La guerra al falso italiano: prima vittoria in Germania · La guerra al "falso italiano": prima...

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La guerra al "falso italiano": prima vittoria in Germania 10 dicembre 2015 Il tribunale di Colonia dà ragione all'associazione Italian Sounding e. V. e blocca due aziende egizianae che "spacciavano" pasta made in Italy. "Un risultato fondamentale per tutelare i nostri prodottti" Veronica Ulivieri Sulla confezione, accanto al tricolore comparivano le scritte "Milano", "San Remo", "Italiano", ma la pasta esposta in due stand all'Anuga, la fiera internazionale dell'agroalimentare che si è chiusa il 14 ottobre scorso a Colonia, niente aveva a che fare con il nostro Paese. Era prodotta in due aziende egiziane, e poi commercializzata attraverso l'Egitto e Dubai. Adesso, grazie a un'azione legale promossa dall'associazione Italian Sounding e. V., fondata a febbraio 2015 da Confagricoltura e le Camere di commercio italiane in Germania, i prodotti non potranno più essere venduti ed esposti all'interno dei confini tedeschi. "E' un risultato fondamentale per la lotta alla contraffazione dei prodotti italiani, fenomeno che secondo Federalimentare negli ultimi dieci anni è aumentato del 180%", spiega l'avvocato Mattia Dalla Costa dello studio legale e tributario con sedi in Italia e Germania CBA, che insieme al collega Rodolfo Dolce ha seguito il caso. "Con i provvedimenti di inibitoria emessi dal tribunale di Colonia, le due aziende hanno riportato un danno rilevante: la Germania, infatti, non solo è il principale destinatario in Europa dell'export agroalimentare italiano, con una quota di oltre il 16%, ma anche il principale centro fieristico internazionale per molte categorie merceologiche". La decisione della corte tedesca si è basata sulla violazione del Codice della concorrenza, che punisce l'utilizzo in etichetta di termini ingannevoli riguardanti la provenienza dei prodotti. "Il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del 'Made in'. In casi di contraffazioni riguardanti le indicazioni di origine geografica protetta, la tutela è più facile perché esiste una normativa europea, mentre in situazioni come quella della pasta "Milano" il giudizio deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale. Questi provvedimenti di interdizione costituiscono un precedente fondamentale, sia in termini di giurisprudenza, sia perché legittimano l'operato dell'associazione come rappresentante di interessi da tutelare". I magistrati hanno emesso le inibitorie in poche ore, un tempo impensabile per il sistema giuridico italiano: "Sospettavamo che all'Anuga ci sarebbero stati prodotti falsi italiani. Così sabato 10 ottobre, giorno dell'apertura, ci siamo divisi in gruppi per perlustrare tutta la fiera. Abbiamo individuato due produttori tedeschi, uno belga, uno olandese, oltre al gruppo egiziano e a quello emiratino. Abbiamo deciso di procedere contro questi ultimi due perché le partiche di concorrenza sleale erano più evidenti: lunedì 12 abbiamo preparato e inviato la diffida alle due aziende, martedì mattina abbiamo depositato la richiesta di provvedimento cautelare e nel pomeriggio il giudice si è pronunciato. Non c'è stato neanche il tempo di notificare l'inibitoria ai due espositori, perché erano già scappati il giorno prima, dopo la diffida. Adesso stiamo procedendo attraverso gli ufficiali giudiziari per via consolare", continua Dalla Costa, che dal 1993 si occupa di contenziosi internazionali in materia di proprietà industriale e in ambito commerciale e societario. Secondo le stime di Federalimentare, ogni anno 1,2 miliardi di persone comprano un prodotto agroalimentare italiano e di questi ben 750 milioni sono consumatori fidelizzati. L'export di cibo Made in Italy nel 2014 ha raggiunto i 34,3 miliardi di euro, con un aumento del 2,7% rispetto all'anno precedente. Il CBA

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La guerra al "falso italiano": prima vittoria in Germania 10 dicembre 2015

Il tribunale di Colonia dà ragione all'associazione Italian Sounding e. V. e blocca due aziende egizianae che "spacciavano" pasta made in Italy. "Un risultato fondamentale per tutelare i nostri prodottti"

Veronica Ulivieri Sulla confezione, accanto al tricolore comparivano le scritte "Milano", "San Remo", "Italiano", ma la pasta esposta in due stand all'Anuga, la fiera internazionale dell'agroalimentare che si è chiusa il 14 ottobre scorso a Colonia, niente aveva a che fare con il nostro Paese. Era prodotta in due aziende egiziane, e poi commercializzata attraverso l'Egitto e Dubai. Adesso, grazie a un'azione legale promossa dall'associazione Italian Sounding e. V., fondata a febbraio 2015 da Confagricoltura e le Camere di commercio italiane in Germania, i prodotti non potranno più essere venduti ed esposti all'interno dei confini tedeschi.

"E' un risultato fondamentale per la lotta alla contraffazione dei prodotti italiani, fenomeno che secondo Federalimentare negli ultimi dieci anni è aumentato del 180%", spiega l'avvocato Mattia Dalla Costa dello studio legale e tributario con sedi in Italia e Germania CBA, che insieme al collega Rodolfo Dolce ha seguito il caso. "Con i provvedimenti di inibitoria emessi dal tribunale di Colonia, le due aziende hanno riportato un danno rilevante: la Germania, infatti, non solo è il principale destinatario in Europa dell'export agroalimentare italiano, con una quota di oltre il 16%, ma anche il principale centro fieristico internazionale per molte categorie merceologiche".

La decisione della corte tedesca si è basata sulla violazione del Codice della concorrenza, che punisce l'utilizzo in etichetta di termini ingannevoli riguardanti la provenienza dei prodotti. "Il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del 'Made in'. In casi di contraffazioni riguardanti le indicazioni di origine geografica protetta, la tutela è più facile perché esiste una normativa europea, mentre in situazioni come quella della pasta "Milano" il giudizio deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale. Questi provvedimenti di interdizione costituiscono un precedente fondamentale, sia in termini di giurisprudenza, sia perché legittimano l'operato dell'associazione come rappresentante di interessi da tutelare".

I magistrati hanno emesso le inibitorie in poche ore, un tempo impensabile per il sistema giuridico italiano: "Sospettavamo che all'Anuga ci sarebbero stati prodotti falsi italiani. Così sabato 10 ottobre, giorno dell'apertura, ci siamo divisi in gruppi per perlustrare tutta la fiera. Abbiamo individuato due produttori tedeschi, uno belga, uno olandese, oltre al gruppo egiziano e a quello emiratino. Abbiamo deciso di procedere contro questi ultimi due perché le partiche di concorrenza sleale erano più evidenti: lunedì 12 abbiamo preparato e inviato la diffida alle due aziende, martedì mattina abbiamo depositato la richiesta di provvedimento cautelare e nel pomeriggio il giudice si è pronunciato. Non c'è stato neanche il tempo di notificare l'inibitoria ai due espositori, perché erano già scappati il giorno prima, dopo la diffida. Adesso stiamo procedendo attraverso gli ufficiali giudiziari per via consolare", continua Dalla Costa, che dal 1993 si occupa di contenziosi internazionali in materia di proprietà industriale e in ambito commerciale e societario.

