La Grande Opera

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qualche informazione utile per farsi una propria idea sulla Cittadella Scolastica di Pomigliano..

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LA GRANDE OPERA

“…Una grande opera di importanza storica che questa Nazione salverà.

Per la grande opera tutti i sudditi in città grideranno viva Sua Maestà.

Una grande opera macchina economica che i massoni rifocillerà.

E' la grande opera, stupido chi sciopera, quante bastonate prenderà…”

Così, in una sua popolare canzone, Caparezza dissacra le interminabili opere pubbliche

iniziate e mai portate a termine. Si fa ovviamente riferimento alla Salerno-Reggio

Calabria e a tutti quei casi simili di cui l’Italia è disseminata in ogni dove. Ma il cantante

pugliese fa riferimento anche a tutte quelle opere, come per esempio il famigerato

Ponte sulle Stretto di Messina, annunciate e mai avviate per il semplice motivo di essere

soltanto un mero strumento propagandistico da usare come specchietto per le allodole

durante i periodi elettorali.

E se proviamo a immaginare qualche caso del genere nel nostro territorio, a quanti non

verrà in mente il progetto della Cittadella scolastica di Pomigliano d’Arco?

Se ne parla da tanti anni ed ogni volta la confusione che aleggia intorno alle

informazioni che si hanno (o che non si hanno) sul progetto accresce sempre più la

convinzione che si tratti tutto di una grande messa in scena, di un grande racconto che

non corrisponde alla realtà.

Il dossier ideato e redatto dai Giovani Democratici di Pomigliano d’Arco tenta di

smontare questi pregiudizi cercando, allo stesso tempo, di invitare gli studenti, i

genitori, gli insegnanti e tutti i concittadini alla vigilanza e alla mobilitazione affinché il

progetto diventi finalmente realtà.

Frutto di lunghi mesi di ricerca, studio e approfondimento sulla questione, il dossier

illustra in modo cronologico tutta la serie degli eventi che hanno portato alla

inaccettabile ristagnante situazione attuale.

Il dossier si inserisce all’interno dei cardini che, dalla fondazione dell’organizzazione

giovanile avvenuta poco meno di un anno fa, guidano le nostre scelte politiche e le

nostre campagne informative: la ricerca di elementi e proposte concrete realizzabili sul

territorio; la critica e la denuncia delle ingiustizie subite dai cittadini. Se altre giovanili

di partito hanno forse preferito concepire la politica scolastica come accaparramento

dei rappresentanti all’interno dei Consigli di Istituto delle varie scuole, noi ci siamo

posti il più arduo e sicuramente più utile obiettivo di risvegliare in tutti il senso civico e

quell’idea che, per ottenere ciò che vogliamo, spesso abbiamo il dovere di rimboccarci

le maniche.

1 dicembre 2010

Giovani Democratici di Pomigliano d’Arco

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L’ANTEFATTO

31 ottobre 2002, San Giuliano di Puglia.

Tre scosse, di cui la più forte di magnitudo 3.5 della scala Richter, fanno tremare l’intera

città ed in particolar modo l’edificio scolastico “Francesco Iovine” che crolla in pezzi.

Ventisette bambini ed un’insegnante muoiono schiacciati dalle macerie della scuola

elementare. Una tragedia.

L’attenzione dell’Italia intera si focalizza sulla vicenda.

La chiamano “mala edilizia”. Fatto sta che da quel momento in poi Comuni e Province di

mezz’Italia fanno un passo indietro ristrutturando o addirittura riprogettando interi

edifici scolastici.

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È questo il caso di Pomigliano d’Arco in cui una presa di coscienza dell’allora giunta di

centrosinistra porta al centro dell’agenda politica comunale il problema la “mala

edilizia” scolastica territoriale.

Vengono poste sotto la lente d’ingrandimento le precarie situazioni in cui versano il

Liceo Classico e Scientifico “Vittorio Imbriani”, il Liceo Scientifico, Pedagogico e Sociale

“Salvatore Cantone” e l’allora Istituto Professionale (oggi Istituto Statale Istruzione

Superiore) “Europa”.

Nel 2005 l’Amministrazione Provinciale assegna al Liceo classico-scientifico “Vittorio

Imbriani” l’attuale sede a via Pratola, inaugurata il 18 luglio 2006 in presenza del Vice

Ministro alla pubblica istruzione On. Bastico, dell’Assessore provinciale Cortese,

dell’allora sindaco Della Ratta e del Consigliere regionale Caiazzo. Ciò consente di

accogliere quasi milleduecento studenti precedentemente evacuati dal fatiscente e

inagibile plesso “La Gatta”.

Per il Liceo Scientifico, Pedagogico e Sociale “Salvatore Cantone” e per l’Istituto

“Europa” si pensa di risolvere il problema in modo analogo, se non con un’idea di più

ampio valore: nasce il progetto della Cittadella scolastica.

Oggi, però, entrambi gli istituti superiori risiedono ancora nei pericolanti edifici di

allora.

