. Al loro arri-vo, infatti, trovarono la fontanaletteralmente invasa da perso-ne, tutte infuriate, poiché dallecannelle non usciva un filod'acqua.

�E' stato zio Vanni�, gridòun anziano signore che stava ingroppa ad un mulo, �è statoproprio lui.�

Il viso di quel vecchiouomo era paonazzo dalla rab-bia. Il suo braccio destro eraalzato, e con la mano muove-va, a mo' di minaccia, un bido-ne che aveva appena estrattodalle bisacce.

�Quel brutto egoista pensasolo alle sue pecore e non halasciato neanche una gocciad'acqua per noi, nemmeno perle nostre povere bestie", dicevaindicando un'enorme vascavuota, "la sorgente passa attra-verso le sue terre e lui ne impe-

disce il passaggio perché hapaura che le pecore gli muoia-no di sete; ma le sue pecoresono forse più importanti dellanostra vita? Che siamo ugualiagli animali noi?

�Perché non gliela faccia-mo pagare?� suggerì unasignora di mezza età sul cuivolto si poteva leggere benissi-mo la disperazione per la man-canza del prezioso liquido.

�Io ho in tasca una pisto-la�, aggiunse un uomo dalcorpo tozzo e dal volto pelosocome una scimmia.

�Andiamo, andiamo a farcigiustizia�, gridò, quasi in coro,un gruppo di persone che,rispetto agli altri, stava piùvicino alla fontana; e, come unfiume umano, aizzata da quel-le parole di odio, la folla, chepoco prima aveva letteralmen-te riempito quel posto, si dires-se difilata verso l'ovile di zioVanni. Anche il ragazzo dallafaccia butterata si lasciò coin-volgere da quella specie di fol-lia collettiva e, in men che nonsi dica, si apprestò a raggiun-gere quelle persone arrabbiate,lasciando Luigi stupefatto peril suo comportamento pocorazionale.

�La folla è un enormecampo di grano�, pensò pessi-misticamente il giovane,�capace solo di spostarsi indirezione del vento che lamuove�. E quel giorno il ventoche si era mosso era un ventodi odio. Intanto era rimastosolo e con lo sguardo cercavadi capire fin dove sarebbe arri-vato l'irrazionale comporta-mento di quelle persone.Salivano per l'erta collinacome tanti gatti inseguiti dacani feroci, chi a piedi, chispronando il proprio mulo o ilcavallo e in men che non sidica arrivarono sino al bassorecinto che circondava l'ovile.Qualcuno di loro in modo van-dalico e in forma di spregioforzò una parte del murofacendolo crollare, altri dava-no calci alle pecore, come se lacarenza di acqua potabile fossecolpa di quei poveri animali enon della cattiva gestione cheessi avevano avuto nei con-fronti di quell'insostituibileelemento naturale.

Zio Vanni era lì. Li aspet-tava. Sapeva che da unmomento all'altro quegli esseriumani inferociti si sarebberoindirizzati verso di lui. Si erasistemato all'imbocco di unacavità naturale da cui si vedevala sorgente e tenendo stretta-mente con la mano destra unabottiglia, contenente un liqui-do nerastro, prese a gridare:�Andatevene, andatevene viatutti o butterò questa bottigliadi petrolio dentro la falda del-l'acqua, così non la potrà usarepiù nessuno, nemmeno voi.�

La folla indietreggiò unpochino, non si aspettava certouna reazione del genere. Lapaura che zio Vanni attuasse lasua minaccia aveva portato inessi un po� di buon senso.

�Volete l'acqua? Ebbene,ve la darò. Ma prima dovrò

essere certo di averne a suffi-cienza per le mie pecore o incaso contrario attuerò la miaminaccia.�

�Ti prenderai solo quellache ti spetta, rispose una vocein mezzo alla folla, il fatto chela sorgente passi attraverso letue terre non ti fa diventarepadrone di essa.�

�Sì, sono io il padrone diquest'acqua e finché sarò invita deciderò io quello che ègiusto o non è giusto farne diessa�, disse zio Vanni, mentrela mano gli tremava per paurache qualcuno facesse qualchemossa azzardata contro di lui.

�Se tu non ci dai l'acqua enoi moriamo, a chi potrai ven-dere le tue pecore?�, chiese lavoce di prima.

�Le venderò a qualcunodei paesi vicini�, rispose zioVanni e nel pronunciare quelleparole fece un passo indietro,avvicinandosi ulteriormentealla cavità naturale.Sfortunatamente la sua mossafu male interpretata da alcunielementi della folla che subitoreagirono con colpi di pistola efucile.

�Non era solo l'uomo dallafaccia di scimmia ad esserearmato�, pensò Luigi, �anchealtre persone si erano prepara-te al peggio.�

Zio Vanni venne colpitoalla fronte e al petto e, privo divita, cadde bocconi quasi den-tro l'ingresso della caverna;per fortuna la bottiglia scivo-landogli dalla mano andò afinire all'altezza delle sueginocchia scongiurando così lacatastrofe annunciata.

Un improvviso silenziocalò sulla folla. Resisi conto didove la follia collettiva liaveva condotti, i presenti spe-ravano, forse, con quel tardivogesto di pentimento, di allevia-re il senso di colpa per il delit-to appena commesso. Tutti,anche quelli che non avevanosparato, erano colpevoli, per-ché non si uccide solo con laarmi: le parole a volte sono più

micidiali!Povero zio Vanni, ucciso

come un animale; e che maleaveva fatto poi per meritarsiquesto? L'unica sua colpa erastata quella di aver difeso lesue pecore, ma per quantoriguarda il resto della sua vitaera stato sempre un signore,gentile e disponibile. Adessogiaceva per terra a mangiarela polvere di quel remotoposto, come se avesse com-messo il più orrendo di tutti idelitti.

Passato l'attimo di smar-rimento, qualcuno della follaincominciò ad avvicinarsi aquel povero corpo. L'anzianouomo, che per primo li avevaincitati a compiere quell'insa-no gesto, sembrò avere piùcoraggio di tutti, afferrò lebraccia di zio Vanni per met-terlo in una posizione piùdegna di un uomo. Ma qualefu la sua sorpresa nell'alzarloda terra: dal petto non uscivasangue, come ci si sarebbeaspettato di vedere, ma unliquido nerastro.

�Petrolio, gridò l'uomolasciando la presa, il corpo dizio Vanni è pieno di petrolio.Questo maledetto vecchiac-cio se l'aspettava che noisaremmo venuti e si è riempi-to il giaccone di borracce dipetrolio. Adesso, malgrado ildelitto, l'acqua è stata ugual-mente inquinata.�

Preso un po� di coraggio,Luigi si avvicinò dove giace-va il povero pastore. Puressendo stato l'unico a nonessersi fatto coinvolgeredalla folla, in quel precisoistante gli parve opportunointervenire e prendere laparola.

�Aspettate, aspettate, nonlasciatevi trasportare dinuovo dall'ira�, disse, cercan-do di portare un po� di calmanegli animi agitati. Ci saràpure qualche mezzo chepossa far ritornare l'acquacome prima. Avranno sicura-mente inventato qualcheaggeggio del genere; delresto non lo dicono pure allaradio che siamo nell'era delprogresso tecnologico?Ebbene, se questo progressonon è capace di rimediareagli errori che abbiamo com-messo, che progresso è?�.

Page 12: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

Come eravamo

12 ECONOMIA La Vedetta - Maggio 2005

CREDITO

2004 positivoper Banca Popolare

Sant�Angelo

La Banca PopolareSant�Angelo guidata dal suopresidente Dr. Nicolò Curella(nella foto) continua, come ésua tradizione, ad inanellarerisultati positivi. Quella licate-se, ci piace dirlo, é una realtà,nel vasto universo creditizio,che raccoglie sempre più con-sensi e li tramuta in risultatieconomici invidiabili.

Così l�esercizio 2004 èstato chiuso con un utile nettodi 4,2 milioni di euro, pari ad unincremento dell�11,4% rispettoal 2003. Gli impeghi sono stati301 milioni, 10,12% in piùrispetto al 2003. Questi i dati dibilancio più significativi appro-vati dal Consiglio diAmministrazione e che verran-no sottoposti all�assemblea deiSoci prevista per domenica 29maggio presso il Salone delPalazzo Frangipane.