Secondo le stime di Federalimentare, ogni anno 1,2 miliardi di persone comprano un prodotto agroalimentare italiano e di questi ben 750 milioni sono consumatori fidelizzati. L'export di cibo Made in Italy nel 2014 ha raggiunto i 34,3 miliardi di euro, con un aumento del 2,7% rispetto all'anno precedente. Il

CBA

fenomeno della contraffazione alimentare e dell'ltalian sounding genera un giro d'affari quasi doppio, pari a 60 miliardi di euro, circa la metà del fatturato totale dell'industria alimentare italiana (132 miliardi di euro). Solo nell'Unione europea, il giro d'affari di imitazioni e prodotti alimentari falsi vale 22 miliardi.

Di fronte a questi dati, Italian Sounding e. V., che oggi ha tra i propri soci anche Unioncamere e Alessi, punta a ottenere l'adesione dei grandi gruppi italiani dell'agroalimentare. "Sono già in corso i contatti con importanti aziende. La partecipazione di questi marchi, concorrenti diretti di società che sfruttano in maniera sleale nomi e richiami al Made in Italy, permetterebbe di rendere l'operato dell'associazione più incisivo. Dopo i provvedimenti del tribunale di Colonia, le prossime azioni saranno facilitate e oltre all'agroalimentare riguarderanno anche i settori del tessile e del design".

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CBA

Contraffazione. Alla maxi-fiera Anuga di Colonia bloccate due serie di confezioni di pasta denominate «Italiano» e «Milano»

Made in, sequestri in Germania L'iniziativa può agevolare una giurisprudenza favorevole per altri casi analoghi

Alessandro Merli FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente

i_i Importante vittoria in Germa­nia contro i prodotti alimentari "Italian sounding".

Una nuova associazione che si propone di difendere il made in Italyalimentaresulpiùimportante mercato europeo ha ottenuto il mese scorso alla Anuga di Colonia, la più grande fiera mondiale del settore, il sequestro di due serie di confezioni di pasta. Sulle quali spiccavano inomi"Italiano"e"Mi-lano", con tanto di bandiera trico­lore, ma che erano state prodotte rispettivamente inEgitto eaDubai.

Questo primo successo può aprire le porte a iniziative più si­gnificative, in un Paese dove la cu­cina italiana domina la scena della ristorazione ed è ai vertici delle preferenze del pubblico e dove su­gli scaffali di ogni supermercato ci sono spesso decine di prodotti Ita­lian sounding, per la più parte di produzione tedesca.

In passato, la Anuga, dove fra l'altrogliespositoriitalianisonola maggioranza, erastatateatro dial­tri sequestri di alimentari italiani contraffatti, come i formaggi Par­migiano-Reggiano, Asiago e Pe­corino Romano, ma si tratta di prodotti tutelati dalle Dop/Igp e quindi protetti dalla legislazione europea poi traslata nella norma­tiva nazionale. Il sequestro di quest'anno fa fare un salto di qua­lità alla difesa del nostro alimenta­re: copre infattiproduzioni, come appunto la pasta (ma può esten-

CONCORRENZA SLEALE Federalimentare:ilfenomeno dell'Italian sounding costa alle imprese italiane, su scala mondiale, 60 miliardi di euro di mancati ricavi

dersi anche altri prodotti, come sughi, conserve, pomodori in sca­tola e anche formaggi, olio e vino in quanto non tutelati dalle Dop), che sono quelle su cuisiconcentra la maggior parte della concorren­za sleale rappresentata dall'Ita-lian sounding. Questo fenomeno è stimato da Federalimentare complessivamente, su scala mon­diale, inóomiliardi di euro diman­cati ricavi per i nostri produttori, una cifra enorme se confrontata l'export italiano del settore, che nel 2014 ha toccato i 33 miliardi.

L'iniziativa è stata presa da un'associazione adhoc, costituita nell'aprile scorso, e promossa dalle due Camere di commercio italiane in Germania (Francofor­te e Monaco di Baviera) e da Confagricoltura, cui si è unita Unioncamere, e battezzata ap­punto Italian Sounding. «In Ger­mania - spiega Rodolfo Dolce, il legale dello studio Dolce Lauda di Franco forte vicepresidente della Camera di Commercio, che, in­sieme al suo collega Mattia Dalla Costa, dello studio Cba di Mona­co ha promosso il sequestro -un'azioneèpossibilesoloinviaci-

vilistica. Bisogna però dimostra­re di avere irequisiti, tra cuilarap-presentanza dei concorrenti dan­neggiati dai prodottiin questione. Tutto dipende insomma dalla normativa e dalla magistratura nazionale, e non come per le Dop, da quella europea o da negoziati a livello politico. Nel caso italiano, i danneggiati sono spesso piccoli produttori, che non hanno modo di agire individualmente. Di qui l'idea dell'associazione, che ha preso spunto da iniziative analo­ghe esistenti in Germania per la tutela del prodotto tedesco».

La "perlustrazione" dei rappre­sentanti dell'associazione Italian Sounding all'Anugaha dato unpri-mo risultato (con il decreto imme­diato di sequestro da parte di due diversigiudicidiColonia), che può cominciare a creare una giurispru­denza favorevole ad altri casi di questo tipo. La scorsa settimana in una riunione a Stoccarda, i soci hanno cominciato a valutaree azioni su più vasta scala che riguar­dino i supermercati tedeschi.

L'associazione senza scopo di lucro, di cui sono presidenti Gian Domenico Consalvo, di Confagricolura, e Barbara Rizza­to, responsabile di Alessi in Ger­mania, e vicepresidente della Ca­mera di Monaco, e che finora si è mossa senza apporti pubblici, punta a realizzare un monitorag­gio costante del mercato e una ri­cerca degliabusi e appunto ad agi­re giudizialmente per evitare il danno ai produttori italiani.

Tiratura: 47.864 Diffusione: 37.061 Lettori: 482.000Dir. Resp.: Antonio Ardizzone

Servizi di Media Monitoring

Sezione: EVIDENZE Foglio: 1/1Estratto da pag.: 17

Edizione del: 23/10/15

Peso: 26%136-105-080

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Casella di testo

Italian sounding, prima vittoria in Germania a favore del Made in Italy | Con i piedi per terra

http://www.conipiediperterra.com/italian-sounding-prima-vittoria-in-germania-a-favore-del-made-in-italy-1023.html[26/10/2015 12:56:01]

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venerdì, 23 ottobre 2015, 16:56 Primo Piano Commenta

Home » Primo Piano » Italian sounding, prima vittoria in Germania a favore del Made in Italy

Italian sounding, prima vittoria in Germania a favore delMade in Italy

L’associazione italo-tedesca “Italian Sounding e. V.”, di cui fa parte Confagricoltura, nataanche per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti “falsamente”italiani, ha conseguito la prima importante vittoria nei confronti di produttori di pasta cheesponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture“Italiano”, “Milano”, “San Remo” e la bandiera dell’Italia, pur trattandosi di prodotti di originenon italiana.Per conto dell’associazione, gli avvocati Rodolfo Dolce e Mattia Dalla Costa (CBA StudioLegale), hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: iprodotti provenienti dall’Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall’associazione, nonpotranno più essere venduti o commercializzati in Germania.L’associazione Italian Sounding e. V., costituita a Roma a febbraio 2015 dalla Camera diCommercio Italiana per la Germania di Francoforte e dalla Camera di Commercio Italo-

Tedesca di Monaco-Stoccarda, Confagricoltura e da altri membri, tra cui Unioncamere, è impegnata nel contrastare e impedire lacommercializzazione e vendita di prodotti che, attraverso l’utilizzo di indicazioni geografiche, immagini e marchi, evocano l’Italia per promuovere ecommercializzare prodotti non di origine italiana.“Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian soundin – ha dichiarato Mattia Dalla Costa, partner diCBA Studio legale e tributario – perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica afavore del MADE IN, ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale (UWG). L’associazione continuerà aindividuare e contrastare chi utilizza l’italianità per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese”.Giandomenico Consalvo, vicepresidente di Confagricoltura e Barbara Rizzato, amministratore di Alessi Deutschland, presidenti di Italian Sounding e.V, hanno ribadito che “l´associazione ricopre un ruolo molto importante nella tutela del made in Italy e nella lotta ai prodotti che vengono falsamentecommercializzati come italiani. Un fenomeno fortemente diffuso non solo negli USA, in Canada o in China ma anche nella UE, dove sempre piùproduttori non italiani utilizzano nomi, parole o la bandiera italiana per meglio veicolare i loro prodotti di origine non italiana”.Il risultato si registra a due settimane dal collegamento da Expo tra gli imprenditori italiani presenti alla fiera di Anuga e il ministro delle Politicheagricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, che ha ribadito il sempre più importante sostegno del governo alla tutela dei prodotti italiani e alla lottacontro il fenomeno dell’italian sounding.

