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Una nuova espressione• “Guerra fredda” è l’espressione con cui si indica il confronto mondiale tra Stati

Uniti e Unione Sovietica iniziato nel secondo dopoguerra. La diffusione di questa espressione iniziò a partire dal 1947, quando il giornalista americano Walter Lippmann volle così definire lo stato delle relazioni internazionali tra le due potenze. Tale lotta per il controllo del mondo conobbe anche fasi caratterizzate da “guerre calde”, come quelle in Vietnam, a Cuba e in Corea. Il bipolarismo, ossia il sistema fondato su due blocchi contrapposti, si concluse definitivamente dopo quasi mezzo secolo nel 1991, con lo scioglimento dell’URSS.

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• Più che un vero e proprio conflitto, la guerra fredda fu uno scontro di ideologie tra il sistema capitalista e quello comunista. Gli anni che intercorsero tra il 1945 e il 1991 furono una lunga fase preparatoria a un conflitto nucleare fortunatamente mai avvenuto. Il perché dell’inizio di questo conflitto non è ancora del tutto chiaro, ma ci sono varie teorie. Il deteriorarsi dei rapporti tra USA e URSS avvenne prima del 1945, quando il Presidente americano Truman parlò del pericolo comunista e della necessità di un freno per l’espansione sovietica. Questa politica venne definita “la teoria del contenimento anticomunista”. Il principale esponente di questa mobilitazione fu George F. Kennan, già addetto all’ambasciata americana a Mosca.

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La teoria del “contenimento” anticomunista• Secondo questa teoria statunitense, a Mosca si riteneva che gli obbiettivi del mondo

capitalistico erano in contrasto con quelli del regime sovietico e, perciò, agli interessi dei popoli a esso sottomessi. Da esso scaturivano aspetti della politica estera che il Cremlino non considerava allarmanti, come segretezza, sospettosità e inimicizia di fondo sugli scopi. Date le circostanze, l’elemento fondamentale della politica USA doveva essere un contenimento di lungo termine delle tendenze espansionistiche sovietiche, che non doveva degenerare in minacce, gesti spavaldi o superflui. In questo modo, l’USA si rassegnava al dover guardare con aria di sfida un nemico che non avrebbe espresso un sincero desiderio di pace e stabilità.

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Motivi di contrasto tra USA e URSS• All’URSS erano andate tutte le terre liberate dal nazismo e, al contrario di ciò che fu

stabilito negli accordi di Yalta, Stalin impose ad esse la sua politica. • L’Iran era occupato militarmente da truppe anglo-sovietiche fin dal 1941. Entro il

1946 gli invasori avrebbero dovuto abbandonare il Paese, ma i sovietici restarono e questo fu il pretesto degli USA di condannarli pubblicamente alle Nazioni Unite.

• Dopo il secondo conflitto mondiale, il partito comunista aveva guadagnato consenso in Europa e questo spaventava sia i nuovi governi moderati che gli USA.

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La spartizione della Germania• La Germania, al termine della guerra, era stata divisa in quattro zone

rispettivamente in mano a USA, URSS, Francia e Inghilterra, che dovevano tenere il Paese nella situazione di non nuocere nuovamente. La zona a Ovest, più ricca, era stata affidata alle potenze occidentali, mentre quella a Est, più rurale, era stata affidata all’URSS. Le condizioni imposte erano talmente severe che alcuni Stati decisero di aiutare i tedeschi introducendo una nuova moneta, all’insaputa dei sovietici. L’armata rossa bloccò quindi tutte le vie di comunicazione che portavano a Berlino Ovest, facendo della città il fulcro della nascente guerra fredda. Gli americani crearono così un ponte aereo per rifornire la parte sovietica, ottenendo il consenso popolare che fece riconoscere a Stalin la propria sconfitta.

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• Furono create la Repubblica Federale Tedesca ad Ovest e la Repubblica Democratica Tedesca ad Est e l’intera Europa si divise in blocchi, simbolicamente limitati dal muro di Berlino eretto nel 1961. Questo scontro, più civile che militare, fu l’unico che intercose in Europa tra le due superpotenze. Le potenze occidentali dimostrarono di avere la supremazia militare aerea e si allargò quell’anticomunismo tanto desiderato. Così l’URSS, la forza antimperialista che si appoggiava ai partiti comunisti fratelli e ai movimenti operai e democratici, perse la prima battaglia. Gli USA, invece, il movimento imperialista, poteva contare sull’appoggio di Francia e Gran Bretagna.

