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il ponte Settimanale Cattolico dell’Irpinia aNNo XXXX - N°. 2 - eur o 0.50 Sabato 1 Febbraio 2014 web: www.ilpontenews.it | email: [email protected] “et veritas liberabit vos” il ponte è il primo settimanale dell’irpinia sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino poLitica 4 FiSco 5 meDiciNa 7 VaNgeLo 6 La giorNat a per La Vita aLL’iNterNo SpeciaLe meSSa pro-epiScopo “Lui e Lei” peLLetterie avellino - piazza Libertà n.10 ritaglia e consegna questo coupon, riceverai subito lo ScoNto del 20 - 30% su borse, valigie, cinture, portafogli e tanti altri articoli & & eDitoriaLe di mario Barbarisi L ’esortazione apostolica Evangelium Gaudium, di Papa Francesco, pubblicata alla fine di Novembre scorso ha scalato le classifiche dei libri più venduti piazzandosi, nel giro di una sola settimana, tra i primi quattro. E’, a mio avviso, un fatto (non solo sotto il profilo editoriale) straordinario: un’esortazione apostolica è per contenuti cosa ben di- versa da un saggio o da un romanzo. Nella fattispecie il documento tratta dell'annuncio del Vangelo nel mondo attuale, il risultato del Si- nodo sulla Nuova Evangelizzazione. E’ un libro talmente pieno di si- gnificato e di indicazioni programmatiche che una sola lettura del testo non risulta sufficiente. Durante la prima lettura ho provato, come da abitudine, a sottolineare le parti che ritenevo particolarmente significative:indicative di un percorso di riflessione e di ulteriori approfondimenti. Il risultato è stato di arrivare quasi alla fine del testo avendo sottolineato ogni rigo. Sono stato confortato dalle numerose recensioni e dal sorgere di seminari e convegni che avevano per tema proprio l’approfondimento e lo studio del- l’esortazione apostolica di Papa Francesco. Nell’Evangelium Gaudium c’è la foto della Chiesa: com’è oggi e come dovrebbe,secondo il pontefice, prepararsi per annunciare il Vangelo alla luce delle nuove sfide culturali e dei numerosi conflitti irrisolti. E’ un documento straordinario! Chi lo ha già letto non si sarà certamente sorpreso (avendo egli stesso contribuito) nell’aver visto il Titolo tra i primi libri più venduti. Per chi non lo avesse ancora letto questo settimanale proporrà, a partire da oggi, l’uscita di un paragrafo scelto dai cinque capitoli che compongono l’esortazione apostolica. Cominciamo con il numero 53 del secondo capitolo, dove si parla dell’attuale “sistema economia” che genera esclusione sociale:una forma di soppressione della vita. “Questa economia uccide”, osserva Papa Francesco. Nell’approssimarsi della giornata in cui si ce- lebra la Vita ci sembra opportuno evidenziare con il Santo Padre la necessità e l’urgenza di ripensare all’economia (new-economy) come una forma di in-clusione sociale per dire a gran voce ”No a un denaro che governa invece di servire”. Buona lettura! Continua a pag. 3 Questa opera pubblica, fu voluta dal Consiglio Comunale di Avellino e votata, a maggioranza, dai seguenti consiglieri…; la Giunta era composta da… ed al Parlamento sedevano come deputati e senatori…, una classe dirigente, indimenticabile, per la nostra comunità”! Michele Criscuoli pag. 4 La giorNata DeLLa memoria per ricorDare gLi Sprechi pagg. 2 - 3 Domenica 2 Febbraio 36esima giornata Nazionale per la vita

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ilponteSettimanale Cattolico

dell’Irpinia

aNNo XXXX - N°. 2 - euro 0.50Sabato 1 Febbraio 2014

web: www.ilpontenews.it | email: [email protected]

“et veritas liberabit vos”

il ponte è il primo settimanale dell’irpinia

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

poLitica 4 FiSco 5 meDiciNa 7 VaNgeLo 6

La giorNata per La Vita

aLL’iNterNo SpeciaLemeSSa pro-epiScopo

“Lui e Lei” peLLetterie

avellino - piazza Libertà n.10ritaglia e consegna questo

coupon, riceverai subitolo ScoNto del 20 - 30% su borse, valigie,

cinture, portafogli e tanti altri articoli

&

&

eDitoriaLe di mario Barbarisi

L’esortazione apostolica Evangelium Gaudium, di Papa Francesco,pubblicata alla fine di Novembre scorso ha scalato le classifiche dei

libri più venduti piazzandosi, nel giro di una sola settimana, tra i primiquattro. E’, a mio avviso, un fatto (non solo sotto il profilo editoriale)straordinario: un’esortazione apostolica è per contenuti cosa ben di-versa da un saggio o da un romanzo. Nella fattispecie il documentotratta dell'annuncio del Vangelo nel mondo attuale, il risultato del Si-nodo sulla Nuova Evangelizzazione. E’ un libro talmente pieno di si-

gnificato e di indicazioni programmatiche che una sola lettura del testo non risultasufficiente. Durante la prima lettura ho provato, come da abitudine, a sottolineare leparti che ritenevo particolarmente significative:indicative di un percorso di riflessione edi ulteriori approfondimenti. Il risultato è stato di arrivare quasi alla fine del testo avendosottolineato ogni rigo. Sono stato confortato dalle numerose recensioni e dal sorgere diseminari e convegni che avevano per tema proprio l’approfondimento e lo studio del-l’esortazione apostolica di Papa Francesco.Nell’Evangelium Gaudium c’è la foto della Chiesa: com’è oggi e come dovrebbe,secondoil pontefice, prepararsi per annunciare il Vangelo alla luce delle nuove sfide culturali e deinumerosi conflitti irrisolti.E’ un documento straordinario! Chi lo ha già letto non si sarà certamente sorpreso(avendo egli stesso contribuito) nell’aver visto il Titolo tra i primi libri più venduti.Per chi non lo avesse ancora letto questo settimanale proporrà, a partire da oggi, l’uscitadi un paragrafo scelto dai cinque capitoli che compongono l’esortazione apostolica.Cominciamo con il numero 53 del secondo capitolo, dove si parla dell’attuale “sistemaeconomia” che genera esclusione sociale:una forma di soppressione della vita. “Questaeconomia uccide”, osserva Papa Francesco. Nell’approssimarsi della giornata in cui si ce-lebra la Vita ci sembra opportuno evidenziare con il Santo Padre la necessità e l’urgenzadi ripensare all’economia (new-economy) come una forma di in-clusione sociale per direa gran voce ”No a un denaro che governa invece di servire”. Buona lettura!

Continua a pag. 3

“Questa opera pubblica, fu voluta dal Consiglio Comunaledi Avellino e votata, a maggioranza, dai seguenticonsiglieri…; la Giunta era composta da… ed al Parlamentosedevano come deputati e senatori…, una classe dirigente,indimenticabile, per la nostra comunità”!

Michele Criscuoli pag. 4

La giorNata DeLLa memoriaper ricorDare gLi Sprechi

pagg. 2 - 3

Domenica 2 Febbraio 36esima giornata Nazionale per la vita

2 sabato 1 Febbraio 2014ilponte

3sabato 1 Febbraio 2014attualitàilponte

messaggio del consiglio episcopale permanente per la 36esima giornata Nazionale per la vita (2 febbraio 2014)

“I figli sono la pupilla dei nostri occhi… Che nesarà di noi se non ci prendiamo cura dei nostri

occhi? Come potremo andare avanti?”1. CosìPapa Francesco all’apertura della XXVIII Gior-nata Mondiale della Gioventù ha illuminato edesortato tutti alla custodia della vita, ricordandoche generare ha in sé il germe del futuro. Il figliosi protende verso il domani fin dal grembo ma-terno, accompagnato dalla scelta provvida econsapevole di un uomo e di una donna che sifanno collaboratori del Creatore. La nascita spa-lanca l’orizzonte verso passi ulteriori che dise-gneranno il suo futuro, quello dei suoi genitori edella società che lo circonda, nella quale egli èchiamato ad offrire un contributo originale.Questo percorso mette in evidenza “il nessostretto tra educare e generare: la relazione edu-cativa si innesta nell’atto generativo e nell’espe-rienza dell’essere figli”2, nella consapevolezzache “il bambino impara a vivere guardando aigenitori e agli adulti”3.Ogni figlio è volto del “Signore amante dellavita” (Sap 11,26), dono per la famiglia e per lasocietà. Generare la vita è generare il futuroanche e soprattutto oggi, nel tempo della crisi;da essa si può uscire mettendo i genitori nellacondizione di realizzare le loro scelte e i loro pro-getti.La testimonianza di giovani sposi e i dati cheemergono da inchieste recenti indicano ancoraun grande desiderio di generare, che resta mor-tificato per la carenza di adeguate politiche fa-miliari, per la pressione fiscale e una culturadiffidente verso la vita.Favorire questa aspirazione (valutata nella per-centuale di 2,2 figli per donna sull’attuale 1,3 ditasso di natalità) porterebbe a invertire la ten-denza negativa della natalità, e soprattutto adarricchirci del contributo unico dei figli, autenticobene sociale oltre che segno fecondo dell’amoresponsale.La società tutta è chiamata a interrogarsi e adecidere quale modello di civiltà e quale culturaintende promuovere, a cominciare da quella pa-lestra decisiva per le nuove generazioni che è lascuola.Per porre i mattoni del futuro siamo sollecitati

ad andare verso le periferie esistenziali della so-cietà, sostenendo donne, uomini e comunitàche si impegnino, come afferma Papa France-sco, per un’autentica “cultura dell’incontro”4.Educando al dialogo tra le generazioni potremounire in modo fecondo la speranza e le fatichedei giovani con la saggezza, l’esperienza di vitae la tenacia degli anziani.La cultura dell’incontro è indispensabile per col-tivare il valore della vita in tutte le sue fasi: dalconcepimento alla nascita, educando e rigene-rando di giorno in giorno, accompagnando lacrescita verso l’età adulta e anziana fino al suonaturale termine, e superare così la cultura dello“scarto”5. Si tratta di accogliere con stupore lavita, il misteronche la abita, la sua forza sorgiva,come realtà che sorregge tutte le altre, che èdata e si impone da sé e pertanto non può es-sere soggetta all’arbitrio dell’uomo.L’alleanza per la vita è capace di suscitare an-cora autentico progresso per la nostra società,anche da un punto di vista materiale. Infatti ilricorso all’aborto priva ogni anno il nostro Paeseanche dell’apporto prezioso di tanti nuovi uominie donne. Se lamentiamo l’emorragia di energiepositive che vive il nostro Paese con l’emigra-zione forzata di persone – spesso giovani – do-tate di preparazione e professionalità eccellenti,dobbiamo ancor più deplorare il mancato con-tributo di coloro ai quali è stato impedito di na-scere.Ancora oggi, nascere non è una prospettiva si-cura per chi ha ricevuto, con il concepimento, ildono della vita. È davvero preoccupante consi-derare come in Italia l’aspettativa di vita mediadi un essere umano cali vistosamente se lo con-sideriamo non alla nascita, ma al concepimento.La nostra società ha bisogno oggi di solidarietàrinnovata, di uomini e donne che la abitino conresponsabilità e siano messi in condizione disvolgere il loro compito di padri e madri, impe-gnati a superare l’attuale crisi demografica e,con essa, tutte le forme di esclusione. Unaesclusione che tocca in particolare chi è amma-lato e anziano, magari con il ricorso a formemascherate di eutanasia. Vengono meno così ilsenso dell’umano e la capacità del farsi carico

che stanno a fondamento della società. “È il cu-stodire la gente, l’aver cura di tutti, di ogni per-sona, con amore, specialmente dei bambini, deivecchi, di coloro che sono più fragili e che spessosono nella periferia del nostro cuore. È l’avercura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si cu-stodiscono reciprocamente, poi come genitorisi prendono cura dei figli, e col tempo anche ifigli diventano custodi dei genitori”6.Come un giorno si è stati accolti e accompagnatialla vita dai genitori, che rendono presente lapiù ampia comunità umana, così nella fase fi-nale la famiglia e la comunità umana accompa-

gnano chi è “rivestito di debolezza” (Eb 5,2),ammalato, anziano, non autosufficiente, nonsolo restituendo quanto dovuto, ma facendounità attorno alla persona ora fragile, bisognosa,affidata alle cure e alle mani provvide degli altri.Generare futuro è tenere ben ferma e alta que-sta relazione di amore e di sostegno, indispen-sabile per prospettare una comunità umanaancora unita e in crescita, consapevoli che “unpopolo che non si prende cura degli anziani edei bambini e dei giovani non ha futuro, perchémaltratta la memoria e la promessa”7.

