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1 LA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI IN PROVINCIA DI BOLOGNA Inchiesta condotta dalla classe III ES a.s. 2007/2008 L’emergenza rifiuti in Campania, i messaggi come quelli a fianco riportati che appaiono con crescente frequenza sui media, l’acquisita consapevolezza che il nostro stile di vita, basato sui consumi, genera una serie di beni che non hanno nessuna funzione nel soddisfacimento dei nostri bisogni, ma vanno sicuramente ad aumentare i “rifiuti”, ci ha spinto a cercare di capire qual è il senso comune attribuito alla gestione dei rifiuti nella nostra comunità.

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LA GESTIONE DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI IN PROVINCIA DI BOLOGNA Inchiesta condotta dalla classe III ES a.s. 2007/2008

L’emergenza rifiuti in Campania, i messaggi come quelli a fianco riportati che appaiono con crescente frequenza sui media, l’acquisita consapevolezza che il nostro stile di vita, basato sui consumi, genera una serie di beni che non hanno nessuna funzione nel soddisfacimento dei nostri bisogni, ma vanno sicuramente ad aumentare i “rifiuti”, ci ha spinto a cercare di capire qual è il senso comune attribuito alla gestione dei rifiuti nella nostra comunità.

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Nell’ambito delle discipline di “Ecologia e Geopedologia” ed “Italiano”, abbiamo quindi deciso di condurre una piccola inchiesta, a conclusione di un percorso di approfondimento della tematica “Rifiuti” ed allo scopo di rilevare la percezione del problema della gestione dei rifiuti solidi urbani (RSU) nella provincia di Bologna. Allo scopo si è predisposto un questionario a scelta multipla con cui intervistare compagni, amici, vicini, parenti…. Il questionario si compone di due parti: nella prima si rilevano dati generali utili per identificare le caratteristiche degli intervistati e, di conseguenza, il campione. Nella seconda parte, attraverso una serie di undici domande, si è cercato di rilevare la percezione delle problematiche inerenti la gestione dei rifiuti da parte del campione intervistato. Le interviste condotte a mezzo dei questionari sono state complessivamente 230, di cui 225 effettivamente utilizzabili. I dati ottenuti sono stati elaborati con foglio EXCEL determinando, in particolare, le frequenze delle risposte.

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Analisi delle caratteristiche del campione

Il campione è costituito da 225 interviste condotte su soggetti residenti in provincia di Bologna: in particolare il questionario è stato somministrato a 120 persone residenti nel comune di Bologna (area omogenea omonima), 20 persone residenti nell’area omogenea Pianura Nord-Occidentale, 74 persone residenti nell’area omogenea Bolognese e 7 persone residenti nelle rimanenti aree omogenee Zona montana e Imolese. Data la disomogeneità

numerica dei campioni afferenti alle singole aree omogenee, si è proceduto ad una elaborazione su base provinciale, senza procedere alla disaggregazione delle singole aree, poiché in risultati ottenuti sarebbero stati in alcuni casi non significativi. Il campione complessivo raccoglie le interviste condotte sul 56% di individui di sesso maschile e il 44% di individui di sesso femminile. Per quanto riguarda le età, il 38% del campione ha un età compresa nella fascia fra i 14 – 19 anni (nostri coetanei quindi), il 28% ha un’età compresa fra i 40 – 64 anni (nostri genitori?), il 24% ha un’età compresa fra i 20 – 39 anni ed il 10% del

campione è costituito da over 65 anni. Per quanto riguarda il titolo di studio, il 49% del campione risulta in possesso del diploma di scuola media inferiore (dato in accordo con l’elevata presenza di nostri coetanei nel campione), il 31% risulta in possesso del diploma di scuola media superiore e il 12 è costituito da laureati. Infine, per quanto riguarda le attività, il 42% del campione è costituito da studenti, il 41% da lavoratori ed il restante 16% è costituito da pensionati, casalinghe e non occupati.

DATI GENERALI (campione complessivo) maschi 56% Sesso femmine 44% 14-19 38% 20-29 11% 30-39 13% 40-64 28%

Età

over 65 10% studente 42% lavoratore 41% pensionato 8% casalinga 6%

Attività

non occupato 2% nessuno 0% elementare 8% media inferiore 49% media superiore 31%

Titolo di studio

laurea 12%

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Analisi dei risultati L’86%del campione ritiene che differenziare significhi separare i rifiuti in base ai diversi materiali che li compongono, l’11% lo ritiene una forma di risparmio e rispetto dell’ambiente. Solo il 2% ritiene la differenziazione uno spreco di tempo e denaro. Anche se l’11% degli intervistati ritiene che i rifiuti raccolti in modo differenziato vengano nuovamente mescolati e smaltiti assieme in discarica o all’inceneritore, l’80% pensa che tali rifiuti vengano usati per recuperare materie prime da riutilizzare nella produzione di nuovi beni (materie prime “seconde”). Il 43% del campione ritiene che un numero crescente di cittadini è spinto a fare la raccolta differenziata dalla convinzione che essa si traduce in un risparmio di risorse che ci può garantire un futuro migliore, ritenendola, quindi, una pratica sostenibile. Il 30% la ritiene genericamente una cosa giusta, mentre il 7% la considera un risparmio di tempo e di denaro pubblico.

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Il 51% degli intervistati dichiara di farla personalmente e, di questi,il 74% la ritiene un dovere morale verso se stesso, verso l’ambiente e verso gli altri. Il 13% di coloro che la fanno si dichiarano “costretti” a farla, mentre l’11% la fa senza chiedersi il perché. Circa la possibilità o meno di fare la raccolta differenziata nel comune di residenza, il 6% del campione afferma di non sapere se questo tipo di raccolta sia possibile, e l’1% afferma che tale possibilità non c’è.

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Il 93% degli intervistati dichiara, invece, che la raccolta differenziata è praticata nel proprio comune indicando il sistema a cassonetti e campane per strada quale tipologia di raccolta più diffusa (78%). Per quanto riguarda gli altri metodi di raccolta, il 15% degli intervistati afferma che nel comune di residenza si pratica la raccolta porta a porta. Sempre riguardo al metodo, solo il 39% degli intervistati ritiene funzionale quello applicato nel proprio comune. Secondo il 54% del campione i costi della gestione dei rifiuti gravano interamente sui cittadini attraverso l’applicazione della TARSU, il 2% ritiene che siano a totale carico dello Stato, il 19% dichiara di non saperlo.

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Il 48% degli intervistati, infine, ritiene che non ci sia riconoscimento dell’impegno profuso dal cittadino che pratica la differenziazione dei rifiuti, il 32% dichiara di non essere a conoscenza di forme di riconoscimento di tale impegno, il 17% afferma che tale riconoscimento si concretizza in una riduzione della TARSU.