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La “cortina di ferro”• “Cortina di ferro” è il termine utilizzato a occidente per indicare la linea di confine

che divise l'Europa in due zone separate di influenza politica durante la guerra fredda e si tratta di una frase d’autore che fu pronunciata da Winston Churchill in un discorso tenuto il 5 maggio 1946 a Fulton, nel Missouri. Churchill sosteneva che non esistevano limiti all’espansione sovietica e comprendeva il bisogno dell’URSS di sentirsi protetta sul suo confine occidentale dalle possibili aggressioni tedesche. Usò questo termine per definire quella linea dietro alla quale c’erano tutte le capitali degli Stati dell’Europa centrale e orientale. Questi, erano soggetti al dominio dell’URSS: i partiti comunisti acquistavano sempre più consenso, in Polonia era in atto la cacciata dei tedeschi dal Paese e, tranne che in Cecoslovacchia, non esisteva una democrazia autentica.

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La risposta di Stalin• Secondo Stalin, in risposta al discorso di Fulton, Churchill e i suoi amici

ricordavano Hitler e i suoi: quest’ultimo cominciò a preparare la guerra nel momento in cui proclamò la teoria razzista e il primo fece la stessa cosa, affermando che solo le nazioni di lingua inglese erano chiamate a decidere le sorti di tutto il mondo e a dominarlo. In questo modo, volevano schiavizzare la gran parte delle popolazioni del mondo che, però, dopo cinque anni di guerra contro il regime di Hitler, non sarebbero sottostate a quello di Churchill. Infine, disse che gli “uomini semplici”, i comunisti, sapevano difendersi e meritavano pienamente la fiducia del popolo.

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Le idee comuniste• Secondo i sovietici, il piano strategico USA prevedeva la creazione, in tempo di

pace, di basi aeree e navali e piazzeforti, assai distanti dal continente americano, per scopi di aggressioni contro l’URSS e i Paesi di nuova democrazia. Inoltre, “l’imperialismo usuraio” americano sfruttava le difficoltà europee del dopoguerra, imponendo le sue schiavistiche condizioni di aiuto che comportavano automaticamente un cambiamento della linea politica del Paese aiutato. Toccava all’URSS aiutare quei Paesi, in modo da renderli liberi a costruire il loro destino alla propria maniera.

• In realtà, l’espressione concreta delle tendenze espansionistiche dell’USA furono la “Dottrina Truman” e il “Piano Marshall”.

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La dottrina Truman• La dottrina Truman è la strategia di politica estera ideata dall'allora Presidente degli

USA Harry Truman, il 12 marzo 1947, in un discorso tenuto alle camere in seduta comune, dopo un incontro col Presidente greco, prendendo spunto dai casi di Grecia e Turchia, che avevano lasciato intravedere la possibilità di una resa di fronte all'espansionismo sovietico. Gli USA pensavano che, se l’URSS si fosse installata in Grecia, molto probabilmente sia il Medio Oriente che l'Europa occidentale avrebbero potuto cedere al comunismo. Così, gli Stati Uniti avrebbero supportato i popoli liberi, inviando loro cibo e aiuti economici, partecipando a un programma comune deciso dalle diverse nazioni europee. Immagini

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Il Piano Marshall• Il Piano Marshall, denominato ufficialmente a seguito della sua attuazione, fu uno

dei piani politico-economici statunitensi per la ricostruzione dell'Europa dopo la seconda guerra mondiale. L’allora segretario di Stato statunitense George Marshall annunciò al mondo, il 5 giugno 1947 dall'Università di Harvard, la decisione degli Stati Uniti di avviarne l'elaborazione. Marshall affermò che l'Europa avrebbe avuto bisogno, almeno per altri 3-4 anni, di ingenti aiuti statunitensi e che, senza di essi, avrebbe conosciuto un deterioramento delle condizioni politiche, economiche e sociali. Si augurò che da esso sarebbe potuta scaturire una nuova epoca di collaborazione tra le due sponde dell'Atlantico. Sarebbero stati donati all’Europa 13.325,8 milioni di dollari USA.