_____________________________1 PAPA FRANCESCO, Discorso nella cerimoniadi benvenuto in occasione della XXVIII GiornataMondialedella Gioventù a Rio de Janeiro, 22 luglio 2013.2 CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Edu-care alla vita buona del Vangelo. Orientamentipastoralidell’Episcopato italiano per il decennio 2010-2020, n. 27.3 Ib.4 PAPA FRANCESCO, Omelia nella Santa Messacon i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e i semina-risti in occasione della XXVIII Giornata Mondialedella Gioventù a Rio de Janeiro, 27 luglio 2013.5 Cfr PAPA FRANCESCO, Udienza generale, 5giugno 2013.6 PAPA FRANCESCO, Omelia nella Santa Messaper l’inizio del ministero petrino del Vescovo diRoma, 19marzo 2013.7 PAPA FRANCESCO, Messaggio ai partecipantialla 47a Settimana Sociale dei Cattolici Italiani(Torino, 12- 15 settembre 2013), 11 settembre2013

“geNerare Futuro”

per La FamigLia È tempo Di graZiama aNche Di emergeNZa

«Ringraziamo il cardinal Bagnascoper aver mostrato ancora una voltagrande attenzione al tema della fa-miglia» commenta Francesco Bel-letti, presidente del Forum. «Sulla famiglia “realtà peculiare eineguagliabile, fondamento dellasocietà e sua prima forma natu-rale” la Chiesa italiana sta svol-gendo un grande e capillare lavorodi consultazione in vista del pros-simo Sinodo, al quale anche il Forum ha partecipato. E i costanti richiami del card.Bagnasco testimoniano questa cura speciale per le famiglie.«“Tempo di grande fermento, tempo di grazia”, come ha detto il presidente dei vescoviitaliani, ma che non può farci dimenticare che, come ha affermato Papa Francesco,“la famiglia attraversa una crisi culturale profonda, come tutte le comunità e i legamisociali. Nel caso della famiglia, la fragilità dei legami diventa particolarmente graveperché si tratta della cellula fondamentale della società, del luogo dove si impara aconvivere nella differenza e ad appartenere ad altri, e dove i genitori trasmettono lafede ai figli”. «È per questa sua intima natura che, ricorda Bagnasco, “la famiglia deve essere so-stenuta da politiche più incisive ed efficaci anche in ordine alla natalità, difesa da ten-tativi di indebolimento e promossa sul piano culturale e mediatico senzadiscriminazioni ideologiche”. «Anche le sollecitazioni alla politica sono risuonate spesso nelle prolusioni del card.Bagnasco, a conferma che la Chiesa italiana davvero crede nella famiglia come "spe-ranza e futuro per la società italiana", come richiamava il titolo della Settimana socialedi Torino, nello scorso autunno.«Accanto alla famiglia e strettamente connessi con questa, sono tanti i temi sociali diprimaria urgenza, ai quali fa riferimento il cardinale e che come associazioni sentiamoprofondamente nostri: la mobilitazione per la scuola di tutti e per la libertà di educa-zione, fissata per il 10 maggio a Roma; l’attenzione alle fragilità ed alle sofferenzedelle persone e delle famiglie, acuite dalla crisi economica; l’emergenza lavoro; l’ac-coglienza ed il rispetto della dignità degli immigrati. E non ultimo la memoria dell’Olo-causto, di cui oggi si celebra il ricordo, che ciascuno di noi deve custodire e tramandarealle generazioni future. Per continuare a gridare» conclude Belletti «di fronte alla pos-sibilità inestirpabile del male nel mondo, "mai più questa disumanità”!»

...Continua dalla prima - L’editoriale di Mario Barbarisi

“No a uN’eCoNoMia deLL’esCLusioNe” Papa Francesco (dall’Evangelium Gaudium-n.53) Così come il comandamento “non uccidere” pone un limite chiaro per assi-curare il valore della vita umana, oggi dobbiamo dire “no a un’economia del-l’esclusione e della iniquità”. Questa economia uccide. Non è possibile chenon faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo siail ribasso di due punti in borsa. Questa è esclusione. Non si può più tollerare il fatto che si getti il cibo,quando c’è gente che soffre la fame. Questa è iniquità. Oggi tutto entra nel gioco della competitivitàe della legge del più forte, dove il potente mangia il più debole. Come conseguenza di questa situa-zione, grandi masse di popolazione si vedono escluse ed emarginate: senza lavoro, senza prospettive,senza vie di uscita. Si considera l’essere umano in se stesso come un bene di consumo, che si puòusare e poi gettare. Abbiamo dato inizio alla cultura dello “scarto” che, addirittura, viene promossa.Non si tratta più semplicemente del fenomeno dello sfruttamento e dell’oppressione, ma di qualcosadi nuovo: con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui sivive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si stafuori. Gli esclusi non sono “sfruttati” ma rifiuti, “avanzi”.

4 sabato 1 Febbraio 2014 politica e attualità ilponte

uN giorNo per La memoria

Si è, appena, celebrato “il giorno della memo-ria”: una lodevole iniziativa per non dimenti-

care gli orrori della Shoa, le deportazioni ed ilgenocidio del popolo ebraico. Perché tutti sianoobbligati a ricordare a quali crudeltà ed a qualiaberrazioni può essere indotto l’uomo dal popu-lismo e dal fanatismo ideologico. e’ sempregiusto, infatti, che una comunità rifletta sulsuo passato: la storia, a volte anche la cro-naca, può essere di grande insegnamento,per tutti. A Natale, mi hanno regalato l’ultimo libro di Rizzoe Stella, “Se muore il sud”: una fotografia, quasispietata, dell’inadeguatezza della classe dirigentemeridionale. Uomini politici, prima di tutto, maanche dirigenti pubblici, professionisti ed impren-ditori, che hanno ridotto alla fame il nostro me-ridione. Persone che hanno avuto un unicoscopo: l’arricchimento personale e che l’hannoportato a compimento, con la complicità dellamaggioranza dei cittadini. Persone che hannosfruttato ogni piccola e grande occasione per “ru-bare” a tutti, per soddisfare i propri interessi.Per una conoscenza diretta, quasi analitica, degliscempi, rimandiamo alla lettura del libro. Qui,voglio solo ricordare un concetto, ben espressodai due giornalisti, di origini meridionali, chehanno fatto questa forte denuncia. L’atteggiamento “negazionista” di unagrandissima parte della pubblica opinionemeridionale! Non solo da parte degli autoridegli scempi, che hanno sempre negato leproprie responsabilità, ma anche da granparte della stampa, della televisione ed avolte persino della cosiddetta società civileche, di fronte alla denuncia, ha reagito conun “patriottismo” ed un “vittimismo” ve-tero-meridionalista contro il Nord, denigra-tore e sfruttatore. Bene hanno fatto, gli autori, a citare Malaparte:“la peggiore forma di patriottismo è quella dichiudere gli occhi davanti alla realtà …; né valela scusa che i panni sporchi si lavano in famiglia.Vilissima scusa: il popolo sano e libero, seama la pulizia, i panni sporchi se li lava inpiazza”. Da quella lettura sono stato indotto a rifletteresugli scempi che la classe dirigente, politica, dellanostra provincia, ci ha regalato negli ultimitrent’anni. Con un amico, abbiamo fatto un giroin macchina, per la nostra città, per vedere davicino “i monumenti della vergogna”!Siamo partiti da Rione Ferrovia dove, al confinecon Atripalda, c’è una delle opere pubbliche em-blematiche dello spreco delle risorse ottenute peril terremoto: il mattatoio comunale. Un’operainutile che, per funzionare dignitosamente,avrebbe dovuto assicurare la macellazione dellacarne necessaria a tutta la Campania. Un’operaancora più assurda se si pensa che, a poche cen-tinaia di metri, anche il Comune di Atripaldaaveva avuto la stessa “brillante” idea: un altromattatoio, pur di spendere soldi pubblici ed ar-ricchire altre brave persone!Spostandoci verso il centro, abbiamo trovato ilfamoso Mercatone! Qui, ogni commento è su-perfluo: l’opera si giudica da sola! Quanti miliardidi vecchie lire buttati al vento! Ecco, ci chiediamo(ma lo dovrebbero fare tutti): quanti posti dilavoro si potevano creare investendo di-versamente quelle risorse?