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Padova, da oltre 10 anni si occupa di

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Milano.

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LEAGUE TABLES (2015, January 1st - up to date)

Italian Sounding: vietata la vendita a due produttoridi pasta sul mercato tedesco

CBA Studio Legale e Tributario ha ottenuto per l'associazione "Italian Sounding" due

provvedimenti, dinanzi al Tribunale di Colonia, di inibitoria alla vendita in Germania di prodotti

realizzati in Egitto e Dubai e commercializzati come Made in Italy.

I prodotti soggetti a inibitoria alla vendita sul mercato tedesco erano stati segnalati dall'associazione

in quanto esposti alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia da produttori di pasta.

L'associazione "Italian Sounding" è stata costituita nella primavera del 2015 dalla Camera di

Commercio Italiana per la Germania (ITKAM), insieme a Confagricoltura, per tutelare sul mercato

tedesco i prodotti Made in Italy.

Il tricolore italiano, i nomi italiani e le denominazioni italianeggianti vengono troppo spesso utilizzati per reclamizzare prodotti non italiani. Il fenomeno,

denominato "Italian sounding", colpisce i nostri prodotti piú rappresentativi, in particolare nel comparto agroalimentare, ma anche in altri settori, come la

moda e il design.

L'associazione "Italian Sounding" è stata assitita da CBA Studio Legale e Tributario con un team guidato dal partner Mattia Dalla Costa, e dallo Studio Dolce

con il name partner Rodolfo Dolce.

Involved fees earner: Mattia Dalla Costa - Cba - Studio Legale Tributario; Rodolfo Dolce - Dolce e Lauda;

Written By: Massimo Casagrande

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Italian Sounding: vietata la vendita a due produttori di pasta s... http://www.globallegalchronicle.com/italia/index.php/triveneto...

Italian sounding, in Germania la prima vittoria a favore del Made in Italy

Prima vittoria del Made in Italy contro l'Italian sounding: è successo in Germania, dove l'associazione italo-tedesca "Italian Sounding e. V.", nata anche per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "falsamente" italiani, ha conseguito la prima vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana.

Per conto dell'associazione, gli avvocati Rodolfo Dolce e Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale), hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall'associazione, non potranno più essere venduti o commercializzati in Germania.

"Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding - ha dichiarato Mattia Dalla Costa - perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del MADE IN, ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale. L'associazione continuerà a individuare e contrastare chi utilizza l'italianità per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese".

CBA Pag. 2

In vendita a Colonia come pasta italiana, ma veniva dall'Egitto e da Dubai

L'operazione dell'associazione Italian Sounding e. V.

InfoPhoto

Pubblicato il: 23/10/2015 16:55

Vendevano pacchi di pasta spacciandoli per italiani. Sotto le scritte "Italiano", "Milano", "San Remo", spiccava in bella vista il tricolore. È accaduto alla Fiera internazionale del Food di Anuga a Colonia, dove sotto l'etichetta italiana venivano venduti in realtà prodotti provenienti dall'Egitto e da Dubai. A scoprire e denunciare le contraffazioni è stata l'associazione italo-tedesca "Italian Sounding e. V.", di cui fa parte Confagricoltura, nata per contrastare la commercializzazione di prodotti "falsamente" italiani. Ora i pacchi di pasta contraffatti non potranno più essere venduti né commercializzati in Germania.

Ad ottenere dal Tribunale di Colonia il blocco della vendita, per conto dell'associazione, sono stati gli avvocati Rodolfo Dolce e Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale). "Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding - ha dichiarato Mattia Dalla Costa -perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del "Made in", ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale (Uwg)".

CBA Pag. 3

Il Made in Italy batte i falsari dì cibo tricolore • Costituita a Roma l'associazione "Italian Sounding". Obiettivo: • Il volume di affari generato dalle imitazioni si aggira intorno contrastare il commercio di alimenti spacciati per nostrani ai 60 miliardi di euro. Tutto denaro sottratto alle nostre aziende

Anna Paola Concia* Formaggio cinese venduto grazie a una bandiera italiana sfoggiata sul­la confezione, carne nepalese spac­ciata per prodotto tipico del Piemon­te, pasta australiana con riferimen­ti precisi a una fantomatica origi­ne italiana: questi sono esempi trat­ti dalla fantasia (Paesi citati compre­si), ma queste pratiche purtroppo esi­stono. Questa pratica ha il nome di Ita­lian Sounding e genera un volume di affari enorme, calcolato intorno ai 60 miliardi: è tutto denaro sottratto alle aziende agroalimentari italiane! Per quanto incredibile, l'abuso di loghi che richiamano all'origine italiana su prodotti che dell'Italia non hanno mai neanche visto i confini è pratica sempre più frequente e preoccupan­te. Da molti anni si cercano strumenti efficaci a livello nazionale e sovrana-zionale sulla tutela efficace del Made in Italy, e intendo davvero efficaci, cioè in grado stroncare un abuso che rischia di danneggiarci in modo rile­vante e prolungato.

Per affrontare un problema che ha un rilevante impatto sul nostro set­tore agroalimentare, nel febbraio di quest'anno si è costituita a Roma l'Associazione "Italian Sounding", la prima nel mondo: nata per volontà di Confagricoltura,diITKAM(la Came­ra di Commercio italiana per la Ger­mania di Francoforte) e della Camera di Commercio Italo-Tedesca di Mona­co-Stoccarda, Altre società, consor­zi e cooperative, che hanno lo scopo di contrastare la commercializzazio­ne di prodotti falsamente italiani si sono associati immediatamente. Al nucleo originario si è aggiuntaUnion-camere, aumentandone notevolmen­te la rappresentatività. L'Associazione che ha sede a Stoccarda, non ha scopo di lucro, ha un ruolo tecnico nel farsi carico di interessi collettivi con moni­toraggi di mercato, ricerca e relazione sugli abusi che permettono poi even­tuali azioni giudiziali. Più è rappre­sentativa di soggetti collettivi e più è tenuta in considerazione nelle sedi giudiziarie.

La legislazione tedesca è la base per

le azioni di Italian Sounding: tutela infatti l'interesse pubblico alla licei­tà della pubblicità e della comunica­zione al consumatore, conferendo a diverse istituzioni che raccolgono gli interessi collettivi il diritto di interve­nire in maniera civilistica negli even­tuali illeciti.