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Il Trattato Nord Atlantico• NATO, il Trattato Nord Atlantico, fu firmato a Washington D.C. il 4 aprile 1949 ed

entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 28 Stati del Mondo. Traeva origine dalla percezione che il cosiddetto mondo occidentale dopo la seconda guerra mondiale stesse cominciando ad accusare tensioni nei confronti dell'Unione Sovietica, con i suoi Stati satellite. Iniziava, infatti, a svilupparsi nelle opinioni pubbliche occidentali il timore che il regime sovietico potesse "non accontentarsi" della spartizione geografica generata da varie conferenze di pace e che volesse iniziare una mira espansionista per l'affermazione globale dell'ideologia comunista.

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• Ciò generò un movimento di opinione che iniziò a svilupparsi nei Paesi occidentali e che identificò una nuova assoluta necessità di garantire la sicurezza del mondo occidentale dalla minaccia comunista; la NATO, quindi, rispondeva all'esigenza di allearsi e di mettere a fattor comune i propri dispositivi di difesa, per reagire "come un sol uomo" ad un eventuale attacco. Si compone di 13 articoli che si basano sulla fede negli scopi e nei principi della NATO e sul dovere degli Stati membri di vivere in pace con tutti i popoli e tutti i governi, fondati sulla democrazia, sulla libertà e sulla preminenza del diritto. Sono decisi a unire i loro sforzi in una difesa collettiva per la salvaguardia della pace e della sicurezza, consultandosi ogni volta che l’integrità territoriale o politica di una di esse possa essere minacciata. Un attacco ad un solo Stato verrà considerato un attacco armato diretto contro tutte le parti.

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Il Patto di Varsavia• Il Patto di Varsavia fu un'alleanza militare tra i paesi del Blocco Sovietico, nata

come contrapposizione alla creazione della NATO. Il trattato fu sottoscritto a Varsavia il 14 maggio 1955. I membri dell'alleanza promettevano di difendersi l'un l'altro in caso di aggressione. Il patto giunse a termine il 31 marzo 1991 e fu ufficialmente sciolto durante un incontro tenutosi a Praga il 1º luglio successivo. Composto da otto articoli, era stato sottoscritto da Stati che si proponevano di ricorrere alla forza per mantenere la sicurezza e la pace, consultandosi sulle questioni internazionali e sviluppando legami economici tra di loro. Si aiutavano militarmente e non dovevano partecipare a organizzazioni che andassero contro le Leggi del Patto.

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• Nel Patto, l'Unione Sovietica aveva una preminenza sia a livello gestionale sia decisionale. I tentativi di abbandonare il Patto da parte di Stati membri furono schiacciati con la forza, come avvenne durante la rivoluzione ungherese del 1956. Le forze del Patto di Varsavia furono utilizzate occasionalmente: durante la Primavera di Praga del 1968 invasero la Cecoslovacchia per fermare le riforme democratiche che il governo stava varando. L'invasione sovietica dimostrò chiaramente la politica che governava il patto.

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La corsa agli armamenti• Nel conflitto strategico tra USA e URSS, uno degli elementi principali fu la

supremazia tecnologica come il miglioramento e il rafforzamento di armi di distruzione di massa nucleari d'inaudita potenza o il progresso in campo spaziale. La guerra fredda si concretizzò di fatto nelle preoccupazioni riguardanti le armi nucleari; da entrambe le parti veniva l'auspicio che la loro semplice esistenza fosse un deterrente sufficiente a impedire la guerra vera e propria. In effetti non era da escludere che la guerra nucleare globale potesse scaturire da conflitti su piccola scala e ognuno di questi aumentava le preoccupazioni che ciò potesse verificarsi. Questa tensione influì significativamente non solo sulle relazioni internazionali, ma anche sulla vita delle persone in tutto il mondo.

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• Durante tutta la guerra fredda, gli arsenali nucleari delle due superpotenze vennero costantemente aggiornati e ingranditi, fino ad arrivare agli ultimi anni del conflitto nei quali vennero negoziati una serie di accordi, gli “Accordi SALT”, che portarono a sostanziali riduzioni del numero di ordigni strategici. Tutto cominciò quando l’URSS, desiderosa di possedere armi nucleari come gli avversari degli USA, ricorse a numerosi esperimenti per procurarsela. Allora, gli USA crearono una bomba mille volte più potente, la bomba H, cioè a idrogeno. Furono necessarie molte attenzioni da parte dell’ONU e una buona dose di diplomazia per sedare sul nascere alcuni conflitti armati, al fine di prevenire una "guerra calda" che avrebbe rischiato di estendersi e intensificarsi.