Poi, abbiamo incontrato le opere “incompiute”:l’autostazione, la sistemazione del Castello,il sottopasso (ex tunnel) di Piazza Libertà.Ecco, leggendo il libro di Stella e Rizzo, mi sonochiesto come mai questi due bravi giornalisti nonavessero citato queste opere tra gli esempi di “ri-tardo, spreco ed assoluta inefficienza” dellaclasse politica locale. La risposta l’abbiamo trovata nel lorostesso libro. da noi, ancora governano edominano i “negazionisti”: quelli che sonoin grado di sostenere, anche in un pubblicodibattito (se mai qualche TV locale avesseil coraggio di trattare questi argomenti),che “non è vero, che non si tratta di opere inutilie costose, che, anzi, la colpa è dei cittadini chenon hanno saputo apprezzare la fantasia dei pro-gettisti, la lungimiranza dei politici e l’onestà degliamministratori”!Se, poi, qualcuno dovesse, appena, segnalare,nel caso dell’autostazione, -che: è stata finan-ziata, con molti miliardi di vecchie lire, dallo Stato(da noi tutti, cioè); che, completata, collaudatae consegnata al Comune proprietario, è stata,poi, venduta all’AIR (società ad intera partecipa-zione pubblica, non un privato) che l’ha pagatacon molti altri milioni di euro pubblici (sempredi noi tutti, cioè) e per la quale, poi, altri am-ministratori “intelligenti, preparati e lungimiranti”hanno ottenuto un finanziamento di altre decinedi milioni di euro pubblici (di noi tutti) per com-pletarla e farne “la più efficiente autostazioned’Europa”, e che, malgrado tutto questo sprecodi onestà e di intelligenza manageriale e politica,a più di trent’anni dal primo finanziamento, an-cora non funziona e nessuno ha mai approfon-dito e chiarito le ragioni del ritardo- allora, questo“pazzo” verrebbe additato come un penniven-dolo, disfattista e livoroso, che non riesce ad ap-prezzare la genialità dei manager e degliamministratori locali !Qualcuno, più bravo, potrebbe scrivere, perfino,un libro, per raccontare le “meraviglie” della no-stra classe dirigente (di altre opere, ultimate oabbandonate -dogana, cinema eliseo, ex ca-serma dei pompieri…, ospedale di vialeItalia, per il quale servirebbe un capitolo aparte… per elencare i miliardi spesi fino al giornoprima del trasloco- tratteremo in altra occa-sione). Come giornalisti, sentiamo solo una sollecita-zione simile a quella che ha convinto gli ebrei adinventare la giornata della memoria. Ci chie-diamo: perché i cittadini, tutti insieme, li-beri dai vincoli di sudditanza politica, noninventano un “giorno per la memoria” diquesti sprechi, di queste assurde scelte po-litico-amministrative? Perché non cele-brare il ricordo, nei luoghi delle opere inutilied incompiute, con una “lapide” a memoriadei posteri? si potrebbe, più o meno, scri-vere così: “Questa opera pubblica, fu voluta dalConsiglio Comunale di Avellino e votata, a mag-gioranza, dai seguenti consiglieri..(nomi e co-gnomi); la Giunta era composta da… ed alParlamento sedevano come deputati e sena-tori..., una classe dirigente, indimenticabile, perla nostra comunità” !Così, anche i nostri pro-nipoti potranno ricordare!Per non ripetere gli stessi errori!

MicheleCriscuoli

“Questa opera pubblica, fu voluta dal Consiglio Comunale di Avellino e

votata, a maggioranza, dai seguenti consiglieri…; la Giunta era

composta da… ed al Parlamento sedevano come deputati e senatori...,

una classe dirigente, indimenticabile, per la nostra comunità”!

Sono stati definiti “assenteisti” iquattro senatori a vita scelti perso-

nalmente dal Presidente della Repub-blica Giorgio Napolitano.Secondo i dati riportati dal sito di Pa-lazzo Madama le partecipazioni di pre-senza al voto sono nell’ordine di numeriinfinitesimali.Piano è fermo allo O%, Rubbia alloO,8% e Cattaneo al 17,85% delle vo-tazioni.Da ciò si deduce “l’utilità” dei senatori avita nominati dal Presidente Napoli-tano, i quali percepiscono mensil-mente circa 13mila euro, aprescindere dalla presenza.Per costoro la situazione è cambiatacon l’approvazione dell’esame del bi-lancio interno del Senato con una mag-gioranza schiacciante: con 254 voticontro 4 no e 4 astenuti è stato appro-vato un Ordine del Giorno che prevedeanche per costoro “la decurtazioneprevista nei casi di assenza a più del 30% delle votazioni di ciascuna seduta”. Si precisa,anche “valutate le presenze totali dei cinque senatori a vita alle votazioni dell’assemblea nel corsodella legislatura corrente”A questo punto i “furbi” guadagnano meno. Passiamo ora agli sprechi della Camera. La Presidente Laura Boldrini ha annunziato che per il 2013-2015 chiederà allo Stato 50 milioni di euro in meno, però il “consulente artistico” non si tocca.Ci costa appena 150mila euro all’anno Non abbiamo capito le sue funzioni nella Sala di Montecitorio;i politici di turno l’hanno, forse, confusa con la Biennale di Venezia. La Lega Nord ha provato ad eliminarlo con una proposta bocciata dall’aula. Davide Caparini ha affermato: “La Camera ha bocciato la proposta della Lega Nord di abolire il con-sulente artistico di Montecitorio istituito dall’ex Presidente Pier Ferdinando Casini” ed ag-giunge “150mila euro per la consulenza di un direttore artistico. Parlo della Biennale diVenezia? No, si tratta della Camera”.

alfonsosantoli

sprecopoli

ai Senatori a vita 13 mila euro al mese per la loro “assenza”

La camera ha il suo “consulente artistico”

“Internet può offrire maggiori possibilità diincontro” - ha affermato Papa Francesco

nel messaggio per la XLVIII Giornata Mondialedelle Comunicazioni Sociali – “e di solidarietàtra tutti e questa è una cosa buona, è un donodi Dio”.La bontà di Internet, così come dei nuovimedia, va però analizzata più nel dettaglio. Infatti, il Pontefice ha ammesso che “esistonoperò aspetti problematici” e tra questo il princi-pale è determinato dal fatto che “la velocitàdell’informazione supera la nostra capacità diriflessione e giudizio”.Il risultato che si ottiene è che l’eccessiva velo-cità “non permette un’espressione di sé misu-rata e corretta”. Il rischio è che la sovrabbondanza di informa-zioni di cui disponiamo ci porti ad attingere uni-

camente alle fonti che ci interessano o che dicono quello che noi vogliamo sentirci dire, o che“corrispondono solo alle nostre attese e alle nostre idee, o anche a determinati interessi politicied economici”.L’eccessiva apertura diventa quindi fonte di una chiusura: “L’ambiente comunicativo può aiu-tarci a crescere o, al contrario, a disorientarci – ha affermato Bergoglio – Il desiderio di con-nessione digitale può finire per isolarci dal nostro prossimo, da chi ci sta più vicino”.Va poi detto che Internet genera una nuova forma di esclusione: “chi, per diversi motivi, nonha accesso ai media sociali, rischia di essere escluso”, di rimanere in disparte. Tutto questonon giustifica “un rifiuto dei media sociali”, ma ci ricorda che “la comunicazione è, in definitiva,una conquista più umana che tecnologica”.Papa Francesco ha quindi posto due domande fondamentali sulle quali riflettere per un correttosviluppo umano delle comunicazioni sociali: “cosa ci aiuta nell’ambiente digitale a crescere inumanità e nella comprensione reciproca?”Dobbiamo recuperare il senso dell’ascolto ma anche il “senso di lentezza e di calma”. Per capireveramente gli altri dobbiamo imparare “a guardare il mondo con occhi diversi e ad apprezzarel’esperienza umana come si manifesta nelle varie culture e tradizioni”. La via per questo èl’ascolto, poiché “la persona esprime pienamente se stessa non quando è semplicemente tol-lerata, ma quando sa di essere davvero accolta”.Con la seconda domanda il Pontefice ha invece chiesto: “come allora la comunicazione puòessere a servizio di un’autentica cultura dell’incontro?”“Non basta passare lungo le “strade” digitali, cioè semplicemente essere connessi - ha spiegatoPapa Francesco - occorre che la connessione sia accompagnata dall’incontro vero”.

aprire Le porte DeLLachieSa a iNterNet

Vittorio della sala

5sabato 1 Febbraio 2014Fiscoilponte

LEGGE N. 147/2013 PUBBLICATA SULLA G.U. N. 302 DEL 27 DICEMBRE 2013, SUPPLEMENTO ORDINARIO N. 87

“A TU PER TU CON IL FISCO”“A TU PER TU CON IL FISCO” a cura di Franco iannaccone

La Legge Di StaBiLità 2014 e L’iNgorgo LegiSLatiVo Di FiNe aNNo

Per il passato i Governi scrivevano i testidelle leggi finanziarie mettendo in un

certo ordine i vari argomenti trattati se-condo un criterio logico ed attribuendo aciascun articolo un titolo ed un numero pro-gressivo in modo da rendere facile la letturae capire di cosa si stesse parlando.Più di recente, invece, accade che le leggiche dovrebbero essere le più importanti eda cui dovrebbe dipendere, addirittura, lastabilità economica del Paese, vengonoconfezionate come un interminabile se-quenza di argomenti eterogenei, messi as-sieme in maniera disorganica e frettolosae sottoposti, all’ultimo minuto, all’approva-zione del Parlamento, con voto di fiducia, altermine di estenuanti sedute.Fatta questa dovuta premessa, andiamo ora allasostanza della nuova legge di stabilità 2014(legge n. 147/2013 pubblicata sulla G.U. n. 302del 27 dicembre 2013, Supplemento Ordinario n.87).In essa, la riduzione del cuneo fiscale, secondogli annunci del Palazzo doveva rappresentare ilfiore all’occhiello dell’intera manovra ma il risul-tato finale, frutto anche di un acceso scontro tramaggioranza ed opposizione, e di un dibattito al-trettanto acceso all’interno della stessa maggio-ranza, ha portato ai lavoratori dipendenti unariduzione del prelievo fiscale in busta paga di po-chissimi euro al mese. Infatti per riuscire ad ot-tenere il risparmio massimo (18 euro al mese!),occorre avere un reddito complessivo annuolordo di soli 15.000 euro. Sono cifre queste chenon si riesce ad immaginare in che modo pos-sano alleviare il bilancio delle famiglie e dare unaspinta ai consumi.Inoltre la stessa legge di stabilità contiene misuredi segno decisamente opposto ed un primo as-saggio dovrebbe essere previsto per fine meseallorquando il Governo adotterà dei provvedi-menti normativi per razionalizzare, attraversouna revisione selettiva degli sconti, l’elenco deglioneri per i quali attualmente si fruisce di una de-trazione IRPEF. Se ciò non dovesse avvenire, iquasi 500 milioni di euro di maggiori entrate giàprevisti in bilancio per il 2014 (quindi, con effettoretroattivo sui redditi del 2013 da dichiarare que-

st’anno) saranno recuperasti operando un tagliolineare di tutte le spese detraibili, riducendo dal19 al 18% il beneficio ottenibile in sede di dichia-razione. Quindi, in un verso o nell’altro, la pena-lizzazione per l’intera platea dei contribuenti èassicurata.Ma il conto più salato, molto probabilmente, ar-riverà dalla nuova fiscalità municipale. il rinno-vato “bouquet” di tributi messo nelle manidegli amministratori locali (l’iMu sul pos-sesso degli immobili, la TaRi per la raccoltae lo smaltimento dei rifiuti, la Tasi per co-prire i costi dei servizi indivisibili tutti e treaccorpati nella c.d. iuC, imposta unica Co-munale), potrebbero portare ad un’imposi-zione più gravosa di quella subita fino adoggi, anche se ciò viene smentito dai politicidi maggioranza interpellati sull’argomento.Ma la legge di stabilità contiene anche delle mi-sure che vanno accolte positivamente.Per quanto riguarda le persone fisiche, vaevidenziata la conferma per il 2014 delledetrazioni maggiorate al 50% per le ri-strutturazioni, e al 65% per il risparmioenergetico (quest’ultima spetta anche aisoggetti iRes) e del “bonus arredi”. e’stata reintrodotta, altresì, la possibilitàdella rivalutazione dei terreni agricoli ededificatori pagando un’imposta sostitutivadel 4%.Anche sul versante delle imprese, va segnalatala presenza di qualche misura di indubbio inte-resse. Tra queste: la reintroduzione delle dedu-zioni IRAP per le nuove assunzioni a tempoindeterminato; il rafforzamento degli incentivialla ricapitalizzazione (ACE), la rivalutazione deibeni materiali ed immateriali e delle quote dipartecipazione.Oltre alle citate disposizioni di carattere pretta-mente fiscale, nell’unico articolo della legge distabilità 2014 (ove sono confluiti in una lunga se-quenza, spesso anche disordinata, ben 749commi) sono presenti altre misure di vario ge-nere. Vediamo di seguito le novità più salientidella legge.