E dopo pochi mesi è arrivato il primo successo di Italian Sounding contro la contraffazione. Difesa dagli avvocati Rodolfo Dolce (Studio Dol­ce e Lauda) e Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale), ha ottenuto un impor­tante successo legale nei confronti dei produttori che alla Fiera Internazio­nale del Food Anuga a Colonia espo-nevano (e vendevano) prodotti con­c i t a r t i come italiani ma provenienX ti da aziende di Egitto e Dubai. E' un precedente giuridico importante che, si spera, possa spianare la strada ver­so ulteriori azioni efficaci. Mattia Dal­la Costa afferma che questo risulta­to è fondamentale per lalotta al feno­meno di contraffazione denomina­to italian sounding perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differen­za di quello italiano, pur non avendo una normativa specifica a favore del MADE IN, si fonda soprattutto sui principi generali in materia di concor­renza sleale (UWG). L'avvocato Rodol­fo Dolce assicura che l'Associazione continuerà a individuare e contrasta­re chi utilizza l'italianità per truffare

i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese.

Giandomenico Consalvo, vicepre­sidente di Confagricoltura e Barba­ra Rizzato, amministratore di Ales­si Deutschland, presidenti di Italian Sounding e. V, hanno ribadito che «l'associazione ricopre un ruolo mol­to importante nella tutela del made in Italy e nella lotta ai prodotti che ven­gono falsamente commercializza­ti come italiani. Un fenomeno forte­mente diffuso non solo negli USA, in Canada o in Cina ma anche nella UE,

dove sempre più produttori non ita­liani utilizzano nomi, parole oSban­diera italiana per meglio veicolare i loro prodotti di origine non italiana».

Il risultato si registra a due setti­

mane dal collegamento da Expo tra gli imprenditori italiani presenti alla fiera di Anuga e il ministro delle Poli­tiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, che ha ribadito il sempre più importante sostegno del governo alla tutela dei prodotti ita­liani e alla lotta contro il fenomeno dell'italian sounding.

La speranza adesso è che Italian Sounding accolga altri membri ita­liani perché la voce del made in Italy sia sempre più chiara e forte. La nostra agricoltura esce rafforza­ta dal successo di EXPO 2015, ma, proprio perché siamo una eccellen­za mondiale, il rischio di contraffa­zione dei nostri marchi è ancora più forte. È sicuramente una bat­taglia culturale, ma non dobbiamo avere paura di condurla anche con­trastandola, per ragioni economi­che e per l'orgoglio di essere unici al mondo.

* Senior Consultarli Sales dilTKAM Camera di Commercio

Italiana per la Germania

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Primo successo legale contro prodotti provenienti da Egitto e Dubai

Parmigiano Reggiano. Insieme al prosciutto di Parma e Modena è il prodotto italiano più contraffatto all'estero. FOTO: ANSA

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Italian sounding, vittoria in Germania per il Made in Italy

Prima vittoria per il Made in Italy in Germania per contrastare il fenomeno dell'ltalian sounding. È stata, infatti, bloccala dall'associazione italo tedesca "Italian Sounding e. V.", di cui fa parte Confagricoltura, la vendita e la commercializzazione di prodotti contraffatti del Made in Italy.

"Italian Sounding e. V.", nata anche per contrastare e impedire la commercializzazione e la vendita di prodotti "falsamente" italiani, ha conseguito la prima importante vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana.

Per conto dell'associazione, gli avvocati Rodolfo Dolce e Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale), hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall'associazione, non potranno più essere venduti o commercializzati in Germania.

L'associazione "Italian Sounding e. V.". costituita a Roma a febbraio 2015 dalla Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte e dalla Camera di Commercio Italo-Tedesca di Monaco-Stoccarda, Confagricoltura e da altri membri, tra cui Unioncamere, è impegnata nel contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti che, attraverso l'utilizzo di indicazioni geografiche, immagini e marchi, evocano l'Italia per promuovere e commercializzare prodotti non di origine italiana.

"Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding", ha dichiarato Mattia Dalla Costa, partner di CBA Studio legale e tributario, "perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del 'Made in', ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale (UWG). L'associazione continuerà a individuare e contrastare chi utilizza l'italianità per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese".

Giandomenico Consalvo, vicepresidente di Confagricoltura, e Barbara Rizzato, amministratore di "Alessi Deutschland", presidenti di "Italian Sounding e. V.", hanno ribadito che "I 'associazione ricopre un ruolo molto importante nella tutela del Made in Italy e nella lotta ai prodotti che vengono falsamente commercializzati come italiani. Un fenomeno fortemente diffuso non solo negli USA, in Canada o in Cina, ma anche nella UE, dove sempre più produttori non italiani utilizzano nomi, parole o la bandiera italiana per meglio veicolare i loro prodotti di origine non italiana".

Il risultato si registra a due settimane dal collegamento da Expo Milano 2015 tra gli imprenditori italiani presenti alla Fiera di Anuga e il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina, che ha ribadito il sempre più importante sostegno del governo alla tutela dei prodotti italiani e alla lotta contro il fenomeno dell'italian sounding.

di Leonzio Nocente

24 Ottobre 2015

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Italian Sounding: prima vittoria in Germania a favore made in Italy

11:17 MILANO (MF-DJ)—L'associazione italo-tedesca Italian Sounding e. V.. naia anche per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "falsamente" italiani, ha conseguito la prima importante vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Amiga a Colonia confezioni con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana. Per conto dell'associazione, si legge in una nota, gli avvocati Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale) e Rodolfo Dolce hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuali e segnalati dall'associazione, non potranno più' essere venduti o commercializzati in Germania. L'associazione Italian Sounding e. V., costituita a Roma a febbraio 2015 dalla Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte e dalla Camera di Commercio Italo-Tedesca di Mona co-Stoccarda, Confagricoltura e da altri membri, tra cui Unioncamere, e' impegnata nel contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti che attraverso l'utilizzo di indicazioni geografiche, immagini e marchi, evocano l'Italia per promozionare e commercializzare prodotti non di origine italiana. "Questo risultato e' fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding", ha dichiarato Mattia Dalla Costa, Partner di CBA Studio Legale e Tributario, "perche' deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del MADE IN, ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale (UWG). L'associazione continuerà' a individuare e contrastare chi utilizza l'italianità' per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese". Giandomenico Consalvo, Vicepresidente di Confagricoltura e Barbara Rizzato, Amministratore di Alessi Deutschland, Presidenti di Italian Sounding e. V, hanno ribadito che "l'associazione ricopre un ruolo molto importante nella tutela del made in Italy e nella lotta ai prodotti che in modo decettivo vengono falsamente commercializzati come italiani. Un fenomeno fortemente diffuso non solo negli Usa, in Canada o in China ma anche nella Uè, dove sempre più' produttori non italiani utilizzano nomi, parole o la bandiera italiana per meglio veicolare i loro prodotti di origine non italiana". Il risultato si registra a due settimane dal collegamento da Expo tra gli imprenditori italiani presenti ad Anuga e il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, che ha ribadito il sempre più' importante sostegno del Governo alla tutela dei prodotti italiani e alla lotta contro il fenomeno dell'italian sounding. "Il sostegno politico per la tutela del prodotto italiano nel mercato più' grande europeo ha un ruolo psicologico importante, la tutela effettiva può' essere tuttavia esercitata solo dalle associazioni legittimate", ha dichiarato l'avvocato Rodolfo Dolce. Un compito ben noto e, conclude la nota, un impegno fortemente assunto anche dalle due Camere di Commercio Italiane in Germania di Monaco di Baviera e di Francoforte sul Meno, i cui rispettivi Presidenti, Annamaria Andretta e Emanuele Gatti, promotori e soci fondatori dell'associazione Italian Sounding e.V., hanno confermato che "le camere continueranno a sostenere con convinzione il progetto, invitando altre associazioni, consorzi, imprese alimentari italiane di unirsi come membri a Italian Sounding e.V. onde aumentare la rappresentatività' e l'efficacia di tale associazione", com/fus [email protected] (fine) MF-DJ NEWS 2611:16 ott 2015

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l'furbetti del cartellino', la pasta contraffatta e il brand Sanremo che 'tira1 ancora

CRONACA

Mentre la Città dei Fiori è sconvolta dall'inchiesta sui 'furbetti del cartellino'

di Santo Scarfone

lunedì, 26 ottobre 2015

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Mentre il Comune di Sanremo è sconvolto dall'inchiesta sull'assenteismo dei 'furbetti del cartellino', nel resto del mondo il brand della Città dei Fiori resta molto forte.