Il risultato netto consente didistribuire agli 8 mila azionisti,che detengono 3,7 milioni diazioni, un dividendo di 1 euro. Idati di bilancio evidenziano unacrescita del 5,3% della raccoltacomplessiva, così suddivisa:raccolta diretta 514 milioni e188 indiretta. Il margine diintermediazione, cresciuto del3,2% si porta a 24,5 milioni dieuro.

La Banca PopolareSant�Angelo ha ora un patrimo-nio di 85,6 milioni di euro ed hasuperato a pieni voti il periododi riposizionamento, che l�haportata ad essere �Banca delterritorio che prevede una fortelocalizzazione nelle province diAgrigento, Caltanissetta ePalermo�, dopo la vendita diuna grossa parte della rete disportelli al Credito Valtellinese.

Ora la banca licatese si

appresta ad elaborare un pianoindustriale per i prossimi treanni, che la vedrà ancora in cre-scita e più presente a Palermo eCaltanissetta. Tale manovraavverrà tramite il riposiziona-mento di alcuni sportelli che sitrovano in piccoli comuni e l�a-pertura di cinque nuovi sportel-li.

La Sant�Angelo sempre piùsi orienta alle famiglie, allepmi, agli artigiani e agli agri-coltori. Questi ultimi settoriimportanti dell�economia localee regionale. Per queste ultimecategorie varie offerte a condi-zioni veramente vantaggioseche prevedono interventi perl�acquisto di terreni, impianti,attrezzature ed anche il creditod�esercizio. Per chi intendemetter su casa, un mutuo con untasso d�ingresso dell�1,50%variabile dopo un anno, aggan-ciato al parametro Euribor piùun spread dell�1,60%.

La Popolare Sant�Angelocome afferma il suo presidente:�rappresenta il modello dibanca �corta� con centri deci-sionali vicino al territorio.Conosciamo le esigenze econo-miche dei clienti, e ne condivi-diamo la cultura di appartenen-za�.

C.C.

Utile a +11,4%, impieghi a +10,12%. Agli 8

mila azionisti un dividendo di 1 euro per

azione. Nel prossimo piano industriale

prevista l�apertura di 5 nuovi sportelli

Al Pontile degustazione dei vini della Tenuta Casal Pozzillo del Barone La LumiaUna serata all�insegna della riscoperta della valorizzazione dei prodotti del mare e della terra

Don Totò, che forte!

E� arrivato il momento dellecelebrazioni e della riflessione.

Guardando la realtà sicilianache in altri ambiti del territorioregionale riveste l�immaginedell�innovazione, del progres-so, del divenire che tanto pro-duce in chiave sia sociale cheeconomica, le celebrazionisono tante e di sicuro successo.

Dall�agrigentino si intravve-dono i riverberi dei miraggidelle affermazioni che stannoottenendo altre province isola-ne. Da qui ammiriamo il pro-getto del ponte che con sapien-te tecnica ingegneristica uniràle sponde del continente Europacon la Sicilia; osserviamo lanascita di un nuovo polo uni-versitario che si profila essereun punto di partenza, piuttostoche di arrivo, una nuova e vita-le base della ricerca, della speri-mentazione scientifica, dell�in-novazione; sentiamo di ingentiflussi di passeggeri che fruiran-no di quello che sarà l�aeropor-to internazionale crocevia dellerotte aeree mediterranee. Tuttiprogetti che sembrano esserealtro rispetto all�industrializza-zione del passato che avevaportato in Sicilia fumi nocivi,rifiuti tossici e condizioni dilavoro poco sane.

E Agrigento? Nessuna pro-vincia siciliana può permettersidi sopravvivere di gloria rifles-sa. Si valorizzi quanto di positi-vo c�è e quanto potrebbe esser-ci. Agrigento deve puntare sulturismo, sulle tradizioni, sullacultura. Per quanto possa sem-brare realizzabile uno sviluppofondato sul turismo, al momen-to non è soltanto opinabile, èspecialmente carente. Il tra-sporto stradale, soprattuttoautostradale, realizzato in Italiaoltre quarant�anni fa è di là davenire. I tempi dei trasporti edei viaggi sono mutati. Sarebbeda attuare il progetto di un aero-porto che rendesse più agevoli eveloci i collegamenti.Agevolazioni, detrazioni edesenzioni economico-finanzia-rie permetterebbero, special-mente ai giovani, di investiresul territorio. Le tasse sonoanche uno strumento di �inge-gneria sociale� che se ben indi-rizzate, possono incoraggiaredeterminati comportamenti. Sesi vogliono tenere sotto control-lo problemi come inflazione edisoccupazione, bisogna affron-tarli a livello governativo, siaregionale che nazionale.

Enzo Baldacchino

La possibilità di sviluppo economico nellaProvincia di Agrigento

Miraggi di progresso

di Angelo CaritàUna bella serata quella tra-scorsa giovedì 14 aprile pres-so la vinoteca - trattoria Al

Pontile di Rocco Biondi dovel�occasione è stata propiziaper degustare gli ottimi vinidella famosa casa vini-cola Casal Pozzillo del

Barone Nicolò La

Lumia. Un�aziendaoramai da molti anni inforte espansione, chesta allargando i suoiorizzonti verso queimercati più in linea conla sua aristocratica tra-dizione. Ultimamente iprestigiosi vini di CasalPozzillo hanno varcato i con-fini del Nord-Europa, rag-giungendo, a detta dell�enolo-go e Sommelier dell�azienda,il giovane Salvatore LaLumia, punte di fatturato sod-disfacenti.

La Tenuta La Lumia oggiha un�estensione di 150 ettaridi terreno, 40 dei quali vitati.La produzione dell�uva édestinata a crescere in conse-guenza di ulteriori reimpianti.Di origini gessosi-solfiferi iterreni su cui insistel�Azienda, dotata di impiantia spalliera. Bassa la mediaproduttiva che varia da 50 a70 hl. per ettaro, di conse-guenza alta è la qualità.Attualmente l�azienda produ-ce da 350 a 400 mila bottiglie.

Le uve vinificate sonotutte di produzione propria edhanno origine da vignetiautoctoni scelti tra i miglioridi Sicilia: Nero d�Avola,Inzolia, Nerello Mascalese eFrappato.

La natura dei terreni ed ilclima (due chilometri dalmare) sono elementi impor-tanti per l�assunzione negliacini di profumi ed aromiunici.

Il Signorio Rosso vienericavato da vitigni adulti (piùdi nove anni di vita) di Nero

d�Avola. Il Signorio Bianco

da vitigni adulti di Inzolia, iCadetto hanno origine dagli

stessi vitigni. Lo Stemma éottenuto da uve di NerelloMascalese (70%) e Frappato(30%). La vinificazione, doporigorosa selezione, è effettua-ta con macchinari che dannouna pigiatura soffice, i mostiprodotti macerano per 10giorni a temperatura control-lata.

L�invecchiamento perminimo tre anni avviene invasche d�acciaio inox.L�affinamento in bottiglia è diotto/dieci mesi. La conserva-bilità è di oltre dieci anni.

Come detto la degustazio-ne, accompagnata da preliba-te pietanze, farcite esclusiva-mente con prodotti della terrae del mare di Licata, prepara-te per l�occasione dallo chefdella trattoria Al Pontile, èstata guidata dal Sommelier

Salvatore La Lumia.Ha aperto le danze Gloria,

vino bianco d�Inzolia (80%).Quando si dice qualità delleuve che nascono e si formanosulla vigna. Gloria è un vinoche avvolge i sensi, vi si pos-sono trovare aromi floreali,tra i quali risaltano i fiori d�a-rancio e glicine. Il colore gial-lo paglierino, gusto fresco epiacevole.

Si passa all�Halykas, vinocarico dal punto di vista cro-

matico, tipico siciliano.Colore quasi dorato. Si senteil peso nel bicchiere, denso.odora di miele e banana.Degustandolo si avverterotondità, peso, pienezza,colore. Dolciastro con altissi-mo contenuto di glicerinariveniente dalle uve passite.Retrogusto amarognolo pervia delle uve parzialmenteappassite. La gradazioneattorno ai 14,7.

Tra un assaggio e l�altro èil turno di Delizia del Conte,vino invecchiato in barriques,da qui il gusto di vaniglia,tipico del legno, e della cilie-gia fresca. Delicato il colorecerasuolo.

E� il momento del Don

Totò, vino forte, imponente,deciso. Nasce da una selezio-ne spietata dei grappoli giàsulla vigna. L�invecchiamentoin barriques non sovrasta lapersonalità del Nero d�Avolain purezza. Nulla da invidiareai grandi vini.