La TaBeLLa deLLe PRiNCiPaLi NoViTàaCe (aiuto alla crescita economica)

Aumenta l’incentivo alla patrimonializzazionedelle imprese in quanto con l’ACE la detrazionedal reddito complessivo corrispondente al ren-dimento nazionale del nuovo capitale propriopassa dall’attuale 3% al 4% nel 2014, al 4,5%nel 2015 e al 4,75% nel 2016.

aMMoRTiZZaToRi soCiaListanziati ulteriori 600 milioni di euro per ri-finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga.

BoNus aRRediProrogata al 2014 la detrazione fiscale del50% per l’acquisto di mobili e grandi elet-trodomestici, con tetto di spesa fino ad €.10.000,00; il bonus compete a chi pone in es-sere opere di ristrutturazione al proprio immo-bile.

Casasi chiamerà imposta unica Municipale(iuC) la nuova tassa immobiliare compo-sta da: iMu, che sarà pagata dal proprietario,con esclusione delle prime case non di lusso;Tasi, tributo sui servizi indivisibili dei Comuni,che sarà pagata dal proprietario e, in quota va-riabile tra il 10% ed il 30%, dall’inquilino; TaRi,la tassa sui rifiuti, che sarà pagata dal proprie-tario o dall’inquilino, a seconda del caso se lacasa è di proprietà oppure è in affitto. Per le de-trazioni sulla casa a favore della famiglie menoabbienti sono previsti 500 milioni di euro com-plessivi, che a giorni dovrebbero essere ripartititra i Comuni.introdotto anche il Fondo di garanziaprima casa nel quale sono stati stanziati600 milioni di euro complessivi per il triennio2014-2016 per la concessione di garanzie aprima richiesta su mutui ipotecari per l’acquistodella prima casa, con priorità a giovani coppie oa genitori single con figli minori.

CuNeo FisCaLeElevate le detrazioni IRPEF per lavoro dipendenteper i redditi fino a 55.000,00 euro annui.

eCoBoNus e RisTRuTTuRaZioNi ediLiZie

Per le spese di riqualificazione energetica, èconfermata la detrazione con aliquota al 65% nel2014 ed al 50% nel 2015; nel 2016 si torneràalla misura del 36%. Per le ristrutturazioni edilizie(tetto di €. 96.000,00), lo sconto fiscale sarà parial 50% nel 2014, al 40% nel 2015 ed al 36% apartire dal 2016.

eQuiTaLiaPossibilità di pagare le cartelle esattorialiemesse da Equitalia fino al 31 ottobre 2013senza interessi, con l’obiettivo di alleggerire ilcontenzioso tributario attivo e di reperire risorse.Pagamento dell’intero importo, in unica solu-zione, entro il 28 febbraio 2014.

iMPReseLa deducibilità dell’IMU da IRES e IRPEF versata

sui capannoni cresce, per il solo periodo d’impo-sta 2013, dal 20% al 30%.

iNFRasTRuTTuRe e TRasPoRTi.anas: per la manutenzione della rete stradale ela prosecuzione degli interventi programmati,stanziati 335 milioni di euro.Rete ferroviaria: per l’anno 2014, previsti 500milioni di euro per la relativa manutenzione;spiagge: doppia strada per la sanatoria dei con-tenziosi pendenti al 30 settembre 2013 in ordineai pagamenti dei canoni demaniali marittimi conversamento o in unica soluzione di un importopari al 30% di quanto dovuto o di versamenti ra-teali (fino ad un massimo di 9 rate) di un importopari al 60% di quanto dovuto, oltre interessi le-gali.stadi: semplificata la procedura per la costru-zione o ristrutturazione di impianti sportivi, conesclusione della possibilità di realizzare complessidi edilizia residenziale.

PeNsioNiNel triennio 2014-2016, rivalutazione al100% dei trattamenti pensionistici solo nelcaso di assegni di importo fino a tre volte ilminimo del trattamento iNPs. La percen-tuale scende al 90% per i trattamenti pensioni-stici tra 3 e 5 volte il minimo e al 75% per itrattamenti pensionistici tra 5 e 6 volte il minimo.

PeNsioNi d’oRoil contributo di solidarietà, sulle pensionisuperiori a 90.000 euro lordi annui, vienefissato in una quota pari al:• 6% per la parte compresa fra i 14 e 20 volte ilminimo (da 90.168 a 128.811 euro lordi annui);• 12% per la parte compresa tra 20 e 30 volte ilminimo (da 128.812 a 193.217 euro lordi annui)• 18% per la parte che va oltre 30 volte il mi-nimo (14.683 euro lordi al mese).

PuBBLiCo iMPieGoBlocco della contrattazione per tutto il 2014 estop al turn-over fino al 2018 con assunzioni:• per il 2015 al 40% dei ritiri;• per il 2016 al 60% dei ritiri;• per il 2017 al 70% dei ritiri;• per il 2018 al 100% dei ritiri.Introdotto, altresì, il tetto di 300 mila euro per ilcumulo tra pensioni e stipendi pubblici.

TRaCCiaBiLiTa’ aFFiTTi introdotto il divieto di pagare in denarocontante i canoni di locazione, di qualunqueimporto (ad eccezione per case popolari ed entiassimilati), con affidamento di attività di monito-raggio ai singoli Comuni.

WeB TaXintrodotto l’obbligo di partita iVa per glispazi pubblicitari ed il diritto d’autore sulweb. L’entrata in vigore è stata posticipataal 1° luglio 2014 dal d.L. 30 dicembre 2013,n.151.

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6 sabato 1 Febbraio 2014 Vangelo ilponte

La norma liturgica stabilisce che, in caso dicoincidenza, le feste in giorno fisso non preval-gano sulla Domenica, eccetto che si tratti difeste del Signore. È il caso del 2 febbraio di que-st’anno, festa della Presentazione del Signore,che coincide con la quarta domenica del tempoordinario.il tempo natalizio si è concluso con la festadel Battesimo di Gesù. L’episodio narrato nelVangelo di oggi, pur trattando di Gesù bambino,appartiene già al tempo di Pasqua. Simeone e

Anna, i due anziani profeti, indicano il destinod’incomprensione e di dolore di quel bambino.Maria e Giuseppe ascoltano con stupore la pre-dizione sul destino di Gesù. Già s’intuisce il mi-stero di morte e resurrezione del Signore chetrapassa il cuore della Madre.La scena è nel tempio di Gerusalemme,unico e sommo luogo sacro del popolo d’Israele,che custodiva le tavole della Legge di Dio -segno della gloria e della vicinanza di Iahvé - ebrulicava quotidianamente di pellegrini, sacer-doti, addetti, mercanti. Una folla chiassosa e in-daffarata. Quel giorno, quasi nascosti e anonimi,Maria e Giuseppe portano il loro piccolo peradempiere le prescrizioni e compiere l’offerta.Solo due vecchi, Simeone e Anna, si accorgonodi loro, li riconoscono e, dopo tanti anni di silen-zio e attesa, tornano a profetizzare. Simeone ri-conosce in quel bambino il Signore, il Messia diIsraele, l’atteso delle genti. Finalmente l’havisto! Ora può morire in pace. La paura dellamorte è vinta, perché Dio si fa vicino al nostrolimite, alla condizione umana. Anche Anna,ormai vecchia e vedova da tanti anni, trova fi-nalmente lo Sposo di Israele. Le grandi pauredell’uomo, la morte e la solitudine, si dissolvono:Dio si fa compagno dando senso alla vita e spe-ranza dinanzi alla morte.il canto di simeone è la preghiera che chiudela liturgia di ogni giorno, a Compieta: mentrescende la notte, si alza l’inno di gioia e di sal-vezza. Come il vecchio Simeone, anche l’uomo,al limite del suo giorno e del suo tempo, non è

più avvinto dalle ombre di morte, ma può ab-bracciare il Signore che salva.anche anna, molto avanzata negli anni, ri-ceve la grazia di vedere il volto di Dio. Anna mo-stra l’età dell’umanità che, dopo una giovinezzabrevissima (il paradiso delle origini!), ha persolo sposo e vive una vita vuota e disperata. ComeAnna, anche noi non dobbiamo lasciare il tem-pio, ma continuare ad attendere e ricercare, conpreghiera e desiderio, il volto di Dio per ascol-tarne la voce.

La visione del volto di dio è luce, splen-dore. È per questo che dal V secolo la festa dioggi è anche chiamata festa delle luci, accom-pagnata dal rito della benedizione e processionedelle candele. Gesù è la luce delle genti. Questaè la motivazione del fatto che, secondo tradi-zione, le candele benedette oggi vengono pre-ziosamente conservate a presiedere tutti gliavvenimenti significativi della vita familiare,dalla nascita alla morte.

angelo sceppacerca

La Liturgia della parola: presentazione del Signore + Dal Vangelo secondo Luca 2,22-40 i miei occhi hanno visto la tua salvezza.

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di mosè, maria e giuseppe portarono il bambino a gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto

nella legge del Signore: «ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.ora a gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che

non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il cristo del Signore. mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, di-

cendo: «ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,

preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, israele».

il padre e la madre di gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a maria, sua madre, disse: «ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione

di molti in israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

c’era anche una profetessa, anna, figlia di Fanuèle, della tribù di aser. era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi ri-

masta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si

mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore,

fecero ritorno in galilea, alla loro città di Nàzaret. il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Siamo all’inizio di un anno checi auguriamo sia migliore

dell’anno appena trascorso, in cuile tante guerre che opprimonol’uomo in tante parti del mondocessinono, che finiscano final-mente le persecuzioni dei cristianie non si usino più le armi chimi-che; per iniziare un nuovo ciclo dipace nel mondo intero. Assi-stiamo ancora ad una grandeemigrazione di interi popoli che

camminano verso una terra promessa ma senzasapere quale. Per non parlare poi della crisi econo-mica e finanziaria che ha colpito soprattutto i paesioccidentali, che si ripercuote sulle famiglie più po-vere e che porta altre famiglie sull’orlo della povertà.Anche noi – scrive Suor Bertilla dal Vimala Derma-tological Centre di Mumbai, capitale dell’India – cheviviamo in terra di missione siamo coinvolte da que-sta svolta epocale, dalle sofferenze di tanti nostrifratelli e non solo di quelli che il Signore ci ha messoaccanto. In questo quadro di tristezze, c’è stato unevento che il mondo ha accolto con gioia e che vacondiviso con tutti voi e cioè Gesù è nato a Be-tlemme, sempre nella stessa grotta, tra i più poverie diseredati della terra. Qui al Vimala Centre ve-diamo tante persone abbandonate, rifiutate, che si-curamente ci precederanno nel Regno dei Cieli esaranno i primi e i più degni di accogliere tra le brac-cia il Bambino Gesù. Al nostro centro, come tutti glianni, dopo la festa dell’Immacolata, abbiamo tiratofuori dagli scatoloni tutti gli addobbi, le decorazioni,le luci, per rendere il centro splendente e luminoso.Il giorno della nascita di Gesù non è solo il 25 di-cembre, ma tutte le volte che un gesto d’amore