SANREMO - Mentre il Comune di Sanremo è sconvolto dall'inchiesta sui 'furbetti del cartellino', nel resto del mondo il brand della Città dei Fiori resta molto forte. Lo prova la scoperta fatta dall'associazione italo-tedesca Italian Sounding e. V, che ha rintracciato alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia un pasta con la dicitura "San Remo". Prodotto che, tuttavia, sfruttava il richiamo alla cittadina ligure senza avere con essa alcun legame. Secondo quanto emerso, infatti, la pasta era prodotta in Egitto e a Dubai.

L'associazione, nata lo scorso febbraio per contrastare e impedire la commercializzazione e la vendita di prodotti "falsamente" italiani, è riuscita a inibirne la vendita e la commercializzazione in Germania. "Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding", ha dichiarato Mattia Dalla Costa, uno degli avvocati che ha ottenuto il provvedimento, "perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del 'Made in', ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale".

La vicenda che arriva dalla Germania mostra le potenzialità della Riviera Ligure di Ponente e di Sanremo in particolare. La Città dei Fiori gode ancora oggi di un fascino unico in giro per il mondo ed è per questo che la vicenda dei 'furbetti del cartellino' fa ancora più male. Perché, a prescindere dalla quantificazione del danno erariale, l'immagine di dipendenti che si fanno gli affaracci loro all'interno del Comune lede quella dell'intera città. E questo, per il futuro economico di Sanremo, è davvero inaccettabile.

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Italian Sounding: prima vittoria in Germania a favore made in Italy

MILANO (MF-DJ)-L'associazione italo-tedesca Italian Sounding e. V., nata anche per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "falsamente" italiani, ha conseguito la prima importante vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana.

Per conto dell'associazione, si legge in una nota, gli avvocati Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale) e Rodolfo Dolce hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall'associazione, non potranno più' essere venduti o commercializzati in Germania.

L'associazione Italian Sounding e. V., costituita a Roma a febbraio 2015 dalla Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte e dalla Camera di Commercio Italo-Tedesca di Monaco-Stoccarda, Confagricoltura e da altri membri, tra cui Unioncamere, e' impegnata nel contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti che attraverso l'utilizzo di indicazioni geografiche, immagini e marchi, evocano l'Italia per promozionare e commercializzare prodotti non di origine italiana.

"Questo risultato e' fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding", ha dichiarato Mattia Dalla Costa, Partner di CBA Studio Legale e Tributario, "perche' deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del MADE IN, ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale (UWG). L'associazione continuerà' a individuare e contrastare chi utilizza l'italianità' per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese".

Giandomenico Consalvo, Vicepresidente di Confagricoltura e Barbara Rizzato, Amministratore di Alessi Deutschland, Presidenti di Italian Sounding e. V, hanno ribadito che "l'associazione ricopre un ruolo molto importante nella tutela del made in Italy e nella lotta ai prodotti che in modo decettivo vengono falsamente commercializzati come italiani. Un fenomeno fortemente diffuso non solo negli Usa, in Canada o in China ma anche nella Uè, dove sempre più' produttori non italiani utilizzano nomi, parole o la bandiera italiana per meglio veicolare i loro prodotti di origine non italiana".

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Il risultato si registra a due settimane dal collegamento da Expo tra gli imprenditori italiani presenti ad Anuga e il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, che ha ribadito il sempre più' importante sostegno del Governo alla tutela dei prodotti italiani e alla lotta contro il fenomeno dell'italian sounding.

"Il sostegno politico per la tutela del prodotto italiano nel mercato più' grande europeo ha un ruolo psicologico importante, la tutela effettiva può' essere tuttavia esercitata solo dalle associazioni legittimate", ha dichiarato l'avvocato Rodolfo Dolce.

Un compito ben noto e, conclude la nota, un impegno fortemente assunto anche dalle due Camere di Commercio Italiane in Germania di Monaco di Baviera e di Francoforte sul Meno, i cui rispettivi Presidenti, Annamaria Andretta e Emanuele Gatti, promotori e soci fondatori dell'associazione Italian Sounding e.V., hanno confermato che "le camere continueranno a sostenere con convinzione il progetto, invitando altre associazioni, consorzi, imprese alimentari italiane di unirsi come membri a Italian Sounding e.V. onde aumentare la rappresentatività' e l'efficacia di tale associazione", co m/fu s [email protected] (fine)

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Cba ottiene la prima vittoria per Italian Sounding

L'associazione italo-tedesca Italian Sounding e. V., nata anche per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "falsamente" italiani, ha conseguito la prima importante vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana.

Per conto dell'associazione, gli avvocati Mattia Dalla Costa, con l'associato Patrizia Renna (CBA Studio Legale) e Rodolfo Dolce, con l'associato Bruno Bauer (Studio Dolce e Lauda), hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall'associazione, non potranno più essere venduti o commercializzati in Germania.

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Italian Sounding, pasta "italiana" made in Egitto

ROMA. - La pasta aveva sulle confezioni la bandiera tricolore e le diciture "Italiano", Milano" e "San Remo", ma proveniva dall'Egitto e da Dubai.

A scoprirla negli stand di una fiera internazionale in Germania, la "Anuga" di Colonia, è stata l'associazione italo-tedesca "Italian Sounding e. V.", nata per contrastare la commercializzazione di prodotti falsamente italiani.

Italian Sounding e. V. (di cui fa parte Confagricoltura) ha fatto ricorso al Tribunale di Colonia ed è riuscita ad ottenere il divieto di commercializzazione in Germania della pasta finto-italiana.

Lo rende noto Confagricoltura, precisando che il ricorso è stato presentato dagli avvocati Rodolfo Dolce e Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale).

L'associazione Italian Sounding e. V., costituita a Roma a febbraio 2015 dalla Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte e dalla Camera di Commercio Italo-Tedesca di Monaco-Stoccarda, Confagricoltura e da altri membri, tra cui Unioncamere.

"Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato "Italian Sounding" - ha dichiarato Mattia Dalla Costa, partner di CBA, Studio legale e tributario -perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del MADE IN, ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale (UWG).

L'associazione continuerà a individuare e contrastare chi utilizza l'italianità per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese".