Chiude la scena Nikao, unvino dolce, unico al mondo,frutto di un naturale appassi-mento del Nero d�Avola.Nikao è un vino da meditazio-ne, racchiude in se sentori difichi secchi, marasche e car-rubbe. Meraviglioso. Si sposacon dolci al cacao o col cioc-colato fondente.

Quella trascorsa AlPontile, in compagnia di unacinquantina di intervenuti, èstata una serata bella, rilas-

sante, allieta-ta dalla pre-senza di que-sti magnificivini prodottinella Tenutadel BaroneLa Lumia,p r e s e n t a t icon moltoamore daSalvatore LaLumia, ilquale haavuto unap a z i e n z agenuina a stardietro aglii n t e rvenu t iestasiati dallabontà, quali-tà, freschezza di questi viniche lasciano il segno in tutti isensi, soprattutto se accompa-gnati da una buona cucinatipica locale.

Una serata che ci ha fattoriscoprire i valori della nostraricca terra, la Sicilia, Licata inparticolare. Sono stati presen-tati piatti preparati con pro-dotti provenienti dalla terra edal mare nostrum, segno chequando si vuole i licatesi cisanno fare. La materia primal�abbiamo. Allora, producia-mo e valorizziamo i nostriprodotti, la nostra terra, ilnostro mare, valorizziamo lanostra cultura bimillenaria edesportiamo il marchio Licata.

Nelle foto: uno scorcio dellatrattoria Al Pontile. Unabottiglia di Don Totò.

E� l'anno scolastico 1962-63, classe 1a elementare, insegnante: Maestra Antonietta Licata Caro(mamma del Dott. Sergio Licata). Scuola San Francesco (l'anno dopo fu dichiarata pericolante evenne definitivamente chiusa). I nomi, cominciando da sinistra ed in piedi, credo di ricordarli tutti:Nogara, Bennici, Di Rosa, De Caro, Lauricella, Dainotto, Damanti, Bonelli, Lauria, Nogaro, DiLiberto, Pira, Migliore, Guicciardini, Bucceri, Albano, Casano. Credo che a qualche mio vecchiocompagno , vostro lettore, farà sicuramente piacere. (Firmato Ermando Pira)

CONTINUA LA FESTADELLA PRIMAVERA

Il Comune ha pensato di allieta-re la primavera licatese promuo-vendo e sponsorizzando unaserie di manifestazioni, iniziatelo scorso mese di aprile con lagara di addobbo dei balconi, conle mostre di moto d�epoca e sullaShoah allestite all'interno delchiostro di S. Francesco, con lasfilata delle auto d'epoca e con lafesta del pane, accompagnata dauna mostra di dipinti di artistilocali, proseguiranno per l'interomese di maggio con una riccaesposizione di artigiani locali,con una estemporanea di pitturadegli alunni delle scuole delciclo primario, con la sagra delpecorino e della ricotta (14-15maggio) presso la villettaGenerale La Marmora, la primache si attua nella nostra città,con il concorso fotografico"Licata a colori" (20 maggio) edinfine con un ricco percorso eno-gastronomico che si concluderàcon la Sagra del melone cantalu-po.

Page 13: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

13EVENTILa Vedetta - Maggio 2005

FIOCCO ROSA IN CASA BRUNETTO-CELLURA

Ad allietare i giovani genitori Roberta Brunetto e GiovanniCellura è arrivata lo scorso 9 maggio Alida Maria, una bellissimabambina di circa 4 kg. Alla Sig.ra Roberta e al Sig. Giovanni, feli-ci per questo primo evento, vanno gli auguri più sinceri dellaRedazione e della Direzione de La Vedetta. Ai nonni Giuseppinae Vincenzo Brunetto e Silvana Malfitano Cellura le più vive con-gratulazioni.

Licata tra Gela e Finziada

Pubblicati gli atti del seminario di studi

Sono stati pubblicati nelleedizioni de La Vedetta, a curadel prof. Calogero Carità e conil contributo della RegioneSiciliana AssessoratoRegionale ai BB.AA. e P.I., gliAtti del �Seminario di studi

per la valorizzazione storica

ed archeologica di Licata e del

suo territorio�, tenutosi nelTeatro "Re" il 12 marzo, il 16 eil 30 aprile del 2004.

L'elegante volume di 224pagine e numerosissime foto discavi archeologici e di preziosireperti ospita (prezzo di coper-tina � 10,00) e raccoglie le rela-zioni degli archeologi e deglistudiosi di storia antica chesono intervenuti sul temaLicata tra Gela e Finziada

molto caro al not. GiuseppeNavarra il cui saggio, Città

sicane sicule e greche nella

zona di Gela (1964) è statoripubblicato in anastatica per lacircostanza.

Alla 1a giornata (12 marzo04) appartengono la relazionedel prof. Ernesto De Miro,ordinario di archeologia classi-ca all'Università di Messina, suIl problema storico-topografi-

co di Gela e Finziada e ilricordo del not. GiuseppeNavarra fatto dal prof.Calogero Carità che ha riper-corso cronologicamente l'atti-vità professionale e le variericerche e studi dell'illustrelicatese.

Alla 2a giornata (16 aprile04) appartengono le relazionidella prof.ssa CarmelaRaccuia, docente associato distoria greca all'Università diMessina su Greci e non Greci

nella storia di Gela in età

arcaica (da Antifemo ad

Ippocrate), del dott. AdalbertoMagnelli, ricercatore di storiaantica all'Università di Firenze,su Diodoro XIII, 108.2-110.3 e

l'assedio cartaginese a Gela

(405 a.C.): per un riesame dei

dati storico-topografici di

Gela, della prof.ssa Anna DiFalco, docente di latino e grecopresso il Liceo Classico"Cutelli" di Catania, suLindioi: l'enigma di un toponi-

mo, del prof. Francesco LaTorre, docente associato diarcheologia classicaall'Università di Messina, su La

topografia della montagna di

Licata in età classica, del prof.Calogero Carità, presidentedell'Associazione Culturale "I.Spina", su Un manoscritto

dell'Abate Filigello Pallante di

Verona indirizzato nel 1768 al

dr. Daniello le Brun e conte-

nente le Osservazioni critiche

sopra le risposte dell'autore del

IV libro delle memorie

Istoriche del M.R.P.M. Carlo

Filiberto Pizzolanti agli

Argomenti del Sig. Filippo

Cluverio toccante il sito

dell'Antica Gela, della dott.ssaRosalba Panvini, soprintenden-te ai BB.CC. di Caltanissetta,su Ceramiche antiche e gli altri

rinvenimenti dall'emporio di

Gela.Alla 3a giornata (30 aprile

04) appartengono le relazionidella dott.ssa Graziella

Fiorentini, già soprintendenteai BB.CC. di Agrigento, suBilancio dell'attività dell'ulti-

mo decennio della

Soprintendenza di Agrigento

nel territorio di Licata, del-l'arch. Pietro Meli, direttore delParco Archeologico Regionaledi Agrigento, su Il contributo

dell'Associazione Archeologica

Licatese per la valorizzazione

archeologica di Licata e del

suo territorio, della dott.ssaArmida De Miro, responsabiledel servizio archeologico dellaSoprintendenza ai BB.CC. diAgrigento, su I risultati degli

scavi condotti nella sede della

città antica di via S. Maria, delprof. Francesco La Torre,docente associato di archeolo-gia classica all'Università diMessina, su Gli scavi di Monte

S. Angelo, del prof. CalogeroCarità, presidentedell'Associazione Culturale "I.Spina", su Finalità

dell'Associazione e bilancio

degli ultimi cinque anni di atti-

vità, del rag. Angelo Biondi,sindaco di Licata, suProgrammi ed interventi per la

salvaguardia e la valorizzazio-

ne anche a fini turistici del

patrimonio artistico e monu-

mentale e paesaggistico di

Licata e recupero dei conteni-

tori monumentali del centro

storico da destinare all'amplia-

mento del museo archeologico

e alla creazione di una pinaco-

teca. Inedite sono le foto sugli

scavi di via S. Maria e suMonte S.Angelo, comprese lefoto a colori del preziosissimotesoro degli ori della "Signora",recuperato sul monte S.Angeloe ancora custodito presso ilMuseo Archeologico diAgrigento nell'attesa che siarestituito a Licata. Si tratta dimonili d'oro, di un anello concastone e pietra dura e di unarete con medaglione a sbalzoper raccogliere i capelli. Lacopertina nera plastificata, aquattro colori ospita e alette,ospita la foto a colori del pre-detto pregiato medaglioned'oro con testa di Medusa asbalzo del IV-III a.c.Nella foto: la copertina delvolume degli atti.