cambia la vita di una persona. E’ il caso di Francis,un ragazzo di 18 anni che da piccolo venne colpitoda una grave malattia degenerativa che lo portòsulla sedia a rotelle. Ha frequentato una scuola par-ticolare, ma ora non è più in grado di star sedutoperché si butta per terra, con il rischio di farsi malee di far male agli altri. Non mangia e non beve dasolo però sa sorridere e quando lo fa cambiaespressione del viso. Uno di questi giorni siamo an-dati a trovarlo insieme ad amici giunti dall’Italia; sipensava di trovare una famiglia triste, sconvolta daquesto evento e distrutta dalla situazione che è di-ventata veramente gravosa, anche economica-mente. Il papà, la mamma, la sorella e la nonnasono persone allegre, ci raccontano della loro vitafacendoci vedere le foto di famiglia e con piacere ciraccontano le giornate di Francis. Noi del VimalaCentre li stiamo aiutando da anni perché le cureneurologiche che il caso richiede sono costosissimee la famiglia non può farsene carico. Prima di la-sciare la casa di Francis tra baci e abbracci, il papàci dice: “Francis è un grande dono che il Signore ciha mandato e lo ringraziamo di averlo tra noi”. Alleparole di questo papà non possiamo non accoglierele parole di Papa Francesco che ci invita ad “acco-gliere con affetto e tenerezza l’intera umanità, spe-cie i più poveri, i più deboli, i più piccoli: chi ha fame,chi ha sete, chi è straniero, nudo, malato e in car-cere”. Gesù Bambino ha portato gioia e pace in tuttii cuori e noi, Suore della Congregazione delle Mis-sionarie dell’Immacolata, fondate dal Beato PadrePaolo Manna insieme agli ammalati, ai bambini, lostaff con Suor Bertilla Capra e le sue sorelle del Vi-mala Dermatological Centre di Mumbai in India au-gurano a tutti i benefattori, gli amici e le lorofamiglie un buon anno 2014.

SoLiDarietà SeNZa coNFiNi

Pasqualede Feo

“ accogliamo con tenerezza l’intera umanità”

Battesimo PaLuMBo – avellinoNel Duomo di Avellino ha ricevuto il sacramento del Battesimola piccola Elena Sofia Palumbo.Elena Sofia entra a far parte di quella grande Famiglia che è lacomunità cristiana per la gioia di papà Giancarlo e di mammaSimona Berta.Felici i nonni paterni Gianpaolo, nostro valido collaboratore, eLiliana, i materni Marcello e Maria Letizia accumunati nellostesso sentimento dalla madrina Fabiana e dal padrino Fabio,

dagli zii Francesco e Valentina. Auguri da tutta la Redazione de “IL PONTE”.Alla cara Elena Sofia auguriamo un futuro ricco di gioia e di serenità (al.san.)

LLIIEETTEE  NNOOTTIIZZIIEE

ilponteSettimanale Cattolico dell’Irpinia

aNNo XXXX - N°. 1 - euro 0.50Numero Specialegennaio 2014

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La meSSa pro-epiScopo8 Gennaio 2014 Celebrazione Solenne nella Cattedrale Santa Maria Assunta

Gennaio 2014 Diocesi ilponte

Eccellenza,

una riflessione di Benedetto XVI -nell’Annus Fidei - riassume il senso diquesto tempo. E’ un pensiero sulla Chiesa, sul suo mi-stero, che costituisce per tutti noi laragione e la passione della vita. E’un’espressione di Romano Guardini,scritta nell’anno in cui i Padri del Con-cilio Vaticano II° approvavano la Costi-tuzione Lumen Gentium: la Chiesa“non è un’istituzione escogitata e co-struita a tavolino…, ma una realtà vi-vente… Essa vive lungo il corso deltempo, in divenire, come ogni esserevivente, trasformandosi… Eppure nellasua natura rimane sempre la stessa, eil suo cuore è Cristo”. Essa è nel mondo, ma non è delmondo: è di Dio, di Cristo, dello Spi-rito. La Chiesa vive, cresce e si risve-glia nelle anime, che - come la VergineMaria - accolgono la Parola di Dio e laconcepiscono per opera dello SpiritoSanto; offrono a Dio la propria carnee, proprio nella loro povertà e umiltà,diventano capaci di generare Cristooggi nel mondo. Attraverso la Chiesa, il Mistero dell’In-

carnazione rimane presente per sem-pre. Cristo continua a camminare at-traverso i tempi e tutti i luoghi.

E’ il Suo stile di Padre e Pastore che cisorregge nel cammino con le sue sostee le sue sfide.Eccellenza, questa sera - anniversariodella sua ordinazione episcopale -gregge e Pastore insieme, vogliamocon gratitudine al Signore, richiamareun tratto del cammino della ChiesaSanta di Dio che è in Avellino. L’inse-gnamento di Papa Francesco ci so-stiene affinché “La gioia del Vangeloriempia il cuore e la vita intera di co-loro che si incontrano con Gesù. Coloroche si lasciano salvare da Lui liberatidal peccato, dalla tristezza, dal vuotointeriore, dall’isolamento. Con GesùCristo sempre nasce e rinasce la gioia.(cf Evangelii Gaudium).

Va subito detto che la pastorale dioce-sana ha quale priorità l’attenzione allafamiglia e all’universo giovanile. E’questo il work in progress del cantierepastorale che ha avuto inizio con l’As-semblea diocesana del 1° ottobre2013 sul tema: Educare alla fede in fa-

miglia e con la riflessione di monsignorEnrico Solmi. E’ questa la nota dominante nell’ap-prossimarsi del Sinodo sulla Famiglia edel convegno ecclesiale diocesano (19-21 settembre 2014 Avellino). Abbiamo percorso un pezzo di stradatra le difficoltà oggettive delle famiglie,la loro scarsa tutela da parte delle isti-tuzioni, con la crescita esponenzialedella crisi occupazionale e dei nuovipoveri. Registriamo, con amarezza,una diaspora giovanile e una nuovaemigrazione.I parroci e la caritas sono in primalinea ed in solitudine in questa tristecongiuntura. Ma, è stato anche un anno in cui si èaccresciuta la fiducia dei lontani, deicristiani della soglia, con momenti difraternità da potenziare nella vita dellaChiesa: tra Pastori e gregge, tra sacer-doti, diaconi e religiosi.

Padre, Le siamo profondamente gratiper la Sua paziente guida.

Auguri!

Mons. sergio Melillo

L’intervento del Vicario generale mons. Sergio melillo

cerimonia in cattedrale nell’anniversario della consacrazione episcopale del Vescovo Francesco marino

Grande affluenza e partecipazione dei parroci, sacerdoti, diaconi, religiosi, fedeli e iscritti alle associazione e ai movimenti

Gennaio 2014Diocesiilponte

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Gennaio 2014 ilponte

7sabato 1 Febbraio 2014medicinailponte

E’ quasi un anno ormai che ottoitaliani vivono con un occhiale

che ha ridato loro la possibilità di ri-conoscere la differenza tra notte egiorno, distinguere le sagome dellepersone e la forma degli oggetti. I

nostri connazionali erano tutti affetti da retinitepigmentosa, la terribile malattia degenerativa checondanna, come più grave complicanza, al buiototale.Sembra un semplice occhiale da sole, in realtà loè, ma è collegato ad un microcomputer sistematonelle astine laterali e che comanda una protesi re-tinica.I primi interventi al mondo sono stati eseguiti inItalia presso la Clinica Oftalmica dell’Università diPisa, dove sono stati applicati i device che costanodai 78.000 agli 85.000 euro ciascuno a fronte dei4.000 euro rimborsati dalla Regione Toscana.Solo in Italia i malati di questa terribile patologiasono 15.000 e sono 30 ogni anno quelli che per-dono definitivamente la capacità di vedere.Va detto subito che l’intervento non è ancora pertutti, nel senso che i prescelti a sostenerlo devonoessere giovani oltre i 25 anni in buona saluteanche perché l’intervento in sé dura anche quat-tro ore, ed il nervo ottico e le cellule gangliari de-vono essere funzionanti nell’occhio sottoposto adimpianto di protesi. I “candidati” , tra l’altro, de-vono aver visto fino ad una certa età affinchè lacorteccia cerebrale collegata con la visione si siasviluppata. Si esclude in questo modo a priori lacecità congenita. La protesi retinica è stata sviluppata negli StatiUniti e la ricerca dura da dieci anni con sovven-zioni pubbliche e private. Il primo occhio bionicoaveva solo 16 elettrodi mentre quello applicato inItalia ne conta 60. Il programma installato nelcomputer delle astine è oramai giunto alla quintaedizione di sviluppo e la telecamera che si inter-

faccia con il “mondo esterno” è già giunta allaterza generazione.La protesi retinica (il minicomputer) sostituisce ifotorecettori distrutti dalla malattia, trasformandoe trasmettendo l’impulso luminoso ricevuto dauna telecamera montata sugli occhiali del pa-ziente. Questo impulso va a colpire le cellule reti-niche ancora in piena attività. A questo punto sitratta poi di educare il soggetto operato ad inter-

pretare gli stimoli provenienti dal computer nellamaniera più vicina possibile alla visione reale. L’occhio bionico, anche se ha una storia in Ame-rica lunga 10 anni, è in realtà appena nato, magià si prevede un futuro sviluppo sempre a favoredei malati non vedenti. Infatti, si sta mettendo apunto una protesi a 240 elettrodi, cioè quattrovolte più potente di quelle utilizzate a Pisa. Peradesso possiamo già essere contenti del pro-

gresso in questo campo, visto che restituire au-tonomia a persone che l’avevano completamentepersa significa aver fatto passi da gigante. Il fu-turo della medicina diventa sempre più tecnolo-gico. A tal proposito va detto che a pochi mesidalla divulgazione delle esperienze italiane perquanto riguarda l’occhio bionico, è stato presen-tato a Barcellona in Spagna un “naso elettrico”,capace di scoprire i tumori polmonari. Quindiun’apparecchiatura in grado di riconoscere il can-cro dalle molecole che lo caratterizzano, in specialmodo quello del polmone.Oggi, purtroppo, questo tipo di cancro, indipen-dentemente dal sesso, viene individuato quandola lesione primitiva ha assunto dimensioni impor-tanti ed in grande percentuale di casi ha già datoesito a metastasi. Per evitare questo triste epilogodella malattia l’Università della Lettonia ha inve-stito una grossa fetta del suo budget sulla ricercadi nuovi mezzi diagnostici. Sono state studiate 475 persone, metà delle qualiaveva ricevuto la diagnosi di tumore polmonare.Nel 96% di 252 soggetti portatori di neoplasia,uno strumento rilevatore di composti volatili nel-l’ambito respiratorio ha registrato una positivitàpoi confermata ad alcuni di questi composti. Unrisultato così schiacciante fa modificare l’approccioanche allo screening di tale tumore, anche perchéil test è assolutamente innocuo, soprattutto separagonato al vagone di radiazioni ionizzanti checi colpiscono quando ci si sottopone ad una tac.L’apparecchiatura per la ricerca del cancro del

polmone attraverso l’analisi del respiro, è stataanche utilizzata per eventuali altre lesioni dell’ap-parato respiratorio, comprese le bronchiti ed altretipologie di flogosi. Il rivelatore ha anche fatto ladifferenza tra fumatori e non fumatori.