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Due inibitorie dal Tribunale di Colonia

La Pasta è falsa? Stop alla vendita

DI ESPEDITO AUSILIO

Il tribunale di Colonia ha di­ramato due provvedimenti di inibizione alla vendita e a l la commer­

cializzazione in Germania contro a lcuni prodot t i tipo pasta, prove­nienti dall'Egitto e da Dubai , indivi­dua t i e segnala t i da l l ' assoc iaz ione italo-tedesca Ita-l ian Sounding e. V. L'associazione è na ta anche per contrastare e im­pedire la vendita in Germania di prodot­ti «falsamente» italiani. Alcuni p rodut to r i di pasta esponevano alla Fiera Internazionale del Food Amiga a Co­lonia confezioni con le diciture «Italiano», «Mi­lano», «San Remo» e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana. Gli avvocati Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale) e Rodol­fo Dolce hanno ottenuto dal Tr ibunale di Colonia i due provvedimenti di inibitoria. Il risultato arriva a due setti­mane dal collegamento fatto

da Expo Milano 2015 t ra gli imprenditori italiani presenti all 'Anuga e il ministro delle Politiche agricole, Mauriz io Martina, che aveva ribadito

nell'occasione il sempre più importante sostegno

del Governo alla tutela dei prodotti

italiani e alla lotta contro il fenomeno

f de l l ' i t a l i an soun­ding. L'associazione I ta l ian Sounding e.

V., è s ta ta costituita a Roma a febbraio 2015 dal la Camera di commercio italiana M per la Germania

di Francoforte e dalla Camera di commercio italo-tedesca di Mo­naco-Stoccarda. Ne fanno par te anche Confa -g r i c o l t u r a e U n i o n c a m e -re . L'obiettivo è c o n t r a s t a r e e impedi re la commercial iz­

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italiano

Fisco soft se si investe in start-up

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1 Teleròcaldun tento con il contatore

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Italian Sounding: vietata la vendita a due produttori di pasta sul mercato tedesco

CBA Studio Legale e Tributario ha ottenuto per l'associazione "Italian Sounding" due provvedimenti, dinanzi al Tribunale di Colonia, di inibitoria alla vendita in Germania di prodotti realizzati in Egitto e Dubai e commercializzati come Made in Italy.

I prodotti soggetti a inibitoria alla vendita sul mercato tedesco erano stati segnalati dall'associazione in quanto esposti alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia da produttori di pasta.

L'associazione "Italian Sounding" è stata costituita nella primavera del 2015 dalla Camera di Commercio Italiana per la Germania (ITKAM), insieme a Confagricoltura, per tutelare sul mercato tedesco i prodotti Made in Italy.

II tricolore italiano, i nomi italiani e le denominazioni italianeggianti vengono troppo spesso utilizzati per reclamizzare prodotti non italiani. Il fenomeno, denominato "Italian sounding", colpisce i nostri prodotti più rappresentativi, in particolare nel comparto agroalimentare, ma anche in altri settori, come la moda e il design.

L'associazione "Italian Sounding" è stata assitita da CBA Studio Legale e Tributario con un team guidato dal partner Mattia Dalla Costa, e dallo Studio Dolce con il name partner Rodolfo Dolce.

Scopri tutti gli incarichi: Mattia Dalla Costa - Cba - Studio Legale Tributario; Rodolfo Dolce - Dolce e Lauda;

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Cba e Dolce Lauda difendono con successo Italian Sounding

Dal 2004 II Mercato Legale

26ott2015

Germania

Bloccata la vendita e commercializzazione di prodotti contraffatti del made in Italy

Cba, con un team composto dal partner Mattia Dalla Costa (in foto) e dall'associato Patrizia Renna, e Dolce e Lauda, con il partner Rodolfo Dolce e l'associato Bruno Bauer, hanno assistito l'associazione italo-tedesca Italian Sounding di fronte al Tribunale di Colonia ottenendo l'inibizione alla commercializzazione in Germania dei prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall'associazione.

Si tratta della prima vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture Italiano, Milano, San Remo e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana.

tags: Cba, Mattia Dalla Costa, Fiera Internazionale del Food di Anuga, Italian Sounding, Bruno Bauer, Rodolfo Dolce, Dolce e Lauda, Patrizia Renna

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Più attenzione nella lotta contro l'Italian sounding in Germania

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Confezioni di pasta con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana non potranno essere più vendute in territorio tedesco

Prima vittoria del Made in Italy contro l'Italian sounding: è successo in Germania, dove l'associazione italo-tedesca "Italian Sounding e. V.", nata anche per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "falsamente" italiani, ha conseguito la prima vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana.

Per conto dell'associazione, gli avvocati Rodolfo Dolce e Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale), hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall'associazione, non potranno più essere venduti o commercializzati in Germania.

"Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding -ha dichiarato Mattia Dalla Costa - perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del MADE IN, ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale. L'associazione continuerà a individuare e contrastare chi utilizza l'italianità per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese".

di C. S. pubblicato il 26 ottobre 2015 in Tracce > Mondo

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Italian Sounding: vietata la vendita a due produttori di pasta sul mercato tedesco

a?

CBA Studio Legale e Tributario ha ottenuto per l'associazione "Italian Sounding" due provvedimenti, dinanzi al Tribunale di Colonia, di inibitoria alla vendita in Germania di prodotti realizzati in Egitto e Dubai e commercializzati come Made in Italy.

I prodotti soggetti a inibitoria alla vendita sul mercato tedesco erano stati segnalati dall'associazione in quanto esposti alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia da produttori di pasta.

L'associazione "Italian Sounding" è stata costituita nella primavera del 2015 dalla Camera di Commercio Italiana per la Germania (ITKAM), insieme a Confagricoltura, per tutelare sul mercato tedesco i prodotti Made in Italy.

II tricolore italiano, i nomi italiani e le denominazioni italianeggianti vengono troppo spesso utilizzati per reclamizzare prodotti non italiani. Il fenomeno, denominato "Italian sounding", colpisce i nostri prodotti più rappresentativi, in particolare nel comparto agroalimentare, ma anche in altri settori, come la moda e il design.

L'associazione "Italian Sounding" è stata assitita da CBA Studio Legale e Tributario con un team guidato dal partner Mattia Dalla Costa, e dallo Studio Dolce con il name partner Rodolfo Dolce.

Scopri tutti gli incarichi: Mattia Dalla Costa - Cba - Studio Legale Tributario; Rodolfo Dolce - Dolce e Lauda;

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Sui cibi taroccati il Made in Italy vince in Germania

Prima vittoria in Germania del Made in italy grazie all'associazione italo-tedesca Itaiiansounding presieduta da Giandomenico Consalvo, vicepresidente nazionale di Confagricoltura. Nata per contrastare la commercializzazione e la vendita di prodotti "spacciati" per italiani - ad esempio il pesto ligure dalla Pennsylvania o la mortadella

siciliana che arriva dal Brasile - l'Associazione ha ottenuto un grande successo a Berlino. Il tribunale di Colonia ha emesso una sentenza contro alcune aziende, segnalate dall' associazione, che distribuivano pasta proveniente da Dubai e dall'Egitto con diciture scritte ad hoc perché richiamassero all'Italia. Questi prodotti tarocco non potranno più

essere venduti in Germania. «È un risultato strategico nella lotta alla contraffazione» dice Antonf rancesco Vivarelli Colonna, presidente di Confagricoltura Grosseto. L'italian sounding, ossia il fenomeno della vendita di prodotti con marchi che richiamano al Belpaese ma che con il Belpaese non condividono niente costa

all'Italia 60 miliardi di euro all'anno. «È una cifra esorbitante equivalente a tre Finanziarie - continua Vivarelli Colonna - Se riuscissimo a creare tutele e salvaguardie per l'agricoltura italiana come accade per i brand di altri settori (leggi Ferrari), ci e si otterrebbe un beneficio immediato per la nostra economia.