In una ricerca degli studenti dell�ITG �Ines Giganti Curella�

Il Liberty a LicataPresso l'aula magna

dell'I.T.G. "Ines GigantiCurella" sabato 30 aprile, èstato presentato il volume "Tracultura del restauro e recuperodella memoria. Il liberty aLicata". Dopo il saluto delDirigente ScolasticoMariagabriella Malfitano e delSindaco Angelo Biondi, c'èstata la relazione attenta, parti-colareggiata e appassionata delDirigente Scolastico BrunaMontana Malfitano e l'inter-vento dell'Assessore Comunalealle P.G. Giuseppe Fragapani.Ha concluso Nicolò Lombardo,Dirigente C.S.A. di Agrigento.Sono seguiti altri interventi daparte del numeroso pubblicopresente in cui è emerso il plau-so per l'iniziativa e l'invito aproseguire nel lavoro di valo-rizzazione del patrimonio arti-stico e culturale della città. IlDirigente Scolastico, Prof.ssaMariagabriella Malfitano, nelpresentare il libro: "La pubbli-cazione del volume "Fra cultu-ra del restauro e recupero dellamemoria. Il liberty a Licata",rappresenta la conclusione diun progetto promosso nell'annoscolastico 2003/2004dall'Assessorato Siciliano aiBeni Culturali e Ambientali eP.I. nell'ambito delle attività diEducazione Permanente e fina-lizzato alla valorizzazione etutela del patrimonio culturale.

La scuola ha aderito conentusiasmo all'iniziativa,offrendo un'ulteriore testimo-nianza dell'impegno con cuiinterpreta concretamente il pro-prio ruolo educativo e cultura-le. Nel territorio di Licata sononumerose le testimonianzeliberty che, seppure di notevolepregio, non possono da solegenerare la presa di coscienzadel loro valore storico e monu-mentale né un movimento turi-stico di rilievo. Perciò, si è pen-sato di realizzare - continua lapreside dell'istituto - un percor-so integrato di formazione -informazione, da concluderecon la stesura di un volume-guida sull'architettura liberty aLicata. Sono stati coinvoltidegli esperti esterni, che hannocurato gli aspetti teorici e prati-ci delle tematiche affrontate.Studiare il passato, non signifi-ca soltanto recuperare la cultu-ra del territorio, ma aiutare igiovani a ritrovare le proprieradici, a valorizzare la propriaidentità, a sentire con orgoglioil senso di appartenenza allacomunità locale, valori che imoderni processi di omologa-zione e globalizzazione tendo-no a porre in secondo piano.

Agli studenti, protagonistidel percorso, va un grandeplauso per aver saputo concilia-re attività scolastica ed extra-curricolare con l'augurio dicontinuare a crescere sulla stra-da dell'impegno e dell'operosi-tà. Gli allievi della V classe delcorso serale dell'I.T.G. coadiu-vati dal Prof. SalvatoreCipriano nella realizzazione delplastico della Villa Urso, hannoricostruito in miniatura unadelle ville liberty più belle,consegnando alla città la testi-

monianza del suo originalesplendore e alla scuola un'operapregevole dall'indubbio valoreartistico.

Un'interessante opportunitàculturale educativa e di forma-zione alla vita associativa èstata offerta anche agli allievidel Centro EDA TerritorialePermanente di Licata, la cuipresenza ha costituito motivo diacquisizione di nuove cono-scenze e competenze. La presi-de ha ringraziato i professoriCarmela Damanti, GiuseppinaIncorvaia, Nicolò Pollina,Francesca Galletto, Lucia RosaMontanti e Mariella Mulè, chehanno seguito, curato e stimo-lato gli allievi, alimentando inloro l'amore per la nostra terra ela cultura delle tradizioni.Pregevole il supporto fotografi-co a corredo dei servizi cheilluminano il libro realizzatodai professori Alescio,Cipriano e Pollina.Apprezzabile è stato il contri-buto professionale degli espertiarchitetti A. Cellura e F. Galia.Un ringraziamento va alDirigente Scolastico Prof.Michele Di Franco,Coordinatore del CentroTerritoriale Permanente delDistretto di Licata-Palma diMontechiaro, per il coinvolgi-mento degli allievi del CTP. Lanostra gratitudine - conclude laprof. Mariagabriella Malfitano- alla Provincia Regionale diA g r i g e n t o ,all'Amministrazione delComune di Licata e alConsiglio d'Amministrazionedella Banca Popolare S.Angelo, che hanno contribuitoalle spese di stampa del volu-me, mostrando grande sensibi-lità per questo lavoro, che ciauguriamo possa divenire patri-monio culturale per la città estrumento di diffusione dellesue ricchezze architettoniche".Il libro tratta anche della cultu-ra e dell'arte del restauro e degliinterventi di recupero, di come

nasce il liberty in Europa ecome si sviluppa in Italia, inSicilia e a Licata nelle opere diErnesto Basile, negli affreschidi Salvatore Gregorietti e ilpaesaggio dove sorgono leville. "Nulla diventa reale senon è conosciuto per esperien-za" con questo pensiero delpoeta inglese John Keats si apree chiude il libro. Gli autori sonoconvinti che Licata sia tutta dascoprire, conoscere e valorizza-re.

"Licata ha bisogno di citta-dini attenti, sensibili e deside-rosi di crescere. Dalle ricerchee dalle visite effettuate è emer-so che la città è ricca di postiincantevoli, quartieri dal fasci-no unico, paesaggi emozionan-ti, angoli nascosti, interni diedifici di straordinaria bellezza,che meritano di essere recupe-rati, valorizzati e restituiti alpatrimonio cittadino. E' neces-sario un processo di riqualifica-zione dell'immagine della città,in termini di vivibilità ambien-tale, di sviluppo economico esoprattutto culturale. La valo-rizzazione del nostro patrimo-nio culturale e paesaggistico,attraverso scelte adeguate, puòcostituire un ottimo inizio pergarantire tale riqualificazione,per restituire alla città l'imma-gine che l'ha resa punto di rife-rimento per altri piccoli centri.Questo lavoro - si legge ancoranelle conclusioni del libro - nel-l'umiltà con cui è stato condot-to, ma nella ferma consapevo-lezza dell'obiettivo che intendeperseguire, vuole essere unaugurio, affinché la nostra cittàpossa essere motivo di orgoglioper i suoi cittadini e meta di unturismo qualificato e continuo".Infine, ci piace ricordare duefrasi riportate nella brochure:"Ognuno è parte della storia delproprio Paese. Conservare lamemoria è perciò dovere ditutti", per conoscere e valoriz-zare il nostro territorio.

Gaetano Licata

Festeggiamenti Madonna del Quartieredal 15 maggio al 5 giugno

Fervono i preparativi per lafesta della Madonna delQuartiere. Di fatto é tutto ini-ziato. La festa avrà una duratadi 21 giorni e sarà animata dadiversi momenti di preghiera.Venerdì 27 maggio ore 19:00Santa messa e vespri solenni.Sabato 28 maggio, dopo lamessa solenne, la Madonnaverrà portata in processione. Ilrientro alle ore 24:00 nellachiesa del Purgatorio, dovesosterà 8 giorni per poi rien-trare nella Chiesa delQuartiere domenica 5 Giugno.

Page 14: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

Saranno due giorni indimenti-cabili per i patiti di Bikers. Infattisabato 18 e 19 giugno a Licataarriveranno da tutta Italia e forseanche dall�estero tantissimimotociclisti che avranno la possi-bilità di passare due giornate cheli vedranno in giro per la città enelle località balneari.

La manifestazione organizza-ta dall�Harley Davidson di Licatacon l�ausilio delle consorelle diPalermo e Acireale e di alcunisponsor locali nonchè delComune di Licata.

14 La Vedetta - Maggio 2005SPORT

UNITED COLORS

OF BENETTON.

Corso Umberto - LICATA (AG)

www.vecchiogroup.com [email protected]

Legnoplast S.r.l.Servizi Ecologici

Smaltimento rifiuti speciali

Via Marianello, 16 - 92027 LICATATel. 0922-804696 Fax 0922-777439

BASKET FEMMINILE - B D�ECCELLENZA

E' già tempo di vacanze perla Futura Licata, dopo averconcluso il campionato di serieB d'eccellenza di basket femmi-nile, nei play off promozione,dopo due giornate, AlessandraIndorato e compagne devonocedere il passo al Benevento.La lotteria dei play off ha riser-vato delle sorprese, poiché loStadera Napoli è riuscita asuperare l'Augusta, la piùaccreditata per la vittoria finale.Per la cronaca, va detto che incampionato la Futura era riusci-ta a battere lo Stadera Napolisia in trasferta, sia in casa, equesto la dice lunga sulle possi-bilità che avrebbe potuto averela Futura.