dottor Gianpaolo Palumbo

coN L’occhiaLe BioNico Si ritorNa a VeDere

Si dice che gli occhisono la specchio del-

l’anima. Ciò sicuramenteè vero, ma è opportunoanche notare che le con-dizioni della pelle sono laprima cosa che notiamoin chi ci è di fronte.La cute è una vera e pro-

pria interfaccia tra il mondo esterno, con isuoi inquinanti chimici e microbici, e lestrutture interne del corpo, in particolare ilsistema endocrino ed il sistema nervoso.Questi due, in particolare, comunicano tradi loro. Quindi, alterazioni dell’equilibrioemotivo influenzeranno la produzione omeno di ormoni. È un’esperienza comunela sudorazione ed il tremore delle mani, lasensazione di “vuoto allo stomaco” che ciprende prima di un esame. Ma ci sono dellevere e proprie malattie che possono essereprovocate o aggravate da una protrattacondizione di stress o dagli stati ansioso-depressivi.L’acne, ad esempio, è un problema di moltigiovani che viene aggravato, più che daglialimenti, dalle condizioni emotive. È quasila regola notare periodi di riacutizzazionedi comedoni, eritema e foruncoli sul viso diragazzi che vivono momenti di difficoltàpsicologiche di tipo diverso.La malattia è legata ad un aumento, gene-ticamente determinato, dei recettori ormo-nali sulle ghiandole sebacee. Ma quandointerviene l’ansia, prodotta da un compitoin classe o da un rapporto affettivo contra-stato, osserviamo un rapido peggioramentodella malattia. Trovarsi con più foruncoli,esteticamente sgradevoli, aggrava lo stato

di malessere e si crea così un circolo dalquale la ragazza o il ragazzo potrebbe nonriuscire ad uscire da solo.Altre malattie più gravi risentono dellostato emotivo. La psoriasi è un’altra der-mopatia geneticamente determinata che ri-sente molto delle condizioni psicologiche.La dermatite si presenta con placche rile-vate, eritemato-squamose, che divengonopiù evidenti in primavera e in autunno, mache possono comparire sull’intera superfi-cie cutanea, in modo eruttivo, rapidamentedopo una forte emozione o un grande do-lore.Anche alterazioni del colore della cute pos-sono essere condizionate dal tono del-l’umore. La vitiligine è caratterizzata dallacomparsa di macchie bianche sulla cute. La loro comparsa o il loro aumento di nu-mero e di grandezza si associa spesso adun grave trauma psicologico.Stati di intensa reattività allergica, comequella che si osserva nella dermatite ato-pica risentono in modo velocissimo dei do-lori della mente. Nel giro di poche ore,dopo un evento emotivo particolarmentetoccante, il paziente incomincia ad avver-tire prurito intenso e diffuso, rossore al visoe al corpo.Tali alterazioni dell’aspetto estetico e il pru-rito, che può essere tanto intenso da pro-vocare insonnia, graffi e sanguinamento,possono condurre a stati depressivi chepeggiorano ulteriormente la qualità dellavita e le capacità di lavoro della persona.Un approccio integrato tra dermatologo,psicologo e psichiatra sono quasi semprealla base del successo della terapia.

dottor Raffaele iandoli

cute e pSiche La cute è una vera e propria interfaccia tra il mondo esterno, con i suoi inquinanti chimici e microbici,

e le strutture interne del corpo, in particolare il sistema endocrino ed il sistema nervoso.

8 sabato 1 Febbraio 2014 ilpontecultura

Si è svolto il 27 gennaio, in occasione dellaGiornata della Memoria, presso il centro so-

ciale di Parolise, un incontro dal titolo "La gior-nata della memoria e la storia affossatadegli internati militari italiani - RicordandoPasquale Polcari"; l’evento è stato organizzatograzie all'impegno di antonio amatucci,Fabrizio Gambale ed estera Villacci.Sono intervenuti al tavolo dei relatori il vicesin-daco di Parolise angelo Marallo, il parrocodon antonio de Feo, il professore alfonsoConte, docente presso l'università deglistudi di salerno, il professor Giuseppe Mo-ricola, docente presso l'università "L'orien-tale" di Napoli. Ha moderato l'incontro MarioBarbarisi, direttore de il Ponte e consigliereNazionale FisC.Presenti anche l’assessore alla cultura Estera Vil-lacci, l’assessore al personale Michele De Lauri ele associazioni presenti sul territorio."Attraverso un nostro concittadino abbiamoavuto modo di conoscere più da vicino la Shoah- ha commentato il vicesindaco - per questosentiamo ancora più forte l'esigenza di comme-morare le vittime di questa tragedia. Questagiornata vuole essere un modo di tenere semprevivo il ricordo di Pasquale, come di tanti altri sol-dati fatti prigionieri nei campi di lavoro affinchètali barbarie non si ripetano più nella storia"Il professore Conte ha voluto ricordare breve-mente la biografia di Pasquale Polcari: nato nel1917 da una famiglia di contadini con ben seifigli, aveva trascorso una vita abbastanza ano-nima fino alla chiamata alle armi. Durante la Se-conda Guerra Mondiale, l'8 settembre del 1943,con lo sbarco delle truppe alleate a Salerno, i te-deschi intimarono ai soldati impegnati nei Balcanila consegna delle armi e la resa. Pasquale era tra uno di questi 600mila che, adifferenza dei loro compatrioti impegnati su altrifronti e, quindi, liberi di tornare a casa grazie alletruppe alleate, furono invece internati nei campidi lavoro. Durante la prigionia Pasquale si am-mala e, anche dopo la liberazione, porta con séle conseguenze fisiche di quella terribile espe-rienza. Fu ricoverato prima a Merano e poi a Na-poli. Soltanto nel 1949 potè fare ritorno aParolise. "I soldati italiani furono dimenticati alloro ritorno in patria- ha affermato il professorConte - così come furono dimenticati i loro sacri-

fici e le loro sofferenze, perchè erano dei vintidella Storia, per le cosiddette "ragioni superiori",a causa delle quali gli ideali erano più importantidelle persone. Ricordare oggi coloro che perserola vita e che ne rimasero segnati significa ribadireil valore della persona più di ogni altra cosa".il professor Giuseppe Moricola ha volutomettere in guardia dalla facile retorica che spessoruota intorno a queste commemorazioni. " Dopoquattordici anni dall'istituzione della Giornatadella Memoria - ha affermato Moricola - persi-stono in Europa correnti di chiara ispirazione fa-scista e nazista. Pensiamo solo che il libro diHitler è uno dei più venduti su internet; oppurea casa nostra all'inqualificabile episodio delleteste di maiale fatte pervenire davanti a una si-nagoga. La Giornata della Memoria deve esseredi tutti, non solo del popolo ebreo. Non bisognacorrere il rischio di cadere nella retorica sociale eistituzionale che per ricordare gli uomini, permettere al centro l'uomo, degenera invece nel-l'individualismo."Durante l'incontro, a cui era presente l'unica figliadi Pasquale, Giuseppina Polcari, è stato pro-iettato un video con delle lettere che Pasquale in-viava alla moglie nel periodo della prigionia: maiparole di odio, soltanto il forte desiderio di ritor-nare a casa e abbracciare i suoi cari."Non posso che ricordare la storia di una ragazzaebrea riconciliatasi con Dio dopo il suo interna-mento. - ha commentato il parroco don an-tonio de Feo - Il vangelo era stato per lei unaguida durante la prigionia, a dimostrare che sol-tanto con la parola di Dio si possono superare talitragedie e impedire che si ripetano".Il dibattito si è concluso con l'ascolto di una com-movente poesia di Giuseppe Pisano, dedicataa Pasquale e a tutti coloro che hanno perso lavita nei campi di sterminio.il Prefetto di avellino Carlo sessa ha conse-gnato, nel Giorno della Memoria, otto medaglied'Onore conferite dal Presidente della Repubblicaagli irpini deportati nei campi di concentramento.Tra questi, oltre a Pasquale Polcari, Camillo Renzi,commissario di Mugnano del Cardinale, che salvòcentinaia di ebrei nel campo di Dachau, DonatoAbbenante, Gaetano Iannella, Edmondo Turri,Luigi Frino, Michele Giorgio e Michele Vallario.

Luigia Meriano

i NoStri SoLDati DimeNticatiPAROLISE - NELLA GIORNATA DELLA MEMORIA RICORDATO PASQUALE POLCARI

“DAi CAMpi Di GrANO Ai CAMpi Di priGiONiA”

Pasquale Polcari nacque a Montefalcione il 28 Giugno 1917, sitrasferì a Parolise con l’intero nucleo familiare dove il padre Raf-faele aveva comprato un fondo agricolo. Vita dura quella del con-tadino; ma non aveva niente a che vedere con quella chePasquale in futuro avrebbe condotto in altri campi. Pasquale in-dossò la divisa per la prima volta il 9 Giugno 1938 a Benevento,presso il centro di affluenza della IV Z.A.T. (Zona Aerea Territo-riale) della Regia Aereonautica. Concluso il servizio di leva, ritornòa Parolise e riabbracciò la sua amata Concettina che dopo qual-che tempo avrebbe condotto all’altare.Nel frattempo la guerra era scoppiata e si rese necessario for-mare nuovi Reparti richiamando i militari in congedo. Tra i richia-mati ci fu anche Pasquale che il 9 Dicembre fu assegnato al 313°