Perché è successo questo?

Proviamo ad analizzarne brevemente genesi e cause.

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I FATTI DAL 2002 AL 2009

Il Consiglio Comunale di Pomigliano d’Arco, allora retto dall’Amministrazione di

centrosinistra, con deliberazione del 19 dicembre 2002 individua presso Via Nazionale

delle Puglie una zona adibita ad ospitare locali per l’istruzione superiore.

Il 23 aprile 2004 l’allora giunta provinciale di centrosinistra ottiene l’approvazione del

progetto preliminare per la realizzazione di una cittadella scolastica di cento aule

didattiche in Pomigliano d’Arco.

Tale progetto viene finanziato da due diversi stanziamenti promulgati fra il 2004 e il

2005, il primo pari a € 3.000.880,00 (tremilioniottocentoottanta euro) frutto

dell’avanzo dell’Amministrazione provinciale 2002, l’altro pari a € 13.000.000,00

(tredicimilioni di euro) frutto invece dell’avanzo dell’Amministrazione 2004.

Vengono inoltre stanziati € 150.001,20 (centocinquantamila euro) derivanti

dall’avanzo dell’Amministrazione provinciale 2005 per spese di progettazione,

direzione lavori e collaudi.

Per la realizzazione architettonica del progetto ci si avvale di consulenze esterne, in

particolar modo di componenti dei dipartimenti specializzati dell’Università degli Studi

di Napoli Federico II, i quali, per adeguare il progetto alla nuova normativa antisismica

e all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, fanno destinare all’opera ulteriori €

4.906.690,00 (quattromilioninovecentoseimilaseicentonovanta euro) in aggiunta ai

cinque milioni già stanziati, proprio per realizzare un progetto oltre funzionale anche

innovativo e di una certa valenza architettonica.

Viene cosi completato il progetto del complesso della Cittadella Scolastica, che sarebbe

molto simile ad un campus, coprirebbe un’area di oltre 27.000 mq ed sarebbe costituito

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da 7 edifici dalla forma planimetrica ellissoidale, comunicanti tra loro, con 100 aule

didattiche e laboratoriali, due palestre, 10 uffici e un auditorium.

Pertanto, delineati i costi della totalità del progetto, il 26 maggio 2009 avviene

l’esproprio di beni immobili per la realizzazione degli edifici destinati all’istruzione

superiore in Pomigliano d’Arco.

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I FATTI DAL 2009 AD OGGI

Da allora ad oggi cosa è cambiato? All’anima del cambiamento!

A seguito delle elezioni provinciali vinte dal centro-destra, l’amministrazione

provinciale versa nel più totale immobilismo, mostrandosi insensibile a quelli che sono

i reali problemi dell’edilizia scolastica.

E’ sorprendente l’assoluta incapacità manifestata dal presidente Luigi Cesaro, con la

giunta tutta, nel portare a termine un’opera di per sé già conclusa!

Difatti, essendo stato già approvato il progetto esecutivo cantierabile, restava da

compiere l’ultimo passaggio: l’indizione della gara d’appalto. Peraltro gli uffici tecnici

provinciali avevano già predisposto il bando di gara che andava solo pubblicato.

Pubblicazione, ad oggi, non ancora colpevolmente avviata.

Giudicare l’operato dell’amministrazione provinciale risulta difficile. D'altronde, cosa

valutare se nulla è stato fatto? Staticità, inefficienza e disinteresse sono le uniche

qualità di cui si veste la Provincia di Napoli.

Intanto a Pomigliano d’Arco la neoeletta Giunta di centro-destra, quale brillante idea

partorisce?

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Lo scorso luglio, la Giunta comunale (pur non avendo alcuna competenza in materia di

istruzione superiore!), invece di sollecitare l’indizione della gara e la realizzazione dei

lavori, chiede con una delibera bizzarra e dilatoria alla Provincia di Napoli la

rivisitazione del progetto!!

Ma perché l’Amministrazione di centro-destra, “così sensibile ai problemi dei giovani”,

fa questo?

Nella deliberazione della Giunta comunale n. 199 dell’8 luglio 2010 si fa presente la

seguente considerazione: “che dall’attento esame dei grafici del progetto definitivo della

Cittadella si rileva che le esigenze didattiche della platea scolastica degli istituti superiori

non sono soddisfatte in maniera esaustiva in quanto, se da un lato sarebbe soddisfatta la

domanda di aule didattiche, permarrebbero ancora situazioni di disagio degli edifici

scolastici, in particolar modo per quanto concerne il numero di laboratori ed aule speciali,

indispensabili alla formazione, con particolare riferimento agli studenti degli istituti

professionali; […] che non ultimo, la suddivisione degli edifici scolastici in bienni e trienni,

creerebbe fastidiose promiscuità e interferenze nelle attività scolastiche di istituti di

diversa formazione.”