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CBA Studio Legale e Tributario con Italian Sounding E. V. per la prima vittoria in Germania a favore del Made in Italy

27 ottobre 2015

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Bloccata la vendita e commercializzazione in Germania di prodotti contraffatti del made in Italy L'associazione italo-tedesca Italian Sounding e. V., nata anche per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "falsamente" italiani, ha conseguito la prima importante vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana. Per conto dell'associazione, gli avvocati Mattia Dalla Costa, con l'associato Patrizia Renna (CBA Studio Legale) e Rodolfo Dolce, con l'associato Bruno Bauer (Studio Dolce e Lauda), hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall'associazione, non potranno più essere venduti o commercializzati in Germania.

L'associazione Italian Sounding e. V., costituita a Roma a febbraio 2015 dalla Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte e dalla Camera di Commercio Italo-Tedesca di Monaco-Stoccarda, Confagricoltura e da altri membri, tra cui Unioncamere, è impegnata nel contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti che attraverso l'utilizzo di indicazioni geografiche, immagini e marchi, evocano l'Italia per promozionare e commercializzare prodotti non di origine italiana. "Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding", ha dichiarato Mattia Dalla Costa, Partner di CBA Studio Legale e Tributario, "perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del MADE IN, ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale (UWG). L'associazione continuerà a individuare e contrastare chi utilizza l'italianità per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese".

Giandomenico Consalvo, Vicepresidente di Confagricoltura e Barbara Rizzato, Amministratore di Alessi Deutschland, Presidenti di Italian Sounding e. V, hanno ribadito che "l'associazione ricopre un ruolo molto importante nella tutela del made in Italy e nella lotta ai prodotti che in modo decettivo vengono falsamente commercializzati come italiani. Un fenomeno fortemente diffuso non solo negli USA, in Canada o in China ma anche nella UE, dove sempre più produttori non italiani utilizzano nomi, parole o la bandiera italiana per meglio veicolare i loro prodotti di origine non italiana".

Il risultato si registra a due settimane dal collegamento da EXPO tra gli imprenditori italiani presenti ad ANUGA e il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, che ha ribadito il sempre più importante sostegno del Governo alla tutela dei prodotti italiani e alla lotta contro il fenomeno dell'italian sounding.

"Il sostegno politico per la tutela del prodotto italiano nel mercato più grande europeo ha un ruolo psicologico importante, la tutela effettiva può essere tuttavia esercitata solo dalle associazioni legittimate", ha dichiarato l'avvocato Rodolfo Dolce.

Un compito ben noto e un impegno fortemente assunto anche dalle due Camere di Commercio Italiane in Germania di Monaco di Baviera e di Francoforte sul Meno, i cui rispettivi Presidenti, Dr.ssa Annamaria Andretta e Prof. Emanuele Gatti, promotori e soci fondatori dell'associazione Italian Sounding e.V., hanno confermato che "le camere continueranno a sostenere con convinzione il progetto, invitando altre

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associazioni, consorzi, imprese alimentari italiane di unirsi come membri a Italian Sounding e.V. onde aumentare la rappresentatività e l'efficacia di tale associazione".

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Falso Made in Italy, la Germania dice no alla pasta da Dubai «Vittoria contro la contraffazione»

Redazione

GROSSETO - Prima vittoria in Germania del Made in Italy. Nei giorni scorsi l'associazione italo tedesca, presieduta da Giandomenico Consalvo, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, nata per contrastare ed impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "spacciati" per italiani ha ottenuto un grande successo in terra teutonica.

In pratica il tribunale di Colonia ha emesso una sentenza contro alcune aziende, segnalate dalla associazione, che distribuivano pasta proveniente da Dubai e dall'Egitto con diciture che richiamavano all'Italia e che non potrà più essere venduta o commercializzata in Germania.

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"E' un risultato strategico nella lotta alla contraffazione - ha commentato soddisfatto il presidente di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, da sempre impegnato nella sensibilizzazione di questo fenomeno che sottrae ingenti risorse all'agricoltura italiana - Ricordo che l'Italian sounding, ossia tutto ciò che viene venduto nel mondo con marchi e similitudini che attengono al nostro Paese e che italiano non lo è, vale qualcosa come 60 miliardi di euro all'anno. Una cifra esorbitante equivalente a tre "finanziare". Se riuscissimo a creare tutele e salvaguardie l'agricoltura italiana come accade per i brand di altri settori (leggi Ferrari), ci sarebbe meno contraffazione e si otterrebbe un beneficio immediato per la nostra economia".

"A questo punto - aggiunge - dopo quanto accaduto in Germania, che notoriamente non ha una normativa specifica a favore del "made in", la cosa fosse consolidata e aiutata da politiche nazionali e internazionali, l'intera economia italiana ne sarebbe avvantaggiata, perché il mondo è grande per l'Italia ma noi come italiani possiamo essere grandissimi nel mondo. Basterebbe solo questo e in tal senso i paesi

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importatori ci devono aiutare, acquistando solo prodotti italiani di provenienza certa, la cui qualità non ha eguali".

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MADE IN ITALY-ltalian Sounding e.V.: vittoria contro la contraffazione in Germania

admin

L'associazione italo-tedesca Italian Sounding e. V., nata anche per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "falsamente" italiani, ha conseguito la prima importante vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana. Per conto dell'associazione, gli avvocati Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale) e Rodolfo Dolce hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall'associazione, non potranno più essere venduti o commercializzati in Germania.

L'associazione Italian Sounding e. V., costituita a Roma a febbraio 2015 dalla Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte e dalla Camera di Commercio Italo-Tedesca di Monaco-Stoccarda, Confagricoltura e da altri membri, tra cui Unioncamere, è impegnata nel contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti che attraverso l'utilizzo di indicazioni geografiche, immagini e marchi, evocano l'Italia per promozionare e commercializzare prodotti non di origine italiana.

"Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding -ha dichiarato Mattia Dalla Costa (nella foto), Partner di CBA Studio Legale e Tributario -perché deriva dal

fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del MADE IN, ma deve fondarsi soprattutto sui principi generali in materia di concorrenza sleale (UWG). L'associazione continuerà a individuare e contrastare chi utilizza l'italianità per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese".

Giandomenico Consalvo, Vicepresidente di Confagricoltura e Barbara Rizzato, Amministratore di Alessi Deutschland, Presidenti di Italian Sounding e. V, hanno ribadito che "l'associazione ricopre un ruolo molto importante nella tutela del made in Italy e nella lotta ai prodotti che in modo decettivo vengono falsamente commercializzati come italiani. Un fenomeno fortemente diffuso non solo negli USA, in Canada o in China ma anche nella UE, dove sempre più produttori non italiani utilizzano nomi, parole o la bandiera italiana per meglio veicolare i loro prodotti di origine non italiana".

Il risultato si registra a due settimane dal collegamento da EXPO tra gli imprenditori italiani presenti ad ANUGA e il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, che ha ribadito il sempre più importante sostegno del Governo alla tutela dei prodotti italiani e alla lotta contro il fenomeno deWitalian sounding.

"Il sostegno politico per la tutela del prodotto italiano nel mercato più grande europeo ha un ruolo psicologico importante, la tutela effettiva può essere tuttavia esercitata solo dalle associazioni legittimate", ha dichiarato l'avvocato Rodolfo Dolce.

Un compito ben noto e un impegno fortemente assunto anche dalle due Camere di Commercio Italiane in Germania di Monaco di Baviera e di Francoforte sul Meno, i cui rispettivi Presidenti, Dr.ssa Annamaria Andretta e Prof. Emanuele Gatti, promotori e soci fondatori dell'associazione Italian Sounding e.V., hanno confermato che "/e camere continueranno a sostenere con convinzione il progetto, invitando altre associazioni, consorzi, imprese alimentari italiane di unirsi come membri a Italian Sounding e. V. onde aumentare la rappresentatività e l'efficacia di tale associazione".