E' stato un campionato daidue volti per la squadra del pre-sidente Angelo Bona, perché laFutura è stata capace di ottimeprestazioni in trasferta e dicocenti sconfitte in casa. Unandamento altalenante che neha condizionato il rendimentoin campionato. Un torneonuovo, contro squadre blasona-te e con ricchi sponsor, che laFutura ha affrontato con lo spi-rito di chi si affaccia in unambiente nuovo ma pronta a farbene e, strada facendo, visti gliottimi risultati conseguiti in tra-sferta, la società matura la pos-sibilità di tentare qualcosa dipiù, da qui la decisione, affron-tando ulteriori spese, di ingag-giare Enza Gaeta e MonicaImperiale.

Sul piano del rendimento edei risultati non c'è stata unasvolta netta, tanto che i risultatisono rimasti gli stessi dell'an-data, anzi, ad una gara vinta nelgirone d'andata in trasferta hafatto seguito con la stessa squa-dra nel girone di ritorno unasconfitta casalinga. Non è statofacile per il tecnico EnricoBona gestire uno spogliatoiocomposto da tante giocatrici,con esigenze diverse, con unasana rivalità, con personalitàforti e fragilità caratteriali, etanti infortuni che si ripercuote-

vano, inevitabilmente, sul ren-dimento generale della squadra.

Qualche soddisfazione ilcampionato lo ha riservatoquando la Futura, nel suo pic-colo, è stata capace di batteresquadre dal passato glorioso. Epoi tante delusioni con errorisui tiri, palle perse, schemi sal-tati e manovre lente e prevedi-bili.

Adesso bisognerà pensare alfuturo. Tutto sommato, il cam-pionato è stato utile, considera-to il ruolo di matricola e l'ine-sperienza in un torneo a livellonazionale. Bisognerà valutarecosa occorre salvare di questastagione e gettare le basi per laprossima.

Sicuramente ci sarà moltoda cambiare, sperando di indo-vinare gli acquisti che vannobene alla squadra. Il giornale dibordo del campionato ci diceche Sonia Vetro e GiusyAugetto hanno totalizzato 24presenze e sono anche state lemigliori realizzatrici con 341 e192 punti, con una media dioltre 14 punti a partita perSonia Vetro, 13 per Enza Gaeta,11 Claudia Anastasio e 8 GiusyAugetto. Gli acuti sono stati perSonia Vetro 33 punti, ClaudiaAnastasio 24 ed Enza Gaeta 21.In 24 gare la Futura ha conqui-stato 14 vittorie di cui 8 fuoricasa e 10 sconfitte di cui 6 incasa. Sono 1454 i punti realiz-zati di cui 699 in casa e 755 intrasferta. Un andamento ano-malo quello della Futura, per-ché di solito le squadre vinconodi più in casa, invece la Futuraè riuscita a segnare e vincere dipiù in trasferta.

La società è abituata a piani-ficare i progetti futuri con largoanticipo e a decidere solo dopoattenta valutazione.All'orizzonte, per la Futura, siprospettano diverse iniziative,occorrerà, però, fare tesorodegli errori commessi, sce-gliendo con maggiore attenzio-ne le giocatrici e, intanto,godersi le meritate vacanze.

FUTURA, PECCATO!di Gaetano Licata

A LICATA 18 E 19 GIUGNO RADUNO BIKERSMOTORS

4° OMBELICO DEL MONDORUN 2005

La Juniores del Licata di AngeloZappulla, fucina di campioni

ALLA RICERCA DEL CAMPIONE

Da sinistra in piedi: l�allenatore Zappulla, Sanfilippo,Cicatello, Gueli, Callea, Bona, Di Dio, Casale,l�Accompagnatore Curella; Accosciati: Cammilleri,Cacciatore, Iannello, Curella, Vecchio, Bonvissuto,Brunetto, Cilia.

C'è un'interessante proliferazione delle scuole di calcio neisodalizi cosiddetti minori, protesi alla scoperta del campioncino dainserire nella rosa dei titolari.

E' compito del trainer istruire l'elemento capace di recepire gliinsegnamenti, le tecniche e il ruolo, studiandone la struttura musco-lare e le caratteristiche spontanee.

Le società cosiddette minori della provincia da "long time"hanno compreso che il vivaio può essere considerato un vero eldo-rado se si riesce a trovare il materiale umano da plasmare, cate-chizzandolo anche psicologicamente, facendo indossare il saiodella modestia, spogliandolo dalle illusioni di considerarsi imme-diatamente "Superman" vwatito da "Maradonismo" o "Tottismo".

In tempi molto lontani Licata ha prodotto tesori del calcio. I fra-telli Curella nell'immediata fine degli eventi bellici, potevano gio-care anche in serie superiori, considerato che in quel tempo laFIGC aveva istituito due gironi di Serie A (Nord e Sud).

Ma il mestiere da loro esercitato (pescatore) era inconciliabile eprecluse loro il varco della notorietà.

E c'è da dire, in verità, che molti altri licatesi potevano proiet-tarsi nello scibile di questa affascinante disciplina sportiva.

Si pensi ad esempio all'attuale mister del Licata AngeloConsagra che raggiunse la serie A incrociando a San Siro SuaMaestà Ruud Gullit.

Si pensi pure all'empedoclino Riccardo Filippazzo che a soli 14anni fece impazzire i tifosi della città gigliata, partecipando al tor-neo di Gemona e a quello di Viareggio con superlativo valore. Unragazzo che per deficit caratteriale dovette ripercorrere il sentieroinverso, transitando dalla Fiorentina, Catania, Masiminiana,Akragas, Canicattì e Siculiana per finire guardiano del cimiterodella sua città.

Si pensi pure a Massimo Taibi che da Licata spiccò il volo peril Milan.

Ora a Licata si conta molto sulla piccola ma già grande (peressersi piazzata al secondo posto del campionato regionale) com-pagine allenata da un valente Angelo Zappulla, allenatore di gran-de capacità, che saprà plasmare campioncini di sicuro valore.

C.V.

la

LICATA AVANTI TUTTAContinua dalla prima pagina

difesa.Con la Spar protesa in avanti, in cerca del vantaggio, il Licata ha

avuto ottime occasioni per passare con Grillo, Fortino e Calvaruso chepurtroppo non sono state concretizzate.

Nel corso della prima frazione di gioco protagonista Roccella ilquale aveva operato un doppio intervento salva partita.

Quella del Licata oggi è una compagine ben preparata, concentra-ta e che mira al sodo. Ma, bisogna essere più cinici. A questo puntodella stagione non si può più sbagliare.

Con il risultato conseguito contro la Spar, nelle peggiori delle ipo-tesi, il Licata ha la possibilità di chiedere di essere ripescata in serie D,qualora ci fossero dei posti vacanti. Due anno orsono il Siracusa furipescato benchè eliminato dal Licata, nella semifinale regionale. Poiil Licata uscì contro la Nissa. Ma i gialloblù al punto in cui si trovanonon possono fare questi calcoli e dovranno tentare di arrivare fino infondo. Basta crederci!

Ora il Licata dovrà volare in Campania dove l�aspetta l�US AlbaDurazzano Sant�Agata (Benevento), già seconda nel girone e vincitri-ce della Coppa Italia Regione Campania. Questa è una squadra giova-ne (è nata nel 2001 dalla fusione di due società preesistenti). Unasquadra costruita, lo leggiamo sul sito internet, per fare risultati edivertire.

Attenzione a questa trasferta, sicuramente non facile, perchè laposta in palio è altissima. Occorre massima concentrazione specie interra campana e badare a non prenderle senza rinunciare al gioco.Sicuramente i tecnici Consagra e Licata, sapranno gasare al meglio gliuomini a disposizione, peccato che non sarà della gara Armenio, anchese sarà ben sostituito.

Alla società il compito di organizzare al meglio la trasferta, met-tendo i giocatori in condizione di ritrovarsi freschi sul campo diDurazzano.

Ai giocatori tutti si chiede il massimo impegno e attaccamento aicolori sociali, solo così potranno entrare a far parte dell�eccellente sto-ria del calcio licatese. Forza Licata, avanti tutta.