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• I conflitti erano sotterranei, con atti di spionaggio, spie e traditori che lavoravano sotto copertura da entrambe le parti. La guerra tra agenti, nello spionaggio reciproco di obiettivi civili e militari, potrebbe aver causato la maggior parte delle vittime della guerra fredda. Quando scoperte, venivano uccise immediatamente o arrestate e successivamente scambiate con altri agenti, oltre a poter essere lasciate libere di agire, anche se sotto controllo, sia per poter individuare altri componenti che costituivano la serie di contatti della rete spionistica avversaria, sia per fornire false informazioni. Gli aerei spia e altri apparecchi da ricognizione venivano, invece, subito abbattuti al momento dell'individuazione.

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• Gli aspetti della guerra freddda hanno avuto scarso impatto sull'opinione pubblica delle rispettive potenze. Va notato che URSS e USA non ruppero mai le relazioni diplomatiche nel corso della guerra fredda e che, anzi, queste furono intense e quasi mai apertamente conflittuali. Ad esempio il 30 agosto 1963 entrò in funzione la “linea rossa”, ovvero il primo collegamento telefonico tra Mosca e Washington.

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• Su questo graffito del muro di Berlino ci sono Brežnev, un politico sovietico, ed Honecker, il terzo Presidente del Consiglio di Stato della Repubblica Democratica Tedesca, che si baciano. La frase in alto, in cirillico, dice: "Signore! Aiutami a sopravvivere a questo amore letale".

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“Il Dottor Stranamore-Ovvero: come ho imparato a non

preoccuparmi e ad amare la bomba.”• Questo film, diretto da Stanley Kubrik, narra dell’episodio durante il quale il

generale Ripper, comandante della base aerea statunitense di Burpelson, trasmette al suo stormo di 34 bombardieri strategici B-52 l'esecutivo del piano "R", ossia il piano di reazione nucleare, senza avvisare il Presidente. Il film racconta “la corsa contro il tempo” di Truman e dei generali statunitensi per fermare il bombardamento dei punti strategici russi. Questo, infatti, avrebbe comportato l’inizio della guerra nucleare.

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• In particolare, i russi avrebbero azionato la cosiddetta “Bomba Fine del Mondo”, che avrebbe sprigionato una nube radioattiva che avrebbe coperto i cieli dell’intero pianeta, facendo estinguere il genere umano. Intanto, Ripper si era isolato nella sua base aerea e, per non rivelare il codice di richiamo degli aerei, si tolse la vita. Quando la spedizione mandata da Truman riuscì a irrompere nella base, un generale si mise in contatto col Pentagono e rivelò il codice di richiamo. Tre aerei erano stati abbattuti dai russi e trenta erano rientrati, ma uno era in volo e, scalfito da un ordigno, volava al di sotto del raggio dei radar. Truman collaborava con Dimitrij per abbatterlo, ma il missile USA andò a segno e il capitano dell’aereo, nell’intento di aprire il portellone, morì.

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La “teoria Stranamore”• Stranamore, uno scienziato ex nazista, spiega a Truman e ai suoi collaboratori la

soluzione a un eventuale conflitto nucleare. Si sarebbero dovuti creare rifugi per centinaia di migliaia di uomini nelle miniere, dove avrebbero potuto vivere per cento anni, coltivando e allevando, utilizzando l’energia solare e quella nucleare. Procreandosi, avrebbero potuto conservare il genere umano. Tuttavia, c’era un problema: quando si sarebbe dovuto ricominciare a vivere sulla superficie terrestre, i russi avrebbero potuto vendicarsi, cominciando un altro conflitto nucleare.

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La crisi di Cuba• La crisi dei missili di Cuba fu un confronto tra USA e URSS conseguente al

tentativo dei primi d’invasione di Cuba, nell'aprile del 1961, e al relativo spiegamento difensivo nell’isola di missili nucleari sovietici. La crisi iniziò il 15 ottobre 1962 e durò tredici giorni, in seguito alla loro scoperta, il 14 ottobre, da parte di un aereo americano, il Lockheed U-2, in volo da ricognizione sopra il territorio cubano. Dopo giorni di tensione, i sovietici, vista la fermezza di Washington e di Kennedy, ordinarono il ritiro dei missili in cambio della promessa di non invadere l'isola e del ritiro dei missili Jupiter installati nelle basi di Turchia e Italia (in Basilicata e in Puglia), avvenuto sei mesi più tardi.