Reggimento Fanteria “Pinerolo”, che ebbe in terra ellenica, compito di presidio e contro-guerriglia in Tessaglia.Ma mentre Pasquale combatteva la resistenza greca, l’Italia era teatro di importanti cam-biamenti politici che portarono all’armistizio dell’8 settembre. L’esercito fu lasciato senzaordini per più giorni e nella confusione più totale, generata soprattutto dalla forma delproclama che non faceva comprendere le condizioni dell’armistizio. Nel migliore dei casiinteri reparti del Regio Esercito si sbandarono, in altri casi furono disarmati dai Nazisti edin quelli più gravi furono annientati dai tedeschi come la divisione “Acqui” a Cefalonia, chesi rifiutò di consegnare le armi.Anche Pasquale con l’inganno fu deportato in Germania, dove divenne un numero, il184036. Pasquale annotò a matita sul proprio libretto personale di prigionia le sue vicis-situdini da internato. “11.09.1943. Fui preso dai tedeschi e portato in Germania al campodi concentramento XB di Vissindolf (Wietzendorf). Dal 22.09.1943 al 22.10.1943 fui man-dato al campo di lavoro a Danbelg N°6097. Fui ricoverato in Belsen il 24.08.1944. Il09.10.1944 fui mandato al campo di smistamento a Fallingbostell. Il 09.11.1944 fui man-dato ad Oelgen. Il 02.12.1944 fui ricoverato all’ospedale di Oelgen, lì sono rimasto finoalla liberazione degli inglesi”. Durante l’internamento gli italiani erano scherniti e fatti og-getto del disprezzo tedesco: l’abbandono dell’alleanza italo- tedesca da parte degli italianirisvegliò nei tedeschi il razzismo latente nei confronti degli italiani che erano chiamati daglialleati di un tempo “Badogliani traditori”. I soldati, privati dello status di prigionieri di guerra e classificati come Internati Militari Ita-liani (I.M.I.), vennero esclusi dai benefici della Convenzione di Ginevra e sottoposti all’ar-bitrio dei carcerieri. Il disprezzo nei confronti dei “Badogliani traditori”, si trasformò benpresto in ogni sorta di vessazione da parte dei carcerieri. Pasquale, tornato a casa, rac-contava di tutte le violenze fisiche e morali che aveva subito da parte dei suoi aguzzini.Una volta, spinto dalla fame, fu scoperto mentre rubava bucce di patate; la punizione futremenda, fu bastonato sulle spalle così forte, al punto che i tedeschi gli ruppero l’ossodella scapola. Ma Pasquale di tutte le sue sofferenze non voleva farne carico a nessuno,nemmeno alla moglie Concettina quando le scriveva. Al contrario, da buon padre di fami-glia, ogni qualvolta scriveva all’adorata consorte, cercava di rassicurarla sulle sue condizionidi vita e di salute: “Qui si lavora e si mangia”, scriveva in una lettera, oppure: “non pensarea male di me, che io me la passo bene”, ed ancora: “io me la passo bene e mi trovo inGermania”. In altre righe cercava di darle forza: “Speriamo solo al Signore che presto fi-nirà, per tornare nelle tue braccia per sempre”. Ma in ogni lettera la cosa che non mancavamai era un pensiero “alla bambina”, alla piccolissima Pina che aveva potuto stringere trale sue braccia solo durante una breve licenza di cui aveva usufruito quando era in Grecia.In particolare in una scriveva: “Non ti raccomando altro che la cara bambina, di non farlemancare niente, possibilmente mandami una sua fotografia che sono tanto desideroso divederla, immagino che si sia fatta grande”. Si, era vero, Pina stava crescendo, aveva piùdi un anno, cominciava a camminare e lui stava perdendo i momenti migliori di sua figliacon la consapevolezza che nessuno avrebbe mai potuto farglieli rivivere. Pasquale eraprofondamente ferito nel corpo, era triste per la mancanza della sua famiglia, ma la suaanima e il suo orgoglio non erano stati spezzati. Gli I.M.I. furono smilitarizzati in modoarbitrario dai tedeschi, il che comportava da parte dei familiari in Italia, la perdita dell’in-dennizzo che la Repubblica Sociale versava in modo propagandistico ai “soldati di Mussoliniin attesa di impiego”. Pasquale nel frattempo si era ammalato, aveva contratto una graveforma di pleurite. La malattia fu diagnosticata dagli inglesi, che gli prestarono le primecure all’indomani della liberazione. Cominciò da quel momento il lungo calvario della ma-lattia ed il continuo passaggio da un ospedale all’altro. “Il 25.06.1945 fui mandato al-l’ospedale inglese a Stelindolf, il 25.07.1945 fui mandato all’ospedale tedesco a Bevenzen,il 1° settembre 1945 fui mandato all’ospedale internazionale di Linburgo, il 17.09.1945fui mandato all’ospedale di Belsen per essere rimpatriato”. Pasquale rientrò in Italia a Me-rano il 21.09.1945 ma le sue condizioni di salute precarie resero necessario un nuovo ri-covero presso l’ospedale n°64 della Croce Rossa Italiana e dopo pochi giorni fu trasferitoall’ospedale n° 65 denominato Emma. Merano rappresentava in quel periodo il luogo dirimpatrio di tutti gli internati, molti dei quali in condizioni di salute pessime. Si rese neces-sario quindi, dislocare gli ammalati in altri luoghi; Pasquale fu inviato presso l’ospedaleC.R.I. di Chiavari, dove vi rimase sino al 15 maggio 1946, data in cui fu ricoverato pressol’ospedale Principe di Piemonte di Napoli, l’attuale Monaldi, dove restò in cura sino al12.05.1949. Pasquale e gli altri I.M.I. furono accolti con diffidenza dai connazionali; gliItaliani in patria erano stati convinti dalla propaganda fascista che gli I.M.I. fossero lavo-ratori liberi e quindi venivano visti come collaboratori dei tedeschi. I pregiudizi degli italianioffesero e avvilirono gli I.M.I. che finirono, già traumatizzati dai lager, a ghettizzarsi traloro, a rimuovere la memoria del lager e della loro scelta, buona e forse inutile, ed anchea chiudersi in se stessi, anche in famiglia. Pasquale fu costretto da una burocrazia lentaquanto indifferente, a passare di ufficio in ufficio affinché gli fosse riconosciuto lo status diinvalido di guerra.La malattia era stata rallentata, ma non era stata debellata del tutto; divampò nuovamentenel polmone sinistro, stavolta in modo irreversibile. Pasquale si spense il 4 Gennaio del1952, tra le braccia della moglie Concettina che condivise le sofferenze di Pasquale sinoal suo ultimo respiro e che onorò la memoria del marito per tutta la vita.

9sabato 1 Febbraio 2014culturailponte

ruBriche a cura Di eleonora Davide [email protected]

Domenica 2 febbraio, si svol-gerà a Chiusano San Dome-

nico la tradizionale manifestazionedella "Cattura dell'Orso",un'anticatradizione che coincide con la Can-delora. Anticamente l'orso brunoche usciva dalla caverna simbo-leggiava la fine dell'inverno e l'ini-zio della primavera. La leggendavuole che se l'orso non usciva dalsuo rifugio,dodici cacciatori, rap-presentanti i mesi dell'anno, si re-cassero in montagna per stanarloaffinchè non ritardasse la fine del-l'inverno.Una volta catturato,

l'orso veniva incatenato e portato in giro per tutto il paese, cosicchè la popolazione potesse fe-steggiare. Così anche quest'anno, con il patrocinio del Comune di Chiusano, si rinnova il tra-dizionale rito propiziatorio, con la rappresentazione che vede impegnati dodici cittadinimascherati da cacciatori e uno che indosserà un tipico costume da orso. La manifestazionesarà realizzata grazie all'impegno del Comitato dell'Orso e in collaborazione con l'Istituto Com-prensivo "G.Tentindo", il Forum dei Giovani, la Parrocchia Santa Maria degli Angeli, guidata dadon Antonio Romano, e l'associazione dei vigili del Fuoco in congedo.Particolare entusiasmo si respira quest'anno in paese dopo il finanziamento del progetto legatoalla manifestazione, promosso dal Comune di Chiusano San Domenico ed approvato e finan-ziato per circa 130mila euro con fondi europei. Il progetto prevede il coinvolgimento dellescuole di ogni ordine e grado della Provincia di Avellino, che potranno partecipare sia ai labo-ratori delle attività sensoriali che ai laboratori creativi della Disney. Questi ultimi consisterannonella realizzazione di fumetti sotto la supervisione di disegnatori Disney. Così l'orso Martino di-venterà non solo il protagonista di un fumetto che sarà poi pubblicato su Topolino ma ancheun cartone animato che andrà in onda sui maggiori canali televisivi e web della Walt Disney."La collaborazione con la Walt Disney e la conseguente attenzione mediatica sul nostro territoriocreerà senza dubbio un indotto turistico importante e darà una visibilità internazionale alla no-stra cittadina - ha commentato il sindaco di Chiusano, Antonio Reppucci - ma sarà un'oppor-tunità di crescita per l'intera provincia. Sono andati infatti in onda anche sulla trasmissione diRaitre Buongiorno Regione i video realizzati con i bambini dell'Istituto scolastico G.Tentindo diChiusano diretto dalla professoressa Rita Melchionne. Grazie al lavoro dei bambini, sapiente-mente seguiti dalle insegnanti, e alla direzione artistica di Tina Rigione, la nostra cittadinagodrà di grande attenzione mediatica - ha commentato Reppucci - e speriamo che questopossa favorire un maggiore afflusso turistico. "Il prossimo 2 febbraio, sarà dunque possibileassistere sia alla rappresentazione dei bambini prevista presso la Congrega SS.Rosario e Sa-cramento alle ore 11,30 che a quella degli adulti prevista per le 14,30 a partire dalla Grottadel Colle di Chiusano. In attesa dell'arrivo in primavera dei disegnatori Disney, si invitano tuttele scuole della provincia a partecipare al concorso inviando al Comune di Chiusano i loro lavorisul tema entro il 28 febbraio.

L. M.

domenica 2 Febbraio a Chiusano san domenico

“La CaTTuRa deLL’oRso”Figure ScomparSe NeL tempo a cura di antonietta urciuoli

“O’ MuZZuNArO”

“‘O muzzunaro” era il povero diavolo chenon avendo la possibilità di comprarsiqualche sigaretta, andava alla ricerca “remuzzuni” quella parte finale buttata aterra da chi fumava. Spesso erano per-sone anziane che pur di fumare, nono-stante si vergognassero, infilzavanomediante un lungo bastoncino, conpunta acuminata, i mozziconi che, poi,staccavano con garbo per non dare nel-l’occhio. Il tabacco che si ricavava dallaminuziosa e paziente ricerca serviva per

confezionare altre sigarette o per esserevenduto. Procurarsi le cartine non eradifficile. Ma se queste mancavano, si ri-correva ad un altro tipo di carta: bustinedi cartine morbide e bianche che presen-tavano un margine coperto da uno stratosottile di colla.IL tabacco ricavato si conservava nella“tabbacchera”. Arrotolarle senza la mac-chinetta dopo averle riempite di trinciatodolce (quello forte serviva per la pipa)non era impresa facile.Oltre agli anziani, le cicche venivano rac-colte anche dagli scugnizzi che sosta-vano nelle piazze e nelle strade eandavano alla ricerca della parte finaledei sigari o delle sigarette che venivanobuttate a terra dai fumatori. Spesso ca-pitava che lo scugnizzo seguisse chi fu-mava per non perdere la cicca. Di sera gli scugnizzi si recavano nei bar,nei cinema, nei ritrovi e, dopo la chiu-sura,autorizzati dai padroni, raccoglie-vano cicche in abbondanza. Il raccoltoveniva accumulato in sporte, secchi, o invecchie buatte di conserva di pomodoroe poi veniva venduto. Il poeta Ferdi-nando Russo ha dedicato questi versi aquesta figura ormai scomparsa: “Trova,trò…”Pe tutt’’ a notte/sotto all’acqua, alampe e truone/cu sta sporta e sta lan-terna/vaco ascianno nu mezzone! Chit’’o dà! Mo’a meglia gente/nun t’’o vonnocchiù jettà!