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Forse la nostra Giunta comunale non è a conoscenza che il ‘progetto definitivo’ a cui si

fa riferimento è già superato dalla successiva deliberazione della Giunta provinciale

dell’8 maggio 2009 che approva il ‘progetto esecutivo’, rendendolo quindi cantierabile?

Forse la nostra Giunta comunale non è a conoscenza di non poter sindacare sulla

distribuzione delle classi (che appartengano al biennio o al triennio!) all’interno degli

istituti scolastici superiori?

Forse la nostra Giunta comunale non è a conoscenza che il progetto della Cittadella

scolastica è stato concepito appositamente per il Liceo Scientifico, Pedagogico e Sociale

“Salvatore Cantone” e per l’ Istituto Statale Istruzione Superiore “Europa” e quindi gli

edifici sono conformi alle esigenze di questi Istituti?

Tale operazione, oltre a non sollecitare la dormiente Provincia, comporta ingenti ritardi

e sperperi di denaro pubblico.

Forse non tutti si rendono conto che:

- L’affitto delle attuali sedi del Liceo Scientifico, Pedagogico e Sociale “Salvatore

Cantone” e dell’Istituto Statale Istruzione Superiore “Europa”, ovvero gli istituti ai quali

la Cittadella scolastica sarebbe destinata, costa circa € 600.000 (seicentomila euro)

ogni anno. Costi sostenuti dalla Provincia di Napoli e quindi prelevati dalle tasche di noi

cittadini.

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Se, come sarebbe stato ovvio, la gara d’appalto fosse partita immediatamente, la

realizzazione della Cittadella scolastica avrebbe consentito un risparmio di denaro

pubblico ad oggi stimabile a circa € 1.200.000 (unmilioneduecentomila euro).

- La “rivisitazione” del progetto (il quale, come precedentemente descritto, è già

costato € 150.001,20), comporterà un ulteriore spreco di denaro pubblico dovuto, oltre

all’ulteriore dilatazione dei tempi e quindi all’incremento delle spese dovute agli affitti,

all’impiego di nuovo personale tecnico.

Cosa, quest’ultima, che poteva essere evitata allorquando, una volta avviato il progetto,

sarebbe bastata una semplice eventuale variazione in itinere dello stesso.

Forse che la nuova amministrazione comunale stia cercando di intraprendere un opera

di affossamento delle conquiste ottenute dalle precedenti amministrazioni di

centrosinistra e dai loro rappresentanti alla Provincia di Napoli?

E la Provincia di Napoli, nel frattempo, come approfitta della situazione?

Il 16 novembre 2010 in un intervista rilasciata a Il Mattino, Luigi Cesaro, interrogato su

fondi provinciali per l’edilizia scolastica da destinare a Sant’Antimo (suo paese di

origine), dichiara: “Stiamo parlando di programmazione. I soldi fisici non ci sono ancora.

La Provincia ha avviato un ambizioso programma per ridurre considerevolmente i fitti

passivi che ammontano ad oltre 15 milioni all’anno. E Sant’Antimo è in sofferenza. Ci sono

due edifici. Il Liceo non ha la palestra e l’ITC è in parte ospitato in una struttura privata

che ci costa 75.000 euro all’anno. […] A tutt’oggi per Sant’Antimo non è stato stanziato

alcun bilancio. Ma se non avessimo inserito l’edificio nella programmazione triennale

avremmo impedito qualsiasi ricerca di fondi. Gli investimenti per nuovi plessi scolastici

sono altrove, non nel mio paese. […] Sa qual è l’investimento più alto? Quello previsto

per Pomigliano, ben 21,38 milioni di euro.”

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Evidentemente una mancata palestra e l’affitto di un edificio (75.000 euro annui)

secondo il presidente Cesaro graverebbero sul bilancio dell’amministrazione più dei

circa € 600.000 (seicentomila euro) annui d’affitto degli edifici del territorio

pomiglianese.

Forse che la Giunta comunale pomiglianese, nel mettere in discussione il progetto della

Cittadella scolastica, intenda dare una mano a Cesaro nel trovare i fondi per

Sant’Antimo?

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APPELLO AGLI STUDENTI

Speriamo che a dare una mano a tutti gli studenti dei licei e istituti interessati alla

costruzione della Cittadella scolastica, conoscere come realmente si siano svolti i fatti e

quale sia la situazione attuale, sia questo dossier.

L’informazione , naturalmente, è il primo passo da compiere per non cadere nelle false

promesse di chi fa credere di curare gli interessi dei cittadini.

Certo, sarebbe opportuno che questo dossier non si fermasse agli studenti ma girasse

anche tra i docenti, i genitori e i cittadini tutti.

Creare una mobilitazione allargata sull’argomento della Cittadella scolastica è forse

l’unico modo per risvegliare la dormiente Provincia di Napoli ignara, nel suo operato,

dei disagi che quotidianamente vivono gli studenti.

Studenti che si recano ogni mattina in istituti fatiscenti, che rischiano la propria

incolumità semplicemente per esercitare un proprio diritto: quello all’istruzione.