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• Il governo di Cuba, dal canto suo, cercò il supporto dell'Unione Sovietica, dopo il tentativo di invasione dell'isola da parte di esuli cubani e mercenari appoggiati dalla CIA, conosciuto come Invasione della baia dei Porci. La strategia sovietica teneva conto di due aspetti: il primo era di difendere questo nuovo stato comunista dagli USA o da un'invasione appoggiata da questi; il secondo, invece, mirava a riequilibrare la bilancia del potere nucleare, che pendeva dalla parte degli Stati Uniti. Video.

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• Un U-2 in volo a fine agosto fotografò una nuova serie di postazioni che venivano costruite. I sovietici stavano costruendo nove siti, con un incremento del 70% della capacità offensiva sovietica durante il primo colpo. Tuttavia, i missili non vennero scoperti fino al volo di un U-2 del 14 ottobre, che mostrava chiaramente la costruzione di una postazione operativa vicino a San Cristóbal. Kennedy, in un appello televisivo del 22 ottobre, annunciò la scoperta delle installazioni e proclamò che ogni attacco di missili nucleari proveniente da Cuba sarebbe stato considerato come un attacco portato dall’URSS e avrebbe ricevuto una risposta adeguata. Kennedy ordinò anche una quarantena navale su Cuba, per prevenire ulteriori consegne sovietiche di materiale militare. A Cuba, durante i giorni della crisi, si trovavano 140 testate nucleari di provenienza sovietica.

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• Tuttavia, un vasto numero di ufficiali spinse per un’azione più dura. L'invasione venne pianificata e le truppe vennero radunate in Florida. Ci furono diverse questioni legate al blocco navale. C'era il problema della legalità. Infatti, non c'era niente di illegale circa le installazioni dei missili; erano sicuramente una minaccia agli USA, ma missili simili, puntati verso l'URSS, erano posizionati in Gran Bretagna, Italia e Turchia. Quando Kennedy pubblicizzò apertamente la crisi, il mondo intero entrò in uno stato di terrore: la gente iniziò a preoccuparsi di un'apocalisse nucleare ed esercitazioni per una tale emergenza si tennero quasi quotidianamente in molte città. Così, Papa Giovanni XXIII sentì la necessità di agire per la pace, invocandola in un discorso alla radio.

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• La crisi raggiunse l'apice il 27 ottobre, quando un U-2 statunitense venne abbattuto su Cuba e un altro che volava sulla Russia venne quasi intercettato. Allo stesso tempo, i mercantili sovietici si stavano avvicinando alla zona di quarantena; in un caso, si apprese quarant'anni dopo, su un sottomarino sovietico della loro scorta militare si valutò la possibilità di lanciare un missile con testata nucleare. Kennedy rispose accettando pubblicamente la prima delle offerte sovietiche: i missili installati in Turchia e in Italia sarebbero stati rimossi. Le navi sovietiche tornarono indietro e il 28 ottobre i sovietici annunciarono di aver ordinato la rimozione dei loro missili da Cuba. Soddisfatto dall’ultimo episodio, il Presidente Kennedy ordinò la fine della quarantena su Cuba il 20 novembre.

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La Guerra del VietnamIl Vietnam si trova nella penisola indocinese.

Confina a nord con la Cina

Confina ad ovest con la Cambogia e il Laos

Si affaccia a est e a sud sul mar Cinese Meridionale.

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La Guerra del VietnamNel 1945 il capo del partito comunista vietnamita Ho-Chin-Minh formò un governo provvisorio che suscitò l’ostilità dei

paesi occidentali, sempre timorosi dell’avanzata comunista in Asia. 

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La Guerra del VietnamNel 1946 iniziarono le ostilità tra il Fronte

nazionale di liberazione (FNL) del nord del

Vietnam e i Francesi, aiutati dagli Americani.

La guerra terminò nel 1954 quando le truppe del FNL e del Viet-minh, comandate dal generale

Giap, sconfissero le truppe francesi.