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ITALIAN SOUNDING e.V.

L'associazione Italian Sounding e. V. nasce nel febbraio del 2015, su volontà dei soci costituendi Confagricoltura, le Camere di Commercio Italiane in Germania (Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte sul Meno e Camera di Commercio Italo-Tedesca di Monaco di Baviera) e altre società, consorzi e cooperative, per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti «falsamente» italiani. In seguito anche Unioncamere entra a far parte dell'associazione. Italian Sounding non ha fini di lucro ed ha uno scopo tecnico destinato a farsi carico di interessi collettivi ai sensi della normativa tedesca, di effettuare fra l'altro un monitoraggio del mercato, una ricerca e reporting sugli abusi, delle pubblicazioni in temi specifici, e permette di agire giudizialmente al fine di evitare che prodotti non italiani siano venduti come di origine italiana. In Germania avviene quasi esclusivamente in forma civilistica e gli interventi politici a Bruxelles o Berlino non possono dunque risolvere la questione della pubblicità ingannevole. Il diritto tedesco, infatti, tutela /Interesse pubblico alla liceità della pubblicità e della comunicazione al consumatore, conferendo a diverse istituzioni che raccolgono gli interessi collettivi un diritto ad intervenire in via civilistica in merito al perseguimento di tali illeciti. La tutela è di regola molto efficace, avviene con provvedimenti d'urgenza che una volta richiesti vengono rilasciati il giorno stesso e possono essere eseguiti subito tramite l'ufficiale giudiziario.

L'italian sounding è un fenomeno che vede l'utilizzo di nomi italiani, denominazioni italianeggianti o del tricolore italiano per pubblicizzare prodotti non italiani.

L'italian sounding colpisce i nostri prodotti più rappresentativi, in particolare nel comparto agroalimentare, ma anche in altri settori, come la moda e il design.

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Italia Sounding - Italy from ITaly

Vince il Made in Italy

ITALIAN SOUNDING, PRIMA VITTORIA IN GERMANIA A FAVORE DEL MADE IN ITALY

Bloccata la vendita e commercializzazione in Germania di prodotti contraffatti del made in Italy

L'associazione italo-tedesca Italiani Sounding e. V., nata anche per contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "falsamente" italiani, ha conseguito la prima importante vittoria nei confronti di produttori di pasta che esponevano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga a Colonia confezioni con le diciture "Italiano", "Milano", "San Remo" e la bandiera dell'Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana.

Per conto dell'associazione, gli avvocati Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale) e Rodolfo Dolce hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall'Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall'associazione, non potranno più essere venduti o commercializzati in Germania.

L'associazione Italian Sounding e. V., costituita a Roma a febbraio 2015 dalla Camera di Commercio Italiana per la Germania di Francoforte e dalla Camera di Commercio Italo-Tedesca di Monaco-Stoccarda, Confagricoltura e da altri membri, tra cui Unioncamere, è impegnata nel contrastare e impedire la commercializzazione e vendita di prodotti che attraverso l'utilizzo di indicazioni geografiche, immagini e marchi, evocano l'Italia per promozionare e commercializzare prodotti non di origine italiana.

"Questo risultato è fondamentale per la lotta al fenomeno di contraffazione denominato italian sounding", ha dichiarato Mattia Dalla Costa, Partner di CBA Studio Legale e Tributario, "perché deriva dal fatto che il diritto tedesco, a differenza di quello italiano, non conosce una normativa specifica a favore del MADE IN, ma deve fondarsi soprattutto sui prìncipi generali in materia di concorrenza sleale (UWG). L'associazione continuerà a individuare e contrastare chi

utilizza l'italianità per truffare i consumatori e creare un danno alle eccellenze del nostro Paese".

Giandomenico Consalvo, Vicepresidente di Confagricoltura e Barbara Rizzato, Amministratore di Alessi Deutschland, Presidenti di Italian Sounding e. V, hanno ribadito che "l'associazione ricopre un ruolo molto importante nella tutela del made in Italy e nella lotta ai prodotti che in modo decettivo vengono falsamente commercializzati come italiani. Un fenomeno fortemente diffuso non solo negli USA, in Canada o in China ma anche nella UE, dove sempre più produttori non italiani utilizzano nomi, parole o la bandiera italiana per meglio veicolare i loro prodotti di origine non italiana".

Il risultato si registra a due settimane dal collegamento da EXPO tra gli imprenditori italiani presenti ad ANUGA e il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, che ha ribadito il sempre più importante sostegno del Governo alla tutela dei prodotti italiani e alla lotta contro il fenomeno

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dell'italian sounding. "// sostegno politico per la tutela del prodotto italiano nel mercato più grande europeo ha un ruolo psicologico importante, la tutela effettiva può essere tuttavia esercitata solo dalle associazioni legittimate", ha dichiarato l'avvocato Rodolfo Dolce. Un compito ben noto e un impegno fortemente assunto anche dalle due Camere di Commercio Italiane in Germania di Monaco di Baviera e di Francoforte sul Reno, i cui rispettivi Presidenti, Dr.ssa Annamaria Andretta e Prof. Emanuele Gatti, promotori e soci fondatori dell'associazione Italian Sounding e.V., hanno confermato che "le camere continueranno a sostenere con convinzione il progetto, invitando altre associazioni, consorzi, imprese alimentari italiane di unirsi come membri a Italian Sounding e. V. onde aumentare la rappresentatività e l'efficacia ditale associazione".

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In Germania vittoria del made in Italy sull'ltalian sounding. Il commento di Confagricoltura

Redazione 26 ottobre 2015 alle ore 19:43

Prima vittoria in Germania del Made in Italy. Nei giorni scorsi l'associazione italo tedesca, presieduta da Giandomenico Consalvo, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, nata per contrastare ed impedire la commercializzazione e vendita di prodotti "spacciati" per italiani ha ottenuto un grande successo in terra teutonica. In pratica il tribunale di Colonia ha emesso una sentenza contro alcune aziende, segnalate dalla associazione, che distribuivano pasta proveniente da Dubai e dall'Egitto con diciture che richiamavano all'Italia e che non potrà più essere venduta o commercializzata in Germania.

"E'un risultato strategico nella lotta alla contraffazione - ha commentato soddisfatto il presidente di Confagricoltura Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, da sempre impegnato nella sensibilizzazione di questo fenomeno che sottrae ingenti risorse all'agricoltura italiana - Ricordo che l'Italian sounding, ossia tutto ciò che viene venduto nel mondo con marchi e similitudini che attengono al nostro Paese e che italiano non lo è, vale qualcosa come 60 miliardi di euro all'anno. Una cifra esorbitante equivalente a tre 'finanziare'. Se riuscissimo a creare tutele e salvaguardie l'agricoltura italiana come accade per i brand di altri settori (leggi Ferrari), ci sarebbe meno contraffazione e si otterrebbe un beneficio immediato per la nostra economia. A questo punto - aggiunge - dopo quanto accaduto in Germania, che notoriamente non ha una normativa specifica a favore del 'made in', la cosa fosse consolidata e aiutata da politiche nazionali e internazionali, l'intera economia italiana ne sarebbe avvantaggiata, perché il mondo è grande per l'Italia ma noi come italiani possiamo essere grandissimi nel

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mondo. Basterebbe solo questo e in tal senso i paesi importatori ci devono aiutare, acquistando solo prodotti italiani di provenienza certa, la cui qualità non ha eguali".

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