CARINI BATTUTO CON UN CAPOLAVORO DI FABRIZIO GRILLO

Che il Licata fosse la compagine più forte del girone A delCampionato d�Eccellenza, lo abbiamo detto più volte, non per reto-rica, vanteria, ma per reale constatazione.

Il valzer della panchina che, per fortuna è stata, poi affidata adAngelo Consagra, uomo di provata esperienza, non ha consentito ilpieno recupero dei punti regalati a compagini che, per valore vale-vano meno del Licata.

Campobello di Mazara, Nissa e lo stesso Carini non erano e nonsono le squadre di valore che la classifica ci ha proposto.

Di chi la colpa? Di tutti e di nessuno. Il calcio non ammette pie-tismi. E� spietato. Quando la squadra perde sono i tecnici a pagare.E� l�ingrata legge del calcio e più volte si cambia il mister e più dif-ficile è far recepire nuovi schemi e nuove teorie senza che il col-lettivo ne soffra. Ed è molto difficile omogenizzare l�armonia dellospogliatoio considerato che qualcuno potrebbe rimanere legato dasentimenti affettivi con l�ex.

Angelo Consagra, con l�esperienza maturata durante la sua car-riera ha saputo armonizzare il cosiddetto clima dello spogliatoio edi risultati sono a tutti evidenti.

Ed il valore del trainer é emerso sul neutro di Sciacca, dove conuno schieramento tecnico-tattico di rara intelligenza ha irretito gliavversari che non disdegnavano il ricorso a �carezze pugilistiche�atterrando al 35� del s.t. il Maradona licatese, Fabrizio Grillo, chedagli undici metri ha messo in rete, facendo espledere di gioia gliaudaci ultras che hanno saputo affrontare i disagi del lungo viag-gio.

Ora tocca alla Spar una squadra di modeste pretese che negliultimi anni ha giocato sempre un buon calcio.

Ma il Licata nelle gare impegnative lancia il cuore oltre l�osta-colo.

Camillo Vecchio

Page 15: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

La Vedetta - Maggio 2005 15SPAZIO GIOVANI

IL �GRANDE� PAPA DEI GIOVANI

Una pesante eredità per il nuovo Pontefice

La morte di Giovani Paolo II ha lasciato per un attimo ilvuoto e la tristezza fra i tanti giovani che nelle ore della sua ago-nia hanno incessantemente vegliato, pregato, cantato ed anchesofferto per lui in quel mesto 2 Aprile, dove tutto sembrava ched'improvviso si fosse fermato. Lo stesso Papa, prima di morire,ha espresso l'ultimo suo desiderio per i giovani: "Vi ho cercato,adesso voi siete venuti da me, per questo vi ringrazio" ed essiprontamente hanno risposto a quell'ultimo invito per stare vici-no al loro "Padre" con il quale fin dall'inizio del suo Pontificatoha rivelato un grande amore per i giovani.

Da "quel non abbiate paura" il Papa ha aperto i cuori dei suoigiovani: è entrato subito in dialogo ed in perfetta sintonia conloro, ha scherzato con loro, ha camminato con loro, è stato alloro fianco, non li hai mai bacchettati, ha dato loro chiari e sin-ceri messaggi di pace, di vita e di speranza come nessun altroabbia mai fatto; si è perfino identificato con loro stessi ripeten-do un proverbio polacco che dice "se vivi con i giovani divente-rai giovane".

Una vera e propria passione quella che Giovanni Paolo II haavuto per i giovani, alimentata dall'entusiasmo e dalla freschez-za della gioventù che rende viva e fervente la società e la Chiesa.È stata una geniale inventiva di Papa Wojtyla quella d'istituire leGiornate Mondiali della Gioventù, i grandi raduni mondiali peri giovani per vivere insieme una gioiosa esperienza di fede e difraternità. Sono gli eventi più travolgenti di tutti i tempi che,ogni due anni, coinvolgono tantissimi giovani, più di un concer-to, più di una partita di calcio, più di una serata in discoteca. Inquesti raduni si va alla ricerca del vero senso della vita, dellagioia piena, del pulito e ordinato divertimento.

Agli inviti, alle richieste, alle sollecitazioni del Papa i giova-ni hanno sempre risposto e più intimamente gli sono stati piùvicini negli ultimi suoi giorni: non lo si poteva lasciare da solo,"sì, ci siamo, ci hai chiamati e siamo venuti". Questo sicura-mente è stato il miglior congedo che si poteva dare al loro "gran-de" Padre, tantissimi in quei giorni in Piazza San Pietro sotto lefinestre dell'appartamento del Papa, tanti altri nelle chiese enelle piazze di molte città a stringersi nella comune preghieraper il Santo Padre. Non so come i giovani di Licata abbiano vis-suto quei momenti, ma certamente una espressione burlesca cheho ascoltato da un gruppo di ragazzi incontrati il giorno dopo lamorte del Papa, mi ha profondamente addolorato facendomicapire quanto la nostra città sia fuori e lontana dalla storia delmondo, chiusa nell'apatia e nel disinteresse verso ciò che ci cir-conda e ci anima.

Per i giovani Giovanni Paolo II è stato il Papa della loroinfanzia, molti sono nati e cresciuti sotto il suo Pontificato,prima di lui non hanno conosciuto e né visto altri Pontefici, conlui hanno vissuto i segni della storia cui il Santo Padre è statoprotagonista, come la caduta del muro di Berlino, il dialogo conle altre religioni o i continui appelli alla pace per le inutili guer-re e per i drammi dell'umanità. Giovanni Paolo II è stato per igiovani l'unico punto di riferimento, il solo pilastro saldo e sicu-ro a cui rivolgersi in un mondo in cui spesso si mutano le figurevacillati da "illusori" ideali. Con lui i giovani hanno camminatosulle strade del mondo certi che il Papa, formidabile trascinato-re delle loro coscienze, avrebbe deposto nei loro cuori semi disperanza.

Dai mass-media, dai critici i giovani sono stati etichettatiPapaboys, come se fossero appartenenti a qualche gruppo poli-tico o fans di qualche personaggio dello spettacolo, ma loro nesono diventati fieri ed orgogliosi di essere i giovani del Papa,sono stati per Wojtyla come una medicina che dava semprenuova linfa vitale ed energie insospettabili al suo corpo fino agliultimi giorni della sua vita, come quando l'ultima volta che siaffacciò per la Domenica delle Palme e, non riuscendo a parla-re, con stizza diede un pugno sul leggio, o quando sul letto dimorte, bloccato in quel suo corpo martoriato, era ancoracosciente di passare nell'aldilà.

La sua morte sembrava aver fatto crollare tutto, quel feelingcon i suoi giovani sembrava essersi spezzato, sembravano essercadute le speranze, i giovani erano rimasti orfani. Nei cuoriregnava tanta tristezza, ma anche gratitudine, commozione eanche gioia, sentimenti opposti che convergevano nella certezzaevangelica che "se il chicco di frumento non cade non porta frut-to". È la speranza che rinasce sprigionata dalla sua vita donata espesa per il mondo, che spinge i giovani a guardare avanti, non-ostante le difficoltà, e ad essere coraggiosi testimoni dell'amorenel mondo.

Benedetto XVI, il nuovo Papa, avrà un compito arduo nel-l'accattivarsi le simpatie dei giovani, ancora legati ed affeziona-ti a Papa Wojtyla, ma la tenerezza, la genuinità e la dolcezza concui egli si è presentato al mondo certamente ne faranno il degnosuccessore di Giovanni Paolo II.

Pierangelo Timoneri

La frase che ha segnato la fine di un'epoca e l'inizio di un nuovo cammino verso Dio

HABEMUS PAPAM!Dopo la dolorosa morte di

Giovanni Paolo II, il cardinaleRatzinger è stato eletto dal con-clave nuovo Papa. Adesso acapo della nostra Chiesa, Lui,Benedetto XVI.

E' sempre difficile parlare,descrivere il dolore�qualun-que sia la sua maschera.

Ma una cosa è certa: quellapiù brutta la indossiamo proprioquando perdiamo qualcuno cheamiamo. Ed io, come tanta etanta gente, lo amavo. AmavoPapa Wojtyla.