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La Guerra del VietnamCon la Conferenza di Ginevra del 1954 la penisola indocinese

viene divisa in tre Stati indipendenti: Laos, Cambogia e Vietnam. 

Il Vietnam è ulteriormente diviso in due lungo il 17° parallelo

Vietnam del Nord repubblica

democratica guidata da Ho Chi-Min (con capitale

Hanoi)

   Vietnam del Sud, affidato a

Ngo Dinh Diem (con capitale

Saigon)

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La Guerra del VietnamNel 1960 si costituisce il

Fronte Nazionale di Liberazione del Vietnam del Sud,

sostenuto dal Vietnam del

Nord, dalla Cina e dall'URSS.Nel 1957 inizia la

guerra fra l'esercito regolare del Vietnam del Sud, sostenuto dagli USA, e i guerriglieri

sudvietnamiti (Vietcong)

appoggiati dal Vietnam del Nord.

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La Guerra del Vietnam

Nel dicembre del 1961 il presidente

USA John Kennedy si impegnò a sostenere

l’indipendenza del Vietnam del Sud: alla fine del mese giunsero a

Saigon i primi 400 militari statunitensi.

Il governo nordvietnamita

proclama apertamente la

necessità di “liberare il Sud

dal giogo dell’imperialismo

statunitense”, sancendo di fatto lo stato di guerra.

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La Guerra del Vietnam

1961arrivano a Saigon i primi 400 militari

statunitensi (sarebbero divenuti 11.200 un

anno dopo)

Al sud si susseguirono diversi governi che suscitarono sempre l’opposizione della

popolazione, specialmente nelle campagne, dove

guerriglieri comunisti, detti Vietcong, sostenuti

dai Nordvietnamiti, organizzano azioni di

guerriglia.

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L’orrore del Vietnam

Tra il 1969 e il 1970 i morti e le stragi furono numerosi anche tra la popolazione civile. Intanto la politica reazionaria del governo di Van Thieu stimolava la

diffusione del movimento di indipendenza anche tra le popolazioni contadine del Sud, rifornite

clandestinamente di armi dai governi sovietico e cinese e sostenute nel loro spirito di rivolta dal

movimento dei Vietcong. 

Page 42: La guerra fredda

La Guerra del VietnamIntanto un imponente movimento pacifista, sviluppatosi tra i giovani degli Stati Uniti e diffusosi anche in Europa,

chiede a gran voce il ritiro delle forze americane dal Vietnam.

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La Guerra del VietnamIl presidente Richard Nixon

respinse le proposte dei comandi militari per un ulteriore aumento del

contingente USA (già pari a 1/3 di tutte le forze

americane) e annunciò l’inizio del disimpegno americano. Nel 1969

venivano avviate le trattative di pace a Parigi.

Malgrado l'impegno del cessate il fuoco e il ritiro

delle truppe statunitensi (che segnava la prima grande sconfitta nella storia degli

Usa), il conflitto continuò e il ritiro americano non

avvenne.

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La fine della Guerra del VietnamSanguinosi combattimenti, con

moltissime vittime, si protrassero fino al 1975, quando Vietcong e

truppe nord-vietnamite riuscirono ad entrare nella capitale Saigon

(ribattezzata poi Ho Chi Minh). I sudvietnamiti sempre riforniti di

armi dagli americani continuarono la lotta fino al 30 aprile del 1975

quando si arresero al Fronte nazionale di liberazione. Il giorno prima la Casa Bianca aveva già

annunciato l'evacuazione di tutti i soldati e funzionari americani in

Vietnam. Di fatto la guerra in Vietnam,

terminò così, il 30 aprile 1975.. Nel 1976 il Sud e il Nord furono riuniti nella nuova Repubblica socialista del Vietnam e Saigon mutò il nome in Ho Chi Minh

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Quali conseguenze per il Vietnam?...

Il conflitto provocò tra i vietnamiti più di due milioni di morti, tre milioni di feriti e

dodici milioni di profughi.

L’impiego di defolianti (come il famigerato “agente orange”, a base di diossina) causò una massiccia distruzione del manto vegetale del paese, con gravissimi danni ecologici, all’agricoltura e sulle persone.

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…. E per gli Stati Uniti?