FeNomeNo DigitaLe - La rete, Luogo DoVe Si coNFeSSa L'iNcoNFeSSaBiLe

La rete è il nuovo confessionale? Il sacramentodella riconciliazione non si amministra online,ma sono sempre più le persone che ricorrono aisocial network per “confessare” in forma ano-nima qualunque cosa abbiano vissuto o fatto.Whisper, il sito più apprezzato del genere, no-nostante sia nato solo nel 2012 ha un traffico di800mila messaggi al giorno e ha raggiunto loscorso maggio il record di 1,5 miliardi di paginevisualizzate. Grande successo riscuotono Inse-greto, Postsecret, Sfoghiamoci, Notefull, alcunidei siti che puntano sul fascino del segreto, veroo inventato che sia, dalla semplice brutta figuraai presunti omicidi, come quello denunciato dauna “cartolina” pubblicata su Postsecret da unutente lo scorso settembre: “Voleva scaricarmi;l’ho scaricata io (il suo corpo)”.

dall’anonimato alla personalizzazione.“I social network funzionano - afferma donPaolo Padrini, coordinatore del progettoPope2You per il Pontificio Consiglio delle comu-nicazioni sociali - perché intercettano desideri easpirazioni, anche mal gestiti o non del tuttosani, tipici di ogni uomo e ogni donna. Senzavoler dare una valutazione morale e lasciandoda parte il discorso della confessione sacramen-tale (tutt’altra cosa), i social network intercet-tano comunque delle istanze reali”. Una vogliadi raccontarsi tra narcisismo e narrazione che fada contraltare alle difficoltà nell’avvicinarsi alvero confessionale, tema su cui anche PapaFrancesco, nell’udienza generale del 20 novem-bre scorso, è intervenuto, sottolineando come“tante persone forse non capiscono la dimen-sione ecclesiale del perdono, perché dominasempre l’individualismo, il soggettivismo, eanche noi cristiani ne risentiamo”. “Non c’è alcunrapporto - chiarisce don Marco sanavio, cura-tore del blog ‘Un prete in rete’ di Famiglia Cri-

stiana - tra questa forma di ‘confessione’ e il sa-cramento, il quale prevede che ci sia un incontrovitale, in presenza, che riconcilia la persona conDio e la Chiesa. Il rapporto mediato dall’elettro-nica modifica anche l’antropologia dell’incontro”.Che può tramutarsi in un rito auto-assolutorio.“Qualsiasi cosa - commenta don Luca Pedroli,insegnante di Sacra Scrittura al Pontificio istitutobiblico e tra i sacerdoti animatori del sito pre-tionline.it - anche la peggiore, la butto nel cal-derone che è il vissuto della comunità,pensando che confondendosi col vissuto di tuttise ne alleggerisca il peso. C’è il rischio di caderenel relativismo assoluto. Ogni cosa che uno puòfare è insindacabile, solo io decido se una cosaè bene o male, non ci sono elementi oggettiviper valutare”. Anche perché la persona si cela

all’ombra dell’anonimato, che ha un ruolo moltodiverso rispetto a quanto avviene nella riconci-liazione. “L’anonimato - dichiara don Padrini, cheè anche l’inventore dell’App “iBreviary” - non èstato inventato dai social network. Detto questo,il senso del pudore va gestito in modo positivo- perché è un valore vero - mentre se è consi-derato nel senso proprio del termine ‘anoni-mato’, diventa foriero di deresponsabilizzazione,e comunque di problemi nei rapporti con le per-sone. Lo scopo della confessione non è l’anoni-mato per l’anonimato, ma un dialogo personalecon Dio, all’interno appunto della dimensionesacramentale ed ecclesiale garantita dal sacer-dote. Non è anonimato, ma personalizzazione;la questione è mia, me la vedo io nella chiesa enella comunità, mi prendo la responsabilità, il

Signore sta guardando me”.

online per dialogare. Su internet non mancal’esperienza di chi cerca di confrontarsi con que-sto desiderio di raccontarsi. “Quante persone -spiega don Padrini - hanno l’esigenza di scrivereuna cosa in forma di lettera anziché dirla? Sonogeneri letterari diversi, i metalinguaggi valgonoquanto i linguaggi. Il problema non è impedireai social network di intercettare queste istanze,sarebbe come svuotare il mare con un bic-chiere. Semmai vediamo come mettere nelmare le boe per avvisare dove l’acqua è troppoprofonda”. Sono diversi i casi di sacerdoti pre-senti online a questo fine. “È il luogo - com-menta don Pedroli - in cui oggi si muovono igiovani e non solo. Bisogna avere un’attenzioneparticolare: non cadere nel rischio di sostituirequesti incontri con la relazione personale, per-ché questi servizi vanno bene come primo mo-mento che porti alla nascita di una relazione.Non si può collocare la rete nel contesto mini-steriale, il contatto sul web può essere prope-deutico a questo”. Della stessa opinione donSanavio: “Personalmente utilizzo molto unamodalità mista di contatto, in parte mediatadall’elettronica e in parte in presenza, il cosid-detto contatto ‘blended’ che permette di far na-scere e mantenere le relazioni attraversol’elettronica ma ha bisogno del contatto dal vivo.L’aspetto di cura, di presa in carico è fondamen-tale nel mondo permeato dal contatto digitale.Come nella parabola del Samaritano, così nelcyberspazio è importante fermarsi a curare leferite e il fermarsi richiede di spezzare il ritmovorticoso che viene impresso dalla modernitàalle nostre vite”.

Giuseppe del signore

Successo dei siti che raccolgono le ''confessioni'' anonime, talvolta anche border line. Un'autentica esplosione di questi social network aiquali è bene avvicinarsi con prudenza e discernimento. Nella consapevolezza che il sacramento della riconciliazione non si amministra on line

e che è necessaria la relazione personale. Le opinioni di tre sacerdoti esperti: Paolo Padrini, Marco Sanavio e Luca Pedroli

10 sabato 1 Febbraio 2014 ilponte

dopo due brutte sconfitte, la sidi-Gas avellino è tornata alla vittoria

battendo, domenica scorsa, sul par-quet amico la GioRGio Tesi Pistoia,per 75 a 70.E’ stata una gara ben giocata dalla squadraavellinese che è stata in vantaggio fin dall’ini-zio del match mentre sugli spalti si è assi-stito alla protesta degli oRiGiNaL FaNsche, per i primi tre quarti, sono restati in

silenzio per, poi, finire, con applausi edentusiasmo, nell’ultimo quarto.Nel team avellinese si sono notate le as-senze di deaN e RiCHaRdsoN che nonsono stati della partita perché, a detta delcoach VITUCCI, non si sono allenati nel corsodella settimana.Nonostante tali assenze, la squadra ha postoin essere un buon gioco grazie alla presta-zione più che positiva di tutti gli uomini

che si sono alternati sul parquet, tra cuimeritano un plauso maggiore THoMased HaYes che sono stati i migliori in as-soluto della sidiGas anche e soprat-tutto per i punti realizzati.Lo stesso coach ViTuCCi, in sala stampa,ha dichiarato “è stata una vittoria moltoimportante per una serie di motivi checonosciamo tutti bene quali un pubblicodeluso, le due brutte partite precedenti

e le assenze. Era importante, ha conti-nuato il coach, avere una verifica sulcampo delle reazioni della squadra, rea-zione che c’è stata dal punto di vistaemotivo e del carattere”.Con la vittoria incassata ed il morale dellasquadra un po’ più alto, al di là delle decisionidella società sulle defezioni dei due atletiDean e Richardson, la sidiGas domani èimpegnata in una gara importante e de-licata contro l’aCea Roma.Con una vittoria, la squadra potrà certa-mente riprendere la corsa verso i play-off, anche in attesa di qualche rinforzoche la società ha promesso, visto le pro-babili partenze di dRaGoViC e RiCHaR-dsoN.

Franco iannaccone

B a S K e t

ritorNo aL SucceSSo DeLLa SiDigaS

TTeennddaaiiddeeaa TTeennddaaiiddeeaa TTeennddaaiiddeeaa di Eduardo Testa è da sempre di Eduardo Testa è da sempre di Eduardo Testa è da sempre

sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione al sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione al sinonimo di qualità dei prodotti, attenzione al

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di Eduardo Testa di Eduardo Testa CCiinneecciirrccoolloo RRiiCCrreeaaAAzziioonnee

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il primo sabato di ogni mese adorazione eucaristica

notturna presso la Chiesa delle oblate di avellino

inizio ore 21,00 santa messa ore 24,00

orario SaNte meSSe parrocchie Di aVeLLiNo

a cura di Fabrizio gambale

CHiesa oRaRio

Cuore immacolato della B.V.Maria Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

Maria ss.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00Feriali:17.00 (18.00)

s. alfonso Maria dei Liguori Festive: 08.00, 11.00Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

s. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00 (19.00)Feriali: 08.30(est.), 9.00 (inv.), 18.00;19.00)

Chiesa s. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.00Feriali: 18.00

s. Francesco d'assisi Festive: 08.30, 11.00Feriali:18.00 (19.00)

s. Maria assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.00, 18.00 Feriali:18.00

Chiesa dell'adorazione perpetua(oblate)

Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 19.30 (19.00)

san Francesco saverio (s.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00

santa Maria del Rifugio (sant'anna) Venerdì ore 10.00

s. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 07.30, 18.00 (19.00)

s. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00Feriali: 17.30 (18.30)

ss.ma Trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00)

ss.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00 Feriali: 08.00, 10.30, 19.00

Chiesa santo spirito Festive: 09.00

Chiesa s. antonio Feriali: 07.30Festive: 11.30

Fraz. Valles. Maria assunta in Cielo

Festive: 10.00 (centro caritas), 11.30 (Feriali:18.00 (19.00)

Rione Parco Festive: 10.30

Chiesa immacolata Festive: 12.00

Contrada Bagnoli Festive: 11.00

ospedale san Giuseppe MoscatiCittà ospedaliera

Festive: 10.00 Feriali: 17.00

Villa ester Festive: 09.00Feriali: 07.00

Casa Riposo Rubilli (V. italia) Festive: 09.30Feriali: 09.00

Casa Riposo Rubilli (ctr s. Tommaso) Festive: 10.00Feriali: 08.00

Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00)

Numeri utiliEmergenza Sanitaria 118Vigili del fuoco 115Carabinieri 112Polizia 113Guardia di Finanza 117Guardia medica Avellino 0825292013/0825292015

Ariano Irpino 0825871583segnalazione GuastiEnel 8003500Alto Calore Servizi3486928956Sidigas Avellino 082539019Ariano Irpino 0825445544Napoletana Gas 80055300

11sabato 1 Febbraio 2014ilponte

passa... tempo

oRiZZoNTaLi1. Bruciatura7. Fanno rinvenire10. Voce del flipper11. La medesima cosa13. L'ultimo dei figli15. Pesci pregiati17. Spa in USA18. Alte20. Attrezzi da sarta22. Struzzo australiano23. Il fiume che bagna Berna25. Qualifica un nome28. Però29. Targa di Messina31. Mollusco marino che si accompagna allochampagne33. Associazione in breve35. All'inizio vale tre36. L'equipaggio di un'imbarcazione37. Ben chiusa41. A me a Lione42. Cadaverici43. Privato45. Ha la manutenzione delle strade47. Pasticcio ... francese48. Né suoi, né miei49. Azione penale contro il presunto offensore

VeRTiCaLi2. Musicista britannico3. Pesci d'acqua dolce4. Fondatore di Troia5. Recipiente di pelle6. Egli del poeta7. Talvolta segue buona.8. Cara, prediletta9. Andare in breve12. Atti cui non ci si può sottrarre13. Esalazione malsana14. Stella delle Pleiadi16. Squadra19. Illustre, insigne21. Sotto nei prefissi24. Taglia la barba26. La più grande penisola del Mare Adriatico27. Palmipede30. Pronome femminile plurale32. Complessi di unità militari34. Matilde scrittrice37. Albergo su strada39. Filtrano il sangue40. Strumenti musicali a corda42. Gatto nella City44. Caffè46. In mezzo alla Pasqua

SuDoKu

12 sabato 1 Febbraio 2014 ilponte