Frase tanto tipica da diario,quanto più appropriata perdescrivere ciò che è la realtàdentro la mente e il cuore di chilo ha ammirato, come Papa masoprattutto come uomo, è: "E'stato facile conoscerti, madimenticarti sarà impossibile"!Come potremo mai scordare ilsuo sorriso? Pieno di luce,pieno di ciò che si era ripromes-so di donare ad ogni uomo della

mente da una delle finestre delcielo, come è stato detto duran-te il suo funerale � dove luiche doveva essere il grande pro-tagonista, si è presentato nellamodestia che l'aveva caratteriz-zato anche da vivo � depostoin una cassa di un legno forsepregiato ma dall'aspetto povero;arricchito, né da ori né chissàquali ornamenti, ma da un'inci-sione simbolo del suo particola-re amore per la Madonna. Nonci resta che portare sempre den-tro di noi il suo dolce ricordo, ilsorriso, le parole, di quel Papavenuto da lontano. E allo stessotempo, accogliere con gioia esperanza il nuovo pontefice,Benedetto XVI, che per moltotempo ha vissuto da cardinale alfianco di Wojtyla e che certa-mente sarà in grado di guidarciverso Dio, continuando il cam-mino di Giovanni Paolo II.

Josè Valentina Vella

tutto ciò ne era e ne è la dimo-strazione. Come i fiumi digente, riversatisi a Roma,durante il suo calvario e poi per

vegliare ilsuo corpo,anche soloper qualches e c o n d on e l l aBasilica diSan Pietro,sono ladimostrazio-ne di quantofosse amato!

Lui cheaveva giratoil mondo,

adesso trovava aldilà della suafinestra il mondo� giovani,anziani, famiglie intere prove-nienti da ogni parte, lì al suocapezzale, a pregare per la suaanima che adesso è certamentenelle Grazie di Dio.

E chissà se ci guarda vera-

terra, senza distinzione di colo-re, lingua o religione: la speran-za. La speranza in un futuromigliore, in un mondo migliore,senza guer-re, senzar a z z i s m o ,s e m p l i c e -mente unm o n d osenza catti-veria! Lac a t t i v e r i ache Lui harespirato, havisto, hasentito sullasua pelle ing i o v e n t ù ,nella sua Polonia, prima duran-te il Nazismo dopo durante ilComunismo. Ma contro la qualenon ha mai smesso di lottare. Ela caduta del Muro di Berlino, icapi delle Religioni che si strin-gono le mani, i popoli di tutto ilmondo che lo acclamavano,

Per inviare articoli, lettere o piccole poesie scrivere a:�La Vedetta - Spazio Giovani�,

via Sole, 2 - Licata tel. 393/4025329 - fax 0922/772197E-mail: [email protected]

Gli articoli, le lettere devono essere firmati e completi di indirizzo enumero di telefono. La redazione si riserva a suo insindacabile giudi-zio la facoltà di pubblicare, modificare o abbreviare il materiale rice-vuto.

La Vedetta Spazio Giovani

Coordinatore: Angelo Benvenuto

VENT�ANNI DI SERVIZIO LEO

Il Leo Club di Licata, si appresta a compiere i suoi primi ventianni di attività in città.

Leo sono giovani tra i 14 e 28 anni i quali, animati dal forte spi-rito di amicizia che li unisce, svolgono attività di servizio allacomunità. Il loro scopo statutario è infatti promuovere quelle atti-vità di servizio civico che offrono la possibilità di aiutare il pros-simo.

Essi cercano di essere cittadini attivi e impegnati e mirano conun coerente comportamento nel pubblico come nel privato amigliorare la società in cui viviamo.

I giovani che si sentono portati verso questi principi troveran-no in un Club Leo il modo, la forza e l'appoggio di altri ragazzi,che sentono e pensano come loro e con loro hanno la possibilità dimanifestare e rafforzare i propri ideali e le proprie aspirazioni.

Ecco alcune delle più importanti iniziative svolte a Licata: rac-colta fondi per l'acquisto di un defibrillatore; sensibilizzazione sultema della donazione degli organi; sostegno alle campagne AILtramite le iniziative "Stelle di Natale" e "Una sorpresa per la vita";visite agli anziani e ai bambini ricoverati presso l'ospedale; con-corso di poesie per sms ed e-mail ed altre ancora.

L'elenco completo delle attività svolte e da svolgere sono con-sultabili attraverso il sito web: www.lionsclublicata.org. Per qual-siasi informazioni: 338.

PREMIAZIONE DEL CONCORSODI POESIE PER SMS

Sabato 7 maggio, in un noto locale cittadino, si è svolta la premia-zione del concorso di poesie per sms "M'Illumino d'immenso", giuntoquest�anno alla sua terza edizione.

Al concorso, organizzato lo scorso mese di novembre dal Leo Clubdi Licata in collaborazione con il mensile locale "La Vedetta", aveva-no partecipato un centinaio di persone da un po' tutta Italia.

La giuria, presieduta da Laura Fiorenza, dopo un'attenta selezione,ha scelto i tre premiati che sono: Calogero Mantisi di Agrigento, con lapoesia "Rosi e Spini", Francesco Ferraro di Agrigento, autore dellapoesia "Frammento estivo notturno" e Juan Carlos Orlando di LercaraFreddi, con la poesia "La mia vita".

La serata di premiazione è stata presieduta dal dott. PeppuccioMobilia, presidente del distretto leo 108 Yb.

Tra i graditi ospiti presenti anche il presidente del Lions club, rag.Filippo Alaimo, la prof. Santa Seminatore, leo advisor, il presideMichele Di Franco, addetto telematico e presidente del comitatodistrettuale Siti Web e Giornalini di Clubs, il segretario, dr. Nicola LaPerna ed il vice presidente, sig. Angelo Pintacrona.

Appello dell�ex Ministro Sirchia

�NON ROVINATEVI LA VITA�Già qualche mese fa nella

nostra rubrica "Spazio Giovani"ci siamo soffermati sul preoccu-pante tema del consumo dialcool da parte dei giovani. Cieravamo lasciati dicendo che loscenario andava di continuomonitorato.

Ed ora, in occasione dellagiornata alla lotta contro l'ecces-sivo consumo di alcool, svoltasinello scorso mese di Aprile,siamo in possesso di ulterioridati che di certo positivi nonsono. Come ha spiegato l'IstitutoSuperiore di Sanità, infatti, iteen-agers italiani detengonouno spiacevole primato: quellodell'età più bassa, nell'UnioneEuropea, per quanto riguarda ilconsumo del primo bicchiere dialcool. Nel nostro Paese, a quan-to pare, si inizia già attorno agli11-12 anni.

Ed è per questo motivo chel'ormai ex ministro della SaluteProf. Girolamo Sirchia (il quale,durante il suo mandato, si èspeso molto per la causa dei gio-vani) ha lanciato il grido d'allar-me: "Ragazzi, fate attenzione, vi

state rovinando la vita. L'alcooluccide".

"Sta crescendo pericolosa-mente il consumo di bibite abasso tenore alcolico nei giova-nissimi, proprio quelli che nonhanno l'organismo pronto aridurre la tossicità come nell'a-dulto. E' preoccupante - prose-gue Sirchia - che si dia nellapubblicità un'immagine di diver-timento e di socializzazione chequasi obbliga il giovane a bere"."L'importante è fare capire -conclude - che si può stare insie-me senza essere obnubilati dal-l'alcool, ci si diverte di più".

Anche la nostra città, pur-troppo, non fa eccezione e lasituazione inizia a diventareseria sia con riguardo ai teen-agers che ai giovani veri e pro-pri. Non vogliamo ergerci alruolo di moralizzatori o di fusti-gatori dei costumi ma, comerecita lo slogan della campagnainformativa, vogliamo dire adogni giovane "Non svuotare latesta, perché la bottiglia non èun gioco".

Roberto Pullara

TERRI SCHIAVO E L�ACCANIMENTO TERAPEUTICO

Il caso di Terri Schiavo, che ha interessato e commosso il mondo,ha aperto di nuovo il dibattito, che in fondo non è mai stato chiuso,se è giusto o no, in nome della dignità umana, lasciar morire una per-sona in stato vegetativo permanente, condizione in cui si trovavaTerri Schiavo e in cui si trovano tante altre persone anche in Italia.Chi si trova in stato vegetativo non reagisce più ad alcuno stimolo,sente ma non capisce, ha in funzione solo le cellule cerebrali più pri-mitive, quindi respira, dorme o sta sveglio, ma non mangia; emettesuoni inarticolati, ma non parla; il viso assume espressioni simili alpianto e al riso, ma non è detto che stia ridendo o piangendo.