Gli Stati Uniti lamentarono 57.685 morti e circa 153.000

feriti.

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Gli schieramentiLe Nazioni Unite:● Corea Sud● Stati Uniti d'America● Australia● Belgio● Francia● Regno Unito● Turchia● Italia● Giappone

Alleati con la Corea del Nord:● Cina● Unione Sovietica● Aiuti sanitari● Cecoslovacchia● Polonia● Ungheria● Bulgaria● Romania

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Fasi di preparazione alla guerra

● 1946-1949: oltre 10.000 giovani ufficiali nordcoreani erano stati mandati nelle accademie sovietiche a studiare.

● 1948: in Corea del Nord venne introdotta la leva obbligatoria.

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L’inizioLa guerra scoppiò nel 1950 a causa dell'invasione della Corea del Sud da parte dell'esercito nordcoreano. Su mandato dell'ONU, gli Stati Uniti affiancati da altri 17 paesi cercarono di liberare il Paese occupato.

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La conquista della Corea del Sud

La Corea del Nord, dopo ripetuti attacchi alla Corea del Sud con 500 carri armati e 350.000 uomini addestrati, riesce a conquistare la Corea del Sud nel giugno 1950.

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Il contrattacco americanoLe truppe dell'ONU riuscirono a rallentare l'avanzata nordcoreana dilagata nella Corea del Sud, dove resisteva la zona di Pusan, fino a bloccarla del tutto, per poi riprendere l'iniziativa con una controffensiva che penetrò nel territorio del Nord.

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La fine della guerra fredda• Nel 1965, con le proposte sulla non proliferazione della armi atomiche, si aprì la

fase della cosiddetta “coesistenza pacifica”. Con gli Accordi di Helsinki del 1975, la guerra fredda si concluse. Si giunse a una relativa stabilità del quadro internazionale, nel quale divenne, però, particolarmente evidente la crisi interna dell’URSS, dato l’illimitato mercato interno. Alla fine sovietici erano, secondo Kruscev, il Primo Segretario Comunista, decisi a non volere la guerra, ma a decidere il sistema, tra comunismo e capitalismo, che risultava il migliore.

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Il crollo del comunismo• Per i sovietici, i disastrosi tentativi di espandersi finirono tutti tragicamente. Così, la

difficoltà di seguire i tempi e la modernità raggiunta dai Paesi occidentali decretò la fine del comunismo. Nel 1991, agli impoveriti Stati dell’URSS fu data la possibilità di scegliere il modello di sviluppo che preferivano e scelsero quello occidentale. La Russia venne lasciata sola e dopo due anni crollò. Il primo luglio 1991 venne dichiarato sciolto il Patto di Varsavia, che sancì la fine dell’influenza della Russia sovietica nell’Europa orientale. Alla fine, gli Stati Uniti risultarono i vincitori della guerra.

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Dopo la fine della guerra fredda• Pur essendosi la "guerra fredda" conclusa con la caduta dell'Unione Sovietica, non

si è concluso, tuttavia, il rapporto di strisciante sfiducia fra il blocco occidentale e la Federazione Russa, che ha registrato, durante gli anni 2000, alcuni episodi di vera e propria contrapposizione.

• La guerra in Iraq, portata avanti nel 2003 dagli USA, è stata vivamente osteggiata dalla Federazione Russa.

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• Nell'agosto 2008, a causa della guerra nell'Ossezia del Sud, i rapporti tra la Russia e il mondo occidentale, in particolar modo con gli Stati Uniti, diventarono ancora più tesi.

• Nel febbraio 2014, iniziò la crisi della Crimea, dove gli abitanti, in maggioranza di etnia russa, si opposero al nuovo governo ucraino chiedendo l'indipendenza per poi potersi associare alla Federazione russa. Anche in questa occasione, ci furono forti discussioni.

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Sitografia• www.wikipedia.org• www.enciclopediadeiragazzi/Treccani.it• www.scuolaauladigitale.com

Bibliografia• Winston Churchill, “La seconda guerra

mondiale”, Mondadori.• George Kennan, “Diplomazia americana 1900-

1950”, Garzanti.• Galasso, “Critica e documenti storici”, Martano.• Estratti da: Patto di Varsavia, Piano Marshall e

NATO.

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Fine

Beatrice, Ayah, Matteo Filippi e Matteo Danna.