In Italia non c'è una legge precisa, sono di volta in volta i giudici adecidere l�interruzione dell�accanimento terapeutico, termine colquale vengono definite le cure straordinarie prestate a pazienti in statovegetativo o comatoso. Negli Stati Uniti sono stati i giudici a decide-re che il tubo, che teneva in vita Terri, doveva essere staccato, quandoil marito portò il caso in tribunale sostenendo che Terri gli aveva dettodi non voler essere tenuta in vita artificialmente. L'eutanasia sommi-nistrata a Terri è definita passiva, poiché comprende la sospensionedel trattamento che tiene in vita. L'eutanasia attiva è ottenuta con lasomministrazione di sostanze che provocano una morte rapida. PerTerri dunque "la morte buona" è arrivata in due settimane, lenta eaccompagnata da sofferenze, perché Terri è morta di fame e di sete,come nessuno vorrebbe mai morire. E il mondo si è spaccato in due:chi per il diritto di morire e chi per il diritto di vivere.

Floriana Di Natale

Page 16: La VedettaLa nostra stimata cittadina che spesso, per cieco amore, amiamo esaltare magari pi˘ di quanto meriti, in verit‡ Ë molto avara e pet-tegola e spesso, appena puÚ, trova

16 VARIE La Vedetta - Maggio 2005

cell. 333/1037986

e-mail: [email protected]

realizzazione siti web

ANGELO CASTIGLIONE

La bellezza di �Miss Italia�conquista Licata

Mercoledì 4 Maggio, duran-te lo svolgimento dei festeggia-menti in onore del SantoPatrono di Licata, nello scena-rio della villa Elena si è svoltauna delle selezioni regionali perla conquista del titolo di "MissSasch Modella Domani", mani-festazione rientrante nel circui-to Miss Italia. Molta gente èaccorsa per assistere allo spetta-colo attratta, oltre che dalla pos-sibilità di poter ammirare lesplendide ragazze che hannopartecipato alla selezione,anche dall'opportunità di potervedere dal vivo Miss Italia. Ehgià, Miss Italia 2004 (CristinaChiabotto) è stata a Licata! Manon finisce qui... Assieme a leic'erano anche Miss Italia nelMondo 2004 (la venezuelanaSilvana Santaella) e Miss Sasch2004 (Clizia Fornasier)!Insomma, si è trattato davverodi un piacevole spettacolo.

E' ovvio che le tre incante-voli Miss hanno calamitato leattenzioni dei presenti ma loro,con encomiabile impegno, nonsi sono sottratte a questo bagnodi folla. Foto, autografi, strettedi mano, baci e abbracci: unrituale che sembrava non volerfinire più. E, da ultimo, ...anche un�intervista. Grazie allagentilezza ed alla disponibilitàdel manager, chi vi scrive haavuto l'opportunità di poterrivolgere loro qualche doman-da. Di fronte ci siamo ritrovatitre ragazze che, oltre ad esserecampionesse di bellezza, non sisono fatte "travolgere" dal suc-cesso. Determinazione, corte-sia, semplicità e grinta al puntogiusto le qualità che abbiamopotuto riscontrare in loro.

Alle Miss abbiamo volutorivolgere tre domande. Te lo aspettavi di essere elet-ta?Cristina: "Sì (e giù una risata...).Scherzi a parte, alla fine, quan-

do sono arrivata tra le tre fina-

liste, ho avuto un presentimen-

to...".Silvana: "All'inizio no, anche se

al concorso si arriva per vince-

re. Si fa quel che si può.

Comunque ci vuole pure un pò

di fortuna".Clizia: "Ci credevo, perché la

mia fascia prima l'aveva avuta

Cristina e pensavo che sarebbe

"passata" a me".Come è cambiata la tua vitadopo la vittoria?Cristina: "La mia vita è cambia-

ta del tutto. Si perdono le abitu-

dini quotidiane, si entra in un

tempo una grande soddisfazio-

ne. Vorrei anche riuscire a con-

ciliare l'università con un corso

di recitazione".Da ultimo, non possiamo cheaugurare alle nostre Miss lemigliori fortune professionali eumane. In bocca al lupo!

rebbe fare TV e moda". Silvana: "Il mio scopo è diventa-

re una presentatrice e finire la

mia carriera come odontoia-

tra".Clizia: "Devo finire il Liceo

Classico, d'altronde ho solo 19

anni. Comunque, quest'estate

presenterò le anteprime di Miss

Italia e questo rappresenta già

un piccolo traguardo ma al con-

di Roberto Pullara

nuovo mondo tutto da scoprire".Silvana: "Certo che è cambiata!

E' cambiata tutta la mia vita

perché prima abitavo in

Venezuela. Adesso sto lontana

dal mio Paese, dalla mia fami-

glia e sto imparando tante cose

nuove".Clizia: "Rispetto alle mie ami-

che Miss, è cambiata di meno

ma è cambiata. Lavoro sempre

per la Sasch che è l'unico spon-

sor di Miss Italia nel mondo.

Prima ero una semplice studen-

tessa ed ora ho invece la possi-

bilità di vivere questi "piccoli

primi momenti" di celebrità".Infine, quali sono i tuoi pro-getti futuri?Cristina: "Spero di continuare in

questo ambiente e di riuscire a

raccogliere ciò che ho seminato

durante quest'anno. Mi piace-

PRIMAVERA A LICATA

Si è svolta dal 24 aprile al 1 maggio, presso ilChiostro di San Francesco, la personale di pittura�le mie isole� dell�artista licatese Cesare Augusto.La rassegna, è stata organizzata dall'associazione�Gruppi e Pittori associati�, in collaborazione conil �Comune di Licata�.

Attività del Centro 3P nell'anno 2004Ristrutturazione dell'immobile del fondo agricolo

Progettazione, direzione lavori e sicurezza (Ing. Di Cara Roberto -a titolo gratuito); Esecuzione lavori (Universitari Costruttori di Padova- a titolo gratuito).

I progetti �Spezzare le catene� (O.S. Cittadino e Coop. �S. DanieleComboni� - CGIL Ag.) e Progetto �Dentro la città� a cura dell�O.S.Cittadino.

Entrate2.904,5 donazioni volontarie (Di Caro Roberto, Mulè Mariella,

Alaimo Maria, Carità, Mangione, Marrali, Leto, Cosentino)1.694 sponsor21.269,49 offerte varie 3.000 Offerte 25° padre Gaspare 2.000 U.C. padre Cimanna8.500 Curia arcivescovile Agrigento8.400 Grest 2004300 Campo scuola 200462.500 Trasf. F.di Reg. Progetto Spezzare le Catene110.567,99 TOTALE ENTRATE

Uscite8.707 Impegno prog. anno 2004 Cofinanz. carico Assoc.ne10.000 materiali edili Campo di lavoro U.C4.790,89 cls Campo di lavoro U.C9.500 ditta Massaro Campo di lavoro U.C2.195 fabbro Campo di lavoro U.C172,98 materiale elettrico Campo di lavoro U.C233,39 Verderame Campo di lavoro U.C150 Bellomo marmi Campo di lavoro U.C900 idraulico60 rivista S. Patrignano860 varie400 server (festa di primavera e Carovana della pace)266,23 SIAE (festa di primavera e Carovana della pace)80 aereo p. Nascimbeni Testimonianza per festa di primavera183 festa di primavera869,5 telefono8400 Grest 2004300 Campo scuola 200414.887,72 progetto "Spezzare le Catene" Quota finanz. Reg.le 200447.612,28 progetto "Spezzare le Catene" Quota finanz. Reg.le x 2005110.567,99 TOTALE USCITE

Da impegnare annualità 2005 progetto "Spezzare le Catene"

Residuo quota di fin. reg.le già trasferita anno 2005 47.612,28Ulteriore quota di fin. reg.le non trasferita anno 2005 49.500,80Da impegnare come cofinanziamento per il 2005 a carico dell'associazione 42.296,00Totale da impegnare progetto "Spezzare le Catene" anno 2005139.409,08

Riceviamo e pubblichiamo

IL BILANCIO DEL PROGETTO �SPEZZIAMO LE CATENE�

L'ing. Roberto Di Cara, coordinatore del Progetto "Spezziamo lecatene" ci ha inviato il rendiconto delle spese (periodo 30 settembre-31 dicembre 2004), che di seguito pubblichiamo, perchè sia portato aconoscenza della cittadinanza e delle autorità tutte. Lo stesso era statogià pubblicato a p. 6 de "La Voce", Bollettino periodico dell'Oss.Sociale Cittadino di Licata (numero unico-aprile 2005).